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REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale BOLLENTI SPIRITI Programma regionale per le Politiche Giovanili Scheda informativa Vers. 1.5 11.6.2013 1. COS'E' BOLLENTI SPIRITI BS è il programma per le politiche giovanili della Regione Puglia. Il programma Bollenti Spiriti è nato nel 2005 intorno ad un’idea guida: puntare sull’energia, l’inventiva e il talento dei giovani pugliesi come risorsa per la rinascita sociale, economica e culturale della regione. Nel periodo 2006 – 2013 Bollenti Spiriti ha messo in campo una serie di iniziative ad alto impatto per promuovere la partecipazione dei giovani pugliesi in tutti gli ambiti della vita regionale: dalle borse di alta formazione in Italia e all’estero finalizzate al rientro (“Contratto etico” poi diventato un programma a parte con il nome "Ritorno al Futuro"), alla ristrutturazione di 151 immobili in disuso da trasformare in spazi per la creatività giovanile (“Laboratori Urbani”), al finanziamento delle idee proposte da gruppi informali di giovani pugliesi (“Principi Attivi”), agli eventi-senza-programma per l’incontro e la messa in rete tra giovani creativi (“Bollenti Spiriti Camp”), all'iniziativa regionale per il recupero, la riconversione ed il riuso dei beni confiscati in Puglia alla criminalità organizzata, per scopi sociali, economici e di tutela ambiental ("Libera il Bene"). Come meglio descritto di seguito, tutte le azioni del programma sono state realizzate attraverso una “strategia delle connessioni” ovvero un uso sistematico del web come strumento di informazione sulle iniziative del programma ma soprattutto di relazione e messa in rete delle realtà territoriali direttamente e indirettamente coinvolte in Bollenti Spiriti: singoli e gruppi di giovani, associazioni, imprese e cooperative giovanili, enti locali, scuole, università etc. Questo metodo costituisce uno degli elementi caratterizzanti del programma nonché il principale elemento di innovazione rispetto all'approccio tradizionale agli interventi pubblici per i giovani, basati sull'erogazione di servizi verso il "target giovanile".

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REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l’Innovazione

Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale

BOLLENTI SPIRITI Programma regionale per le Politiche Giovanili

Scheda informativa Vers. 1.5 11.6.2013

1. COS'E' BOLLENTI SPIRITI

BS è il programma per le politiche giovanili della Regione Puglia.

Il programma Bollenti Spiriti è nato nel 2005 intorno ad un’idea guida: puntare sull’energia, l’inventiva e il talento dei giovani pugliesi come risorsa per la rinascita sociale, economica e culturale della regione.

Nel periodo 2006 – 2013 Bollenti Spiriti ha messo in campo una serie di iniziative ad alto impatto per promuovere la partecipazione dei giovani pugliesi in tutti gli ambiti della vita regionale: dalle borse di alta formazione in Italia e all’estero finalizzate al rientro (“Contratto etico” poi diventato un programma a parte con il nome "Ritorno al Futuro"), alla ristrutturazione di 151 immobili in disuso da trasformare in spazi per la creatività giovanile (“Laboratori Urbani”), al finanziamento delle idee proposte da gruppi informali di giovani pugliesi (“Principi Attivi”), agli eventi-senza-programma per l’incontro e la messa in rete tra giovani creativi (“Bollenti Spiriti Camp”), all'iniziativa regionale per il recupero, la riconversione ed il riuso dei beni confiscati in Puglia alla criminalità organizzata, per scopi sociali, economici e di tutela ambiental ("Libera il Bene").

Come meglio descritto di seguito, tutte le azioni del programma sono state realizzate attraverso una “strategia delle connessioni” ovvero un uso sistematico del web come strumento di informazione sulle iniziative del programma ma soprattutto di relazione e messa in rete delle realtà territoriali direttamente e indirettamente coinvolte in Bollenti Spiriti: singoli e gruppi di giovani, associazioni, imprese e cooperative giovanili, enti locali, scuole, università etc.

Questo metodo costituisce uno degli elementi caratterizzanti del programma nonché il principale elemento di innovazione rispetto all'approccio tradizionale agli interventi pubblici per i giovani, basati sull'erogazione di servizi verso il "target giovanile".

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2. LA VISIONE: COSA POSSONO FARE I GIOVANI PER NOI?

