Progetto ricerca-azione bis

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PROGETTO RICERCA-AZIONE Indicazioni per il curricolo verticale Apprendimenti Comportamenti e Competenze

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Indicazioni per il curricolo

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PROGETTO RICERCA-AZIONE Indicazioni per il curricolo verticale

Apprendimenti Comportamenti e Competenze

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Comitato tecnico-scientifico ed organizzativo: Mariella Spinosi,Anna Maria Alegi, Manuela Furno, Maurizio Caproni

Scuole coinvolte: D.D. di Monteprandone/Centobuchi, IC di Acquaviva Picena, IC di Grottammare,Tre IC di Ancona

Pubblicazione a cura di Pier Luigi Lunerti IC di Ripatransone - Maggio 2009

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Motivazioni e finalità

Il progetto di ricerca “Apprendimenti Comportamenti e Competenze”, si inserisce nel dibattito culturale delle politiche dell’Unione Europea nel campo dell’educazione e della formazione per le competenze di base e nel quadro normativo nazionale del MPI con le Indicazioni per il curricolo e con le misure di accompagnamento alla costruzione del curricolo di scuola, per i traguardi di sviluppo delle competenze.

E’ finalizzato alla promozione della professionalità dei docenti attraverso la ricerca educativa sul campo, poiché le pratiche quotidiane possono dare luogo a processi di riflessione sul significato di “competenza” e su come essa possa essere promossa attraverso i saperi disciplinari e ai processi operativi, con il supporto dei laboratori di ricerca-azione, tutorati dall’Agenzia ex IRRE Marche.

Il laboratorio ha avuto lo scopo di:

1) potenziare pratiche operative esistenti 2) di raccogliere e far circolare materiali e proposte di

lavoro.

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LE FASI DEL PERCORSO DI RICERCA-AZIONE Partendo da un traguardo di competenze di fine ciclo dalla Scuola dell’infanzia alla Scuola Secondaria di 1° grado,.

1 Fase ideativa

2 Fase attuativa

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3 Fase valutativa

4 Fase riflessiva

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Prima fase: l’ ideazione

Partire da un traguardo di sviluppo delle competenze. Individuare una serie di attività da proporre, finalizzate al raggiungimento del traguardo e i tempi di attuazione. Predisporre contestualmente la prova di verifica(compito in situazione).

Seconda fase: l’ attuazione

Mettere in pratica le attività previste. Osservare e autosservarsi. Prendere appunti, documentare ciò che emerge di significativo.

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Terza fase: la valutazione

Somministrare la prova ( compito in situazione) Analizzare le risposte e i comportamenti degli alunni. Valutarli.

Quarta fase: la riflessione

Riflettere su ciò che è stato fatto: le tipologie delle azioni didattiche, le modalità, i tempi messi a disposizione, le questioni più evidenti… Analizzare il comportamento docente: atteggiamenti, tipi di aiuto, gratificazioni, punizioni, costanza umorale, messaggi indiretti… Individuare gli obiettivi di apprendimento che sono stati indirettamente sollecitati con le attività proposte( ciò aiuta a collegare gli obiettivi di apprendimento con il traguardo di sviluppo delle competenze)

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TRAGUARDO UNITARIO

ITALIANO: Leggere e comprendere per il piacere della lettura.

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TRAGUARDO UNITARIO

MATEMATICA:

Risolvere facili problemi mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito.

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Laboratori di Ricerca-Azione in situazione:

Esempio di applicazione per la lingua italiana

Prima fase: l’ideazione

Scuola Primaria: “L’alunno legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura per l’infanzia, sia a voce alta, con tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali.

TRAGUARDI DI SVILUPPO DI COMPETENZA:

Scuola Secondaria di I grado: “L’alunno legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali per quanto riguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con compagni e insegnanti”.

ATTIVITA’ DA PROPORRE:

1. Ascolto di testi

2. Lettura silenziosa 3. Lettura ad alta voce 4. Lettura espressiva a più voci

1.a) Saranno proposte letture finalizzate a far intuire ed individuare in anticipo agli alunni parole o parti del testo, sia in modo spontaneo che indotto (con domande guida).

PERCORSO DELLE AZIONI DIDATTICHE:

2.a) Gli alunni saranno invitati ad una lettura silenziosa volta a migliorare la concentrazione e la comprensione globale ed analitica, anche con l’ausilio di rappresentazioni iconico-grafiche.

3.a) Saranno predisposte attività volte a dare la giusta intonazione, nel rispetto dei segni e delle pause.

4.a) Saranno scelti testi di narrativa di vario genere da leggere a più voci con la giusta espressività ed interpretazione dei ruoli, nel rispetto del proprio turno, sapendosi inserire nella lettura al momento giusto.

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Sin dall’inizio delle attività gli insegnanti stabiliscono o concordano con gli alunni i criteri che saranno oggetto di valutazione, utili all’autovalutazione degli stessi, alla valutazione degli altri compagni ed alla valutazione dell’insegnante.

OSSERVAZIONI:

Le osservazioni, che avranno carattere di tipo ingenuo, con carta e penna, saranno finalizzate a rilevare il clima di classe e del contesto, l’interesse, la curiosità generale e personale, la partecipazione, l’atteggiamento ed il comportamento individuale, nonché il tempo impiegato per completare i lavori richiesti.

Saranno presi in considerazione inoltre gli atteggiamenti, le modalità di intervento, le gratificazioni, i richiami/punizioni, i messaggi indiretti.

Prime tre settimane di aprile

TEMPI DI ATTUAZIONE:

Prima fase: l’ideazione

Progettazione attività didattiche

Classi 4^ A-B-C Scuola Primaria Centobuchi

TRAGUARDO UNITARIO:

Leggere e comprendere per il piacere della lettura

Scuola Primaria: “L’alunno legge testi letterari di vario genere appartenenti alla letteratura per l’infanzia, sia a voce alta, con tono di voce espressivo, sia con lettura silenziosa e autonoma, riuscendo a formulare su di essi semplici pareri personali.

TRAGUARDI DI SVILUPPO DI COMPETENZA:

TEMPI DI ATTUAZIONE: mese di aprile

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ATTIVITA’-TEMPI- ORGANIZZAZIONE

Prima attività

Materiale:

: lettura e ascolto attivo ( giochi di rapidità visiva, capacità di anticipazione, memoria visiva, colpo d’occhio)

1) scheda prestampata (libro) con esercizi-gioco di attenzione- ascolto, a tempo (ascolto da CD)

2) Scheda- guida strutturata con domande per le anticipazioni personali (ascolto della lettura insegnante)

3) scheda prestampata per la lettura silenziosa, individuale, a tempo( verifica).

Organizzazione: Attività individuali

Tempo: un’ora

Osservazione:

-clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-alunni (concentrazione, sicurezza operativa, rispetto dei tempi, correttezza compito)

-insegnante di classe (atteggiamento, modo di esprimersi, richiami, tipo di aiuto)

Seconda attività

1)Primo momento: giochi-esercizi orali, collettivi, di intonazione (uso volume e tono di voce in base ai segni di punteggiatura, ai vissuti e sentimenti da rendere)

: lettura espressiva a voce alta

2) Secondo momento: verifica: leggere per sorridere: lettura espressiva ad alta voce del fumetto

“ Le parole smarrite”

Materiale:

1) Schede prestampate di personaggi vari a cui dare voce (camuffare in base alle caratteristiche personaggio, entrare nel ruolo, interpretare il carattere)2) scheda prestampata del testo fumetto: “Le parole smarrite”.

Osservazione

osservazione alunni

auto osservazione

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Organizzazione:

- lezione frontale orale prima parte

-esercizi collettivi orali

- lavoro di lettura espressiva a voce alta, in cooperative, a coppie ( seconda parte): verifica

Tempo: prima parte : 1 ora

Seconda parte: 10 minuti

Osservazione:

-clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-gruppo: (concentrazione, sicurezza operativa, rispetto dei tempi, espressività, correttezza compito, collaborazione)

-insegnante di classe (atteggiamento, modo di esprimersi, richiami, tipo di aiuto)

Terza attività

: lettura silenziosa

Materiale:

1) scheda prestampata del brano: “Incontro con una piccola…vampira”da “Vampiretto”

di Angela Sommer- Bodemburg, ed. Salani

2) scheda prestampata delle battute da ritagliare e incollare sul testo

Organizzazione: lavoro individuale

Tempo: 30 minuti

Osservazione:

-clima di classe ( concentrazione generale)

-alunni: (concentrazione, rispetto dei tempi, correttezza compito)

-insegnante di classe (atteggiamento, modo di esprimersi richiami, tipo di aiuto)

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COMPITO IN SITUAZIONE

Attività: lettura espressiva a più voci

Lavoro di gruppo: leggete ad alta voce, dando espressività alla vostra voce, con l’aiuto dei segni di punteggiatura e interpretando, ognuno, il personaggio scelto, immedesimandosi in lui, nel suo carattere , da rendere con voce chiara, forte, lenta e adatta al vissuto.

Materiale:

1) scheda strutturata del testo dialogato:” Sofia nel Paese dei Giganti”

2) scheda strutturata della procedura per il lavoro di gruppo

3) schede strutturate di comprensione del testo

Organizzazione:

-formazione di gruppi eterogenei , casuali ( seguendo l’ordine alfabetico): 2 gruppi di 7 elementi e 1 di 8

Osservazione

-clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-gruppo: (concentrazione, collaborazione, sicurezza operativa, rispetto dei tempi, espressività lettura globale, correttezza compito, comprensione, interpretazione)

-insegnante di classe (atteggiamento, modo di esprimersi, richiami, tipo di aiuto)

Valutazione e autovalutazione

-compito: lettura, intonazione, espressione, comprensione, interpretazione

-gruppo:partecipazione,collaborazione, condivisione materiali, abilità sociali risultato della lettura globale

-alunni: competenza lettura espressiva ad alta voce

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Seconda fase: l’attuazione

1)Mettere in pratica le attività previste

2)Osservare e autosservarsi

3)Prendere appunti, documentare ciò che emerge di significativo

Classi 4^ - Scuola Primaria Centobuchi

Attività : lettura e ascolto ( giochi di rapidità visiva, capacità di anticipazione, memoria visiva, colpo d’occhio)

Classe 4A

Materiale:

1) scheda prestampata con esercizi-gioco di attenzione- ascolto, a tempo (ascolto da CD)

2) Scheda- guida strutturata con domande per le anticipazioni personali (ascolto della lettura insegnante del testo di Primo Levi, Il sistema periodico, Einaudi)

3) scheda prestampata per la lettura silenziosa, individuale, a tempo.

Organizzazione: Attività individuali

Osservazione:

-clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-alunni (concentrazione,sicurezza operativa, rispetto dei tempi, correttezza compito)

-insegnante di classe Di Maio Annunziata (atteggiamento, modo di esprimersi,richiami, tipo di aiuto)

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L’insegnante di classe apre il discorso raccomandando agli alunni attenzione e rapidità;

richiama Davide, poi continua anticipando e rassicurando circa la prova che, a suo avviso, sarà semplice e divertente.

Tranquillizza i bambini, affinché non si preoccupino, invitandoli ad affrontarla senza pensare ai risultati, perché ciò che importa è fare.

La classe è attenta, interessata, qualcuno sembra un po’ preoccupato. L’insegnante premette quali saranno le prove da eseguire e dichiara che sarà la” loro voce” anche per il primo compito, non avendo a disposizione il CD. Dà indicazioni sull’esecuzione della prima scheda in modo calmo e pacato.

E’ appoggiata mollemente sulla cattedra sul fianco destro.

Davide ascolta con il capo posato sul banco; Annalisa succhia la penna.

L’insegnante raccomanda di prestare ascolto e intanto distribuisce le schede, per la prima prova, passando lentamente tra i banchi. Alessandro le chiede dei chiarimenti.

Tutta la classe attende in silenzio la fine dell’operazione, fino a quando lei non ritorna al posto di partenza. Lorenzo domanda quale sia la data del giorno.

Prima di iniziare la docente raccomanda di essere leali, di non copiarsi e di non sbirciare, poi attende che tutti scrivano i dati personali.

La prima prova inizia al suo via di girare il fogli e con la lettura a tempo.

Quasi tutti prestano la massima attenzione al compito. Simone osserva la maestra; Iacopo osserva Simone; Eleonora sbircia Gaia, ma il clima generale è di concentrazione. Giorgia guarda da Marzia; Aurora osserva e ascolta stupita e molto concentrata: sgrana gli occhi. Intanto l’insegnante ripete alcune informazioni del secondo gioco-esercizio e tutti la guardano, alcuni un po’ divertiti.

Allo stop invita tutti a scrivere un breve commento e valutazione sulla prova e invita nuovamente alla lealtà personale, mentre passa lentamente per i banchi a ritirare le schede.

Ad un tratto richiama decisamente Davide perché continua a scrivere dopo lo stop.

Ritornata alla posizione consueta anticipa, sempre in modo pacato, chiaro e senza sbalzi di tono, la procedura per la prova, a tempo, di “anticipazione “.

Questa consiste nella formulazione di ipotesi personali su ciò che può succedere nella storia, nel momento della pausa di lettura che lei effettuerà .

C’è chi ascolta attentamente; c’è chi sembra divertito: Matteo sorride tra sé; Ilenia mordicchia la penna e mostra segni di stanchezza mentre appoggia il capo sul banco come Michela che si stiracchia allungando gli arti superiori. Davide si riappoggia sulla superficie verde. C’è un clima di attesa. L’insegnante raccomanda di nuovo la correttezza e di non anticipare la lettura della scheda che sta distribuendo mentre, come sempre, cammina lentamente tra le file di alunni. Il silenzio regna ovunque. Melissa sbadiglia. Iacopo guarda sul foglio di Simone e l’insegnante gli ricorda di girarlo solo dopo il via. Daniele chiede come devono essere le risposte e l’insegnante ribadisce la spiegazione riuscendo a mantenere la calma, poi legge velocemente la consegna del compito sulla scheda.

