Life zone umide sipontine A3-relazione vers1 · “Inventario scientifico ... Nome sito: pSIC Zone...

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1 Progetto LIFE+ 2009 NAT/IT/000150 Interventi pilota di conservazione degli habitat nelle zone umide costiere del SIC "Zone Umide di Capitanata" Azione A3 “Inventario scientifico - caratterizzazione faunistica” Relazione Censimento e definizione dello status delle popolazioni delle specie di rilevanza naturalistica. Mappatura dei siti di nidificazione, trofici e di sosta e rifugio delle specie di rilevanza naturalistica. Elenco delle entità ornitologiche del SIC. Maggio 2012 A cura di Centro Studi Naturalistici Onlus

Transcript of Life zone umide sipontine A3-relazione vers1 · “Inventario scientifico ... Nome sito: pSIC Zone...

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Progetto LIFE+ 2009 NAT/IT/000150

Interventi pilota di conservazione degli habitat nelle zone umide costiere del SIC "Zone Umide di Capitanata"

Azione A3

“Inventario scientifico - caratterizzazione faunistica”

Relazione

• Censimento e definizione dello status delle popolazioni delle specie di rilevanza

naturalistica.

• Mappatura dei siti di nidificazione, trofici e di sosta e rifugio delle specie di

rilevanza naturalistica.

• Elenco delle entità ornitologiche del SIC.

Maggio 2012

A cura di

Centro Studi Naturalistici Onlus

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Sommario Sommario ................................................................................................................................................. 2

1. Premessa.............................................................................................................................................. 3

2. Introduzione e finalità................................................................................................................... 4

Le Zone Umide della Capitanata .................................................................................................... 4

Le ultime grandi bonifiche della Capitanata............................................................................... 5

3. Area di Studio.................................................................................................................................... 6

Denominazione: Ex Daunia Risi....................................................................................................... 7

Denominazione: Palude di Frattarolo e foce Candelaro......................................................10

Caratteri geologici........................................................................................................................................ 17

4. Materiali e metodi ..........................................................................................................................20

5. Risultati e discussione ..................................................................................................................21

5.2 Elenco delle entità ornitiche rilevate........................................................................................................ 32

6. Conclusioni.......................................................................................................................................42

Appendice ..............................................................................................................................................44

Elenco delle entità ornitiche rilevate nel SIC................................................................................................... 44

Bibliografia .............................................................................................................................................55

Allegati cartografici ............................................................................................................................58

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1. Premessa

La presente relazione raccoglie i risultati degli studi effettuati nell'anno 2011 fino a

maggio 2012, nell'ambito dell'azione Azione A3 “Inventario scientifico - caratterizzazione

faunistica” prevista dal progetto LIFE + " Interventi pilota di conservazione degli habitat nelle

zone umide costiere del SIC "Zone Umide di Capitanata"

L'azione consiste nella realizzazione di studi preliminari sullo status delle specie

prioritarie minacciate nell'area oggetto degli interventi, in modo da acquisire dati indispensabili

raggiungimento dai risultati attesi. Tali dati risultano di fondamentale importanza per la

valutazione nel tempo sia dello status delle specie che della qualità ambientale; inoltre saranno

usati come base al previsto monitoraggio (Azione E2) che permetterà di seguire il trend delle

popolazioni delle specie e di poter valutare l'efficacia delle azioni messe in atto con il presente

progetto.

A tale scopo vengono di seguito analizzati i dati relativi al censimento e alla definizione

dello status delle popolazioni delle specie di rilevanza naturalistica, con particolare riferimento

alle specie presenti negli allegati delle direttive CEE "Uccelli" e "Habitat" e a quelle considerate

prioritarie.

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2. Introduzione e finalità

Nei seguenti studi preliminari è stato analizzato lo status delle popolazioni di tutte

le specie di rilevante interesse naturalistico considerate prioritarie, con particolare

riferimento a quelle inserite negli allegati della direttiva Uccelli e Habitat. Gli uccelli,

rappresentando ottimi indicatori ecologici della qualità degli habitat (HILTY &

MERELENDER, 2000; VAN HORNE, 1983), costituiscono la principale classe studiata nel

presente studio, e in particolare: Phalacrocorax pygmeus; Botaurus stellaris; Aythya nyroca;

Numenius tenuirostris; Falco biarmicus; Falco naumanni; Falco vespertinus. Per quanto

riguarda gli altri gruppi sistematici, gli studi sono stati condotti su Emys orbicularis e Aphanius

fasciatus. Per le specie considerate sono stati raccolti dati faunisco-ambientali mediante

attività di censimento (Uccelli) e rilevamento di presenza (rettili. pesci) al fine di valutare lo

status attuale e i futuri trend delle popolazioni. Inoltre è stata svolta la mappatura dei siti di

nidificazione, trofici e di sosta delle stesse, in modo da disporre di informazioni

indispensabili per intervenire in maniera mirata sulle aree più sensibili (es. siti di

nidificazione) e adeguare gli interventi in relazione alle esigenze ecologiche delle specie.

Le Zone Umide della Capitanata

All’inizio del secolo scorso esistevano ancora circa 85.000 ha di zone umide dalla foce del

Fortore alla foce dell’Ofanto, di cui 30.000 ha di paludi, 15.000 ha di laghi e circa 40.000 tra

marane1 (circa 6.000 ha in gran parte ricadenti nel Tavoliere centrale tra le quali ricordiamo le

principali: il Maraone, Cutino, Cioccatorta, Ciminiera, l’Onoranza, Peluso, la Pescia, la

Pidocchiosa) e stagni temporanei.

Attualmente di questo potente sistema di zone umide rimangono appena 6.000 ha.

Le attività economiche che venivano svolte in queste aree erano il pascolo dei bufali e degli

equini, la raccolta di cannucce, la raccolta di erbe spontanee per uso alimentare, la raccolta di

rane, lumache e altri molluschi, la pesca e la caccia.

Gran parte di queste zone sono state bonificate tra 1800 e il 1950 ad opera del Consorzio di

Bonifica della Capitanata.

1Si intendono per Marane dei compluvi delle zone pianeggianti del Tavoliere, dove affiorano sorgenti più o meno perenni, che impaludano zone più o meno vaste.

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Oggi, nonostante le sensibili riduzioni di superficie e le trasformazioni del restante territorio a

seguito delle trasformazioni fondiarie, la presenza delle zone umide della Capitanata riveste

ancora una formidabile importanza tanto da farne il sistema di zone umide più importanti

dell’Italia Meridionale.

Le ultime grandi bonifiche della Capitanata

Comprensorio Denominazione Data di conclusione

bonifica

San Giovanni R. Sant’Egidio 1900?

Carpino Piana di Carpino

Vieste Lago della Battaglia

Paludi di Merino

Lesina Palude grande 1955

Sacca orientale 1955

Ulteriori sistemazioni 1955

Varano Muschiatura 1955

Capoiale 1958

Isola 1958

Paludi coprese Irchio e Bagno 1958

Tavoliere centrale Paludi del Maraone e Cutino 1954

Lago Versentino

Lago Contessa 1953

Marane di Onoranza e Ciminiera 1955

Vasche del Cervaro e Candelaro 1956

Alma Dannata e vasche di

Zapponeta 1958

Marane di Lupara e Cenerina 1955

Cioccatorta, c. Peluso, la Pescia, 1955

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Comprensorio Denominazione Data di conclusione

bonifica

la Pidocchiosa

Sistemazioni idrauliche dei

torrenti

Candelaro e suoi affluenti Completati negli anni ‘80

Cervaro e Carapelle Completati negli anni ‘80

Triolo, Salsola, Celone Completati negli anni ‘80

Giuseppe Colacicco, 1959

3. Area di Studio Di seguito vengono descritte in maniera sintetica le tre aree di maggior interesse conservazionistico presenti nel territorio oggetto della ricerca

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Denominazione: Ex Daunia Risi

Tavoletta IGM: Fg 164

Comuni interessati: Manfredonia

Istituti: Parco Nazionale del Gargano, pSIC Zone Umide della Capitanata IT9110005, IBA 130

Elementi individuativi della pSIC

Nome sito: pSIC Zone umide della Capitanata

Codice sito: pSIC IT9110005

Regioni amministrative (% copertura): Puglia (100%)

Regione bio-geografica: Mediterranea

Altezza media: m s.l.m. 3

Caratteristiche sito: Sito di elevato valore naturalistico, paesaggistico ed archeologico

Nome Habitat Codice Natura 2000 Percentuale

copertura

Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia

maritimi)* 1410 5.0

Perticaie alofile mediterranee e termo-atlantiche (Arthrocnemetalia fruticosae)

1420 5.0

Vegetazione annua pioniera di Salicornia e altre delle zone fangose e sabbiose

1310 20.0

Lagune* 1150 30.0

Steppe salate (Limonietalia)* 1510 30.0

* = habitat prioritari

Superficie: 1.020 ha di cui 541 di zona umida

Descrizione del sito

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Formatasi in una zona di antiche paludi originate dai torrenti provenienti dal Subappennino Dauno,

l’”Oasi Lago Salso” deve la sua attuale morfologia al sopralzo degli argini attuato verso la metà degli anni

‘60 per scopi essenzialmente irrigui e successivamente venatori.

L'Area oggetto di studio comprende il territorio dell'Oasi Lago Salso, esteso su una superficie

di circa 1041 ettari, costituito da tre unità ambientali: una parte valliva di 550 ettari, una

parte gestita a prati allagati di circa 165 ettari, gli studi sono stati realizzati tralasciando l’area

gestita a pascolo per 285 ettari sebbene sono stati confrontati i dati relativi alle presenza

faunistiche proveniente da altri monitoraggi.

La parte valliva, alimentata artificialmente dalle acque del torrente Cervaro mediante il canale

Roncone, è costituita da tre vasche arginate: Valle Alta (110 ha), Valle di Mezzo (72 ha) e Valle

del Lago Salso (360 ha). Queste presentano una profondità molto variabile durante il periodo

primaverile-estivo, a seconda del periodo dell'anno, della piovosità e delle condizioni

meteorologiche. La Valle del Lago Salso presenta una profondità media di circa 1,5 m

(variabile a seconda dello stato di allagamento) e in alcuni punti si raggiungono

eccezionalmente i 2 m. La Valle di Mezzo e la Valle Alta hanno una profondità media che varia,

nel periodo estivo, tra i 0.20 - 0.80 m. La Valle del Lago Salso è caratterizzata da canneto

maturo costituito prevalentemente da Phragmites communis con piante che superano i cinque

metri di altezza e Typha spp. ; sono presenti ampie superfici di chiari. La Valle di mezzo è

caratterizzata da canneto con prevalenza di Phragmites communis, la Typha sp. è confinata

in piccole aree. In questa porzione della valle si assiste al fenomeno, molto avanzato,

dell’interramento. L’area appare molto chiusa, mancano dei veri e propri chiari ed il canneto

ha un’età che supera i quattro anni. La Valle alta appare molto diversificata. La vegetazione è

caratterizzata prevalentemente da Phragmites communis, ma sono presenti Typha spp., dal

Juncus bufonius e nelle zone che tendono a prosciugarsi è presente Bolboschoenus maritimus.

Infatti, la parte più centrale di valle alta, così come in valle di mezzo, nel tardo periodo estivo

tende a prosciugarsi tanto che viene praticato il pascolo dei bovini. Anche la Valle alta se pur

interessata dal fenomeno dell’interrimento (parte centrale), grazie al pascolamento, presenta

chiari di piccole dimensioni distribuiti in maniera omogenea, ed inoltre, la canna di palude

(canneto giovane) nell’area centrale, supera di poco il metro di altezza. Il livello idrico nelle

parti più profonde raggiunge circa il 1,5 m di profondità mentre la maggior parte dell’area ha

una profondità compresa tra i 10 e i 50 cm.

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L'area adibita a prati allagati stagionali si estende per 165 ha a sud della parte valliva. E'

costituita da vaste distese di terreni sottoposti a periodici allagamenti stagionali (inverno-

primavera), causati dal ristagno delle acque meteoriche in una lieve depressione che, prima

delle bonifiche del 900, costituiva la parte centrale del Lago Salso. I continui mutamenti

dell'ambiente, causati dagli allagamenti stagionali e dal prosciugamento estivo e dalla

conseguente variazione annuale della salinità, restituisce un habitat molto vario. La

vegetazione è caratterizzata da popolamenti di Phragmites communis e Typha spp.

concentrati in prossimità dei canali di drenaggio e del Canale Piatto. Nelle aree più distanti dai

canali, che tendono a prosciugarsi più rapidamente, vegetano Juncus bufonius e Bolboschoenus

maritimus. In alcuni settori la salinità frena l'espansione delle specie precedenti, favorendo

l'insediamento di chenopodiacee come Suaeda fruticosa e Arthrocnemum fruticosum e di

Tamarix gallica.