Come detto, Bollenti Spiriti nasce dall’idea di considerare i giovani come una risorsa da valorizzare e non come un problema da risolvere. Tre considerazioni di ordine generale:

a) Si tratta di un approccio in linea con gli orientamenti del libro bianco della Commissione sulle politiche giovanili (“Un nuovo impulso per la gioventù europea”) e costituisce il fondamento di tutte le politiche per i giovani da 10 anni a questa parte. All'atto pratico il concetto è stato spesso declamato ma raramente messo in atto, basti pensare alle poche risorse messe a bilancio a livello nazionale e comunitario o al fatto che prima del 2005, l'investimento della Regione Puglia sul tema era di 0 Euro.

b) In una regione del Mezzogiorno segnata da elevati tassi di disoccupazione giovanile, dispersione scolastica e fuga dei cervelli (e con un quadro economico complessivo pesantemente segnato dalla crisi economica globale), puntare sui giovani come risorsa significa andare oltre la vecchia concezione di "tutela" che vede le giovani generazioni solo come "cittadini di domani" e valorizzare il ruolo dei giovani come portatori di competenze, valori, energie, talento indispensabili per garantire uno sviluppo al passo con i cambiamenti in atto nella società globalizzata. In uno slogan: non sistemare i giovani ma incoraggiarli. Non chiedersi cosa fare per i giovani e ma domandarsi piuttosto cosa possono fare per noi.

c) Questo approccio comporta anche un deciso cambio di passo rispetto alle logiche dell'inclusione sociale - che, per definizione, sono mosse dal soggetto che include - per orientarsi verso un'ottica di partecipazione che richiede la concreta disponibilità dei giovani stessi ad attivarsi e a "prendere parte".

In sintesi: se le politiche giovanili 2.0 non possono fare a meno dei giovani stessi, diviene necessario comprendere quali siano le condizioni per l'attivazione e la partecipazione giovanile.

3. LO SCENARIO: COSA BOLLE IN PENTOLA?

Per rispondere a questi interrogativi, la Regione Puglia, nel periodo 2006 / 2007 ha promosso una ricerca qualitativa sulle risorse e i bisogni dell'attivazione giovanile in Puglia. La ricerca "Cosa Bolle in Pentola" è stata realizzata dal Dipartimento di Studi Storici e Sociali dell'Università degli Studi di Bari ed è stata condotta attraverso casi di studio, interviste in profondità e focus group con l'obiettivo di partire dall'analisi delle esperienze di attivazione già esistenti per individuare le linee di una politica possibile a supporto dell'attivazione e della partecipazione giovanile.

Ecco i punti salienti emersi che rappresentavano lo scenario di partenza per l’azione di Bollenti Spiriti:

a) la presenza di numerose esperienze di attivazione giovanile in campi molto diversi (impresa, associazionismo, ricerca, volontariato, politica attiva, sport etc.), anche di assoluta eccellenza, ma scarsamente visibili, poco collegate tra loro e al territorio, connesse invece a realtà nazionali e internazionali (reti lunghe);

b) la centralità delle risorse immateriali, considerate dagli stessi attuatori come fattori chiave per l'avvio

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e lo sviluppo delle esperienze di attivazione: competenze apprese in contesti informali e non formali (viaggi, volontariato, associazionismo, mobilità nazionale e internazionale) o in famiglia o attraverso incontri occasionali con personaggi chiave (singoli insegnanti, amici, parenti, mentori etc.) mentre il ruolo delle agenzie formative ed educative nel complesso è spesso giudicato marginale;

c) una nuova etica del lavoro fondata sulla passione per il proprio ambito di attività, con una sostanziale sovrapposizione tra lavoro, gioco, studio e tempo libero (lontana quindi dalla tradizionale cultura del lavoro come male necessario);

d) una forte sfiducia nella PA che quasi mai offre strumenti giudicati utili (troppo complessi, poco trasparenti, scarsamente accessibili);

e) un "ecosistema" sullo sfondo che disincentiva l'attivazione - contrapposto all'amore dei protagonisti delle esperienze verso il proprio territorio e alla scelta consapevole di rimanere in Puglia - perché intriso di una diffusa e trasversale cultura "al ribasso" (intervista tratta dalla ricerca Cosa Bolle in Pentola "quando faccio una cosa buona, metaforicamente un gol, gli altri invece di farne un altro corrono

dall'arbitro per farlo annullare, perché tutto deve rimanere zero a zero").

Lo scenario emerso dalla ricerca CBP si presenta quasi come una "rampa di lancio" per la fuga dei cervelli. E il problema economico in senso stretto non sembra il maggiore ostacolo allo sviluppo di esperienze di attivazione.

In particolare, la ricerca sottlinea come l'accento vada posto non solo sulle risorse materiali (risorse economiche, asset fisici etc.) ma anche, o soprattutto, sulle risorse immateriali e sulle condizioni di contesto (competenze apprese in contesti formali e informali, fiducia, capitale sociale etc.).

La stessa ricerca, nella parte dedicata all'analisi delle politiche pubbliche per i giovani realizzate in Puglia, offre indicazioni su una nuova possibile direzione da intraprendere: “La politica che abbiamo

incontrato considera i giovani soggetti passivi che hanno bisogno di tutele piuttosto che attori che

possono agire responsabilmente. Quando questo viene riconosciuto si innescano processi virtuosi in cui vi

è una moltiplicazione delle energie ed una moltiplicazione delle opportunità per fasce crescenti di

popolazione giovanile. Ciò che alla politica viene chiesto non è semplicemente la distribuzione di risorse

economiche, ma la creazione delle condizioni perchè si attivino processi di valorizzazione individuale e

collettiva”.

