Progetto Pon “Leg(a)li al Sud – Vivere nel nostro ambiente”

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Scuola Primaria “Tommaso Onofri” a.s. 2011-2012 classi IV A, IV B, IV C Progetto Pon “Leg(a)li al Sud – Vivere nel nostro ambiente” Parco dell'Etna R.N.O. Oasi del Simeto R.N.I “Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi” Centro Cutgana S. Gregorio Docenti Esperti : Costanzo Salvo, Torrisi Silvia, Giunta Noemi, Callea Melinda, Pedalino Giusy, Mazzone Elvira, Catalano Domenico Docenti Tutor : Nancy Libero, Letizia Meci, Angelina Ventimiglia Docente Facilitator e: Marisa Aprile

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Realizzato dalla Scuola Primaria “Tommaso Onofri” A.S. 2011-2012 - Classi IV A, IV B, IV C Docenti Esperti: Costanzo Salvo, Torrisi Silvia, Giunta Noemi, Callea Melinda, Pedalino Giusy, Mazzone Elvira, Catalano Domenico Docenti Tutor: Nancy Libero, Letizia Meci, Angelina Ventimiglia Docente Facilitatore: Marisa Aprile

Transcript of Progetto Pon “Leg(a)li al Sud – Vivere nel nostro ambiente”

  • Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012

    classi IV A, IV B, IV CProgetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambiente

    Parco dell'Etna R.N.O. Oasi del Simeto

    R.N.I Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi Centro Cutgana S. Gregorio

    Docenti Esperti: Costanzo Salvo, Torrisi Silvia, Giunta Noemi, Callea Melinda, Pedalino

    Giusy, Mazzone Elvira, Catalano Domenico

    Docenti Tutor: Nancy Libero, Letizia Meci, Angelina Ventimiglia

    Docente Facilitatore: Marisa Aprile

  • Alunni partecipanti IV A: Chiara Cantaero, Edoardo Cattaneo, Salvo Corrado, Giuseppe Corsaro,

    Martina Corsaro, Manuela Di Stefano, Giada Fabiano, Marzia G, Dario Gargiulo, Carola Lo

    Monaco, Lorenzo Lombardo, Alberto Marano, Giulia Menza, Emmanuel Palluzzi, Andrea Polizzi,

    Federico Privitera, Armando Rando, Emmanuele Sacco, Manuel Torrisi, Agata Tringale, Susanna

    Turco, Morena Vacirca, Federico Vecchio.

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  • Alunni partecipanti IV B: Elena Bartolotta, Andrea Bonaccorso, Andrea Cannav, Alessandro

    Cittadino, Carla Consoli, Leonardo Cristiani, Chiara D'Antoni., Carmelo Giuffrida, Daniele Golino,

    Claudia Gullotta, Giulia Indelicato, Gemma Longo, Paola Maugeri, Rosario Maugeri, Samuele

    Minn, Francesca Mirabella, Riccardo Modica, Simone Napoletano, Giulia Oletta, Stefania Oliva,

    Davide Piazza, Gioele Pidatella, Davide Romeo.

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  • Alunni partecipanti IV C: Gabriele Ambra, Francesco Aronica, Martina Bertolo, Pietro Bosco,

    Rachele Cantarella, Giuseppe Caudullo, Raissa Corsaro, Riccardo Costantino, Alice D'Angelo,

    Aurora D'Angelo, Amerigo D'Antoni, Sofia Di Bella, Marco Frusteri, Martina Garra, Giorgia La

    Spina, Andrea Lipani, Martina Mazzola, Emanuele Morabito, Valentina Nicolosi, Chiara Parano,

    Gabriele Pardo, Salvo Sapienza, Gabriele Vita.

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  • Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012CLASSE IV B

    Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambientePARCO DELL'ETNA

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  • Alla scoperta dellIsola Lachea

