Programma Educativo-Didattico Comune Adriawet 2000

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PROGRAMMA EDUCATIVO-DIDATTICO COMUNE ADRIAWET 2000

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PROGRAMMA EDUCATIVO-DIDATTICO COMUNE

ADRIAWET 2000

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SOMMARIO

L’approccio comune Gli obiettivi del programma educativo-didattico comune

Migliorare il livello di conoscenza della biodiversità locale

Migliorare il livello di conoscenza della Rete Natura 2000

e degli altri strumenti per la conservazione della biodiversità

Migliorare il livello di conoscenza sugli ecosistemi e le loro funzioni

Fornire gli strumenti per identificare

e applicare i principi di sostenibilità ambientale

I risultati da raggiungereGRUPPO 1 – età 6-7 anni

GRUPPO 2 – età 8-10 anni

GRUPPO 3 – età 11-14 anni

Le proposte didattiche: la metodologiaL’incontro preparatorio con gli insegnanti

L’intervento in aula

L’escursione sul campo

Gli strumenti didattici GRUPPO 1 – età 6-7 anni

GRUPPO 2 – età 8-10 anni

GRUPPO 3 – età 11-14 anni

Le proposte didattiche: le attivitàGRUPPO 1 – età 6-7 anni

GRUPPO 2 – età 8-10 anni

GRUPPO 3 – età 11-14 anni

Gli strumenti e i metodi di valutazione e monitoraggioGli indicatori

Gli strumenti di misurazione

Le metodologie di interventoCome gestire la proposta didattica

Relazione fra ente gestore e operatori gestionali

Le partnership

Le aree protette incluse nel progetto

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L’APPROCCIO COMUNE

Il riscaldamento globale, l’impatto pro-capite sull’ambiente, la distruzione degli habitat, la perdita delle biodiversità, la scomparsa delle foreste, la scarsità d’acqua, la pesca ec-cessiva, la perdita di suolo, la riduzione della fotosintesi, il rilascio di sostanze tossiche, le specie invasive, i consumi di energia, la crescita demografica: queste sono le 13 mi-nacce che, secondo il WWF, il genere umano deve oggi affrontare con maggiore inten-sità ed impegno. Queste problematiche hanno tutte un tratto comune: sono il risultato del logorio dell’uomo e delle attività antropiche sugli ecosistemi naturali. Senza questi ecosistemi e i relativi servizi dei quali il genere umano beneficia o conseguentemente ad una loro riduzione entro termini significativi, la vita sul nostro pianeta scomparireb-be. Il patrimonio naturale è quindi un capitale per l’uomo, ovvero un capitale per tutti i paesi, così come per tutte le generazioni. Un capitale comune deve essere gestito da tutti i portatori di interessi e, se guardiamo alla generazioni future, questo significa che abbiamo oggi la necessità di insegnare ai nostri figli come possano e debbano gestire queste risorse primarie.

L’istituzione e la gestione di aree naturali protette sono una delle risposte alle minacce sopra elencate. Esse vengono definite da IUCN, International Union for the Conservation of Nature (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), come un «lembo di territorio, più o meno esteso, dove trovano applicazione orientamenti, indirizzi e regole per un uso dell’ambiente da parte dell’uomo che consenta di conservare e/o di spe-rimentare metodi, forme e tecnologie adatte a gestire in modo equilibrato con le altre specie viventi (vegetali e animali) le risorse del pianeta». Assume, inoltre, particolare importanza l’istituzione di aree protette a difesa delle cosiddette “aree umide”. Ai sensi della Convenzione Internazionale di Ramsar queste sono le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua sta-gnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri. I siti che possiedono tali caratteristiche rivestono un’importanza a livello internazionale soprattutto per la capa-cità di fornire habitat agli uccelli acquatici, per il ruolo rivestito nel ciclo dell’acqua, negli assetti idrogeologici e nel ciclo dei nutrienti. Infine, è importante ricordare il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità, ov-vero Natura 2000, una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell’Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunita-rio. Natura 2000 segna un’ulteriore svolta nella gestione delle aree protette definendo un approccio che tenga anche “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (art. 2). La Direttiva riconosce quindi il va-lore di tutte quelle aree nelle quali la secolare presenza dell’uomo e delle sue attività tradizionali ha permesso il mantenimento di un equilibrio tra attività antropiche e natura. Inoltre, grazie a Natura 2000 si è dato riconoscimento all’importanza che rivestono alcu-ni elementi del paesaggio nello svolgere un ruolo di connessione per la flora e la fauna selvatiche (art. 10). Gli Stati membri sono invitati, quindi, a mantenere o all’occorrenza sviluppare tali elementi per migliorare la coerenza ecologica della rete Natura 2000.

Adriawet 2000 è un progetto transfrontaliero che vuole portare il proprio contribu-to a partire dal potenziamento delle aree naturali protette e della rete Natura 2000

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coinvolgendo quattro organizzazioni che, a vario titolo, sono responsabili della gestione scientifica ed operativa di zone umide in aree Natura 2000 e che, con le loro specificità, devono affrontare la sfida della tutela della biodiversità come opportunità di sviluppo sociale ed economico sostenibile. Il progetto proposto punta ad organizzare in forma di rete transfrontaliera la raccolta, il monitoraggio e la gestione delle principali conoscen-ze scientifiche; la definizione di programmi per la gestione integrata del territorio. Altri compiti sono la progettazione congiunta di contenuti e azioni comuni a favore dell’e-ducazione ambientale, della sensibilizzazione e dell’animazione culturale; lo sviluppo di modelli di cooperazione locale in grado di coinvolgere nuovi attori e di favorire azioni di sviluppo sostenibile e concrete ricadute in termini occupazionali nelle aree Natura 2000.

Alla base di Adriawet 2000 c’è la consapevolezza che le minacce all’ambiente e le conseguenze della mancata conservazione della biodiversità si collocano a livello inter-nazionale. Questo ci spinge ad affrontarle con approccio comune e coordinamento tra attori e risorse su un piano transnazionale. La cooperazione internazionale permette, infatti, di migliorare la strategia di intervento consentendo il trasferimento, la condivi-sione e la capitalizzazione delle conoscenze e dei metodi adottati con successo dai vari attori della comunità globale. Alcuni habitat e specie protette nell’Unione Europea sono attualmente minacciate dai mutamenti ambientali dovuti ai cambiamenti climatici e alla cattiva gestione del territorio, un mix che genera e amplifica gli impatti sul patri-monio naturale. Lo scambio di esperienze e di conoscenze, promosso da Natura 2000, è cruciale per affrontare sfide come queste nel modo giusto avvicinando le diverse comunità e coordinando gli sforzi. Questo è ancora più vero quando parliamo di un sistema naturale unico come il Mare Adriatico dove si collocano i partner e le aree sulle quali opera ADRIAWET 2000. Le diverse esperienze nella gestione di risorse comuni sono un patrimonio di soluzioni e risultati che deve essere condiviso, soprattutto con un approccio dal basso verso l’alto, e che metta a disposizione i criteri per giungere a una decisione. Il principio di sussidiarietà prevede infatti che tali decisioni vengano prese ad un livello che ne assicuri l’efficienza e l’impatto ottimale restando il più vicino possibile ai cittadini e, quindi, che le decisioni prese a livello comunitario vengano giustificate alla luce delle potenzialità espresse a livello nazionale, regionale e locale. Nel nostro contesto questo significa che i problemi verranno affrontati a livello transfrontaliero per dare un valore aggiunto in termini di efficacia alle soluzioni già intraprese o percorribili a livello nazionale o locale.

In base a queste premesse, si è reso necessario definire un programma didattico co-mune finalizzato a promuovere la conoscenza di Rete Natura 2000 e di tutto ciò che ad essa è legato. L’esigenza di individuare un approccio comune, oltre ad essere co-erente con la strategia adottata da Natura 2000, è legata ad una visione delle zone umide dell’Alto Adriatico come un “unicum” in termini di contenuti naturalistici, come un insieme di ecosistemi intimamente interconnessi e legati, la cui conservazione può essere garantita solo attraverso un’adeguata visione d’insieme. Per raggiungere questo scopo occorre quindi definire i concetti chiave che devono essere trasmessi al pub-blico. L’analisi delle esperienze comuni relative alle attività di didattica ambientale e divulgazione naturalistica effettuate in ciascuna delle aree aderenti al progetto è stata determinante per uno scambio reciproco delle competenze specifiche di ciascuno e per selezionare le esigenze didattiche principali ed il target di riferimento. Si è optato quindi per indirizzare l’offerta alla scuola primaria e secondaria di primo grado includendo nel

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target anche il corpo docente. Lo scopo del programma sarà aumentare il livello di co-noscenza ed i prerequisiti necessari per affrontare temi considerevolmente complessi come la tutela della biodiversità e la rete Natura 2000. Si è scelto inoltre di includere anche il corpo docente per la formazione naturalistica e di protezione ambientale.

