PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE...

83
Associazione Centro Studi di Apricena PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE STORICA MEDIEVALE “Apud Precinam”

Transcript of PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE...

Page 1: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Associazione Centro Studi di Apricena

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA

RIEVOCAZIONE STORICA MEDIEVALE

“Apud Precinam”

Page 2: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

1. DESTINATARI

Il progetto è rivolto a tutta la comunità della città di Apricena con particolare

sensibilizzazione delle scuole.

2. STATO DI REALIZZAZIONE

Il progetto sarà articolato principalmente in 3 fasi .

Fase 1: Attività preliminare.

Fase 2: Attività di sensibilizzazione.

Fase 3: Attività di realizzazione.

3. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto riguarda la costituzione di un gruppo stabile di figuranti in abiti medievali,

coordinato e gestito dal Centro Studi Apricena.

4. OBIETTIVI

Principali :

Rievocazione della consegna da parte di Federico II agli abitanti di

Apricena dei privilegi, avvenuta a marzo del 1230.

Secondari:

Rievocazione della fuga di Celestino V, con soggiorno in San Giovanni

In Piano.

Partecipazione ad eventi presso Altavilla Vicentina e L’Aquila.

Partecipazione ad eventi su invito di altre comunità.

5. RISULTATI ATTESI

La costituzione entro giugno 2014:

- GRUPPO A: Gruppo stabile di figuranti composto da n.20 (adulti) per

l’evento rievocativo di ricostruzione storica “Re-enachment;

- GRUPPO B: gruppo indefinito di figuranti proveniente dalla comunità e dalle

scuole (adulti e bambini) per la partecipazione come “Gruppo Living Story”;

6. COSTI

La previsione di spesa riguarda principalmente la fornitura di abiti e accessori

medievali, poi occorre far fronte ad eventuali spese per aspetti tecnici emergenti.

Page 3: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

DESTINATARI

Il progetto è rivolto a tutta la comunità della città di Apricena con particolare

sensibilizzazione delle scuole. In particolare, il fine è quello di restituire alla

coscienza popolare un contesto storico che, ad oggi, appartiene ad un ristretto ambito

di amatori e appassionati.

E' consolidato ormai nel sapere comune che il nome di Apricena è legato a

quello di Federico II, ma ciò che ancora manca è la consapevolezza della natura di

questo legame: connotato ampiamente da rispetto e lealtà reciproca; tanto da

culminare nell’atto, straordinario quanto raro, della concessione degli usi civici,

privilegi rilevanti per quel tempo, rivolti a tutti gli abitanti della comunità.

Una simile posizione di privilegio ha posto sicuramente l'allora Precina alla

ribalta di un contesto politico importante di assoluto pregio. Le frequentazioni di

Federico II con la sua itinerante corte presso la Domus Precina, non erano frutto di

passaggi occasionali, ma di programmate soste volute e soprattutto, forse, desiderate.

Soste nelle quali venivano prese importanti decisioni amministrative e politiche così

da scrivere in modo permanente il nome di Precina negli annali della storia

diplomatica federiciana, lasciandone una traccia indelebile.

Oggi occorre ripercorrere quelle tracce per giungere a riaffermare quel legame

che ha reso nobili gli allora abitanti di "Precina", fatto di rispetto, lealtà e ospitalità.

Valori antichi e ormai perduti la cui riscoperta e la consapevolezza della loro

presenza nel proprio “DNA storico” darebbero indubbi giovamenti alla personalità e

alla identità sociale degli Apricenesi di oggi, soprattutto quelli più giovani, inclini

maggiormente ad apprezzare e affermare valori effimeri e consumistici globalizzanti.

Page 4: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

1. STATO DI REALIZZAZIONE

Il progetto sarà articolato principalmente in 3 fasi:

Fase 1: Attività preliminare.

Incontro e costituzione del gruppo base di studio, valutazione di una eventuale ricerca

e individuazione dei necessari profili e/o di eventuali competenze nel campo

medievale. Definizione, quindi, dei criteri per individuare la finalità principale della

rievocazione della consegna dei privilegi da Federico II agli apricenesi nonché

all’individuazione degli elementi caratterizzanti il gruppo come abiti e accessori con

relativo preventivo di spesa e individuazione delle risorse.

Fase 2: Attività di sensibilizzazione.

Attività di pubblicità e sondaggio; articolato, inizialmente, tra gli studenti e

successivamente volta all'attenzione pubblica locale, coinvolgendo le associazioni

presenti sul territorio.

Fase 3: Attività di realizzazione.

1. Raccolta delle adesioni e attribuzione di incarichi e ruoli.

La raccolta delle adesioni deve partire già all’interno dell’assemblea dei soci e

proseguire attraverso il passaparola, diffondendo l’idea del progetto. Sarebbe

opportuno realizzare un manifesto per la promozione del progetto sul quale

devono essere indicati i contatti a cui rivolgersi per informazioni e adesioni. La

raccolta delle adesioni necessità di acquisire oltre ai nominativi, anche contatti

ai quali fare riferimento per eventuali inviti. Una volta raggiunto un numero

sufficiente di adesioni occorre indire una riunione, nella quale saranno illustrati

nel dettaglio gli obiettivi del progetto nonché le modalità di realizzazione. Alla

fine si procederà di concerto con gli aderenti alla attribuzione dei ruoli.

2. Realizzazione e/o acquisto di abiti e accessori ovvero del materiale necessario

e preparazione a tavolino della rappresentazione stabilendo modalità, ma anche

luoghi e tempi, nonché approntare una possibile sceneggiatura e

caratterizzazione dei personaggi.

Page 5: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Per quanto riguarda gli abiti è parso utile ed illuminante il Piccolo Manuale per la

realizzazione di “boni et honesti panni" di Remo Buosi e Andrea Guerzoni - 3a

edizione Anno 2003 –

Esso si riferisce alla realizzazione pratica di abiti per uomo e donna di ceto medio

dell'XI, XII e XIII secolo. Quanto si riporta di seguito è stato quindi tratto dal

sopracitato manuale, si riserva pertanto alla proprietà dei rispettivi autori ogni diritto

e si ringrazia per l'opportunità che hanno dato nel far conoscere gratuitamente a

studenti , docenti e agli utenti del web i loro testi per le sole finalità illustrative

didattiche e scientifiche.

Per fare una serie di capi d'abbigliamento dell'XI, XII e XIII secolo è cosa semplice,

pratica e soprattutto poco dispendiosa. Ovviamente stiamo parlando di abiti di un

semplice artigiano o cittadino/a: se si hanno aspirazioni più elevate occorre impiegare

più tempo, accuratezza e denaro. Resta comunque fatto salvo il fatto che gli

indumenti base sono equivalenti sia nelle classi basse che in quelle alte: ciò che muta

è il tipo e quantità dei tessuti e la qualità degli accessori. Iniziamo quindi dalla base,

dalle cose semplici. Per ciò che concerne i Materiali, è possibile utilizzare: Lino,

cotone grossolano, cotone misto a lino, lana o lana mista sono le materie più consone:

evitate assolutamente tessuti sintetici (anche perché vi fanno sudare di più!),

elasticizzati e juta grezza, che è patetica. Il cuoiame che userete per cinture, borselli,

scarpe etc. sia di colore marrone, chiaro o scuro, oppure marrone-rossiccio; il nero

poco si presta. Per i colori: sono necessari tessuti dai colori pastello o naturali, sono

da evitare colori troppo vivi e sgargianti. L’importante è che alla tonalità di colore

che avete scelto (sempre colori moderati!) aggiungiate un pochino di tintura grigia:

questa serve a “mortificare” la brillantezza dei colori! Attenzione che il colore nero

non è indicato per abiti di ceti medio-bassi! Per la realizzazione del corredo tipo di un

uomo o una donna medievale questi sono gli indumenti essenziali:

1)Brache;

2)Tunica per Camicia o Gonnella;

3)Calze-brache e mezze-calze;

4)Mantello;

5)Guarnacca;

6)Cappuccio;

7)Infula;

8)Copricapo femminili e maschili;

9)Cinture e borse;

10)Calzature.

Page 6: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

I singoli capi sono così suddivisi:

Uomo Donna

1 Brache x

2 Tunica x x

2 Gonnella x x

3 Calze-brache x

3 Mezze-calze

x

4 Mantello x x

5 Guarnacca x

6 Cappuccio x

7 Infula x

8 Copricapo x x

9 Cintura e borsa x x

10 Calzature x x

Page 7: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Brache.

________________________________________________________

Per confezionare le brache maschili è necessario realizzare lo stesso modello

indicato nel disegno, utilizzando una pezza di cotone o lino: grezzi o bianchi, ma

mai colorati. Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni della vostra

taglia (non ‘Jeans’ perché troppo attillati alla persona) lasciando oltre i bordi 6-7

cm. in più per parte, così da ottenere una sagoma piuttosto ampia (se non

sovrabbondante!). In questo modo una volta indossate e serrati i lacci, le brache vi

si adatteranno addosso. Ricordate: le brache non devono essere attillate né

aderenti.

Una volta predisposto il modello ritagliate le pezze di tessuto, quindi cucitele ai

lati e al cavallo senza tuttavia chiuderle sulle gambe (3). Cucite il bordo superiore

delle brache in modo che al suo interno possa trovare alloggiamento una fettuccia

di cotone molto lunga fatta passare attraverso due occhielli posti al centro: in

questo otterrete una sorta di cintura. Applicate alla vita, in posizione frontale, due

passanti di cotone (2) o due fettucce lunghe 20 cm. (una a destra e una a sinistra)

che serviranno a trattenere i lacci delle calze-brache e delle brache stesse in estate.

Ricordate i bordi dei lembi sulle gambe ed applicate due fettucce di cotone di

circa 50 cm. (3) che serviranno a legare le brache al polpaccio quando si

Page 8: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

indossano anche le calze, oltre a tenerle rialzate d’estate legando le fettucce ai due

passanti in vita.

1. Tunica per Camicia o Gonnella.

______________________________________________________________

La tunica (1) deve presentare queste caratteristiche fondamentali:

- manica piuttosto aderente all’avambraccio, con o senza un breve spacco di circa

8 cm. (2) praticato sotto il polso per permettere di rivoltare le maniche; non erano

in uso maniconi larghi e cadenti; il bordo inferiore della tunica deve arrivare,

senza cintura, almeno sotto al ginocchio se non a metà polpaccio per gli uomini e

fino a coprire le caviglie per le donne. Ricordatevi che è la lunghezza della tunica

che fa la grande differenza tra il nostro periodo e quelli successivi. Alla vostra

tunica potete apportare delle piccole varianti se ne avete voglia! Varianti tipo

“spacco frontale” (3) per gli uomini, praticato nel bordo inferiore per agevolare il

movimento delle gambe, in aggiunta anche uno posteriore per chi pensa di andare

a cavallo, ma non spacchi laterali; “bordature” dei margini-orlature (collo, polsi,

bordo inf.) con fettucce (4) di cotone monocrome di varia altezza, che trovate

Page 9: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

tranquillamente in merceria. Per la chiusura del collo laccetti di pelle, tessuto (5)

oppure niente. Volete una camicia sotto la gonnella? Rifate un’altra tunica solo

che dovrete usare tessuti (cotone o lino) di colore naturale e non gli applicate

alcuna bordura, tutto qui! Per le “madonne” tunica e camicia, come già detto,

scendono appena sopra il collo del piede senza spacchi frontali o posteriori e

devono essere più aderenti in vita di quelle maschili.

Page 10: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

2.

3. Calze-Brache.

______________________________________________________________

Nel medioevo le calze-brache potevano avere il piede come no: noi proprio quelle

senza piede vi illustreremo, se poi qualcuno le vuole intere può dilettarsi e

completarle senza problema. Si prende del tessuto e lo si piega in modo che

l’unica cucitura risulti sul retro; si prende un paio di Jeans (ovviamente i propri),

che generalmente sono pantaloni di taglio abbastanza attillato e si pongono,

piegati come se li doveste appendere alla gruccia, sulla pezza di panno (1), con un

gessetto disegnate il contorno della gamba fino all’inguine, togliete i ‘Jeans’ ed

avrete la sagoma da tagliare (2); su come fare il giro-coscia ve lo disegniamo. Una

volta tagliate cucitele sul retro (3), bordate a mano l’orlo inferiore e superiore,

applicate le due fettucce di cotone di circa 50 cm. sul davanti del giro-coscia (5) e,

se volete, applicate un sotto piede dello stesso panno per evitare che le calze

escano dalle scarpe.

Se desiderate che tali indumenti risultino più attillati al polpaccio non fate altro

che restringere un pochino alla volta (4), provandole ogni volta, con delle passate

di macchina da cucire lungo la cucitura iniziale; attenzione, però, di restringere

solo dal ginocchio al polpaccio, perché se lo fate fino in fondo rischiate che il

piede non passi più. E’ possibile anche praticare un taglio circolare al piede per

calzare meglio l’indumento (5bis). Le calze-brache possono essere poi completate

Page 11: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

da lacci di pelle o tessuto legati sotto al ginocchio (6), con lunghi lacci in pelle

dalla caviglia al ginocchio (7) oppure con fasce di panno (8) alla maniera di quelle

della Prima Guerra Mondiale.

Gli equivalenti femminili delle calze-brache sono le mezze-calze. La mezza-

calza si ottiene semplicemente tagliando un rettangolo di tessuto alto dalla

caviglia fino a 5-6 cm. sopra il ginocchio. Tagliato il pezzo di stoffa questo

deve essere adattato alla propria gamba, fermandolo dietro al polpaccio con

spilli che saranno rimossi dopo aver realizzato la cucitura. Una volta bordati i

lembi superiore ed inferiore si potrà inserire un passante che vi permetterà di

tenere la mezza-calza in posizione giusta (9). Dopo averla indossata si deve

Page 12: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

rivoltare un paio di volte il bordo superiore fino a sotto il ginocchio (10) e

fermare la mezza-calza alla gamba con un laccio di cuoio, stoffa o tessuto (11).

4. Mantello .

______________________________________________________________

Per fare un mantello invernale il panno deve essere piuttosto pesante e sempre e

comunque di lana grossa, per quello estivo sono più adatti tessuti come il cotone o

il lino; il mantello può rimanere di foggia rettangolare (1) per i ceti che noi

vogliamo rappresentare, perché essi lo usavano anche come coperta.