    LIsola Lachea ha il clima tipicamente mediterraneo: inverni miti e poco piovosi ed estati calde e secche. E' caratterizzata da una rigogliosa vegetazione con piante tipiche della Sicilia e dellItalia meridionale: lAcanto (pianta ornamentale fin dai tempi antichi), lErba cristallina stretta, lOleandro, il Cappero, il Crisantemo giallo, lOmbelico di Venere, lAcacia, lAsparago pungente, il Finocchino di mare, il Fico dIndia, il T siciliano, lAlloro, il Fico e la Valeriana rossa. La fauna molto varia. Tra i numerosi invertebrati, assumono particolare interesse scientifico, due tipi di ragni. I vertebrati sono rappresentati da roditori e rettili. Abbiamo la rarissima Podarcis sicula

    ciclopica, una piccolissima lucertola dalla macchia rossa sul collo. Si pu incontrare la Tarentola Mauritanica, il Geco, conosciuto in dialetto con nomignoli affettuosi come Zazzamita e Patruneddu di casa per la sua singolare abitudine di passeggiare sui muri e i tetti delle case. Secondo la fantasia popolare porta bene averne uno nei paraggi. Mancano rane e rospi. Si possono osservare diverse variet di uccelli, ma poche specie nidificano nellisola. Tra queste: la Passera

    sarda, la Ballerina gialla, il Gabbiano reale, il Gabbiano comune. Occasionalmente vi sostano in cerca di cibo: il Falco di palude, il Falco pellegrino, il Cormorano, la Gazza e qualche Trampoliere. I fondali marini sono ricchi di tutti i tipi di invertebrati e di numerosi pesci: Bavosa, Pettini, Salpe, Cefali, Rombi, Saraghi, Cernie, Lucci marini, Torpedini (pesce con organi elettrici sul dorso mediante i quali emette potenti scariche). E' possibile ammirare: colonie di Polipi, Cavallucci marini, Aragoste, Spugne variopinte, grandi Stelle rosse e l' Alicia mirabilis, la pi grande Attinia del Mediterraneo (animale marino di aspetto simile ad un fiore).

    Alunni: Giada Fabiano, Armando Rando, Emmanuele Sacco, Morena Vacirca

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  • La cultura di Aci Trezza nel romanzoI Malavoglia

    Aci Trezza un luminoso borgo marinaro

    ricco di cultura e storia.

    Il passato ancora vivo nella popolazione, fiera di

    aver ospitato dei e semidei, eroi mitici e ninfe. Il

    fascino del paesaggio, unito al desiderio di

    spiegare complessi fenomeni naturali, ha ispirato

    molti scrittori che hanno narrato delle durissime

    condizioni di vita di

    contadini e pescatori

    siciliani.

    A rappresentare magistralmente questi ultimi il capolavoro del 900 I

    Malavoglia dello scrittore Giovanni Verga.Il romanzo racconta le

    vicessitudini di una famiglia patriarcale detta I Malavoglia che abita

    ad Aci Trezza da diverse

    generazioni e non riuscir a sottrarsi al proprio duro

    destino. Le uniche ricchezze della famiglia sono la

    casa del nespolo e la barca Provvidenza, unica

    fonte di reddito. Le disgrazie iniziano con la partenza

    alle armi di Ntoni, perch vengono a mancare due

    forti braccia. In seguito, durante una tempesta la barca

    naufraga, va perduto il

    carico di lupini comprato a credito e muore Bastianazzo.

    Le condizioni economiche della famiglia peggiorano

    drasticamente. I Malavoglia perdono la casa e sono

    costretti a vendere la Provvidenza. Padron Ntoni e la

    Longa muoiono di malattia. Quando alla fine, l'ultimo dei

    nipoti, Alessi, riuscir a riscattare la casa del nespolo, la

    famiglia ormai distrutta: Luca morto in battaglia, i fratelli si sono persi imboccando

    strade sbagliate e la brava Mena costretta a rinunciare al matrimonio a causa delle

    vicende familiari.

    Alunni: Manuela Di Stefano, Lorenzo Lombardo, Carola Lo Monaco, Manuel Torrisi

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  • Miti e leggende nella "Terra dei Ciclopi"

    La riviera dei Ciclopi, che si affaccia su un mare cristallino dominato dal suggestivo profilo

    dell'Etna, il vulcano pi attivo d'Europa, famosa per le vicende mitologiche cantate dai

    grandi poeti dell'antichit. "La Terra abitata dai

    Ciclopi", cos Omero definiva la Sicilia nell'Odissea

    e narrava la leggenda della cattura di Ulisse e dei

    suoi compagni da parte del Ciclope Polifemo, il

    gigante con un solo occhio in fronte.

    Il re di Itaca non poteva vincere il gigante con la

    forza, decise quindi di sconfiggerlo con l'astuzia.

