Programma Elettorale PD

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PREMESSA

Come per la scelta della leadership

e per la scelta dei candidati in Parlamento

il Partito Democratico ha definito le proprie

proposte con un lavoro collettivo e alla luce

del sole. Tre assemblee nazionali hanno

approvato numerosi documenti sui diversi temi

(l’Assemblea nazionale del Pd è composta da

circa mille delegati eletti con le primarie),

numerose conferenze tematiche hanno varato

proposte e iniziative, i dipartimenti hanno

prodotto due Piani Nazionali per le Riforme

presentati in Parlamento e a Bruxelles.

I brevi riassunti di alcune proposte Pd sui

diversi temi non sono dunque il frutto di una

riflessione solitaria nel chiuso di una stanza,

ma il risultato di un lungo lavoro di confronto

e elaborazione, al quale hanno lavorato, come

è nostro uso e costume, numerosi esperti

e studiosi esterni al Pd. In ogni caso, come ha

detto più volte il segretario Pier Luigi Bersani

al centro di tutti i nostri ragionamenti ci sono

il lavoro e la legalità. Da qui partiamo.

LAVOROVOLETE CAMBIARE LA RIFORMA FORNERO?

E CHE COSA FARETE PER DARE PIÙ LAVORO? Intanto, più importante delle norme sul lavoro èla possibilità oggi di dare un più di lavoro. Fermirestando gli impegni sulla tenuta dei conti pub-blici, in una fase così dura di recessione, per noiè importante riuscire a dare più lavoro. Da questo punto di vista è decisivo il contributoche può venire da iniziative in sede europea (vedivoce Europa), ma anche alcune iniziative in Italia.A cominciare dalla possibilità, per i comuni conun bilancio in equilibrio, di poter avviare iniziativegià pronte per la realizzazione e che siano utili.Per esempio, ristrutturazione del patrimonio abi-tativo, pubblico e privato. Salvaguardia del terri-torio. Riconversione energetica. Riflessi dellapolitica industriale e dell’impegno nella greeneconomy (vedi politica industriale).

MA VOLETE CAMBIARE LA RIFORMA FORNERO?Noi non intendiamo toccare la riforma dell’arti-colo 18 nella formulazione alla tedesca. Vannoviste meglio le norme per garantire l’ingresso deigiovani al lavoro e per ridurre la precarietà. Piùin particolare, per combattere la precarietà biso-gna fare in modo che il lavoro stabile costi menodel lavoro precario, e dunque divenga più con-veniente. E’ un obiettivo che la riforma Forneronon ha raggiunto, perché ha determinato un in-cremento dei contributi per i contratti atipici,non un abbassamento del costo per i contrattistabilizzati. Anzi, ora sarà necessario evitare il ri-schio che l’aumento delle aliquote contributiveper i lavoratori a progetto e con partita Iva si tra-duca solo in una riduzione del loro reddito netto.Vanno inoltre trovati meccanismi di rappresen-tanza e rappresentatività nei quali i lavoratori siriconoscano.

SIETE D’ACCORDO CON IL TEMA DEL DECENTRAMENTO CONTRATTUALE PER LA PRODUTTIVITÀ? E’ un tema che riguarda le parti sociali, impresee sindacati. In ogni caso, gli accordi aziendalio locali per la produttività rappresentano unaopportunità. Ma accanto al tema del lavoro cideve essere l’impegno degli imprenditori agli

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investimenti e i lavoratori devono avere la pos-sibilità di dire la loro, sapendo che senza regolecondivise per la partecipazione e la rappresen-tanza questo processo non va avanti.

GIOVANI E DONNE, COSA PENSATE DI FARE? L’obiettivo di far crescere l’occupazione femmi-nile è da anni sancito in tutti i programmi ap-provati dal Pd. Noi pensiamo che tutte le misuredi sostegno al lavoro e alla crescita debbanoprevedere un meccanismo di favore differenzialeper l’occupazione di giovani e donne. Più in par-ticolare, tra le nostre proposte vi sono: per l’oc-cupazione femminile, il potenziamento dei ser-vizi pubblici per conciliare lavoro e maternità edun significativo aumento della detrazione fiscaleper le mamme che lavorano.

GIUSTIZIABASTA LA LEGGE CONTRO

LA CORRUZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO?No. Noi puntiamo a norme più rigorose controla corruzione e per la prescrizione dei reati.Legge sul falso in bilancio. Lotta senza quar-tiere alla criminalità organizzata. Norme control’autoriciclaggio. Norme contro il voto di scam-bio mafioso.

NELLA PASSATA LEGISLATURA SI È PARLATOTANTO DI RIFORMA DELLA GIUSTIZIA,MA NON SI È CONCLUSO NULLA. VOI CHE COSA PROPONETE? Oltre a riforme più strutturali come un nuovocodice penale e l’unificazione dei riti nel pro-cesso civile, può essere intrapresa la strada diriforme che siano in grado di accelerare i tempidel processo, garantendone però lo svolgi-mento nel rispetto della tutela dei diritti fonda-mentali, fermi restando i principi costituzionalidell’obbligatorietà dell’azione penale, dell’au-tonomia e indipendenza della magistratura,così come del giusto processo e della tutela deldiritto di difesa. Ma al di là delle riforme saràdecisiva la possibilità di migliorare gli standarddi servizio e di contenere i costi. In particolare,e solo a titolo esemplificativo e non esaustivo,pensiamo alla realizzazione dell’ufficio per il

processo, alla banca dati della giurisprudenza,un programma per acquisire indicatori affida-bili e strumenti per il controllo di gestione, nonsolo quantitativo, presso gli uffici giudiziari.

