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ALLEGATO D progetto IDEA.NET a valere sull’O.O. 5.1 del POR Campania 2007/2013 CAPITOLATO TECNICO PER IL SERVIZIO DI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO Il progetto “SISTEMA INFORMATIVO PROVINCIALE INTEGRATO PIANO COORDINATO DEGLI NTERVENTI IDeA.net, intende promuovere investimenti diretti a: a) stimolare e supportare l’innovazione nella PA attraverso il potenziamento delle infrastrutture; b) migliorare il supporto ai processi decisionali ed alla gestione del territorio attraverso lo sviluppo di strumenti operativi di governante, utili per la messa a sistema delle diverse metodologie di organizzazione; c) determinare un modello più efficiente di “amministrazione digitale”, così come affermato dal Codice dell’Amministrazione Digitale (Dlgs 82/2005); d) contribuire alla semplificazione e allo snellimento delle procedure attraverso: 1. l’interoperabilità intra-ente in grado di garantire sia la cooperazione tra i numerosi applicativi presenti in un ente sia l’allineamento delle banche dati degli stessi EE.LL., 2. l’attivazione di tutti gli strumenti necessari per la gestione elettronica dei documenti (protocollo informatico, firma digitale, archiviazione e conservazione a norma, processi di dematerializzazione), 3. l’attivazione di una porta di dominio, al fine di erogare servizi agli utenti della P.A. (cittadini ed imprese). Il progetto che la Provincia di Caserta intende presentare è organizzato in maniera modulare ed agisce in diverse aree, producendo effetti di cui si avvantaggerà tutta l’Amministrazione provinciale. Nel seguito, si descrivono le linee di intervento del progetto. 2) Integrare la dotazione del CED Per sostenere i nuovi sviluppi e sostituire il materiale datato, o con manutenzione troppo onerosa, saranno acquisiti due nuovi server fisici dotati di piattaforma software di virtualizzazione, oltre alle apparecchiature necessarie ad integrare la capacità di memorizzazione necessaria alla digitalizzazione della documentazione cartacea ed alla sua conservazione di lungo periodo su dischi ottici a norme CNIPA.

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ALLEGATO D

progetto IDEA.NETa valere sull’O.O. 5.1 del POR Campania 2007/2013

CAPITOLATO TECNICO PER IL SERVIZIODI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO

Il progetto “SISTEMA INFORMATIVO PROVINCIALE INTEGRATO PIANO

COORDINATO DEGLI NTERVENTI IDeA.net”, intende promuovere investimenti diretti a:

a) stimolare e supportare l’innovazione nella PA attraverso il potenziamentodelle infrastrutture;

b) migliorare il supporto ai processi decisionali ed alla gestione del territorioattraverso lo sviluppo di strumenti operativi di governante, utili per lamessa a sistema delle diverse metodologie di organizzazione;

c) determinare un modello più efficiente di “amministrazione digitale”, cosìcome affermato dal Codice dell’Amministrazione Digitale (Dlgs 82/2005);

d) contribuire alla semplificazione e allo snellimento delle procedureattraverso:

1. l’interoperabilità intra-ente in grado di garantire sia lacooperazione tra i numerosi applicativi presenti in un ente sial’allineamento delle banche dati degli stessi EE.LL.,

2. l’attivazione di tutti gli strumenti necessari per la gestioneelettronica dei documenti (protocollo informatico, firma digitale,archiviazione e conservazione a norma, processi didematerializzazione),

3. l’attivazione di una porta di dominio, al fine di erogare serviziagli utenti della P.A. (cittadini ed imprese).

Il progetto che la Provincia di Caserta intende presentare è organizzato inmaniera modulare ed agisce in diverse aree, producendo effetti di cui siavvantaggerà tutta l’Amministrazione provinciale.

Nel seguito, si descrivono le linee di intervento del progetto.

2) Integrare la dotazione del CEDPer sostenere i nuovi sviluppi e sostituire il materiale datato, o conmanutenzione troppo onerosa, saranno acquisiti due nuovi server fisici dotatidi piattaforma software di virtualizzazione, oltre alle apparecchiaturenecessarie ad integrare la capacità di memorizzazione necessaria alladigitalizzazione della documentazione cartacea ed alla sua conservazione dilungo periodo su dischi ottici a norme CNIPA.

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3) Completare la dotazione dei sistemi applicativi settorialiAcquisire e/o integrare i sistemi applicativi settoriali interni per renderliinteroperabili tra loro e con il sistema di automazione dei processi. I sistemiinteressati saranno:

1. Sistema di contabilità e controllo di gestione;

2. Gestione dei cespiti e del patrimonio

3. Risorse umane e gestione personale

4) Acquisire scanner per l’eliminazione della cartaL’Ufficio Protocollo sarà dotato di scanner professionali ad alte prestazioni perl’acquisizione in bianco-nero, a colori e in fronte-retro. Tali apparecchiaturesaranno gestite dall’attuale applicazione di Protocollo Informatico econsentiranno di digitalizzare i documenti ricevuti in forma cartacea e diallegarli, elettronicamente, alla registrazione di protocollo (formato foglioA4/A3, velocità 50 pagine minuto).

5) Utilizzare i totem e gli Internet points come sportelli automatizzatiLa provincia dispone di un certo numero (52) di totem multimediali e diinternet points (60) che intende utilizzare quale ulteriore canale di erogazionedei servizi del portale provinciale; a questo scopo, tali totem saranno dotati discanner per consentirne l’uso come sportelli per la presentazione di istanze.L’identificazione dei cittadini avverrà con un carta plastica (tesserino codicefiscale, tessera sanitaria, CIE, CNS).

6) Automazione dei principali processi interniSulla base delle infrastrutture create dal progetto in corso per il nuovo sistemainformativo e dei risultati del progetto di miglioramento organizzativo(entrambi afferenti al Piano Coordinato degli Interventi), si intende realizzare lacompleta automazione dei processi settoriali non compresi nei suddettiprogetti; i settori ed i processi da realizzare saranno selezionati secondo ilcriterio del maggior impatto in termini di “eliminazione di carta” e di“possibilità di pubblicazione online”. Sono attualmente ipotizzati i seguenti:

1. Agricoltura

1. Rilascio e rinnovo licenze di pesca

2. Rilascio e rinnovo licenze di caccia

3. Contributi su gasolio

2. Ecologia

1. Autorizzazione, recupero e trattamento rifiuti in procedurasemplificata

2. Gestione e supporto per verifiche ed ispezioni

3. Verifica caldaie

3. Territorio

1. Autorizzazione prelievo acque

2. Vincolo idrogeologico

4. Trasporti

1. Autorizzazione trasporto cose

2. Iscrizioni/prenotazioni esami

3. Gestione autoscuole: verifiche e ispezioni

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7) Digitalizzazione a recupero del pregressoAl fine di supportare al meglio i nuovi processi de materializzati, sarannorealizzate procedure semplificate per la scannerizzazione delle pratichepregresse di maggiore utilizzo; la quantità e la qualità dell’implementazione diquesto servizio saranno progettate e concordate con i dirigenti responsabili disettore secondo criteri di efficienza, efficacia e valutazione del rapporto costo-beneficio.

8) Pubblicazione dei servizi per cittadini e imprese al fine del e-GovernmentPer tutti i processi automatizzati e de materializzati sarà realizzata lapossibilità, a cittadini ed imprese, di attivare le pratiche e riceverne i risultativia internet mediante l’uso di firma digitale e posta elettronica certificata.

9) Implementazione di un servizio di pagamenti elettroniciPer supportare la completa eseguibilità dei servizi online sarà realizzatal’integrazione con un operatore finanziario (es. la banca tesoriera) perrealizzare un servizio di pagamenti elettronici che possa consentire diincassare oneri, tasse e marche da bollo in maniera diretta. Per le marche dabollo si opererà in regime di convezione con l’Agenzia delle Entrate.

LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA PROVINCIA DI CASERTA:IL CED E I SERVIZI GIÀ ATTIVI

Lo stato attuale della Provincia di Caserta

L’amministrazione della Provincia di Caserta ha posto l’innovazione quale puntoqualificante del proprio programma e delle linee strategiche. Tale trend si èconsolidato già dal 2002 con la partecipazione al programma “Cantieri” delMinistero della Funzione Pubblica e, pur nel democratico avvicendarsi diamministrazioni di diverso colore politico, il fatto che le diverse linee strategichene abbiano sancito le direttive e ne abbiano assicurato l’ownership condivisa,rappresenta la dimostrazione di quanto i programmi di innovazione e di gestionedel cambiamento, in ottica di miglioramento continuo, rappresenti, ormai, unavision radicata nell’organizzazione.

La Provincia ha istituito una struttura apposita, l’Ufficio del Cambiamento edell’Innovazione, preposto al change management, di recente incardinato nelSettore Innovazione e Sistemi Informativi, appositamente creato al fine di gestiresia l’infrastruttura informatica, sia il Sistema Informativo Integrato, sia il ChangeManagement. Il settore rappresenta la struttura strategica di direzione ecoordinamento delle principali aree coinvolte (Sistemi Informativi, CED, URP,Sistema di qualità, Sperimentazione e nuove leve del Cambiamento, Sistema diGestione della Conoscenza, Flussi e Processi, Sistema di Gestione della Qualitàecc.) in funzione del miglioramento continuo e della riorganizzazione. Le attivitànelle predette aree hanno trovato di recente il momento di massima integrazionenel “Piano Coordinato degli Interventi” (PCI) per la realizzazione del SistemaInformativo Provinciale, progetto nel quale confluiscono, a fianco alle attivitàtipicamente di sistema informativo, anche quelle caratteristichedell’organizzazione e della gestione che rappresentano, spesso, una parterilevante della “materia” veicolata dal sistema.

Tali attività comportano strumenti e know-how specializzati la cuipatrimonializzazione da parte dell’organizzazione dell’Ente è un obiettivo

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strategico del progetto: esse vanno cioè finalizzate, comunque, all’empowermentinterno, in un equilibrato mix con le dinamiche più avanzate di outsourcing(esternalizzazione strategica), necessarie anche a garanzia di una qualitàdell’intervento afferente a skill non facilmente rinvenibili, né all’internodell’organizzazione, né sul mercato.

La Provincia di Caserta ha acquisito una profonda consapevolezza delle criticità edelle opportunità legate a macroprogetti quale il presente: l’inclusione sociale, losviluppo del territorio, la modernizzazione ed il conseguimento di una sempremaggiore efficienza nei servizi al pubblico sono ipotizzabili soltanto attraverso unadecisa – seppure faticosa – attività di governance del cambiamento organizzativodell’Ente, da ottenersi anche mediante il massiccio impiego della tecnologia,tenendo presente che non vanno mai confusi gli strumenti e gli obiettivi. Leattività di change management si configurano così, come prassi sistemiche ediffuse piuttosto che come attività riferite a particolari momenti ed areedell’organizzazione.

Il PCI codifica il contesto di sviluppo del più importante processo integrato diriorganizzazione, ammodernamento e miglioramento che la Provincia abbiaintrapreso: la rilevante quota di risorse proprie (circa 1.500.000,00 di euro dalBilancio 2006 dell’Ente, oltre a 432.000,00 euro a carico dei bilanci 2009 e 2010),messe a disposizione di tale obiettivo, sta a testimoniare l’impegno e lacondivisione che la leadership dell’Ente profonde. Il Piano, ideato e redatto dalresponsabile dell’Ufficio del Cambiamento e dell’Innovazione, quale elaborazioneprogrammatico-esecutiva delle linee strategiche dell’Ente in tema dimiglioramento organizzativo e di informatizzazione, è finalizzato allaprogettazione, alla produzione, alla realizzazione, all’implementazione ed allagestione di una serie di strumenti atti a mettere a sistema un processo virtuoso dimiglioramento permanente dell’organizzazione.

Si tratta di una “visione” complessa, complessiva e condivisa che vede l’attenzioneal Cambiamento mediante la leva dell’innovazione,intesa come uno dei momentipiù qualificanti per una politica di riorganizzazione e di modernizzazione dellanostra amministrazione a favore di servizi sempre più efficienti ed incentrati suibisogni reali del territorio.

Come il PCI, anche IDeA.Net va inteso nel solco di un approccio allapianificazione strategica della realizzazione di un’azione vasta ed integrata tesa,nel tempo, a contribuire a realizzare un’ambiziosa attività di cambiamentodell’organizzazione della Provincia fondato sulle leve dell’innovazione tecnologica edel riassetto complessivo in chiave di modernizzazione delle attività.

Si tratta di realizzare iniziative che rivestono enorme importanza anche esoprattutto in termini di ricaduta di efficienza ed efficacia sull’organizzazioneinterna dell’Ente, alla quale apportano, in pratica, un valore aggiuntoestremamente rilevante.

Nell’ambito del PCI, gli elementi di forza sono rappresentati da strategie tese a:

15) Rafforzare la comunicazione e la collaborazione fra la Provincia e iComuni, organizzando un percorso progettuale innovativo che migliori evalorizzi le risorse produttive ed infrastrutturali del territorio;

16) Migliorare la capacità di elaborare, attuare e valutare politiche pubblicheefficaci;

17) Favorire il cambiamento per migliorare il rapporto con il cittadino, glialtri attori, istituzionali e non e le imprese.

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Questa strategia si dispiega mediante l’utilizzo di due leve: l’InnovazioneTecnologica ed il Cambiamento Organizzativo, e di tutta una serie di strumentiad esse sottese.

L’Ente ha avviato un ampio processo di utilizzo delle tecnologie informatiche,soprattutto a partire dal Piano nazionale di e-government del 2002 che harappresentato una cornice di riferimento per i processi di informatizzazione chesono stati avviati in questi anni.

Nei paragrafi che seguono viene fornita una breve descrizione delle tappe percorseed una esposizione dettagliata degli elementi significativi del progetto:apparecchiature, acquisizione software, automazione di ulteriori processi interni erealizzazione di nuovi servizi per il cittadino.

Inquadramento dell’intervento

Nell’ambito della chiave di lettura su descritta, lo schema che segue riporta iprogetti più significativi già realizzati e gli obiettivi che si intende perseguire perdare continuità al processo di modernizzazione.

Si tratta di una programmazione decennale (2005 – 2014), modulata in diversiinterventi progettuali, dei quali i sotto elencati rappresentano i più significativi esicuramente, i più rilevanti in termini di impegno di risorse economiche. In realtàsono stati effettuati anche molti interventi di correzione, di ritaratura o dicompletamento resisi necessari nel corso del tempo, anche a riprova dellacomplessità del change management sui temi propri dell’innovazione tecnologicae del miglioramento organizzativo.

Per garantire l’aderenza ai principi del miglioramento continuo, si ècostantemente adottata una strategia di riesame continuo rispetto agli obiettivi abreve ed a medio termine; tale strategia, orientata al classico ciclo p.d.c.a. haportato ad esempio, a rivedere alcuni elementi strutturali presenti nella versioneoriginaria del progetto RCU, negoziando, con l’attuatore, le variazioni al projectmanagement, nell’ottica di riconvertire a reali esigenze su bisogni specificidell’organizzazione sia la programmazione che alcuni obiettivi specifici direalizzazione di un progetto che nasceva invece, piuttosto avulso dalla realtàlocale, trasformandolo nella vera pietra miliare dello sviluppo del SistemaInformativo. Oppure la riconversione “in corsa” del PCI, per implementarecontenere alcuni elementi più tecnologicamente avanzati che nella prima “release”non erano contenuti.