In estrema sintesi, si è costruito un progetto che prevede una prima indagine relativa alle conoscenze sugli argomenti in oggetto da parte del corpo docente, un successivo incontro formativo con gli insegnati, una lezione in aula con gli studenti e due escursioni sul territorio (determinanti anche per dare agli studenti una percezione più reale degli argomenti trattati in classe). Per migliorare l’efficienza del percorso sono stati prodotti degli strumenti didattici (quaderni per laboratori didattici, fogli didattici plastificati etc.) in grado di accompagnare e guidare i ragazzi nella raccolta delle informazioni sulle aree Natura 2000.

L’obiettivo principale, dunque, è quello di stimolare la presa di coscienza rispetto all’im-portanza dell’ambiente e della sua fragilità nel pubblico generico ma soprattutto nelle scolaresche, di fornire delle indicazioni progettuali fondamentali ed, inoltre, di eseguire e di valutare le attività educative-didattiche nelle aree protette del sistema Alto Adriatico.

GLI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA EDUCATIVO-DIDATTICO COMUNE

L’ambiente in cui viviamo deve oggi affrontare molteplici minacce che ne minano l’in-tegrità e la sopravvivenza, almeno nelle forme che conosciamo e sulla quali abbia-mo costruito il nostro attuale sistema di vita. Alcune di queste minacce sono a livello globale, altre hanno una dimensione locale anche se non va dimenticato che, in un macro-ecosistema quale è la Terra, gli effetti di quest’ultime potrebbero manifestarsi in luoghi e periodi diversi con intensità maggiori di quelle che potremmo affrontare ora. Per questo durante il Summit della Terra organizzato dalle Nazioni Unite nel 1992 venne lanciata l’iniziativa globale chiamata Agenda 21 la quale mirava a definire un pro-gramma unico internazionale di azione per la conservazione e la difesa dell’ambiente. Al motto di “pensa globalmente, agisci localmente”, Agenda 21 rilancia il concetto di sviluppo sostenibile, inteso come “un insieme di attività volte a rispondere alle necessi-tà del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze”. L’educazione ambientale può giocare un ruolo fondamentale nel perseguimento di questi obiettivi poiché il suo scopo principale è quello di elevare il livello di conoscenza e consapevolezza degli studenti fino a renderli dei cittadini capaci di contribuire al compimento di una società sostenibile. Inoltre, sono proprio i giovani il collante tra le generazioni presenti e quelle future e per questo motivo una strategia di intervento efficace nel tempo non può prescindere dal loro coinvolgimento. Attraverso l’educazione ambientale, gli studenti acquisiscono conoscenze e abilità necessarie per formulare giudizi e valutazioni sulle soluzioni ecologicamente sostenibili, per parteci-pare ai processi decisionali sul tema dell’ambiente o addirittura per partecipare attiva-mente alla sua gestione. Inserire l’educazione ambientale nel curriculum scolastico di un ragazzo significa dargli la possibilità di:

• Imparare che cosa sono e come funzionano l’ambiente ed i biosistemi.

• Conoscere, investigare e risolvere problemi ambientali.

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• Capire i principi dello sviluppo sostenibile.

• Applicare pratiche nelle attività sociali destinate a proteggere la natura e l’ambiente.

• Fare proprio un atteggiamento conservativo e di cura per l’ambiente.

L’obiettivo principale del programma educativo-didattico comune ADRIAWET 2000 sarà quindi “trasmettere ai giovani le informazioni e le conoscenze neces-sarie per capire la ricchezza e la fragilità della natura, per vivere in armonia con l’ambiente e per gestire le risorse naturali in maniera sostenibile”.

Per raggiungere l’obiettivo generale di progetto sono stati identificati gli obiettivi speci-fici propri del programma didattico comune ADRIAWET 2000, di seguito elencati:

a. Migliorare il livello di conoscenza della biodiversità locale

b. Migliorare il livello di conoscenza della Rete Natura 2000 e degli altri strumenti per la conservazione della biodiversità

c. Migliorare il livello di conoscenza sugli ecosistemi e sulle loro funzioni

d. Fornire gli strumenti per identificare e applicare i principi di sostenibilità ambientale

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Migliorare il livello di conoscenza della biodiversità locale

Nonostante siano passati più di vent’anni dal Summit della Terra di Rio de Janeiro e che ormai da molto tempo si parli di biodiversità, né a livello locale né nella vita quotidiana si dedica ancora abbastanza attenzione a questo concetto e ai suoi principi fondanti. La conoscenza del ruolo giocato dalla biodiversità a livello locale può però migliorare grazie ad un’adeguata educazione ambientale e all’implementazione di attività didatti-che ambientali mirate. Si potrebbero ottenere maggiore risultati se la conoscenza delle biodiversità venisse trasmessa alle nuove generazioni in modo adeguato. I ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado sono in grado di percepire e far proprie le informazioni provenienti dall’ambiente circostante e per questo motivo sono di grande importanza le lezioni tenute in ambienti naturali, ovvero quegli interventi nei quali gli studenti vengono portati al contatto diretto con la natura. Le esperienze dirette sono cruciali per stimolare i ragazzi a riflettere, a sviluppare il loro interesse ad osservare, co-noscere e ricercare la natura, per insegnare loro come comportarsi più responsabilmen-te e come conservare la biodiversità. Attraverso questo approccio si possono costruire e garantire le “fondamenta” necessarie per capire i principi alla base dei processi di vita, oltre che aumentare il benessere umano, la capacità di riconoscere e conservare la biodiversità e, conseguentemente, di riuscire a comprenderla meglio.

Migliorare il livello di conoscenza della Rete Natura 2000 e degli altri strumenti per la conservazione della biodiversità

La conoscenza delle aree Natura 2000 è fondamentale per conservare la biodiversità e per promuovere lo sviluppo sostenibile. Purtroppo, prevale ancora la convinzione ge-nerale che le aree Natura 2000, come le aree protette in generale, rappresentino solo un ostacolo e non un’opportunità per lo sviluppo di una certa area. Una delle cause principali è la carente sensibilizzazione, ovvero la mancata disseminazione dei principi generali fondanti la rete Natura 2000, ed è evidente che per cambiare questa condizione è necessario trasmettere sia ai giovani che al resto della popolazione le informazioni e le conoscenze necessarie per capire che cos’è veramente la rete Natura 2000 e qual è il suo potenziale, cruciale per lo sviluppo sostenibile di tali aree. Le nuove conoscenze e le informazioni appropriate aiuterebbero così a conservare in modo più efficace la bio-diversità a livello locale come anche a tutelare il patrimonio naturale in senso più ampio.

Migliorare il livello di conoscenza sugli ecosistemi e le loro funzioni

Per conservare la biodiversità si deve migliorare il livello di conoscenza degli ecosistemi e della complessità delle loro connessioni ed equilibri interni: questa è sicuramente una delle condizioni fondamentali per proteggere in maniera efficace l’ambiente naturale. Attraverso la salvaguardia degli ecosistemi, da un lato si riducono le vulnerabilità e le minacce alle specie vegetali ed animali e dall’altro si aumenta la loro resistenza. Questo tipo di intervento, di conseguenza, è strategico rispetto alla tutela e conservazione della natura, ovvero della biodiversità. Una buona conoscenza della complessità delle inte-razioni che costituiscono un ecosistema e degli impatti dovuti agli interventi diretti ed indiretti dell’uomo, migliora la capacità di valutare criticamente tali interventi e quindi a

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stabilire un comportamento più responsabile verso l’ambiente. L’integrità degli ecosi-stemi è infatti di grandissima importanza per il benessere e la salute dell’uomo nonché per la sua stessa esistenza.

