PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL...

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SAN GIOVANNI LUPATOTO (Provincia di Verona) PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE CATODICA DELLE RETI DI TRASPORTO E DI DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE NEL TERRITORIO COMUNALE DI SAN GIOVANNI LUPATOTO PIANO DELLA SICUREZZA Archivio: W:\ARCHIVIO\PROGETTI OPERE\2015\SGL PROTEZIONE CATODICA\PROGETTO ESECUTIVO\4.PSC Rev. N° Data Descrizione N°0 06/08/2015 Nome File: 4.PSC N° 1 23/12/2015 Unico stralcio funzionale File di stampa: N° 2 18/05/2017 Cambio Legale Rappresentante Scala: Elaborato: PIANO DELLA SICUREZZA Progettista/i: Dott. Ing. Giovanni Liguori Data: Rev: AGOSTO 2015 1

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SAN GIOVANNI LUPATOTO (Provincia di Verona)

PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED

IL POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE

CATODICA DELLE RETI DI TRASPORTO E DI

DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE NEL TERRITORIO

COMUNALE DI SAN GIOVANNI LUPATOTO

PIANO DELLA SICUREZZA

Archivio: W:\ARCHIVIO\PROGETTI OPERE\2015\SGL PROTEZIONE

CATODICA\PROGETTO ESECUTIVO\4.PSC Rev. N° Data Descrizione

N°0 06/08/2015

Nome File: 4.PSC N° 1 23/12/2015 Unico stralcio funzionale

File di stampa: N° 2 18/05/2017 Cambio Legale Rappresentante

Scala:

Elaborato:

PIANO DELLA SICUREZZA

Progettista/i:

Dott. Ing. Giovanni Liguori

Data: Rev:

AGOSTO 2015 1

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PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E POTENZIAMENTO IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA SU RETI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE GAS METANO Cliente: SGL MULTISERVIZI SRL

Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 1/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

Piano di Sicurezza e Coordinamento

Redatto ai sensi dell’art. 100 del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 (Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30/04/08 – Suppl. ordinario n. 108)

OGGETTO: Progetto di ristrutturazione e potenziamento dell’i mpianto di protezione catodica sulle reti di trasporto e distribuzione de l gas metano COMUNE: San Giovanni Lupatoto - c.a.p. 37057 PROVINCIA: Verona VIA: varie SGL Multiservizi Srl Legale Rappresentante: Roberto Sterza IMPRESA AFFIDATARIA da selezionare con gara d’appalto San Damaso di Modena, luglio 2015

COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E DI ESECUZIONE

Ing. Giovanni Liguori

presso Gestir S.r.l. via dei Giacinti 14/6 – 41126 S. Damaso di Modena (MO)

tel 059 468707 – fax 059 468710

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 2/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

S O M M A R I O

• A PREMESSA - RIFERIMENTI NORMATIVI .................. ........................................................ 4

A.1 Premessa ........................................................................................................................................... 4

A.2 Rischi particolari ................................................................................................................................ 4

A.3 Riferimenti normativi .......................................................................................................................... 4

• B IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA .......... ............................................... 7

B.1 LEGENDA DELLE ABBREVIAZIONI ................................................................................................ 7

B.2 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA ....................................................................... 8

• C SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA COINVOLTI NEL PIA NO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ....................................................................................................... 10

C.1.1 Soggetti con compiti di sicurezza ................................................................................................ 10

C.1.2 Altri soggetti coinvolti nel piano di sicurezza e coordinamento ................................................... 11

C.1.3 Imprese coinvolte nel piano di sicurezza e coordinamento ......................................................... 12

C.1.4 Lavoratori autonomi coinvolti nel piano di sicurezza e coordinamento ....................................... 13

C.1.5 Principali compiti di sicurezza dei soggetti coinvolti .................................................................... 14

• D DURATA PRESUNTA DEL CANTIERE ...................... ...................................................... 16

D.1.1 Presenza media personale in cantiere ........................................................................................ 16

D.1.2 Durata presunta del cantiere, delle lavorazioni, delle fasi e sottofasi lavorative ......................... 16

D.1.3 Entità del cantiere espressa in uomini – giorno ........................................................................... 16

• E RELAZIONE SULL’INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIO NE DEI RISCHI ........... 18

E.1 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relativi ad area ed organizzazione del cantiere ..... 18

E.1.1 Lista di pre-controllo relativa agli elementi essenziali ai fini dell’analisi dei rischi connessi all’area di cantiere. ................................................................................................................................................ 18

E.1.2 Rischi particolari provenienti dall’esterno .................................................................................... 21

E.1.3 Riferimenti relativi ai frontisti ........................................................................................................ 21

E.1.4 Rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l’area circostante ........................ 21

E.1.5 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relativi alle singole lavorazioni ........................... 22

E.2 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relativi alle lavorazioni interferenti ......................... 26

E.2.1 Rischi tra lavorazioni interferenti .................................................................................................. 26

E.3 Individuazione, analisi e valutaziookne dei rischi relativi ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività delle singole imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi ........................................................ 26

E.4 Macchine ed attrezzature previste in cantiere ................................................................................. 27

• F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCEDURE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ......................................................................................... 28

F.1 AREA DI CANTIERE .......................................................................................................................... 28

F.1.1 Elementi specifici dipendenti dalle caratteristiche dell’area di cantiere, con particolare riferimento alla presenza di linee aeree e condutture sotterranee ............................................................................. 28

F.1.2 Presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere ................................................. 31

F.1.3 Lavorazioni di cantiere che possono comportare rischi per l’area circostante ............................ 32

F.1.4 Misure di sicurezza contro possibili rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere .................................................................................................... 33

F.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE ................................................................................................ 34

F.2.1 Distribuzione dei principali elementi di cantiere (lay-out) ............................................................ 34

F.2.2 Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo .. 45

F.3 LAVORAZIONI RELATIVE A TUTTI GLI INTERVENTI DI PROGETTO ........................................... 46

F.3.1 Rischio di investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere ................................................ 46

F.3.2 Rischi e procedure da attuare durante gli scavi .......................................................................... 47

F.3.3 Rischio di caduta dall’alto e di caduta di materiale dall’alto ........................................................ 48

Protezione contro le cadute dall'alto ............................................................................................................ 48

F.3.4 Rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere ..................................................................................................................................................... 50

F.3.5 Rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura ..................................................................... 51

F.3.6 Rischi di elettrocuzione ................................................................................................................ 52

F.3.7 Rischio rumore ............................................................................................................................. 54

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 3/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

F.3.8 Rischio dall’uso di sostanze chimiche ......................................................................................... 55

F.3.9 Rischio da inalazione di polveri ................................................................................................... 57

F.4 ALTRE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ...................................................................... 58

• G PRESCRIZIONI OPERATIVE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI ................... ..................................................... 59

G.1 INTERFERENZA TRA LAVORAZIONI ............................................................................................ 59

• H MISURE DI COORDINAMENTO PER IMPRESE E LAVORATORI AU TONOMI E RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZAT URE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLE TTIVA ........................ 60

• I MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE, DEL COOR DINAMENTO E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA DATORI DI LAVORO . ............................... 61

I.1 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI ........................................... 61

I.2 Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza ........................................................................... 61

I.3 Gestione dei subappalti e dei lavoratori autonomi ............................................................................. 62

I.3.1 Consultazione dei rappresentanti per la sicurezza ...................................................................... 62

• J ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO S OCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE ........................ ......................................................... 63

J.1 Generalità ........................................................................................................................................... 63

J.2 SERVIZI E PROCEDURE DI EMERGENZA ..................................................................................... 63

J.3 TELEFONI UTILI ................................................................................................................................ 64

J.4 Particolari procedure di emergenza .................................................................................................... 65

• K COMPUTO DEI COSTI DELLA SICUREZZA ................. .................................................. 66

• L AGGIORNAMENTI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENT O ......................... 67

• M ALLEGATI .......................................... .............................................................................. 68

1. Individuazione, Analisi e Valutazione dei Rischi relative alle singole lavorazioni .............................. 68

2. Computo dei Costi della Sicurezza ..................................................................................................... 68

3. Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza ........................................................................... 68

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 4/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

A PREMESSA - RIFERIMENTI NORMATIVI

A.1 PREMESSA

Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) è stato redatto in ottemperanza a quanto previsto

dall’ art. 131 del Decreto Legislativo n. 163 del 12/04/2006 e successivi modifiche ed integrazioni, secondo i

contenuti di cui all’art. 100 del Decreto Legislativo n. 81 del 09/04/2008 e successive modifiche ed

integrazioni. Il PSC è stato redatto dall’Ing. Giovanni Liguori, con sede presso Gestir Srl alla via dei Giacinti

14/6 in S. Damaso di Modena (MO), abilitato all’esercizio delle mansioni di Coordinatore per la

Progettazione e per l’Esecuzione dei lavori, ai sensi degli artt. 91 e 92 del Dlgs 81/08, a seguito della

frequentazione dell’apposito corso della durata di 120 ore come previsto dall’allegato XIV del DLgs 81/08 e

tenuto dall’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena dal 23 Settembre al 9 Dicembre 2013 a

Modena.

Il PSC definisce le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, gli apprestamenti, le misure preventive e

protettive, le prescrizioni operative atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Per l’elaborazione del PSC sono stati esaminati i procedimenti di lavorazione, le tecniche di esecuzione delle

varie opere, i macchinari e le attrezzature utilizzate, i materiali impiegati e l'organizzazione del lavoro.

A.2 RISCHI PARTICOLARI

Le opere previste non comportano Rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori, in quanto sono

previsti scavi che non superano la profondità di m 1,50. Sono invece previste perforazioni verticali del

terreno con apposita macchina.

Tuttavia in caso di superamento di tale profondità l’impresa esecutrice informerà tempestivamente il CSE, il

quale valuterà il rischio di seppellimento o di sprofondamento ai sensi del comma 1 dell’Allegato XI del DLgs

81/08 e darà disposizioni sulle misure di prevenzione e di protezione per la Salute dei Lavoratori.

A.3 RIFERIMENTI NORMATIVI

Il DLgs n. 81/08 al Titolo IV denominato “Cantieri Temporanei o Mobili” definisce le prescrizioni minime di

sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili ed impone alle Aziende gas, in quanto

Committenti di lavori di genere edile, comportamenti organizzativi ed adempimenti tecnici, con particolari

obblighi di programmazioni, organizzazione logistica e di controllo della sicurezza nei cantieri.

Per i lavori oggetto di questo PSC il Committente ha l’obbligo di nominare due figure:

1) Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera, denominato

“Coordinatore per la progettazione”, che ha il compito tra l’altro di redigere il Piano di Sicurezza e

Coordinamento

2) Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera, denominato

“Coordinatore per l’esecuzione dei lavori”, che ha il compito principale di attuare i contenuti del

Piano.

Elenco dei riferimenti normativi

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 5/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

DLgs n. 81 del 09/04/08 (Testo unico della sicurezza): Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come successivamente modificato ed integrato.

D.Lgs. 30.04.1992 n. 285 Nuovo Codice della strada. D.Lgs. 16.12.1992 n. 495 Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della

strada. D.Lgs. 10.09.1993 n. 360 Disposizioni correttive del Codice della Strada, approvato con Decreto

Legislativo 30.04.1992 n. 285. Decreto 9 Giugno 1995 Disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative ad indumenti e dispositivi

autonomi per rendere visibile a distanza il personale impegnato sulla strada in condizioni di scarsa visibilità.

D.Lgs. 17.03.1995 n. 230 Attuazione delle direttive EURATOM 80/836, 84/467, 84/466, 90/641 E 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti.

Norme Tecniche di riferimento:

Le opere sono state progettate in conformità alle leggi e normative vigenti in materia e

precisamente:

D.M. 16/04/2008 Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e

sorveglianza delle opere e dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8.

D.M. 17/04/2008 Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e

sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8.

UNI CIG 7129/15 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di

distribuzione- “Progettazione ed installazione” - Parte 1 : “Impianto interno”- Parte 2 : “Installazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione ed aerazione dei locali d’installazione” – Parte 3 : “ Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione” – Parte 4 : “Messa in servizio degli impianti/apparecchi”.

UNI CIG 8827 FA–1 Impianti di riduzione finale della pressione del gas funzionanti con

pressione a monte compresa fra 0,04 e 5 bar. Progettazione, costruzione e collaudo (febbraio 1991).

UNI CIG 9034 Condotte di distribuzione del gas con pressione massima di esercizio ≤

0,5 MPA (5 BAR) – Materiali e sistemi di giunzione (maggio 2004) ‐ Terza Edizione.

UNI CIG 9165 Reti di distribuzione del gas – Condotte con pressione massima di

esercizio minore o uguale di 5 bar. Progettazione, costruzione, collaudo, conduzione, manutenzione e risanamento (Aprile 2004) [Pubbl. su S.O. n. 97 alla G.U. n. 89 del 5/4/2006] Seconda Edizione.

UNI CIG 9734 Dispositivi di intercettazione per condotte di gas. Valvole di acciaio con

otturatore a sfera (gennaio 1991). UNI CIG 9860 Impianti di derivazione di utenza. Progettazione, costruzione e collaudo

(settembre 1998) [Pubbl. su S.O. n.1 alla G.U. n. 4 del 5/1/2001] Seconda Edizione.

UNI TR 11228 Opere di protezione per tubazioni gas interrate per interferenze con

ferrovie, tranvie, strade, altri servizi interrati e fabbricati (febbraio 2007).

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 6/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

Nr 02 ATEX riguardanti la protezione contro le esplosioni nelle attività di installazione e/o sorveglianza di apparecchiature utilizzate nei sistemi di trasporto e distribuzione di gas combustibile (2006).

Nr 13 Linee Guida CIG per l'applicazione della normativa sismica nazionale alle

attività di progettazione, costruzione e verifica dei sistemi di trasporto e distribuzione per gas combustibile (Aprile 2009).

UNI 10405 Protezione catodica di condutture metalliche interrate. Localizzazione del

tracciato, falle di rivestimento e di contatti con strutture estranee. (Maggio 1995)

Linee guida APCE Protezione catodica delle reti in acciaio di distribuzione del gas. Linee guida APCE Metodologia di valutazione dell’efficacia dei sistemi di protezione catodica

di un impianto di distribuzione gas. Linee guida APCE L’applicazione della Delibera AEEG 236/00 UNI 10950 Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Telecontrollo dei

sistemi di protezione catodica UNI EN 12954 Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse. Principi

generali e applicazioni per condotte. Marzo 2009. UNI CEI 7 Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Misure di resistenza

elettrica. NORMA CEI EN 60079-10 Classificazione delle aree nei luoghi con pericolo di esplosione. (CEI 31-30) NORMA CEI EN 60079-14 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. (CEI 31-33) NORMA CEI 31-35 V2 - Classificazione degli ambienti destinati alle centrali termiche alimentate a

gas naturale. NORMA CEI 64-8 ”Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V

in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. NORMA EN CEI 62305 – Protezione contro i fulmini 1 – 2 – 3 – 4 Decreto Legislativo Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 7/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

B IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA

B.1 LEGENDA DELLE ABBREVIAZIONI

PSC PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

POS PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA

CSP COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTO

CSE COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE

DPC DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVI

DPI DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

POS Note esplicative per evidenziare particolari contenuti del Piano Operativo di Sicurezza

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B.2 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA

Il progetto prevede una serie di piccoli interventi tra i quali alcuni prevedono opere di scavo, rinterro, ripristino, ecc. (per esempio l’installazione di nuovi impianti di protezione catodica con dispersore verticale) ed altri soltanto l’utilizzo di apparecchiature per verifiche a vista o strumentali. Lavori previsti come da progetto esecutivo:

1. CAMPAGNA INIZIALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione.

2. Installazione di n. 5 nuovi impianti di protezione catodica. Indirizzo del cantiere

Località ---------- Città San Giovanni Lupatoto Provincia VR

PER L’UBICAZIONE ESATTA DEGLI INTERVENTI DI PROGETT O SI RIMANDA AGLI ELABORATI DEL

PROGETTO ESECUTIVO.

Data presunta d’inizio lavori da definire

Durata presunta dei lavori (giorni naturali consecutivi) 102 giorni

Ammontare complessivo presunto dei lavori Euro 195.346,00

Entità uomini-giorno prevista 140 u-g

Descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere

Gli interventi saranno eseguiti su strade interessate da traffico veicolare

Descrizione sintetica dell’opera

1. La CAMPAGNA INIZIALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione sarà eseguita presso i punti di misura ubicati sull’intero territorio comunale, con l’utilizzo di solo strumentazioni senza macchinari.

2. L’installazione di n. 5 nuovi impianti di protezione catodica riguarderà, per ciascuno di essi, la posa

di alimentatore, dispersore verticale ed elettrodo di riferimento, completi di armadio in vetroresina con basamento in calcestruzzo, collegamenti elettrici compreso il collegamento alla tubazione, opere edili di scavo, rinterro, ripristino della pavimentazione stradale esistente.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 9/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

A seguire le successivi fasi di lavoro dipendono anche dai risultati derivanti dalle operazioni di controllo e verifica strumentale, di cui ai punti 1 e 2. Solo dopo aver analizzato tali risultati saranno individuati con esattezza i punti in cui intervenire con l’installazione di nuovi punti di misura, ecc. Gli interventi previsti sono di seguito riportati:

3. Controllo dei cavallottamenti di giunti dielettrici presso i GRF esistenti 4. Installazione di n. 8 nuovi giunti dielettrici sulle condotte in acciaio in esercizio. 5. Installazione di n 15 nuovi punti di misura della protezione catodica 6. Verifica e ripristino collegamenti elettrici presso n. 43 giunti dielettrici esistenti 7. Installazione di n. 12 dispositivi di telecontrollo dei valori della protezione catodica. 8. CAMPAGNA FINALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in

bassa e media pressione. 9. Ricerca di eventuali contatti tra le condotte in acciaio ed eventuali masse metalliche.

Descrizione sintetica dell’opera

1. La CAMPAGNA INIZIALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione sarà eseguita presso i punti di misura ubicati sul territorio comunale, con l’utilizzo di solo strumentazioni senza macchinari.

2. Il controllo dei cavallottamenti di giunti dielettrici presso tutti i GRF esistenti è una lavorazione che sarà eseguita con l’utilizzo di sole strumentazioni, senza macchinari.

3. La ricerca di eventuali contatti tra le condotte in acciaio ed eventuali masse metalliche sarà eseguita presso i punti di misura ubicati sul territorio comunale, con l’utilizzo di solo strumentazioni senza macchinari.

4. L’installazione dei nuovi giunti dielettrici sulle condotte in acciaio in esercizio comprenderà l’intercettazione delle condotte esistenti con by pass e macchine tamponatrici, taglio condotta ed inserimento del giunto, opere edili di scavo, rinterro e ripristino della pavimentazione stradale manomessa.

5. L’installazione dei nuovi punti di misura della protezione catodica comprenderà per ciascuno di essi il montaggio di una morsettiera entro cassetta di protezione su colonnina, elettrodo di riferimento, collegamenti elettrici compreso il collegamento alla tubazione, opere edili di scavo, rinterro e ripristino della pavimentazione stradale manomessa.

6. La verifica ed il ripristino dei collegamenti elettrici della protezione catodica presso n. 40 giunti dielettrici esistenti avverrà con le stesse modalità di cui al punto precedente, nell’ambito dell’attività di ripristino della funzionalità dei n. 40 giunti dielettrici esistenti.

7. L’installazione dei nuovi dispositivi di telecontrollo della protezione catodica avverrà all’interno della cassetta di protezione ubicate presso i punti di misura.

8. La CAMPAGNA FINALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione sarà eseguita con le stesse modalità della CAMPAGNA di cui al punto 1.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 10/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

C SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA COINVOLTI NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

C.1.1 SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA

Committente SGL Multiservizi S.r.l.

Indirizzo e Telefono Via San Sebastiano 6, 37057 San Giovanni Lupatoto (VR) Tel 045 549000 Fax 045 8750594 - E-mail: [email protected]

Legale Rappresentante Roberto Sterza

Indirizzo e Telefono c/o SGL Multiservizi S.r.l.

Coordinatore per la progettazione (CSP) e Coordinatore per l’esecuzione dei lavori (CSE) Ing. Giovanni Liguori

Indirizzo e Telefono c/o Gestir Srl via dei Giacinti 14/6 41100 S. Damaso di Modena (MO) – tel 059 468707 – fax 059 468710

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 11/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

C.1.2 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

Qualifica:

Indirizzo e Tel.:

Qualifica:

Indirizzo e Tel.:

Qualifica:

Indirizzo e Tel.:

Qualifica:

Indirizzo e Tel.:

Qualifica:

Indirizzo e Tel.:

Qualifica:

Indirizzo e Tel.:

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 12/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

C.1.3 IMPRESE COINVOLTE NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

Ragione sociale della ditta

INDIRIZZO

TELEFONO E FAX

Legale rappresentante / Datore di lavoro

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Rappresentante lavoratori per la sicurezza

Responsabile Sicurezza Cantiere

Prestazione fornita

La ditta lavora in subappalto per

Ragione sociale della ditta

INDIRIZZO

TELEFONO E FAX

Legale rappresentante / Datore di lavoro

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Rappresentante lavoratori per la sicurezza

Responsabile Sicurezza Cantiere

Prestazione fornita

La ditta lavora in subappalto per

Ragione sociale della ditta

INDIRIZZO

TELEFONO E FAX

Legale rappresentante / Datore di lavoro

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Rappresentante lavoratori per la sicurezza

Responsabile Sicurezza Cantiere

Prestazione fornita

La ditta lavora in subappalto per

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 13/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

C.1.4 LAVORATORI AUTONOMI COINVOLTI NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

Nominativo

INDIRIZZO

TELEFONO E FAX

Prestazione fornita

Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa

Nominativo

INDIRIZZO

TELEFONO E FAX

Prestazione fornita

Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa

Nominativo

INDIRIZZO

TELEFONO E FAX

Prestazione fornita

Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa

Nominativo

INDIRIZZO

TELEFONO E FAX

Prestazione fornita

Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa

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C.1.5 PRINCIPALI COMPITI DI SICUREZZA DEI SOGGETTI COINVOLTI

Il Committente, o il Responsabile dei lavori, se nominato (art. 90 DLgs 81/08), ha l’obbligo di :

• Attenersi, durante le fasi di progettazione dell’opera, ai principi ed alle misure generali di tutela di cui

all’art 15 del DLgs 81/08 e prendere in considerazione il Piano di Sicurezza e Coordinamento ed il

Fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, elaborati dal Coordinatore per la Progettazione.

• nominare, contestualmente all’inizio della progettazione, il Coordinatore per la Progettazione (CSP)

nei casi in cui è prevista la presenza di più imprese, anche se non contemporanea

• nominare, prima dell’inizio dell’affidamento dei lavori, il Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori

(CSE)

• verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese affidatarie, esecutrici e dei lavoratori

autonomi, ai sensi dell’Allegato XVII del DLgs 81/08

• chiedere alle imprese esecutrici una dichiarazione sull’organico medio annuo, distinto per qualifica,

corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’INAIL, all’INPS ed alle CASSE

EDILI

• chiedere alle imprese esecutrici una dichiarazione relativa al Contratto Collettivo del Lavoro

applicato ai lavoratori dipendenti

• chiedere alle imprese esecutrici il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).

• trasmettere, prima dell’inizio dei lavori, all’Azienda Sanitaria ed alla Direzione Provinciale del Lavoro

competenti per territorio la Notifica Preliminare di cui all’art. 99 ed all’allegato XII del DLgs 81/08 e

provvedere ad inviare agli stessi Enti gli aggiornamenti nel corso dei lavori.

• Trasmettere, prima dell’inizio dei lavori, all’amministrazione concedente il DURC dell’impresa, la

Notifica Preliminare ed una dichiarazione di avvenuta verifica dell’idoneità tecnico professionale

delle imprese esecutrici.

Il Coordinatore per la Progettazione ha l’obbligo di Redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento, di cui

all’art. 100 del DLgs 81/08 in base ai contenuti dell’Allegato XV del decreto, ed il Fascicolo adattato alle

caratteristiche dell’opera, in base ai contenuti dell’Allegato XVI del decreto.

Il Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori ha l’obbligo di:

• verificare, con azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione dei contenuti del PSC da parte

delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi

• verificare l’idoneità dei Piani Operativi di Sicurezza (POS) delle imprese

• organizzare la cooperazione ed il coordinamento delle attività tra i datori di lavoro

• verificare l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il

coordinamento tra i Rappresentanti della Sicurezza (RLS) finalizzato al miglioramento della

sicurezza in cantiere

• segnalare al Committente, previa contestazione scritta, le inosservanze da parte delle imprese

esecutrici e/o dei lavoratori autonomi delle disposizioni previste agli articoli 94 (Obblighi dei lavoratori

autonomi), 95 (Misure generali di tutela), 96 (Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti)

e proporre la sospensione dei lavori.

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• sospendere, in caso di pericolo grave ed imminente, le singole lavorazioni fino alla verifica degli

avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.

I Lavoratori Autonomi hanno l’obbligo di adeguarsi alle indicazioni del Coordinatore per l’Esecuzione dei

lavori.

I Datori di Lavoro delle imprese esecutrici, durante l’esecuzione dell’opera e ciascuno per la parte di

competenza, hanno l’obbligo di:

• mantenere il cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità

• ubicare le postazioni di lavoro definendo le condizioni di accesso, di spostamento e di circolazione

• curare le condizioni di movimentazione dei vari materiali

• provvedere alla manutenzione periodica di apprestamenti ed attrezzature di lavoro, di impianti e

dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori

• delimitare le zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, soprattutto quando si tratta di materie

e sostanze pericolose

• cooperare con gli altri datori di lavoro e con i lavoratori autonomi

I Datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, hanno inoltre l’obbligo di:

• mettere a disposizione dei propri lavoratori in cantiere i servizi igienico-assistenziali (spogliatoi,

docce, wc, locali di riposo, mensa, ecc.). In mancanza di spazi sufficienti i Datori di Lavoro possono

attivare delle convenzioni con strutture idonee aperte al pubblico (bar, ristoranti, ecc.)

• predisporre la recinzione del cantiere ed indicare l’accesso con modalità chiaramente visibili ed

individuabili

• curare la disposizione o l’accatastamento dei materiali o attrezzature in modo da evitare il crollo o il

ribaltamento

• curare la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche (troppo caldo o troppo freddo) che

possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute

I Lavoratori presenti in cantiere hanno l’obbligo di attenersi alle istruzioni impartite dai propri Preposti,

Dirigenti o Datori di lavoro nonché dal Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori ed ai contenuti del Piano di

Sicurezza e Coordinamento e del Piano Operativo di Sicurezza (POS) della propria azienda.

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D DURATA PRESUNTA DEL CANTIERE

D.1.1 PRESENZA MEDIA PERSONALE IN CANTIERE

Sulla base del Cronoprogramma dei lavori è possibile fare una stima sul numero minimo, massimo e medio

di lavoratori presenti in cantiere:

numero minimo di lavoratori 2

numero massimo di lavoratori 4

valore medio 2

D.1.2 DURATA PRESUNTA DEL CANTIERE, DELLE LAVORAZIONI, DELLE FASI E SOTTOFASI

LAVORATIVE

Per la durata delle lavorazioni, delle fasi e sottofasi di lavoro si rimanda al Cronoprogramma dei lavori, dal

quale si ricava inoltre la durata complessiva presunta del cantiere:

Giorni naturali consecutivi 102

Giorni lavorativi previsti 71

POS

Ciascuna impresa, dopo aver analizzato il Cronoprogramma dei lavori, qualora non ritenesse applicabili le ipotesi di pianificazione e sovrapposizioni temporali delle attività previste, dovrà proporre nel proprio POS le modifiche che riterrà opportune, aggiungendo le relative motivazioni.

D.1.3 ENTITÀ DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI – GIORNO

Nel DLgs 81/08 art 89 comma 1 lettera g) è riportata la definizione di uomini-giorno:

UOMINI-GIORNO: Entita' presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative

prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell'opera

La stima dell’entità uomini-giorno è stata calcolata con il metodo di seguito riportato.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 17/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

Metodo basato sulla durata del cantiere

Il metodo si basa sul Cronoprogramma dei lavori.

Nota la durata del cantiere dal diagramma di Gantt, ipotizzando un numero medio di personale presente in

cantiere per tutta la durata del cantiere, si ha:

D Durata dell’opera gg lavorativi 71

E Personale medio ipotizzato U 2

R1 Valore uomini-giorno u-g 142 (D X E)

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E RELAZIONE SULL’INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZ IONE DEI RISCHI

E.1 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCH I RELATIVI AD AREA ED ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

E.1.1 LISTA DI PRE-CONTROLLO RELATIVA AGLI ELEMENTI ESSENZIALI AI FINI DELL’ANALISI DEI

RISCHI CONNESSI ALL’AREA DI CANTIERE.

Gli intervento di progetto sono in un numero rileva nte ed interessano tutto l’impianto di distribuzion e

del gas, cioè sia le condotte sia gli impianti fuor i terra. In sede di redazione di questo PSC è stata

fatta la scelta di non compilare una scheda per cia scun intervento ma di riportare all’interno di una

scheda relativa ad un CANTIERE TIPO i rischi più fr equentemente riscontrabili nel territorio di San

Giovanni Lupatoto.

In sede di esecuzione dei lavori, spetterà poi al C oordinatore per la sicurezza in Esecuzione

effettuare i sopralluoghi sul territorio, individua ndo intervento per intervento quali saranno i risch i

specifici dell’area e dell’organizzazione del canti ere, specificando le misure di prevenzione e

protezione per i lavoratori e per i non addetti ai lavori e dandone comunicazione alle imprese

esecutrici coinvolte.

Si riporta di seguito la scheda del CANTIERE TIPO, inteso come luogo di lavoro dove siano presenti

almeno lavori di scavo, rinterro e ripristino della pavimentazione stradale.

Per il metodo utilizzato nella valutazione dei rischi si rimanda al paragrafo C.1.2.3 Metodologia adottata per la valutazione dei rischi

ELEMENTO PRESENZA E TIPO/CARATTERISTICHE

CONDIZIONI

infrastrutture strade

cantiere su strada condizioni di traffico medio

RISCHI Investimento di lavoratore da parte di veicolo estraneo al cantiere: F=1, D=4, C=4 Investimento di persona estranea al cantiere: F=1, D=4, C=4 Investimento di lavoratore da parte di mezzo d’opera del cantiere: F=2, D=4, C=8 Collisione tra mezzo d’opera del cantiere ed autoveicolo esterno al cantiere: F=3, D=3, C=9

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ELEMENTO PRESENZA E

TIPO/CARATTERISTICHE CONDIZIONI

alberi

H alberi = 8 m

Alberatura su area cantiere RISCHIO Ribaltamento escavatore/trivella telescopica; F=1, D=4, C=4 Caduta materiali dall’alto; F=2, D=3, C=6

edifici con particolari esigenze di tutela

abitazioni

abitazioni limitrofe alle strade interessate dai lavori RISCHIO Investimento residente dell’edificio; F=2, D=4, C=8 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere F=2, D=4, C=8

linee aeree

linee elettriche e telefoniche aeree su pali h = 6-8 m

linea interna al cantiere Il Rischio di elettrocuzione è legato a due possibilità: - il cassone dell’autocarro durante la fase di ribaltamento urti i cavi aerei - il braccio dell’escavatore urta accidentalmente i cavi elettrici RISCHIO Elettrocuzione F=1, D=4, C=4

condutture sotterranee di servizi

Linea interrata FIBRE OTTICHE

linea interna al cantiere RISCHI Non si rilevano rischi particolari

Linea interrata FOGNATURA

Per le condotte fognarie può avvenire la rottura della condotta e l’eventuale contaminazione con agenti chimico-biologici RISCHIO Contatto con agenti chimico-biologici F=2, D=2, C=4

LINEA ELETTRICA interrata

linee interne al cantiere Per i cavi elettrici nei tratti interrati, può avvenire il contatto tra la benna e il cavo. RISCHIO Elettrocuzione F=3, D=4, C=12

Linea interrata ACQUEDOTTO

linea interna al cantiere Per le condotte dell’acqua interrate può avvenire la rottura della condotta con fuoriuscita dell’acqua in pressione e allagamento RISCHIO Nessun rischio rilevato

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ELEMENTO PRESENZA E

TIPO/CARATTERISTICHE CONDIZIONI

alberi

H alberi = 8 m

Alberatura su area cantiere RISCHIO Ribaltamento escavatore/trivella telescopica; F=1, D=4, C=4 Caduta materiali dall’alto; F=2, D=3, C=6

Linea interrata GASDOTTO

Le lavorazioni interesseranno anche le condotte interrate, esercite in 4^ specie (1,5 ≤ p ≤ 5,0 bar) oppure in 7^ specie (p<0,04 bar). Si rileva il pericolo di incendio dovuto alle possibili fughe di gas in caso di rottura del tubo in esercizio durante le fasi di scavo. RISCHI Rischio d’incendio per fuga gas F=2; D=4; C=8

viabilità Ingresso ed uscita

dall’area di cantiere

condizioni di difficoltà di accesso all’area di cantiere I mezzi d’opera in fase di ingresso e di uscita dall’area di

cantiere, specialmente gli autocarri, possono incontrare difficoltà a causa del traffico veicolare stradale presente.

RISCHI Si registrano gli stessi rischi descritti nella pre cedente

sezione “strade”

Elementi particolari

rumore polveri

RISCHI Rischio rumore, polveri, fumi F=2, D=2, C=4

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E.1.2 RISCHI PARTICOLARI PROVENIENTI DALL’ESTERNO

stato attuale / tipo I lavori si svolgeranno su strade carrabili pubbliche aperte al traffico

rischi evidenziati

Investimento di operatore con autoveicolo non addetto al cantiere RISCHIO F=2; D=4; C=8

E.1.3 RIFERIMENTI RELATIVI AI FRONTISTI

stato attuale

rischi evidenziati

E.1.4 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE POSSONO COMPORTARE PER L’AREA

CIRCOSTANTE

tipo di lavorazione

SCAVI E POSA APPARECCHIATURE ED IMPIANTI – RIPRISTINI PAVIMENTAZIONI STRADALI

rischi evidenziati

Investimento di persone non addette al cantiere RISCHIO F=2, D=3, C=6 Investimento veicolo non addetto al cantiere con mezzi d’opera RISCHIO F=2, D=2, C=4 Caduta a livello di non addetto al cantiere RISCHIO F=2, D=2, C=4 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere RISCHIO F=2, D=4, C=8 Caduta nello scavo di autoveicoli RISCHIO F=2, D=4, C=8

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E.1.5 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE SINGOLE LAVORAZIONI

E.1.5.1 Elenco delle lavorazioni

ELENCO LAVORAZIONI

1. CAMPAGNA INIZIALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRI CO CONDOTTE

ACCIAIO

2. INSTALLAZIONE IMPIANTO PROTEZIONE CATODICA

3. CONTROLLO CAVALLOTTAMENTI PRESSO GRF ESISTENTI

4. INSTALLAZIONE NUOVO GIUNTO DIELETTRICI

5. INSTALLAZIONE NUOVO PUNTO DI MISURA

6. VERIFICA E RIPRISTINO COLLEGAMENTI ELETTRICI PRE SSO GIUNTO

DIELETTRICO ESISTENTE

7. INSTALLAZIONE DI NUOVO DISPOSITIVO DI TELECONTRO LLO

8. CAMPAGNA FINALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRICO CONDOTTE ACCIAIO

9. RICERCA DI CONTATTI ACCIAIO-MASSE METALLICHE

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IDENTIFICAZIONE DI FASI E SOTTOFASI DI CIASCUNA LAV ORAZIONE

Nota L’elenco sotto riportato è lo stesso utilizzato per la realizzazione del Cronoprogramma

Lavori

1. CAMPAGNA INIZIALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRICO CONDOTTE ACCIAIO

2. INSTALLAZIONE IMPIANTO PROTEZIONE CATODICA ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale

Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere

SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI TRIVELLAZIONE POZZO PER DISPERSORE VERTICALE

POSA DISPERSORI MONTAGGIO IMPIANTO ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE

3. CONTROLLO CAVALLOTTAMENTI PRESSO GRF ESISTENTI 4. INSTALLAZIONE NUOVO GIUNTO DIELETTRICO

ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale

Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere

SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI INTERCETTAZIONE CONDOTTE E MONTAGGIO BY-PASS INSTALLAZIONE GIUNTO DIELETTRICO SMONTAGGIO INTERCETTAZIONE CONDOTTE E BY-PASS MONTAGGIO COLLEGAMENTI ELETTRICI, PALINA E MORSETTIERA RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE

5. INSTALLAZIONE NUOVO PUNTO DI MISURA ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale

Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere

SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI MONTAGGIO COLLEGAMENTI ELETTRICI, PALINA E MORSETTIERA RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE

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6. VERIFICA E RIPRISTINO COLLEGAMENTI ELETTRICI PRE SSO GIUNTO DIELETTRICO ESISTENTE CONTROLLO VISIVO DELL’ESISTENZA DEI COLLEGAMENTI ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale

Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere

SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI MONTAGGIO COLLEGAMENTI ELETTRICI, PALINA E MORSETTIERA RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE

7. INSTALLAZIONE DI NUOVO DISPOSITIVO DI TELECONTRO LLO 8. CAMPAGNA FINALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRIC O CONDOTTE ACCIAIO 9. RICERCA DI CONTATTI ACCIAIO-MASSE METALLICHE

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E.1.5.2 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relative alle singole lavorazioni

Nota

Ai sensi del DLgs 81/08 Allegato XV “Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri

temporanei e mobili” punto 2. Piano di sicurezza e coordinamento – punto 2.1.2 lettera c) il

Piano di Sicurezza e Coordinamento deve contenere una “relazione concernente

l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi in riferimento […] alle lavorazioni

interferenti ed ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle singole

imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi” .

Per poter procedere secondo quanto sopra descritto nell’”Allegato 1” viene proposta

l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi riferite alle singole lavorazioni che, lungi

dal voler entrare nell’organizzazione specifica di ciascuna impresa, mira piuttosto ad

evidenziare i pericoli che potrebbero presentarsi in caso di lavorazioni interferenti e di rischi

aggiuntivi, questi ultimi estranei alle lavorazioni stesse, che il decreto chiede appunto di

trattare.

L’organizzazione delle singole lavorazioni sia dal punto di vista procedurale che da quello

della messa in opera in sicurezza spetta all’impresa o alle imprese presenti in cantiere, le

quali poi hanno il compito di fornire un’accurata individuazione, analisi e valutazione dei

rischi delle proprie lavorazioni da allegare nei rispettivi Piani Operativi di Sicurezza (POS)

POS Il POS deve contenere un’accurata Individuazione, Analisi e Valutazione dei rischi relativamente alle lavorazioni da effettuarsi in cantiere.

E.1.5.3 Metodologia adottata per la valutazione dei rischi Il criterio adottato per la valutazione dei rischi si basa su un metodo di valutazione che si articola secondo i

seguenti punti:

1. identificazione dei rischi che possono verificarsi durante lo svolgimento di ciascuna fase o sottofase

lavorativa;

2. individuazione della frequenza (F) con cui il rischio può verificarsi;

3. quantificazione del danno (D) che può derivare dal verificarsi dell’evento rischioso;

4. calcolo della criticità (C) relativo al singolo rischio mediante la relazione C = F X D.

Le scale dei valori adottati per la frequenza F ed il danno D sono riportati nella seguente tabella:

FREQUENZA (F) DANNO (D)

Valore Descrizione Valore Descrizione

1 Improbabile 1 Lieve

2 Poco probabile 2 Medio

3 Molto probabile 3 Grave

4 Altamente probabile 4 Gravissimo

I valori della criticità C possono variare nell’intervallo 1-16.