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2005-2008

• Rete Civica Unitaria (RCU) – realizzazione del CED, dei serviziinfrastrutturali di base, portale istituzionale e sperimentazioneworkflow

2009-2010

• Nuovi sviluppi (PCI) – infrastruttura sw e servizi per ladematerializzazione dei processi e sviluppo di nuovi sistemi(processi amministrativi e presupposti per i servizi al cittadino)

2010-2011

• Progetto eGov regionale (IDeA.Net) – automazione dei processiinterni, erogazione di servizi ai cittadini ed alle altre p.a,attivazione canale chioschi – internet point

2012 - 2014

• Prossimi interventi – completamento dell’automatizzazione deiprocessi interni e realizzazione di nuovi servizi per i cittadini

Il progetto Rete Civica Unitaria (RCU) ha perseguito l’obiettivo, coerente ecoordinato con le citate linee strategiche, e successivamente integrato nel PCI, direalizzare il Portale della Provincia, ivi compresi i servizi di Community, el’informatizzazione di una quota rilevante dell’output di front office dellaProvincia, oltre ad aver provveduto alla dotazione infrastrutturale del CED. Ilriferimento al Progetto RCU risulta necessario ai fini della comprensione del PCI.

Con la realizzazione del progetto denominato “La Rete Civica Unitaria: unaCommunity Network di Imprese ed Istituzioni di Terra di Lavoro”, finanziato avalere sulla misura 6.2 del POR 2000-2006, si è realizzato il nucleo principale delSistema Informativo integrato della Provincia di Caserta, imperniato da un latosul sito istituzionale della Provincia, sulla intranet e sulla realizzazione deglistrumenti di front office e di back office, e dall’altro sulla realizzazione del CentroServizi della Provincia (C.E.D.) con la conseguente “internalizzazione” e“centralizzazione” delle tematiche di connettività e sicurezza.

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Sulla scorta dell’esperienza maturata nell’ambito della gestione della Rete CivicaUnitaria e dei suoi strumenti e sulla base dei nuovi sviluppi programmatinell’ambito del Piano Coordinato degli Interventi di cui alla deliberazione di G.P.n. 232 del 25/9/06, si è successivamente delineata la necessità di affrontare unduplice ordine di problemi relativi alla realizzazione del Sistema InformativoProvinciale Integrato (SIPI):

Il problema della gestione – assistenza dei servizi e delle infrastruttureprodotte con il Progetto R.C.U.;

Il problema dei nuovi sviluppi e del completamento dei sistemiinformativi previsti dal P.C.I.-

Il risultato è stata una programmazione integrata di attività che ha coniugato inuovi sviluppi con le esigenze di gestione ed assistenza come suddette: in questoambito è stata avviata la ridefinizione dei processi dell’Ente in chiave di WorkflowManagement System (WfMS) e con la attuale normativa nazionale e comunitaria.

La nuova architettura integra il sistema per la gestione dei contenuti web (CMS)in un motore per la gestione di un portale che diventa la piattaforma diriferimento per tutti i nuovi servizi applicativi realizzati; il Portale Intranet dellaprovincia sarà il contenitore unico di tutti i servizi grazie all’integrazione con ilnuovo sistema per la gestione elettronica dei documenti (DMS).

Nell’ambito del progetto “Nuovi Sviluppi” è stata definita ed adottata lapiattaforma del nuovo sistema informativo, basata su tecnologie opensource diconcezione più moderna, nativamente multilingua, completamente integrata conil sistema documentale e con il motore di workflow di processo, già in uso pressol’Ente; sono inoltre disponibili tutti i tool di collaboration e social networkingsecondo gli standard di fatto del Web 2.0.

L’integrazione del nuovo sistema informativo, con la firma digitale estesa a tutti idipendenti e l’interazione completa del sistema con il protocollo e la PEC, mettonola Provincia di Caserta nelle condizioni di aver creato tutti i presupposti per larealizzazione di una amministrazione digitale di concezione moderna eperfettamente in linea con le linee strategiche nazionali per la P.A.

Questo approccio ha reso possibile la realizzazione di un completo canaledigitale interattivo e bidirezionale per l’accesso ai servizi dell’Ente,abilitando il cittadino, le imprese ed ogni interlocutore esterno come attori effettividei processi della Provincia.

Pertanto, l’intervento che si va a pianificare con il presente progetto èperfettamente in linea con l’indirizzo strategico complessivo e rappresenta unfortissimo acceleratore in quanto può fornire le risorse necessarie per ilcompletamento o, almeno, per un forte avanzamento in direzione dell’obiettivofinale.

Le caratteristiche di questo progetto lo configurano come un elaboratoestremamente modulare; esso infatti, procederà per servizi/processi successivi,estendendo così, gradualmente, la piena funzionalità a tutta l’amministrazione. Siprenderà l’avvio dai processi trasversali a tutti i settori e già realizzati peraffiancarci, uno ad uno, tutti i processi verticali, a cominciare da quelli conmaggior impatto in termini di ricaduta sui costi e sul livello di servizio per ilcittadino.

Considerata la piena corrispondenza degli obiettivi del presente bando con le lineestrategiche e programmatiche di questo Ente rispetto ai temidell’informatizzazione, ed avendo destinato significativa quota di risorse proprie dibilancio al potenziamento di infrastrutture informatiche interne precedentementefinanziate con progetti del P.O.R, 2000 – 2006, si ritiene di poter completare il

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sistema in corso di realizzazione, in accordo agli obiettivi del bando, con questoulteriore intervento.

La Provincia di Caserta, al di là del necessario impegno di cofinanziamentorichiesto dal bando, che andrà a cedere su un apposito capitolo del Bilancio2010, utilizzerà per completare le necessità economiche del progetto lerinvenienze sul capitolo dei sistemi informativi, derivanti dal ribasso d’asta concui è stato aggiudicata la gara “Nuovi Sviluppi”.

Il piano economico generale del progetto tiene già conto delle suddettedisponibilità anche se, per correttezza formale e contabile, esse non sono stateincluse quali quote di cofinanziamento, non essendosi formalmente ancoramanifestate (non è stato ancora perfezionato l’atto di aggiudicazione definitiva cheavrebbe reso già disponibili oltre 500 mila euro). Le ulteriori risorse necessariesono state così indicate genericamente quali “Altre risorse da ulteriori fonti difinanziamento”.

Situazione attuale ICT nell’Amministrazione Provinciale

La provincia di Caserta è dotata di un CED attrezzato con sistemi dialimentazione, raffreddamento e sicurezza fisica autonomi e dedicati, all’internodel locale CED sono ospitate tutte le risorse ed i servizi centralizzati di rete,sicurezza e connettività.

La figura mette in evidenza i due livelli di firewall che separano la Dmz, la Mz el’area di Management. L’area Dati e l’area Applicativa sono compresi nella Mz.L’IOS installato sui Pix è la versione 6.3 ed entrambe le coppie sono in failover. Lasituazione attuale dell’area di management vede installata, al suo interno, unapiccola serie di applicazioni che permettono di monitorare i sistemi. Mancano deltutto una serie di tools legati alla security.

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Tutte le sottoreti convergono al centro stella a cui sono collegati le coppie difirewall. Ogni piano ha un collegamento in fibra verso il centro stella. All’internodi tale infrastruttura le informazioni che possono essere raccolte sono tante,soprattutto informazioni di sicurezza legate all’applicazione delle acl configuratesui firewall.

L’infrastruttura schematizzata è stata, nel tempo, ampliata con ulteriori 8 serverche sono stati integrati nello schema logico/fisico rispettando le policy disicurezza definite.

Tra i servizi infrastrutturali, di cui è dotato l’attuale CED, sono identificabili: CA Etrust AntiVirus; CA Brightstor Backup Server/Agent; Web server: Apache 2.0.x e IIS 6.0 web server; Proxy squid; Bind dns server; Application Server jboss; Database server: Mysql e Microsoft Sql server 2000; Microsoft Wsus server patch application server.

SERVIZI DA IMPLEMENTARE ED EROGARE CON ILPROGETTO IDEA.NET

Nell’ambito del presente progetto, la Provincia di Caserta intende proseguire nelprocesso di dematerializzazione con l’obiettivo di addivenire gradualmente, ad uncompleto archivio informatico di tutti i documenti amministrativi e consentire, aicittadini ed alle imprese, di consultare gli atti amministrativi e conoscere lo statodi avanzamento dei propri procedimenti per via telematica, secondo i principi ditrasparenza amministrativa (legge 241/90).

I punti di forza del progetto sono: rendere maggiormente efficiente l’Amministrazione Provinciale attraverso

la gestione informatica documentale e la razionalizzazione dei flussidocumentali;

migliorare la trasparenza dell’azione amministrativa consentendo aicittadini e alle imprese di avere accesso allo stato di avanzamento delleproprie pratiche ed ai relativi documenti, oltre che alla consultazionedegli atti amministrativi

rendere disponibile, immediatamente, la documentazione in modalitàdigitale.

L’approccio che si intende perseguire è di tipo modulare, tramite l’adozione dispecifici sistemi e servizi applicativi che consentono il raggiungimentodell’obiettivo.

Il processo di dematerializzazione, infatti, è stato già avviato dall’Ente conl’adozione, nell’ambito del progetti “Rete Civica Unitaria” e “Nuovi Sviluppi”, deiseguenti moduli applicativi:

5. protocollo informatico: sistema a norma CNIPA per la registrazione deidocumenti in ingresso e in uscita;

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6. gestione documentale: utilizzo di un sistema open source per lagestione elettronica dei documenti;

7. gestione dei flussi documentali: utilizzo del motore di workflow opensource per la gestione dei seguenti procedimenti interni: Delibere,Determine, Richiesta Ferie e Permessi, Pubblicazione contenuti sulportale, Richiesta intervento tecnico, Richieste di autorizzazioni allemissioni, Giustificazioni assenza;

8. firma digitale: integrazione delle funzionalità di firma digitale nelportale istituzionale tramite l’utilizzo dei servizi di certificazione diAruba, ente certificatore riconosciuto a livello nazionale;

9. Posta Elettronica Certificata: utilizzo di una casella di PostaElettronica Certificata per lo scambio della documentazione conl’esterno.

Si intende automatizzare, in aggiunta a quanto già previsto nel progetto “Nuovisviluppi”, quei processi a diretto impatto ed interazione con il cittadini e leimprese del territorio. Tra i processi che si intende automatizzare si evidenzianoquelli di seguito elencati suddivisi per settore.Il progetto è caratterizzato da una forte integrazione con il progetto “Nuovi sviluppi” attualmente incorso, che realizza tutte le infrastrutture applicative necessarie sulle quali i nuovi processi sarannocostruiti

Servizi comuni

Dematerializzazione dei documenti

Le nuove tecnologie offrono molte opportunità per la gestione delle comunicazioninella pubblica amministrazione: tra uffici di uno stesso ente, tra uffici di entidiversi ed ancora fra enti e cittadini. Realizzare archivi centralizzati, accorciare itempi di ricerca dei documenti, velocizzare il passaggio delle informazioni,eliminare gli errori di inserimento e le possibilità di smarrimento, a tuttovantaggio della trasparenza e dell’efficacia dei procedimenti. Questi sono solo ivantaggi più evidenti dell’introduzione delle tecnologie informatiche nelle attivitàdegli enti pubblici.

Questo processo viene identificato oggi come “dematerializzazione”, intendendocon questo termine la perdita di consistenza fisica degli archivi cartacei all’attodella loro sostituzione con documenti informatici, dove i documenti informaticisono intesi come la “rappresentazione informatica di atti, fatti e dati giuridicamenterilevanti”.

Il termine dematerializzazione documentale significa quindi la perdita di fisicitàda parte degli archivi, costituiti da documentazione cartacea, e la lorosostituzione con documenti informatici.

Nel seguito una esemplificazione della implementazione del processo didematerializzazione che si intende applicare come modello a tutti i servizi dapubblicare a cittadini ed imprese.

Gli attori generalmente coinvolti nei processi sono:

Lo stakeholder (Ditta o imprenditore o cittadino) richiedente

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Il Responsabile del servizio

Il Dirigente del servizio

Di seguito i casi d’uso relativamente a ciascun attore:

Accedendo ad una apposita sezione del portale istituzionale dell’Ente, la Dittapotrà compilare i dati richiesti e successivamente, il richiedente dovràsottoscrivere, con firma digitale, il modulo di richiesta, sfruttando le funzionalitàdel portale ed utilizzando il certificato digitale in suo possesso.

Il sistema, quindi, in modo automatico, provvederà ad avviare il processo e adinviare una notifica via email al richiedente ed all’ufficio protocollo che provvederàa confermare la ricezione della richiesta acquisendo i dati in manieraautomatizzata e conseguentemente attribuisce il numero di protocollo. Conquesta operazione si da l’effettivo inizio al procedimento definito sul sistema diworkflow.

Il processo per il rilascio dell’autorizzazione trattamento è definito come nelseguente diagramma:

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Figura 1 - Richiesta autorizzazione

Come si vede dal grafico, all’inizio del procedimento il funzionario istruttoreeffettua subito una valutazione della documentazione per verificarne lacompletezza e la compatibilità con i requisiti, a seguito di ciò, abilità il richiedentea completare la pratica con il pagamento di oneri e tasse eventualmente richiesti.

La notifica al cittadino sarà automaticamente inoltrata dal sistema che calcoleràl’ammontare complessivo dei diversi oneri (tasse provinciali, eventuali altre tasseed eventuali marche da bollo) che saranno pagate con un’unica transazionedestinata alla Provincia che inoltrerà gli importi spettanti ai differenti destinatari.

In questa visione del procedimento, il cittadino ed il dipendente provinciale sonoattori dello stesso scenario di processo e realizzano, in tal modo, una interazionediretta e completamente online, con considerevoli vantaggi reciproci.

Successivamente, l’elaborazione del procedimento ha il suo corso interno fino allaproduzione del risultato, che sarà prodotto in PDF, firmato digitalmente dalresponsabile e notificato al richiedente che potrà scaricarlo attraverso il portale.

I documenti così prodotti potranno riportare stampata una URL comprensiva diun’informazione identificativa che consente a utilizzatori abilitati di verificarneonline la veridicità, visualizzando la versione conservata dalla Provincia medianteaccesso al portale. Gli utilizzatori abilitati potranno essere i funzionari dellaProvincia, il cittadino stesso destinatario del documento ed ogni altro dipendente

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di altra istituzione pubblica (comuni, regione, organi di polizia, autorità fiscali egiudiziarie, etc.) che, mediante specifica convenzione con la Provincia, abbiarichiesto l’abilitazione.

