PROGETTO MONDIALE BPCO 2010 Linee-Guida Italiane Modena 4-7/3/2010 GARD Participant.
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PROGETTO MONDIALE BPCO 2010
Linee-Guida ItalianeModena 4-7/3/2010
GARD Participant
PROGETTO MONDIALE BPCOStruttura
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 2
GOLD Executive CommitteeRoberto Rodriguez Roisin, MD – Chair
Antonio Anzueto, MD – Vice-Chair (Representing ATS)
Observer: Mark Woodhead (Representing ERS)
Science CommitteeJorgen Vestbo, MD, PhD -
Chair
Dissemination/Implementation
Task Group Christine Jenkins, MD - Chair
GOLD National Leaders - GNL
PROGETTO MONDIALE BPCOObiettivi
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•Sensibilizzare gli operatori sanitari, le istituzioni e la popolazione generale sulla BPCO
•Migliorare la diagnosi, il trattamento e la prevenzione
•Stimolare la ricerca
PROGETTO MONDIALE BPCOGruppi di lavoro per l’adattamento italiano
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7. Trattamento della BPCO stabile Trattamento farmacologico della BPCO stabile L.M. Fabbri,. V. Bellia, A. Papi
Trattamento farmacologico degli aspetti sistemici e delle
comorbilità L. M. Fabbri, R. Dal Negro, C. Nozzoli, R. Tarquini
Trattamento non farmacologico della BPCO stabile E. Clini, O. Resta , M. Vitacca
Educazione del paziente e somministrazione dei farmaci
F. Braido, F. Franchi,, M .Del Donno
Markers ed outcomes di malattia e delle riacutizzazioni G. Di Maria, P. Boschetto
Trattamenti chirurgici ed endoscopici della BPCO L. Corbetta, F. Luppi, P. Vitulo, Parigi
8. Gestione delle riacutizzazioni Diagnosi e gestione clinica delle riacutizzazioni A. Spanevello, S. Calabro, , A. Zanini, F. Blasi, M. Bocchino
Trattamento intensivo respiratorio A. Corrado, S. Nava, N. Ambrosino, F. Sgambato
9. Linee Guida nelle cure primarie Adattamento delle Linee Guida alla medicina generale
G. Bettoncelli, G. Carnesalli, P. Spriano, M.Calzolari, F.Chiumeo, Manfredi, R. Testi, N. Seminara, A. Bussotti , L. Langella, F. Lombardo, A. Naddeo, I. Paolini, G. Virgili, L. Corbetta
10. Implementazione delle linee Guida L. Corbetta , B. Rusticali, P. Vivoli
11. Nuovi trattamenti F. Luppi, B. Beghè, R. Polosa, L. Corbetta
Chairman: L. Corbetta
1. Definizione Definizione ed aspetti sistemici
R. Antonelli Incalzi, C. Nozzoli, P Roversi, LM Fabbri Classificazione di gravità
P. Palange, T. Benedetti, R. Maselli, B. Balbi2. Epidemiologia Epidemiologia e costi della BPCO
R. De Marco, R. Pistelli, L. Carrozzi, R. Dal Negro3. Fattori di rischio
C. Mapp, M. Luisetti, M. Sofia, 4. Anatomia patologica, patogenesi e fisiopatologia
Anatomia patologica e patogenesi M. Saetta, S. Baraldo, M, Cosio, G. Caramori, A.Sanduzzi
5. Diagnosi e monitoraggioScreening ed inquadramento diagnostico P. Maestrelli, A. RossiImaging e caratterizzazione fenotipica M. Pistolesi, M. Zompatori, M. Maffesanti
6. Riduzione dei fattori di rischio Azioni contro il fumo di sigaretta ed altre azioni
preventive L. Carrozzi, E. Sabato, S. Nutini, R. Polosa
PROGETTO MONDIALE BPCOLivelli di evidenza
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CATEGORIA FONTE
A Studi randomizzati controllati,elevato numero di studi
B Studi randomizzati controllati,scarso numero di studi
C Studi non randomizzati e studi osservazionali
D Opinione di un gruppo di esperti
Progetto Mondiale BPCO 2010
Definizione e classificazione
Epidemiologia e costi Fattori di rischioPatogenesi, anatomia patologica e
fisiopatologiaDiagnosi e Trattamento
Sommario
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Definizione
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•La BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva ( BPCO ) è una malattia respiratoria cronica caratterizzata da ostruzione al flusso persistente ed evolutiva legata a rimodellamento delle vie aeree periferiche ed enfisema.
•La BPCO è prevenibile ed efficacemente curabile ed è variabilmente associata a significativi effetti extrapolmonari e comorbilità, che possono contribuire alla sua gravità.
•L’ostruzione, il rimodellamento delle vie aeree periferiche e l’enfisema sono dovuti ad una abnorme risposta infiammatoria delle vie aeree e del parenchima polmonare all’inalazione di fumo di sigaretta o di altri inquinanti.
Comorbidità
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La BPCO si associa frequentemente ad altre malattie croniche, definite comorbidità.
Le comorbidità possono essere classificate come:1. con-causali, quando condividono con la BPCO fattori di
rischio, ad es. fumo ed età per la cardiopatia ischemica.2. complicanti, quando rappresentano effetti extrapolmonari
della BPCO, ad es. osteoporosi o depressione.3. concomitanti, ovvero malattie croniche coesistenti senza
relazione causale nota con la BPCO.
Tuttavia, in rapporto al livello di conoscenze attuali, è spesso difficile classificare una comorbidità in modo univoco.
Principali comorbidità
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•Insufficienza cardiaca cronica•Coronaropatia e Infarto miocardico•Vasculopatia periferica •Neoplasia polmonare•Sindrome metabolica/Diabete mellito•Osteoporosi•Depressione•Insufficienza renale cronica•Embolia polmonare •Aritmie
Esempi di effetti sistemici della BPCO e comorbilità potenzialmente correlate
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Infiammazione sistemica (aumento di PCR, IL-6, IL-8, TNF-α; cellule infiammatorie circolanti; stress ossidativo sistemico)
Alterazioni nutrizionali e cachessia (aumento del dispendio energetico e del catabolismo, alterata composizione del corpo, carenze di micronutrienti come la vit D o i folati)
Stato procoagulatorio - - - - - - SarcopeniaPatologie cardiovascolari (malattia aterosclerotica
pluridistrettuale)Ridotta densità minerale ossea (osteopenia, osteoporosi)Alterazioni ematologiche (anemia, prevalentemente
normocitica e normocromica)
Relazione fra prognosi e comorbidità
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•Le comorbidità hanno importanti effetti sulla prognosi del paziente con BPCO.
•L'insufficienza respiratoria progressiva spiega solo un terzo circa della mortalità legata alla BPCO; quindi fattori diversi dalla progressione della malattia polmonare devono avere un ruolo di rilievo.
•I decessi dei pazienti con BPCO avvengono prevalentemente a causa delle comorbidità, specie cardiovascolare e neoplastica, piuttosto che per la BPCO.
•Circa un terzo dei pazienti affetti da cardiopatie è affetto anche da BPCO che ne aumenta il rischio di morte.
•La riduzione del VEMS è un fattore di rischio di mortalità per tutte le cause
Comorbidità: prospettive future
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•Nel programmare la gestione del paziente è indispensabile tener conto di possibili condizioni morbose concomitanti, molto comuni nei pazienti con età >65 anni.
•Appare logico una ricerca mirata di quelle comorbilità che, come l’osteoporosi o l’insufficienza renale, sono altamente prevalenti e spesso clinicamente silenti.
•Non è noto se l’applicazione contemporanea di linee guida rivolte a differenti patologie interferisca con il raggiungimento degli obiettivi terapeutici di ciascuna condizione.
•In futuro la formulazione e l’implementazione di specifiche linee guida dovrà avvalersi di un contributo multidisciplinare sia specialistico che del medico di medicina generale.
“At Risk” for COPD
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•Vengono definiti “a rischio” i pazienti con tosse ed espettorazione cronica, ma con spirometria normale.
•Questi pazienti non necessariamente progrediscono allo Stadio I: BPCO lieve.
•La presenza di tosse ed espettorato è comunque patologica e deve indurre alla ricerca di una causa sottostante.
Classificazione spirometrica(*) di gravità della BPCO
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STADIO CARATTERISTICHE
I LIEVE VEMS/CVF < 0.7; VEMS ≥ 80% del teorico
II MODERATA VEMS/CVF< 0.7; 50% ≤ VEMS < 80%
III GRAVE VEMS/CVF < 0.7; 30% ≤ VEMS < 50%
IV MOLTO GRAVE VEMS/CVF < 0.7; VEMS < 30% del teorico o VEMS < 50% del teorico in presenza di insufficienza respiratoria (PaO2 < 60 mmHg)
(*) Basata sulla spirometria post-broncodilatatore
Classificazione di gravità basata sulla DISPNEA (*)
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(*) Basata sul grado di dispnea e di intolleranza allo sforzo derivate dal questionario del Medical Research Council; questa classificazione integra quella basata sul VEMS;è utile in quanto il grado di dispnea spesso correla poco con la riduzione del VEMS
Stadio Sintomi
I Lieve Dispnea durante il cammino a passo
svelto in leggera salita (MRC2)
II Moderato Dispnea che costringe il paziente a
fermarsi, durante il cammino sul piano, dopo
100 mt (o pochi minuti) (MRC 3-4)
III Grave Dispnea che non consente al paziente di
uscire di casa, vestirsi e svestirsi (MRC 5), e/o
segni clinici di scompenso cardiaco destro
Ulteriori fattori determinanti la prognosi nella BPCO
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Oltre alla riduzione del VEMS e all’aumento della dispnea:•Malnutrizione (BMI < 21 Kg/m2) •Grado di intolleranza allo sforzo•Frequenza e gravità delle riacutizzazioni•Indici compositi tra i parametri sopramenzionati *•Insufficienza respiratoria (PaO2 < 60 Torr)•Ipercapnia (PaCO2 > 45 Torr)•Cuore polmonare•Numero e gravità delle Co-morbidità
(*) BODE = BMI, VEMS, dispnea (MRC), capacità esercizio (test del cammino)ADO = età, dispnea (MRC),VEMS
DOSE= dispnea (MRC), VEMS, storia di fumo, frequenza esacerbazioni
Progetto Mondiale BPCO 2010
Definizione e classificazione
Epidemiologia e costi Fattori di rischioPatogenesi, anatomia
patologica e fisiopatologiaDiagnosi e Trattamento
Sommario
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Prevalenza nel mondo
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•Colpisce tutte le popolazioni ma è maggiore nei Paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo.
•È in continuo aumento nei Paesi industrializzati.
•Interessa entrambi i sessi ed è in aumento soprattutto nel sesso femminile.
•Aumenta con l’età.
Prevalenza
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•Il 4-6% degli adulti europei soffre di BPCO clinicamente rilevante.
•La “pooled” prevalenza di BPCO, sulla base dei valori spirometrici è del 8.9%.
•La prevalenza dei sintomi aumenta con l’età ed interessa più del 50% di maschi fumatori di età superiore ai 60 anni.
Prevalenza
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•La BPCO è un problema non trascurabile fin dall’età
giovanile.
•Studi epidemiologici hanno evidenziato che, nei soggetti tra 20 e 44 anni, il 10% presenta tosse ed espettorato senza segni di ostruzione bronchiale ed il 3.6% sintomi di ostruzione bronchiale (Stadi I - III).
de Marco at al Thorax 2004; 59:120-125
Progetto Mondiale BPCO 2010
La prevalenza di un rapporto VEMS/CVF post broncodilatatore < 0.70 aumenta bruscamente all’aumentare dell’età in 5 città dell’America Latina.
Studio di prevalenza della BPCOin America Latina
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Menezes AM et al. Lancet 2005
Prevalenza in Italia
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•È in aumento rispetto ai dati degli anni ’80.
•È sotto diagnosticata rispetto alle diagnosi formulate attraverso questionari standardizzati negli studi epidemiologici.
Viegi et al; Int J Tuberc Lung Dis 1999
Morbidità
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•La morbidità è prevista in notevole aumento nel mondo con uno spostamento dal 12 ° al 6° posto.
•In termini di ricoveri ospedalieri in Italia i casi di BPCO risultano al 7° posto (fonte ISTAT 2003).
DALY (Disability-Adjusted Life Year)
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•Nel 1990 la BPCO era la 12° causa di DALYs persi al mondo, responsabile per il 2.1% del totale. Secondo le previsioni, nel 2020, la BPCO occuperà il 5° posto, preceduta soltanto da cardiopatia ischemica, depressione grave, incidenti stradali e vasculopatie cerebrali.