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Per le schede relative all’“INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE SINGOLE LAVORAZIONI” vedi “ALLEGATO 1 ”

E.2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCH I RELATIVI ALLE LAVORAZIONI INTERFERENTI

E.2.1 RISCHI TRA LAVORAZIONI INTERFERENTI

Non si evidenziano particolari rischi da interferenza tra fasi e sottofasi lavorative.

E.3 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCH I RELATIVI AI RISCHI AGGIUNTIVI RISPETTO A QUELLI SPECIFICI DELL’ATTIVIT À DELLE SINGOLE IMPRESE ESECUTRICI O DEI LAVORATORI AUTONOM I

Si rimanda al paragrafo F3 - LAVORAZIONI

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E.4 MACCHINE ED ATTREZZATURE PREVISTE IN CANTIERE

ELENCO PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZATURE PREVISTE IN CANTIERE AUTOBETONIERA

AUTOCARRI O CAMION RIBALTABILI

AUTOGRU SEMOVENTE

ESCAVATORE

GRADER

PALA MECCANICA/RUSPA

RULLO COMPRESSORE

TRIVELLA CON STELO TELESCOPICO

VIBROFINITRICE PER ASFALTI

BETONIERA BICCHIERE TAGLIATUBI

COMPRESSORE MORSE

FILETTATRICE / PIEGATUBI TRAPANO

FLESSIBILE SMERIGLIATRICE

MARTELLO DEMOLITORE

ELETTR./PNEUMATICO

MOTOCOMPRESSORE

ATTREZZI MANUALI ESPLOSIMETRO

GENERATORE TIPO JENSET MACCHINA TAMPONATRICE

SALDATRICE ELETTRICA FORATUBI

VIBROCOMPATTATORE MANOGRAFO

TRANCIATRICE A DISCO

MACCHINA TAGLIA-ASFALTO A DISCO

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F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCEDURE , LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE

F.1 AREA DI CANTIERE

F.1.1 ELEMENTI SPECIFICI DIPENDENTI DALLE CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE, CON

PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA PRESENZA DI LINEE AEREE E CONDUTTURE

SOTTERRANEE

note Le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive di

questa sezione partono dall’analisi del contenuto di cui al punto D.1.1.1 Lista di pre-controllo

relativa agli elementi essenziali ai fini dell’analisi dei rischi connessi all’area di cantiere

RELATIVE ALL’AREA DEL CANTIERE TIPO in cui siano pr esenti lavori di scavo,

rinterro e ripristino della sede stradale.

F.1.1.1 Infrastrutture: Strade

stato attuale / tipo

cantiere su strada condizioni di traffico medio

rischi evidenziati

RISCHI Investimento di lavoratore da parte di veicolo estraneo al cantiere F=1, D=4, C=4 Investimento di persona estranea al cantiere F=1, D=4, C=4 Investimento di lavoratore da parte di mezzo d’opera del cantiere; F=2, D=4, C=8 Collisione tra mezzo d’opera del cantiere ed autoveicolo esterno al cantiere

F=3, D=3, C=9

procedure da attuare

L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada.

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F.1.1.2 Alberi: Alberi H 8 m

stato attuale / tipo

Alberatura su area cantiere

rischi evidenziati

RISCHIO Ribaltamento escavatore/trivella telescopica; F=1, D=4, C=4 Caduta materiali dall’alto;

F=2, D=3, C=6

procedure da attuare

Durante le lavorazioni di cantiere l’area di azione della benna dell’escavatore sarà a distanza di sufficiente per evitare l’interferenza con i rami degli alberi.

Durante le trivellazioni dei pozzi per l’installazione del dispersore verticale degli impianti di protezione catodica, la trivella sarà posta a distanza di sicurezza dai rami degli alberi.

F.1.1.3 Edifici con particolari esigenze di tutela: Abitazioni

stato attuale / tipo abitazioni limitrofe alle strade interessate dai lavori

rischi evidenziati

RISCHIO Investimento residente dell’edificio; F=2, D=4, C=8 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere F=2, D=4, C=8

procedure da attuare

L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada.

In prossimità delle abitazioni dovranno essere individuati e realizzati percorsi alternativi, anche con l’utilizzo di passerelle dotate di parapetti regolamentari. La presenza dei percorsi dovrà essere segnalata in maniera visibile con appositi cartelli fissi.

F.1.1.4 Linee aeree: Linee elettriche e telefoniche aeree su pali h = 6-8 m

stato attuale / tipo

linea interna al cantiere Il Rischio di elettrocuzione è legato a due possibilità: - il cassone dell’autocarro durante la fase di ribaltamento urti i cavi aerei

- il braccio dell’escavatore urta accidentalmente i cavi elettrici

rischi evidenziati

RISCHIO Elettrocuzione

F=1, D=4, C=4

procedure da attuare

Qualora vi sia necessità di operare in prossimità di linee aeree elettriche in tensione, vanno montati appositi schermi per la protezione laterale e, ove necessario, anche sbarramenti contro il rischio da sotto creando attraversamenti delimitati da solidi portali di adeguata altezza.

Le distanze di sicurezza minime previste per linee aeree è 5 m

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F.1.1.5 Condutture interrate di servizi: Linea interrata FOGNATURA

stato attuale / tipo

Per le condotte fognarie può avvenire la rottura della condotta e l’eventuale contaminazione con agenti chimico-biologici

rischi evidenziati

RISCHIO Contatto con agenti chimico-biologici

F=2, D=2, C=4

procedure da attuare

Prima di iniziare i lavori aprire i pozzetti d’ispezione e verificarne le quote di scorrimento. In caso di rottura delle condotte fognarie i liquami dovranno essere asportati dal fondo dello scavo prima dell’ingresso di operatori.

Per la riparazione del tubo dovranno essere indossati i seguenti DPI: guanti, occhiali, stivali, elmetto

F.1.1.6 Condutture interrate di servizi: LINEA ELETTRICA interrata

stato attuale / tipo

linee interne al cantiere Per i cavi elettrici nei tratti interrati, può avvenire il contatto tra la benna e il cavo.

rischi evidenziati

RISCHIO Elettrocuzione

F=3, D=4, C=12

procedure da attuare

Prima dell’inizio dei lavori sarà compito dell’impresa esecutrice procurarsi la cartografia delle reti presso gli enti Gestori. In ogni caso, l’operatore dell’escavatore sarà coadiuvato da un operatore a terra il quale, posto a distanza di sicurezza dal braccio del mezzo, darà indicazioni a voce in caso di presenza individuazione del cavidotto o del cassonetto di calcestruzzo.

Inoltre, in presenza di detti cavi vanno adottate opportune misure secondo i D.M. 24/11/84 e del D.M. 16 Aprile 2008

F.1.1.7 Condutture interrate di servizi: Linea interrata GASDOTTO

stato attuale / tipo

Le lavorazioni interesseranno anche le condotte interrate, esercite in 4^ specie (1,5 ≤ p ≤ 5,0 bar) oppure in 7^ specie (p<0,04 bar). Si rileva il pericolo di incendio dovuto alle possibili fughe di gas in caso di rottura del tubo in esercizio durante le fasi di scavo.

rischi evidenziati

RISCHI Rischio d’incendio per fuga gas

F=2; D=4; C=8

procedure da attuare

In caso di rottura del tubo gas e di fuga gas tutti gli addetti devono allontanarsi immediatamente dallo scavo e spegnere eventuali fiamme libere presenti.

Successivamente saranno adottate le procedure di cui alle schede di lavorazione.

F.1.1.8 Viabilità: Ingresso ed uscita dall’area di cantiere

stato attuale / tipo

condizioni di difficoltà di accesso all’area di cantiere I mezzi d’opera in fase di ingresso e di uscita dall’area di cantiere, specialmente gli autocarri, possono incontrare difficoltà a causa del traffico veicolare stradale presente

rischi evidenziati

RISCHI Si registrano gli stessi rischi descritti nella pre cedente sezione “strade”

procedure da attuare VEDI “STRADE”

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F.1.1.9 Elementi particolari: Rumore, Polveri

stato attuale / tipo

rischi evidenziati

RISCHI Rischio rumore, polveri, fumi

F=2, D=2, C=4

procedure da attuare

Le attività di cantiere dovranno svolgersi durante gli orari consentiti dal regolamento comunale. Essendo le lavorazioni in oggetto fonte di innalzamento e propagazione di nubi polverose alle aree limitrofe, le imprese esecutrici dovranno provvedere alla periodica bagnatura del terreno di scavo. Le imprese esecutrici dovranno evidenziare nel POS con quali frequenze e modalità procederanno alla bagnatura.

Le imprese esecutrici in occasione di lavori da eseguirsi in prossimità delle abitazioni avranno cura di utilizzare macchine operatrici limitatamente al periodo di utilizzo per evitare eccessive produzioni di gas di scarico che possono causare disagi per gli abitanti del luogo

F.1.2 PRESENZA DI FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE

stato attuale / tipo I lavori si svolgeranno su strade carrabili pubbliche aperte al traffico

rischi evidenziati

Investimento di operatore con autoveicolo non addetto al cantiere RISCHIO F=2; D=4; C=8

procedure da attuare

L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada. Tutti gli addetti ai lavori dovranno indossare indumenti ad alta visibilità.

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F.1.3 LAVORAZIONI DI CANTIERE CHE POSSONO COMPORTARE RISCHI PER L’AREA CIRCOSTANTE

F.1.3.1 Rischi specifici esistenti nell’area di cantiere

stato attuale / tipo

SCAVI E POSA APPARECCHIATURE ED IMPIANTI – RIPRISTINI PAVIMENTAZIONI STRADALI

rischi evidenziati

Investimento di persone non addette al cantiere RISCHIO: F=2, D=3, C=6 Investimento veicolo non addetto al cantiere con mezzi d’opera RISCHIO: F=2, D=2, C=4 Caduta a livello di non addetto al cantiere RISCHIO: F=2, D=2, C=4 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere RISCHIO: F=2, D=4, C=8 Caduta nello scavo di autoveicoli RISCHIO: F=2, D=4, C=8

procedure da attuare

L’area di cantiere dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada. Tutti gli addetti ai lavori dovranno indossare indumenti ad alta visibilità.

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F.1.3.2 Rischi specifici esistenti nell’area che dovrà ospitare il cantiere con possibilita’ di rischio per l’area circostante

rischi evidenziati

− schiacciamento, punture, ustioni dei piedi; − punture, tagli, abrasioni, ustioni alle mani; − offesa degli occhi per la proiezione di schegge o materiali, materie roventi, caustiche

corrosive; irritanti o comunque dannose; − inalazione di vapori, fumi, polveri, gas nocivi; − rumorosità ambientale; − offesa al capo per cadute di materiali dall'alto, per contatti o urti con elementi pericolosi; − rischi di folgorazione; − rischi connessi a fughe di gas; − i livelli di esposizione quotidiana personale al rumore (Lep.(d)) riferiti all'intera giornata

lavorativa di 8 ore dipendono dal luogo in cui viene aperto il cantiere e dalle macchine operatrici di proprietà dell'Impresa.

− transito di mezzi di trasporto in genere e di traffico stradale; − movimentazione di materiali con apparecchi di sollevamento e trasporto, con rischi

derivanti dai carichi sospesi; − macchine ed attrezzature con organi ed elementi in movimento, nonché con pericoli di

proiezione di particelle e materiali; − impianti ed equipaggiamenti elettrici con rischi di contatti con parti in tensione; − macchine o parti di apparecchiature a temperatura elevata; − tubazioni di alimentazione di gas infiammabili, materie e prodotti pericolosi e nocivi, aria

compressa; − fuoriuscita di liquidi e gas a pressione e/o a temperature elevate; − presenza e/o utilizzo di materie e prodotti pericolosi o nocivi (infiammabili, esplodenti,

corrosivi, irritanti, tossici, nocivi, taglienti o pungenti, a temperature pericolose); − pericoli specifici di incendio per la presenza e/o l'utilizzo di sostanze o prodotti

infiammabili; - possibilità di crollo delle pareti delle trincee di scavo in funzione della profondità dello scavo stesso e della consistenza del terreno.

procedure da attuare

L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada. In prossimità delle abitazioni dovranno essere individuati e realizzati percorsi alternativi, anche con l’utilizzo di passerelle dotate di parapetti regolamentari. La presenza dei percorsi dovrà essere segnalata in maniera visibile con appositi cartelli fissi. Tutti gli addetti ai lavori dovranno indossare indumenti ad alta visibilità.

F.1.4 MISURE DI SICUREZZA CONTRO POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO O ESPLOSIONE CONNESSI CON

LAVORAZIONI E MATERIALI PERICOLOSI UTILIZZATI IN CANTIERE

Situazioni specifiche relative a particolari lavorazioni previste

procedure da attuare Vedi Schede di lavorazione Allegato 1.

POS Tutte le imprese dovranno fornire le procedure di sicurezza particolari instaurate con riferimento alle specifiche fasi lavorative con rischio d’incendio.

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F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCED URE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE

F.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

F.2.1 DISTRIBUZIONE DEI PRINCIPALI ELEMENTI DI CANTIERE (LAY-OUT)

note L’allestimento degli elementi del lay-out di cantiere, se non diversamente concordato col

Committente, saranno a carico dell’Impresa Affidataria. Alle stesse condizioni saranno a

carico dell’Impresa Affidataria anche gli oneri per la predisposizione delle pratiche, i contatti

con gli Enti ed i costi da sostenere per l’ottenimento di permessi, forniture, allacciamenti,

occupazione del suolo pubblico, ecc. necessari per allestire il lay-out di cantiere.

I cantieri relativi agli interventi di progetto sar anno di breve durata (max 3-4 giorni).

Non sono state elaborate planimetrie di lay-out di cantiere. Si rimanda agli elaborati

del progetto esecutivo.

F.2.1.1 Recinzione di cantiere e segnalazioni L’area di cantiere sarà recintata con pannelli metallici tipo “orsogrill” di altezza 2 m, fissati a terra su basette

in calcestruzzo ed uniti tra loro con giunti metallici con collare, comprese aste di controventatura.

Eventuali aree per deposito materiali verranno transennate con opportuna rete plasticata da cantiere sorretta

da stanti in ferro, avente un’apertura per lo stoccaggio delle attrezzature ed il passaggio del personale.

F.2.1.2 Accessi all’area di cantiere e segnalazioni, Segnaletica di cantiere Per tutta la durata dei lavori le imprese esecutrici dovranno garantire:

•••• la presenza, presso entrambi i sensi di marcia della strada e a distanza idonea dall'accesso al cantiere, di

cartelli indicanti pericolo;

•••• che siano esposti i cartelli di divieto e di prescrizione

Le zone in prossimità degli scavi e delle delimitazioni di cantiere devono essere mantenute sgombre da

materiali ed attrezzature, garantendone la costante pulizia.

F.2.1.3 Indicazioni per il segnalamento del cantiere Soluzioni esecutive per il segnalamento del cantiere nel rispetto delle prescrizioni del D.Lgs. 285 del

30.04.92 "Nuovo codice della strada", del D.P.R. 610 del 19.9.96 "Regolamento di esecuzione e di

attuazione del nuovo codice della strada, e D.Lgs. sulla segnaletica di sicurezza.

POS NB: Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS la segnaletica prevista per l’opera e le proprie

lavorazioni.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 35/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

I segnali di pericolo o di indicazione da utilizzarsi per il segnalamento temporanea hanno il colore di fondo

giallo. Essi devono essere resi stabili in qualsiasi condizione stradale ed atmosferica, mediante l'utilizzo di

zavorramenti morbidi (sacchetti di sabbia): è vietato l'utilizzo di materiali rigidi (ad esempio sassi, mattoni,

ecc.) che possono costituire un pericolo per la circolazione. Nello svolgimento di lavori in pozzetti o camerette interrate, sia su

strada che su marciapiedi, occorre recintare l'area interessata

mediante apposite protezioni (barriere di recinzione).

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 36/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

Nel caso la durata del cantiere venga prolungata nelle ore notturne, oppure in caso di scarsa

visibilità (ad esempio per nebbia), le barriere di testata delle zone di lavoro ed il segnale "LAVORI"

devono essere muniti di lampade a luce fissa di colore rosso.

Le barriere sui margini longitudinali delle zone di lavoro devono essere

munite di lampade a luce fissa di colore giallo.

IN NESSUN CASO E’ AMMESSO L’UTILIZZO DI LAMPADE A FIAMMA LIBERA

(tipo lampade a gasolio)

NO!

Nell'approntamento dei segnali temporanei occorre che vi sia coerenza con la situazione in cui vengono

posti ed ovviamente ad uguale situazione deve corrispondere uguale segnalamento.

La segnaletica temporanea deve essere immediatamente rimossa al termine dei lavori temporanei, quando

è cessata la situazione di pericolo.

Nella posa di segnali temporanei occorre verificare che questi non siano in contrasto con la segnaletica

permanente: in tale situazione questi ultimi devono essere mascherati (ad esempio con sacchi neri di

plastica) ed immediatamente ripristinati al termine dei lavori.

In caso di apertura di cantieri stradali per riparazioni urgenti od altri interventi urgenti è necessario inviare un

telegramma o fax all'Ente proprietario o concessionario della strada, informandolo della necessità

dell'intervento di emergenza, indicando con precisione il luogo

(numero o nome della strada, numero civico o progressiva kilometrica, città, impresa esecutrice, recapito

telefonico responsabile, ecc.).

Nel caso di apertura di cantieri stradali per lavori programmati è necessario chiedere il preventivo nullaosta

all'ente proprietario o concessionario per :

• la manomissione del suolo pubblico;

• l'occupazione temporanea di suolo pubblico;

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 37/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

• l'interruzione parziale temporanea della viabilità.

Analoga autorizzazione deve essere richiesta all'Ente proprietario o concessionario della strada quando,

nell'istituire un senso unico alternato, a causa della lunghezza della strettoia o della non visibilità reciproca

tra le due estremità della stessa non sia possibile ricorrere al transito alternato a vista o da movieri e si rende

necessario regolare il flusso di traffico con un impianto semaforico mobile. L'Ente proprietario o

concessionario della strada ha altresì la facoltà di stabilire o modificare la durata delle varie fasi.

VISIBILITA’ DEL PERSONALE Tutto il personale che, nello svolgimento della sua attività, è esposto al traffico veicolare in modo abituale,

anche se per interventi di breve durata, deve utilizzare l'apposito indumento ad alta visibilità.

L'utilizzo dei dispositivi ad alta visibilità è obbligatorio per chiunque si trovi ad operare su strade soggette a

traffico veicolare, in tutti i momenti della giornata indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o di

visibilità

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VEICOLI OPERATIVI Sui veicoli operativi deve essere posto, sul lato posteriore un pannello a strisce bianche e rosse, integrato

dal segnale di "PASSAGGIO OBBLIGATORIO" orientato verso il lato dove il veicolo può essere superato.

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BARRIERA DI RECINZIONE PER CHIUSINI E SCHEMI DI SEGNALAMENTO STRADALE E’ l’insieme di varie barriere o transenne semplici unite a formare un quadrilatero delimitante un chiusino o

altro tipo di portello aperto.

Le transenne poste su marciapiedi o strade aperte al traffico pedonale devono essere ancorate saldamente

alla pavimentazione, ciò allo scopo di prevenire la caduta nei pozzetti, camerette o scavi di persone,

bambini, non vedenti, ecc..

La barriera di recinzione per delimitare i pozzetti aperti può anche non essere ancorata alla pavimentazione

a condizione che sia presente un addetto che vieti l'avvicinamento di terzi al luogo dell'intervento.

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ALTRI SCHEMI DI SEGNALAMENTO STRADALE

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F.2.1.4 Servizi igienico – assistenziali

TIPO PREVISIONE DI PSC

Servizi igienici

BAGNO CHIMICO Si prevede l’allestimento di n. 1 box per i servizi igienici Dimensioni minime: m 1.00 x 1.00 – Hutile = 2.00 Caratteristiche specifiche: BAGNO CHIMICO Il bagno chimico dovrà avere le seguenti caratteristiche minime di tipo costruttivo, igienico e gestionale:

− materiali di costruzione che permettono una rapida pulizia e decontaminazione

− griglie di aereazione − tetto trasparente che garantisca un sufficiente passaggio di luce − tubo di sfiato che, inserito nella vasca dei reflui, fuoriesca dal tetto, − liquidi contenenti tensioattivi ed eventualmente disinfettanti da utilizzare

per la pulizia del WC − vuotatura della vasca dei reflui da effettuarsi ogni 24/48 ore, tenendo conto

della situazione meteorologica − in occasione della vuotatura sarà effettuato un lavaggio dell’intero bagno

mediante uso di acqua sotto pressione Il bagno chimico sarà dotato almeno di:

− nr. 1 Servizio igienico (WC) − nr. 1 Lavabo dotato di acqua pulita

Infermeria

Dato il numero esiguo di lavoratori presenti contemporaneamente in cantiere non è necessario l’allestimento di un box uso infermeria.

Tuttavia ciascuna impresa mette a disposizione dei propri lavoratori una Cassetta di Pronto Soccorso

F.2.2 IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITÀ, ACQUA, GAS ED ENERGIA DI

QUALSIASI TIPO

nota Data la breve durata dei singoli cantieri stradali non sono previsti allacciamenti alle

utenze. Per quanto riguarda gli impianti elettrici e/ di protezione dalle scariche atmosferiche

e/o impianti di messa a terra saranno rispettate le indicazioni delle macchine utilizzate.

POS Il POS dovrà contenere specifiche con riferimento alle esigenze particolari

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 46/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCED URE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE

F.3 LAVORAZIONI RELATIVE A TUTTI GLI INTERVENTI DI PROGETTO

Il coordinatore per la progettazione suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, quando la complessità

dell’opera lo richiede, in sottofasi di lavoro ed effettua l’analisi dei rischi aggiuntivi , rispetto a quelli specifici

propri dell’attività delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, connessi in particolare agli elementi che

seguono.

F.3.1 RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI CIRCOLANTI NELL’AREA DI CANTIERE

Rischio: Caso ribaltamento macchine operatrici F= 2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

1) La macchina va utilizzata da addetti esperti.

2) Evitare l'uso improprio della macchina.

3) La macchina deve essere dotata di adeguata e robusta protezione del posto di guida.

4) Va garantita la stabilità del mezzo in relazione al tipo e alle caratteristiche del percorso.

5) Va verificata la stabilità del terreno prima di far accedere la macchina.

6) Le rampe di accesso allo scavo devono avere pendenza adeguata alle caratteristiche della

macchina.

7) L'autogru deve avere una targa con diagramma di portata.

8) Impedire l'uso dell'autogru in presenza di forte vento.

9) Verificare lo stato di eventuali pneumatici.

10) Gli apparecchi di sollevamento con portata superiore di 200 kg devono essere sottoposti a

verifica annuale da parte dell'USL.

11) Le funi devono essere sottoposte a verifica trimestrale, riportata su apposito modulo allegato

al libretto.

12) Va effettuato frequentemente un controllo accurato di bulloni, pulegge, tubi, attacchi, ecc..

13) Procedere a regolare manutenzione documentata, come indicato dalle case costruttrici.

Rischio: Contatto accidentale con macchine operatr ici F=2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

I passaggi e postazioni di lavoro devono essere difesi contro la caduta di materiali in relazione

all'attività lavorativa.

Per le manovre di retromarcia i conduttori delle macchine verranno coadiuvati da personale a terra.

Vietare la presenza di personale nel campo di azione della macchina.

Segnalare possibilmente i percorsi dei carrelli.

Sia le rampe, tramite le quali si accede agli scavi, che i percorsi di transito delle macchine nel

cantiere, devono avere una larghezza che superi da ogni lato la sagoma delle macchine di almeno

70 cm.

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Rischio: Contatto accidentale con organi in movime nto F=2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

Non vanno assolutamente rimossi i dispositivi di protezione applicati dalle case costruttrici.

Gli organi in movimento della macchina vanno dotati di opportune protezioni (carter).

E` vietato eseguire riparazioni su organi in movimento e tale divieto va opportunamente segnalato. Qualora

sia inevitabile, vanno adottate adeguate misure di sicurezza.

F.3.2 RISCHI E PROCEDURE DA ATTUARE DURANTE GLI SCAVI

L'obbligo di provvedere, nel corso dei lavori di sbancamento o spalancamento o splateamento, alla armatura

ed al consolidamento del terreno deve essere osservato in tutti i casi in cui si presenti il pericolo di frane o

scoscendimenti per qualsiasi causa, sia che il pericolo dipenda da fattori naturali sia che derivi da situazioni

create da opere dell'uomo, tra cui quelle realizzate durante l'esecuzione dei lavori stessi.

E` vietato costruire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le

condizioni di lavoro, si deve prevedere alle necessarie puntellature.

Ai fini della sicurezza, è indispensabile conoscere bene i terreni ed il loro modo di comportarsi sia quando

sono allo stato naturale sia quando questo è turbato da operazioni di scavo. Un limite alla stabilità

decrescente è dato dalla pendenza naturale di declivio.

Si vuole così chiamare la massima pendenza (o angolo con l'orizzontale) che una parete di qualsiasi scavo

di qualsiasi altezza può mantenere indefinitamente senza che il materiale possa scorrere verso il basso.

Essa costituisce la separazione tra limiti di stabilità e quelle di instabilità della parete.

La stabilità va intesa in senso relativo; infatti per cause naturali, ad esempio le piogge, si possono temere

frane o scoscendimenti per cui si deve provvedere o all'armatura del terreno o al suo consolidamento. Un

sistema per provvedere al consolidamento consiste nell'allontanamento delle acque mediante opportuni

drenaggi. Nell'esecuzione dei lavori non devono rimanere parti sporgenti a strapiombo.

Per scavi a sezione obbligata di notevole profondità o superiore a 150 cm si rende necessaria l'armatura a

mezzo di marciavanti costituite da tavole o pannelli prefabbricati che devono sporgere dai bordi degli scavi

almeno 30 cm.

In quest'ultimo caso i pannelli vengono calati nella trincea e collegati da puntoni idromeccanici ad

espansione autobloccante, comandati da una mano idraulica montata su gru oleodinamica, che consentono

l'armatura ed il disarmo dello scavo senza scendere in esso. Qualora si utilizzino tavole queste devono

essere di notevole spessore con le estremità appuntite e devono essere sospinti contro le pareti da riquadri

composti da longheroni e sbadacchi in modo da ottenere un carico centrato ed una buona orizzontalità.

I cigli dello scavo vanno protetti per tutto il loro sviluppo longitudinale da parapetti alti 1.00 m e tavola

fermapiede di 20 cm ben ancorata al terreno dipinti a strisce bianche e rosse.

I lavoratori che operano all'interno dello scavo devono fare uso oltre che dei comuni mezzi personali di

protezione (guanti e calzature antinfortunio), dei caschi protettivi messi a loro disposizione in strapiombo.

L'accesso al fondo scavo potrà avvenire con scale a pioli opportunamente vincolate.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 48/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

Il preposto deve vigilare costantemente su quanto messo a disposizione dei lavoratori.

Ulteriori misure di sicurezza da applicare

− Disciplinare la circolazione e la manovra dei mezzi meccanici con riferimento a quelli che saranno

presenti in cantiere.

− Indicare le pendenze che debbono essere rispettate, nei declivi degli scavi, compresa l'eventuale

armatura e puntellatura degli stessi, indicare le delimitazioni degli scavi o lo sbarramento con eventuali

parapetti nelle zone pericolose, citare i segnali di pericolo da apporre.

− Fornire avvertenze circa le misure da attuare per evitare il contatto con linee elettriche aeree sotto

tensione.

− Raccomandare l'adozione delle necessarie precauzioni d'uso delle macchine operatrici per prevenire la

rottura di cavi o condutture sotterranee (elettriche, telefoniche, gas, fognature, reti idriche, ecc..).

− Delimitare le zone di lavoro, in modo da evitare la presenza di persone nel raggio di azione

dell'escavatore e quella di operai o carichi in prossimità del ciglio degli scavi.

− Disporre l'uso di apposito copricapo per gli operai che lavorano a fondo scavo onde proteggerli dalla

caduta di materiale dall'alto, devono essere provvisti di copricapo anche gli addetti che operano anche

sotto l'azione prolungata dei raggi del sole.

− Disciplinare la circolazione e la segnaletica relativa al cantiere, attuare le eventuali misure di deviazione

del traffico, sia pedonale che veicolare o adottare appositi provvedimenti e prevedere la collocazione di

segnalazioni sia diurne che notturne.

− Dettare regole per la movimentazione dei carichi, effettuata manualmente o tramite apparecchi di

sollevamento.

F.3.3 RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO E DI CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO

PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO

Nei lavori in elevazione si adotteranno idonei mezzi atti ad evitare la caduta dei lavoratori e materiali.

Rischio: Caduta casuale del carico sollevato F=2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

I ganci per apparecchi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di chiusura dell'imbocco e

recare impressa la portata massima consentita.

I ganci e le funi devono essere contrassegnate con il nome del fabbricante e con le caratteristiche di idoneità

alle normative tecniche.

Rischio: Caduta casuale di materiale dall'alto F= 2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

Va evitato il passaggio dei carichi sospesi sopra i lavoratori durante il sollevamento e/o trasporto dei carichi.

Se tale precauzione non può essere osservata bisognerà segnalare la manovra in corso per permettere

l'allontanamento delle persone presenti nella zona interessata.

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Effettuare sollevamento di ghiaia, laterizi, ecc…soltanto con cestoni o benne metallici. E` vietato l'uso di

forche ed imbracature.

Quando l’operatore staziona con continuità sotto il raggio di azione di un mezzo di sollevamento (gru,

autogru o simili) o vicino a ponteggi, va allestito un robusto impalcato a non più di 3 m da terra.

UTILIZZO DI SCALE

Rischio: Caduta casuale di operai da scale a mano, a forbice o a elementi innestati F=2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

Le scale a mano dovranno avere sporgenza di almeno un metro oltre il piano di accesso o di campagna.

Le scale semplici portatili devono avere:

1 - all'estremità inferiore dei montanti adeguato materiale antisdrucciolo;

2 - ganci di appoggio/trattenuta antistrucciolo alle estremità superiori, per garantire stabilità alla scala. Gli

eventuali pioli in legno devono essere fissati ad incastro.

Qualora vi sia il rischio di sbandamento, le scale vanno assicurate.

Per le scale doppie è consentita una altezza massima di 5.00 m e vanno munite di catena di adeguata

resistenza o altro dispositivo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite di sicurezza.

Le scale ad elementi innestati devono rispettare le seguenti misure:

- la scala montata non deve superare i 15.00 m. Qualora vi sia necessità di superare tale

lunghezza le estremità superiori dei montanti vanno assicurate a parti fisse;

- le scale montate di lunghezza superiore a 8.00 m vanno dotate di rompitratta;

Durante lo spostamento laterale di qualsiasi tipo di scala va accertata l'assenza di addetti sulla stessa.

F.3.3.1 Presenza materiali contenenti amianto

stato attuale Si può ipotizzare la presenza di condotte dell’acquedotto esistenti e/o in esercizio che

potrebbero essere incontrate durante la realizzazione degli scavi in trincea.

Il cemento amianto è un materiale che può diventare pericoloso per la salute dei lavoratori in

caso di rottura o di polverizzazione che causa il liberarsi di microfibre che possono essere

inalate ed essere causa di tumori alle vie respiratorie.

rischi evidenziati

Inalazione fibre di cemento amianto F=1 D=4 C=4

procedure da attuare

In caso di rottura di condotta idrica interrata abbandonare immediatamente l’area, informare

l’ente Gestore dell’acquedotto, cambiarsi d’abito (gli abiti da lavoro potrebbero contenere

fibre di cemento amianto) il più velocemente possibile avendo cura di riporre gli abiti di

lavoro utilizzati in un sacchetto di polietilene e richiuderlo.

Il sacchetto contenente gli abiti va portato in discarica autorizzata al trattamento di cemento

amianto.

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F.3.4 RISCHI DI INCENDIO O ESPLOSIONE CONNESSI CON LAVORAZIONI E MATERIALI PERICOLOSI

UTILIZZATI IN CANTIERE

Rischio: Esplosione di bombole F=2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

Evitare l'esposizione prolungata delle bombole al sole.

Le bombole vanno sempre tenute in posizione verticale, in luogo apposito. Il trasporto deve avvenire con

idonei mezzi di sollevamento e carrelli.

la bombola non deve avere nessuna parte oliata, poiché olio e ossigeno generano una miscela esplosiva.

Dopo ogni utilizzo le valvole delle bombole vanno chiuse.

Verificare lo stato di manometri, riduttori, valvole, tubazioni, cannello, ecc… prima dell'utilizzo.

Non usare bombole con pressione inferiore a 1 bar (circa 1kg/cm).

E` vietato lo stoccaggio di acetilene o altrui gas in locali interrati.

Alla distanza inferiore a 5 m dai generatori di acetilene è vietato utilizzare fiamme libere.

Le manichette devono essere dotate di valvole di sicurezza contro il ritorno di fiamma.

Rischio: Incendio provocato da scintille F=3 D=4 C=12

Procedure da attuare:

In presenza di materiali e gas infiammabili, va evitato l'uso del flessibile.

POS

Tutte le imprese dovranno fornire le procedure di sicurezza che intendono adottare con riferimento alle lavorazioni ed ai prodotti che comportano rischi d’incendio o esplosione, allegando le relative schede di sicurezza.

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F.3.5 RISCHI DERIVANTI DA SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA

F.3.5.1 Misure preventive e protettive per proteggere i lavoratori da sbalzi eccessivi di

temperatura

Quando sono sottoposti a freddo o caldo eccessivi i lavoratori sono a rischio se …

• Soffrono di malattie cardiovascolari, diabete o ipertensione.

• Assumono un determinato farmaco (chiedere al proprio medico curante se esistono controindicazioni

all’assunzione del farmaco quando si lavora in ambienti molro caldi o molto freddi).

• Si trovano in precarie condizioni fisiche.

• Hanno una dieta povera (l’alimentazione deve essere ricca di sali minerali col caldo; con un buon

contenuto energetico durante il freddo).

• Sono anziani.

Misure generali di protezione da adottare contro il freddo eccessivo

• Imparare a riconoscere i segni ed i sintomi degli effetti da freddo sul corpo per aiutare il lavoratore

• Scegliere vestiti adatti per le condizioni climatiche di freddo, pioggia o vento. Vestirsi a strati per

adattarsi all’eventuale cambio della temperatura. Indossare berretto e guanti, oltre ad indumenti

intimi impermeabili (in polipropilene) che tengano lontana l’acqua dalla pelle.

• Fare frequenti pause in luoghi riparati, asciutti e caldi per permettere al corpo di riscaldarsi.

• Svolgere le attività lavorative durante i momenti più caldi della giornata.

• Evitare di affaticarsi perché l’energia è necessaria per mantenere i muscoli caldi.

• Lavorare insieme ad un compagno.

• Ingerire bevande calde e dolci. Evitare le bevande con caffeina (caffè, te o cioccolata calda) o alcool.

• Ingerire cibi caldi o alimenti con alto contenuto energetico (va benissimo un buon piatto di pasta).

Misure generali di protezione da adottare contro il caldo eccessivo

• Bere a sufficienza acqua. Un’attività fisica media o pesante richiede molti litri di acqua al giorno.

• Evitare l’assunzione di alcool.

• Indossare indumenti leggeri che non impediscano l’evaporazione del sudore.

• In caso di irradiazione solare diretta indossare un copricapo (cappello o, se obbligatorio, elmetto

antinfortunistico).

• Svolgere i lavori faticosi durante le prime ore del mattino

• Fare regolarmente delle pause, se possibile all’ombra. Rinfrescarsi durante le pause possibilmente

con acqua.

• Spalmare sulla pelle una crema solare con un fattore di protezione sufficiente.

• Portare occhiali da sole adeguati.

• Assumere cibi leggeri.

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F.3.6 RISCHI DI ELETTROCUZIONE

Rischio: Utilizzo di utensili elettrici e lampade p ortatili F=2 D=4 C=8

Procedure da attuare:

Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare le indicazioni della tensione, dell'intensità e del tipo

della corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.

Il grado di protezione meccanica minimo per tutti i componenti elettrici non deve essere inferiore a IP 65

secondo la classificazione CEI-UNEL.

Le prese a spina devono essere protette da un interruttore differenziale avente una Idn inferiore o uguale a

30 mA.

Gli organi di comando, i dispositivi e gli strumenti montati sui quadri elettrici devono portare una chiara

indicazione dei circuiti ai quali si riferiscono.

I quadri e sottoquadri elettrici di cantiere devono essere corredati di certificato rilasciato dal costruttore.

I cavi di alimentazione devono essere del tipo H073N-F, oppure del tipo equivalente, ai fini della resistenza

all'acqua e all'abrasione.

Elenco di utensili elettrici e di alcune condizioni particolari:

- lampada portatile: deve avere impugnatura isolante, deve avere parti in tensione protette,

deve avere la gabbia di protezione

- flessibile

- martello demolitore

- trapano

- saldatrice: deve avere un interruttore sul circuito primario di derivazione per le operazioni di saldatura

elettrica vanno usati mezzi isolanti e pinze porta-elettrodi protette.

In caso di utilizzo di utensili elettrici portatili in ambienti bagnati o molto umidi od a contatto con grandi

masse, gli stessi apparecchi saranno alimentati a tensione non superiore a 50 V fornita da un trasformatore

rispondente alle norme CEI 14-6 i cui avvolgimenti primario e secondario siano isolati fra loro e con il punto

mediano del secondario collegato a terra.

Per le lampade portatili utilizzate nei suddetti ambienti invece la tensione non dovrà superare i 25 V.

Tutti gli utensili elettrici portatili saranno costruiti con isolamento speciale completo (doppio isolamento o

isolamento rinforzato) recanti sull'involucro il simbolo ed il marchio dell'Istituto o Laboratorio autorizzati a

comprovare la rispondenza dell'isolamento (IMQ- Istituto del Marchio di Qualità od altri) e non dovranno

essere collegati a terra. Gli utensili di potenza superiore a 1000 W andranno collegati alla rete mediante

presa interbloccata, fornita di interruttore per permettere di inserire o disinserire la relativa spina a circuito

aperto.

Durante il loro uso così come quello di tutte le altre apparecchiature elettriche è necessario:

− non eseguire collegamenti di fortuna per la loro alimentazione; utilizzare invece prese e spine conformi

alla normativa CEI e contrassegnata dal simbolo IMQ - Istituto del Marchio di Qualità;

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− eseguire le eventuali giunzioni di prolunghe solo mediante prese e spine del tipo con blocco meccanico

antistrappo. Esse dovranno poggiare su superfici asciutte;

− usare mezzi di protezione individuale (eventualmente guanti, elmetto e scarpe antinfortunistiche) in

rapporto ai rischi specifici connessi all'ambiente ed all'attività da svolgere;

− non sollecitare il cavo di alimentazione a piegamenti di piccolo raggio, né torsione, né appoggiare il

medesimo su spigoli vivi o su materiali caldi, né lasciarlo su pavimenti imbrattati di oli o grassi. Il cavo di

alimentazione deve essere comunque a doppio isolamento;

− ridurre al minimo lo sviluppo libero del cavo, mediante l'uso di tenditori avvolgicavo.

Rischio: Contatto accidentale dei trabattelli con linee elettriche aeree F=1 D=4 C=4

Procedure da attuare:

Verificare l'eventuale presenza di linee elettriche aeree prima di iniziare le operazioni.

La distanza minima consentita dalle linee elettriche aeree è di 5 metri.