Le aree gestite a pascolo risultano costituite da formazioni erbacee di tipo steppico e ex coltivi

ed è stata coinvolta, a partire dal 2010, dalla realizzazione di arginature per la realizzazione di

pascoli inondati mediterranei.

Situazione faunistica

Tra la fauna, oltre alle numerosissime specie di invertebrati ed alla abbondante presenza di anfibi, rettili

e pesci, gli animali più appariscenti e facilmente visibili sono gli uccelli, per i quali possiamo considerare

l’”Oasi Lago Salso” un vero e proprio paradiso ornitologico.

Le acque aperte sono frequentate in inverno da migliaia di anatidi svernanti, tra i quali ricordiamo i

moriglioni Aythya ferina, le morette Aythya fuligula, i mestoloni Anas clipeata, i codoni Anas acuta e i

fischioni Anas penelope, mentre in estate si riproducono nel canneto gli aironi rossi Ardea purpurea, iì

tarabusini Ixobrychus minutus, i cannareccioni Acrocephalus arundinaceus, i basettini Panurus biarmicus

e i falchi di palude Circus aeruginosus. Nell’area è inoltre presente una delle più importanti garzaie

dell’Italia centro-meridionale dove decine di coppie di garzette Egretta garzetta, di nitticore Nycticorax

nycticorax, di sgarze ciuffetto Ardeola ralloides e in alcuni anni di mignattai Plegadis falcinellus

costruiscono il loro nido su alberi di eucalipto.

L’area è inoltre interessata dal progetto di reintroduzione del Gobbo rugginoso Oxyura leucocephala,

curato dalla LIPU in collaborazione con l’Ente Parco Nazionale del Gargano.

Valutazione dell’importanza naturalistica

Il sito è di grande valore naturalistico, che potrebbe notevolmente aumentare attraverso una corretta gestione dell’area.

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Denominazione: Palude di Frattarolo e foce Candelaro

Tavoletta IGM: Fg 164

Comuni interessati: Manfredonia

Istituto: Riserva Naturale di Popolamento Animale (D.M. 05.05.80), Parco Nazionale del Gargano, pSIC

Zone umide della Capitanata IT9110005, vincoli idrogeologici, IBA 130

Elementi individuativi della ZPS/pSIC

Nome sito: pSIC Zone umide della Capitanata, ZPS Frattarolo

Codice sito: pSIC IT9110005, ZPS IT9110007

Regioni amministrative (% copertura): Puglia (100%)

Regione bio-geografica: Mediterranea

Altezza media: m s.l.m. 3

Caratteristiche sito: Sito di elevato valore naturalistico, paesaggistico ed archeologico

Nome Habitat Codice Natura

2000 Percentuale copertura

Perticaie alofile mediterranee e termo-atlantiche (Arthrocnemetalia fruticosae)

1420 10.0

Pascoli inondati mediterranei (Juncetalia maritimi)* 1410 40.0

Steppe salate (Limonietalia)* 1510 40.0

* = habitat prioritari

Superficie: 700 ha, di cui 256 individuati come Riserva Naturale di Popolamento Animale.

Descrizione del sito

E’ compreso nella cassa di espansione del torrente Candelaro che occupa parte dell’ex lago Salso.

Rappresenta l’area meglio conservata caratterizzata da prati alofili che nella stagione invernale vengono

sommersi dalle piene del torrente.

Situazione faunistica

Tra le specie in sosta si segnalano l’Alzavola Anas crecca, la Marzaiola Anas querquedula, il Codone Anas

acuta, il Mestolone Anas clypeata, il Beccaccino Gallinago gallinago, la Pittima reale Limosa limosa, il

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Combattente Philomachus pugnax, la Pavoncella Vanellus vanellus, il Chiurlo Numenius arquata, il Totano

moro Tringa erythropus, il Gufo di Palude Asio flammeus, nonché il rarissimo Chiurlottello Numenius

tenuirostris.

Tra le specie nidificanti: il Cavaliere d’Italia Himantopus himantopus, l’Occhione Bhurinus oedicnemus,

forse la Pernice di Mare Glareola pratincola.

Occasionalmente si possono rinvenire: Gru Grus grus, Gallina prataiola Tetrax tetrax, Cicogna bianca

Ciconia ciconia, Cicogna nera Ciconia nigra, Airone guardabuoi Bubulcus ibis.

Valutazione dell’importanza naturalistica

La situazione faunistica risente dell’evoluzione del regime idrico del comprensorio. Nel corso delle

stagioni primaverile e autunnale riveste un’importante funzione complementare ai bacini dell’ex Daunia

Risi, quale luogo di foraggiamento delle varie specie di anatidi e limicoli.

L’area ricade integralmente nei seguenti siti della Rete Natura 2000 e aree vincolate:

∼ ZPS Paludi presso il Golfo di Manfredonia (IT9110038);

∼ SIC Zone umide di Capitanata (IT9110005)

∼ IBA Paludi presso il Golfo di Manfredonia;

∼ Parco Nazionale del Gargano (zona 1 e zona 2).

Sulla base di quanto anticipato, lo studio seguente è volto alla definizione di particolari criticità

ambientali da riscontrarsi nella realizzazione ed esercizio dell’opera in zone ad elevato valore

naturalistico.

Il territorio coinvolto dall’intervento interessa un Sito di Interesse Comunitario (SIC)

denominata IT9110005 Zone Umide della Capitanata, una ZPS (Zone di Protezione Speciale)

denominata IT9110038 Paludi presso il golfo di Manfredonia e un sito IBA (Important Bird

Area) denominato 203 Promontorio del Gargano e zone umide della Capitanata.

Di seguito si riportano delle schede relative ai siti sopra citati.

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Tabella descrittiva (le caratteristiche del SIC si sovrappongono quasi integralmente alla ZPS per

cui la scheda sintetica di seguito riportata si adatta perfettamente alla ZPS

DENOMINAZIONE: ZONE UMIDE DELLA CAPITANATA (Valido come descrizione anche per la ZPS)

DATI GENERALI

Classificazione: Sito d’Importanza Comunitaria (SIC)

(contiene ZPS IT9110006-IT9110007)

Codice: IT9110005

Data compilazione schede: 01/1995

Data proposta SIC: 06/1995 (D.M. Ambiente del ¾/2000 G.U.95 del 22/04/2000)

Revisione tecnica: Deliberazione G.R. n.1157 del 08/08/2002 (B.U.R.P. n.115 del 11/09/2002)

Estensione: ha 14110

Altezza minima: m 0

Altezza massima: m 13

Regione biogeografica: Mediterranea

Provincia: Foggia

Comune/i: Manfredonia, Zapponeta, Cerignola, Trinitapoli, Margherita di Savoia.

Comunita’ Montane:

Riferimenti cartografici: IGM 1:50.000 fogli 409-410-422-423, sezioni 1:10.000 nn. 409020, 409030, 409060, 409070,

409080, 409110, 409120, 409150, 409160, 410130, 410140, 422030, 422040, 423010, 423020

CARATTERISTICHE AMBIENTALI

Substrato geologico costituito da Limi e Argille del Quaternario. Ambienti umidi di elevatissimo interesse vegetazionale per la presenza di associazioni igro-alofile considerate habitat prioritari e per l’elevata presenza di avifauna acquatica. Rappresenta la piu’ importante zona umida dell’Italia meridionale e una delle piu’ importanti del bacino del Mediterraneo per l’avifauna acquatica, e’, infatti, segnalata la nidificazione di oltre 20 specie di interesse comunitario. Recentemente si e’ insediata una colonia di Phoenicopter ruber. E’ stato inoltre segnalato lo stazionamento di circa 15-20 Numenius

tenuirostris.

HABITAT DIRETTIVA 92/43/CEE

Perticaie alofile mediterranee e termo – atlantiche Pascoli inondati mediterranei Lagune (*) Steppe salate (*) Vegetazione annua pioniera di Salicornia e altre delle zone fangose e sabbiose

5%

5%

30%

30%

20%

SPECIE FAUNA DIRETTIVA 79/409/CEE E 92/43/CEE all. II

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DENOMINAZIONE: ZONE UMIDE DELLA CAPITANATA (Valido come descrizione anche per la ZPS)

Mammiferi:

Uccelli: Tadorna tadorna; Circus pygargus; Egretta garzetta; Egretta alba; Circus aeruginosus; Sterna hirundo; Falco

biarmicus; Falco peregrinus; Falco columbarius; Larus melanocephalus; Recurvirostra ; Sterna albifrons; Circus

macrourus; Larus ridibundus; Ardea purpurea; Phoenicopterus ruber; Ixobrychus minutus; Circus cyaneus;

Nycticorax nycticorax; Chlidonias niger; Chlidonias hybridus; Botaurus stellaris;Aythya nyroca; Ardeola ralloides;

Acrocephalus ; Alcedo atthis; Charadrius ; Tringa glareola; Himantopus; Coturnix coturnix; Numenius tenuirostris;

Phalacrocorax; Ciconia nigra; Ciconia ciconia; Tringa totanus; Tetrax tetrax; Tringa nebularia; Acrocephalus;

Tadorna ferruginea; Asio flammeus; Melanocorypha; Gelochelidon nilotica; Burhinus oedicnemus; Pandion

haliaetus; Glareola pratincola; Platalea leucorodia; Netta rufina; Aythya marila; Anser fabalis; Anser albifrons;

Fulica atra; Gallinula chloropus; Vanellus vanellus; Philomachus pugnax; Larus genei; Limosa lapponica; Limosa

limosa; Numenius phaeopus; Pluvialis squatarola; Rallus aquaticus; Tringa erythropus; Haematopus.

Rettili e anfibi: Bombina variegata; Elaphe quatuorlineata; Emys orbicularis.

Pesci: Padogobius panizzai; Alburnus albidus.

Invertebrati: SPECIE FLORA DIRETTIVA 92/43/CEE all. II

VULNERABILITA’: Si tratta di cenosi alofile ad elevata fragilita’. I rischi piu’ elevati sono connessi con trasformazioni idrogeologiche del territorio, bonifiche e fenomeni di colmata, elevata pressione venatoria, immissioni ittiche, disinfestazioni antizanzare.

IBA in Puglia

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Descrizione e motivazione del perimetro: sono state unite 3 IBA confinanti che ricadono parzialmente o interamente nel territorio del Parco Nazionale del Gargano. Anche dal punto di vista ornitologico è giustificato trattare l’insieme delle zone umide della capitanata (sia a nord

che a sud del Gargano) come un unico sistema che andrebbe gestito in maniera coordinata.

L’area comprende:

il promontorio del Gargano e le adiacenti zone steppiche pedegarganiche, i laghi costieri di Lesina e di Varano situati a nord del promontorio, il complesso di zone umide di acqua dolce e salmastra lungo la costa adriatica a sud del promontorio (Frattarolo, Daunia Risi, Carapelle, San Floriano, Saline di Margherita di Savoia, Foce Ofanto), incluse le aree agricole limitrofe più importanti per l’alimentazione e la sosta dell’avifauna (acquatici, rapaci ecc), fa parte dell’IBA anche l’area, disgiunta, della base aerea militare di Amendola che rappresenta l’ultimo lembo

ben conservato di steppa pedegarganica.

Nell’entroterra l’area principale è delimitata dalla foce del Fiume Fortore, da un tratto della autostrada A14 e della strada che porta a Cagnano. All’altezza della Masseria S. Nazzario il confine piega verso sud lungo la strada che porta ad Apricena (abitato escluso) fino alla Stazione di Candelaro e di qui fino a Trinitapoli (abitato escluso). A sud l’area è delimitata dalla foce dell’Ofanto. Dall’IBA sono esclusi i seguenti centri abitati: Lesina, Sannicandro, Rodi Garganico (ed i relativi stabilimenti balneari), Peschici, Vieste e la costa (e relativi campeggi, villaggi, stabilimenti balneari) fino a Pugnochiuso, Mattinata, San Giovanni Rotondo, Manfredonia e la costa da Lido di Siponto all’ex Caserma di Finanza.

Inquadramento climatico

Complessivamente è possibile affermare che l’area oggetto del presente studio che il

macrobioclima mediterraneo interessa la fascia costiera.

Nell’ambito del macrobioclima mediterraneo il bioclima è sempre oceanico a piogge stagionali, il

termotipo è mesomediterraneo e l’ombrotipo, come per tutta la Puglia (Blasi, 1996), si presenta

secco lungo la fascia costiera.

Il termotipo si presenta sostanzialmente è termotemperato.

Dall’analisi dei dati delle medie mensili degli ultimi 50 anni e degli indici climatici è stato

possibile evidenziare l’andamento medio del clima del territorio in esame. Il clima del territorio

in esame, è abbastanza uniforme. Infatti, si riscontrano, in media, nove mesi “temperati” e tre

mesi “aridi” (Giugno, Luglio ed Agosto).

Dall’analisi dei dati della stazione meteorologica di Manfredonia si è potuto dedurre quanto

segue:

• L’intensità media annua di piogge è compresa tra un massimo di 718 mm e un minimo di

247 mm con una media di 454 mm, così stagionalmente ripartiti:

15

• 107 mm in primavera,

• 60 mm in estate,

• 154 mm in autunno,

• 133 mm in inverno.