4. UN METODO IN COMUNE

Considerato lo scenario delineato da Cosa Bolle in Pentola, e per conseguire gli obiettivi generali richiamati sopra, la Regione Puglia ha elaborato un metodo originale ispirato alla c.d “cultura della Rete”, ovvero alle pratiche e alle sperimentazioni legate all’uso di Internet in diversi contesti quali:

� La rivoluzione del marketing management (cfr. ClueTrain Manifesto, 1999) che, dai primi anni 2000 ha portato le imprese innovative a rottamare le strategie tradizionali di comunicazione verso sistemi centrati sull'informalità e la conversazione;

� I nuovi modelli organizzativi basati sulla motivazione e l'intenzione, radicalmente antiburocratici e orizzontali;

� Le potenzialità dei sistemi aperti - es. open source - per l'elaborazione di soluzioni innovative e gli esempi di produzione di valore materiale e immateriale (crowdsourcing, crowdfunding etc.) che nascono dalla collaborazione di massa e dal coinvolgimento attivo degli utenti finali considerati come risorsa (cfr. Wikinomics 2.0 - Tapscott 2008);

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� la crescente attenzione verso le forme di apprendimento tra pari e by doing, basate sulla domanda di conoscenza , l'adesione volontaria e la condivisione delle conoscenze come le comunità di pratiche, i BarCamp, gli OST;

� il tutto sostenuto da una diversa etica del lavoro basata sulla passione, sul riconoscimento del merito tra pari, sulla fiducia e sulla collaborazione (cfr. Etica hacker e lo spirito della società dell'informazione - Himanen 2008);

In sintesi, se il problema della partecipazione dei giovani è un problema "di mentalità" (che riguarda i giovani stessi e il contesto in cui vivono), la rete rappresenta non solo uno spazio di informazione, relazione, condivisione e creazione di valore, ma uno straordinario strumento di trasformazione culturale e produzione collettiva di senso.

Su queste premesse, Bollenti Spiriti si presenta come un dispositivo attraverso il quale la Regione Puglia chiede ai giovani pugliesi di partecipare allo sviluppo del territorio, condividendo la proprie risorse di esperienza, competenze e passione.

E, per far ciò e risultare credibile deve:

! iniziare per prima a condividere le proprie risorse (risorse economiche, informazioni, relazioni etc.);

! avviare una fase di ricostruzione delle conversazioni con i giovani, aprendo canali per rendersi facilmente raggiungibile ma anche per diventare uno snodo (hub) per lo sviluppo di nuove relazioni tra giovani;

! ricostruire una fiducia gravemente compromessa attraverso comportamenti coerenti, trasparenti e reiterati nel tempo (promettere e mantenere, rispondere a tutti nel più breve tempo possibile);

! fornire risorse materiali e immateriali per l'apprendimento in situazione e l'attivazione (risorse economiche, relazionali, asset fisici etc.) ma anche esempi tangibili a cui ispirarsi.

5. LE AZIONI DEL PROGRAMMA BOLLENTI SPIRITI

Di seguito vengono presentate nel dettaglio le diverse azioni in cui è articolato il programma Bollenti Spiriti: A. PRINCIPI ATTIVI, B. LABORATORI URBANI, C. CANTIERE DELLA LEGALITA', D. BARCAMP E COMUNITA' ON LINE, E. STUDI E RICERCHE

A) PRINCIPI ATTIVI

Principi attivi è l’iniziativa di Bollenti Spiriti per favorire la partecipazione dei giovani pugliesi alla vita attiva attraverso il finanziamento di progetti ideati e realizzati dai giovani stessi nel campo della tutela e valorizzazione del territorio, dell’economia della conoscenza e innovazione, dell’inclusione sociale e cittadinanza attiva.

Alle due edizioni del bando (2008 e 2010), hanno partecipato complessivamente 10.000 giovani pugliesi tra i 18 ed i 32 anni, che hanno presentato oltre 3.700 candidature, per un totale di 611 progetti finanziati.

Grazie al primo bando Principi Attivi (2008), 421 gruppi informali di giovani pugliesi hanno dato vita a 114

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imprese, 20 cooperative e 287 associazioni giovanili che hanno realizzato progetti nel campo della tutela del territorio, del turismo, dell’innovazione tecnologia, dei nuovi media, dell’inclusione sociale e della cittadinanza attiva.

Tutti i progetti Principi Attivi hanno attivato uno spazio sul sito Bollenti Spiriti 2.0 utilizzato per presentare i contenuti e le finalità del progetto, condividere informazioni, documenti e materiali multimediali e raccontare l’evoluzione delle loro attività.

In risposta al secondo bando sono state presentate 2.231 candidature (con un incremento del 36,5% rispetto all’annualità precedente). Tra queste sono stati selezionati i 190 progetti che hanno preso il via nel 2011 e che al momento hanno terminato (o stanno terminando) le attività finanziate.

