Progetto Normale

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Lamentano di essere l’ultimo anello della catena, quello più debole, senza nemmeno l’om- brello del web sotto il quale ri- pararsi. Per loro minaccia di piovere sul bagnato. Gli edico- lanti alzano la voce per farsi sentire dal Governo e dal Fede- razione italiana editori giorna- li (Fieg), alla quale li lega un ac- cordo scaduto ormai da più di tre anni. Legame sfilacciato. Fortuna che nei giorni scorsi il prefetto di Roma ha teso la ma- no, scongiurando uno sciope- ro che si annunciava pesantis- simo: edicole chiuse domeni- ca, lunedì e ieri. In barba alle elezioni. È stata sufficiente una nota in cui si riconosce «il ruolo di pubblico servizio svolto dalla categoria nel garantire il pieno rispetto dell’articolo 21 della Costituzione». Tutti hanno pie- no diritto di manifestare libe- ramente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Il cui rovescio è: tutti hanno diritto di essere informati. Così, in attesa che il prossi- mo Governo affermi una volta per tutte che l’informazione non è un prodotto commercia- le liberalizzabile alla stregua degli altri, adesso gli edicolanti concentrano gli sforzi sul dia- logo con gli editori. A declinare le richieste in chiave locale è Alcide Boni del Sinagi, il sindacato più rappre- sentativo (affiliato alla Cgil). È l’occasione per fare il punto sullo stato di salute della cate- goria nella provincia di Manto- va, dove il settore è largo 247 edicole. Poche, troppe, abba- stanza? Il dato si mantiene co- stante, segno che il sistema ha trovato un equilibrio (preca- rio). Il guaio è che le vendite dei giornali di carta hanno frenato bruscamente, assottigliando il margine di guadagno degli edi- colanti. Il dato rispecchia l’affanno complessivo dell’editoria tra- dizionale, costretta a ripensar- si in chiave più moderna. Vale a dire, a diluire l’inchiostro nel digitale. Quanto è lunga la frenata nella provincia di Mantova? L’anno scorso si sono venduti 13,3 milioni di quotidiani, 800mila in meno rispetto al 2011. In termini percentuali fa meno 6. Stringendo il fuoco sul Co- mune capoluogo, il fatturato delle edicole si è asciugato da 5 a 4,8 milioni di euro (circa). In- somma, c’è ansia per la sorte di un settore che ha il polso de- bole e il fiato corto. «Siamo gli unici commer- cianti che non possono decide- re cosa vendere né a che prez- zo venderlo - lamenta Boni - Spesso non siamo nemmeno in grado di soddisfare le richie- ste del mercato, a scapito del pluralismo dell’informazione. Il cliente ha il diritto di trovare in edicola tutte le testate». L’elenco delle richieste agli editori è lungo e piuttosto tec- nico. In pillole, la categoria chiede che il nuovo accordo preveda la conferma del con- cetto di distribuzione alle edi- cole franco punto vendita, il pagamento degli estratti con- to a 21 giorni (e non a sette), che le percentuali di sconto si applichino al prezzo di coperti- na (senza defiscalizzazione), la riclassificazione delle testa- te in due fasce con relative provvigioni (22 per cento e 30 per cento) e la garanzie di un prezzo minimo su applicare gli aggi, l’informatizzazione della filiera per gestire le forni- ture e i servizi in tempo reale, la costituzione di un fondo in- terno alla categoria a garanzia del pagamento dei distributo- ri. In formato slogan: «Contro il monopolio dell’informazio- ne e della distribuzione». Igor Cipollina Carburante sempre più caro e soprattutto sempre più spor- co. E' questo il dato diffuso dal Centro Studi di Confartigiana- to Motori, attraverso il monito- raggio della propria rete di au- toriparatori sul territorio nazio- nale. A dimostrarlo, i dati sugli interventi registrati sulle auto riparate dopo aver fatto il pie- no con carburanti non adegua- ti. Secondo quanto registrato da Confartigianato, in alcune province italiane c'è stato un aumento di interventi pari an- che al 30% rispetto ai 12 mesi precedenti. E' il caso di Mila- no, Mantova