Il numero medio annuo di giorni piovosi è compreso tra 38 – 85 con una media di 64, (17 in

primavera, 8 in estate, 18 in autunno, 21 in inverno).

Le precipitazioni medie mensili oscillano tra i 14 mm di luglio ed i 62 mm di novembre, con una

media mensile dei giorni piovosi compresa tra i 2 di luglio e gli 8 di dicembre. Sono frequenti i

casi assenza di precipitazioni nei mesi di luglio, agosto.

Dall’analisi degli annali idrologici, le precipitazioni di massima intensità (6, 12, 24 ore) si

concentrano nella stagione invernale, mentre gli eventi temporaleschi si concentrano nella

stagione estiva. Le brinate sono concentrate da novembre ad aprile.

Le temperature medie stagionali si attestano sui seguenti valori: inverno 7,8 C°, primavera 13

C°, estate 22,6 C°, autunno 16,1 C°.

Le massime assolute estive superano i 39 C° nel mese di luglio, agosto mentre

le minime si registrano in febbraio (-6,2 C°).

La media dell’umidità relativa massima si mantiene sempre superiore all’80%

indipendentemente dalla stagione, quella minima è compresa tra il 42% di luglio ed il 65% di

gennaio.

Per quanto riguarda l’analisi della ventosità è stata scelta la stazione di Foggia, unica che

mostrava una mole di informazioni esaustiva. Il vento, cioè lo spostamento di masse d’aria, è

provocato dalle differenze di temperatura esistenti sul pianeta: l’aria più calda, avendo minore

densità, tende a sollevarsi, richiamando aria fredda nella depressione così formatasi. Il vento in

superficie è determinato dalla situazione sinottica generale, dalla geografia del territorio,

dall’orografia e dagli ostacoli locali. E’ un elemento del clima che assume rilevanza soprattutto

in regioni estese e pianeggianti, in montagna, nelle zone costiere. La sua azione sull’agricoltura è

notevole: influenza gli scambi gassosi tra pianta e atmosfera e quindi interviene

nell’evapotraspirazione e nel ricambio dell’anidride carbonica; provoca l’allettamento delle

piante erbacee e la stretta di caldo dei cereali; può stroncare o sradicare piante, provocare la

caduta dei frutti; contribuisce all’impollinazione e al trasporto di insetti, spore e sostanze

inquinanti. Può anche costituire, però, un’ importante fonte di energia alternativa, purtroppo in

Italia non ancora sufficientemente sfruttata. Del vento si misurano di solito due aspetti, che

16

possono entrambi variare molto repentinamente nel tempo e nello spazio: la direzione di

provenienza e la velocità. Il vento ha anche una componente verticale, ma quest’ultima è

normalmente poco misurata e in genere non si considera, perlomeno ai fini agronomici. La

direzione di provenienza si esprime in gradi, calcolati in senso orario a partire da nord: per

esempio, a 90° corrisponde un vento da est, a 135° un vento da sud-ovest e cosi via. La

direzione del vento condiziona le decisioni riguardanti le difese adottate nei confronti dei venti

dominanti (uso dei frangi- vento, disposizione delle file, pratiche colturali, ecc.). La velocità si

misura, secondo le norme internazionali, in metri al secondo; la velocità massima viene

utilizzata di solito per scopi ingegneristici, mentre ai fini del calcolo dell’evapotraspirazione si

utilizza la velocità media. Un particolare tipo di misura, il “vento filato” o “vento sfilato”, indica

la distanza percorsa dal vento in un intervallo di tempo sufficientemente lungo (giorno, decade,

…); si esprime in chilometri ed è di interesse per l’agricoltura, poiché dà indicazioni sulla

ventosità di una zona.

In base alla velocità istantanea, possiamo classificare il vento in quattro classi:

� calma di vento fino a 0,5 m/s

� vento di intensità moderata da 0,5 a 8,0 m/s

� vento di intensità media da 8,0 a 13,5 m/s

� vento di forte intensità oltre 13,5 m/s

I dati sono stati desunti dalla Banca Dati Agrometeorologica Nazionale del Sistema Informativo

Agricolo Nazionale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Gli anni esaminati, pur

variando da stazione a stazione, sono compresi nel periodo che va dal 1951 al 2000. Con

l’analisi delle serie storiche sono stati calcolati i valori mensili di velocità media e massima e le

frequenze relative (in percentuale) con cui si presentano le otto principali direzioni di

provenienza e la calma di vento. Inoltre, sulla base della velocità media e della frequenza

relativa di ciascuna direzione, sono stati rappresentati graficamente i valori climatici annuali del

vento filato.

Dall’analisi dei dati disponibili il vento dominante in primavera-estate è il Favonio, mentre in

autunno-inverno predominano la Tramontana ed il Maestrale.

17

Caratteri geologici

I siti sono compresi nell’estremità nord-orientale del tavoliere delle Puglie, che è la seconda

pianura alluvionale per estensione dell’Italia peninsulare.

Evidenze di superficie, dati bibliografici e stratigrafie di perforazioni, consentono di tracciare il

seguente quadro geologico dell’area.

I siti “Palude di Frattarolo” e “Zone umide della Capitanata”, pertanto ricadono nella piana

costiera del Tavoliere di Puglia.

Il Tavoliere può ritenersi la naturale continuazione verso settentrione della cosiddetta Fossa

Bradanica ed è delimitato dall’Avampaese apulo e dalla Catena appenninica; in particolare è

collocato tra i monti della Daunia ad ovest, il promontorio del Gargano a nord, l’altopiano delle

Murge a sud e il mare Adriatico ad est.

dal Pliocene quando una costante subsidenza, seguita alla fase tettonica tardo-messiniana, portò

alla formazione di un bacino sedimentario allungato parallelamente alla Piattaforma

carbonatica apula, il cui margine esterno fu dislocato in blocchi ed assunse una conformazione

tipica “a gradinata”. La subsidenza presumibilmente continuò per tutto il Pleistocene inferiore-

medio. La cessazione delle spinte appenniniche e le successive compensazioni di tipo isostatico

consentirono l’emersione dal mare, movendo da ovest, della futura piana del Tavoliere.

A partire dal Pleistocene medio, periodi di stasi nel sollevamento, associati ad effetti

glacioeustatici, portarono all’incisione, all’abrasione ed allo smantellamento dei depositi

accumulatisi ed alla formazione di numerose e diverse unità litostratigrafiche riferibili a più cicli

sedimentari marini e/o a fasi continentali di alluvionamento.

I terreni affioranti nel Tavoliere sono costituiti soprattutto da sedimenti clastici plio-quaternari

sui quali si estendono grandi manti alluvionali pleistocenici ed olocenici.

La costituzione litologica del Tavoliere può essere così riassunta: una formazione argillosa con

orizzonti e livelli lentiformi di argille sabbiose (complesso delle argille azzurre pliocenico-

calabriane), indicativi di una facies neritica originatesi in un bacino lentamente subsidente. La

formazione argillosa di base è coperta da sedimenti ghiaioso-sabbiosi, in lenti molto stirate ed

appiattite; si tratta di ghiaie ad elementi di varie dimensioni, essenzialmente di natura calcarea

18

e di provenienza appenninica, a luoghi alternate con orizzonti di calcarenite, altrove con

subordinati letti di sabbie fini più o meno calcaree Questa copertura post-calabriana, di facies

deltizia e/o fluvio-lacustre, poggia in discordanza sui sottostanti depositi marini, lungo una

superficie debolmente inclinata verso mare, la cui regolarità è più volte interrotta da poco

elevati gradini, probabilmente prodotti da fasi di stazionamento del livello del mare durante il

Quaternario. L’unità presenta al tetto ed a varie altezze frequenti e spessi orizzonti di crostoni

di carbonato di calcio (caliche) di origine chimica.

Restringento la isuale sll’area di studio possiamo affermare che il basamento della zona è

costituito da calcari oolitici e pseudoolitici, detritici e micritici attribuiti al Portlandiano, che

sono stati abbassati da falde dirette da NW a SE. Il basamento è rinvenibile al di sotto della zona

umida ad una profondità compresa fra 200 e 250 m rispetto al livello del mare. Questa

formazione affiora estesamente dalla località San Leonardo fino alle prime falde del massiccio

garganico.

Al disopra del basamento e con discordanza angolare si rinvengono biocalcareniti mioceniche e

plioceniche, recentemente assimilate alle formazioni della Pietra Leccese e delle Biocalcareniti

di Gravina.

Brecce calcaree ben cementate con elementi a spigoli arrotondati raccordano questa terrazza,

posta fra i 40 ed i 50 m. slm, al lago Salso.

Sconosciute sono l’origine e le modalità di deposizione delle brecce. Di età pleistocenica sono gli

estesi affioramenti e sedimenti sabbiosi a facies litorale con crosta calcarea nei livelli più alti,

mentre oloceniche sono invece le alluvioni terrazzate ubicate fra i 10 ed i 20 m slm e le alluvioni

attuali di fondovalle.

Lungo la zona costiera si ritrovano accumuli alluvionali di colmata avvenuta per bonifica e le

sabbie che costituiscono il cordone dunale e la spiaggia attuale.

Procedendo invece dall’alto verso il basso si rinvengono dei terreni ghiaioso-sabbiosi di riporto

coi seguenti sedimenti:

• sabbie grigie a contenuto limoso variabile, mai elevato, scarsamente cementate;

• sabbie scure ricche di livelli microconglomeratici depositati da una controcorrente di

compensazione marina il cui spessore non supera i 2 m;

19

• argille gialle alternate da argille sabbiose con spessore non inferiore ai 20-25 m;

• argille azzurre plio-pleistoceniche spesse circa 200 m. poggianti su uno orizzonte

conglomeratico di notevole spessore che le separa dal basamento calcareo.

Le vasche rappresentano quindi un interessante geosito che ha subito fasi di colmamento

naturale o, come avvenuto negli ultimi 200 anni, anche artificiale, con ripetuti tentativi di

bonifica, iniziati già in periodo napoleonico e proseguiti prima e dopo la seconda guerra

mondiale e definitivamente conclusi negli anni ‘50.

20

4. Materiali e metodi

Per gli uccelli sono stati realizzati censimenti con periodicità quindicinale, nel periodo gennaio

- dicembre 2011 e nel periodo gennaio 2012-maggio 2012; nel mese di gennaio 2012 sono stati

realizzati i rilievi per il censimento degli svernanti 2011-2012. Grazie alla conformazione dell’area

umida e alle caratteristiche eco-etologiche delle specie studiate , è stato possibile utilizzare come

tecnica di rilevamento il conteggio diretto, ottenendo così valori assoluti di abbondanza.

L’area di studio è stata censita totalmente ad ogni visita, effettuando sempre il medesimo

percorso. Per i rilevamenti sono stati utilizzati tutti i punti di osservazione (ponti, tetti di

abitazioni , ecc.) che consentissero di spaziare visivamente sulle aree interessate.

Di seguito si descrivono le metodologie applicate per il rilevamento dati e gli strumenti

utilizzati:

Metodologia:

∼ Punti di avvistamento;

∼ Punti di avvistamento ed ascolto;

∼ Punti di ascolto;

Strumentazione:

∼ Cannocchiali di alta qualità ottica (20-60x77, 25-50x82) Binocoli di alta

qualità ottica (dal 7x50 al 10x42);

∼ Stativi;

∼ Fotocamere e anelli adattatori per il digiscooping;

∼ PC portatili;

∼ GPS portatili

I parametri e gli indici usati sono i seguenti:

- ricchezza mensile (r) = numero di specie ottenuto cumulando i dati dei censimenti

effettuati in ciascun mese;

- abbondanza (n) = numero massimo di individui di ciascuna specie rilevato nel corso

dei censimenti mensili;

Per Aphanius fasciatus sono stati effettuati rilevamenti finalizzati alla raccolta di dati sulla presenza e

distribuzione della specie nei siti oggetto degli interventi. A tale scopo si è proceduto mediante

osservazioni preliminari dalla superficie per valutare la possibile presenza della specie. In presenza di

21

ittiofauna si procedeva alla cattura con guadino per una corretta l'identificazione. Trattandosi di una

specie di facile e rapida identificazione, tutti gli esemplari catturati sono stati rilasciati rapidamente .

Per Emys orbicularis è stato effettuato un censimento mediante il metodo del Systematic Sampling

Survey (SSS, Scott, 1994), una tecnica di indagine il cui scopo è individuare il numero di esemplari in un

tempo prestabilito, consentendo di ottenere dati semi-quantitativi (numero di animali osservati per

unità di tempo) confrontabili e standardizzati per tutti i siti. Le osservazioni della specie sono state

effettuate attraverso il contatto visivo diretto di esemplari.