Una volta bordato e applicati i due lacci di pelle per la chiusura del collo (2), che

eventualmente provvederete a marcare tagliando una sezione circolare (2), il

mantello è finito; eventualmente se avete ancora panno potete ricavare un

cappuccio (3) ed applicarlo in corrispondenza del collo.

Anche i bordi del cappuccio e dell’apertura del mantello possono essere decorati

con una Qualora vogliate fare un mantello un po’ più ricercato allora dovrete

cambiare modello!

Page 13: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Invece di sfruttare la forma rettangolare delle pezze di tessuto dovrete dare a

questo capo la classica forma semi-circolare: prendete dunque una pezza (4), di

norma alta circa 150 cm., (meglio anche se più alta) e lunga il doppio, cioè 300

cm. .

Piegatela a libro nel senso della lunghezza (5): avrete allora un quadrato di

150x150; fissate l’estremo di una cordicella nell’angolo dove il tessuto è stato

piegato in due e prendendo la lunghezza del punto opposto, sempre sulla

piegatura, disegnate con un gessetto da sarti quello che risulterà un quarto di

cerchio. Disegnate anche un altro settore di cerchio a circa 15 cm. per lo spazio

del collo.

Una volta tagliato lungo i segni otterrete un bel semicerchio: ecco la forma finale

del vostro mantello (6)!

Page 14: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Bordate lungo la stoffa, applicate due lacci in pelle o tessuto ed avrete un bel

mantello che potrete arricchire con passamaneria o ricami adeguati.

Page 15: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

5. Guarnacca

______________________________________________________________

Per fare una guarnacca, sorta di cappotto maschile, occorre realizzare un

indumento il cui taglio è simile in tutto e per tutto a quello della gonnella o della

camicia. Chiaramente le dimensioni devono essere leggermente più grandi, ma

come si può vedere dal disegno a fianco non ci sono grandi variazioni.

Vi sono tuttavia delle piccole modifiche da apportare:

- le maniche dovranno essere più corte di 7-8 cm. di quelle della gonnella e più

larghe di almeno altri 7-8 cm. al polso;

- la lunghezza della guarnacca non deve superare mai quella della gonnella, ma

semmai deve essere inferiore di almeno 10 cm., così che una volta indossata si

noti sotto la gonnella stessa; - la guarnacca può essere senza cappuccio o con il

cappuccio incorporato (5);

- seguendo una moda diffusissima almeno alla fine del XII secolo e durante tutto il

Duecento si possono praticare degli spacchi sul petto (1) o all’altezza dei gomiti

Page 16: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

(2) in modo da far uscire le braccia con la gonnella fuori dalla guarnacca nei due

punti indicati (4). Le maniche della guarnacca stanno così penzoloni!;

- è possibile fare la guarnaccca tutta chiusa (1) o aperta frontalmente come un

cappotto moderno (2): per chiuderla potranno essere utilizzati dei piccoli bottoni

in metallo o tessuto (3), oppure laccetti di pelle morbida.

6. Cappuccio.

______________________________________________________________

Anche qui è più esauriente il disegno che le parole, comunque un paio le

spendiamo per maggior chiarezza; i cappucci potevano essere di due tipi: con

mantellina o senza. Il primo (1) si differenzia per il fatto di essere parte integrante

di un’ampia mantella che copre sterno e schiena, mentre il secondo è solo un

cappuccio che copre appena il collo e la sua base. Ambedue si infilano dalla testa,

anche se vi sono esempi di cappucci con mantella aperti sul davanti e chiusi con

dei lacci sotto al collo. Sarebbe buona cosa realizzare i cappucci in lana, perché

erano capi che dovevano proteggere dal freddo e dalla pioggia e quindi farli di

lino o cotone sarebbe una incongruenza….quindi se avete caldo non li mettete, se

avete freddo si. C’è poco da fare: non esistevano capi di mezza stagione per il

Page 17: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

popolo… e anche per i nobili! E’ buona cosa irrigidire in qualche modo il bordo

del cappuccio intorno al volto, lasciando del tessuto in eccesso (3) che verrà

rivoltato e trapuntato (4).

Page 18: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

6. Cappuccio Infula o Cuffia.

________________________________________________________________

Molti penseranno: ”Caspita, mi sento proprio ridicolo con questa cuffia in testa!”

Spiacenti, però era un capo molto usato dagli uomini del XIII secolo e caratterizza

interamente proprio questo periodo. I tessuti da utilizzare sono il lino ed il cotone di

colore chiaro. Il modo più semplice per realizzarla è il seguente: tagliate due pezzi di

tessuto (1) nella forma di ¼ di cerchio (per le dimensioni fate un pochino ad occhio,

al limite la rifarete; si deve provare, provare e riprovare) quindi cucite a macchina la

parte curva seguendo il profilo della nuca (2), rivoltate l’infula in modo che i punti

risultino all’interno, bordate a mano i due bordi ad angolo retto (3), applicate due

fettucce di cotone dello stesso colore dell’infula in corrispondenza del vertice dei due

bordi dritti (3) ed ecco fatta una semplicissima infula. Ovviamente sta a voi adattarla

meglio alla vostra testa con piccole ‘penche’ (4) come è spiegato con i disegni: è più

facile che a parole.

Page 19: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

7. Copricapo femminili e maschili

_______________________________________________________________

Le donne generalmente usavano due modi di acconciarsi i capelli: giovani e nubili

in trecce, le più anziane e maritate usavano coprirsi il capo con un velo che poteva

essere raccolto a mò di turbante, per non essere d’impaccio durante il lavoro.

Quindi si usi un velo di lino o cotone fino di forma rettangolare piuttosto grande,

per permettere di raccoglierlo e legarlo bene in testa (1) senza che esso stringa

troppo; se non lo si vuole raccolto si lascia ricadente su spalle e schiena (2),

trattenuto in testa da una semplicissima e sottile “treccia” di stracci monocromi o

multicolori; in questo caso un lembo del velo può essere tratto sotto il mento e

fissato alla “treccia“ in corrispondenza di una tempia, incorniciando così il volto

delle “gentili Madonne”! Le donne medievali portavano altri copricapo che, per

semplicità, descriveremo nelle pagine seguenti attraverso degli schemi realizzati

da un nostro amico olandese.

Page 20: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 21: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 22: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 23: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

8. Cintura e Borsa.

______________________________________________________________

Elemento molto importante per evitare di farvi assomigliare a dei sacchi di patate

ambulanti è la cintura: come abbiamo già detto è consigliabile il cuoio naturale o

marrone nelle sue diverse tonalità piuttosto che il nero; la cintura può essere sottile

(2/3 cm.), alta (3/4 cm.) e generalmente lunga tanto da permettere il classico

“nodo“ medievale. Per le Madonne è consigliata quella sottile, per i messeri a

piacere. Le fibbie (1) devono essere semplici (in ottone, ferro, rame) e non quelle

pacchianate che di solito si vedono in giro; si va da un fornitore per calzolai, si

chiede di vedere fibbie a forma quadrata, a “D” oppure tonde, si scelgono quelle

più sobrie e si va a casa. Una volta a casa si noterà che le fibbie sono troppo

perfette e molte sono cromate; noi solitamente procediamo così:

- fibbia a “D” in ottone pieno: si mette in una morsa e con una lima si comincia a

limarla su tutta la superficie ed i bordi per dargli una parvenza meno “industriale”,

poi si appiattisce, quindi si raddrizza l’ardiglione e con la lima gli si fa la punta:

una passatina leggera con la carta vetrata fina e l’effetto “artigianal-medievale” è

ottenuto!

- fibbia a “D” in ferro cromato: stesso procedimento di quella d’ottone;

eventualmente se è bombata-cava la si appiattisce con due colpetti di martello. In

più dopo queste operazioni si prende la fibbia, la si scalda fino a che diventa rossa

e si tuffa in olio, avrete così una bella fibbia in ferro brunito. La passata sul fuoco

Page 24: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

e olio per togliere la cromatura è consigliata sempre. Altra cintura semplice (2) è

quella tutta in cuoio in cui una estremità presenta 2 fori verticali e l’altra estremità

due lacci ottenuti dalla cintura stessa: i due lacci andranno infilati nei fori ed

annodati…il gioco è fatto! La borsa è generalmente in pelle, ma anche in tessuti

grossolani e solidi come la canapa, ed è sempre molto capiente: la sua forma può

essere quadrata, a semi-cerchio allungato od a trapezio (3); la patta si chiude con

semplici lacci in pelle o con fibbiette metalliche. La borsa più semplice è quella a

sacchetto(4) con il laccio passante a chiuderne l’imboccatura e

contemporaneamente funge da passante per la cintura. Borse piccoline servono a

contenere i soldi e gli uomini medievali erano usi a portarle legate alla cinta delle

brache (4 bis). E’ importante seguire le nostre indicazioni, frutto di una ricerca

approfondita condotta su miniature e sculture medievali: gli uomini non devono

portare assolutamente borse alla cintura in vita! Nel Duecento si portavano

soltanto borse a tracolla (5). Le donne invece possono portare borse (6) alla

cintura!

Page 25: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 26: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

9. Calzature.

_______________________________________________________________

Questo il procedimento per realizzare le calzature:

- si prende del cuoio fino ma resistente, vi si poggia sopra un paio di scarpe

(meglio se tipo ‘espadrillas’) della vostra misura e si disegna la sagoma sul cuoio

(1). Fatto ciò si procede con il disegnare a mano una leggera punta sul davanti

della sagoma (2): leggera, non punta esagerata! Tagliate mantenendovi a 5 mm.

circa dalla sagoma;

- da un pezzo di pelle solida ma flessibile ricavate la tomaia “A” ed il tallone “B”,

prendete ago robusto, spago fino o filo incerato da calzolaio ed un punteruolo

(lesina), articoli che trovate nelle forniture per calzolai, e cominciate a cucire la

tomaia alla suola seguendo il bordo (3): iniziando dalla punta della suola, una

volta cucita la tomaia procedete con il tallone alla stessa maniera;

Page 27: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 28: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

- una volta unite le tre parti vedrete che i punti saranno tutti all’esterno, quindi in

ragione del fatto che la suola è in cuoio morbido e flessibile, cominciate

lentamente a rivoltare la scarpa in modo che i punti risulteranno all'interno (4): a

questo punto il più è fatto!

- ora calzate le scarpe e fatevi una prima idea se sono larghe o strette; consigliamo

più larghe perché se volete indossarle con una calza-braca è meglio, oppure con

un calzettone di lana se in inverno, eventualmente potete aggiustare con suolette

interne;

- procediamo con le rifiniture (5): nel punto in cui la tomaia è scavalcata dal

tallone si dovranno cucire assieme come da disegno, poi si dovranno praticare dei

fori sul bordo superiore del tallone ove far passare il laccio di pelle che servirà ad

assicurare la scarpa al piede e, infine, ci si rivolge ad un calzolaio chiedendogli

gentilmente, e pagando, di applicare alla suola in pelle morbida una bella suola in

crosta di vacca o meglio di gomma alta circa 3 o 4 mm., o meglio ancora tutte e

due. Lo sappiamo bene che la suola in gomma non è filologica, ma serve a

preservare più a lungo il vostro lavoro ed è una concessione che vi potete

permettere.

Di queste calzature vi illustriamo una variante al tallone (6) per realizzare una

scarpa alta almeno 18/20 cm. - con piattella frontale da applicarsi sul lato interno

del calcagno (7) - e come restringere o allargare il collo della scarpa (8) per

meglio adattarle al vostro piede, senza dilungarci in eccessivi scritti.

Ovviamente se siete in rapporti con qualche calzolaio che capisce il vostro

problema basta che gli portiate le parti tagliate e gli spieghiate cosa fare: le

cuciture più corpose ve le può fare lui a macchina tanto poi vanno rivoltate

all’interno.

Altro suggerimento pratico: poiché noi uomini e donne moderni non siamo

abituati a camminare per molto tempo senza un minimo di tacco (dopo tre ore

iniziano a dolere le gambe e si avverte la sgradevole sensazione di camminare in

modo strano) è consigliabile inserire nella scarpa un “alza-tacco” di circa 1,5/2

cm.: il risultato è che pur non vedendo niente da fuori la scarpa è molto più

comoda!

Ultima cosa, ricordatevi di ingrassare o dare il lucido alle scarpe, questo servirà a

dare una maggiore impermeabilità, visto che molte volte ci si trova sotto l’acqua.

Page 29: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Per quanto riguarda invece gli abiti militari ho ritenuto

interessante quanto rinvenuto su sito web: Vivere il Medioevo.

Su questo sito vi sono informazioni per la realizzazione di abiti

relativi agli ordini militari medievali. In particolare sono state

utilizzate come base sia le fonti storiche sia quelle grafiche, tra

queste ultime è stata scelto anche il modello preso dal film Le

Crociate di Ridley Scott. La realizzazione del costume è stata

fatta usando 3 m di lana marrone, grossolana, alta 150 cm e 2

m di lino grosso per la tunica e 0,5 m di lino (o cotone) per le

croci. Il costume si può realizzare sia in colore marrone

(meglio marroni molto molto scuri) o in nero. Il marrone che

ho utilizzato io è di quei colori che sotto opportune condizioni

di luce sembra nero. La tunica che andrebbe indossata sotto al

mantello poteva essere realizzata con o senza maniche e io ho scelto (anche per

mancanza di tessuto) la tunica senza maniche. La realizzazione del costume, cucito

interamente a mano, ha richiesto diverse ore, per la precisione una decina di ore per

essere realizzato.

Prima di mettersi all’opera è bene bagnare i tessuti, lavando a 30°C qualunque tessuto

si usi e usare sempre questa temperatura, sia per vedere se il tessuto si restringe sia

per vedere se si scolorisce e in tal caso andrà lavato con altri indumenti scuri. Altra

cosa, non tagliate la carta velina del cartamodello compero, ma ricalcatelo, se vi

sbagliate potreste aver tagliato quasi 8 euro e non credo convenga, dopo vi tagliereste

le dita!

Non esiste un cartamodello specifico per la realizzazione del costume, io ho usato il

cartamodello di Burda del centurione romano, della tunica per la precisione (Burda n.