Per quanto riguarda, invece, la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione, in assenzadi variazioni, la Ditta dovrà sottoscrivere, digitalmente, una dichiarazionesostitutiva dell’atto di notorietà in cui dichiara che l'attività prosegue senza chesiano intervenute modifiche rispetto alla situazione precedentemente iscrittasull'apposito Registro.

Accedendo ad una apposita sezione del portale istituzionale dell’Ente, la Dittapotrà avviare il processo per la richiesta di rinnovo con il pagamento online dellaquota annuale, ai sensi del Decreto Interministeriale n. 350 del 21 luglio 1998:successivamente, il richiedente dovrà sottoscrivere, con firma digitale, ladichiarazione sostitutiva, sfruttando le funzionalità del portale ed utilizzando ilcertificato digitale in suo possesso.

Il sistema, quindi, in modo automatico, provvederà ad aggiornare il registro e anotificare al richiedente, via e-mail, l’avvenuto aggiornamento.

Il processo per il rinnovo della richiesta di autorizzazione è riportato nel seguentediagramma.

Figure 2 - Rinnovo autorizzazione

Servizi per il cittadino e le imprese

Settore Agricoltura

Rilascio e rinnovo licenze di pesca

La licenza di pesca, di tipo A (professionistica) e di tipo B (dilettantistica), vienerilasciata dalla Provincia di residenza del richiedente. Ha validità su tutto ilterritorio nazionale per dieci anni dalla data di rilascio (le licenze rilasciate primadel 26 luglio 2003 valgono 6 anni). Nel caso di smarrimento o distruzione della

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licenza non può rilasciarsi un duplicato del documento, bensì una nuova licenzacon il pagamento della relativa tassa (Decreto Legislativo 22-06-1991, n. 230).

Il servizio è rivolto sia agli operatori professionali della pesca che ai privaticittadini che svolgono attività sportiva; infatti la Provincia rilascia la licenza dipesca di tipo A autorizzando i titolari alla pesca di professione con gli attrezziconsentiti dalla normativa regionale. La licenza di tipo B può essere rilasciata atutti coloro che intendono praticare la pesca come attività dilettantistica erisiedono nel territorio provinciale e che abbiano compiuto i 13 anni di età.

La modulistica necessaria alla richiesta/rinnovo della licenza sarà disponibile inversione elettronica:

Domanda di rilascio della licenza da presentare al Settore Agricoltura Foreste,Caccia e Pesca della Provincia di Caserta, cui occorre allegare:

o n.2 foto, che sarà possibile sostituire con un’immagine

o n.1 marca da bollo, che sarà possibile sostituire con un pagamentoelettronico

o attestazione del versamento della tassa di concessione regionale (cfrservizio pagamento on-line);

o attestazione del versamento a favore della Provincia (cfr serviziopagamento on-line).

Tale documentazione deve essere presentata anche per il rinnovo decennale (oesentale) della licenza. Il rinnovo annuale della licenza di pesca in corso divalidità avviene mediante pagamento della tassa di concessione regionale (ilversamento deve essere effettuato non prima di 15 giorni dalla scadenza dellalicenza). In caso di smarrimento o furto della licenza deve essere presentatarichiesta di nuova licenza, presentando copia della denuncia alle autoritàcompetenti oppure dichiarazione sostitutiva.

Rilascio e rinnovo licenze di caccia

La Provincia rilascia l'abilitazione, a seguito di esame, per poter esercitarel'attività venatoria. Si tratta di un esame rivolto a tutti coloro che voglionodiventare cacciatori e deve essere sostenuto presso la Provincia di residenza.

Il programma d'esame per conseguire l'abilitazione all'esercizio venatorio prevedeuna prova scritta, una prova pratica e un colloquio sulle materie di seguitoriportate: 1) Legislazione venatoria 2) Biologia e zoologia applicata alla caccia 3)Armi e munizioni da caccia e loro uso 4) Tutela della natura e principi disalvaguardia delle colture agricole 5) Norme di pronto soccorso.

Il servizio è rivolto a tutti i maggiorenni aspiranti cacciatori purché abbiano svoltoil servizio militare o siano in possesso dell'abilitazione al maneggio delle armiconseguita presso il Tiro a segno nazionale. Hanno l'obbligo di sostenere l'esameanche quei cacciatori che hanno subito la revoca del porto di fucile.

Per sostenere l'esame è necessario presentare:

domanda all'Ufficio Caccia dell'Amministrazione Provinciale;

una marca da bollo, che sarà possibile sostituire con un pagamentoelettronico

attestazione del pagamento della Tassa d'esame da versare alla Provincia(cfr servizio pagamento on-line).

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Certificato medico rilasciato dall'Unità Sanitaria Locale o da un ufficialemedico militare attestante l'idoneità psico fisica all'esercizio venatorio, chepotrà anche essere presentato al momento dell’epletamento dell’esame.

N.2 marche da bollo da €. 14,62 da applicare ai certificati di abilitazione,che sarà possibile sostituire con un pagamento elettronico.

Come anticipato, è previsto il pagamento della Tassa d'esame da versare allaProvincia.

Contributi su gasolio in agricoltura

La concessione alle aziende agricole dei quantitativi di carburanti da acquistarsi aprezzo agevolato, da parte delle Province, è regolata dal Decreto Ministeriale n.454/01. L’obiettivo è quello di sostenere il reddito degli agricoltori, che in base alproprio piano colturale e alle lavorazioni che eseguono, hanno diritto ad unosconto sugli acquisti di gasolio e di benzina per le macchine e le attrezzatureagricole che impiegano nella loro attività.Gli Utenti Motori Agricoli (UMA) sono i beneficiari dell'agevolazione fiscale (aiutodi stato) sull'acquisto del carburante agricolo concesso nei limiti di quantodisposto dal Ministero delle Finanze. Possono fare domanda i titolari di aziendeagricole, le cooperative agricole e le società operanti in agricoltura iscritte allaCamera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura con macchine edattrezzature a motore.Le aziende agricole presentano, ai centri di assistenza agricola autorizzati, ladenuncia dei consumi annuali e la richiesta di fabbisogno per la campagnadell’anno in corso. La Provincia, verificati i requisiti, autorizza, entro 30 giornidalla richiesta, il quantitativo massimo di carburante da acquistarsi a prezzoagevolato.Il procedimento avviato a seguito della presentazione della Domanda avrà comeatto finale l’ammissione al beneficio fiscale sui carburanti agricoli per l’anno ed ilrilascio del relativo “Libretto di controllo”, oppure la comunicazione del nonaccoglimento dell' istanza presentata.Entro il 30 giugno di ogni anno deve essere presentata una dichiarazione diavvenuto impiego del carburante agricolo pena l'iscrizione nell'elenco delle ditteinadempienti.Rispetto a questo servizio, va citato il protocollo d’intesa con la strutturaprovinciale della Guardia di Finanza, che sancisce un quadro di cooperazioneapplicativa nell’ambito del quale le diverse strutture territoriali della GdFprovinciale, mediante una precisa modalità autorizzativa, potranno accedere aldatabase dal quale potranno generare incroci di dati ai fini delle loro funzioniistitutive di controllo e repressione di abusi. Per esempio, la GdF potrà incrociare,in tempo reale, dati relativi a richiedenti, particelle (appezzamenti di terreno) cuifa riferimento la richiesta, storici di richiesta ecc.-

Settore Ecologia

Autorizzazione recupero e trattamento rifiuti in procedura semplificata

Si tratta della procedura da seguire per coloro che intendono svolgere l'attività direcupero rifiuti pericolosi e non pericolosi, avvalendosi delle procedure

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semplificate (ai sensi del Decreto Legislativo n. 152/2006 e del Decreto Legislativon. 4/2008).L'istituzione denominata "Procedure Semplificate", trae il proprio fondamentodalla Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee del 15 luglio 1975 n. 442,relativa ai rifiuti, pubblicata sulla G.U.C.E. n. L 194 del 25 luglio 1975. LaDirettiva si propone di mettere sotto controllo l'enorme produzione di materiali discarto in atto nella Comunità Europea. Si vuole sostanzialmente saperequanti rifiuti si producono e dove questi recapitano, stimolandone nel contempo ilrecupero ed il riciclaggio, considerate attività virtuose da incentivare e favorire nelsistema globale di gestione.L’Ente che autorizza è la Provincia competente per territorio. Le Imprese chepresentano la Comunicazione per l'attività di recupero in semplificata devonopossedere tutte le autorizzazioni necessarie al funzionamento dell’impianto, chedeve essere già realizzato; l’attività di recupero può essere intrapresa decorsi i 90giorni dalla comunicazione, se entro questo termine non interviene un espressodivieto della Provincia stessa.La procedura semplificata si connota come procedura per silenzio-assenso.Essa é rivolta alle ditte che effettuano un'attività di recupero di rifiuti, in possessodei requisiti previsti dalla normativa vigente. Ci si può avvalere delle proceduresemplificate purché la tipologia dei rifiuti, i codici rifiuti, l'attività di recupero e lematerie prime e/o i prodotti ottenuti siano puntualmente rispondenti quantoprevisto dal D.M. del 5 febbraio 1998 così come modificato dal D.M. del 5 aprile2006, n. 186 per i rifiuti non pericolosi e al D.M. 12 giugno 2002, n. 161 per irifiuti pericolosi.La normativa prescrive che "tutti gli stabilimenti o le imprese" i quali svolgonoattività di recupero o smaltimento di rifiuti "devono ottenere un'autorizzazione atal fine". Tenuto conto che per alcune tipologie di rifiuti (ad esempio: la Provinciadi Caserta Settore Innovazione e Sistemi InformativiUfficio del Cambiamento e dell’Innovazione – PCI – Sviluppo e conduzione SistemiPag. 27 di 61segatura di legno, rottami ferrosi e non ferrosi, macerie da demolizioni ecc.)prevedere l'iter di autorizzazione avrebbe causato notevoli problemi applicativi,considerato il carico di documentazione e la procedura burocratica, il legislatoreha ritenuto di creare un iter più snello, denominato appunto "procedurasemplificata".La modulistica necessaria alla richiesta del servizio sarà disponibile in versioneelettronica:- Comunicazione esercizio attività di recupero rifiuti in procedura semplificata;sarà disponibile in elettronico il fac-simile della comunicazione per l’iniziodell'attività di recupero rifiuti, della dichiarazione di conformità alle normetecniche e della dichiarazione attestante il possesso dei requisiti soggettivi dacompletare con i dati dell'azienda e trasmettere alla Provincia, completo deglielaborati, qualora previsti.· Allegati da presentare per l'attività di recupero rifiuti in procedura semplificata:Saranno disponibili i fac-simile degli allegati obbligatori alla relazione tecnica, dacompletare con i dati dell'azienda e trasmettere alla Provincia.· Dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà da completare con i datidell'azienda e trasmettere alla Provincia in caso di rinnovo dell'iscrizione qualoranon ci sia alcuna modifica rispetto alla comunicazione precedente.L’iscrizione è subordinata al versamento dei diritti d’iscrizione previsti dal DecretoInterministeriale n. 350 del 21 luglio 1998, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.238 del 12 ottobre 1998, che prevede il pagamento di una quota di iscrizione almomento della prima richiesta ed il pagamento di una quota annuale che vaeffettuato entro il 30 aprile di ogni anno. Il pagamento di tali quote potràProvincia di Caserta Settore Innovazione e Sistemi Informativi Ufficio del

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Cambiamento e dell’Innovazione – PCI – Sviluppo e conduzione Sistemi Pag. 28 di61 essere eseguito direttamente online utilizzando il servizio di “Pagamentoonline” descritto in precedenza ed invocato opportunamente all’interno delprocesso in questione. In caso di attività effettuate dalla stessa società in diversesedi della provincia, per ogni sede interessata dovrà essere effettuato un diversoversamento ed una diversa comunicazione.La richiesta per il rilascio, o il rinnovo, dell’autorizzazione per il trattamento rifiutipotrà essere inoltrata da un’apposita sezione del portale istituzionale dell’Ente: laDitta che intende effettuare tale servizio dovrà inoltrare la documentazionerichiesta all’Ente che provvederà ad eseguire le opportune verifiche.Nell’ottica della dematerializzazione, tutti i documenti presentati dal richiedenteai fini dell’autorizzazione, prima di essere inoltrati all’Ente, dovranno esserefirmati digitalmente utilizzando un kit di firma digitale rilasciato da uno deicertificatori accreditati a livello nazionale. Grazie alla firma digitale, i documentipotranno essere trattati e conservati in formato digitale, eliminando la necessitàdi produrre una versione cartacea.La procedura semplificata si connota come procedura per silenzio-assenso:quindi, se entro un termine stabilito, in assenza di diversa comunicazione daparte dell’Ente rilasciata entro un termine stabilito, l’imprenditore che hainoltrato la richiesta potrà avviare la sua attività.

Supporto all'attività ispettiva e di controllo

l rispetto della normativa ambientale richiede una sempre maggioreprofessionalità da parte degli operatori di vigilanza e soprattutto strumenti praticiin grado di assicurare tecniche di controllo adeguate, corrette e di immediataapplicabilità.In particolare, la Provincia di Caserta avverte l’esigenza di incrementare verificheed ispezioni sul territorio per ridurre fenomeni di abbandono di rifiuti, come adesempio l’abbandono di pneumatici o dei materiali plastici in agricoltura.Considerato che in diversi settori dell’Ente viene effettuata un’attività ispettiva, siintende realizzare una soluzione per la definizione, la pianificazione, lagestione, rendicontazione e la statistica di questa importante funzionedell’Amministrazione provinciale.Per ogni settore dell’Ente sarà possibile definire le diverse tipologie di verificheispettive da svolgere ed il collegamento con un archivio dei fatti/fenomeni intornoa cui ruota l’attività ispettiva; dopo questa fase di configurazione svolta in fase diinstallazione il dirigente di settore pianifica le modalità ed i volumi delle verifiche,di conseguenze il sistema propone una calendarizzazione chepotrà essere manipolata e quindi salvata come pianificazione.Con periodicità ed anticipo configurabile il sistema genererà un’istanza diworkflow interno per ognuna delle verifiche da effettuare; con tale modalità gliispettori, o un incaricato della pianificazione operativa, riceveranno nella propriainbox/task-list l’incarico per la verifica.Per ogni verifica da effettuare sarà generato un file XML che la definiscecompletamente, questo, con opportune interfacce web o client, potrà esserecompilato in fase di verifica o sopralluogo utilizzando lo strumento adeguato allecondizioni ambientali della verifica (in sede provinciale, in sede del verificato, incantiere, in campo aperto, con o senza connettività, etc.); in caso di compilazioneoff-line del file XML, questo potrà essere caricato sul sistema al ritorno in sede.A seguito della compilazione della scheda di verifica, proseguito l’iter verificativointerno, potrà essere possibile generare, in modalità automatica o assistita, unverbale che sarà archiviato in modalità elettronica e potrà essere recapitato con le

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stesse modalità; tale operazione alimenterà il sistema di statistica e reportisticapredisposto.Lo strumento che si andrà a realizzare sarà generalizzato e potrà supportareverifiche di tipologia anche molto diverse tra loro; ciò grazie ad una fase di analisiche dovrà produrre la definizione del dataset e delle implicazioni che ognuna delleattività ispettiva presenta (possibilità di irrogazione di sanzioni, necessità dinotifiche ad altre istituzioni, possibilità di revoche di autorizzazioni, etc.), perognuna delle “implicazioni” definite, potrà essere Provincia di Caserta SettoreInnovazione e Sistemi Informatici Ufficio del Cambiamento e dell’Innovazione –PCI – Sviluppo e conduzione Sistemi configurata un’azione di notifica o diattivazione di un ulteriore procedimento come ed esempio la procedura per lairrogazione di una sanzione.Il sistema sopra descritto sarà in grado di produrre ampia reportistica e statisticasu tutta l’attività ispettiva, tra le principali attività di reportistica citiamo:· Controlli effettuati per anno o per mese per tutti i settori o per uno specificosettore;· Controlli effettuati per tipo, per esito, per sanzione· Controlli effettuati per operatore, per controllato· Controlli effettuati per area geografica con rappresentazione cartografica· Statistiche sulle sanzioni.