5. Risultati e discussione

Nel corso dei censimenti effettuati nel periodo gennaio 2011-maggio 2012 è stata

accertata la presenza di sei specie di uccelli considerate prioritarie: il Marangone minore

Phalacrocorax pygmeus; il Tarabuso Botaurus stellaris; la Moretta tabaccata Aythya nyroca; il

Lanario Falco biarmicus; il Grillaio Falco naumanni; Il Falco cuculo Falco vespertinus. Non è

stato osservato nessun esemplare di Chiurlottello Numenius tenuirostris. Inoltre è stata

rinvenuta la presenza del Nono Aphanius fasciatus e della Testuggine palustre Emys

orbicularis.

2011 1012

Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1

2

3

4

5

FALCO CUCULO 18 112 7 6 58

GRILLAIO 4 12 21 16 9 13 2 15 38 23

LANARIO 1 1 1 1 1 1 1 2 1

MARANGONE

MINORE 2 1 4 2 5 3 1 1 1 3 1 2 1 3 7 4 2

MORETTA

TABACCATA 3 2 5 2

TARABUSO 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Tabella 1 - numero massimo di esemplari di avifauna prioritaria rilevata per ciascun mese (abbondanza) nel

periodo gennaio 2011 - maggio 2012 nel comprensorio Palude di Frattarolo-Foce del Candelaro

22

2011 1012

Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 1

2

3

4

5

FALCO CUCULO 2 11 1 4

MARANGONE

MINORE 2 1 4 2 5 3 1 1 1 3 1 2 2 3 1 3 5

Tabella 2 - numero massimo di esemplari di avifauna prioritaria rilevata per ciascun mese (abbondanza) nel

periodo gennaio 2011 - maggio 2012 nel comprensorio delle paludi salmastre presso Ippocampo.

Specie obiettivo descrizione

Falco cuculo Falco vespertinus

Incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), attualmente

classificata come in pericolo (endangered) nell’Unione Europea (SPEC 3)

Specie monotipica a corologia eurosibirica. Distribuito dal Baltico ad Est fino alla

Mongolia, sverna a latitudini sub-sahariane, fino in Sudafrica. L’Italia è interessata soprattutto

da intensi movimenti primaverili con contingenti particolarmente nutriti di soggetti in

transito lungo le coste adriatiche (Spina & Volponi, 2008). In Italia la specie ha iniziato a

nidificare a partire dalla metà degli anni ’90, con una piccola popolazione tra Emilia e Veneto

(Nardo & Mezzavilla 1997) stimata in almeno 70 coppie (Brichetti & Fracasso 2003).

Il Falco cuculo Falco vespertinus è stato osservato regolarmente durante la migrazione

primaverile. Il numero massimo (112) è stato osservato in maggio presso la Palude Frattarolo,

un habitat particolarmente ricco di prede grazie alla notevole diversità floristica del sito. La

specie usa come roost gli alberi (Pinus e Eucalyptus) presenti in aree limitrofe. Da sottolineare

non solo l'importanza della palude frattarolo quale area di trofica, ma l'integrazione di

quest'ultima con le aree alberate presenti in siti limitrofi e usati come roost, anche da altre

specie in migrazione (es. Nitticora). Più modesta è risultata la presenza nel comprensorio

delle paludi salmastre presso Ippocampo, dove la specie è stata rilevata di passaggio o in sosta

su cavi della rete elettrica. Il principale rischio per la specie potrebbe essere costituito dalla

presenza, lungo tutta la fascia costiera del SIC, di arenili intensamente coltivati e soggetti a

potenziale uso intenso di pesticidi.

23

Marangone minore Phalacrocorax pygmeus

Inclusa nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), attualmente

classificata come rara in Unione Europea (SPEC 1).

Specie monotipica a corologia euroturanica. Nidifica in Europa sud-orientale, Medio

Oriente e Nord Africa. In Italia nidifica nella zona del Delta del Po e delle Valli di Comacchio, a

partire dal 1981, anno in cui si è registrata la prima nidificazione sul territorio nazionale.

Negli anni successivi la popolazione nidificante ha subito un incremento postitivo, tuttavia lo

status in Italia sirulta non soddisfacente in quanto le dimensioni della popolazione risultano

ancora ridotte.

Il Marangone minore Phalacrocorax pygmeus è stato rilevato in tutti i mesi dal

gennaio 2011 a maggio 2010 in entrambi i comprensori, con un numero di esemplari che è

oscillato da un minimo di 1 ad un massimo di 7. La specie ha frequentato i siti esclusivamente

per scopi trofici, tuttavia per il comprensorio Palude di Frattarolo-Foce del Candelaro, le

osservazioni sono state effettuate esclusivamente nel tratto del torrente Candelaro compreso

tra la foce e i 5 km a monte; non sono state raccolti dati di attività trofica nella palude

Frattarolo per l'insufficiente allagamento di questa zona umida nel corso dell'anno. Entrambi

i comprensori risultano aree di alimentazione complementari al Lago Salso, zona umida

limitrofa che ospita una colonia nidificante di almeno 13 coppie (dato valido per la stagione

riproduttiva 2011).

24

Tarabuso Botaurus stellaris

Incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), è considerata in

pericolo (endangered, EN) nella Lista Rossa Nazionale (Calvario et al. 1999). Attualmente

classificata come depleted (BirdLife International 2004), avente status sfavorevole a livello

sia di Unione Europea che continentale (SPEC 3).

Specie politipica a corologia euroasiatico-maghrebina-sud-afrotropicale, con la

sottospecie nominale diffusa nel Paleartico. In Italia nidifica in modo sparso e localizzato,

soprattutto in alcune località del centro e del nord del paese, ove è prevalentemente

sedentario; durante l’inverno al contingente nidificante si aggiunge un consistente numero di

individui svernanti.

La specie è stata rilevata esclusivamente nel comprensorio Palude di Frattarolo-Foce

del Candelaro. L'analisi del ciclo annuale evidenzia che la specie è presente tutto l'anno. I

mancati avvistamenti riscontrati in alcuni mesi sono probabilmente da imputare a mancati

avvistamenti dovuti all'elusività della specie. Il 28 % circa delle osservazioni sono riferite ad

individui in attività trofica mentre il restante 71 % a soggetti avvistati in volo durante gli

spostamenti tra la palude Frattarolo.

Il comprensorio Palude di Frattarolo-Foce del Candelaro, nonstante lo scarso

allagamento della Palude Frattarolo nel corso dell'anno, è risultato un importante sito trofico

complementare ai fragmiteti del limitrofo Lago Salso, dove la specie nidifica con 1/2 coppie.

25

Moretta tabaccata Aythya nyroca

Inclusa nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), ed è considerata

in pericolo critico (Critically Endangered) nella Lista Rossa Nazionale (Calvario et al. 1999).

Attualmente classificata come vulnerabile, avente stato di conservazione sfavorevole a livello

sia di Unione Europea che continentale (SPEC 1) (BirdLife International 2004). Sono stati

redatti un Piano d’Azione Internazionale ed uno Nazionale sulla specie.

Specie monotipica a corologia euroturanica. Nidifica in Europa sud-orientale e Asia. In

Italia nidifica con una popolazione stimata in 78-107 coppie (Melega, 2007), mentre è più

diffusa come migratrice e svernante.

Dall'analisi del ciclo annuale, risulta che la specie utilizza la Palude Frattarolo da marzo

a giugno esclusivamente come sito trofico complementare alla limitrofa oasi Lago Salso. Il sito

viene utilizzato durante le fasi di allagamento del bacino di espansione del torrente Candelaro

nel periodo primaverile.

26

Lanario Falco biarmicus

Incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), considerato in

pericolo (Endangered, EN) nella Lista Rossa Nazionale (Calvario et al.1999). Attualmente

classificato come vulnerabile nell’UE (SPEC 3). Sono stati redatti un Piano d’Azione

Internazionale (Gustin et al. 2002) ed uno Nazionale per la specie (Andreotti & Leonardi

2007). Risulta, inoltre, specie particolarmente protetta in Italia ai sensi della legislazione

venatoria (Art. 2, 157/92).

Specie politipica a corologia mediterraneo-afrotropicale, presente nel Paleartico

occidentale con tre sottospecie, delle quali solo F. b. feldeggii Schlegel, 1843 presente in Italia.

L’Italia ospita una popolazione pari a 140-172 coppie, che in base a stime recenti corrisponde

a circa il 36%-54% della popolazione complessiva di F. b. feldeggii in base alle stime riportate

in Andreotti & Leonardi (2007).

Dai dati rilevati è risultato che la specie ha utilizzato il comprensorio Palude di

Frattarolo-Foce del Candelaro come sito trofico nei mesi autunnali e invernali, in particolare

da settembre a gennaio. Il numero massimo di individui, pari a 2, è stato rilevato nel gennaio

2012. Nel corso dei monitoraggi è stato osservato il regolare l'utilizzo della Palude Frattarolo

come sito trofico, in particolare è stata accertata la regolare cattura di esemplari di Storno

Sturnus vulgaris. Quest'ultima specie utilizza i canneti del limitrofo Lago Salso come roost

durante lo svernamento e costituisce un' importante preda non solo per il lanario ma anche

per altri rapaci (Falco peregrinus, Falco columbarius, Circus aeruginosus, Circus cyaneus,

Accipiter nisus, Buteo buteo) che si concentrano nel sito al tramonto, cioè durante le fasi di

spostamento dello Storno verso il dormitorio.

27

Grillaio Falco naumanni

Il Grillaio è incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE).

Attualmente classificato come depleted nell’UE (SPEC 1), considerato a più basso rischio

(Lower Risk, LR) nella Lista Rossa Nazionale (Calvario et al.1999). Risulta, inoltre, specie

particolarmente protetta in Italia ai sensi della legislazione venatoria (Art. 2, 157/92). È stato

redatto un Piano d’Azione Internazionale per la specie (Biber 1996).

Specie monotipica con corologia eurocentroaisatico-mediterranea. L’Italia ospita una

popolazione nidificante pari a 3.640-3.840 coppie, compresa tra il 14% ed il 20% di quella

dell’Unione Europea e tra il 9% ed il 15% di quella complessiva continentale.

Dai dati rilevati risulta che la specie è presente nel comprensorio Palude di Frattarolo-

Foce del Candelaro da marzo a settembre, con una popolazione che oscilla da un max di 38 e

un minimo di 2 esemplari. Le presenze più importanti si registrano durante la migrazione

primaverile. Il sito è risultato utilizzato esclusivamente come area trofica. Nella Palude

Frattarolo, dove sono state effettuate il 87% delle osservazioni, mentre il restante 13 %

presso le steppe salate della Foce del Candelaro. La specie è attualmente in aumento come

nidificante in aree limitrofe.

28

Nono Aphanius fasciatus

Incluso nell’Allegato II della Direttiva Habitat, in appendice II della Convenzione di

Berna e in allegato II della Convenzione di Barcellona. Inserito nel Libro Rosso degli Animali

d’Italia (1998) quale specie VU (vulnerabile). Secondo la red list della IUCN è Least Concern

(LC). Specie in progressiva diminuzione a causa della scomparsa, dell’alterazione o

dell'inquinamento degli ambienti umidi costieri. Un ulteriore elemento di pericolo è costituito

dall'introduzione e dall'acclimatazione della Gambusia Gambusia holbrooki, Pecilide di origine

nord americana estremamente competitivo che in molte zone umide ha sostituito l'autoctono

Nono (Zerunian, 2004).

La specie è stata rinvenuta sia nel comprensorio Palude di Frattarolo-Foce del

Candelaro, con popolazioni molto localizzate, sia nel comprensorio delle paludi salmastre

presso il villaggio Ippocampo. E' risultata presente nel primo comprensorio,

Nel comprensorio Palude di Frattarolo-Foce del Candelaro la specie è risultata presente

solo in stagni retrodunali con acque caratterizzate da salinità con valori prossimi a quella

marina, mentre nei restanti canali a salininità inferiore non è stato rinvenuto.

Contemporaneamente è stata accertata la presenza della Gambusia Gambusia holbrooki nei siti

dello stesso comprensorio dove non è stata rilevata la presenza del Nono. I due dati sembrano

correlati, per cui appare probabile che il Nono sia stato sostituito dalla Gambusia nei siti a

bassa salinità.

Nel comprensorio delle paludi salmastre presso il villaggio Ippocampo la specie è

risultata abbondante senza risultare dominante. Non è stata riscontrata una diffusa presenza

della Gambusia, probabilmente in conseguenza dei maggiori valori di salinità.

Risulta evidente che la conservazione delle popolazioni di Nono, in entrambi i

comprensori, è strettamente legata al mantenimento degli stagni retrodunali con valori

salinità degli stagni retrodunali

29

Testuggine palustre Emys orbicularis

Inserita negli allegati II e IV della Direttiva Habitat, la IUCN (2011) considera la specie

come NT (prossima alla minaccia), con trend popolazionistico in declino. Le principali cause di

minaccia per questa testuggine sono costituite dalla distruzione e dal degrado dei suoi ambienti

vitali, dal crescente disturbo antropico, dall’urbanizzazione, dalle vaste trasformazioni

ambientali, dall’uso di sostanze tossiche nelle pratiche agricole e nelle disinfestazioni, dalla

raccolta diretta di esemplari e, in sempre maggior grado, dalla competizione con la testuggine

palustre dalle orecchie rosse Trachemys scripta, specie alloctona.