e Vercelli. Si tratta di interventi per pulizia filtri e rimozione acqua dal serbatoio delle vetture. I motivi del boom? Per Confartigianato «si va dalle auto nuove che hanno centraline sofisticate e quindi sensibili a ogni variazione di carburante, alla crisi economi- ca, per la quale molti automo- bilisti risparmiano saltando i tagliandi programmati e i filtri intasati sono la prima causa di intervento nei casi citati. Ma ci sono anche altri aspetti, uno ri- guarda la qualità dei carburan- ti: infatti, puo accadere che ci sia una percentuale di biodie- sel che, fermentando nel serba- toio, porta a un aumento di ac- qua che blocca la vettura». confartigianato Carburanti cari ma sporchi Ed è boom di riparazioni «Ah, è rimasta incinta! Proprio adesso!» Cambia la scena. «Congratulazioni! Ora pensia- mo insieme al piano di conge- do e rientro, non vorremmo certo perderla». Non siamo in Svezia, è “Normale” in alcune aziende mantovane: New way to ORrganize MAternity LEave, cioè nuovo modo di organizza- re l’assenza per maternità. Gli obiettivi: evitare le discrimina- zioni, ma anche ridurre l’assen- teismo e non dissipare profes- sionalità. I piani di congedo per le aziende sono un investimen- to, di cui si deve poter valutare costi e benefici. Il progetto, fi- nanziato dal ministero del wel- fare (selezionato fra oltre 400) è dell’associazione Mobildonne, che ieri ha fatto il punto (a due terzi del percorso) con il comi- tato scientifico, formato da Confindustria Mn, fondazione Marco Biagi, atenei di Pavia e Trento, Variazioni, Anna Zava- ritt e Cgil e Cisl Lombardia. Il confronto ha riunito Simona Maiocchi, presidente di Mobil- donna, Erika Freschi (project manager), e le aziende che stanno testando lo strumento da presentare al ministero: Lu- biam, con 10 piani di congedo “Normale”, Fondazione Mazza- li, coop Agorà e Nuvola, Thun, Novellini e Prospecta. Presenti gli assessori al welfare e pari op- portunità, Roberto Irpo (Comu- ne), ed Elena Magri (Provin- cia), hanno auspicato che la maternità sia considerata una risorsa, senza dimenticare che l’azienda deve fare profitto. So- no stati citati esempi virtuosi, come la banca che ha deciso di aprire alcuni sportelli fino alle 8 di sera e al sabato mattina. Si punta poi alla turnazione di pe- diatri e medici di base, per visi- te con orari flessibili. Fondazio- ne Mazzali - ha detto Patrizia Ferroni - sperimenta aspettati- ve non pagate quando le ferie sono esaurite per le proprie di- pendenti, e un parcheggio riser- vato per le mamme “di corsa”. C’è poi Lubiam, da sempre attenta alle famiglie dei dipen- denti, e oggi all’avanguardia: dal 2008 part time su richiesta passato dal 25 al 32%, più “coppie di lavoro”, flessibilità in-out per gli impiegati, sportel- lo interno di consulenza (2008-10 grazie alle risorse del- la legge 53), corso gratuito di pc, ludoteca Babylubiam, nido interno con 10 posti (su 18) per i dipendenti con sconto del 30%, e infine un omaggio alla mamma per ogni figlio che na- sce. Marzia Bianchi ha ricorda- to che per il progetto “Normale” si è creata una task force (Stefania Quaini e Desy Longati (personale), Ilaria Riva (comunicazione), Luca Melot- to (produzione), Veronica Sal- varani (amministrazione), «tut- ti giovani e motivatissimi». Cri- stina Bertellini, vicepresidente nazionale piccola industria, ha ricordato come sia importante testare strumenti funzionali: ad esempio un aiuto alle azien- de per le mamme era previsto dalla legge 53 solo nei contratti di 2° livello, quasi inesistenti nelle pmi. Meglio contratti ad personam. Bertellini, con orgo- glio, ha ricordato che Squinzi - prima volta nel discorso di un presidente- ha citato come obiettivo di Confindustria la conciliazione lavoro-famiglia. Maria Antonietta Filippini bilancio 2012 Vendite record per la Sogefi Ricavi per 1,319 miliardi nonostante la crisi dell’auto in Europa La Pac al centro dei Giovedì agricoli L’affanno degli edicolanti «Sistema da correggere» A Mantova sono in 