2516). Dovendo fare una tunica senza maniche la stoffa necessaria è 2 m per 150 cm

di altezza. E’ stata usata la tg. 48. Il cartamodello, attenzione, comprende già i

margini di cucitura e bisogna leggere bene sulle righe del figurino i numeri delle

taglie, guardando quali sono quelle europee perchè si devono considerare quelle e

non le taglie americane. Per uomini di altezza compresa tra i 160 e 170 cm,

indipendentemente dal peso e dalle misure di circonferenza spalle, vita e fianchi si

usano le taglie 46-48-50 (80-85 kg di peso), massimo la 52 per uomini robusti (più di

85 kg di peso). Bisogna ricalcare sono davanti e dietro della tunica senza la parte di

colletto da attaccare. Il tessuto va tagliato nel senso della larghezza, come mostrato in

figura.

Page 30: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figura 1 – Cavaliere dell’ordine, tunica

senza maniche

Figura 2 – Disegno della disposizione del

tessuto e del cartamodello su tessuto.

Page 31: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Il mantello

Per la realizzazione del mantello

invece si procede piegando il tessuto

a metà come in figura, magari

posando il tessuto su pavimento

pulito, per avere maggior superficie

d’appoggio.

Figura 3 – Struttura del mantello

Per fare una mantello

“scalato” (* facoltativo *),

cioè che scende verso il

basso dal davanti si deve

semplicemente accorciare il

raggio, dopo aver disegnato

la prima circonferenza,

come mostrato in figura.

Figura 4 – Disegno del

mantello con apertura a

scalo. Si procede alla fine

arrotondando l’angolo tra

le due circonferenze

(arancione e nera) e si

procede al taglio.

Page 32: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Dall’angolino rimasto si devono ricavare

cappuccio e striscia di attacco, anche se il

cappuccio è più importante e al mantello,

per chiuderlo possono essere applicati

lacci di pelle o cordoni grossi per la

chiusura. Il disegno del cappuccio lo si

ricava disegnano la sagoma di una testa,

come in figura, oppure, ricalcando la

sagoma del cappuccio di una felpa.

Figura 5 – Schema del disegno di

cappuccio e striscia di attacco.

Le due croci

Il disegno della croce non è facile

ma nemmeno così difficile. Si

prende del cotone bianco (alternativo

al lino che costa molto di più) e si

ritagliano due quadrati di 50 x 50

cm. Ora si piega ognuno di questi

due “fazzoletti” in quattro, precisi, in

modo che non ci siano parti che non

combaciano e magari aiutiamoci con

un ferro da stiro, facendo attenzione

a non bruciarci.

Per realizzare la croce che andrà

sulla tunica, aiutandoci con un

compasso di corda si realizza una

circonferenza con raggio 15 cm.

Page 33: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figure 6 e 7 – Schema

del disegno della croce,

per la circonferenza.

Su un lato, come mostrato in figura, si disegna un segmento che unica il lato alla

circonferenza, di 3,5 cm. Al centro, invece, si disegna un piccolo quadrato di 2,5 x

2,5 cm. Usando un curvilineo (quello di maggiori dimensioni) si creano i bracci della

croce.

Figura 8 – Schema della costruzione della

prima croce.

Page 34: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 35: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figure 9,10 e 11 – La croce piccola (identica procedura è stata seguita per quella

grande)

Per la realizzazione della croce più grande che invece andrà applicata al mantello, il

raggio dovrà essere di 20 cm (diametro di 40) e il segmento dovrà essere di 7 cm

mentre il quadrato al centro dovrà essere di 5 x 5 cm, in modo tale si avrà un braccio

largo al centro della croce 10 cm. Il disegno delle due croci si può realizzare,

consigliato, su carta velina e poi lo si tiene per altre riproduzioni dello stesso tipo di

costume. Una volta fatto il disegno delle croci si taglia la stoffa e si inizia a cucire

con sorfilo un orlino minuscolo di 3 mm.

Page 36: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figure 11, 12 e 13 – La cucitura della croce.

Page 37: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Taglio e confezionamento

Si procede dopo aver disegnato il cartamodello (che comprende 1,5 cm di margine

cucitura, già nel disegno del cartamodello) e dovete però fare gli orli e considerate

dunque 1,5 cm per fare l’orlo (che deve essere doppio. Tagliati i pezzi si procede

prima cucendo gli orli del collo e poi gli altri, ma non vanno assemblati se non dopo

l’attacco della croce piccola sul petto. Al fine di posizionare correttamente la croce

sul petto si piega il davanti in due, aiutandoci col ferro da stiro e stirando la piega. Si

apre il davanti e partendo dal collo si contano 7 cm e poi si posiziona la croce in

modo che la piega del tessuto marrone continui con quella della croce bianca, come

nella foto.

Figura 14 – posizionamento della croce piccola sulla tunica.

A questo punto si stira la croce, facendo attenzione a non spostarla (possiamo

fermarla con degli spilli) in modo che il tessuto torni pari e poi, appoggiandoci

magari ad un tavolo, iniziamo a cucire, con sorfilo la croce al petto, usando filo

bianco.

Page 38: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figura 15 – Cucitura della croce al petto, aiutandoci anche, se volete, con un uovo di

legno da rammendo.

Figura 16 – Risultato finale della tunica.

Page 39: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Una volta cucita la croce sul petto si uniscono davanti e dietro. Per comodità sul

dietro si può praticare un taglio di circa 20 cm dove si possono applicare gancetti con

laccio per la chiusura, per rendere più confortevole anche indossare e togliere la

tunica.

La croce sul mantello

La posizione della croce sul mantello è la cosa più difficile perché dobbiamo

posizionarla e cucirla in modo che risulti dritta (anche se i bracci saranno flosci a

causa della pesantezza e della forma del mantello) a lavoro ultimato. Poniamo quindi

indosso al nostro modello/manichino/attaccapanni il mantello e posizioniamo la croce

grande a sinistra in modo che sia a circa 2 cm dall’orlo. fermiamo in alto con gli spilli

e poi possiamo posare nuovamente il mantello sul tavolo da lavoro per posizionare

meglio la croce, senza togliere lo spillo. Stiriamo anche questa croce perché il

risultato sia il migliore possibile e poi procediamo cucendo a sorfilo, come per l’altra

croce.

La fascia di attacco

E’ facoltativa e al suo postò può essere usato un cordone da inserire in due asole di

opportuna grandezza. Il cordone meglio farlo nero o color grezzo come le corde di

canapa.

Oltre alla divisa dell’Ordine

Sotto può essere indossata la comune cotta di maglia e sotto a questa una blusa di lino

per proteggere la pelle, a maniche lunghe. Al posto del cordone in vita può essere

indossata una cintura di quelle di cuoio con parte per portare le armi.

Page 40: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 41: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 42: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni
Page 43: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figura 2 – Costume del confratello dell’Ordine a partire dal 1206. (Osprey, 2001).

Figura 3 – Alcune immagini dell’abbigliamento dei confratelli dell’ordine (Osprey,

2001).

Page 44: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figura 4 – Equipaggiamento del soldato, armi e armature. (1) elmo in ferro con lacci

laterali (2) e protezione nasale (3). Maglia con camaglio incorporato (4, 8, 9 e 10, 11)

e cotta imbottita (5, 12 e 13). Scarpe (6) e speroni (7). Lancia in legno di abete rosso

con punta metallica (14). Parti dal 16 al 21 sono tutte della spada con impugnatura in

legno ad una mano, fodero in cuoio con protezione punta in rame. Le parti dalla 22

alla 27 sono dello scudo in legno, rivestito in pelle con una borchia di ferro a metà

sulla parte anteriore. Internamente era fatta in modo da proteggere, quando indossato,

tutta la spalla ed il petto. Le cinghie e l’impugnatura sono di pelle.

Page 45: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Figura 5 – Armature ed abbigliamento del Cavaliere Ospitaliero a partire dal 1230.

Le parti sono le stesse, circa dell’immagine precedente eccezion fatta per il

cambiamento dell’abbigliamento sotto la cotta e l’aggiunta di cosciali di pelle oltre

alle protezioni imbottite da mettere sotto l’armatura. Cambia anche l’elmo che

protegge ora tutta la faccia. Il camaglio inoltre è dotato di una parte che circonda il

capo e ha una maggior funzione protettiva.

Page 46: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Federico II:

Per quanto riguarda la figura di Federico II, occupando in

questo contesto una posizione di assoluta centralità, si

ritiene necessario procedere ad uno studio più approfondito, sia

dal punto di vista dell’aspetto fisico che per ciò che concerne

l’abbigliamento, al fine di restituirne una rievocazione fedele in

ogni particolare. A tale scopo, è risultato esaustivo lo studio

condotto da Mirko Vangoni nell’ambito della propria tesi di

laurea di cui se ne riporta testualmente una parte.

“” …Da quanto ricavato dalle fonti scritte

possiamo ipotizzare che Federico II fosse di statura

media e che, nonostante non avesse una corporatura imponente,

nell’insieme risultasse ben proporzionato e robusto a dispetto di

quanto aveva affermato Ibn Al-Giawzi. Sicuramente fu di bell’aspetto

e il suo portamento, dignitoso e onorevole, si confaceva pienamente a

quello di un sovrano. Per quanto riguarda il volto si ricorda soprattutto

la graziosità degli occhi, la vitalità dello sguardo e il rossore delle

guance, che presumibilmente erano leggermente paffute. La

capigliatura, di un colore tra il biondo e il rosso, con gli anni si deve

essere diradata rendendolo presumibilmente, non come ebbe a dire Ibn

Al-Giawzi calvo, ma più semplicemente stempiato. Inoltre, se

seguendo il Kantorowicz, consideriamo quanto sostiene Brunetto

Latini – secondo il quale l’imperatore aveva la faccia colorita - un

indizio della consuetudine di Federico II di non portare la barba, dobbiamo

immaginarci il volto del sovrano ben rasato. Infine è doveroso ricordare la spesso

citata allegra, lieta e deliziosa espressione del volto, ma

notando che questa non gli era naturale, ma compariva, anzi

possiamo dire meglio che egli stesso la mostrava, solo in

determinate occasioni. Per esempio, come ci informa

Salimbene, quando Federico voleva apparire uomo adatto alla

vita di corte, oppure quando, come nella cronaca di Rolandino

da Padova, appariva in pubblico nella veste ufficiale, magari

seduto in trono o cinto dalla corona. Era quindi un’espressione

voluta ed ostentata per determinate finalità. “”1

1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA - Corso di Laurea in Storia - FEDERICO II ALLO

SPECCHIO. Analisi iconografica e politico-funzionale delle sue raffigurazioni Relatore: Chiar.mo Prof. Sergio Raveggi - Controrelatore: Chiar.mo

Prof. Michele Bacci - Tesi di Laurea: Mirko Vagnoni (Anno Accademico 2003-2004

Page 47: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Per avere un idea degli abiti usati da Federico occorre innanzitutto fare riferimento

alle testimonianze che sono giunte sino a noi, relative a quel periodo come ad

esempio il mantello di Ruggero II. Il mantello di Ruggero II d'Altavilla, Re di Sicilia,

attualmente esposto allo Schatzkammer di Vienna, realizzato in seta rossa, fu tessuto

nell'opificio di corte. Le figure ricamate rappresentano cammelli sormontati da leoni,

affrontati specularmente e separati dall’albero della vita, tutti motivi provenienti dalla

tradizione medio-orientale importati in linea diretta dagli artigiani arabi che lo hanno

prodotto. Le iscrizioni contenute nel mantello indicano l’anno di realizzazione e la

manifattura palermitana (anno 528 Hegira islamica, corrispondente al 1133/34 del

calendario cristiano). Il leone che sormonta il cammello rappresenta il casato

d’Altavilla ed è il simbolo del predominio dei Normanni sugli Arabi in Sicilia. I

motivi delle palmette e delle stelle traggono ispirazione dai tessuti serici della Siria,

Persia ed Iraq. Questo manto da cerimonia fu indossato anche dai successivi Re

normanni e svevi, compreso Federico II.

Le decorazioni sono realizzate in un tessuto

chiamato diaspro. Nel diaspro il fondo è un tessuto semplice,

mentre il motivo decorativo è lavorato con una trama pesante

costruita su due orditi, in modo che le immagini risultino in

rilievo. Le fodere del mantello erano tre, probabilmente cucite

l’una sull’altra nel tempo, per l’usura delle precedenti.

Page 48: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Assieme al manto di Ruggero II, l’alba costituiva uno degli elementi di abbigliamento

da cerimonia dell’Imperatore. In particolare l’Alba di re Guglielmo era bianca e

aveva dei ricami su seta e pietre preziose che guarnivano il petto. Il lembo della veste

e i bordi delle maniche furono forse fatti aggiungere da Federico II.

Del corredo facevano parte anche i guanti e le babbucce, anch’essi decorati con

ricami di argento dorato e di perline.

Page 49: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Un altro abito di lusso dell’Imperatore era sicuramente una tunica blu con bordo

inferiore della veste e polsi riccamente decorati.

C’era poi la spada da cerimonia di Federico II. L’impugnatura ed l’elsa erano

di legno rivestito di pergamena d’oro; il fodero era di lino (era una spada da

cerimonia, non da combattimento, quindi si è scelto forse un materiale leggero

per non impacciare i movimenti del sovrano durante la cerimonia), con applicazioni

di placche smaltate, perle e pietre preziose.

Page 50: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Per completezza si riportano anche alcune immagini riguardanti l’iconografia di

Federico II

Page 51: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Il Logoteta Pier delle Vigne, Gran Cerimoniere, Gran Camerario

Riccardo di Sicilia, lo scudiero Taddeo de Procina, Manfredo Lancia,

il dominus de Procina Roberto de Majorano, il baiulo Johannes

Maynardus, Roberto de Manfredo, il conte di Lesina e il notaio

Alberto da Catania.

Gli abiti maschili nei primi secoli del basso medioevo non si

differenziano molto da quelli femminili:

La tunica, a tinta unita, poteva essere di varie

lunghezze, per i poveri non doveva superare il

ginocchio. Priva di bottoni, la tunica

prevedeva una scollatura a punta sul davanti.

Sulla tunica gli uomini infilavano

la guarnacca, sopravveste senza maniche con cinture di vario tipo

in metallo o corda, un

capo della cintura pendeva fino all'orlo. In

inverno si adoperavano lunghi mantelli

trattenuti sul petto da lacci, novità di origine

franca.Tuttavia rimase l'uso di indossare

sopra la tunica, in inverno, un giubbotto di

pelle con il pelo verso l'esterno. Accanto a

tessuti pregiati come il velluto e la seta, il

basso medioevo eredita la passione per le

pelli e le pellicce, largamente usate in epoca

altomedievale. Il commercio e la produzione

del cuoio rimasero, dunque, uno dei settori principali anche dell'economia tardo

medievale.