    Lo fece ubriacare offrendogli del buon vino in

    segno di amicizia e lo accec con un tronco

    appuntito. Polifemo per il dolore e la rabbia lanci

    dei grossi massi contro la nave di Ulisse che

    fuggiva. La leggenda vuole che i massi scagliati da

    Polifemo siano oggi i faraglioni di fronte ad

    Aci Trezza. Il Ciclope Polifemo ritorna ancora nel mito di Aci e Galatea. Il gigante

    monocolo, geloso dell'amore tra i due i giovani, uccise Aci schiacciandolo con un macigno

    enorme. Quel masso oggi si chiama Isola

    Lachea e insieme ai faraglioni forma

    l'Arcipelago dei Ciclopi. Giove e gli dei,

    impietositi dalla disperazione di Galatea,

    trasformarono il sangue del pastorello Aci

    in un limpido fiume che trova pace

    nell'azzurro mare Ionio dove i due amanti

    si abbracciano felici. Il fiume Aci

    scorrendo da Capomulini, piccolo borgo di

    pescatori a circa 1 km da Aci Trezza, ha

    dato il nome alle nove cittadine che attraversa: Aci Castello, Aci Trezza, Acireale, Aci

    Santa Lucia, Aci Platani, Aci Catena, Aci San Filippo, Aci Sant'Antonio, Aci Bonaccorsi.

    Alunni: Chiara Cantarero, Edoardo Cattaneo, Marzia Gargano, Andrea Polizzi, Emmanuel

    Palluzzi

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  • Un patrimonio unico da tutelare

    L'isola Lachea rappresenta un grande

    patrimonio naturalistico e culturale per

    l'umanit.

    Essa la maggiore delle isole che

    compongono un piccolo arcipelago, poco al

    largo di Aci Trezza, nella costa ionica della

    Sicilia. L'isoletta, il Faraglione grande, il

    Faraglione piccolo e quattro grandi scogli

    disposti ad arco, sono compresi nell'area Marina

    Protetta Isole Ciclopi che si estende dal

    territorio di Aci Castello a quello di Capomulini.

    La riserva naturale istituita dalla Regione Sicilia nel

    1998, gestita dal Cutgana dell'Universit di Catania

    (Centro per la tutela e la gestione degli ambienti

    naturali e degli ecosistemi ) e dal comune di Aci

    Castello.

    L'isola Lachea, lunga 250 metri e larga 150

    metri, si estende su una superficie totale di

    circa due ettari. L'altezza massima di 35

    metri. Essa, come le altre dell'arcipelago, di

    origine subvulcanica e si formata circa 500-

    600 mila anni fa dalle prime attivit del

    vulcano Etna.

    Alunni: Martina Corsaro, Giuseppe Corsaro, Alberto Marano, Federico Privitera, Susanna

    Turco

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  • Valorizziamo e rispettiamo le risorse naturali

    Nell anno scolastico 2010/2011 le classi quarte

    hanno partecipato al progetto PON Leg(a)li al Sud

    - Vivere nel nostro ambiente e al progetto POR

    Vogliamo un mondo pi bello - Valorizzazione e

    fruizione di parchi e aree naturali protette. Durante

    i corsi gli esperti del Cutgana, dellassociazione

    Orione e il dott. Domenico Catalano, ci hanno

    coinvolti in attivit laboratoriali di scienze e

    tematiche legate alla sensibilizzazione per il

    rispetto, la valorizzazione e la protezione della

    natura.

    Attraverso escursioni guidate nelle aree protette

    dellArcipelago dei Ciclopi, dellOasi del Simeto e

    del parco dellEtna, oltre a godere della bellezza

    dei paesaggi, abbiamo acquisito conoscenze

    fondamentali riguardo la vegetazione, la fauna,

    la storia dei luoghi visitati. Abbiamo anche

    appreso quanto sia importante rispettare le seguenti regole e divieti per non danneggiare

    la natura e l ambiente:

    1) Non produrre suoni, grida o rumori molesti. Gli animali non devono essere

    spaventati.

    2) Non strappare fiori e piante.

    3) Divieto di caccia e pesca.

    4) Non gettare rifiuti. Tutto inquina.

    5) Non provocare incendi.

    Durante i corsi, infine, abbiamo capito quanto

    sia importante riutilizzare e riciclare i

    materiali per evitare inutili sprechi e non

    inquinare ancora di pi il nostro pianeta.