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Procede nella lettura del brano, ma esita, quindi rilegge calcando il tono di alcune parti del testo fino alla prima pausa. A questo punto legge rivolgendo spesso lo sguardo alla classe e inizia a scandire il tempo a voce , poi silenziosamente. C’è un clima di concentrazione. Solo Lorenzo e Iacopo non lavorano; Michela mordicchia la penna. L’insegnante , dopo un minuto continua la lettura fino alla pausa successiva, con tono pacato ed espressivo , soprattutto nelle sequenze dialogate.

Lorenzo è distratto; Matteo ascolta calamitando lo sguardo sulla figura dell’insegnante.

Durante l’esecuzione della seconda anticipazione Davide non lavora e si guarda intorno come Iacopo. Tutti gli altri scrivono. Qualcuno posa già la penna prima del tempo e aspetta in silenzio. L’insegnante continua la lettura in modo accattivante. Matteo sorride all’ascolto delle battute. Aumenta l’attenzione della classe. Alla terza pausa Riccardo temporeggia prima di iniziare a scrivere e guarda le insegnanti. Davide e Iacopo non si concentrano.

Durante la lettura, che deve introdurre la quarta ipotesi, il livello di concentrazione è ancora maggiore, ma, alla pausa, Iacopo continua a non eseguire il compito come Davide; Elisa è sempre molto concentrata e termina per ultima; Simone e Pier Luigi aspettano: hanno finito in anticipo sul tempo.

Alla quinta pausa Riccardo si attarda prima di iniziare; Iacopo scrive (per la prima volta) e poi cancella, si ferma e mordicchia la penna guardando in un posto indefinito.

Alla ripresa della lettura Melissa ascolta con espressione attenta, sguardo cupo e fronte corrugata; Lorenzo tamburella annoiato con le dita di una mano sul foglio e gioca, con l’altra, con la penna; Iacopo, con aria sconsolata, appoggia il capo sulla mano sinistra: sembra quasi in procinto di piangere; Michela agita le gambe sotto il banco mentre guarda l’insegnante.

Alla quarta pausa Iacopo sembra più sereno; Cristian guarda in alto e poi sul figlio di Daniele. La maggior parte degli alunni lavora.

La lettura dell’ultima sequenza attira l’attenzione di Davide. Tutti sono invitati a concludere in maniera decisa e veloce dall’insegnante che invita al silenzio con un:-Sc….! - come sempre appoggiata alla cattedra, nella stessa posizione.

A questo punto Matteo chiede chiarimenti sull’ultima consegna e l’insegnante inizia con il

dire:-Non capisci le consegne?- poi decide di non andare oltre.

Al termine gli alunni si rilassano, si guardano tra loro e bisbigliano mentre la loro maestra passa lentamente e, come al solito, tra i banchi a ritirare le schede. Melissa cerca di comunicare con Alessandro che ha un’aria preoccupata. Lorenzo litiga con Alessio e si rivolge all’insegnante chiedendo aiuto per riavere indietro la sua gomma.

Ritornata al posto di sempre, l’insegnante spiega in che cosa consiste la terza prova e dà indicazioni con calma e pacatezza. Premette che il compito metterà alla prova la loro capacità di lettura veloce, che sarà sempre a tempo. Ribadisce che allo stop si dovrà smettere e raccomanda nuovamente la lealtà.

Continua il clima di serena attesa. La maggior parte dei bambini sembra rilassata.

Davide dimentica di girare il foglio per i dati e l’insegnante lo richiama ed effettua l’operazione per lui. Alessio sbadiglia.

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L’insegnante inizia con la lettura del primo comando: Davide si agita, guarda il foglio di Annalisa; Daniele sbircia da Cristian.

Al secondo comando tutti sono concentrati, solo Eleonora guarda Gaia e sembra preoccupata. Elisa termina e rilegge attenta.

Durante il terzo esercizio il clima è lo stesso mentre l’insegnante osserva con attenzione e, ripetutamente, alcuni bambini e poi il suo foglio. Attende pazientemente prima di dare lo stop in modo deciso, ma calmo. Legge, poi, velocemente, la consegna del quarto gioco previsto dalla scheda.

Aurora termina presto e trascorre il resto del tempo a guardare l’insegnante, che sembra rilassata, e Alessandro, il suo vicino di banco.

Allo stop tutti si osservano tra di loro e attendono che termini l’operazione di raccolta dei fogli da parte dell’insegnante, che nel farlo si congratula contemporaneamente con la classe per il modo in cui è stato eseguito il lavoro e raggiunge, come sempre, il posto accanto alla cattedra dove si posiziona nel solito modo.

Segue un dibattito durante il quale emerge che la seconda prova, quella delle anticipazioni, è stata per la maggior parte di loro la più difficile.

E’ stato notato, altresì, da molti, che la maestra Nunzia era diversa dal solito: più dolce, più calma, più sorridente.

Annalisa ha aggiunto che noi due insegnanti, oggi, sembravamo due persone diverse, come se ci fossimo scambiate i ruoli. Io sono sembrata, stranamente, seria e composta, mentre di solito sono allegra, scherzosa e molto dinamica e la maestra Nunzia è apparsa tranquilla e calma, anzichè la persona arrabbiata e triste di sempre.

REALAZIONE della 1ª attività 8-aprile-08 (da osservatore esterno in classe 4ª B)

Capacità di ascolto- memoria visiva - anticipazioni

Ore 8.30 l’insegnante, con voce serena e accattivante, prepara gli alunni alle attività da svolgere spiegando loro che saranno impegnati in un “Nuovo progetto lettura”.

Insieme ad essi, con un piccolo dibattito sereno e disciplinato, fa il punto sull’importanza della lettura e delle abilità che sottintendono una buona lettura.

Per rassicurarli, anticipa che le attività e gli esercizi saranno facili e divertenti.

Suggerisce l’ascolto attento e consiglia la concentrazione per il rispetto dei tempi di consegna.

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Gli alunni sono curiosi della prima prova con il registratore e della novità che essi saranno osservati, insieme alla loro insegnante, da un osservatore esterno, me medesimo.

Sono tranquilli, sereni e mi sorridono.

Novelli :-Ecco perchè stai scrivendo.

L’insegnante calamita la loro attenzione modulando la voce per creare suspance e, con fare scherzoso, spiega più volte che non si potrà ripetere il comando perché c’è la voce registrata.

I bambini seguono con impegno e concentrazione e svolgono il primo esercizio della prima scheda.

Con il secondo sono ancora più sicuri e sereni perché hanno tutti individuato una strategia per trovare la parola non letta.

Gli alunni commentano in coro:- Facile!

Francesca N.:- Per me andava troppo veloce.

Stefano T.:-Io ho messo le lettere sopra le parole.

Gianluca:- Io i numeri.

L’insegnante, sorridente e serena, propone di leggere il comando del l’ altro esercizio e di proseguire in autonomia.

Tutti lo eseguono senza mostrare grandi difficoltà.

Maurizio:- Troppo pochi i minuti..

Qualcuno sorride leggendo il successivo comando. Ha capito e lavora con serenità e soddisfazione.

L’insegnante, ad alta voce, interviene per consigliare di non partire in ritardo.

Hanno terminato tutti insieme e sono contenti

L’insegnante propone di scrivere dietro il foglio una loro considerazione sulla attività svolta.

Ora il clima di classe è più disteso rispetto all’inizio della prova.

Bisbigliano fra di loro e commentano gli esercizi svolti.

L’insegnante richiama l’attenzione e alla concentrazione per passare alla seconda attività, cioè all’’ascolto del brano”Un uomo misterioso” dove essi saranno chiamati a scrivere, ogni qualvolta

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ci sarà una sospensione della lettura (pausa), quale potrebbe essere la reazione del protagonista del racconto (anticipazione).

Spiega con precisione e ribadisce più volte il comando parafrasandolo.

Qualcuno, che ha già capito, mostra aria di insofferenza perchè vuole già lavorare.

Ora tutti hanno capito il compito e vengono distribuite le schede operative.

Lavorano con serenità e sono coinvolti emotivamente nella lettura dell’insegnante che calamita la

loro attenzione modulando la voce per calarsi nei personaggi.

Alla prima pausa( per l’anticipazione) Gianluca si gira intorno, è incerto ma poi prosegue e alla seconda pausa sembra più sicuro.

Alesio S. ascolta incantato e lavora cono la seconda ipotesi in maniera convinta e senza esitazione.

Stefano T. lavora velocemente. È attento alla lettura, ma appare distaccato.

Aurora ascolta con aria interrogata e conscia. E’ coinvolta pienamente nelle vicende narrate.

Alla terza pausa sono tutti globalmente tranquilli e sereni: sono entrati nel vivo della storia.

Samuele e Daniele C. ascoltano ma sembrano distratti, tuttavia lavorano con una certa rapidità.

Alla sesta pausa Francesca N. esprime un po’ di perplessità, rilegge le sue risposte e commenta: -Non mi sembra tanto sensato!

Alla fine dell’attività sono tutti soddisfatti, ma c’è qualcuno che non si è entusiasmato per il racconto letto.

Si apre un dibattito per la comprensione.

Intervengono timidamente. L’insegnante li sprona con domande stimolo, li incoraggia con dolcezza e si complimenta con loro.

Rilegge il brano senza pause.

L’ascolto della lettura senza pause li coinvolge maggiormente e qualcuno, solo ora, si rende conto che l’uomo misterioso non era un mago.

Per la scheda successiva viene ribadita dall’insegnante l’attenzione da porre nell’interpretazione del comando per una buona riuscita dei vari esercizi. Viene dato un tempo stabilito di circa un minuto per ogni esercizio.

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Lavorano tutti in maniera autonoma sicuri e senza perplessità.

Qualcuno finisce prima.

Sul volto di Gianluca leggo qualche perplessità infatti sbircia sul foglio del compagno.

Per il quarto esercizio finiscono tutti prima del tempo e controllano le risposte dell’ esercizi precedenti.

La lettura silenziosa del quinto esercizio risulta essere veloce. Valeria P., Serena M., Stefano T. e Daniele C. hanno finito in brevissimo tempo.

Sono calmi, tranquilli e tutti non preoccupati degli esiti, tranne Francesca N..

Al termine della prova l’insegnante ritira le schede e legge sommariamente le risposte di qualcuno. Sono le ore 9.45 .

Tutto si è svolto in un clima sereno e senza ansia da prestazione né da parte degli alunni, né da parte dell’’ insegnante che si complimenta con i bambini.

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Alunno…………………………. Classe…………………. Data………………………

ATTIVITA’ DI LETTURA ATTIVA- ASCOLTO- ANTICIPAZIONE

Testo narrativo: “Un uomo misterioso”

(Primo Levi, Il sistema periodico, Einaudi)

L’insegnante leggerà il racconto facendo delle pause.

Immedesimati nella vicenda e anticipa nella mente che cosa succederà formulando, per iscritto, la tua ipotesi.

Attenzione: per ogni ipotesi, da scrivere in modo chiaro, avrai circa un minuto di tempo.

Aiutati con le seguenti domande- guida:

Prima pausa

Quali possono essere secondo te i pensieri di Maria?

Fai la tua ipotesi……………………………………………………………………………………....…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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Seconda pausa

Che cosa far, adesso, secondo te, Maria?

Fai la tua ipotesi……………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Terza pausa

Che cosa farà l’uomo?

Fai la tua ipotesi……………………………………………………………………………………..……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Quarta pausa

Che cosa succederà adesso?

Fai la tua ipotesi……………………………………………………………………………………..…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Quinta pausa

Che cosa farà Maria?

Fai la tua ipotesi……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Sesta pausa

Che cosa risponderà l’uomo alla domanda di Maria?

Fai la tua ipotesi……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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Esprimi il tuo parere sui personaggi del racconto: segna la tua risposta.

L’uomo è : □ un t ipo furbo □ un mago □ uno che capisce i bambini

Maria è: □ ingenua □ fantasiosa □ r ibel le

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SECONDA FASE: L’ATTUAZIONE

Scheda di osservazione- Gruppo “Italiano 2”

Data: Centobuchi, 16 aprile 2008 Classe 4B Ora: 10,30/12,35

Osservatore: ins. Tormen Norma ( di classe) : osservazione alunni

Auto osservazione

Attività: lettura espressiva a voce alta :

1)Primo momento: giochi-esercizi orali di intonazione e camuffamento (uso del volume e tono voce in base ai segni di punteggiatura, ai vissuti e sentimenti da rendere, alle caratteristiche caratteriali dei personaggi)

2) Secondo momento: leggere per sorridere: lettura ad alta voce del fumetto “ Le parole smarrite”

Materiale:

1) Schede di personaggi vari a cui dare voce (camuffare la voce in base alle caratteristiche personaggio, entrare nel ruolo, interpretare il carattere)

2) scheda del testo fumetto: “Le parole smarrite”

Organizzazione:

- lezione frontale orale prima parte

-esercizi collettivi orali

- lavoro di lettura espressiva a voce alta, in cooperative, a coppie ( seconda parte)

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Tempo: prima parte : 1 ora

Seconda parte: 10 minuti

Osservazione:

- clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-gruppo: (concentrazione, collaborazione, sicurezza operativa, rispetto dei tempi, espressività, correttezza compito)

Auto osservazione:

-insegnante di classe Tormen Norma (atteggiamento, modo di esprimermi, richiami, tipo di aiuto)

Apro l’attività chiedendo ai bambini cosa significhi, secondo loro, “ lettura espressiva”.

