IL SOGNO SOTTO I RIFLETTORI DI TANTI ITALIANI · to il presidente della Fiat Paolo Fresco in...

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68 i fari principali e 128 quelli secondari in Italia. 1.500 i segnalamenti vari (fari, mete luminose e fanali) che sorgono lungo le coste. 161 i dipendenti del ministero della Difesa con la qualifica di farista. 20 i posti di farista previsti per il futuro dal ministero. 1.000 le domande già pervenute al ministero anche se, al momento, non sono stati indetti concorsi. 800-1.000 euro lo stipendio medio di un farista. IL SOGNO DI TANTI ITALIANI SOTTO I RIFLETTORI Roberto Racalbuto, 49 anni, guardiano del faro di Punta Portofino. A lle ore 12.10 di mercoledì 7 agosto, riveri- to il presidente della Fiat Paolo Fresco in pantaloni corti rossi, omaggiato il re del- l’acciaio Giorgio Falck in pantaloni lunghi fuc- sia, salutato l’ex prefetto di Milano Enzo Vicari in pantaloni governativi grigi, il barman Ugo Re- petto, serpeggiando fra i tavolini dell’epicentri- co caffè Da Morena sulla piazzetta di Portofino, si lascia andare a una confidenza esplosiva: «Eh, signore mio, qui abbiamo avuto di quei faristi, ma di quei faristi, che non le dico...». Cioè? «Pen- si che uno era interista!». Impossibile, invece, dire per quale squadra tifi Roberto Racalbuto, l’attuale guardiano del fa- MESTIERI INVIDIATI CHI C’È NEL FARO DI PORTOFINO Guardiano sì, ma di un salotto buono È circondato dalle residenze di Pirelli, Dolce & Gabbana e altri noti industriali. Vita, ricordi e incontri di un farista molto particolare. Che ha fatto una scommessa con Silvio Berlusconi. Ancora aperta. di STEFANO LORENZETTO fotografie di ALBERTO ROVERI ATTUALITÀ SOTTO I RIFLETTORI Roberto Racalbuto, 49 anni, guardiano del faro di Punta Portofino. 80 Panorama 22/8/2002

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68 i fari principali e 128quelli secondari in Italia.

1.500 i segnalamenti vari (fari, mete luminose e fanali)che sorgono lungo le coste.

161 i dipendenti del ministerodella Difesa con la qualifica di farista.

20 i posti di farista previstiper il futuro dal ministero.

1.000 le domande già pervenute al ministero anche se, al momento, non sono stati indetti concorsi.

800-1.000 euro lo stipendiomedio di un farista.

IL SOGNO DI TANTI ITALIANI

SOTTO I RIFLETTORIRoberto Racalbuto,

49 anni, guardiano del faro di Punta Portofino.

Alle ore 12.10 di mercoledì 7 agosto, riveri-to il presidente della Fiat Paolo Fresco inpantaloni corti rossi, omaggiato il re del-

l’acciaio Giorgio Falck in pantaloni lunghi fuc-sia, salutato l’ex prefetto di Milano Enzo Vicariin pantaloni governativi grigi, il barman Ugo Re-petto, serpeggiando fra i tavolini dell’epicentri-co caffè Da Morena sulla piazzetta di Portofino,si lascia andare a una confidenza esplosiva: «Eh,signore mio, qui abbiamo avuto di quei faristi,ma di quei faristi, che non le dico...». Cioè? «Pen-si che uno era interista!».

Impossibile, invece, dire per quale squadra tifiRoberto Racalbuto, l’attuale guardiano del fa-

MESTIERI INVIDIATI CHI C’È NEL FARO DI PORTOFINO

Guardiano sì, madi un salotto buonoÈ circondato dalle residenze di Pirelli,

Dolce & Gabbana e altri noti industriali.

Vita, ricordi e incontri di un farista molto

particolare. Che ha fatto una scommessa

con Silvio Berlusconi. Ancora aperta.

� di STEFANO LORENZETTOfotografie di ALBERTO ROVERI

ATTUALITÀ

SOTTO I RIFLETTORIRoberto Racalbuto,

49 anni, guardiano del faro di Punta Portofino.

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ATTUALITÀ

ro di Punta Portofino. Ancheperché, essendo cugino di quelSalvatore Racalbuto che ar-bitra in serie A, deve averimparato in famiglia l’arte dinon inimicarsi i potenti. E da que-ste parti potenti lo sono un po’ tutti,compresi i baristi che fino alle 13.30servono il Bellini e l’oliva d’ordinanzaper titillare gli svogliati palati dell’esta-blishment e così predisporli alla succes-siva insalata di totani e gamberetti delristorante Puny.