    Alunni: Salvo Corrado, Dario Gargiulo, Giulia Menza, Agata Tringale, Federico Vecchio

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  • Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012CLASSE IV A

    Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambienteAREA MARINA PROTETTA ISOLE DEI CICLOPI

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  • Dal fuoco....................................la vita

    Fin da epoca antica, le ricchezze del suolo

    vulcanico hanno permesso alle

    popolazioni etnee di vivere di

    allevamento e di agricoltura. Il parco

    dellEtna favorisce lagricoltura

    biologica.

    I venti comuni che fanno parte del parco

    hanno sempre cercato di valorizzare i

    prodotti agroalimentari: funghi a

    Nicolosi, pistacchio a Bronte, miele a Zafferana, fragole a

    Maletto, nocciole a SantAlfio, ficodindia a Milo, Adrano,

    Biancavilla, Ragalna, Santa Maria di Licodia, ortaggi ad

    Adrano. Importanti sono le piante fruttifere come le mele e le

    pere Ucciarduni e Spineddu.

    ll clima etneo

    ha

    caratterizzato la

    coltura della vite e la produzione di vino sin

    dallantichit.

    La viticoltura etnea, si sviluppa su terreni sistemati

    a terrazze di media larghezza. Lallevamento

    caratterizzato dalla pastorizia e dalla produzione di

    miele.

    Si allevano maiali, cinghiali

    e pecore che sono presenti

    nelle zone di Linguaglossa e

    Randazzo.

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  • Tra le attivit produttive sono importanti le cave di

    basalto, la cui pietra durissima e nera viene lavorata con lo

    scalpello e utilizzata per le pavimentazioni delle strade,

    per la costruzione di muri e sculture come il Liotro.

    Il basalto anche

    utilizzato

    nelledilizia: viene

    macinato e mescolato al cemento. Dal punto di vista turistico

    sono importanti gli impianti della funivia dellEtna che si

    trovano a Sud e Nord del vulcano.

    Alunni: Davide Piazza, Simone Napoletano, Giulia Oletta,

    Gemma Longo, Andrea Cannav

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  • L'Etna e le sue eruzioni LEtna il vulcano pi alto e grande dEuropa ed

    tra i vulcani pi attivi del mondo. La storia delle

    eruzioni assai varia: in et storica sono state

    segnalate circa 135 grandi eruzioni. Le sue

    eruzioni avvengono sia in sommit, dove

    attualmente si trovano quattro crateri, sia dai

    fianchi. Nelle eruzioni del 475 a.c. e del 396 a.c., la lava raggiunse il mare. Nel 1381 la

    lava arriv fino a Catania. Leruzione pi lunga fu

    quella del luglio 1614 che dur 10 anni, ma leruzione

    pi disastrosa fu quella del 1669. Nel 1892 unaltra

    eruzione port alla formazione del complesso dei

    Monti Silvestri. Nel 1928 fu distrutto il paese di Mascali

    e interrotta la ferrovia e la strada costiera. Leruzione

    del 1983 dur 131 giorni e distrusse ferrovie, funivie

    ecc...... Nel primo tentativo di deviare la colata lavica

    furono usati degli esplosivi. Nelleruzione del 2001 si riusc

    a salvare il Rifugio Sapienza. Il 10 maggio 2008

    improvvisamente il Vulcano di Sud-Est e quello di Nord-

    Est si risvegliarono e l'attivit del Sud Est non cessata del tutto fino ad oggi.

    Alunni: Giulia Indelicato, Daniele Golino, Carla Consoli, Samuele Minn, Alessandro

    Cittadino

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  • Fauna e flora sul vulcano

    La fauna dellEtna con il passare del tempo si modificata. Tra gli uccelli possiamo incontrare pi frequentemente: sparvieri, poiane, gheppi, pettirossi, falchi pellegrini, upupe, barbagianni, picchi rossi maggiori, gufi comuni e aquile reali. Tra i rettili le specie pi diffuse sono le testuggini comuni, le vipere, i ramarri, i biacchi, i colubri leopardini. Tra gli anfibi incontriamo le rane verdi e i rospi comuni. Caratteristico poi il cirneco dell'Etna, un

    cane da caccia molto veloce, con gambe lunghe e orecchie dritte.Listituzione del Parco dellEtna ha fatto s che lAquila Reale tornasse a nidificare sul vulcano.