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F.3.7 RISCHIO RUMORE

Nota

È fatto obbligo a tutte le Imprese presenti in cantiere, ai sensi del Capo II articoli dal n. 187 al

n. 197 del DLgs 81/08, di eseguire la Valutazione del Rischio Rumore e l’adozione delle

relative Misure di Prevenzione e Protezione per i lavoratori.

Il risultato della valutazione del rischio rumore e le misure adottate vanno sempre inviate al

CSE all’interno del POS e devono evidenziare eventuali situazioni di rischio.

Il CSE si riserva effettuare ulteriori valutazioni o misurazioni sui livelli di rumore a cui sono

esposti i lavoratori in cantiere.

POS Il POS dovrà contenere l’esito della Valutazione del Rischio Rumore e le relative misure di prevenzione e protezione adottate.

F.3.7.1 Valutazione preventiva sul livello di esposizione rumore

Le valutazioni preventive sui livelli di esposizione al rumore del presente PSC, come richiesto al pt. 2.2.3

dell’allegato XV DLgs 81/08, sono state effettuate sulla base della letteratura tecnica ed in funzione

dell’area e dell’organizzazione del cantiere, nonché della tipologia delle lavorazioni e delle possibili

interferenze.

Per i cantieri oggetto di questo PSC si prevede che vengano superati i valori inferiori di azione,

individuati come Livello di esposizione al rumore ( LEX) = 80 dB(A) e Pressione acustica di picco

(ppeak) = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 \muPa), così come definiti all’art. 189 Dlgs 81/08.

Le misure di prevenzione e protezione sono quelle previste all’art. 192 DLgs 81/08.

Le misure specifiche saranno esercitate dalle singole imprese nei rispettivi POS.

POS Tutte le imprese dovranno indicare nel POS i livelli sonori delle macchine ed attrezzature che saranno utilizzate in cantiere

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F.3.8 RISCHIO DALL’USO DI SOSTANZE CHIMICHE

Rischio: Contatto e inalazione di sostanze dannose F=2 D=3 C=6

Procedure da attuare:

Va evitato, per quanto possibile, l'uso di sostanze cancerogene. Qualora sia inevitabile vanno garantire tutte

le misure di sicurezza atte ad abbattere il più possibile il rischio.

I lavoratori devono essere informati circa i rischi derivanti dall'esposizione agli agenti nocivi e sulle relative

misure di prevenzione.

In caso di utilizzo di sostanze nocive o lavorazioni insudicianti va praticata scrupolosa pulizia della persona.

Utilizzare idonei DPI (guanti e creme protettive, sistemi di protezione per l'apparato respiratorio, ecc…).

Nel caso in cui sia possibile la formazione di concentrazioni di gas o vapori o polveri pericolose, oltre ad una

efficace ventilazione degli ambienti vanno installati, ove possibile, indicatori e avvisatori automatici che

segnalino immediatamente il raggiungimento di concentrazioni a rischio.

Le sostanze adoperate vanno corredate da scheda tossicologica da consultare prima dell'uso per poter

adottare le adeguate misure.

I lavoratori vanno resi edotti circa:

• eventuali sostanze cancerogene utilizzate nei cicli lavorativi;

• misure da adottare per limitare il più possibile l'esposizione al rischio;

• misure igieniche;

• indumenti di protezione;

• eventuali particolari misure di prevenzione adottate in azienda.

Le sostanze tossiche, caustiche, nocive, specie se allo stato liquido e/o facilmente volatili, devono essere

custodite, salvo che al momento dell'uso, in recipienti ben chiusi, di idonea robustezza, fatti con materiale

adatto sulla base del contenuto (e regolarmente etichettati) e non devono essere accumulati nei locali di

lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per le lavorazioni.

I lavoratori esposti all'azione di sostanze e agenti nocivi, oltre che far uso di adeguati DPI, devono essere

sottoposti a visita medica periodica, come da tabelle ministeriali.

Qualora le misure di prevenzione e i mezzi di protezione collettivi non garantiscano una efficace e adeguata

protezione, devono essere utilizzati i DPI.

Il datore di lavoro (e/o i preposti), ove necessario, prescrive l'uso dei DPI e informa i lavoratori circa il

corretto suo degli stessi.

Rischio: Inalazione dei fumi delle saldature F=2 D=3 C=6

Procedure da attuare:

Lavorando in locali ristretti o con scarsa ventilazione, vanno installati sistemi di ventilazione per l'aspirazione

dei fumi derivanti dalla saldatura e l'immissione di aria nuova. Se ciò non è possibile, gli addetti vanno dotati

di apparecchi respiratori e di cintura di sicurezza collegata a funi di salvataggio tenute da personale

all'esterno.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 56/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

I lavoratori esposti all'azione di sostanze e agenti nocivi, oltre che far uso di adeguati DPI, devono essere

sottoposti a visita medica periodica, come da tabelle ministeriali.

Qualora le misure di prevenzione e i mezzi di protezione collettivi non garantiscano una efficace ed

adeguata protezione, devono essere utilizzati i DPI.

Il datore di lavoro (e/o i preposti), ove necessario, prescrive l'uso dei DPI e informa i lavoratori circa il

corretto uso degli stessi.

nota

Nel caso che le Imprese esecutrici intendano utilizzare prodotti particolari e non previsti nelle

schede di lavorazione del POS, oltre ad approntare tutte le procedure del caso per la

sicurezza dei propri lavoratori, prima dell’utilizzo devono trasmettere le schede di sicurezza

del prodotto al CSE in modo che questi possa valutare le procedure da attuare all’interno del

Cantiere in relazione ad eventuali interferenze con altri prodotti utilizzati o procedure

lavorative adottate al contempo da altre Imprese (sovrapposizioni).

POS Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS le specifiche relative alle sostanze che intende utilizzare (schede di sicurezza).

Sostanza o prodotto particolare utilizzato in cantiere e non elencato nel POS (a cura del CSE)

Prescrizioni scheda sicurezza Impresa principale

utilizzatrice Rischi di interazione con altri prodotti

o fasi operative Notificare procedura a

Imprese presenti

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 57/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

F.3.9 RISCHIO DA INALAZIONE DI POLVERI

Rischio: Inalazione di polveri F=2 D=2 C=4

Procedure da attuare:

I lavoratori hanno l'obbligo di utilizzare correttamente i DPI prescritti e messi a disposizione dal datore di

lavoro e/o preposti.

Vanno adottate misure per evitare la diffusione delle polveri prodotte dalle lavorazioni.

I lavoratori esposti all'azione di sostanze e agenti nocivi, oltre a far uso di adeguati DPI, devono essere

sottoposti a visita medica periodica, come da tabelle ministeriali.

Qualora le misure di prevenzione e i mezzi di protezione collettivi non garantiscano una efficace ed

adeguata protezione, devono essere utilizzati i DPI.

Il datore di lavoro (e/o i preposti), ove necessario, prescrive l'uso dei DPI e informa i lavoratori circa il

corretto uso degli stessi.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 58/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

F.4 ALTRE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

In relazione ai rischi precedentemente evidenziati devono essere adottate, tra l'altro, le seguenti misure di

sicurezza:

− fornitura e impiego dei seguenti mezzi di protezione: calzature antinfortunistiche adatte al rischio

specifico; guanti di protezione; occhiali protettivi o visiere; maschere respiratorie adatte al tipo di rischio;

dispositivi di protezione dell'udito (cuffie o inserti auricolari); casco di protezione; grembiule protettivo;

dispositivo anticaduta; mezzi isolanti; tuta; stivali; ghette;

− rispetto della segnaletica di sicurezza esposta negli ambienti di lavoro ed obbligo di osservare le

disposizioni e le istruzioni aziendali ai fini della protezione individuale e collettiva;

− divieto assoluto di rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza e di protezione;

− obbligo di utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione individuali;

− obbligo di utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze ed i preparati

pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza;

− divieto di compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di propria competenza,

ovvero che possano compromettere la sicurezza propria o di altre persone;

− obbligo di segnalare immediatamente al personale responsabile le eventuali deficienze dei macchinari,

delle apparecchiature, degli utensili, dei mezzi di trasporto e sollevamento, delle attrezzature;

− divieto di effettuare qualsiasi tipo di intervento, operazione o manovra su organi ed elementi in moto delle

macchine e delle attrezzature;

− divieto di fumare, usare fiamme libere o manipolare materiali incandescenti nei luoghi in cui esistono

specifici pericoli di incendio, evidenziati da appositi cartelli;

− divieto di eseguire lavori su elementi in tensione e nelle loro immediate vicinanze;

− divieto di passare con i carichi sopra i lavoratori;

− obbligo di proteggere gli scavi e le aree sottostanti i lavori che si svolgono in posizione sopraelevata;

− divieto di allontanarsi dal proprio posto di lavoro ed accedere alle zone non interessate dai lavori, senza

averne ottenuta l'autorizzazione, a meno che non esistano motivi particolari o condizioni di pericolo grave

ed immediato;

− divieto di utilizzare macchine ed attrezzature, apparecchi di sollevamento e trasporto, per i quali non si

abbia ricevuto una formazione adeguata e sufficiente in materia di sicurezza e salute;

− obbligo di utilizzare opere di consolidamento delle pareti dello scavo in funzione della profondità dello

stesso e della consistenza del terreno.

La Committente, su proposta del Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, in caso di inadempienza alle

condizioni di cui sopra, da parte della Ditta appaltatrice, si riserva, a suo insindacabile giudizio, o la

sospensione dei lavori, o l'espulsione dal cantiere di uno o più dipendenti o la rescissione del contratto di

appalto ma non perciò si assume l'obbligo di controlli e responsabilità di sorta. Il provvedimento non esclude

la facoltà di procedere successivamente a termini di legge.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 59/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

G PRESCRIZIONI OPERATIVE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI

G.1 INTERFERENZA TRA LAVORAZIONI

In fase di redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento non sono state individuate interferenze tra

lavorazioni.

Sarà compito del Coordinatore in fase di Esecuzione provvedere a risolvere le interferenze mediante riunioni

periodiche con le imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi o con propri provvedimenti.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 60/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

H MISURE DI COORDINAMENTO PER IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI E RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

nota

Ai sensi del punto 2.3.5 dell’Allegato XV “Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri

temporanei e mobili” del DLgs 81/08 “le misure di coordinamento relative all’uso comune di

apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, sono

definite analizzando il loro uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi”.

In fase di redazione di codesto PSC non si evidenzi ano particolari misure da adottare.

Si rimanda in fase esecutiva la valutazione delle reali modalità di uso comune degli elementi

di cui sopra e della effettiva necessità di emanare delle misure di coordinamento.

Lo schema di seguito riportato potrà essere utilizzato dal CSE durante lo svolgimento del

cantiere.

Compilazione a cura del CSE

DESCRIZIONE DELL’ USO COMUNE DI ATTREZZATURE/APPRESTAMENTI/ecc. MISURE DI COORDINAMENTO PREVISTE

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 61/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

I MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE, DEL COORDINAMENTO E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA DATORI DI LAVORO

I.1 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI

In riferimento a quanto previsto dall’art. 92 del DLgs 81/08 il CSE “…organizza tra i datori di lavoro, ivi

compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca

informazione…”.

Per ottemperare a tali obblighi, il CSE indice riunioni di coordinamento periodiche tra i datori di lavoro ed i

lavoratori autonomi presenti in cantiere, che hanno modo in queste occasioni di fare una reciproca

informazione.

Le Imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi hanno l’obbligo di partecipare alle riunioni di coordinamento

per la sicurezza indette dal CSE e di assolvere ai compiti definiti e concordati durante le suddette riunioni.

La convocazione alle riunioni può avvenire tramite lettera, fax, comunicazione verbale o telefonica.

Il CSE può convocare riunioni di coordinamento per la sicurezza in qualunque momento durante la

realizzazione dell’opera, previo avviso ai partecipanti secondo le modalità sopra riportate.

Le riunioni potranno essere indette, qualora necessario, anche in occasione delle visite in cantiere del CSE.

Si ricorda infine che il coordinamento delle attività di cantiere ai fini della sicurezza è un compito del CSE

che non riguarda in nessun modo gli obblighi di coordinamento di ogni impresa nei confronti dei propri

subappaltatori (imprese o lavoratori autonomi).

I.2 CONTENUTI MINIMI DEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZ ZA

Tutte le Imprese (principale, subappaltatori), prima dell’inizio dei lavori, devono presentare al CSE il proprio

Piano Operativo di Sicurezza (POS), i cui contenuti minimi, ai sensi del punto 3 Allegato XV “Contenuti

minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili” DLgs 81/08 sono riportati nell’Allegato 7 di

codesto PSC.

L’allegato contiene una check-list, denominata “Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza, che

dovrà essere compilata ed allegata a ciascun POS.

POS Il POS dovrà contenere gli elementi riportati nell’Allegato 7 – Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 62/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

I.3 GESTIONE DEI SUBAPPALTI E DEI LAVORATORI AUTONO MI

Le Imprese esecutrici che intendano avvalersi del subappalto o di lavoratori autonomi devono:

1. comunicare al CSE i nominativi delle Imprese subappaltatrici e/o lavoratori autonomi prima che

essi inizino le lavorazioni in cantiere;

2. ricordare che ai fini della sicurezza e salute dei lavoratori, le Imprese subappaltatrici sono

equiparate all’Impresa affidataria e quindi devono assolvere tutti gli obblighi generali previsti e

quelli particolari definiti in questo piano;

3. prima dell’inizio dei lavori trasmettere il presente PSC a ciascuna impresa subappaltatrice e/o

lavoratore autonomo;

4. farsi carico della raccolta di tutta la documentazione richiesta dal CSE per ciascuna Impresa

subappaltatrice e/o lavoratore autonomo;

5. attivarsi in modo che ciascuna impresa subappaltatrice predisponga il proprio POS e lo consegni al

CSE prima dell’inizio dei rispettivi lavori.

POS Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS i propri subappaltatori/lavoratori autonomi.

I.3.1 CONSULTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI PER LA SICUREZZA

Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 102 del Dlgs 81/08 Prima dell’accettazione del PSC il datore di lavoro di ciascuna Impresa esecutrice ha l’obbligo di consultare

il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e di fornirgli eventuali chiarimenti sul contenuto del

PSC. Il RLS ha facoltà di formulare proposte al riguardo che potranno essere comunicate al CSE prima

della consegna del POS o all’interno dello stesso.

POS Ciascuna Impresa deve indicare nel proprio POS le proposte di modifica del PSC, preventivamente concordate con il RLS.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 63/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

J ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE

J.1 GENERALITÀ

nota

Ciascun datore di lavoro deve designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure

incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed

immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque di gestione dell’emergenza (art.

43 DLgs 81/08).

DEROGA

Ai sensi dell’art. 104 comma 4 i datori di lavoro, quanto è previsto nei contratti di affidamento

dei lavori che il committente o il responsabile dei lavori organizzi apposito servizio di pronto

soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, sono esonerati dall’organizzarli loro

stessi.

Nei successivi paragrafi si identificano le particolarità e/o necessità specifiche del cantiere.

J.2 SERVIZI E PROCEDURE DI EMERGENZA

Squadra di gestione delle emergenze

Ciascuna impresa presente in cantiere deve garantire la presenza di almeno due

Addetti per la squadra di gestione delle emergenze (pronto soccorso, lotta antincendio

ed evacuazione).

È fatto obbligo a ciascun datore di lavoro garantire la presenza in cantiere degli addetti.

Mezzo di comunicazione per le Emergenze

Ciascuna Impresa deve mettere a disposizione un mezzo di comunicazione (telefono

cellulare , radio trasmittente, ecc.) per allertare il Servizio Sanitario Nazionale in caso di

emergenza.

Procedure di Emergenza

Le procedure di emergenza sono gestite dal DTC e garantite dalle Imprese presenti in

cantiere.

Cassetta di Pronto Soccorso

Ciascuna Impresa mette a disposizione dei propri lavoratori una Cassetta di Pronto

Soccorso, i cui contenuti minimi sono citati nell’All. 1 del Decreto n. 388 del 15/07/03 e

smi.

Tale cassetta sarà custodita nel box di cantiere ad uso ufficio (vedi tavola lay-out di

cantiere)

POS

Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS i nominativi degli Addetti per la squadra di gestione delle emergenze in cantiere , nonché il mezzo di comunicazione (telefono cellulare, ecc.) messo a disposizione in cnatiere per i propri lavoratori.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 64/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

J.3 TELEFONI UTILI

Recapiti telefonici utili:

Polizia 113

Carabinieri 112

Polizia Municipale Via San Sebastiano 4 – San Giovanni Lupatoto 045.82.90.221

Pronto Soccorso Ospedale Fracastoro – via Circonvallazione, 1 - 37047 S. Bonifacio (VR) 118

Guardia Medica Via Rovigo, 2/b Verona 045 761 4565

Vigili del Fuoco VV.F. 115

ULSS 20 – Distretto n. 2 Dipartimento di Prevenzione – via Salvo D’Acquisto 7, 37122 Verona 0534 20280

Direzione Provinciale del Lavoro Via Quirico Filopanti, 3, Verona (VR) 045 809 2711

Reperibilità servizio guasti GAS: Sgl Multiservizi Srl 800 10 75 90

Reperibilità servizio guasti ACQUA FOGNATURE: Acque Veronesi S.c.a.r.l. 800 734 300

Elettricità ENEL 803500

Coordinatore sicurezza in esecuzione (CSE) Ing. Giovanni Liguori c/o Gestir Srl 059 468707

Direttore dei lavori Ing. Giovanni Liguori c/o Gestir Srl 059 468707

Responsabile di cantiere

Capo cantiere

Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 65/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

J.4 PARTICOLARI PROCEDURE DI EMERGENZA

In caso di cantieri posizionati in zone difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso del Servizio Sanitario

Nazionale, è opportuno prevedere delle apposite procedure per la gestione delle emergenze. Tali procedure

possono consistere anche in semplici accordi presi col Servizio 118 o altro.

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 66/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

K COMPUTO DEI COSTI DELLA SICUREZZA Vedi Allegato “Computo Costi della Sicurezza”

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 67/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

L AGGIORNAMENTI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 68/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori

M ALLEGATI 1. Individuazione, Analisi e Valutazione dei Rischi relative alle singole lavorazioni

2. Computo dei Costi della Sicurezza

3. Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezz a

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, mac

-ch

ina

oper

atric

e id

raul

i-ca

, mar

tello

pne

umat

ico

o m

arte

llo id

raul

ico;

− c

ome

sopr

a;

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− v

isie

ra p

rote

ttiva

od

oc-

chia

li.

− c

ome

sopr

a;

− i

ndum

enti

ad a

lta v

isib

ili-

tà.

D.L

.VO

81/

08

NU

OV

O C

OD

ICE

DE

LLA

S

TR

AD

A

D.L

.VO

30.

04.1

992

N. 2

85;

RE

GO

LAM

EN

TO

DI

ES

EC

UZ

ION

E E

DI

AT

TU

AZ

ION

E

D.L

.VO

16.

12.1

992

N. 4

95

− c

ome

sopr

a

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

ES

EC

UZ

ION

E S

CA

VI E

RIN

TE

RR

I

Sch

ed

a:

120

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

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RO

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AN

ALI

SI

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I RIS

CH

I M

ISU

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RE

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NZ

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E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

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OR

TU

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TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− S

cavo

a m

ano;

− s

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con

mez

zi m

ecca

-ni

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− r

eint

erri

: − s

tesu

ra s

trat

o pr

otet

tivo

di s

abbi

a tu

tto a

ttorn

o al

-la

tuba

zion

e;

− r

iem

pim

ento

del

lo s

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co

n m

ater

iale

arid

o co

me

da p

resc

rizio

ni d

ell’E

nte

prop

rieta

rio d

ella

str

ada.

− E

vent

uali

inte

rfer

enze

di

cavi

ed

altr

i sot

tose

rviz

i; − t

raffi

co s

ulla

car

regg

iata

; − c

ome

sopr

a;

− p

eric

olo

deriv

ante

dal

le

mac

chin

e op

erat

rici

in

mov

imen

to;

− p

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olo

di ip

oacu

sia

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rum

ore;

− a

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lità

dello

sca

vo;

− e

vent

uali

smot

tam

enti;

− c

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sopr

a;

− i

mpi

ego

di v

ibro

cost

ipa-

tore

;

− S

incr

onia

tra

gli o

pera

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vita

re in

nesc

hi d

i gas

; − a

stan

ti im

prud

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− c

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sopr

a;

− u

sare

cor

retta

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te le

attr

ezza

ture

; − e

segu

ire le

ope

razi

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oord

inat

amen

te;

− v

erifi

care

le c

ondi

zion

i del

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e a

rmar

e se

nec

essa

rio;

− c

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a ;

− e

ffettu

are

la c

ostip

azio

ne p

er s

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− B

adile

, pic

cone

, maz

zet-

ta, s

calp

ello

; − a

ppar

ecch

io c

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sotto

-se

rviz

i; − m

acch

ine

oper

atric

i in

gene

re;

− c

amio

n;

− a

ppar

ecch

io c

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sotto

-se

rviz

i; − c

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a;

− v

ibro

cost

ipat

ore;

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− i

ndum

enti

di s

egna

lazi

o-ne

ad

alta

vis

ibili

tà s

ia

per

lavo

ro n

ottu

rno

che

diur

no.

− c

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a;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− e

stin

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a p

olve

re;

− v

isie

ra p

rote

ttiva

; − c

ome

sopr

a;

D.L

.VO

81/

08

NU

OV

O C

OD

ICE

DE

LLA

S

TR

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A

D.L

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30.

04.1

992

N.

285

RE

GO

LAM

EN

TO

DI

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EC

UZ

ION

E E

DI

AT

TU

AZ

ION

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16.1

2.19

92

N. 4

95

Dec

reto

9 G

iugn

o 19

95 in

G

.U. N

. 174

del

27

Lugl

io

1995

“D

isci

plin

are

sulle

pr

escr

izio

ni r

elat

ive

ad in

-du

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ti e

disp

ositi

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u-to

nom

i per

ren

dere

vis

ibi-

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tanz

a il

pers

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e im

pieg

ato

su s

trad

a in

co

ndiz

ioni

di s

cars

a vi

sibi

-lit

à”

− c

ome

sopr

a;

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I

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ICO

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LI

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ed

a:

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RIZ

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PE

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ND

IZIO

NI D

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NA

LIS

I DE

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CH

I M

ISU

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E E

PR

OT

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LI F

ON

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LEG

ISL.

AT

IVE

− S

caric

o m

ater

iali

man

ua-

le:

− s

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o de

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eria

le d

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mez

zo d

i tra

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to e

po-

sizi

onam

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del

lo s

tes-

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ull’a

rea

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arch

eg-

gio

mom

enta

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; − S

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o m

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iali

con

mez

zi m

ecca

nici

: − i

mbr

acat

ura

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aric

o;

− a

llont

anam

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del

per

-so

nale

add

etto

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l’im

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atur

a;

− s

olle

vam

ento

e tr

ansl

a-zi

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aric

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− d

epos

ito d

el c

aric

o.

− S

i ope

ra a

ll’es

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o ;

− p

osiz

ione

non

equ

ilibr

ata

del

corp

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− s

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vand

o un

car

ico

con

la

schi

ena

curv

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disc

hi in

ter-

vert

ebra

li ca

rtila

gino

si v

en-

gono

def

orm

ati s

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rlo;

− l

a de

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azio

ne e

l’er

rata

co

mpr

essi

one

poss

ono

cau-

sare

affe

zion

i alla

sch

iena

; − i

l sol

leva

men

to d

i pes

i leg

ge-

ri pu

ò riv

elar

si p

eric

olos

o se

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ene

effe

ttuat

o co

n il

tron

co

incl

inat

o in

ava

nti;

− l

’incl

inaz

ione

del

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co s

e ac

cent

uata

mag

gior

a il

caric

o de

i mus

coli

dors

ali c

on r

isch

i di

lesi

oni i

nter

vert

ebra

li;

− d

iffer

enza

di q

uota

tra

il pi

a-no

orig

inar

io d

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aric

o e

quel

lo d

ello

sca

rico;

− s

i ope

ra a

ll’es

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o;

− p

ossi

bili

schi

acci

amen

ti tr

a il

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o e

il m

ezzo

di i

mbr

a-ca

ggio

; − s

pigo

li ta

glie

nti,

sbav

atur

e de

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eria

le d

a im

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are;

− c

aric

o no

n eq

uilib

rato

; − v

aria

zion

e po

sizi

one

caric

o du

rant

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spo

stam

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; − f

uoriu

scita

del

le fu

ni e

cat

ene

che

imbr

acan

o il

caric

o.

− m

ovim

enta

re c

aric

hi n

on s

uper

iori

a 30

KG

. se

da s

oli;

− p

rima

di in

izia

re lo

sca

rico

dei c

aric

hi

− v

erifi

care

sem

pre

che

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sto

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voro

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erco

r-re

nza

sian

o pu

lite,

ord

inat

e e

sgom

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− a

dotta

re c

orre

tta te

cnic

a pe

r ev

itare

lesi

oni a

lla s

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na :

− i

l tro

nco

deve

ess

ere

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to;

− l

a sc

hien

a in

pos

izio

ne d

iritta

; − i

l pes

o da

sol

leva

re a

vvic

inat

o al

cor

po;

− p

osiz

ione

ape

rta

e sa

lda

dei p

iedi

; − p

resa

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ura

del c

aric

o;

− m

ovim

enti

grad

uali

e se

nza

scos

se;

− n

on s

i deb

bono

com

pier

e to

rsio

ni a

ccen

tuat

e co

n la

co-

lonn

a ve

rteb

rale

; − l

o sp

osta

men

to a

spa

lla d

i sac

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cass

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iali

solid

i, de

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sser

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fettu

ato

tene

ndo

il co

rpo

in p

osiz

ione

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t-ta

; − i

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o sc

aric

ato

a br

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a va

ben

dis

trib

uito

in m

odo

sim

met

rico

ed e

quili

brat

o;

− a

llont

anar

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i in

mod

o d

a ev

itare

pos

sibi

li sc

hiac

-ci

amen

ti tr

a il

caric

o e

il m

ezzo

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mbr

acag

gio

quan

do

ques

to v

iene

mes

so in

tens

ione

; − v

erifi

ca e

quili

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ura

del c

aric

o;

− v

erifi

ca c

ompa

tibili

tà tr

a pe

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el c

aric

o da

sol

leva

re e

po

rtat

a de

l mez

zo d

i sol

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men

to;

− m

ante

nere

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cace

il d

ispo

sitiv

o di

chi

usur

a de

l gan

cio;

− n

on a

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dona

re il

mez

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i sol

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to c

on il

car

ico

sosp

eso.

− a

utoc

arro

con

eve

ntua

le

pian

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sca

rico;

− v

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se;

− p

inze

mag

netic

he;

− m

orse

tti;

− t

enag

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− c

ingh

ie;

− g

iogh

i por

tant

i; − p

orta

ntin

e a

bret

elle

; − t

appe

ti sc

orre

voli;

− a

utoc

arro

mun

ito d

i mez

-zi

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olle

vam

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; − a

utog

rù;

− m

ulet

to;

− b

rach

e di

funi

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anap

a e

di a

ccia

io,

brac

he d

i ca

tene

e g

anci

.

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i (1

);

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− g

rem

biul

e o

petto

rali

(2)

(1)

Per

man

eggi

are

ogge

tti

o ca

richi

con

spi

goli

ta-

glie

nti,

pung

enti

o ad

ele

va-

ta te

mpe

ratu

ra fa

re u

so d

i gu

anti

prot

ettiv

i app

ropr

iati;

(2

) S

caric

ando

sos

tanz

e co

rros

ive

o m

ater

iali

ad

elev

ata

tem

pera

tura

occ

or-

re u

sare

gre

mbi

uli,

petto

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o pr

otez

ioni

spe

cific

he d

el

corp

o.

− c

ome

sopr

a;

D.L

.VO

81/

08

Page 73: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

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O E

MO

VIM

EN

TA

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MA

NU

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a:

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RIZ

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I O

PE

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TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

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RO

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ALI

SI

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I RIS

CH

I M

ISU

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E E

PR

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EZ

ION

E

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I E

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TI

LEG

ISL.

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IVE

− T

rasp

orto

man

uale

del

m

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iale

per

imm

agaz

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nam

ento

o p

er im

pieg

o de

llo s

tess

o;

− S

i ope

ra a

ll’es

tern

o ;

− p

osiz

ione

non

equ

ilibr

ata

del c

orpo

; − s

olle

vand

o un

car

ico

con

la s

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na c

urva

, i d

isch

i in

terv

erte

bral

i car

tilag

i-no

si v

engo

no d

efor

mat

i su

ll’or

lo;

− l

a de

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azio

ne e

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rata

co

mpr

essi

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poss

ono

caus

are

affe

zion

i alla

sc

hien

a ;

− i

l sol

leva

men

to d

i pes

i le

gger

i può

riv

elar

si p

eri-

colo

so s

e vi

ene

effe

ttua-

to c

on il

tron

co in

clin

ato

in a

vant

i; − l

’incl

inaz

ione

del

tron

co

se a

ccen

tuat

a m

aggi

ora

il ca

rico

dei m

usco

li do

r-sa

li co

n ris

chi d

i les

ioni

in

terv

erte

bral

i;

− m

ovim

enta

re c

aric

hi n

on s

uper

iori

a 30

KG

. se

da s

oli;

− v

erifi

care

sem

pre

che

il po

sto

di la

voro

e le

vie

di p

erco

r-re

nza

sian

o pu

lite,

ord

inat

e e

sgom

bre;

− a

dotta

re c

orre

tta te

cnic

a pe

r ev

itare

lesi

oni a

lla s

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na :

− i

l tro

nco

deve

ess

ere

eret

to;

− l

a sc

hien

a in

pos

izio

ne d

iritta

; − i

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o da

sol

leva

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vvic

inat

o al

cor

po;

− p

osiz

ione

ape

rta

e sa

lda

dei p

iedi

; − p

resa

sic

ura

del c

aric

o;

− m

ovim

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grad

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e se

nza

scos

se;

− n

on s

i deb

bono

com

pier

e to

rsio

ni a

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tuat

e co

n la

col

on-

na v

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bral

e;

− l

o sp

osta

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to a

spa

lla d

i sac

chi,

cass

e, m

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solid

i, de

ve e

sser

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fettu

ato

tene

ndo

il co

rpo

in p

osiz

ione

ere

tta;

− i

l pes

o sc

aric

ato

a br

acci

a va

ben

dis

trib

uito

in m

odo

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etric

o ed

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ato;

− i

l car

ico

deve

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posi

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ato

in m

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da e

vita

re il

rib

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tam

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del

mez

zo e

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mat

eria

le p

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ifetto

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quili

brio

; − d

uran

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spo

stam

ento

dev

e es

sere

pre

stat

a la

mas

sim

a at

tenz

ione

per

evi

tare

urt

i o c

ollis

ioni

con

tro

altr

e pe

rson

e o

mez

zi in

tran

sito

; − n

el tr

aspo

rto

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ombo

le d

i gas

com

pres

so s

i dev

ono

usar

e gl

i app

ositi

car

relli

dot

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i cat

enel

le d

i sta

ffagg

io;

− l

’uso

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arre

lli a

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o, c

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uote

piv

otta

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eve

esse

re

limita

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a pa

vim

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e pr

iva

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sper

ità ;

− P

er m

aneg

giar

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getti

o c

aric

hi c

on s

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li ta

glie

nti,

pun-

gent

i o a

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evat

a te

mpe

ratu

ra fa

re u

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rote

ttivi

ap

prop

riati;

− T

rasp

orta

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sost

anze

cor

rosi

ve o

mat

eria

li ad

ele

vata

te

mpe

ratu

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ccor

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sare

gre

mbi

uli,

petto

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o pr

otez

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sp

ecifi

che

del c

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.

− v

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se;

− p

inze

mag

netic

he;

− m

orse

tti;

− t

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− c

ingh

ie;

− g

iogh

i por

tant

i; − p

orta

ntin

e a

bret

elle

; − t

appe

ti sc

orre

voli;

− c

arre

lli, c

arrio

le;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i (1

);

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− g

rem

biul

e o

petto

rali

(2)

D.L

.VO

81/

08

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S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

TR

AS

PO

RT

O E

MO

VIM

EN

TA

ZIO

NE

MA

TE

RIA

LE

CO

N M

EZ

ZI M

EC

CA

NIC

I

Sch

ed

a:

90

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

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ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− T

rasp

orto

e m

ovim

enta

-zi

one

mat

eria

li co

n m

ezzi

m

ecca

nici

: − i

mbr

acat

ura

del c

aric

o;

− a

llont

anam

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del

per

-so

nale

add

etto

al

l’im

brac

atur

a;

− s

olle

vam

ento

e tr

ansl

a-zi

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del c

aric

o;

− s

i ope

ra a

ll’es

tern

o;

− p

ossi

bili

schi

acci

amen

ti tr

a il

caric

o e

il m

ezzo

di

imbr

acag

gio;

− s

pigo

li ta

glie

nti,

sbav

atu-

re d

el m

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iale

da

im-

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are;

− c

aric

o no

n eq

uilib

rato

; − v

aria

zion

e po

sizi

one

ca-

rico

dura

nte

lo s

post

a-m

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; − f

uoriu

scita

del

le fu

ni e

ca

tene

che

imbr

acan

o il

caric

o;

− a

llont

anar

e le

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i in

mod

o d

a ev

itare

pos

sibi

li sc

hiac

-ci

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ti tr

a il

caric

o e

il m

ezzo

di i

mbr

acag

gio

quan

do

ques

to v

iene

mes

so in

tens

ione

; − v

erifi

ca e

quili

brat

ura

del c

aric

o;

− v

erifi

ca c

ompa

tibili

tà tr

a pe

so d

el c

aric

o da

sol

leva

re e

por

-ta

ta d

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ezzo

di s

olle

vam

ento

; − m

ante

nere

effi

cace

il d

ispo

sitiv

o di

chi

usur

a de

l gan

cio;

− n

on a

bban

dona

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mez

zo d

i sol

leva

men

to c

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ico

sosp

eso;

− d

uran

te g

li sp

osta

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ti co

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richi

sos

pesi

man

tene

re il

ca

rico

all’a

ltezz

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inim

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lo;

− e

vita

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i far

osc

illar

e il

caric

o;

− n

on p

erm

ette

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sta

zion

amen

to d

i per

sone

nel

rag

gio

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ovra

del

l’aut

ogrù

; − p

er e

ffettu

are

il so

lleva

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to s

i dev

e po

sizi

onar

e l’a

ppar

ecch

io s

ulla

per

pend

icol

are

del c

aric

o;

− è

vie

tato

sal

ire s

ui m

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iali

acca

tast

ati,

cont

enito

ri, s

caffa

li o

altr

i mez

zi d

i for

tuna

per

com

pier

e op

eraz

ioni

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ggan

cio

o sg

anci

o, o

ppur

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r co

ntro

llare

i pa

rtic

olar

i in

giac

enza

; − i

car

ichi

dev

ono

esse

re d

epos

itati

nelle

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e pr

esta

bilit

e e

non

devo

no c

ostit

uire

intr

alci

o al

la c

ircol

azio

ne e

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pas

-sa

ggio

; − i

mat

eria

li sf

usi o

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sac

chi,

balle

, bob

ine,

car

toni

, tub

i, ec

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evon

o es

sere

dis

post

i a p

iram

ide

con

arre

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enti

grad

uali

in m

odo

da g

aran

tire

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unqu

e la

sta

bilit

à de

ll’im

pila

men

to.

− a

utoc

arro

mun

ito d

i mez

-zi

di s

olle

vam

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; − a

utog

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− m

ulet

to;

− b

rach

e di

funi

di c

anap

a e

di a

ccia

io,

brac

he d

i ca

tene

e g

anci

.