•Questo sostanziale aumento nell’impatto globale della BPCO proiettato nei prossimi 20 anni riflette, in gran parte, l’aumentato uso di tabacco in molti Paesi e le variazioni nell’età delle popolazioni nei Paesi in via di sviluppo.
Mortalità
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•La BPCO è la 4a causa di morte negli Stati Uniti (dopo cardiopatie, neoplasie e malattie cerebrovascolari) e la 5a nel mondo.
•Nel 2000 l’OMS ha stimato che ci siano state 2.8 milioni di morti per BPCO.
Mortalità in Italia
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•Le malattie dell’ apparato respiratorio rappresentano la 3a causa di morte in Italia (dopo malattie cardiovascolari e neoplasie).
•La BPCO è causa di circa il 50% delle morti per malattie dell’apparato respiratorio.
•La mortalità interessa le fasce di età più avanzate.
•La mortalità da BPCO è 2-3 volte maggiore nei maschi rispetto alle femmine, ma è in aumento anche tra le femmine.
Variazione percentuale della mortalità aggiustata per l’età in U.S.A.
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0
0.5
1.5
1.0
2.0
2.5
3.0
1965 - 1998 1965 - 1998 1965 - 1998 1965 - 1998 1965 - 1998
-59% -64% -35% +163% -7%
Coronaro-patie
Infarto AltreMalattie
CV
BPCO Tutte lealtre cause
Proporzione della frequenza del 1965
Impatto economico e sociale della BPCO
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•Tra il 1985 ed il 1995 il numero di visite mediche per BPCO negli USA è aumentato da 9 a 16 milioni.
•Nel 1995 i ricoveri per BPCO negli USA sono stati 500.000 con una spesa sanitaria di circa 5 miliardi di dollari.
•Nel 2002, negli USA, i costi diretti sono stati di 18 miliardi di $ ed i costi indiretti di 14.1 miliardi di $.
Impatto economico e sociale della BPCO
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•La dimensione globale della BPCO crescerà enormemente oltre ogni logica previsione quando si manifesteranno le conseguenze dell’abitudine al fumo di tabacco nei Paesi in via di sviluppo.
• I costi sono elevati ed aumenteranno proporzionalmente all’invecchiamento della popolazione, all’incremento della prevalenza della BPCO ed al costo degli interventi medici e di salute pubblica già esistenti.
BPCO: trend del costo di malattia in Italia nel periodo 2002-2007
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2002 2007
4.04.0
2.02.0
Bill. €Bill. €
6.06.0
Dal Negro R.W et al.Monaldi Arch Chest Dis,
2002; 57:1, 1-7
Dal Negro R.W. et al., Respir. Med., 2008; 102: 92-101
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Definizione e classificazione
2.Epidemiologia e costi
3.Fattori di rischio
4.Patogenesi, anatomia patologica e fisiopatologia
5.Diagnosi e Trattamento
Sommario
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Fattori di rischioMessaggi principali
•I fattori di rischio per la BPCO comprendono i fattori individuali e l’esposizione ad agenti ambientali. La malattia di solito deriva dall’interazione fra questi due diversi tipi di fattori.
•Il fattore individuale che è meglio documentato è il deficit ereditario severo di alfa-1 antitripsina
• Altre condizioni genetiche potenzialmente candidate nella patogenesi e suscettibilita’alla BPCO sono state identificate: tra queste, mutazioni nei geni codificanti per glutatione-tranferasi (GSTM1), superossido dismutasi (SOD3),tumor necrosis factor(TNF), transforming growth factor(TGFB1), oltre al già citato deficit ereditario di alfa1-antitripsina, anche in condizione di eterozigosi (deficit intermedio)
•I principali fattori ambientali sono rappresentati dal fumo di sigaretta, attivo e passivo, da polveri e sostanze chimiche (vapori, irritanti, fumi) in ambiente professionale, dall’inquinamento degli ambienti interni ed esterni.
•Poiché non meno del 20% dei casi di BPCO si verifica nei non fumatori, la ricerca attiva di casi di malattia deve includere anche soggetti sintomatici non esposti a questo fattore di rischio
Fattori di rischio
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AMBIENTALI (modificabili) INDIVIDUALI ( non modificabili)
Fumo di sigaretta Deficienza alfa1-antitripsina
attivo, passivo, materno Altri fattori geneticiInquinamento outdoor, indoor (GSTM1, TGFB1, TNF,
SOD3)Esposizione professionale Età(polveri organiche/inorganiche) ComorbiditàStato socioeconomico/povertà Sesso Femminile ?Nutrizione Basso peso alla nascitaInfezioni
Fumo di sigaretta
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•Il fumo di sigaretta è la principale causa della BPCO
•In Italia 12.2 milioni di persone fumano (28.6% dei maschi e 20.3% delle femmine)
•Negli USA 47 milioni di persone fumano
•L’OMS stima nel mondo oltre 1 miliardo di fumatori, con un aumento fino ad oltre 1.6 miliardi nel 2025. Nei Paesi a basso-medio tenore di vita la percentuale di fumatori sta crescendo in modo allarmante
Fumo di sigaretta
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•Circa il 30% dei fumatori (> 10 pack-year) oltre i 40 anni presenta una limitazione al flusso aereo.
• Circa il 40-50% dei fumatori sviluppa BPCO.
Fletcher C, Peto R. BMJ 1977; 1: 1645Jyrki-Tapani K, et al.COPD 2005; 2:331
Lokke A, et al. Thorax 2006; 61:935Shahab L, et al. Thorax 2006; 61:1043
Pelkonen M, et al. Chest 2006; 130:1129Rennard SI, et al. Lancet 2006; 367:1216
GOLD 2010Rapporto sul Fumo in Italia Doxa-ISS 2009*
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•Aumento della prevalenza di fumatori per:incremento fumatori nei soggetti giovani (dal 24% al 29%)diminuzione ex fumatori.
•Solo il 20% dei fumatori dichiara di avere ricevuto dal proprio medico il suggerimento a smettere di fumare.
•Solo il 2.2% dei fumatori dichiara di avere smesso di fumare utilizzando un aiuto medico o farmacologico.
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Gli Italiani secondo l’abitudine al fumo(stima su dati indagine Doxa – ISS 2009)
TOTALE MASCHI FEMMINE
FUMATORI 13,0 milioni 7,1 milioni 5,9 milioni 25,4% 28,9% 22,3%
EX FUMATORI 7,5 milioni 4,7 milioni 2,8 milioni
14,6% 18,9% 10,7%
NONFUMATORI 30,7 milioni 12,9 milioni 17,8 milioni 60,0% 52,2% 67,0%
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Prevalenza fumatori in Italia 2009
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80.000 decessi/anno attribuibili al fumo di tabacco Il 34,4% di tutte le cause di morte attribuibili al fumo
di sigaretta colpisce soggetti di 35-69 anni
Henningfield JE, et al. CA Cancer J Clin. 2005; Redaz. E&P 2002; Peto R., Lopez AD., Boreham J., Thun M., Mortality From Smoking In Developed Countries 1950-2000, revised 09−JUN−2006.
1,2 milioni di decessi/anno attribuibili al fumo di tabacco
Il 20% di tutte le cause di morte sono attribuibili al fumo di sigaretta:
35% tumori56% malattie cardiovascolari e respiratorie
9% altre cause 1/4 delle morti per malattie cardiovascolari sono
imputabili al fumo di sigaretta
Decessi per malattie legate al fumo: EUROPA
Decessi per malattie legate al fumo: ITALIA
Esposizioni professionali
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Il 15-19% delle BPCO che insorgono nei fumatori può essere riconducibile ad esposizioni professionali, questa percentuale sale al 30% nei soggetti non fumatori che sviluppano BPCO.
Fattori Professionali di rischio x BPCO (Salvi e Barnes Lancet 2009; 374: 733–43)
Materie Plastiche,Tessili,Gomma,Pelli
Autotrasporti pesanti
Attivita’ edile ed estrattiva
Industria Alimentare,
Attivita’ agricola di allevamento animali
ALTRI FATTORI DI RISCHIO
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FUMO PASSIVO Anche l`esposizione al fumo passivo può contribuire all`insorgenza
di sintomi respiratori e della malattia, aumentando il carico globale di particelle e gas inalati.
Inquinamento outdoorOgni incremento di 10 µg/m3 di particelle fini è associato a circa il
4% di aumento del rischio di mortalità per qualsiasi causa, il 6% per cause cardiopolmonari, l’8% per cancro al polmone.
Inquinamento indoorNei Paesi a basso livello di sviluppo economico, l’utilizzo di
combustibili biologici in ambienti con scarsa ventilazione è un fattore causale di BPCO.
Basso livello di stato socioeconomicoE’ dimostrata una relazione significativa tra basso livello di
istruzione ed aumento della mortalità per BPCO, indipendentemente dall’abitudine al fumo. de Marco at al Thorax 2004; 59:120-125
Fattori di rischio non fumo correlati associati con BPCO
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Inquinamento indoor•Fumo da combustibili vegetali,animali,•carbone
Esposizione Lavorativa •Agricoltura ed allevamento•Esposizione professionale •a polveri, •sostanze chimiche,i•nquinanti da autoveicoli
Esiti di Tubercolosi Infezioni Respiratorie in eta’ infantileAsma cronicaInquinamento outdoor:•da materiale particolato,•biossido d’azoto,•monossido di carbonioBasso livello socioeconomicoBasso livello d’istruzione scolasticaBasso livello di nutrizione
Salvi e Barnes Lancet 2009; 374: 733–43
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Probabilità di contrarre la malattia nei 10 anni successivi all’età del soggetto, in funzione dei fattori di rischio (ISS, 2004)
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Definizione e classificazione
2.Epidemiologia e costi3.Fattori di rischio4.Patogenesi, anatomia
patologica e fisiopatologia5.Diagnosi e Trattamento
Sommario
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Patogenesi
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Particelle e gas nocivi
Infiammazione polmonare
BPCO
Stress ossidativo Proteasi
Fattori legati all’ospite
Anti-ossidanti Anti-proteasi
Meccanismi diriparazione
Risposta immune
Patogenesi
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INFIAMMAZIONE
RIDUZIONE DEL FLUSSO AEREO
Piccole vie aereeRimodellamento della parete e presenza di essudato nel lume
Aumento delle resistenze
Parenchima polmonare
Distruzione dei setti alveolari e degli attacchi alveolari
Riduzione del ritorno elastico
Cause di riduzione del flussoaereo nella BPCO
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Irreversibili
• fibrosi della parete bronchiolare
• riduzione del ritorno elastico
• distruzione del supporto alveolare
Cause di riduzione del flussoaereo nella BPCO
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Reversibili
•accumulo di cellule infiammatorie, muco ed essudato nei bronchioli
•contrazione della muscolatura liscia bronchiolare
•iperinsufflazione dinamica durante l’esercizio fisico
Alterazioni nelle vie aeree periferiche
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Distruzione degli attacchi alveolari
Essudato infiammatorio nel lume
Ispessimento e fibrosi della parete bronchiolare
Follicolo linfoide
Infiltrazione di cellule infiammatorie
(macrofagi, linfociti CD8 +)
Source: Peter J. Barnes, MD
Progetto Mondiale BPCO 2010
Bronchiolite
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BPCO controllo
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Alterazioni nel parenchima polmonare
Distruzione delle pareti alveolari
Perdita di ritorno elastico
Distruzione del letto capillare
Source: Peter J. Barnes, MD
Cellule infiammatorie(macrofagi, linfociti CD8 +)
Enfisema
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centrolobularepanlobulare
normale
Alterazioni nelle arteriole Polmonari
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Disfunzione endoteliale
Iperplasia della tonaca intima
Iperplasia della tonaca muscolare
Source: Peter J. Barnes, MD
Infiltrazione di linfociti CD8+
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Valutazione e monitoraggio
2.Riduzione dei fattori di rischio
3.Trattamento della BPCO stabile:
•educazionale•farmacologico•non farmacologico
4.Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria
Le 4 fasi del trattamento della BPCO
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 57
Valutazione e monitoraggioDiagnosi
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 58
•La diagnosi di BPCO si basa sull’anamnesi di presenza di fattori di rischio e sulla documentazione di una persistente riduzione del flusso aereo, in presenza o meno di sintomi, dopo aver escluso altre cause di bronco-ostruzione cronica.
Valutazione e monitoraggioSpirometria
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•La spirometria rappresenta il test strumentale meglio standardizzato, più riproducibile ed oggettivo esso rappresenta il gold standard per la diagnosi e l’inquadramento della BPCO.
•Gli operatori sanitari che trattano pazienti con BPCO dovrebbero avere la possibilità di eseguire una spirometria senza difficoltà.