Fornire gli strumenti per identificare e applicare i principi di sostenibilità ambientale

Lo sviluppo sostenibile, nella sua definizione principale, si riferisce ad un tipo di svilup-po che soddisfa le esigenze dell’uomo senza compromettere le possibilità delle future generazioni di soddisfare le proprie (Commissione mondiale sull’ambiente e lo svilup-po (WCED), 1987). Per avviare o portare a compimento questa strategia di sviluppo bisogna definire degli strumenti adeguati per la tutela della natura e della biodiversità così come stimolare una migliore e più attiva partecipazione dei singoli portatori d’in-teresse affinché il sistema di protezione dell’ambiente definito da Natura 2000 venga riconosciuto come un valore aggiunto e non come un insieme di restrizioni. Occorre sviluppare una cooperazione più intensa tra i diversi attori a livello locale affinché, col-lettivamente, si impegnino al raggiungimento di questi obbiettivi.

I RISULTATI DA RAGGIUNGERE

Il presente “Programma Educativo-didattico Comune ADRIAWET 2000”, per le ragioni evidenziate nella parte introduttiva, ha scelto di concentrarsi su un pubblico scolastico piuttosto che su un target più ampio di visitatori della aree protette coinvolte.

Inoltre, i programmi educativi delle aree protette dovrebbero essere sviluppati in con-formità ai programmi di insegnamento delle scuole per facilitarne l’inserimento e il coor-dinamento. Questo approccio riveste particolare importanza se pensiamo che i giovani in età scolare rappresentano gli adulti di domani, coloro quindi che devono per primi assumersi la responsabilità del nostro futuro. Per questo motivo è necessario un inter-vento di educazione naturalistica soprattutto su questo target.

Emerge inoltre dai dati in possesso delle diverse aree protette che la più alta percentua-le di visitatori è rappresentata proprio dal pubblico scolastico. Le diverse professionalità che hanno collaborato al progetto provengono tutte da una decennale esperienza in campo educativo e didattico ambientale sviluppata infatti nell’ambito della gestione delle aree Adriawet 2000.

GRUPPO 1 – età 6-7 anni

• Riconoscere le caratteristiche principali degli animali e delle piante e riuscire a di-stinguerli in base ad esse.

• Comprendere i bisogni primari degli animali e delle piante (es: cibo, aria, acqua).

• Capire che gli animali e le piante dipendono dal loro ambiente per soddisfare i bisogni primari.

• Comprendere i cambiamenti che avvengono durante i cicli giornalieri e stagionali.

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• Comprendere come questi cambiamenti influenzano il comportamento degli esseri viventi.

GRUPPO 2 – età 8-10 anni

• Dimostrare di saper riconoscere diversi ambienti nel contesto locale e saper collo-care alcune specie vegetali ed animali in questi ambienti.

• Dimostrare di saper individuare e riconoscere alcune specie di piante ed animali presenti nel sito.

• Dimostrare di conoscere le generalità sulla biologia di alcune specie: es. ciclo diur-no, ciclo stagionale (comprese le migrazioni), ciclo di vita.

• Dimostrare di saper riconoscere le similitudini e le differenze tra i diversi tipi di animali e il modo in cui, attraverso tali caratteristiche, sanno adattarsi o meno alle diverse condizioni ambientali.

• Dimostrare di essere in grado di ricostruire alcune semplici catene alimentari all’in-terno degli ambienti visitati.

• Dimostrare di saper riconoscere l’impatto che alcune attività antropiche esercitano nei confronti dell’ambiente e degli esseri viventi.

GRUPPO 3 – età 11-14 anni

• Dimostrare di saper riconoscere gli habitat e le comunità nel contesto locale e in questi identificare alcuni fattori di interferenza con il sistema.

• Dimostrare di saper riconoscere alcune delle interazioni tra le componenti biotiche ed abiotiche negli ecosistemi visitati.

• Dimostrare di saper riconoscere alcuni fattori di pressione che derivano dall’attività antropica nei confronti degli ecosistemi e come questi si ripercuotono nella conser-vazione degli habitat, delle specie presenti in essi e sull’uomo stesso.

• Dimostrare di aver capito il concetto di habitat e specie e dimostrare di saper indi-viduare e riconoscere alcune specie di piante e animali di importanza comunitaria presenti nel sito.

• Dimostrare di conoscere generalità sulla biologia di alcune specie ed, in particolare, lo stato di conservazione.

• Dimostrare di avere familiarità con il concetto di biodiversità e Rete Natura 2000.

• Dimostrare di avere acquisito conoscenze sulla Rete Natura 2000 e sui sistemi di protezione di habitat e specie (es. il significato di tali aree per le migrazioni degli uccelli; come il sistema a rete rende possibile la protezione degli uccelli a livello globale).

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LE PROPOSTE DIDATTICHE: LA METODOLOGIA

Le proposte didattiche di ADRIAWET 2000 si articolano in incontri preparatori con gli insegnati, lezioni in aula ed escursioni all’interno dell’Area Protetta.

L’incontro preparatorio con gli insegnanti

L’incontro preparatorio con gli insegnati ha lo scopo di condividere il contenuto relativo alle proposte didattiche, di analizzare il livello di conoscenza di partenza dei ragazzi, di suggerire una serie di interventi di tipo propedeutico agli insegnanti. A questo propo-sito, viene svolta una verifica con gli insegnanti, in preparazione alle attività didattiche, per capire se in classe sono stati affrontati i seguenti argomenti:

• Specie

• Habitat

• Comunità

• Ciclo di vita

• Catena alimentare

• Rete Natura 2000

Infine, l’incontro con gli insegnanti rappresenta un’occasione per la raccolta di informa-zioni necessarie al monitoraggio dei risultati attesi con l’applicazione del programma educativo comune.

L’intervento in aula

Il percorso didattico ha inizio in aula in modo da integrare le conoscenze di base degli studenti, necessarie per affrontare nel modo migliore la visita sul campo. Si distingue per l’età dei ragazzi e per i risultati da raggiungere che sono la base per realizzare l’intervento in aula. Gli strumenti forniti sono necessari e propedeutici all’escursione. Vengono illustrati, con l’ausilio di fotografie e filmati, i diversi aspetti dell’area protetta che verranno poi studiati ed approfonditi sul campo.

L’intervento in aula prepara gli allievi anche sulle regole di comportamento da tenere in un ambiente naturale, sull’abbigliamento adatto alla visita ed il materiale da portare con sé (binocoli, macchine fotografiche, taccuini di campagna, guide).

In particolare, per quanto riguarda la fascia pre-scolare (scuola materna) e i primi anni di scuola dell’obbligo (primo ciclo elementare), viene proposto un approccio legato al mondo della fantasia e dell’immaginazione. Una favola che abbia come protagoni-sta un animale familiare ai bambini, a cui si possano affezionare o con cui si possano identificare, può essere il filo conduttore della proposta per la fascia d’età più bassa. L’incipit della favola viene raccontato in classe durante l’incontro preparatorio, introdu-cendo concetti come il codice di comportamento, l’abbigliamento adatto, il concetto di Riserva Naturale e dedicando particolare attenzione agli animali più facilmente osser-vabili e che verranno ripresi durante l’escursione.

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L’escursione sul campo

L’escursione sul campo è il momento centrale e più importante della proposta didat-tica. Le nuove generazioni si stanno sempre più allontanando dall’esperienza pratica. Le conseguenze sono e possono essere disastrose sulla conoscenza e sul rapporto dell’uomo con l’ambiente in cui vive.

L’esperienza diretta si imprime più facilmente e più profondamente nella mente e nell’immaginazione di ognuno e in particolare dei più giovani. Lo scopo fondamen-tale dell’escursione deve essere quello di suscitare interesse e passione negli allievi. Certamente ci si pone obiettivi di conoscenza ma l’esperienza sul campo muove curio-sità e coinvolgimento, elementi fondamentali per imparare. È importante che non venga trascurato l’approccio emotivo e sensoriale in modo da avvicinare i ragazzi e i bambini al mondo naturale. Il principio cardine su cui si fonda la proposta relativa all’escursione sul campo è che si impara molto meglio ciò che interessa, si rispetta più facilmente quello che si ama.

L’approccio, specialmente con il gruppo 1 e 2, dovrà essere giocoso per interessare anche emotivamente i bambini all’ambiente che stanno visitando e trasmettere loro il senso di bellezza. A questo proposito si suggerisce di proseguire con il racconto del-la favola iniziata in classe facendo esplorare all’animale protagonista e ai bambini la Riserva. Le specie maggiormente visibili e attrattive vengono animate e “umanizzate” per avvicinarle ai bambini. La favola può anche essere teatralizzata proponendo ai pic-coli di imitare il verso o l’andatura della specie osservata.