Tutti si mostrano desiderosi di dare le proprie definizioni e, con grande entusiasmo, compaiono molte mani alzate per poter intervenire. Do il via agli interventi chiamando per nome gli alunni in base all’ordine di prenotazione:

1) “Significa mettersi nei panni delle persone”( Francesca N.) 2) “Significa rendere le emozioni, mettersi nei panni di”( Aurora) 3) “Dare la voce in base al tipo delle persone”( Valeria C.) 4) “Seguire la punteggiatura”( Maurizio) 5) “Trasformare le voci in tanti modi”( Alessio) 6) “Far capire di chi si parla”( Stefano N). 7) “Dare la voce diversa a seconda se una persona è grande: voce grande; se è piccola: voce piccola”

(Francesca N.) 8) “Rendere lo stato d’animo in cui si trova un personaggio”( Eleonora L.) 9) “Immaginare il personaggio”( Eleonora D.)

La platea, durante il dibattito, batte spesso le mani in segno di condivisione delle varie ipotesi.

La partecipazione è alle stelle. Fatico a contenere l’ entusiasmo generale, per cui decido di passare ai giochi-esercizi di intonazione, previsti e consistenti nella lettura individuale, orale, di alcune pagine del loro libro, ma prima ringrazio alcuni alunni, i cui interventi non sono stati registrati, poiché parafrasi di quelli già espressi e mi congratulo per la grande partecipazione e per la sensatezza e correttezza delle loro opinioni..

Seguendo l’ordine di fila che hanno in aula, a turno, li invito, quindi, a leggere le varie consegne e ad effettuare i giochi di intonazione richiesti.

La maggior parte esegue correttamente la lettura che prevede il rispetto dei vari segni di punteggiatura, mostrando di saperli collegare all’espressione da rendere. Quasi tutti riescono a regolare il volume e tono di voce in base al messaggio e vissuti da interpretare. Tutti vogliono intervenire e si prenotano, in

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un clima di divertente e costruttiva competizione, subito dopo l’esibizione di un compagno, per eseguire la stessa performance e cercare di migliorarla, esibendosi in colorati e applauditissimi esercizi di lettura espressiva, cimentandosi con grande impegno per renderla sempre più vicina alle caratteristiche del messaggio da intonare.

Grande gradimento incontra il gioco di “camuffamento” della voce con lo scopo di dare identità vocale ad alcuni personaggi di favole e racconti. A tutti ne viene assegnato uno con il compito di adattare la propria voce a seconda della caratteristica caratteriale del personaggio avuto.

I bambini così decidono di fare:

-voce dolce, costante, squillante, chiara per i personaggi buoni , ad es: maga, fata, puffette, principi;

- voce stridula e sgradevole per i personaggi malvagi: streghe, stregoni, maghe cattive;

- voce profonda, cupa, cavernosa (molti la ritengono adatta ad orchi, giganti);

-voce decisa e perentoria per re, imperatori, utile a sottolineare la loro importanza e potere;

- voce nasale per i personaggi minti e buffi come folletti, gnomi , nani, maghi.

Trovano particolarmente divertente camuffare la voce nascondendosi dietro l’immagine del personaggio da interpretare.

Questa fase si svolge in circa un’ora di tempo e con grande divertimento.

Decido, poi, di passare subito ad un lavoro di verifica a coppie, consistente nella lettura espressiva delle vignette di un fumetto. Spiego ai bambini che le varie coppie, prima di concordare il personaggio da interpretare, devono individuare lo stato d’animo dei soggetti a cui dare la voce, in modo da rendere più significativo il loro messaggio attraverso l’intonazione.

Tutti sono entusiasti.

Mi sembrano desiderosi di leggere la scheda distribuita e di affrontare la prova, per cui ritengo superfluo dare altre indicazioni e con calma e tranquillità, osservo il lavoro di cooperative, precisando solo che per la prova hanno a disposizione un tempo di dieci minuti.

Durante il lavoro a coppie noto grande collaborazione tra Aurora e Valeria. Daniele chiede il significato del termine “titubante” e io metto a disposizione il mio vocabolario. Valeria C. chiede dei chiarimenti sulla procedura di differenziazione dei ruoli.

Il clima è di buona concentrazione generale. Qualche coppia finisce prima del tempo e, in attesa della lettura di verifica, si esercita nella lettura, silenziosamente.

Al mio “stop” invito le varie coppie ad esibirsi.

Si inizia da quella formata da Valeria C. ed Aurora (ottima espressività, la loro performance è gradita dai compagni che lo dimostrano applaudendo ).

Seguono e valutiamo nell’ordine anche:

- Maurizio- Francesca M.(ottimo);

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- Anita – Martina (distinto);

- Daniele – Matteo (ottimo);

- Erminio – Daniele (ottimo);

- Gianluca – Stefano N. (ottimo);

- Serena - Valeria P. (ottimo, sono state talmente brave che il plauso dei compagni esplode e io aggiungo la lode);

- Stefano T. – Novelli iniziano litigando, ma il risultato è ottimo, tanto che anch’essi ottengono il plauso e la lode.

- Alessio - Eleonora D. (ottimo);

- Lattanzi - Manuela (ottimo);

-Arianna e Cristian (ottimo).

Alla fine mi sento di complimentarmi con le coppie per l’impegno e la cura posta nel lavoro , indistintamente, sia nella fase di preparazione che nella lettura espressiva.

Chiedo se vogliono esprimere delle considerazioni sull’attività svolta e Francesca N., senza attendere il permesso di parlare, esclama sorridendo divertita:

- Magari la scuola fosse sempre così!

-La maestra, oggi, come vi è sembrata?- chiedo.

Molti rispondono in coro : - Più allegra del solito!

Sono le ore 12,20

Giochi di intonazione e lettura espressiva a più voci

Ore 10,30.

L’insegnante dopo aver spiegato l’importanza dell’intonazione nella lettura espressiva facendo alcuni esempi, invita gli alunni ad aprire il loro libro di testo per svolgere alcuni esercizi giochi presenti a pag. 152.

Annalisa viene invitata a leggere il primo comando e ad eseguirlo. Legge bene e con effetto, interpretando con giusta intonazione la parola riferita ad un determinato contesto.

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E’ la volta di Jacopo che ci prova con una certa esitazione,ma dopo l’intervento dell’insegnante che lo incoraggia ci riesce brillantemente. Ora Simone deve leggere una frase e lo fa con un tono adeguato. La classe lo applaude. C’è un clima di entusiasmo. Molti parlottano con il vicino.

Al terzo esercizio interviene spontaneamente Alessio e,ad alta voce, commenta che il tono dipende anche dalla distanza tra emittente e ricevente. Si crea una sovrapposizione di voci. Ognuno fa il suo esempio. Daniele disturba parlottando con il naso tappato.

L’insegnante li richiama e poi riprende a spiegare consigliando a tutti, per una efficace intonazione ed espressività, sia di regolare il tono di voce, sia di calarsi nei panni dei personaggi.

Mirna è invitata ad interpretare l’orco. Va bene.

Silvia deve fare la voce di una fata. L’insegnante commenta con voce delicata:- Non ce l’ho vista molto.

Si crea molto entusiasmo. Molti commentano. Qualcuno prova l’intonazione per proprio conto. L’insegnante fa fatica a disciplinare gli interventi che si moltiplicano e si alzano contemporaneamente.

Kevin è invitato ed incoraggiato ad interpretare nuovamente la fata. E’lodato.

A Daniele viene proposto il mago. L’alunno esita. L’insegnante lo incoraggia invitandolo ad impegnarsi adeguatamente per un buona riuscita. Non legge ancora. La classe mormora sonoramente e viene zittita con uno “ scc..” dell’insegnante, la quale cambia personaggio a Daniele che si rifiuta ancora. Chiama, allora, Christian e Micaela che leggono ed interpretano correttamente e con l’intonazione giusta la frase del personaggio a loro assegnato. Ricevono l’assenso dei compagni e della maestra. Tutti partecipano con entusiasmo ed interesse. L’insegnante segue il gioco-esercizio fermandosi di volta in volta accanto al bambino impegnato ed esprime un suo giudizio con un “ Bravo” o commenta con un “ Uhm!”.

Passa poi alla seconda attività e premette solo che si tratta di un lavoro in cooperative,a coppie. Non spiega il comando dell’esercizio perché vuole che capiscano da soli ciò che c’è da fare. Ad un certo punto si interrompe e si rammarica per un loro comportamento.

Passa a distribuire lentamente le schede ed intanto fa loro presente che li vede particolarmente agitati e si augura che ciò non pregiudichi il risultato del compito.

Dopo aver dato il tempo per la prova, raccomanda di non alzare la voce e di curare l’espressività.

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E’ ritornato il giusto clima in classe: sono attenti,concentrati e si consultano con il proprio compagno di banco con un tono di voce adeguato.

Lorenzo e Alessio, come Gaia ed Eleonora lavorano per il momento individualmente.

C’è invece un buon affiatamento e collaborazione fra Jacopo e Simone.

Anche Christian e Daniele dimostrano di saper lavorare cooperando. Discutono disciplinatamente ,si chiariscono e proseguono,

E’ lodevole il “silenzio” con cui stanno procedendo.

Melissa ed Alessia già cominciano a provare la lettura a “due voci”, così come Pier luigi e Matteo.

Amano a mano che provano anche le altre coppie, in classe si sente un leggero e piacevole mormorio. Tutti ora stanno provando. Lavorano sorridenti, divertiti, sereni.

Dico stop alle prove e, a turno, leggono davanti al loro “pubblico”.

Spiccano per espressività Giorgia, Melissa, Lorenzo, Christian e Alessandro.

Pier Luigi e Matteo divertono perchè hanno impostato una voce da adulti. Tutti applaudono.

In questa prova a coppie Daniele, che nell’altra era stato oppositivo, ora legge con una buona intonazione anche se, quasi sottovoce, per timidezza.

L’attività termina alle 12,00. Ho ritenuto opportuno allungare i tempi perché il clima di classe che

si era creato era piacevole sia per me, insegnante, sia per gli alunni.

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SECONDA FASE: L’ATTUAZIONE

Scheda di osservazione- Gruppo “Italiano 2”

Data: Centobuchi, 18 aprile 2008 Classe 4A Ora: 8,30/ 9/30

Attività: lettura silenziosa Osservatore: ins. Tormen Norma

Materiale:

1) scheda prestampata del brano: “Incontro con una piccola…vampira”, da “Vampiretto” di Angela Sommer- Bodemburg- Ed. Salani

2) scheda prestampata delle battute da ritagliare e incollare sul testo

Organizzazione: lavoro individuale

Tempo: 30 minuti

Osservazione:

- clima di classe ( concentrazione generale)

-alunni: (concentrazione, rispetto dei tempi, correttezza compito)

-insegnante di classe Di Maio Annunziata (atteggiamento, modo di esprimersi richiami, tipo di aiuto)

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L’attività si apre con la raccomandazione agli alunni dell’insegnante di classe alla concentrazione. La stessa fa presente che si trovano alla terza prova, quella della lettura silenziosa e, con voce calma e piatta, riepiloga le esperienze precedenti.

Melissa si accomoda vistosamente sulla sedia. Qualcuno ascolta e annuisce durante il suo “vi ricordate…”.

Ritorna poi sull’attività del giorno e ribadisce che la prova, oltre che sulla lettura silenziosa, è incentrata sulla comprensione. Qualcuno sbuffa.

Calcando il tono di voce su alcune parole spiega che il compito sarà meno complicato del solito anche perché non comprende schede di comprensione, ma avverte che non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che possa sembrare semplice. Precisa che avranno a disposizione un brano con le parti dialogate vuote e intanto solleva la scheda a dimostrazione di ciò che dice. Ribadisce che non è importante ritagliare le nuvolette in modo preciso e fare affidamento sulla forma evidenziata dal testo, ma è importante posizionarle nel posto giusto. Consiglia di effettuare delle prove prima di incollarle facendo attenzione al filo logico del discorso. Tranquillizza dicendo di rileggere più volte. Di fronte alla domanda di Alessandro se sia una prova a tempo, lei annuisce e precisa che avranno quaranta minuti a disposizione.

Eleonora interviene precisando che dovranno fare attenzione a rileggere più volte. A questo punto l’insegnante, con tono più deciso e leggermente stupito, ribadisce di tentare più opzioni prima di decidere cosa fare, in quanto la forma delle nuvolette non è indicativa.

Si crea un attimo di silenzio. Subito dopo l’insegnante chiede se ci sono domande, quindi procede alla distribuzione delle schede, passando per i banchi con tranquillità, e invitando gli alunni ad effettuare subito la scrittura dei dati personali. Suggerisce di non sbirciare durante la prova sul banco del compagno.

Dà, poi, inizio al lavoro individuale e ritorna alla cattedra in attesa di distribuire le schede con i dialoghi da ritagliare e ripete per l’ennesima volta di seguire il consiglio di provare prima di posizionare le battute. Nel farlo rimarca con più decisione alcune parole.

Ora tutti sono concentrati nella lettura silenziosa; c’è molto silenzio; tutti gli occhi sono posati sui fogli.

L’insegnante, ritornata dietro alla cattedra, in piedi, a sua volta si concentra sulla lettura del brano, leggermente inclinata in avanti, appoggiata sulla cattedra con le braccia tese.

Cristiano si guarda attorno; Gaia legge seduta sui talloni e con il capo sulle mani, posate sopra il banco. Dopo alcuni minuti molti iniziano a ritagliare. C’è un clima di attenzione e laboriosità. L’insegnante, in piedi dietro alla cattedra (la sua sedia la uso io), osserva, con aria seria , attenta e un po’ preoccupata tutta la classe.