Valutazione e monitoraggioSpirometria - Indicazioni
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I soggetti con:
presenza di fattori di rischio (congeniti e acquisiti) e/o dispnea cronica e/o progressiva intolleranza all’esercizio e/o con tosse cronica ed espettorato dovrebbero essere sottoposti a spirometria per valutare la
presenza di riduzione del flusso aereo.
Valutazione e monitoraggioSpirometria
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•Si raccomanda un maggior impiego della spirometria nella popolazione generale come valutazione dell’individuo a rischio, promuovendone l’esecuzione a tutti i livelli di intervento sanitario (Medicina Generale, ecc.) purchè vengano rispettati e verificati i criteri di esecuzione ed interpretazione del test.
Questionario GOLD per l’identificazione precoce dei pazienti con BPCOPotrebbe trattarsi di BPCO?
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•Sai cos’è la BPCO? È la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, una patologia bronco-polmonare molto frequente, anche se molti pazienti ne sono affetti senza saperlo.
Rispondi alle domande e scopri se sei affetto da BPCO.
1.Hai tosse e catarro frequentemente? SI NO
2.Fai fatica a respirare rispetto ai tuoi coetanei? SI NO 3.Hai limitato l’attività fisica per questo? SI NO4.Hai più di 40 anni? SI NO5.Sei un fumatore o lo sei stato? SI NO
•Se hai risposto sì a tre o più domande potresti essere affetto da BPCO, chiedi al tuo medico se ritiene necessario che tu faccia una spirometria. Una diagnosi precoce di BPCO è fondamentale nel prevenire un aggravamento di questa malattia.
Valutazione e monitoraggio Spirometria – misura della riduzione del flusso aereo
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•La presenza di ostruzione delle vie aeree non reversibile viene definita dalla presenza di un VEMS/CVF < 0.7 misurato 30 minuti dopo 400 mcg di salbutamolo somministrato per via inalatoria (Criterio GOLD 2009 – Linee Guida ERS/ATS 2004 e Canadian Society)
•Il limite fisso 0.7 del rapporto VEMS/CVF non considera l’andamento fisiologico dell’indice rispetto all’eta’ e determina una sottostima della riduzione del flusso aereo nei soggetti giovani e una sovrastima nei soggetti dopo i 50 anni. La Task Force ATS/ERS* per la standardizzazione della spirometria raccomanda pertanto di basare la diagnosi di ostruzione sul Limite Inferiore della norma (LLN) (< 5° percentile del valore teorico)
* ATS/ERS Task Force. Standardisation of spirometry. Eur Respir J. 2005 Aug;26(2):319-38.
Valutazione e monitoraggio Spirometria – misura della riduzione del flusso aereo
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•I teorici piu’ frequentemente in uso in Europa ed in Italia sono ormai datati e pongono alcune problematiche sia nella definizione che nella valutazione della gravita’ della riduzione del flusso aereo.*
•E’ necessario produrre nuovi teorici aggiornati (nuovi strumenti, tecniche di misura, caratteristiche antropometriche, stato di nutrizione, condizioni ambientali dei soggetti “normali” della popolazione europea) **
* Tale necessita’ e’ stata ribadita nella ATS/ERS Task Force. Standardisation of spirometry. Eur Respir J. 2005 Aug;26(2):319-38.
** E’ in corso un progetto italiano (ITAPRED) per la definizione di nuove equazioni italiane di normalita’
Valutazione e monitoraggio Spirometria – misura della riduzione del flusso aereo
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•In presenza di ostruzione come qui definita, la gravità del deficit spirometrico viene valutata sulla base del valore percentuale del VEMS post broncodilatatore rispetto valore teorico.
Spirometria: normale e BPCO
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5
0
1
2
3
4
1 2 3 4 5 6
CVF
CVF
BPCO di grado II,moderato
NORMALE
secondi
Litri
VEMS CVF VEMS/CVF
Normale 4.150 5.200 80%
BPCO 2.350 3.900 60%
Valutazione e monitoraggioSpirometria – Postbroncodilatatore
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•Il test di reversibilità della ostruzione delle vie aeree viene considerato positivo in presenza di un aumento del VEMS>12% e >200 mL del basale 30 minuti dopo 400 mcg di salbutamolo spray
•Il test non ha valore diagnostico differenziale fra asma e BPCO, può tuttavia dare indicazioni utili sulla risposta alla terapia
ATS/ERS Task Force. Interpretative strategies for lung function tests. Eur Respir J. 2005 Nov;26:948-968.
Valutazione e monitoraggio - Misura dei volumi polmonari e del transfer del CO
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Misura dei Volumi polmonari: Capacità Vitale Inspiratoria, Capacità Inspiratoria, Volume Residuo, Capacità Polmonare Totale (CPT). La CPT e’ necessaria per la valutazione differenziale tra pattern ostruttivo atipico e restrittivo (vedi diapositiva successiva). Può essere ottenuta con metodo pletismografico o con il metodo della diluizione dell’elio in circuito chiuso (le 2 misure non sono sovrapponibili a causa della diversa tecnica impiegata, la prima misura tutta l’aria contenuta nei polmoni, la seconda solo quella contenuta nelle sezioni comunicabili con le vie aeree)
Test del transfer del CO (TCO): per valutare il danno parenchimale e l’alterata distribuzione della ventilazione alveolare. Una riduzione del TCO > 50% del teorico indica presenza di enfisema
Progetto Mondiale BPCO 2010
Pattern ostruttivo tipico(ridottoFEV1/FVC)
Pattern ostruttivo atipico (normale FEV1/FVC)
Pattern restrittivo (normale FEV1/FVC,
ridottaTLC)
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Valutazione e monitoraggioUlteriori indagini
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•Pulsossimetria (SaO2) : per misurare la desaturazione arteriosa a riposo, sotto sforzo e nel sonno, e per selezionare i pazienti in cui è indicata l’emogasanalisi arteriosa.
•Emogasanalisi arteriosa: per diagnosticare l’insufficienza respiratoria e/o l’ipercapnia quando HbSaO2 < a 95-96%
•Test da sforzo al cicloergometro per valutare la tolleranza all’esercizio fisico e la disabilità in previsione di una riabilitazione respiratoria
•Test di valutazione della forza dei muscoli respiratori: Pressione respiratorie massimali, Pressione transdiaframmatica etc.
•Polisonnografia (in pazienti con sintomi suggestivi di apnee notturne, ipossiemia o insufficienza cardiaca dx non motivati dalla gravità della BPCO).
Valutazione e monitoraggioUlteriori indagini
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•Test del cammino (6 minuti): distanza percorsa camminando
alla massima velocità per 6 minuti (in metri)
•“Body Mass Index” (BMI): peso (Kg) diviso Altezza al quadrato (m2)
•Grado di dispnea cronica (Scala del Modified Medical Research Council)
1. dispnea per esercizio intenso2. dispnea camminando a passo svelto in pianura o camminando
su una leggera salita3. impossibilità di mantenere il passo dei coetanei o necessità di
fermarsi per la dispnea camminando al proprio passo in pianura4. necessità di fermarsi per la dispnea dopo 100 metri o dopo
pochi minuti in pianura 5. impossibilità ad uscire di casa a causa della dispnea
Assieme al VEMS (% teorico) permettono di calcolare il “BODE index” che è fattore prognostico di mortalità
Valutazione e monitoraggioUlteriori indagini - BODE index
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Variabili Punteggio nel “BODE index”(1)
0 1 2 3
VEMS (% teorico) >65 50-64 36-49 <35
Metri percorsi in 6min > 35 250-349
150-249
<149
Grado di dispnea (MMRC)(2)
0-1 2 3 4
Body-mass index >21 <21
(1) Celli et al. New Engl J Med 2005;350:1005-12(2) Modified Medical Research Council
Valutazione e monitoraggioUlteriori indagini
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•Esame emocromocitometrico: per valutare la presenza di poliglobulia
•ECG ed ecocardiografia: nei pazienti con insufficienza respiratoria per valutazione di ipertensione sistolica polmonare e cuore polmonare cronico
Valutazione e monitoraggio - Ulteriori indagini : diagnostica per immagini
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•La radiografia del torace è raramente diagnostica nella BPCO lieve o moderata ma fornisce dettagli interessanti nelle forme piu’ avanzate; può essere utile nella diagnosi differenziale o nella diagnosi di patologie concomitanti
•Le alterazioni radiologiche più comunemente associate alla BPCO sono: segni di iperinsufflazione (come: appiattimento del diaframma ed aumento dello spazio retrosternale), ipertrasparenza dei polmoni, rarefazione e/o redistribuzione del disegno vascolare, bolle enfisematose, marcato ispessimento delle pareti bronchiali. Bronchiectasie varicoidi o sacciformi, a contenuto aereo oppure contenenti fluido o livelli idro-aerei, possono essere individuate. Possono essere visibili i segni di ipertensione arteriosa polmonare con cuore polmonare cronico
•La radiografia del torace è utile nella valutazione delle gravi riacutizzazioni della BPCO (esempio: scompenso cardiaco, polmoniti infettive, pneumotorace
Diagnosi di BPCO - Diagnostica per immagini- Indicazioni alla TC
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•La tomografia computerizzata (TC) del torace non è consigliata quale indagine di routine della BPCO
•La TC trova diverse utili applicazioni in casi selezionati: 1.pianificazione di un intervento chirurgico
2.sospetta associazione di BPCO e di patologia infiltrativa diffusa “interstiziale”
3.deficit funzionale e/o riduzione della DLCO non spiegabili sulla base del quadro clinico e del radiogramma
4.deficit di alfa 1 antitripsina (prognosi e follow-up)
Diagnosi di BPCO - Diagnostica per immagini- Indicazioni alla TC
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5. diagnosi differenziale tra le varie patologie (enfisema versus bronchiolite, per esempio)
6. valutazione di riacutizzazioni severe, specie per escludere embolia polmonare (TC spirale con contrasto) e diagnosi di patologia concomitante
7. la TC ad alta risoluzione (HRCT) consente la diagnosi preclinica dell’enfisema; aiuta ad evidenziare il contributo relativo dell’ostruzione delle vie aeree e della distruzione enfisematosa alla limitazione del flusso aereo, caratteristica della BPCO; consente di valutare tipo prevalente di enfisema, sede, gravità o estensione (score visivo o TC quantitativa), di valutare la prognosi (insieme con altri indici clinico-funzionali) e di eseguire un follow-up non invasivo
Valutazione e monitoraggioUlteriori indagini
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•La quantificazione automatica dell’enfisema (TCQ) può essere eseguita sia sulle scansioni stazionarie della HRCT “classica” sia (come oggi in genere si verifica) sull’intero volume polmonare, ottenuto dalla scansione spirale a bassa dose , con metodi diversi (percentili di densità, maschera di densità – DM – e derivati).
Valutazione e monitoraggioDosaggio alfa-1-antitripsina
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Il test diagnostico per il deficit di alfa-1 antitripsina è indicato:
•nei soggetti con BPCO (con enfisema) senza altri evidenti fattori di rischio e/o ad insorgenza precoce (<45 anni di età)
•in fratelli/sorelle di soggetti con deficit di alfa-1 antitripsina (livello evidenza A)
ATS/ERS Statement AJRCCM 2003;168: 818-
900
Dosaggio alfa-1-antitripsina
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•Il test diagnostico per il deficit di alfa-1 antitripsina è indicato in tutti i soggetti con BPCO e con asma non completamente reversibile.
•Poiché , allo stato attuale, motivi economici impediscono l’applicazione estesa di questa raccomandazione, il test viene consigliato particolarmente in :
•soggetti con enfisema panacinare (prevalente ai lobi inferiori), senza evidenti fattori di rischio e/o ad insorgenza precoce (<45 anni di età)
•fratelli/sorelle di soggetti con deficit di alfa-1 antitripsina (livello evidenza A) ATS/ERS Statement AJRCCM 2003;168: 818- 900
Ferrarotti I,et al . Transl Res 2007;150:267
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Valutazione e monitoraggio
2.Riduzione dei fattori di rischio
3.Trattamento della BPCO stabile:
•educazionale•farmacologico•non farmacologico
4.Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria
Le 4 fasi del trattamento della BPCO
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Trattamento della BPCOObiettivi
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•Prevenire la progressione della malattia• •Migliorare i sintomi
• Migliorare la tolleranza allo sforzo
• Migliorare lo stato di salute
• Prevenire e curare le riacutizzazioni
• Prevenire e trattare le complicanze
• Ridurre la mortalità
• Minimizzare gli effetti collaterali della terapia
Trattamento della BPCOIn base alla gravità
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•Il trattamento della BPCO stabile dovrebbe essere caratterizzato da un progressivo incremento della terapia in relazione alla gravità della malattia.