    Le differenze climatiche tra una zona e laltra

    dellarea dellEtna permettono lo sviluppo di una vegetazione molto varia.Da 0 a 500 m. s.l.m ci sono in massima parte agrumeti e arbusti di ginestra, rosmarino, oleandro e lentisco. Da 600 a 1000 m. s.l.m. le colture pi diffuse sono le viti, gli ulivi, i

    mandorli, i pistacchi, i noccioleti. In alcune zone tra i boschi di leccio si pu trovare il castagno. Fra i 1.000. e i 1.500m. s.l.m. si trovano boschi di querce, di pino laricio, di castagno, leccio, sughero. Da 1.500 a 2.000 m.s.l, troviamo boschi di faggio, boschi e boscaglie di betulle dellEtna e ancora la ginestra dellEtna. Il piano altomediterraneo si estende sopra la vegetazione boschiva ed costituita dallo

    spinosanto che forma dei cespugli spinosi. Oltre i 2.450 m fino ai 3.000 pochissime piante riescono a sopravvivere.Alunni: Francesca Mirabella, Stefania Oliva, Leonardo Cristiani, Rosario Maugeri

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  • Il Parco dell'Etna

    La discussione sull'istituzione del Parco dell'Etna inizi negli anni sessanta, per tutelare la natura dall'invasione del turismo. Si discusse molto fra la popolazione e i politici fino agli anni ottanta, quando la Regione Siciliana cre tre Parchi Regionali: uno di questi quello dell'Etna. Per arrivare all'attuale costituzione del Parco, bisogn attendere tanti

    anni e giungere al Marzo 1987. La sede del Parco si trova a Nicolosi. Il Parco dell'Etna diviso in quattro zone: zona A zona Bzona Czona D La zona A interessa l'area dei crateri e delle grandi distese di lava. La zona B formata da piccole zone

    agricole, coperte da terrazzamenti, vigneti e frutteti. Nella zona C ci sono piccoli insediamenti, anche di carattere turistico. La zona D la zona pi esterna del Parco, perch ci sono insediamenti umani e turistici, ma sono realizzati sempre nel rispetto del paesaggio e della natura.

    Alunni: Claudia Gullotta, Chiara D'Antoni, Carmelo Giuffrida, Andrea Bonaccorso

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  • Mostri e Giganti mitologici dellEtna

    Il vulcano che sovrasta Catania protagonista di numerosi miti del mondo classico.Etna il nome di una dea della mitologia greca. Era considerata figlia di Urano e Gaia. Il nome della dea Etna quello poi dato al vulcano. Si pensava pure che il vulcano Etna fosse l'officina di Efesto. Lungo il tratto di costa tra Aci Castello e Aci trezza si trovano le "Isole dei Ciclopi". I Ciclopi erano fabbri di Efesto e fabbricavano armi per gli dei. Il fuoco della loro fucina rosseggia la sera in cima all'Etna.Tifone (Tifeo) era figlio di Gaia e di Tartaro ed era mezzo uomo e mezzo belva. Durante una lotta con Zeus,Tifone fugg e Zeus gli scagli sopra il monte Etna.

    Le fiamme che escono oggi dall'Etna sono il vomito di Tifone e i fulmini scagliati da Zeus.Inoltre, quando Demetra era in cerca di Core (la figlia rapita), accese nel cratere un'enorme fiaccola con un

    grosso pino. Il vulcano era conosciuto in et romana come Aetna. Il nome deriva dalla parola greca aitho (bruciare) o ancor prima dalla parola fenicia attano (Fornace).Dalla parola con cui gli arabi chiamavano l'Etna nacque il nome di "Mongibello".

    Alunni: Davide Romeo, Gioele Pidatella, Riccardo Modica, Paola Maugeri, Elena Bartolotta

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  • Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012CLASSE IV C

    Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambienteR.N.O. OASI DEL SIMETO

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  • Il riciclaggioIl riciclaggio molto importante. Si pu riciclare la carta, il vetro, la plastica, lalluminio, ecc.

    Che cos il riciclaggio?

    Il riciclaggio consiste nel rielaborare i rifiuti per riutilizzarli, facendo la raccolta differenziata.

    La carta

    La carta riciclata formata da fibra cellulosa e da carta usata. Il tipo di carta

    determinato dalla fibra usata. Poich per fare la carta si devono abbattere tantissimi alberi, riciclarla significa salvare i boschi.

    Il vetro

    Il vetro una sostanza che pu essere riciclata pi volte, molto facilmente, perch pi pulito e contiene sostanze biodegradabili.