EUROPA E CONTI PUBBLICI

IL CENTROSINISTRA GARANTIRÀ GLI IMPEGNIPRESI CON IL FISCAL COMPACT?Noi garantiamo gli accordi presi in Europa (anche se ricordiamo che li ha firmati Berlusconie che la loro onerosità è dipesa dalla non cre-dibilità e dalla incapacità del governo del cen-trodestra) e in particolare gli impegni sui contipubblici approvati dal Parlamento italiano (il fi-scal compact). Compreso il pareggio di bilancionel 2013. Da questo punto di vista bisogneràanche verificare concretamente i dati. Il 2013rischia di essere un altro difficilissimo anno peri conti pubblici. Più in particolare noi siamo anche pronti ad ac-cordi che consentano un maggiore e più strin-gente controllo reciproco sui bilanci pubblicidei diversi paesi. Purché in ambito europeo siarrivi, anche con il concorso degli altre forzeprogressiste europee, ad un cambiamento im-portante a favore della crescita. Noi pensiamoche ci sia modo e spazio per meccanismi checonsentano investimenti (anche grazie ai pro-ject bond e agli eurobond) o di gestire in co-mune almeno una parte del debito pubblico diogni paese (le proposte di Visco in Italia e deiconsiglieri della Merkel in Germania), in mododa non pesare sui bilanci ma di ottenere il rin-novo dei titoli del debito pubblico a tassi di in-teresse molto più favorevoli di quelli attuali.

QUALE OBIETTIVI SI PONE IL PD PER LO SVILUPPO DEL CAMMINO EUROPEO?La nostra meta sono gli Stati Uniti d’Europa.Noi pensiamo, in particolare, che sia necessariofare un salto di qualità e dare gradualmente aicittadini europei la possibilità di essere loro, at-traverso meccanismi elettorali e democratici, aindicare coloro che siedono ai vertici delle isti-tuzioni europee, rappresentano l’Europa eprendono le decisioni che poi riguardano tutti.

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POLITICA INDUSTRIALE, INFRASTRUTTURE E AMBIENTE

CHE COSA PROPONETE PER RILANCIARE L’INDUSTRIA?L’Italia è il secondo paese manifatturiero in Eu-ropa e non può perdere questa vocazione che vaperò riletta in chiave moderna. La politica indu-striale, fin qui grande assente, deve essere orien-tata a raccogliere la sfida del futuro, quella dellasostenibilità ambientale. Per questo nella cartadegli intenti abbiamo proposto di realizzare unapolitica industriale integralmente ecologica chepunti in generale sull’uso efficiente delle risorsee sul riuso della materia, sostenga l’introduzionedi nuove tecnologie ambientali in ogni settore,promuova le energie rinnovabili e l’efficienzaenergetica, la mobilità sostenibile, le scienze dellavita, le nuove tecnologie applicate alla tutela efruizione dei beni culturali e al made in Italy. Piùin particolare noi prevediamo di riprendere la di-rezione imboccata con il programma Industria2015 per il sostegno dell’innovazione e delle tec-nologie, di reintrodurre il credito di imposta perla ricerca e di varare sconti fiscali sugli utili che leimprese decidono di reinvestire in azienda.

SI PARLA MOLTO DI GREEN ECONOMY, MA CHE VOLETE FARE IN PARTICOLARE?La sfida dell’economia verde, legata all’innova-zione ed alla qualità, non riguarda un solo set-tore, ma l’intera economia. Basti pensareall’efficienza energetica e alla conseguente ridu-zione dei costi produttivi, alla riqualificazionedegli immobili che può dare una spinta all’edili-zia senza rischiare un eccessivo consumo del ter-ritorio, alla bonifiche delle aree industrialidismesse per avere spazi dove rendere possibilel’insediamento di nuove imprese e di investi-menti anche internazionali, all’agricoltura di qua-lità. In questo contesto va anche considerato iltema della prevenzione ambientale e degli inve-stimenti per la manutenzione del territorio: purconsiderando importantissimo il presidio dellaprotezione civile, la prevenzione è un impegnoindispensabile.

COSA FARÀ IL PD PER LA CASA?Molte famiglie, soprattutto giovani, sono in

grave difficoltà: non riescono a comprare casa,a pagare l'affitto, a estinguere il mutuo o adaccedere alle case popolari.Il PD rilancerà il mercato degli affitti, tra l’altrodando vantaggi fiscali a chi metterà sul mer-cato le abitazioni a prezzi calmierati. Siamocontrari a consumare altro territorio. Per questometteremo al centro la manutenzione e la tra-sformazione del patrimonio esistente, com-preso quello pubblico.

IL PDL AVEVA IL PONTE SULLO STRETTO. VOICHE COSA PROPONETE PER LE INFRASTRUT-TURE?Basta con la stagione delle grandi opere irrea-lizzabili e troppo costose. E' urgente selezionarepoche grandi opere strategiche e concentrarele altre risorse su un piano di medie e piccoleopere. Lavori più sostenibili per l'ambiente, chesi possano realizzare in fretta e capaci di rilan-ciare economia e lavoro.

PER I PENDOLARI SEMPRE PIÙ RITARDI, SOP-PRESSIONI, SCARSA QUALITÀ DI TRENI E AU-TOBUS. COSA FARÀ IL PD PER I TRASPORTI?Per i pendolari sempre più ritardi, soppressioni,scarsa qualità di treni e autobus. Cosa farà il PDper i trasporti? I disagi che vivono ogni giornoi 16 milioni di pendolari sono un problema veroe le loro proteste sacrosante. Dopo la folle sta-gione dei tagli di Tremonti e Berlusconi bisognacambiare rotta e incentivare l'uso dei mezzipubblici. Il PD intende puntare all’efficienza delTrasporto Pubblico. Tra le altre cose, si pensaanche alla possibilità di detrarre dalle tasse unaparte della spesa per l'abbonamento.