Specie politipica a corologia uranico-europeo-mediterranea (ovestpaleartica),

distribuita in buona parte dell’Europa centromeridionale e orientale, ivi comprese alcune isole

mediterranee. Attualmente sono state individuate in Italia diverse linee genetiche dalle quali

sono state separate nelle seguenti sottospecie: Emys orbicularis galloitalica (parte costiera

occidentale della penisola); Emys orbicularis capolongoi (Sardegna); Emys orbicularis hellenica

(parte costiera orientale della penisola); Emys orbicularis ingauna (Liguria). La popolazione

presente nell'area di studio è da rifersi alla sottospecie Emys orbicularis hellenica.

La specie è stata osservata nel comprensorio Palude di Frattarolo-Foce del Candelaro,

dove sono stati rinvenuti almeno 5 esemplari. Nessun esemplare è stato rinvenuto nel

comprensorio delle paludi salmastre presso il villaggio Ippocampo. Nel sito è stata rilevata in

passato la presenza della Trachemys scripta, non riconfermata nel presente studio, che

costituisce un serio fattore di minaccia.

30

Altre specie di rilevante interesse conservazionistico

Gabbiano roseo Larus genei

Nelle paludi salmastre presso il villaggio Ippocampo è stata accertata, nel biennio

2010-1011, la nidificazione del Gabbiano roseo con una colonia di circa 100 coppie insediata

su un isola ricoperta di salicornia-suaeda. Si tratta di un dato di notevole interesse, in quanto

la specie risulta estremamente localizzata e con status di conservazione sfavorevole in tutta

l'Europa (SPEC 3). In Italia meridionale la specie nidifica regolarmente solo nelle Saline di

Margherita di Savoia. Il Gabbiano roseo è incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli

(Direttiva 79/409/CEE) ed è considerata in pericolo (Endangered, EN) nella Lista Rossa

Nazionale (LIPU & WWF (a cura di) Calvario et al. 1999).

Occhione

La specie nidifica presso le steppe salate della Palude Frattarolo. Attualmente

classificata come vulnerabile in tutta Europa (SPEC 3), soggetta ad un largo declino della

popolazione europea nel periodo 1990-2000 (BirdLife International 2004). L'Occhione è

incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE) ed è considerata in

pericolo (Endangered, EN) nella Lista Rossa Nazionale (LIPU & WWF (a cura di) Calvario et al.

1999).

Fratino

La specie nidifica con almeno 2 coppie sulle dune sabbiose presso la Foce del Candelaro

e altre coppie lungo il litorale e l’area di Ippocampo. La specie risulta minacciata e fortemente

in diminuzione a causa del disturbo nei territori riproduttivi che deriva dall'utilizzo balneare e

ricreativo (pesca, attività sportive, ecc) dove la specie nidifica. Una forte predazione ai nidi è

stata riscontrata ad opera di cani e gatti.

Risulta incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), classificata

da BIRDLIFE 2004 come SPEC3, in declino, avente status di conservazione sfavorevole sia in

Unione Europea che in tutta Europa. Inclusa nella Nuova Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in

31

Italia, quale specie LR (basso rischio). Risulta, inoltre, specie particolarmente protetta in Italia

ai sensi della legislazione venatoria (Art. 2, 157/92).

Fraticello

La specie nidifica con almeno 3 coppie accertate nel 2011 nelle paludi aslmastre presso

il villaggio Ippocampo. Lo sviluppo turistico delle coste ha fortemente ridotto le aree idonee

alla nidificazione (come per il fratino).

Risulta incluso nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (Direttiva 79/409/CEE), classificata

da BIRDLIFE 2004 come SPEC3, in declino, avente status di conservazione sfavorevole sia in

Unione Europea che in tutta Europa. Inclusa nella Nuova Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in

Italia, quale specie VU (Vulnerabile). Specie protetta in Italia ai sensi della legislazione

venatoria (art. 2, 157/92).

Chiurlo

La specie sverna regolarmente nella palude Frattarolo, area che spesso ospita un

importante dormitorio in alternativa ai prati allagati del Lago Salso. La salvaguardia di questa

specie da abbattimenti illegali risulta indispensabile, in quanto il Chiurlottello è specie molto

simile e spesso impossibile da distinguere senza adeguate conoscenze orntitologiche.

Status di conservazione valutato in declino a livello europeo e nell’UE (SPEC 2; BirdLife

International 2004a). Risulta, inoltre, specie non cacciabile in Italia ai sensi della legislazione

venatoria (Art. 18, 157/92).

Sterpazzola di Sardegna

E' stata accertata la nidificazione della specie presso la Palude Frattarolo.

32

5.2 Elenco delle entità ornitiche rilevate

Viene di seguito riportata la check-list dell'avifauna rilevata nelle aree oggetto degli

interventi previsti dal presente progetto, costituite dal comprensorio Palude di Frattarolo-

Foce del Candelaro (Figura 1) e dal comprensorio delle paludi salmastre presso il villaggio

Ippocampo (Figura 2). La lista include tutte le specie ornitiche, incluse quelle non acquatiche,

riportate per le aree suddette sia dal presente studio, sia da informazioni pregresse. Le specie

rilevate nel corso del presente studio (gennaio 2011-maggio 2012) sono indicate da una X

nella colonna indicante i due anni (2011-2012).

Nella stesura della lista è stata utilizzata come base di partenza la Check-list degli

uccelli della Puglia (la Gioia e al. 2009) e sono state adottate le seguenti categorie fenologiche:

B = nidificante (breeding: viene sempre indicata anche se la specie è sedentaria; per i nidificanti irregolari, quando possibile, viene fornita un’indicazione degli anni in cui è avvenuta la nidificazione; E = estivante (non breeding summer visitor: presente nel periodo riproduttivo della specie senza però nidificare; S = sedentaria o stazionaria (sedentary, resident): viene sempre abbinato a “B”; M = migratrice (migratory, migrant): sono incluse anche le specie che compiono dispersioni ed erratismi; W = svernante (wintering, winter visitor) In rosso sono indicate le specie per le quali è stata accertata la nidificazione nel 2011

CAT E = specie probabilmente introdotta o sfuggita alla cattività

N.B.: Nell’ultima colonna a destra sono riportate le specie rilevate durante le attività previste

dal progetto, le altre specie si desumono dalla bibliografia e da dati pregressi.

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Anatidae

Cigno reale Cygnus olor (J. F. Gmelin, 1789) M reg, W X

Oca granaiola Anser fabalis (Latham, 1787) M irr, W irr

Oca lombardella Anser albifrons (Scopoli, 1769) M reg, W irr

Oca lombardella minore Anser erythropus (Linnaeus, 1758) A

Oca selvatica Anser anser (Linnaeus, 1758) SB (dal 2004), M reg, W

X

Oca del Canada Branta canadensis (Linnaeus, 1758) A (2011) X

Oca facciabianca Branta leucopsis (Bechstein, 1803) A

Oca colombaccio Branta bernicla (Linnaeus, 1758) A

33

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Oca collorosso Branta ruficollis (Pallas, 1769) A

Casarca Tadorna ferruginea (Pallas, 1764) M reg

Volpoca Tadorna tadorna (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Fischione Anas penelope Linnaeus, 1758 M reg, W X

Canapiglia Anas strepera Linnaeus, 1758 M reg, W, E X

Alzavola Anas crecca Linnaeus, 1758 M reg, W, E, X

Germano reale Anas platyrhynchos Linnaeus, 1758 SB, M reg, W X

Codone Anas acuta Linnaeus, 1758 M reg, W X

Marzaiola Anas querquedula Linnaeus, 1758 M reg, X

Mestolone Anas clypeata Linnaeus, 1758 M reg, W X

Fistione turco Netta rufina (Pallas, 1773) M reg, W irr

Moriglione Aythya ferina (Linnaeus, 1758) M reg, W, X

Moretta tabaccata Aythya nyroca (Güldenstädt, 1770) M reg X

Moretta Aythya fuligula (Linnaeus, 1758) M irr

Moretta grigia Aythya marila (Linnaeus, 1761) A

Pesciaiola Mergellus albellus (Linnaeus, 1758) W irr

Gobbo rugginoso Oxyura leucocephala (Scopoli, 1769) A, B estinto

Phasianidae

Quaglia Coturnix coturnix (Linnaeus, 1758) M reg, B, W par X

Fagiano comune Phasianus colchicus Linnaeus, 1758 SB (RIP.VENATORI) X

Pelecanidae

Pellicano comune Pelecanus onocrotalus Linnaeus, 1758 A

Phalacrocoracidae

Cormorano Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Marangone minore Phalacrocorax pygmeus (Pallas, 1773) M reg, W X

Ardeidae

Tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Tarabusino Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766) M reg, B X

Nitticora Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758) M reg X

Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides (Scopoli, 1769) M reg X

Airone guardabuoi Bubulcus ibis (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Airone schistaceo Egretta gularis (Bosc, 1792) A

Garzetta Egretta garzetta (Linnaeus, 1766) M reg, W X

Airone bianco maggiore Casmerodius albus (Linnaeus, 1758) M reg, W, E X

Airone cenerino Ardea cinerea Linnaeus, 1758 M reg, W, E X

34

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Airone rosso Ardea purpurea Linnaeus, 1766 M reg X

Ciconiidae

Cicogna nera Ciconia nigra (Linnaeus, 1758) M reg

Cicogna bianca Ciconia ciconia (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Threskiornithidae

Mignattaio Plegadis falcinellus (Linnaeus, 1766) M reg, E reg, W irr X

Spatola Platalea leucorodia Linnaeus, 1758 M reg, W, E X

Phoenicopteridae

Fenicottero Phoenicopterus roseus Pallas, 1811 M reg, X

Podicipedidae

Tuffetto Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764) SB, M reg, W X

Svasso maggiore Podiceps cristatus (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Svasso collorosso Podiceps grisegena (Boddaert, 1783) A

Svasso piccolo Podiceps nigricollis C. L. Brehm, 1831 M reg, W X

Accipitridae

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus (Linnaeus, 1758) M reg X

Nibbio bruno Milvus migrans (Boddaert, 1783) M reg X

Nibbio reale Milvus milvus (Linnaeus, 1758) M irr

Capovaccaio Neophron percnopterus (Linnaeus, 1758) M irr

Biancone Circaetus gallicus (J. F. Gmelin, 1788) M reg X

Falco di palude Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758) M reg, W, E X

Albanella reale Circus cyaneus (Linnaeus, 1766) M reg, W X

Albanella pallida Circus macrourus (S. G. Gmelin, 1770) M reg X

Albanella minore Circus pygargus (Linnaeus, 1758) M reg, E X

Sparviere Accipiter nisus (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Poiana Buteo buteo (Linnaeus, 1758) M reg, W, E X

Poiana codabianca Buteo rufinus (Cretzschmar, 1827) M reg, W irr

Poiana calzata Buteo lagopus (Pontoppidan, 1763) A

Aquila anatraia maggiore Aquila clanga Pallas, 1811 M reg, W irr (2011) X

Aquila anatraia minore Aquila pomarina C. L. Brehm, 1831 A

Aquila minore Aquila pennata (J. F. Gmelin, 1788) M irr

Pandionidae

Falco pescatore Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758) M reg, W (2010-2011), E irr

X

Falconidae

Grillaio Falco naumanni Fleischer, 1818 M reg X

35

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Gheppio Falco tinnunculus Linnaeus, 1758 SB, M reg, W X

Falco cuculo Falco vespertinus Linnaeus, 1766 M reg X

Smeriglio Falco columbarius Linnaeus, 1758 M reg, W X

Lodolaio Falco subbuteo Linnaeus, 1758 M reg X

Falco della Regina Falco eleonorae Gené, 1839 M irr

Lanario Falco biarmicus Temminck, 1825 M reg, W X

Sacro Falco cherrug J. E. Gray, 1834 M irr

Falco pellegrino Falco peregrinus Tunstall, 1771 M reg, W, E X

Rallidae

Porciglione Rallus aquaticus Linnaeus, 1758 SB, M reg, W X

Voltolino Porzana porzana (Linnaeus, 1766) M reg

Schiribilla Porzana parva (Scopoli, 1769) M irr

Schiribilla grigiata Porzana pusilla (Pallas, 1776) M irr

Re di quaglie Crex crex (Linnaeus, 1758) A

Gallinella d'acqua Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W X

Pollo sultano Porphyrio porphyrio (Linnaeus, 1758) estinto

Folaga Fulica atra Linnaeus, 1758 SB, M reg, W X

Gruidae

Gru Grus grus (Linnaeus, 1758) M reg, W, E irr X

Otididae

Gallina prataiola Tetrax tetrax (Linnaeus, 1758) estinta

Haematopodidae

Beccaccia di mare Haematopus ostralegus Linnaeus, 1758 M reg X

Recurvirostridae

Cavaliere d'Italia Himantopus himantopus (Linnaeus, 1758) M reg, B X

Avocetta Recurvirostra avosetta Linnaeus, 1758 M reg X

Burhinidae

Occhione Burhinus oedicnemus (Linnaeus, 1758) M reg, B X

Glareolidae

Corrione biondo Cursorius cursor (Latham, 1787) A

Pernice di mare Glareola pratincola (Linnaeus, 1766) M reg, E (2011) X

Charadriidae

Corriere piccolo Charadrius dubius Scopoli, 1786 M reg X

Corriere grosso Charadrius hiaticula Linnaeus, 1758 M reg X

Fratino Charadrius alexandrinus Linnaeus, 1758 M reg, B, W X

36

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Piviere dorato Pluvialis apricaria (Linnaeus, 1758) M irr X