Le calzature erano confezionate in cuoio e in genere con pelle d'agnello. I poveri

adoperavano zoccoli in legno o generalmente pianelle; le raffinate scarpe a punta in

tessuto colorato e suolate all'interno erano

esclusiva delle classi sociali elevate. Accessori

importanti nella moda maschile erano le borse

realizzate in cuoio, in forma rettangolare

(scarselle), trapezoidale (elemosiniera), a forma

di bisaccia, tipologia particolarmente usata dai

pellegrini in viaggio, o sotto forma di eleganti

valigie per la clientela raffinata. Le scarselle

venivano legate alle cinture, confezionate in

cuoio con applicazioni metalliche.

Page 52: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

L'abbigliamento tipico degli uomini, XI-XIII sec. era costituito da una specie di

casacca, che, partendo dal collo, arrivava fino alle caviglie. Questa casacca,

dotata di maniche lunghe ed aderenti, veniva portata liberamente o fermata

in vita da una cintura. Sopra, si portava un mantello con le maniche

larghe e dei risvolti sul davanti, che era chiamato guarnacca o

gamurra. La gamurra era di seta per l'estate e di lana per l'inverno, e

spesso, per i più ricchi, era anche foderata di pelliccia. Nei momenti più

rigidi dell'anno, inoltre, gli uomini benestanti portavano un mantello, il

lucco, semplice o foderato di pelliccia, con un cappuccio a punta,

oppure con un corto mantello fissato con una fibbia, come al tempo

dei romani.

Gli uomini in arme ed in particolare i cavalieri, nel XII, indossavano una maglia di

ferro “usbergo” che ricoprivano l’uomo fino a mezza gamba

ed erano aperte davanti per permettergli di cavalcare; sotto

l’usbergo il cavaliere indossava la gonnella di stoffa, la cui

lunghezza variava a seconda della moda, Un po’ alla volta

anche il camaglio, le calze, i guanti e le scarpe divennero di

ferro. Nel Duecento la fabbricazione delle maglie di ferro

raggiunse la perfezione e si produssero maglie di vari tipi,

anche colorate; solo il cavaliere poteva indossarla, come

anche gli speroni. L’elmo subì delle modifiche,

fino ad arrivare ad un elmo cilindrico, tutto chiuso,

con dei fori per respirare e sentire e due fessure

orizzontali per vedere, da indossare sempre

sopra il camaglio. L’elmo veniva dipinto, decorato con pietre,

nastri e diventò il simbolo della cavalleria. Sopra l’usbergo si

indossava una cotta di lino o seta per proteggere l’armatura dalla

pioggia e dal sole; all’inizio era una semplice tunica in tinta unita senza

maniche e aperta sui fianchi, ma col tempo variarono forma lunghezza,

venne colorata con lo stemma araldico e motti. Sulla cotta si cingeva la

cintura, dalla quale pendeva la spada, che per il periodo doveva

essere quella a “T”. Anche il

Page 53: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Bianca Lancia, Angiola Bronte, ancielle e le altre nobildonne.

Dagli atti e dalle cronache di epoca federiciana sappiamo che l'abito femminile era

composto da tre capi: la camicia (testimoniata a Bari a partire dal 1021 con il nome

di càmiso), la tunica (o gonnella) e la guarnacca(sopraveste).

La camicia, detta anche interula o sotano era una specie di sottoveste lunga

fino ai piedi, confezionata solitamente, per i vestiti più semplici, in lino e

cotone leggero. Il tessuto variava a seconda delle possibilità economiche della

cliente, le donne di alto rango sociale tendevano a impreziosire gli abiti con

guarnizioni ricamate o liste di tessuto frappato (in frange) lungo i bordi e la

scollatura, solitamente quadrata. La camicia era priva di bottoni, ed erano

sconosciute le tasche. La moda dei bottoniin oro, argento e pietre preziose

nasce in Francia nel XIII secolo per poi diffondersi lentamente in tutta Europa.

Sulla camicia le donne infilavano la tunica, un abito lungo, di tradizione

bizantina dalle maniche molto larghe, che spesso aveva dei profondi spacchi

sui fianchi per lasciare intravedere la camicia sottostante di diverso colore. Le

tuniche delle donne nobili erano confezionate in zendàli (seta simile al taffetà),

broccati (velluti impreziositi da fili d'argento e d'oro), e applicazioni di perle e

pietre preziose. Tessuti che di certo le donne del popolo e delle campagne non

potevano assolutamente permettersi. Queste ultime adoperavano tessuti

semplici come lino e cotone, d'inverno si coprivano con abiti in lana, il cui

modello di base rimane lo stesso.

La guarnacca era una sopraveste, aperta sul davanti, con maniche ampie

pendenti fino all'orlo foderate di pelliccia, il pelo infatti era rivolto verso il

corpo, mentre il lato esterno veniva ricoperto di tessuto.

Gli abiti femminili erano fermati in

vita da cordoncini annodati o cinture

di stoffe ricamate e ornate di

laminette d'oro o dipinte con smalti.

Accessori fondamentali erano i

copricapi, il modello più diffuso era

la corona turrita, una fascia circolare

su cui si appoggiavano merli con

applicazioni di pietre e perle.

Un'acconciatura comune era

realizzata con bende o nastri, detti

anche intrezatorium, che venivano

intrecciati nei capelli. A Venezia nel

XIII secolo nasce un copricapo che

avrà molta fortuna in tutto il

Page 54: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Medioevo l'hennin, a forma di cono rigido, in velluto o in seta, al cui vertice

veniva applicato un velo o un pizzo. Le fate delle fiabe di origine medievale,

infatti, vengono tutt' oggi rappresentate con questo copricapo.

La vera novità della prima metà del Duecento è la tunica che si allunga sul dietro a

formare lo strascico:

(…) di canno ti vististi lo 'ntaiuto (strascico)/ Bella di quel jorno son feruto (…)

così cantava Cielo d'Alcamo nel noto Contrasto, sottolineando la particolarità

dell'abito della donna amata.

Page 55: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Ermanno de Salza Gran Maestro e altri cavalieri dell’Ordine dei

Teutonici.

L’Ordine dei fratelli della casa

ospedaliera di S. Maria dei Tedeschi in

Gerusalemme (Ordo fratrum domus

hospitalis S. Mariae Teutonicorum in

Jerusalem), detto comunemente

Ordine Teutonico, nacque nell’ultimo

decennio del XII sec. come terzo

Ordine di cavalieri-monaci. Ermanno

de Salza era originario della Turingia e

che proveniva da una famiglia

di ministeriales, cioè da un ceto di

cavalieri di origine servile che nella

seconda metà del secolo XII avrebbe

fatto una rapida ascesa sociale, fondendosi infine con la nobiltà

cavalleresca. Per più di due

decenni questi frequentò la corte di Federico come

primo consigliere e uomo di fiducia, non solo in

qualità di gran maestro dell’Ordine, ma in grazia dei

suoi pregi personali, che in

numerose circostanze lo resero

indispensabile allo Staufen.

Hermann von Salza, era

praticamente gran maestro

dell'Ordine, consigliere

influente del papa e favorito

dell'imperatore condizione

che, proprio nel 1230, gli

permise di convincere Gregorio IX a togliere

all’imperatore la scomunica e a stipulare la pace di

San Germano.

Page 56: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Guardia Saracena e il loro capo Mohan Ibn Saud.

Negli anni che vanno da 1224 al 1300, in Puglia, a pochi chilometri da Foggia, la

città di Lucera, posta su un colle alto circa 240m., fu abitata esclusivamente da

saraceni, colà deportati dalla Sicilia dall'Imperatore Federico II di Svevia (1194-

1250).

Federico II e poi suo figlio

Manfredi erano in grado di

arruolare a Lucera migliaia

di saraceni, la maggior

parte dei quali erano

arcieri, naturalmente

armati con corti archi

compositi di tipo arabo.

Questi costituivano il

nerbo e il nucleo

permanente dell'esercito

imperiale. Inoltre Federico

utilizzava i migliori di

questi, che lo

chiamavano sultano, come

guardia del corpo, e se li

portava con sé in tutti i

suoi spostamenti.

Page 57: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto riguarda un’attività di ricerca e studio, svolta nell’ambito

dell’Associazione “Centro Studi di Apricena”, per la costituzione, il coordinamento e

la gestione di un gruppo di figuranti in abiti medievali, costituito da un’aliquota

minima stabile ed una occasionale, che rappresenterà in Apricena la rievocazione

“Re- enachment” della consegna da parte di Federico II agli abitanti di Apricena dei

privilegi, avvenuta nel marzo del 1230, attraverso un cerimoniale simile all’ingresso

nel legame di vassallaggio e, comunque, coerente da un punto di vista storico. Tale

rievocazione potrebbe contenere, in aggiunta, rievocazioni di tipo “Living Story” e

“Gruppi storici” al fine di rappresentare ad esempio un cerimoniale, legato agli usi e

in abiti dell’epoca ma di assoluta fantasia, in cui l’imperatore conferisce diplomi su

pergamena a studenti che si sono particolarmente distinti durante l’anno scolastico

per capacità intellettuali ma anche per particolari valori morali espressi come

solidarietà e impegno per la collettività. Al termine, il tutto si concluderà con una

festa e con l’allestimento di un banchetto su tavoli disposti sul perimetro della piazza

ove tutti potranno gustare la somministrazione (a fronte di un contributo

eventualmente da stabilirsi) di cinghiale e vino, serviti rigorosamente da personale in

abiti medievali in piatti e bicchieri di terracotta e cucchiaio in legno, i quali

resteranno al consumatore in ricordo e, motivo per cui, recheranno la scritta “Apud

Precinam”. Il presente progetto ha l’intento di coinvolgere non solo i soliti

appassionati ma tutta la comunità, tanto che l’evento con il tempo diventi un

appuntamento sentito e partecipato in grado di unire tutta la popolazione.

Page 58: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Per quanto riguarda la rievocazione

della consegna degli usi civici da parte

di Federico II agli abitanti di Apricena,

avvenuta nel marzo del 1230, sarebbe

opportuno tener presente quanto ha

evidenziato F. Shupfer nel suo “Degli

Usi Civici e altri diritti del Comune di

Apricena” e cioè che essi, oltre ad avere

una natura eccezionale, avevano soprattutto una natura premiale in esito alla fede e

alla devozione sincera che gli abitanti di Apricena

avevano mostrato a Federico II e la sua famiglia

ogni volta era stato in quel luogo. Per tale motivo,

la rappresentazione dovrebbe riguardare una

cerimonia nella quale si possa evincere proprio

questa volontà dell’imperatore di riconoscere agli

abitanti di Apricena la loro lealtà, concedendo dei

privilegi nell’uso per se stessi di alcuni beni. Ciò

appare, verosimilmente, assai analogo al rito di

“ingresso nel legame vassallatico”; rito in cui si

evidenziava proprio la riconoscenza del regnante

nei confronti del vassallo che gli aveva concesso la sua devozione. In tal caso la

cerimonia si potrebbe riassumere in tre tappe: l’omaggio, la fede e l’investitura del

feudo.

L’omaggio era articolato a sua volta in due atti, uno verbale (consistente in una

dichiarazione di impegno da parte del vassallo ed esprimente la sua volontà,

rispondendo alla domanda posta con un “lo voglio”, di diventare homo del signore:

“un suo uomo) ed uno gestuale: quello, derivante dal significato romano come

espressione della potestas, dell’inmixio manuum o antrusione. Di origine orientale, e

specificatamente musulmana, pare fosse il gesto che in Spagna la sostituiva:

Page 59: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

l’osculatio manuum, il baciamano. Il secondo momento del rituale, la fede era

imperniato sulla osculatio: sul bacio che il signore riceve, sulla bocca, dal vassallo,

ma che egli stavolta rende, ore ad os. Questo gesto, profondamente

diverso dal baciamano ispanico, aveva il valore simbolico di

bilanciare il senso dell’immixtio manuum – che esprimeva

superiorità del signore sul vassallo - seguiva quindi il giuramento

sulla bibbia o su reliquie. Nell’ultima fase, quella dell’investitura

del feudo, nel ventaglio dei simboli entravano in scena anche gli oggetti. Infatti, era

proprio attraverso la consegna di un oggetto simbolico del Signore al vassallo –

quindi di un pegno- che si esprimeva il passaggio del possesso di qualcosa e di

qualcosa di ben concreto: il feudo. Tale segno a tutti visibile si poneva come vero e

proprio atto con valore giuridico. Sostanziale era infatti – nel luogo altro della chiesa,

santificato dalla presenza di reliquie – la presenza del pubblico: oltre a fungere da

testimone esso creava nello spazio materiale simbolico uno spazio sociale simbolico

per l’accadere del rito. Tornando al pegno, l’oggetto consegnato a sua volta segno

tangibile della transazione non si limitava più alla più nota festuca (verga, ramoscello

o bastone) ma poteva appartenere a una vasta gamma di cose raggruppabili alle tre

categorie – da Le Goff individuate sulla base di categorie etno-storiche dei simboli

socio-economici, di quelli socio-culturali e di quelli socio-professionali. Fra i primi il

denarius ossia l’uso di una moneta, fra i secondi la

mappula, il fazzoletto (eventualmente nella variante

ricca, il sericum pannum) e il linteum, la camicia. In

pratica, al dono di fedeltà del vassallo si contrappone

il contro-dono del signore, sancendo così un rapporto

simile alla parentela, non naturale ma acquisita e

quindi di amicizia. Un ulteriore elemento simbolico,

infine, che connota la cerimonia dell’investitura, è

sicuramente il gesto del viaggio del signore nel suo territorio 2.

2 Le icone che danzano: TRANSE, MUSICA E FIREWALKING NEGLI ANASTENARIA GRECI ALL'EPOCA DEL

POSTMODERNO. - Jania Sarno - LIM LibreriaMusicaleItaliana, 2008 - 672 pagine.