AGENDA DIGITALECHE COSA PENSATE DI FARE PER QUELLA

CHE COMUNEMENTE VIENE CHIAMATAL’AGENDA DIGITALE?Un piano Industria 2020 dovrebbe riconoscerel’importanza delle “politiche industriali digitali”e promuovere un piano di alfabetizzazione di-gitale per le PMI. Agenda digitale non è solo

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economia: è democrazia. Traduciamo in italiano“open government” come un nuovo patto dicittadinanza digitale, in cui il PD porta un ele-mento distintivo di credibilità come partito delgoverno aperto ai cittadini (bilanci in opendata,finanziamenti, consultazioni, buone pratiche).Pensiamo a una “innovazione popolare” chepassi da tema riservato a un’élite di esperti aquestione centrale per rendere l’Italia più ricca,giusta e civile. Questo vuol dire incentivare i pa-gamenti elettronici (attraverso riduzione dellecommissioni; campagne di promozione dellaconvenienza e sicurezza della moneta elettro-nica; l’incentivazione ai piccoli esercizi; obbligodi moneta elettronica per PA e professionisti),più tracciabilità e capacità di controllo dei pa-gamenti per servizi pubblici (ad esempio i par-cheggi comunali). E ancora: cambiare lagovernance complessiva dell’Agenda Digitaleche raccolga le competenze ora divise tra isti-tuzioni diverse, abbassare l’IVA sui libri digitalial 4% dal 21% attuale, approvare un Freedomof Information Act per consultare online i do-cumenti della PA, migliorare l’uso del Fondocomunitario “Connecting Europe Facility” e deiFondi UE 2014-2020 per investimenti privati inzone rurali e suburbane per estendere la bandalarga nei comuni, e allo stesso tempo aumen-tare la copertura del wi-fi pubblico.

PUBBLICAAMMINISTRAZIONE

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:COME PENSATE DI RENDERLA EFFICIENTE?In rapporto al PIL, in Italia spesa e personaledella Pubblica Amministrazione sono in lineacon gli standard europei. Tuttavia: 1) i risultati(servizi, politiche) non valgono le risorse assor-bite; 2) la dimensione raggiunta non è sosteni-bile di fronte alla crisi e alla diminuzione delPIL; 3) spesa e organici procedono indipenden-temente dalle decisioni politiche (es. da Rap-porto Giarda: negli ultimi 20 anni spesa peristruzione -5,4%). La crisi e le conseguenti ma-novre (2011 e 2012) hanno ridotto spesa (-0,5% da 2010 a 2012) e personale (dal 2009

al 2011 -2,8% di dipendenti stabili, -3,3% dicosto del personale). Soprattutto, la spesa èsempre più legata all’auto-amministrazione:amministratori e funzionari sono sempre piùimpegnati nel rispettare regole e vincoli a sca-pito dei servizi offerti. L’esempio negativo del governo della PA è lastagione brunettiana: la retorica dell’insulto neiconfronti del “pubblico” e la velleità dellaGrande Riforma che produce centralismo; la“Bertolasocrazia” come centralizzazione della“gestione straordinaria” al posto della necessitàdi migliorare le procedure ordinarie.Il PD punta a un cambiamento strutturale,orientato non solo a ridurre la spesa, ma all’ef-ficacia e la produzione dei beni comuni essen-ziali: istruzione, sicurezza, salute e assistenza,oltre che accesso dei cittadini alle informazionie a processi decisionali partecipati. Con duestelle polari: “senza la PA non si può” (collabo-razione) ma “con questa PA non si può” (cam-biamento). Entro il 2013, è necessariomigliorare alcune misure del governo Monti,soprattutto riorientare la spending review persuperare definitivamente i tagli lineari, arrivarealla trasparenza totale delle PA e completare iprovvedimenti anti-corruzione e di semplifica-zione. L’orizzonte di legislatura è il sistema diPA del regionalismo cooperativo e solidale: 1)stato centrale snellito e più integrato e valoriz-zazione delle autonomie locali; 2) digitalizza-zione completa e trasparenza e semplificazionedei processi amministrativi; 3) alleggerimentodell’“autoamministrazione”; 4) nuovo mix pro-fessionale e generazionale del lavoro pubblico,aumentando le più competenze specialistichee manageriali.

LIBERALIZZAZIONIIL PD PARLA SPESSO DI LIBERALIZZAZIONI.

MA CHE COSA PROPONETE IN CONCRETO?Dopo le lenzuolate di Bersani varate durante igoverni di centrosinistra (tra l’altro: commercio,energia elettrica, treni, trasferibilità cellulari eabbattimento commissione sulle ricariche, tra-

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sferibilità dei conti correnti e delle polizze assi-curative…). Nella legislatura appena finita il Pdha presentato e predisposto oltre 30 provvedi-menti di liberalizzazione. Verranno ripresentatie rafforzati nella nuova legislatura. Tra i temi diintervento, le professioni, i farmaci, i carburantie l’energia, banche, trasporti e poste, assicura-zioni, commercio, semplificazione per le im-prese, tutela dei consumatori.

FISCOCOME VOLETE INTERVENIRE SULL’IMU?