Osservatorio Provinciale Rifiuti

L’Osservatorio Provinciale Rifiuti (OPR), istituito con deliberazione di GiuntaProvinciale n.48 del 28/05/08 è una struttura, afferente al Settore Ecologia,Ambiente e Gestione Rifiuti della Provincia, che opera a supporto dei Comuni edaltri Enti, allo scopo di monitorare, su scala provinciale, il raggiungimento degliobiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa vigente, favorire a livelloprovinciale un corretto funzionamento del sistema di gestione integrata dei rifiuti(proponendo anche eventuali soluzioni volte all’implementazione del sistemastesso), fornire dati periodici relativi alla produzione e alla gestione dei rifiuti. Atal fine è stato realizzato un portale dinamico, attraverso il quale gli operatoridelle unità locali preposte, mediante user name e password personali, possono, aseguito di apposita formazione fornita dallo stesso OPR, inserire direttamente idati di gestione dei rifiuti relativi alla propria area di competenza. Tali dativengono acquisiti, elaborati ed inviati all’Osservatorio Regionale sui Rifiuti,attraverso un software dedicato a cui si accede direttamente dal portale dell’OPR.L’esperienza maturata in questi anni ha fatto emergere nuove esigenze cherichiedono l’apporto di modifiche ed implementazioni del software attualmente inuso. In particolare si reputa utile la messa a punto delle seguenti evoluzioni:

1. Ampliamento della sezione riguardante le anagrafiche degli impianti didestinazione, introducendo le seguenti funzionalità:

Possibilità di inserire la doppia autorizzazione per quelle aziende cheoperano sia in procedura semplificata che in procedura ordinaria,introduzione delle tipologie di trattamento (R1-R13; D1-D15) per cuisono autorizzate e per le procedure semplificate la possibilità didefinire i quantitativi autorizzati rispetto ai raggruppamenti di codicidefiniti nei punti del D.M. 186/06; attivazione di una funzione diricerca in grado di fornire in automatico tutte le aziende dellaProvincia autorizzate ad uno specifico trattamento di un determinatoCER di interesse.

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2. Ampliamento della sezione riguardante le anagrafiche dei Comuni conl’aggiunta di nuove voci quali, superficie del territorio comunale, dettagliriguardanti le utenze non domestiche, ditte che effettuano il servizio diraccolta e trasporto (differenziate per CER), con dettagli relativi alle date discadenza dei contratti, numero di addetti, numero di automezzi utilizzati.

3. Implementazione nel software dell’algoritmo per il calcolo della Tariffa eriadeguamento dell’algoritmo per il calcolo della Percentuale di RaccoltaDifferenziata rispetto a probabili modifiche che subirà nel prossimo futuro;implementazione di algoritmi in grado di effettuare proiezioni sullaproduzione dei rifiuti sia nella loro totalità sia per raggruppamenti difrazioni merceologiche; implementazione di algoritmi per l’elaborazione dinuovi indici.

4. Miglioramento interfaccia con i comuni: Possibilità anche per i comuni di interrogare la banca dati per

individuare le aziende della Provincia autorizzate ad uno specificotrattamento di un determinato CER di interesse;

Aggiunta, nel file PDF che il Comune scarica con dati di interesse,dell’intestazione del Comune, della data di riferimento e dello stato divalidazione;

Possibilità di effettuare pubblicazioni sulla sezione del softwareaccessibile ai comuni previa autenticazione.

5. Ampliamento e miglioramento delle funzionalità di invio al SIORR di diversesezioni.

6. Predisposizione di nuova reportistica.7. Modifiche ed implementazioni riguardanti la sezione degli impianti di

trattamento dei rifiuti urbani e speciali che consentano l’elaborazioneautomatica delle schede richieste annualmente dall’APAT .

8. Creazione dell’interfaccia per il SISTRI.

Verifica Caldaie

Le verifiche funzionali degli impianti termici, ogni due anni, sono state reseobbligatorie dalla legge n° 10 del 09/01/1991 e s.m.i., che disciplina le normeper il contenimento dei consumi energetici.

I controlli, obbligatori per legge, consentono di mantenere in buona efficienzaoperativa l’impianto termico, consumare meno energia (quindi risparmiare soldi),garantire una maggiore sicurezza dell’impianto contribuendo ad un minoreinquinamento atmosferico.

L’utente, in quanto responsabile dell’ impianto, deve:

conservare il libretto dell'impianto;

far eseguire ogni anno la manutenzione dell’impianto da parte di unartigiano abilitato, che deve rilasciare copia della dichiarazione diavvenuta manutenzione dell’impianto termico (cosiddetto “rapporto dicontrollo tecnico modello “H”, ora “G”) controfirmata per presa visionedall'utente.

Per quanto riguarda gli impianti ad uso domestico, l'utente deve fare eseguire laprova di combustione dell’impianto da parte di un artigiano abilitato, ed inviare

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alla Provincia il modello “H” o “G” di cui sopra con allegata l’attestazione delversamento dell’importo di euro 8,00, pari al costo del “Bollino Verde”.

La tariffa della verifica relativa agli impianti termici, a seguito diautocertificazione (cosiddetto modello “H” ora “G”), potrà essere versata sul contocorrente della Provincia, attraverso il sistema di pagamento on-line.

Verifica a seguito di autorizzazioni all’immissione in atmosfera

Dal 29/04/2006 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 03/04/2006 n. 152,avente per oggetto “Norme in materia ambientale” che alla parte quinta “Norme inmateria di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera” disciplinaanche il rilascio delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera per gli impiantiindustriali e all’art. 280 abroga espressamente il D.P.R. n. 203 del 24/05/1988 eil D.P.R. 25/07/1991.

La Provincia è l'autorità competente al rilascio delle autorizzazioni alle emissioniin atmosfera, con esclusione di quelle relative agli impianti di incenerimentorifiuti di competenza regionale.

Ad eccezione della domanda in marca da bollo, la rimanente documentazione ècostituita da:

relazione tecnica ed allegati tecnici mappe urbanistiche (solo ad A.R.P.A trasmettere esclusivamente in

cartaceo le planimetrie dell'impianto relative a : linee produttive, linee diconvogliamento e punti di emissione)

schede materie prime e di sicurezza e di impianti certificati ISO 14001 o EMAS per le ditte che ne sono in possesso.

Settore territorio

Risorse Idriche, Salvaguardia del Suolo, Protezione Civile:

Ufficio Acque Pubbliche

Ufficio acque reflue

Ufficio Tecnico – Opere Idrauliche

Ufficio Acque Pubbliche

La materia che regola le concessioni d’acqua pubbliche sono numerose edalquanto complesse, che vanno dal regolamento per le derivazioni edutilizzazioni di acque pubbliche dei R.D. 15 agosto 1920, n. 1285, T.U sulleacque n. 1975/33, all’ultimo D.Lg. 152/2006 e s.i.m.

Tutti coloro i quali intendono utilizzare acqua pubblica devono chiedere laconcessione di derivazione all' Amministrazione Provinciale.

Sono libere solo l'estrazione e l'utilizzazione di acque sotterranee per usidomestici, attuate dal proprietario del fondo ai sensi dell'art. 93 del R.D.

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1775/1933, e la raccolta di acqua piovana in invasi e cisterne al servizio difondi agricoli o di singoli edifici ex art. 1, comma 3 del D.P.R. 238/99.

Attività svolte;

A) Richieste di autorizzazione per la ricerca di acque di originesotterranee, ai sensi degli artt. 95 e ss. del T.U. 1775/33 e succ. int. e mod.(escluso l’uso domestico ai sensi dell’art. 93 del T.U. 1775/93):

Gli interessati dovranno presentare un istanza in bollo indirizzata allaProvincia di Caserta - Settore Tutela del Territorio e Protezione Civile VialeLincoln ex Area S. Gobain – 81100 Caserta.

Allegando, in duplice copia, la seguente documentazione:

1. Planimetria del fondo del terreno con l'indicazione del punto dove verràeseguita la perforazione e le eventuali operazioni tecniche relative inscala 1:2.000;

2. Cartografia della zona in scala 1:25.000 con l'indicazione delle coordinatechilometriche I.G.M. riferite alle aree di ricerca ;

3. Relazione e schema del piano di massima dell'estrazione e dell'utilizzazione dell'acqua sotterranea a firma di un tecnico abilitato;

4. Disegno tecnico del pozzo, dell'avanpozzo, del pozzetto d'ispezione, ecc. inscala 1: 50;

5. Visure catastali di mappa e partita relativi sia al fondo oggetto di ricerca,sia a quelli cui l'opera sarà asservita;

6. Certificato di destinazione urbanistica relativo ai fondi di cui al punto 5)-può essere autocertificato dal tecnico di parte;

7. Iscrizione Camera di Commercio per le società;8. Titolo di proprietà autenticato là dove la ditta catastale sia a nome di

persona diversa dalla richiedente;9. Autorizzazione del proprietario del fondo a firma autenticata ad eseguire

le opere; in deroga si farà riferimento all'art. 67 della circ. n. 11827/36Ministero LL.PP.;

10. Versamento di € 258,23 intestato all'A.P. di Caserta sul c/c postale25408808 per diritti istruttori se per uso industriale o di € 129,11 perscopi diversi, specificando la causale.

Note:1. Nel caso di più proprietari o di proprietà di terzi è necessario allegare

delega in carta libera di questi con l'indicazione del domicilio fiscalecodice fiscale. Deve essere esplicitamente dichiarato che la delegariguarda la richiesta di autorizzazione alla ricerca ed il diritto d'usodell'acqua;

2. Produttivi:industriale, umano(industrie alimentari), pescicoltura,autolavaggio, caseificio, ecc. Scopi diversi: agricolo antincendio,igienico sanitari, impianti sportivi, verde pubblico, ecc.;

3. Elettropompa sommersa/non sommersa, motopompa, compressore,ecc.

4. Per l’uso potabile e umano (industrie alimentari) bisogna farriferimento all’ art. 94 del D.Lg. 152/2006 e s.i.m.

B) Richieste di attingimento acqua da corsi di acque pubbliche, (art. 56del T.U. 1775/33) :

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Gli interessati dovranno presentare una istanza in bollo indirizzata allaProvincia di Caserta - Settore Tutela del Territorio e Protezione Civile VialeLincoln ex Area S. Gobain – 81100 Caserta.Allegando, in duplice copia, la seguente documentazione:

1. Relazione tecnica a firma di un tecnico abilitato,Il progetto deve comprendere necessariamente i seguenti elaborati:

* volume totale annuo da captare;* portata media di captazione;* indicazione opera di captazione:* relazione sul fabbisogno idrico, con la giustificazione delle

portate richieste connesse alle attività svolte;* la compatibilità tra il prelievo e la potenzialità del corso d’acqua;

2. Corografia I.G.M. in scala 1: 25.000, con indicazione del punto diprelievo;

3. Visura catastale di mappa e partita;4. Versamento di € 51,65, per diritti istruttori, da effettuare sul c.c.p. n.

25408808 intestato alla Provincia di Caserta – Settore Tutela delterritorio e Protezione Civile- causale attingimento acqua anno 201__;

5. Per i fondi interclusi, la domanda dovrà essere corredata dall’assensodei proprietari al passaggio delle opere necessarie all’utilizzo delladerivazione;

6. dichiarazione che la zona è priva di strutture consortili già operanti sulterritorio o certificato attestante che esiste una carenza qualitativa equantitativa della dotazione idrica per le utilizzazioni a scopo diirrigazioni rilasciato dal gestore del consorzio territorialmentecompetente.

C) Concessione alla derivazione d’acqua (artt. 6 e ss. del T.U. 1775/33 esucc. int. e mod.)

Gli interessati dovranno presentare un istanza in bollo indirizzata allaProvincia di Caserta - Settore Tutela del Territorio e Protezione Civile VialeLincoln ex Area S. Gobain – 81100 Caserta.Allegando, in duplice copia, la seguente documentazione:

1. Planimetria del fondo del terreno con l'indicazione del punto dove è stataeseguita la perforazione e le eventuali operazioni tecniche relative inscala 1:2000;

2. Cartografia della zona in scala 1:25.000 con l'indicazione delle coordinateI.G.M. riferite alle aree di ricerca ( F., quadrante, Lat. e Long.);

3. Relazione geologica ed idrogeologica con prove di emungimento e relativigrafici, ciclo di utilizzo delle acque, indicazione del quantitativo di acquautilizzato espresso in mc/annui e lt/sec, e dichiarazione se la zonaè/non servita da rete idrica consortile;

4. Disegno tecnico del pozzo, dell'avanpozzo, del pozzetto d'ispezione, ecc. inscala 1: 50;

5. Visure catastali di mappa e partita relativi sia al fondo oggetto di ricerca,sia a quelli cui l'opera è asservita o autocertificazione;

6. Certificato di destinazione urbanistica relativo ai fondi di cui al punto 5)-può essere autocertificata dal tecnico di parte;

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7. Iscrizione Camera di Commercio per le Società;

8. Titolo di proprietà autenticato là dove la ditta catastale sia a nome dipersona diversa dalla ditta richiedente;

9. Autorizzazione del proprietario del fondo a firma autenticata ad eseguirele opere; in deroga si farà riferimento all'art. 67 della circ. n.11827/36Ministero LL.PP.;

10. Versamento di € 258,23 intestato all'A.P. di Caserta sul c/c postale25408808 per diritti istruttori se per uso industriale o di € 129,11 perscopi diversi, specificando la causale;

11. Tipo di misuratore di portata installato;

12. Analisi chimico-batteriologiche delle acque effettuate dall’ ARPAC diCaserta, nel caso che le stesse vengano utilizzate per uso umano,igienico sanitario, zootecnico, per l’irrigazione di ortaggi da consumarsiallo stato crudo e certificato rilasciato, ai sensi del D.lg. 31/2001 e s.i.m.,dall’ ASL attestante l’idoneità dell’ acqua per l’uso potabile;

Note:1. Nel caso di più proprietari o di proprietà di terzi è necessario allegare delega in carta libera

di questi con l'indicazione del domicilio fiscale e codice fiscale. Deve essere esplicitamentedichiarato che la delega riguarda la richiesta di autorizzazione alla ricerca ed il diritto d'uso dell' acqua.

