PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED IL...
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SAN GIOVANNI LUPATOTO (Provincia di Verona)
PROGETTO ESECUTIVO PER LA RISTRUTTURAZIONE ED
IL POTENZIAMENTO DEGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE
CATODICA DELLE RETI DI TRASPORTO E DI
DISTRIBUZIONE DEL GAS NATURALE NEL TERRITORIO
COMUNALE DI SAN GIOVANNI LUPATOTO
PIANO DELLA SICUREZZA
Archivio: W:\ARCHIVIO\PROGETTI OPERE\2015\SGL PROTEZIONE
CATODICA\PROGETTO ESECUTIVO\4.PSC Rev. N° Data Descrizione
N°0 06/08/2015
Nome File: 4.PSC N° 1 23/12/2015 Unico stralcio funzionale
File di stampa: N° 2 18/05/2017 Cambio Legale Rappresentante
Scala:
Elaborato:
PIANO DELLA SICUREZZA
Progettista/i:
Dott. Ing. Giovanni Liguori
Data: Rev:
AGOSTO 2015 1
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E POTENZIAMENTO IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA SU RETI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE GAS METANO Cliente: SGL MULTISERVIZI SRL
Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 1/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
Piano di Sicurezza e Coordinamento
Redatto ai sensi dell’art. 100 del Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 (Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30/04/08 – Suppl. ordinario n. 108)
OGGETTO: Progetto di ristrutturazione e potenziamento dell’i mpianto di protezione catodica sulle reti di trasporto e distribuzione de l gas metano COMUNE: San Giovanni Lupatoto - c.a.p. 37057 PROVINCIA: Verona VIA: varie SGL Multiservizi Srl Legale Rappresentante: Roberto Sterza IMPRESA AFFIDATARIA da selezionare con gara d’appalto San Damaso di Modena, luglio 2015
COORDINATORE IN FASE DI PROGETTAZIONE E DI ESECUZIONE
Ing. Giovanni Liguori
presso Gestir S.r.l. via dei Giacinti 14/6 – 41126 S. Damaso di Modena (MO)
tel 059 468707 – fax 059 468710
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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 2/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
S O M M A R I O
• A PREMESSA - RIFERIMENTI NORMATIVI .................. ........................................................ 4
A.1 Premessa ........................................................................................................................................... 4
A.2 Rischi particolari ................................................................................................................................ 4
A.3 Riferimenti normativi .......................................................................................................................... 4
• B IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA .......... ............................................... 7
B.1 LEGENDA DELLE ABBREVIAZIONI ................................................................................................ 7
B.2 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA ....................................................................... 8
• C SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA COINVOLTI NEL PIA NO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ....................................................................................................... 10
C.1.1 Soggetti con compiti di sicurezza ................................................................................................ 10
C.1.2 Altri soggetti coinvolti nel piano di sicurezza e coordinamento ................................................... 11
C.1.3 Imprese coinvolte nel piano di sicurezza e coordinamento ......................................................... 12
C.1.4 Lavoratori autonomi coinvolti nel piano di sicurezza e coordinamento ....................................... 13
C.1.5 Principali compiti di sicurezza dei soggetti coinvolti .................................................................... 14
• D DURATA PRESUNTA DEL CANTIERE ...................... ...................................................... 16
D.1.1 Presenza media personale in cantiere ........................................................................................ 16
D.1.2 Durata presunta del cantiere, delle lavorazioni, delle fasi e sottofasi lavorative ......................... 16
D.1.3 Entità del cantiere espressa in uomini – giorno ........................................................................... 16
• E RELAZIONE SULL’INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIO NE DEI RISCHI ........... 18
E.1 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relativi ad area ed organizzazione del cantiere ..... 18
E.1.1 Lista di pre-controllo relativa agli elementi essenziali ai fini dell’analisi dei rischi connessi all’area di cantiere. ................................................................................................................................................ 18
E.1.2 Rischi particolari provenienti dall’esterno .................................................................................... 21
E.1.3 Riferimenti relativi ai frontisti ........................................................................................................ 21
E.1.4 Rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l’area circostante ........................ 21
E.1.5 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relativi alle singole lavorazioni ........................... 22
E.2 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relativi alle lavorazioni interferenti ......................... 26
E.2.1 Rischi tra lavorazioni interferenti .................................................................................................. 26
E.3 Individuazione, analisi e valutaziookne dei rischi relativi ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività delle singole imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi ........................................................ 26
E.4 Macchine ed attrezzature previste in cantiere ................................................................................. 27
• F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCEDURE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ......................................................................................... 28
F.1 AREA DI CANTIERE .......................................................................................................................... 28
F.1.1 Elementi specifici dipendenti dalle caratteristiche dell’area di cantiere, con particolare riferimento alla presenza di linee aeree e condutture sotterranee ............................................................................. 28
F.1.2 Presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere ................................................. 31
F.1.3 Lavorazioni di cantiere che possono comportare rischi per l’area circostante ............................ 32
F.1.4 Misure di sicurezza contro possibili rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere .................................................................................................... 33
F.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE ................................................................................................ 34
F.2.1 Distribuzione dei principali elementi di cantiere (lay-out) ............................................................ 34
F.2.2 Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo .. 45
F.3 LAVORAZIONI RELATIVE A TUTTI GLI INTERVENTI DI PROGETTO ........................................... 46
F.3.1 Rischio di investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere ................................................ 46
F.3.2 Rischi e procedure da attuare durante gli scavi .......................................................................... 47
F.3.3 Rischio di caduta dall’alto e di caduta di materiale dall’alto ........................................................ 48
Protezione contro le cadute dall'alto ............................................................................................................ 48
F.3.4 Rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere ..................................................................................................................................................... 50
F.3.5 Rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura ..................................................................... 51
F.3.6 Rischi di elettrocuzione ................................................................................................................ 52
F.3.7 Rischio rumore ............................................................................................................................. 54
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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 3/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
F.3.8 Rischio dall’uso di sostanze chimiche ......................................................................................... 55
F.3.9 Rischio da inalazione di polveri ................................................................................................... 57
F.4 ALTRE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ...................................................................... 58
• G PRESCRIZIONI OPERATIVE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI ................... ..................................................... 59
G.1 INTERFERENZA TRA LAVORAZIONI ............................................................................................ 59
• H MISURE DI COORDINAMENTO PER IMPRESE E LAVORATORI AU TONOMI E RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZAT URE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLE TTIVA ........................ 60
• I MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE, DEL COOR DINAMENTO E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA DATORI DI LAVORO . ............................... 61
I.1 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI ........................................... 61
I.2 Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza ........................................................................... 61
I.3 Gestione dei subappalti e dei lavoratori autonomi ............................................................................. 62
I.3.1 Consultazione dei rappresentanti per la sicurezza ...................................................................... 62
• J ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO S OCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE ........................ ......................................................... 63
J.1 Generalità ........................................................................................................................................... 63
J.2 SERVIZI E PROCEDURE DI EMERGENZA ..................................................................................... 63
J.3 TELEFONI UTILI ................................................................................................................................ 64
J.4 Particolari procedure di emergenza .................................................................................................... 65
• K COMPUTO DEI COSTI DELLA SICUREZZA ................. .................................................. 66
• L AGGIORNAMENTI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENT O ......................... 67
• M ALLEGATI .......................................... .............................................................................. 68
1. Individuazione, Analisi e Valutazione dei Rischi relative alle singole lavorazioni .............................. 68
2. Computo dei Costi della Sicurezza ..................................................................................................... 68
3. Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza ........................................................................... 68
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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 4/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
A PREMESSA - RIFERIMENTI NORMATIVI
A.1 PREMESSA
Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) è stato redatto in ottemperanza a quanto previsto
dall’ art. 131 del Decreto Legislativo n. 163 del 12/04/2006 e successivi modifiche ed integrazioni, secondo i
contenuti di cui all’art. 100 del Decreto Legislativo n. 81 del 09/04/2008 e successive modifiche ed
integrazioni. Il PSC è stato redatto dall’Ing. Giovanni Liguori, con sede presso Gestir Srl alla via dei Giacinti
14/6 in S. Damaso di Modena (MO), abilitato all’esercizio delle mansioni di Coordinatore per la
Progettazione e per l’Esecuzione dei lavori, ai sensi degli artt. 91 e 92 del Dlgs 81/08, a seguito della
frequentazione dell’apposito corso della durata di 120 ore come previsto dall’allegato XIV del DLgs 81/08 e
tenuto dall’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena dal 23 Settembre al 9 Dicembre 2013 a
Modena.
Il PSC definisce le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, gli apprestamenti, le misure preventive e
protettive, le prescrizioni operative atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Per l’elaborazione del PSC sono stati esaminati i procedimenti di lavorazione, le tecniche di esecuzione delle
varie opere, i macchinari e le attrezzature utilizzate, i materiali impiegati e l'organizzazione del lavoro.
A.2 RISCHI PARTICOLARI
Le opere previste non comportano Rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori, in quanto sono
previsti scavi che non superano la profondità di m 1,50. Sono invece previste perforazioni verticali del
terreno con apposita macchina.
Tuttavia in caso di superamento di tale profondità l’impresa esecutrice informerà tempestivamente il CSE, il
quale valuterà il rischio di seppellimento o di sprofondamento ai sensi del comma 1 dell’Allegato XI del DLgs
81/08 e darà disposizioni sulle misure di prevenzione e di protezione per la Salute dei Lavoratori.
A.3 RIFERIMENTI NORMATIVI
Il DLgs n. 81/08 al Titolo IV denominato “Cantieri Temporanei o Mobili” definisce le prescrizioni minime di
sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili ed impone alle Aziende gas, in quanto
Committenti di lavori di genere edile, comportamenti organizzativi ed adempimenti tecnici, con particolari
obblighi di programmazioni, organizzazione logistica e di controllo della sicurezza nei cantieri.
Per i lavori oggetto di questo PSC il Committente ha l’obbligo di nominare due figure:
1) Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera, denominato
“Coordinatore per la progettazione”, che ha il compito tra l’altro di redigere il Piano di Sicurezza e
Coordinamento
2) Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera, denominato
“Coordinatore per l’esecuzione dei lavori”, che ha il compito principale di attuare i contenuti del
Piano.
Elenco dei riferimenti normativi
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DLgs n. 81 del 09/04/08 (Testo unico della sicurezza): Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come successivamente modificato ed integrato.
D.Lgs. 30.04.1992 n. 285 Nuovo Codice della strada. D.Lgs. 16.12.1992 n. 495 Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della
strada. D.Lgs. 10.09.1993 n. 360 Disposizioni correttive del Codice della Strada, approvato con Decreto
Legislativo 30.04.1992 n. 285. Decreto 9 Giugno 1995 Disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative ad indumenti e dispositivi
autonomi per rendere visibile a distanza il personale impegnato sulla strada in condizioni di scarsa visibilità.
D.Lgs. 17.03.1995 n. 230 Attuazione delle direttive EURATOM 80/836, 84/467, 84/466, 90/641 E 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti.
Norme Tecniche di riferimento:
Le opere sono state progettate in conformità alle leggi e normative vigenti in materia e
precisamente:
D.M. 16/04/2008 Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e
sorveglianza delle opere e dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8.
D.M. 17/04/2008 Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e
sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8.
UNI CIG 7129/15 Impianti a gas per uso domestico e similari alimentati da rete di
distribuzione- “Progettazione ed installazione” - Parte 1 : “Impianto interno”- Parte 2 : “Installazione degli apparecchi di utilizzazione, ventilazione ed aerazione dei locali d’installazione” – Parte 3 : “ Sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione” – Parte 4 : “Messa in servizio degli impianti/apparecchi”.
UNI CIG 8827 FA–1 Impianti di riduzione finale della pressione del gas funzionanti con
pressione a monte compresa fra 0,04 e 5 bar. Progettazione, costruzione e collaudo (febbraio 1991).
UNI CIG 9034 Condotte di distribuzione del gas con pressione massima di esercizio ≤
0,5 MPA (5 BAR) – Materiali e sistemi di giunzione (maggio 2004) ‐ Terza Edizione.
UNI CIG 9165 Reti di distribuzione del gas – Condotte con pressione massima di
esercizio minore o uguale di 5 bar. Progettazione, costruzione, collaudo, conduzione, manutenzione e risanamento (Aprile 2004) [Pubbl. su S.O. n. 97 alla G.U. n. 89 del 5/4/2006] Seconda Edizione.
UNI CIG 9734 Dispositivi di intercettazione per condotte di gas. Valvole di acciaio con
otturatore a sfera (gennaio 1991). UNI CIG 9860 Impianti di derivazione di utenza. Progettazione, costruzione e collaudo
(settembre 1998) [Pubbl. su S.O. n.1 alla G.U. n. 4 del 5/1/2001] Seconda Edizione.
UNI TR 11228 Opere di protezione per tubazioni gas interrate per interferenze con
ferrovie, tranvie, strade, altri servizi interrati e fabbricati (febbraio 2007).
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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 6/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
Nr 02 ATEX riguardanti la protezione contro le esplosioni nelle attività di installazione e/o sorveglianza di apparecchiature utilizzate nei sistemi di trasporto e distribuzione di gas combustibile (2006).