Fin da prima del decreto Salva Italia, noi ab-biamo proposto di applicare l’Imu, imposta ap-provata dal governo Berlusconi nell’ambito delfederalismo fiscale, alleggerendo l’Imu sullaprima casa per gli italiani che hanno redditi piùbassi. E di finanziare questa agevolazione conun’imposta personale sui grandi patrimoni im-mobiliari, cioè un prelievo aggiuntivo sui patri-moni immobiliari di valore superiore a soglieparticolarmente elevate. Più in particolare l’ipo-tesi è di evitare il pagamento dell’Imu per leprime case fino a 400-500 euro di imposta edi compensare questo sgravio con un aggravio,progressivo, a partire dagli immobili che ab-biano un valore superiore al milione e mezzodi euro dal punto di vista catastale, cioè al-meno tre milioni di euro di valore commerciale.Nel corso dell’iter parlamentare del provvedi-mento sull’Imu il Pd ha già proposto di desti-narne il gettito ai comuni. La proposta non èstata accolta dal governo Monti.

VOI IMPORRETE UNA PATRIMONIALE?Noi non proponiamo interventi generali sul pa-trimonio. Per le ricchezze di tipo mobiliare(azioni, fondi, liquidi, titoli pubblici…) per noiè importante la trasparenza e la tracciabilità. Esono importanti perché oggi è decisivo saperedavvero dove sono redditi e ricchezze per ren-dere gestibile qualsiasi ipotesi di ogni eventualecontributo dei più abbienti per l’accesso ai ser-vizi di un Welfare, che va garantito ma ap-punto per questo che bisogna mettere al sicurodal punto di vista della sostenibilità finanziaria.

CHE COSA VOLETE FARE CONTRO L’EVASIONE E L’ELUZIONE FISCALE? Decisiva per noi la fedeltà fiscale. Gli interventida questo punto di vista riguardano, oltre all’usoconcreto ed efficiente delle banche dati, soprat-tutto la riduzione nella circolazione del contante:la trasparenza nei pagamenti è fondamentale.Considerando i benefici che verrebbero alle ban-che da un maggior ricorso agli strumenti di pa-gamento elettronico (bancomat, carte, ecc…)sarà necessario fare un accordo con le aziendedi credito perché azzerino, o comunque abbas-sino in modo decisivo, i costi delle carte. Sarà im-portante anche rendere più difficili tutte quelleattività che oggi consentono di spostare facil-mente fondi e basi sociali da un paese all’altroper non pagare le imposte.

VOLETE O NO FARE UN ACCORDOCON LA SVIZZERA SUI CAPITALI ESPORTATI? Volete o no fare un accordo con la Svizzera suicapitali esportati? Un accordo fiscale con laSvizzera va ricercato, ma non deve tradursi inun sostanziale condono per le somme sullequali non vengono pagate imposte in Italia.

VOLETE ABBASSARE LE IMPOSTE? Le imposte oggi pesano troppo su lavoro e im-presa e troppo poco sulla rendita. Salvo re-stando l’equilibrio dei conti pubblici, inprospettiva, e anche grazie ai proventi di unavera lotta all’evasione e all’elusione fiscale, noiprevediamo di riequilibrare il prelievo fiscale suiredditi da lavoro, autonomo e dipendente, esugli investimenti. L’obiettivo è di rendere piùredditizio l’impegno nell’economia reale e cheda occupazione, rispetto alle posizioni di rendita.

AVETE IDEE PARTICOLARI PER SOSTENERE SVI-LUPPO E L’OCCUPAZIONE?(vedi politica industriale e lavoro).

PENSIONIVOLETE CAMBIARE LA RIFORMA

FORNERO SULLE PENSIONI?Per noi va completata la copertura del pro-blema esodati. Nel medio-lungo periodo pen-siamo che sia necessario rendere il sistema

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pensionistico più flessibile, ferma restando l’at-tenzione alla assoluta stabilità finanziaria, pre-vedendo anche forme di invecchiamentoattivo.

DONNECHE COSA PROPONETE IN CONCRETO

CONTRO IL DILAGARE DELLA VIOLENZACONTRO LE DONNE? Noi ci siamo impegnati in Parlamento perché ilGoverno firmasse la Convenzione di Istanbul.Ora va fatta la ratifica. Più in particolare pen-siamo che bisogna: 1. Sostenere i centri anti-violenza; 2. Fare un osservatorio per la raccoltadei dati; 3. Mettere in rete le informazioni inpossesso delle varie istituzioni; 4. Fare campa-gne di prevenzione nelle scuole e non solo. Leistituzioni devono difendere chi denuncia laviolenza, garantendo la rapidità nei processi. Serve però anche denunciare gli stereotipi coni quali i media rappresentano le donne.

LA LEGGE 194 VA RIVISTA? La legge 194 va difesa ed applicata in tutte lesue parti. Il diritto dei medici all’obiezione dicoscienza non può e non deve compromettereil diritto alla salute delle donne. Pensiamo dun-que che il prossimo governo dovrà fare inmodo che le Regioni garantiscano l’erogazionedei servizi, e dunque che vi sia anche un ade-guato numero di medici non obiettori su tuttoil territorio nazionale. Bisogna inoltre investiredi più nel rafforzamento della rete dei consul-tori.