Terapia della BPCO in base allo stadio
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IV: Molto Grave
III: Grave II: Moderato I: Lieve
VEMS/CVF < 0.7
VEMS > 80% del predetto
VEMS/CVF < 0.7
50% < VEMS < 80% del predetto
VEMS/CVF < 0.7
30% < VEMS < 50% del predetto
VEMS/CVF < 0.7
VEMS < 30% del predetto
o VEMS < 50% del predetto più insufficienza
respiratoria cronica
Aggiungere un trattamento regolare con 1 o + broncodilatatori a lunga durata d’azione; Aggiungere riabilitazione
Aggiungere glucocorticosteroidi inalatori*
Smettere di fumare.Riduzione attiva degli altri fattori di rischio.Vaccinazione antinfluenzale e antipneumococcica
Aggiungere broncodilatatori a breve durata d’azione (quando necessario)
Aggiungere ossigeno-terapia a lungo termine in caso di insufficienza respiratoria Prendere
in cosiderazione la terapia chirurgica
* Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione salmeterolo fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%.
Stadio ILieve
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VEMS/CVF < 0.7
VEMS ≥ 80% Con o senza sintomi
cronici
Caratteristiche Trattamento raccomandato
Broncodilatatori a breve durata d’azione
solo al bisogno
Stadio IIModerata
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VEMS/CVF < 0.7
VEMS ≥ 50% < 80%
Con o senza sintomi cronici
CaratteristicheTrattamento
raccomandato• Broncodilatatori a
breve durata d’azione al bisogno
• Trattamento regolare con uno o più
broncodilatatori a lunga durata d’azione
(A)*
• Riabilitazione per un numero minimo efficace
di sessioni (B)* Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione
salmeterolo/fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%.
Stadio IIIGrave
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VEMS/CVF < 0.7
VEMS ≥ 30% < 50%Con o senza sintomi
cronici
CaratteristicheTrattamento
raccomandato• Broncodilatatori a breve durata
d’azione al bisogno
• Trattamento regolare con uno o più broncodilatatori a
lunga durata d’azione (A)
• Aggiunta di corticosteroidi inalatori (in pazienti con ripetute
riacutizzazioni (ad esempio 3 negli ultimi 3 anni) (A)
• Riabilitazione per un numero minimo efficace di sessioni (B)
* Le autorità regolatorie Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno approvato l’uso della combinazione salmeterolo/fluticasone in pazienti sintomatici con VEMS pre-broncodilatatore <60%.
Stadio IVMolto Grave
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VEMS/CVF < 0.7
VEMS < 30% o VEMS < 50% con
insufficienza respiratoria o scompenso cardiaco
destro
CaratteristicheTrattamento
raccomandato• Trattamento regolare con uno o più
broncodilatatori a lunga durata d’azione (A)
• Corticosteroidi inalatori (in pazienti con ripetute riacutizzazioni (ad esempio 3 negli ultimi 3 anni) (A)
• Riabilitazione per un numero minimo efficace di sessioni (B)
• Trattamento complicanze
• OLT (in presenza di insufficienza respiratoria)
• Considerare NPPV (in grave ipercapnia)
• Considerare un trattamento chirurgico
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Valutazione e monitoraggio
2.Riduzione dei fattori di rischio
3.Trattamento della BPCO stabile:
•educazionale•farmacologico•non farmacologico
4.Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria
Le 4 fasi del trattamento della BPCO
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Trattamento della BPCORiduzione dei fattori di rischio
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•Importanti obiettivi per prevenire l’insorgenza e l’evoluzione della BPCO sono la riduzione dell’esposizione complessiva al fumo di tabacco, alle polveri, ai fumi, ai gas in ambito professionale, all’inquinamento degli ambienti interni ed esterni. In particolare vanno incoraggiate le normative che vietino il fumo negli ambienti pubblici e nei luoghi di lavoro e sensibilizzata la popolazione sulla necessità di non fumare nelle abitazioni.
•La cessazione del fumo è considerato l’intervento più efficace ed economicamente più vantaggioso, nella maggior parte delle persone, per ridurre il rischio di sviluppare la BPCO ed arrestarne la progressione (A).
Trattamento della BPCORiduzione dei fattori di rischio
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•Un trattamento per la dipendenza dall’abitudine tabagica è efficace e dovrebbe essere proposto ad ogni fumatore (A).
•Alcuni tipi di intervento sono risultati i più efficaci (A) : la terapia farmacologica ed il sostegno comportamentale
•L’efficacia del sostegno comportamentale aumenta in base all’intensità dell’intervento ma anche un counseling breve (3 minuti) eseguito dal medico o da altra figura sanitaria aumenta in modo significativo il numero di fumatori che smettono rispetto al tasso di cessazione ottenuto senza alcun aiuto (5 - 10 % - A).
BPCO fumatore: diagnosi
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•La diagnosi di BPCO deve essere accompagnata da quella di tabagismo, qualora presente
•La diagnosi di tabagismo deve essere riportata anche nella Scheda di Dimissione Ospedaliera- SDO (codice ICD IX CM : 305.1)
Cessazione del fumo e mortalità per tutte le cause secondo il Lung Health Study Valutata a 14.5 anni di follow up
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•Un programma di intervento intensivo e combinato (terapia sostitutiva nicotinica associata a sostegno motivazionale) è in grado di ridurre la mortalità per tutte le cause in fumatori asintomatici con ostruzione bronchiale.
Declino della funzione polmonare dopo 11 anni di follow up secondo il Lung Health Study
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B
Anno
Fumatori correnti
Cessazione definitiva del fumo
Soggetti che smettono di fumare in modo intermittente
VE
MS
% d
el p
red
ett
o 85
80
75
70
65
60
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Anthonisen NR et al. Am J Respir Crit Care Med. 2002; 166: 675
Fumatori correnti
Soggetti che smettono di fumare in modo intermittente
Cessazione definitiva del fumo
2.92.82.72.62.52.42.32.22.12
A
VE
MS
(L
itri
)
Anno0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
BPCO fumatore: TERAPIA
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•La disassuefazione dal fumo di tabacco è prioritaria e deve essere indicata al primo posto nella terapia consigliata
•Al BPCO fumatore motivato a smettere deve essere sempre offerta la possibilità di accedere agli interventi per il trattamento del tabagismo che si sono dimostrati di maggiore efficacia ( counseling intensivo associato a terapia farmacologica), anche ricorrendo agli ambulatori specialistici per la prevenzione e il trattamento del tabagismo ( Centri Antifumo)
Tassi di cessazione del fumoin funzione del livello di intervento
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0 <3 3-10 >10 - 2 2-<4 4-8 >8 <1 2-3 4-7 >7
Durata dell’intervento Durata dell’intervento Durata dell’intervento (minuti) (settimane) (sessioni)
Rennard SI. Chest 2000; 117: 360S
0
5
10
15
20
25
Cess
ati
on
Rate
(%
)
Strategie per aiutare il pazientea smettere di fumare (le 5 A)
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 96
Ask (chiedere) Registrare lo stato di fumatore / non fumatore
Advise (informare)Danni a breve e a lungo termine del tabaccoBenefici della cessazione
Assess ( valutare)Valutare la motivazione a smettere
Assist ( assistere)Aiutare nel tentativo di smettere
Arrange ( organizzare)Pianificare il follow-up Prevenire le ricadute
Lo schema delle 5A è un utile pro-memoria per
l’operatore sanitario, che può decidere di fermarsi alle
prime due A realizzando il minimal advice, oppure, se le
sue risorse personali e organizzative lo consentono,
può completare gli interventi.
BPCO fumatore: OCCASIONI DI INTERVENTO
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•I dati provenienti da studi controllati non sono ad oggi univoci nel dimostrare l’efficacia di indagini che misurino il rischio biologico , come la valutazione funzionale respiratoria, nell’aumentare il tasso di astinenza.
Tuttavia:•l’ esecuzione della spirometria e il riscontro di alterazioni
funzionali sono momenti utili per motivare un fumatore a smettere e per iniziare un percorso di disassuefazione.
•La spirometria è consigliata durante la valutazione basale dei fumatori provenienti dalla popolazione generale, al fine di identificare la presenza di malattie polmonari in fumatori suscettibili.
Bize R et al, Cochrane Database Sys Rev 2005.Goreka et al, Diagnosis of airflow limitation combined with somking cessation advice increases stop-smoking rate. Chest 2003:123:1916-1923.Bednarek M et al, Smokers with airway obstruction are more likely to quit smoking. Thorax 2006; 61: 869-73.Statelis G et al, The impact of repeated spirometry and smoking cessation advice on smokers with mild COPD. Scand J Prim Health Care 2006; 24: 133-9.Wilt et al, Spirometry as a motivational tool to improve smoking cessation rate. A systematic review of literature. Nicotine Tob Res 2007; 9: 21-32.G. Parkers, et al Effect on smoking quit rqte of telling patients their lung age: the Step2quit randomized controlled trial BMJ 2008:336;598- 600.Sundblad BM, Larsson K, Nathell L Lung function testing influences the attitude toward smoking cessation Nicotine Tob Res. 2009 Nov 19.
BPCO fumatore: OCCASIONI DI INTERVENTO
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•Un intervento di tipo intensivo eseguito durante il ricovero in ospedale seguito da un periodo di follow up di un mese sembra essere efficace nel promuovere la disassuefazione dal fumo
NA Rigotti, MR Munafò, LF Stead Interventions for smoking cessation in hospitalized patients Cochrane Database Syst rev 2007, 3: 1 – 28
Sundbland BM et al, High rate of smoking abstinence in COPD patients: smoking cessation by hopsitalisation. Nicotine e Tobacco Research 2008; 10: 883-890.
Trattamento della BPCORiduzione dei fattori di rischio
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•Sono disponibili diverse terapie farmacologiche efficaci (A) ed almeno una di queste dovrebbe essere somministrata in aggiunta ai consigli pratici se necessario ed in assenza di controindicazioni.
•Sono considerati di prima scelta i seguenti farmaci: terapia sostitutiva nicotinica, bupropione a lento rilascio e vareniclina (livello di evidenza A).
BPCO fumatore: TERAPIA
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Modificata da: Tashkin Respir Med 2009 e Tonnesen Eur Respir J 2007
Intervento Autore Follow - up Tasso di astinenza Controllo
NRT* Anthonisen, 1994Murray, 2000
1 e 5 aa 35,0 9,0
NRT* Campbell, 1996(hospitalesed pts)
1 aa 21 14
NRT* Murray, 2002 11 aa 21,9 6,0
NRT* Tonnesen 2006 6 mesi1 a
23,017,0
10,010,0
Bupropione SR
Tashkin, 2001 6 mesi1 a
16,010,0
9,08,0
Bupropione SR
Christenhusz, 2007 1 a 19,0 9,0
Bupropione SR
Wagena, 2005 6 mesi6 mesi
27,328,6
8,322,0
Nortriptylina Wagena, 2005 6 mesi6 mesi
21,232,1
8,322,0
Vareniclina Tashkin, 2009American college of Chest Physicians, San Diego 2009
6 mesi1 a
25,8118,55
7,175,58
Risultato di studi clinici controllati per l’efficacia del trattamento farmacologico del tabagismo in pazienti BPCO
* Nicotine Replacement Therapy
Terapia sostitutiva con nicotina
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TIPO DISP. DOS. N. PEZZI
GOMMA automed . 2-4 (menta) mg 30/150
CEROTTO automed. 5 (7) mg 710 (14) mg 715 (21) mg 7
INALATORE automed. 10 mg 42
CPR (subl/menta) automed. 2 mg30/36/105
Trattamento della BPCORiduzione dei fattori di rischio
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•Fra i nuovi farmaci, la vareniclina potrebbe avere un effetto terapeutico aggiuntivo rispetto alle terapie farmacologiche attualmente disponibili nel promuovere la cessazione della abitudine al fumo.
•Una recente metanalisi ha evidenziato che la vareniclina aumenta la probabilità di smettere di fumare di circa tre volte rispetto al placebo (astinenza continua a 12 mesi OR 3.22 ( CI 95% 2.43-4.27)
( K. Cahill, LF Stead, T. Lancaster Nicotine receptor partial agonists for smoking
cessation Cochrane Database of Systematic Reviews 2007 , Issue 1. ArtNo:CD006103)
Raccomandazioni della ERS Task Force per la cessazione del fumo in pazienti con malattie respiratorie
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•I pazienti con patologia respiratoria hanno un bisogno maggiore e più urgente di smettere di fumare rispetto al fumatore medio; pertanto lo pneumologo dovrebbe svolgere un ruolo attivo e continuativo nel tempo per motivare e sostenere il tentativo di cessazione
•Il trattamento per smettere di fumare dovrebbe essere integrato nella gestione della patologia respiratoria di fondo
•La terapia per smettere di fumare dovrebbe comprendere sia un trattamento farmacologico che un supporto motivazionale
•Lo pneumologo dovrebbe ricevere una formazione adeguata
•Risorse economiche dedicate ad implementare queste attività dovrebbero essere individuate
( P. Tonnesen, L. Carrozzi, KO Fagerstsrom, C. Gratziou, C. Jimenez –Ruiz, S. Nardini, G. Viegi, C. lazzaro, IA Campell, E. Dagli, R. West.