A settembre 2011 è stata presentata la prima indagine periodica sull'evoluzione dei progetti finanziati con il bando Principi attivi 2008 (in allegato), da cui è emerso che:

! il 73% delle organizzazioni nate con Principi Attivi 2008 erano pienamente attive;

! il 7% proseguivano le attività con una diversa forma giuridica o hanno dato vita ad esperienze

individuali in continuita ̀ con il progetto;

! l'1% erano formalmente sciolte ma stavano definendo quale forma giuridica assumere;

! il 13% delle organizzazioni erano formalmente esistenti ma inattive;

! solo il 6% delle organizzazioni erano sciolte per vari motivi dopo la fine del progetto finanziato.

In un periodo pesantemente segnato dalla crisi economica globale e dalla difficoltà di accesso al credito, i risultati evidenziano un'ottima capacità di sopravvivenza e adattamento delle esperienze imprenditoriali e preimprenditoriali nate grazie a Principi Attivi.

Nello stesso report, l'esperienza di Principi Attivi è stata giudicata utile o molto utile dalla quasi totalità dei partecipanti sia in termini di crescita personale e professionale e sia per realizzare il proprio progetto contribuendo allo sviluppo della regione.

Al momento è in corso l’indagine periodica sui progetti Principi Attivi avviati nel corso del 2011. Nel frattempo, tra i progetti nati grazie al primo o al secondo bando, si sono messe in evidenza diverse esperienze di eccellenza a livello nazionale e internazionale nel campo dell’innovazione tecnologica, del web, dell’editoria, dell’agricoltura, della creatività e del design.

Sempre nell’ambito delle iniziative di valutazione in itinere dell’iniziativa, e in linea con gli obiettivi di educazione non formale sui temi dell'imprenditorialità e di trasformazione culturale dei contesti, la Regione Puglia nel periodo settembre 2009 – giugno 2010 ha commissionato una ricerca sull'efficacia di Principi Attivi in termini di promozione della partecipazione dei giovani alla vita attiva.

La ricerca, condotta dal Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bari attraerso questionari, focus, interviste in profondita ̀ su un campione di 400 giovani, ha messo in evidenza:

− l'effiacia di Principi Attivi come strumento di ricostruzione della fiducia in se stessi e nelle istituzioni, fattore indispensabile per intraprendere un percorso imprenditoriale;

− l'importanza delle risorse relazionali, e quindi della comunità di pari che si sviluppa intorno a Principi Attivi;

− il valore insostituibile dell’esperienza sul campo per acquisire competenze che non si possono apprendere in contesti formali;

− il giudizio positivo (buono o molto buono) che la maggioranza esprime sull'iniziativa in termini di

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innovatività, trasparenza, chiarezza degli obiettivi, adeguatezza dei tempi, indipendentemente dal fatto di essere un vincitore o un non vincitore del bando.

La stessa ricerca ha rilevato i fattori di successo dell’iniziativa:

- Principi Attivi non sostiene le debolezze e difficoltà ma piuttosto attiva le competenze e le capacità di cui i Giovani sono portatori sani;

- attraverso la partecipazione al bando (anche non andata a buon fine), molti giovani pugliesi hanno visto nel bando un interessante banco di prova per sviluppare sul campo competenze e relazioni indispensabili per l’ingresso nel mondo del lavoro e/o lo sviluppo di un’attività imprenditoriale;

- attraverso l’uso di forme innovative di relazione e comunicazione (in particolare la community on line e i BarCamp, richiamati di seguito) si è attivato un effetto “virale” che ha portato una grande quantità di giovani pugliesi ad esplorare le proprie risorse e a moltiplicare le relazioni sociali.

Principi Attivi si presenta, quindi, come una sperimentazione di successo nel campo dell’educazione non formale che, oltre ad aver trasformato in progetti le risorse inespresse di idee, competenze e passioni latenti nel mondo giovanile pugliese, ha avuto effetti importanti di apprendimento e di stimolo alla partecipazione giovanile non limitati ai soli beneficiari del finanziamento.

Nello stesso tempo, lo studio richiamato sopra ha messo in evidenza:

- l’esigenza di dare continuità e stabilità ad una azione percepita come una “eccezione”;

- il rischio che l’effetto partecipativo possa essere condizionato da differenze di status culturale ed economico;

- l’esigenza di potenziare la comunicazione dell’iniziativa per moltiplicare le possibilità di accesso al bando;

- una diffusa domanda di apprendimento per consentire ai giovani coinvolti di trarre il massimo dall’esperienza e utilizzare al meglio il finanziamento in vista di un possibile follow up;

- l’esigenza di dare continuità agli interventi e rafforzare il legame tra le “giovani idee”, gli enti locali, il mondo delle imprese e gli attori sociali attivi sul territorio.