Dei 161 civili che in Italia hanno laqualifica di faristi, Racalbuto è quello me-glio interfacciato con l’ambiente circo-stante: cappellino Ermenegildo Zegna,occhiali da sole Nike, calzoni da barcaN.Y. Mash. Mica come il povero Para-diso, con la sua maglietta stinta dal so-le, che andò in pensione 16 anni orso-no senza neppure far sapere in giroquale fosse il suo nome di battesimo.Del resto Racalbuto è anche l’unico fa-rista ammesso a usare l’ascensore diLeopoldo Pirelli, ciò che gli evita unascarpinata in salita di 2 chilometri, ina-sprita da tre micidiali rampe di gradini.La galleria d’accesso si apre diretta-mente sul porto, protetta all’ingresso daun anonimo cancelletto verde. Dopo 50metri scavati nella roccia della peniso-la, appare l’elevatore più esclusivo econcupito al mondo, dotato di telefonorosso per le chiamate esterne e di ci-tofono bianco per le comunicazioni d’e-mergenza. Pigiando ilpulsante 1 ci si ferma alfaro, pigiando il 2 si sa-le direttamente nella re-sidenza del magnatedegli pneumatici.

Per arrivare al suo po-sto di lavoro, Racalbuto

deve passare tra Villa San Gio-vanni, a destra, dove abita

Adriana Metzger, ultima di-scendente di una dinastia di

miliardari elvetici arricchitisi colpetrolio, e la tenuta di Dolce &

Gabbana, a sinistra, 5 ettari a stra-piombo sul mare che i due stilisti han-

no acquistato da una contessa decadutadi Paraggi e che includono il castello del-l’Olivetta più tre dépendance. I faraoni-ci restauri, in corso da un anno, non do-vrebbero finire prima del 2004. Qualorala moglie del tutt’altro che solingo fari-sta avesse bisogno di chiedere in presti-to un uovo, dovrebbe rivolgersi a VillaL’Aurora, occupata dai toscani Sforni (vi-ni), i vicini di casa più prossimi.

Perciò, se avete ancora in mente Ilguardiano del faro trasmesso dalla Rai

negli anni 60, col vecchio eremita im-personato da Fosco Giachetti che cer-cava di richiamare l’attenzione delmondo civile borbottando nel barac-chino: «Qui Libero chiama radio costa,qui Libero chiama radio costa», di-menticatevene: quella razza di faristi èestinta. «Lungo gli 8 mila chilometri dicoste italiane sono disseminati 196 fa-ri, ma non mi risulta di nostri dipen-denti costretti a vivere su un’isola de-serta, anzi direi proprio che stanno

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Ci sono 6600 ssccaalliinnii inter-ni per arrivare alla sommitàdel faro di Punta Portofino,ccoossttrruuiittoo nneell 11887700. Dentrola lanterna c’è una solalampada (fissa, non rotan-te) da appena 11..000000 wwaatttt:come un’alogena del sog-giorno di casa. «Sono lelenti di Fresnel a conferirgliuna por tata di 1188 mmiigglliiaa

nnaauuttiicchhee, cioè a renderlo vi-sibile da una distanza di ol-tre 3333 cchhiilloommeettrrii» precisa ilfarista Roberto Racalbuto.«Tecnicamente è del tipo 11--55: significa che lancia unlampo a 360 gradi della du-rata di un secondo, poi staspento per cinque secondi,quindi si riaccende».

Per contratto il farista la-vora ddaallllee 88 aallllee 1133, conun’ora di rientro la sera, seigiorni su sette. Una volta,di notte, doveva star sedu-to dentro la lanterna, per-ché l’illuminazione era a pe-trolio e c’era il pericolo di

incendi. «Ora basta curarela manutenzione delle bat-terie, pulire l’ottica e river-niciare il faro di bianco a pri-mavera. Se si spegne lalampada principale, s’atti-va automaticamente quellad’emergenza».

Ma senza fari le imbar-cazioni rischierebbero dischiantarsi sugli scogli?«Col Gps, il radar e tutte lealtre diavolerie di cui di-spongono oggigiorno, noncredo proprio» sorride Ra-calbuto. «Momento!» frenail comandante Paolo Freni.«Non dimentichiamoci chepochi giorni fa una nave di250 metri s’è incagliatasulle secche della Meloriadavanti a Livorno».