2. Produttivi: industriale, umano (industrie alimentari), pescicoltura,autolavaggio, caseificio, ecc. Scopi diversi:

3. agricolo, antincendio, igienico sanitari, impianti sportivi, verdepubblico, ecc.;

4. Elettropompa sommersa/non sommersa, motopompa, compressore,ecc.

5. Per l’uso potabile e umano(industrie alimentari) bisogna far riferimentoal D.Lgs 31/2001 e s.i.m. e all’art. 94 del D.Lgs 152/2006 e succ. int.e mod.

Attività dell’ufficio acque reflue

“Scarico acque reflue civili, meteoriche e industriali- Rilascio Autorizzazioni alloscarico ”

L'ufficio Scarichi acque reflue svolge le funzioni amministrative di interesseprovinciale inerenti al rilascio delle autorizzazioni agli scarichi delle acquereflue domestiche, urbane ed industriali con immissione in acque superficiali,sul suolo, o in acque marino - costiere, ai sensi del Decreto Legislativo 152/06e successive modifiche ed integrazioni;

tutti gli scarichi urbani, domestici e quelli provenienti da insediamentiproduttivi, industriali devono essere preventivamente disciplinati edautorizzati;

l'ufficio Scarichi di questo Settore al fine di attuare quanto disposto dalsu menzionato decreto, deve monitorare, censire ed informatizzare unaquantità di dati, in relazione sia al luogo che alla natura dello scarico;

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le richieste che pervengono a questo ufficio ( insediamenti produttivi,civili abitazioni, zona ASI e Comuni ) di autorizzazione allo scaricodelle acque reflue sono circa mille compresi i depuratori comunali;

Gli iter procedurali riguardano essenzialmente:

a) accettazione delle pratiche de quo;b) l’analisi della documentazione pervenuta;c) la richiesta di integrazioni documenti;d) richiesta di analisi acque, con invio documentazione all’ARPAC –

Servizio Territoriale Caserta;e) sopralluogo tecnico sul posto;f) archiviazione informatica delle stesse per la integrazione del

catasto Provinciale degli scarichi.

Attività dell’ Ufficio Tecnico – Opere IdraulicheAi sensi e per gli effetti dell’art. 34 del Decreto Legislativo n° 96 del 30.03.1999,sono state delegate alle Province le funzioni relative alla progettazione,realizzazione e gestione delle opere idrauliche di qualsiasi natura ed aicompiti di polizia idraulica e di pronto intervento.I corsi d’acqua che ricadono nelle competenze di questa Provincia sono:

- Fiume Volturno dalla confluenza con il Rio S.Bartolomeo (Presenzano) allafoce a mare (Castelvolturno);

- Fiume Garigliano dalla confluenza con il Fiume Liri (Suio Terme) alla focedel Tirreno (Sessa Aurunca).

A tali funzioni sono inoltre, connessi compiti di particolare delicatezza quali laprevenzione di comportamenti abusivi (come ad es. il prelievo di materialiinerti dai fiumi o l’abbandono di rifiuti) e compiti coinvolgenti aspetti legatialla pubblica e privata incolumità.I compiti di progettazione ed esecuzione affidati all’Ufficio Tecnico del SettoreTutela del Territorio, riguardano tutte le fasi relative alle Opere idrauliche,siano esse finanziate con fondi propri della Provincia di Caserta che finanziatecon fondi regionali, nazionali o europei e sono svolti, in piena autonomia, nelrispetto della normativa tecnica, delle leggi e dei regolamenti vigenti inmateria di:

progettazione; affidamento; esecuzione; varianti; collaudi; sicurezza; assicurazione e previdenza.

E’ svolta da questo Ufficio anche l’ elaborazione e la redazione di Attiamministrativi propedeutici o, comunque, finalizzati alla realizzazione di operepubbliche (Deliberazione di Giunta o di Consiglio; DeterminazioneDirigenziali; richieste di pareri e/o nulla-osta ad altri Enti; relazionitecniche, descrittive, estimative; bandi di gara; pubblicazioni etc.).Tale Ufficio rilascia, inoltre, le autorizzazioni per l’utilizzo degli specchi d’acquadi competenza e per l’attracco dei natanti.Sono infine affidati all’Ufficio Tecnico di questo Settore anche i rapporti con gliEnti esterni quali Autorità di Vigilanza LL.PP., Cassa Edile, INAIL, INPS,Equitalia etc, per il controllo, il monitoraggio dei lavori affidati da questosettore a ditte esterne.

Attività dell’ Ufficio Tecnico – Opere Idrauliche

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Ai sensi e per gli effetti dell’art. 34 del Decreto Legislativo n°96 del 30.03.1999,sono state delegate alle Province le funzioni relative alla progettazione,realizzazione e gestione delle opere idrauliche di qualsiasi natura ed aicompiti di polizia idraulica e di pronto intervento.

I corsi d’acqua che ricadono nelle competenze di questa Provincia sono:

- Fiume Volturno dalla confluenza con il Rio S.Bartolomeo (Presenzano) allafoce a mare (Castelvolturno);

- Fiume Garigliano dalla confluenza con il Fiume Liri (Suio Terme) alla focedel Tirreno (Sessa Aurunca).

A tali funzioni sono inoltre, connessi compiti di particolare delicatezza quali laprevenzione di comportamenti abusivi (come ad es. il prelievo di materialiinerti dai fiumi o l’abbandono di rifiuti) e compiti coinvolgenti aspetti legatialla pubblica e privata incolumità.I compiti di progettazione ed esecuzione affidati all’Ufficio Tecnico del SettoreTutela del Territorio, riguardano tutte le fasi relative alle Opere idrauliche,siano esse finanziate con fondi propri della Provincia di Caserta che finanziatecon fondi regionali, nazionali o europei e sono svolti, in piena autonomia, nelrispetto della normativa tecnica, delle leggi e dei regolamenti vigenti inmateria di:

progettazione; affidamento; esecuzione; varianti; collaudi; sicurezza; assicurazione e previdenza.

E’ svolta da questo Ufficio anche l’ elaborazione e la redazione di Attiamministrativi propedeutici o, comunque, finalizzati alla realizzazione di operepubbliche (Deliberazione di Giunta o di Consiglio; DeterminazioneDirigenziali; richieste di pareri e/o nulla-osta ad altri Enti; relazionitecniche, descrittive, estimative; bandi di gara; pubblicazioni etc.).Tale Ufficio rilascia, inoltre, le autorizzazioni per l’utilizzo degli specchi d’acquadi competenza e per l’attracco dei natanti.Sono infine affidati all’Ufficio Tecnico di questo Settore anche i rapporti con gliEnti esterni quali Autorità di Vigilanza LL.PP., Cassa Edile, INAIL, INPS,Equitalia etc, per il controllo, il monitoraggio dei lavori affidati da questosettore a ditte esterne.

Autorizzazione prelievo acque

Tutti coloro che intendono derivare o utilizzare acqua pubblica devono chiederel'autorizzazione o la concessione di derivazione all'Autorità competente. Iprovvedimenti autorizzativi o concessori relativi alle piccole derivazioni da corsid'acqua superficiali (fiumi, torrenti, rogge, laghi e canali, sia naturali cheartificiali) o da sorgenti sono rilasciati dalla Provincia.

Possono richiedere la concessione le persone fisiche o giuridiche (società,associazioni, enti, cooperative).

Alla domanda di concessione devono essere allegati:

7 copie del progetto preliminare delle opere da eseguire a firma di tecnicoabilitato. La documentazione potrà essere prodotta in un originale cartaceo,e le restanti 6 copie su supporto informatico, in alternativa il progetto potrà

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essere firmato digitalmente con il pagamento di un contributo per lastampa.

L'attestazione del versamento delle spese dell’istruttoria sul c/c dellaProvincia.

La normativa statale e regionale stabilisce che le spese di istruttoria siano acarico del richiedente. I costi sono stati così stabiliti:

Marca da bollo sulla prima copia della domanda;

Spese di istruttoria alla Provincia;

Somma corrispondente a 1/20 del canone annuo e comunque non inferiorea 150,00 Euro quale contributo idrografico, da versare sul conto dellaRegione.

I suddetti pagamenti, effettuati in un'unica transazione sono poi versati dallaprovincia ai legittimi percettori a consuntivo: Agenzia delle entrate per lemarche da bollo e Regione per i contributi spettanti; ciò in forza delleconvezioni che si andranno a stipulare con i suddetti enti.

Vincolo idrogeologico

Tutti i terreni coperti da boschi sono sottoposti a vincolo idrogeologico e a vincolopaesaggistico, sono altresì sottoposti a vincolo idrogeologico i terreni ricompresinelle zone determinate ai sensi del Regio Decreto legge 30 dicembre 1923, n.3267 (Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terrenimontani).

L’autorizzazione al fine del Vincolo Idrogeologico è rilasciata dalla Provincia ed ènecessaria per:

la trasformazione dei boschi;

la trasformazione dei terreni saldi in terreni soggetti a periodicalavorazione;

la realizzazione di movimenti di terreno o di opere che possono alterarela stabilità dei terreni e la regimazione delle acque;

la realizzazione delle opere connesse al taglio dei boschi.

L’autorizzazione al fine del Vincolo Idrogeologico è rilasciata dalla Provinciadirettamente (nel caso sia prevista D.I.A. o vi sia assenza di Vincolo Paesaggistico)o acquisita tramite Comune (per trasformazioni e opere soggette a vincolopaesaggistico):

Nel primo caso: la dichiarazione è presentata distintamente ai rispettiviEnti (comune e provincia);

Nel secondo caso: la domanda di autorizzazione ai fini del vincoloidrogeologico è presentata al Comune, contestualmente alla richiesta diautorizzazione a fini urbanistici o paesaggistici.

Le istanze di autorizzazione al vincolo idrogeologico si concludono conDeterminazione Dirigenziale da adottarsi entro 60 giorni dal ricevimento dellaistanza. Alle istanze devono essere allegati i seguenti documenti:

a) Fotocopia del documento di identità dei sottoscrittori valido a termini di legge;

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b) Carta catastale leggibile con corretta indicazione delle zone di intervento;

c) Carta a curve di livello scala 1:5.000, con indicazione delle zone di intervento,riscontrabili sul terreno.

Qualora la legge o il regolamento forestale prevedano la costituzione di undeposito cauzionale o il pagamento di un importo compensativo, il proprietario oavente diritto dovrà provvedere ai versamenti suddetti secondo le disposizioniimpartite nel corso di istruttoria dell'istanza.

Settore trasporti

Agenzie pratiche autoL'attività di Agenzia Pratiche Auto è soggetta ad autorizzazione e vigilanza da

parte delle Province, ai sensi della L. 08.08.1991 n. 264, come modificata dalla L.04.01. 1994 n. 11 e viene esercitata da società o da imprese individuali. L'attivitàdi Agenzia è contingentataChi vuole ottenere l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di Agenzia PraticheAuto deve essere in possesso dell'Attestato di idoneità professionale all'eserciziodell'attività (art. 5 L. 264/1991) e dei requisiti morali previsti dalla normativa.Il procedimento amministrativo inizia alla presentazione dell'istanza, con verificada parte dell'ufficio competente della conformità dei requisiti soggettivi deltitolare/legale rappresentante, degli altri componenti dell'Impresa e del personaleoperante nell'organico dell'Agenzia a quanto previsto dalla normativa vigente,nonché dell'adeguatezza della sede dell'attività (composizione, superficie edisponibilità dei locali). L'impresa deve inoltre disporre di adeguata capacitàfinanziaria secondo quanto previsto dal D.M. 11/1992. Per il personale operantein Agenzia l'Ufficio provvede, inoltre, al rilascio di apposita certificazione conrelativi tesserini di riconoscimento.Chi è già titolare di Agenzia comunica alla Provincia le variazioni riguardanti ilpersonale, la sede e l'impresa, che possono comportare il rilascio di ulteriorispecifiche autorizzazioni. L'Ufficio procede al rilascio di un'autorizzazione insostituzione nelle ipotesi di modifiche ritenute sostanziali (trasformazionisocietarie o modifiche componenti societari rilevanti, trasferimento del complessoaziendale, variazione di sede) o ad una presa d'atto negli altri casi. Per ilpersonale operante in Agenzia l'Ufficio provvede, inoltre, al rilascio di appositacertificazione con relativi tesserini.Può inoltre essere concessa autorizzazione al proseguimento in via provvisoria diattività di consulenza a seguito del decesso o sopravvenuta incapacità fisica deltitolare: in tale ipotesi, e negli altri casi previsti dalla legge, l'autorizzazione puòesser prorogata per giustificati motivi. Nelle ipotesi di ristrutturazione dei locali edi esercizio di attività diverse all'interno dei locali sede di impresa di consulenza isoggetti interessati devono richiedere i relativi Nulla Osta.Infine, il titolare che rinuncia all'esercizio dell'attività deve comunicarlo allaProvincia che provvede alla revoca dell'autorizzazione.Procedimenti amministrativiAutorizzazione al proseguimento provvisorio di attività di consulenza a seguito deldecesso/sopravvenuta incapacità fisica del titolareAutorizzazione esercizio attività di consulenza per circolazione mezzi di trasportoAutorizzazione variazione componenti societari, cambio titolarità o trasferimentocomplesso aziendale impresa di consulenzaProroga dell'autorizzazione al proseguimento provvisorio di attività di consulenzaper giustificati motivi

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Revoca su rinuncia del titolare di autorizzazione esercizio attività di consulenzaCertificazione per variazione institore di impresa di consulenza - rilascio tesserino(ed eventuale duplicato per titolare / preposto)Certificazione per variazione personale dipendente da impresa di consulenza -rilascio tesserino ( ed eventuale duplicato per i collaboratori)Autorizzazione variazione sede di impresa di consulenzaNulla osta ad imprese di consulenza alla ristrutturazione dei localiProvvedimenti sanzionatori

AutoscuoleLe autoscuole sono soggette a vigilanza amministrativa e tecnica da parte delle

Province, come stabilito dall'art. 123 del D.Lgs. 30.04. 1992 n. 285 (Codice dellaStrada), recentemente modificato dalla legge 2 aprile 2007 n. 40 che haliberalizzato l'attività e dalla Legge 120 del 29 luglio 2010 “disposizioni in materiadi sicurezza stradale” che ha innovato modificando alcuni aspetti inerentil’esercizio dell’attività.Le autoscuole in ragione dei contenuti di cui all’art. 123 del Codice della Stradaintrodotti recentemente dalla L. 120/ 2010 devono svolgere ora l’attività diformazione dei conducenti per il conseguimento di qualsiasi categoria di patente.Si ritiene inoltre indispensabile precisare preliminarmente che i soggetti cheintendono avviare un'attività di autoscuola devono obbligatoriamente garantire incapo al Titolare/Legale Rappresentante che:1. se trattasi di impresa individuale: si evidenzia che grava sul titolarel’incompatibilità con ogni altra attività lavorativa in relazione ai criteri diesclusività e permanenza nell’esercizio introdotti dall’art. 123 più sopra indicato;per tanto in relazione a quanto precede il soggetto richiedente non potrà svolgerenessuna altra attività lavorativa con la sola eccezione dell’attività di istruzioneautomobilistica consorziata;2. se trattasi di persona giuridica il requisito dell’esclusività è inteso nel sensoche l’attività di autoscuola deve essere l’unico oggetto societario con la solaeccezione dell’attività di istruzione automobilistica consorziata.La figura del titolare è equiparata alla figura del legale rappresentante e quindi èconsiderando incompatibile lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa, con lasola eccezione dell’attività di istruzione automobilistica consorziata, in relazioneai criteri di esclusività e permanenza nell’esercizio dell’attività di autoscuolarichiesti dall’art. 123 del Codice della Strada.Chi intende avviare l’attività di autoscuola deve essere altresì in possesso deirequisiti soggettivi, morali e professionali (tra cui: duplice abilitazione Insegnante/istruttore con almeno un’esperienza biennale maturata negli ultimi cinque anni).