Eleonora porta le forbici al capo e sembra quasi volersi tagliare i capelli.

Poi l’insegnante si appoggia sul fianco destro alla sua cattedra, braccia conserte, ma…

all’improvviso… si fionda verso l’armadio da cui estrae una forbice che fornisce a Melissa. Ritorna nella consueta posizione per ripartire subito dopo e recarsi presso Davide a sistemare il suo astuccio in

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posizione orizzontale, poi si siede, sempre con le braccia conserte su di un banco libero vicino alla lavagna mobile. Continua ad osservare muta e seria la classe. Dopo un po’ raggiunge Simone che passa la forbice a Jacopo, ma non interviene. Si riposiziona sul banco precedente da dove si allontana poco dopo per avvicinarsi ad Eleonora e bisbigliarle delle indicazioni sul procedimento. Davide continua a ritagliare ed incollare una nuvoletta per volta e l’insegnante ha un’espressione di disapprovazione; Ilenia non procede e sbatte il suo mento più volte sul foglio; Alessio sospira giocando con le forbici.

L’insegnante, con passo felpato, comincia a girare per i banchi. Senza parlare raccoglie il foglio di Silvia e con aria di soddisfazione ed assenso lo deposita sulla cattedra in silenzio, poi ricomincia il percorso di ronda per i banchi, con aria seria.

Fa una fermata vicino ad Alessio, poi continua il suo giro silente con il volto pensieroso, appoggiato sulla sua mano sinistra, sostenuta dal braccio destro. Si sofferma vicino a Mirna e Simone. Poi continua il giro fermandosi accanto a Rossana e legge, in posizione eretta, sul suo foglio con aria seria e concentrata, poi lo raccoglie, lo piega e lo porta alla cattedra. A questo punto Lorenzo, alzando la mano, la invita al suo banco: non trova una nuvoletta. In silenzio e insieme la cercano. Ad un certo punto il bambinoni allontana: ha trovato quella caduta ad Alessandro. Intanto l’insegnante si interessa di Alessio che le domanda, con mimica facciale, cosa deve fare. L’insegnante si stupisce del fatto che anche lui, compagno di banco di Lorenzo, abbia perso una battuta, esprimendolo con un’ espressione del volto. Si allontana e raggiunge Aurora, le controlla la scheda mentre la posiziona sulla sua cattedra. Poi fa la stessa cosa con Daniele e Cristian.

Invita al silenzio con un: -Sscccccc… - dopo aver raccolto il foglio di Mirna.

Riccardo intanto alza la mano perché ha terminato, seguito da Giorgia. Davide dà segni di stanchezza. Jacopo non lavora, allora l’insegnante lo raggiunge e gli dà alcune indicazioni sottovoce. Nel contempo consegnano, recandosi alla cattedra, Lorenzo, Pierluigi e Matteo. L’insegnante continua a stare vicino a Jacopo: gli sussurra qualcosa all’orecchio. Attende tranquilla una sua reazione, poi gli suggerisce con più determinazione come iniziare il lavoro. Alessia consegna insieme ad Alessandro che, raggiunto il suo posto, osserva il lavoro di Melissa. Davide richiama Annalisa, sua vicina di banco, bussandole insistentemente sulla spalla con il dito e le chiede un suggerimento che non ottiene perché lei lo guarda soltanto.

Poi la bambina consegna la sua scheda.

A questo punto l’insegnante si reca da Simone e gli dà delle indicazioni che il bambino ascolta; lo invita a rileggere; lui rivela una certa preoccupazione attraverso il rossore del suo viso e alcuni gesti di insofferenza. L’insegnante ora ritorna da Jacopo mentre alcuni di coloro, che hanno già consegnato, girano per la classe: c’è chi si reca allo scaffale della biblioteca, c’è chi si avvicina a quello degli zaini e chi armeggia intorno al banco alzandosi in piedi. L’insegnante continua ad aiutare Jacopo, dritta dietro di lui e il bimbo sembra ascoltare, poi raggiunge la cattedra dove visiona velocemente le prove consegnate che ha suddiviso in più gruppi. Subito dopo ripassa per i banchi con il suo solito passo lento e leggero, a braccia conserte, fermandosi di nuovo accanto a Jacopo a cui ogni tanto suggerisce qualcosa, pi raggiunge Davide che si è bloccato e gli dà delle indicazione che lui comprende e lei gli fa un cenno di approvazione.

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Ora in classe ritorna il silenzio generale. L’insegnante a questo punto si reca accanto a Cristiano, leggono insieme. Il bambino è titubante, chiede conferma delle sue azioni con lo sguardo. L’insegnante indugia prima di dargli indicazioni più precise, poi lo osserva appoggiando le sue mani sul suo banco e, dopo una breve attesa, gli indica l’operazione da fare. Matteo e Pierluigi intanto gioca; Kevin sbadiglia e alza la mano per richiamare l’insegnante che invece torna da Jacopo, poi da Davide a cui dà un aiuto molto concreto.

Infine si allontana con il suo solito passo felpato e a braccia conserte.

Guarda l’ora.

Ritorna da Cristiano, osserva il suo lavoro poi gli dà altre indicazioni e aspetta che lui agisca, assistendolo con la sua sola presenza. Da lì si allontana per raccogliere la prova di Jacopo. Ritorna ancora da Cristiano e poi dà lo stop che indica la fine della prova: sono le ore 09,30.

A questo punto, con aria più serena e sorridente, loda la classe comunicando la sua soddisfazione per il modo in cui tutti hanno affrontato il lavoro e li invita a fare un commento veloce dietro alle schede e sul testo, oralmente.

RELAZIONE 2ª attività del 17 aprile 2008 (osservatore esterno in 4ª B)

Lettura silenziosa

Ore 8,20.

L’insegnante, con calma e con parlare enfatico, ricorda ai bambini che anche nella lettura silenziosa è importante rispettare la punteggiatura e, per una migliore comprensione, calarsi nei panni dei personaggi.

Si complimenta con loro per l’attività, inerente al progetto, svolta precedentemente.

Passa poi a spiegare la nuova scheda invitandoli, ricalcando alcune parole per attirare la loro attenzione, alla concentrazione e alla riflessione prima di procedere.

Consiglia:

- Leggete prima tutto il racconto almeno due volte, dopodichè ritagliate i dialoghi. Rileggete ancora e solo quando siete sicuri potrete proseguire. Siate sereni e non siate precipitosi.….

Chiede se ci sono domande di chiarimento. Nessuno alza la mano. Sono tranquilli

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Domanda a Matteo se ha capito il comando dell’attività e lo invita a spiegare quanto ha compreso.

Lo interrompe per consigliare di procedere anche per tentativi.

Parte l’attività. C’è un leggero brusio per cui l ’insegnante invita più volte gli alunni al silenzio con uno “scc…”.

Tutti sono attenti e concentrati sulla lettura silenziosa.

Arianna comincia a ritagliare i fumetti .

- Se qualcuno ha bisogno di aiuto alzi la mano.-ricorda.

Tranquillizza Francesca con fare materno , la quale riprende l’attività con serenità.

Gianluca già alza la mano, l’insegnante gli si avvicina e gli suggerisce qualcosa.

Continua a passeggiare fra i banchi con passo felpato e, di tanto in tanto, incoraggia qualcuno accarezzandogli il capo.

Interrompe il silenzio per dare un ulteriore consiglio:

-Tagliatele tutte le nove nuvolette-dialogo. Non precipitatevi, dovete essere sicuri prima di procedere…C’è il vocabolario a disposizione …dovete conoscere perfettamente il significato delle parole, altrimenti non riuscite a capire.

Passeggia per la classe, poi si ferma in fondo all’aula e osserva gli alunni che lavorano con attenzione e concentrazione. Con parlare labiale mi comunica la sua preoccupazione per l’esito della prova ritenendola piuttosto“insidiosa” in alcuni passaggi.

Io la rassicuro e la invito, canzonandola scherzosamente, a non esprimere commenti per evitare di condizionare e soprattutto di interrompere il nuovo difficile lavoro, a cui entrambe siamo state chiamate, di “registrazione in diretta”, di cui nessuna delle due può vantare esperienza in merito.

Lei sorridendomi approva, riprende a camminare fra i banchi e controlla il procedere dei bambini. Suggerisce ad alta voce:

-Non incollate subito e fate tante prove. Solo se siete sicuri incollate. Non abbiate fretta.

E’ alle spalle di Stefano T. e gli bisbiglia amorevolmente qualche dritta e poi con un tono di voce sereno,ma più alto ( in modo che la classe senta questo ulteriore consiglio) :

-Non incollare, se prima non sei sicuro!

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Esamina il lavoro di Serena M. :le suggerisce qualcosa e la incoraggia a procedere. Valeria C.alza la mano, lei le si avvicina, controlla il suo lavoro e rivolgendosi anche alla classe:

- Ragazzi, pensate bene a quali sono i personaggi che parlano!

Continua a muoversi tra i banchi suggerendo o consigliando qualcosa ora a quell’’alunno visibilmente in difficoltà, ora a quello che chiede il suo aiuto per avere conferma a procedere. Tra un intervento e l’altro, l’insegnante si rivolge ad alta voce alla classe per incoraggiare gli alunni e per dare loro consigli in generale:

-Sono contenta che chiedete il mio aiuto quando qualcosa non vi quadra… Coraggio, state procedendo bene …Sono contenta di voi…Mancano tre minuti …forza!

Parecchi bambini alzano la mano. A qualcuno dà “l’okey”, mentre invita gli altri a riflettere ulteriormente sulla giusta collocazione delle nuvolette-dialogo.

Concorda con me di allungare i tempi di almeno 5 minuti.

- Ora non posso più aiutarvi. Penso di aver dato sostegno un po’ a tutti.

Erminio, Samuele, Gianluca e Cristian non alzano la mano, procedono, ma sono palesemente preoccupati. L’insegnante se ne accorge, per cui si porta alle spalle di Erminio e Samuele e dà ancora qualche dritta. Lo stesso fa con gli atri due in difficoltà che poi lavorano serenamente.

Si congratula con Eleonora L.e Valeria P. che hanno lavorato bene e in piena autonomia.

Sono passati pochi minuti dopo le 9,00. L’insegnante dice Stop.

-Era difficile!- commenta Stefano- Perché alcuni dialoghi erano simili!

Francesca M. conferma e aggiunge:- Il punto più difficile era all’inizio della seconda pagina.

La maggior parte della classe approva.

Nonostante ciò, posso rilevare che l’attività si è comunque svolta in un clima sereno e disteso.

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Terza fase: la valutazione

1)Somministrare la prova ( compito in situazione)

2)Analizzare le risposte e i comportamenti degli alunni

3)Valutarli

Classi 4^ Scuola Primaria

Data: aprile 2008

Classe 4^

Materiale:

1) scheda strutturata del testo:” Sofia nel Paese dei Giganti”

2) scheda strutturata della procedura per il lavoro di gruppo

3) schede strutturate di comprensione( questionari)

Organizzazione: attività di cooperative learning ( formazione di gruppi eterogenei casuali)

Autosservazione:

-clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-gruppo: (concentrazione, collaborazione, sicurezza operativa, rispetto dei tempi, espressività, correttezza compito, comprensione)

-insegnante di classe (atteggiamento, modo di esprimersi richiami, tipo di aiuto)

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Attività: lettura espressiva a più voci (compito in situazione) Procedura

Testo: “Sofia nel paese dei Giganti”

Data:____________________________________ Classe:________________

Gruppo: (scrivere il nome dei componenti e scegliere il ruolo)

1)_________________________ dà voce______________________

2)_________________________ dà voce______________________

3)_________________________ dà voce_____________________

4)_________________________ dà voce _______________________

5)_________________________ dà voce_______________________

6)__________________________ dà voce_______________________

7) _________________________ dà voce________________________

8)__________________________ dà voce________________________

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Operazioni da svolgere:

1)in gruppo, sulla scheda comune

: leggere almeno due volte il testo alternandosi nei vari capoversi, per avere un’idea della storia;

2)in gruppo, sulla scheda comune

: ogni membro, a turno, deve rispondere ad una richiesta, contenuta nelle schede di comprensione (domande e traduzioni), che si trovano allegate alla storia, apponendo la propria firma accanto alle risposte ;

3)in gruppo, sulla scheda comune

: concordare definitivamente il personaggio a cui ognuno darà voce e segnalarlo, colorando con il proprio colore, il quadratino corrispondente, sulla scheda comune della storia (sotto il titolo);

4)lavoro individuale sulla scheda personale di lettura

: individuare la propria parte, le proprie battute, evidenziandole, sempre con il proprio colore;

5)in gruppo, sulla scheda personale

: esercitarsi nella lettura espressiva, a più voci, utilizzando ognuno il testo personale, fino allo stop dell’insegnante.

TEMPO: 60 minuti (45 per la comprensione- 15 per la lettura)

Osservazioni:-espressività (intonazione , rispetto punteggiatura, modulazione voce),

-interpretazione (capacità di calarsi nella personaggio)

-comprensione

Testo narrativo

Sofia nel paese dei giganti

Personaggi : 1) Sofia □ 5) Inghiot t icicciaviva ( gigante) □

2) G.G.G. (Grande Gigante Gentile) □ 6) Narratore 1 (pr ima parte) □

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3) Crocchiaossa ( gigante ) □ 7) Narratore 2 (seconda parte) □

4) Sanguinario (gigante) □ 8) Narratore 3 ( terza parte ) □

Sofia è nel suo caldo lettino, nel dormitorio dell’orfanatrofio, quando sente due mani forti che

l’ afferrano, la sollevano e la trascinano via.