Page 60: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

DEFINIZIONE DI RIEVOCAZIONE STORICA

Per ciò che concerne la Rievocazione Storica de qua, questo progetto si riferisce alla

definizione di Rievocazione Storica contenuta nel R.I.R.S.3, che individua in tre le

categorie principali che la compongono:

Evento Rievocativo

Evento Ricostruttivo

Gruppo Storico

Il presente progetto intende rappresentare una Rievocazione Storica che il suddetto

regolamento definisce testualmente:

“La Rievocazione Storica (nota anche con il termine “Living History”:

storia vivente) è quella disciplina, applicata alla ricostruzione di

situazioni ed ambienti - chiusi, all’aperto, in accampamento o in borghi

- con personaggi in abiti storici di qualsiasi periodo, dalla preistoria al

secondo conflitto mondiale, che consente, attraverso un corretto modo

di proporre la storia, di esercitare un’importante azione didattica e

divulgativa in modo qualificato e documentato.” (R.I.R.S. art. 2.1)

“…darsi un nome, costruire attorno a quel nome un personaggio con

una ben definita storia vivendola come fosse effettivamente la propria:

anche questo è Rievocazione Storica.” (R.I.R.S. art. 2.4)

“Se nel concetto di Rievocazione Storica la Living History è la

riscoperta del passato in ogni sua espressione (civile, tecnologica,

scientifica, artistica o militare) e nella sua accezione più grande, il Re-

enactment è la rievocazione di un ben preciso evento storico del quale si

mettono in scena i fatti e lo svolgimento …” (R.I.R.S. art. 2.6)

“ È quindi chiaro che, di norma, tutti i gruppi, le associazioni o i singoli

individui impegnati nella Rievocazione Storica fanno comunemente

Living History, mentre quelli che, facendola, sono chiamati a rievocare

un preciso evento storico del tipo di quelli elencati in precedenza, allora

in quel momento stanno facendo Re-enachment.” (R.I.R.S. art. 2.7)

Pertanto, il presente progetto intende rappresentare una Rievocazione Storica del tipo

“Evento Ricostruttivo”, osservando le norme del suddetto regolamento (allegato al

presente progetto) che richiede particolare rigore nella ricostruzione degli abiti e degli

ambienti e coerenza dei fatti storici.

3 Regolamento Italiano per la Rievocazione Storica

Page 61: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

IL CONTESTO STORICO

Federico II dopo la sua crociata, seppur terminata con esito positivo, fu comunque

criticato da Gregorio IX , adducendo questi il fatto che non si trattò di un successo

duraturo, ma soltanto di una tregua a tempo determinato. Gregorio IX, tra l’altro, nel

marzo 1228, gli aveva anche rinnovato la scomunica, perché l'imperatore aveva osato

intraprendere la crociata come scomunicato e senza essersi consultato con lui. Per tale

motivo i sudditi di Federico furono sciolti dal giuramento di fedeltà e i principi

tedeschi sollecitati all'elezione di un nuovo sovrano. Inoltre, quando l'imperatore era

ancora in Terra Santa, truppe papali invasero il Regno incoraggiando delle rivolte.

Dopo il suo ritorno a Brindisi, nel giugno 1229, Federico II riuscì presto a ristabilire

l'ordine. Nell'autunno 1229, riconquistato il suo Regno, fa confiscare nel

Mezzogiorno tutti i beni e le terre dei Templari, per i quali è arrivato il "tempus

retribucionis". Ma, ora, è necessario riconciliarsi col papa sconfitto, che, pur

trovandosi in difficoltà, si rifiuta di dare ascolto ai tentativi di mediazione del

paziente e abile Ermanno di Salza. L’imperatore si mostra prudente, ferma le sue

truppe ai confini delle terre pontificie e chiede aiuto ai principi tedeschi, che

intervengono a garantire la sua buona fede.

Ermanno De Salza, dopo estenuanti trattative, riesce ad ottenere una tregua, seppur a

condizioni dure per Federico II, che deve garantire l'impunità ai partigiani del papa

nel Regno di Sicilia, restituire i beni ecclesiastici confiscati, rinunziare alla

giurisdizione laica sul clero siciliano ed esentarlo dalle imposte, e rinunziare ai

tradizionali diritti regi nell'elezione dei vescovi.

Nel maggio 1230 si mettono per iscritto le condizioni della pace, che il 23 luglio è

conclusa a Ceprano; il 28 agosto la scomunica è cancellata.

Page 62: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

In relazione ai fatti sopra sintetizzati, è da ritenere che Federico II, durante il periodo

di tregua con il papa Gregorio IX, nel marzo del 1230, mentre era presso Apricena

aveva al seguito oltre la sua corte, anche la Magna Curia, compresi Pier delle Vigne e

forse Michele Scoto, nonché riceveva spesso le visite di Ermanno de Salza nonché

del fidato arcivescovo di Palermo Berardo de Castanea o Castacca, che stavano

curando i rapporti con il Papa per raggiungere la pace.

In questo periodo, presso i luoghi ove soggiornava Federico II, vi era, con molta

probabilità, un via vai di personaggi nobili e di messi tra il papa e Federico II, in

relazione proprio alle trattative di pace per le quali, finalmente nel mese di aprile,

ricevette dal papa il documento con la proposta di pace.

Per quanto riguarda la Magna Curia, si può dire che, dal luglio 1225 fino al luglio

1233, non risultano pervenuti documenti che attestino decisioni autonome dei giudici

di corte che accompagnavano l'imperatore, ma soltanto “istrument” del gran tribunale

di corte, scritti in nome del maestro giustiziere. In particolare, si evidenzia che,

dall'analisi delle liste dei testimoni dei privilegi imperiali, risulta che il maestro

giustiziere e gran parte dei giudici della Magna Curia (Simone ed Enrico di Tocco,

Roffredo di San Germano, Pier della Vigna) si sono trattenuti a corte unitamente ai

maestri d’armi, falconieri, orefici, arcieri, scudieri etc.

Sul conto dell’arcivescovo di Palermo Berardo, risulta che, nel maggio 1230, era a

Foggia presso la residenza imperiale e tra il luglio e l'agosto di quell'anno presenziò

all'armistizio di San Germano ed alla pace di Ceprano. Berardo era stato il tramite fra

Federico ed il Papato; tuttavia gli avvenimenti del 1228-1230 segnavano una notevole

differenza. Precedentemente l'arcivescovo aveva esercitato la sua opera di

mediazione tra interlocutori sostanzialmente solidali; dopo la rottura del 1228

Berardo, pur impegnandosi a smussare gli angoli della contesa e a convincere

Page 63: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

l'imperatore a comportamenti meno radicali, fu costretto ad assumere un

atteggiamento univoco, che lo allontanò inevitabilmente dalle posizioni pontificie.

Probabilmente nella seconda metà del 1230, Berardo fu colpito da una recrudescenza

della malattia reumatica e ritornò alla sua diocesi da cui mancava da lungo tempo. Fu,

quindi, assente durante l'elaborazione, la promulgazione e l'applicazione delle

Costituzioni diMelfi

LA CERIMONIA

Si premette che, per ciò che concerne il requisito della coerenza storica, si ritiene che

la documentazione e gli atti di riferimento presi in considerazione attestano in modo

inconfutabile l’avvenimento, oggetto della rievocazione, sia per quel che concerne il

luogo e il tempo, Apricena marzo 1230, sia per l’oggetto, la consegna degli usi civici,

nonché chi li ha concessi, Federico II, e in quale modo: con un diploma redatto dal

notaio Alberto da Catania.

Per quanto riguarda le modalità con cui si sia svolta realmente la consegna e i

personaggi che vi abbiano potuto partecipare, non risultano esserci ulteriori

testimonianze dirette (ciò che non è dimostrabile forse non è nemmeno confutabile).

Sussistono, invece riferimenti e citazioni indirette che fanno presumere la presenza al

seguito di Federico II della sua corte e della Magna Curia, motivo per cui, non

potevano non essere presenti nella Precina di allora anche tutte le personalità più

importanti del luogo.

In merito al luogo della rievocazione, non essendoci in Apricena contesti medievali

riconducibili a quel tempo ed essendoci la necessità di dover accogliere possibilmente

tutta la comunità locale, esso non può che essere identificato in una piazza, nel caso

di specie si ritiene idonea allo scopo, Piazza Federico II; non perché essa conserva

vestigia risalenti all’epoca dei fatti, ma perché presenta una dimensione adeguata e

elementi meno moderni di altre piazze del paese. Per ciò che concerne il cerimoniale

di consegna, non essendovi un documento che ne rilevi le modalità si è ritenuto di

adeguarsi alla codificazione della cerimonia di ingresso nel legame di vassallaggio,

Page 64: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

conservando così e comunque una coerenza storica. Nel caso di specie, non

trattandosi di un vero e proprio ingresso in legame di vassallaggio, non può essere

presente la figura del vassallo, ma vi deve essere invece presente un rappresentante

della comunità sottomesso all’imperatore. Tale figura a quel tempo poteva essere

ricoperta dal dominus castrum de Precina al quale gli homines della universitas

facevano riferimento. Si precisa che vi era presente anche un’altra figura: il Baiulo4,

il quale, affiancato da altri due Giurati, venivano eletti dall’universitas, ma tale

elezione veniva comunque approvata dall’imperatore. Il baiulo però aveva una

funzione giuridica amministrativa più in rappresentanza dell’imperatore che della

comunità. Oltre al dominus e al baiulo vi dovrà essere presente necessariamente

anche un notaio5, come risulta dalla I pergamena, fatta redigere per ordine di

Giovanna I, in cui risulta che i privilegi sono stati trascritti per mano del notaio

Alberto da Catania. Nella piazza, si ritiene essenziale la presenza ovviamente di tutta

la itinerante corte ai quali vanno aggiunte le ancelle di Bianca lancia le eventuali

consorti dei nobili presenti, donna Angiola Bronte, l’arcivescovo di Palermo, il Gran

Maestro dell’Ordine dei Teutonici e la Guardia Saracena.

A questo punto, la cerimonia potrebbe avere inizio con la benedizione da parte

dell’arcivescovo, anche se vista la condizione di scomunicato di Federico II tale

eventualità deve essere valutata attentamente. Dopo questa fase, vi sarà l’atto di

sottomissione da parte del dominus de Precina in rappresentanza di tutta la comunità.

4Il sistema stabilito dall’imperatore Federico II affidava la giurisdizione e l’amministrazione di ogni comunità ad un

Baiulo, delegato dal sovrano, affiancato da due Giurati eletti da un consiglio locale, presente in tutte le città e le terre del demanio regio sin dall’epoca normanna e che stava in carica per un solo anno indizionale. Il Baiulo era il rappresentante regio, che assumeva per ogni città del Regno denominazioni differenti: compalazio a Napoli, Catapano a Bari, Stratigoto a Messina e Salerno, Patrizio a Noto, Baiulo, e dal 1320, Pretore a Palermo. Egli stava a capo dell’intera amministrazione cittadina, a lui veniva confermata la competenza in materia di cause civili e la suprema responsabilità amministrativa a livello locale, inclusa la sovrintendenza della ripartizione dei carichi fiscali, veniva eletto dalle singole Universitates e la sua elezione veniva in seguito approvata dal sovrano. A turno tutti i quartieri presentavano una rosa di tre nomi di milites, tra cui veniva scelto il Baiulo, che, come detto, era preposto all'esercizio delle più importanti funzioni giurisdizionali civili. 5 Il notaio è un personaggio conosciuto all’interno dell’ambiente in cui si muove, ha condotta irreprensibile, il notaio

ha delle qualità intrinseche non imposte dall’alto, ha l’autorevolezza in se tale da essere un punto di riferimento per la società in cui opera. Lo scopo del ricorso al notaio è fermare l’incontro delle volontà, l’atto notarile è soltanto testimonianza dell’avvenuto incontro delle volontà, affinché quel incontro sia il più inattaccabile possibile lo sottopone a tutta una serie di formalità, prima di tutta la sottoscrizione (firma) . Si vuole difendere l’atto dagli attacchi esterni e per il futuro, finché i contraenti saranno in vita potranno cambiare o ribadire i termini dell’accordo, ma quando i contraenti non ci saranno più questo compito sarà compiuto dall’atto notarile. (A cura di Luigi Restivo e Michele Amico ENNA 2007 ®)

Page 65: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Tale atto, detto dell’omaggio, consiste nell’inginocchiarsi davanti all’imperatore per

porgli le mani nelle sue. Con questo gesto simbolico egli esprime l’atto di

sottomissione di tutta la comunità, mettendo al suo servizio la forza del suo braccio.

Contemporaneamente a tale atto, può essere pronunciata anche una formula di

omaggio e il giuramento di fedeltà, tenendo la mano destra su un oggetto sacro,

affinché tale giuramento acquisti un carattere sacro che lo ponga al di sopra di tutti gli

altri legami, compresi quelli familiari. Dopo tale atto, l’imperatore aiuta a sollevarsi il

signore locale, cingendolo in un abbraccio e dandogli un bacio. Una volta compiuti

questi riti, l’imperatore procede alla concessione dei privilegi consegnando un

bastone (festuca) per il diritto del pascendi e un’ascia per il legnadi. Infine,

l’imperatore consegna a Roberto de Maiorana, su una pelle di cinghiale (simbolo del

libero pascolo e della caccia), un denaro (prezioso) e una freccia (amore) in segno di

prezioso amore corrisposto e libero uso civico dei terreni oltre i confini feudali,

nonché la pergamena della concessione dei predetti privilegi, redatta dal notaio.

Dopo il rito di concessione dei privilegi alla universitas Precina, potrebbe svolgersi

un’altra cerimonia, senza fondamento storico ma non improbabile per quel tempo, in

cui l’imperatore premia con una pergamena i giovani talentuosi del luogo (censiti in

ambito scolastico) che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno per

particolari doti morali e intellettuali.

SCENEGGIATURA RIEVOCAZIONE STORICA “APUD PRECINAM”

Il corteo sarà composto da tamburi e ocarine, fanciulle e fanciulli, popolo festante, (se

possibile anche da artisti di strada, falconieri e giullari) Federico II, il Gran Cerimoniere e lo

scudiero Taddeo de Procina, poi Manfredi e Bianca Lancia, il Gran Camerario Riccardo,

l’arcivescovo di Palermo Berardus de Castanea, il Baiulo Johannes Maynardus, il dominus de

Procina Roberto de Majorano, Roberto de Manfredo, Capitano e Maestro Giustiziere d’Apulia e

Terrae Laboris Matteo Gentile conte di Alexinae, e il Logoteta Petrus de Vinea (Pier delle Vigne),

il Notaio Alberto da Catania, il Gran Maestro dei Teutonici Ermanno de Salza, il capo della

guarnigione saracena Mohan Ibn Saud e donna Angiola Bronte con il resto della corte e altri

cavalieri e soldati:

In particolare si predisporranno nel seguente ordine:

Page 66: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

in testa Il Gran Cerimoniere con il gonfaloniere con il gonfalone di Federico

II scortato da due armati.