    La plastica

    La plastica uno dei materiali pi caratteristici e diffusi della nostra societ. La maggior parte delle plastiche derivano dalle cellulose e dalle resine sintetiche ricavate dal petrolio e dal metano. Dalla plastica riciclata si ottengono: teli per uso agricolo,componenti per auto, fibre sintetiche, tubazioni e cavi per ledilizia.

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  • I comportamenti ecosostenibili

    I comportamenti ecosostenibili sono molto importanti e ci aiutano a tenere pulito lambiente. Con piccoli gesti possiamo riuscire a risparmiare energia e quindi inquinare meno:

    Spegnere le luci che non servono

    Non lasciare gli apparecchi elettronici in stand-by

    Utilizzare lavatrice e lavastoviglie a pieno carico

    Tenere il coperchio alle pentole sul gas

    Chiudere il rubinetto dellacqua quando non necessario

    Alunni: Gabriele Ambra, Marco Frusteri, Francesco Aronica, Chiara Parano, Martina Bertolo

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  • Fra Colubri Leopardini e Gabbiani Reali:la fauna e la flora dell'Oasi del Simeto

    La fauna presente nell'Oasi del Simeto moltovaria: ci sono grilli, tartarughe d'acqua dolce, colubri leopardini. Ci sono varie specie di uccelli: piro piro, pantana, gabbiano reale, gabbiano comune, gabbiano corallino, gabbiano zafferano, corriere grosso, gambecchio.

    Diversi sono gli uccelli che nidificano in estate come la moretta tabaccata, che fa il nido fra le canne pi folte.

    Segue il pollo sultano, il cui colore del piumaggio blu. Scomparve dall'Oasi nel 1950 ed ricomparso nel 2002.

    Nell'Oasi del Simeto c' molta vegetazione di tipofluviale, dunale e palustre. Troviamo il giunco

    marittimo, gli astri pungenti e il giunco maggiore fra la vegetazione palustre. Lungo il fiume invece incontriamo letamerici, la cannuccia di palude, la liscamarittima. La santolina delle spiagge e la gramignadelle spiagge sono fra le piante pi vistose della spiaggia.

    Alunni: Andrea Lipani, Aurora D'Angelo, Sofia Di Bella, Gabriele Pardo, Salvo Sapienza

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  • La ricchezza della Piana di Catania

    La Piana di Catania stata oggetto di grandi opere

    di bonifica a carattere idraulico-fluviale, realizzate

    mediante la regolamentazione del corso del Simeto.

    La cerealicultura ha conquistato vasti tratti della

    Piana di Catania. Nellambito della produzione

    agricola le attivit pi importanti sono

    lagrumicoltura e la viticoltura. Rilevante anche la coltivazione degli ulivi insieme al

    tabacco, al pomodoro, alla bietola

    che entrano in rotazione con i cereali

    e i foraggi. Rilevante in passato

    stato il commercio degli agrumi

    soprattutto con Germania, Inghilterra,

    Stati Uniti, Francia. Un forte sviluppo

    ha assunto lindustria alimentare

    prevalentemente quella della

    lavorazione dei cereali, della

    fabbricazione di conserve alimentari e della produzione di vini oltre che di distillati e liquori.

    In campo industriale si sono insediati anche stabilimenti di imbottigliamento della Coca-

    Cola. Di rilievo la produzione chimica e farmaceutica e l'industria di componenti

    elettronici (ST Microelectronics). Soprattutto ledilizia rappresenta il settore industriale pi

    importante. Negli ultimi anni la Provincia ha permesso la nascita di tanti centri commerciali

    che qualche problema stanno creando ai piccoli negozi della citt e dei paesi.

    Alunni: Valentina Nicolosi, Rachele Cantarella, Giuseppe Caudullo, Riccardo Costantino

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  • Dai Palici al mistero del ponte Saraceno:un fiume, tante leggende