Si ritrova in una caverna dove s’accuccia dietro un tavolo, spaventata, perché l’essere che l’ha rapita non le sembra molto amichevole.

Il rapitore le spiega, nel suo linguaggio strampalato, che quello è il paese dei Giganti.

Lui è il Grande Gigante Gentile. E’ vegetariano e perciò diverso dai suoi colleghi che, di notte, s’ingozzano di popolli, cioè di esseri umani.

Il G.G.G., mentra parla, osserva attentamente la bambina e conclude con tono rassicurante:

-Ora noi si vede che c’è qui di bello.

Sofia gli chiede timidamente:

-Dove sono?

-Questa è la mia caverna.

- Perché mi ha rapito e mi ha portato qui?- continua.

- Perché tu mi ha visto. Se uno vede un gigante, uno o una, deve essere portato via presti presti.

E Sofia:

- Perché?

- Perché popolli non crede in giganti, no? Popolli non pensa che giganti esiste.

Sofia replica:

-Io sì!

Il Grande Gigante Gentile le spiega:

-Ah! Ma solo perché tu mi ha visto. Se io non ti pizzicava, tu andava in giro con le tue zampette a canterellare la notizia nelle teglievisioni che tu ha visto un gigante e poi comincerà in tutto il mondo una caccia al gigante e tutti i popolli sfrucuglierà in cerca di me e mi metterà in uno zoo con quel po’ di ippopot’amo e di cocodrindillo.

-E allora cosa mi capiterà adesso?- piagnucola la bambina.

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-Tu starà qui con me per il resto della tua vita.

-Oh, no!

-Oh, sic! E adesso io ha fame!

Sofia , ansimando agitata, lo supplica:

- Ti prego, non mi mangiare !

Il G.G.G. con una risata, simile ad un boato, le risponde:

-Solo perché io è un gigante, tu pensa che io è un disgustoso cannibale? No!

-Oh, meno male.- parlotta tra sè Sofia.

-Sì, tu è fortunata. Se uno degli altri giganti ti ha svista, lui ti crocchiola in uno sbrodolo di boccone. E gli ossetti, criz, croz, craz. E gulp, gulp, fatto!

La piccola, sempre più spaventata, s’informa:

-Gli altri giganti? Vuol dire che ce ne sono altri?

-Certo! Questo è il Paese dei Giganti- le comunica G.G.G. sollevandola – Guarda là, picciotta e vedrà una cosa che ti schizza via il cervello!

E la porta all’ingresso della caverna.

Insieme guardano fuori dove si vedono dei giganti che ciondolano pesantemente. Sembrano minacciosi ed affamati. Grugniscono e si ringhiano l’un l’altro, di tanto in tanto.

Si fanno riconoscere man mano che il G.G.G. da lontano li saluta.

Sofia, sempre più agitata, esclama:

-Ahia, ahia!

-Tu strabuzza adesso, eh!- sogghigna G.G.G.

-Che diavolo stanno facendo?- vuole sapere ancora la bambina.

- Niente, loro striscica e strascica aspettando la notte. Poi se ne andrà galoppando dove i popollani vive, in cerca di babbini da ingorguzzolare per la cena.

- Dove?- s’informa Sofia.

- In tutto il mondo.- risponde scocciato il Grande Gigante Gentile.

Nel contempo, in lontananza, si sente uno dei feroci giganti che dice:

-Io sogna di galoppare in Spagna per ingorguzzolare qualche squizzito spaniolino.

G.G.G. spiega a Sofia:

-E’ il Crocchiaossa: pensa che i babbini spanioli ha un sensuoide profumo di olio.

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- Possibile.- afferma la bambina.

Intanto il Crocchiaossa urta l’Inghiotticicciaviva che ringhia minaccioso e lo colpisce mentre il primo si para la testa con le braccia per schivare i suoi colpi.

A quella vista Sofia chiede curiosa:

-Chi è quello grosso e feroce?

-L’Inghiotticicciaviva!- le risponde il Grande Gigante mentre il nominato dice con voce cupa:

-E io sogno che schiaccia fra i denti un pugnotto di babbini di Wellington.

Sofia chiede:

-Dov’è Wellington?

G.G.G. la canzona spiegandole:

-Tu ha le pigne in testa. Wellington è in Nuova Zelanda.

-Di che sanno i bambini di Wellington?- continua lei.

- Di generale inglese, chiaro!

-Ma che sapore hanno i generali inglesi?- insiste Sofia.

- Di baffo con pomata.- chiarisce il gigante.

Sofia scoppia a ridere:

-Ah, ah, ah!

Intanto un altro gigante, il Sanguinario, fa sapere:

-Io potrebbe mazzare qualche babbino inglese!- gli altri giganti ruggiscono per approvare.

-Inglese?- chiede Sofia.

- E’ il San Quinario. Lui pensa che i babbini inglesi ha uno stupendo sapore di plum-cacca.- spiega G.G.G.

- Non credo di capire quello che intende.

Allora il Gigante Gentile taglia corto;

-Intende, non è importante. Io non può essere giusto sempre. Molto spesso io è ingiusto.

All’improvviso scoppia una rissa tra i giganti che grugniscono e si spingono, litigando su dove andare.

Velocemente G.G.G. afferra Sofia dicendole:

- E’ meglio che noi si torna. Tu farà una fine scapricciante se uno di loro butta un pupillo su di te. Ti ingollerà come un tiramigiù, tutto in un gluch.

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E, una volta nella caverna, continua rassicurandola:

- Così , qui tu è salva.

Scheda per la comprensione del testo: “Sofia nel paese dei giganti”

Rispondete alle seguenti domande( ogni membro del gruppo deve rispondere, ad almeno una domanda, autonomamente, apponendo la propria firma accanto alla risposta).

1) Chi rapisce Sofia e dove la porta?

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3) Perché ha rapito Sofia?

______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

4)Perché il Grande Gigante Gentile ritiene che è più sicura nella sua caverna?

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5) Cosa fanno i suoi colleghi giganti di notte?

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6) Chi è Crocchiaossa e che cosa sogna di mangiare?

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7) Chi è Inghiotticicciaviva e cosa desidererebbe mangiare?

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8)Chi è il Sanguinario e qual è il suo sogno?

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9)Secondo voi come finirà la storia?

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Comprendere e tradurre

Testo: “Sofia nel Paese dei Giganti”

Questo è il linguaggio strampalato del Paese dei Giganti, spiegate il significato delle seguenti espressioni traducendole in italiano corretto.( Ogni membro del gruppo deve tradurre almeno un’espressione, apponendo la propria firma accanto alla traduzione)

1)“ Se uno vede un gigante deve essere portato via illico presti presti.” “ Popolli non crede che giganti esiste”

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2)“Se io non ti pizzicava, tu andava con le tue zampette a canterellare la notizia nelle teglievisioni che tu ha visto … e tutti i popolli sfrucuglierà in cerca di me e mi metterà in uno zoo con quel po’ di ippopot’amo e di coccodrindrillo.”

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3)“Se uno dei giganti ti ha svista, tu ti crocchiala in uno sbrodolo di boccone”

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4)“Loro striscica e strascica aspettando la notte, poi se ne andrà galoppando dove i popollani vive in cerca di babbini da ingorguzzolare per cena.”

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5)“Io sogna di galloppare in Spagna per ingorguzzolare qualche squizzito spaniolio.”

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6)“Pensa che i babbini spanioli ha un sensuoide profumo di olio”

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7)“Tu ha le pigne in testa”

“Pensa che i babbini inglesi ha uno stupendo sapore di plum-cacca”

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8)“E’ meglio che noi si torna. Tu farà una fine scapricciante se uno di loro butta un pupillo su di te. Ti ingollerà come un tiramigiù, tutto in un gluck”

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Attività: lettura espressiva a più voci (compito in situazione)

Lavoro di gruppo: leggete ad alta voce, dando espressività alla vostra voce, con l’aiuto dei segni di punteggiatura e interpretando, ognuno, il personaggio scelto, immedesimandosi in lui, nel suo carattere , da rendere con voce chiara, forte, lenta e adatta al vissuto.

Osservazione alunni

Autosservazione

Materiale:

1) scheda del testo:” Sofia nel Paese dei Giganti”

2) scheda procedura per il lavoro di gruppo

3) schede di comprensione

Organizzazione:

formazione di gruppi eterogenei per capacità, casuali, in base all’ordine alfabetico: 2 gruppi di 7 elementi e 1 di 8.

Osservazione:

- clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-gruppo: (concentrazione, collaborazione, sicurezza operativa, rispetto dei tempi, espressività, correttezza compito, comprensione)

-insegnante di classe (atteggiamento, modo di esprimer richiami, tipo di aiuto)

Prima di iniziare l’attività concordiamo insieme gli elementi e i criteri che saranno oggetto di valutazione e utili all’autovalutazione degli altri compagni e alla valutazione dell’insegnante, sia per quanto riguarda le dinamiche di gruppo che la prova di lettura espressiva a più voci.

Inizio, poi, l’attività suddividendo i bambini in tre gruppi; ogni gruppo fa capo ad un coordinatore.

1) Il primo gruppo è coordinato da Valeria C. (otto membri); 2) il secondo da Serena M. (sette membri); 3) il terzo da Stefano T. (sette membri).

Tutti i gruppi prendono posto nelle postazioni assegnate, all’interno dell’aula.

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Decido di far leggere, per prima cosa, la procedura che indica le operazioni e le attività da seguire nell’ordine indicato dalla scheda.

Avviso che al termine della presa visione verranno forniti i materiali riferiti al testo da leggere a più voci e alle schede di comprensione.

Noto un clima di entusiasmo e serena attesa.

Il primo e il secondo gruppo iniziano curiosi la lettura comune della procedura . Tutti sono sul foglio.

Nel terzo gruppo un membro, Francesca N., richiama subito la mia attenzione in quanto non collabora: si dondola sulla sedia, la porta all’indietro, sbuffa e si lamenta. Decido di intervenire richiamandola alla compostezza e la invito ad avvicinarsi per comprendere insieme agli altri le operazioni da seguire.

Lei smette di dondolarsi, ma continua ad evidenziare un atteggiamento di distacco fingendo di ignorare il gruppo.

Al termine della lettura i coordinatori chiedono di poter avere le schede per procedere. Mi affretto a fornirle e intanto continuo ad osservare Francesca che si solleva sulla sedia mettendosi in piedi in modo scomposto e pericoloso. Gli altri notano la sua posizione e la invitano all’ordine; si stizziscono perché continua a parlare e lagnarsi. Siccome persiste nel suo atteggiamento oppositivo e di disturbo, senza ragione e non si decide a smettere, intervengo di nuovo per fornire un aiuto al capogruppo e per dare alcuni chiarimenti sulla procedura.

Noto che Francesca si avvicina per ascoltare meglio.

Intanto gli altri due gruppi lavorano con grande attenzione e volontà di fare. Il clima è sereno. Sembrano non avvedersi di ciò che succede nel terzo gruppo. Qualcuno si diverte e ride alla lettura del testo in comune. Mi meraviglio che anche il volume e il tono delle voci siano adeguati al compito da svolgere: riescono a consultarsi bisbigliando.

Dopo un po’ l’atmosfera si fa più tranquilla anche nel terzo gruppo dove Francesca alterna momenti di attenzione ad altri di disinteresse. Pretende di avere il ruolo che vuole senza neanche conoscere il contenuto del testo.

Giro per gli altri due gruppi dove si avverte un aumentato grado di interesse e concentrazione; l’ ilarità è contenuta; alcune battute del testo fanno divertire alcuni elementi del primo gruppo che si consultano e commentano tra di loro alcuni termini, prima di controllare sul vocabolario.

Anche Francesca N. e i suoi compagni di gruppo ora mostrano di divertirsi e, tutti sembrano meno infastiditi dal comportamento della compagna, dando dimostrazione di curarsi di più della storia e di essersi dimenticati di lei. Sembra ritornata la calma. Francesca addirittura cambia di posto posizionandosi con la sedia vicino al coordinatore: sembra più partecipe.

Nel gruppo di Serena, Eleonora L . e Francesca M. sembrano distaccate, ma poi si riavvicinano. Manuela D. C. , nel gruppo di Valeria C., sembra gradire molto la storia, perché ride; una sonora risata proviene anche dal terzo gruppo.

Il clima di divertimento si protrae; molti fanno commenti sui personaggi e prendono e concordano i ruoli. Il testo sembra incontrare il loro gradimento.

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Li invito ad accelerare i tempi e a concludere la fase di comprensione.

Il primo gruppo è molto organizzato. C’è grande concordia e rispetto tra i vari componenti. In classe si ode solo un leggero bisbiglio.

Ad un certo punto Stefano T. (terzo gruppo) richiama la mia attenzione e mi invita a prendere visione della loro scheda di traduzione, perché Francesca N., nel passaggio del foglio lo aveva sciupato, inoltre continua a non attenersi alle regole, non partecipa alle decisioni e non rispetta le consegne.

Lo invito a prodigarsi di nuovo per convincerla a fare qualcosa, ma dopo alcuni inutili tentativi mi si avvicina riferendomi che i componenti del gruppo si sono spazientiti per il comportamento della compagna che persiste nella sua azione di disturbo con sbuffi e prese di posizioni di rifiuto, perciò non riescono a concentrarsi serenamente; tutti si lamentano.

Prendo atto, ma non intervengo, fino a quando, insieme, non mi fanno presente di dover essere spesso costretti a modificare i loro piani per via dei continui capricci, volubilità e non rispetto degli accordi di Francesca.