Per i più grandi del gruppo 2 e per il gruppo 3, la visita ha una durata minima di 3 ore e prevede l’illustrazione delle caratteristiche geografiche ed ambientali della Riserva, le specie animali presenti e le norme di educazione all’interno di un’area protetta. Vengono trattati diversi argomenti ma è previsto un margine maggiore di approfondimento, come ad esempio: le caratteristiche dei diversi ambienti; l’educazione ambientale in riferi-mento all’intervento dell’uomo e alla tutela delle aree protette e degli ambiti naturali; gli uccelli e le caratteristiche morfo-funzionali; il fenomeno delle migrazioni; le piante e la vegetazione. Posizione privilegiata riveste la parte dedicata all’osservazione. Ai ra-gazzi vengono forniti schemi di appunti guidati, diversi a seconda dell’età, che li aiutino nell’osservazione diretta. Per questo motivo, le visite proposte sono almeno due, una nella stagione invernale e una in quella primaverile, per permettere l’osservazione delle diverse specie presenti nei diversi periodi e contestualmente osservare il cambiamento stagionale dell’ambiente. Durante tutta la visita vengono utilizzati esempi pratici che stimolino l’applicazione delle informazioni raccolte.

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GLI STRUMENTI DIDATTICI

Per raggiungere gli obbiettivi preposti e per svolgere al meglio l’attività didattica pro-grammata vengono studiati alcuni strumenti didattici che permettono agli allievi di pre-pararsi all’uscita, di prendere appunti e svolgere al meglio l’osservazione sul campo e agli insegnati di verificare quanto appreso dagli studenti. Gli strumenti didattici possono essere inoltre portati a casa come qualcosa di concreto che ricordi l’esperienza vissuta e che li aiuti nel processo di apprendimento, nonché nel fondamentale ruolo di disse-minazione presso le famiglie.

GRUPPO 1 – età 6-7 anni

• Fogli didattici plastificati con disegni esemplificati delle specie più facilmente osservabili. DOVE: da usare sul campo. PERCHÉ: per permettere più facilmente l’identificazione e l’osservazione delle specie.

• Notebook dedicato. Quaderni per colorare le specie protagoniste della favola. DOVE: prima e dopo la visita. PERCHÉ: per ricordare, per portare a casa qualcosa fatto durante il laboratorio, per permettere ai bambini di “far proprie” le specie di cui hanno sentito parlare e che hanno osservato.

GRUPPO 2 – età 8-10 anni

• Fogli didattici plastificati con disegni esemplificati delle specie più facilmente osservabili. DOVE: da usare sul campo. PERCHÉ: per permettere più facilmente l’identificazione e l’osservazione delle specie.

• Notebook dedicato. Quaderni con esercizi propedeutici, schede di osserva-zione guidate e test per la verifica finale. DOVE: prima e dopo la visita. PERCHÉ: ogni notebook è personale e aiuta l’allievo a prepararsi, ad osservare e a ricordare quanto appreso.

• Guida alle specie

• Guida alla Riserva

• Binocolo

GRUPPO 3 – età 11-14 anni

• Fogli didattici plastificati con disegni esemplificati delle specie più facilmente os-servabili. DOVE: da usare sul campo. PERCHÉ: per permettere più facilmente l’i-dentificazione e l’osservazione delle specie.

• Notebook dedicato. Quaderni con esercizi propedeutici, schede di osservazione guidate e test per la verifica finale. DOVE: prima e dopo la visita. PERCHÉ: ogni no-tebook è personale e aiuta l’allievo a prepararsi, ad osservare e a ricordare quanto appreso.

• Guida alle specie

• Guida alla Riserva

• Binocolo

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È importante che su ogni materiale utilizzato nel progetto sia riportato il logo di Natura 2000 il cui scopo è quello di identificare i siti appartenenti alla rete e far conoscere l’ini-ziativa al pubblico. Ove possibile, si consiglia di integrare il logo con il seguente testo:

“Natura 2000 - Europe’s nature for you. / Natura 2000 - Evropska narava zate. / Natura 2000 – La natura dell’Europa per voi.

This site is part of the European Natura 2000 Network. / To območje je del evropskega omrežja Natura 2000. / Questo sito fa parte della Rete Europea Natura 2000.

It has been designated because it hosts some of Europe’s most threatened species and habitats. / Izbrana je bila, ker nudi zatočišče nekaterim evropskim najbolj ogroženim vrstam in habitatom. / E’ stato scelto perché ospita alcune delle specie e degli habitat più minacciati d’Europa.

All 27 countries of the EU are working together through the Natura 2000 network to sa-feguard Europe’s rich and diverse natural heritage for the benefit of all. / Vseh 27 članic EU sodeluje pri projektu omrežja Natura 2000 za ohranitev evropske bogate in raznolike naravne dediščine za dobrobit nas vseh. / Tutti i 27 paesi dell’Unione Europea stanno lavorando insieme attraverso la rete Natura 2000 per la salvaguardia del ricco e diversi-ficato patrimonio naturale europeo a vantaggio di tutti.”

LE PROPOSTE DIDATTICHE: LE ATTIVITÀ

GRUPPO 1 – età 6-7 anni

Risultati attesi

• Riconoscere le caratteristiche principali degli animali e delle piante e distinguerli in base ad esse.

• Comprendere i bisogni primari degli animali e delle piante (es: cibo, aria, acqua).

• Capire che gli animali e le piante dipendono dal loro ambiente per soddisfare i bisogni primari.

• Comprendere i cambiamenti che avvengono durante i cicli giornalieri e stagionali.

• Comprendere come questi cambiamenti influenzano il comportamento degli esseri viventi.

Di seguito vengono riportate alcune attività consigliate agli operatori al fine di raggiun-gere i risultati sopra elencati.

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In aula

1. Realizzare con i bambini un’indagine sulle conoscenze preacquisite rispetto ai con-cetti di biodiversità e Rete Natura 2000 (si possono usare giochi, quiz, immagini, ecc.).

2. Introdurre alcune informazioni sull’area da visitare.

3. Introdurre informazioni e notizie su alcune specie che sarà possibile osservare du-rante la visita dei ragazzi all’area protetta tramite una fiaba o una storia. Durante il racconto bisognerà presentare il protagonista e, in particolare, introdurre le specie che potranno essere visibili durante l’escursione come esempi della biodiversità locale. Allo scopo possono essere utilizzati diversi supporti didattici con la funzio-ne di:

• riconoscere le specie nei loro habitat - può essere utilizzato l’approccio “trova il tesoro” in modo da allenare i ragazzi ad identificare le specie in natura attraverso l’uso della vista e con lo scopo di aiutarli a collegare le specie ai propri habitat(a tale fine possono essere utilizzati i fogli didattici plastificati Adriawet 2000);

• riconoscere le caratteristiche principali delle specie - allenare i ragazzi a ricono-scere i tratti distintivi delle specie come il becco, i colori del piumaggio, le zampe, etc (per questo esercizio possono essere utilizzati i quaderni Adriawet 2000).

4. Spiegare come le stagioni modificano il paesaggio con l’utilizzo di foto: coinvolgere i ragazzi nel riconoscere i diversi elementi che caratterizzano le stagioni come i colori, la vegetazione, le condizioni meteo, etc. Vengono inoltre suggeriti alcuni ele-menti tipici delle stagioni come “è caldo, umido, secco…” in modo da permetterci di collegare tali elementi al comportamento delle specie nelle diverse stagioni.

5. Costruire un racconto con i ragazzi, a partire dalle informazioni raccolte in classe (foto, video, etc), su quanto troveranno durante la loro escursione. L’insegnante potrà registrare il racconto e confrontarlo successivamente con quello che hanno imparato durante l’escursione.

6. Far disegnare a ciascun ragazzo una pianta o un animale o ciò che desidera in-contrare durante la visita. Questo disegno potrà essere utilizzato dalla guida du-rante le attività sul campo (a tale scopo possono essere utilizzati anche i quaderni ADRIAWET 2000).

Sul campo

1. Prima di partire con l’escursione, viene spiegato ai bambini il codice di compor-tamento e si prova ad interrogarli sul perché secondo loro ci sono delle cose che devono essere fatte e altre che non devono essere fatte. Si cerca di collegare le risposte per far riflettere sul ruolo dell’uomo nell’ambiente naturale e come tale ruo-lo possa avere delle conseguenze su larga scala in modo da condurre il bambino verso una presa di coscienza delle proprie azioni (es. abbassare il tono di voce è un esempio di riduzione dell’inquinamento sonoro, non lasciare in giro i rifiuti diventa un esempio di riduzione dell’inquinamento, etc).