I soggetti in possesso dei requisiti previsti dalla normativa devono presentare aisensi dell’art. 19 della legge 241/1990 come modificato dall’art. 49, comma 4-bis,della legge 122/2010 la Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA)all'Amministrazione provinciale territorialmente competente corredata dalledichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietà per quantoriguarda tutti gli stati, le qualità personali e i fatti previsti negli articoli 46 e 47Testo Unico di cui al DPR 28 dicembre 2000, n. 445, nonché delle attestazioni easseverazioni di tecnici abilitati, relative alla sussistenza dei requisiti e deipresupposti di cui al primo periodo, tali attestazioni e asseverazioni sonocorredate dagli elaborati tecnici necessari per consentire le verifiche dicompetenza dell’Amministrazione. La legge 122/2010 (art. 49 comma 4 ter)stabilisce infatti che le espressioni “segnalazione certificata di inizio di attività” e“SCIA” sostituiscono, rispettivamente quelle di “dichiarazione di inizio di attività”e “DIA”, ovunque ricorrano anche come parte di una espressione più ampia e chea decorrere dal 31 luglio 2010 (entrata in vigore della legge 122/2010) la

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disciplina della SCIA sostituisce direttamente quella della dichiarazione di iniziodi attività recata da ogni normativa statale e regionale.L’apertura di nuove attività o le variazioni di attività già esistenti può essereoperata dalla data della presentazione della SCIA all'Amministrazionecompetente, senza ulteriori adempimenti.Nei trenta giorni successivi alla presentazione della SCIA l'Ufficio procede allaverifica dei presupposti e requisiti di legge per l'esercizio dell'attività, con il poteredi disporre la cessazione dell'attività e la rimozione dei suoi effetti, ovvero laconformazione della stessa alla normativa di settore, assegnando al privato – oveciò sia possibile - un termine per provvedervi.La Provincia provvederà alla verifica del permanere dei requisiti prescritti adintervalli di tempo non superiore a 3 anni ai sensi dell’art. 123 c. 7-bis del Codicedella Strada.Lo svolgimento dell'attività deve assicurare il rispetto di standardtecnico/organizzativi relativamente ai locali, ai mezzi, al personale, alleattrezzature ed arredi fissati dalla normativa di settore (DM 17.05.1995 n. 317)per i quali è stata definita la relativa modulistica. Alle imprese che intendonoavviare un’attività di autoscuola, la MCTC rilascia – su richiesta degli interessatied in accordo con la Provincia - un permesso provvisorio di circolazione, al fine diconsentire all’impresa di dimostrare, al momento della presentazione della SCIA,di disporre di mezzi idonei e in particolare di quelli dotati di doppi comandi.Nel caso di apertura di sedi secondarie di autoscuola, per ciascuna di esse èrichiesta la dimostrazione dei suddetti requisiti, eccetto la capacità finanziaria(per cui è sufficiente l'attestazione relativamente ad una sola sede), oltre allanomina di un Responsabile didattico, dotato di tutti i requisiti e condizioni diseguito indicati:• aver compiuto gli anni 21;• risulti di buona condotta;• sia in possesso di diploma di istruzione di secondo grado;• di abilitazione quale insegnante di teoria ed istruttore di guida con almenoun’esperienza biennale, maturata negli ultimi cinque anni;• presti la propria collaborazione quale Responsabile Didattico in qualità didipendente, collaboratore familiare ovvero socio o socio amministratore.Chi già esercita attività di autoscuola ricorre alla SCIA al fine di abbattere itempi di attesa delle Imprese e senza alcun pregiudizio per gli eventuali dirittiacquisiti delle Autoscuole in attività. Pertanto, i soggetti interessati presentano laSCIA in occasione dell'adeguamento dell'esercizio dell'attività in forma consorziatao per l'adeguamento relativo a mezzi, attrezzature, personale. Inoltre, la SCIAdeve essere presentata in relazione ad altre modifiche sostanziali riguardantil'attività di autoscuola quali: variazione dell'organico relativamenteall'inserimento/sostituzione ed estromissione del personale docente o delResponsabile didattico; variazione della forma societaria o dei componentisocietari; variazione della sede, rinuncia all'esercizio dell'attività.Anche ai trasferimenti del complesso aziendale si applica ora la SCIA: lacontinuità nell’esercizio dell’attività di autoscuola avviene nel rispetto di quantoprevisto dall’art. 2112 del Codice Civile, i cui contenuti gli interessati siimpegnano a rispettare con apposita autocertificazione. Si evidenzia al riguardoche in relazione ai contenuti di cui all’art. 20 c. 6 della legge 120 “disposizioni inmateria di sicurezza stradale” le autoscuole che esercitano attività di formazionedei conducenti esclusivamente per il conseguimento delle patenti di categoria A eB adeguano lo svolgimento dell’attività di autoscuola per la formazione deiconducenti per il conseguimento di patente di qualsiasi categoria a decorreredalla prima variazione della titolarità dell’autoscuola.

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Le Autoscuole che si consorziano ai sensi dell'art. 123 comma 7 del D. Lgs.285/1992 richiedono il rilascio dell'atto di riconoscimento per la costituzione diun Centro di Istruzione Automobilistica alla Provincia ai sensi dell'art. 105,comma 3 del D.Lgs n. 112/1998, secondo i criteri fissati dal D.M. 317/1995.Vanno altresì comunicate dal Responsabile del Centro di istruzioneautomobilistica le variazioni concernenti la sede e l’organico, al fine di essereautorizzato.Procedimenti amministrativi;esercizio attività di autoscuola in sostituzione per trasferimento complessoaziendale;nulla osta per proseguimento temporaneo di attività per impedimento titolare diautoscuola;revoca dell'autorizzazione per rinuncia del titolare di autoscuola / cessazioneesercizio attività di autoscuola;SCIA esercizio attività di autoscuola (nuova apertura);Variazione della forma societaria / dei componenti della società relative amodifiche alla struttura societaria di autoscuola;Certificazione per variazione personale di segreteria autoscuola - rilascio tesserino(ed eventuale duplicato per collaboratori);variazione dell'organico dell'autoscuola (insegnante - istruttore -supplentetemporaneo - responsabile didattico);Comunicazione relativa a declassamento / estensione / sospensione di patente diguida di insegnante e/o istruttore;SCIA per variazione della sede dell'autoscuola;Adeguamento dell'esercizio di attività di autoscuola conseguente all'adesione aconsorzio ovvero al recesso dello stesso;Autorizzazione alla variazione dell'organico del centro di istruzioneautomobilistica;Autorizzazione alla variazione della sede del centro di istruzione automobilistica;Revoca dell'autorizzazione per rinuncia del titolare del centro di istruzioneautomobilistica;Riconoscimento di centri di istruzione automobilistica;Provvedimenti sanzionatori.

Officine di revisioneLe Officine di revisione sono soggette ad autorizzazione e vigilanza amministrativadella Provincia ai sensi dell'art. 105, comma 3 del D.Lgs 31.03.1998 n. 112. Leimprese che intendono svolgere attività di revisione dei veicoli devono essereautorizzate ai sensi dell'art. 80, comma 8 del Codice della Strada.Dette imprese, ai fini del rilascio delle previste autorizzazioni, devono essereiscritte nel registro o nell'albo di cui all'art. 10 del DPR 558/1999 ed esercitareeffettivamente tutte le attività previste dall'art. 1 della L. 05.02.1992 n. 122(meccanica/motoristica, carrozzeria, elettrauto e gommista).Chi vuole ottenere l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di revisione presentaapposita istanza alla Provincia che verifica il possesso dei requisiti di cui all'art.239 del DPR 16.12. 1992 n. 495.I requisiti personali e professionali del titolare dell'impresa individuale, quandoquesta si avvalga di una sola sede operativa, o in sua vece e negli altri casi,compresi i consorzi, del responsabile tecnico, sono contenuti nell'art. 240 del DPR495/1992 e sono verificati dalla Provincia ai fini del rilascio dell'autorizzazione.Chi è già titolare di autorizzazione per l'attività in argomento, comunica allaProvincia le variazioni riguardanti il personale con qualifica di ResponsabileTecnico, la sede e l'impresa che possono comportare il rilascio di ulteriorispecifiche autorizzazioni. L'Ufficio procede al rilascio di un'autorizzazione alleimprese di autoriparazione quando si verificano: trasferimento di sede,

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ampliamento o riduzione dell'attività, in relazione alle diverse tipologie di veicoliper i quali si effettua la revisione.

L'autorizzazione è altresì necessaria nelle ipotesi di inserimento/distrazione delResponsabile Tecnico, del sostituto del Responsabile Tecnico.Il titolare di autorizzazione che rinuncia all'esercizio dell'attività diautoriparazione deve comunicarlo alla Provincia che provvede alla revocadell'autorizzazione.Procedimenti amministrativiRevoca su rinuncia del titolare di autorizzazione per revisione ad imprese diautoriparazioneRilascio di autorizzazione per attività di revisione ad imprese di autoriparazione /autorizzazione in sostituzione per ampliamento, riduzione attività / modifichedell'attività -societarie con ricadute sull'autorizzazioneAutorizzazione per inserimento / distrazione del sostituto del responsabileimprese di autoriparazione autorizzate alla revisioneAutorizzazione per inserimento / distrazione responsabile tecnico impreseautoriparazione autorizzate alla revisioneAutorizzazione per trasferimento sede / ristrutturazione locali ad impreseautorizzate alla revisioneProvvedimenti sanzionatori

Scuole nauticheLe Scuole Nautiche sono soggette ad autorizzazione e vigilanza amministrativadelle province ai sensi dell'art. 42 del Decreto 29 luglio 2008 n. 146 del Ministerodelle Infrastrutture e dei TrasportiChi vuole diventare titolare di Scuola Nautica presenta apposita istanza allaProvincia che verifica, nei 60 gg. successivi, il possesso dei requisiti di cui all'art.42 del D.M. 146/2008 di cui sopra alle leggi di settoreChi è già titolare di autorizzazione per l'attività in argomento, comunica allaProvincia le variazioni riguardanti il personale, la sede, l'impresa e le dotazionimateriali che possono comportare il rilascio di ulteriori specifiche autorizzazioni.L'Ufficio procede al rilascio di un'autorizzazione in sostituzione nelle ipotesi ditrasferimento del complesso aziendale, di trasformazione societaria e di modificherilevanti della compagine societaria.L'autorizzazione è altresì necessaria nelle ipotesi di variazione di sede, di organicoe, relativamente alle attrezzature, quando l'Impresa procedaall'inserimento/distrazione/sostituzione di motori e di mezzi nautici.Il titolare di autorizzazione che rinuncia all'esercizio dell'attività di Scuola Nauticadeve comunicarlo alla Provincia che provvede alla revoca dell'autorizzazione.Procedimenti amministrativi

Autorizzazione all'esercizio attività di scuola nautica / variazione composizionesocietaria / trasferimento complesso aziendaleRevoca su rinuncia del titolare di autorizzazione all'esercizio attività di scuola

nauticaAutorizzazione alla variazione di organico di scuola nautica - rilascio di tesserino

(ed eventuale duplicato)Autorizzazione per inserimento, sostituzione e distrazione di motori e mezzinauticiAutorizzazione alla variazione della sede di scuola nauticaNulla osta a scuole nautiche alla ristrutturazione dei localiProvvedimenti sanzionatori

Autotrasporto di merci in conto proprio

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Il trasporto eseguito da persone fisiche ovvero giuridiche, enti privati o pubblici,per esigenze proprie è subordinato al rilascio di licenza in conto proprio da partedella Provincia per ciascun veicolo di massa complessiva a pieno carico superiorea 6.000 Kg in disponibilità dell'Impresa, ai sensi dell'art. 32 della L. 6 giugno1974 n. 298. La provincia di Caserta è competente per il rilascio di licenze alleImprese aventi sede nel territorio provinciale.Chi intende ottenere una licenza per il trasporto di cose in conto proprio, inquanto titolare o legale rappresentante dell'impresa, presenta alla Provinciaapposita domanda corredata dalla documentazione prescritta dalla normativa. Lecondizioni occorrenti per qualificare l'attività svolta in conto proprio sono fissatedall'art. 31 della L.298/1974; in particolare, il trasporto deve costituire un'attivitàcomplementare o accessoria a quella principale esercitata e deve avvenire conmezzi in disponibilità dell'impresa in base alla normativa vigente.Se la richiesta riguarda un mezzo superiore ai 3.000 Kg di portata utile, ladomanda viene sottoposta per parere alla Commissione Consultiva per il contoproprioL'Ufficio svolge una fase istruttoria in cui viene esaminata e valutata ladocumentazione inviata; il procedimento può essere sospeso se dall'esame delladocumentazione risultasse necessaria un'integrazione. Se l'esito dell'istruttoria èpositivo l'ufficio rilascia la licenza. L'attività deve essere esercitata con riferimentoai contenuti del D.P.R. 16.9.1977 n. 783. Si precisa che la L. 298/74 non siapplica agli autoveicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 6 T. (6000 Kg)ex art. 83 del Nuovo Codice della strada.Chi è già titolare di licenza in conto proprio, presenta istanza alla Provincia per ilrilascio di nuova licenza nelle ipotesi di variazioni relative al trasferimento dellasede legale, al mezzo, alla scadenza della provvisorietà e ad altre circostanze,intervenute in corso di attività. Con particolare riferimento al veicolo utilizzato,l'Impresa dovrà presentare alla Provincia la richiesta di nuova licenza per leseguenti variazioni:

sostituzione del mezzo; variazione di portata utile del veicolo; acquisto di ulteriore mezzo da adibire al conto proprio; perdita/deterioramento della targa del veicolo o dei documenti di

circolazione, nonché della relativa licenza in conto proprio.Nell' ipotesi di variazione societaria rilevante, che comporti la nascita di un nuovosoggetto con partita IVA differente, l'Ufficio provvede alla cancellazione dall'elencodell'impresa già titolare e all'attribuzione di un nuovo numero di iscrizionenell'elenco degli autotrasportatori di cose in conto proprio per la nuova Impresa.La domanda viene sottoposta per parere alla Commissione Consultiva per il contoproprio nei seguenti casi:

impresa non titolare; trasformazione societaria che comporta una nuova autorizzazione; istanza presentata da Impresa già titolare di licenza solo per veicoli fino ai

3000 Kg per un veicolo di portata superiore; ogniqualvolta l'Ufficio ritenga opportuno acquisire il parere della

Commissione.Nell'ipotesi di perdita dei requisiti di cui all'art. 32 della L. 298/1974, previsti peril rilascio della licenza in conto proprio, l'Ufficio procede alla revoca della licenza,ai sensi dell'art. 36 della normativa citata.Autotrasporto di merci conto terziL'attività di autotrasporto in conto terzi è sottoposta alla vigilanza amministrativa

della Provincia sul permanere dei requisiti necessari al fine dell'iscrizione all'AlboAutotrasportatori, che costituisce condizione necessaria per l'esercizio legittimodell'autotrasporto di cose per conto terzi, ai sensi della L. 6 giugno 1974 n, 298.