Nr 13 Linee Guida CIG per l'applicazione della normativa sismica nazionale alle
attività di progettazione, costruzione e verifica dei sistemi di trasporto e distribuzione per gas combustibile (Aprile 2009).
UNI 10405 Protezione catodica di condutture metalliche interrate. Localizzazione del
tracciato, falle di rivestimento e di contatti con strutture estranee. (Maggio 1995)
Linee guida APCE Protezione catodica delle reti in acciaio di distribuzione del gas. Linee guida APCE Metodologia di valutazione dell’efficacia dei sistemi di protezione catodica
di un impianto di distribuzione gas. Linee guida APCE L’applicazione della Delibera AEEG 236/00 UNI 10950 Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Telecontrollo dei
sistemi di protezione catodica UNI EN 12954 Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse. Principi
generali e applicazioni per condotte. Marzo 2009. UNI CEI 7 Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Misure di resistenza
elettrica. NORMA CEI EN 60079-10 Classificazione delle aree nei luoghi con pericolo di esplosione. (CEI 31-30) NORMA CEI EN 60079-14 Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione. (CEI 31-33) NORMA CEI 31-35 V2 - Classificazione degli ambienti destinati alle centrali termiche alimentate a
gas naturale. NORMA CEI 64-8 ”Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V
in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. NORMA EN CEI 62305 – Protezione contro i fulmini 1 – 2 – 3 – 4 Decreto Legislativo Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
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B IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA
B.1 LEGENDA DELLE ABBREVIAZIONI
PSC PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
POS PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA
CSP COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTO
CSE COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE
DPC DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVI
DPI DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
POS Note esplicative per evidenziare particolari contenuti del Piano Operativo di Sicurezza
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B.2 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA
Il progetto prevede una serie di piccoli interventi tra i quali alcuni prevedono opere di scavo, rinterro, ripristino, ecc. (per esempio l’installazione di nuovi impianti di protezione catodica con dispersore verticale) ed altri soltanto l’utilizzo di apparecchiature per verifiche a vista o strumentali. Lavori previsti come da progetto esecutivo:
1. CAMPAGNA INIZIALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione.
2. Installazione di n. 5 nuovi impianti di protezione catodica. Indirizzo del cantiere
Località ---------- Città San Giovanni Lupatoto Provincia VR
PER L’UBICAZIONE ESATTA DEGLI INTERVENTI DI PROGETT O SI RIMANDA AGLI ELABORATI DEL
PROGETTO ESECUTIVO.
Data presunta d’inizio lavori da definire
Durata presunta dei lavori (giorni naturali consecutivi) 102 giorni
Ammontare complessivo presunto dei lavori Euro 195.346,00
Entità uomini-giorno prevista 140 u-g
Descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere
Gli interventi saranno eseguiti su strade interessate da traffico veicolare
Descrizione sintetica dell’opera
1. La CAMPAGNA INIZIALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione sarà eseguita presso i punti di misura ubicati sull’intero territorio comunale, con l’utilizzo di solo strumentazioni senza macchinari.
2. L’installazione di n. 5 nuovi impianti di protezione catodica riguarderà, per ciascuno di essi, la posa
di alimentatore, dispersore verticale ed elettrodo di riferimento, completi di armadio in vetroresina con basamento in calcestruzzo, collegamenti elettrici compreso il collegamento alla tubazione, opere edili di scavo, rinterro, ripristino della pavimentazione stradale esistente.
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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 9/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
A seguire le successivi fasi di lavoro dipendono anche dai risultati derivanti dalle operazioni di controllo e verifica strumentale, di cui ai punti 1 e 2. Solo dopo aver analizzato tali risultati saranno individuati con esattezza i punti in cui intervenire con l’installazione di nuovi punti di misura, ecc. Gli interventi previsti sono di seguito riportati:
3. Controllo dei cavallottamenti di giunti dielettrici presso i GRF esistenti 4. Installazione di n. 8 nuovi giunti dielettrici sulle condotte in acciaio in esercizio. 5. Installazione di n 15 nuovi punti di misura della protezione catodica 6. Verifica e ripristino collegamenti elettrici presso n. 43 giunti dielettrici esistenti 7. Installazione di n. 12 dispositivi di telecontrollo dei valori della protezione catodica. 8. CAMPAGNA FINALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in
bassa e media pressione. 9. Ricerca di eventuali contatti tra le condotte in acciaio ed eventuali masse metalliche.
Descrizione sintetica dell’opera
1. La CAMPAGNA INIZIALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione sarà eseguita presso i punti di misura ubicati sul territorio comunale, con l’utilizzo di solo strumentazioni senza macchinari.
2. Il controllo dei cavallottamenti di giunti dielettrici presso tutti i GRF esistenti è una lavorazione che sarà eseguita con l’utilizzo di sole strumentazioni, senza macchinari.
3. La ricerca di eventuali contatti tra le condotte in acciaio ed eventuali masse metalliche sarà eseguita presso i punti di misura ubicati sul territorio comunale, con l’utilizzo di solo strumentazioni senza macchinari.
4. L’installazione dei nuovi giunti dielettrici sulle condotte in acciaio in esercizio comprenderà l’intercettazione delle condotte esistenti con by pass e macchine tamponatrici, taglio condotta ed inserimento del giunto, opere edili di scavo, rinterro e ripristino della pavimentazione stradale manomessa.
5. L’installazione dei nuovi punti di misura della protezione catodica comprenderà per ciascuno di essi il montaggio di una morsettiera entro cassetta di protezione su colonnina, elettrodo di riferimento, collegamenti elettrici compreso il collegamento alla tubazione, opere edili di scavo, rinterro e ripristino della pavimentazione stradale manomessa.
6. La verifica ed il ripristino dei collegamenti elettrici della protezione catodica presso n. 40 giunti dielettrici esistenti avverrà con le stesse modalità di cui al punto precedente, nell’ambito dell’attività di ripristino della funzionalità dei n. 40 giunti dielettrici esistenti.
7. L’installazione dei nuovi dispositivi di telecontrollo della protezione catodica avverrà all’interno della cassetta di protezione ubicate presso i punti di misura.
8. La CAMPAGNA FINALE di misurazioni del potenziale elettrico di tutte le condotte interrate in acciaio in bassa e media pressione sarà eseguita con le stesse modalità della CAMPAGNA di cui al punto 1.
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C SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA COINVOLTI NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
C.1.1 SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA
Committente SGL Multiservizi S.r.l.
Indirizzo e Telefono Via San Sebastiano 6, 37057 San Giovanni Lupatoto (VR) Tel 045 549000 Fax 045 8750594 - E-mail: [email protected]
Legale Rappresentante Roberto Sterza
Indirizzo e Telefono c/o SGL Multiservizi S.r.l.
Coordinatore per la progettazione (CSP) e Coordinatore per l’esecuzione dei lavori (CSE) Ing. Giovanni Liguori
Indirizzo e Telefono c/o Gestir Srl via dei Giacinti 14/6 41100 S. Damaso di Modena (MO) – tel 059 468707 – fax 059 468710
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C.1.2 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Qualifica:
Indirizzo e Tel.:
Qualifica:
Indirizzo e Tel.:
Qualifica:
Indirizzo e Tel.:
Qualifica:
Indirizzo e Tel.:
Qualifica:
Indirizzo e Tel.:
Qualifica:
Indirizzo e Tel.:
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C.1.3 IMPRESE COINVOLTE NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Ragione sociale della ditta
INDIRIZZO
TELEFONO E FAX
Legale rappresentante / Datore di lavoro
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Rappresentante lavoratori per la sicurezza
Responsabile Sicurezza Cantiere
Prestazione fornita
La ditta lavora in subappalto per
Ragione sociale della ditta
INDIRIZZO
TELEFONO E FAX
Legale rappresentante / Datore di lavoro
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Rappresentante lavoratori per la sicurezza
Responsabile Sicurezza Cantiere
Prestazione fornita
La ditta lavora in subappalto per
Ragione sociale della ditta
INDIRIZZO
TELEFONO E FAX
Legale rappresentante / Datore di lavoro
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Rappresentante lavoratori per la sicurezza
Responsabile Sicurezza Cantiere
Prestazione fornita
La ditta lavora in subappalto per
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C.1.4 LAVORATORI AUTONOMI COINVOLTI NEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Nominativo
INDIRIZZO
TELEFONO E FAX
Prestazione fornita
Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa
Nominativo
INDIRIZZO
TELEFONO E FAX
Prestazione fornita
Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa
Nominativo
INDIRIZZO
TELEFONO E FAX
Prestazione fornita
Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa
Nominativo
INDIRIZZO
TELEFONO E FAX
Prestazione fornita
Incarico diretto dalla Committenza Incarico da Impresa
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C.1.5 PRINCIPALI COMPITI DI SICUREZZA DEI SOGGETTI COINVOLTI
Il Committente, o il Responsabile dei lavori, se nominato (art. 90 DLgs 81/08), ha l’obbligo di :
• Attenersi, durante le fasi di progettazione dell’opera, ai principi ed alle misure generali di tutela di cui
all’art 15 del DLgs 81/08 e prendere in considerazione il Piano di Sicurezza e Coordinamento ed il
Fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera, elaborati dal Coordinatore per la Progettazione.
• nominare, contestualmente all’inizio della progettazione, il Coordinatore per la Progettazione (CSP)
nei casi in cui è prevista la presenza di più imprese, anche se non contemporanea
• nominare, prima dell’inizio dell’affidamento dei lavori, il Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori
(CSE)
• verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese affidatarie, esecutrici e dei lavoratori
autonomi, ai sensi dell’Allegato XVII del DLgs 81/08
• chiedere alle imprese esecutrici una dichiarazione sull’organico medio annuo, distinto per qualifica,
corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori effettuate all’INAIL, all’INPS ed alle CASSE
EDILI
• chiedere alle imprese esecutrici una dichiarazione relativa al Contratto Collettivo del Lavoro
applicato ai lavoratori dipendenti
• chiedere alle imprese esecutrici il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).
• trasmettere, prima dell’inizio dei lavori, all’Azienda Sanitaria ed alla Direzione Provinciale del Lavoro
competenti per territorio la Notifica Preliminare di cui all’art. 99 ed all’allegato XII del DLgs 81/08 e
provvedere ad inviare agli stessi Enti gli aggiornamenti nel corso dei lavori.
• Trasmettere, prima dell’inizio dei lavori, all’amministrazione concedente il DURC dell’impresa, la
Notifica Preliminare ed una dichiarazione di avvenuta verifica dell’idoneità tecnico professionale
delle imprese esecutrici.
Il Coordinatore per la Progettazione ha l’obbligo di Redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento, di cui
all’art. 100 del DLgs 81/08 in base ai contenuti dell’Allegato XV del decreto, ed il Fascicolo adattato alle
caratteristiche dell’opera, in base ai contenuti dell’Allegato XVI del decreto.
Il Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori ha l’obbligo di:
• verificare, con azioni di coordinamento e controllo, l’applicazione dei contenuti del PSC da parte
delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi
• verificare l’idoneità dei Piani Operativi di Sicurezza (POS) delle imprese
• organizzare la cooperazione ed il coordinamento delle attività tra i datori di lavoro
• verificare l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il
coordinamento tra i Rappresentanti della Sicurezza (RLS) finalizzato al miglioramento della
sicurezza in cantiere
• segnalare al Committente, previa contestazione scritta, le inosservanze da parte delle imprese
esecutrici e/o dei lavoratori autonomi delle disposizioni previste agli articoli 94 (Obblighi dei lavoratori
autonomi), 95 (Misure generali di tutela), 96 (Obblighi dei datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti)
e proporre la sospensione dei lavori.
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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 15/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
• sospendere, in caso di pericolo grave ed imminente, le singole lavorazioni fino alla verifica degli
avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.
I Lavoratori Autonomi hanno l’obbligo di adeguarsi alle indicazioni del Coordinatore per l’Esecuzione dei
lavori.
I Datori di Lavoro delle imprese esecutrici, durante l’esecuzione dell’opera e ciascuno per la parte di
competenza, hanno l’obbligo di:
• mantenere il cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità
• ubicare le postazioni di lavoro definendo le condizioni di accesso, di spostamento e di circolazione
• curare le condizioni di movimentazione dei vari materiali
• provvedere alla manutenzione periodica di apprestamenti ed attrezzature di lavoro, di impianti e
dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori
• delimitare le zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, soprattutto quando si tratta di materie
e sostanze pericolose
• cooperare con gli altri datori di lavoro e con i lavoratori autonomi
I Datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, hanno inoltre l’obbligo di:
• mettere a disposizione dei propri lavoratori in cantiere i servizi igienico-assistenziali (spogliatoi,
docce, wc, locali di riposo, mensa, ecc.). In mancanza di spazi sufficienti i Datori di Lavoro possono
attivare delle convenzioni con strutture idonee aperte al pubblico (bar, ristoranti, ecc.)