CHE COSA VUOL FARE IL PD PER LA PARITÀNEGLI ORGANISMI DIRIGENTI?Intanto ricordo che cosa il Pd ha già fatto: lostatuto del partito prevede esplicitamente lademocrazia paritaria; io stesso ho voluto che lasegreteria nazionale del Pd fosse composta perlarga parte di giovani e per metà di donne;nella nostra proposta di legge per la riformaelettorale noi mettiamo l’obbligo della paritàdi genere e la previsione di tagliare i rimborsielettorali nel caso in cui il numero delle elettenon sia in linea con quello degli uomini. Nelle

nostre liste c’è un numero elevato di donne econtiamo di eleggere almeno il 40 per centodei parlamentari donna. In questo modo bal-zeremo d’un colpo tra le all’avanguardia in Eu-ropa. Ci siamo battuti in Parlamento per lalegge che introduce la doppia preferenza di ge-nere nei comuni. Nelle campagne elettorali perle amministrative abbiamo chiesto ai candidatidi comporre le giunte in maniera paritaria trauomini e donne, impegno che è stato rispet-tato da molti sindaci una volta eletti. Questostesso impegno riguarda il futuro governo na-zionale.

RIFORMEISTITUZIONIE COSTI POLITICA

NELLA LEGISLATURA APPENA FINITA MOLTERIFORME SONO RIMASTE BLOCCATE.VOI CHE COSA PROPONETE?Nella legislatura appena finita molte riformesono rimaste bloccate. Voi che cosa proponete?Quel che si è fatto fin qui, dall’abolizione dei vi-talizi al dimezzamento del finanziamento ai par-titi, lo si è fatto su proposta e iniziativa del Pd.Quel che non si è potuto fare lo si farà: una ri-gorosa legge sui partiti. Un parlamentare o unconsigliere regionale non deve guadagnare dipiù di un sindaco. Riduzione del numero dei par-lamentari e riforma della seconda parte della Co-stituzione con un organismo parlamentare chesia obbligato a dare un risultato su governo, Par-lamento, autonomie e federalismo, regole dibase nuove per la pubblica amministrazione. IlPd propone tra l’altro un radicale disboscamentodelle società partecipate dalle amministrazioni lo-cali, in modo da favore economie di scala e daevitare sprechi e proliferazione di incarichi socie-tari, con un notevole effetto di risparmio.

MONTI DICE CHE LA PRIMA COSACHE FA È UNA RIFORMA ELETTORALE. VOI CHE RIFORMA VOLETE?Intanto siamo l’unica forza politica che ha pre-sentato una proposta di riforma elettorale (ildoppio turno di collegio) varata all’unanimitàdai propri organismi dirigenti. La preponde-

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ranza della destra nel Parlamento di questa le-gislatura ci ha impedito di arrivare ad una ri-forma. Ma noi, come avevamo promesso,restando il “porcellum” abbiamo fatto le pri-marie per la scelta dei parlamentari. Noi ab-biamo sconfitto il porcellum. Nella prossimalegislatura noi intendiamo riproporre la nostraproposta di riforma.

ANTITRUST,CONFLITTODI INTERESSI, INFORMAZIONE

COSA PENSATE DI FARE PER EVITARE IL CONFLITTO DI INTERESSI?Cosa pensate di fare per evitare il conflitto di

interessi? Sono essenziali norme stringenti inmateria di conflitto d’interessi, norme sull’in-compatibilità e soprattutto una robusta legisla-zione antitrust in materia di comunicazione einformazione, in modo da superare la bruttalegge firmata da Gasparri. Il Pd propone inoltreda tempo una riforma della governance dellaRai, per sottrarla all’invadenza della politica. Difronte all’incapacità del governo Monti di ac-cettarla, il Pd ha fatto scegliere i rappresentantinel Cda dalle associazioni della società civile.

DIRITTIQUALI SONO LE PRINCIPALI PROPOSTE

DEL PD IN TEMA DI DIRITTI CIVILI? Primo atto del nuovo governo di centrosinistrasarà una nuova norma sulla cittadinanza per ifigli degli immigrati nati e che studiano in Italia.

RICONOSCERETE I DIRITTIDELLE COPPIE OMOSESSUALI? Sì. Noi proponiamo il riconoscimento giuridicoper le coppie Gay con le stesse modalità adottatein Germania.

CAMBIERETE LA POLITICA RISPETTOALL’IMMIGRAZIONE? Rendendo impossibile la regolarità, la destraa di fatto favorito la clandestinità. Occorre vol-tare pagina e avviarci verso una legislazione

saldamente ancorata alla migliore tradizioneeuropea.

DIRITTI DI CITTADINANZA NEI LUOGHIDI LAVORO. I luoghi di lavoro non sono territori fuori dai

confini della democrazia. Devo essere trovareforme di rappresentanza e rappresentativitànelle quali i lavoratori si riconoscano. .

CHE COSA PENSATE DI FARE SUL TEMA DEL FINE VITA? Noi crediamo che – senza alcuna ipotesi chepossa far pensare all’eutanasia - si debba peròtrovare il modo di preservare la dignità dellepersone nella fase finale della loro vita.