Considerato il tempo decido di intervenire cercando di far notare alla bambina che il gruppo non può funzionare bene se lei si rifiuta di collaborare e a mutare continuamente gli accordi e la invito a prendere una decisione definitiva: partecipare al lavoro o fare un’altra attività (la conosco e so che deciderà per continuare), infatti si sistema meglio sulla sedia e si rivolge al gruppo che la osserva, ma subito dopo comincia a piangere sconsolata e chiede di andare al bagno dove si attarda molto.

A questo punto consiglio gli altri componenti del gruppo di procedere senza di lei, ricordando loro che sta quasi per scadere il tempo della fase di comprensione e li invito a prevedere due prove di lettura: una con la partecipazione di Francesca e una senza. Decido di prolungare il tempo di questa fase, anche se il gruppo di Serena ha già consegnato le schede comuni e si è già organizzato per la verifica finale .

La stessa cosa avviene nel gruppo di Valeria C.

Tutti sembrano soddisfatti del lavoro e delle parti che hanno concordato di interpretare e si mostrano desiderosi di cimentarsi nella prova.

Li vedo leggere con grande passione, consigliandosi l’un l’altro.

Nel gruppo di Serena, ad un tratto, alcuni componenti si lamentano con Eleonora D. che, involontariamente, ha staccato uno dei fogli personali di Arianna. Tutto rientra in breve tempo.

Contemporaneamente sento Stefano T. che batte le mani perché Francesca ha finalmente accettato un ruolo dopo tanti tentativi: lo avevo visto, infatti, prodigarsi, come tutti gli altri, per andare incontro ai desideri della bambina, convincendola a partecipare alla prova e lei aveva finalmente accettato la parte di terzo narratore.

Anche loro cominciano quindi l’esercitazione di lettura espressiva con grande attenzione.

Dopo un po’ tutti i gruppi dichiarano di essere pronti per l’esibizione, pertanto do lo stop alla fase di preparazione e li invito ad attendere.

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Il primo gruppo a cimentarsi nella lettura a più voci è quello di Serena che prima di farlo presenta tutti i ruoli dei suoi lettori. Gli altri gruppi, in silenzio, fanno il pubblico.

Al termine della performance il gruppo riceve un forte applauso. Tutti sembrano apprezzare l’espressività e l’intonazione della maggior parte dei componenti e giudicano buona anche l’interpretazione, anche se evidenziano che alcuni ruoli forse non erano stati ben concordati. Inoltre viene riconosciuto che la lettura della parte del G.G.G. non è stata sempre adeguata nella fluenza in quanto la lettrice ha esitato su alcune parole.

Il secondo gruppo si esibisce dopo la ricreazione. Anche Valeria presenta prima i suoi personaggi.

La loro lettura è eccellente da parte di tutti i componenti del gruppo, sia come espressività che come interpretazione. Fanno sapere di aver deciso i ruoli anche in base alle caratteristiche vocali dei componenti del gruppo.

Il coordinatore del terzo gruppo anticipa che Matteo darà voce a due personaggi perché Francesca N. è stata accontentata ed ha ottenuto la parte del non previsto e non necessario terzo narratore, anche se non era proprio quella che desiderava. La loro esibizione calamita particolarmente l’attenzione del pubblico, tanto che al termine della loro lettura, perdura per un po’ un silenzio di sbigottimento, seguito subito dopo da un applauso e dalla lode generale. Tutti sono d’accordo nel ritenere la verifica eccellente.

Gli altri gruppi concordano nel ritenere la loro performance tale, in quanto tutti i lettori sono riusciti a calarsi nei vari personaggi modulando le voci con molta espressività.

Notavo con mio grande piacere che Francesca N. non era riuscita a destabilizzare completamente il gruppo con le sue azioni di disturbo, il suo persistente rifiuto alla collaborazione, anzi, constatavo con stupore che tutti i componenti erano riusciti, grazie alla loro solidarietà e pazienza, a coinvolgerla costruttivamente nel lavoro. Lei stessa al termine dell’attività esclamava che il racconto le era molto piaciuto e al punto tale che durante la pausa di ricreazione ha inventato addirittura un suo finale, che poi ha letto alla classe, suscitando grande divertimento in tutti e dimostrando di essere entrata nella storia, di aver compreso perfettamente il contenuto del testo. I suoi compagni si sono rammaricati che lei non avesse messo a disposizione prima la sua idea che sarebbe stata utile al gruppo nella fase della comprensione. Lei ascoltava…e poi… commenterà il tutto in un testo successivo

Relazione COMPITO IN SITUAZIONE 26 aprile ’08 (da osservatore interno in 4ª A)

Ore 8,45.

Inizio la spiegazione del compito in situazione, anticipando che è una prova di lettura espressiva a più voci di un racconto molto divertente.

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Si mostrano entusiasti allorché capiscono che si tratta di leggere drammatizzando e soprattutto che devono lavorare in gruppo secondo alcune procedure stabilite che potranno conoscere quando verranno loro distribuite le schede operative.

Chiedo se sono stata chiara nello spiegare il compito e se ci sono interventi per avere chiarimenti a riguardo. Qualcuno alza la mano per sapere se la formazione dei gruppi è libera ed io spiego loro che, vista l’importanza dell’ultima prova, è opportuno lasciare decidere all’insegnante.

Sono tranquilli, composti, silenziosi. C’è un clima disteso e sereno.

Concordo con gli alunni di formare 3 gruppi da 6, più 1 da 7( c’è un assente) e, nello spostare sedie e banchi, cerco di rendere i gruppi il più possibile omogenei per sesso e per livelli di abilità di lettura.

Chiamo A il gruppo a destra, B quello centrale in fondo all’aula, C quello a sinistra e D il gruppo che sta al centro davanti alla cattedra.

Alle ore 9,00 circa distribuisco ad ogni alunno le schede-testo e do venti minuti per la lettura silenziosa, consigliando di leggere almeno due volte tutto il racconto “Sofia nel paese dei giganti”.

Mi siedo alla cattedra e comincio a registrare. Nella classe c’è silenzio per l’alta concentrazione.

Jacopo legge , ma a volte alza lo sguardo per dare un’occhiata in giro. Riprende a lavorare ed intanto giocherella con i capelli.

Davide è immerso pienamente nella lettura; si stiracchia pur non lasciando gli occhi dal testo.

Riccardo già passa alla seconda lettura così come Daniele, Elisa, Pier Luigi e Melissa (quelli che riescono ad osservare perchè non mi sono di spalle)

Alessia legge con attenzione facendo scorrere la matita lungo le righe.

Eleonora, Kevin e Melissa leggono silenziosamente muovendo le labbra e facendo espressioni con il volto.

Alessio porta il segno con l’indice. E’ attento e concentrato. Ora ha finito di leggere la prima volta, sbadiglia sonoramente e passa alle seconda lettura esclamando con un tono di voce non basso:- Oh mio Dio!

Daniele ha terminato anche la seconda lettura e si gira intorno.

Davide bisbiglia qualcosa alla compagna che gli sta accanto, Annalisa , che non gli risponde e allora riprende a leggere giocherellando con la penna e il suo tappo. Non è più concentrato come alla prima lettura.

Il gruppo B ha terminato e comincia a parlare sottovoce.

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Ore 9.20 do lo stop alla lettura silenziosa.

Si sente un leggero vocio, tutti commentano. Pier Luigi e Matteo ripetono qualche passo e sorridono per la parola “inghiotticicciaviva”.

Nel gruppo D già decidono la distribuzione delle parti. Nel gruppo C Cristiano dà indicazioni e tutti lo ascoltano.

Distribuisco il materiale sul quale lavoreranno i gruppi secondo procedure stabilite e indico solo chi deve partire nel dare le risposte per la comprensione e per l’analisi testuale, impartendo un ordine rotatorio per la turnazione.

Tutti iniziano tranquillamente,divertiti e con grande concentrazione.

Il gruppo D si è sistemato a capannello e procede con spirito cooperativo. Annalisa e Riccardo incoraggiano Davide nella sua risposta per la comprensione. Alessia, invece, comunica al gruppo A che sono alla seconda risposta.

Anche il gruppo B lavora disciplinatamente. Ora c’è un disguido sull’interpretazione di un termine “inglese” e Lorenzo viene a chiedermi chiarimenti. Lo invito a trovare e concordare la soluzione all’interno del suo gruppo.

I componenti del gruppo C sono seduti compostamente e per comunicare usano un tono di voce piuttosto alto. Simone e Kevin dicono qualche battuta . Eleonora viene distratta e si unisce ai compagni, conversando e ridendo con loro.

Il gruppo A non è ancora pienamente concentrato: Melissa, Pier Luigi e Mirna si girano intorno per sondare la situazione negli altri gruppi.

Mi alzo e passo fra i banchi. Invito tutti ad essere più solerti, ma senza farsi prendere dall’ansia.

Ricordo loro l’importanza della collaborazione e il rispetto dei tempi di consegna.

Il gruppo B è più avanti nelle risposte e procede con gran affiatamento ed entusiasmo.

Il gruppo A ha già stabilito e concordato i ruoli e qualcuno, mentre aspetta che il compagno scrive, si sta evidenziando con il colore la parte da leggere.

Nel gruppo C non c’è ancora il giusto atteggiamento: mentre il compagno lavora gli altri scherzano e parlano fra di loro di cose non inerenti al compito assegnato.

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Intervengo ricordando a tutti che mancano15 minuti per la ricreazione e che prima di essa i gruppi devono aver terminato i primi quattro comandi dell’’attività.

I gruppi B e D proseguono a gonfie vele . Hanno deciso i ruoli con serenità e stanno pianificando l’esercitazione.

Ora anche il gruppo A si è sistemato a capannello per meglio collaborare e tutti sono concentrati e partecipi.

Elisa e Cristiano del gruppo C cercano di recuperare esortando gli altri a lavorare con serietà e responsabilità e a concordare le parti . Micaela e Simone litigano per la distribuzione dei ruoli. Debbo intervenire per richiamarli alla disciplina.

Lorenzo manifesta il suo rifiuto di continuare a lavorare nel suo gruppo B in quanto offeso dai suoi compagni che, come egli stesso mi viene a comunicare, ritengono che lui non sia efficacemente collaborativo. Senza grandi difficoltà riesco a farlo rientrare a lavorare.

Ora tutti lavorano serenamente e divertiti.

Do lo stop per la ricreazione. Melissa commenta:- E’ proprio bella quest’ultima prova!

Ore 10, 30.

Invitandoli a tenere basso il tono di voce, faccio riprendere l’attività di esercitazione di lettura dando il tempo di 15 minuti.

Nei gruppi B e D si sentono scoppi di risatine qualora il lettore di turno modula la voce per calarsi nel personaggio.

Il gruppo A si esercita con serietà. Il tono di voce è adeguatamente controllato. Sorridono all’interpretazione ora di un compagno, ora dell’altro.

Suggerisco al gruppo C, il più effervescente , la strategia di mettersi a capannello per poter mantenere il giusto tono di voce nell’esercitazione in modo da non dar fastidio agi altri.

Sono le 10,45 e decido di dare altre 5 minuti perché mi dispiace “rompere l’incantesimo”: c’è un clima di classe sereno, tranquillo, laborioso. Tutti si stanno esercitando. C’è un’alta concentrazione ma, allo stesso tempo, si respira un’aria gioiosa. Anche il tono di voce dei vari alunni è adeguato tanto da non creare confusione. Mi diverto ad osservarli e mi fa piacere poter

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annotare che ognuno si sta impegnando con responsabilità e, soprattutto, che c’è un autentico spirito cooperativo.

Intervengo alle 10,55 circa per dare lo stop e far iniziare la prova di lettura a più voci.

Decido di chiedere ad ognuno di loro di scrivere, dietro il proprio copione, delle osservazioni personali sui lettori dei vari gruppi, dando un tempo massimo di 3 minuti al termine di ogni prova lettura.

Comincia il gruppo A e, secondo l’ordine alfabetico, seguono gli altri.

Al termine di ogni prova c’è un applauso spontaneo e sentito.

Vengono apprezzate in particolare la lettura di Alessandro per la voce cavernosa data al Gigante Gentile e quella di Daniele che ha spostato l’accento tonico rendendo così ancora più strampalato il linguaggio del personaggio affidatogli.

Giorgia, Micaela, Gaia e anche Jacopo leggono, recitando, con grande disinvoltura, senza vergognarsi, calandosi perfettamente nei panni dei personaggi e modulando la voce con grande effetto, tanto da essere interrotti da un applauso corale di approvazione.

Anch’io sorrido divertita e , compiaciuta, li lodo applaudendo e sottolineando con la mimica del volto la mia piena soddisfazione.

Le prove sono terminate. Gli alunni si sono comportati benissimo, rispettando il silenzio durante la lettura drammatizzata, senza intervenire né per correggere, né per aiutare il compagno impegnato a leggere. Sono visibilmente emozionati, ma tutti hanno dato prova di essere capaci anche di saper controllare la propria emotività per fare bella figura.

Ecco alcuni loro commenti a caldo al termine dell’attività.

_ E’ stata una verifica per capire se sappiamo lavorare in gruppo.

_ E’ stata una lezione che è servita per sviluppare le nostre conoscenze e metterle insieme a quelle degli altri e anche per socializzare.

_ E’ servita anche per imparare a rispettare i tempi, le regole e il silenzio.

_...per imparare a modulare la voce con toni diversi in base al personaggio e alla situazione.

_Mi è piaciuto tanto lavorare in gruppo, perché non rimaniamo così?