• predisporre la recinzione del cantiere ed indicare l’accesso con modalità chiaramente visibili ed
individuabili
• curare la disposizione o l’accatastamento dei materiali o attrezzature in modo da evitare il crollo o il
ribaltamento
• curare la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche (troppo caldo o troppo freddo) che
possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute
I Lavoratori presenti in cantiere hanno l’obbligo di attenersi alle istruzioni impartite dai propri Preposti,
Dirigenti o Datori di lavoro nonché dal Coordinatore per l’Esecuzione dei Lavori ed ai contenuti del Piano di
Sicurezza e Coordinamento e del Piano Operativo di Sicurezza (POS) della propria azienda.
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D DURATA PRESUNTA DEL CANTIERE
D.1.1 PRESENZA MEDIA PERSONALE IN CANTIERE
Sulla base del Cronoprogramma dei lavori è possibile fare una stima sul numero minimo, massimo e medio
di lavoratori presenti in cantiere:
numero minimo di lavoratori 2
numero massimo di lavoratori 4
valore medio 2
D.1.2 DURATA PRESUNTA DEL CANTIERE, DELLE LAVORAZIONI, DELLE FASI E SOTTOFASI
LAVORATIVE
Per la durata delle lavorazioni, delle fasi e sottofasi di lavoro si rimanda al Cronoprogramma dei lavori, dal
quale si ricava inoltre la durata complessiva presunta del cantiere:
Giorni naturali consecutivi 102
Giorni lavorativi previsti 71
POS
Ciascuna impresa, dopo aver analizzato il Cronoprogramma dei lavori, qualora non ritenesse applicabili le ipotesi di pianificazione e sovrapposizioni temporali delle attività previste, dovrà proporre nel proprio POS le modifiche che riterrà opportune, aggiungendo le relative motivazioni.
D.1.3 ENTITÀ DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI – GIORNO
Nel DLgs 81/08 art 89 comma 1 lettera g) è riportata la definizione di uomini-giorno:
UOMINI-GIORNO: Entita' presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative
prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell'opera
La stima dell’entità uomini-giorno è stata calcolata con il metodo di seguito riportato.
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Metodo basato sulla durata del cantiere
Il metodo si basa sul Cronoprogramma dei lavori.
Nota la durata del cantiere dal diagramma di Gantt, ipotizzando un numero medio di personale presente in
cantiere per tutta la durata del cantiere, si ha:
D Durata dell’opera gg lavorativi 71
E Personale medio ipotizzato U 2
R1 Valore uomini-giorno u-g 142 (D X E)
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E RELAZIONE SULL’INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZ IONE DEI RISCHI
E.1 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCH I RELATIVI AD AREA ED ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
E.1.1 LISTA DI PRE-CONTROLLO RELATIVA AGLI ELEMENTI ESSENZIALI AI FINI DELL’ANALISI DEI
RISCHI CONNESSI ALL’AREA DI CANTIERE.
Gli intervento di progetto sono in un numero rileva nte ed interessano tutto l’impianto di distribuzion e
del gas, cioè sia le condotte sia gli impianti fuor i terra. In sede di redazione di questo PSC è stata
fatta la scelta di non compilare una scheda per cia scun intervento ma di riportare all’interno di una
scheda relativa ad un CANTIERE TIPO i rischi più fr equentemente riscontrabili nel territorio di San
Giovanni Lupatoto.
In sede di esecuzione dei lavori, spetterà poi al C oordinatore per la sicurezza in Esecuzione
effettuare i sopralluoghi sul territorio, individua ndo intervento per intervento quali saranno i risch i
specifici dell’area e dell’organizzazione del canti ere, specificando le misure di prevenzione e
protezione per i lavoratori e per i non addetti ai lavori e dandone comunicazione alle imprese
esecutrici coinvolte.
Si riporta di seguito la scheda del CANTIERE TIPO, inteso come luogo di lavoro dove siano presenti
almeno lavori di scavo, rinterro e ripristino della pavimentazione stradale.
Per il metodo utilizzato nella valutazione dei rischi si rimanda al paragrafo C.1.2.3 Metodologia adottata per la valutazione dei rischi
ELEMENTO PRESENZA E TIPO/CARATTERISTICHE
CONDIZIONI
infrastrutture strade
cantiere su strada condizioni di traffico medio
RISCHI Investimento di lavoratore da parte di veicolo estraneo al cantiere: F=1, D=4, C=4 Investimento di persona estranea al cantiere: F=1, D=4, C=4 Investimento di lavoratore da parte di mezzo d’opera del cantiere: F=2, D=4, C=8 Collisione tra mezzo d’opera del cantiere ed autoveicolo esterno al cantiere: F=3, D=3, C=9
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ELEMENTO PRESENZA E
TIPO/CARATTERISTICHE CONDIZIONI
alberi
H alberi = 8 m
Alberatura su area cantiere RISCHIO Ribaltamento escavatore/trivella telescopica; F=1, D=4, C=4 Caduta materiali dall’alto; F=2, D=3, C=6
edifici con particolari esigenze di tutela
abitazioni
abitazioni limitrofe alle strade interessate dai lavori RISCHIO Investimento residente dell’edificio; F=2, D=4, C=8 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere F=2, D=4, C=8
linee aeree
linee elettriche e telefoniche aeree su pali h = 6-8 m
linea interna al cantiere Il Rischio di elettrocuzione è legato a due possibilità: - il cassone dell’autocarro durante la fase di ribaltamento urti i cavi aerei - il braccio dell’escavatore urta accidentalmente i cavi elettrici RISCHIO Elettrocuzione F=1, D=4, C=4
condutture sotterranee di servizi
Linea interrata FIBRE OTTICHE
linea interna al cantiere RISCHI Non si rilevano rischi particolari
Linea interrata FOGNATURA
Per le condotte fognarie può avvenire la rottura della condotta e l’eventuale contaminazione con agenti chimico-biologici RISCHIO Contatto con agenti chimico-biologici F=2, D=2, C=4
LINEA ELETTRICA interrata
linee interne al cantiere Per i cavi elettrici nei tratti interrati, può avvenire il contatto tra la benna e il cavo. RISCHIO Elettrocuzione F=3, D=4, C=12
Linea interrata ACQUEDOTTO
linea interna al cantiere Per le condotte dell’acqua interrate può avvenire la rottura della condotta con fuoriuscita dell’acqua in pressione e allagamento RISCHIO Nessun rischio rilevato
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ELEMENTO PRESENZA E
TIPO/CARATTERISTICHE CONDIZIONI
alberi
H alberi = 8 m
Alberatura su area cantiere RISCHIO Ribaltamento escavatore/trivella telescopica; F=1, D=4, C=4 Caduta materiali dall’alto; F=2, D=3, C=6
Linea interrata GASDOTTO
Le lavorazioni interesseranno anche le condotte interrate, esercite in 4^ specie (1,5 ≤ p ≤ 5,0 bar) oppure in 7^ specie (p<0,04 bar). Si rileva il pericolo di incendio dovuto alle possibili fughe di gas in caso di rottura del tubo in esercizio durante le fasi di scavo. RISCHI Rischio d’incendio per fuga gas F=2; D=4; C=8
viabilità Ingresso ed uscita
dall’area di cantiere
condizioni di difficoltà di accesso all’area di cantiere I mezzi d’opera in fase di ingresso e di uscita dall’area di
cantiere, specialmente gli autocarri, possono incontrare difficoltà a causa del traffico veicolare stradale presente.
RISCHI Si registrano gli stessi rischi descritti nella pre cedente
sezione “strade”
Elementi particolari
rumore polveri
RISCHI Rischio rumore, polveri, fumi F=2, D=2, C=4
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E.1.2 RISCHI PARTICOLARI PROVENIENTI DALL’ESTERNO
stato attuale / tipo I lavori si svolgeranno su strade carrabili pubbliche aperte al traffico
rischi evidenziati
Investimento di operatore con autoveicolo non addetto al cantiere RISCHIO F=2; D=4; C=8
E.1.3 RIFERIMENTI RELATIVI AI FRONTISTI
stato attuale
rischi evidenziati
E.1.4 RISCHI CHE LE LAVORAZIONI DI CANTIERE POSSONO COMPORTARE PER L’AREA
CIRCOSTANTE
tipo di lavorazione
SCAVI E POSA APPARECCHIATURE ED IMPIANTI – RIPRISTINI PAVIMENTAZIONI STRADALI
rischi evidenziati
Investimento di persone non addette al cantiere RISCHIO F=2, D=3, C=6 Investimento veicolo non addetto al cantiere con mezzi d’opera RISCHIO F=2, D=2, C=4 Caduta a livello di non addetto al cantiere RISCHIO F=2, D=2, C=4 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere RISCHIO F=2, D=4, C=8 Caduta nello scavo di autoveicoli RISCHIO F=2, D=4, C=8
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E.1.5 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE SINGOLE LAVORAZIONI
E.1.5.1 Elenco delle lavorazioni
ELENCO LAVORAZIONI
1. CAMPAGNA INIZIALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRI CO CONDOTTE
ACCIAIO
2. INSTALLAZIONE IMPIANTO PROTEZIONE CATODICA
3. CONTROLLO CAVALLOTTAMENTI PRESSO GRF ESISTENTI
4. INSTALLAZIONE NUOVO GIUNTO DIELETTRICI
5. INSTALLAZIONE NUOVO PUNTO DI MISURA
6. VERIFICA E RIPRISTINO COLLEGAMENTI ELETTRICI PRE SSO GIUNTO
DIELETTRICO ESISTENTE
7. INSTALLAZIONE DI NUOVO DISPOSITIVO DI TELECONTRO LLO
8. CAMPAGNA FINALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRICO CONDOTTE ACCIAIO
9. RICERCA DI CONTATTI ACCIAIO-MASSE METALLICHE
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IDENTIFICAZIONE DI FASI E SOTTOFASI DI CIASCUNA LAV ORAZIONE
Nota L’elenco sotto riportato è lo stesso utilizzato per la realizzazione del Cronoprogramma
Lavori
1. CAMPAGNA INIZIALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRICO CONDOTTE ACCIAIO
2. INSTALLAZIONE IMPIANTO PROTEZIONE CATODICA ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale
Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere
SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI TRIVELLAZIONE POZZO PER DISPERSORE VERTICALE
POSA DISPERSORI MONTAGGIO IMPIANTO ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE
3. CONTROLLO CAVALLOTTAMENTI PRESSO GRF ESISTENTI 4. INSTALLAZIONE NUOVO GIUNTO DIELETTRICO
ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale
Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere
SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI INTERCETTAZIONE CONDOTTE E MONTAGGIO BY-PASS INSTALLAZIONE GIUNTO DIELETTRICO SMONTAGGIO INTERCETTAZIONE CONDOTTE E BY-PASS MONTAGGIO COLLEGAMENTI ELETTRICI, PALINA E MORSETTIERA RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE
5. INSTALLAZIONE NUOVO PUNTO DI MISURA ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale
Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere
SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI MONTAGGIO COLLEGAMENTI ELETTRICI, PALINA E MORSETTIERA RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE
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6. VERIFICA E RIPRISTINO COLLEGAMENTI ELETTRICI PRE SSO GIUNTO DIELETTRICO ESISTENTE CONTROLLO VISIVO DELL’ESISTENZA DEI COLLEGAMENTI ACCANTIERAMENTO Segnaletica stradale
Recinzioni e delimitazioni aree di lavoro Baraccamenti e wc di cantiere
SCAVO E RINTERRO IN SEDE STRADALE MOVIMENTAZIONE MATERIALI MONTAGGIO COLLEGAMENTI ELETTRICI, PALINA E MORSETTIERA RIPRISTINO PAVIMENTAZIONE STRADALE SMOBILITAZIONE CANTIERE
7. INSTALLAZIONE DI NUOVO DISPOSITIVO DI TELECONTRO LLO 8. CAMPAGNA FINALE MISURAZIONE POTENZIALE ELETTRIC O CONDOTTE ACCIAIO 9. RICERCA DI CONTATTI ACCIAIO-MASSE METALLICHE
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E.1.5.2 Individuazione, analisi e valutazione dei rischi relative alle singole lavorazioni
Nota
Ai sensi del DLgs 81/08 Allegato XV “Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri
temporanei e mobili” punto 2. Piano di sicurezza e coordinamento – punto 2.1.2 lettera c) il
Piano di Sicurezza e Coordinamento deve contenere una “relazione concernente
l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi in riferimento […] alle lavorazioni
interferenti ed ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle singole
imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi” .
Per poter procedere secondo quanto sopra descritto nell’”Allegato 1” viene proposta
l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi riferite alle singole lavorazioni che, lungi
dal voler entrare nell’organizzazione specifica di ciascuna impresa, mira piuttosto ad
evidenziare i pericoli che potrebbero presentarsi in caso di lavorazioni interferenti e di rischi
aggiuntivi, questi ultimi estranei alle lavorazioni stesse, che il decreto chiede appunto di
trattare.