Pivieressa Pluvialis squatarola (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Pavoncella Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758) W, M reg, B estinta X

Scolopacidae

Gambecchio comune Calidris minuta (Leisler, 1812) M reg, W, E X

Gambecchio nano Calidris temminckii (Leisler, 1812) M irr X

Piovanello comune Calidris ferruginea (Pontoppidan, 1763) M reg X

Piovanello pancianera Calidris alpina (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Combattente Philomachus pugnax (Linnaeus, 1758) M reg, W, E X

Frullino Lymnocryptes minimus (Brünnich, 1764) M reg X

Beccaccino Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Croccolone Gallinago media (Latham, 1787) M reg X

Pittima reale Limosa limosa (Linnaeus, 1758) M reg X

Pittima minore Limosa lapponica (Linnaeus, 1758) M irr

Chiurlo piccolo Numenius phaeopus (Linnaeus, 1758) M reg X

Chiurlottello Numenius tenuirostris Vieillot, 1817 estinto? (1995 W)

Chiurlo maggiore Numenius arquata (Linnaeus, 1758) M reg, W, E X

Piro piro piccolo Actitis hypoleucos (Linnaeus, 1758) M reg, E, W X

Piro piro culbianco Tringa ochropus Linnaeus, 1758 M reg X

Totano moro Tringa erythropus (Pallas, 1764) M reg, W X

Pantana Tringa nebularia (Gunnerus, 1767) M reg, W X

Albastrello Tringa stagnatilis (Bechstein, 1803) M reg X

Piro piro boschereccio Tringa glareola Linnaeus, 1758 M reg X

Pettegola Tringa totanus (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Falaropo beccosottile Phalaropus lobatus (Linnaeus, 1758) M reg X

Stercorariidae

Labbo Stercorarius parasiticus (Linnaeus, 1758) A

Labbo codalunga Stercorarius longicaudus Vieillot, 1819 A

Laridae

Gabbiano tridattilo Rissa tridactyla (Linnaeus, 1758) M irr

Gabbiano roseo Chroicocephalus genei (Brème, 1839) M reg, W X

Gabbiano comune Chroicocephalus ridibundus (Linnaeus, 1766)

M reg, W X

Gabbianello Hydrocoloeus minutus (Pallas, 1776) M reg, W irr, E irr X

Gabbiano corallino Larus melanocephalus Temminck, 1820 M reg, W X

Gavina Larus canus Linnaeus, 1758 M reg, W X

37

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Zafferano Larus fuscus Linnaeus, 1758 M reg, W X

Gabbiano reale nordico Larus argentatus Pontoppidan, 1763 W, M reg X

Gabbiano reale Larus michahellis Naumann, 1840 M reg, W X

Gabbiano reale pontico Larus cachinnans Pallas, 1811 M reg, W X

Sternidae

Fraticello Sternula albifrons (Pallas, 1764) M reg, B X

Sterna zampenere Gelochelidon nilotica (J. F. Gmelin, 1789) M reg X

Sterna maggiore Hydroprogne caspia (Pallas, 1770) M reg X

Mignattino piombato Chlidonias hybrida (Pallas, 1811) M reg X

Mignattino comune Chlidonias niger (Linnaeus, 1758) M reg X

Mignattino alibianche Chlidonias leucopterus (Temminck, 1815) M reg X

Beccapesci Sterna sandvicensis Latham, 1787 M reg, W X

Sterna comune Sterna hirundo Linnaeus, 1758 M reg X

Columbidae

Colombaccio Columba palumbus Linnaeus, 1758 M reg, W X

Tortora dal collare Streptopelia decaocto (Frivaldszky, 1838) SB X

Tortora selvatica Streptopelia turtur (Linnaeus, 1758) M reg X

Cuculidae

Cuculo dal ciuffo Clamator glandarius (Linnaeus, 1758) M reg, B?

Cuculo Cuculus canorus Linnaeus, 1758 M reg, B X

Tytonidae

Barbagianni Tyto alba (Scopoli, 1769) SB X

Strigidae

Assiolo Otus scops (Linnaeus, 1758) M reg, B X

Civetta Athene noctua (Scopoli, 1769) SB X

Gufo comune Asio otus (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W X

Gufo di palude Asio flammeus (Pontoppidan, 1763) M reg X

Caprimulgidae

Succiacapre Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758 M reg X

Apodidae

Rondone comune Apus apus (Linnaeus, 1758) M reg X

Rondone pallido Apus pallidus (Shelley, 1870) M reg

Rondone maggiore Apus melba (Linnaeus, 1758) M reg X

Alcedinidae

Martin pescatore Alcedo atthis (Linnaeus, 1758) SB?, M reg, W X

38

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Meropidae

Gruccione Merops apiaster Linnaeus, 1758 M reg X

Coraciidae

Ghiandaia marina Coracias garrulus Linnaeus, 1758 M reg X

Upupidae

Upupa Upupa epops Linnaeus, 1758 M reg, B X

Picidae

Torcicollo Jynx torquilla Linnaeus, 1758 M reg

Alaudidae

Calandra Melanocorypha calandra (Linnaeus, 1766) B, M reg, W irr X

Calandrella Calandrella brachydactyla (Leisler, 1814) M reg, B, W irr X

Cappellaccia Galerida cristata (Linnaeus, 1758) SB X

Allodola Alauda arvensis Linnaeus, 1758 SB, M reg, W X

Hirundinidae

Topino Riparia riparia (Linnaeus, 1758) M reg X

Rondine Hirundo rustica Linnaeus, 1758 M reg, B X

Balestruccio Delichon urbicum (Linnaeus, 1758) M reg X

Rondine rossiccia Cecropis daurica (Laxmann, 1769) M reg X

Motacillidae

Calandro Anthus campestris (Linnaeus, 1758) M reg X

Pispola Anthus pratensis (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Pispola golarossa Anthus cervinus (Pallas, 1811) M reg X

Cutrettola Motacilla flava Linnaeus, 1758 M reg, B X

Ballerina gialla Motacilla cinerea Tunstall, 1771 W, M reg X

Ballerina bianca Motacilla alba Linnaeus, 1758 W, M reg, SB X

Troglodytidae

Scricciolo Troglodytes troglodytes (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Prunellidae

Passera scopaiola Prunella modularis (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Turdidae

Pettirosso Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Usignolo Luscinia megarhynchos C. L. Brehm, 1831 M reg X

Pettazzurro Luscinia svecica (Linnaeus, 1758) M reg

Codirosso spazz. spazzacamino

Phoenicurus ochruros (S. G. Gmelin, 1774) M reg, W X

Codirosso comune Phoenicurus phoenicurus (Linnaeus, 1758) M reg X

39

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Stiaccino Saxicola rubetra (Linnaeus, 1758) M reg X

Saltimpalo Saxicola torquatus (Linnaeus, 1766) B, M reg, W X

Culbianco Oenanthe oenanthe (Linnaeus, 1758) M reg X

Monachella Oenanthe hispanica (Linnaeus, 1758) M reg X

Passero solitario Monticola solitarius (Linnaeus, 1758) M reg X

Merlo Turdus merula Linnaeus, 1758 M reg, W X

Cesena Turdus pilaris Linnaeus, 1758 M irr, Wirr X

Tordo bottaccio Turdus philomelos C. L. Brehm, 1831 M reg, Wirr X

Tordo sassello Turdus iliacus Linnaeus, 1766 M irr

Tordela Turdus viscivorus Linnaeus, 1758 M irr X

Sylviidae

Usignolo di fiume Cettia cetti (Temminck, 1820) SB X

Beccamoschino Cisticola juncidis (Rafinesque, 1810) SB X

Salciaiola Locustella luscinioides (Savi, 1824) A

Forapaglie castagnolo Acrocephalus melanopogon (Temminck, 1823)

M reg, W X

Pagliarolo Acrocephalus paludicola (Vieillot, 1817) A

Forapaglie comune Acrocephalus schoenobaenus (Linnaeus, 1758)

M reg X

Cannaiola verdognola Acrocephalus palustris (Bechstein, 1798) M reg

Cannaiola comune Acrocephalus scirpaceus (Hermann, 1804) M reg, B X

Cannareccione Acrocephalus arundinaceus (Linnaeus, 1758)

M reg, B X

Canapino maggiore Hippolais icterina (Vieillot, 1817) M irr

Canapino comune Hippolais polyglotta (Vieillot, 1817) M reg

Capinera Sylvia atricapilla (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W X

Beccafico Sylvia borin (Boddaert, 1783) M reg X

Sterpazzola Sylvia communis Latham, 1787 M reg X

Sterpazzola della Sardegna Sylvia conspicillata Temminck, 1820 M reg

Sterpazzolina comune Sylvia cantillans (Pallas, 1764) M reg

Occhiocotto Sylvia melanocephala (J. F. Gmelin, 1789) SB X

Luì verde Phylloscopus sibilatrix (Bechstein, 1793) M reg

Luì piccolo Phylloscopus collybita (Vieillot, 1817) M reg, W X

Luì grosso Phylloscopus trochilus (Linnaeus, 1758) M reg

Regolo Regulus regulus (Linnaeus, 1758) M reg, W irr

Fiorrancino Regulus ignicapilla (Temminck, 1820) M reg, W irr

Muscicapidae

Pigliamosche Muscicapa striata (Pallas, 1764) M reg X

40

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Balia dal collare Ficedula albicollis (Temminck, 1815) M reg

Balia nera Ficedula hypoleuca (Pallas, 1764) M reg

Timaliidae

Basettino Panurus biarmicus (Linnaeus, 1758) S (SB in aree adiacenti) X

Aegithalidae

Codibugnolo Aegithalos caudatus (Linnaeus, 1758) W X

Paridae

Cinciarella Cyanistes caeruleus (Linnaeus, 1758) SB X

Cinciallegra Parus major Linnaeus, 1758 SB X

Remizidae

Pendolino Remiz pendulinus (Linnaeus, 1758) SB X

Oriolidae

Rigogolo Oriolus oriolus (Linnaeus, 1758) M reg X

Laniidae

Averla piccola Lanius collurio Linnaeus, 1758 M reg X

Averla cenerina Lanius minor J. F. Gmelin, 1788 M irr X

Averla capirossa Lanius senator Linnaeus, 1758 M reg X

Corvidae

Gazza Pica pica (Linnaeus, 1758) SB X

Taccola Corvus monedula Linnaeus, 1758 SB X

Corvo comune Corvus frugilegus Linnaeus, 1758 A

Cornacchia grigia Corvus cornix Linnaeus, 1758 SB X

Corvo imperiale Corvus corax Linnaeus, 1758 S err

Sturnidae

Storno Sturnus vulgaris Linnaeus, 1758 SB, M reg, W X

Passeridae

Passera europea Passer domesticus (Linnaeus, 1758) SB X

Passera sarda Passer hispaniolensis (Temminck, 1820) M reg, B X

Passera mattugia Passer montanus (Linnaeus, 1758) SB X

Passera lagia Petronia petronia (Linnaeus, 1766) M irr X

Fringillidae

Fringuello Fringilla coelebs Linnaeus, 1758 M reg, W X

Peppola Fringilla montifringilla Linnaeus, 1758 A

Verzellino Serinus serinus (Linnaeus, 1766) SB, W, M reg X

Verdone Carduelis chloris (Linnaeus, 1758) SB, W, M reg X

41

Check-list dell'avifauna delle aree oggetto degli interventi

Nome italiano Nome scientifico Fenologia 2011-12

Cardellino Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758) SB, W, M reg X

Lucherino Carduelis spinus (Linnaeus, 1758) M reg, Wirr X

Fanello Carduelis cannabina (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Emberizidae

Zigolo delle nevi Plectrophenax nivalis (Linnaeus, 1758) W irr X

Zigolo giallo Emberiza citrinella Linnaeus, 1758 M irr X

Zigolo nero Emberiza cirlus Linnaeus, 1766 M irr X

Migliarino di palude Emberiza schoeniclus (Linnaeus, 1758) M reg, W X

Strillozzo Emberiza calandra Linnaeus, 1758 SB, M reg, W X

42

6. Conclusioni

Con la presente relazione sono state raccolte informazioni sulla fauna prioritaria in siti di

notevole rilevanza per la conservazione della biodiversità nel Sic "Zone Umide di Capitanata.