− E

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che,

D.L

.VO

81/

08

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

OP

ER

AZ

ION

I CO

N T

AG

LIA

TU

BI

Sch

ed

a:

10

DE

SC

RIZ

ION

E

FA

SI O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− O

pera

zion

i man

uali

con

tagl

iatu

bi:

− P

er

lo

più

si

oper

a su

ba

nco

di la

voro

per

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ea-

lizza

zion

e di

ass

embl

aggi

o

min

uter

ie p

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anut

en-

zion

i;

− p

osiz

ione

cor

retta

deg

li ad

detti

; − c

oord

inam

ento

tra

gli a

ddet

ti;

− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − i

l pez

zo d

a ta

glia

re v

a fis

sato

in m

odo

che

vibr

i il m

eno

pos-

sibi

le;

− v

erifi

care

l’in

tegr

ità d

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par

ti ro

tant

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tagl

iatu

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− a

ccer

tars

i prim

a di

iniz

iare

il ta

glio

che

lo s

pazi

o di

lavo

ro s

ia

suffi

cien

te p

er c

onse

ntire

la c

ompl

eta

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ovra

bilit

à de

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glia

tubi

ste

sso;

− t

aglia

tubi

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uale

; − m

orsa

;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

D.L

.VO

81/

08

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

OP

ER

AZ

ION

I CO

N M

OR

SE

Sch

ed

a:

20

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− O

pera

zion

i man

uali

con

: m

orse

da

banc

o e/

o ca

-va

lletto

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pio

nier

; − s

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ella

tura

e/o

lim

atur

a de

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zo;

− P

er lo

più

si o

pera

su

ba

nco

di la

voro

per

la

real

izza

zion

e di

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em-

blag

gi o

min

uter

ie p

er

man

uten

zion

i ;

− m

ovim

enta

zion

e m

anua

-le

di c

aric

hi;

− p

osiz

ione

cor

retta

deg

li ad

detti

; − c

oord

inam

ento

tra

gli a

ddet

ti;

− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − p

rest

are

atte

nzio

ne n

elle

ope

razi

oni d

i fis

sagg

io d

el p

ezzo

al

la m

orsa

; − a

ccer

tars

i del

lla b

uona

pre

sa d

el p

ezzo

; − i

mm

anic

are

in m

odo

corr

etto

le li

me;

− p

er to

glie

re il

man

ico

senz

a pe

ricol

o, m

ette

re la

lim

a tr

a le

ga

nasc

e se

mic

hius

e de

lla m

orsa

, est

raen

dolo

poi

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trap

-pi

;

− m

orsa

; − l

ima;

− s

calp

ello

; − m

arte

llo;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

D.L

.VO

81/

08

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

OP

ER

AZ

ION

I CO

N T

RA

PA

NO

Sch

ed

a:

30

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− O

pera

zion

i man

uali

con

:

trap

ano

port

atile

e tr

a-pa

no a

col

onna

; − s

i pro

vved

e a

fissa

re il

pe

zzo

su a

ppos

ita m

or-

sa;

− p

osiz

iona

men

to e

fiss

ag-

gio

della

pun

ta;

− f

orat

ura;

− p

uliz

ia e

sba

vatu

ra;

− S

i ope

ra in

offi

cina

in

pied

i per

la r

ealiz

zazi

one

di m

anut

enzi

oni ;

− p

roie

zion

e di

sch

egge

; − r

umor

osità

;

− p

osiz

ione

cor

retta

deg

li ad

detti

; − c

oord

inam

ento

tra

gli a

ddet

ti;

− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − i

l pez

zo d

a fo

rare

va

sem

pre

fissa

to in

mod

o co

rret

to ;

− i

trat

ti te

rmin

ali d

elle

man

iche

deg

li in

dum

enti

di p

rote

zion

e de

vono

ess

ere

racc

olti

con

elas

tico

per

evita

re l’

agga

ncio

co

n le

par

ti in

mov

imen

to;

− è

vie

tato

com

pier

e su

org

ani i

n m

oto

oper

azio

ni d

i rip

ara-

zion

e, r

egis

traz

ione

, pul

izia

e in

gras

sagg

io;

− i

pez

zi d

a fo

rare

al t

rapa

no, c

he p

osso

no e

sser

e tr

asci

nati

in r

otaz

ione

dal

la p

unta

del

l’ute

nsile

, dev

ono

esse

re tr

atte

-nu

ti m

edia

nte

mor

setti

od

altr

i mez

zi a

ppro

pria

ti;

i tra

pani

ele

ttric

i por

tatil

i dev

ono

esse

re u

tiliz

zati

se

dota

ti di

id

oneo

col

lega

men

to a

ll’im

pian

to d

i ter

ra o

pro

vvis

ti di

isol

a-m

ento

sup

plem

enta

re d

i sic

urez

za fr

a le

par

ti in

tern

e in

ten-

sion

e e

l’inv

oluc

ro e

ster

no e

dev

ono

ripor

tare

in m

odo

inde

le-

bile

l’ap

posi

to m

arch

io;

− t

rapa

no

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− p

rote

ttori

acus

tici;

D.L

.VO

81/

08

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

OP

ER

AZ

ION

I CO

N S

EG

HE

TT

O

Sch

ed

a:

40

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− O

pera

zion

i man

uali

con

: s

eghe

tto;

− s

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tto a

ltern

ativ

o, a

na

stro

e/o

a d

isco

;

− P

er lo

più

si o

pera

su

ba

nco

di la

voro

per

la

real

izza

zion

e di

ass

em-

blag

gi o

min

uter

ie p

er

man

uten

zion

i ;

− r

umor

osità

;

− p

osiz

ione

cor

retta

deg

li ad

detti

; − c

oord

inam

ento

tra

gli a

ddet

ti;

− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − n

elle

ope

razi

oni d

i tag

lio c

on s

eghe

tto la

lam

a de

ve e

sser

e be

n fis

sata

al t

elai

o;

− p

rima

di in

izia

re il

tagl

io è

opp

ortu

no te

nere

il s

eghe

tto le

g-ge

rmen

te in

clin

ato;

− i

l pez

zo d

a ta

glia

re v

a fis

sato

in m

odo

che

vibr

i il m

eno

poss

ibile

; − d

opo

qual

sias

i int

erve

nto

su a

ppar

ecch

iatu

re e

mac

chin

e è

indi

spen

sabi

le r

ipris

tinar

e co

n sc

rupo

lo le

con

dizi

oni p

ree-

sist

enti

e la

funz

iona

lità

dell’

impi

anto

ele

ttric

o ai

fini

del

la

sicu

rezz

a ;

− n

ell’i

mpi

ego

di s

eghe

tto a

ltern

ativ

o, a

nas

tro

e/o

a di

sco

il pe

zzo

da ta

glia

re d

eve

esse

re fi

ssat

o in

mod

o co

rret

to;

− s

eghe

tto m

anua

le;

− s

eghe

tto a

ltern

ativ

o;

− s

eghe

tto a

nas

tro;

− s

eghe

tto a

dis

co;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− p

rote

ttori

acus

tici;

D.L

.VO

81/

08

Page 79: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

OP

ER

AZ

ION

I CO

N S

ME

RIG

LIA

TR

ICE

Sch

ed

a:

50

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

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AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− O

pera

zion

i man

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con

: s

mer

iglia

tric

e po

rtat

ile;

− P

er lo

più

si o

pera

su

ba

nco

di la

voro

per

la

real

izza

zion

e di

ass

em-

blag

gi o

min

uter

ie p

er

man

uten

zion

i ;

− p

roie

zion

e di

sch

egge

; − r

umor

osità

;

− p

osiz

ione

cor

retta

deg

li ad

detti

; − c

oord

inam

ento

tra

gli a

ddet

ti;

− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − i

l pez

zo d

a sm

erig

liare

va

fissa

to in

mod

o ch

e co

rret

to e

st

abile

; − l

e sm

erig

liatr

ici e

lettr

iche

por

tatil

i dev

ono

esse

re u

tiliz

zate

se

dot

ate

di id

oneo

col

lega

men

to a

ll’im

pian

to d

i ter

ra o

pr

ovvi

ste

di is

olam

ento

sup

plem

enta

re d

i sic

urez

za fr

a le

pa

rti i

nter

ne in

tens

ione

e l’

invo

lucr

o es

tern

o e

devo

no r

i-po

rtar

e in

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o in

dele

bile

l’ap

posi

to m

arch

io;

− a

ccer

tars

i del

l’ido

neità

dei

dis

chi a

bras

ivi e

/o d

a ta

glio

;

− S

mer

iglia

tric

e po

rtat

ile ;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

;

D.L

.VO

81/

08

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S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

DE

CA

PA

GG

IO E

VE

RN

ICIA

TU

RA

Sch

ed

a:

60

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

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INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− C

ontr

ollo

del

la s

uper

ficie

da

ver

nici

are;

− r

asch

iatu

ra;

− a

spor

tazi

one

della

vec

-ch

ia v

erni

ciat

ura

o ru

ggi-

ne c

on li

quid

o de

capp

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te;

− a

sciu

gatu

ra e

ver

nici

atu-

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− S

i ope

ra in

pie

di p

er e

se-

cuzi

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di li

mita

ti la

vori

di m

anut

enzi

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; − c

onta

tto d

elle

vie

res

pira

-to

rie c

on s

olve

nti e

ver

-ni

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− p

rese

nza

di p

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ri ne

lle

fasi

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ulitu

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ras

c-ch

iatu

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nici

atur

a;

− P

osiz

ione

cor

retta

deg

li − a

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ti;

− c

oord

inam

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tra

gli a

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− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − l

e op

eraz

ioni

di v

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ura

a sp

ruzz

o do

vran

no a

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ire

unic

amen

te n

elle

app

osite

cab

ine;

− S

pazz

ola;

− r

asch

ietto

; − p

enne

lli;

− c

ompr

esso

re d

’aria

; − p

isto

la s

pruz

zatr

ice;

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anic

hette

di c

olle

ga-

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to;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − s

emim

asch

era

a fil

tro;

D.L

.VO

81/

08

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S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

IMP

IEG

O D

I AT

TR

EZ

ZA

TU

RA

MIN

UT

A

Sch

ed

a:

70

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

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CH

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OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− S

i pro

cede

all’

uso

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chia

vi p

er s

erra

ggio

bul

-lo

ni, l

imat

ura

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ezzi

da

retti

ficar

e, r

addr

izza

tura

di

sup

erfic

i o p

ezzi

con

in

cudi

ne e

mar

tello

;

− S

i ope

ra in

pie

di p

er e

se-

cuzi

one

di li

mita

ti la

vori

di m

anut

enzi

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; − r

umor

osità

;

− P

osiz

ione

cor

retta

deg

li − a

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ti;

− c

oord

inam

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tra

gli a

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ti;

− u

sare

cor

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men

te le

attr

ezza

ture

; − P

er e

vita

re s

civo

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enti

delle

chi

avi a

ccer

tars

i che

l’a

pert

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ste

sse

corr

ispo

nda

esat

tam

ente

alla

gra

n-de

zza

della

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o d

ado;

− t

ener

e se

mpr

e la

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ave

ad a

ngol

o re

tto r

ispe

tto a

ll’as

se

della

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; − r

ipor

re le

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ezza

ture

min

ute,

dop

o l’u

so, r

ipul

ite a

l lor

o po

sto;

− p

rima

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izia

re l’

uso

delle

attr

ezza

ture

min

ute

cont

rolla

re

il.lo

ro s

tato

;

− B

anco

; − m

orsa

; − c

hiav

i in

gene

re;

− m

arte

llo;

− l

ime;

− s

calp

elli;

− c

alib

ro;

− m

etro

; − s

quad

ra;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− p

rote

ttori

acus

tici;

D.L

.VO

81/

08

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CH

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AZ

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I

SC

OV

OL

AT

UR

A E

SO

FF

IAG

GIO

TU

BO

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ed

a:

130

DE

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RIZ

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E F

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I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

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SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

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DI P

RE

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NZ

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E E

PR

OT

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ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− C

ontr

ollo

, di e

vent

uali

detr

iti a

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gget

ti es

tra-

nei a

ll’in

tern

o de

i tub

i; − i

mm

issi

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di u

no s

covo

-lo

per

la p

uliz

ia in

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a;

− s

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ggio

con

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com

-pr

essa

imm

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da

una

test

ata

per

aspo

rtar

e il

pulv

isco

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imas

to;

− S

i ope

ra a

ll’es

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o;

− p

ossi

bile

pre

senz

a di

nu-

vole

lim

itate

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olve

ri ne

lle fa

si d

i sof

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io;

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osiz

ione

cor

retta

del

l’ope

rato

re ;

− l

’uso

del

lo s

covo

lo c

on la

pro

lung

a si

dev

e po

sizi

onar

e co

r-re

ttam

ente

; − p

er q

uant

o at

tiene

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ovim

enta

zion

e de

i tub

i atte

ners

i a

quan

to in

dica

to in

SB

-090

e S

B-1

00;

− l

o sv

ilupp

o di

pol

veri,

nel

la fa

se d

i sof

fiagg

io, d

eve

esse

re

cont

enut

o in

umid

endo

le p

olve

ri st

esse

pro

vved

endo

allo

po

sa s

ulla

test

ata

di u

scita

del

la tu

bazi

one

di u

no s

trac

cio

imbe

vuto

di a

cqua

; − n

elle

fasi

di s

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ggio

gli

oper

ator

i dov

rann

o in

doss

are

i di-

spos

itivi

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zion

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divi

dual

e (

tuta

mon

ouso

in ty

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m

asch

erin

a an

tipol

vere

, occ

hial

i o v

isie

re p

rote

ttive

, pro

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tori

acus

tici;

− a

llont

anar

e gl

i ast

anti

; − c

oord

inam

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tra

gli a

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ti;

− g

rù o

car

rello

ele

vato

re

per

la m

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enta

zion

e de

i tub

i; − s

covo

li e

prol

ungh

e di

va

rie m

isur

e;

− c

ompr

esso

re d

’aria

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oppo

rtun

a ca

paci

tà c

on

rela

tive

man

iche

tte e

ra

ccor

di;

− b

rach

e di

funi

di c

anap

a e

di a

ccia

io;

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− s

carp

e an

tinfo

rtun

istic

he;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− t

uta

mon

ouso

in ty

vek;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − o

cchi

ali o

vis

iere

pro

tet-

tive;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

MA

UN

I-C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

198

7

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

SA

LD

AT

UR

A E

LE

TT

RIC

A A

D A

RC

O

Sch

ed

a:

160

D

ES

CR

IZIO

NE

F

AS

I OP

ER

AT

IVE

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

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I RIS

CH

I M

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DI P

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ME

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I E

D.P

.I.

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INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− M

olat

ura

degl

i es

trem

i da

sald

are

per

prep

araz

ione

le

mbi

, con

sm

eri-

glia

tric

e;

− s

alda

tura

ele

ttric

a co

n el

ettr

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ive-

stiti

(ci

tofle

x e

cito

-ba

sico

);

− A

spor

tazi

one

sco-

rie d

opo

ogni

pas

-sa

ta d

i sal

datu

ra

med

iant

e m

arte

lli-

na e

mol

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− P

roie

zion

e di

sch

egge

; − r

ottu

ra d

isco

del

la s

mer

i-gl

iatr

ice;

− r

umor

osità

; − r

adia

zion

i ultr

avio

lette

(a

rco)

; − i

nfra

ross

e ba

gno

a 15

00

°C;

− r

umor

osità

; − u

stio

ni;

− p

roie

zion

i sco

rie in

can-

desc

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− e

vent

uale

dife

tto e

ffi-

cien

za d

i: pi

nza,

mor

setti

m

assa

, cav

i cab

lagg

io,

mot

osal

datr

ici;

− P

roie

zion

e di

sco

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sc

hegg

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ottu

ra d

isco

mol

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− P

rote

zion

e de

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stan

ti no

n op

erat

ori;

− p

rote

zion

e in

divi

dual

e de

ll’op

erat

ore;

− c

ontr

ollo

effi

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za d

isco

(da

ta s

cade

nza)

; − v

erifi

ca n

umer

o gi

ri de

scrit

to d

al d

isco

infe

riore

o u

gual

e al

nu

mer

o gi

ri m

otor

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− i

mpi

ego

di d

isco

opp

ortu

no;

− c

uffia

di s

icur

ezza

mol

a;

− p

rovv

edim

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anti

rum

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− v

erifi

ca c

ondi

zion

i cav

i e c

abla

ggio

; − o

pera

re n

el r

ispe

tto d

el p

erso

nale

vic

ino;

− u

tiliz

zo u

tens

ile e

lettr

ico

a 48

vol

t c.c

. − g

li as

tant

i non

ope

rato

ri de

vono

oss

erva

re d

ista

nza

di s

icu-

rezz

a;

− u

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zo c

orre

do a

ntin

fort

unis

tico;

− r

egol

azio

ne c

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nte

e te

nsio

ne a

sco

po n

on p

erfo

rativ

o de

l tub

o;

− m

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a te

rra

grup

po g

ener

ator

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− c

ontr

ollo

effi

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ttrez

zatu

re;

− d

uran

te la

sos

tituz

ione

e la

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viva

tura

deg

li el

ettr

odi m

et-

tere

la s

alda

tric

e in

con

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oni d

i sic

urez

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− l

a sa

ldat

rice

deve

ess

ere

utili

zzat

a im

pugn

ando

la c

orre

t-ta

men

te;

− n

elle

ope

razi

oni d

i sal

datu

ra è

nec

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rio u

sare

indu

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ti co

n m

anic

he lu

nghe

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anta

loni

priv

i di r

isvo

lto;

− n

on to

glie

re m

ai la

cuf

fia d

i pro

tezi

one

della

sm

erig

liatr

ice.

− D

ista

nza

asta

nti n

on a

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ti ai

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ri − c

ome

mol

atur

a de

gli e

stre

mi d

a sa

ldar

e;

− S

mer

iglia

tric

e;

− g

rupp

o el

ettr

ogen

o o

elet

tros

alda

tric

e co

n op

port

uni m

orse

tti;

− d

isch

i di m

olat

ura;

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otos

alda

tric

e;

− g

rupp

o el

ettr

ogen

o;

− p

inza

isol

ata

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ae-

lettr

odi;

− e

lettr

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− m

arte

llina

; − s

pazz

ola;

− r

asch

ietto

; − M

arte

llina

; − s

mer

iglia

tric

e a

48V

c.

c. ;

− s

pazz

ola;

− G

uant

i ;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

ge;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

istic

he;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − g

rem

biul

e;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 715

4 (q

uand

o l’u

bica

zion

e e

la

prof

ondi

ta’ d

ello

sca

vo c

osti-

tuis

cono

font

e di

ris

chio

);

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− s

cher

mo

di m

ater

iale

inco

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bust

ibile

, a m

ano

o a

casc

o,

mun

ito d

i fin

estr

ella

per

l’a

pplic

azio

ne d

ei v

etri

inat

ti-ni

ci;

− v

etro

inat

tinic

o;

− o

cchi

ali c

on p

rote

zion

i lat

e-ra

li e

vetr

i col

orat

i ina

ttini

ci;

− c

uffia

in te

la ig

nifu

ga;

− g

uant

i in

cuoi

o pr

ovvi

sti d

i m

anic

hetta

; − s

opra

mm

anic

he in

cuo

io;

− g

rem

biul

e di

cuo

io p

rovv

isto

di

pet

torin

a;

− g

hette

di c

uoio

; − t

appe

tino

prot

ettiv

o;

− c

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ture

ant

info

rtun

istic

he;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 715

4 (c

ome

sopr

a)

− e

stin

tore

a p

olve

re;

Com

e pe

r m

olat

ura

degl

i es

trem

i da

sald

are;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O. A

LLA

G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

189

7 − C

ome

per

mol

atur

a de

gli

estr

emi d

a sa

ldar

e;

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

ES

EC

UZ

ION

E G

IUN

ZIO

NI M

EC

CA

NIC

HE

Sch

ed

a:

170

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

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SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− I

nser

imen

to d

i fla

nge

su

tram

ite s

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tura

; − c

ongi

ungi

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nge

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ate

tra

loro

o c

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ara-

cine

sche

o s

imili

flan

giat

e

− t

ram

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ullo

ni e

gua

rniz

io-

ni;

− C

ongi

ungi

men

to d

i tub

i tr

amite

rac

cord

i file

ttati

tipo

giun

ti gi

baul

t;

− S

i ope

ra s

ia n

ello

sca

-vo

che

fuor

i, − S

i ope

ra s

ia n

ello

sca

-vo

che

fuor

i, − c

ome

sopr

a;

− C

ontr

ollo

del

la a

ssia

lità

della

flan

gia

sul t

ubo;

− I

n ca

so d

i sca

vo c

on p

rofo

ndità

mag

gior

e di

1,5

ml.

e qu

ando

la c

onsi

sten

za d

el te

rren

o no

n di

a su

ffici

ente

ga-

ranz

ia d

i sta

bilit

à, a

nche

in r

elaz

ione

alla

pen

denz

a de

lle

pare

ti, s

i dev

e pr

ovve

dere

, man

man

o ch

e pr

oced

e lo

sca

-vo

, alla

app

licaz

ione

del

le n

eces

sarie

arm

atur

e di

sos

te-

gno;

le ta

vole

di r

ives

timen

to d

elle

par

eti d

evon

o sp

orge

re

dai b

ordi

deg

li sc

avi d

i alm

eno

tren

ta c

entim

etri;

− u

ltim

ate

le o

pera

zion

i bis

ogna

pro

tegg

ere

flang

e e

bullo

ni

con

nast

ri pr

otet

tivi s

e in

terr

ate,

con

ver

nici

se

fuor

i ter

ra;

− n

on s

i dev

e co

stitu

ire d

epos

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i mat

eria

li pr

esso

il c

iglio

de

llo s

cavo

; qua

lora

tale

dep

osito

sia

nec

essa

rio p

er le

co

ndiz

ioni

del

lavo

ro, s

i dev

e pr

ovve

dere

alle

nec

essa

rie

punt

ella

ture

. − c

ome

sopr

a;

− V

edi s

ched

a 16

0 − S

pazz

ola;

− c

hiav

i ido

nee;

− g

rass

o;

− g

uain

e te

rmor

estr

inge

nti;

− b

ombo

la e

can

nello

per

G

PL;

− f

asce

bitu

min

ose;

− p

enne

lli;

− v

erni

ci;

− c

ome

sopr

a;

− V

edi s

ched

a 16

0 − g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − o

cchi

ali a

ntis

cheg

ge;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

vent

uale

elm

etto

pro

tet-

tivo

UN

I 715

4 (q

uand

o l’u

bica

zion

e e

la p

rofo

n-di

ta’ d

ello

sca

vo c

ostit

ui-

scon

o fo

nte

di r

isch

io);

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− c

ome

sopr

a;

Ved

i sch

eda

160

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

198

7 co

me

sopr

a;

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S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

ES

EC

UZ

ION

E G

IUN

ZIO

NI F

ILE

TT

AT

E

Sch

ed

a:

180

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− A

spor

tazi

one

del r

ives

ti-m

ento

; − a

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tazi

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di i

ncro

-st

azio

ni d

el te

rren

o al

l’est

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del

riv

esti-

men

to;

− t

aglio

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tubo

a m

isur

a;

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iletta

tura

tram

ite fi

liera

el

ettr

ica

o m

anua

le;

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acco

rdo

tra

part

i file

tta-

te e

rac

cord

eria

;

− S

i ope

ra s

ia fu

ori c

he

dent

ro a

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cavo

; − u

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el m

arte

llo e

sca

l-pe

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on ip

otes

i di c

on-

tusi

one

agli

arti;

− p

roie

zion

e di

sch

egge

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bitu

me

e la

na d

i vet

ro;

− r

umor

e co

n l’u

so d

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mar

tello

e d

ello

sca

lpel

lo

e ru

mor

e di

fond

o;

− u

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i tag

liatu

bi a

rot

ella

o

segh

etto

a m

ano;

− e

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uale

dife

tto e

ffi-

cien

za p

ettin

i e lu

brifi

ca-

zion

e;

− r

umor

osità

; − e

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uali

tagl

i alle

man

i du

rant

e le

fasi

di p

osa

del s

igill

ante

(ca

napa

, te-

flon,

pas

ta K

olm

at, e

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− P

osiiz

ione

cor

retta

del

l’add

etto

, se

nece

ssar

io s

bada

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a-re

od

arm

are

lo s

cavo

; − a

ltri a

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ti ch

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eran

o ne

i pre

ssi d

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o pr

esta

re a

tten-

zion

e e

prot

egge

rsi ;

− è

sem

pre

obbl

igat

orio

se

c’è

disp

ersi

one

di g

as in

divi

duar

la

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rovv

isor

iam

ente

; − e

stin

tori

pron

ti fu

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ossa

; − c

ontr

olla

re la

inte

grità

del

tagl

iatu

bi o

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la la

ma

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e-gh

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; − v

erifi

ca c

ondi

zion

i cav

i e c

abla

ggi;

− v

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ca te

nsio

ne d

i lav

oro;

− i

nnes

ti al

gru

ppo

elet

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eno;

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a te

rra

grup

po g

ener

ator

e;

− p

rest

are

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nzio

ne n

elle

ope

razi

oni d

i pos

a de

i sig

illan

ti;

− M

arte

llo e

sca

lpel

lo (

tec-

nica

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te id

onei

);

− s

pazz

ola

met

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a;

− t

aglia

tubi

; − s

eghe

tto a

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o;

− l

ima;

− m

orsa

; − f

ilier

a el

ettr

ica;

− m

otog

ener

ator

e;

− f

ilier

a a

man

o;

− s

pazz

ola;

− o

lio d

a ta

glio

; − m

orsa

; − s

igill

anti;

− g

iratu

bi;

− s

pazz

ola;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− c

alza

ture

ant

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rtun

isti-

che;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − e

lmet

to p

rote

ttivo

(qu

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do l’

ubic

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ne e

la p

ro-

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ita’ d

ello

sca

vo c

o-st

ituis

cono

font

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schi

o);

− p

rote

ttori

acus

tici (

quan

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nec

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rio)

− e

stin

tore

a p

olve

re;

N.B

.:in

pres

enza

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as

occo

rre

mar

tello

e s

calp

ello

an

tisci

ntill

a.

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

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ture

ant

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rtun

isti-

che;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

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ture

ant

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rtun

isti-

che;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

860

GIU

GN

O 1

991

E F

A-1

G

IUG

NO

199

4

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S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I In

terc

etta

zio

ne

di c

on

do

tte

gas

met

ano

in e

serc

izio

di 4

° 5°

7° s

pec

ie

S

ch

ed

e:

205,

200

ES

EC

UZ

ION

E P

RE

SE

SU

CO

ND

OT

TE

IN A

CC

IAIO

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− c

ostr

uzio

ne d

i pre

sa s

u tu

bazi

oni s

trad

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n ac

-ci

aio;

− m

essa

a n

udo

trat

to d

i tu

bazi

one

per

alm

eno

ml.

1,5÷

2,0

e as

port

azio

ne

del r

ives

timen

to;

− i

nser

imen

to d

i tro

nche

tto

di d

eriv

azio

ne tr

amite

sa

ldat

ura

ad a

rco

o os

-si

acet

ileni

ca e

fora

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de

lla tu

bazi

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per

la

mes

sa p

revi

a pr

ova

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tenu

ta c

on e

sito

pos

itivo

;

− S

i ope

ra n

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sca

vo;

− u

so “

mar

telli

na”

con

ipo-

tesi

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ontu

sion

e ag

li ar

ti su

perio

ri;

− p

roie

zion

e di

sch

egge

de

l riv

estim

ento

; − r

umor

e co

n l’u

so d

ella

“m

arte

llina

”;

− p

er q

uant

o at

tiene

la s

al-

datu

ra v

edi s

ched

a 15

0 e

160,

− e

vita

re in

nesc

hi g

as;

− f

uoriu

scita

gas

e p

olve

re

all’a

tto d

ell’e

stra

zion

e de

l fo

ratu

bi;

− I

n ca

so d

i sca

vo c

on p

rofo

ndità

mag

gior

e di

1,5

ml.

e qu

ando

la c

onsi

sten

za d

el te

rren

o no

n di

a su

ffici

ente

ga-

ranz

ia d

i sta

bilit

à, a

nche

in r

elaz

ione

alla

pen

denz

a de

lle

pare

ti, s

i dev

e pr

ovve

dere

, man

man

o ch

e pr

oced

e lo

sca

-vo

, alla

app

licaz

ione

del

le n

eces

sarie

arm

atur

e di

sos

te-

gno;

le ta

vole

di r

ives

timen

to d

elle

par

eti d

evon

o sp

orge

re

dai b

ordi

deg

li sc

avi d

i alm

eno

tren

ta c

entim

etri;

− u

ltim

ate

le o

pera

zion

i bis

ogna

pro

tegg

ere

flang

e e

bullo

ni

con

nast

ri pr

otet

tivi s

e in

terr

ate,

con

ver

nici

se

fuor

i ter

ra;

− n

on s

i dev

e co

stitu

ire d

epos

ito d

i mat

eria

li pr

esso

il c

iglio

de

llo s

cavo

; qua

lora

tale

dep

osito

sia

nec

essa

rio p

er le

co

ndiz

ioni

del

lavo

ro, s

i dev

e pr

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dere

alle

nec

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rie

punt

ella

ture

. − a

ltri a

ddet

ti ch

e op

eran

o ne

i pre

ssi d

evon

o pr

esta

re a

tten-

zion

e e

prot

egge

rsi;

− p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

tura

ved

i sch

eda

150

e 16

0,

− p

resi

dio

estin

tore

da

part

e di

un

adde

tto fu

ori f

ossa

; − d

ista

nza

asta

nti e

allo

ntan

amen

to c

urio

si,

− c

ontr

ollo

effi

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za m

ezzi

di l

avor

o a

ll’in

izio

de

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eraz

ione

; − v

alut

azio

ne s

tato

con

serv

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ne e

spe

ssor

e tu

bo c

on m

ar-

tello

ed

even

tual

i uilt

rasu

oni d

ove

occo

rre

per

esec

uzio

ne

deriv

azio

ne in

med

ia p

ress

ione

;

− b

ombo

la G

PL

per

inst

al-

lazi

one

guai

ne te

rmor

e-st

ringe

nti

− c

hiav

i in

gene

re;

− m

arte

llina

; − s

pazz

ola

met

allic

a;

− c

ome

sopr

a;

− f

orat

ubi c

ompl

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− c

anne

llo;

− m

otos

alda

tric

e;

− o

mbr

ello

ne;

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; el

met

to p

rote

ttivo

(qu

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l’u

bica

zion

e e

la p

rofo

ndita

’ de

lla s

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cos

titui

scon

o fo

nte

di r

isch

io);

− p

rote

ttori

acus

tici;

− c

ome

sopr

a;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− c

oper

ta a

ntifi

amm

a;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

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.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

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I-C

IG 9

860

GIU

GN

O 1

991

E F

A-1

G

IUG

NO

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4 co

me

sopr

a;

DP

R 5

47/5

5 A

RT

. 34

Ù

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OP

ZIO

NI

RIS

CH

I M

ISU

RE

DI S

ICU

RE

ZZ

A E

RIF

ER

IME

NT

I NO

RM

AT

IVI

Org

aniz

zazi

one

ge-

nera

le

Azi

oni

inca

ute

per

m

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canz

a d

i coo

rdin

amen

to e

sc

arsa

pre

para

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e de

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-so

nale

.

Ten

ere

sem

pre

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spos

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ne s

chem

i fun

zion

ali d

ella

ret

e co

n pr

ecis

a in

divi

duaz

ione

del

le v

alvo

le a

l fin

e di

val

utar

e im

med

iata

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te la

pos

sibi

lità

di s

ezio

-na

men

to d

ella

ret

e.

Sca

rsa

prep

araz

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del

per

-so

nale

. P

rima

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ar c

orso

ad

ogni

inte

rven

to d

eve

esse

re v

erifi

cata

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anov

rabi

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delle

sud

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val

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. Il

resp

onsa

bile

del

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nto

dev

e v

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are

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e-ce

ssità

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bbas

sare

la p

ress

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del

gas

in r

ete.

Con

trol

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ope

razi

oni:

è ne

cess

ario

che

sia

sta

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divi

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o un

res

pons

abile

ope

rativ

o pe

r la

cor

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con

duzi

one

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esso

del

le o

pera

zion

i che

pu

ò es

sere

un

dirig

ente

inca

ricat

o de

ll'in

tera

ges

tione

del

le o

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i od

anch

e un

pre

post

o in

pos

sess

o di

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ne e

cap

acità

per

pro

cede

re a

l cas

o.

Qua

ndo

le o

pera

zion

i son

o pa

rtic

olar

men

te a

"ris

chio

" (e

s. la

vori

entr

o sc

avi,

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o re

cipi

enti,

o c

omun

que

cond

izio

ni d

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) oc

corr

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edis

porr

e le

se

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ti m

isur

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num

ero

dei l

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ator

i da

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ire a

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pera

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i, sc

elti

tra

quel

li in

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ade

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a es

perie

nza

e sp

ecifi

ca fo

rmaz

ione

, dev

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sere

qu

ello

min

imo

indi

spen

sabi

le p

er la

buo

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ondu

zion

e de

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pera

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i; qu

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i la

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com

port

ano

la p

rese

nza

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as in

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mab

ili o

esp

losi

vi i

lavo

rato

ri de

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sem

pre

esse

re a

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uran

te le

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razi

oni.

Ass

icur

are

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rese

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di u

no o

più

lavo

rato

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he d

all'i

nter

no, p

rest

ino

cost

ante

ass

iste

nza

a ch

i lav

ora

all'e

ster

no.

Seg

uire

scr

upol

osam

ente

le is

truz

ioni

tecn

iche

ric

evut

e.

C

ondi

zion

i am

bien

tali.

Poi

ché

tale

tipo

di i

nter

vent

o, u

na v

olta

iniz

iato

, dev

e es

sere

por

tato

a te

rmin

e co

n co

ntin

uità

occ

orre

pre

disp

orre

idon

ei m

ezzi

(te

loni

o a

ltro)

di p

rote

zion

e ai

la

vora

tori

e al

le a

ttrez

zatu

re.

S

ituaz

ioni

di e

mer

genz

a.

Dis

porr

e di

n.2

est

into

ri a

C02

da a

lmen

o 6

kg o

Hal

on c

aric

hi in

pro

ssim

ità d

ella

zon

a di

inte

rven

to.

In c

aso

di in

terv

ento

all'

inte

rno

delle

cam

eret

te il

lavo

rato

re d

eve

esse

re o

ppor

tuna

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te im

brag

ato,

lega

to a

lla fu

ne d

i tra

ttenu

ta e

d as

sist

ito in

ogn

i ist

ante

da

ll'es

tern

o.

In

vest

imen

to d

a fia

mm

ate

im-

prov

vise

. G

li op

erat

ori d

evon

o in

doss

are

tute

e p

assa

mon

tagn

a ig

nifu

go e

gua

nti a

ntic

alor

e.

E

llotr

ocuz

ione

. C

aval

lotta

re

con

cav

o d

i r

ame

o

butil

e i

du

e p

unti

di c

olle

gam

ento

o

i

due

tron

chi

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tuba

zion

e s

ezio

nata

pe

r pe

rmet

tere

la c

ontin

uità

el

ettr

ica.

Coi

ìega

re s

empr

e a

terr

a m

edia

nte

cavo

e p

unta

zza

sald

atric

e e

gene

rato

ri di

cor

rent

e se

non

son

o co

n do

ppio

isol

amen

to.

Rim

ozio

ne m

ater

iale

co

mbu

stib

ile.

Ince

ndio

. R

imuo

vere

ed

allo

ntan

are

dai l

uogh

i di o

pera

zion

e i m

ater

iali

com

bust

ibili

o in

fiam

mab

ili e

d i p

rodo

tti s

usce

ttibi

li di

ince

ndia

rsi o

esp

lode

re p

er e

ffetto

del

ri-

scal

dam

ento

loca

le o

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onta

tto a

ccid

enta

le c

on la

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ma

o co

n pa

rtic

elle

cal

de e

d in

cand

esce

nti,

e so

lo q

uand

o ci

ò no

n si

a po

ssib

ile (

impi

anti

elet

tric

i fis

-si

, mac

chin

e ed

app

arec

chia

ture

inam

ovib

ili, m

ater

iale

in d

epos

ito, e

cc...

) do

vrà

fars

i ric

orso

a s

oluz

ioni

indi

vidu

ate

e va

luta

te d

i vol

ta in

vol

ta (

uso

di r

ipar

i in

lam

iera

, tel

oni i

gnifu

ghi,

irror

azio

ne e

raf

fred

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ento

).

Ver

ifica

re l'

asse

nza

di g

as n

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mbi

ente

o s

u tu

bazi

oni e

/o s

erba

toi s

ui q

uali

si e

ffettu

ano

gli i

nter

vent

i. Is

olam

ento

di p

or-

zion

i di r

ete

ogge

tto

dell'

inte

rven

to.

Fuo

riusc

ita

di

gas:

fo

rma-

zion

e d

i mis

cele

esp

losi

ve.

Qua

ndo

l'iso

lam

ento

vie

ne e

ffettu

ato

chiu

dend

o le

val

vole

di i

nter

cetta

zion

e oc

corr

e ve

rific

are

la p

erfe

tta te

nuta

del

la c

hius

ura

così

otte

nuta

, sus

sist

endo

la

poss

ibili

tà d

i tra

filam

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.

SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

Inte

rcet

tazi

on

e d

i co

nd

ott

e g

as m

etan

o in

ese

rciz

io d

i 4°

5° 6

° 7°

sp

ecie

P

RE

ME

SS

A A

SC

HE

DE

210

, 220

, 230

Sch

eda:

Page 88: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

OP

ZIO

NI

RIS

CH

I M

ISU

RE

DI S

ICU

RE

ZZ

A E

RIF

ER

IME

NT

I NO

RM

AT

IVI

Val

vole

, sar

acin

esch

e ed

altr

i dis

posi

tivi d

i int

erce

ttazi

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devo

no e

sser

e ch

iusi

e b

locc

ati c

on m

ezzi

fisi

ci a

l fin

e di

impe

dirn

e la

man

ovra

inte

nzio

nale

ed

appl

icar

e av

visi

rec

anti

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hiar

a in

dica

zion

e de

l div

ieto

di o

pera

re m

anov

re n

on a

utor

izza

te.

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

INT

ER

CE

TT

AZ

ION

E

DE

L

GA

S

SU

C

ON

DO

TT

E

INT

ER

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TE

IN

E

SE

RC

IZIO

O

D

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IVA

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NI

DI

UT

EN

ZA

IN

B

AS

SA

P

RE

SS

ION

E

O

ME

DIA

P

RE

SS

ION

E

DN

20

-DN

40

C

ON

M

AC

CH

INA

Sch

ed

a:

210

N

.B. L

’Impr

esa

dovr

à pr

esen

tare

il m

anua

le o

pera

tivo

della

tam

pona

tric

e

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

E

D A

NA

LIS

I DE

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CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

mes

sa a

nud

o tr

atto

di

tuba

zion

e pe

r al

men

o m

l. 1,

5-2,

0 e

aspo

rta-

zion

e de

l riv

estim

ento

; − s

alda

re e

fora

re m

ani-

cotti

con

fora

tubi

rec

u-pe

rand

o fo

ndel

lo;

− c

olle

gare

trat

to m

onte

e

valle

del

pun

to d

i in-

terv

ento

con

cav

o in

ra

me

ingu

aina

to o

16

mm

; − t

ampo

nare

con

ottu

ra-

tore

la tu

bazi

one;

− s

filar

e il

trat

to d

i tub

a-zi

one

sogg

etto

ad

in-

terv

ento

; − b

onifi

care

il tr

atto

di t

u-ba

zion

e;

− t

aglia

re la

con

dotta

; − i

nser

imen

to d

i val

vola

, te

e, g

iunt

o el

ettr

ico

o tr

onch

etto

di d

eriv

azio

-ne

tram

ite s

alda

tura

ad

arco

o o

ssia

cetil

enic

a e

mes

sa in

gas

pre

via

prov

a di

tenu

ta c

on e

si-

to p

ositi

vo;

− m

essa

in g

as

− S

i ope

ra n

ello

sca

vo;

− u

so “

mar

telli

na”

con

ipot

esi

di c

ontu

sion

e ag

li ar

ti su

-pe

riori;

− p

roie

zion

e di

sch

egge

del

riv

estim

ento

; − r

umor

e co

n l’u

so d

ella

“m

arte

llina

; − p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

-tu

ra v

edi 1

50 e

160

; − e

vita

re in

nesc

hi g

as;

− f

uoriu

scita

gas

e p

olve

re

all’a

tto d

ell’e

stra

zion

e de

l fo

ratu

bi;

- fu

oriu

scita

del

gas

al m

o-m

ento

del

lo s

purg

o.

− I

n ca

so d

i sca

vo c

on p

rofo

ndità

mag

gior

e di

1,5

ml.

e qu

ando

la c

onsi

sten

za d

el te

rren

o no

n di

a su

ffici

ente

ga-

ranz

ia d

i sta

bilit

à, a

nche

in r

elaz

ione

alla

pen

denz

a de

lle

pare

ti, s

i dev

e pr

ovve

dere

, man

man

o ch

e pr

oced

e lo

sca

-vo

, alla

app

licaz

ione

del

le n

eces

sarie

arm

atur

e di

sos

te-

gno;

le ta

vole

di r

ives

timen

to d

elle

par

eti d

evon

o sp

orge

re

dai b

ordi

deg

li sc

avi d

i alm

eno

tren

ta c

entim

etri;

− u

ltim

ate

le o

pera

zion

i bis

ogna

pro

tegg

ere

flang

e e

bullo

ni

con

nast

ri pr

otet

tivi s

e in

terr

ate,

con

ver

nici

se

fuor

i ter

ra;

− n

on s

i dev

e co

stitu

ire d

epos

ito d

i mat

eria

li pr

esso

il c

iglio

de

llo s

cavo

; qua

lora

tale

dep

osito

sia

nec

essa

rio p

er le

co

ndiz

ioni

del

lavo

ro, s

i dev

e pr

ovve

dere

alle

nec

essa

rie

punt

ella

ture

. − a

ltri a

ddet

ti ch

e op

eran

o ne

i pre

ssi d

evon

o pr

esta

re a

tten-

zion

e e

prot

egge

rsi;

− v

erifi

care

la te

nuta

del

l’ottu

rato

re m

edia

nte

cont

rollo

con

m

anom

etro

o s

tecc

a ac

qua;

− b

onifi

care

con

azo

to e

ver

ifica

re a

ssen

za d

i mis

cele

esp

lo-

sive

nel

lo s

cavo

; -

posi

zion

are

tapp

o es

pans

ione

dur

ante

le fa

si in

term

edie

; − p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

tura

ved

i sch

eda

150

e 16

0;

− p

resi

dio

estin

tore

da

part

e di

un

adde

tto fu

ori f

ossa

; − d

ista

nza

asta

nti e

allo

ntan

amen

to c

urio

si;

− c

ontr

ollo

effi

cien

za m

ezzi

di l

avor

o a

ll’in

izio

de

ll’op

eraz

ione

; − v

alut

azio

ne s

tato

con

serv

azio

ne e

spe

ssor

e tu

bo c

on m

ar-

tello

ed

even

tual

i ultr

asuo

ni d

ove

occo

rre

per

esec

uzio

ne

deriv

azio

ne in

med

ia p

ress

ione

; -

acce

rtar

si c

he s

ia z

ona

idon

ea a

llo s

caric

o e

che

non

ri-m

anga

aria

nel

la c

ondo

tta.