L’organizzazione delle singole lavorazioni sia dal punto di vista procedurale che da quello
della messa in opera in sicurezza spetta all’impresa o alle imprese presenti in cantiere, le
quali poi hanno il compito di fornire un’accurata individuazione, analisi e valutazione dei
rischi delle proprie lavorazioni da allegare nei rispettivi Piani Operativi di Sicurezza (POS)
POS Il POS deve contenere un’accurata Individuazione, Analisi e Valutazione dei rischi relativamente alle lavorazioni da effettuarsi in cantiere.
E.1.5.3 Metodologia adottata per la valutazione dei rischi Il criterio adottato per la valutazione dei rischi si basa su un metodo di valutazione che si articola secondo i
seguenti punti:
1. identificazione dei rischi che possono verificarsi durante lo svolgimento di ciascuna fase o sottofase
lavorativa;
2. individuazione della frequenza (F) con cui il rischio può verificarsi;
3. quantificazione del danno (D) che può derivare dal verificarsi dell’evento rischioso;
4. calcolo della criticità (C) relativo al singolo rischio mediante la relazione C = F X D.
Le scale dei valori adottati per la frequenza F ed il danno D sono riportati nella seguente tabella:
FREQUENZA (F) DANNO (D)
Valore Descrizione Valore Descrizione
1 Improbabile 1 Lieve
2 Poco probabile 2 Medio
3 Molto probabile 3 Grave
4 Altamente probabile 4 Gravissimo
I valori della criticità C possono variare nell’intervallo 1-16.
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Per le schede relative all’“INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALLE SINGOLE LAVORAZIONI” vedi “ALLEGATO 1 ”
E.2 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCH I RELATIVI ALLE LAVORAZIONI INTERFERENTI
E.2.1 RISCHI TRA LAVORAZIONI INTERFERENTI
Non si evidenziano particolari rischi da interferenza tra fasi e sottofasi lavorative.
E.3 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCH I RELATIVI AI RISCHI AGGIUNTIVI RISPETTO A QUELLI SPECIFICI DELL’ATTIVIT À DELLE SINGOLE IMPRESE ESECUTRICI O DEI LAVORATORI AUTONOM I
Si rimanda al paragrafo F3 - LAVORAZIONI
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E.4 MACCHINE ED ATTREZZATURE PREVISTE IN CANTIERE
ELENCO PRINCIPALI MACCHINE ED ATTREZZATURE PREVISTE IN CANTIERE AUTOBETONIERA
AUTOCARRI O CAMION RIBALTABILI
AUTOGRU SEMOVENTE
ESCAVATORE
GRADER
PALA MECCANICA/RUSPA
RULLO COMPRESSORE
TRIVELLA CON STELO TELESCOPICO
VIBROFINITRICE PER ASFALTI
BETONIERA BICCHIERE TAGLIATUBI
COMPRESSORE MORSE
FILETTATRICE / PIEGATUBI TRAPANO
FLESSIBILE SMERIGLIATRICE
MARTELLO DEMOLITORE
ELETTR./PNEUMATICO
MOTOCOMPRESSORE
ATTREZZI MANUALI ESPLOSIMETRO
GENERATORE TIPO JENSET MACCHINA TAMPONATRICE
SALDATRICE ELETTRICA FORATUBI
VIBROCOMPATTATORE MANOGRAFO
TRANCIATRICE A DISCO
MACCHINA TAGLIA-ASFALTO A DISCO
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F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCEDURE , LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
F.1 AREA DI CANTIERE
F.1.1 ELEMENTI SPECIFICI DIPENDENTI DALLE CARATTERISTICHE DELL’AREA DI CANTIERE, CON
PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA PRESENZA DI LINEE AEREE E CONDUTTURE
SOTTERRANEE
note Le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive di
questa sezione partono dall’analisi del contenuto di cui al punto D.1.1.1 Lista di pre-controllo
relativa agli elementi essenziali ai fini dell’analisi dei rischi connessi all’area di cantiere
RELATIVE ALL’AREA DEL CANTIERE TIPO in cui siano pr esenti lavori di scavo,
rinterro e ripristino della sede stradale.
F.1.1.1 Infrastrutture: Strade
stato attuale / tipo
cantiere su strada condizioni di traffico medio
rischi evidenziati
RISCHI Investimento di lavoratore da parte di veicolo estraneo al cantiere F=1, D=4, C=4 Investimento di persona estranea al cantiere F=1, D=4, C=4 Investimento di lavoratore da parte di mezzo d’opera del cantiere; F=2, D=4, C=8 Collisione tra mezzo d’opera del cantiere ed autoveicolo esterno al cantiere
F=3, D=3, C=9
procedure da attuare
L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada.
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F.1.1.2 Alberi: Alberi H 8 m
stato attuale / tipo
Alberatura su area cantiere
rischi evidenziati
RISCHIO Ribaltamento escavatore/trivella telescopica; F=1, D=4, C=4 Caduta materiali dall’alto;
F=2, D=3, C=6
procedure da attuare
Durante le lavorazioni di cantiere l’area di azione della benna dell’escavatore sarà a distanza di sufficiente per evitare l’interferenza con i rami degli alberi.
Durante le trivellazioni dei pozzi per l’installazione del dispersore verticale degli impianti di protezione catodica, la trivella sarà posta a distanza di sicurezza dai rami degli alberi.
F.1.1.3 Edifici con particolari esigenze di tutela: Abitazioni
stato attuale / tipo abitazioni limitrofe alle strade interessate dai lavori
rischi evidenziati
RISCHIO Investimento residente dell’edificio; F=2, D=4, C=8 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere F=2, D=4, C=8
procedure da attuare
L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada.
In prossimità delle abitazioni dovranno essere individuati e realizzati percorsi alternativi, anche con l’utilizzo di passerelle dotate di parapetti regolamentari. La presenza dei percorsi dovrà essere segnalata in maniera visibile con appositi cartelli fissi.
F.1.1.4 Linee aeree: Linee elettriche e telefoniche aeree su pali h = 6-8 m
stato attuale / tipo
linea interna al cantiere Il Rischio di elettrocuzione è legato a due possibilità: - il cassone dell’autocarro durante la fase di ribaltamento urti i cavi aerei
- il braccio dell’escavatore urta accidentalmente i cavi elettrici
rischi evidenziati
RISCHIO Elettrocuzione
F=1, D=4, C=4
procedure da attuare
Qualora vi sia necessità di operare in prossimità di linee aeree elettriche in tensione, vanno montati appositi schermi per la protezione laterale e, ove necessario, anche sbarramenti contro il rischio da sotto creando attraversamenti delimitati da solidi portali di adeguata altezza.
Le distanze di sicurezza minime previste per linee aeree è 5 m
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F.1.1.5 Condutture interrate di servizi: Linea interrata FOGNATURA
stato attuale / tipo
Per le condotte fognarie può avvenire la rottura della condotta e l’eventuale contaminazione con agenti chimico-biologici
rischi evidenziati
RISCHIO Contatto con agenti chimico-biologici
F=2, D=2, C=4
procedure da attuare
Prima di iniziare i lavori aprire i pozzetti d’ispezione e verificarne le quote di scorrimento. In caso di rottura delle condotte fognarie i liquami dovranno essere asportati dal fondo dello scavo prima dell’ingresso di operatori.
Per la riparazione del tubo dovranno essere indossati i seguenti DPI: guanti, occhiali, stivali, elmetto
F.1.1.6 Condutture interrate di servizi: LINEA ELETTRICA interrata
stato attuale / tipo
linee interne al cantiere Per i cavi elettrici nei tratti interrati, può avvenire il contatto tra la benna e il cavo.
rischi evidenziati
RISCHIO Elettrocuzione
F=3, D=4, C=12
procedure da attuare
Prima dell’inizio dei lavori sarà compito dell’impresa esecutrice procurarsi la cartografia delle reti presso gli enti Gestori. In ogni caso, l’operatore dell’escavatore sarà coadiuvato da un operatore a terra il quale, posto a distanza di sicurezza dal braccio del mezzo, darà indicazioni a voce in caso di presenza individuazione del cavidotto o del cassonetto di calcestruzzo.
Inoltre, in presenza di detti cavi vanno adottate opportune misure secondo i D.M. 24/11/84 e del D.M. 16 Aprile 2008
F.1.1.7 Condutture interrate di servizi: Linea interrata GASDOTTO
stato attuale / tipo
Le lavorazioni interesseranno anche le condotte interrate, esercite in 4^ specie (1,5 ≤ p ≤ 5,0 bar) oppure in 7^ specie (p<0,04 bar). Si rileva il pericolo di incendio dovuto alle possibili fughe di gas in caso di rottura del tubo in esercizio durante le fasi di scavo.
rischi evidenziati
RISCHI Rischio d’incendio per fuga gas
F=2; D=4; C=8
procedure da attuare
In caso di rottura del tubo gas e di fuga gas tutti gli addetti devono allontanarsi immediatamente dallo scavo e spegnere eventuali fiamme libere presenti.
Successivamente saranno adottate le procedure di cui alle schede di lavorazione.
F.1.1.8 Viabilità: Ingresso ed uscita dall’area di cantiere
stato attuale / tipo
condizioni di difficoltà di accesso all’area di cantiere I mezzi d’opera in fase di ingresso e di uscita dall’area di cantiere, specialmente gli autocarri, possono incontrare difficoltà a causa del traffico veicolare stradale presente
rischi evidenziati
RISCHI Si registrano gli stessi rischi descritti nella pre cedente sezione “strade”
procedure da attuare VEDI “STRADE”
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F.1.1.9 Elementi particolari: Rumore, Polveri
stato attuale / tipo
rischi evidenziati
RISCHI Rischio rumore, polveri, fumi
F=2, D=2, C=4
procedure da attuare
Le attività di cantiere dovranno svolgersi durante gli orari consentiti dal regolamento comunale. Essendo le lavorazioni in oggetto fonte di innalzamento e propagazione di nubi polverose alle aree limitrofe, le imprese esecutrici dovranno provvedere alla periodica bagnatura del terreno di scavo. Le imprese esecutrici dovranno evidenziare nel POS con quali frequenze e modalità procederanno alla bagnatura.
Le imprese esecutrici in occasione di lavori da eseguirsi in prossimità delle abitazioni avranno cura di utilizzare macchine operatrici limitatamente al periodo di utilizzo per evitare eccessive produzioni di gas di scarico che possono causare disagi per gli abitanti del luogo
F.1.2 PRESENZA DI FATTORI ESTERNI CHE COMPORTANO RISCHI PER IL CANTIERE
stato attuale / tipo I lavori si svolgeranno su strade carrabili pubbliche aperte al traffico
rischi evidenziati
Investimento di operatore con autoveicolo non addetto al cantiere RISCHIO F=2; D=4; C=8
procedure da attuare
L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada. Tutti gli addetti ai lavori dovranno indossare indumenti ad alta visibilità.
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F.1.3 LAVORAZIONI DI CANTIERE CHE POSSONO COMPORTARE RISCHI PER L’AREA CIRCOSTANTE
F.1.3.1 Rischi specifici esistenti nell’area di cantiere
stato attuale / tipo
SCAVI E POSA APPARECCHIATURE ED IMPIANTI – RIPRISTINI PAVIMENTAZIONI STRADALI
rischi evidenziati
Investimento di persone non addette al cantiere RISCHIO: F=2, D=3, C=6 Investimento veicolo non addetto al cantiere con mezzi d’opera RISCHIO: F=2, D=2, C=4 Caduta a livello di non addetto al cantiere RISCHIO: F=2, D=2, C=4 Caduta dall’alto di non addetto al cantiere RISCHIO: F=2, D=4, C=8 Caduta nello scavo di autoveicoli RISCHIO: F=2, D=4, C=8
procedure da attuare
L’area di cantiere dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada. Tutti gli addetti ai lavori dovranno indossare indumenti ad alta visibilità.
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F.1.3.2 Rischi specifici esistenti nell’area che dovrà ospitare il cantiere con possibilita’ di rischio per l’area circostante
rischi evidenziati
− schiacciamento, punture, ustioni dei piedi; − punture, tagli, abrasioni, ustioni alle mani; − offesa degli occhi per la proiezione di schegge o materiali, materie roventi, caustiche
corrosive; irritanti o comunque dannose; − inalazione di vapori, fumi, polveri, gas nocivi; − rumorosità ambientale; − offesa al capo per cadute di materiali dall'alto, per contatti o urti con elementi pericolosi; − rischi di folgorazione; − rischi connessi a fughe di gas; − i livelli di esposizione quotidiana personale al rumore (Lep.(d)) riferiti all'intera giornata
lavorativa di 8 ore dipendono dal luogo in cui viene aperto il cantiere e dalle macchine operatrici di proprietà dell'Impresa.