Subito dopo Gli Araldi e i porta-bandiera o porta-insegne (di Apricena, Lucera e

Lesina).

Seguono Tutti gli uomini armati

Musici (tamburi e ocarine)

Falconieri

Le ancelle di Bianca Lancia

Federico II e Bianca Lancia

Lo scudiero e il giullare

L’arcivescovo e nobili della corte con le dame

Gli artisti di strada

Il resto dei figuranti

Alle ore 19:00, circa, tutti i figuranti si raduneranno nei pressi della villa comunale dalla

quale partirà il corteo che si svilupperà per Via Guglielmo Marconi, lungo Viale Aldo Moro,

svolterà per Corso Generale Torelli fino alla Piazza Federico II, oppure lungo Via Roma, Corso

Generale Torelli e, superato il Municipio, si avvierà verso Piazza Federico II, dove dovrà essere

approntato un sistema di amplificazione per lo speaker/commentatore.

Lungo tutto il percorso è auspicabile che:

Federico II, in primis, e gli altri nobili facciano cenni di saluti agli spettatori

lungo il cammino;

le ancelle lancino petali e fiori lungo il cammino;

i musici e il giullare o cantastorie qualora se ne riesca a trovare uno

abbozzino canzoni e musiche anche moderne ma comunque riconducibili al

periodo storico. Il giullare o cantastorie dovrebbe cercare di invitare le

persone che si incontrano lungo il percorso all’evento verso il quale il corteo

si sta dirigendo;

gli artisti di strada facciano qualche esibizione ma senza abbandonare il

corteo.

Page 67: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Il corteo giungerà sulla piazza e, mentre Federico II con gli altri personaggi sopracitati si

fermeranno al margine della Piazza più o meno sulla direttrice tra Corso Garibaldi e Via

L.Galasso, il resto dei figuranti si predisporrà gradualmente nella piazza su due lati, formando una

sorta di corridoio e lasciando al centro una specie di percorso fino all’ingresso del Palazzo della

Cultura. Ovviamente, inizieranno l’afflusso i soldati che si disporranno su una sola fila da un lato e

dall’altro facendo fronte al centro e poi via via tutto il resto.

Al termine di questo afflusso nella piazza, dal balcone o da una finestra del Museo Civico

lo speaker, che nel frattempo ha fornito un contributo storico/culturale dell’evento, termina il suo

intervento. Dopo qualche istante i tamburi fanno in modo da attrarre l’attenzione. I figuranti

cercheranno di fare quanto più silenzio possibile, confidando anche che gli spettatori facciano lo

stesso. A questo punto il Gran Cerimoniere che, subito dopo l’afflusso degli altri figuranti,

unitamente ai tamburi avrà avuto premura di andarsi a posizionare nei pressi di Federico II e degli

altri nobili della corte, srotolerà solennemente una pergamena e inizierà la presentazione dei

convenuti.

Narratore:

Siamo nella Piazza Federico II per assistere, per la prima volta, alla rievocazione storica

della consegna dei privilegi sugli usi civici da parte di Federico II agli abitanti di Apricena. Questa

iniziativa prende spunto da un evento realmente accaduto nel marzo 1230, qui a d Apricena. Essa è

il frutto da un idea nata nell’ambito dell’associazione Centro Studi Apricena ed è rivolta a tutta la

comunità della città di Apricena con particolare interesse rivolto all’ambito scolastico. In

particolare, il fine è quello di restituire alla coscienza popolare un contesto storico che, ad oggi,

appartiene ad un ristretto ambito di amatori e appassionati. E' consolidato ormai nel sapere

comune che il nome di Apricena è legato a quello di Federico II, ma ciò che ancora manca è la

consapevolezza della natura di questo legame: connotato ampiamente da rispetto e lealtà

reciproca; tanto da culminare nell’atto, straordinario quanto raro, della concessione degli usi

civici, privilegi rilevanti per quel tempo, rivolti a tutti gli abitanti della comunità. Una simile

posizione di privilegio ha posto sicuramente l'allora Precina alla ribalta di un contesto politico

importante di assoluto pregio. Le frequentazioni di Federico II con la sua itinerante corte presso la

Domus Precina, non erano frutto di passaggi occasionali, ma di programmate soste volute e

soprattutto, forse, desiderate. Soste nelle quali venivano prese importanti decisioni amministrative

e politiche così da scrivere in modo permanente il nome di Precina negli annali della storia

diplomatica federiciana, lasciandone una traccia indelebile. Oggi occorre ripercorrere quelle

tracce per giungere a riaffermare quel legame che ha reso nobili gli allora abitanti di "Precina",

fatto di rispetto, lealtà e ospitalità. Valori antichi e ormai perduti la cui riscoperta e la

consapevolezza della loro presenza nel proprio “DNA storico” darebbero indubbi giovamenti alla

personalità e alla identità sociale degli Apricenesi di oggi, soprattutto quelli più giovani, inclini

maggiormente ad apprezzare e affermare valori effimeri e consumistici globalizzanti.

In particolare, il progetto è stato sviluppato in modo da poter offrire, attraverso un

processo di studio svolto nell’ambito dell’associazione, un evento di ricostruzione storica “Re-

enachment” inglobato in un contesto rievocativo “Living History “ del periodo storico preso in

considerazione, mediante l’apporto autorevole dell’Associazione storico-culturale “Imperiales

Friderici II” di Foggia, che si propone di realizzare una fedele e corretta ricostruzione di eventi

Page 68: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

aggregativi denominati “Rievocazioni Storiche” attraverso ricerche tecnico-storiche – sia a

carattere locale che nazionale – sull’organizzazione sociale, sugli usi e costumi e quant’altro

necessario e utile, con riferimento alle fonti coeve e disponibili e/o con formulazione di ipotesi

plausibili. Essa ricrea situazioni/ambientazioni di vita sociale, sia di tipo civile che militare,

caratterizzati da didattica e da dimostrazioni/esibizioni rifacendo vivere la vita quotidiana del

periodo dal XII al XIII secolo, con particolare riferimento a quella duecentesca e sveva.

L’Associazione “Imperiales Friderici II” di Foggia è la prima e l’unica a proporre in Italia

personaggi sia occidentali che orientali.

Il contesto storico in cui è ambientata la presente rievocazione fa diretto riferimento al

periodo in cui Federico II, è tornato da due anni dalla Terra Santa, dopo la sua crociata, per la

quale, seppur terminata con esito positivo, fu comunque criticato da Gregorio IX per il fatto che il

suo non trattava di un successo duraturo, ma soltanto di una tregua a tempo determinato. Gregorio

IX, tra l’altro, proprio nel marzo 1228, gli aveva anche rinnovato la scomunica, perché

l'imperatore aveva osato intraprendere la crociata come scomunicato e senza essersi consultato

con lui. Per tale motivo i sudditi di Federico furono sciolti dal giuramento di fedeltà e i principi

tedeschi sollecitati all'elezione di un nuovo sovrano. Inoltre, quando l'imperatore era ancora in

Terra Santa, truppe papali invasero il Regno incoraggiando delle rivolte. Dopo il suo ritorno a

Brindisi, nel giugno 1229, Federico II riuscì presto a ristabilire l'ordine. Nell'autunno 1229, aveva

riconquistato il suo Regno e fatto confiscare nel Mezzogiorno tutti i beni e le terre dei Templari,

per i quali era arrivato il "tempus retribucionis". Ma, ora, era però arrivato il tempo di

riconciliarsi col papa sconfitto, che, pur trovandosi in difficoltà, si rifiutava di dare ascolto ai

tentativi di mediazione del paziente e abile Ermanno di Salza. L’imperatore si mostrò prudente,

fermò le sue truppe ai confini delle terre pontificie e chiese aiuto ai principi tedeschi, che

intervengono a garantire la sua buona fede. Ermanno De Salza, dopo estenuanti trattative, riesce

alla fine ad ottenere una tregua, seppur a condizioni dure per Federico II, che deve garantire

l'impunità ai partigiani del papa nel Regno di Sicilia, restituire i beni ecclesiastici confiscati,

rinunziare alla giurisdizione laica sul clero siciliano ed esentarlo dalle imposte, e rinunziare ai

tradizionali diritti regi nell'elezione dei vescovi. In questo periodo, febbraio/marzo 1230, esistono

alcuni riferimenti documentali che fanno presupporre che Federico II fosse ad Apricena, insieme

alla sua corte, alla Magna Curia, compresi Pier delle Vigne e forse Michele Scoto. In questo stesso

periodo vi sono anche riferimenti che confermano che riceveva spesso le visite di Ermanno de Salza

nonché del fidato arcivescovo di Palermo Berardo de Castanea o Castacca, che stavano curando i

rapporti con il Papa per raggiungere la pace. Nel maggio 1230, poi si metteranno per iscritto le

condizioni della pace, che il 23 luglio viene finalmente sancita a Ceprano e il 28 agosto la

scomunica viene cancellata. In relazione ai fatti sopra sintetizzati,. In questo periodo, presso i

luoghi ove soggiornava Federico II, vi era, con molta probabilità, un via vai di personaggi nobili e

di messi tra il papa e Federico II, in relazione proprio alle trattative di pace per le quali,

finalmente nel mese di aprile, ricevette dal papa il documento con la proposta di pace. Per quanto

riguarda la Magna Curia, si può dire che, dal luglio 1225 fino al luglio 1233, non risultano

pervenuti documenti che attestino decisioni autonome dei giudici di corte che accompagnavano

l'imperatore, ma soltanto “istrument” del gran tribunale di corte, scritti in nome del maestro

giustiziere. In particolare, si evidenzia che, dall'analisi delle liste dei testimoni dei privilegi

imperiali, risulta che il maestro giustiziere e gran parte dei giudici della Magna Curia (Simone ed

Enrico di Tocco, Roffredo di San Germano, Pier della Vigna) si sono trattenuti a corte unitamente

Page 69: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

ai maestri d’armi, falconieri, orefici, arcieri, scudieri etc. Sul conto dell’arcivescovo di Palermo

Berardo, risulta che, nel maggio 1230, era a Foggia presso la residenza imperiale e tra il luglio e

l'agosto di quell'anno presenziò all'armistizio di San Germano ed alla pace di Ceprano. Berardo

era stato il tramite fra Federico ed il Papato; tuttavia gli avvenimenti del 1228-1230 segnavano

una notevole differenza. Precedentemente l'arcivescovo aveva esercitato la sua opera di mediazione

tra interlocutori sostanzialmente solidali; dopo la rottura del 1228 Berardo, pur impegnandosi a

smussare gli angoli della contesa e a convincere l'imperatore a comportamenti meno radicali, fu

costretto ad assumere un atteggiamento univoco, che lo allontanò inevitabilmente dalle posizioni

pontificie. Probabilmente nella seconda metà del 1230, Berardo fu colpito da una recrudescenza

della malattia reumatica e ritornò alla sua diocesi da cui mancava da lungo tempo. Fu, quindi,

assente durante l'elaborazione, la promulgazione e l'applicazione delle Costituzioni diMelfi

Narratore: Ecco, ora giungere sulla piazza il corteo storico. In testa c’è il Gran

Cerimoniere con il gonfaloniere che porta il vessillo di Federico II

scortato da due armati. Seguono il vessillo dell’associazione e altri

quattro armati. Subito dopo, ci sono le ancelle di Bianca Lancia che

precedono Federico II e Bianca Lancia, seguiti dal fido scudiero

(Taddeo de Procina). Il gruppo che segue è composto

dall’arcivescovo di Palermo (Berardus de Castanea) e dai nobili della

corte con le dame (il Baiulo Johannes Maynardus, il dominus de

Procina Roberto de Majorano, Roberto de Manfredo, il Logoteta

Petrus de Vinea, il Notaio Alberto da Catania, il Gran Maestro dei

Teutonici Ermanno de Salza, il capo della guarnigione saracena

Mohan Ibn Saud e donna Angiola Bronte con le altre dame). Subito

dopo che si sono posizionati tutti: prenderà ora la parola il gran

cerimoniere. Si prega tutti i convenuti di porgergli attenzione l’evento

ha inizio.

Gran Cerimoniere: Nell'anno di gratia millesimo ducentesimo trigesimo et decimo anno

dello imperio de domini nostri Frederici, mense de marcio in codesta

bella e fiera terra de la Precina habet fatta gratia graditissima de la

sua gentilissima et nobilissima presenza domino nostro Federico per

la gratia di Dio imperator semper augusto, pe’ li suoi natali unico et

legittimo discendente delli grandi Imperatori dello Sacro Romano

Impero. (Al termine rivolgendosi all’imperatore con un inchino) gli

homines della università de la Precina, con grande gaudio, te

salutant!

Federico: Risponde al Gran Cerimoniere con un gesto solenne e gentile della

mano e inizia a percorrere il corridoio della folla festante,

rispondendo al saluto solo con i gesti: in genere muoveva

maestosamente il braccio e levandolo salutava la folla con gesto

benedicente (un fatto scandaloso per la curia papale). Nei suoi

Page 70: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

incontri privati invece aveva un gesto particolare (molto siciliano)

che sconcertava gli interlocutori in quanto li fissava a lungo in

silenzio con gli occhi immobili come se volesse scavarne l'anima. Gli

arabi lo chiamavano "occhi di serpente". Il saluto continua fino a

quando raggiunge la sua posizione davanti al trono ma senza sedersi.

Popolo: (festante e con le mani alzate a più voci in acclamazione)

EVVIVA FEDERIGO!