Smoking cessation in patients with respiratory disease: a high priority, integral component of therapy Eur Respir J 2007; 29: 390-417)
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Valutazione e monitoraggio
2.Riduzione dei fattori di rischio
3.Trattamento della BPCO stabile:
•educazionale•farmacologico•non farmacologico
4.Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria
Le 4 fasi del trattamento della BPCO
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BPCO stabilizzataEducazione
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•L’educazione sanitaria del paziente affetto da BPCO può migliorare la sua capacità di gestire la malattia. È inoltre utile per raggiungere altri obiettivi, quale la cessazione dall’abitudine tabagica (A).
A chi va rivolto l’intervento di educazione
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•Operatori sanitari
•Istituzioni ed amministratori
•Popolazione generale
•Pazienti e familiari
•Caregiver
Evidenze sulla educazione del paziente
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L’educazione:
• riduce il rischio di ricovero per riacutizzazione
• attenua l’ansia e la depressione
• migliora la risposta alle riacutizzazioni
• non migliora i dati funzionali
La cessazione dal fumo è efficace (A)
Contenuti del programma di educazione 1
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•Caratteristiche della malattia
•Identificazione e controllo dei fattori di rischio e di aggravamento
•Obiettivi della terapia
•Piano terapeutico scritto
•Utilizzo dei farmaci
•Monitoraggio della malattia
Contenuti del programma di educazione 2
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•Ossigenoterapia
• Ventiloterapia
• Gestione delle attività quotidiane
• Esplicitazione delle preferenze e delle aspettative
• Contratto educativo
Contenuti del programmaeducativo: le attese del Paziente
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• Conoscenza della malattia
• Gestione della dispnea e degli altri sintomi
• La riacutizzazione: come riconoscerla e affrontarla.
• Uso dei farmaci
• Il supporto psicosociale
• Il welfare e i benefici sul piano amministrativo
Contratto educativo ad personam
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•Identificazione dei problemi, delle richieste e delle aspettative;
•Definizione e condivisione degli obiettivi, che vanno adattati alle reali attitudini e capacità del paziente, quali risultano da una valutazione dello stato cognitivo e affettivo, del livello attuale di autonomia, della disponibilità di supporto familiare e/o formale e della situazione abitativa;
• Valutazione dei risultati secondo metodi standardizzati e ripetibili
Metodi educativi
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interventi individuali o di gruppo
+/-
sussidi visivi o audiovisivi
+/-
materiale scritto
+/-
Internet
Programmi di educazione del Paziente: raccomandazioni
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•Pur se dotati di una componente iniziale di gruppo, dovrebbero essere individualizzati e caratterizzati da un richiamo periodico del loro contenuto.
•In rapporto al variare delle necessità con la gravità della BPCO può servire l’apporto di particolari competenze professionali, ad es. del terapista occupazionale se l’autonomia personale è limitata.
Approccio progressivo alla educazione nel paziente con BPCO
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Emergenza
STEP 4Molto Grave
STEP 3Grave
STEP 2Moderata
STEP 1Lieve
STEP 0A rischio
++++
++++
++++
++++
++++
++++
++++
++++
++
++++
++++
+++
+++
++++
--
-
++
++++
++++
Educazione anti-fumo
Tecniche terapeutiche
Vita quotidiana
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Questionari di valutazione della BPCO attualmente disponibili
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SGRQ1 CCQ2 CAT3 MRC Dyspnoea Scale4
Misura lo stato di salute correlato alla malattia
Misura il controllo clinico
Misura l’impatto della BPCO sulla vita del paziente
Misura solo la dispnea
Ampiamente usato negli studi clinici
Non validato per l’utilizzo individuale
Utilizzabile di routine nella pratica clinica
Usato di routine nella pratica
Lungo (76 items) Breve (10 items) Breve (5 items)Breve (scala a 5 punti)
Complesso da somministrare/calcolare
Semplice da somministrare/calcolare
Semplice da somministrare/calcolare
Semplice da somministrare/calcolare
1 Jones PW et al. Respiratory Medicine 1991;85(Suppl B):25–312 Van der Molen et al. Health and Quality of Life Outcomes
2003;1:13–223Jones PW et al. Eur Respir J 2009; 34: 648–654
4Bestall JC et al. Thorax 1999;54:581–6
CAT: la struttura
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0-40
Breve, semplice, standardizzato e validato
Punteggi
o CAT
Livello di Impatto
> 30 Molto alto
> 20 Alto
10-20 Medio
< 10 Basso
Impatto della BPCO sulla vita
del paziente
L’interpretazione
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Valutazione e monitoraggio
2.Riduzione dei fattori di rischio
3.Trattamento della BPCO stabile:
•educazionale•farmacologico•non farmacologico
4.Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria
Le 4 fasi del trattamento della BPCO
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BPCO stabile: principi ed obiettivi della terapia farmacologica
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•La terapia della dipendenza dal fumo va condotta in tutti i pazienti con BPCO.
•Il trattamento farmacologico viene prescritto solo a pazienti affetti da BPCO che siano sintomatici e/o abbiano una storia di riacutizzazioni, mentre non viene raccomandata in sola presenza di alterazioni spirometriche.
•Il trattamento farmacologico di un paziente BPCO sintomatico visto in prima visita si basa sulla classificazione spirometrica di gravità della BPCO eseguita in tale occasione.
•Trattamento farmacologico raccomandato è il minimo dosaggio di farmaco/i necessario ad ottenere i massimi effetti con i minimi effetti collaterali .
BPCO stabile: principi ed obiettivi della terapia farmacologica
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Riduzione del rischio attuale:1. Migliorare sintomi e qualità della vita2. Aumentare tolleranza allo sforzo3. migliorare le alterazioni funzionali (ostruzione,
iperinflazione polmonare, lavoro respiratorio)
Riduzione del rischio futuro:1. Ridurre le riacutizzazioni2. Rallentare la evoluzione della malattia3. Ridurre la mortalità
BPCO stabile: trattamento farmacologico
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Categorie di terapie utilizzate:
Prima scelta•Vaccino antinfluenzale (A) •Vaccino antipneumococcico (B)•Sostituti della nicotina, bupropione, vareniclina (A)•Beta-2 agonisti e anticolinergici (A) a breve durata d’azione da usare al
bisogno (A)•Beta-2 agonisti e anticolinergici (A) a lunga durata d’azione, di
mantenimento (A)•Corticosteroidi inalatori in associazione ai broncodilatatori a lunga durata
d’azione, di mantenimento (A)•Ossigenoterapia a lungo termine
Seconda scelta•Teofillina (B)•Immunomodulatori (B)•Antiossidanti (B)•Mucolitici (D)
BPCO stabile
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•La terapia farmacologica regolare consente di ridurre i sintomi e le loro riacutizzazioni, di migliorare la qualità della vita, e di aumentare la tolleranza allo sforzo (A).
•I risultati di 2 recenti grandi studi clinici suggeriscono che la terapia inalatoria con salmeterolo/fluticasone o con tiotropio abbia la potenzialità di ridurre la mortalità in pazienti con BPCO moderata grave.
•Studi prospettici adeguatamente potenziati in numerosità e durata sono necessari prima di poter proporre la terapia farmacologica finalizzata al miglioramento della prognosi ed alla riduzione di mortalità in pazienti con BPCO.
Calverley PMA et al, NEJM 2007; 356:775; Tashkin DP, NEJM; 2008; 359:1543; Celli B et al AJRCCM 2008; 178: 332-8; Am J Respir Crit Care Med. 2009;180:948; Eur Respir J. 2010 Feb 25;
BPCO stabileVaccinazioni
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•La vaccinazione antinfluenzale riduce del 50% la comparsa di patologie gravi e la mortalità (A).
•Le vaccinazioni antinfluenzale ed antipneumococcica per via parenterale dovrebbero essere offerte a tutti i pazienti con BPCO (D).
BPCO stabileBroncodilatatori
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•I broncodilatatori hanno un ruolo centrale nel trattamento della BPCO in quanto riducono i sintomi respiratori, aumentano la tolleranza allo sforzo, riducono le riacutizzazioni e migliorano la qualità di vita, ma non rallentano la progressione della malattia né riducono la mortalità (A)
•La via di somministrazione raccomandata è quella inalatoria
•II farmaci broncodilatatori a breve durata d’azione (salbutamolo, ipratropio bromuro e loro combinazione) sono i farmaci più efficaci per la riduzione al bisogno dei sintomi respiratori
•I broncodilatatori a lunga durata d’azione sono i farmaci più efficaci nel trattamento regolare (A) per controllare o migliorare i sintomi e lo stato di salute.
•I beta2-agonisti (salmeterolo, formoterolo) e gli anticolinergici (tiotropio) a lunga durata d’azione sono i broncodilatatori inalatori di prima scelta per il trattamento regolare (A)
BPCO stabileBroncodilatatori
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•L’efficacia dei broncodilatatori va valutata sia in termini di miglioramento dei sintomi, della tolleranza allo sforzo e della qualità della vita (A) che di miglioramento funzionale (dell’ostruzione bronchiale e/o dell’iperinflazione polmonare)
• La mancata risposta spirometrica, in presenza di miglioramento soggettivo (sintomi), non è motivo di interruzione del trattamento.
BPCO stabileBroncodilatatori
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•La somministrazione di broncodilatatori a lunga durata d’azione (formoterolo, salmeterolo, tiotropio) è più efficace dei farmaci a breve durata d’azione (A) e può migliorare la adesione al trattamento.
•La somministrazione di broncodilatatori a lunga durata d’azione riduce l’incidenza di riacutizzazioni.
•L’uso di più broncodilatatori a diverso meccanismo d’azione migliora la funzione respiratoria.
Puhan et al, BMC Med. 2009 Jan 14;7:2FDA, NDA 21395/S – 029, 17 dec. 2009
BPCO stabileBroncodilatatori
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•Farmaci broncodilatatori inalatori a lunga durata d’azione dotati di meccanismi diversi possono essere usati in associazione quando i singoli non risultino adeguatamente efficaci (B)
•Tuttavia studi prospettici adeguatamente potenziati in numerosità e durata sono necessari prima di poter emettere raccomandazioni basate sull’evidenza per la terapia farmacologica con più broncodilatatori a lunga durata d’azione e diverso meccanismo d’azione
•La teofillina può essere aggiunta ai farmaci broncodilatatori inalatori a lunga durata d’azione quando questi non risultino adeguatamente efficaci (D). Tuttavia, in considerazione dei possibili effetti collaterali e della necessità di monitoraggio dei livelli plasmatici, deve essere valutata nel singolo paziente in termini di rapporto rischio/beneficio
BPCO stabileTerapia con soli corticosteroidi inalatori
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•In pazienti con BPCO moderato-molto grave la somministrazione di corticosteroidi inalatori migliora sintomi, funzione respiratoria, qualità della vita e riacutizzazioni (A), ma non riduce la evoluzione della malattia né la mortalità.
•In pazienti con BPCO moderato-molto grave la sospensione di corticosteroidi inalatori è associata a peggioramento dei sintomi, della funzione respiratoria, della qualità della vita e e delle riacutizzazioni (B).
•In pazienti con BPCO moderato-molto grave la somministrazione di corticosteroidi inalatori sia associati che non associati a broncodilatatori aumenta il rischio di polmonite (A).
•La somministrazione dei soli corticosteroidi inalatori non è raccomandata nella BPCO.
Calverley et al, Respiratory Research 2008, 9:73; Calverley PMA et al, NEJM 2007; 356:775;
BPCO stabile: Terapia combinata con corticosteroidi inalatori + β-2- agonisti o anticolinergici a lunga durata d’azione
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•In pazienti con BPCO grave-molto grave (< 50% di VEMS) la combinazione di corticosteroidi inalatori + beta-2- agonisti migliora l’ efficacia rispetto ai singoli componenti su sintomi, funzione respiratoria, tolleranza allo sforzo, qualità della vita (A) e riduce il numero delle riacutizzazioni (A).