Tenuto conto degli stretti legami ecologici esistenti tra le diverse zone umide che

compongono il complesso delle zone umide di Capitanata, il presente studio è stato incentrato

sulla complementarietà dei diversi habitat per quelle specie ritenute prioritarie.

Il complesso Palude Frattarolo-Foce del Candelaro costituisce un importante sito trofico per le

specie migratrici, quali ad esempio il Falco cuculo Falco vespertinus, presente durante le soste

primaverili con contingenti numerosi (fino a 112 individui censiti in maggio). Come sito di

svernamento è risultato utilizzato regolarmente da 1-2 esemplari di Lanario Falco biarmicus,

che usano come risorsa trofica gli storni che attraversano il sito verso il tramonto per

raggiungere il roost situato nei canneti del limitrofo Lago Salso. Infine è risultata un' area

complementare di alimentazione per specie prioritarie che nidificano nel limitrofo Lago Salso,

in particolare per la Moretta tabaccata Aythya nyroca, il Tarabuso Botaurus stellaris ed il

Marangone minore Phalacrocorax pygmeus. Il sito risulta tuttavia utilizzato per un periodo

limitato come area trofica e non è risultato utilizzato per la nidificazione di specie acquatiche

a causa del breve perdurare degli allagamenti nel bacino di espansione del Candelaro. Gli

interventi di ripristino idraulico, previsti dal presente progetto, dovrebbero produrre sia un

incremento complessivo della disponibilità trofica, attraverso il perdurare degli allagamenti.

Quest'ultimo intervento, inoltre, determinerà il ripristino delle condizioni idonee alla

nidificazione di specie acquatiche che la letteratura ornitologica riportava nella Palude

Frattarolo (Frugis & Frugis, 1963; Di Carlo, 1964; Di Carlo, 1966; Semprini, 1972; Allavena

& Matarrese, 1978; Cambi, 1982), alcune delle quali di rilevante interesse conservazionistico

come la Pernice di mare Glareola pratincola, la Sterna zampenere Sterna nilotica e il Cavaliere

d'Italia Himantopus himantopus. Il valore conservazionistico dell'area risulta incrementato

dalla presenza di altre due specie prioritarie, il Nono Aphanius fasciatus e la Testuggine

d'acqua Emys orbicularis hellenica. Entrambe risultano minacciate dalla presenza di specie

aliene molto competitive, la Gambusia per il primo e la Trachemys scripta per la seconda. Il

Nono risulta presente in maniera stabile solo in stagni retrodunali ad alta salinità (fattore

limitante la presenza della gambusia), quindi il ripristino e la conservazione di questi

ambienti risulta indiuspensabile per la salvaguardia della specie.

43

Il complesso delle palude salmastre presso il villaggio Ippocampo è risultato molto interessate

nonstante le limitate dimensioni del sito. Oltre ad essere usato dal Marangone minore

Phalacrocorax pygmeus come sito trofico complementare al Lago Salso e da le specie

migratrici, quali ad esempio il Falco cuculo Falco vespertinus, costituisce un importante sito di

nidificazione per specie acquatiche di interesse conservazionistico come il Gabbiano roseo

Larus genei Chroicocephalus genei e il Fraticello Sterna albifrons. Il Nono risulta presente in

maniera stabile grazie a valori di salinità sufficientemente alti da limitare la presenza della

Gambusia, quindi il ripristino e la conservazione di questi ambienti risulta indiuspensabile per

la salvaguardia della specie.

44

Appendice

Elenco delle entità ornitiche rilevate nel SIC

Ad integrazione dei dati riportati nella check-list dell'avifauna rilevata nelle aree

oggetto degli interventi previsti dal presente progetto (paragrafo 5.2), si riporta in appendice

la lista delle specie ornitiche, incluse quelle non acquatiche, riportate per tutta l'area del SIC

Zone umide di Capitanata.

Nella stesura della lista è stata utilizzata come base di partenza la Check-list degli

uccelli della Puglia (la Gioia e al. 2009) e sono state adottate le seguenti categorie fenologiche:

B = nidificante (breeding: viene sempre indicata anche se la specie è sedentaria; per i nidificanti irregolari, quando possibile, viene fornita un’indicazione degli anni in cui è avvenuta la nidificazione; E = estivante (non breeding summer visitor: presente nel periodo riproduttivo della specie senza però nidificare; S = sedentaria o stazionaria (sedentary, resident): viene sempre abbinato a “B”; M = migratrice (migratory, migrant): sono incluse anche le specie che compiono dispersioni ed erratismi; W = svernante (wintering, winter visitor) In rosso sono indicate le specie per le quali è stata accertata la nidificazione nel 2011

CAT E = specie probabilmente introdotta o sfuggita alla cattività

45

Area del SIC Zone umide di Capitanata. Scala 1:200.000

46

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Anatidae

Cigno reale Cygnus olor (J. F. Gmelin, 1789) M reg, W

Oca granaiola Anser fabalis (Latham, 1787) M irr, W irr

Oca lombardella Anser albifrons (Scopoli, 1769) M reg, W irr

Oca lombardella minore Anser erythropus (Linnaeus, 1758) A

Oca selvatica Anser anser (Linnaeus, 1758) SB (dal 2004), M reg, W

Oca del Canada Branta canadensis (Linnaeus, 1758) A (2011)

Oca facciabianca Branta leucopsis (Bechstein, 1803) A

Oca colombaccio Branta bernicla (Linnaeus, 1758) A

Oca collorosso Branta ruficollis (Pallas, 1769) A

Casarca Tadorna ferruginea (Pallas, 1764) M reg

Volpoca Tadorna tadorna (Linnaeus, 1758) M reg, B, W

Fischione Anas penelope Linnaeus, 1758 M reg, W, B irr

Canapiglia Anas strepera Linnaeus, 1758 M reg, W, E , B irr (2011)

Alzavola Anas crecca Linnaeus, 1758 M reg, W, E, B irr

Germano reale Anas platyrhynchos Linnaeus, 1758 SB, M reg, W

Codone Anas acuta Linnaeus, 1758 M reg, W

Marzaiola Anas querquedula Linnaeus, 1758 M reg, E irr

Mestolone Anas clypeata Linnaeus, 1758 M reg, W, B (2011)

Fistione turco Netta rufina (Pallas, 1773) M irr, W irr, E irr, B (2011)

Moriglione Aythya ferina (Linnaeus, 1758) M reg, W, B?

Moretta tabaccata Aythya nyroca (Güldenstädt, 1770) M reg, B, W irr

Moretta Aythya fuligula (Linnaeus, 1758) M reg,

Moretta grigia Aythya marila (Linnaeus, 1761) A

Pesciaiola Mergellus albellus (Linnaeus, 1758) W irr

Smergo minore Mergus serrator Linnaeus, 1758 M reg, W

Gobbo rugginoso Oxyura leucocephala (Scopoli, 1769) A, B estinto

Phasianidae

Quaglia Coturnix coturnix (Linnaeus, 1758) M reg, B, W par

Fagiano comune Phasianus colchicus Linnaeus, 1758 SB (RIP.VENATORI)

Sulidae

Sula Morus bassanus (Linnaeus, 1758) M reg, W

Pelecanidae

Pellicano comune Pelecanus onocrotalus Linnaeus, 1758 A

Phalacrocoracidae

47

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Cormorano Phalacrocorax carbo (Linnaeus, 1758) M reg, B (dal 2002), W

Marangone minore Phalacrocorax pygmeus (Pallas, 1773) SB (dal 2006), M reg, W

Ardeidae

Tarabuso Botaurus stellaris (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W

Tarabusino Ixobrychus minutus (Linnaeus, 1766) M reg, B

Nitticora Nycticorax nycticorax (Linnaeus, 1758) M reg, B

Sgarza ciuffetto Ardeola ralloides (Scopoli, 1769) M reg, B

Airone guardabuoi Bubulcus ibis (Linnaeus, 1758) M reg, W, SB (2011)

Airone schistaceo Egretta gularis (Bosc, 1792) A

Garzetta Egretta garzetta (Linnaeus, 1766) SB, M reg, W

Airone bianco maggiore Casmerodius albus (Linnaeus, 1758) M reg, W, E

Airone cenerino Ardea cinerea Linnaeus, 1758 M reg, W, E

Airone rosso Ardea purpurea Linnaeus, 1766 M reg, B

Ciconiidae

Cicogna nera Ciconia nigra (Linnaeus, 1758) M reg

Cicogna bianca Ciconia ciconia (Linnaeus, 1758) M reg, B (dal 2002), W

Threskiornithidae

Mignattaio Plegadis falcinellus (Linnaeus, 1766) M reg, E reg, W irr, B irr

Spatola Platalea leucorodia Linnaeus, 1758 M reg, W, E

Phoenicopteridae

Fenicottero Phoenicopterus roseus Pallas, 1811 M reg, B, W

Fenicottero minore Phoenicopterus minor Geoffroy, 1798 A (CAT E)

Podicipedidae

Tuffetto Tachybaptus ruficollis (Pallas, 1764) SB, M reg, W

Svasso maggiore Podiceps cristatus (Linnaeus, 1758) M reg, W, SB

Svasso collorosso Podiceps grisegena (Boddaert, 1783) W irr

Svasso piccolo Podiceps nigricollis C. L. Brehm, 1831 M reg, W, B irr

Accipitridae

Falco pecchiaiolo Pernis apivorus (Linnaeus, 1758) M reg

Nibbio bruno Milvus migrans (Boddaert, 1783) M reg

Nibbio reale Milvus milvus (Linnaeus, 1758) M irr

Capovaccaio Neophron percnopterus (Linnaeus, 1758) M irr

Biancone Circaetus gallicus (J. F. Gmelin, 1788) M reg

Falco di palude Circus aeruginosus (Linnaeus, 1758) M reg, W, E, B irr

Albanella reale Circus cyaneus (Linnaeus, 1766) M reg, W

48

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Albanella pallida Circus macrourus (S. G. Gmelin, 1770) M reg,

Albanella minore Circus pygargus (Linnaeus, 1758) M reg, E

Sparviere Accipiter nisus (Linnaeus, 1758) M reg, W

Poiana Buteo buteo (Linnaeus, 1758) M reg, W, E

Poiana codabianca Buteo rufinus (Cretzschmar, 1827) M reg, W irr

Poiana calzata Buteo lagopus (Pontoppidan, 1763) A

Aquila anatraia maggiore Aquila clanga Pallas, 1811 M reg, W irr (2011)

Aquila anatraia minore Aquila pomarina C. L. Brehm, 1831 A

Aquila minore Aquila pennata (J. F. Gmelin, 1788) M irr

Pandionidae

Falco pescatore Pandion haliaetus (Linnaeus, 1758) M reg, W (2010-2011), E irr

Falconidae

Grillaio Falco naumanni Fleischer, 1818 M reg, B, W irr

Gheppio Falco tinnunculus Linnaeus, 1758 SB, M reg, W

Falco cuculo Falco vespertinus Linnaeus, 1766 M reg

Smeriglio Falco columbarius Linnaeus, 1758 M reg, W

Lodolaio Falco subbuteo Linnaeus, 1758 M reg, B (2011)

Falco della Regina Falco eleonorae Gené, 1839 M irr

Lanario Falco biarmicus Temminck, 1825 M reg, W

Sacro Falco cherrug J. E. Gray, 1834 M irr

Falco pellegrino Falco peregrinus Tunstall, 1771 M reg, W, E

Rallidae

Porciglione Rallus aquaticus Linnaeus, 1758 SB, M reg, W

Voltolino Porzana porzana (Linnaeus, 1766) M reg

Schiribilla Porzana parva (Scopoli, 1769) M irr

Schiribilla grigiata Porzana pusilla (Pallas, 1776) M irr

Re di quaglie Crex crex (Linnaeus, 1758) A

Gallinella d'acqua Gallinula chloropus (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W

Pollo sultano Porphyrio porphyrio (Linnaeus, 1758) estinto

Folaga Fulica atra Linnaeus, 1758 SB, M reg, W

Gruidae

Gru Grus grus (Linnaeus, 1758) M reg, W, E irr

Otididae

Gallina prataiola Tetrax tetrax (Linnaeus, 1758) estinta

Haematopodidae

49

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Beccaccia di mare Haematopus ostralegus Linnaeus, 1758 M reg

Recurvirostridae

Cavaliere d'Italia Himantopus himantopus (Linnaeus, 1758) M reg, B

Avocetta Recurvirostra avosetta Linnaeus, 1758 M reg, B, W

Burhinidae

Occhione Burhinus oedicnemus (Linnaeus, 1758) M reg, B

Glareolidae

Corrione biondo Cursorius cursor (Latham, 1787) A

Pernice di mare Glareola pratincola (Linnaeus, 1766) M reg, E (2011)

Charadriidae

Corriere piccolo Charadrius dubius Scopoli, 1786 M reg

Corriere grosso Charadrius hiaticula Linnaeus, 1758 M reg

Fratino Charadrius alexandrinus Linnaeus, 1758 M reg, B, W

Piviere dorato Pluvialis apricaria (Linnaeus, 1758) M irr

Pivieressa Pluvialis squatarola (Linnaeus, 1758) M reg, W

Pavoncella Vanellus vanellus (Linnaeus, 1758) W, M reg, B estinta

Scolopacidae

Gambecchio comune Calidris minuta (Leisler, 1812) M reg, W, E

Gambecchio nano Calidris temminckii (Leisler, 1812) M irr

Piovanello comune Calidris ferruginea (Pontoppidan, 1763) M reg

Piovanello pancianera Calidris alpina (Linnaeus, 1758) M reg, W

Combattente Philomachus pugnax (Linnaeus, 1758) M reg, W, E

Frullino Lymnocryptes minimus (Brünnich, 1764) M reg

Beccaccino Gallinago gallinago (Linnaeus, 1758) M reg, W

Croccolone Gallinago media (Latham, 1787) M reg

Pittima reale Limosa limosa (Linnaeus, 1758) M reg

Pittima minore Limosa lapponica (Linnaeus, 1758) M irr

Chiurlo piccolo Numenius phaeopus (Linnaeus, 1758) M reg

Chiurlottello Numenius tenuirostris Vieillot, 1817 estinto?