A novembre 2012, l’iniziativa Principi Attivi è stata selezionata come National Winner nell'ambito dei Premi Europei per la promozione d'Impresa 2012 - categoria Promozione dello Spirito Imprenditoriale.

Insieme agli altri vincitori delle competizioni nazionali (l'altro vincitore per l'Italia era la Città di Torino), la Regione Puglia - Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale è stata invitata dalla Commissione europea a partecipare alla 1a assemblea Europea delle PMI (Cipro, 15 e 16 novembre 2012). All’edizione 2012 del Premio hanno partecipato 402 progetti provenienti da 30 paesi.

B. LABORATORI URBANI

Lo scopo dell’iniziativa Laboratori Urbani è riqualificare edifici dismessi per trasformarli in nuovi spazi pubblici per la creatività giovanile.

Attraverso un bando pubblico (marzo 2006) destinato ai comuni pugliesi, la Regione Puglia sta finanziando il recupero, la rifunzionalizzazione e la gestione di ex mattatoi, antichi monasteri, capannoni industriali in abbandono, scuole in disuso e altri immobili di proprietà pubblica.

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I comuni beneficiari di finanziamenti affidano in gestione i Laboratori Urbani ad organizzazioni del territorio, attraverso procedure di evidenza pubblica.

Ogni Laboratorio Urbano ha contenuti e caratteristiche proprie: luoghi per l’arte, lo spettacolo e il recupero delle tradizioni e degli antichi mestieri; luoghi di uso sociale e sperimentazione delle nuove tecnologie; servizi per il lavoro, la formazione e l’imprenditorialità giovanile; spazi espositivi, di socializzazione e di ospitalità.

Gli immobili oggetto di intervento sono complessivamente 151, distribuiti su tutto il territorio pugliese.

L’azione “Laboratori Urbani” rappresenta la più importante operazione di infrastrutturazione materiale a servizio della creatività e dell’attivazione giovanile mai realizzata da una regione italiana, e nel 2009 è stata selezionata come buona prassi dalla Commissione Europea nell’ambito dell’Anno Europeo per la Creatività e l’Innovazione.

Alcuni esempi di Laboratori Urbani attivi:

! ExFadda: spazio pubblico per l'aggregazione, la creatività e l'innovazione sociale che nasce dalla riqualificazione dell’ex stabilimento enologico “Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni (Br)

! Laboratorio Urbano Culturale “Peppino Impastato”: centro culturale polifunzionale nel vecchio Mercato Ittico a Manfredonia (Fg);

! La Casa della Musica: laboratorio di ricerca musicale nell’ex Mercato dei Fiori a Trepuzzi (Le);

! Telesuono: laboratorio di produzione audio-visiva ed editoria multimediale nell’ex Pretura a Rutigliano (Ba) ;

! The Factory Urban Lab: spazio di aggregazione sociale e culturale in una ex scuola comunale di Palagiano (TA).

L’intero processo si è contraddistinto per alcuni elementi di innovatività, in una duplice direzione.

Dall’alto: la Regione Puglia sta monitorando e “raccontando” il lungo processo di trasformazione degli spazi – dalla progettazione degli interventi con il coinvolgimento delle comunità locali, all’apertura dei cantieri, alle gare per l’affidamento della gestione, fino all’apertura al pubblico e alla pubblicizzazione delle attività che si svolgono – promuovendo conversazioni aperte e continue tra tutti i soggetti coinvolti, in modo da garantire la circolazione delle informazioni, la trasparenza dei procedimenti e il coinvolgimento delle comunità locali.

Dal basso: intorno all’iniziativa Laboratori Urbani si sono moltiplicate esperienze locali di progettazione partecipata (forum civici, incontri con la cittadinanza, Open Space Technology, passeggiate di cantiere ecc.) che hanno dato impulso al processo generando atteggiamenti collaborativi tra amministrazioni comunali, tecnici, realtà associative, stakeholder e giovani cittadini.

Ad oggi, giugno 2013, sono state stipulate 71 convenzioni tra la Regione Puglia e gli enti locali beneficiari dei finanziamenti; 149 cantieri per il recupero degli immobili sono stati attivati (pari al 99% degli interventi) e 138 hanno terminato i lavori. Circa 100 laboratori sono pienamente attivi o in via di attivazione e i rimanenti 50 dovranno essere attivati dalle amministrazioni comunali entro l’anno.

Uno studio indipendente sulle dinamiche di partecipazione giovanile innescate dall’azione Laboratori Urbani per un verso ha sottolineato l’efficacia della strategia di coinvolgimento delle comunità locali e degli operatori di settore messe in atto dagli uffici regionali; per altro verso ha rilevato:

- la difficoltà a tenere viva l’attenzione sui Laboratori Urbani e ad alimentare in modo continuativo i processi di mobilitazione e partecipazione in un periodo di tempo ampio e a fronte di procedure complesse;

- la percezione di dinamiche “escludenti” di fronte al carattere selettivo della gara per l’affidamento della gestione;

- l’esigenza di potenziare le sinergie e le relazioni di rete tra Laboratori Urbani e tra essi e le imprese e associazioni giovanili attive sui territori.