•Non esistono studi clinici sulla combinazione di tiotropio associato con corticosteroidi inalatori, e quindi questa terapia combinata non è supportata dall’evidenza di studi appropriatamente disegnati.
BPCO stabile: Terapia combinata con corticosteroidi inalatori + β-2- agonisti a lunga durata d’azione
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 129
•Il trattamento regolare con corticosteroidi inalatori viene pertanto raccomandato solo se associato ad un broncodilatatore beta2-agonista a lunga durata d’azione, e limitatamente a pazienti con VEMS ≤ 50% del teorico e storia di frequenti riacutizzazioni (1 o più all’anno negli ultimi 3 anni) che hanno richiesto un trattamento con corticosteroidi sistemici e/o antibiotici (A).
•Uno ampio studio condotto con salmeterolo e fluticasone ha confermato l’efficacia di questo trattamento anche su pazienti con VEMS all’ingresso < 60%, per cui l’ indicazione di questa combinazione è stata estesa dall’ AIFA a pazienti con VEMS < 60%
BPCO stabile: Terapia combinata con corticosteroidi Inalatori + anticolinergici (tiotropio) e β-agonisti a lunga durata d’azione
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•In due studi recenti condotti in pazienti con BPCO moderato-grave, l’aggiunta di corticosteroidi inalatori combinati con broncodilatatori beta2-agonisti a lunga durata d’azione al tiotropio ha dimostrato significativi miglioramenti clinico/ funzionali.
•Questi due studi, tuttavia, non sono adeguati a consentire di raccomandare la triplice terapia combinata con tiotropio, beta2-agonisti a lunga durata d’azione e corticosteroidi inalatori.
•Ulteriori studi clinici randomizzati adeguatamente potenziati in termini di obiettivi clinici, numerosità e durata sono necessari prima di poter raccomandare la triplice terapia farmacologica tiotropio, beta2-agonisti a lunga durata d’azione e corticosteroidi inalatori sulla base di evidenza scientifica.
Aaron SD et al, Ann Intern Med. 2007; Welte T et al, Am J Respir Crit Care Med 2009
BPCO stabile: adattamento della terapia al singolo paziente in rapporto alla risposta al trattamento iniziale
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 131
•Pertanto alcune di queste opzioni terapeutiche (es combinazione di broncodilatatore beta-agonista + antimuscarinico a lunga durata d’azione + steroide inalatorio) non sono supportate da adeguati livelli di evidenza né raccomandate dalla linee guida, e quindi vanno offerte sotto responsabilità del medico previa adeguata informazione al paziente.
BPCO stabile: adattamento della terapia al singolo paziente in rapporto alla risposta al trattamento iniziale
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 132
•La terapia farmacologica regolare consente di ridurre i sintomi e le loro riacutizzazioni, di migliorare la qualità della vita, e di aumentare la tolleranza allo sforzo.
•La risposta al trattamento è per definizione parziale, in quanto la malattia è poco reversibile e sensibile al trattamento.
•Ne consegue che nel singolo paziente, indipendentemente dal trattamento iniziale che è basato sullo stadio di gravità, si aumentano dose e numero di farmaci in combinazione fino ad ottenere una risposta massima, indipendentemente dal livello di gravità di partenza.
•Analogamente, in assenza di risposta, si riducono dose e numero di farmaci in combinazione fino ad ottenere la massima risposta individuale con il minimo dosaggio di farmaci.
BPCO stabile: adattamento della terapia al singolo paziente in rapporto alla risposta al trattamento iniziale
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•L’aumento o diminuzione di dose e numero di farmaci viene fatto nel singolo paziente secondo lo schema del trattamento iniziale, quindi* :
1. broncodilatatori a breve durata d’azione da usare al bisogno,2. broncodilatatore beta2-agonista o antimuscarinico a lunga
durata d’azione,3. combinazione di broncodilatatore beta2-agonista o
antimuscarinico a lunga durata d’azione,4. combinazione di broncodilatatore beta2-agonista con steroide
inalatorio.5.Combinazione di broncodilatatore + antimuscarinico6.aggiunta di teofillina e/o steroidi orali.
*Alcune di queste opzioni terapeutiche non sono supportate da adeguati livelli di evidenza né raccomandate dalla linee guida, e quindi vanno offerte sotto propria responsabilità.
BPCO stabile: Terapia con anticolinergici long- acting (lo studio Uplift)
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•Uno studio recente, controllato a doppio cieco contro placebo, ha
valutato su 5993 pazienti la possibilità di rallentare il declino del
FEV1 per effetto dell’assunzione di tiotropio alla dose di 18 mcg die,
indipendentemente dalle terapie concomitanti.
•Al termine dello studio le differenze delle velocità di declino tra
gruppi non erano significative anche se per tutta la durata dello
studio i valori spirometrici sono risultati significativamente superiori
nel gruppo trattato con tiotropio rispetto al placebo e riduzione
delle riacutizzazioni e un miglioramento della qualità della vita..
• A supporto dei precedenti studi, nei pazienti trattati con tiotropio
si è verificata riduzione significativa del rischio di riacutizzazione, di
ospedalizzazione per riacutizzazione. Ciò è stato evidenziato anche
nei pazienti con BPCO di grado moderato (Stadio II)
Tashkin DP, NEJM; 2008; 359:1543Decramer M, Lancet 2009
Appendice 1: studio UPLIFT
BPCO stabile: Terapia con anticolinergici long acting
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•L’analisi della mortalità a 4 anni nella popolazione nello studio (esclusi i drop-out) ha mostrato una significativa riduzione (16%) nel gruppo trattato con tiotropio rispetto al placebo
•L’analisi della mortalità sulla popolazione ITT (intention to treat) mostra una significativa riduzione (13%) nei pazienti trattati con tiotropio rispetto al placebo (analisi di Cox).
•Nell’analisi che ha considerato i 4 anni di trattamento + i 30 giorni di follow up senza terapia, la differenza di mortalità fra i 2 gruppi (11%) non era statisticamente significativa
•Sulla base dei risultati dello l'autorità regolatoria Europea (EMEA) e Italiana (AIFA) hanno segnalato nella scheda tecnica del tiotropio la riduzione del rischio di morte del 16%
Appendice 1: studio UPLIFT
BPCO stabile: Terapia combinata con Corticosteroidi Inalatori + Beta-2- agonisti long acting
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•In un recente studio clinico prospettico randomizzato e controllato condotto su oltre 6000 pazienti, l’associazione salmeterolo/fluticasone ha ridotto la mortalità (obbiettivo primario dello studio) del 17,5%, riduzione ai limiti della significatività statistica.
•A supporto dei precedenti studi condotti su pazienti più gravi, nello stesso studio tale combinazione è risultata superiore ai singoli componenti ed al placebo su alcuni importanti parametri clinici (stato di salute, frequenza delle riacutizzazioni, uso di steroidi orali) in pazienti con VEMS pre-broncodilatatore < 60% e senza storia di frequenti riacutizzazioni.
•I risultati supportano l’uso di questa terapia in pazienti di gravità spirometrica minore rispetto a quelli indicati dalle linee guida precedenti, (VEMS prebroncodilatatore <60%). Tale raccomandazione è stata approvata dall'autorità regolatoria Europea (EMEA) e Italiana (AIFA)
Calverley PMA et al, NEJM 2007; 356:775Appendice 2: studio TORCH
BPCO stabile: Terapia combinata con Corticosteroidi Inalatori + Beta-2- agonisti long acting
© 2010 PROGETTO LIBRA • www.goldcopd.it 137
•Una analisi post-hoc di questo studio sugli effetti dei trattamenti farmacologici in studio sul declino funzionale ha mostrato che il trattamento inalatorio continuativo rallenta significativamente il declino funzionale (VEMS) di 16ml/anno nei pazienti trattati con la associazione salmeterolo/fluticasone e di 13 ml/anno nei pazienti trattati con futicasone o salmeterolo
•Nello stesso studio è stato rilevato un aumento significativo di polmoniti nei pazienti che hanno assunto la terapia di combinazione, legato all’impiego del fluticasone. Questo incremento, non confermato radiograficamente, non ha determinato un aumento nel numero dei decessi. Un'analisi post hoc dello studio ha rilevato che pazienti a maggiore rischio di sviluppare polmonite, sono i soggetti più anziani, quelli con un indice di massa corporea più basso (<25kg/m2) ed i pazienti affetti da una forma grave della malattia (FEV1<50% del teorico) (3).
•La monoterapia con ICS era associata ad un significativo aumento di mortalità rispetto alla combinazione, il che conferma la raccomandazione delle attuali linee guida che non prevede l'uso degli ICS da soli nella BPCO.
•Il trattamento per 3 anni con il B2 agonista a lunga durata d’azione salmeterolo non ha mostrato eventi avversi maggiori
1. Calverley PMA et al, NEJM 2007; 356:775
2. Celli B et al AJRCCM 2008; 178: 332-83. Crim C, Eur Respir J. 2009
Sep;34(3):641-7
Appendice 2: studio TORCH
BPCO stabilizzataCorticosteroidi Inalatori
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•Uno studio recente ha evidenziato che il trattamento con il corticosteroide inalatorio fluticasone (FP) riduce significativamente il grado di infiammazione bronchiale . A sostegno dell’utilità degli steroidi per contro, la sospensione di FP ha determinato un significativo peggioramento della flogosi bronchiale. (1)
•Il trattamento cronico con ICS è associata ad un significativo aumento di polmoniti (2). I pazienti a maggiore rischio di sviluppare polmonite, sono i soggetti più anziani, quelli con un indice di massa corporea più basso (<25kg/m2) ed i pazienti affetti da una forma grave della malattia (FEV1<50% del teorico) (3).
•Da una recente metanalisi questo rischio non emerge con l’uso della budesonide nei pazienti con BPCO (4).
1. Lapperre TS. Ann Intern Med 20092. Calverley NEJM 2006
3. Crim C, Eur Respir J. 2009 Sep;34(3):641-7
4. Sin DD Lancet 2009
Appendice 3: steroidi inalatori
Terapia inalatoria nella BPCO: La scelta dell’inalatore
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La scelta dell’inalatore più adatto dovrebbe tenere in considerazione:
• L’abilità del paziente nell’usare correttamente l’inalatore prescritto.
• La preferenza espressa dal paziente
• Il tempo necessario per istruire il paziente all’impiego di quel particolare inalatore e per monitorarne il corretto impiego
• La possibilità di usare lo stesso tipo di inalatore per somministrare tutti i farmaci necessari al trattamento
• La comodità del paziente, della famiglia e dello staff medico in termini di tempo per somministrare il farmaco, necessità di effettuare la manutenzione, trasportabilità e pulizia dell’inalatore.
• Il costo della terapia.
BPCO stabileAltri trattamenti di seconda scelta
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•Gli antiossidanti possono ridurre la frequenza di riacutizzazioni nei soggetti non in trattamento regolare con steroidi inalatori, tuttavia non vi è sufficiente evidenza per raccomandarne l’uso (B).
•Gli immunomodulanti possono ridurre la frequenza di riacutizzazioni, tuttavia non vi è sufficiente evidenza per raccomandarne l’uso.
•Per altri farmaci (mucolitici, antitussivi, stimolanti respiratori, etc.) l’evidenza di efficacia è scarsa e controversa e non vi è quindi sufficiente evidenza per raccomandarne l’uso.
Nuovi trattamenti della BPCO
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•Sono stati sperimentati nuovi farmaci per il trattamento della BPCO in fase di stabilizzazione clinica, che hanno superato la fase III di sperimentazione.
•Appartengono a 3 diverse classi: 2-agonisti a lunghissima durata d’azione (indacaterolo), antagonisti dei recettori muscarinici a lunga durata d’azione (aclidinio bromuro) ed inibitori della fosfodiesterasi IV (roflumilast).
Nuovi trattamenti per la BPCOIndacaterolo e roflumilast
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•Indacaterolo è il primo LABA a durata d’azione di 24 ore approvato dall’Agenzia Regolatoria Europea (EMEA) nel dicembre 2009, con l’indicazione per l terapia broncodilatatrice di mantenimento nell’ostruzione del flusso aereo in pazienti adulti con broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
• •Il roflumilast è il primo inibitore della fosfodiesterasi 4
approvato dall’Agenzia Regolatoria Europea (EMEA) nell’ aprile 2010 per pazienti con COPD grave associata a bronchite cronica e rischio di riacutizzazioni.
•Al momento (aprile 2010) nè indacaterolo nè roflumilast sono in commercio in Italia.
Barnes PJ, Pocock SJ et al. Integrating indacaterol dose selection in a clinical study in COPD using an adaptive seamless design. Pulm Pharmacol Ther. 2010 Jan 18
Trattamento della BPCO con comorbidità: β-bloccanti nella BPCO con scompenso cardiaco
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•L’incidenza e la mortalità per BPCO come quella per le malattie cardiovascolari aumenta con l’età.