SANITÀMOLTI ESPERTI DICONO: “NON POSSIAMO

PIÙ DARE TUTTO A TUTTI”. VOI COME PENSATEDI GARANTIRE UN SERVIZIO DAVVERO SOSTENIBILE? E’ la frase che ripetono coloro che spingonoverso il privato e le assicurazioni. E’ questo ilmodo per aprire la strada a una sanità a duevelocità. Noi vogliamo una sanità in grado didare tutto ciò che è necessario a chi ne ha dav-vero bisogno. Questo significa però anche in-terventi rigorosi per garantire l’efficienza e lasostenibilità finanziaria del sistema. In questocontesto, legalità e trasparenza non sono soloparte della questione morale. Come per il restodelle attività sociali, per la Sanità questi sonoprincipi indispensabili per garantire efficienza,qualità, vera attenzione ai bisogni dei pazientie in futuro per avviare riflessioni sul tema dellatenuta del Welfare. Più in particolare, puntiamosu una rete di assistenza basata su: meno ospe-dali altamente tecnologici per affrontare casiacuti e emergenze; rete di assistenza a mediaintensità di cura per rispondere a fragilità, an-ziani, malati cronici; massima integrazione traospedale e medicina territoriale. I medici e tuttigli operatori sanitari vanno valorizzati compitoma soprattutto coinvolti nei processi decisionalie nel governo clinico di aziende e ospedali. Me-mento: la Sanità è anche un fattore di sviluppo.La spesa sanitaria ammonta al 7,2 per cento

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del Prodotto interno lordo italiano. Ma rappre-senta il 12,8 per cento della ricchezza prodottadalla filiera. Per questo deve essere consideratacome un fattore di sviluppo per l’intera econo-mia nazionale.

SICUREZZAVOI CHE COSA CONTATE DI FARE

PER GARANTIRE LA VITA SOCIALE E LA LOTTA ALLA VIOLENZA? Per il Pd la sicurezza è un diritto di libertà, cioèuno dei diritti fondamentali di cittadinanza, esat-tamente come lo sono la salute o l'istruzione. Perla destra invece, la sicurezza è sempre stata l'esitodi un processo di enfatizzazione della paura, elo strumento principe nel condizionamento delconsenso. I pesanti tagli alla sicurezza effettuati negli annipassati da Berlusconi e Maroni, 4 mld di euro,hanno messo in difficoltà le forze dell’ordine:purtroppo l’aumento dei reati comuni appena ri-levato dal Viminale ne è una triste controprova.Noi pensiamo che gli operatori abbiano bisognodi nuovi strumenti e di più investimenti per au-mentare le capacità operative, l’efficienza e leprofessionalità. Anche per questo, avendo acuore l’efficienza del Paese e lo snellimento dellaspesa improduttiva, siamo stati promotori nellediscussioni parlamentari di una serie di interventitesi a rendere più efficiente il servizio e a garan-tire il mantenimento degli standard di sicurezzanell'interesse degli italiani e dei lavoratori deicomparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico.Nell’attuale situazione però tutto questo può es-sere effettuato solo riorganizzando i processi, ra-zionalizzando i servizi e rimodellando lestrutture. Serve una riforma per semplificare, evi-tare doppioni, esaltare professionalità, riorganiz-zare la distribuzione sul territorio. Serve unmodello integrato che, come già avviene inmolte città del paese da noi guidate, integri com-petenze amministrative locali, modelli sociali, ef-ficienza della giustizia, gestione centrale dellostato. Grazie al Pd, già nel corso dell’ultimoanno, è stata salvaguardata la specificità delcomparto e sono stati trovati 200 mln per ga-rantire il ringiovanimento degli organici e unamaggiore sicurezza per i cittadini.

SCUOLACOSA PENSATE DI FARE PER LA SCUOLA

DI DIVERSO DAL GOVERNO BERLUSCONI E DAL GOVERNO MONTI? Il governo Berlusconi ha sempre raccontato fa-vole, prima con le tre I della Moratti (inglese,internet, impresa) poi con gli slogan “Serietà,merito, educazione” della Gelmini, mentre in-vece avveniva il più grande licenziamento dimassa: 8 miliardi di tagli, e 132.000 posti inmeno. Anche la qualità è calata: il maestrounico, il taglio del tempo pieno, il sostegno (ilrapporto è salito da 1,95 a 2,03 alunni perogni docente di sostegno), le classi pollaio (60mila classi dove l’evacuazione potrebbe essereun problema) sono negatività che hanno incisosugli apprendimenti dei bambini italiani chesono crollati col ministro Gelmini.

CHE FARE, DUNQUE? La scuola ha bisogno di stabilità, fiducia e ri-sorse. Promuoveremo una “fase costituente”con una consultazione nazionale. I nostri obiet-tivi sono di avvicinarci alle medie europee nellariduzione degli abbandoni scolastici, nel nu-mero dei diplomati e dei laureati. Più in particolare, pensiamo ad un piano stra-ordinario per raggiungere l'obiettivo del 33%di copertura dei posti all'asilo nido come chie-sto dall'Europa. Nella scuola primaria puntiamo a rivitalizzaretempo pieno e modulo a 30 ore con le com-presenze.Per la scuola media, dove l'abbandono scola-stico è diventato un punto critico, pensiamo tral’altro che si debba allungare il “tempo scuola”(scuole aperte anche al pomeriggio con sport,tecnologia, studio in gruppo, ecc). Per il ciclo superiore, il Pd propone un primobiennio unitario, così che la scelta a qualescuola iscriversi non sia fatta in 3° media, mamaturi dopo i primi due anni della secondaria.Fondamentale in questo contesto sarà il raffor-zamento della formazione tecnica e professio-nale per rilanciare il Made in Italy nel mondo.Pensiamo all’istituzione di Poli per l’IstruzioneTecnica Superiore che tengano insieme l’istru-zione tecnica / professionale e la formazione

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professionale, le imprese, l’università e ilmondo della ricerca. L’istruzione e formazionetecnica superiore (IFTS) va potenziata e gli Isti-tuti Tecnici Superiori (ITS), istituiti come espe-rienze di formazione terziaria non accademica,devono rispondere sia alle esigenze imprendi-toriali locali, sia ad un’offerta di eccellenza, daconsolidare nei settori strategici dello sviluppodel Paese.Ridare fiducia alla scuola significa, tra l’altro,garantire un organico funzionale (cioè una do-tazione di personale) stabile per almeno untriennio, attraverso un nuovo piano pluriennaledi esaurimento delle graduatorie per stabiliz-zare i precari.