− transito di mezzi di trasporto in genere e di traffico stradale; − movimentazione di materiali con apparecchi di sollevamento e trasporto, con rischi
derivanti dai carichi sospesi; − macchine ed attrezzature con organi ed elementi in movimento, nonché con pericoli di
proiezione di particelle e materiali; − impianti ed equipaggiamenti elettrici con rischi di contatti con parti in tensione; − macchine o parti di apparecchiature a temperatura elevata; − tubazioni di alimentazione di gas infiammabili, materie e prodotti pericolosi e nocivi, aria
compressa; − fuoriuscita di liquidi e gas a pressione e/o a temperature elevate; − presenza e/o utilizzo di materie e prodotti pericolosi o nocivi (infiammabili, esplodenti,
corrosivi, irritanti, tossici, nocivi, taglienti o pungenti, a temperature pericolose); − pericoli specifici di incendio per la presenza e/o l'utilizzo di sostanze o prodotti
infiammabili; - possibilità di crollo delle pareti delle trincee di scavo in funzione della profondità dello scavo stesso e della consistenza del terreno.
procedure da attuare
L’area di cantiere mobile dovrà essere recintata come previsto nel capitolo dedicato. Sarà obbligo dell’impresa esecutrice predisporre anche la segnaletica stradale secondo le indicazioni dell’autorizzazione dell’ente gestore della strada ed il vigente Codice della strada. In prossimità delle abitazioni dovranno essere individuati e realizzati percorsi alternativi, anche con l’utilizzo di passerelle dotate di parapetti regolamentari. La presenza dei percorsi dovrà essere segnalata in maniera visibile con appositi cartelli fissi. Tutti gli addetti ai lavori dovranno indossare indumenti ad alta visibilità.
F.1.4 MISURE DI SICUREZZA CONTRO POSSIBILI RISCHI DI INCENDIO O ESPLOSIONE CONNESSI CON
LAVORAZIONI E MATERIALI PERICOLOSI UTILIZZATI IN CANTIERE
Situazioni specifiche relative a particolari lavorazioni previste
procedure da attuare Vedi Schede di lavorazione Allegato 1.
POS Tutte le imprese dovranno fornire le procedure di sicurezza particolari instaurate con riferimento alle specifiche fasi lavorative con rischio d’incendio.
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F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCED URE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
F.2 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
F.2.1 DISTRIBUZIONE DEI PRINCIPALI ELEMENTI DI CANTIERE (LAY-OUT)
note L’allestimento degli elementi del lay-out di cantiere, se non diversamente concordato col
Committente, saranno a carico dell’Impresa Affidataria. Alle stesse condizioni saranno a
carico dell’Impresa Affidataria anche gli oneri per la predisposizione delle pratiche, i contatti
con gli Enti ed i costi da sostenere per l’ottenimento di permessi, forniture, allacciamenti,
occupazione del suolo pubblico, ecc. necessari per allestire il lay-out di cantiere.
I cantieri relativi agli interventi di progetto sar anno di breve durata (max 3-4 giorni).
Non sono state elaborate planimetrie di lay-out di cantiere. Si rimanda agli elaborati
del progetto esecutivo.
F.2.1.1 Recinzione di cantiere e segnalazioni L’area di cantiere sarà recintata con pannelli metallici tipo “orsogrill” di altezza 2 m, fissati a terra su basette
in calcestruzzo ed uniti tra loro con giunti metallici con collare, comprese aste di controventatura.
Eventuali aree per deposito materiali verranno transennate con opportuna rete plasticata da cantiere sorretta
da stanti in ferro, avente un’apertura per lo stoccaggio delle attrezzature ed il passaggio del personale.
F.2.1.2 Accessi all’area di cantiere e segnalazioni, Segnaletica di cantiere Per tutta la durata dei lavori le imprese esecutrici dovranno garantire:
•••• la presenza, presso entrambi i sensi di marcia della strada e a distanza idonea dall'accesso al cantiere, di
cartelli indicanti pericolo;
•••• che siano esposti i cartelli di divieto e di prescrizione
Le zone in prossimità degli scavi e delle delimitazioni di cantiere devono essere mantenute sgombre da
materiali ed attrezzature, garantendone la costante pulizia.
F.2.1.3 Indicazioni per il segnalamento del cantiere Soluzioni esecutive per il segnalamento del cantiere nel rispetto delle prescrizioni del D.Lgs. 285 del
30.04.92 "Nuovo codice della strada", del D.P.R. 610 del 19.9.96 "Regolamento di esecuzione e di
attuazione del nuovo codice della strada, e D.Lgs. sulla segnaletica di sicurezza.
POS NB: Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS la segnaletica prevista per l’opera e le proprie
lavorazioni.
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I segnali di pericolo o di indicazione da utilizzarsi per il segnalamento temporanea hanno il colore di fondo
giallo. Essi devono essere resi stabili in qualsiasi condizione stradale ed atmosferica, mediante l'utilizzo di
zavorramenti morbidi (sacchetti di sabbia): è vietato l'utilizzo di materiali rigidi (ad esempio sassi, mattoni,
ecc.) che possono costituire un pericolo per la circolazione. Nello svolgimento di lavori in pozzetti o camerette interrate, sia su
strada che su marciapiedi, occorre recintare l'area interessata
mediante apposite protezioni (barriere di recinzione).
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Nel caso la durata del cantiere venga prolungata nelle ore notturne, oppure in caso di scarsa
visibilità (ad esempio per nebbia), le barriere di testata delle zone di lavoro ed il segnale "LAVORI"
devono essere muniti di lampade a luce fissa di colore rosso.
Le barriere sui margini longitudinali delle zone di lavoro devono essere
munite di lampade a luce fissa di colore giallo.
IN NESSUN CASO E’ AMMESSO L’UTILIZZO DI LAMPADE A FIAMMA LIBERA
(tipo lampade a gasolio)
NO!
Nell'approntamento dei segnali temporanei occorre che vi sia coerenza con la situazione in cui vengono
posti ed ovviamente ad uguale situazione deve corrispondere uguale segnalamento.
La segnaletica temporanea deve essere immediatamente rimossa al termine dei lavori temporanei, quando
è cessata la situazione di pericolo.
Nella posa di segnali temporanei occorre verificare che questi non siano in contrasto con la segnaletica
permanente: in tale situazione questi ultimi devono essere mascherati (ad esempio con sacchi neri di
plastica) ed immediatamente ripristinati al termine dei lavori.
In caso di apertura di cantieri stradali per riparazioni urgenti od altri interventi urgenti è necessario inviare un
telegramma o fax all'Ente proprietario o concessionario della strada, informandolo della necessità
dell'intervento di emergenza, indicando con precisione il luogo
(numero o nome della strada, numero civico o progressiva kilometrica, città, impresa esecutrice, recapito
telefonico responsabile, ecc.).
Nel caso di apertura di cantieri stradali per lavori programmati è necessario chiedere il preventivo nullaosta
all'ente proprietario o concessionario per :
• la manomissione del suolo pubblico;
• l'occupazione temporanea di suolo pubblico;
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• l'interruzione parziale temporanea della viabilità.
Analoga autorizzazione deve essere richiesta all'Ente proprietario o concessionario della strada quando,
nell'istituire un senso unico alternato, a causa della lunghezza della strettoia o della non visibilità reciproca
tra le due estremità della stessa non sia possibile ricorrere al transito alternato a vista o da movieri e si rende
necessario regolare il flusso di traffico con un impianto semaforico mobile. L'Ente proprietario o
concessionario della strada ha altresì la facoltà di stabilire o modificare la durata delle varie fasi.
VISIBILITA’ DEL PERSONALE Tutto il personale che, nello svolgimento della sua attività, è esposto al traffico veicolare in modo abituale,
anche se per interventi di breve durata, deve utilizzare l'apposito indumento ad alta visibilità.
L'utilizzo dei dispositivi ad alta visibilità è obbligatorio per chiunque si trovi ad operare su strade soggette a
traffico veicolare, in tutti i momenti della giornata indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o di
visibilità
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VEICOLI OPERATIVI Sui veicoli operativi deve essere posto, sul lato posteriore un pannello a strisce bianche e rosse, integrato
dal segnale di "PASSAGGIO OBBLIGATORIO" orientato verso il lato dove il veicolo può essere superato.
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BARRIERA DI RECINZIONE PER CHIUSINI E SCHEMI DI SEGNALAMENTO STRADALE E’ l’insieme di varie barriere o transenne semplici unite a formare un quadrilatero delimitante un chiusino o
altro tipo di portello aperto.
Le transenne poste su marciapiedi o strade aperte al traffico pedonale devono essere ancorate saldamente
alla pavimentazione, ciò allo scopo di prevenire la caduta nei pozzetti, camerette o scavi di persone,
bambini, non vedenti, ecc..
La barriera di recinzione per delimitare i pozzetti aperti può anche non essere ancorata alla pavimentazione
a condizione che sia presente un addetto che vieti l'avvicinamento di terzi al luogo dell'intervento.
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ALTRI SCHEMI DI SEGNALAMENTO STRADALE
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F.2.1.4 Servizi igienico – assistenziali
TIPO PREVISIONE DI PSC
Servizi igienici
BAGNO CHIMICO Si prevede l’allestimento di n. 1 box per i servizi igienici Dimensioni minime: m 1.00 x 1.00 – Hutile = 2.00 Caratteristiche specifiche: BAGNO CHIMICO Il bagno chimico dovrà avere le seguenti caratteristiche minime di tipo costruttivo, igienico e gestionale:
− materiali di costruzione che permettono una rapida pulizia e decontaminazione
− griglie di aereazione − tetto trasparente che garantisca un sufficiente passaggio di luce − tubo di sfiato che, inserito nella vasca dei reflui, fuoriesca dal tetto, − liquidi contenenti tensioattivi ed eventualmente disinfettanti da utilizzare
per la pulizia del WC − vuotatura della vasca dei reflui da effettuarsi ogni 24/48 ore, tenendo conto
della situazione meteorologica − in occasione della vuotatura sarà effettuato un lavaggio dell’intero bagno
mediante uso di acqua sotto pressione Il bagno chimico sarà dotato almeno di:
− nr. 1 Servizio igienico (WC) − nr. 1 Lavabo dotato di acqua pulita
Infermeria
Dato il numero esiguo di lavoratori presenti contemporaneamente in cantiere non è necessario l’allestimento di un box uso infermeria.
Tuttavia ciascuna impresa mette a disposizione dei propri lavoratori una Cassetta di Pronto Soccorso
F.2.2 IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI DI ELETTRICITÀ, ACQUA, GAS ED ENERGIA DI
QUALSIASI TIPO
nota Data la breve durata dei singoli cantieri stradali non sono previsti allacciamenti alle
utenze. Per quanto riguarda gli impianti elettrici e/ di protezione dalle scariche atmosferiche
e/o impianti di messa a terra saranno rispettate le indicazioni delle macchine utilizzate.
POS Il POS dovrà contenere specifiche con riferimento alle esigenze particolari
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F SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, LE PROCED URE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE
F.3 LAVORAZIONI RELATIVE A TUTTI GLI INTERVENTI DI PROGETTO
Il coordinatore per la progettazione suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, quando la complessità
dell’opera lo richiede, in sottofasi di lavoro ed effettua l’analisi dei rischi aggiuntivi , rispetto a quelli specifici
propri dell’attività delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, connessi in particolare agli elementi che
seguono.
F.3.1 RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI CIRCOLANTI NELL’AREA DI CANTIERE
Rischio: Caso ribaltamento macchine operatrici F= 2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
1) La macchina va utilizzata da addetti esperti.
2) Evitare l'uso improprio della macchina.
3) La macchina deve essere dotata di adeguata e robusta protezione del posto di guida.
4) Va garantita la stabilità del mezzo in relazione al tipo e alle caratteristiche del percorso.
5) Va verificata la stabilità del terreno prima di far accedere la macchina.
6) Le rampe di accesso allo scavo devono avere pendenza adeguata alle caratteristiche della
macchina.
7) L'autogru deve avere una targa con diagramma di portata.
8) Impedire l'uso dell'autogru in presenza di forte vento.
9) Verificare lo stato di eventuali pneumatici.
10) Gli apparecchi di sollevamento con portata superiore di 200 kg devono essere sottoposti a
verifica annuale da parte dell'USL.
11) Le funi devono essere sottoposte a verifica trimestrale, riportata su apposito modulo allegato
al libretto.
12) Va effettuato frequentemente un controllo accurato di bulloni, pulegge, tubi, attacchi, ecc..
13) Procedere a regolare manutenzione documentata, come indicato dalle case costruttrici.
Rischio: Contatto accidentale con macchine operatr ici F=2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
I passaggi e postazioni di lavoro devono essere difesi contro la caduta di materiali in relazione
all'attività lavorativa.
Per le manovre di retromarcia i conduttori delle macchine verranno coadiuvati da personale a terra.
Vietare la presenza di personale nel campo di azione della macchina.
Segnalare possibilmente i percorsi dei carrelli.
Sia le rampe, tramite le quali si accede agli scavi, che i percorsi di transito delle macchine nel
cantiere, devono avere una larghezza che superi da ogni lato la sagoma delle macchine di almeno
70 cm.
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Rischio: Contatto accidentale con organi in movime nto F=2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
Non vanno assolutamente rimossi i dispositivi di protezione applicati dalle case costruttrici.
Gli organi in movimento della macchina vanno dotati di opportune protezioni (carter).