•L’età media dei pazienti affetti da queste patologie da sole o in combinazione è in continuo aumento per effetto di trattamenti farmacologici e non.
•E’ sempre più frequente la possibilità di trovare pazienti con coesistenza delle due patologie.
•La presenza di BPCO non è una controindicazione all’uso di beta-bloccanti e l’uso contemporaneo di beta 2 stimolanti.
•Le linee guida cardiologiche (ESC) raccomandano l’uso di beta-bloccanti selettivi in pazienti con BPCO e scompenso cardiaco cronico.
BPCO stabileOssigenoterapia a lungo termine
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• L’ossigenoterapia a lungo termine (≥ 15 ore/die) nei pazienti con insufficienza respiratoria cronica si è dimostrata efficace nell’aumentare la sopravvivenza (A).
• Si suggerisce un utilizzo più vicino possibile alle 24 ore/die (A).
•L’efficacia della OLT in pazienti con ipossiemia intermittente (notturna, da sforzo) non è provata.
•L’ossigenoterapia a lungo termine consente di ridurre i giorni di ospedalizzazione del 43.5%, le percentuali di ricovero del 23.8% ed il numero di pazienti con almeno un’ospedalizzazione del 31.2%.
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Valutazione e monitoraggio
2.Riduzione dei fattori di rischio
3.Trattamento della BPCO stabile:
•educazionale•farmacologico•non farmacologico
4.Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria
Le 4 fasi del trattamento della BPCO
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BPCO stabileTerapie non farmacologiche
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•Riabilitazione
• Ventilazione meccanica a lungo termine
• Terapia chirurgica
BPCO stabileTerapie non farmacologiche
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Riabilitazione
•Il trattamento riabilitativo strutturato è in grado di determinare miglioramento di capacità di esercizio fisico, dispnea e qualità della vita (A) indipendentemente dal livello di ostruzione delle vie aeree (B) e dalla presenza di insufficienza respiratoria (C).
•Risultati positivi sono riscontrati in programmi in regime di degenza, di day-hospital e domiciliare (A). L’opzione “home-based” può avere significato di mantenimento di efficacia e, nei casi di pazienti gravi, può avvalersi di sistemi di tele-assistenza (C).
•L’effetto positivo ottenuto in seguito a riabilitazione si osserva in funzione della durata e del numero di sedute e tende a mantenersi almeno entro 1 anno dal termine del programma (B).
•Ogni ulteriore beneficio in seguito a ripetizione annuale di riabilitazione si traduce in un possibile vantaggio in termini di ricoveri e riacutizzazioni (B).
BPCO stabileTerapie non farmacologiche
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Riabilitazione
•Quando indicato il trial di allenamento agli arti superiori può produrre un miglioramento funzionale selettivo e orientato al recupero/miglioramento delle funzioni di vita quotidiane (B).
•L’effetto positivo dell’allenamento dei muscoli respiratori appare limitato a pazienti con forza inspiratoria più compromessa ma può essere prolungato nel tempo (B).
•L’educazione e il “couselling” sul paziente può avere effetti positivi sul “management” del paziente (B-C).
BPCO stabileTerapie non farmacologiche
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Riabilitazione
•L’uso di ossigeno nei pazienti normossiemici a riposo e che desaturano durante l’esercizio migliora i sintomi e la tolleranza allo sforzo, tuttavia non vi è evidenza che migliori gli effetti della riabilitazione (C).
•Lo stato nutrizionale espresso dal peso corporeo (BMI, IBW) è un fattore indipendente di influenza sulla sopravvivenza e su misure di outcome di trattamento (A).
•L’implementazione nutrizionale non appare una componente determinante per la sopravvivenza ed il miglioramento funzionale del paziente (C).
Programmi riabilitativi
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“Un programma di riabilitazione deve prevedere un numero di sessioni minime efficaci (per quanto noto ad oggi non inferiore a 12) (B); maggiore è la durata del trattamento più questo risulterà efficace (B)”
BPCO stabile Ventilazione meccanica
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Ventilazione meccanica a lungo termine
•La ventilazione meccanica non invasiva a pressione positiva (NPPV) in aggiunta alla OLT può migliorare gli scambi respiratori, i sintomi, la qualità della vita in pazienti ipercapnici con BPCO stabile (B).
•La sopravvivenza entro 3 anni può essere favorevolmente influenzata dall’utilizzo della NIV in questa specifica popolazione di pazienti (B-C).
BPCO stabileTerapia chirurgica
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Terapia chirurgica
•La bullectomia può migliorare sintomi e funzione in casi altamente selezionati (C).
•La riduzione chirurgica di volume polmonare è controindicata in pazienti ad alto rischio (VEMS <20% e/o DLCO <20% del teorico) (B).
•Tuttavia, è una terapia che può aumentare la sopravvivenza in pazienti selezionati (con predominanza di enfisema ai lobi superiori associata a ridotta tolleranza allo sforzo) (B).
•La riduzione volumetrica di enfisema per via broncoscopica si propone come scelta alternativa (C).
•Il trapianto polmonare per enfisema può migliorare la qualità della vita e la funzionalità in casi selezionati (C), ma non migliora la sopravvivenza a lungo termine (C).
Progetto Mondiale BPCO 2010
1.Valutazione e monitoraggio
2.Riduzione dei fattori di rischio
3.Trattamento della BPCO stabile:
•educazionale•farmacologico•non farmacologico
4.Trattamento delle riacutizzazioni e della insufficienza respiratoria
Le 4 fasi del trattamento della BPCO
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Riacutizzazioni
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•Le riacutizzazioni sono eventi clinici importanti nella storia della BPCO.
•La loro frequenza aumenta con la gravità dell’ostruzione bronchiale.
•Frequenti riacutizzazioni possono comportare il peggioramento dello stato di salute ed un aumento della mortalità.
•Costi: oltre il 50% dei costi diretti della BPCO sono riferibili alle riacutizzazioni.
RiacutizzazioniDefinizione
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La riacutizzazione è definita come un peggioramento della sintomatologia tale da comportare una modificazione della terapia
Peggioramento dei sintomi • tosse• dispnea• variazioni qualitative e/o quantitative dell’espettorato
Criteri accessori• variazione es. obiettivo polmonare• febbre• edemi declivi
Riacutizzazioni
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Caratteristiche
•Aumento dell’infiammazione delle vie aeree
Eziologia
•Parte delle riacutizzazioni della BPCO ha eziologia sconosciuta. •Le infezioni sembrano tuttavia avere un ruolo significativo.
•Virus respiratori: fino al 50% dei casi nelle riacutizzazioni gravi.
•I batteri più frequentemente riscontrati sono: H. influenzae, S. pneumoniae, M.catarrhalis.
•Nuovi ceppi dello stesso batterio aumentano il rischio di riacutizzazioni.
•L’ inquinamento atmosferico (biossido di azoto, particolato (PM10), biossido di zolfo, ozono) può essere causa di riacutizzazione.
Riacutizzazioni
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Caratteristiche
•Aumento dell’infiammazione delle vie aeree
Eziologia
•Parte delle riacutizzazioni della BPCO ha eziologia sconosciuta. •Le infezioni sembrano tuttavia avere un ruolo significativo.
•Virus respiratori: fino al 50% dei casi nelle riacutizzazioni gravi.
•I batteri più frequentemente riscontrati sono: H. influenzae, S. pneumoniae, M.catarrhalis.
•Nuovi ceppi dello stesso batterio aumentano il rischio di riacutizzazioni.
•L’ inquinamento atmosferico (biossido di azoto, particolato (PM10), biossido di zolfo, ozono) può favorire una riacutizzazione.
Riacutizzazioni
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Sono più frequentiquando è presente colonizzazione batterica nei pazienti con maggiore infiammazione bronchiale in fase di stabilità
Sono più gravinei pazienti con rilevante ostruzione bronchialenei pazienti con frequenti riacutizzazioni
La mortalità nelle ospedalizzazioni può superare il 10%
Algoritmo per la gestione della riacutizzazione della BPCO a domicilio
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Inizio o aumento dei broncodilatatori
Rivalutare entro poche ore
Risoluzione o miglioramentodei segni e dei sintomi
Nessun miglioramento
Continuare il trattamento riducendolo quando è possibile
Rivalutare entro poche ore
Rivalutare il trattamento a lungo termine
Peggioramento dei sintomi
Ospedalizzazione
Corticosteroidi per via orale
eventuale antibioticoterapi
a
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Riacutizzazioni
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Trattamento domiciliare (a prescindere dallo stadio di malattia prima della riacutizzazione)
•I broncodilatatori a rapida insorgenza d’azione somministrati per via inalatoria (b2-agonisti e/o anticolinergici), ed i glucocorticoidi sistemici, preferibilmente quelli orali, sono i farmaci di scelta per il trattamento domiciliare delle riacutizzazioni della BPCO (A).
Riacutizzazioni
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•I pazienti che presentano riacutizzazioni con segni clinici di infezione bronchiale (cioè aumento del volume e viraggio di colore dell’escreato e/o febbre) possono trarre beneficio da una terapia antibiotica (B).
•La scelta dell’antibiotico da utilizzare deve tener conto delle resistenze batteriche a livello locale.
•In presenza di sintomi maggiori di riacutizzazione il dosaggio della PCR può essere di utilità nella diagnosi.
Stratificazione dei pazienti con BPCO riacutizzata per il trattamento antibiotico
ed il microrganismo potenzialmente coinvolto in ciascun gruppo
RiacutizzazioniTerapia antibiotica
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Gruppo B più P. aeruginosa
Riacutizzazione grave con fattori di rischio per infezione da P. aeruginosa
Gruppo C
Gruppo A più microrganismi resistenti (produttori di -lattamasi, S. pneumoniae penicillina resistenti), Enterobacteriaceae (K. pneumoniae, E. coli,
Proteus, Enterobacter, ecc.)
Riacutizzazione moderata con uno o più fattori di rischio per esito infausto
Gruppo B
H. influenzaeS. pneumoniaeM. catarrhalisChlamydia pneumoniaeVirus
Riacutizzazione lieve: nessun fattore di rischio per esito infausto
Gruppo A
MicrorganismiDefinizioneaGruppo
a Fattori di rischio per esito infausto in pazienti con riacutizzazione di BPCO: presenza di comorbidità, BPCO grave, frequenti riacutizzazioni (>3/anno) e terapia antibiotica negli ultimi tre
mesi
149
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Fluorochinolonici (Ciprofloxacina
Levofloxacina ad alte dosic) o
b-lattamici con attività su P.aeruginosa
In pazienti a rischio per infezioni da Pseudomonas:
Fluorochinolonici (Ciprofloxacina Levofloxacina ad alte dosic)
Gruppo C
b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi
(Amoxicillina/Ac. Clavulanico, Ampicillina/Sulbactam)
Cefalosporine di 2° o 3° generazione
Fluorochinolonicie (Levofloxacina,
Moxifloxacina)
Fluorochinolonici • Gemifloxacina• Levofloxacina• Moxifloxacina
b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi
(Amoxicillina/Ac. Clavulanico)Gruppo B
b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi
(Amoxicillina/Ac. Clavulanico)
Macrolidi • Azitromicina• Claritromicina• Roxitromicina
Cefalosporine di 2° o 3° generazione
Ketolidi (telitromicina)
I pazienti con un unico sintomonon dovrebbero essere trattati conAntibiotici
Se vi è indicazione: b-lattamici (Penicillina,
Ampicillina/Amoxicillinab) Tetracicline Trimetoprim/ Sulfametossazolo
Gruppo A
Trattamento parenterale(senza particolare ordine)
Trattamento orale alternativo (senza particolare ordine)
Trattamento orale (senza particolare ordine)
Trattamento antibiotico nella riacutizzazioni di BPCO a
a. Nei paesi con alta incidenza di S. pneumoniae resistente alla penicillina si raccomandano alti dosaggi di Amoxicillina o Amoxicillina/Ac. Clavulanico.
b. L’uso di questo antibiotico non è appropriato nelle aree dove è alta la prevalenza di H.infuenzae produttori di b-lattamasi e di M.catarrhalis e/o S. pneumoniae resistenti alla penicillina.c. La dose efficace contro lo P.aeruginosa è 750 mg.