Una lampadina da 1.000 wattCome funziona la «lanterna» che parla con le barche

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TUTTO IN FAMIGLIA

Roberto Racalbuto con la moglie Rosa e i due figli Cristian e Federico posano accanto al faro che domina Punta Portofino. A destra, Racalbuto dentro al faro; in basso, mentre ridipinge la targa della Marina militare.

L’ASCENSORE PIÙ ESCLUSIVO

Racalbuto nella galleria di accesso al faro. Dopo 50 metri scavati nellaroccia, appare l’ascensore dotato di telefono rosso. Premendo 1 ci si ferma al faro, premendo 2 si sale nella residenza di Leopoldo Pirelli.

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tutti sulla terraferma» informa il ca-pitano di vascello Paolo Freni, direttosuperiore di Racalbuto nonché efficien-tissimo comandante di Marifari, l’uffi-cio della Spezia con competenza sui se-gnalamenti marittimi dell’Alto Tirreno,da Ventimiglia a Civitavecchia.

Da quando s’è sparsa la voce che 20faristi saranno «collocati in quiescen-za» entro i prossimi cinque anni, laMarina militare è subissata dalle ri-chieste di postulanti (ex manager, stu-denti, persino un pianista) che vor-rebbero prenderne il posto. «In una so-la giornata ho risposto personalmentea una ventina di telefonate» sbuffa ilcomandante Freni. Il quale, come undisco rotto, ha dovuto ripetere a tutti:«Il concorso non è stato ancora bandi-to, quando verrà il momento le normeusciranno sulla Gazzetta ufficiale, gra-zie e arrivederci».

Che tipi saranno? Anacoreti che bra-mano una vita appartata e spartana? Op-pure egocentrici che cercano una posi-zione di massima visibilità? «Io dico cheè gente attirata dall’impiego statale» ri-sponde Racalbuto, rimarcando involon-tariamente la differenza che passa traun posto e un lavoro. E può dirlo dal-l’alto della sua esperienza: «Sono un exsottufficiale di Marina che a un certopunto s’è trovato a dover lavorare co-me operaio alla Imac, fabbrica romanadi materie plastiche. Per cui mi sonomesso a partecipare a qualsiasi con-corso che mi capitasse a tiro: Ferrovie,commesso d’ambasciata, custode neimusei dei Beni culturali. Alla fine hovinto quello di farista: 3 mila concor-renti per appena 15 posti. Era il ’79».

In realtà Racalbuto, 49 anni, origina-rio di Ariccia («Il paese di Rita Pavo-ne»), sposato, due figli, ha scelto que-sto mestiere per colpa dell’Intrepido:«Mi ricordo che su quel giornalino perragazzi c’era una rubrica intitolata Imestieri pericolosi. Fui molto attirato da

un disegno raffigurante una torrea picco sugli scogli flagellata daimarosi. “Farista“ c’era scrittosotto». Trascorso un quarto disecolo, si sarebbe accorto a suespese di come la realtà spesso su-peri la fantasia: «Il mare in tempestamette davvero paura, anche se è 30metri più in basso. Il primo spavento melo sono preso dopo un paio d’anni chestavo qui. Niente, comunque, a con-fronto con la burrasca del 19 novembre2000, quando il faro fu investito daun’onda anomala terrificante». Quelgiorno il Golfo del Tigullio scavalcò iltetto, penetrò nel salotto dell’abitazio-ne nonostante imposte e finestre fosse-ro ermeticamente chiuse, inzuppò il tvcolor Philips e infine andò a gettarsi nelGolfo di Genova. Da quella volta, sul

muro del corridoio scrostato dall’umi-dità («Hai voja a ridipingerlo ogni an-no») è appesa la preghiera al patronodei faristi, san Venerio, «nostro faro di

luce spirituale» naturalmente, 100giorni di indulgenza.

«In effetti qui il maltemposi fa notare» conferma il se-

condogenito di Racalbuto, Fede-rico, 19 anni, quinto anno di liceo

scientifico. «Però il faro esercita un fa-scino straordinario sulle ragazze, insom-ma fra queste mura si cucca» intervienesottovoce il fratello Cristian, 23, marinaiosulla nave Scirocco. Quando l’invernosembra non finire mai, vengono in soc-corso anche Internet, Telepiù e le oltre300 videocassette di Panorama, La Re-pubblica e l’Unità allineate accanto al 32pollici scampato alla furia degli elemen-ti per intercessione di san Venerio.