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L'Albo è gestito a livello nazionale da un Comitato che dipende dal Ministero deiTrasporti ed è articolato su base provinciale (ex art. 105, comma 3 del D.Lgs 31marzo 1998, n. 112).Per accedere alla professione di autotrasportatore il soggetto interessato inqualità di titolare/legale rappresentante presenta apposita istanza per l'iscrizionedell'Impresa all'Albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitanol'autotrasporto di cose per conto terzi (art. 1 L. 298/1974). Ai fini dell'iscrizioneall'Albo è altresì necessaria l'iscrizione nel Registro delle Imprese della Camera diCommercio territorialmente competente.I requisiti richiesti ai fini dell'iscrizione dipendono dalla tipologia di veicoloutilizzato: se si tratta di un veicolo con massa a pieno carico fino a 1,5 tonnellate,è richiesto il possesso all'Impresa del solo requisito dell'onorabilità ai sensidell'art. 4 del D.Lgs. 22 dicembre 2000, n. 395; per veicoli con massa a pienocarico superiore a 1,5 tonnellate il richiedente, oltre al requisito di onorabilità,deve dimostrare il possesso dei requisiti di capacità finanziaria e di idoneitàprofessionale (artt. 4, 5, 6,7 del D.Lgs. 395/2000).Inoltre, la L. 24 dicembre 2007, n. 244 (Finanziaria per il 2008) ha dettato, condecorrenza dal 1 gennaio 2008, una nuova disciplina per l'accesso al mercatodell'autotrasporto per conto di terzi da parte delle Imprese che abbianodimostrato il possesso dei tre requisiti per l'accesso alla professione, conseguendol'iscrizione all'Albo degli autotrasportatori, ed intendono esercitare con autoveicolidi massa complessiva superiore a 1,5 T.Le Imprese che sono già iscritte nell'Albo nazionale autotrasporto comunicanoalla Provincia le variazioni relative a trasformazioni societarie, modifiche dellatipologia veicolare, perdita dei requisiti o altre situazioni relative alle figure delPreposto/Titolare/Legale rappresentante che incidono sull'iscrizione all'Albo edeventualmente comportano il rilascio di ulteriori provvedimenti autorizzatori.Inoltre, ai sensi del D.M. 28 aprile 2005 n. 161 (decreto con cui si è dataattuazione al D. Lgs. 395 del 22 dicembre 2000, riformando la disciplinariguardante l'autotrasporto di merci), alle imprese già iscritte all'Albo degliautotrasportatori, alla data di entrata in vigore del regolamento, viene richiestoun adeguamento ai nuovi requisiti articolato in due scadenze:

la prima scadenza si è conclusa il 17 agosto 2007; la seconda scadenza è stata prorogata al 04/12/2011 (D.M. prot. 520 del

22/07/2010)Ai fini della continuità dell'iscrizione all'Albo autotrasportatori, le Imprese chesubiscano fusioni, trasformazioni della compagine societaria e modifiche dellaragione sociale richiedono il rilascio di un'autorizzazione in sostituzione ovepermangano in capo alla nuova società i requisiti previsti per il mantenimentodella posizione.Qualora si verifichi la perdita dei requisiti necessari ai fini dell'iscrizione all'Albodi cui agli artt. 5, 6,7 del D.Lgs. 395/2000, la Provincia avvia procedimenticautelativi (ex art. 11,12,13 del D.Lgs. 395/2000) che prevedono la concessionedi un termine entro il quale l'Impresa è tenuta a reintegrare il requisito perduto,al fine di conservare l'iscrizione all'Albo. In mancanza, l'Ufficio provvede allacancellazione dell'Impresa dall'Albo autotrasportatori.Altri procedimenti amministrativi

- certificazione relativa all'iscrizione all'Albo delle imprese che abbiano presentatoistanza;- cancellazione d'ufficio delle Imprese non più esercitanti l'attività, già cancellatedai R.I. delle Camere di Commercio;- verifica del versamento dei contributi annuali da parte delle Imprese diautotrasporto.

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Esami e titoli abilitativi

La Provincia di Caserta, ai sensi dell'art 105 del D.Lgs. n. 112/1998, ha ilcompito di svolgere i seguenti esami abilitativi:

Abilitazioni professionali di Insegnante di teoria e/o Istruttore diguida presso le autoscuole;

Idoneità professionale per l'esercizio dell'Attività di consulenza per lacircolazione dei mezzi di trasporto;

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di cose per contodi terzi in campo nazionale e/o internazionale;

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di persone incampo nazionale e/o internazionale.

Il quadro legislativo inerente le attività sopra indicate, oltre alle norme di settoreper le singole professioni e i diversi Regolamenti adottati dalla Provincia diCaserta al fine di regolamentare in maniera più puntuale tali funzioni e ciascunatipologia.

L'apertura dei termini di presentazione delle domande di partecipazione ad ogniesame avviene attraverso la pubblicazione di specifici Bandi.I soggetti interessati a svolgere una delle professioni indicate devono presentareistanza di partecipazione compilando ed inviando lo schema di domanda allegatoa ciascun Bando, nel periodo di vigenza dello stesso.Con il conseguimento dell'attestato abilitativo, i soggetti entrano in possesso diuno dei requisiti richiesti dalle rispettive normative.

Competenze amministrative

Nel comparto dei trasporti la Provincia ha diverse competenze amministrative:

Autorizza l'attività di consulenza automobilistica, scuola nautica erevisione dei veicoli;

Riceve le denunce di inizio attività (DIA) in materia di autoscuole;

Rilascia licenze per il trasporto di cose in conto proprio e gestiscel'Albo provinciale degli autotrasportatori di cose per conto terzi.

Inoltre espleta gli esami per il rilascio dei seguenti titoli professionali: insegnantee/o istruttore di autoscuola, consulenza pratiche auto, direzione di attivitàautotrasporto di cose in c/terzi e di persone.

Autorizzazione trasporto cose

Nell'ambito dell'autotrasporto, la Provincia provvede al rilascio di licenze per iltrasporto di cose in conto proprio, alla tenuta dell'Albo provinciale che raccoglietutte le imprese che svolgono l'attività di autotrasporto di cose per conto di terzi,ne gestisce le diverse trasformazioni, modifiche e l'eventuale cancellazione.

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In riferimento all’autotrasporto di merci in conto proprio, il trasporto eseguitoda persone fisiche ovvero giuridiche, enti privati o pubblici, per esigenze proprie èsubordinato al rilascio di licenza in conto proprio da parte della Provincia perciascun veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 6.000 Kg indisponibilità dell'Impresa, ai sensi dell'art. 32 della L. 6 giugno 1974 n. 298. Laprovincia di Caserta è competente per il rilascio di licenze alle Imprese aventi sedenel territorio provinciale.

L'attività di autotrasporto in conto terzi è sottoposta alla vigilanzaamministrativa della Provincia sul permanere dei requisiti necessari al finedell'iscrizione all'Albo Autotrasportatori ai sensi della L. 6 giugno 1974 n, 298.L'Albo è gestito a livello nazionale da un Comitato che dipende dal Ministero deiTrasporti ed è articolato su base provinciale (ex art. 105, comma 3 del D.Lgs 31marzo 1998, n. 112).

Il soggetto interessato presenta apposita istanza per l'iscrizione dell'Impresaall'Albo ed i relativi documenti allegati (art. 1 L. 298/1974). I requisiti richiesti aifini dell'iscrizione dipendono dalla tipologia di veicolo utilizzato.

La normativa stabilisce il pagamento di una tassa di concessione governativa perl'iscrizione all'Albo. Inoltre è previsto il pagamento di una quota annuale, che sidifferenzia in relazione alla consistenza del parco veicolare, a favore del Comitatocentrale che è l'organo di direzione dell'Albo nazionale delle persone fisiche egiuridiche che esercitano l'autotrasporto di cose per conto di terzi.

Iscrizioni/prenotazioni esami

La Provincia di Caserta, ai sensi dell'art 105 del D.Lgs. n. 112/1998, ha ilcompito di svolgere i seguenti esami abilitativi:

Abilitazioni professionali di Insegnante di teoria e/o Istruttore di guida pressole autoscuole;

Idoneità professionale per l'esercizio dell'Attività di consulenza per lacircolazione dei mezzi di trasporto;

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di cose per conto di terziincampo nazionale e/o internazionale;

Idoneità professionale per Trasportatore su strada di persone in camponazionale e/o internazionale.

L'apertura dei termini di presentazione delle domande di partecipazione ad ogniesame avviene attraverso la pubblicazione di specifici Bandi. I soggetti interessatia svolgere una delle professioni indicate devono presentare istanza dipartecipazione. I costi a carico dei candidati per ciascuna tipologia d'esameconsistono nei diritti di segreteria e relative marche da bollo.

Gestione autoscuole: verifiche e ispezioni

Chi intende avviare un'attività di autoscuola (Titolare/Legale Rappresentante)ed è in possesso dei requisiti soggettivi, morali e professionali (tra cui: dupliceabilitazione Insegnante /istruttore ed esperienza adeguata) previsti dallanormativa, deve presentare una Dichiarazione di Inizio Attività (DIA)all'amministrazione provinciale territorialmente competente.

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I soggetti interessati non possono iniziare l'attività prima che siano trascorsi 30giorni dalla presentazione della DIA, salvo anticipare il termine in presenza dispecifica comunicazione della Provincia con esito positivo. L'inizio effettivo deveessere oggetto di specifica comunicazione di inizio attività (CIA) alla Provincia.Dal momento di presentazione della DIA l'Ufficio procede alla verifica dei presupposti e requisiti dilegge per l'esercizio dell'attività e, nell'ulteriore termine di 30 giorni dal ricevimento dellacomunicazione di avvenuto inizio, ha il potere di disporre la cessazione dell'attività e la rimozionedei suoi effetti, ovvero la conformazione della stessa alla normativa di settore, assegnando al privatoun termine non inferiore a trenta giorni per provvedervi.

Settore affari generali

Stazione Unica Appaltante

La Prefettura di Caserta insieme con la Provincia ha avviato, a partire da luglio2009, le iniziative atte a realizzare la Stazione Unica Appaltante (S.U.A.),l’organismo che espleta le gare d'appalto per tutti i lavori, i servizi e le forniture diinteresse comunale, provinciale e degli altri enti che vi aderiscono attraverso lastipula di una convenzione.

L’organismo centralizzerà le procedure relative a gare per lavori con importo abase d’asta del valore minimo di 250.000 euro e di 50.000 nel caso diacquisizione di beni e servizi.

Con la deliberazione n. 148CS, adottata dal Commissario Straordinario PrefettoBiagio Giliberti il 29 settembre 2009, la Stazione Appaltante Unica è stata dotatadel regolamento che definisce in ogni aspetto le modalità operative per ilfunzionamento della stessa.

La S.U.A. persegue principalmente le seguenti finalità:

Aumentare l'efficienza delle attività di acquisizione dei beni e dei servizi e direalizzazione dei lavori, soprattutto con riguardo ai piccoli Comuni chedispongono spesso di non adeguate risorse umane e strumentali;

Affidare le spesso complesse procedure d'appalto ad una strutturaspecializzata che può più efficacemente garantire funzionalità, efficienza epuntuale rispetto della normativa.

Il sistema delineato dalle leggi finanziarie degli ultimi anni ne ha ampliatol'ambito di applicazione alle forniture ed ai servizi prefigurando la costituzione diaggregazione di enti, allo scopo di uniformare e rendere più celeri gli appalti e, daultimo, il menzionato art. 33 del D.L.vo 163/206 ha tipizzato, al riguardo, lafigura della centrale di committenza.

La Provincia di Caserta, perseguendo le finalità operative di gestione delleprocedure di gara unificate intende implementare uno specifico sotto-sistema digestione delle gare d’appalto attraverso l’automazione del workflow di gestionedefinito all’interno della Convenzione con la Prefettura e le AmministrazioniComunicali.

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Servizi di supporto ai processi decisionali e strumenti operativi di governance

Controllo di gestione

L’introduzione del Controllo di Gestione nelle amministrazioni pubbliche èascrivibile ad un più generale processo di “aziendalizzazione” delle stesse. Contale termine si intende l’applicazione di logiche e strumenti tipici dell’economiaaziendale a supporto delle funzioni di governo e di gestione delle aziendepubbliche.

Il diffondersi anche nel pubblico di logiche pensate e nate nel mondo privatoderiva da una esigenza di cambiamento, prima di tutto culturale, chesoprattutto negli ultimi anni ha trovato legittimazione a seguito dei seguentifenomeni :

La crisi della finanza pubblica

La percezione di una inefficienza diffusa

La percezione che le inefficienze pubbliche e l’eccesso di burocraziapenalizzassero la capacità competitiva delle imprese italiane sui mercatiglobali.

Un cambiamento nell’atteggiamento dei Cittadini, i quali hanno iniziato avedere nelle istituzioni non più il soggetto “detentore del potere”, ma quellodeputato ad erogare servizi.

Per l’implementazione di un moderno Sistema di Controllo di Gestione èindispensabile ricorrere ad un sistema che sia in grado di agire anchesull’ostacolo maggiore che si oppone a tale transizione : la culturadominante all’interno delle Pubbliche Amministrazioni locali. La funzione dicontrollo, allora, vista come un sistema di analisi, valutazioni, decisioni edazioni tramite cui guidare l’attività amministrativa verso il raggiungimentodelle finalità, deve collocarsi all’interno di un sistema più ampio i cuielementi siano orientati ad influenzare i comportamenti dell’organizzazione-ente locale verso gli obiettivi che la stessa si è data.

L’adozione di un tale sistema comporta la considerazione in chiave unitaria,coerente e convergente delle seguenti fasi :

Programmazione, a sua volta articolabile in programmazione strategica(programma di mandato politico e parte della Relazione revisionale eprogrammatica) e programmazione operativa (bilanci revisionali e PEG) ;

Organizzazione ;

Misurazione e feedback : la raccolta delle informazioni sui risultati dellagestione e la loro restituzione ai responsabili della gestione, al managemented agli organi di governo;

Valutazione e ricompensa : responsabilizzazione dei dirigenti e delle figuresub-dirigenziali, sulla base delle informazioni fornite dal Controllo diGestione, attraverso il collegamento della parte variabile delle retribuzionial raggiungimento degli obiettivi ;

Selezione e Formazione del Personale ;

Ambiente Esterno, con riferimento all’esigenza sia di convogliare stimoliesterni in fase di programmazione sia alla esigenza di integrare il Bilanciodelle Aziende partecipate nel Bilancio dell’Ente (Bilancio Consolidato).