247: l’anno scorso hanno venduto 800mila giornali in meno Revocato lo sciopero di tre giorni, la categoria chiede garanzie agli editori La categoria degli edicolanti chiede il rinnovo dell’accordo con la Fieg scaduto da più di tre anni Piani di congedo per le maternità In Confindustria punto sul progetto “Normale” di Mobildonna, 10 i casi in Lubiam L’incontro sul progetto “Normale”, sta parlando Bertellini (Foto Pnt) Il consiglio di amministrazio- ne di Sogefi ha approvato i ri- sultati consolidati dell'eserci- zio 2012 che vedono ricavi per 1,319 miliardi (+13,9% rispetto all'esercizio precedente) toc- cando il record storico per il gruppo, margine operativo lor- do a 126 milioni (+12,7%) e un utile netto a 29,3 milioni (+22%). Migliora anche l'inde- bitamento netto, che cala a 295,8 milioni. Il gruppo segnala i progressi rispetto al 2011: Sogefi ha otte- nuto nel 2012 ricavi e utile net- to in crescita a due cifre rispet- to all’anno precedente grazie all’espansione nei mercati ex- tra-europei, in particolare in Nord America e Asia, e al con- tributo delle attività di Systè- mes Moteurs, consolidate per l’intero periodo mentre nel 2011 erano entrate nel perime- tro del gruppo solo negli ultimi cinque mesi dell’esercizio. In dettaglio, i ricavi hanno superato quota 1,3 miliardi di euro (+13,9%), mentre l’utile netto si è attestato a 29,3 milio- ni di euro (+22%). Tali risultati - informa un co- municato - sono stati ottenuti nonostante il sensibile calo delle vendite di autovetture re- gistrato in Europa (-7,8% ri- spetto al 2011 e un numero di immatricolazioni tornato ai li- velli del 1995), principale mer- cato di Sogefi. L’andamento negativo del settore automobi- listico nel continente europeo è stato tuttavia compensato dall’incremento dei livelli pro- duttivi in tutti gli altri mercati nei quali il gruppo è presente, a partire da Nord America (+17,4%), Cina (+5,8%), India (+5,3%) e Brasile (+0,8%). Il cda ha così deciso di proporre la distribuzione di un dividen- do unitario di 0,13 euro, in li- nea con l'esercizio 2011. Mantova in prima linea nello sviluppo del settore vending, quello, cioè, dei distributori au- tomatici. E se inizialmente i prodotti venduti in questo mo- do erano esclusivamente ali- mentari, oggi è possibile trovar- vi di tutto, dagli articoli elettro- nici, come lettori mp3 e telefo- nini, a quelli sanitari, dai giocat- toli ai bouquet di fiori, dai dvd al latte e yogurt, ai prodotti bio- logici ed equosolidali. Da mo- mento di pausa e di incontro in ufficio, il distributore automati- co è diventato così un servizio diffuso nei luoghi di passaggio ed attesa come aeroporti e sta- zioni ferroviarie e si colloca nel- le città con punti dedicati che affiancano i negozi di vicinato. In Lombardia sono 565 le sedi d’impresa attive nel commer- cio tramite distributori automa- tici nel 2012, il 17% del totale italiano. E crescono del 4,8% in un anno, contro una media ita- liana del +4,4%. Secondo i dati della Cciaa di Milano, la provin- cia lombarda regina è proprio il capoluogo, con 235 imprese, il 41,6% del totale regionale e il 7,1% di quello nazionale. Tra le province che crescono di più Sondrio (+33,3%), Cremona (+13,3%) e Mantova (+11,8%). dati camerali Distribuzione automatica Mantova cresce dell’11,8% “Preservare il potenziale di produzione alimentare: primo obiettivo della nuova Pac?" è il tema del 4º appuntamento con i Giovedì agricoli mantovani. Domani alle 10.30, nella sala Oltrepò del Mamu di largo Pradella 1, Roberto Pretolani, del Dipartimento di Economia e Politica agraria dell'Università di Milano parlerà degli obiettivi della nuova Politica agricola comunitaria e della tutela della produzione alimentare. Introducono il presidente della Provincia Alessandro Pastacci e il presidente camerale Carlo Zanetti. Conclude l'assessore provinciale Maurizio Castelli. Ingresso libero. al mamu MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO 2013 GAZZETTA Economia mantovana 43