I due ragazzi sono cresciuti nel farodell’isola di Ponza, dove il padre fu co-mandato nei primi sette anni di ser-

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Se proprio non ci si va avivere, in un faro ci si puòandare in vacanza. Dal Ca-nada all’Australia, sonocentinaia le lanterne aper-te al pubblico. Un tempo si

potevano solo visitare. Daqualche anno si possonoanche affittare. Per infor-mazioni, vedere il sitohttp://hem.spray.se/ibiz/EBo.html

6 CROAZIACostruiti nell’Otto-

cento, sono stati ri-strutturati all’iniziodel 2000 e trasfor-mati in appartamen-ti. Sono disseminatilungo la costa: dall’I-stria alla Dalmazia. 6 STATI UNITI

Concentrati soprat-tutto nel New En-gland (nella foto unfaro del Maine), sene trovano anche inCalifornia e nella re-

gione dei Grandi Laghi. Inalcuni casi, però, le costru-zioni non sono originali.6 AUSTRALIA

Sull’Isola dei canguri cene sono addirittura due, mace n’è anche uno sull’isolaTroubridge, tra i pinguini. 6 GRAN BRETAGNA

Dallo spar tano bed &breakfast nel Galles al raf-finato albergo in Scozia, nu-merosi i fari britannici rici-clati in case per turisti. 6 CANADA

Il più affascinante è quel-lo di Pointe-des-Monts, inQuébec, dove si gode diuna spettacolare vista sulpassaggio delle balene. 6 NORVEGIA

Per gustarsi un panoramamozzafiato sui fiordi, nonc’è che l’imbarazzo dellascelta: i fari dove passare levacanze sono una ventina.

Camera con vista sulle baleneDalla Croazia agli Usa, dove vanno i turisti dei fari

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vizio, e su questo promontorio delMar Ligure. La madre Rosa giura che,quand’erano piccoli, mai ha temuto divederli scivolare in acqua e annegare:«Per la verità ho sempre avuto più pau-ra che me li investisse qualche Jaguargiù in piazza Martiri dell’Olivetta».

La signora Rosa è costretta ad arro-tondare lavorando in un bar, perché lostipendio del marito è quello che è:«Poco più di mille euro al mese. Perònon ci lamentiamo: l’Asgc è gratis».L’acronimo sta per Alloggio di servizioguardianaggio e controllo. Salone, cu-cina, due camere, bagno: 100 metriquadrati in tutto. «Molto fresco d’esta-te: mai oltre i 25 gradi. E anche d’in-verno: abbiamo una stufetta elettricaper stanza, però più di due alla voltanon si possono accendere, perché c’èun contatore da soli 3 kilowatt». Incompenso la famiglia Racalbuto ha ilprivilegio di veder transitare dal salot-to un giorno la nave scuola AmerigoVespucci e il giorno appresso il tran-satlantico Wind Star e la notte è culla-ta solo dal frangersi delle onde.

Per cui, quando torna a Roma per farvisita all’anziana madre, il farista pas-sa i primi due giorni senza riuscire achiudere occhio: «Invece mia sorella Io-ne non riesce a dormire qua. Una solavolta è venuta a trovarmi, ma è scap-pata subito. E quando ha saputo cheper il Giubileo ero andato a varcare laPorta Santa, ha avuto il coraggio di dir-mi: “Ma che cos’avevi da farti perdo-nare? All’inferno ci vivi già!“».

Esagerata. Certo, per Racalbuto ilmassimo sarebbe gestire il faro di An-zio: «So’ pur sempre de Roma, dotto’.Ma nun posso mica ammazza’ er colle-ga mio, je pare?». Magari potrebbemetterci una buona parola il presiden-te del Consiglio. Ogni tanto Silvio Ber-lusconi capita sul promontorio di Porto-fino in passeggiata. «Ha anche chiestodi visitare il faro insieme con i figli. Hofatto un’eccezione, perché qui dentrogli estranei possono entrare solo conl’autorizzazione del Dipartimento ma-rittimo. L’ultima volta abbiamo con-frontato le nostre pancette e lui ha vo-luto scommettere: “Al prossimo incon-tro chi avrà perso meno chili pagheràuna cena“. Non esageri, presidente:facciamo che lei paga una cena e io uncaffè, gli ho risposto. “Vabbe’, tagliamola testa al toro: al vincitore sarà attri-buita una targa“. Sono proprio curiosodi vedere quali elogi si farà incidere almomento di consegnarsela». �

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