Chiurlo maggiore Numenius arquata (Linnaeus, 1758) M reg, W, E

Piro piro piccolo Actitis hypoleucos (Linnaeus, 1758) M reg, E, W, B acc

Piro piro culbianco Tringa ochropus Linnaeus, 1758 M reg

Totano moro Tringa erythropus (Pallas, 1764) M reg, W, E

Pantana Tringa nebularia (Gunnerus, 1767) M reg, W, E

Albastrello Tringa stagnatilis (Bechstein, 1803) M reg

50

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Piro piro boschereccio Tringa glareola Linnaeus, 1758 M reg, E irr

Pettegola Tringa totanus (Linnaeus, 1758) M reg, W, E, B (2011)

Falaropo beccosottile Phalaropus lobatus (Linnaeus, 1758) M reg

Stercorariidae

Labbo Stercorarius parasiticus (Linnaeus, 1758) A

Labbo codalunga Stercorarius longicaudus Vieillot, 1819 A

Laridae

Gabbiano tridattilo Rissa tridactyla (Linnaeus, 1758) M reg, W irr, E irr

Gabbiano roseo Chroicocephalus genei (Brème, 1839) M reg, W, B

Gabbiano comune Chroicocephalus ridibundus (Linnaeus, 1766) M reg, W, B (2011)

Gabbianello Hydrocoloeus minutus (Pallas, 1776) M reg, W irr, E irr

Gabbiano corallino Larus melanocephalus Temminck, 1820 M reg, B, W

Gavina Larus canus Linnaeus, 1758 M reg, W

Zafferano Larus fuscus Linnaeus, 1758 M reg, W

Gabbiano reale nordico Larus argentatus Pontoppidan, 1763 W, M reg

Gabbiano reale Larus michahellis Naumann, 1840 M reg, B, W

Gabbiano reale pontico Larus cachinnans Pallas, 1811 M reg, W

Sternidae

Fraticello Sternula albifrons (Pallas, 1764) M reg, B

Sterna zampenere Gelochelidon nilotica (J. F. Gmelin, 1789) M reg, B,

Sterna maggiore Hydroprogne caspia (Pallas, 1770) M reg

Mignattino piombato Chlidonias hybrida (Pallas, 1811) M reg, E

Mignattino comune Chlidonias niger (Linnaeus, 1758) M reg, E

Mignattino alibianche Chlidonias leucopterus (Temminck, 1815) M reg

Beccapesci Sterna sandvicensis Latham, 1787 M reg, B irr, W

Sterna comune Sterna hirundo Linnaeus, 1758 M reg

Columbidae

Colombaccio Columba palumbus Linnaeus, 1758 SB (2011), M reg, W

Tortora dal collare Streptopelia decaocto (Frivaldszky, 1838) SB

Tortora selvatica Streptopelia turtur (Linnaeus, 1758) M reg, B?

Cuculidae

Cuculo dal ciuffo Clamator glandarius (Linnaeus, 1758) M reg, B?

Cuculo Cuculus canorus Linnaeus, 1758 M reg, B

Tytonidae

Barbagianni Tyto alba (Scopoli, 1769) SB

51

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Strigidae

Assiolo Otus scops (Linnaeus, 1758) M reg, B

Civetta Athene noctua (Scopoli, 1769) SB

Gufo comune Asio otus (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W

Gufo di palude Asio flammeus (Pontoppidan, 1763) M reg, W irr

Caprimulgidae

Succiacapre Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758 M reg, B irr (2011)

Apodidae

Rondone comune Apus apus (Linnaeus, 1758) M reg, B

Rondone pallido Apus pallidus (Shelley, 1870) M reg

Rondone maggiore Apus melba (Linnaeus, 1758) M reg

Alcedinidae

Martin pescatore Alcedo atthis (Linnaeus, 1758) SB?, M reg, W

Meropidae

Gruccione Merops apiaster Linnaeus, 1758 M reg, B

Coraciidae

Ghiandaia marina Coracias garrulus Linnaeus, 1758 M reg, B

Upupidae

Upupa Upupa epops Linnaeus, 1758 M reg, B

Picidae

Torcicollo Jynx torquilla Linnaeus, 1758 M reg

Alaudidae

Calandra Melanocorypha calandra (Linnaeus, 1766) B, M reg, W irr

Calandrella Calandrella brachydactyla (Leisler, 1814) M reg, B, W irr

Cappellaccia Galerida cristata (Linnaeus, 1758) SB

Allodola Alauda arvensis Linnaeus, 1758 SB, M reg, W

Hirundinidae

Topino Riparia riparia (Linnaeus, 1758) M reg

Rondine Hirundo rustica Linnaeus, 1758 M reg, B

Balestruccio Delichon urbicum (Linnaeus, 1758) M reg

Rondine rossiccia Cecropis daurica (Laxmann, 1769) M reg

Motacillidae

Calandro Anthus campestris (Linnaeus, 1758) M reg

Pispola Anthus pratensis (Linnaeus, 1758) M reg, W

Pispola golarossa Anthus cervinus (Pallas, 1811) M reg

52

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Cutrettola Motacilla flava Linnaeus, 1758 M reg, B

Ballerina gialla Motacilla cinerea Tunstall, 1771 W, M reg

Ballerina bianca Motacilla alba Linnaeus, 1758 W, M reg, SB

Troglodytidae

Scricciolo Troglodytes troglodytes (Linnaeus, 1758) M reg, W

Prunellidae

Passera scopaiola Prunella modularis (Linnaeus, 1758) M reg, W

Turdidae

Pettirosso Erithacus rubecula (Linnaeus, 1758) M reg, W

Usignolo Luscinia megarhynchos C. L. Brehm, 1831 M reg

Pettazzurro Luscinia svecica (Linnaeus, 1758) M reg

Codirosso spazz. spazzacamino

Phoenicurus ochruros (S. G. Gmelin, 1774) M reg, W

Codirosso comune Phoenicurus phoenicurus (Linnaeus, 1758) M reg

Stiaccino Saxicola rubetra (Linnaeus, 1758) M reg

Saltimpalo Saxicola torquatus (Linnaeus, 1766) B, M reg, W

Culbianco Oenanthe oenanthe (Linnaeus, 1758) M reg

Monachella Oenanthe hispanica (Linnaeus, 1758) M reg

Passero solitario Monticola solitarius (Linnaeus, 1758) M reg

Merlo Turdus merula Linnaeus, 1758 M reg, W

Cesena Turdus pilaris Linnaeus, 1758 M irr, Wirr

Tordo bottaccio Turdus philomelos C. L. Brehm, 1831 SB, M reg, Wirr

Tordo sassello Turdus iliacus Linnaeus, 1766 M irr

Tordela Turdus viscivorus Linnaeus, 1758 M irr

Sylviidae

Usignolo di fiume Cettia cetti (Temminck, 1820) SB

Beccamoschino Cisticola juncidis (Rafinesque, 1810) SB

Salciaiola Locustella luscinioides (Savi, 1824) A

Forapaglie castagnolo Acrocephalus melanopogon (Temminck, 1823) M reg, W, B

Pagliarolo Acrocephalus paludicola (Vieillot, 1817) A

Forapaglie comune Acrocephalus schoenobaenus (Linnaeus, 1758) M reg

Cannaiola verdognola Acrocephalus palustris (Bechstein, 1798) M reg

Cannaiola comune Acrocephalus scirpaceus (Hermann, 1804) M reg, B

Cannareccione Acrocephalus arundinaceus (Linnaeus, 1758) M reg, B

Canapino maggiore Hippolais icterina (Vieillot, 1817) M irr

Canapino comune Hippolais polyglotta (Vieillot, 1817) M reg

53

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Capinera Sylvia atricapilla (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W

Beccafico Sylvia borin (Boddaert, 1783) M reg

Sterpazzola Sylvia communis Latham, 1787 M reg

Sterpazzola della Sardegna

Sylvia conspicillata Temminck, 1820 M reg

Sterpazzolina comune Sylvia cantillans (Pallas, 1764) M reg

Occhiocotto Sylvia melanocephala (J. F. Gmelin, 1789) SB

Luì verde Phylloscopus sibilatrix (Bechstein, 1793) M reg

Luì piccolo Phylloscopus collybita (Vieillot, 1817) M reg, W

Luì grosso Phylloscopus trochilus (Linnaeus, 1758) M reg

Regolo Regulus regulus (Linnaeus, 1758) M reg, W irr

Fiorrancino Regulus ignicapilla (Temminck, 1820) M reg, W irr

Muscicapidae

Pigliamosche Muscicapa striata (Pallas, 1764) M reg

Balia dal collare Ficedula albicollis (Temminck, 1815) M reg

Balia nera Ficedula hypoleuca (Pallas, 1764) M reg

Timaliidae

Basettino Panurus biarmicus (Linnaeus, 1758) SB

Aegithalidae

Codibugnolo Aegithalos caudatus (Linnaeus, 1758) W

Paridae

Cinciarella Cyanistes caeruleus (Linnaeus, 1758) SB

Cinciallegra Parus major Linnaeus, 1758 SB

Remizidae

Pendolino Remiz pendulinus (Linnaeus, 1758) SB

Oriolidae

Rigogolo Oriolus oriolus (Linnaeus, 1758) M reg

Laniidae

Averla piccola Lanius collurio Linnaeus, 1758 M reg

Averla cenerina Lanius minor J. F. Gmelin, 1788 M irr

Averla capirossa Lanius senator Linnaeus, 1758 M reg

Corvidae

Gazza Pica pica (Linnaeus, 1758) SB

Taccola Corvus monedula Linnaeus, 1758 SB

Corvo comune Corvus frugilegus Linnaeus, 1758 A

Cornacchia grigia Corvus cornix Linnaeus, 1758 SB

54

Check-list dell'avifauna del SIC Zone Umide Sipontine

Nome italiano Nome scientifico Fenologia

Corvo imperiale Corvus corax Linnaeus, 1758 S err

Sturnidae

Storno Sturnus vulgaris Linnaeus, 1758 SB, M reg, W

Passeridae

Passera europea Passer domesticus (Linnaeus, 1758) SB

Passera sarda Passer hispaniolensis (Temminck, 1820) M reg, B

Passera mattugia Passer montanus (Linnaeus, 1758) SB

Passera lagia Petronia petronia (Linnaeus, 1766) M irr

Fringillidae

Fringuello Fringilla coelebs Linnaeus, 1758 M reg, W

Peppola Fringilla montifringilla Linnaeus, 1758 A

Verzellino Serinus serinus (Linnaeus, 1766) SB, W, M reg

Verdone Carduelis chloris (Linnaeus, 1758) SB, W, M reg

Cardellino Carduelis carduelis (Linnaeus, 1758) SB, W, M reg

Lucherino Carduelis spinus (Linnaeus, 1758) M reg, Wirr

Fanello Carduelis cannabina (Linnaeus, 1758) SB, M reg, W

Emberizidae

Zigolo delle nevi Plectrophenax nivalis (Linnaeus, 1758) W irr

Zigolo giallo Emberiza citrinella Linnaeus, 1758 M irr

Zigolo nero Emberiza cirlus Linnaeus, 1766 M irr

Migliarino di palude Emberiza schoeniclus (Linnaeus, 1758) M reg, W

Strillozzo Emberiza calandra Linnaeus, 1758 SB, M reg, W

55

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Allegati cartografici Mappe dei siti di nidificazione e trofici delle specie obiettivo