.UNIVERSITÀE RICERCA

SARANNO LE LEVE FONDAMENTALI PER LOSVILUPPO. MA COME PENSATE DI INTERVE-NIRE PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE DIOGGI? Veniamo da una legislatura Berlusconi-Monticoerente sull’obiettivo di indebolire il sistemapubblico dell’Università e della ricerca, ritenutotroppo dispendioso (con falsità, visto che siamoal penultimo posto in Europa per investimentipubblici, 0,8% del PIL contro una mediadell’1,3%). Come mostra il Rapporto Giarda, laspesa pubblica in istruzione è crollata dal 23,1per cento del 1990 al 17,7 del 2009 (-5,4 percento). Alla crisi si è risposto coi tagli: tra 2009 e2013, -12 per cento del finanziamento statalealle università e diminuzione degli organici(2009/2012 -10 per cento di docenti e -10 dipersonale tecnico e amministrativo). Il risultatoè la “fuga dall’università” (-10 per cento di im-matricolati nell’ultimo anno), con le tasse piùalte del sistema continentale e il peggior sistemadi diritto allo studio: hanno borse solo il 7 percento degli studenti (25,6 in Francia, 30 in Ger-mania, 18 in Spagna). L’istruzione racconta lanuova questione sociale: solo il 10 per cento deigiovani italiani con il padre non diplomato riescea laurearsi (40 in UK, 35 in Francia) e perdura loscandalo degli idonei senza borsa, soprattuttoal Sud.

CHE PROPONETE DI FARE,DUNQUE?Discontinuità, a cominciare dalle risorse: conun rifinanziamento pluriennale delle universitàpubbliche per ripristinare da subito la situa-zione del 2012 (circa 7mld di euro) e raggiun-gere le medie europee in 5 anni; cancellazionedell’inutile ‘fondo per il merito’ e finanzia-mento di un Programma nazionale per il me-rito e il diritto allo studio, che affianchi gliinterventi regionali e sulle residenze universita-rie; passare in 5 anni da 20mila a 100mila stu-denti Erasmus all’anno (con sgravi fiscali per lefamiglie, riconoscimento dei crediti, scambi diospitalità); rivisitazione dell’Agenzia per la va-lutazione (ANVUR); meno burocrazia e più au-tonomia per gli atenei; per i ricercatori,contratto unico e stop al precariato; program-mazione e finanziamento della ricerca con ilmetodo dello European Research Council; pro-grammi di ricerca industriale per gli investi-menti privati, con defiscalizzazione per leattrezzature e incentivi all’assunzione di dottoridi ricerca qualificati.

MEZZOGIORNOCHE COSA PROPONENTE IN PARTICOLARE

PER IL RISCATTO DEL MEZZOGIORNO?Le riforme che fanno bene all’Italia fanno beneanche al Sud. A cominciare dalla necessità di unaricostruzione del civismo e dell’imposizione dellalegalità nella vita civile, economica e politica.Senza legalità ma anche senza una cittadinanzapiena, è un’utopia la rinascita del Mezzogiorno.Ciò significa che è importante riuscire a offrire alSud servizi di base di qualità equivalente al restod’Italia, dalla gestione dei rifiuti al trattamentodegli anziani, al contrasto dell’abbandono sco-lastico, anche perché noi siamo convinti chedove sta bene un cittadino stia bene ancheun’impresa. Tra gli interventi più diretti al sostegno dell’eco-nomia meridionale, il Pd propone il reintegrodella dotazione nazionale del FAS, Fondo per leAree Sottoutilizzate, prosciugato per ragioni chenulla hanno a che fare con le politiche di conver-genza. L’impegno delle grandi società pubblichedelle infrastrutture, come Anas, Ferrovie delloStato e Enel, ad ammodernare le reti nel Sud.

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All’interno dei piani nazionali di sviluppo indu-striale vanno individuate alcune aree produttiveche abbiano particolare potenzialità di svilupponelle regioni del Mezzogiorno, facendo levaanche su poli di eccellenza già esistenti: dall’ae-ronautica all’aerospazio, ad alcun comparti del-l’agricoltura di qualità, alle biotecnologie, allamicroelettronica, alla logistica. Con progetti dipartnership tra imprese, Università e centri di ri-cerca pubblici e privati. In ambito ambientale,per cogliere le nuove opportunità, va impostatoun piano industriale incardinato sulla filiera dellafonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, sulrecupero dei rifiuti, sulla realizzazione delle infra-strutture ferroviarie, portuali e idriche, sulla ma-nutenzione e la messa in sicurezza del territorio.Più in generale, rilevanti opportunità di lavoro eimpresa possono derivare dalla tutela e la va-lorizzazione delle coste, del paesaggio e deiparchi, dall’agroalimentare di qualità, tutti set-tori che qualificano e rilanciano il turismo e ilcommercio.

.DIFESA

SARÀ DAVVERO NECESSARIOCOMPERARE TUTTI GLI F35?Il Pd condivide la preoccupazione dell’opinionepubblica sulle spese per gli armamenti. Fermorestando che le esigenze di difesa e di sicurezzadello Stato si sono radicalmente modificate, marestano, bisogna assolutamente rivedere il nostroimpegno per gli F35. La nostra priorità in questomomento è il lavoro.