2. Portare il gruppo verso i punti di osservazione dai quali è possibile osservare i di-versi habitat. Qui vengono invitati i ragazzi ad investigare sull’ambiente con tutti i

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loro sensi. Vengono chiamati a descrivere quello che notano e a soffermarsi sulle differenze e sulle similitudini tra i diversi habitat. Si comincia a descrivere le specie che possono essere osservate, le loro caratteristiche e il perché si possono trovare nei diversi habitat. Possono essere utilizzati allo scopo i quaderni ADRIAWET 2000 e le relative domande (Chi sono? Dove vivo? Cosa mangio?). A partire dai quaderni, viene spiegato perché alcune delle specie illustrate non sono visibili: a causa del ci-clo diurno o stagionale o a causa del loro adattamento ambientale. Eventualmente, viene introdotto qualche cenno sulle migrazioni lasciando che siano i bambini a provare a spiegare cosa sono e a che cosa servono. A partire dal concetto di ciclo stagionale vengono affrontati alcuni argomenti legati al concetto di ciclo della vita. In questo caso è interessante l’individuazione di alcuni esempi in natura di piccoli ed adulti (si suggerisce di utilizzare gli anfibi per facilità di locazione).

Post visita

• Vengono invitati i bambini a visitare nuovamente l’area protetta in compagnia della propria famiglia stimolandoli a dare dei suggerimenti su quali periodi sono di par-ticolarmente interesse (ad esempio, fine Aprile quando il Cavaliere d’Italia torna dall’Africa).

• Vengono inoltre invitati i bambini a riguardare e a condividere con la famiglia il qua-derno ADRIAWET 2000 che viene loro lasciato raccontando che cosa hanno visto e imparato durnate l’escursione.

GRUPPO 2 – età 8-10 anni

Risultati attesi

• Dimostrare di saper riconoscere diversi ambienti nel contesto locale e saper collo-care alcune specie vegetali ed animali in questi ambienti.

• Dimostrare di saper individuare e riconoscere alcune specie di piante ed animali presenti nel sito.

• Dimostrare di conoscere le generalità sulla biologia di alcune specie: es. ciclo diur-no, ciclo stagionale (comprese le migrazioni), ciclo della vita.

• Dimostrare di saper riconoscere le similitudini e le differenze tra i diversi tipi di animali e il modo in cui, attraverso tali caratteristiche, sanno adattarsi o meno alle diverse condizioni ambientali.

• Dimostrare di essere in grado di ricostruire alcune semplici catene alimentari all’in-terno degli ambienti visitati.

• Dimostrare di saper riconoscere l’impatto che alcune attività antropiche esercitano nei confronti dell’ambiente e degli esseri viventi.

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Di seguito vengono riportate alcune attività consigliate agli operatori al fine di raggiun-gere i risultati sopra elencati.

In aula

1. Realizzare con i bambini un’indagine sulle conoscenze preacquisite dei concetti di biodiversità e Rete Natura 2000

2. Spiegare ai bambini alcuni concetti chiave quali organismo, specie, habitat, eco-sistema, catena alimentare. Fornire alcuni cenni sul rapporto tra gli organismi ed il loro habitat, sulla loro vulnerabilità e quindi spiegare come i cambiamenti nell’am-biente possano influenzare il comportamento degli organismi e come gli organismi si possano adattare a tali cambiamenti.

3. Fornire alcuni cenni su Rete Natura 2000 ed in particolare sulle differenze tra i principi di tutela previsti da Natura 2000 e quello dei parchi e delle riserve naturali.

4. Descrivere l’area protetta che andranno a visitare dal punto di vista degli ambienti e degli animali che ci vivono anche con l’ausilio di slide, foto e video.

5. Descrivere il contesto in cui si trovano dal punto di vista geografico e della tutela delle aree naturali (per fare questo possono essere utilizzate delle slide con mappe e foto).

6. Illustrare le regole di comportamento e di abbigliamento nelle visite, cercando di collegare tali argomenti per far riflettere sul ruolo dell’uomo nell’ambiente naturale e come tale ruolo possa avere delle conseguenze su larga scala in modo da condurre il bambino verso una presa di coscienza delle proprie azioni.

7. Accennare ai fattori di pressione che insistono sull’area e al modo in cui questi fattori interagiscano con l’ambiente (ausilio di immagini ed esempi: urbanizzazione non pianificata, agricoltura intensiva, degradazione dei terreni, sfruttamento delle risorse naturali, abbandono dei metodi tradizionali di utilizzo della terra, produzione di rifiuti ed inquinamento, inquinamento luminoso e acustico).

Sul campo

1. Illustrare i concetti già espressi in aula ed in particolare le caratteristiche dell’am-biente nel quale si stanno per muovere, le specie presenti nel sito ed il codice di comportamento da tenere durante la visita.

2. Introdurre il percorso che il gruppo andrà a svolgere e le relative caratteristiche dal punto di vista naturalistico utilizzando alcuni strumenti realizzati con il progetto Adriawet 2000 come, ad esempio, i pannelli didattici; fornire inoltre alcune indica-zioni su come fare per osservare gli animali lungo il percorso.

3. Spostare il gruppo lungo un percorso per permettere di osservare il maggior nume-ro di specie; guidare i ragazzi nell’individuazione delle specie e nel riconoscimento di alcune delle loro principali caratteristiche; evidenziare come le caratteristiche in-dividuate permettano l’adattamento all’ambiente che li circonda; arrivare a definire il concetto di habitat.

4. Permettere l’osservazione di diversi habitat lungo il percorso. Gli operatori, facen-do domande, stimolano i ragazzi ad osservare e a descrivere gli habitat e le loro

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caratteristiche. Gli operatori devono cercare di far capire, con l’utilizzo di alcuni esempi, che l’habitat è un luogo dove le specie possono trovare cibo, acqua, rifu-gio e siti per la riproduzione. In seguito, gli operatori introducono alcuni cenni sulle catene alimentari e su come sia importante lavorare sul restauro o sulla conserva-zione degli habitat per aumentare la biodiversità.

5 . A partire dal concetto di habitat, è possibile spiegare il ruolo delle specie nel ciclo diurno, delle stagioni e della vita; il discorso deve essere incentrato sulle migrazio-ni, possibilmente individuando alcune specie che possano essere utilizzate come esempio e sul concetto di area umida spiegando l’importanza che queste rivestono nei processi migratori. Infine, a partire dal concetto di ciclo della vita, è importante sottolineare il ruolo che rivestono alcuni habitat per la crescita dei piccoli, con l’in-dividuazione di alcuni esempi in natura di piccoli ed adulti (si suggerisce di utilizzare gli anfibi per facilità di locazione).

6. Ricollegandosi, quindi, alla protezione degli habitat e al ruolo delle aree protette rispetto a quanto precedentemente esposto, si può spiegare il contributo che offre il sito in oggetto alla rete Natura 2000. È importante trasmettere i seguenti concetti:

a. Il lavoro della rete e l’importanza di coinvolgere e coordinare lo sforzo per la protezione della biodiversità nei diversi paesi (il progetto Adriawet 2000 viene utilizzato come esempio di collaborazione).

b. Natura 2000 non è un limite ma un’opportunità di sviluppo.

c. Restaurare e recuperare ambienti depauperati o addirittura scomparsi è molto più costoso e faticoso che conservare quelli esistenti; spiegare che i giovani hanno la responsabilità di evitare che questo accada in futuro.

Post visita

• I ragazzi sono invitati a fare una ricerca sugli argomenti trattati, integrando così quanto appreso durante il percorso didattico, e quindi a prepararne una sintesi (tema, cartellone esposto in aula o in biblioteca della scuola, pagina web, etc).

• I ragazzi sono invitati ad prendere parte ad alcune attività di ricerca e gestione naturalistica che si svolgono a nell’area protetta, come ad esempio il censimento degli uccelli migratori, l’organizzazione di un concorso fotografico, la realizzazione di laboratori didattici e conferenze.

GRUPPO 3 – età 11-14 anni

Risultati attesi

• Dimostrare di saper riconoscere habitat e comunità nel contesto locale e in questi identificare alcuni fattori di interferenza con il sistema.

• Dimostrare di saper riconoscere alcune delle interazioni tra le componenti biotiche ed abiotiche negli ecosistemi visitati.

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• Dimostrare di saper riconoscere alcuni fattori di pressione che derivano dall’attività antropica nei confronti degli ecosistemi e come questi si ripercuotono nella conser-vazione degli habitat, delle specie presenti in essi e sull’uomo stesso.