Il clamore si placa e inizia a parlare di nuovo il Gran Cerimoniere

Gran Cerimoniere: Con altrettanta gioia sunt convenuti Manfredo e Bianca della

nobilissima familia Lancia ( i due si avviano verso Federico

attraversando il corridoio della folla festante accennando a saluti

levando il braccio e con cenni della testa), Magister Camerario

appellonsi Riccardus, l’archiepiscopum Berardum de Castaca, il

Baiulo Johannes Maynardus, Capitano & Magister Iustitiarum

Matteo Gentile comite de Alexina, il Logoteta Magnus Cancellarius

Petrus de Vinea, il Notarus Alberto da Catania, il Gran Magister

Teutonici Ermanno de Salza , il capo della guarnigione saracena

Mohan Ibn Saud (tutti, nell’ordine in cui vengono chiamati, come i

primi si avviano verso Federico attraversando il corridoio della folla

festante accennando a saluti levando il braccio e con cenni della

testa)

Si attende fino a quando tutti i personaggi terminano la passerella e si sono posizionati da

un lato e dall’altro di Federico, dopodiché, ci sarà un rullo di tamburi per richiamare l’attenzione

perché prende la parola il logoteta Pier delle Vigne, incaricato di annunciare ai sudditi i proclami

dell'imperatore e, in particolare, il riconoscimento che Federico II vuole tributare agli abitanti di

Apricena (a questo punto Federico si siede).

Pier delle Vigne: (Anch’egli srotola una pergamena e legge) Bonnes homini de la

nobile terra de Precina poiché l'abbondanza tende ad abbagliare

anche le menti più sagge, le tenebre hanno coverto queste terre per la

malvagia e avida anima di chi, troppo presto, ha ceduto alle lusinghe

dello potere. Ora, finalmente, si vede una gran luce e chiaro si fa, tra

quelli che abitano in questa terra oscurata, lo nostro emperatore

Federigo. Egli è colui che tende la sua possente mano per colpire, ma

anco per carezzare. Ecco che allora dopo aver colpito li suoi nemici

ora tende la sua augusta mano per rendere beneficio a questo popolo

perché grato della sua semper fedele condotta, ma ancor di più pe’ lo

Page 71: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

amore et lo affetto che gli viene reservato ogni qual’ volta egli e la

sua regale familia poggia lo piede su questo suolo. Co’ cuore grato e

rigonfio d’affetto cum grandissimo gaudio egli vuole concedere lo

privilegio a tutti gli homini de la Precina di pascolare et legnare,

nelle terre del feudo e aldilà di esso, e di tenere mercato ogni

mercoledì. (termina la sua orazione con un gesto solenne rivolto alla

folla poi si gira e si rivolge all’imperatore con un inchino)

Popolo: (acclama festante e con le mani alzate a più voci) EVVIVA

FEDERIGO!

Gran Cerimoniere: (prende la parola dopo Pier delle Vigne e chiama il dominus della

terra di Precina) MESSER ROBERTUS DE MAJORANA!

Narratore: (A questo punto il narratore con tono leggermente sommesso

cerca di spiegare cosa sta per accadere evidenziando al solennità

del momento) Avrà inizio ora il cerimoniale di consegna dei privilegi.

Purtroppo non essendovi un documento che ne abbia rilevato le

modalità, ma solo il fatto in se, si è ritenuto adeguare la codificazione

della cerimonia di ingresso nel legame di vassallaggio, conservando

così e comunque una coerenza storica. Nel caso di specie, non

trattandosi di un vero e proprio ingresso in legame di vassallaggio e

che la consegna è avvenuta nei confronti di un rappresentante della

comunità comunque sottomesso all’imperatore. Tale figura a quel

tempo poteva essere ricoperta dal dominus castrum de Precina al quale

gli homines della universitas facevano riferimento. Il cerimoniale

consiste in un primo atto quello di sottomissione da parte del dominus

de Precina in rappresentanza di tutta la comunità. Questo atto è detto

dell’omaggio e consiste nell’inginocchiarsi davanti all’imperatore per

porgli le mani nelle sue, rito dell’immixtio manuum. Con questo gesto

simbolico egli esprime l’atto di sottomissione di tutta la comunità,

mettendo al suo servizio la forza del suo braccio.

Roberto De Majorana: Esce dall’inquadramento e si porta di fronte all’Imperatore, poggia

un ginocchio a terra e, chinando il capo, protrae entrambe le mani

con il palmo rivolto verso l’alto ad evidenziare che non vi è

nessun’arma in esse.

Federico: tende anch’egli le sue mani con il palmo rivolto verso il basso e

afferra quelle di Roberto. Il suo sguardo è severo e augusto, poi, si

Page 72: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

alza e aiuta a sollevarsi anche Roberto, cingendolo quindi in un

abbraccio e gli da un bacio.

Narratore: Insieme a tale atto, viene pronunciata anche una formula di omaggio e il

giuramento di fedeltà, tenendo la mano destra su un oggetto sacro, affinché

tale giuramento acquisti un carattere sacro che lo ponga al di sopra di tutti gli

altri legami, compresi quelli familiari.

Arcivescovo Berardo: si volta e gli viene consegnata la reliquia sacra (riproduzione della

Croce di Cosenza) dopodiché, si va a porre sulla destra di Roberto

tenendo di fronte a se la reliquia ed imponendola a Roberto

Roberto De Majorana: In piedi di fronte a Federico tende la mano sulla reliquia e pronuncia

il suo giuramento: Io, Roberto de Majorana, dominus de Procina per

vostra volontà che ha consentito di affidarmi o commendarmi al

vostro mundio, sulla mia anima e coscienza, con l’aiuto di Dio,

creatore del cielo e della terra, e su questa santa reliquia giuro di

servirti con lealtà e obbedienza.

Terminato tale rito, Federico si risiede mentre Roberto resta in piedi di fronte

all’imperatore.

Popolo: (acclama festante battendo le mani)

Gran Cerimoniere: (chiama a gran voce il notaio) Notar Alberto da Catania!

Alberto da Catania: Si avvicina portando in mano una pergamena arrotolata e la

consegna a Federico.

Narratore: Terminata la prima parte del rito, ora l’imperatore aiuta a sollevarsi il

signore locale, cingendolo in un abbraccio e dandogli un bacio. È

questo il momento detto della “fede” imperniato sulla osculatio: cioè

sul bacio che il signore riceve dal vassallo (anticamente era sulla

bocca), ma che ora rende. Questo gesto, profondamente diverso dal

baciamano ispanico, aveva il valore simbolico di bilanciare il senso

dell’immixtio manuum della prima parte del rito. Una volta compiuti

questi riti, l’imperatore procede alla concessione dei privilegi

consegnando un bastone (festuca) per il diritto del pascendi e un’ascia

per il legnadi. Infine, l’imperatore consegna a Roberto de Maiorana,

Page 73: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

su una pelle di cinghiale (simbolo del libero pascolo e della caccia),

un denaro (prezioso) e una freccia (amore) in segno di prezioso amore

corrisposto e libero uso civico dei terreni oltre i confini feudali,

nonché la pergamena della concessione dei predetti privilegi, redatta

dal notaio.

Federico: Si alza e si pone di fronte a Roberto e dice: Noi iniziamo col parlare,

troveremo più tardi degli studiosi che dimostreranno il nostro perfetto

diritto.

Alberto da Catania: A questo punto srotola la pergamena e comincia a leggere: Noi

Federigo, per divina grazia sempre augusto imperador de’ romani e

Re di Sicilia. Se ad devozione de’ nostri fedeli dirizziamo la punta del

nostro pensiero, ed ac loro servigi con degni premi precorriamo,

cresca in essi la sincera fede; e perché siamo d’esempio di liberalità,

noi a più gradi servigi caldamente li incitiamo. A tutti adunque i fedeli

nostri, presenti ed avvenire, vogliamo sia noto che, ammirati dalla

pura fede et divozion sincera la quale nudriron sempre et ancora

nutrono per la Maestà nostra i cittadini tutti de Precina: grati ancora

ai servigi fin qui prestati et da prestare di bene in meglio per

l’avvenire, (e massime a questo, che quante volte ne piacque gire o

dimorare in essa terra d’Apricena, tutti i cittadini con affettuose e

assai splendide dimostranze a me et al mio seguito in molte guise ne

dilettarono) volendo eziando quella terra a noi graditissima et i

cittadini suoi con meritati benefici magnificare; per favore di nostra

liberalità concediamo ad essi, agli eredi e loro successori, il diritto di

pascolare – Mentre il notaio legge in questo momento Federico II

consegna a Roberto un bastone (festuca) – liberamente ne’ territori

di Civitate, Castelpagano e San Nicandro senza pagare fida ad altro

dritto; e sia lor lecito negli anzidetti territori tagliar legna – anche in

questo caso mentre il notaio legge Federico consegna a Roberto

un’ascia – a proprio uso e vantaggio, eccetto nelle nostre difese, ove

non permettiamo ad alcuno di entrare per gli usi sopradetti. Inoltre

per la nostra sovrabbondante grazia concediamo in ipsa terra

Precinae di tener fiera il mercoledì di ciascuna settimana, e che tutti

nell’andare et nel ritorno, nella compra et vendita delle merci vadano

in quel giorno da ogni gravezza liberi ed immuni, salvi in ogni cosa

gli avvisi ed ordini nostri. In memoria poi di questa nostra

concessione ed a sua perpetua validità, ordinammo che per mano del

notaio et fedel nostro Alberto da Catania fosse scritto il presente

privilegio e del sugello della maestà nostra munito. Datum Precine

nell’anno dell’incarnazione milleduecento e trenta mense di marci.

Amen.

Page 74: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Al termine della lettura, il notaio arrotola la pergamena e la pone su una pelle di cinghiale

(simbolo del libero pascolo e della caccia), dove è già posto un denaro (prezioso) e una freccia

(amore) in segno di prezioso amore corrisposto e libero uso civico dei terreni oltre i confini feudali

e il tutto viene posto da Federico nelle mani di Roberto, che fa un passo indietro con un lieve

inchino e poi si gira verso la folla mostrando il dono ricevuto.

Popolo: (acclama festante battendo le mani)

Roberto De Majorana: Torna solennemente al suo posto.

Pier delle Vigne: (srotola una pergamena e legge) Bonnes homini de la nobile Precina

sua maestà l’imperator per suo magnanimo desio intende anco

gratificare con diploma ad honorem i bonnes homini di questa terra

che habet dato prova di grande valore umano et intellettuale (termina

la sua orazione con un gesto solenne rivolto alla folla poi si gira e si

rivolge all’imperatore con un inchino)

L’imperatore, a questo punto, premia con una pergamena i giovani talentuosi del luogo

(censiti in ambito scolastico) che si sono particolarmente distinti nel corso dell’anno per particolari

doti morali e intellettuali al servizio della comunità.

Gran Cerimoniere: (chiama a gran voce il primo premiato) !

Federico: Si alza, si pone di fronte al premiato e gli consegna la pergamena

dicendo: noi, ritenendo che spesso i buoni servigi non vengono pagati

in modo adeguato, vogliamo in coscienza ricompensare con la

preziosa e duratura moneta della gratitudine messer

_________________ per aver dimostrato con la sua condotta che il

successo personale non è lo scopo principale nella vita, ma, al

contrario, esso è testimonianza che il motivo più importante per

lavorare a scuola e nella vita è il piacere nel lavoro stesso, il piacere

nel suo risultato, e il piacere nella consapevolezza che il valore del

lavoro e del suo risultato debba essere utile per tutta la comunità.

Premiato: Riceve la pergamena e saluta con un inchino, poi ritorna

nell’inquadramento

Gran Cerimoniere: da’ inizio al banchetto: semper memore della vincente freccia,

implacabile et fatale con la quale il nostro signore imperatore

Page 75: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

inflisse nello fianco dell’enorme cinghiale la ferita sì mortale ma che

la rese anco vessillo et egida insegna imperitura della nostra

Precina, è grande desio dello nostro signore Federigo invitare tutti i

bonnes homini e le gentil dame a prendere parte al convivio che si

appresta a rendere onore a codesta superba fiera: Apri Cena!

Popolo: (acclama festante battendo le mani)

A questo punto sarebbe opportuno, durante il banchetto, avere un sottofondo musicale

ovvero, qualora se ne riuscisse ad avere la disponibilità, un vero e proprio complesso di figuranti

che possano cantare e suonare temi riconducibili al periodo storico, allo stesso modo gli artisti di

strada faranno qualche esibizione.

Fonti:

V. Bohmer: "Die Regesten", riferite da P. Bolan in "La prima lotta di Gregorio I con Federico II",

"L’Arcivescovo di Reggio ed il Gran Maestro dei Teutoni che erano venuti al Papa in Perugia...

tornarono a Federico per proposte e risposte. Lo trovarono a Precina, conferirono con lui e

tornarono, a quanto pare, nel marzo di quest’anno, 1230.

Della la condanna del Comune di Firenze a pagare all’erario imperiale un’ammenda di centomila

marche d’argento (oltre al risarcimento dei danni provocati all’università di Siena, per non aver

rispettato il bando imperiale di non muovere guerra alla stessa a seguito della sentenza della Gran

Page 76: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Corte dell’Imperatore Federico II il 9 dicembre 1232 nella Domus Procina, vi è la prova

documentale nella scheda IX-11, curata da G. Brunetti, con la pergamena di mm.390 per 450,

nell’Archivio di Stato di Siena, Diplomatico di Formaggioni n.257. V. appresso: Cronistoria dei

provvedimenti emessi dall’Imperatore apud Precinam. La sentenza è uno dei 25 documenti e

provvedimenti così come raccolti in Jean Louis HUILLARD BREHOLLES, Historia Diplomatica

Federici Secundi, Parigi, lon fratres, 1852-1861. Essa venne emessa in Apricena alla presenza

dell’Imperatore, del Logoteta Pier Delle Vigne e dei dignitari della cancelleria imperiale e coinvolse le

Università di Siena e Firenze, all’epoca fieramente antagoniste. Cfr. ARCHIVIO DI STATO DI

SIENA, Pergamena, Diplomatico Riformazioni, scheda n. 257 e ARCHIVIO STORICO DI

APRICENA, Pergamena di mm.390 x 450 ora conservata nella scheda n.11 curata da G. Brunetti.

Manfredo Lancia Dell’antica famiglia piemontese dei Lancia, unitamente al fratello Giordanino, fu

uno dei fedelissimi dello Svevo. Alla stessa famiglia apparteneva Bianca, quarta moglie dell’imperatore,

più amante che moglie, e quasi certamente, la più amata; cfr. Joseph MUHLBERGER, Donne sveve,

traduzione di Leopoldo Bibbò, Bari, Adda, 1979. Da non confondersi con lo zio Manfredi Maletta (?

- 1270), gran cerimoniere e poeta. Al suo nome è forse legata la costruzione della torre costiera in agro

di Sannicandro G.co, tutt’ora esistente e nota con il nome di Torre Mileto; cfr. A. PICCA, Syfridina…,

cit.