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In linea di principio le suddette attività possono essere sintetizzategraficamente nel seguente modo :

Il presente Progetto ha come obiettivo l’introduzione del Controllo di Gestionenella Provincia di Caserta attraverso la realizzazione dei seguenti punti :

a. Implementazione Software dedicato

Il progetto prevede la realizzazione di un software dedicato che agganciandosiin maniera compatibile alla Contabilità Finanziaria ed Economico-Patrimoniale esistente consente la realizzazione delle seguenti funzioni :

Controllo di Gestione

Gestione Bilancio Consolidato (che tenga conto dei dati contabili delleaziende partecipate)

Implementazione di un Sistema di Reportistica rapido e flessibile

Implementazione Servizi Contabili on linee (verso fornitori ed aventi diritto)

b. Formazione delle risorse coinvolte (anche quelle delle aziendecontrollate)

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Software

Come si è detto il software dedicato deve prevedere le seguenti funzionalità :

Controllo di Gestione (Struttura)L’approccio da utilizzare per la realizzazione del Sistema di Controllo diGestione dell’Ente Provincia, concerne la messa a punto di informazioni sugliobiettivi, sui risultati e sulle risorse, così da poter fornire ai decisori ai varilivelli di responsabilità specifici elementi per decidere in modo congruente econ orientamenti predefiniti, in modo da governare le risorse in modo piùefficacie e più efficiente, così da sapere sempre “dove si sta andando” secondoil modello grafico che segue :

Le caratteristiche strutturali del sistema di controllo di gestione, cioè, devonoessere articolate nelle seguenti fasi :

a) formulazione degli obiettivi di breve periodo, così da permettere la verificaanticipata della gestione per accertare che questa avvenga in sintonia conle linee stabilite in sede di pianificazione strategica; si devono decidereazioni, strumenti e risorse di ogni processo o attività dell’ente;

b) verifica della gestione per mezzo dell’analisi degli scostamenti, con cui sivaluta il grado di realizzazione del programma precedentemente stabilito inrelazione ai risultati (economici, finanziari e di performance di processo) giàeffettivamente conseguiti;

c) adozione dei provvedimenti correttivi nel caso in cui si siano riscontratedistonie gestionali. Questa fase è basata sull’individuazione delle cause perintervenire radicalmente sulle stesse e poterle così eliminare.

All’interno del sistema di controllo debbono essere individuati tre momenti checaratterizzano le tipologie di controllo:

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1. controllo preventivo, tradizionalmente identificato nelle attività di budgeting(PEG):

2. controllo concomitante, identificabile con il reporting direzionale e costituitoda un sistema di rendiconti adeguatamente strutturati e in grado disegnalare le aree critiche della gestione nei suoi vari processi, come anchenella dimensione economico-finanziaria;

3. controllo consuntivo, che consiste in un controllo dei fatti della gestione acose avvenute, generando azioni correttive a posteriori.

Nella fase di pianificazione degli obiettivi attraverso il sistema degli indicatori edella misurazione dei dati gestionali è fondamentale che venga previstol’aiuto di sistemi informativi che possano dare subito la visione delcomplessivo è possano dare le “viste” appropriate di analisi attraverso ilsistema dei reports.

L’analisi dei risultati attraverso il sistema degli indicatori dovrà consentireanche di creare forme di competizione, attraverso la fissazione di livelli diefficienza da utilizzare quali “obiettivi” e attraverso confronti spaziali etemporali. Gli indicatori saranno quozienti fra valori e/o quantità tratte daidocumenti programmatici e consuntivi dell’ente locale, il cui compito èquello di misurare le performance dell’ente. Al fine di migliorarel’informazione desumibile dai singoli indicatori, occorre che gli stessi sianoriuniti a sistema, cioè collegati gli uni agli altri da uno schema logico.

Il sistema dovrà prevedere la possibilità di scegliere diversi punti di vista per ilsistema di controllo di gestione, ad esempio è possibile avere un punto divista prevalentemente contabile seguendo il seguente schema:

o un punto di vista che responsabilizzi di più la parte tecnica:

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o che possa essere più incentrato più sulle responsabilità politiche come loschema di esempio seguente:

Dal punto di vista degli strumenti, il controllo di gestione inteso in un’otticaattuale, come fattore di supporto al processo decisionale dell’ente, deveimpiegare adeguati strumenti tecnico-contabili riferibili al sistemainformativo finalizzato al monitoraggio delle performance economico-finanziarie, oltreché fisiche di processo.

Il sistema dovrà essere uno strumento di supporto a tutte le fasi del processodi pianificazione, rilevazione dei dati, confronto dei risultati e azionicorrettive.

Dovrà consentire di misurare e valutare l’azione dei Centri di Responsabilità insenso lato con cadenza infrannuale e con tempestività riutilizzando ilpatrimonio informativo esistente acquisendo i dati dai sistemi contabili

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(contabilità finanziaria, contabilità economico-patrimoniale, contabilitàanalitica).

Definendo ulteriori centri di costo oltre a quelli desumibili dalla struttura delbilancio, del piano esecutivo di gestione e della contabilità analitica èpossibile assegnare degli obiettivi per centro di responsabilità definendodegli indicatori anche di tipo complesso.

Caratteristiche OperativeArchivi di base

Gestione Responsabili

Gestione Piano dei Conti Controllo di Gestione (5 livelli parametrici) /Pesi percentuali

Gestione Tipo Indicatori

Gestione Anagrafiche Indicatori

Gestione Variabili utilizzate dagli indicatori

Abbinamento Variabili / Enti di reperimento

Gestione “Formule” Indicatori

Gestione “Formule” Indicatori Generali

Abbinamento C.d.C. / “Formule” Indicatori / Obiettivi / PesoPercentuale

Abbinamento C.d.C. / Variabili Contabili / Capitoli PEG di riferimento

Caratteristiche strutturali di base:

1. Piano dei Conti “Controllo di Gestione”, livelli parametrici, numero di livellivariabile per ogni ramo gerarchico

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2. Capitoli di PEG, relazionati anche a più centri di costo, attribuibili allostesso in valore assoluto (manuale o semiautomatico) o percentuale(automatico), la percentuale d’abbinamento sarà completata al 100% o al200%, per gestire movimentazioni e budget che incidono parallelamente supiù C.d.C.

3. Gestione dei dati contabili relativi a:

a. previsioni competenza / residui

b. variazioni previsioni di competenza

c. impegni / accertamenti (competenza e residui)

d. mandati / reversali (competenza e residui)

4. Gestione delle variabili extracontabili collegate all’indicazione delle fonti direperimento

5. Gestione di reportistica di tipo contabile

a. a livello di dettaglio e gerarchico con riferimento al piano dei conti

b. a livello di capitolo PEG, intervento/risorsa

c. di confronto fra entrate e spese (copertura)

d. di confronto fra dettagli e totali all’interno del C.d.C.

e. di verifica stato d’esecuzione dei budget, confronto fra budget -accertamenti - reversali e/o budget - impegni - mandati

6. Gestione storica (situazione da data a data) delle visualizzazioni e dei report

7. Report e visualizzazioni contabili e indicatori per Responsabile

8. Stampe ed elenchi di tutte le tabelle di base del sistema informativo

Acquisizione e manipolazione dati PEG e movimenti contabili: Import da files d’export

Capitoli PEG (codice, descrizione, codifica contabile, previsioni competenza eresidui)

Variazioni di bilancio

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Movimenti contabili (Accertamenti, Reversali, Impegni, Liquidazioni, Mandati)

Caricamento ed elaborazione automatica / semiautomatica dei dati d’export

Caricamento ed aggiornamento (nuovi capitoli del PEG)

Caricamento ed aggiornamento PEG da Variazioni di Bilancio

Caricamento e suddivisione automatica sui C.d.C. di riferimento deimovimenti contabili

Emissione di report relativi ai risultati delle elaborazioni d’import esuddivisione

Caricamento e manipolazione manuale PEG, variazioni di bilancio, movimenticontabili

Gestione Capitoli PEG

Gestione collegamenti Capitoli PEG/C.d.C.

Gestione Variazioni di Bilancio x C.d.C.

Gestione Movimenti Contabili x C.d.C.

Elenco e suddivisione manuale dei movimenti contabili riferiti a capitoli PEGcon suddivisione semiautomatica e/o manuale (valore assoluto)

Report vari di controllo segnalazione mancati abbinamenti

Utilità gestionali e di ricostruzione varie (es: annullamento e ricostruzionedella suddivisione movimentazione)

Acquisizione e manipolazione dati extracontabili Emissione report cartacei delle variabili extracontabili da inviare per la

compilazione ai vari C.d.C. e/o Enti responsabili delle variabili

Possibilità di compilare dei “form internet” disponibili per il caricamento on-line delle variabili extracontabili da parte dei C.d.C. e/o Enti responsabili.

Inserimento/Modifica variabili da report compilati manualmente od on-line daivari C.d.C. e/o enti responsabili

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Emissione report cartacei delle variabili extracontabili non valorizzate alla dataper sollecito di compilazione, da inviare ai vari C.d.C. e/o enti responsabilidelle variabili

Emissione report cartacei delle variabili extracontabili con valori data a dataper verifica e analisi trend storici

Logica funzionale calcoli indicatori e rating:

Ogni conto di dettaglio (C.d.C. o Attività) è collegato ad una serievariabile d’indicatori

Gli indicatori sono raggruppati per tipologia (efficacia, qualità, efficienzadella gestione, efficienza produttiva, ecc…)

La sommatoria dei risultati dei vari indicatori, rapportati con unobiettivo e valutati in base ad un peso percentuale, determina il risultatodella gestione (rating) del conto di dettaglio

La sommatoria dei rating, valutati in base ad un peso percentuale, deiconti di livello inferiore determina il risultato del conto di livellosuperiore, per tutta la scala gerarchica definita nel piano dei conti delControllo di Gestione

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E’ quindi evidente che:

1. gli indicatori saranno collegati e determinano i risultati dei conti didettaglio (C.d.C. o Attività)

2. gli indicatori dovranno essere confrontati con degli obiettivi specifici, ilrisultato è una percentuale di raggiungimento dell’obiettivo, è necessariodefinire il segno dell’obiettivo per valutare il modo con cui confrontare ilrisultato dell’indicatore (migliore se maggiore o minore dell’obiettivo)

3. la sommatoria ponderata, in base al peso percentuale, dei risultati degliindicatori, determinerà il rating del conto di dettaglio

4. la sommatoria ponderata, in base al peso percentuale, dei rating, deiconti di livello inferiore, determinerà il risultato del conto di livellosuperiore (conto di riepilogo)

Ad esempio:

Centro di Costo (conto di dettaglio) “Nidi d’Infanzia”

Sono collegati 6 indicatori raggruppati in 4 tipologie

o Efficacia

o Qualità

o Efficienza della gestione

o Efficienza produttiva

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Ogni indicatore è composto di:

o Una formula “X” che richiama (collegate da segni matematici) dellevariabili di carattere contabile o extracontabile

o Un obiettivo, il confronto % con il risultato della formula “X”determina il risultato del singolo indicatore

o Un peso percentuale rispetto agli altri indicatori del C.d.C.

o Naturalmente al sommatoria del peso percentuale degli indicatoricollegati al C.d.C. deve sempre essere = 100

Il rating sarà determinato dalla sommatoria ponderata, dei risultati dei 6indicatori, valorizzati in base al loro peso percentuale

Calcoli, visualizzazioni, report “Controllo di Gestione” Calcolo degli indicatori e rating da data – a data

Visualizzazione situazione per C.d.C. (conti di dettaglio) da data – a data

Visualizzazione situazione per livelli gerarchici

Report situazione per C.d.C. (conti di dettaglio) da data – a data

Report situazione del Piano dei Conti “Controllo di Gestione” per livelligerarchici o di uno specifico livello da data – a data

Report situazione Indicatori Generali del Piano dei Conti “Controllo diGestione” per livelli gerarchici o di uno specifico livello da data – a data

Visualizzazione situazioni contabili per C.d.C. Capitolo PEG da data – adata

Visualizzazione situazioni contabili per C.d.C. Intervento / Risorsa dadata – a data

Report situazioni contabili per C.d.C. Capitolo PEG da data – a data

Report situazioni contabili per C.d.C. Intervento / Risorsa da data – adata

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Rappresentazioni grafiche tramite istogrammi e diagrammi a torta deireport e visualizzazioni previste

Il sistema permetterà, quindi, di redigere il referto del controllo di gestione inmodo dettagliato da trasmettere a tutti i portatori di interesse ed allasezione regionale della corte dei conti.

Gestione Bilancio Consolidato

Il sistema dovrà consentire, tenendo conto dei dati di bilancio delle aziendepartecipate, di redigere un vero e proprio Bilancio Consolidato secondo i piùmoderni sistemi di contabilità pubblica.

Reportistica

Il sistema dovrà consentire la possibilità di creare o personalizzare qualsiasistampa tabellare. Dovrà essere possibile prelevate le variabili del databasesecondo filtri di selezione attraverso interrogazione SQL per includerli nellestampe, con possibilità di disegnare fincati, inserire immagini, codici a barre,sistemare i campi con precisione millimetrica.

Dovrà essere possibile, inoltre, verificare l’output della stampa con unaanteprima nella fase di progettazione in modo da verificarne l’effetto inqualsiasi momento, infine gestire campi calcolati a run-time.

Servizi On-Line

Il Sistema dovrà prevedere un modulo che consenta la gestione dei servizi difront-office per la trasparenza. Il modulo dovrà consentire la consultazione deidati di bilancio e delle delibere on-line, in più consentirà la consultazione deipagamenti ai vari fornitori dell’ente attraverso l’autenticazione con account epassword su web sicuro (https).

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TABELLA RIASSUNTIVA DEL QUADRO ECONOMICO

PROFILI PROFESSIONALI RICHIESTI: massimali di spesa

Profilo professionale n. compenso massimo TOTALEtotale per ogniprofessionista

gruppo di lavoro tecnico : Tecnici informatici esperti 3 € 18.000,00 € 54.000,00Personale ausiliare di supporto 2 € 12.000,00 € 24.000,00Totale gruppo tecnico 5 € 78.000,00

gruppo di lavoro amministrativo: Resp. area amminist. 1 € 12.000,00 € 12.000,00Revisione contabile 1 € 11.000,00 € 11.000,00Personale amministrativo 1 € 10.000,00 € 10.000,00

Totale gruppo amministrativo 3 € 33.000,00

gruppo di lavoro monitoraggio econtrollo qualità:

Coordinatore tecnico e controlloqualità 1 € 26.000,00

€ 26.000,00esperto in comunicazione ediffusione 2 € 9.000,00

€ 18.000,00Totale gruppo monitoraggio 3 € 44.000,00

TOTALE RISORSE 11 € 155.000,00