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Fluorochinolonici (Ciprofloxacina
Levofloxacina ad alte dosic) o
b-lattamici con attività su P.aeruginosa
In pazienti a rischio per infezioni da Pseudomonas:
Fluorochinolonici (Ciprofloxacina Levofloxacina ad alte dosic)
Gruppo C
b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi
(Amoxicillina/Ac. Clavulanico, Ampicillina/Sulbactam)
Cefalosporine di 2° o 3° generazione
Fluorochinolonicie (Levofloxacina)
Fluorochinolonici • Levofloxacina• Moxifloxacina
b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi
(Amoxicillina/Ac. Clavulanico)Gruppo B
b-lattamici/inibitori delle b-lattamasi
(Amoxicillina/Ac. Clavulanico)
Macrolidi • Azitromicina• Claritromicina• Roxitromicina
Cefalosporine di 2° o 3° generazione
Ketolidi (telitromicina)
I pazienti paucisintomaticinon dovrebbero essere trattati conAntibiotici
Se vi è indicazione: b-lattamici (Penicillina,
Ampicillina/Amoxicillinab) Tetracicline Trimetoprim/ Sulfametossazolo
Gruppo A
Trattamento parenterale(senza particolare ordine)
Trattamento orale alternativo (senza particolare ordine)
Trattamento orale (senza particolare ordine)
Trattamento antibiotico nella riacutizzazioni di BPCO a
a. Nei paesi con alta incidenza di S. pneumoniae resistente alla penicillina si raccomandano alti dosaggi di Amoxicillina o Amoxicillina/Ac. Clavulanico. b. L’uso di questo antibiotico non è appropriato nelle aree dove è alta la prevalenza di H.infuenzae produttori di b-lattamasi e di M.catarrhalis e/o S.
pneumoniae resistenti alla penicillina.c. La dose efficace contro lo P.aeruginosa è 750 mg.
Riacutizzazioni
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CRITERI per la richiesta di valutazione specialistica o di OSPEDALIZZAZIONE
• Marcato aumento dell’intensità dei sintomi come ad esempio, comparsa della dispnea a riposo • Riacutizzazione nel paziente classificato come BPCO grave• Comparsa di nuovi segni obiettivi (cianosi, edemi periferici)• Mancata risposta al trattamento od impossibilità di rivalutazione • Presenza di importanti patologie concomitanti• Aritmie di nuova insorgenza• Dubbio diagnostico• Età avanzata• Comparsa di disturbo del sensorio• Non autosufficienza e/o mancato supporto familiare
Trattamento delle riacutizzazioni del paziente ospedalizzato
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Riacutizzazione di BPCO con insufficienza respiratoria acuta
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Quadro clinico di riacutizzazione grave (dispnea, tachipnea, respiro paradosso)
+PaO2/FiO2 < 300 e/o SaO2 < 90 % in aria ambiente
con o senza acidosi respiratoria
Trattamento Insufficienza respiratoria acuta da riacutizzazione di BPCO
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•Terapia Medica • Ossigenoterapia
• Assistenza ventilatoria meccanica invasiva non invasiva (NIMV):
a pressione positiva a pressione negativa
Trattamento Insufficienza respiratoria acuta da riacutizzazione di BPCO Ossigenoterapia
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•Il target è mantenere una PaO2> 60 mmHg senza contestualmente aumentare la PaCO2
•PaO2 e PaCO2 andrebbero nuovamente misurati 30’ dopo l’arrivo in reparto
•La maschera di Venturi garantisce un più accurato controllo della Fi02, ma è meno tollerata delle cannule nasali
RiacutizzazioniNIMV - Indicazioni
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Dispnea a riposo con uso evidente dei muscoli respiratori accessori e/o paradosso addominale
• Frequenza respiratoria > 25/m • Acidosi respiratoria pH < 7.36• PaCO2 >45 mmHg
dopo ottimizzazione della terapia medica e dell’ossigenoterapia.
RiacutizzazioniNPPV
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•La ventilazione meccanica non invasiva a pressione positiva(NPPV) è la tecnica di assistenza ventilatoria più utilizzata nella modalità CPAP (Continous Positive Airway Pressure) + PS (Pressione di Supporto) nei pazienti con acidosi respiratoria.
RiacutizzazioniNPPV
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La ventilazione meccanica non invasiva a pressione positiva (NPPV):
• migliora la PaO2 e la PaCO2 ed il pH arteriosi (A);
• riduce la mortalità ospedaliera, la necessità di intubazione e la durata della degenza ospedaliera (A);
• favorisce lo svezzamento dal ventilatore (A);
• riduce la mortalità ad un anno (C).
Riacutizzazioni NPV
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La ventilazione meccanica a pressione negativa (NPV) in corso di riacutizzazione:
•migliora i livelli di PaO2 e di PaCO2 ematici e il pH (B);
•riduce il tasso di mortalità ospedaliera, la necessità di ventilazione meccanica invasiva e la degenza ospedaliera (B);
• è stata proposta in caso di fallimento della NPPV prima di prendere in considerazione la intubazione endotracheale (C).
RiacutizzazioniCriteri di esclusione della NPPV
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(anche 1 solo criterio)
• Arresto respiratorio
• Instabilità emodinamica (ipotensione, aritmie gravi, infarto miocardico)
• Coma, paziente non collaborante
• Secrezioni vischiose e/o abbondanti, incapacità di proteggere le vie aeree
• Recente chirurgia facciale o addominale
• Trauma facciale, anormalità naso faringea
• Insufficienza multiorgano
RiacutizzazioniCriteri di esclusione della NPV
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(anche 1 solo criterio)
•Arresto respiratorio
•Instabilità emodinamica (ipotensione, aritmie gravi, infarto miocardico)
•Recente chirurgia addominale, pelvica e/o toracica
•Trauma toracico
•Insufficienza multiorgano
•Presenza di Sindrome delle apnee ostruttive
NIMV: Indicazioni sulla sede di applicazione
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Gravità
Degenza ordinaria
UMR
UTIIR
UTIR se non MOFUTI se MOF
pH > 7.36
pH 7.36 -7.30
pH <7.30; Paz. Vigile
Farmaci+Ossigeno
NIMV+ Terapia Medica
NIMV
IOT o NPPVo NPV
pH < 7.25 e/o Alterazione dello stato
neurologico,Fatica muscolare,
Indicazione alla IOT, MOF
Luogo di cura
IOT: Intubazione Oro-TrachealeMOF: Multi Organ FailureUMR: Unità di Monitoraggio RespiratorioUTIIR: Unità di Terapia Intensiva Intermedia RespiratoriaUTIR: Unità di Terapia Intensiva RespiratoriaUTI: Unità di Terapia Intensiva
Trattamento
Fattori determinanti il successo della NIMV
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•La migliore riuscita della NIMV dipende da fattori locali come il “training” e l’esperienza dello staff (C), le risorse disponibili (n° dei letti, personale, strumentazione) e il sistema di monitoraggio.
•Esistono altresì criteri “predittivi” di possibile fallimento della NIMV (es. mancato miglioramento del pH dopo 1-2 h di ventilazione,presenza di comorbidità, scarsa tolleranza, stato funzionale respiratorio gravemente compromesso).
Indicazioni per l’intubazione
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• Arresto respiratorio
• Instabilità emodinamica (ipotensione, aritmie gravi, infarto miocardico)
• Coma, paziente non collaborante
• Secrezioni vischiose e/o abbondanti, incapacità di proteggere le vie aeree
• Recente chirurgia facciale o addominale
• Trauma facciale - anormalità naso faringea
• Insufficienza multiorgano
• FALLIMENTO NIMV (B)
• (peggioramento clinico/gasanalitico entro 1-2 ore o mancato miglioramento dopo 4-6 ore)
Dove trattare il paziente con BPCO riacutizzata grave
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•Il trattamento della BPCO riacutizzata grave in Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR) può ridurre di circa la metà il costo-paziente senza peggiorare il risultato clinico rispetto al ricovero nelle terapie intensive generali (Rianimazioni).
Analisi processo gestionale paziente BPCO in Medicina Generale
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SintomiNo
BPCO nota
Scenario n. 1:Paziente senza diagnosi nota di BPCO, con sintomi compatibili
Scenario n. 2:Paziente con diagnosi nota di BPCO, sintomatico
Scenario n. 3: Paziente con diagnosi nota di BPCO, asintomatico
Scenario n. 4 : Paziente senza diagnosi nota di BPCO, asintomatico Sintomi
Si
BPCO non nota
Scenario n°1 - Paziente senza diagnosi nota di BPCO, con sintomi compatibili
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Obiettivi: •Confermare/escludere un sospetto diagnostico.
•Prescrivere se necessario un trattamento immediato.
•Consiglio sul fumo.
•Impostare un piano di gestione sul medio-lungo periodo.
Scenario n. 2 - Paziente con diagnosi nota di BPCO, sintomatico
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Obiettivi: •Verificare la diagnosi, ricontrollare lo stadio di gravità,
distinguere un peggioramento della malattia da un episodio di esacerbazione.
•Re-impostare il trattamento in base all’attuale diagnosi.
•Consiglio sul fumo.
•Rivedere il piano di cura complessivo.
Scenario n. 3 – Paziente con diagnosi nota di BPCO, asintomatico
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Obiettivi: • Verificare lo stato di effettiva stabilità della malattia
•Consiglio sul fumo, eventuale invio ad un centro antifumo
•Controllare la compliance al trattamento (verifica regolarità delle prescrizioni in archivio)
•Richiamare interventi di profilassi (influenza)
Scenario n° 4 – Paziente senza diagnosi nota di BPCO, asintomatico
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Obiettivi: • Verificare l’esistenza di condizioni di rischio
•Consiglio sul fumo, eventuale invio ad un centro antifumo
•Verificare la prevalenza di BPCO nella popolazione dei propri pazienti
•Ricordare interventi di prevenzione
Analisi processo assistenziale paziente BPCO secondo il modello 4Q
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• Applicando lo schema di analisi è possibile identificare e raggruppare i pazienti in quattro aree specifiche. Per ognuna di esse andrà successivamente definita un strategia investigativa che consentirà, attraverso iniziative proattive, secondo quanto previsto dalle linee guida e dall’EBM, di:
•confermare la diagnosi per mezzo degli strumenti diagnostici previsti;
•identificare i pazienti affetti da malattia utilizzando le procedure diagnostiche previste e non effettuate;
•approfondire la diagnosi nei pazienti sintomatici;•identificare i pazienti a rischio di malattia.
Progetto Mondiale BPCOi due eventi principali 2009/2010
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WorkshopLinee-Guida
ItalianeModena
4 – 7 Marzo 2010
WORLD COPD DAY
17 Novembre 2010In collaborazione con Associazione Italiana
Pazienti BPCO
L’evento scientifico
ATTIVITÀ CONTINUA DI FORMAZIONE MEDICA E DI DIVULGAZIONE LINEE
GUIDA
L’evento divulgativo
Anno del Polmone 2010
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Web site
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Sito GOLD – Internazionalehttp://www.goldcopd.org
Sito GOLD – Italiahttp://www.goldcopd.it
Progetto Mondiale BPCO 2010
News ed eventi GOLD/BPCO;
• Archivio eventi;
• Newsletter e servizi;
• Archivio newsletter;
• Possibilità di registrarsi: per essere informati sulle
attività e gli eventi relativi alla BPCO;
• Videoanimazioni: Spirometria, BPCO, ecc.
• Aggiornamento informazioni scientifiche ed organizzative;
• Messaggistica e scambio in tempo reale di informazioni;
• Links per dare visibilità e diffusione;
• Webseminars ed e-learning.
www.goldcopd.it
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United StatesUnited States
United Kingdom
ArgentinaArgentina
AustraliaAustralia BrazilBrazil
Austria
Canada
CanadaCanada
Chile
Belgium
ChinaChina
DenmarkDenmark
ColumbiaColumbia
Costa Rica
CroatiaCroatia
EgyptEgypt
France
Germany
Greece
IrelandIreland
ItalyItaly
GuatemalaGuatemala
Hong Kong China
Japan
Iceland
IndiaIndia
KoreaKorea
KyrgyzstanKyrgyzstan
LatviaLatvia
LithuaniaLithuania
MexicoMexicoMoldovaMoldova
NepalNepal
Macedonia
Malta
Netherlands
Netherlands
New Zealand
PolandPoland
NorwayNorway
Portugal
Republic of GeorgiaRepublic of Georgia
RomaniaRomania
Russia
SingaporeSlovakia
SloveniaSaudi ArabiaSaudi Arabia
South AfricaSouth Africa
Tatarstan RepublicTatarstan Republic
SpainSwedenSweden
ThailandThailand
Turkey
SwitzerlandSwitzerland
UkraineUkraine
United Arab EmiratesUnited Arab Emirates
Taiwan ROCTaiwan ROC
VenezuelaVenezuela
VietnamVietnam
Peru
Yugoslavia
Albania
Bangladesh
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