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C. CANTIERE DELLA LEGALITÀ

Il Cantiere aperto della Legalità è l’insieme delle azioni e degli interventi che Bollenti Spiriti promuove per la diffusione della cultura della legalità fra i giovani e per il riuso sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata.

Gli obiettivi del Cantiere della Legalità:

• creare un movimento giovanile nazionale ed internazionale per la promozione della legalità che abbia come fine la prevenzione del crimine organizzato;

• accrescere la conoscenza dei differenti aspetti legati al fenomeno del crimine organizzato ed incrementare le capacità dei giovani e delle associazioni giovanili per diffondere la cultura della legalità e dell’impegno;

• attivare spazi creativi, eventi di formazione e discussione sul tema dell’azione civile e non violenta a contrasto alla criminalità organizzata;

• consolidare sperimentazioni regionali sul riuso sociale di beni sottratti alla criminalità organizzata e sulla promozione delle tematiche della legalità e della memoria.

La principale iniziativa del Cantiere della Legalità è Libera il Bene.

Libera il Bene promuove il recupero, la riconversione ed il riuso dei beni confiscati in Puglia alla criminalità organizzata, per scopi sociali, economici e di tutela ambientale.

Nel 2010 sono stati finanziati 10 progetti di recupero e riuso sociale presentati dai Comuni di Andria, Cassano delle Murge, Cerignola, Lecce, Mesagne, Putignano, Sannicandro di Bari, Taurisano, Trani e Ugento in collaborazione con enti e associazioni del territorio selezionati tramite una procedura di evidenza pubblica.

A marzo 2013 sono stati reperiti i fondi necessari al finanziamento dei progetti dei comuni di Altamura, Casarano e Latiano.

L’obiettivo è trasformare i beni sequestrati di queste comunità non solo in un simbolo concreto di lotta alle mafie, ma anche in una occasione di sviluppo sociale, economico e occupazionale dei territori.

Libera il Bene è un’iniziativa promossa dalla Regione Puglia nell’ambito del PO FESR 2007 – 2013 (Asse III, Linea di Intervento 3.4, Azione 3.4.2.) e del Programma Bollenti Spiriti, realizzata in collaborazione con l’Associazione Libera.

D. SITO WEB, CAMP E COMUNITA’ ON LINE BOLLENTI SPIRITI 2.0

L’azione di Bollenti Spiriti sul web non è limitata al solo tema dell’informazione / comunicazione verso i giovani ma costituisce un esempio di utilizzo della Rete come strumento al servizio delle politiche pubbliche secondo le pratiche e la filosofia del c.d. web 2.0 (centralità dell’utente come fruitore/produttore di contenuti, elevata interattività, gestione molti-a-molti delle relazioni etc.).

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Con una media di 4.000 pagine lette al giorno, circa 9.000 iscritti alla comunità virtuale, più di 5.000 interventi “postati” dagli utenti sul blog collettivo, 600 video, migliaia di fotogallery pubblicate dalla comunità e 34.000 iscritti alla pagina Facebook, il sito Bollenti Spiriti è, ad oggi, una delle esperienze più note e partecipate in Italia di uso del web 2.0 da parte di una istituzione.

La piattaforma viene interamente sviluppata in house dallo staff del Servizio Politiche Giovanili e Cittadinanza Sociale con l’impiego di software open source.

La stessa strategia di intervento, basata sullo sviluppo di relazioni e la costruzione di comunità come strumenti di sviluppo del capitale umano, ha portato la Regione Puglia a sperimentare già dal 2007 - prima istituzione in Italia - i metodi aperti delle un-conference o BarCamp per realizzare incontri ed eventi pubblici dedicati alla creatività e all’attivazione giovanile:

- CreativeCamp, Complesso Santa Scolastica, Bari (2007, nell’ambito della Notte dei ricercatori);

- B_CreativeCamp – Fiera del Levante, Bari (2008, Biennale dei Giovani Artisti);

- Principi Attivi Camp – Fiera del Levante, Bari (2009);

- Bollenti Spiriti Camp – Fiera del Levante, Bari (febbraio 2010);

- Bollenti Spiriti Camp – Manifatture Knos, Lecce (giugno 2012)

E. STUDI E RICERCHE

Tutte le azioni di Bollenti Spiriti sono state accompagnate da attività di studio e ricerca sul campo per migliorare la conoscenza dello scenario e valutare gli effetti dell’iniziative realizzate.