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N.Or.Ma.Le - acronimo di “New way to ORganize MAternity LEave” - è un progetto elaborato da associazione Mobildonne per sperimentare modalità innovative nella gestione dei congedi di maternità su un campione di PMI italiane. Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Dipartimento Pari Opportunità, N.Or.Ma.Le ha ottenuto il maggiore punteggio a livello nazionale nella graduatoria ministeriale. La sperimentazione interessa ad oggi un gruppo di quindici lavoratrici delle aziende THUN Logistics Srl, Novellini Spa, Lubiam moda per l'uomo S.p.A., La Nuvola – Cooperativa di Orzinuovi (Brescia), Cooperativa Agorà di Rivarolo Mantovano (Mantova), Fondazione Mazzali di Mantova.

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Lamentano di essere l’ultimoanello della catena, quello piùdebole, senza nemmeno l’om-brello del web sotto il quale ri-pararsi. Per loro minaccia dipiovere sul bagnato. Gli edico-lanti alzano la voce per farsisentire dal Governo e dal Fede-razione italiana editori giorna-li (Fieg), alla quale li lega un ac-cordo scaduto ormai da più ditre anni. Legame sfilacciato.Fortuna che nei giorni scorsi ilprefetto di Roma ha teso la ma-no, scongiurando uno sciope-ro che si annunciava pesantis-simo: edicole chiuse domeni-ca, lunedì e ieri. In barba alleelezioni.

È stata sufficiente una notain cui si riconosce «il ruolo dipubblico servizio svolto dallacategoria nel garantire il pienorispetto dell’articolo 21 dellaCostituzione». Tutti hanno pie-no diritto di manifestare libe-ramente il proprio pensierocon la parola, lo scritto e ognialtro mezzo di diffusione. Il cuirovescio è: tutti hanno dirittodi essere informati.

Così, in attesa che il prossi-mo Governo affermi una voltaper tutte che l’informazione

non è un prodotto commercia-le liberalizzabile alla streguadegli altri, adesso gli edicolanticoncentrano gli sforzi sul dia-logo con gli editori.

A declinare le richieste inchiave locale è Alcide Boni delSinagi, il sindacato più rappre-sentativo (affiliato alla Cgil). Èl’occasione per fare il punto

sullo stato di salute della cate-goria nella provincia di Manto-va, dove il settore è largo 247edicole. Poche, troppe, abba-stanza? Il dato si mantiene co-stante, segno che il sistema hatrovato un equilibrio (preca-rio).

Il guaio è che le vendite deigiornali di carta hanno frenato

bruscamente, assottigliando ilmargine di guadagno degli edi-colanti.

Il dato rispecchia l’affannocomplessivo dell’editoria tra-dizionale, costretta a ripensar-si in chiave più moderna. Valea dire, a diluire l’inchiostro neldigitale.

Quanto è lunga la frenata

nella provincia di Mantova?L’anno scorso si sono venduti13,3 milioni di quotidiani,800mila in meno rispetto al2011. In termini percentuali fameno 6.

Stringendo il fuoco sul Co-mune capoluogo, il fatturatodelle edicole si è asciugato da 5a 4,8 milioni di euro (circa). In-somma, c’è ansia per la sortedi un settore che ha il polso de-bole e il fiato corto.

«Siamo gli unici commer-cianti che non possono decide-re cosa vendere né a che prez-zo venderlo - lamenta Boni -Spesso non siamo nemmenoin grado di soddisfare le richie-ste del mercato, a scapito delpluralismo dell’informazione.Il cliente ha il diritto di trovarein edicola tutte le testate».

L’elenco delle richieste aglieditori è lungo e piuttosto tec-nico. In pillole, la categoriachiede che il nuovo accordopreveda la conferma del con-cetto di distribuzione alle edi-cole franco punto vendita, ilpagamento degli estratti con-to a 21 giorni (e non a sette),che le percentuali di sconto siapplichino al prezzo di coperti-na (senza defiscalizzazione),la riclassificazione delle testa-te in due fasce con relativeprovvigioni (22 per cento e 30per cento) e la garanzie di unprezzo minimo su applicaregli aggi, l’informatizzazionedella filiera per gestire le forni-ture e i servizi in tempo reale,la costituzione di un fondo in-terno alla categoria a garanziadel pagamento dei distributo-ri.

In formato slogan: «Controil monopolio dell’informazio-ne e della distribuzione».