• Dimostrare di aver capito il concetto di habitat e specie e dimostrare di saper indi-viduare e riconoscere alcune specie di piante e animali di importanza comunitaria presenti nel sito.

• Dimostrare di conoscere generalità sulla biologia di alcune specie ed in particolare lo stato di conservazione.

• Dimostrare di avere familiarità con il concetto di biodiversità e Rete Natura 2000.

• Dimostrare di avere conoscenze sulla Rete Natura 2000 e sui sistemi di protezione di habitat e di specie (il significato di tali aree per le migrazioni degli uccelli, la rete rende possibile la protezione degli uccelli in vari posti del mondo.

Di seguito vengono riportate alcune attività consigliate agli operatori al fine di raggiun-gere i risultati sopra elencati.

In aula

1. Realizzare con i ragazzi un’indagine sulle conoscenze preacquisite rispetto ai con-cetti di biodiversità e Rete Natura 2000; invitare i ragazzi a spiegare qual è il loro ruolo nella tutela delle aree in oggetto ed il contributo che possono dare per una tutela dell’ambiente efficace.

2. Fornire informazioni su Rete Natura 2000 e in particolare sulle differenze tra i princi-pi di tutela previsti da Natura 2000 e quello dei parchi e delle riserve naturali.

3. Descrivere l’area protetta che andranno a visitare dal punto di vista degli ecosi-stemi, degli habitat e delle specie presenti, con particolare riguardo alle specie di interesse comunitario (vengono prese in considerazione le specie inserite negli strumenti didattici) anche con l’ausilio di slide, foto e video.

4. Descrivere il contesto in cui vengono a trovarsi dal punto di vista geografico e della tutela delle aree naturali (per fare questo possono essere utilizzate delle slide con mappe e foto).

5. Illustrare le regole di comportamento e di abbigliamento da mantenere durante le visite, cercando di collegare tali argomenti per far riflettere sul ruolo dell’uomo nell’ambiente naturale e come tale ruolo possa avere delle conseguenze su larga scala, in modo da condurre il ragazzo verso una presa di coscienza delle proprie azioni.

6. Descrivere i fattori di pressione che insistono sull’area e il modo in cui questi inte-ragiscono con l’ambiente (ausilio di immagini ed esempi: urbanizzazione non pia-nificata, agricoltura intensiva, degradazione dei terreni, sfruttamento delle risorse naturali, abbandono dei metodi tradizionali di utilizzo della terra, produzione di rifiuti ed inquinamento, inquinamento luminoso e acustico); a partire da questi elemen-ti, si potranno introdurre alcune buone pratiche per la conservazione ambientale (esempi di riduzione dell’inquinamento, riduzione e riciclo dei rifiuti, produzione e consumi dei beni alimentari, filiere corte, produzione e consumo di energia).

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Sul campo

1. Illustrare i concetti già espressi in aula ed in particolare le caratteristiche dell’am-biente nel quale si stanno per muovere, le specie presenti nel sito ed il codice di comportamento da tenere durante la visita.

2. Introdurre il percorso che il gruppo andrà a svolgere e le relative caratteristiche dal punto di vista naturalistico utilizzando alcuni strumenti realizzati con il progetto Adriawet 2000 come, ad esempio, i pannelli didattici; fornire inoltre alcune indica-zioni su come fare per osservare gli animali lungo il percorso.

3. Spostare il gruppo lungo un percorso per permettere di osservare il maggior nume-ro di specie; guidare i ragazzi nell’individuazione delle specie e nel riconoscimento di alcune delle loro principali caratteristiche; evidenziare come le caratteristiche in-dividuate permettono l’adattamento all’ambiente che li circonda; arrivare a definire il concetto di habitat.

4. Permettere l’osservazione di diversi habitat lungo il percorso. Gli operatori descri-vono gli habitat e le loro caratteristiche cercando di far capire con esempi che l’habitat è un luogo dove le specie possono trovare cibo, acqua, rifugio e siti per la riproduzione. Gli operatori introducono di conseguenza alcuni cenni sulle catene alimentari e su come sia importante lavorare sul restauro o sulla conservazione degli habitat per aumentare la biodiversità.

5. A partire dal concetto di habitat è possibile spiegare il ruolo delle specie nel ciclo diurno, delle stagioni e della vita; il discorso deve essere incentrato sulle migrazio-ni, possibilmente individuando alcune specie che possano essere utilizzate come esempio e sul concetto di area umida spiegando l’importanza che queste rivestono nei processi migratori. Infine, a partire dal concetto di ciclo della vita, è importante sottolineare il ruolo che rivestono alcuni habitat per la crescita dei piccoli con l’indi-viduazione di alcuni esempi in natura di piccoli ed adulti (si suggerisce di utilizzare gli anfibi per facilità di locazione).

6. Ricollegandosi, quindi, alla protezione degli habitat e al ruolo delle aree protette ri-spetto a quanto precedentemente esposto, si può spiegare il contributo che offre il sito in oggetto alla Rete Natura 2000. È importante trasmettere i seguenti concetti:

a. Il lavoro di rete e l’importanza di coinvolgere e coordinare lo sforzo per la prote-zione della biodiversità nei diversi paesi (il progetto Adriawet 2000 viene utilizza-to come esempio di collaborazione).

b. Natura 2000 non è un limite ma un’opportunità di sviluppo.

c. Restaurare e recuperare ambienti depauperati o addirittura scomparsi è molto più costoso e faticoso che conservare quelli esistenti; spiegare che i giovani hanno la responsabilità di evitare che questo accada in futuro.

Post visita

• I ragazzi sono invitati a fare una ricerca sugli argomenti trattati, integrando così quanto appreso durante il percorso didattico, e quindi a prepararne una sintesi (tema, cartellone, pagina web, etc). Si cerca di motivarli in modo che possano ri-flettere sul loro contributo attivo per la tutela delle specie e della natura in generale.

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GLI STRUMENTI E I METODI DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO

Uno dei compiti chiave del programma educativo-didattico comune è valutare la misura in cui il programma stesso e le relative attività hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi e dei risultati previsti. La valutazione non è solo un metodo per determinare la qualità dell’istruzione ma soprattutto un metodo per migliorare la qualità del processo educativo (Ferjan 2005, 289).

Tramite le attività di valutazione e monitoraggio vengono analizzate, applicando diversi criteri e indicatori, sia le singole attività educative che l’intero programma. È importante ricordare come i risultati ottenuti dalle singole aree protette debbano essere compara-bili anche a livello transfrontaliero essendo quest’ultimo uno degli obiettivi principali del programma educativo-didattico comune nell’ambito del progetto Adriawet 2000. Per questo tipo di valutazione è necessario quindi definire e condividere un set comune di criteri ed indicatori.

Gli indicatori

Attività in aula - criteri/indicatori

• Numero di argomenti trattati

• Numero di ragazzi partecipanti alle lezioni complessivamente e suddivisi per età:

• Gruppo 1 – età 6-7 anni

• Gruppo 2 – età 8-10 anni

• Gruppo 3 – età 11-14 anni

• Numero di risposte positive e coerenti alle domande: »Vi è piaciuta la storia che avete sentito oggi? Vorreste conoscere l’animale descritto e vederlo nel suo am-biente naturale? Sapete dove vive? Cosa mangia? L’avete mai visto e se sì, dove? Avete già visitato una area protetta simile e se sì, quale? Cosa avete osservato durante la visita?« - Lo scopo delle domande è di stimolare i ragazzi a riflettere e a domandarsi cosa faranno sulla base delle informazioni ottenute durante la lezione

Gli strumenti di misurazione

• Numero di ragazzi partecipanti all’attività sul campo

• Numero di specie riconosciute durante l’osservazione guidata: i ragazzi descrivo-no le caratteristiche della specie collegandole al proprio habitat ed identificando i rapporti con altre specie

• Numero di habitat riconosciuti durante l’osservazione guidata: i ragazzi vengono in-vitati a riconoscere gli habitat appartenenti alla rete Natura 2000 e presenti nell’area presa in considerazione

• Numero di specie vegetali ed animali importanti dal punto di vista ambientale e/o in via d’estinzione riconosciuti durante l’osservazione guidata: i ragazzi vengono

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LE METODOLOGIE DI INTERVENTO

Come gestire la proposta didattica

Affinché l’offerta al pubblico sia omogenea dal punto di vista qualitativo, le attività di-dattiche offerte dall’area protetta devono essere svolte da un unico gestore. Nel caso siano coinvolte più figure professionali, queste devono condividere obiettivi e metodi di lavoro ed è opportuno che facciano capo ad un unico referente con il compito di coordinare le attività, il loro svolgimento, la loro programmazione e la supervisione. È importante che i riferimenti utili al pubblico per veicolare informazioni sull’area e sulle at-tività previste rimangano sempre gli stessi nel tempo. Il rapporto fra pubblico, visitatori

invitati a riconoscere e descrivere le specie in via di estinzione, i fattori importanti per la loro conservazione, il loro stato di conservazione

Post visita - criteri/indicatori

• Numero di risposte positive e coerenti alle domande: »Quali animali avete osserva-to durante la visita? Potete descriverli? Avete notato dove vivono? Cosa mangia-no? Quante specie vegetali e animali avete osservato? Gli animali si assomigliano? Riuscireste a descrivere le differenze osservate?« - Lo scopo delle domande è di stimolare i ragazzi a riflettere e a domandarsi cosa faranno sulla base delle informa-zioni ottenute durante l’escursione.