− b

ombo

la G

PL

per

inst

al-

lazi

one

guai

ne te

rmor

e-st

ringe

nti

− c

hiav

i in

gene

re;

− m

arte

llina

; − s

pazz

ola

met

allic

a;

-esp

losi

met

ro;

- ta

glia

tubi

man

uale

a r

otel

-le

o s

eghe

tto a

ltern

ativ

o co

n te

nsio

ne <

48V

; -

tam

poni

ottu

rato

ri;

− c

ome

sopr

a;

− f

orat

ubi c

ompl

eta;

− c

anne

llo;

− m

otos

alda

tric

e;

− o

mbr

ello

ne;

espl

osim

etro

.

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; el

met

to p

rote

ttivo

(qu

ando

l’u

bica

zion

e e

la p

rofo

ndita

’ de

lla s

cavo

cos

titui

scon

o fo

nte

di r

isch

io);

− p

rote

ttori

acus

tici;

- es

tinto

ri da

6K

g a

polv

ere;

-

stru

men

ti di

rile

vazi

one

gas;

− c

ome

sopr

a;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− c

oper

ta a

ntifi

amm

a;

− s

trum

enti

di r

ileva

zion

e di

gas

.

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN

S.O

. ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

860

GIU

GN

O 1

991

E F

A-1

G

IUG

NO

199

4 co

me

sopr

a;

DP

R 5

47/5

5 A

RT

. 34.

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

INT

ER

CE

TT

AZ

ION

E D

EL

GA

S S

U R

ET

I A B

AS

SA

PR

ES

SIO

NE

CO

N IN

SE

RIM

EN

TO

Sch

ed

a:

220

DI P

AL

LO

NI O

TT

UR

AT

OR

I

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

- m

essa

a n

udo

trat

to d

i tub

a-zi

one

per

alm

eno

ml.

5 e

aspo

rtaz

ione

del

riv

estim

en-

to;

- sa

ldar

e e

fora

re m

anic

otti;

colle

gare

trat

to m

onte

e v

alle

de

l pun

to d

i int

erve

nto

con

cavo

in r

ame

ingu

aina

to o

16

mm

.; -

posi

zion

are

even

tual

e by

pass

; -

spur

gare

con

dotta

in a

tmos

fe-

ra

- in

serir

e e

gonf

iare

pal

loni

ottu

-ra

tori

com

e da

tabe

lle c

o-st

rutti

ve;

- in

stal

lare

con

dotta

sfia

to;

- bo

nific

are

il tr

atto

mes

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ori

serv

izio

; -

tagl

iare

tubo

;

− S

i ope

ra n

ello

sca

vo;

− u

so “

mar

telli

na”

con

ipot

esi d

i con

tusi

one

agli

arti

supe

riori;

− p

roie

zion

e di

sch

egge

de

l riv

estim

ento

; − r

umor

e co

n l’u

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ella

“m

arte

llina

”;

− p

er q

uant

o at

tiene

la

sald

atur

a ve

di s

ched

e 15

0 e

-160

, − e

vita

re in

nesc

hi g

as;

− I

n ca

so d

i sca

vo c

on p

rofo

ndità

mag

gior

e di

1,5

ml.

e qu

ando

la

cons

iste

nza

del t

erre

no n

on d

ia s

uffic

ient

e ga

ranz

ia d

i sta

bilit

à, a

n-ch

e in

rel

azio

ne a

lla p

ende

nza

delle

par

eti,

si d

eve

prov

vede

re,

man

man

o ch

e pr

oced

e lo

sca

vo, a

lla a

pplic

azio

ne d

elle

nec

essa

-rie

arm

atur

e di

sos

tegn

o; le

tavo

le d

i riv

estim

ento

del

le p

aret

i de-

vono

spo

rger

e da

i bor

di d

egli

scav

i di a

lmen

o tr

enta

cen

timet

ri;

− u

ltim

ate

le o

pera

zion

i bis

ogna

pro

tegg

ere

flang

e e

bullo

ni c

on n

a-st

ri pr

otet

tivi s

e in

terr

ate,

con

ver

nici

se

fuor

i ter

ra;

− n

on s

i dev

e co

stitu

ire d

epos

ito d

i mat

eria

li pr

esso

il c

iglio

del

lo

scav

o; q

ualo

ra ta

le d

epos

ito s

ia n

eces

sario

per

le c

ondi

zion

i del

la

voro

, si d

eve

prov

vede

re a

lle n

eces

sarie

pun

tella

ture

. − a

ltri a

ddet

ti ch

e op

eran

o ne

i pre

ssi d

evon

o pr

esta

re a

ttenz

ione

e

prot

egge

rsi;

− c

ome

da s

ched

a te

cnic

a 23

0/a;

− a

ccer

tars

i che

sia

zon

a id

onea

allo

sca

rico;

− c

ontr

olla

re la

pre

ssio

ne in

ret

e;

− v

erifi

care

la p

erfe

tta te

nuta

dei

pal

loni

; − f

orm

azio

ne m

isce

la e

splo

siva

;

− b

ombo

la G

PL

per

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al-

lazi

one

guai

ne te

rmor

e-st

ringe

nti

− c

hiav

i in

gene

re;

− m

arte

llina

; − s

pazz

ola

met

allic

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- m

otoc

ompr

esso

re;

- m

anic

hette

fles

sibi

li pe

r la

re

aliz

zazi

one

del b

y pa

ss;

- sm

erig

liatr

ice

< 4

8V;

- pa

lloni

ottu

rato

ri co

n te

la

allu

min

ata;

-

man

omet

ro s

tecc

a H

2O;

- bo

mbo

la a

zoto

;

− G

uant

i per

lavo

ri ge

ne-

rici;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

i-st

iche

; − o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− m

asch

erin

a an

tipol

ve-

re;

elm

etto

pro

tetti

vo (

quan

-do

l’ub

icaz

ione

e la

pro

-fo

ndita

’ del

la s

cavo

cos

ti-tu

isco

no fo

nte

di r

isch

io);

− p

rote

ttori

acus

tici;

- st

rum

enti

di r

ileva

zion

e ac

ustic

i; −

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

860

GIU

GN

O 1

991

E F

A-1

G

IUG

NO

199

4 N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

034

- in

serim

ento

val

vola

, tee

, giu

n-to

die

lettr

ico

o tr

onch

etto

di

deriv

azio

ne s

alda

tura

ad

ar-

co o

oss

iace

tilen

ica

e m

essa

in

gas

pre

viia

pro

va d

i ten

uta

con

esito

pos

itivo

; -

mes

sa in

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.

− f

uoriu

scita

gas

e p

olve

-re

all’

atto

de

ll’es

traz

ione

del

fora

-tu

bi;

− f

uoriu

scita

del

gas

al

mom

ento

del

lo s

purg

o.

− p

osiz

iona

men

to ta

ppi e

span

sion

e su

lle e

stre

mità

dei

tubi

tagl

iati

dura

nte

le fa

si in

term

edie

; − p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

tura

ved

i sch

ede

150

e 16

0,

− p

resi

dio

estin

tore

da

part

e di

un

adde

tto fu

ori f

ossa

; − d

ista

nza

asta

nti e

allo

ntan

amen

to c

urio

si,

− c

ontr

ollo

effi

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za m

ezzi

di l

avor

o;

− v

alut

azio

ne s

tato

con

serv

azio

ne e

spe

ssor

e tu

bo c

on m

arte

llo e

d ev

entu

ali u

iltra

suon

i dov

e oc

corr

e pe

r es

ecuz

ione

der

ivaz

ione

in

med

ia p

ress

ione

; -

acce

rtar

si c

he s

ia z

ona

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ea a

llo s

caric

o e

che

non

riman

ga a

ria

nella

con

dotta

;

- ta

glia

tubi

man

uale

a r

otel

-le

o s

eghe

tto a

ltern

ativ

o co

n te

nsio

ne <

48V

; -

tam

poni

ottu

rato

ri ad

es

pans

ione

; − c

ome

sopr

a;

− f

orat

ubi c

ompl

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− c

anne

llo;

− m

otos

alda

tric

e;

− o

mbr

ello

ne;

− e

spos

imet

ro.

− c

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a;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− c

oper

ta a

ntifi

amm

a;

− s

trum

enti

di r

ileva

zion

e de

l gas

.

com

e so

pra;

D

PR

547

/55

AR

T. 3

4

seg

ue

Page 92: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E
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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

INT

ER

CE

TT

AZ

ION

E D

EL

GA

S S

U R

ET

I A M

ED

IA P

RE

SS

ION

E C

ON

MA

CC

HIN

A T

AM

PO

NA

TR

ICE

Sch

ed

a:

230

N

.B. L

’Impr

esa

dovr

à pr

esen

tare

il m

anua

le o

pera

tivo

della

tam

pona

tric

e ut

ilizz

ata

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− m

essa

a n

udo

trat

to d

i tub

a-zi

one

per

alm

eno

ml 6

asp

or-

tazi

one

del r

ives

timen

to;

− s

alda

re e

fora

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anic

otti

spe-

cific

i per

il ti

po d

i mac

chin

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-cu

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ndo

fond

elli;

− c

olle

gare

il tr

atto

di m

onte

e

valle

del

pun

to d

i int

erve

nto

con

cavo

in r

ame

ingu

aina

to o

16

mm

; − p

osiz

iona

re e

vent

uale

by

pass

e

spur

gare

in a

tmos

fera

; − t

ampo

nare

con

ottu

rato

re la

tu

bazi

one;

− i

nsta

llare

can

dele

sfia

to e

sca

-ric

are

trat

to tu

bazi

one;

− i

n ca

so d

i tra

filam

ento

imm

et-

tere

azo

to n

ella

con

dotta

;

− s

i ope

ra n

ello

sca

vo;

− u

so “

mar

telli

na”

con

ipo-

tesi

di c

ontu

sion

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li ar

ti su

perio

ri;

− p

roie

zion

e di

sch

egge

de

l riv

estim

ento

; − r

umor

e co

n l’u

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“m

arte

llina

”;

− f

orm

azio

ne d

i mis

cele

es

plos

ive;

− I

n ca

so d

i sca

vo c

on p

rofo

ndità

mag

gior

e di

1,5

ml.

e qu

ando

la c

onsi

sten

za d

el te

rren

o no

n di

a su

ffici

ente

ga-

ranz

ia d

i sta

bilit

à, a

nche

in r

elaz

ione

alla

pen

denz

a de

lle

pare

ti, s

i dev

e pr

ovve

dere

, man

man

o ch

e pr

oced

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sca

-vo

, alla

app

licaz

ione

del

le n

eces

sarie

arm

atur

e di

sos

te-

gno;

le ta

vole

di r

ives

timen

to d

elle

par

eti d

evon

o sp

orge

re

dai b

ordi

deg

li sc

avi d

i alm

eno

tren

ta c

entim

etri;

− u

ltim

ate

le o

pera

zion

i bis

ogna

pro

tegg

ere

flang

e e

bullo

ni

con

nast

ri pr

otet

tivi s

e in

terr

ate,

con

ver

nici

se

fuor

i ter

ra;

− n

on s

i dev

e co

stitu

ire d

epos

ito d

i mat

eria

li pr

esso

il c

iglio

de

llo s

cavo

; qua

lora

tale

dep

osito

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nec

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rio p

er le

co

ndiz

ioni

del

lavo

ro, s

i dev

e pr

ovve

dere

alle

nec

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rie

punt

ella

ture

. − a

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ddet

ti ch

e op

eran

o ne

i pre

ssi d

evon

o pr

esta

re a

tten-

zion

e e

prot

egge

rsi;

− v

edi s

ched

a te

cnic

a, a

llega

to:

− a

ccer

tars

i che

la z

ona

sia

idon

ea a

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caric

o;

− c

ontr

olla

re la

pre

ssio

ne in

ret

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− c

ontr

olla

re l’

asse

nza

di m

isce

le e

splo

sive

nel

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cavo

; − v

erifi

care

tenu

ta m

acch

ina

tam

pona

tric

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− b

onifi

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con

azo

to;

− b

ombo

la G

PL

per

inst

al-

lazi

one

guai

ne te

rmor

e-st

ringe

nti

− c

hiav

i in

gene

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− m

arte

llina

; − s

pazz

ola

met

allic

a;

− m

otoc

ompr

esso

re;

− m

anic

hette

fles

sibi

li pe

r la

rea

lizza

zion

e de

l by

pass

; − s

mer

iglia

tric

e <

48

V;

− m

acch

ina

tam

pona

tric

e;

− m

anom

etro

; − e

splo

sim

etro

; − b

ombo

la a

zoto

;

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; el

met

to p

rote

ttivo

(q

uand

o l’u

bica

zion

e e

la p

rofo

ndita

’ del

la s

ca-

vo c

ostit

uisc

ono

font

e di

ris

chio

);

− p

rote

ttori

acus

tici;

− e

stin

tori

da 6

Kg

e ca

rrel

-la

to;

− s

trum

enti

di r

ileva

zion

e ga

s;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

860

GIU

GN

O 1

991

E F

A-1

G

IUG

NO

199

4 N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

165

E F

A

1 NO

RM

E U

NI-

CIG

903

4

seg

ue

− s

alda

re e

fora

re m

anic

otti

con

fora

tubi

rec

uper

ando

fond

ello

ne

lla z

ona

com

pres

a tr

a la

ta

mpo

natr

ice

e la

zon

a di

inte

r-ve

nto;

− v

erifi

care

per

fetta

tenu

ta p

allo

ni;

Page 94: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

− i

nser

ire e

gon

fiare

pal

loni

ottu

-ra

tori

com

e da

tabe

lle c

ostr

ut-

tive;

− i

nsta

llare

can

dela

di s

fiato

; − b

onifi

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il tr

atto

mes

so fu

ori

serv

izio

con

azo

to;

− t

aglia

re la

con

dotta

; − i

nser

imen

to d

i val

vola

, tee

, gi

unto

die

lettr

ico

o tr

onch

etto

di

deriv

azio

ne tr

amite

sal

datu

ra

ad a

rco

o os

siac

etile

nica

e

mes

sa in

gas

pre

via

prov

a di

te

nuta

con

esi

to p

ositi

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− m

essa

in g

as.

− p

er q

uant

o at

tiene

la s

al-

datu

ra v

edi 1

50 e

160

; − e

vita

re in

nesc

hi g

as;

− f

uoriu

scita

gas

e p

olve

re

all’a

tto d

ell’e

stra

zion

e de

l fo

ratu

bi;

− f

uoriu

scita

gas

nel

mo-

men

to d

ello

spu

rgo;

− p

osiz

iona

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to ta

ppi e

span

sion

e su

lle e

stre

mità

dei

tubi

ta

glia

ti du

rant

e le

fasi

inte

rmed

ie;

− p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

tura

ved

i 150

e 1

60;

− p

resi

dio

estin

tore

da

part

e di

un

adde

tto fu

ori f

ossa

; − d

ista

nza

asta

nti e

allo

ntan

amen

to c

urio

si;

− c

ontr

ollo

effi

cien

za m

ezzi

di l

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o al

l’ini

zio

dell’

oper

azio

ne;

− v

alut

azio

ne s

tato

con

serv

azio

ne e

spe

ssor

e tu

bo c

on m

ar-

tello

ed

even

tual

i ultr

asuo

ni d

ove

occo

rre

per

esec

uzio

ne

deriv

azio

ne in

med

ia p

ress

ione

; − a

ccer

tars

i che

sia

zon

a id

onea

allo

sca

rico

e ch

e no

n ri-

man

ga a

ria n

ella

con

dotta

.

− t

aglia

tubi

man

uale

a r

o-te

lle o

seg

hetto

alte

rnat

i-vo

con

tens

ione

< 4

8V;

− t

ampo

ni o

ttura

tori;

− c

ome

sopr

a;

− f

orat

ubi c

ompl

eta;

− c

anne

llo;

− m

otos

alda

tric

e;

− o

mbr

ello

ne;

− s

trum

ento

di r

ileva

zion

e de

l gas

.

− c

ome

sopr

a;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− c

oper

ta a

ntifi

amm

a;

− e

spos

imet

ro.

com

e so

pra;

D

PR

547

/55

AR

T. 3

4

Page 95: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E
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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

ES

AM

E R

AD

IOG

RA

FIC

O S

AL

DA

TU

RA

Sch

ed

a:

240

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− S

i pro

cede

al c

ontr

ollo

de

lle s

alda

ture

su

tuba

-zi

oni p

oste

all’

este

rno

dello

sca

vo;

− p

er c

asi p

artic

olar

i si

proc

edet

e al

l’int

erno

del

-lo

sca

vo, p

er il

con

trol

lo

degl

i ins

erim

enti

tra

con-

dotte

esi

sten

ti

− S

i ope

ra a

ll’es

tern

o su

tu

bazi

one

post

e su

sup

-po

rti;

− p

rese

nza

di r

adia

zion

i ne

lle im

med

iate

vic

inan

-ze

del

la z

ona

di o

pera

-zi

one;

− s

i ope

ra n

ello

sca

vo p

er

le fa

si d

i pre

para

zion

e;

− L

e op

eraz

ione

di r

adio

graf

ie v

engo

no e

segu

ite d

a di

tta

spec

ializ

zata

del

set

tore

; − a

llont

anam

ento

, in

zona

sic

ura,

deg

li as

tant

i; −

allo

ntan

amen

to, i

n z

ona

sicu

ra, d

el p

erso

nale

di a

iuto

− a

gli o

pera

tori

spec

ializ

zati

del s

etto

re c

he p

ure

dovr

anno

es

sere

in z

ona

sicu

ra p

rima

delle

ope

razi

oni d

i rad

iogr

afia

; − c

oord

inam

ento

tra

gli o

pera

tori;

− A

ttrez

zatu

ra s

peci

fica

per

l’ese

cuzi

one

dell’

esam

e ra

diog

rafic

o;

− c

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ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − e

vent

uale

elm

etto

pro

tet-

tivo

UN

I 715

4 (1

);

− g

rem

biul

e pr

otet

tivo

rag-

gi g

amm

a ;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

198

7

Page 97: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

ES

EC

UZ

ION

E R

IVE

ST

IME

NT

O D

EL

LE

TU

BA

ZIO

NI

Sch

ed

a:

250

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

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AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− P

uliz

ia d

elle

sup

erfic

i da

rives

tire;

− s

tesa

del

prim

er (

catr

a-m

ina)

e s

ucce

ssiv

o rip

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ino

del r

ives

timen

to

con

utili

zzo

di b

itum

e os

-si

dato

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aldo

e la

na d

i ve

tro;

− r

ipris

tino

del r

ives

timen

to

con

impi

ego

di g

uain

e te

rmor

estr

inge

nti;

− r

ipris

tino

del r

ives

timen

to

con

fasc

e a

fred

do;

− S

i ope

ra n

ello

sca

vo;

− p

roie

zion

i di s

cheg

ge d

i bi

tum

e e

lana

di v

etro

; − s

pruz

zi a

ccid

enta

li di

pr

imer

e b

itum

e ca

ldo;

− s

i ope

ra n

ello

sca

vo e

fu

ori;

− c

ome

sopr

a;

− P

osiz

ione

cor

retta

del

l’add

etto

; − p

rote

zion

e de

gli a

stan

ti no

n op

erat

ori;

− p

rote

zion

e in

divi

dual

e de

ll’op

erat

ore;

− o

pera

re n

el r

ispe

tto d

el p

erso

nale

vic

ino;

− p

osiz

ione

cor

retta

deg

li ad

detti

; − p

artic

olar

e at

tenz

ione

alla

pos

izio

ne d

ell’a

ddet

to n

ella

fase

di

ste

sura

del

prim

er e

del

la fa

scia

bitu

min

osa

con

tem

pe-

ratu

ra e

leva

ta;

− p

ossi

bile

inne

sco

del b

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e co

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ilupp

o di

fiam

me;

− r

isca

ldar

e la

sup

erfic

ie d

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tuba

zion

e da

riv

estir

e in

mod

o da

elim

inar

e l’u

mid

ità;

− e

vita

re il

sur

risca

ldam

ento

del

le g

uain

e;

− u

sare

la to

rcia

con

dar

do d

olce

, − è

ass

olut

amen

te v

ieta

to u

sare

il c

anne

llo o

ssia

cetil

enic

o;

− r

ispe

ttare

i te

mpi

di r

affr

edda

men

to;

− a

ccer

tars

i del

la p

erfe

tta r

iusc

ita d

ell’a

dere

nza

cont

rolla

ndo

il m

ater

iale

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usio

ne fu

oriu

scito

alle

est

rem

ità d

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gua

i-na

; − p

rest

are

atte

nzio

ne n

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ste

sura

del

la fa

scia

con

trol

land

o la

per

fetta

ade

renz

a al

la tu

bazi

one

e lo

spe

ssor

e.

− s

pazz

ola

met

allic

a ;

− s

trac

ci;

− s

calp

ello

; − b

ombo

la d

i GP

L;

− b

ruci

ator

e e

ridut

tore

; − c

onte

nito

re p

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isca

lda-

men

to b

itum

e;

− p

enne

llo;

− f

orbi

ce;

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anic

i per

ope

razi

oni d

i im

preg

nam

ento

del

bi-

tum

e e

succ

essi

va s

tesa

− b

ombo

la G

PL;

− t

orci

a ;

− f

orbi

ce,

− e

vent

uale

elm

etto

pro

tet-

tivo

UN

I 715

4 (2

);

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− c

ome

sopr

a;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− g

uant

i in

cuoi

o a

man

ica

lung

a;

− m

asch

era

per

sost

anze

o

fum

i tos

sici

; − e

vent

uale

elm

etto

pro

tet-

tivo

UN

I 715

4 (2

);

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− g

uant

i in

cuoi

o a

man

ica

lung

a;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

vent

uale

elm

etto

pro

tet-

tivo

UN

I 715

4 (2

);

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U.

N. 1

2 D

EL

15.0

1.19

85

NO

RM

E U

NI-

CIG

916

5 N

OV

EM

BR

E 1

987

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A .G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I-C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

198

7 co

me

sopr

a;

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S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

VE

RIF

ICA

INT

EG

RIT

A’ R

IVE

ST

IME

NT

O D

EL

LE

TU

BA

ZIO

NI

Sch

ed

a:

260

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− V

erifi

ca d

ell’i

nteg

rità

del

rives

timen

to c

on im

pieg

o di

sci

ntill

ator

e (a

naliz

za-

tore

di r

ives

timen

ti is

o-la

nti);

− S

i ope

ra s

ia n

ello

sca

vo

che

fuor

i;

− P

osiz

ione

cor

retta

del

l’add

etto

; − p

rote

zion

e in

divi

dual

e de

ll’op

erat

ore;

− u

so c

orre

tto d

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str

umen

to s

econ

do in

dica

zion

i del

la D

itta

cost

ruttr

ice

− S

cint

illat

ore

− e

vent

uale

elm

etto

pro

tet-

tivo

UN

I 715

4 (2

);

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U.

N. 1

2 D

EL

15.0

1.19

85

NO

RM

E U

NI-

CIG

916

5 N

OV

EM

BR

E 1

987

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

PR

OV

A D

I PR

ES

SIO

NE

(C

OL

LA

UD

O)

Sch

ed

a:

270

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− I

nser

imen

to a

ttacc

o pe

r co

llaud

o;

− r

iem

pim

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del

trat

to d

i tu

bazi

one

da s

otto

porr

e a

prov

a co

n ar

ia o

gas

in

erti;

− p

osa

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ogra

fo o

man

o-te

rmog

rafo

; − v

erifi

ca c

on a

cqua

e s

a-po

ne

− d

elle

rac

cord

erie

; − a

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deg

li st

rum

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re-

gist

rato

ri;

− S

i ope

ra s

ia n

ello

sca

vo

che

fuor

i;

− P

osiz

ione

cor

retta

del

l’add

etto

; − d

ista

nza

asta

nti e

allo

ntan

amen

to c

urio

si;

− p

rote

zion

e in

divi

dual

e de

ll’op

erat

ore;

− u

so c

orre

tto d

ello

str

umen

to s

econ

do in

dica

zion

i del

la D

itta

cost

ruttr

ice;

− v

erifi

ca in

tegr

ità tu

bi d

i rac

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o tr

a co

mpr

esso

re e

atta

cco

per

colla

udo;

− v

erifi

ca in

tegr

ità c

olle

gam

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bom

bola

di a

zoto

o g

as in

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con

atta

cco

per

colla

udo;

− v

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ca p

reci

sion

e m

anom

etri;

− n

on s

uper

are

la p

ress

ione

di p

rova

pre

scrit

ta d

alla

nor

ma

UN

I CIG

986

0 pu

nto

9.2.

− p

er lo

svu

otam

ento

del

trat

to d

i tub

azio

ne s

otto

post

o a

prov

a, a

gire

con

pru

denz

a ap

rend

o le

ntam

ente

la v

alvo

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i sc

aric

o e

evita

ndo

di p

orsi

sul

la tr

aiet

toria

del

flus

so d

i us

cita

;

− A

ttacc

o pe

r co

llaud

o;

− c

ompr

esso

re ;

− p

ompa

a m

ano;

− b

ombo

la d

i azo

to o

gas

in

erti;

− m

anic

hette

di c

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ga-

men

to;

− m

anom

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− m

anog

rafo

o m

anot

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mog

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; − s

oluz

ione

di a

cqua

e s

a-po

ne;

− g

iratu

bi;

− e

vent

uale

elm

etto

pro

tet-

tivo

UN

I 715

4;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − s

cher

mo

prot

ettiv

o (q

uand

o la

pre

ssio

ne e

la

pos

izio

ne d

ell’a

ddet

to

nella

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di s

vuot

amen

-to

cos

titui

scon

o fo

nte

di

risch

io)

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U.

N. 1

2 D

EL

15.0

1.19

85

PU

NT

O 3

.5

NO

RM

E U

NI-

CIG

916

5 N

OV

EM

BR

E 1

987

Page 100: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

RIP

RIS

TIN

O P

AV

IME

NT

AZ

ION

I ST

RA

DA

LE

Sch

ed

a:

280

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− S

carif

ica

dello

sca

vo;

− s

tesu

ra d

el m

anto

bitu

-m

inos

o :

− a

cal

do p

revi

a pr

epar

a-zi

one

del f

ondo

con

em

ulsi

one

bitu

min

osa;

− T

raffi

co s

ulla

car

regg

iata

; − p

eric

olo

deriv

ante

dal

le

mac

chin

e op

erat

rici i

n m

ovim

ento

; − p

eric

olo

di ip

oacu

sia

da

rum

ore;

− f

orm

azio

ne d

i pol

vere

; −

com

e so

pra

; − s

tend

imen

to d

el b

itum

e a

cald

o c

on v

ibro

finitr

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o a

man

o pe

r pi

ccol

e en

ti-tà

;

− S

incr

onia

tra

gli o

pera

tori

; − a

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ti im

prud

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− o

sser

vare

dis

tanz

a di

sic

urez

za d

alle

mac

chin

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erat

rici

in m

ovim

ento

; − d

elim

itazi

one

del c

antie

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i lav

oro;

− t

empe

stiv

o po

sizi

onam

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egna

li st

rada

li, p

eric

olo

la-

vori

in c

orso

sul

la c

arre

ggia

ta (

fig. I

I 383

art

. 31)

, div

ieto

di

sorp

asso

( fi

g. II

48

art.

116)

, lim

ite m

assi

mo

di v

eloc

ità r

i-pe

tuto

a s

cala

re (

fig. I

I 50

art.

116)

, pas

sagg

io o

bblig

ator

io

ripet

uto

se p

revi

sto

(fig

. II 8

2/a/

b ar

t. 12

2), p

reav

viso

di d

i-re

zion

e ob

blig

ator

ia s

e pr

evis

to (

fig.

II 8

0/d/

e e

art.

122)

, di

rezi

one

obbl

igat

oria

se

prev

isto

(fig

. II 8

0/a/

b/c

art.

122)

, st

retto

ia s

e pr

evis

to (

fig. I

I 384

-385

-386

art

. 31)

, sen

so u

ni-

co a

ltern

ato,

anc

he c

on s

emaf

oro,

se

la la

rghe

zza

della

st

retto

ia è

infe

riore

a m

etri

5,60

(fig

. II 4

1 ar

t. 11

0 e

45 a

rt.

114)

, dop

pio

sens

o di

circ

olaz

ione

se

prev

isto

(fig

. II 3

87

art.

31),

fine

lim

itazi

oni,

via

liber

a (f

ig. I

I 70/

73 a

rt. 1

19),

in

num

ero

suffi

cien

te;

− r

apid

a es

ecuz

ione

del

le o

pera

zion

i da

svol

gere

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za il

m

inim

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tard

amen

to n

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otiv

ato

da e

sige

nze

spec

ifich

e co

n cu

ra d

i occ

upar

e il

min

or s

pazi

o po

ssib

ile c

on le

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trez

zatu

re e

d ac

cort

ezza

che

gli

oper

ator

i res

tino

sem

pre

defil

ati r

ispe

tto a

lla c

orre

nte

veic

olar

e;

− c

ome

sopr

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− p

rima

di d

are

iniz

io a

lle o

pera

zion

i ver

ifica

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on p

rude

nza

la p

erfe

tta e

ffici

enza

del

la s

pruz

zatr

ice

; − p

er l’

elev

ata

tem

pera

tura

del

bitu

me

, nel

la m

anip

olaz

ione

m

anua

le ,

pres

tare

atte

nzio

ne;

− E

scav

ator

e;

− F

resa

; − C

amio

n;

− b

adile

, pic

cone

, sco

pa ;

− s

pruz

zatr

ice;

− v

ibro

finitr

ice;

− r

ullo

com

pres

sore

; − c

amio

n;

− s

tend

itore

man

uale

; − s

copa

; − b

adili

;

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− i

ndum

enti

di s

egna

lazi

o-ne

ad

alta

vis

ibili

tà;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − c

ome

sopr

a ;

− s

tival

i di g

omm

a ;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − g

rem

biul

e in

neo

pren

e;

− g

uant

i in

pvc;

D.L

.VO

81/

08

NU

OV

O C

OD

ICE

DE

LLA

S

TR

AD

A

D.L

.VO

30.

04.1

992

N.

285

RE

GO

LAM

EN

TO

DI

ES

EC

UZ

ION

E E

DI

AT

TU

AZ

ION

E

16.1

2.19

92

N. 4

95

com

e so

pra

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S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

AT

TR

AV

ER

SA

ME

NT

I SO

TT

ER

RA

NE

I SP

EC

IAL

I

Sch

ed

a:

360

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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INF

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TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− D

elim

itazi

one

dell’

area

inte

-re

ssat

a da

i lav

ori e

pos

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ove

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rra,

del

la s

egna

leti-

ca s

trad

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− e

secu

zion

e de

llo s

cavo

per

la

pre

disp

osiz

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del

la tr

in-

cea

per

il co

lloca

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to d

ella

tr

ivel

la s

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itubo

; − p

osa

della

triv

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; − p

unte

llam

ento

del

lo s

cavo

in

funz

ione

del

la p

rofo

ndità

e

della

con

sist

enza

del

terr

e-no

; − s

olle

vam

ento

e tr

aspo

rto

dei

trat

ti di

tubo

gua

ina

e lo

ro in

-st

alla

zion

e su

triv

ella

; − p

erfo

razi

one

e in

filag

gio

del

tubo

gua

ina;

− v

erifi

ca d

ell’a

rriv

o al

l’altr

a es

trem

ità

dell’

attr

aver

sam

ento

del

la

test

a de

lla g

uain

a;

− r

ecup

ero

della

triv

ella

e p

osa

della

con

dotta

all’

inte

rno

del

tubo

gua

ina;

− p

osa

in o

pera

del

le o

pere

ac

cess

orie

: val

vole

, sfia

ti,

esal

ator

i, sp

urgh

i, pr

ese

man

omet

riche

, cav

i per

col

-le

gam

enti

elet

tric

i , p

osa

car-

telli

seg

nala

tori.

− S

i ope

ra s

ia fu

ori c

he

dent

ro lo

sca

vo,

− e

vent

uale

pre

senz

a di

ac

qua

nello

sca

vo;

− e

vent

uale

inte

rfer

enza

di

cavi

ed

altr

i sot

tose

rviz

i; − t

raffi

co s

ulla

car

regg

iata

; − t

raffi

co fe

rrov

iario

sui

bi-

nari;

− e

spos

izio

ne a

l rum

ore;

− a

gibi

lità

dello

sca

vo;

− c

aric

hi s

ospe

si;

− e

vent

uali

smot

tam

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− p

eric

olo

deriv

ante

dal

le

mac

chin

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erat

rici i

n m

ovim

ento

; − m

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enta

zion

e m

ec-

cani

ca e

man

uale

dei

ca

richi

; − a

stan

ti im

prud

enti;

− p

er s

alda

tura

e p

osa

tu-

bi v

eder

e sc

heda

140

, 15

0 e

160;

− S

incr

onia

tra

gli o

pera

tori;

− p

rest

are

atte

nzio

ne q

uand

o si

ope

ra in

con

dizi

oni d

isag

iate

; − v

erifi

care

le c

ondi

zion

i del

lo s

cavo

e a

rmar

e in

funz

ione

del

la

cons

iste

nza

del t

erre

no e

del

la p

rofo

ndità

; − p

rest

are

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nzio

ne n

ell’a

ttrav

ersa

re i

bina

ri al

pas

sagg

io d

ei

conv

ogli

ferr

ovia

ri;

− a

llont

anam

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deg

li es

tran

ei d

alle

zon

e di

inte

rven

to;

− p

rest

are

atte

nzio

ne a

l tra

ffico

str

adal

e;

− r

icer

ca p

reve

ntiv

a di

altr

i ser

vizi

; − p

redi

spor

re la

seg

nale

tica

stra

dale

; − l

egar

e ed

imbr

iglia

re i

caric

hi d

uran

te la

mov

imen

tazi

one;

− p

er q

uant

o at

tiene

la m

ovim

enta

zion

e de

i car

ichi

ved

ere

sche

-da

80

e 90

; − p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

tura

del

le tu

bazi

oni v

eder

e sc

hede

-14

0, 1

50 e

160

;

− M

acch

ine

oper

atric

i in

ge-

nere

; − c

amio

n;

− a

utoc

arro

mun

ito d

i mez

zi

di s

olle

vam

ento

; − a

utog

rù;

− m

otop

ompa

; − m

otog

ener

ator

e;

− b

rach

e di

funi

di c

anap

a e

di a

ccia

io, b

rach

e di

cat

e-ne

e g

anci

; − b

adili

pic

coni

; − m

otos

alda

tric

e;

− t

rivel

la s

ping

itubo

; − s

egna

letic

a st

rada

le;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− s

tival

i di a

ltezz

a ad

egua

ta;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− i

ndum

enti

ad a

lta v

isib

ilità

; − c

orre

do s

alda

tore

;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U.

N. 1

2 D

EL

15.0

1.19

85

NO

RM

E U

NI C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

198

7 D

.M. 2

3.02

.197

1 IN

S.O

. ALL

A G

.U.

N.

132

DE

L 26

.05.

1971

N

UO

VO

CO

DIC

E D

ELL

A

ST

RA

DA

D.L

.VO

30

.04.

92 N

. 285

R

EG

OLA

ME

NT

O D

I E

SE

CU

ZIO

NE

E D

I A

TT

UA

ZIO

NE

D.L

.VO

16

.12.

92 N

495

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

PO

SA

CO

ND

OT

TE

IN S

UB

AL

VE

O

Sch

ed

a:

430

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

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NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− P

redi

spos

izio

ne tr

atto

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cond

otta

gas

da

vara

re

nello

sca

vo in

attr

aver

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to d

el c

orso

d’

acqu

a pr

edis

post

o;

− p

rosc

iuga

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er

quan

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ossi

bile

, del

fo

ndo

dello

sca

vo p

redi

-sp

osto

; − i

mbr

acag

gio

del t

ratto

di

tuba

zion

e da

por

re in

op

era

nello

sca

vo p

redi

-sp

osto

; − s

olle

vam

ento

, tr

aspo

rto

o tr

ansl

azio

ne e

pos

a de

l tr

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di t

ubaz

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pre

di-

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ta;

− a

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aggi

o de

lla tu

ba-

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e po

sta

nello

sca

vo

− c

on g

etto

in c

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stru

zzo

o al

tri s

iste

mi e

quip

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nti

di z

avor

ragg

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− r

eint

erri

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i del

le

spon

de o

arg

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− p

osa

in o

pera

deg

li sf

iati

con

esal

ator

i; − p

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delle

tabe

lle d

i se-

gnal

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ne g

asdo

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− S

i ope

ra in

pre

senz

a di

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qua,

− p

eric

olo

deriv

ante

dal

le

mac

chin

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erat

rici i

n m

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; − p

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di ip

oacu

sia

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rum

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− a

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lità

dello

sca

vo;

− e

vent

uali

smot

tam

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− s

olle

vam

ento

, tra

spor

to e

tr

ansl

azio

ne d

i car

ichi

; − m

ovim

enta

zion

e m

anua

-le

dei

car

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; − e

spos

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ne a

rum

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− E

segu

ire le

ope

razi

oni c

oord

inat

amen

te,

− e

vita

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onta

tti c

on p

arti

in m

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; − a

llont

anar

e gl

i est

rane

i dal

la z

ona

di in

terv

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; − v

erifi

care

le c

ondi

zion

i del

lo s

cavo

e p

rovv

eder

e al

l’arm

atur

a de

llo s

tess

o in

funz

ione

del

la s

ua c

onsi

sten

za;

− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − n

on s

i dev

e co

stitu

ire d

epos

ito d

i mat

eria

li pr

esso

il c

iglio

de

llo s

cavo

; − q

ualo

ra ta

le d

epos

ito s

ia n

eces

sario

per

le c

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zion

i del

la

voro

, si d

eve

prov

vede

re a

lle n

eces

sarie

pun

tella

ture

; − p

er q

uant

o at

tiene

la m

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enta

zion

e, il

sol

leva

men

to, i

l tr

aspo

rto

e tr

ansl

azio

ne d

ei c

aric

hi v

eder

e le

sch

eda

80 e

90

;

− M

acch

ine

oper

atric

i in

gene

re;

− c

amio

n;

− a

utoc

arro

mun

ito d

i mez

-zi

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olle

vam

ento

; − a

utog

rù;

− m

otop

ompa

; − m

otog

ener

ator

e;

− b

rach

e di

funi

di c

anap

a e

di a

ccia

io, b

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e di

ca

tene

e g

anci

; − b

adili

pic

coni

; − m

otos

alda

tric

e;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− s

tival

i di a

ltezz

a ad

egua

-ta

; − e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− p

rote

ttori

acus

tici;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN

S.O

. ALL

A G

.U.

N. 1

2 D

EL

15.0

1.19

85

NO

RM

E U

NI C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

198

7

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S

CH

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A L

AV

OR

AZ

ION

I

ES

EC

UZ

ION

E P

OZ

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TR

IVE

LL

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ER

DIS

PE

RS

OR

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NO

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O

Sch

ed

a:

---

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ION

E F

AS

I O

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RA

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E

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IZIO

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I LA

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RO

ED

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ALI

SI

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I RIS

CH

I M

ISU

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DI P

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NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

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OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

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PR

INC

IPA

LI F

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TI

LEG

ISL.