Fedrico per penetrare nel suo Regno del sud-est dell’Italia meridionale, diretto a Capua l’Imperatore si

appoggiò ad alcune famiglie nobili dell’area cassinese, fra queste le famiglie dei Cicala, degli Eboli, ma

soprattutto degli Aquino. Di questa, Tommaso venne nominato Gran Giustiziere di Terra di Lavoro e

delle Puglie oltre che della Contea di Acerra. Ritroviamo lo stesso quale Vicario Imperiale in Siria,

durante la Crociata; successivamente quale inviato speciale a Capua con il comando di quella

guarnigione a resistere alla truppe fedeli al Papa che assediavano la piazzaforte; e sempre vicino

all’Imperatore in molte altre circostanze, anche quale suo fedele rappresentante unitamente a Taddeo

da Sessa, Enrico Morra e all’Arcivescovo di Palermo nel Governo della Sicilia.

Johannes Maynardus, baiulus, Roberto De Maiorano, dominus, Robertus De Manfredo, ipotizzati

quali Giurati nel processo del dicembre 1232 contro Firenze, anche se non riscontrati nel documento

esaminato ma si riferiscono peraltro a personaggi storicamente certi che si ritrovano nel Quaternus

excadenciarum di Federico II di Svevia (nella traduzione di Giuseppe De Troia, edita nel 1994 dalla

Banca del Monte). I Giurati possono essere considerati dei funzionari pubblici in grado di conoscere

leggi e regole da far rispettare e gli uomini tenuti al rispetto delle stesse e delle “scadenze”. Per gli altri

Giurati e gli altri personaggi tenuti al rispetto delle scadenze, (rectius delle obbligazioni!) e sulle

contrade di Apricena rilevabili dal sopraddetto Quaternus, cfr. CLIMA, Apricena… percorsi…, cit.

Pier Delle Vigne (Capua 1190 - Torre di San Miniato di Pisa 1249), noto anche quale astrologo di

Corte, addottoratosi a Bologna fu notaio presso la Corte di Federico II, giudice della Magna Curia

(1225-1234) e uno dei più fidati collaboratori dell’Imperatore. Peraltro, sospettato di aver partecipato

alla congiura di Sala e Capaccio, fu imprigionato e rinchiuso nella torre di San Miniato, ove, pare, si

suicidò. Altro astrologo alla Corte dell’Imperatore (e di quella di Ezzellino da Romano) era anche

Guido Bonatti ; cfr. PICCA, op. cit..

Gran Camerario Riccardo, siciliano, Camerlengo Imperiale. Lo troviamo sempre assieme

all’Imperatore sin dalla Crociata del 1220 e nelle carte sveve con diversi appellativi è censito dal 1215

al settembre 1234. Huillard Bréholles lo ritiene il capo degli eunuchi del palazzo. Era così noto e

potente in Sicilia per la vicinanza a Federico II che un suo nipote, Benvenuto, fu creato dallo Svevo,

Vescovo di Squillace (ma Innocenzo IV annullò la nomina).

Ermanno de Salza, Gran Maestro dell’Ordine Teutonico (1170-1239), ottenne dal Papa il bando di

una crociata e da Federico II, amico ed alleato suo, il titolo di principe dell’Impero.

Vescovo di Palermo Berardo de Castanea, Su segnalazione del Papa, l’Arcivescovo di Bari Berardo di

Castacca entrò a far parte del Consiglio di Reggenza dell’Imperatore, di cui divenne amico e

Page 77: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

confidente (con Ermanno De Salza cui era superiore per cultura ed ingegno). Gli sarà vicino fino alla

morte; cfr. R. RUSSI, Federico II…, cit..

Madonna Angiola, l’ultima dei Bronte, appartenente al variegato e molteplice mondo femminile,

legato all’Imperatore, in relazione alle sue costanti abitudini di circondarsi di belle donne dei vari

luoghi frequentati, dispensando una cospicua progenie di figli, quasi sempre illegittimi, ma pure amati

e cresciuti nella sfera d’influenza della sua Corte, considerate le sue numerose frequentazioni e le

lunghe permanenze nella Domus Precina - pur in mancanza di documenti attendibili da cui rilevarsi la

presenza certa ed ufficiale delle regine delle varie epoche, né di qualsiasi altra donna – possiamo

legittimamente ipotizzare che anche quivi avesse la sua donna; cfr. J. MUHLBERGER, Donne

sveve…, cit.. Madonna Angiola è un personaggio puramente inventato, non rintracciabile nella storia,

così come non è mai esistita una famiglia Bronte, che, infatti, è una voluta deformazione della famiglia

Brancia; cfr. CLIMA, Leggende, microstorie..., cit.. Ovviamente l’aver legato la famiglia Brancia è una

libertà ulteriore, se non proprio un arbitrio, di cui chiedo venia. Ritroviamo infatti questa famiglia solo

incidentalmente, dopo il terremoto dell’epoca quando - nel 1650 - acquistò quello che restava

dell’originario Castello federiciano di Apricena. La ricostruzione che ne fece, e tuttora esistente, ne

alterò sostanzialmente le linee architettoniche, ma conferì loro il titolo di Principi di Apricena

(successivamente anche se per breve tempo, questa chiamata Casalmaggiore). Il Feudo di Apricena fu

acquistato nel 1593 da Ferrante Lombardo, conte di Gambatesa, barone di Roseto e Troia da cui

passò al figlio Ascanio e al nipote Giovanni Berardino. Questi lo vendette ai Brancia nel 1613 (così

come gentilmente trasmessomi con e.mail da Francesco Lombardi di S. Chirico - fonte: Giovanni

MARESCA, Le ultime intestazioni feudali del Cedolario di Capitanata”, in «Rivista araldica» 1954;

Annibale FACCHIANO, Roseto Val Fortore, Sant’Agata di Puglia, Casa S. C. di Gesù, 1971).

Normanno Comitis Alexinae, già deposto e impetrante

Johannes Maynardus, censito come baiulo ad Apricena nel 1232 durante il processo contro Firenze

A questo punto sarebbe opportuno, durante il banchetto, avere un sottofondo

musicale ovvero, qualora se ne riuscisse ad avere la disponibilità, un vero e proprio

complesso di figuranti che possano cantare e suonare temi riconducibili al periodo

storico, allo stesso modo gli artisti di strada faranno qualche esibizione.

CONCLUSIONE EVENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI

Dopo queste fasi cerimoniali, le rievocazioni Re- enachment e Living Story

avrebbero termine e si potrebbe entrare in una fase caratterizzata da “Gruppi Storici”

composti da musicisti, cantanti e danzatori a cura di privati, di associazioni o delle

scuole nonché dal banchetto a base di cinghiale.

Page 78: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

Per tale aspetto sembra opportuno incaricare la locale associazione/circolo

cacciatori che potrebbe predisporre posti di ristoro intorno alla piazza. Ciò dovrà

avvenire ovviamente in tema, cioè anch’essi dovranno indossare abiti medievali e le

pietanze dovranno essere esclusivamente di cinghiale accompagnate da vino. Per la

somministrazione di tali alimenti dovrà essere richiesta, ovviamente l’autorizzazione

del sindaco, unica formalità necessaria per tale aspetto. Nel caso si voglia invitare ad

aderire anche esercenti tale specifica attività, ubicati nei pressi della piazza anch’essi

dovranno farlo in abiti a tema, ma nel posto di ristoro dovranno avere al seguito

anche la regolare documentazione, fiscale e amministrativa, per lo svolgimento della

loro attività.

Da un punto logistico, una simile rappresentazione

necessiterebbe anche della predisposizione di un palco con

gradini sul quale andrebbe posto un trono e possibilmente un

telo per copertura.

Da un punto di vista di ordine e sicurezza pubblica,

andrebbe investito di tale responsabilità il sindaco, con

apposita richiesta di autorizzazione per l’occupazione di suolo

pubblico per i fini sopraesposti, affinché predisponga idonea recinzione della piazza

per permetterne l’accesso solo a piedi e perché venga lasciato libero un corridoio di

accesso alla stessa, idoneo al transito dei mezzi di soccorso e di pronto intervento.

Ulteriore adempimento, da espletarsi una decina di giorni prima della data

dell’evento è la comunicazione alla Questura di Foggia per il tramite della locale

Stazione dei Carabinieri ai sensi dell’art. 18 del T.U.L.P.S. evidenziando chela

manifestazione prevede anche la presenza di simulacri di armi da punta e da taglio

con finalità esclusivamente rappresentative.

Ad ogni buon conto per coerenza storica non dovranno essere utilizzati:

Page 79: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

MATERIALI:

Plastica, resina, plexiglass, alluminio, anticorodal, ferri lavorati industrialmente.

Apparecchi elettrici, lampadine a vista, tessuti lavorati, a fantasia, con decorazioni e

ricami sintetici. Vetro lavorato industrialmente come brocche, barattoli da conserva e

bicchieri. Piastre elettriche, cavi, prese, generatori elettrici. (Nel caso in cui, i

materiali sopracitati dovessero risultare indispensabili, essi dovranno essere

opportunamente celati con materiali attinenti al periodo rievocato come ad esempio

tele, legno, corde, ferro ecc.).

PRODOTTI ALIMENTARI:

Pomodori, patate, mais, peperoncino, peperoni, melanzane, caffè, cioccolato,

arachidi, zucca, ananas, fragole, alimenti moderni contenenti coloranti.

Page 80: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

OBIETTIVI

Principali :

1. Rievocazione della consegna da parte di Federico II agli abitanti di Apricena

dei privilegi, avvenuta a marzo del 1230.

Secondari:

1. Rievocazione del soggiorno di Celestino V presso il monastero di San

Giovanni In Piano durante la sua fuga.

2. Partecipazione ad eventi presso Altavilla Vicentina e L’Aquila.

3. Partecipazione ad eventi su invito di altre comunità, ciò può avvenire dietro

compenso o rimborso spese, ma sempre con l’autorizzazione dell’assemblea

del Centro Studi Apricena congruamente informato.

Page 81: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

1. RISULTATI ATTESI

Entro gennaio 2015:

Costituzione del gruppo base con definizione dei ruoli e dei compiti.

Entro aprile 2015:

Raccolta e censimento delle adesioni.

Entro maggio 2015:

La costituzione del GRUPPO A: gruppo stabile di figuranti composto da n. 20

(adulti) con presenza necessaria; Un imperatore (Federico II), dieci tra nobili e

titolati, Bianca Lancia e Angiola Bronte, due cavalieri (Ermanno de Salza Gran

Maestro dell’Ordine dei Teutonici, il comandante della Guardia Saracena),

l’arcivescovo Berardo e almeno altre quattro nobildonne.

Entro giugno 2015:

La costituzione del GRUPPO B: gruppo di circa 40 figuranti (adulti e

bambini) con presenza volontaria e non necessaria, fra essi andrebbero

anche censiti eventuali esercenti la somministrazione di alimenti e

bevande che avrebbero pertanto il compito di allestire il banchetto finale,

e altri proveniente.

19 settembre 2015:

Conferenza.

20 settembre 2015:

Realizzazione dell’ evento.

Page 82: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

2. COSTI

La previsione di spesa riguarda principalmente la fornitura di abiti e accessori

medievali.

Il Centro Studi Apricena, per la sua natura, non avendo risorse economiche a

disposizione, non può e non deve affrontare alcun tipo di spesa. Pertanto, le risorse

potrebbero essere reperite e suddivise fra i gruppi in base alla loro tipologia di

appartenenza “A” o “B”. In pratica, coloro che daranno la loro disponibilità ad

aderire ai gruppi “A” o “B” saranno informati che tale adesione potrebbe comportare

l’impegno a versare una somma utile all’utilizzo degli abiti (acquisto accessori ); per

tale motivo tali accessori saranno poi di sua esclusiva appartenenza. Nell’ambito del

gruppo sarebbe opportuno che alcuni abiti come quello dell’Imperatore e Bianca

Lancia fossero ad appannaggio del Centro Studi che a tal uopo dovrebbe ricercare le

modalità per la loro realizzazione. Ciò in quanto tali abiti al termine della

rievocazione andrebbero a prendere posto, previo nulla osta degli organi preposti,

presso il locale museo, come materiale storico educativo/didattico. Il Centro Studi

Apricena, al fine di reperire le risorse necessarie per la realizzazione di tali abiti

potrebbe anche richiedere eventuali contributi agli enti pubblici ovvero a sponsor (a

cui sarà garantita la pubblicità in occasione di ogni evento). Tali abiti, che saranno

comunque e sempre nella disponibilità della Compagnia Stabile Medievale costituita,

saranno assegnati ai figuranti scelti di volta in volta.

Page 83: PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA RIEVOCAZIONE …apudprecinam.weebly.com/uploads/4/9/9/4/49941261/compagnia_stabile... · Vi conviene partire dal modello di un paio di pantaloni

“…ogni qualvolta piacque a Lui di gire o di dimorare nella [loro] terra e con

affetto ed assai splendide dimostranze [essi] a lui ed al suo seguito in ogni

tempo ne dilettarono.”…

…“”Ammirato della pura fede e divozione sincera la quale nudriron sempre

ed ancor nudrivano per la Maestà sua i cittadini tutti di Apricena; grati

ancora ai servigi fin allora prestati e da prestare di bene in meglio per

l’avvenire …; volendo eziandio questa terra a lui gratissima e

cittadini suoi con meritati benefizi magnificare; per

favore di sua liberalità concesse ad essi, agli eredi e

loro successori, il diritto di pascolare liberamente nei

territori di Civitate, Castelpagano e San

Nicandro senza pagar fida od altro diritto; e

fosse lor lecito negli anzidetti

territori tagliar legna a

proprio uso e vantaggio,

eccetto nelle difese, ove

non si permise

mai ad alcuno di

entrare per gli usi

sopradetti. Inoltre,

per sua

sovrabbondante grazia, concesse

agli Apricenesi di tener fiera nella

loro terra il mercoledì di

ciascuna settimana, e che tutti,

nell’andare e nel ritorno, nella

compra e nella vendita delle merci, fossero andati, in quel giorno, da ogni

gravezza liberi e immuni, salvi, in ogni cosa, gli avvisi ed ordini suoi.””

{Tratto da “Apricena” di Nicola Pitta – Banca Popolare di Apricena –

anno 1984- Vol 1 pag. 48 – Cfr. Pergamena di Giovanna I}