Oltre alla già richiamata ricerca “Cosa Bolle in Pentola” - presentata nel 2007 e che ha costituito la base conoscitiva per progettare e realizzare le succesive iniziative a supporto dell’attivazione giovanile - nel periodo settembre 2009 – giugno 2010 è stata realizzata la ricerca “Meccanismi e outcomes delle politiche giovanili in puglia” realizzata dal Dipartimento di Psicologia, Sezione di Sociologia, dell’Università degli Studi “A. Moro” di Bari. La ricerca è stata commissionata dall’Assessorato alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva con l’obiettivo di misurare l’impatto di Bollenti Spiriti, e in particolare delle iniziative Principi Attivi e Laboratori Urbani, in termini di partecipazione.

La ricerca ha coinvolto un campione di 400 giovani coinvolti nelle attività di Bollenti Spiriti, ed è stata condotta attraverso questionari, interviste, focus group e studi di caso. Una sezione specifica della ricerca è stata condotta finalizzata a ricostruire le modalità di funzionamento della comunità on-line attraverso strumenti di Social Network Analysis.

Il rapporto di ricerca è stato presentato a giugno 2010 ed è stato successivamente pubblicato con il titolo “Giovani che partecipano – una ricerca sulla politiche giovanili della Regione Puglia” (Aracne, 2011).

Più in generale l’esperienza di Bollenti Spiriti – pur non accompagnata da uno specifico investimento in comunicazione – gode oggi di grande notorietà grazie al passaparola e all’interessamento di studiosi, esperti, media e opinion leader in ambiti molto diversi: dall’innovazione sociale, all’e-democracy e all’e-gov 2.0, alle politiche per la creatività, alla democrazia partecipata, alla comunicazione pubblica, allo sviluppo locale sostenibile.

Negli ultimi due anni l’esperienza di Bollenti Spiriti è stata presentata in numerosi convegni e incontri di studio di livello nazionale e internazionale, tra cui:

- European Open Days 2009 (Unione europea e Regione Basilicata);

- Filigrane giovani connessioni di comunità (Regione Toscana – Ministero della Gioventù);

- Demotopie, cittadinanza Digitale e Post Democrazia (Regione Veneto);

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- New Directions for Active Citizen Involvement in the Network Society (Politecnico di Milano):

- XXIV Convegno Società Italiana Scienza della Politica - Politiche urbane in Italia e governo della città;

- Festival della Creatività 2010 (Comune di Firenze, Regione Toscana);

- Festival dell’Architettura Think Town Terni 2010 (Giovani Architetti Terni, Regione Umbria);

- Social Media Week 2010 – Milano;

- L'innovazione sostenibile - Forlì (2011, Camera di Commercio Forlì Cesena, Comune di Forlì)

- Generazione nomade, Le politiche giovanili si muovono in autonomia (2012, Regione Toscana);

- Festival dell'Economia – anteprima (2012, Bari);

- [re]vive | Riattivazione Fornace | @Fuori Salone (Milano Design Week 2013);

- Festival dell'Economia di Trento (Trento, 2013).

Le politiche giovanili della Regione Puglia sono state scelte come caso di studio in numerose pubblicazioni, ricerche e rapporti sull’innovazione nelle politiche pubbliche, tra cui:

- L'Italia che c'è - Rapporto 2010 Italia Decide - Italia Decide - Associazione per la qualità delle politiche pubbliche;

- Innovazione e Pubblica Amministrazione, Attori e istituzioni nei processi di policy-making a cura di Francesco Paolo Cerase - Bruno Mondadori 2010;

- Investire nelle nuove generazioni: modelli di politiche giovanili in Italia e in Europa - IPRASE Trentino 2010;

- Genius Loci – Archivio della generatività italiana - Istituto Luigi Sturzo;

- "Territori creativi: l'organizzazione delle politiche a supporto della creatività" a cura di Fabrizio Montanari - Egea Bocconi, Milano 2011;

- "I Casi di studio ISFOL: Bollenti Spiriti Principi Attivi" a cura di Marta Consolini - ISFOL Ministero del Lavoro, Roma 2013.

6. LE NUOVE ATTIVITA’ IN CORSO

In ragione dei risultati raggiunti, la Regione Puglia ha elaborato una strategia sviluppo del programma basata sulla valorizzazione delle capacità creative, innovative e di trasformazione che le giovani generazioni sono capaci di esprimere.

> IL NUOVO BANDO PRINCIPI ATTIVI 2012 A giugno 2012 è stato pubblicato il nuovo bando Principi Attivi 2012. Giunto alla sua terza edizione, Il meccanismo di funzionamento resta sostanzialmente uguale alle precedenti due edizioni: una buona idea, minimo due persone, un contributo fino a 25.000 Euro e un anno di tempo per realizzare le attività proposte.

Solo due sostanziali novità:

- una rimodulazione dei criteri di valutazione che assegna un peso maggiore al follow up, ovvero alle prospettive di prosecuzione delle attività dopo la conclusione del progetto (40 punti su 200);

- la modalità di presentazione delle domande, che è stata interamente informatizzata.