Igor Cipollina

Carburante sempre più caro esoprattutto sempre più spor-co. E' questo il dato diffuso dalCentro Studi di Confartigiana-to Motori, attraverso il monito-raggio della propria rete di au-toriparatori sul territorio nazio-nale. A dimostrarlo, i dati sugliinterventi registrati sulle autoriparate dopo aver fatto il pie-no con carburanti non adegua-ti. Secondo quanto registratoda Confartigianato, in alcuneprovince italiane c'è stato unaumento di interventi pari an-che al 30% rispetto ai 12 mesiprecedenti. E' il caso di Mila-no, Mantova e Vercelli. Si trattadi interventi per pulizia filtri erimozione acqua dal serbatoiodelle vetture. I motivi delboom? Per Confartigianato «siva dalle auto nuove che hannocentraline sofisticate e quindisensibili a ogni variazione dicarburante, alla crisi economi-ca, per la quale molti automo-bilisti risparmiano saltando itagliandi programmati e i filtriintasati sono la prima causa diintervento nei casi citati. Ma cisono anche altri aspetti, uno ri-guarda la qualità dei carburan-ti: infatti, puo accadere che cisia una percentuale di biodie-sel che, fermentando nel serba-toio, porta a un aumento di ac-qua che blocca la vettura».

confartigianato

Carburanticari ma sporchiEd è boomdi riparazioni

«Ah, è rimasta incinta! Proprioadesso!» Cambia la scena.«Congratulazioni! Ora pensia-mo insieme al piano di conge-do e rientro, non vorremmocerto perderla». Non siamo inSvezia, è “Normale” in alcuneaziende mantovane: New wayto ORrganize MAternity LEave,cioè nuovo modo di organizza-re l’assenza per maternità. Gliobiettivi: evitare le discrimina-zioni, ma anche ridurre l’assen-teismo e non dissipare profes-sionalità. I piani di congedo perle aziende sono un investimen-to, di cui si deve poter valutarecosti e benefici. Il progetto, fi-nanziato dal ministero del wel-fare (selezionato fra oltre 400) èdell’associazione Mobildonne,

che ieri ha fatto il punto (a dueterzi del percorso) con il comi-tato scientifico, formato daConfindustria Mn, fondazioneMarco Biagi, atenei di Pavia eTrento, Variazioni, Anna Zava-ritt e Cgil e Cisl Lombardia. Ilconfronto ha riunito SimonaMaiocchi, presidente di Mobil-donna, Erika Freschi (projectmanager), e le aziende chestanno testando lo strumentoda presentare al ministero: Lu-biam, con 10 piani di congedo“Normale”, Fondazione Mazza-li, coop Agorà e Nuvola, Thun,Novellini e Prospecta. Presentigli assessori al welfare e pari op-portunità, Roberto Irpo (Comu-ne), ed Elena Magri (Provin-cia), hanno auspicato che la

maternità sia considerata unarisorsa, senza dimenticare chel’azienda deve fare profitto. So-no stati citati esempi virtuosi,come la banca che ha deciso diaprire alcuni sportelli fino alle 8di sera e al sabato mattina. Sipunta poi alla turnazione di pe-diatri e medici di base, per visi-te con orari flessibili. Fondazio-ne Mazzali - ha detto PatriziaFerroni - sperimenta aspettati-ve non pagate quando le feriesono esaurite per le proprie di-pendenti, e un parcheggio riser-vato per le mamme “di corsa”.

C’è poi Lubiam, da sempreattenta alle famiglie dei dipen-denti, e oggi all’avanguardia:dal 2008 part time su richiestapassato dal 25 al 32%, più

“coppie di lavoro”, flessibilitàin-out per gli impiegati, sportel-lo interno di consulenza(2008-10 grazie alle risorse del-la legge 53), corso gratuito dipc, ludoteca Babylubiam, nidointerno con 10 posti (su 18) peri dipendenti con sconto del30%, e infine un omaggio allamamma per ogni figlio che na-sce. Marzia Bianchi ha ricorda-to che per il progetto“Normale” si è creata una taskforce (Stefania Quaini e DesyLongati (personale), Ilaria Riva(comunicazione), Luca Melot-to (produzione), Veronica Sal-varani (amministrazione), «tut-ti giovani e motivatissimi». Cri-stina Bertellini, vicepresidentenazionale piccola industria, ha

ricordato come sia importantetestare strumenti funzionali:ad esempio un aiuto alle azien-de per le mamme era previstodalla legge 53 solo nei contrattidi 2° livello, quasi inesistentinelle pmi. Meglio contratti ad

personam. Bertellini, con orgo-glio, ha ricordato che Squinzi -prima volta nel discorso di unpresidente- ha citato comeobiettivo di Confindustria laconciliazione lavoro-famiglia.