E` vietato eseguire riparazioni su organi in movimento e tale divieto va opportunamente segnalato. Qualora
sia inevitabile, vanno adottate adeguate misure di sicurezza.
F.3.2 RISCHI E PROCEDURE DA ATTUARE DURANTE GLI SCAVI
L'obbligo di provvedere, nel corso dei lavori di sbancamento o spalancamento o splateamento, alla armatura
ed al consolidamento del terreno deve essere osservato in tutti i casi in cui si presenti il pericolo di frane o
scoscendimenti per qualsiasi causa, sia che il pericolo dipenda da fattori naturali sia che derivi da situazioni
create da opere dell'uomo, tra cui quelle realizzate durante l'esecuzione dei lavori stessi.
E` vietato costruire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le
condizioni di lavoro, si deve prevedere alle necessarie puntellature.
Ai fini della sicurezza, è indispensabile conoscere bene i terreni ed il loro modo di comportarsi sia quando
sono allo stato naturale sia quando questo è turbato da operazioni di scavo. Un limite alla stabilità
decrescente è dato dalla pendenza naturale di declivio.
Si vuole così chiamare la massima pendenza (o angolo con l'orizzontale) che una parete di qualsiasi scavo
di qualsiasi altezza può mantenere indefinitamente senza che il materiale possa scorrere verso il basso.
Essa costituisce la separazione tra limiti di stabilità e quelle di instabilità della parete.
La stabilità va intesa in senso relativo; infatti per cause naturali, ad esempio le piogge, si possono temere
frane o scoscendimenti per cui si deve provvedere o all'armatura del terreno o al suo consolidamento. Un
sistema per provvedere al consolidamento consiste nell'allontanamento delle acque mediante opportuni
drenaggi. Nell'esecuzione dei lavori non devono rimanere parti sporgenti a strapiombo.
Per scavi a sezione obbligata di notevole profondità o superiore a 150 cm si rende necessaria l'armatura a
mezzo di marciavanti costituite da tavole o pannelli prefabbricati che devono sporgere dai bordi degli scavi
almeno 30 cm.
In quest'ultimo caso i pannelli vengono calati nella trincea e collegati da puntoni idromeccanici ad
espansione autobloccante, comandati da una mano idraulica montata su gru oleodinamica, che consentono
l'armatura ed il disarmo dello scavo senza scendere in esso. Qualora si utilizzino tavole queste devono
essere di notevole spessore con le estremità appuntite e devono essere sospinti contro le pareti da riquadri
composti da longheroni e sbadacchi in modo da ottenere un carico centrato ed una buona orizzontalità.
I cigli dello scavo vanno protetti per tutto il loro sviluppo longitudinale da parapetti alti 1.00 m e tavola
fermapiede di 20 cm ben ancorata al terreno dipinti a strisce bianche e rosse.
I lavoratori che operano all'interno dello scavo devono fare uso oltre che dei comuni mezzi personali di
protezione (guanti e calzature antinfortunio), dei caschi protettivi messi a loro disposizione in strapiombo.
L'accesso al fondo scavo potrà avvenire con scale a pioli opportunamente vincolate.
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Il preposto deve vigilare costantemente su quanto messo a disposizione dei lavoratori.
Ulteriori misure di sicurezza da applicare
− Disciplinare la circolazione e la manovra dei mezzi meccanici con riferimento a quelli che saranno
presenti in cantiere.
− Indicare le pendenze che debbono essere rispettate, nei declivi degli scavi, compresa l'eventuale
armatura e puntellatura degli stessi, indicare le delimitazioni degli scavi o lo sbarramento con eventuali
parapetti nelle zone pericolose, citare i segnali di pericolo da apporre.
− Fornire avvertenze circa le misure da attuare per evitare il contatto con linee elettriche aeree sotto
tensione.
− Raccomandare l'adozione delle necessarie precauzioni d'uso delle macchine operatrici per prevenire la
rottura di cavi o condutture sotterranee (elettriche, telefoniche, gas, fognature, reti idriche, ecc..).
− Delimitare le zone di lavoro, in modo da evitare la presenza di persone nel raggio di azione
dell'escavatore e quella di operai o carichi in prossimità del ciglio degli scavi.
− Disporre l'uso di apposito copricapo per gli operai che lavorano a fondo scavo onde proteggerli dalla
caduta di materiale dall'alto, devono essere provvisti di copricapo anche gli addetti che operano anche
sotto l'azione prolungata dei raggi del sole.
− Disciplinare la circolazione e la segnaletica relativa al cantiere, attuare le eventuali misure di deviazione
del traffico, sia pedonale che veicolare o adottare appositi provvedimenti e prevedere la collocazione di
segnalazioni sia diurne che notturne.
− Dettare regole per la movimentazione dei carichi, effettuata manualmente o tramite apparecchi di
sollevamento.
F.3.3 RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO E DI CADUTA DI MATERIALE DALL’ALTO
PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL'ALTO
Nei lavori in elevazione si adotteranno idonei mezzi atti ad evitare la caduta dei lavoratori e materiali.
Rischio: Caduta casuale del carico sollevato F=2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
I ganci per apparecchi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di chiusura dell'imbocco e
recare impressa la portata massima consentita.
I ganci e le funi devono essere contrassegnate con il nome del fabbricante e con le caratteristiche di idoneità
alle normative tecniche.
Rischio: Caduta casuale di materiale dall'alto F= 2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
Va evitato il passaggio dei carichi sospesi sopra i lavoratori durante il sollevamento e/o trasporto dei carichi.
Se tale precauzione non può essere osservata bisognerà segnalare la manovra in corso per permettere
l'allontanamento delle persone presenti nella zona interessata.
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Effettuare sollevamento di ghiaia, laterizi, ecc…soltanto con cestoni o benne metallici. E` vietato l'uso di
forche ed imbracature.
Quando l’operatore staziona con continuità sotto il raggio di azione di un mezzo di sollevamento (gru,
autogru o simili) o vicino a ponteggi, va allestito un robusto impalcato a non più di 3 m da terra.
UTILIZZO DI SCALE
Rischio: Caduta casuale di operai da scale a mano, a forbice o a elementi innestati F=2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
Le scale a mano dovranno avere sporgenza di almeno un metro oltre il piano di accesso o di campagna.
Le scale semplici portatili devono avere:
1 - all'estremità inferiore dei montanti adeguato materiale antisdrucciolo;
2 - ganci di appoggio/trattenuta antistrucciolo alle estremità superiori, per garantire stabilità alla scala. Gli
eventuali pioli in legno devono essere fissati ad incastro.
Qualora vi sia il rischio di sbandamento, le scale vanno assicurate.
Per le scale doppie è consentita una altezza massima di 5.00 m e vanno munite di catena di adeguata
resistenza o altro dispositivo che impedisca l'apertura della scala oltre il limite di sicurezza.
Le scale ad elementi innestati devono rispettare le seguenti misure:
- la scala montata non deve superare i 15.00 m. Qualora vi sia necessità di superare tale
lunghezza le estremità superiori dei montanti vanno assicurate a parti fisse;
- le scale montate di lunghezza superiore a 8.00 m vanno dotate di rompitratta;
Durante lo spostamento laterale di qualsiasi tipo di scala va accertata l'assenza di addetti sulla stessa.
F.3.3.1 Presenza materiali contenenti amianto
stato attuale Si può ipotizzare la presenza di condotte dell’acquedotto esistenti e/o in esercizio che
potrebbero essere incontrate durante la realizzazione degli scavi in trincea.
Il cemento amianto è un materiale che può diventare pericoloso per la salute dei lavoratori in
caso di rottura o di polverizzazione che causa il liberarsi di microfibre che possono essere
inalate ed essere causa di tumori alle vie respiratorie.
rischi evidenziati
Inalazione fibre di cemento amianto F=1 D=4 C=4
procedure da attuare
In caso di rottura di condotta idrica interrata abbandonare immediatamente l’area, informare
l’ente Gestore dell’acquedotto, cambiarsi d’abito (gli abiti da lavoro potrebbero contenere
fibre di cemento amianto) il più velocemente possibile avendo cura di riporre gli abiti di
lavoro utilizzati in un sacchetto di polietilene e richiuderlo.
Il sacchetto contenente gli abiti va portato in discarica autorizzata al trattamento di cemento
amianto.
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F.3.4 RISCHI DI INCENDIO O ESPLOSIONE CONNESSI CON LAVORAZIONI E MATERIALI PERICOLOSI
UTILIZZATI IN CANTIERE
Rischio: Esplosione di bombole F=2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
Evitare l'esposizione prolungata delle bombole al sole.
Le bombole vanno sempre tenute in posizione verticale, in luogo apposito. Il trasporto deve avvenire con
idonei mezzi di sollevamento e carrelli.
la bombola non deve avere nessuna parte oliata, poiché olio e ossigeno generano una miscela esplosiva.
Dopo ogni utilizzo le valvole delle bombole vanno chiuse.
Verificare lo stato di manometri, riduttori, valvole, tubazioni, cannello, ecc… prima dell'utilizzo.
Non usare bombole con pressione inferiore a 1 bar (circa 1kg/cm).
E` vietato lo stoccaggio di acetilene o altrui gas in locali interrati.
Alla distanza inferiore a 5 m dai generatori di acetilene è vietato utilizzare fiamme libere.
Le manichette devono essere dotate di valvole di sicurezza contro il ritorno di fiamma.
Rischio: Incendio provocato da scintille F=3 D=4 C=12
Procedure da attuare:
In presenza di materiali e gas infiammabili, va evitato l'uso del flessibile.
POS
Tutte le imprese dovranno fornire le procedure di sicurezza che intendono adottare con riferimento alle lavorazioni ed ai prodotti che comportano rischi d’incendio o esplosione, allegando le relative schede di sicurezza.
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F.3.5 RISCHI DERIVANTI DA SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA
F.3.5.1 Misure preventive e protettive per proteggere i lavoratori da sbalzi eccessivi di
temperatura
Quando sono sottoposti a freddo o caldo eccessivi i lavoratori sono a rischio se …
• Soffrono di malattie cardiovascolari, diabete o ipertensione.
• Assumono un determinato farmaco (chiedere al proprio medico curante se esistono controindicazioni
all’assunzione del farmaco quando si lavora in ambienti molro caldi o molto freddi).
• Si trovano in precarie condizioni fisiche.
• Hanno una dieta povera (l’alimentazione deve essere ricca di sali minerali col caldo; con un buon
contenuto energetico durante il freddo).
• Sono anziani.
Misure generali di protezione da adottare contro il freddo eccessivo
• Imparare a riconoscere i segni ed i sintomi degli effetti da freddo sul corpo per aiutare il lavoratore
• Scegliere vestiti adatti per le condizioni climatiche di freddo, pioggia o vento. Vestirsi a strati per
adattarsi all’eventuale cambio della temperatura. Indossare berretto e guanti, oltre ad indumenti
intimi impermeabili (in polipropilene) che tengano lontana l’acqua dalla pelle.
• Fare frequenti pause in luoghi riparati, asciutti e caldi per permettere al corpo di riscaldarsi.
• Svolgere le attività lavorative durante i momenti più caldi della giornata.
• Evitare di affaticarsi perché l’energia è necessaria per mantenere i muscoli caldi.
• Lavorare insieme ad un compagno.
• Ingerire bevande calde e dolci. Evitare le bevande con caffeina (caffè, te o cioccolata calda) o alcool.
• Ingerire cibi caldi o alimenti con alto contenuto energetico (va benissimo un buon piatto di pasta).
Misure generali di protezione da adottare contro il caldo eccessivo
• Bere a sufficienza acqua. Un’attività fisica media o pesante richiede molti litri di acqua al giorno.
• Evitare l’assunzione di alcool.
• Indossare indumenti leggeri che non impediscano l’evaporazione del sudore.
• In caso di irradiazione solare diretta indossare un copricapo (cappello o, se obbligatorio, elmetto
antinfortunistico).
• Svolgere i lavori faticosi durante le prime ore del mattino
• Fare regolarmente delle pause, se possibile all’ombra. Rinfrescarsi durante le pause possibilmente
con acqua.
• Spalmare sulla pelle una crema solare con un fattore di protezione sufficiente.
• Portare occhiali da sole adeguati.
• Assumere cibi leggeri.
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F.3.6 RISCHI DI ELETTROCUZIONE
Rischio: Utilizzo di utensili elettrici e lampade p ortatili F=2 D=4 C=8
Procedure da attuare:
Le macchine e gli apparecchi elettrici devono portare le indicazioni della tensione, dell'intensità e del tipo
della corrente e delle altre eventuali caratteristiche costruttive necessarie per l'uso.
Il grado di protezione meccanica minimo per tutti i componenti elettrici non deve essere inferiore a IP 65
secondo la classificazione CEI-UNEL.
Le prese a spina devono essere protette da un interruttore differenziale avente una Idn inferiore o uguale a
30 mA.
Gli organi di comando, i dispositivi e gli strumenti montati sui quadri elettrici devono portare una chiara
indicazione dei circuiti ai quali si riferiscono.