L’entusiasmo e la ricaduta positiva di questa esperienza sugli alunni si può evincere anche dal testo, assegnato loro per casa, che conservo insieme ai materiali- prove del prog

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Terza fase: la valutazione

Classi 4^ - Scuola Primaria Centobuchi

Lavoro di gruppo: ogni componente deve leggere ad alta voce, dando espressività alla voce, con l’aiuto dei segni di punteggiatura e interpretando, ognuno, il personaggio scelto, immedesimandosi in lui, nel suo carattere , da rendere con voce chiara, forte, lenta e adatta al vissuto.

Data: Centobuchi, 22 aprile 2008 Ora: 9.00/10,45 INS. : Tormen Norma Classe 4^B

Materiale:

1) scheda del testo:” Sofia nel Paese dei Giganti”

2) scheda procedura per il lavoro di gruppo

3) schede di comprensione

Organizzazione:

formazione di gruppi eterogenei, casuali (seguendo l’ordine alfabetico): 2 gruppi di 7 elementi e 1 di 8

Osservazione:

- clima di classe (interesse, attenzione, concentrazione, tipo di partecipazione)

-gruppo: (concentrazione, collaborazione sicurezza operativa, rispetto dei tempi, espressività, correttezza compito, condivisione materiali comprensione)

-insegnante di classe (atteggiamento, modo di esprimersi, richiami, tipo di aiuto)

Somministrazione prova: compito un situazione

Prima di iniziare l’attività concordo con i bambini gli elementi e i criteri che saranno oggetto di valutazione e utili all’autovalutazione degli altri compagni ed alla valutazione dell’insegnante.

Viene deciso che gli elementi riguarderanno:

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1) il gruppo e i suoi componenti in relazione al:

-comportamento globale e dei singoli (tende ad isolarsi, cerca gli altri, si mimetizza, si rivolge soprattutto all’adulto)

-rapporto con i materiali (è incerto o deciso nel prenderli, li abbandona, li passa da uno all’altro, li usa con concentrazione, li trasforma, non sa che fare, tende ad imitare qualcuno, è in posizione decentrata);

-tipo di partecipazione in relazione alle relazioni:1) con i compagni (attiva – passiva; collaborativa – oppositiva; leader – gregario); 2)con gli insegnanti (provocatorio, collaborativo)

-rispetto delle abilità sociali (rispettare il turno d’intervento per prendere la parola, parlare sottovoce, condivisione, rispetto tra i componenti);

-rispetto dei tempi: svolgimento di attività con pause, dispersione, continuità, attesa che qualcuno organizzi i tempi, ritmo, adattamento a quello altrui.

2) il compito: comprensione (schede di comprensione); lettura: intonazione, espressione, interpretazione.

Criteri di valutazione del compito e della lettura degli alunni (concordati)

Eccellente: senza errori, veloce e scorrevole, con alta espressività e ottima comprensione e interpretazione.

Buono: buona intonazione, lenta ma scorrevole,non sempre espressiva, con buona comprensione del testo e adeguata interpretazione.

Mediocre: con scarsa aderenza al contesto e intonazione, lenta, con frequenti esitazioni, poco espressiva, incerta nella comprensione.

Criteri di valutazione delle dinamiche di gruppo(concordati)

Eccellente:partecipazione attiva, rispetto abilità sociali, dei tempi, condivisione dei materiali, capacità collaborative.

Buono: alterne fasi di partecipazione e collaborazione, adeguata condivisione dei materiali, adeguato rispetto delle abilità sociali e dei tempi di completamento dei compiti.

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Mediocre: parziale livello di partecipazione, collaborazione, condivisione dei materiali e rispetto delle abilità sociali.

Valutazione finale e considerazioni

Nel momento della valutazione collettiva i bambini hanno fatto rilevare sorprendenti doti di obiettività e rigore sia nel giudicare la lettura, sia il lavoro di gruppo. Al termine dell’ attività, prima della valutazione finale, nel forum di classe, ogni performance è stata sottoposta ad una riflessione critica, molto costruttiva e condivisa. I giudizi sono stati i seguenti:

-Primo gruppo: buono ( sia per la lettura che per le dinamiche di gruppo)

-Secondo gruppo: eccellente (lettura e gruppo)

-Terzo gruppo : eccellente (lettura); mediocre (dinamiche di gruppo)

SCHEDA DI OSSERVAZIONE

Data: 10 aprile 2008 Ora: 10.35-12.35 Osservatori: Curatola Adelaide in classe IV C

Mauloni Liliana

Carlone Gabriella

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Clima di classe

(Alunni ed insegnante)

Attività: Ascolto di voci diverse da quella dell’insegnante e comprensione

Inizialmente l’interesse, l’attenzione, la concentrazione, la partecipazione degli alunni sono risultati ottimi. Essi hanno cercato di rispettare i tempi ed hanno prodotto degli elaborati abbastanza corretti, tranne qualche eccezione, non ricorrendo all’aiuto dell’insegnante, che ha previamente spiegato la prova e la sua importanza, in maniera pacata, chiara e sintetica, senza dover richiamare nessuno. L’unica raccomandazione agli alunni è stata la richiesta di attenzione e concentrazione.

In seguito un alunno diversamente abile ha disturbato la suddetta prova e le altre con “versi” ed interventi molesti ed inopportuni.

Attività: Lettura dell’insegnante ed ascolto, con comprensione scritta “a tempo”, da parte degli alunni

L’insegnante ha eseguito una breve e concisa spiegazione, con qualche domanda di comprensione di ciò che ci si attendeva dalla classe dopo la lettura di ogni sequenza in cui era stato diviso un brano narrativo. La lettura di quest’ultima è stata ben scandita e molto espressiva. Gli alunni hanno dimostrato massimi interesse, attenzione e concentrazione; inoltre, il tipo di partecipazione è stato attivo.

Attività: Lettura silenziosa e comprensione

L’insegnante ha letto le consegne in modo chiaro e preciso; gli alunni sono stati attenti e hanno partecipato attivamente, ma hanno preferito rivolgerle qualche domanda di comprensione sui termini sconosciuti, piuttosto che ricorrere al dizionario. Alcuni hanno cercato di guardare i fogli dei compagni, altri si sono comunicati i risultati del compito, altri ancora hanno chiesto conferma al vicino. Qualcuno, forse per liberarsi dell’ansia della prova, ha circolato nell’aula dopo il completamento del lavoro. I tempi di esecuzione sono stati diversi per tutti.

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Attività: Lettura espressiva a più voci alte

L’insegnante ha eseguito una lettura chiara, semplificata ed esplicativa del compito richiesto, ma ha dovuto ripetere più volte la spiegazione, perché alcuni alunni si sono mostrati incerti nella comprensione di esso. Altri, pur restando seduti al loro posto, sono stati distratti ed alquanto eccitati, probabilmente a causa dell’ora di esecuzione, cioè dopo la ricreazione. Comunque, avviata l’attività, l’intonazione è risultata la seguente: un gruppo ha raggiunto risultati ottimi, un altro ha saputo interpretare la propria parte in modo abbastanza buono, mentre i rimanenti non hanno svolto il lavoro in maniera pienamente sufficiente per la disattenzione.

SCHEDA DI OSSERVAZIONE

Data: 17 aprile 2008 Ora: 10.35-12.35 Osservatori: Curatola Adelaide in classe IV C

Mauloni Liliana

Carlone Gabriella

Clima di classe

(Alunni ed insegnante)

Attività: Lettura espressiva, individuale e a più voci, giocando con l’intonazione adatta alla situazione

L’insegnante ha spiegato in maniera particolareggiata e chiara, senza influenzare minimamente la classe sulla “giusta” intonazione.

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L’attenzione generale degli alunni è risultata buona. Pochi di loro, circa quattro, si sono distratti durante la spiegazione.

Sono state somministrate prove individuali e a più voci.

La valutazione generale è risultata la seguente: alcuni non hanno saputo adattare il tono giusto alle frasi delle diverse situazioni; altri, pur con incertezze, hanno conseguito un risultato positivo; altri ancora hanno mantenuto un tono uniforme senza modulare l’intonazione.

Attività: Lettura silenziosa e comprensione, completando le parti dialogate

L’insegnante ha spiegato che nel brano dato mancavano delle parole che si trovavano in alcune nuvolette da ritagliare e da inserire nel posto giusto, dopo una lettura attenta e dettagliata del testo, in silenzio. Gli alunni si sono mostrati molto interessati e incuriositi; infatti, hanno ritagliato subito le parti da inserire e hanno letto la storia. C’è stato, purtroppo, l’alunno diversamente abile che ha rallentato il lavoro dei compagni. C’è stato pure chi ha sottovalutato la prova e si è distratto, giocando, parlando e sperando di poter usufruire delle fatiche altrui. Una situazione significativa è che anche i migliori hanno cercato conferme presso i vicini per timore di sbagliare e di essere giudicati male.

SCHEDA DI OSSERVAZIONE

Data: 24 aprile 2008 Ora: 10.35-12.35 Osservatori: Curatola Adelaide in classe IV C

Carlone Gabriella

LAVORO A GRUPPI (COOPERATIVE LEARNING): 3gruppi di 6, 1 gruppo di 7 alunni

MATERIALE: 1) Scheda di procedura per il lavoro di gruppo

2) Scheda del testo: “Sofia nel Paese dei Giganti”

3) Scheda di comprensione

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ORGANIZZAZIONE: Formazione di gruppi eterogenei per capacità

OSSERVAZIONE

Clima di classe: Interesse molto forte; buon grado di attenzione e di concentrazione; partecipazione attiva ed entusiastica. L’alunno diversamente abile non ha affrontato la prova , perché non adatta alle sue capacità.

Clima di gruppo: 1) Concentrazione: Ottima concentrazione e rispetto reciproco nell’assegnazione

dei ruoli.

2) Sicurezza operativa: Qualche alunno nei vari gruppi ha espresso incertezza ri-

guardo la lettura del testo (testo teatrale ricco di espressioni desuete).

3) Comprensione testo: Il testo è stato letto ed esaminato con una certa vivacità

da parte di tutti, a causa del linguaggio particolare con il quale è stato scritto.

Alcuni hanno incontrato difficoltà nel capire qualche termine, chiedendone

la sua spiegazione, altri hanno agito con superficialità ed altri ancora hanno

affrontato il compito seriamente.

4) Rispetto dei tempi: I tempi non sono stati rispettati completamente per la

complessità del compito e poiché gli alunni non erano abituati a lavorare in

“cooperative learning”. Comunque, leggere con espressività a più voci ha in-

teressato la maggior parte della classe, che non è stata richiamata con assi-

dua frequenza, a differenza degli altri pochi disturbanti.

5) Espressività: Due gruppi hanno letto con maggiore espressività mentre gli

altri due si sono dimostrati meno espressivi.

6) Correttezza compito: Gli elaborati sono risultati come il punto precedente,

cioè alcuni sono stati più precisi e corretti, altri meno.

Insegnante di classe: Ha avuto un atteggiamento paziente e garbato; un modo di esprimersi chiaro, semplice ed efficace.

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Quarta fase: la riflessione

1)Riflettere su ciò che è stato fatto: le tipologie delle azioni didattiche, le modalità, i tempi messi a disposizione, le questioni più evidenti…

2)Analizzare il comportamento docente: atteggiamenti, tipi di aiuto, gratificazioni, punizioni, costanza umorale, messaggi indiretti…

3)Individuare gli obiettivi di apprendimento che sono stati indirettamente sollecitati con le attività proposte( ciò aiuta a collegare gli obiettivi di apprendimento con il traguardo di sviluppo delle competenze)

Commenti conclusivi sull’esperienza

Punti di forza:

Riguardo ai bambini:

Gli accordi e le anticipazioni, preliminari al compito, sugli aspetti da osservare e sui criteri di valutazione da usare, favorivano l’attenzione al compito, miglioravano le performance e i tempi di esecuzione e predisponevano ad una maggiore accettazione del giudizio dei compagni e insegnanti;

le osservazioni hanno favorito la concentrazione nelle prove e migliorato il comportamento in quelle successive, soprattutto se rese, poi, manifeste;

i momenti di brainstorming, i forum attivati e le conversazioni guidate, all’inizio e alla fine delle varie attività hanno favorito la circolazione e la condivisione delle idee, migliorato le capacità critico-riflessive sui testi, comportamenti, abilità sociali, motivato al confronto;

Riguardo gli insegnanti:

ha favorito lo scambio delle conoscenze tra gli insegnanti dei vari ordini di scuole. c’è stato maggior rigore nella progettazione, nella scelta delle procedure e nella

predisposizione dei materiali;

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i momenti di forum hanno migliorato la conoscenza dei bambini l’osservazione e la riflessione che seguivano le attività svolte permettevano di

migliorare e calibrare maggiormente quelle successive; considerando l’alto indice di gradimento espresso dagli alunni per le attività,

pensiamo che le azioni intraprese abbiano stimolato maggiormente gli alunni, motivandoli

il percorso “all’indietro” (partendo dal traguardo), ci ha permesso di focalizzare gli interventi, sollecitando gli obiettivi di apprendimento collegati allo stesso traguardo

abbiamo riscontrato più attenzione e meticolosità da parte dell’insegnante, nel programmare e predisporre i materiali

positiva è stata la condivisione dell’esperienza in un team di docenti.

Punti deboli:

tempi di applicazione troppo ristretti per la scelta e per la preparazione dei materiali strutturati, per l’applicazione delle attività e per l’attivazione di forme di comunicazione, collaborazione e condivisione di idee e percorsi, ottimali di gruppo;

il periodo individuato per l’attuazione (aprile ), si è rivelato troppo denso di attività curricolari, extracurricolari e di iniziative di fine anno, che non hanno permesso ai soggetti ineressati di vivere l’esperienza con la giusta serenità e di canalizzare al meglio le energie;

l’osservazione non è stata sempre possibile per via delle modalità organizzative scolastiche odierne che prevedono scarsi momenti di contemporaneità;

c’è stata difficoltà a conciliare orari, tempi, spazi per gli incontri di gruppo disciplinari eterogenei, a causa della verticalità riferita agli ordini di scuole e alle classi coinvolte e

per condividere idee, comunicare e relazionarsi in modo costruttivo;

è emersa la difficoltà di auto osservarsi, dato che, durante l’attività, l’insegnante seguiva gli alunni e i loro comportamenti

la prova non può considerarsi esaustiva per verificare il raggiungimento del traguardo.