Gli strumenti di misurazione

Di seguito l’elenco degli strumenti di misurazioni dei singoli criteri/indicatori:

Attività aula (A)/campo (C)/post visita (PS)

Criterio/indicatore Metodo di verifica

A Numero di argomenti trattati Relazione dell’operatore

A + C Numero di ragazzi partecipanti

complessivamente e suddivisi per età

Elenco dei partecipanti

A + PS Numero di risposte positive e coerenti alle

domande finali sottoposte ai ragazzi

Nota dell’insegnante

comprensiva delle risposte orali

fornite dai ragazzi

C Numero di specie e habitat riconosciuti

durante l’osservazione guidata

Elenco delle specie riconosciute

Relazione dell’operatore

Notebook Adriawet 2000

C Numero di specie vegetali ed animali

importanti dal punto di vista ambientale

e/o in via d’estinzione riconosciuti

durante l’osservazione guidata

Elenco delle specie riconosciute

Relazione dell’operatore

Notebook Adriawet 2000

A + C + PS Valutazione dell’insegnate Relazione dell’insegnante

rispetto alle attività svolte

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Foto: Matteo De Luca

Foto: Devid Strussiat

Foto: Fabio Perco

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e gestore deve essere quanto più diretto possibile per semplificare la divulgazione e il reperimento delle informazioni.

Per organizzare la proposta didattica è utile anche individuare delle tematiche correla-te alle aree naturali ed alla loro funzionalità, oltreché ai servizi ecosistemici da queste offerti. Per i singoli temi si pianificano percorsi formativi-informativi ed educativi e si propongono prodotti e strumenti finalizzati all’aggiornamento, alla divulgazione e alla fruizione delle aree. La tutela e valorizzazione della biodiversità nelle aree Natura 2000 accomuna diverse tipologie di territori con diverse potenzialità di offerta che vanno dalle tematiche di valorizzazione del bene forestale a quello acquatico di canali, fiumi, valli e lagune e della fauna caratteristica.

Per gestire la proposta didattica nell’ambito del progetto si propone di mettere in rete le informazioni comuni attraverso i prodotti progettuali (pubblicazioni, notebook, sito, etc) in modo da promuovere facilmente l’attività. L’informazione deve costituire un quadro comune di sviluppo degli strumenti di offerta dei servizi didattici nelle aree Natura 2000.

Relazione fra ente gestore e operatori gestionali

Nella gestione delle attività educative, didattiche, escursionistiche da organizzare per la fruizione dell’area è requisito fondamentale la qualità dell’offerta garantita dalla pro-fessionalità di chi opera.

Le leggi regionali vigenti in materia di turismo, per il Veneto la L.R. n.33 del 4 novembre 2002 - “Testo unico delle leggi regionali in materia di turismo” e per il Friuli Venezia Giulia la L.R. 16 gennaio 2002, n. 2 in materia di “Disciplina organica del turismo” indi-viduano le figure professionali turistiche con profilo e ambito di esercizio e fra queste la figura della Guida Naturalista.

La gestione e/o la realizzazione delle attività educative-didattiche sulle aree protette in Slovenia è regolata dalla Legge sulla Conservazione della Natura (ZON), Gazzetta Ufficiale della RS n. 56/1999 (13/07/1999), con cui è stato istaurato il sistema della tu-tela delle aree naturali. Secondo legge qui richiamata, i gestori delle aree protette svol-gono le attività professionali relative alla tutela, sorveglianza e gestione, tra cui figura anche l’accompagnamento di gruppi nelle aree protette (art. 133).

Accanto all’abilitazione professionale per poter offrire proposte di qualità, è importante che chi opera abbia una collaudata e comprovata esperienza nel campo della didattica, dell’educazione ambientale e nella guida di gruppi di diversa età e interesse in itinerari naturalistici.

L’offerta didattica e di turismo naturalistico dell’area protetta viene costruita in più anni (un periodo di pianificazione delle attività minimo di 5 anni), spesso coinvolgendo altri operatori locali e tessendo reti di relazioni con altri soggetti (scuole, uffici pubblici, uffici turistici, operatori di esercizi pubblici, fornitori di servizi). La continuità operativa con-sente di poter progettare, programmare e pubblicizzare l’area e la sua offerta, creando una fidelizzazione da parte di insegnanti, associazioni e visitatori che poi a loro vol-ta diventano promotori dell’area protetta. È parimenti necessario monitorare le attività svolte attraverso degli strumenti di verifica come per esempio schede di valutazione del

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servizio offerto da consegnare ai diversi fruitori dell’area e schede di valutazione per le stesse guide per analizzare e migliorare il servizio erogato. Questo consente anche di raccogliere dati interessanti sulla tipologia dei visitatori dell’area e sulle attività mag-giormente richieste e di costruire un database utile a veicolare informazioni e proposte.

La messa in rete delle varie aree protette è altresì importante e auspicabile per creare un’offerta qualitativamente omogenea e di standard elevato; allo stesso tempo con-sente di proporre al pubblico una gamma di proposte più completa mettendo in circolo informazioni e possibilità di scelta da parte dei visitatori.

È infine opportuno che le tematiche trattate durante la visita vengano definite anche con le figure professionali coinvolte nella gestione ambientale dell’area, in modo da favorire le sinergie tra le reciproche attività. L’individuazione a priori di temi didattici può costi-tuire, inoltre, un supporto alla progettazione e alla pianificazione di nuovi interventi, da utilizzare in occasione della partecipazione a progetti comunitari.

Le partnership

Comuni, Province, Enti parco, Regione potrebbero essere coinvolte come partner nella progettazione didattica, come pure le associazioni, il mondo della scuola e l’Università. Il coinvolgimento potrebbe avvenire attraverso l’invito specifico a visitare e a conoscere l’area protetta, ma anche a condividere le tematiche didattiche trattate. La finalità di ampliare la partnership è quella di promuovere iniziative, finanziare attività e lavorare per recuperare risorse utili alla gestione dell’area, nella consapevolezza che essa ha va-lori sociali, ambientali ed economici che coinvolgono un territorio più ampio dei confini dell’area protetta.

Si propone pertanto una gestione coordinata, tra amministrazioni pubbliche locali, enti gestori ed altri privati e/o cooperative di servizio, che consenta di realizzare importanti economia di scala nella pianificazione di attività didattiche e scientifico-culturali più complesse. Tali attività necessitano di una base territoriale ampia e, nello stesso tem-po, generano un indotto positivo sull’intera area. Questo indotto si traduce, in termini sociali, in un’importante ricaduta sull’occupazione. Nella gestione dell’attività didattico formativa risulta importante anche la promozione di prodotti localmente caratterizzati (dal territorio e dalle modalità di produzione) che possono essere valorizzati integran-doli con pacchetti di servizi quali i percorsi qualità, che hanno giusto motivo di esistere in queste aree, agendo da volano sulle attività turistiche tradizionali delle zone. Tale strumento permette di entrare in rete con le offerte dell’intero territorio, legate al valore didattico-naturalistico, a quello culturale e a quello enogastronomico.

La partnership dovrebbe coinvolgere: amministrazioni locali, associazioni culturali e na-turalistiche, cooperative di servizio, guide naturalistiche ed altri operatori agrituristici; la rete culturale e museale territoriale; la rete di aziende vocate al settore enogastronomi-co e aziende legate a prodotti di qualità.

Tale attività in rete viene a tradursi in una gestione attiva delle aree Natura 2000 che passa attraverso un coordinamento più ampio dell’attività didattica e produce ricadute economiche positive su tutto il territorio.