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IVE

− D

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itazi

one

dell’

area

inte

-re

ssat

a da

i lav

ori e

pos

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ove

occo

rra,

del

la s

egna

leti-

ca s

trad

ale;

− L

ivel

latu

ra d

el te

rren

o pe

r il

collo

cam

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del

la tr

ivel

la

con

stel

o te

lesc

opic

o ve

rtic

a-le

; − P

osiz

iona

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to d

ella

triv

el-

la;

− s

olle

vam

ento

e tr

aspo

rto

dei

trat

ti di

tubo

-cam

icia

e lo

ro

inst

alla

zion

e su

triv

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; − p

erfo

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one

del p

ozzo

, inf

i-la

ggio

del

tubo

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icia

, sal

-da

tura

dei

tron

chi d

i tub

o-ca

mic

ia;

− v

erifi

ca d

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pro

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ità;

− s

alda

tura

fuor

i ter

ra d

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i-sp

erso

re a

nodi

co e

pos

a al

l’int

erno

del

tubo

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icia

− r

ecup

ero

del t

ubo-

cam

icia

ed

inie

zion

e de

l bac

kfill

; − p

osa

in o

pera

del

le o

pere

ac

cess

orie

: val

vole

, sfia

ti,

esal

ator

i, sp

urgh

i, pr

ese

man

omet

riche

, cav

i per

col

-le

gam

enti

elet

tric

i, po

zzet

ti,

posa

car

telli

seg

nala

tori.

− S

i ope

ra n

ell’a

rea

circ

o-st

ante

il p

ozzo

triv

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to

− e

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uale

pre

senz

a di

ac

qua

nello

sca

vo;

− e

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uale

inte

rfer

enza

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cavi

ed

altr

i sot

tose

rviz

i; − t

raffi

co s

ulla

car

regg

iata

; − e

spos

izio

ne a

l rum

ore;

− c

aric

hi s

ospe

si;

− e

vent

uali

smot

tam

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− p

eric

olo

deriv

ante

dal

le

mac

chin

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erat

rici i

n m

ovim

ento

; − m

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enta

zion

e m

ec-

cani

ca e

man

uale

dei

ca

richi

; − a

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ti im

prud

enti;

− p

er s

alda

tura

e p

osa

tu-

bi v

eder

e sc

heda

140

, 15

0 e

160;

− S

incr

onia

tra

gli o

pera

tori;

− p

rest

are

atte

nzio

ne q

uand

o si

ope

ra in

con

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oni d

isag

iate

; − v

erifi

care

la d

ista

nza

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icur

ezza

ris

petto

alla

triv

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ed

alle

al

tre

mac

chin

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rici

− p

rest

are

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nzio

neal

la m

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enta

zion

e de

i tub

i-cam

icia

; − a

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anam

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deg

li es

tran

ei d

alle

zon

e di

inte

rven

to;

− p

rest

are

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nzio

ne a

l tra

ffico

str

adal

e;

− r

icer

ca p

reve

ntiv

a di

altr

i ser

vizi

; − p

redi

spor

re la

seg

nale

tica

stra

dale

; − l

egar

e ed

imbr

iglia

re i

caric

hi d

uran

te la

mov

imen

tazi

one;

− p

er q

uant

o at

tiene

la m

ovim

enta

zion

e de

i car

ichi

ved

ere

sche

-da

80

e 90

; − p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

tura

del

le tu

bazi

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e sc

hede

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0, 1

50 e

160

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− M

acch

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atric

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ge-

nere

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amio

n;

− a

utoc

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ito d

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ento

; − a

utog

rù;

− m

otop

ompa

; − m

otog

ener

ator

e;

− b

rach

e di

funi

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anap

a e

di a

ccia

io, b

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cat

e-ne

e g

anci

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adili

pic

coni

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otos

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tric

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− t

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la c

on te

lo te

lesc

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co v

ertic

ale;

− s

egna

letic

a st

rada

le;

− g

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i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

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rtun

isti-

che;

− s

tival

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ltezz

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− e

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rote

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UN

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− p

rote

ttori

acus

tici;

− i

ndum

enti

ad a

lta v

isib

ilità

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D.L

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S.O

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1971

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495

Page 104: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

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− A

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men

to e

pos

a in

op

era

dei p

ezzi

file

ttati

e gu

arni

ti a

terr

a;

− p

osa

in o

pera

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taffe

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anco

ragg

io a

lla m

urat

ura

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tuba

zion

i gas

;

− S

i ope

ra a

ll’es

tern

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− d

iffic

oltà

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rativ

e de

ll’ad

detto

; − p

rese

nza

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avi e

lettr

ici

sotto

trac

cia

non

indi

vi-

duat

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vvita

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to in

pos

izio

ne

di p

reca

rio e

quili

brio

; − v

icin

anza

di c

avi e

lettr

ici

in te

nsio

ne;

− s

i ope

ra in

quo

ta s

u sc

a-le

tipo

all’

italia

na o

sim

ili;

− U

so c

orre

tto d

ell’a

ttrez

zatu

ra;

− p

rest

are

atte

nzio

ne q

uand

o si

ope

ra in

con

dizi

oni d

isag

ia-

te;

− u

tiliz

zare

ute

nsili

pro

pri e

in b

uono

sta

to d

i con

serv

azio

ne;

− e

vita

re in

nesc

hi g

as;

− a

ccer

tars

i del

l’ass

enza

di c

avi e

lettr

ici s

otto

trac

cia

prim

a di

ef

fettu

are

qual

sias

i ope

razi

one

di p

erfo

razi

one

o de

mol

i-zi

one

di p

arti

mur

arie

; − l

a lu

nghe

zza

della

sca

la in

ope

ra n

on d

eve

supe

rare

i 15

m

etri,

sal

vo p

artic

olar

e es

igen

ze, n

el q

ual c

aso

le e

stre

mi-

tà s

uper

iori

dei m

onta

nti d

evon

o es

sere

ass

icur

ate

a pa

rti

fisse

; − l

e sc

ale

in o

pera

lung

he p

iù d

i 8 m

etri

devo

no e

sser

e m

uni-

te d

i rom

pitr

atta

per

rid

urre

la fr

ecci

a di

infle

ssio

ne;

− n

essu

n la

vora

tore

dev

e tr

ovar

si s

ulla

sca

la q

uand

o se

ne

effe

ttua

lo s

post

amen

to;

− d

uran

te l’

esec

uzio

ne d

ei la

vori,

una

per

sona

dev

e es

erci

ta-

re d

a te

rra

una

cont

inua

vig

ilanz

a de

lla s

cala

; − l

e sc

ale

dopp

ie n

on d

evon

o su

pera

re l’

alte

zza

di m

etri

5 e

devo

no e

sser

e pr

ovvi

ste

di c

aten

a di

ade

guat

a re

sist

enza

o

di a

ltro

disp

ositi

vo c

he im

pedi

sca

l’ape

rtur

a de

lla s

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ol

tre

il lim

ite p

rest

abili

to d

i sic

urez

za;

− d

uran

te il

lavo

ro s

u sc

ale

o in

luog

hi s

opra

elev

ati,

gli

uten

-si

li, n

el te

mpo

in c

ui n

on s

ono

adop

erat

i, de

vono

ess

ere

tenu

ti en

tro

appo

site

gua

ine

o as

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rati

in m

odo

da im

pe-

dirn

e la

cad

uta;

qu

ando

l’us

o de

lle s

cale

, per

la lo

ro a

ltezz

a o

per

altr

e ca

use,

co

mpo

rti p

eric

olo

di s

band

amen

to, e

sse

devo

no e

sser

e ad

e-gu

atam

ente

ass

icur

ate

o tr

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nute

al p

iede

da

altr

e pe

rson

e.

− a

utom

ezzo

; − t

aglia

tubi

; − s

eghe

tto;

− l

ima;

− m

orsa

; − f

ilier

a el

ettr

ica;

− m

otog

ener

ator

e;

− f

ilier

a a

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o;

− s

pazz

ola

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ccia

io;

− o

lio d

a ta

glio

; − s

igill

anti;

− g

iratu

bi;

− t

rapa

no p

orta

tile;

− s

cala

;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− e

stin

tori;

− o

cchi

ali o

vis

iere

pro

tet-

tive;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− c

intu

re d

i sic

urez

za (

su

tuba

zion

i aer

ee in

cas

o di

pre

cario

equ

ilibr

io)

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN

S.O

. ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I CIG

986

0 G

IUG

NO

199

1 E

FA

-1 G

IUG

NO

199

4

Page 105: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

PO

SA

CO

ND

OT

TE

AG

GR

AF

FA

TE

A P

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TI /

VIA

DO

TT

I

Sch

ed

a:

---

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

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RO

ED

AN

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SI

DE

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CH

I M

ISU

RE

DI P

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VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

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OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− D

elim

itazi

one

dell’

area

in-

tere

ssat

a da

i lav

ori e

po-

sa, o

ve o

ccor

ra, d

ella

se-

gnal

etic

a st

rada

le;

− I

ndiv

idua

zion

e po

sizi

one

delle

sta

ffe, e

secu

zion

e de

i for

i con

trap

ano

elet

tri-

co, f

issa

ggio

del

le s

taffe

co

n ta

ssel

li an

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ti in

re-

sine

epo

ssid

iche

− P

osiz

iona

men

to d

elle

sel

le

d’ap

pogg

io d

el tu

bo s

ulle

st

affe

− S

alda

tura

fuor

i ope

ra d

el

tubo

gas

e d

el tu

bo g

uain

a in

acc

iaio

− S

olle

vam

ento

, tra

spor

to e

po

sizi

onam

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del

tubo

gu

aina

sul

le s

elle

d’

appo

ggio

− I

nfila

ggio

med

iant

e tir

o o

spin

ta d

el tu

bo g

as n

el tu

-bo

gua

ina

già

inst

alla

to

− V

erifi

ca d

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rriv

o de

l tub

o ga

s al

l’altr

a es

trem

ità d

ella

te

sta

del t

ubo

guai

na

− p

osa

in o

pera

del

le o

pere

ac

cess

orie

: val

vole

, sfia

ti,

esal

ator

i, sp

urgh

i, pr

ese

man

omet

riche

, cav

i per

co

llega

men

ti el

ettr

ici ,

po-

sa c

arte

lli s

egna

lato

ri.

− S

i ope

ra s

ia d

al p

onte

che

su

l ent

ro il

ces

tello

− i

nter

fere

nza

con

TU

BO

A

CQ

UA

AG

GR

AF

FA

TO

E

SIS

TE

NT

E

− e

vent

uale

inte

rfer

enza

con

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ervi

zi p

rese

nti (

tubi

o

cavi

)i;

− c

adut

a di

ope

rato

re

dall’

alto

− t

raffi

co s

ulla

car

regg

iata

; − P

IEN

A D

EL

FIU

ME

; − e

spos

izio

ne a

l rum

ore;

− a

gibi

lità

del p

onte

; − c

aric

hi s

ospe

si;

− p

eric

olo

deriv

ante

dal

le

mac

chin

e op

erat

rici i

n m

o-vi

men

to;

− m

ovim

enta

zion

e m

ecca

ni-

ca e

man

uale

dei

car

ichi

; − a

stan

ti im

prud

enti;

− p

er s

alda

tura

e p

osa

tubi

ve

dere

sch

eda

140,

150

e

160;

− S

incr

onia

tra

gli o

pera

tori;

− C

ollo

cam

ento

dei

mez

zi d

’ope

ra in

pos

izio

ne ta

le d

a no

n pr

o-du

rre

intr

alci

o al

la c

ircol

azio

ne e

che

ris

ulti

di p

rote

zion

e ag

li ad

detti

alle

ope

razi

oni

− p

rest

are

atte

nzio

ne q

uand

o si

ope

ra in

con

dizi

oni d

isag

iate

; − v

erifi

care

le c

ondi

zion

i del

ces

tello

prim

a di

sal

irci s

opra

e la

fu

nzio

nalit

à de

i com

andi

− p

rest

are

atte

nzio

ne n

ell’a

ttrav

ersa

re la

str

ada

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assa

ggio

de

gli a

utov

eico

li;

− a

llont

anam

ento

deg

li es

tran

ei d

alle

zon

e di

inte

rven

to;

− p

rest

are

atte

nzio

ne a

l tra

ffico

str

adal

e;

− p

rest

are

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nzio

ne a

ll’in

tral

cio

del T

UB

O A

CQ

UA

A

GG

RA

FF

AT

O E

SIS

TE

NT

E

− r

icer

ca p

reve

ntiv

a di

altr

i ser

vizi

; − p

redi

spor

re la

seg

nale

tica

stra

dale

; − l

egar

e ed

imbr

iglia

re i

caric

hi d

uran

te la

mov

imen

tazi

one;

− i

n ca

so d

i PIE

NA

DE

L F

IUM

E S

OS

PE

ND

ER

E

IMM

ED

IAT

AM

EN

TE

LE

LA

VO

RA

ZIO

NI

− p

er q

uant

o at

tiene

la m

ovim

enta

zion

e de

i car

ichi

ved

ere

sche

-da

80

e 90

; − p

er q

uant

o at

tiene

la s

alda

tura

del

le tu

bazi

oni v

eder

e sc

hede

-14

0, 1

50 e

160

;

− M

acch

ine

oper

atric

i in

ge-

nere

; − t

rapa

no

− a

utoc

arro

mun

ito d

i ces

tel-

lo s

u br

acci

o m

ecca

nico

, co

n co

man

di s

ul c

este

llo;

− c

amio

n;

− a

utoc

arro

mun

ito d

i mez

zi

di s

olle

vam

ento

; − a

utog

rù;

− m

otog

ener

ator

e;

− b

rach

e di

funi

di c

anap

a e

di a

ccia

io, b

rach

e di

cat

e-ne

e g

anci

; − b

adili

pic

coni

; − m

otos

alda

tric

e;

− s

egna

letic

a st

rada

le;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− s

tival

i di a

ltezz

a ad

egua

ta;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− i

ndum

enti

ad a

lta v

isib

ilità

; − c

orre

do s

alda

tore

; − m

asch

erin

e pr

otet

tive

dell’

appa

rato

res

pira

torio

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN

S.O

. ALL

A G

.U.

N. 1

2 D

EL

15.0

1.19

85

NO

RM

E U

NI C

IG 9

165

NO

VE

MB

RE

198

7 D

.M. 2

3.02

.197

1 IN

S.O

. ALL

A G

.U.

N.

132

DE

L 26

.05.

1971

N

UO

VO

CO

DIC

E

DE

LLA

ST

RA

DA

D

.L.V

O 3

0.04

.92

N. 2

85

RE

GO

LAM

EN

TO

DI

ES

EC

UZ

ION

E E

DI

AT

TU

AZ

ION

E D

.L.V

O

16.1

2.92

N 4

95

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

PR

EL

IEV

O, C

AR

ICO

E T

RA

SP

OR

TO

DE

I G.D

.R.

Sch

ed

a:

440

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− T

rasp

orto

, c

aric

o e

sca-

rico

dal

mag

azzi

no

all’o

ffici

na ;

− S

i ope

ra a

ll’in

tern

o de

l m

agaz

zino

e s

i sca

rica

in

offic

ina;

− e

vita

re c

adut

e de

i mat

e-ria

li tr

aspo

rtat

i.

− u

so d

i car

relli

ele

vato

ri;

− C

aric

hi s

ospe

si, l

egar

e ed

imbr

iglia

re tu

bi e

d al

tri m

ater

iali;

− e

vita

re d

i las

ciar

e m

ater

iale

sci

olto

; − p

er l’

uso

di c

arre

lli e

leva

tori

atte

ners

i alle

pro

cedu

re in

dica

-te

nel

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uale

tto “

norm

e pe

r ca

rrel

listi”

;

− A

utoc

arro

mun

ito d

i m

ezzi

di s

olle

vam

ento

; − a

utog

rù o

mol

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a;

− c

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llo e

leva

tore

; − c

orde

e fa

sce

per

fissa

g-gi

.

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54.

D.L

.VO

81/

08

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

P

RE

PA

RA

ZIO

NE

DE

I PE

ZZ

I PE

R G

.D.R

.

Sch

ed

a:

450°

/b/c

D

ES

CR

IZIO

NE

FA

SI

OP

ER

AT

IVE

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

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SI

DE

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CH

I M

ISU

RE

DI P

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VE

NZ

ION

E E

PR

OT

EZ

ION

E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

ZZ

I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

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− O

pera

zion

i man

uali

con

: t

aglia

tubi

, mor

se, t

ra-

pano

por

tatil

e, s

eghe

tto,

lima,

chi

avi i

n ge

nere

e

smer

iglia

tric

e;

− f

iletta

ture

con

file

ttatr

ici a

m

ano

od e

lettr

iche

; -

Mol

atur

a de

gli e

stre

mi d

a sa

ldar

e pe

r pr

epar

azio

ne

lem

bi, c

on s

mer

iglia

tric

e

− P

er lo

più

si o

pera

su

banc

o di

lavo

ro p

er la

re

aliz

zazi

one

di a

ssem

-bl

aggi

; − p

roie

zion

i di s

cheg

ge;

− r

umor

osità

; − f

iletta

tura

tagl

ient

e;

− p

ossi

bili

even

tual

i pro

ie-

zion

i di t

ruci

oli a

d el

evat

a te

mpe

ratu

ra;

− r

umor

osità

; − p

roie

zion

e di

sch

egge

; − r

ottu

ra d

isco

del

la s

mer

i-gl

iatr

ice;

− p

osiz

ione

cor

retta

deg

li ad

detti

; − c

oord

inam

ento

tra

gli a

ddet

ti;

− u

sare

cor

retta

men

te le

attr

ezza

ture

; − n

elle

ope

razi

oni d

i tag

lio c

on s

eghe

tto la

lam

a de

ve e

sser

e be

n fis

sata

al t

elai

o;

− p

rima

di in

izia

re il

tagl

io è

opp

ortu

no te

nere

il s

eghe

tto le

g-ge

rmen

te in

clin

ato;

− i

l pez

zo d

a ta

glia

re v

a fis

sato

in m

odo

che

vibr

i il m

eno

poss

ibile

; − i

mm

anic

are

in m

odo

corr

etto

le li

me;

− p

er to

glie

re il

man

ico

senz

a pe

ricol

o, m

ette

re la

lim

a tr

a le

ga

nasc

e se

mic

hius

e de

lla m

orsa

, est

raen

dolo

poi

a s

trap

-pi

; − p

er e

vita

re s

civo

lam

enti

delle

chi

avi a

ccer

tars

i che

l’a

pert

ura

delle

ste

ssa

corr

ispo

nda

esat

tam

ente

alla

gra

n-de

zza

della

vite

o d

ado;

− t

ener

e se

mpr

e la

chi

ave

ad a

ngol

o re

tto r

ispe

tto a

ll’as

se

della

vite

; − p

er g

li ap

pare

cchi

ele

ttric

i mob

ili e

por

tatil

i le

deriv

azio

ni a

sp

ina

devo

no e

sser

e co

stru

ite e

d ut

ilizz

ate

in m

odo

che

per

ness

una

ragi

one

una

spi

na m

asch

io n

on s

ia in

serit

a ne

lla p

ropr

ia s

ede

fem

min

a po

ssa

risul

tare

sot

to te

nsio

ne.

− u

so c

orre

tto d

ell’a

ttrez

zatu

ra;

− P

rote

zion

e in

divi

dual

e de

ll’op

erat

ore;

− c

ontr

ollo

effi

cien

za d

isco

(da

ta s

cade

nza)

; − v

erifi

ca n

umer

o gi

ri de

scrit

to d

al d

isco

infe

riore

o u

gual

e al

nu

mer

o gi

ri m

otor

e;

− i

mpi

ego

di d

isco

opp

ortu

no;

− c

uffia

di s

icur

ezza

mol

a;

prov

vedi

men

ti an

ti ru

mor

e;

− S

mer

iglia

tric

e ;

− t

aglia

tubi

man

uale

; − m

orsa

; − t

rapa

no p

orta

tile;

− s

eghe

tto;

− l

ima;

− c

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i in

gene

re;

− f

ilier

a el

ettr

ica

e fil

iera

m

anua

le;

− S

mer

iglia

tric

e;

− -

grup

po e

lettr

ogen

o o

elet

tros

alda

tric

e co

n op

-po

rtun

i mor

setti

; − d

isch

i di m

olat

ura;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

gia;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − s

carp

e an

tinfo

rtun

istic

he;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− o

cchi

ali o

vis

iere

pro

tet-

tive;

− G

uant

i ;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

ge;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − g

rem

biul

e;

D.L

.VO

81/

08

− D

.M. 2

4.11

.198

4 IN

S

.O. A

LLA

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2 D

EL

15.0

1.19

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ME

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I CIG

882

7

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985

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199

1 − c

ome

sopr

a;

D.L

.VO

81/

08

− s

alda

tura

ele

ttric

a co

n el

ettr

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ives

titi (

cito

flex

− r

umor

osità

; − r

adia

zion

i ultr

avio

lette

− v

erifi

ca c

ondi

zion

i cav

i e c

abla

ggio

; − o

pera

re n

el r

ispe

tto d

el p

erso

nale

vic

ino;

− u

tiliz

zo u

tens

ile e

lettr

ico

port

atile

; − d

ista

nza

degl

i ast

anti

dal l

uogo

di s

alda

tura

;

− m

otos

alda

tric

e;

− e

lmet

to p

rote

tt. U

NI

7154

; − e

stin

tore

a p

olve

re;

− s

cher

mo

di m

ater

iale

in-

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

Page 108: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

DE

SC

RIZ

ION

E F

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I O

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RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

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RO

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ALI

SI

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TI

LEG

ISL.

AT

IVE

e ci

toba

sico

);

(arc

o);

− i

nfra

ross

e ba

gno

a 15

00

°C;

− r

umor

osità

; − u

stio

ni;

− p

roie

zion

i sco

rie in

can-

desc

enti;

− e

vent

uale

dife

tto e

ffi-

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za d

i: − p

inza

, mor

setti

mas

sa,

cavi

cab

lagg

io, m

otos

al-

datr

ici;

− u

tiliz

zo c

orre

do a

ntin

fort

unis

tico;

− r

egol

azio

ne c

orre

nte

e te

nsio

ne a

sco

po n

on p

erfo

rativ

o de

l tub

o;

− m

essa

a te

rra

grup

po g

ener

ator

e;

− c

ontr

ollo

effi

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za a

ttrez

zatu

re;

− d

uran

te la

sos

tituz

ione

e la

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viva

tura

deg

li el

ettr

odi m

et-

tere

la s

alda

tric

e in

con

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oni d

i sic

urez

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− l

a sa

ldat

rice

deve

ess

ere

utili

zzat

a im

pugn

ando

la c

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t-ta

men

te;

− n

elle

ope

razi

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i sal

datu

ra è

nec

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rio u

sare

indu

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ti co

n m

anic

he lu

nghe

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anta

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priv

i di r

isvo

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− g

rupp

o el

ettr

ogen

o;

− p

inza

isol

ata

port

aele

t-tr

odi;

− e

lettr

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− m

arte

llina

; − s

pazz

ola;

− r

asch

ietto

;

com

bust

ibile

, a m

ano

o a

casc

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unito

di f

ine-

stre

lla p

er l’

appl

icaz

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de

i vet

ri in

attin

ici;

− v

etro

inat

tinic

o;

− o

cchi

ali c

on p

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zion

i la

tera

li e

vetr

i col

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i in

attin

ici;

− c

uffia

in te

la ig

nifu

ga;

− g

uant

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cuoi

o pr

ovvi

sti

di m

anic

hetta

; − s

opra

mm

anic

he in

cuo

io;

− g

rem

biul

e di

cuo

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rov-

vist

o di

pet

torin

a;

− g

hette

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uoio

; − t

appe

tino

prot

ettiv

o;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− e

stnt

ore

a po

lver

e;

NO

RM

E U

NI-

CIG

882

7 O

TT

OB

RE

198

5 E

FA

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FE

BB

RA

IO 1

991

− M

olat

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degl

i est

rem

i da

sald

are

per

prep

araz

ione

le

mbi

, con

sm

erig

liatr

ice;

sa

ldat

ura

elet

tric

a co

n el

et-

trod

i riv

estit

i (ci

tofle

x e

ci-

toba

sico

);

− p

roie

zion

e di

sch

egge

; − r

ottu

ra d

isco

del

la s

mer

i-gl

iatr

ice;

− r

umor

osità

; − r

adia

zion

i ultr

avio

lette

(a

rco)

;

− P

rote

zion

e in

divi

dual

e de

ll’op

erat

ore;

− c

ontr

ollo

effi

cien

za d

isco

(da

ta s

cade

nza)

; − v

erifi

ca n

umer

o gi

ri de

scrit

to d

al d

isco

infe

riore

o u

gual

e al

nu

mer

o gi

ri m

otor

e;

− i

mpi

ego

di d

isco

opp

ortu

no;

− c

uffia

di s

icur

ezza

mol

a;

− p

rovv

edim

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anti

rum

ore;

− v

erifi

ca c

ondi

zion

i cav

i e c

abla

ggio

; − o

pera

re n

el r

ispe

tto d

el p

erso

nale

vic

ino;

− u

tiliz

zo u

tens

ile e

lettr

ico

port

atile

; − d

ista

nza

degl

i ast

anti

dal l

uogo

di s

alda

tura

; ut

ilizz

o co

rred

o an

tinfo

rtun

istic

o;

− S

mer

iglia

tric

e;

− -

grup

po e

lettr

ogen

o o

elet

tros

alda

tric

e co

n op

-po

rtun

i mor

setti

; − d

isch

i di m

olat

ura;

− m

otos

alda

tric

e;

− g

rupp

o el

ettr

ogen

o;

− p

inza

isol

ata

port

aele

t-tr

odi;

− G

uant

i ;

− o

cchi

ali a

ntis

cheg

ge;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− p

rote

ttori

acus

tici;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − g

rem

biul

e;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54 ;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

D.L

.VO

81/

08

Page 109: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

DE

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; − r

umor

osità

; − u

stio

ni;

− p

roie

zion

i sco

rie in

can-

desc

enti;

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dife

tto e

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otos

ala-

tric

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nsio

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on p

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l tub

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− m

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grup

po g

ener

ator

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ttrez

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tituz

ione

e la

rav

viva

tura

deg

li el

ettr

odi m

et-

tere

la s

alda

tric

e in

con

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oni d

i sic

urez

za;

− l

a sa

ldat

rice

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ess

ere

utili

zzat

a im

pugn

ando

la c

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t-ta

men

te;

− n

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ope

razi

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i sal

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ra è

nec

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rio u

sare

indu

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ti co

n m

anic

he lu

nghe

e p

anta

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priv

i di r

isvo

o;

− e

lettr

odi;

− m

arte

llina

; − s

pazz

ola;

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asch

ietto

;

− s

cher

mo

di m

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iale

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com

bust

ibile

, a m

ano

o a

casc

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unito

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stre

lla p

er l’

appl

icaz

ione

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i vet

ri in

attin

ici;

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etro

inat

tinic

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− o

cchi

ali c

on p

rote

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tera

li e

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i col

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i ina

t-tin

ici;

− c

uffia

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la ig

nifu

ga;

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uant

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cuoi

o pr

ovvi

sti

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anic

hetta

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anic

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cuo

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rem

biul

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cuo

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rov-

vist

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pet

torin

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hette

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uoio

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appe

tino

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alza

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info

rtun

isti-

che;

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rote

ttori

acus

tici;

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lmet

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I 71

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uand

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cess

ario

) − e

stin

tore

a p

olve

re;

D.L

.VO

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08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

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. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

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I-C

IG 8

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E 1

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BR

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199

1

Tag

lio d

i tub

i con

can

nello

e

rifila

tura

del

lem

bo d

a sa

ldar

e;

Sal

datu

ra o

ssia

cetil

enic

a;

Uso

sco

rret

to d

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anne

llo

nelle

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ac

cens

ione

; ut

ilizz

o;

anom

alie

del

l’im

pian

to o

s-si

acet

ileni

co d

i tag

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om-

bole

, rid

utto

ri, m

anom

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m

anic

hette

, val

vole

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nel-

lo;

fugh

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2 e

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2 ;

scor

ie d

i rifi

latu

ra in

cand

e-sc

enti.

co

me

quel

le d

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glio

os-

siac

etile

nico

con

can

nello

;

Pre

cont

rollo

effi

cien

za im

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to o

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cetil

enic

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posi

zion

e co

rret

ta d

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bom

bole

e lo

ro d

islo

cam

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; im

pieg

o de

l cor

redo

ant

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rtun

istic

o;

gli a

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ti ch

e si

trov

ano

nei p

ress

i dev

ono

star

e a

debi

ta d

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e u

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zare

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hial

i per

sal

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enic

a;

pres

tare

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ne a

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imite

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dei

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del

le

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ei q

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può

esse

rci

peric

olo;

è

viet

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eseg

uire

le o

pera

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all’

inte

rno

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s-se

non

suf

ficie

ntem

ente

ven

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com

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del

tagl

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enic

o co

n ca

nnel

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com

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anto

con

tenu

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ella

sch

eda

-150

;

Cor

redo

oss

iace

tilen

ico;

la

mie

rino

trac

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ge

sset

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met

ro;

idon

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ccen

dito

re p

er

cann

ello

; co

me

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glio

os-

siac

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nico

con

can

nello

;

Cor

redo

ant

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rtun

istic

o;

grem

biul

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occh

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gu

anti

per

sald

are

fino

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gom

ito;

calz

atur

e an

tinfo

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llo;

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me

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glio

os

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nico

con

can

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llo;

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razi

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i fis

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onta

ggio

val

vole

di i

n-te

rcet

tazi

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, app

arec

-ch

iatu

re d

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uzio

ne, f

iltri

e va

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e di

sic

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− S

i ope

ra in

offi

cina

su

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lavo

ro o

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pa-

vim

ento

; − p

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ione

non

equ

ilibr

ata

del c

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; − s

olle

vand

o un

car

ico

con

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chie

na c

urva

, i d

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i in

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erte

bral

i car

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i-no

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mat

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ll’or

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a de

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ne e

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rata

co

mpr

essi

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poss

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caus

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i alla

sc

hien

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− i

l sol

leva

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to d

i pes

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gger

i può

riv

elar

si p

eri-

colo

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e vi

ene

effe

ttua-

to c

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tron

co in

clin

ato

in a

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’incl

inaz

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del

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co

se a

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tuat

a m

aggi

ora

il ca

rico

dei m

usco

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r-sa

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chi d

i les

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in

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bral

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iffer

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uota

tra

il pi

ano

orig

inar

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co e

que

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ello

sca

rico;

− p

ossi

bile

sch

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iam

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tra

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rico

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mez

zo d

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brac

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o;

− m

ovim

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re c

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hi n

on s

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KG

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rico

dei c

aric

hi

− v

erifi

care

sem

pre

che

il po

sto

di la

voro

e le

vie

di p

erco

r-re

nza

sian

o pu

lite,

ord

inat

e e

sgom

bre;

− a

dotta

re c

orre

tta te

cnic

a pe

r ev

itare

lesi

oni a

lla s

chie

na

− i

l tro

nco

deve

ess

ere

eret

to;

− l

a sc

hien

a in

pos

izio

ne d

iritta

; − i

l pes

o da

sol

leva

re a

vvic

inat

o al

cor

po;

− p

osiz

ione

ape

rta

e sa

lda

dei p

iedi

; − p

resa

sic

ura

del c

aric

o;

− m

ovim

enti

grad

uali

e se

nza

scos

se;

− n

on s

i deb

bono

com

pier

e to

rsio

ni a

ccen

tuat

e co

n la

col

on-

na v

erte

bral

e;

− l

o sp

osta

men

to a

spa

lla d

i sac

chi,

cass

e, m

ater

iali

solid

i, de

ve e

sser

e ef

fettu

ato

tene

ndo

il co

rpo

in p

osiz

ione

ere

tta;

− i

l pes

o sc

aric

ato

a br

acci

a va

ben

dis

trib

uito

in m

odo

sim

-m

etric

o ed

equ

ilibr

ato;

− a

llont

anar

e le

man

i in

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o d

a ev

itare

pos

sibi

li sc

hiac

-ci

amen

ti tr

a il

caric

o e

il m

ezzo

di i

mbr

acag

gio

quan

do

ques

to v

iene

mes

so in

tens

ione

; − v

erifi

ca e

quili

brat

ura

del c

aric

o;

− v

erifi

ca c

ompa

tibili

tà tr

a pe

so d

el c

aric

o da

sol

leva

re e

por

-ta

ta d

el m

ezzo

di s

olle

vam

ento

; − m

ante

nere

effi

cace

il d

ispo

sitiv

o di

chi

usur

a de

l gan

cio;

− n

on a

bban

dona

re il

mez

zo d

i sol

leva

men

to c

on il

car

ico

sosp

eso;

− p

er e

vita

re s

civo

lam

enti

delle

chi

avi a

ccer

tars

i che

l’a

pert

ura

delle

ste

sse

corr

ispo

nda

esat

tam

ente

alla

gra

n-de

zza

della

vite

o d

ado;

− t

ener

e se

mpr

e la

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ave

ad a

ngol

o re

tto r

ispe

tto a

ll’as

se

della

vite

− g

rù o

car

rello

ele

vato

re

per

la m

ovim

enta

zion

e de

i car

ichi

; − v

ento

se;

− p

inze

mag

netic

he;

− m

orse

tti;

− t

enag

lie;

− b

rach

e di

funi

di c

anap

a e

di a

ccia

io;

− c

hiav

i in

gene

re,

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− s

carp

e an

tinfo

rtun

istic

he;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− g

rem

biul

i o p

etto

rali;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

MA

UN

I-C

IG 8

827

OT

TO

BR

E 1

985

E F

A-1

F

EB

BR

AIO

199

1

Page 111: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

INS

TA

LL

AZ

ION

E G

RU

PP

O D

I RID

UZ

ION

E

Sch

ed

a:

470

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− C

aric

o, T

rasp

orto

e s

ca-

rico

dall’

offic

ina

al c

antie

-re

; − p

osa

in o

pera

del

gru

ppo

di r

iduz

ione

: sa

ldat

ura

delle

tuba

zion

i di m

onte

e

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alle

ai t

erm

inal

i pr

edis

post

i; − r

ives

timen

to a

fred

do, a

ca

ldo

o co

n gu

aine

ter-

mor

estr

inge

nti;

− c

ontr

ollo

del

riv

estim

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co

n sc

intil

logr

afo

(hol

idey

de

tect

or);

− t

inte

ggia

tura

;

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lle s

ched

e 38

0;

− p

er g

rupp

i di r

iduz

ione

di

cons

ider

evol

i dim

ensi

oni

lo p

osa

vien

e ef

fettu

ata

con

l’aus

ilio

di g

rù;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 24

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 2

50 ;

− s

i ope

ra a

ll’es

tern

o ;

− n

elle

ope

razi

oni d

i spa

z-zo

latu

ra e

d ev

entu

ale

cart

eggi

atur

a co

ntat

to

con

polv

eri i

n qu

antit

à lim

itate

; − c

onta

tti c

on s

olve

nti ;

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

le s

ched

e 38

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 24

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 2

50 ;

− e

ffettu

are

le o

pera

zion

i di t

inte

ggia

tura

prim

a de

ll’in

stal

lazi

one

dell’

arm

adio

di p

rote

zion

e pe

r m

ante

nere

pi

ù ag

evol

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com

odo

l’acc

esso

alle

par

ti;

− c

oord

inam

ento

tra

gli a

ddet

ti;

− i

con

teni

tori

dei s

olve

nti e

dei

col

ori d

evon

o es

sere

ben

ri-

chiu

si a

l ter

min

e de

l lor

o ut

ilizz

o;

− i

l con

tenu

to d

ei b

arat

toli

di s

olve

nte

o di

col

ore

deve

ess

ere

utili

zzat

o in

tera

men

te p

rima

della

sua

mes

sa a

rifi

uto;

− n

on d

ispe

rder

e ne

ll’am

bien

te i

rifiu

ti;

− i

bar

atto

li vu

oti d

i sol

vent

i e c

olor

i van

no r

ipos

ti ne

ll’ap

posi

to s

tocc

aggi

o de

lle m

ater

ie p

rime

seco

ndar

ie

− a

vvis

ando

tem

pest

ivam

ente

il r

espo

nsab

ile p

er

l’agg

iorn

amen

to d

el r

egis

tro

di c

aric

o e

scar

ico

delle

MP

S

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lle s

ched

e 38

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 24

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 2

50 ;

− s

pazz

ole;

− c

arta

vetr

ata;

− p

enne

lli;

− v

erni

ci;

− s

olve

nti;

− r

otol

i di c

arta

per

pul

izia

;

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 90

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lle s

ched

e 38

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 24

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 25

0;

− g

uant

i pro

tetti

vi p

er s

ol-

vent

i; − m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54 (

da in

doss

are

nel

caso

vi s

iano

par

ti sp

or-

gent

i al d

i sop

ra d

ella

zo

na d

i int

erve

nto)

; − s

carp

e an

tinfo

rtun

istic

he;

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lle s

ched

e 38

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 90

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 24

0;

vede

re q

uant

o in

dica

to

nella

sch

eda

250;

D

.L.V

O 8

1/08

D

.M. 2

4.11

.198

4 IN

S.O

. A

LLA

G.U

. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

. N

OR

ME

UN

I CIG

882

7 O

TT

OB

RE

198

5 E

FA

-1

FE

BB

RA

IO 1

991

Page 112: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

INS

TA

LL

AZ

ION

E A

RM

AD

IO D

I PR

OT

EZ

ION

E

Sch

ed

a:

480

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− p

repa

razi

one

del p

iano

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posa

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zoc

colo

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on-

dazi

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dell’

arm

adio

di

prot

ezio

ne;

− c

ostr

uzio

ne d

ello

zoc

colo

di

fond

azio

ne e

bas

a-m

ento

di p

osa

dell’

arm

adio

di p

rote

zio-

ne;

− m

onta

ggio

del

l’arm

adio

di

pro

tezi

one

;

− S

i ope

ra a

ll’es

tern

o;

− e

secu

zion

e de

gli s

cavi

co

n m

ezzo

mec

cani

co o

a

man

o;

− p

eric

olo

deriv

ante

dal

le

mac

chin

e op

erat

rici i

n m

ovim

ento

; − p

eric

olo

di ip

oacu

sia

da

rum

ore;

− a

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lità

dello

sca

vo;

− s

cavo

con

pro

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ità li

-m

itata

e c

onte

nuta

, − m

aneg

gio

di ta

vole

per

l’a

rmat

ura;

− f

orm

azio

ne d

i pol

vere

; − d

anni

agl

i art

i sup

erio

ri ne

ll’in

fissi

one

di c

hiod

i ne

lle ta

vole

di a

rmat

ura;

− m

ovim

enta

zion

e m

anua

-le

di c

aric

hi in

ferio

re e

/o

supe

riore

a 3

0 K

g.

− m

ovim

enta

zion

e m

anua

-le

di c

aric

hi d

i nor

ma

in-

ferio

re o

ugu

ale

a 30

Kg.