I quadri e sottoquadri elettrici di cantiere devono essere corredati di certificato rilasciato dal costruttore.
I cavi di alimentazione devono essere del tipo H073N-F, oppure del tipo equivalente, ai fini della resistenza
all'acqua e all'abrasione.
Elenco di utensili elettrici e di alcune condizioni particolari:
- lampada portatile: deve avere impugnatura isolante, deve avere parti in tensione protette,
deve avere la gabbia di protezione
- flessibile
- martello demolitore
- trapano
- saldatrice: deve avere un interruttore sul circuito primario di derivazione per le operazioni di saldatura
elettrica vanno usati mezzi isolanti e pinze porta-elettrodi protette.
In caso di utilizzo di utensili elettrici portatili in ambienti bagnati o molto umidi od a contatto con grandi
masse, gli stessi apparecchi saranno alimentati a tensione non superiore a 50 V fornita da un trasformatore
rispondente alle norme CEI 14-6 i cui avvolgimenti primario e secondario siano isolati fra loro e con il punto
mediano del secondario collegato a terra.
Per le lampade portatili utilizzate nei suddetti ambienti invece la tensione non dovrà superare i 25 V.
Tutti gli utensili elettrici portatili saranno costruiti con isolamento speciale completo (doppio isolamento o
isolamento rinforzato) recanti sull'involucro il simbolo ed il marchio dell'Istituto o Laboratorio autorizzati a
comprovare la rispondenza dell'isolamento (IMQ- Istituto del Marchio di Qualità od altri) e non dovranno
essere collegati a terra. Gli utensili di potenza superiore a 1000 W andranno collegati alla rete mediante
presa interbloccata, fornita di interruttore per permettere di inserire o disinserire la relativa spina a circuito
aperto.
Durante il loro uso così come quello di tutte le altre apparecchiature elettriche è necessario:
− non eseguire collegamenti di fortuna per la loro alimentazione; utilizzare invece prese e spine conformi
alla normativa CEI e contrassegnata dal simbolo IMQ - Istituto del Marchio di Qualità;
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− eseguire le eventuali giunzioni di prolunghe solo mediante prese e spine del tipo con blocco meccanico
antistrappo. Esse dovranno poggiare su superfici asciutte;
− usare mezzi di protezione individuale (eventualmente guanti, elmetto e scarpe antinfortunistiche) in
rapporto ai rischi specifici connessi all'ambiente ed all'attività da svolgere;
− non sollecitare il cavo di alimentazione a piegamenti di piccolo raggio, né torsione, né appoggiare il
medesimo su spigoli vivi o su materiali caldi, né lasciarlo su pavimenti imbrattati di oli o grassi. Il cavo di
alimentazione deve essere comunque a doppio isolamento;
− ridurre al minimo lo sviluppo libero del cavo, mediante l'uso di tenditori avvolgicavo.
Rischio: Contatto accidentale dei trabattelli con linee elettriche aeree F=1 D=4 C=4
Procedure da attuare:
Verificare l'eventuale presenza di linee elettriche aeree prima di iniziare le operazioni.
La distanza minima consentita dalle linee elettriche aeree è di 5 metri.
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F.3.7 RISCHIO RUMORE
Nota
È fatto obbligo a tutte le Imprese presenti in cantiere, ai sensi del Capo II articoli dal n. 187 al
n. 197 del DLgs 81/08, di eseguire la Valutazione del Rischio Rumore e l’adozione delle
relative Misure di Prevenzione e Protezione per i lavoratori.
Il risultato della valutazione del rischio rumore e le misure adottate vanno sempre inviate al
CSE all’interno del POS e devono evidenziare eventuali situazioni di rischio.
Il CSE si riserva effettuare ulteriori valutazioni o misurazioni sui livelli di rumore a cui sono
esposti i lavoratori in cantiere.
POS Il POS dovrà contenere l’esito della Valutazione del Rischio Rumore e le relative misure di prevenzione e protezione adottate.
F.3.7.1 Valutazione preventiva sul livello di esposizione rumore
Le valutazioni preventive sui livelli di esposizione al rumore del presente PSC, come richiesto al pt. 2.2.3
dell’allegato XV DLgs 81/08, sono state effettuate sulla base della letteratura tecnica ed in funzione
dell’area e dell’organizzazione del cantiere, nonché della tipologia delle lavorazioni e delle possibili
interferenze.
Per i cantieri oggetto di questo PSC si prevede che vengano superati i valori inferiori di azione,
individuati come Livello di esposizione al rumore ( LEX) = 80 dB(A) e Pressione acustica di picco
(ppeak) = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 \muPa), così come definiti all’art. 189 Dlgs 81/08.
Le misure di prevenzione e protezione sono quelle previste all’art. 192 DLgs 81/08.
Le misure specifiche saranno esercitate dalle singole imprese nei rispettivi POS.
POS Tutte le imprese dovranno indicare nel POS i livelli sonori delle macchine ed attrezzature che saranno utilizzate in cantiere
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F.3.8 RISCHIO DALL’USO DI SOSTANZE CHIMICHE
Rischio: Contatto e inalazione di sostanze dannose F=2 D=3 C=6
Procedure da attuare:
Va evitato, per quanto possibile, l'uso di sostanze cancerogene. Qualora sia inevitabile vanno garantire tutte
le misure di sicurezza atte ad abbattere il più possibile il rischio.
I lavoratori devono essere informati circa i rischi derivanti dall'esposizione agli agenti nocivi e sulle relative
misure di prevenzione.
In caso di utilizzo di sostanze nocive o lavorazioni insudicianti va praticata scrupolosa pulizia della persona.
Utilizzare idonei DPI (guanti e creme protettive, sistemi di protezione per l'apparato respiratorio, ecc…).
Nel caso in cui sia possibile la formazione di concentrazioni di gas o vapori o polveri pericolose, oltre ad una
efficace ventilazione degli ambienti vanno installati, ove possibile, indicatori e avvisatori automatici che
segnalino immediatamente il raggiungimento di concentrazioni a rischio.
Le sostanze adoperate vanno corredate da scheda tossicologica da consultare prima dell'uso per poter
adottare le adeguate misure.
I lavoratori vanno resi edotti circa:
• eventuali sostanze cancerogene utilizzate nei cicli lavorativi;
• misure da adottare per limitare il più possibile l'esposizione al rischio;
• misure igieniche;
• indumenti di protezione;
• eventuali particolari misure di prevenzione adottate in azienda.
Le sostanze tossiche, caustiche, nocive, specie se allo stato liquido e/o facilmente volatili, devono essere
custodite, salvo che al momento dell'uso, in recipienti ben chiusi, di idonea robustezza, fatti con materiale
adatto sulla base del contenuto (e regolarmente etichettati) e non devono essere accumulati nei locali di
lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per le lavorazioni.
I lavoratori esposti all'azione di sostanze e agenti nocivi, oltre che far uso di adeguati DPI, devono essere
sottoposti a visita medica periodica, come da tabelle ministeriali.
Qualora le misure di prevenzione e i mezzi di protezione collettivi non garantiscano una efficace e adeguata
protezione, devono essere utilizzati i DPI.
Il datore di lavoro (e/o i preposti), ove necessario, prescrive l'uso dei DPI e informa i lavoratori circa il
corretto suo degli stessi.
Rischio: Inalazione dei fumi delle saldature F=2 D=3 C=6
Procedure da attuare:
Lavorando in locali ristretti o con scarsa ventilazione, vanno installati sistemi di ventilazione per l'aspirazione
dei fumi derivanti dalla saldatura e l'immissione di aria nuova. Se ciò non è possibile, gli addetti vanno dotati
di apparecchi respiratori e di cintura di sicurezza collegata a funi di salvataggio tenute da personale
all'esterno.
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I lavoratori esposti all'azione di sostanze e agenti nocivi, oltre che far uso di adeguati DPI, devono essere
sottoposti a visita medica periodica, come da tabelle ministeriali.
Qualora le misure di prevenzione e i mezzi di protezione collettivi non garantiscano una efficace ed
adeguata protezione, devono essere utilizzati i DPI.
Il datore di lavoro (e/o i preposti), ove necessario, prescrive l'uso dei DPI e informa i lavoratori circa il
corretto uso degli stessi.
nota
Nel caso che le Imprese esecutrici intendano utilizzare prodotti particolari e non previsti nelle
schede di lavorazione del POS, oltre ad approntare tutte le procedure del caso per la
sicurezza dei propri lavoratori, prima dell’utilizzo devono trasmettere le schede di sicurezza
del prodotto al CSE in modo che questi possa valutare le procedure da attuare all’interno del
Cantiere in relazione ad eventuali interferenze con altri prodotti utilizzati o procedure
lavorative adottate al contempo da altre Imprese (sovrapposizioni).
POS Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS le specifiche relative alle sostanze che intende utilizzare (schede di sicurezza).
Sostanza o prodotto particolare utilizzato in cantiere e non elencato nel POS (a cura del CSE)
Prescrizioni scheda sicurezza Impresa principale
utilizzatrice Rischi di interazione con altri prodotti
o fasi operative Notificare procedura a
Imprese presenti
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F.3.9 RISCHIO DA INALAZIONE DI POLVERI
Rischio: Inalazione di polveri F=2 D=2 C=4
Procedure da attuare:
I lavoratori hanno l'obbligo di utilizzare correttamente i DPI prescritti e messi a disposizione dal datore di
lavoro e/o preposti.
Vanno adottate misure per evitare la diffusione delle polveri prodotte dalle lavorazioni.
I lavoratori esposti all'azione di sostanze e agenti nocivi, oltre a far uso di adeguati DPI, devono essere
sottoposti a visita medica periodica, come da tabelle ministeriali.
Qualora le misure di prevenzione e i mezzi di protezione collettivi non garantiscano una efficace ed
adeguata protezione, devono essere utilizzati i DPI.
Il datore di lavoro (e/o i preposti), ove necessario, prescrive l'uso dei DPI e informa i lavoratori circa il
corretto uso degli stessi.
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F.4 ALTRE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
In relazione ai rischi precedentemente evidenziati devono essere adottate, tra l'altro, le seguenti misure di
sicurezza:
− fornitura e impiego dei seguenti mezzi di protezione: calzature antinfortunistiche adatte al rischio
specifico; guanti di protezione; occhiali protettivi o visiere; maschere respiratorie adatte al tipo di rischio;
dispositivi di protezione dell'udito (cuffie o inserti auricolari); casco di protezione; grembiule protettivo;
dispositivo anticaduta; mezzi isolanti; tuta; stivali; ghette;
− rispetto della segnaletica di sicurezza esposta negli ambienti di lavoro ed obbligo di osservare le
disposizioni e le istruzioni aziendali ai fini della protezione individuale e collettiva;
− divieto assoluto di rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza e di protezione;
− obbligo di utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione individuali;
− obbligo di utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze ed i preparati
pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza;
− divieto di compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di propria competenza,
ovvero che possano compromettere la sicurezza propria o di altre persone;
− obbligo di segnalare immediatamente al personale responsabile le eventuali deficienze dei macchinari,
delle apparecchiature, degli utensili, dei mezzi di trasporto e sollevamento, delle attrezzature;
− divieto di effettuare qualsiasi tipo di intervento, operazione o manovra su organi ed elementi in moto delle
macchine e delle attrezzature;
− divieto di fumare, usare fiamme libere o manipolare materiali incandescenti nei luoghi in cui esistono
specifici pericoli di incendio, evidenziati da appositi cartelli;
− divieto di eseguire lavori su elementi in tensione e nelle loro immediate vicinanze;
− divieto di passare con i carichi sopra i lavoratori;
− obbligo di proteggere gli scavi e le aree sottostanti i lavori che si svolgono in posizione sopraelevata;
− divieto di allontanarsi dal proprio posto di lavoro ed accedere alle zone non interessate dai lavori, senza
averne ottenuta l'autorizzazione, a meno che non esistano motivi particolari o condizioni di pericolo grave
ed immediato;
− divieto di utilizzare macchine ed attrezzature, apparecchi di sollevamento e trasporto, per i quali non si
abbia ricevuto una formazione adeguata e sufficiente in materia di sicurezza e salute;
− obbligo di utilizzare opere di consolidamento delle pareti dello scavo in funzione della profondità dello
stesso e della consistenza del terreno.
La Committente, su proposta del Coordinatore per l'esecuzione dei lavori, in caso di inadempienza alle
condizioni di cui sopra, da parte della Ditta appaltatrice, si riserva, a suo insindacabile giudizio, o la
sospensione dei lavori, o l'espulsione dal cantiere di uno o più dipendenti o la rescissione del contratto di
appalto ma non perciò si assume l'obbligo di controlli e responsabilità di sorta. Il provvedimento non esclude
la facoltà di procedere successivamente a termini di legge.
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Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 59/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
G PRESCRIZIONI OPERATIVE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI
G.1 INTERFERENZA TRA LAVORAZIONI
In fase di redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento non sono state individuate interferenze tra
lavorazioni.
Sarà compito del Coordinatore in fase di Esecuzione provvedere a risolvere le interferenze mediante riunioni
periodiche con le imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi o con propri provvedimenti.