    Secondo l'antico mito siculo, poi ripreso dai greci, il dio Adrano era innamorato della ninfa Talia e perci la rap e la spos. Pass il tempo e la ninfa Talia partor due gemelli. Ma temendo che Era pensasse che i figli fossero frutto delle avventure amorose del marito Zeus, preg la grande Terra di risucchiare i piccoli. La Terra capendo l'angoscia, esaud le sue preghiere

    risucchiando i gemelli. Passarono i giorni e i bambini diventarono due ruscelli sotterranei. Un giorno i due ruscelli uscirono dal terreno unendosi e formando cos il Simeto. Questa rinascita fu un vero miracolo e da qui traggono il nome di Palici.Un'altra leggenda che riguarda il Simeto quella in cui si narra che tre gemelli erano inseguiti dai romani. I gemelli dovettero attraversare il fiume Simeto. Ad un

    certo punto le acque si agitarono e i gemelli si dovettero avventurare in quelle acque. Essi restarono a galla, invece i Romani annegarono.Misteriosa la leggenda del ponte dei Saraceni ad Adrano, che nasconde un enigma. Infatti si tratta di un maestoso ponte sul Simeto che non presenta alcuna strada, su entrambe le sponde del fiume, tali da giustificarne l'esistenza. Certa invece la datazione al XIV secolo.

    Alunni: Martina Mazzola, Gabriele Vita, Alice D'Angelo, Pietro Bosco

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  • Riserva Naturale Orientata Oasi del Simeto

    Il Simeto il fiume pi lungo della Sicilia. Nasce nella Serra del Re, vicino ai Nebrodi e attraversa il territorio dell'Etna prima di sfociare nello Ionio. La Riserva Naturale Orientata dellOasi del Simeto, stata istituita con il Decreto dell'Assessore al Territorio e Ambiente del Marzo 1984 e nasce per proteggere lecosistema del fiume.Le zone umide sono separate dal mare dalle dune di sabbia che vanno dal faro Biscari fino

    ad Agnone. A circa due chilometri dalla foce confluiscono due corsi dacqua: il canale Jungetto e il torrente Buttaceto, che d rifugio a migliaia di uccelli. Nel vecchio meandro ci sono alcuni stagni, che si chiamano Salatelle. Quello presso la foce, salmastro, si chiama Gornalunga. Inoltre il fiume attraversa tanti paesi: Maniace, Bronte, Adrano, Patern, Biancavilla, Misterbianco e Catania. Purtroppo stato incanalato in letti artificiali e ci ha distrutto la flora e la fauna tipica del fiume.

    Spesso le acque sono state in parte deviate e sono stati costruiti diversi laghi artificiali; il pi discusso quello di Lentini. Anche la foce vera e propria

    artificiale e sostituisce da dieci anni quella naturale. Alunni: Martina Garra, Emanuele Morabito, Amerigo D'Antoni, Raissa Corsaro, Giorgia La Spina

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  • Scuola Primaria Tommaso Onofria.s. 2011-2012

    Progetto Pon Leg(a)li al Sud Vivere nel nostro ambiente

    INDICE

    CLASSE IV A........................................................................................PAG. 1CLASSE IV B........................................................................................PAG. 2CLASSE IV C........................................................................................PAG. 3AREA MARINA PROTETTA ISOLE DEI CICLOPI................................PAG. 4

    VALORIZZIAMO E RISPETTIAMO LE RISORSE NATURALI........PAG. 5UN PATRIMONIO UNICO DA TUTELARE.....................................PAG. 6ALLA SCOPERTA DELL'ISOLA LACHEA......................................PAG. 7MITI E LEGGENDE NELLA TERRA DEI CICLOPI......................PAG. 8LA CULTURA DI ACITREZZA NEL ROMANZO I MALAVOGLIA...............................................PAG. 9

    PARCO DELL'ETNA............................................................................PAG. 10IL PARCO DELL'ETNA...............................................................PAG. 11L'ETNA E LE SUE ERUZIONI.....................................................PAG. 12FLORA E FAUNA SUL VULCANO...............................................PAG. 13DAL FUOCO...... LA VITA...........................................................PAG. 14MOSTRI E GIGANTI MITOLOGICI DELL'ETNA..........................PAG. 16

    R.N.O. OASI DEL SIMETO...................................................................PAG. 17RISERVA NATURALE ORIENTATA OASI DEL SIMETO..............PAG. 18FRA COLUBRI LEOARDINI E GABBIANI REALI: LA FAUNA E LA FLORA DELL'OASI DEL SIMETO.....................PAG. 19LA RICCHEZZA DELLA PIANA DI CATANIA..............................PAG. 20 DAI PALICI AL MISTERO DEL PONTE SARACENO:UN FIUME, TANTE LEGGENDE.................................................PAG. 21IL RICICLAGGIO........................................................................PAG. 22