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Laboratori di Ricerca-Azione in situazione:

Esempio di applicazione per la matematica

APPRENDIMENTI E COMPETENZE- PROGETTO DI RICERCA-AZIONE

CLASSI PRIME SCUOLA PRIMARIA

IDEAZIONE

Traguardo scelto: “riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini matematici, spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati.”

ATTIVITA’ DA PROPORRE:

1- Conversazione guidata per cercare situazioni problematiche nella realtà

- porre domande finalizzate all’osservazione degli oggetti e delle persone presenti in classe

- far osservare anche le forme degli oggetti

- porre domande

- provare a trovare le risposte

- esprimere congetture e provare a verificarle

- ogni bambino inventa uno o più problemi e li “ racconta” all’insegnante

- l’insegnante ascolta, consiglia, aiuta a formulare il testo oralmente

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2- Lavoro di gruppo

- disporre gli alunni in gruppi di 4 o 5 - proporre la ricerca di una situazione problematica dalla realtà dell’aula o

dall’osservazione di una scheda illustrata - porre alcune domande-stimolo - chiedere agli alunni di scegliere una situazione problematica insieme ai compagni - chiedere agli alunni di scrivere su un foglio la situazione problematica scelta - l’insegnante legge i problemi scritti da ogni gruppo a tutta la classe

Comportamenti attesi:

- curiosità

- interesse e partecipazione - rispetto delle regole nella conversazione - rispetto delle opinioni altrui - rispetto dei compagni - attenzione e concentrazione - capacità di individuare situazioni che esprimono un problema - capacità di sapersi porre domande coerenti con la situazione espressa - saper trovare le risposte adatte - saper scrivere il testo di un problema

Verifica: predisporre una o più schede illustrate dalle quali gli alunni dovranno ricavare e scrivere il testo di una situazione problematica .

Tempi: da definire

3- rappresentare graficamente e poi con l’operazione aritmetica la soluzione del problema

- l’insegnante chiede all’alunno di rappresentare una situazione problematica data, con uno dei diversi schemi grafici ( retta numerica, diagrammi di Venn, diagrammi a blocchi ), sul quaderno e di tradurla in operazione aritmetica

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- rileggere la domanda per formulare la risposta ( prima collettivamente a voce, poi singolarmente per iscritto )

Comportamenti attesi:

- attenzione e concentrazione - interesse - saper lavorare in silenzio - saper lavorare autonomamente - saper individuare le informazioni e la domanda - saper rappresentare la situazione problematica con uno schema (diagrammi di Venn) - saper tradurre lo schema con un’operazione aritmetica - saper formulare una risposta coerente con la domanda

Verifica: si proporrà un problema da risolvere autonomamente in forma scritta con la rappresentazione grafica e l’operazione.

Tempi: da concordare

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ATTUAZIONE

Martedì 8 aprile 2008

Ho spiegato alla classe il lavoro che avremmo svolto, cioè inventare situazioni problematiche reali con gli oggetti o le persone reali che si trovano nell’aula, nella scuola, nel giardino. Ho detto che è importante non creare confusione, ma parlare uno alla volta, essere attenti a ciò che dicono i compagni…

Osservazione alunni

I bambini disposti uno a fianco all’altro iniziano subito ad inventare problemi con molto interesse e partecipazione, tutti vogliono parlare alzando la mano.

Inventano situazioni problematiche reali con addizioni e sottrazioni.

Partecipano tutti con entusiasmo.

C’è ordine nella conversazione

Ragionano per trovare le domande giuste alla situazione problematica espressa.

Emergono ragionamenti interessanti.

A volte (inizialmente ) qualcuno dà la risposta insieme alla domanda.

Gli alunni dimostrano di aver capito che senza tutte le informazioni necessarie il problema non può essere risolto.

La maggior parte dei bambini continua ad intervenire inventando una situazione problematica dietro l’altra.

Due alunni hanno difficoltà a formulare il testo giusto ed è necessario il mio intervento.

Alcuni alunni, dopo essere intervenuti più volte, quando do la precedenza a chi non è ancora intervenuto si distraggono giocherellando, poi riprendono la conversazione con problemi interessanti.

Un bambino che disturba e sembra non essere attento interviene molto e in modo corretto, mentre due bambine molto timide e molto attente (anche se molto “brave”) non riescono ad intervenire senza la mia sollecitazione.

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Autosservazione

Dopo la spiegazione iniziale di circa dieci minuti sul lavoro da svolgere e sulla sua importanza ho dato molto spazio agli interventi degli alunni.

Sono intervenuta per dare la precedenza a chi aveva alzato prima la mano, in alcuni casi per far formulare la domanda in modo coerente con il testo, per spostare (ad un certo punto) l’attenzione su argomenti diversi; es. colori, forme, differenza… Poche volte ho richiamato alcuni bambini che parlavano e ridevano tra di loro.

I miei interventi sono stati quasi sempre domande per stimolare il bambino a ragionare in modo corretto, per incuriosire tutta la classe su un determinato quesito…

Giovedì 10 aprile e mercoledì 16 aprile 2008

Il lavoro consiste nell’inventare problemi osservando una scheda illustrata, seguendo la consegna della scheda.

La scheda assegnata il primo giorno rappresenta una classe di alunni seduti sui banchi e si chiede di colorare la scheda, poi inventare un problema sul numero degli alunni, un altro sul colore dei loro capelli, un altro ancora sugli oggetti disegnati sopra ai banchi.

La scheda assegnata nella seconda prova rappresenta una giornata al mare e si chiede agli alunni di inventare tante situazioni problematiche osservando la scena illustrata.

Scena educativa

Gli alunni sono disposti in gruppi di 4 0 5 ; i gruppi sono formati da elementi eterogenei in modo da essere bilanciati per capacità, per vivacità…

Autosservazione

Ho spiegato il lavoro da svolgere, l’importanza della collaborazione nel gruppo, della concentrazione e dell’impegno nell’attività.

Insieme agli alunni si è stabilito di valutare, alla fine, il lavoro dei vari gruppi: ogni gruppo deve dare la valutazione a se stesso e a tutti gli altri gruppi. Si è deciso di valutare i problemi inventati da ogni

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gruppo per la coerenza del testo e della domanda, per la presenza delle informazioni giuste e della domanda, per l’originalità e la quantità delle situazioni problematiche.

Dopo la valutazione dei gruppi si passa alla valutazione dei singoli componenti del gruppo: ognuno valuta se stesso e i suoi compagni di gruppo per l’impegno, la collaborazione e la concentrazione .

I bambini hanno scelto i seguenti termini per la valutazione: eccellente- ottimo - buono- male

Ecco come si sono espressi gli alunni:

eccellente: lavoro “fatto bene”, senza nessun errore; ci devono essere tutte le informazioni , la domanda; non è disordinato; scritto bene; è più originale; è più bello il testo, con argomenti diversi che non sono stati ancora detti

ottimo: fatto bene; ci devono essere le informazioni necessarie e la domanda

buono: se non è bella la scrittura; se lasci qualche parolina; se il testo è semplice

male

Osservazione gruppi

: se non è fatta bene la domanda; se non ci sono tutte le informazioni necessarie

Collaborazione tra quasi tutti i componenti di ogni gruppo.

Qualche gruppo più rumoroso di altri.

Interesse e impegno vivaci

Tutti i gruppi hanno portato a termine il lavoro

Alcuni gruppi hanno impiegato pochissimo tempo

Osservazione singoli alunni

Una bambina nel primo lavoro e una bambina nel secondo lavoro non hanno collaborato; nell’altra classe un bambino e una bambina non hanno collaborato , nonostante le eccellenti capacità del bambino.

Coinvolgimento anche dei più silenziosi o normalmente meno interessati.

Alcuni alunni assumevano un comportamento da leader e trascinavano gli altri ad apportare il loro contributo.

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VALUTAZIONE

Nella valutazione ogni gruppo e ogni alunno è stato attento ad essere corretto .

Molti si sono valutati in modo giusto sia in senso positivo sia in senso non positivo

A volte si sono lasciati influenzare dall’amicizia o dal giudizio che l’altro aveva dato a loro.

Verifica lavoro di gruppo 23 aprile 2008

Formazione dei gruppi con lo stesso criterio adottato in precedenza. Assegnazione di un capogruppo. Assegnazione di una scheda che rappresenta una scena della vita in campagna. Spiegazione di circa 10 minuti sul lavoro da svolgere .Assegnazione di un’ora di tempo.

Adozione dei criteri precedenti per l’autovalutazione degli alunni

Osservazione gruppi

I gruppi si avviano al lavoro alle ore 9.00 in modo rumoroso e parlano ad alta voce. Dopo un po’ tutti lavorano con molto interesse e collaborazione. Sono più collaborativi delle volte precedenti nonostante siano più rumorosi. Inventano tante situazioni problematiche anche se prevalgono quelle con la domanda: quanti in tutto? Ci sono anche problemi con la differenza e con il resto, con più di due dati da addizionare… sono emerse situazioni problematiche su animali quadrupedi e bipedi e su animali che volano e che camminano… Alle ore 10.00 ritiro i fogli : alcuni gruppi hanno inventato anche sette o otto problemi.

Osservazione singoli alunni

Alcuni alunni sono stati più vivaci del solito. Tutti hanno collaborato. Alcuni sono riusciti a coinvolgere qualche compagno più timido, facendolo scrivere; è stata un’ esperienza molto bella vedere che anche gli alunni più restii hanno iniziato ad interessarsi al lavoro discutendo con gli altri .

Autosservazione

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Dopo avere spiegato il lavoro da svolgere e aver formato i gruppi, come ho già detto sopra, mi sono limitata a ricordare ogni tanto agli alunni di parlare sottovoce per non darsi fastidio.

Valutazione

Gli alunni,questa volta, sono stati più obiettivi nella valutazione di sé, del proprio gruppo, degli altri gruppi e dei compagni, anche se hanno abbondato con giudizi positivi

Verifica individuale giovedì 24 aprile 2008

Gli alunni individualmente hanno risolto un problema con l’operazione di addizione, scelto da me tra quelli che avevano inventato nella verifica precedente.

Scena educativa

Gli alunni sono disposti uno per uno in modo da non poter guardare il lavoro dei compagni. Ad ognuno consegno un foglio protocollo sul quale li invito a scrivere la data e il nome e poi a copiare il testo alla lavagna. Tutti si mettono al lavoro in silenzio e con concentrazione.

Osservazione alunni

Tutti lavorano in silenzio. Qualche bambino prova ad alzarsi per chiedermi qualcosa, ma io ripeto ciò che ho già detto: cioè che non posso dare aiuti , ognuno deve lavorare da solo. Tutti usano con disinvoltura il righello e il cerchiometro. Alcuni alunni consegnano il lavoro completo dopo venti minuti, poi uno dopo l’altro finiscono tutti. Tre bambini impiegano un’ora. Tutti hanno risolto bene il problema prima illustrando con gli insiemi (diagrammi di Venn), poi con l’operazione (prima con le lettere e poi con i numeri), infine hanno rappresentato l’operazione con il diagramma a blocchi e hanno scritto la risposta. Una bambina si è fermata dopo avere eseguito l’addizione.

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Autosservazione

Dopo aver disposto i bambini uno per uno e aver consegnato il foglio, ho scritto il testo del problema alla lavagna. Ho spiegato che dovevano svolgere il lavoro da soli senza fare domande. Dovevano leggere da soli il testo e risolvere in tutti i modi che conoscevano. Sono rimasta seduta tutto il tempo e man mano che mi portavano il lavoro svolto lo correggevo. Non ho avuto quasi mai necessità di richiamare per il silenzio.

RIFLESSIONE

Obiettivi raggiunti

Obiettivi generali :

- avere atteggiamenti cooperativi e collaborativi - comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i

propri pensieri attraverso il linguaggio verbale - essere precisi, rimanere concentrati, appassionarsi e portare a termine il proprio lavoro

Obiettivi specifici:

- interagire in una conversazione formulando domande e dando risposte pertinenti su argomenti di esperienza diretta (italiano)

- produrre semplici testi di vario tipo legati a scopi concreti e connessi con situazioni quotidiane (italiano)

- riconoscere relazioni di successione, mutamenti di esperienze vissute ( storia) - muoversi consapevolmente nello spazio circostante… e utilizzando gli organizzatori

topologici( sopra, sotto,avanti, dietro ecc.) ( geografia) - contare oggetti o eventi in senso progressivo e regressivo… (matematica) - leggere e scrivere i numeri naturali ed eseguire semplici addizioni e sottrazioni

(matematica) - riconoscere, denominare e descrivere figure geometriche (matematica) - disegnare figure geometriche utilizzando strumenti appropriati ( matematica) - classificare numeri figure, oggetti in base a una o più proprietà, utilizzando

rappresentazioni opportune, a seconda dei contesti e dei fini ( matematica) - rappresentare dati con diagrammi schemi e tabelle (matematica) - riconoscere la diversità dei viventi … (scienze) - usare oggetti strumenti e materiali coerentemente con le funzioni … (tecnologia)

- esplorare e produrre immagini, forme e oggetti presenti nell’ambiente ( arte e immagine)

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