;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 80

; − m

anip

olaz

ione

di l

amie

re

pung

enti

e ta

glie

nti;

− S

incr

onia

tra

gli o

pera

tori;

− p

rima

di in

izia

re q

uals

iasi

ope

razi

one

verif

icar

e se

mpr

e ch

e il

post

o di

lavo

ro e

le v

ie d

i per

corr

enza

sia

no p

ulite

, ord

i-na

te e

sgo

mbr

e;

− a

llont

anar

e gl

i ast

anti;

− è

vie

tato

cos

titui

re d

epos

iti d

i mat

eria

li pr

esso

il c

iglio

deg

li sc

avi;

− u

tiliz

zare

tavo

lam

e in

tegr

o e

priv

o di

chi

odat

ure;

− n

el r

imuo

vere

il ta

vola

me

di a

rmat

ura

prov

vede

re a

lla r

i-m

ozio

ne d

elle

chi

odat

ure;

− b

uona

ges

tione

, con

serv

azio

ne e

cor

retto

impi

ego

delle

at-

trez

zatu

re;

− m

ovim

enta

re in

mod

o co

rret

to c

aric

hi n

on s

uper

iori

a 30

K

g. s

e da

sol

i; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 8

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 8

0 ;

− n

ella

man

ipol

azio

ne d

i par

ti di

lam

iera

util

izza

re s

iste

mi d

i pr

esa

a ve

ntos

a;

− r

idur

re a

llo s

tret

to n

eces

sario

la m

anip

olaz

ione

man

uale

de

lle p

arti

di la

mie

ra e

com

unqu

e in

doss

are

i gua

nti p

rote

t-tiv

i ;

− p

er e

vita

re s

civo

lam

enti

di c

hiav

i acc

erta

rsi c

he l’

aper

tura

de

lle s

tess

e co

rris

pond

a es

atta

men

te a

lla g

rand

ezza

del

la

vite

o d

ado;

− t

ener

e se

mpr

e la

chi

ave

ad a

ngol

o re

tto r

ispe

tto a

ll’as

se

della

vite

;

− P

icco

ne,

− b

adile

; − e

scav

ator

e;

− p

icco

ne;

− b

adile

; − c

arrio

la;

− c

azzu

ola;

− m

arte

llo;

− t

ronc

hesi

no;

− b

olla

; − p

rese

a v

ento

sa;

− c

hiav

i in

gene

re;

− b

olla

;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− m

asch

erin

a an

tipol

vere

; − e

lmet

to p

rote

ttivo

Uni

71

54;

− p

rote

ttori

acus

tici ;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− c

ome

sopr

a,

− g

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i per

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ri ge

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i e

com

unqu

e re

sist

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a ta

gli;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

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.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I CIG

882

7 O

TT

OB

RE

198

5 E

FA

-1

FE

BB

RA

IO 1

991

com

e so

pra;

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

INS

TA

LL

AZ

ION

E R

EC

INZ

ION

E E

SE

GN

AL

ET

ICA

S

ch

ed

a:

490

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− S

cavo

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onda

zion

e es

egui

to c

on m

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ecca

nico

o a

man

o;

− g

etto

in c

alce

stru

zzo

di

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azio

ne;

− p

osa

in o

pera

del

la r

e-ci

nzio

ne c

ostit

uita

da

stan

ti in

acc

iaio

zin

cato

e

rete

met

allic

a o

da p

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nelli

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cati

a fu

oco

in

“ors

ogril

”;

− e

secu

zion

e de

l col

lega

-m

ento

equ

ipot

enzi

ale

a te

rra

; − p

osa

in o

pera

del

la s

e-gn

alet

ica

di p

eric

olo

e si

-cu

rezz

a;

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 12

0 ;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 43

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 43

0;

− u

tiliz

zo d

i ute

nsili

ele

ttric

i po

rtat

ili;

− p

ossi

bili

dann

i agl

i art

i su

perio

ri ne

lla r

imoz

ione

di

chi

usin

i in

cem

ento

o

ghis

a e

nel f

issa

ggio

dei

m

orse

tti d

i col

lega

men

to;

− u

tiliz

zo d

i fas

cette

in m

a-te

ria p

last

ica

e fo

rbic

i

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 12

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 43

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 43

0;

− u

so c

orre

tto d

egli

uten

sili

in d

otaz

ione

; − g

li ut

ensi

li el

ettr

ici p

orta

tili d

evon

o es

sere

util

izza

ti se

dot

ati

di id

oneo

col

lega

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to a

ll’im

pian

to d

i ter

ra o

pro

vvis

ti di

is

olam

ento

sup

plem

enta

re d

i sic

urez

za fr

a le

par

ti in

tern

e in

tens

ione

e l’

invo

lucr

o es

tern

o e

devo

no r

ipor

tare

in m

odo

inde

lebi

le l’

appo

sito

mar

chio

; − v

eder

e qu

anto

indi

cato

nel

la s

ched

a 10

0;

− p

er e

vita

re s

civo

lam

enti

delle

chi

avi a

ccer

tars

i che

l’a

pert

ura

delle

ste

sse

corr

ispo

nda

esat

tam

ente

alla

gra

n-de

zza

della

vite

o d

ado;

− t

ener

e se

mpr

e la

chi

ave

ad a

ngol

o re

tto r

ispe

tto a

ll’as

se

della

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; − u

tiliz

zare

forb

ici c

on p

unte

arr

oton

date

; − s

gom

bera

re e

pul

ire il

per

cors

o pe

r l’i

nsta

llazi

one

della

se-

gnal

etic

a,

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 12

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 43

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 43

0;

− a

lza

chiu

sini

; − t

rapa

no e

lettr

ico

port

ati-

le;

− c

hiav

i in

gene

re;

− t

ronc

hesi

no;

− m

azza

; − f

orbi

ci;

− p

inza

;

− V

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 12

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 43

0;

− v

eder

e qu

anto

indi

cato

ne

lla s

ched

a 43

0;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i, − s

carp

e an

tinfo

rtun

istic

he;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− c

ome

sopr

a;

Ved

ere

quan

to in

dica

to

nella

sch

eda

410/

a;

vede

re q

uant

o in

dica

to

nella

sch

eda

410/

a;

vede

re q

uant

o in

dica

to

nella

sch

eda

410/

a;

D.L

.VO

81/

08

NO

RM

A C

EI 8

1-1

DIC

EM

BR

E 1

990

E F

.6,

F.7

, F.8

, F.9

, F

.10,

F.1

1 M

AG

GIO

199

2 D

.M. 2

4.11

.198

4 IN

S.O

. A

LLA

G.U

. N. 1

2 D

EL

15.0

1.19

85

NO

RM

A U

NI C

IG 8

827

OT

TO

BR

E 1

985

E F

A-1

F

EB

BR

AIO

199

1 S

egna

letic

a di

sic

urez

za

norm

e : U

NI 7

544

part

e 2a U

NI 7

544

part

e 11

a U

NI 7

545

part

e 3a

UN

I 754

7 pa

rte

4a

UN

I 754

7 pa

rte

6a

Page 114: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

MO

DIF

ICA

CO

LO

NN

A M

ON

TA

NT

E

Sch

ed

a:

380

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− T

oglie

re g

as im

pian

to

deriv

azio

ne u

tenz

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− r

imoz

ione

con

tato

re;

− r

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ione

par

te

dell’

atta

cco

cont

ator

e e

pred

ispo

sizi

one

del n

uo-

vo;

− p

osa

del c

onta

tore

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ol-

laud

o;

− m

essa

in g

as;

− u

so im

prop

rio a

ttrez

zi

man

uali;

− i

nnes

chi d

i gas

; − r

isca

ldam

ento

giu

nzio

ne

filet

tata

; − r

ubin

etto

per

col

onna

m

onta

nte

non

a te

nuta

; − s

purg

o in

suffi

cien

te a

ria

resi

dua;

− n

on te

nuta

impi

anto

e r

e-la

tiva

disp

ersi

one;

− p

rese

nza

di g

as n

ei lo

ca-

li;

− A

vvis

o ut

enza

tram

ite c

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llo il

gio

rno

prim

a o

visi

ta a

i sin

-go

li al

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i; − p

rest

are

atte

nzio

ne q

uand

o si

ope

ra in

con

dizi

oni d

isag

ia-

te;

− u

tiliz

zare

ute

nsili

pro

pri e

in b

uono

sta

to d

i con

serv

azio

ne;

− e

vita

re in

nesc

hi g

as;

− p

rima

di s

cald

are

acce

rtar

e l’a

ssen

za g

as;

− i

n pr

esen

za g

as u

sare

uni

cam

ente

gira

tubi

e a

ttrez

zi a

nti-

scin

tilla

; − a

ccer

tam

ento

tenu

ta im

pian

to p

rima

dell’

iniz

io d

ello

spu

r-go

; − a

ssic

urar

si c

he le

eve

ntua

li ap

pare

cchi

atur

e di

util

izza

zion

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bian

o il

rela

tivo

rubi

netto

chi

uso;

− e

ffettu

are

lo s

purg

o da

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to p

iù a

lto d

ell’i

mpi

anto

aer

ando

l’a

mbi

ente

se

non

natu

ralm

ente

ven

tilat

o (1

).

− a

ssum

ere

posi

zion

e co

rret

ta a

i fin

i del

sol

leva

men

to e

spo

-st

amen

to m

anua

le d

ei c

aric

hi (

cont

ator

i);

− n

on s

i dev

ono

solle

vare

i co

ntat

ori s

e no

n si

ha

il co

rpo

in

posi

zion

e be

n eq

uilib

rata

; − n

on s

i dev

ono

mov

imen

tare

i co

ntat

ori d

i cal

ibro

mag

gior

e G

25

( K

G. 1

9 )

da s

oli;

− p

er i

cont

ator

i dal

cal

ibro

G 4

0 (

KG

. 40)

la m

ovim

enta

zio-

ne m

anua

le d

ovrà

ess

ere

eseg

uita

da

più

pers

one

in m

o-do

da

ripar

tire

il ca

rico

( m

ax K

G. 3

0 pe

r pe

rson

a).

(1)

NO

RM

A U

NI C

IG 7

129

GE

NN

AIO

199

2, p

unto

2.6

.1:

“per

la m

essa

in s

ervi

zio

dell’

impi

anto

occ

orre

pro

cede

re a

lle

segu

enti

oper

azio

ni e

con

trol

li:

− a

prire

fine

stre

e p

orte

ed

evita

re la

pre

senz

a di

fiam

me

li-be

re e

sci

ntill

e;

− p

roce

dere

allo

spu

rgo

dell’

aria

con

tenu

ta n

ell’i

mpi

anto

in-

tern

o;

− c

ontr

olla

re c

he n

on v

i sia

no fu

ghe

di g

as d

uran

te 1

0 m

inut

i il

cont

ator

e no

n de

ve s

egna

re a

lcun

pas

sagg

io d

i gas

: in

caso

con

trar

io le

fugh

e de

vono

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ere

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vidu

ate

con

so-

luzi

one

sapo

nosa

ed

elim

inat

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ipet

endo

suc

cess

ivam

ente

il

cont

rollo

”.

− B

ombo

la G

PL

per

inst

al-

lazi

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guai

ne te

rmor

e-st

ringe

nti d

i pro

tezi

one

colo

nna

mon

tant

e;

− t

orci

a pe

r G

PL;

− c

hiav

i in

gene

re;

− m

ater

iale

per

gua

rniz

ioni

; − s

oluz

ione

di a

cqua

e s

a-po

ne;

− m

anom

etro

ad

acqu

a da

ze

ro a

cin

quec

ento

mil-

limet

ri di

col

onna

d’

acqu

a;

− e

splo

sim

etro

.

− G

uant

i per

lavo

ri ge

neri-

ci;

− c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

stin

tore

a p

olve

re;

− c

hiav

i ant

isci

ntill

a;

D.L

.VO

81/

08

NO

RM

A U

NI C

IG 9

036

NO

VE

MB

RE

198

6 N

OR

MA

CE

I 64-

2/A

;V1

A

GO

ST

O 1

992

D.L

.VO

81/

08

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SC

HE

DA

LA

VO

RA

ZIO

NI

PR

EP

AR

AZ

ION

E P

EZ

ZI P

ER

LA

VO

RI S

U C

OL

ON

NE

MO

NT

AN

TI

Sch

ed

a:

400

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

ALI

SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− T

aglio

del

tubo

zin

cato

a

mis

ura;

− f

iletta

tura

con

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ra e

let-

tric

a o

man

uale

; − g

uarn

itura

del

le p

arti

fi-le

ttate

; − g

iunz

ione

del

le p

arti

filet

-ta

te c

on im

pieg

o di

rac

-co

rder

ia;

− S

i ope

ra a

ll’es

tern

o si

a in

pr

oprie

tà p

rivat

a ch

e su

vi

a pu

bblic

a (m

arci

apie

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aree

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ico

tran

sito

);

− a

stan

ti im

prud

enti;

− f

iletta

tura

tagl

ient

e;

− r

umor

osità

filie

ra e

lettr

ica

e/o

grup

po e

lettr

ogen

o;

− e

vent

uale

dife

tto e

ffi-

cien

za p

ettin

i e lu

brifi

ca-

zion

e fil

iera

;

− C

ollo

cam

ento

del

l’aut

omez

zo in

pos

izio

ne ta

le d

a no

n pr

o-du

rre

intr

alci

o al

la c

ircol

azio

ne e

, che

ris

ulti

di p

rote

zion

e ag

li ad

detti

alle

ope

razi

oni;

− c

ontr

olla

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rima

delle

ope

razi

oni,

l’int

egrit

à de

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liatu

bi

o de

lla la

ma

del s

eghe

tto;

− v

erifi

ca c

ondi

zion

i cav

i e c

abla

ggi;

− v

erifi

ca in

tegr

ità m

essa

a te

rra

grup

po e

lettr

ogen

o;

− v

erifi

ca te

nsio

ne d

i lav

oro;

− v

erifi

ca in

nest

i al g

rupp

o el

ettr

ogen

o;

− p

rest

are

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nzio

ne n

elle

ope

razi

oni d

i pos

a de

i sig

illan

ti;

− a

utom

ezzo

; − t

aglia

tubi

; − s

eghe

tto;

− l

ima;

− m

orsa

; − f

ilier

a el

ettr

ica;

− m

otog

ener

ator

e;

− f

ilier

a a

man

o;

− s

pazz

ola

di a

ccia

io;

− o

lio d

a ta

glio

; − s

igill

anti;

− g

iratu

bi;

− g

uant

i per

lavo

ri ge

neric

i; − c

alza

ture

ant

info

rtun

isti-

che;

− e

lmet

to p

rote

ttivo

UN

I 71

54;

− g

uant

i in

neop

rene

; − o

cchi

ali o

vis

iere

pro

tet-

tive;

− p

rote

ttori

acus

tici;

D.L

.VO

81/

08

D.M

. 24.

11.1

984

IN S

.O.

ALL

A G

.U. N

. 12

DE

L 15

.01.

1985

N

OR

ME

UN

I CIG

986

0 G

IUG

NO

199

1 E

FA

-1 G

IUG

NO

199

4

Page 116: PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL ...sglmultiservizi.it/wp-content/uploads/2017/08/... · San Damaso di Modena, luglio 2015 COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E

S

CH

ED

A L

AV

OR

AZ

ION

I

PO

SA

CO

ND

OT

TE

IN Q

UO

TA

Sch

ed

a:

420

DE

SC

RIZ

ION

E F

AS

I O

PE

RA

TIV

E

CO

ND

IZIO

NI D

I LA

VO

RO

ED

AN

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SI

DE

I RIS

CH

I M

ISU

RE

DI P

RE

VE

NZ

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E E

PR

OT

EZ

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E

ME

ZZ

I DI L

AV

OR

O

ME

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I A

NT

INF

OR

TU

NIS

TIC

I E

D.P

.I.

PR

INC

IPA

LI F

ON

TI

LEG

ISL.

AT

IVE

− P

redi

spos

izio

ne d

elle

st

affe

di a

ncor

aggi

o al

la

stru

ttura

; − i

nsta

llazi

one

dei r

ulli

di

appo

ggio

e d

i sco

rrim

en-

to ;

− p

redi

spos

izio

ne tr

atto

tu-

bazi

one

da p

orre

in o

pe-

ra;

− p

osa

in o

pera

con

impi

e-go

di a

utog

rù e

attr

ezza

-tu

re d

i im

brac

amen

to;

− S

i ope

ra a

ll’es

tern

o;

− e

spos

izio

ne a

l rum

ore;

− d

iffic

oltà

ope

rativ

e de

ll’ad

detto

; − p

rese

nza

di c

avi e

lettr

ici

sotto

trac

cia

non

indi

vi-

duat

i; − p

osiz

ione

di p

reca

rio

equi

librio

add

etti;

− v

icin

anza

di c

avi e

lettr

ici

in te

nsio

ne;

− s

i ope

ra in

quo

ta s

u sc

a-le

tipo

all’

italia

na o

sim

ili;

− s

olle

vam

ento

e tr

aspo

rto

di c

aric

hi;

− m

ovim

enta

zion

e m

anua

-le

di c

aric

hi;

− U

so c

orre

tto d

ell’a

ttrez

zatu

ra;

− p

rest

are

atte

nzio

ne q

uand

o si

ope

ra in

con

dizi

oni d

isag

iate

; − u

tiliz

zare

ute

nsili

pro

pri e

in b

uono

sta

to d

i con

serv

azio

ne;

− a

ccer

tars

i del

l’ass

enza

di c

avi e

lettr

ici s

otto

trac

cia

prim

a di

ef-

fettu

are

qual

sias

i ope

razi

one

di p

erfo

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one

o de

mol

izio

ne d

i pa

rti m

urar

ie;

− l

a lu

nghe

zza

della

sca

la in

ope

ra n

on d

eve

supe

rare

i 15

met

ri,

salv

o pa

rtic

olar

e es

igen

ze, n

el q

ual c

aso

le e

stre

mità

sup

erio

ri de

i mon

tant

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ono

esse

re a

ssic

urat

e a

part

i fis

se;

− l

e sc

ale

in o

pera

lung

he p

iù d

i 8 m

etri

devo

no e

sser

e m

unite

di

rom

pitr

atta

per

rid

urre

la fr

ecci

a di

infle

ssio

ne;

− n

essu

n la

vora

tore

dev

e tr

ovar

si s

ulla

sca

la q

uand

o se

ne

ef-

fettu

a lo

spo

stam

ento

; − d

uran

te l’

esec

uzio

ne d

ei la

vori,

una

per

sona

dev

e es

erci

tare

da

terr

a un

a co

ntin

ua v

igila

nza

della

sca

la;

− l

e sc

ale

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A.1 APPENDICE: SCHEDE MACCHINE

scheda M1

DUMPER / RUSPA RISCHI E MISURE PREVENTIVE Rischio: Caduta dall'alto dalla piattaforma della macchina Prevenzione: Piattaforma della macchina Prescrizioni Esecutive: Non utilizzare la macchina come piattaforma per lavori in elevazione. Rischio: Caduta di materiale dall'alto o a livello durante il trasporto Prevenzione: Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera Prescrizioni Esecutive: Trasporto dei carichi. Evitare di effettuare brusche manovre di avvio o di arresto, in particolare a macchina carica. Sistemazione del carico sulla macchina. Assicurarsi che il carico da trasportare sia sempre ben sistemato. Rischio: Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni Prevenzione: Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di manutenzione. Rischio: Inalazione polveri, fibre, gas, vapori Prevenzione: Inumidimento del materiale Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso. Rischio: Investimento e ribaltamento Prevenzione: Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera Prescrizioni Organizzative: Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Predisporre personale a terra per coadiuvare il pilota della macchina nelle operazioni di retromarcia, o in condizioni di scarsa visibilità. Prescrizioni Esecutive: Norme generali di guida nel cantiere. Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in movimento. Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza. Fermo meccanico. Predisporre idoneo "fermo meccanico", qualora si stazioni in prossimità di scarpate. Girofaro. Segnalare l'operatività del mezzo nell'area di cantiere con l'azionamento del girofaro. Lavori notturni. In caso di lavori notturni, verificare, preventivamente ed attentamente, la zona di lavoro; utilizzare comunque, tutte le luci disponibili sulla macchina. Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Prima di iniziare il movimento della macchina in retromarcia, il conduttore dovrà accertarsi che la zona sia libera da ostacoli e da eventuale personale: a questo scopo verrà assistito da personale a terra. Percorsi carrabili: ostacoli. Prima di utilizzare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: ostacoli (in altezza ed in larghezza), limiti d'ingombro, ecc.. Percorsi carrabili: scarpate. Quando possibile, evitare di far funzionare la macchina nelle immediate vicinanze di scarpate, sia che si trovino a valle che a monte della macchina. Percorsi carrabili: vincoli geomorfologici. Prima di movimentare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: - limitazioni di carico (terreno, pavimentazioni, rampe, opere di sostegno); - pendenza del terreno. Percorsi carrabili e pedonali del cantiere. Rispettare scrupolosamente la viabilità predisposta, senza invadere i percorsi pedonali. Portata della macchina. Non deve essere mai superata la portata massima consentita per la macchina; ugualmente non è consentito superare l'ingombro massimo. Sradicamento di alberi. Durante l'operazione di abbattimento di alberi, accertarsi di non aver posizionato la macchina, o parte di essa, dove potrebbero trovarsi le radici, per evitare che esse, sollevandosi, possano far ribaltare la macchina. Prima di utilizzare la macchina per tale operazione, accertarsi che la stessa sia munita di cabina capace di resistere alla eventuale caduta di rami, anche di grosse dimensioni.

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Percorsi carrabili: sosta dei mezzi d'opera. Si dovrà provvedere, tutte le volte che un mezzo d'opera interrompe le lavorazioni, a spegnere il motore, posizionare i comandi in folle ed inserire il freno di stazionamento. Per far sostare il mezzo, bisognerà scegliere una zona dove non operino altre macchine e priva di traffico veicolare; ove ciò non fosse possibile, segnalare adeguatamente la presenza del mezzo in sosta. Bisognerà, inoltre, scegliere con attenzione il piano di stazionamento, assicurandosi, anzitutto, che il terreno abbia adeguata capacità portante; in particolare, nel caso di sosta su piano in pendenza, dovrà posizionarsi il mezzo d'opera trasversalmente alla pendenza, verificando l'assenza del pericolo di scivolamento e ribaltamento. Limiti di velocità nel cantiere. Adeguare la velocità ai limiti stabiliti nel cantiere e comunque a valori tali da poterne mantenere costantemente il controllo. Al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro si deve transitare a passo d'uomo.

ALTRE PRESCRIZIONI Prevenzione: Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e circuiti di manovra. Prevenzione: Sponde degli automezzi Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi sempre della corretta chiusura delle sponde. Prevenzione: Posizione di guida del conducente Prescrizioni Esecutive: Mantenere sempre la testa, il corpo e gli arti, dentro la cabina di guida, in modo da non esporsi ad eventuali rischi all'esterno (ostacoli fissi, rami, altri automezzi, caduta gravi, ecc.). Prevenzione: Ambienti confinati: macchine con motore endotermico Prescrizioni Esecutive: Prima e durante le lavorazioni è necessario verificare lo stato degli attacchi degli organi di scarico e che tali organi non interferiscano con prese d'aria di condizionatori o di altre macchine.

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scheda M2

AUTOCARRO

VEDI SCHEDA M1 - DUMPER

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scheda M3

PALA MECCANICA RISCHI E MISURE PREVENTIVE Rischio: Caduta dall'alto dalla benna Prevenzione: Benna Prescrizioni Esecutive: Non utilizzare la benna per trasportare o sollevare persone. Rischio: Caduta di materiale dall'alto o a livello VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Inalazione polveri, fibre, gas, vapori VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Investimento e ribaltamento VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Vibrazioni Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse. Prevenzione: Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui. Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.

ALTRE PRESCRIZIONI Prevenzione: Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione Prescrizioni Organizzative: La macchina deve essere dotata di appropriati dispositivi acustici e luminosi di segnalazione e di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra. Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e circuiti di manovra. Prevenzione: Movimentazione carichi Prescrizioni Esecutive: Non alzare e traslare i carichi al di sopra delle zone dove lavorano o sostano persone. Prevenzione: Posizione di guida del conducente Prescrizioni Esecutive: Mantenere sempre la testa, il corpo e gli arti, dentro la cabina di guida, in modo da non esporsi ad eventuali rischi all'esterno (ostacoli fissi, rami, altri automezzi, caduta gravi, ecc.). Prevenzione: Raggio d'azione dei mezzi d'opera Prescrizioni Esecutive: Controllare, prima di iniziare la lavorazione, che le eventuali persone stazionanti in prossimità della macchina, siano al di fuori del raggio di azione della stessa. Prevenzione: Condutture interrate nel cantiere Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc. Prevenzione: Trasporto persone sulla macchina Prescrizioni Esecutive: Non trasportare persone sulla macchina, a meno che non siano stati predisposti idonei dispositivi atti ad evitare le cadute.

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scheda M4

ESCAVATORE

VEDI SCHEDA M3 – PALA MECCANICA

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scheda M6

AUTOGRU

RISCHI E MISURE PREVENTIVE Rischio: Caduta di materiale dall'alto o a livello Prevenzione: Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" Prescrizioni Esecutive: Apparecchi di sollevamento: verifiche periodiche. Periodicamente andranno eseguiti controlli sullo stato delle funi, delle catene e dei ganci, sostituendo quelli in cattivo stato, con nuovi pezzi di equivalenti caratteristiche; inoltre andrà verificato il serraggio dei bulloni ed il regolare rifornimento di lubrificante agli ingrassatori. Apparecchi di sollevamento: imbracatura dei carichi. Dovranno essere sollevati solo carichi ben imbracati ed equilibrati: per accertare il soddisfacimento delle condizioni suddette, basterà sollevare il carico di pochi centimetri ed osservare, per alcuni istanti, il suo comportamento. Devono essere utilizzati solo dispositivi e contenitori adatti allo specifico materiale da utilizzare: è consigliabile utilizzare imbrachi predisposti da ditte che garantiscono la portata indicata Sollevare i carichi solo dopo aver ricevuto il segnale prestabilito dal personale incaricato all'imbracatura. Le manovre di sollevamento possono aver inizio solo dopo che le persone non autorizzate si siano allontanate dal raggio di azione dell'apparecchio di sollevamento. Il manovratore potrà iniziare le manovre di sollevamento solo se ha la perfetta visibilità della zona delle operazioni o se è coadiuvato a terra da lavoratori incaricati esperti. Le manovre di partenza e di arresto devono effettuarsi con gradualità in modo da evitare bruschi strappi e ondeggiamenti del carico. Le manovre eseguite da un apparecchio di sollevamento, dovranno essere immediatamente sospese nei seguenti casi: in presenza di nebbia o di scarsa illuminazione; in presenza di vento forte; nel caso in cui le persone esposte al rischio di caduta dei carichi, non si spostino dalla traiettoria di passaggio. Autogrù: sospensione del lavoro. Durante le pause o al termine del turno di lavoro, non devono mai essere lasciati carichi sospesi. Il braccio telescopico deve essere ritirato e deve essere azionato il freno di stazionamento. Rischio: Investimento e ribaltamento Prevenzione: Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera Prescrizioni Organizzative: Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Predisporre personale a terra per coadiuvare il pilota della macchina nelle operazioni di retromarcia, o in condizioni di scarsa visibilità. Prescrizioni Esecutive: Norme generali di guida nel cantiere. Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in movimento. Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza. Fermo meccanico. Predisporre idoneo "fermo meccanico", qualora si stazioni in prossimità di scarpate. Girofaro. Segnalare l'operatività del mezzo nell'area di cantiere con l'azionamento del girofaro. Lavori notturni. In caso di lavori notturni, verificare, preventivamente ed attentamente, la zona di lavoro; utilizzare comunque, tutte le luci disponibili sulla macchina. Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Prima di iniziare il movimento della macchina in retromarcia, il conduttore dovrà accertarsi che la zona sia libera da ostacoli e da eventuale personale: a questo scopo verrà assistito da personale a terra. Percorsi carrabili: ostacoli. Prima di utilizzare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: ostacoli (in altezza ed in larghezza), limiti d'ingombro, ecc.. Percorsi carrabili: scarpate. Quando possibile, evitare di far funzionare la macchina nelle immediate vicinanze di scarpate, sia che si trovino a valle che a monte della macchina. Percorsi carrabili: vincoli geomorfologici. Prima di movimentare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: - limitazioni di carico (terreno, pavimentazioni, rampe, opere di sostegno); - pendenza del terreno. Percorsi carrabili e pedonali del cantiere. Rispettare scrupolosamente la viabilità predisposta, senza invadere i percorsi pedonali. Portata della macchina. Non deve essere mai superata la portata massima consentita per la macchina; ugualmente non è consentito superare l'ingombro massimo. Percorsi carrabili: sosta dei mezzi d'opera. Si dovrà provvedere, tutte le volte che un mezzo d'opera interrompe le lavorazioni, a spegnere il motore, posizionare i comandi in folle ed inserire il freno di stazionamento. Per far sostare il mezzo, bisognerà scegliere una zona dove non operino altre macchine e priva di traffico veicolare; ove ciò non fosse possibile, segnalare adeguatamente la presenza del mezzo in sosta. Bisognerà, inoltre, scegliere con attenzione il piano di stazionamento, assicurandosi, anzitutto, che il terreno abbia adeguata capacità portante; in particolare, nel caso di sosta su piano in pendenza, dovrà posizionarsi il mezzo d'opera trasversalmente alla pendenza, verificando l'assenza del pericolo di scivolamento e ribaltamento.

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Limiti di velocità nel cantiere. Adeguare la velocità ai limiti stabiliti nel cantiere e comunque a valori tali da poterne mantenere costantemente il controllo. Al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro si deve transitare a passo d'uomo.

A.1.1.1 ALTRE PRESCRIZIONI Prevenzione: Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e circuiti di manovra. Prevenzione: Autogrù: requisiti generali Prescrizioni Organizzative: Autogrù: posto di manovra dell'apparecchio di sollevamento. Il posto di manovra dell'apparecchio di sollevamento deve poter essere raggiunto senza pericolo, deve essere costruito e difeso in maniera da consentire l'esecuzione delle manovre, i movimenti e la sosta, in condizioni di sicurezza e deve permettere la perfetta visibilità di tutta la zona d'azione del mezzo. Dispositivi di sicurezza dell'apparecchiatura di sollevamento dell'autogrù. I mezzi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di frenatura atti ad assicurare il pronto arresto e la posizione di fermo carico e del mezzo e, quando è necessario ai fini della sicurezza, a consentire la gradualità dell'arresto. Nei casi in cui l'assenza di forza motrice può comportare pericoli per le persone, i mezzi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi che provochino l'arresto automatico (graduale) sia del mezzo che del carico. Tali prescrizioni si attuano dotando i mezzi di freni ad intervento automatico in assenza di forza motrice, i quali devono essere periodicamente registrati in relazione alla utilizzazione dell'apparecchio e secondo le istruzioni riportate sul manuale delle istruzioni della casa costruttrice. Prevenzione: Autogrù: sollevamento e trasporto di persone Prescrizioni Esecutive: E' consentito il sollevamento ed il trasporto di persone solo se il mezzo di sollevamento è provvisto di efficaci dispositivi di sicurezza o, qualora questi non siano applicabili, previa adozione di idonee misure precauzionali. I cestelli semplicemente sospesi al gancio della gru sono considerati irregolari.

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scheda M8

AUTOBETONIERA

RISCHI E MISURE PREVENTIVE Macchina: Autobetoniera L'autobetoniera è un mezzo d'opera su gomma destinato al trasporto di calcestruzzi dalla centrale di betonaggio fino al luogo della posa in opera. Essa è costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente ed una tramoggia rotante destinata al trasporto dei calcestruzzi. [P108] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P110] Cabina di guida: requisiti. [P109] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P161] Autobetoniera: requisiti generali. [P162] DPI: operatore autobetoniera. [R4] Caduta dall'alto. [P112] Piattaforma della macchina. [R9] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P113] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [R11] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P115] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P117] Posizione di guida del conducente. [P118] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P163] Autobetoniera: canale di scarico. [R2] Elettrocuzione. [P7] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R12] Getti o schizzi. [P119] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R6] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P94] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P84] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [R7] Incendi o esplosioni. [P29] Condutture interrate nel cantiere. [R17] Investimento e ribaltamento. [P121] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R10] Rumore: dBA 80 / 85. [P43] Protezione da rumore: dBA 80 / 85. [R14] Scivolamenti e cadute. [P123] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P124] Trasporto persone sulla macchina.

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A.2 APPENDICE: MISURE PREVENTIVE

P1] Prevenzione: Recinzione del cantiere: accessi pedonali e carrabili Prescrizioni Organizzative: Le vie di accesso pedonali al cantiere saranno differenziate da quelle carrabili, allo scopo di ridurre i rischi derivanti dalla sovrapposizione delle due differenti viabilità, proprio in una zona a particolare pericolosità, qual è quella di accesso al cantiere. In particolare, una zona dell'area occupata dal cantiere, antistante l'ingresso pedonale, sarà destinata a parcheggio per i soli lavoratori del cantiere. [P4] Prevenzione: Protezione da rumore: dBA 85 / 90 Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41. D.L. 15/8/1991 n.277 art.42. D.L. 15/8/1991 n.277 art.43. D.L. 15/8/1991 n.277 art.46. [P5] Prevenzione: Realizzazione della viabilita di cantiere: indicazioni generali Prescrizioni Organizzative: Percorsi carrabili: caratteristiche e condizioni. Nella definizione dei percorsi carrabili, verificare: - la capacità del terreno del cantiere a sopportare il carico della macchina: definire l'eventuale carico limite; - la condizione manutentiva di eventuali opere di sostegno presenti, in particolare se a valle della zona di lavoro, onde evitarne il cedimento per il sovrappeso della macchina, con il conseguente ribaltamento della macchina stessa; - la pendenza longitudinale e trasversale, che dovrà risultare contenuta ed adeguata ai mezzi d'opera che saranno utilizzati nel cantiere. Percorsi carrabili: velocità dei mezzi d'opera. Stabilire la velocità massima (15 km/h max) da tenere in cantiere per i mezzi d'opera, ed apporre idonea segnaletica. Percorsi carrabili: segnaletica. Predisporre adeguati percorsi di circolazione per i mezzi con relativa segnaletica. Percorsi carrabili: aree di sosta. Predisporre adeguate aree per la sosta dei mezzi d'opera e delle macchine operative. Tali aree devono avere almeno i seguenti requisiti: - dovranno consentire la normale circolazione nel cantiere; - il terreno dovrà avere abbia adeguata capacità portante e non presentare pendenze proibitive. Percorsi carrabili: rampe accesso scavi. Le rampe di accesso allo scavo devono avere: - pendenza adeguata alla possibilità della macchina; - larghezza tale da consentire un franco non minore di 70 centimetri almeno da un lato, oltre la sagoma di ingombro del veicolo; qualora detto franco venga limitato ad un solo lato per tratti lunghi, devono essere realizzate piazzole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiori a m 20 lungo l'altro lato. Percorsi pedonali nel cantiere. Predisporre nel cantiere adeguati percorsi pedonali con relativa segnaletica. Percorsi pedonali nel cantiere: parapetti. I viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno devono essere provvisti di parapetto nei tratti prospicienti il vuoto quando il dislivello superi i due metri. Le alzate dei gradini ricavati nel terreno friabile devono essere sostenute, ove occorra, con tavole e paletti robusti.

[P7] Prevenzione: Disposizioni comuni a tutti i lavoratori contro il rischio di ELETTROCUZIONE Prescrizioni Organizzative: Lavori in prossimità di linee elettriche. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse. Lampade portatili. Le lampade portatili devono essere:

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a) costruite con doppio isolamento; b) alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento); c) provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non igroscopico; d) devono essere protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione; e) provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F con una sezione minima dei conduttori di 1 mm2. Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento per il calore prodotto. Prescrizioni Esecutive: Impianto elettrico: disposizioni generali di comportamento. Particolare cura, volta a salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di tutti gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti sul cantiere. Impianto elettrico: obblighi dei lavoratori. Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio superiore la presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto elettrico, come ad esempio: apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.); materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature; cavi elettrici nudi o con isolamento rotto. Manovre: condizioni di pericolo. E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente. I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di estintori idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito. Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione. E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche. Lavori in prossimità di linee elettriche. Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri. Quadri elettrici: posizione ed uso degli interruttori d'emergenza. Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici presenti nel cantiere. Lampade portatili. L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile, dovrà essere seguita solo dopo aver disinserito la spina dalla presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale.

[P8] Prevenzione: Installazione del cantiere: requisiti comuni Prescrizioni Organizzative: Servizi igienico-assistenziali: acqua. Sui luoghi di lavoro o nelle loro immediate vicinanze deve essere messa a disposizione dei lavoratori acqua in quantità sufficiente, tanto per uso potabile quanto per lavarsi: per l'approvvigionamento, la conservazione e la distribuzione dell'acqua dovranno osservarsi norme igieniche adeguate ad evitarne l'inquinamento e ad impedire la diffusione delle malattie. In particolare in ogni punto di approvvigionamento dovrà essere predisposta una opportuna segnaletica per distinguere l'eventuale presenza sia di acqua potabile che non potabile. Servizi igienico-assistenziali: gabinetti e lavabi. I lavoratori devono disporre, in prossimità dei loro posti di lavoro, dei locali di riposo, degli spogliatoi e delle docce, di gabinetti e di lavabi con acqua corrente calda, se necessario, e dotati di mezzi detergenti e per asciugarsi (per i gabinetti almeno uno ogni quaranta lavoratori e per i lavabi uno ogni cinque lavoratori o, se collettivi, devono disporre di uno spazio di almeno 60 cm per ogni posto). Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti separati; quando ciò non sia possibile a causa di vincoli urbanistici o architettonici e nelle aziende che occupano lavoratori di sesso diverso in numero non superiore a 10, è ammessa un'utilizzazione separata degli stessi. I locali dei gabinetti non devono comunicare direttamente con i locali di lavoro; ci deve essere quindi un antibagno, le pareti divisorie e le porte delle latrine devono essere di altezza sufficiente a salvaguardare la decenza. Servizi igienico-assistenziali: locali di riposo. Quando la sicurezza e la salute dei lavoratori, segnatamente a causa del tipo di attività, lo richiedono, i lavoratori devono poter disporre di un locale di riposo facilmente accessibile. I locali di riposo devono avere dimensioni sufficienti ed essere dotati di un numero di tavoli e sedili con schienale adeguato al numero di lavoratori. Quando il tempo di lavoro è interrotto regolarmente e frequentemente e non esistono locali di riposo, devono essere messi a disposizione del personale altri locali affinché questi possa soggiornarvi durante l'interruzione del lavoro nel caso in cui la sicurezza o la salute dei lavoratori lo esiga. In detti locali, come specifici locali di riposo, è opportuno prevedere misure adeguate per la protezione dei non fumatori contro gli inconvenienti del fumo. Servizi igienico-assistenziali: refettorio. Nei cantieri con più di 30 lavoratori che restano sul luogo di lavoro, durante l'intervallo per il pasto, devono essere presenti uno o più ambienti destinati a refettorio, muniti di sedie e tavoli in numero sufficiente ed in buone condizioni. I refettori devono essere ben illuminati, aerati e riscaldati nella stagione fredda; il pavimento deve essere facilmente lavabile e con pareti piastrellate o tinteggiate con pittura lavabile fino ad un'altezza di 2 metri. Qualora in cantiere vengono svolte lavorazioni particolarmente insudicianti o polverose, o con sviluppo di fumi, è vietato consumare i pasti nei locali di lavoro; tale comportamento è bene sia adottato comunque e quindi per ogni lavorazione da tutto ciò consegue che si dovranno evitare i tavoli improvvisati negli scantinati o nella baracca attrezzi. Ai lavoratori deve essere dato il mezzo di conservare in ambienti adatti le loro vivande, di riscaldarle con scaldavivande e di lavare i relativi recipienti in lavelli con acqua corrente, qualora non siano idonei allo scopo i lavandini per lavarsi. In particolare se si tratta di lavori in sotterraneo o in galleria che impegnano più di 50 lavoratori, dei quali almeno 10 facciano richiesta, l'imprenditore deve istituire un servizio di mensa e deve fornire a suo carico il personale e l'attrezzatura necessari per la preparazione dei pasti caldi.