Page 11: Programma regionale per le Politiche Giovanili Spiriti.pdf · scolastica e fuga dei cervelli (e con un quadro economico complessivo pesantemente segnato dalla crisi economica globale),

BOLLENTI SPIRITI – Scheda informativa – vers. 1.5 del 10.6.2013 Pag. 11

A marzo 2013 è stata pubblicata la graduatoria che individua i 173 progetti vincitori che partiranno tra luglio e settembre 2013.

> LABORATORI DAL BASSO Laboratori dal Basso è un'azione sperimentale di apprendimento collaborativo e tra pari per rafforzare le competenze dei giovani che stanno realizzando o intendono realizzare un'esperienza imprenditoriale.

L'obiettivo dei Laboratori dal Basso è consentire ad un grande numero di giovani pugliesi di imparare insieme a fare impresa secondo principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale partendo dalla loro domanda di conoscenza e non, come accade di solito, da un'offerta didattica.

LdB è declinato attraverso tre diversi strumenti operativi.

1) LABORATORI DAL BASSO

Le "giovani idee" che vogliono imparare a fare impresa sostenibile sono invitate a mettersi insieme per decidere cosa, da chi e in che modo imparare;

2) LABORATORI DAL BASSO – TESTIMONIANZE

Le organizzazioni e i gruppi di giovani in cerca di ispirazione possono invitare in Puglia persone che hanno realizzato percorsi eccellenti di innovazione e imprenditorialità;

3) LABORATORI DAL BASSO - MENTORING

Gli imprenditori senior con esperienze e competenze sono incoraggiati a proporsi come mentori di giovani realtà in start up.

Laboratori dal Basso è una iniziativa sperimentale realizzata dall'ARTI e da Bollenti Spiriti per aumentare la capacità istituzionale dell’amministrazione regionale nell’ambito dell’intervento “Innovazione per l’Occupabilità” del Piano Straordinario per il Lavoro 2011 della Regione Puglia, cofinanziato dall’UE attraverso il PO FSE 2007–2013, ASSE VII “Capacità Istituzionale” .

> UN CENTRO RISORSE PER I LABORATORI URBANI Nel 2012 la Regione Puglia ha attivato un Centro Risorse a servizio dei Laboratori Urbani in grado di :

! potenziare le competenze generali e specialistiche degli operatori dei Laboratori Urbani;

! realizzare attività di formazione, consulenza e tutoring;

! creare occasioni di confronto e co-progettazione tra Laboratori Urbani e tra Laboratori Urbani e altre realtà culturali e sociali dalla caratteristiche simili;

! realizzare visite ad esperienze nazionali ed estere;

! realizzare una comunità di pratiche dei Laboratori Urbani.

Il Centro Risorse Laboratori Urbani è gestito da una RTI composta da: Fondazione Fitzcarraldo (Capofila), Struttura s.r.l., Soc. Coop. Ricerca e Sviluppo e Noos s.r.l.

> UN BANDO PER GLI SPAZI PUBBLICI PER LA CREATIVITA' GIOVANILE Si tratta di un nuovo dispositivo destinato alle organizzazioni che gestiscono spazi pubblici per la creatività giovanile (Laboratori Urbani e non). Questi gli obiettivi della nuova iniziativa:

! supportare l’interazione fra spazi creativi, reti locali e territorio, moltiplicando le occasioni di collaborazione con i giovani, le imprese culturali e l’associazionismo di base;

! rafforzare e diversificare le attività e i servizi realizzati all'interno degli spazi;

! migliorare la qualità degli spazi attraverso una nuova dotazione di attrezzature;

! favorire il coinvolgimento dei giovani nella programmazione e nella realizzazione delle attività.

Attraverso il primo bando (2011) sono stati finanziati 37 progetti riguardanti diversi ambiti di intervento: dalle arti e spettacolo alle tradizioni locali, dal turismo al web, dalla musica al cinema e alla grafica.

La seconda edizione del band verrà emanata nel corso del 2013.

Page 12: Programma regionale per le Politiche Giovanili Spiriti.pdf · scolastica e fuga dei cervelli (e con un quadro economico complessivo pesantemente segnato dalla crisi economica globale),

BOLLENTI SPIRITI – Scheda informativa – vers. 1.5 del 10.6.2013 Pag. 12

7. IL FUTURO DI BOLLENTI SPIRITI

Al momento sono in corso di elaborazione le nuove attività del programma Bollenti Spiriti. L’approccio è sempre basato su partecipazione diretta e attivazione,ma la scommessa è coinvolgere segmenti sempre più ampi di popolazione giovanile.

L’obiettivo è reinventare Bollenti Spiriti per fare in modo che tutti i giovani pugliesi, ma veramente tutti, possano sentirsi a pieno titolo una risorsa per la rinascita della nostra regione.

INFO E CONTATTI

REGIONE PUGLIA

Assessorato alle Politiche Giovanili

Servizio Politiche giovanili e cittadinanza sociale

Lungomare N. Sauro, 31 70121 BARI

Tel / Fax 080 540 61 70

E-mail: [email protected]

Web: bollentispiriti.regione.puglia.it