Maria Antonietta Filippini

bilancio 2012

Vendite record per la SogefiRicavi per 1,319 miliardi nonostante la crisi dell’auto in Europa

La Pac al centrodei Giovedì agricoli

L’affanno degli edicolanti«Sistema da correggere»A Mantova sono in 247: l’anno scorso hanno venduto 800mila giornali in menoRevocato lo sciopero di tre giorni, la categoria chiede garanzie agli editori

La categoria degli edicolanti chiede il rinnovo dell’accordo con la Fieg scaduto da più di tre anni

Piani di congedo per le maternitàIn Confindustria punto sul progetto “Normale” di Mobildonna, 10 i casi in Lubiam

L’incontro sul progetto “Normale”, sta parlando Bertellini (Foto Pnt)

Il consiglio di amministrazio-ne di Sogefi ha approvato i ri-sultati consolidati dell'eserci-zio 2012 che vedono ricavi per1,319 miliardi (+13,9% rispettoall'esercizio precedente) toc-cando il record storico per ilgruppo, margine operativo lor-do a 126 milioni (+12,7%) e unutile netto a 29,3 milioni(+22%). Migliora anche l'inde-bitamento netto, che cala a295,8 milioni.

Il gruppo segnala i progressirispetto al 2011: Sogefi ha otte-nuto nel 2012 ricavi e utile net-to in crescita a due cifre rispet-to all’anno precedente grazie

all’espansione nei mercati ex-tra-europei, in particolare inNord America e Asia, e al con-tributo delle attività di Systè-mes Moteurs, consolidate perl’intero periodo mentre nel2011 erano entrate nel perime-tro del gruppo solo negli ultimicinque mesi dell’esercizio.

In dettaglio, i ricavi hannosuperato quota 1,3 miliardi dieuro (+13,9%), mentre l’utilenetto si è attestato a 29,3 milio-ni di euro (+22%).

Tali risultati - informa un co-municato - sono stati ottenutinonostante il sensibile calodelle vendite di autovetture re-

gistrato in Europa (-7,8% ri-spetto al 2011 e un numero diimmatricolazioni tornato ai li-velli del 1995), principale mer-cato di Sogefi. L’andamentonegativo del settore automobi-listico nel continente europeoè stato tuttavia compensatodall’incremento dei livelli pro-duttivi in tutti gli altri mercatinei quali il gruppo è presente,a partire da Nord America(+17,4%), Cina (+5,8%), India(+5,3%) e Brasile (+0,8%). Ilcda ha così deciso di proporrela distribuzione di un dividen-do unitario di 0,13 euro, in li-nea con l'esercizio 2011.

Mantova in prima linea nellosviluppo del settore vending,quello, cioè, dei distributori au-tomatici. E se inizialmente iprodotti venduti in questo mo-do erano esclusivamente ali-mentari, oggi è possibile trovar-vi di tutto, dagli articoli elettro-nici, come lettori mp3 e telefo-nini, a quelli sanitari, dai giocat-toli ai bouquet di fiori, dai dvdal latte e yogurt, ai prodotti bio-logici ed equosolidali. Da mo-mento di pausa e di incontro inufficio, il distributore automati-co è diventato così un serviziodiffuso nei luoghi di passaggioed attesa come aeroporti e sta-

zioni ferroviarie e si colloca nel-le città con punti dedicati cheaffiancano i negozi di vicinato.In Lombardia sono 565 le sedid’impresa attive nel commer-cio tramite distributori automa-tici nel 2012, il 17% del totaleitaliano. E crescono del 4,8% inun anno, contro una media ita-liana del +4,4%. Secondo i datidella Cciaa di Milano, la provin-cia lombarda regina è proprio ilcapoluogo, con 235 imprese, il41,6% del totale regionale e il7,1% di quello nazionale. Tra leprovince che crescono di piùSondrio (+33,3%), Cremona(+13,3%) e Mantova (+11,8%).

dati camerali

Distribuzione automaticaMantova cresce dell’11,8%

“Preservare il potenziale diproduzione alimentare: primoobiettivo della nuova Pac?" è iltema del 4º appuntamento con iGiovedì agricoli mantovani.Domani alle 10.30, nella salaOltrepò del Mamu di largo Pradella1, Roberto Pretolani, delDipartimento di Economia ePolitica agraria dell'Università diMilano parlerà degli obiettivi dellanuova Politica agricolacomunitaria e della tutela dellaproduzione alimentare.Introducono il presidente dellaProvincia Alessandro Pastacci e ilpresidente camerale Carlo Zanetti.Conclude l'assessore provincialeMaurizio Castelli. Ingresso libero.

al mamu

MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO 2013 GAZZETTA Economia mantovana 43

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