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RISERVA NATURALE INTEGRALE BOSCO NORDIO

Gestore: Veneto Agricoltura Località: S. Anna di Chioggia, VE Superficie: 113 ha

L’AREA PROTETTA

Bosco Nordio, ubicato a Sant’Anna di Chioggia (VE), è una Riserva Naturale Integrale di 113 ettari di superficie gestita da Veneto Agricoltura. Istituita come Riserva nel 1970 fa parte di Rete Natura 2000, grazie alla quale protegge diversi habitat di interesse comunitario.

Importante esempio di lecceta, con presenza di numerosi stagni interdunali, è una zona di notevole interesse soprattutto per l’erpetofauna.

COME RAGGIUNGERCI?

La Riserva si trova lungo la Strada Statale Romea, all’altezza della località S. Anna di Chioggia

Accessibile solo con visita guidata.

CONTATTI:

Veneto Agricoltura Unità Complessa Riserve ed Aree Naturali Protette Tel 049 8293761 e-mail [email protected]

Per le prenotazioni degli itinerari con laboratorio, le escursioni e le visite turistiche contattare:

Cooperativa Hyla s.c.a.r.l. Naturalisti Associati Tel 338 1755614 e-mail [email protected] www.hylacoop.it

ZONA DI PROTEZIONE SPECIALE DI VALLE VECCHIA

Gestore: Veneto Agricoltura Località : Valle Vecchia Caorle, Veneto Superficie: 950 ha

L’AREA PROTETTA

Valle Vecchia, nel Comune di Caorle (VE) è un’isola di circa 950 ettari che ospita una delle più impor-tanti Aziende Agricole Pilota dimostrative gestite da Veneto Agricoltura. L’area fa parte della Rete Natura 2000 e ospita numerosi habitat.

La presenza di un lungo tratto di spiaggia libera attrae ogni estate circa 270 mila visitatori. Il Museo Ambientale di Valle Vecchia ospita sale didattico-naturalistiche che consentono la conoscenza della storia di questo territorio e di apprezzare la biodiver-sità presente.

COME RAGGIUNGERCI?

Dall’autostrada seguire le indicazioni per Caorle e quindi per Lugugnana; da qui svoltare verso l’abi-tato di Castello di Brussa e proseguire in direzione del mare fino al ponte di accesso a Vallevecchia

CONTATTI:

Veneto Agricoltura Unità Complessa Riserve ed Aree Naturali Protette Tel 049 8293761

Per la visita l’area protetta contattare:

Cooperativa Limosa Tel 041 932003 Fax 041 5384743 e-mail [email protected] www.limosa.it

OASI DI CA’ MELLO BOSCO DELLA DONZELLA

Gestore: Veneto Agricoltura Località: Sacca di Scardovari, Porto Tolle, RO Superficie: 150 ha

L’AREA PROTETTA

L’Oasi di Ca’ Mello con il vicino Bosco della Donzella, nel comune di Porto Tolle, è un sito naturalistico gestito da Veneto Agricoltura, impor-tante per la sosta e la nidificazione dell’avifauna, in particolare dei piccoli uccelli di palude. Con una superficie complessiva di 150 ettari, fa parte dell’a-rea Natura 2000 e del Parco Regionale Veneto del Delta del Po. Gli ambienti più rappresentati sono il bosco di latifoglie misto e il fragmiteto, ma sono presenti anche alcuni habitat Rete Natura 2000.

COME RAGGIUNGERCI?

Dalla Statale Romea prendere l’uscita Porto Tolle-Ariano Polesine e seguire le indicazioni per Porto Tolle SP 38 e quindi la segnaletica per l’Oasi di Ca’ Mello

CONTATTI:

Veneto Agricoltura Unità Complessa Riserve ed Aree Naturali Protette Tel 049 8293761

Per la visita all’Oasi di Ca’ Mello e al Bosco della Donzella:

Cooperativa AQUA srl Tel 0426 662304 Fax 0426 661180 e-mail: [email protected] www.aqua-deltadelpo.com

LE AREE PROTETTE INCLUSE NEL PROGETTO

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RISERVA NATURALE FOCE DELL’ISONZO

Gestore: parner progettuale Il Mosaico (dal 2002 al 2012), Rogos soc.coop. (dal 2013) Località: Foce del fiume Isonzo, Isola della Cona, Staranzano, GO Superficie: 2.338 ha

L’AREA PROTETTA

La Riserva Naturale della Foce dell’Isonzo si trova all’estremità settentrionale del mare Adriatico, in un’area che segna il confine fisico di separazione fra la fascia costiera alta e rocciosa del Carso e le basse e sabbiose coste padano-venete. La Riserva comprende un’area di circa 2.400 ettari, situata lungo gli ultimi 15 km del corso del fiume Isonzo.

La foce, deltizia in origine, presenta ora due rami principali che circondano un’area di terreni emersi chiamata Isola della Cona la quale rappresenta il ‘’cuore’’ della Riserva ed è stata oggetto di diversi progetti di tutela e recupero naturalistico. Nella Riserva e dintorni sono state identificate 323 specie di uccelli.

La Riserva permette di osservare diversi ambienti umidi sia di acqua dolce che salmastra: piccoli lembi di boschi planiziali, lembi di boschi delle golene fluviali, canneti, barene e velme, ed un banco sabbioso nella zona che si protende verso il mare.

COME RAGGIUNGERCI?

1. Per chi viene dall’autostrada, uscire al casello Redipuglia. Proseguire attraverso le rotonde e seguire le indicazioni per Grado.

2. Per chi viene da Monfalcone, imboccare la stata-le Monfalcone – Grado e proseguire per circa 6 km in direzione di Grado.

3. Per chi viene da Grado, seguire le indicazioni per Monfalcone – Trieste. Superare il ponte sul fiume Isonzo e percorrere circa 1 km fino alla rotonda.

4. Alla rotonda svoltare verso est su via del Brancolo (strada che costeggia il canale).

5. Dopo circa un km svoltare a destra imboccando la strada sterrata che attraversa i campi.

6. Superare il parcheggio in ghiaia e raggiungere l’argine del fiume Isonzo.

7. Svoltare a sinistra e proseguire fino al parcheg-gio. L’accesso al Centro Visite è 50 metri dopo il parcheggio, oltre la scala in legno.

CONTATTI:

Riserva Naturale Foce dell’Isonzo Isola della Cona, Staranzano, GO Tel 333 405 6800 e-mail [email protected] www.riservafoceisonzo.it

RISERVA NATURALE DI VAL STAGNON

Gestore: DOPPS – BirdLife Slovenia Località : Val Stagnon, Capodistria Superficie: 122 ha

L’AREA PROTETTA

Val Stagnon costituisce la più grande palude salmastra della Slovenia - si estende su 122 ettari, compresi tra il colle di Sermino, il porto di Capodistria, il nucleo storico della città, l’autostrada e la linea ferroviaria Capodistria-Cosina (Kozina). È di estrema importanza per il ricco mondo animale e vegetale presente nel sito. Val Stagnon è formata da due ambienti diversi: dalla laguna salmastra con gli isolotti, dove nidificano gli uccelli; gli stagni salmastri e le velme sulle quali prospera la vegetazione alofita e dalla palude d’acqua dolce con prati umidi e aree d’acqua aperte, circondata da canneti e arbusti ter-mofili nel comprensorio della bonifica di Bertocchi.

Una visita alla Riserva naturale di Val Stagnon è la scelta più appropriata per tutti coloro che deside-rano conoscere da vicino il tesoro di biodiversità di una zona umida mediterranea in piccolo.

COME RAGGIUNGERCI?

L’ingresso principale della Riserva naturale di Val Stagnon è ubicato nella bonifica di Bertocchi. Lasciate la strada a scorrimento veloce Lubiana-Capodistria all’uscita per Bertocchi/Bertoki, proseguite verso la stazione dell’AMZS e poi girate a sinistra alla prima deviazione: siete arrivati alla riser-va che avrete già intravisto sulla vostra sinistra.

CONTATTI:

DOPPS – BirdLife Slovenia Piazzetta Stanič 16, 6000 Capodistria Tel +386 5 62 60370 Fax + 386 5 62 60 369 Cell + 386 51 680 442 e-mail [email protected] www.skocjanski-zatok.org

Page 28: Programma Educativo-Didattico Comune Adriawet 2000

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ORGANO GESTORECOMUNE DI STARANZANOCOMUNE DI FIUMICELLO

COMUNE DI SAN CANZIAN D’ISONZOCOMUNE DI GRADO

Foto copertina Matteo De Luca