SOCIALE.TERZO SETTORE

LA POPOLAZIONE ITALIANA INVECCHIA E LEFAMIGLIE SPESSO SI TROVANO SOLE DI FRONTEAI PROBLEMI DI CURA DEI NON AUTOSUFFI-CIENTI. COME PENSATE DI AFFRONTAR QUESTOTEMA?L'allungamento della durata della vita è un ri-sultato positivo ma pone nuove esigenze di cuila politica deve farsi carico. Con il Governo Prodiavevamo avviato la sperimentazione di un fondoper la non autosufficienza che ha prodotto

molte innovazioni e buone pratiche in Italia, conservizi innovativi e sostegno alle famiglie che as-solvono il carico di cura. Questa esperienza èstata interrotta dal Governo Berlusconi che hacancellato il fondo e solo con l'ultima legge distabilità siamo tornati a invertire la rotta con unprimo, parziale finanziamento. Ma l'Italia ha bi-sogno di dotarsi di un piano ed una politica na-zionale come è stato fatto negli altri Paesi euro-pei. Pensiamo ad un sistema integrato tra socialee sanitario che valorizzi l'indennità di accompa-gnamento promuovendo un sistema di servizidi cura personalizzato e graduato in base allivelli di gravità e alla situazione economica fa-miliare, promuovendo, là dove possibile l'assi-stenza domiciliare che garantisca il permaneredella persona anziana nel suo ambiente naturalee relazionale.

IN ITALIA LE NASCITE SONO IN CALO, IL 25% DEI FIGLI NASCE FUORI DAL MATRIMONIO,E LE FAMIGLIE MONOREDDITO CON PIÙ FIGLISONO QUELLE MAGGIORMENTE ESPOSTE AL-L'IMPOVERIMENTO. COSA PENSATE DI FARE?La natalità e la stabilità delle famiglie devonotornare ad essere una priorità per il Paese. Que-sto si può realizzare solo leggendo i fattori difragilità e che ritardano le scelte di vita dei gio-vani e sostenendo la vita delle famiglie già co-stituite. Per questo la nascita e la crescita deibambini deve tornare ad essere compatibile conl'attività lavorativa di genitori ed economica-mente sostenibile, vogliamo prevedere incentiviper il rientro al lavoro delle neo mamme, l'incre-mento della diffusione degli asili nido, serviziper sostenere le famiglie in difficoltà e misurefiscali che riconoscano il carico familiare. Preve-diamo inoltre l'istituzione del tribunale per la fa-miglia radicato su tutti i territori.

L'ITALIA È UNO DEI POCHI PAESI A NONAVERE UNA MISURA DI CONTRASTO ALLA PO-VERTÀ, COSA PENSATE DI FARE?Tra gli obiettivi dimenticati di Europa 2020 c'eral'impegno per l'Italia di diminuire di oltre duemilioni il numero delle persone in povertà asso-luta. In questi anni abbiamo assistito al contrarioad un lieve incremento e allo scivolamento diampie face della popolazione in condizioni dipovertà relativa. Per invertire la rotta è necessario

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un vero e proprio piano di contrasto alla povertàarticolato su due livelli: l'istituzione di quello cheabbiamo chiamo reddito di solidarietà attiva,ovvero la costruzione di un patto sociale chetiene insieme risorse per garantire la sopravvi-venza e un progetto di reinserimento sociale ca-ratterizzato da impegno nella frequenza scola-stica per i minori e formazione e reinserimentolavorativo per gli adulti. Al tempo stesso saràutile investire sui cosiddetti vulnerabili ovveropersone esposte all'impoverimento che sostenutenella fase critica ( perdita lavoro, problemi salute,perdita casa ecc) possono agevolmente tornaread una condizione di autonomia.

SARANNO MAI GARANTITI LIVELLI ESSENZIALIDI ASSISTENZA SOCIALE?Le risposte giustamente differenziate delle varierealtà territoriali non possono cancellare l'esi-genza di definire una soglia minima di dirittiesigibili che assicurino una vita dignitosa allepersone indipendentemente dal luogo in cui na-scono o vivono. Un obiettivo da perseguire congradualità, ma anche con determinazione.

CHE RUOLO HA IL TERZO SETTORE NEL VO-STRO PROGRAMMA?Il terzo settore non può essere ridotto ad un so-stituto a basso costo dello Stato che arretra né

può essere abbandonato a pure logiche di mer-cato e concorrenza. Vogliamo valorizzare questosuo essere terzo cogliendone i fattori solidaristici,partecipativi e non lucrativo che ne fanno il no-stro migliore alleato nella ricostruzione del Paesee nella promozione di un sano protagonismodelle persone e delle comunità locali. Proprioper questo volontariato, associazionismo di pro-mozione sociale e cooperazione sociale sonostati nostri costanti interlocutori nella costruzionedel progetto di “Italia. Bene comune” e vo-gliamo, insieme a loro, realizzare l’Italia giusta.Tra le proposte, la stabilizzazione del 5x1000 eal rilancio del Servizio Civile come opportunitàdi difesa non armata e non violenta della Patriaassicurandone una programmazione plurien-nale.

QUALI SONO LE VOSTRE PROPOSTE PER LEPERSONE DISABILI?Continuerete la lotta ai falsi invalidi? Le personecon disabilità hanno diritto di avere un loro pro-getto di vita. Sotto la parola disabilità vi sonocondizioni molto diverse e hanno bisogno di ri-sposte diverse. Occorre inserire norme più dureverso chi compie false certificazioni e potenziarela relazione di presa in carico del disabile daparte dei servizi territoriali in modo da garantireun costante monitoraggio.

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