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Servizi igienico-assistenziali: spogliatoi. Locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei lavoratori quando questi devono indossare indumenti di lavoro specifici, e quando per ragioni di salute o decenza non si possa chiedere loro di cambiarsi in altri locali; tali locali dovranno essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati. I locali destinati a spogliatoio devono avere una capacità sufficiente, essere possibilmente vicini ai locali di lavoro, aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda e muniti di sedili e di attrezzature che consentano a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro. Qualora i lavoratori svolgano attività insudicianti, polverose, con sviluppo di fumi o vapori contenenti in sospensione sostanze untuose, gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli indumenti privati. Servizi igienico-assistenziali: docce. Docce sufficienti ed appropriate devono essere messe a disposizione dei lavoratori quando il tipo di attività o la salubrità lo esigono. Devono essere previsti locali per docce separati per uomini e donne o un'utilizzazione separata degli stessi. Le docce e gli spogliatoi devono comunque facilmente comunicare tra loro. I locali delle docce devono avere dimensioni sufficienti per permettere a ciascun lavoratore di rivestirsi senza impacci e in appropriate condizioni di igiene. Le docce devono essere dotate di acqua corrente calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi. Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.36. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.37. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.39. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.41. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.42. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.91.

[P9] Prevenzione: Installazione del cantiere: requisiti dei baraccamenti Prescrizioni Organizzative: Installazione del cantiere: posizionamento prefabbricati. Il posizionamento dei box prefabbricati deve avvenire in modo da mantenere il pavimento dello stesso sopraelevato di almeno 30 cm. rispetto al terreno, mediante intercapedini, vespai ed altri mezzi atti ad impedire la trasmissione dell'umidità dal suolo. Il terreno attorno al box, almeno per un raggio di 10 m., dovrà essere conformato in modo da non permettere la penetrazione dell'acqua nelle costruzioni, né il ristagno di essa. I box dovranno avere aperture sufficienti per ottenere un'attiva ventilazione dell'ambiente. La loro ubicazione dovrà essere tale da ridurre al minimo le interferenze reciproche tra persone, mezzi ed impianti. Installazione del cantiere: pulizia dei locali di servizio. Le installazioni e gli arredi destinati ai refettori, agli spogliatoi, ai gabinetti, alle docce, ai dormitori ed in genere ai servizi di igiene e di benessere ai lavoratori, devono essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia a cura del datore di lavoro. Installazione del cantiere: riscaldamento nei locali di servizio. La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei locali pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali. Quando non sia conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante le misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione. Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento nell'ambiente nei locali chiusi devono essere muniti di condotti del fumo più valvole regolatrici ed avere tiraggio sufficiente per evitare l'inquinamento dell'aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per l'ampiezza del locale (e dietro consiglio di un tecnico esperto) tale impianto non sia necessario. Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.12. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.47.

[P10] Prevenzione: Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile. Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi di cemento, oli o grassi. Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento. Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente vietato. Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato. Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie) devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano rapidamente a contatto con oli e grassi. Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno essere posizionati fuori dai tratti interrati. Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né scendere al di sotto dei -25 °C. Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli

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spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese. Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna. Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione all'impianto. Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite facendo ricorso a personale qualificato. Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che: l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo); l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa). Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica. Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e prese normalizzate. Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica. Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare: il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento); la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra. Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa. Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave. [P13] Prevenzione: Parapetti

Prescrizioni Organizzative: I parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni qualvolta si manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi delle rampe di scale o dei pianerottoli o dei balconi non ancora corredati delle apposite ringhiere, sui bordi di fori praticati nei solai (ad es. vano ascensore), di impalcati disposti ad altezze superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse per lo spegnimento della calce, sui muri in cui sono state praticate aperture (ad es. vani finestra), ecc. Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei allo scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi: - mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto, maggiore di 60 cm; - mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di altezza maggiore di 60 cm. I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti. I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate.

[P14] Prevenzione: Scavi: barriere protettive sul ciglio

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Prescrizioni Esecutive: Il ciglio del fronte di scavo dovrà essere reso inaccessibile mediante barriere mobili, posizionate ad opportuna distanza di sicurezza e spostabili con l'avanzare del fronte dello scavo stesso. Dovrà provvedersi, inoltre, a segnalare la presenza dello scavo con opportuni cartelli. A scavo ultimato, tali barriere mobili provvisorie dovranno essere sostituite da regolari parapetti.

[P15] Prevenzione: Scavi: ciglio e pareti dello scavo Prescrizioni Esecutive: Il ciglio superiore dello scavo dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono essere sgombre da irregolarità o blocchi. [P16] Prevenzione: Scavi: divieto di depositi sui bordi

Prescrizioni Esecutive: E' tassativamente vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature. [P17] Prevenzione: Scavi: posizione dei lavoratori Prescrizioni Esecutive: Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco. [P18] Prevenzione: Scavi: armature del fronte Prescrizioni Organizzative: Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno. [P20] Prevenzione: Inumidimento del materiale Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso. [P22] Prevenzione: Condutture interrate nel cantiere Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc. [P23] Prevenzione: Scavi: presenza di gas infiammabili Prescrizioni Organizzative: Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell'ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l'uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas.

[P25] Prevenzione: Scavi: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." Prescrizioni Organizzative: Scavi in trincea: sbadacchiature vietate. Le pareti inclinate non dovranno essere armate con sbadacchi orizzontali in quanto i puntelli ed i traversi potrebbero slittare verso l'alto per effetto della spinta del terreno. Si dovrà verificare che le pareti inclinate abbiano pendenza di sicurezza.

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Scavi in trincea, pozzi, cunicoli: armature di sostegno. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno. Qualora la lavorazione richieda che il lavoratore operi in posizione curva, anche per periodi di tempo limitati, la suddetta armatura di sostegno dovrà essere posta in opera già da profondità maggiori od uguali a 1,20 m. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno cm 30. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura. Idonee precauzioni e armature devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre m 3 deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all'esportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna. Prescrizioni Esecutive: Scavi manuali: pendenza del fronte. Negli scavi eseguiti manualmente, le pareti del fronte devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Scavi manuali: tecnica di scavo per h > 1,50 m. Quando la parete del fronte di attacco dello scavo supera l'altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. In tali casi si potrà procedere dall'alto verso il basso realizzando una gradonatura con pareti di pendenza adeguata. [P27] Prevenzione: Prosciugamento scavi: disposizioni e verifiche Prescrizioni Esecutive: Prosciugamento scavi: canali superficiali. Devono essere eseguiti canali artificiali per il convogliamento e l'allontanamento delle acque sollevate e di quelle meteoriche. Prosciugamento scavi: verifiche di stabilità del terreno. Durante la fase di prosciugamento deve essere verificata la stabilità del terreno e dei manufatti presenti. [P29] Prevenzione: Ponteggi: ricezione del carico Prescrizioni Esecutive: Nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli, utilizzare bastoni muniti di uncini, evitando accurartamente di sporgersi oltre le protezioni. [P30] Prevenzione: Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" Prescrizioni Esecutive: Addetti all'imbracatura: verifica imbraco. Gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente. Addetti all'imbracatura: manovre di sollevamento del carico. Durante il sollevamento del carico, gli addetti devono accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo stretto necessario. Addetti all'imbracatura: allontanamento. Gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al più presto dalla sua traiettoria durante la fase di sollevamento. Addetti all'imbracatura: attesa del carico. E' vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico. Addetti all'imbracatura: conduzione del carico in arrivo. E' consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo è giunto quasi al suo piano di destinazione. Addetti all'imbracatura: sgancio del carico. Prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisognerà accertarsi preventivamente della stabilità del carico stesso. Addetti all'imbracatura: rilascio del gancio. Dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali. [P37] Prevenzione: Armature provvisorie: protezione delle aperture di muri e solai Prescrizioni Organizzative: Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella del piano di calpestio dei ponti di servizio. Qualora le aperture vengano usate per il passaggio di materiali o di persone, un lato del parapetto può essere costituito da una barriera mobile non asportabile, che deve essere aperta soltanto per il tempo necessario al passaggio. Le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50 devono essere munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate in modo da impedire la caduta di persone. [P38] Prevenzione: Impalcature nelle costruzioni in elevazione in c.a. Prescrizioni Organizzative: Nella esecuzione di opere a struttura in conglomerato cementizio, quando non si provveda alla costruzione da terra di una normale impalcatura con montanti, prima di iniziare la erezione delle casseformi per il getto dei pilastri perimetrali, deve essere sistemato, in corrispondenza al piano raggiunto, un regolare ponte di sicurezza a sbalzo, avente larghezza utile di almeno m 1,20. Le armature di sostegno del cassero per il getto della successiva soletta o della trave perimetrale, non devono essere lasciate sporgere dal filo del fabbricato più di cm 40 per

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l'affrancamento della sponda esterna del cassero medesimo. Come sotto ponte può servire l'impalcato o ponte a sbalzo costruito in corrispondenza al piano sottostante. In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all'altezza del solaio di copertura del piano terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall'alto.

[P39] Prevenzione: Armature provvisorie per la esecuzione di manufatti: requisiti Prescrizioni Organizzative: Le armature provvisorie per la esecuzione di manufatti, quali archi, volte, piattabande, architravi, solai, scale e di qualsiasi altra opera sporgente dal muro, in cemento armato o in muratura di ogni genere, devono essere costruite in modo da assicurare, in ogni fase del lavoro, la necessaria solidità e con modalità tali da consentire, a getto o costruzione ultimata, il loro progressivo abbassamento e disarmo.

[P45] Prevenzione: Disarmo: protezione dei fori nei solai

Prescrizioni Esecutive: Le aperture lasciate nei solai (vani ascensori, cavedi, ecc.) devono essere protette al momento stesso del disarmo, per evitare cadute di persone attraverso le medesime. [P46] Prevenzione: Disarmo: protezione delle rampe di scale

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Prescrizioni Esecutive: Deve provvedersi a proteggere le rampe di scale fin dalla fase della loro armatura; i parapetti dovranno essere rifatti subito dopo il disarmo e mantenuti fino alla posa in opera delle ringhiere definitive.

[P56] Prevenzione: Lavori su coperture Prescrizioni Esecutive: Prima di procedere alla esecuzione di lavori su tetti, lucernari, coperture simili, deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente per sostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego. Nel caso in cui sia dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti atti a garantire la incolumità delle persone addette, disponendo a seconda dei casi, tavole sopra le orditure, sottopalchi e facendo uso di cinture di sicurezza. [P57] Prevenzione: Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali Prescrizioni Organizzative: Schede tossicologiche. E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di sicurezza. Sostanze tossiche o nocive: recipienti. Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura. Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui all'art.355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955, n. 547. Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per la lavorazione. Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di dare emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati. Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.), ed essere sottoposti a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. Prescrizioni Esecutive: Inalazioni di sostanze nocive: visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro, e farsi sottoporre a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. [P65] Prevenzione: Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati

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Prescrizioni Organizzative: Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario far sì che, tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente, da ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata. Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate. Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono adottare procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle polveri, atti ad impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente vicino al luogo di produzione delle polveri. Prescrizioni Esecutive: Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate. [P67] Prevenzione: Imbracatura di sicurezza

Prescrizioni Esecutive: I lavoratori che devono prestare la loro opera entro pozzi, cisterne e simili o che sono esposti a pericoli di cadute dall'alto (durante il montaggio o lo smontaggio di ponteggi, di gru, di impianti di betonaggio, lavori su muri in demolizione o su cornicioni, grondaie ecc.), devono fare uso di adatta imbracatura con fune di trattenuta, assicurata direttamente, o tramite anello scorrevole, ad una fune appositamente tesata a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. L'imbracatura è composta da diverse cinghie a formare, cosciali, cintura e bretelle; il punto di collegamento alla fune di trattenuta viene solitamente posizionato sulla schiena, ma può esserci la possibilità di collegare le funi alla cintura, per poter operare su tralicci e pali. La fune di trattenuta deve avere una lunghezza tale da limitare la caduta a non oltre 1,50 m al fine di limitare l'energia di caduta. Questa limitazione si può ottenere con la scelta di lunghezze adeguate del cavo di trattenuta, oppure con l'adozione di dissipatori di energia (ammortizzatori) o ancora con arrotolatori autobloccanti a frizione. [P69] Prevenzione: DPI: Addetto al montaggio e manutenzione della gru Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a

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recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile.

[P70] Prevenzione: Addetto alla manutenzione e montaggio della gru: cinture di sicurezza Prescrizioni Organizzative: Il personale addetto al montaggio ed alla manutenzione della gru, dovrà indossare le cinture di sicurezza con bretelle, cosciali e doppia fune di trattenuta, la cui lunghezza non deve superare 1,5 m, nei lavori lungo il traliccio ed il braccio della gru, quando si operi al di fuori delle protezioni fisse. [P77] Prevenzione: DPI: Addetto al montaggio e smontaggio di ponteggi fissi Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. [P78] Prevenzione: Addetti al montaggio e smontaggio dei ponteggi: requisiti Prescrizioni Organizzative: Al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici deve essere adibito personale pratico, fornito di attrezzi appropriati ed in buono stato di manutenzione. [P81] Prevenzione: Movimentazione manuale dei carichi: disposizioni preventive Prescrizioni Organizzative: Movimentazione manuale dei carichi: informazione. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda: a) il peso di un carico; b) il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una collocazione eccentrica; c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in maniera corretta. Movimentazione manuale dei carichi: obblighi del datore di lavoro. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Movimentazione manuale dei carichi: organizzazione del lavoro. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessità di una movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il datore di lavoro organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sana e sicura. Movimentazione manuale dei carichi: rischi dorso-lombari. La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: - il carico è troppo pesante (kg 30); - è ingombrante o difficile da afferrare; - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: - è eccessivo; - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; - può comportare un movimento brusco del carico; - è compiuto con il corpo in posizione instabile. Movimentazione manuale dei carichi: sorveglianza sanitaria. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi. [P82] Prevenzione: Movimentazione manuale dei carichi: modalità di stoccaggio Prescrizioni Esecutive: Le modalità di stoccaggio del materiale movimentato devono essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo stoccaggio.

[P89] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni generali a "Cadute di materiale dall'alto" Prescrizioni Organizzative: Sonda di perforazione: protezioni collettive. Ove necessario, predisporre protezioni collettive (parapetti, ecc.), per il personale addetto alla perforazione. Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: pulizia. La sonda deve essere pulita durante la risalita delle aste di infissione, per evitare la caduta dall'alto di materiali rimasti eventualmente attaccati alla sonda stessa.

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Sonda di perforazione: serraggio delle aste. Verificare frequentemente il corretto serraggio delle aste. [P90] Prevenzione: Sonda di perforazione: allontanamento dei fanghi Prescrizioni Esecutive: Allontanare i fanghi dal bordo del foro. [P92] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: allontanamento aiutanti. Durante la perforazione, gli aiutanti devono sempre mantenersi a distanza di sicurezza dalla macchina. Sonda di perforazione: montaggio/smontaggio delle aste. Le operazioni di montaggio o smontaggio degli spezzoni di aste, potranno iniziarsi solo dopo che la rotazione delle stesse sia completamente cessata. In particolare, lo svitamento delle aste dovrà avvenire sempre utilizzando la doppia morsa della macchina; nel caso in cui la macchina non ne sia dotata, o nonostante la doppia morsa non si riesca a svitare le aste, dovrà usarsi la chiave giratubi. Il consenso per il disserraggio delle aste, dopo aver posizionato la chiave giratubi ad aste ferme, dovrà essere dato dagli addetti all'operatore, solo dopo che i primi si siano allontanati a distanza di sicurezza dalla macchina. [P93] Prevenzione: Sonda di perforazione: schermi protettivi Prescrizioni Organizzative: In prossimità del foro di perforazione dovranno essere posizionati schermi protettivi dalle possibili proiezioni di residui di perforazione (terriccio), per salvaguardare il personale addetto. [P94] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Inalazione polveri, ecc." Prescrizioni Organizzative: Sonda di perforazione: lavori in galleria. Nel caso di lavori in galleria da eseguirsi con sonda perforatrice con motore endotermico, deve predisporsi un depuratore ad acqua da applicare in serie alla marmitta. Sonda di perforazione: produzione di polveri. Nel caso di perforazione in un terreno ad elevato contenuto di silice o che produca elevata polverosità, deve predisporsi un adeguato sistema di abbattimento delle polveri originatesi dalla perforazione (schiuma, acqua, ecc.) o un sistema di captazione, aspirazione ed abbattimento delle stesse.

[P95] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Movimentazione manuale ecc." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: imbracatura delle aste. Nell'accatastare i tubi in cantiere, tra i vari strati vanno interposti opportuni spessori per consentire una più agevole operazione di imbracatura. Sonda di perforazione: movimentazione delle aste. Movimentare i tubi imbracandoli uno per volta. Sonda di perforazione: personale per il montaggio delle aste. Qualora la macchina sia sprovvista di caricatore automatico delle aste, deve essere previsto un adeguato numero di operai, proporzionalmente al peso delle aste da movimentare. [P96] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: accatastamento delle aste su terreno. Contenere la catasta dei tubi con appositi montanti o, in mancanza di questi, costituire strati successivi decrescenti bloccando lo strato inferiore con picchettoni infissi nel terreno. Sonda di perforazione: cavalletti porta-aste. Devono predisporsi nelle immediate vicinanze della macchina, appositi cavalletti porta aste di perforazione, al fine di facilitarne la movimentazione. Sonda di perforazione: solidità dell'area per lo stoccaggio delle aste. Verificare la compattezza del terreno prima di effettuare lo stoccaggio delle aste. Sonda di perforazione: uso di cunei. Nelle eseguire cataste di tubi, devono disporsi tutti con le teste da un solo lato e ciascuno dovrà essere bloccato con cunei.

[P100] Prevenzione: Indumenti addetti a rimozione fibre cemento amianto Prescrizioni Esecutive: I lavoratori devono indossare: TUTE INTERE di tessuto atto a non trattenere le fibre, con cappuccio, prive di tasche esterne, chiuse ai polsi e alle

caviglie con elastici. Le tute possono essere sia a perdere, cioè “usa e getta”, che riutilizzabili. Nel primo caso devono

essere in materiale T.N.T. (tessuto non tessuto di polipropilene PLP) oppure in tessuto non tessuto di poliolefina (tipo

Tyvek) e trattate come il materiale contenente il cemento amianto. Nel secondo caso possono essere in cotone trattato

oppure impermeabili. In entrambi i casi le tute devono essere portate chiuse in un sacchetto idrosolubile, portate fuori dal

cantiere e lavate in lavatrice in appositi centri specializzati.

CALZATURE LAVABILI, con gambale abbastanza alto da essere coperto dai pantaloni della tuta COPRISCARPE A PERDERE da richiudere in un doppio sacchetto di plastica, rinchiusi all’interno dei pacchi contenenti il materiale contenente il cemento amianto (lastre, parti di tubi, ecc.) e trasportate nella discarica autorizzata indicata dalla ditta. SEMIMASCHERE O FACCIALI FILTRANTI, con grado di filtrazione P3 GUANTI IMBRAGATURA DI SICUREZZA

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Installazione di n. 5 impianti di protezione catodica

Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

RECINZIONE DI CANTIEREF01017 Recinzione provvisoria modulare da cantiere in

pannelli di altezza 2 m e larghezza 3,50 m, con tamponatura in rete elettrosaldata con maglie mm 35x250 e tubolari laterali o perimetrali di diametro 40 mm, fissati a terra su basi in calcestruzzo ed uniti tra loro con giunti zincati con collare, comprese aste di controventatura

a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI1 mont/smont; 10 moduli; 1x10 =10 x n. 5 impianti = 50 cad 50 1,14 57,00

b costo di utilizzo mensile cad 50 0,32 16,00

BARACCAMENTI E SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALIF01016 Bagno chimico portatile, realizzato in materiale

plastico antiurto, delle dimensioni di 110 x 110 x 230 cm, peso 75 kg, allestimento in opera e successivo smontaggio a fine lavori, manutenzione settimanale comprendente il risucchio del liquame, lavaggio con lancia a pressione della cabina, immissione acqua pulita con disgregante chimico, fornitura carta igienica, trasporto e smaltimento rifiuti speciali, costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 130,00 260,00 Installazioni e smontaggi successivi cad 4 30,00 120,00

SEGREGAZIONE DELLE AREE DI LAVOROF01021 Recinzione realizzata con rete in polietilene alta

densità, peso 240 g/mq, resistente ai raggi ultravioletti, indeformabile, colore arancio, sostenuta da appositi paletti di sostegno in ferro zincato fissati nel terreno a distanza di 1 m:

a altezza 1,00 m, costo di utilizzo per tutta la durata dei lavoriPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 5 x n. 5 impianti = 25 m m 25 1,34 33,50

COSTI DELLA SICUREZZA

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Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

F01025 Delimitazione zone di lavoro (percorsi, aree interessate da vincoli di accesso) realizzata con la stesura di un doppio ordine di nastro in polietilene stampato bicolore (bianco e rosso), sostenuto da appositi paletti di sostegno in ferro, altezza 1,2 m, fissati nel terreno a distaza di 2 m, compresa la fornitura del materiale, da considerarsi valutata per tutta la durata dei lavori, montaggio e smontaggio della strutturaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 10 x n. 5 impianti = 50 m m 50 1,51 75,50

F01002 Passerella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti di altezza pari a 1,00 m su entrambi i lati:pedonale metallica di dimensioni pari a 4 m (lunghezza) x 1,5 m (larghezza):aPasserella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti su entrambi i PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

a posizionamento del materiale con l'ausilio di mezzi meccanici, da valutarsi ogniqualvolta l'operazione si ripeta cad 5 35,02 175,10

b costo mensile di utilizzo del materiale, per periodi non superiori a due anni cad 2 43,32 86,64

F01042 Segnalamento di cantieri temporanei costituito da cartelli conformi alle norme stabilite dal Codice della Strada e dal Regolamento di attuazione, con scatolatura perimetrale di rinforzo e attacchi universali saldati sul retrocartello triangolare, fondo giallo (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 383 - 390, 404), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale

e lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 3,79 7,58Installazioni e smontaggi successivi cad 4 0,90 3,60

F01043 Cartello circolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 46 - 75), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale

d lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,36 29,44Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,70 6,80

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Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

F01044 Cartello rettangolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 411/a,b,c,d; 412/a,b,c; 413/a,b,c; 414), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1; costo mensile di utilizzo del segnale

a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 7,36 14,72Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,70 6,80

F01045 Presegnale di cantiere mobile, fondo giallo (in ossrvanza del regolamento di attuazione del Codice della Strada, fig.II 399/a,b), formato dalla composizione di tre cartelli, in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1 (segnale lavori, segnale corsie disponibili e un pannello integrativo indicante la distanza del cantiere), tra cui uno con luci gialle lampeggianti di diametro 230 mm; costo mensile di utilizzo della segnalazione completa:

b dimensioni 135 x 180 cmPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 1 16,31 16,31Installazioni e smontaggi successivi cad 4 3,75 15,00

F01046 Tabella lavori, fondo giallo (in osservanza delRegolamento di attuazione del Codice della strada,fig II 382) da apporre in cantiere di durata superiore aisette giorni di dimensioni 200 x 150 cm, in lamiera diacciaio spessore 10/10 mm a rifrangenza classe 1;costo mensile di utilizzo del segnale

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 23,23 46,46Installazioni e smontaggi successivi cad 2 5,34 10,68

F01065 Sacchetto di appesantimento per stabilizzare supportimobili (cavalletti, basi per pali, sostegni) in pvc dicolore arancio, dimensione 60 x 40 cm:

b con tappo ermetico riempibile con acqua o sabbiaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 8 0,56 4,48

F01069 Dispositivo luminoso, ad integrazione dellesegnalazioni ordinarie dei cantieri stradali, nelle orenotturne in caso di scarsa visibilità, di colore giallo,lampeggiante, o rosso, a luce fissa, con lente inpolistirolo antiurto, diametro 200 mm, ruotabile a 360°rispetto alla base, funzionamento a batteria(comprese nella valutazione), fotosensore(disattivabile) per il solo funzionamento notturno:dispositivo con lampada alogena, costo mensile diutilizzo

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Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,07 28,28Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,60 6,40

F01198B CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO:cassette inABS complete di presidi chirugici e farmaceuticisecondo le disposizioni del DM 28/7/1958 integratecon il Dlgs 626/94; da valutarsi come costo di utilizzomensiledel dispositivo comprese le eventualireintegrazioni dei presidi:

a cassetta, dimensioni 44,5x32x15 cm, completa dipresidi secondo l'art. 2 DM 28/7/58PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 3,39 3,39

E04001 ESTINTORI: estintore a polvere, omologato secondola normativa vigente, con valvola a pulsante, valvoladi sicurezza a molla e manometro di inidcazione dicarica, dotato di sistema di controllo della pressionetramite valvola di non ritorno a monte del manometro

e da kg 9, classe 55A-233BCPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 109,16 109,16

F01103 DPI DEL CAPOElmetto in polietilene con bardatura tessile a 6cardini, fascia di sudore in pelle sintetica, visiera ebordo gocciolatoio, peso pari a 350 g; con fori diventilazione laterali richiudibili, costo mensile diutilizzo:

b con fori di ventilazione laterali richiudibilPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 0,89 7,12

F01113 DPI PER LA PROTEZIONE DEGLI OCCHIOcchiale di protezione a stanghette, monolente inpolicarbonato antiurto con protezioni laterali esopraccigliari, montatura in poliammide, stanghetteregolabili in inclinazione e lunghezza, lenti antiurto eantigraffio trattate HC-AF, adatto per lavori dimontaggio e meccanici. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 2,42 19,36

F01118 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITOCuffia antirumore con bardatura temporale, peso 210g idonea per ambienti con moderata rumorosità,conforme alla norma EN 352.1, con riduzionesemplificata del rumore (SRN) pari a 27 dB. Costomensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 1,40 11,20

F01121 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITO

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Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

Inserti auricolari monouso in resina poliuretanica,conforme alla norma EN 352.1, con riduzionesemplificata del rumore (SRN) pari a 34 dB:

a senza cordicella, valutati a coppia.

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 50 0,14 7,00

F01130 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

Facciale filtrante per polveri non nocive; costomensile di utilizzo

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIcad 50 0,14 7,00

F01124 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEa Maschera panoramica, a norma UNI EN 136,

bardatura elastica in gomma sintetica a cinque tiranticon fibbie con raccordo di inspirazione filettato EN148/1, dotata di filtro per la protezione dai fumimetallici di classe P2 e di filtro per la protezione dagas e vapori di classe A1 (filtri quotati a parte). Costomensile di utilizzo PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 2,83 22,64

F01134 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

a Filtri di classe P2 per la protezione dai fumi metallicida montare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 5,03 40,24

g Filtri di classe A1 per la protezione da gas e vapori damontare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 9,12 72,96

F01149 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE MANIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIGuanti in filato leggero, dotati di marchio diconformita CE ai sensi del DLgs 475/92 (1acategoria)

a palmo e dorso rinforzati, polsino elastico consalvavena paio 4 0,95 3,80

F01153 DPI PER LA PROTEZIONE DEI PIEDIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIScarpa a norma UNI EN ISO 20345, antistatica, suolaantiusura in PU compatto antiabrasione edergonomica, lamina antiforo flessibile in materialecomposito, puntale con membrana traspirante. Costo

b alta paio 4 7,71 30,84

F01166 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPO

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Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

Indumenti di sicurezza segnaletici ad alta visibilitàcaratterizzati dall'apposizione di pellicolemicroprismatiche riflettenti e infrangibili, conformi allanormativa EN 340 e EN 471. Costo mensile di utilizzo

a giubbotti: giacca 4 in 1 in poliestere impermeabilespalmeto poliuretano, interno formato da unagiacca/gilet autoportante e smanicabile in poliestereimpermeabile spalmeto poiuretano con maniche inpile nero 280 g e chiusura con cerniera, dotata di unatasca interna e due sul ventre con chiusura conpattina, due tasche sul ventre della giacca interna,collo alto con cappuccio a scomparsa ed elastico diprotezione, chiusura con doppia zip fino a tutto il collocon pattina e bottoni, polsini elasticiPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 12,61 100,88

F01170 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOpantaloni a pettorina:

a pantaloni a pettorina in cotone 65% e poliestere 35%colori vari, elastico in vita, ciusura con cerniera,bretelle regolabili, doppia cucitura. Costo mensile diutilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,81 30,48

F01172 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOantipioggia:

a pantaloni antivento in nylon 100% e poliuretanoimpermeabile. Costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,14 25,12

b giacca in nylon e poliuretano impermeabiletraspirante antivento. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 6,88 55,04

INCONTRI PERIODICI DI COORDINAMENTO DELLA SICUREZZAM01005 Responsabile di cantiere ora 3,0 32,33 96,99M01006 Operaio specializzato ora 1,5 30,20 45,30M01008 Operaio comune ora 1,5 25,98 38,97

INCLUSO UTILE (10%) E SPESE GENERALI (15%)

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Installazione di n. 8 giunti dielettrici

Installazione di n. 15 punti di misura

Installazione di n. 40 punti di misura (verifica e controllo giunti dielettrici esistenti)

TOTALE N. 63 INTERVENTI

Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

RECINZIONE DI CANTIEREF01017 Recinzione provvisoria modulare da cantiere in

pannelli di altezza 2 m e larghezza 3,50 m, con tamponatura in rete elettrosaldata con maglie mm 35x250 e tubolari laterali o perimetrali di diametro 40 mm, fissati a terra su basi in calcestruzzo ed uniti tra loro con giunti zincati con collare, comprese aste di controventatura

a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI1 mont/smont; 8 moduli; 1x8 =8 x n. 63 interventi = 504 cad 504 1,14 574,56

b costo di utilizzo mensile cad 504 0,32 161,28

BARACCAMENTI E SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALIF01016 Bagno chimico portatile, realizzato in materiale

plastico antiurto, delle dimensioni di 110 x 110 x 230 cm, peso 75 kg, allestimento in opera e successivo smontaggio a fine lavori, manutenzione settimanale comprendente il risucchio del liquame, lavaggio con lancia a pressione della cabina, immissione acqua pulita con disgregante chimico, fornitura carta igienica, trasporto e smaltimento rifiuti speciali, costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 130,00 260,00 Installazioni e smontaggi successivi cad 2 30,00 60,00

SEGREGAZIONE DELLE AREE DI LAVOROF01021 Recinzione realizzata con rete in polietilene alta

densità, peso 240 g/mq, resistente ai raggi ultravioletti, indeformabile, colore arancio, sostenuta da appositi paletti di sostegno in ferro zincato fissati nel terreno a distanza di 1 m:

a altezza 1,00 m, costo di utilizzo per tutta la durata dei lavoriPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 5 x n. 63 interventi = 315 m m 315 1,34 422,10

COSTI DELLA SICUREZZA

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Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

F01025 Delimitazione zone di lavoro (percorsi, aree interessate da vincoli di accesso) realizzata con la stesura di un doppio ordine di nastro in polietilene stampato bicolore (bianco e rosso), sostenuto da appositi paletti di sostegno in ferro, altezza 1,2 m, fissati nel terreno a distaza di 2 m, compresa la fornitura del materiale, da considerarsi valutata per tutta la durata dei lavori, montaggio e smontaggio della strutturaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 5 x n. 63 interventi = 315 m m 315 1,51 475,65

F01002 Passerella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti di altezza pari a 1,00 m su entrambi i lati:pedonale metallica di dimensioni pari a 4 m (lunghezza) x 1,5 m (larghezza):aPasserella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti su entrambi i latiPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

a posizionamento del materiale con l'ausilio di mezzi meccanici, da valutarsi ogniqualvolta l'operazione si ripeta cad 63 35,02 2.206,26

b costo mensile di utilizzo del materiale, per periodi non superiori a due anni cad 2 43,32 86,64

F01042 Segnalamento di cantieri temporanei costituito da cartelli conformi alle norme stabilite dal Codice della Strada e dal Regolamento di attuazione, con scatolatura perimetrale di rinforzo e attacchi universali saldati sul retrocartello triangolare, fondo giallo (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 383 - 390, 404), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale

e lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 3,79 7,58Installazioni e smontaggi successivi cad 62 0,90 55,80

F01043 Cartello circolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 46 - 75), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale

d lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,36 29,44Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,70 6,80

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Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

F01044 Cartello rettangolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 411/a,b,c,d; 412/a,b,c; 413/a,b,c; 414), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1; costo mensile di utilizzo del segnale

a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 7,36 14,72Installazioni e smontaggi successivi cad 62 1,70 105,40

F01045 Presegnale di cantiere mobile, fondo giallo (in ossrvanza del regolamento di attuazione del Codice della Strada, fig.II 399/a,b), formato dalla composizione di tre cartelli, in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1 (segnale lavori, segnale corsie disponibili e un pannello integrativo indicante la distanza del cantiere), tra cui uno con luci gialle lampeggianti di diametro 230 mm; costo mensile di utilizzo della segnalazione completa:

b dimensioni 135 x 180 cmPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 1 16,31 16,31Installazioni e smontaggi successivi cad 62 3,75 232,50

F01046 Tabella lavori, fondo giallo (in osservanza delRegolamento di attuazione del Codice della strada,fig II 382) da apporre in cantiere di durata superiore aisette giorni di dimensioni 200 x 150 cm, in lamiera diacciaio spessore 10/10 mm a rifrangenza classe 1;costo mensile di utilizzo del segnale

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 23,23 46,46Installazioni e smontaggi successivi cad 2 5,34 10,68

F01065 Sacchetto di appesantimento per stabilizzare supportimobili (cavalletti, basi per pali, sostegni) in pvc dicolore arancio, dimensione 60 x 40 cm:

b con tappo ermetico riempibile con acqua o sabbiaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 8 0,56 4,48

F01069 Dispositivo luminoso, ad integrazione dellesegnalazioni ordinarie dei cantieri stradali, nelle orenotturne in caso di scarsa visibilità, di colore giallo,lampeggiante, o rosso, a luce fissa, con lente inpolistirolo antiurto, diametro 200 mm, ruotabile a 360°rispetto alla base, funzionamento a batteria(comprese nella valutazione), fotosensore(disattivabile) per il solo funzionamento notturno:dispositivo con lampada alogena, costo mensile diutilizzo

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Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,07 28,28Installazioni e smontaggi successivi cad 62 1,60 99,20

F01198B CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO:cassette inABS complete di presidi chirugici e farmaceuticisecondo le disposizioni del DM 28/7/1958 integratecon il Dlgs 626/94; da valutarsi come costo di utilizzomensiledel dispositivo comprese le eventualireintegrazioni dei presidi:

a cassetta, dimensioni 44,5x32x15 cm, completa dipresidi secondo l'art. 2 DM 28/7/58PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 3,39 3,39

E04001 ESTINTORI: estintore a polvere, omologato secondola normativa vigente, con valvola a pulsante, valvoladi sicurezza a molla e manometro di inidcazione dicarica, dotato di sistema di controllo della pressionetramite valvola di non ritorno a monte del manometro

e da kg 9, classe 55A-233BCPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 109,16 109,16

F01103 DPI DEL CAPOElmetto in polietilene con bardatura tessile a 6cardini, fascia di sudore in pelle sintetica, visiera ebordo gocciolatoio, peso pari a 350 g; con fori diventilazione laterali richiudibili, costo mensile diutilizzo:

b con fori di ventilazione laterali richiudibilPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 0,89 7,12

F01113 DPI PER LA PROTEZIONE DEGLI OCCHIOcchiale di protezione a stanghette, monolente inpolicarbonato antiurto con protezioni laterali esopraccigliari, montatura in poliammide, stanghetteregolabili in inclinazione e lunghezza, lenti antiurto eantigraffio trattate HC-AF, adatto per lavori dimontaggio e meccanici. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

4 x 2 mesi = 8

cad 8 2,42 19,36

F01118 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITOCuffia antirumore con bardatura temporale, peso 210PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 1,40 11,20

F01121 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITO

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Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

Inserti auricolari monouso in resina poliuretanica,conforme alla norma EN 352.1, con riduzionesemplificata del rumore (SRN) pari a 34 dB:

a senza cordicella, valutati a coppia.

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 40 0,14 5,60

F01130 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE

Facciale filtrante per polveri non nocive; costomensile di utilizzo

PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIcad 40 0,14 5,60

F01124 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEa Maschera panoramica, a norma UNI EN 136,

bardatura elastica in gomma sintetica a cinque tiranticon fibbie con raccordo di inspirazione filettato EN148/1, dotata di filtro per la protezione dai fumimetallici di classe P2 e di filtro per la protezione dagas e vapori di classe A1 (filtri quotati a parte). Costomensile di utilizzo PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 2,83 22,64

F01134 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI

a Filtri di classe P2 per la protezione dai fumi metallicida montare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 5,03 40,24

g Filtri di classe A1 per la protezione da gas e vapori damontare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 9,12 72,96

F01149 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE MANIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIGuanti in filato leggero, dotati di marchio diconformita CE ai sensi del DLgs 475/92 (1acategoria)

a palmo e dorso rinforzati, polsino elastico consalvavena paio 4 0,95 3,80

F01153 DPI PER LA PROTEZIONE DEI PIEDIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIScarpa a norma UNI EN ISO 20345, antistatica, suolaantiusura in PU compatto antiabrasione edergonomica, lamina antiforo flessibile in materialecomposito, puntale con membrana traspirante. Costo

b alta paio 4 7,71 30,84

F01166 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPO

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Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario

Indumenti di sicurezza segnaletici ad alta visibilitàcaratterizzati dall'apposizione di pellicolemicroprismatiche riflettenti e infrangibili, conformi allanormativa EN 340 e EN 471. Costo mensile di utilizzo

a giubbotti: giacca 4 in 1 in poliestere impermeabilespalmeto poliuretano, interno formato da unagiacca/gilet autoportante e smanicabile in poliestereimpermeabile spalmeto poiuretano con maniche inpile nero 280 g e chiusura con cerniera, dotata di unatasca interna e due sul ventre con chiusura conpattina, due tasche sul ventre della giacca interna,collo alto con cappuccio a scomparsa ed elastico diprotezione, chiusura con doppia zip fino a tutto il collocon pattina e bottoni, polsini elasticiPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 12,61 100,88

F01170 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOpantaloni a pettorina:

a pantaloni a pettorina in cotone 65% e poliestere 35%colori vari, elastico in vita, ciusura con cerniera,bretelle regolabili, doppia cucitura. Costo mensile diutilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,81 30,48

F01172 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOantipioggia:

a pantaloni antivento in nylon 100% e poliuretanoimpermeabile. Costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,14 25,12

b giacca in nylon e poliuretano impermeabiletraspirante antivento. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 6,88 55,04

INCONTRI PERIODICI DI COORDINAMENTO DELLA SICUREZZAM01005 Responsabile di cantiere ora 4,0 32,33 129,32M01006 Operaio specializzato ora 2,0 30,20 60,40M01008 Operaio comune ora 2,0 25,98 51,96

INCLUSO UTILE (10%) E SPESE GENERALI (15%)

TOTALE € 7.437,03

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CONTENUTI MINIMI DEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA ai sensi del punto 3 allegato XV DLgs 81/08

IMPRESA: ______________________________________________________________

1 Ragione sociale dell’impresa esecutrice, nominativo del datore di lavoro, indirizzi e riferimenti

telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere (1) 2 Specifica attivita' e singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice, dai propri

subappaltatori e dai lavoratori autonomi subaffidatari 3 Nominativi degli addetti alla gestione delle emergenze in cantiere (addetti a pronto soccorso,

antincendio ed evacuazione dei lavoratori) 4 Nominativo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), aziendale o territoriale

5 Nominativo del Medico Competente

6 Nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)

7 Nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere

8 Numero e relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori

autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa 9 Specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo

dall'impresa esecutrice 10 Descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro

11 Elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza,

delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere 12 Elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di

sicurezza 13 Esito del rapporto di valutazione del rumore

14 Individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC,

adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere 15 Procedure complementari e di dettaglio, richieste esplicitamente nel PSC (Analisi dei rischi, ecc.)

16 Elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) forniti ai lavoratori occupati in cantiere

17 Documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in

cantiere (attestati di corsi, verbali di riunione, ecc.) (1) ad es.: numero telefono cellulare a disposizione dei lavoratori in cantiere