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H MISURE DI COORDINAMENTO PER IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI E RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
nota
Ai sensi del punto 2.3.5 dell’Allegato XV “Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri
temporanei e mobili” del DLgs 81/08 “le misure di coordinamento relative all’uso comune di
apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, sono
definite analizzando il loro uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi”.
In fase di redazione di codesto PSC non si evidenzi ano particolari misure da adottare.
Si rimanda in fase esecutiva la valutazione delle reali modalità di uso comune degli elementi
di cui sopra e della effettiva necessità di emanare delle misure di coordinamento.
Lo schema di seguito riportato potrà essere utilizzato dal CSE durante lo svolgimento del
cantiere.
Compilazione a cura del CSE
DESCRIZIONE DELL’ USO COMUNE DI ATTREZZATURE/APPRESTAMENTI/ecc. MISURE DI COORDINAMENTO PREVISTE
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I MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE, DEL COORDINAMENTO E DELLA RECIPROCA INFORMAZIONE TRA DATORI DI LAVORO
I.1 OBBLIGHI DEL COORDINATORE PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI
In riferimento a quanto previsto dall’art. 92 del DLgs 81/08 il CSE “…organizza tra i datori di lavoro, ivi
compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca
informazione…”.
Per ottemperare a tali obblighi, il CSE indice riunioni di coordinamento periodiche tra i datori di lavoro ed i
lavoratori autonomi presenti in cantiere, che hanno modo in queste occasioni di fare una reciproca
informazione.
Le Imprese esecutrici ed i lavoratori autonomi hanno l’obbligo di partecipare alle riunioni di coordinamento
per la sicurezza indette dal CSE e di assolvere ai compiti definiti e concordati durante le suddette riunioni.
La convocazione alle riunioni può avvenire tramite lettera, fax, comunicazione verbale o telefonica.
Il CSE può convocare riunioni di coordinamento per la sicurezza in qualunque momento durante la
realizzazione dell’opera, previo avviso ai partecipanti secondo le modalità sopra riportate.
Le riunioni potranno essere indette, qualora necessario, anche in occasione delle visite in cantiere del CSE.
Si ricorda infine che il coordinamento delle attività di cantiere ai fini della sicurezza è un compito del CSE
che non riguarda in nessun modo gli obblighi di coordinamento di ogni impresa nei confronti dei propri
subappaltatori (imprese o lavoratori autonomi).
I.2 CONTENUTI MINIMI DEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZ ZA
Tutte le Imprese (principale, subappaltatori), prima dell’inizio dei lavori, devono presentare al CSE il proprio
Piano Operativo di Sicurezza (POS), i cui contenuti minimi, ai sensi del punto 3 Allegato XV “Contenuti
minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili” DLgs 81/08 sono riportati nell’Allegato 7 di
codesto PSC.
L’allegato contiene una check-list, denominata “Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza, che
dovrà essere compilata ed allegata a ciascun POS.
POS Il POS dovrà contenere gli elementi riportati nell’Allegato 7 – Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza
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I.3 GESTIONE DEI SUBAPPALTI E DEI LAVORATORI AUTONO MI
Le Imprese esecutrici che intendano avvalersi del subappalto o di lavoratori autonomi devono:
1. comunicare al CSE i nominativi delle Imprese subappaltatrici e/o lavoratori autonomi prima che
essi inizino le lavorazioni in cantiere;
2. ricordare che ai fini della sicurezza e salute dei lavoratori, le Imprese subappaltatrici sono
equiparate all’Impresa affidataria e quindi devono assolvere tutti gli obblighi generali previsti e
quelli particolari definiti in questo piano;
3. prima dell’inizio dei lavori trasmettere il presente PSC a ciascuna impresa subappaltatrice e/o
lavoratore autonomo;
4. farsi carico della raccolta di tutta la documentazione richiesta dal CSE per ciascuna Impresa
subappaltatrice e/o lavoratore autonomo;
5. attivarsi in modo che ciascuna impresa subappaltatrice predisponga il proprio POS e lo consegni al
CSE prima dell’inizio dei rispettivi lavori.
POS Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS i propri subappaltatori/lavoratori autonomi.
I.3.1 CONSULTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI PER LA SICUREZZA
Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’articolo 102 del Dlgs 81/08 Prima dell’accettazione del PSC il datore di lavoro di ciascuna Impresa esecutrice ha l’obbligo di consultare
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e di fornirgli eventuali chiarimenti sul contenuto del
PSC. Il RLS ha facoltà di formulare proposte al riguardo che potranno essere comunicate al CSE prima
della consegna del POS o all’interno dello stesso.
POS Ciascuna Impresa deve indicare nel proprio POS le proposte di modifica del PSC, preventivamente concordate con il RLS.
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J ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE
J.1 GENERALITÀ
nota
Ciascun datore di lavoro deve designare i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure
incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed
immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque di gestione dell’emergenza (art.
43 DLgs 81/08).
DEROGA
Ai sensi dell’art. 104 comma 4 i datori di lavoro, quanto è previsto nei contratti di affidamento
dei lavori che il committente o il responsabile dei lavori organizzi apposito servizio di pronto
soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, sono esonerati dall’organizzarli loro
stessi.
Nei successivi paragrafi si identificano le particolarità e/o necessità specifiche del cantiere.
J.2 SERVIZI E PROCEDURE DI EMERGENZA
Squadra di gestione delle emergenze
Ciascuna impresa presente in cantiere deve garantire la presenza di almeno due
Addetti per la squadra di gestione delle emergenze (pronto soccorso, lotta antincendio
ed evacuazione).
È fatto obbligo a ciascun datore di lavoro garantire la presenza in cantiere degli addetti.
Mezzo di comunicazione per le Emergenze
Ciascuna Impresa deve mettere a disposizione un mezzo di comunicazione (telefono
cellulare , radio trasmittente, ecc.) per allertare il Servizio Sanitario Nazionale in caso di
emergenza.
Procedure di Emergenza
Le procedure di emergenza sono gestite dal DTC e garantite dalle Imprese presenti in
cantiere.
Cassetta di Pronto Soccorso
Ciascuna Impresa mette a disposizione dei propri lavoratori una Cassetta di Pronto
Soccorso, i cui contenuti minimi sono citati nell’All. 1 del Decreto n. 388 del 15/07/03 e
smi.
Tale cassetta sarà custodita nel box di cantiere ad uso ufficio (vedi tavola lay-out di
cantiere)
POS
Ciascuna Impresa deve identificare nel proprio POS i nominativi degli Addetti per la squadra di gestione delle emergenze in cantiere , nonché il mezzo di comunicazione (telefono cellulare, ecc.) messo a disposizione in cnatiere per i propri lavoratori.
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J.3 TELEFONI UTILI
Recapiti telefonici utili:
Polizia 113
Carabinieri 112
Polizia Municipale Via San Sebastiano 4 – San Giovanni Lupatoto 045.82.90.221
Pronto Soccorso Ospedale Fracastoro – via Circonvallazione, 1 - 37047 S. Bonifacio (VR) 118
Guardia Medica Via Rovigo, 2/b Verona 045 761 4565
Vigili del Fuoco VV.F. 115
ULSS 20 – Distretto n. 2 Dipartimento di Prevenzione – via Salvo D’Acquisto 7, 37122 Verona 0534 20280
Direzione Provinciale del Lavoro Via Quirico Filopanti, 3, Verona (VR) 045 809 2711
Reperibilità servizio guasti GAS: Sgl Multiservizi Srl 800 10 75 90
Reperibilità servizio guasti ACQUA FOGNATURE: Acque Veronesi S.c.a.r.l. 800 734 300
Elettricità ENEL 803500
Coordinatore sicurezza in esecuzione (CSE) Ing. Giovanni Liguori c/o Gestir Srl 059 468707
Direttore dei lavori Ing. Giovanni Liguori c/o Gestir Srl 059 468707
Responsabile di cantiere
Capo cantiere
Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione
(FOTOCOPIARE ED APPENDERE NEI PRESSI DEL TELEFONO D I CANTIERE) ���� ________________
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E POTENZIAMENTO IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA SU RETI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE GAS METANO Cliente: SGL MULTISERVIZI SRL
Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 65/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
J.4 PARTICOLARI PROCEDURE DI EMERGENZA
In caso di cantieri posizionati in zone difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso del Servizio Sanitario
Nazionale, è opportuno prevedere delle apposite procedure per la gestione delle emergenze. Tali procedure
possono consistere anche in semplici accordi presi col Servizio 118 o altro.
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E POTENZIAMENTO IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA SU RETI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE GAS METANO Cliente: SGL MULTISERVIZI SRL
Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 66/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
K COMPUTO DEI COSTI DELLA SICUREZZA Vedi Allegato “Computo Costi della Sicurezza”
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E POTENZIAMENTO IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA SU RETI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE GAS METANO Cliente: SGL MULTISERVIZI SRL
Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 67/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
L AGGIORNAMENTI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E POTENZIAMENTO IMPIANTO DI PROTEZIONE CATODICA SU RETI DI TRASPORTO E DISTRIBUZIONE GAS METANO Cliente: SGL MULTISERVIZI SRL
Piano di Sicurezza e Coordinamento pag. 68/68 Redatto da: Ing. Giovanni Liguori
M ALLEGATI 1. Individuazione, Analisi e Valutazione dei Rischi relative alle singole lavorazioni
2. Computo dei Costi della Sicurezza
3. Contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezz a
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− c
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zion
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ina
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− m
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; − e
splo
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etro
; − b
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ci;
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che;
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la s
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A.1 APPENDICE: SCHEDE MACCHINE
scheda M1
DUMPER / RUSPA RISCHI E MISURE PREVENTIVE Rischio: Caduta dall'alto dalla piattaforma della macchina Prevenzione: Piattaforma della macchina Prescrizioni Esecutive: Non utilizzare la macchina come piattaforma per lavori in elevazione. Rischio: Caduta di materiale dall'alto o a livello durante il trasporto Prevenzione: Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera Prescrizioni Esecutive: Trasporto dei carichi. Evitare di effettuare brusche manovre di avvio o di arresto, in particolare a macchina carica. Sistemazione del carico sulla macchina. Assicurarsi che il carico da trasportare sia sempre ben sistemato. Rischio: Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni Prevenzione: Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera Prescrizioni Esecutive: Rimozione delle protezioni e dei dispositivi di sicurezza. Le protezioni ed i dispositivi di sicurezza di attrezzature, macchinari e mezzi d'opera non devono essere rimossi se non nei casi di assoluta necessità o per operazioni di manutenzione espressamente previste nelle istruzioni fornite dal produttore. Manutenzione: divieto con la macchina in funzione. Non è consentito pulire, oliare o ingrassare gli organi mobili, né eseguire qualsiasi operazioni di registrazione o di riparazione di attrezzature, macchinari o mezzi d'opera qualora siano in funzione, salvo non risulti espressamente indicato (con le relative procedure esecutive) nelle istruzioni di manutenzione. Rischio: Inalazione polveri, fibre, gas, vapori Prevenzione: Inumidimento del materiale Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso. Rischio: Investimento e ribaltamento Prevenzione: Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera Prescrizioni Organizzative: Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Predisporre personale a terra per coadiuvare il pilota della macchina nelle operazioni di retromarcia, o in condizioni di scarsa visibilità. Prescrizioni Esecutive: Norme generali di guida nel cantiere. Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in movimento. Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza. Fermo meccanico. Predisporre idoneo "fermo meccanico", qualora si stazioni in prossimità di scarpate. Girofaro. Segnalare l'operatività del mezzo nell'area di cantiere con l'azionamento del girofaro. Lavori notturni. In caso di lavori notturni, verificare, preventivamente ed attentamente, la zona di lavoro; utilizzare comunque, tutte le luci disponibili sulla macchina. Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Prima di iniziare il movimento della macchina in retromarcia, il conduttore dovrà accertarsi che la zona sia libera da ostacoli e da eventuale personale: a questo scopo verrà assistito da personale a terra. Percorsi carrabili: ostacoli. Prima di utilizzare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: ostacoli (in altezza ed in larghezza), limiti d'ingombro, ecc.. Percorsi carrabili: scarpate. Quando possibile, evitare di far funzionare la macchina nelle immediate vicinanze di scarpate, sia che si trovino a valle che a monte della macchina. Percorsi carrabili: vincoli geomorfologici. Prima di movimentare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: - limitazioni di carico (terreno, pavimentazioni, rampe, opere di sostegno); - pendenza del terreno. Percorsi carrabili e pedonali del cantiere. Rispettare scrupolosamente la viabilità predisposta, senza invadere i percorsi pedonali. Portata della macchina. Non deve essere mai superata la portata massima consentita per la macchina; ugualmente non è consentito superare l'ingombro massimo. Sradicamento di alberi. Durante l'operazione di abbattimento di alberi, accertarsi di non aver posizionato la macchina, o parte di essa, dove potrebbero trovarsi le radici, per evitare che esse, sollevandosi, possano far ribaltare la macchina. Prima di utilizzare la macchina per tale operazione, accertarsi che la stessa sia munita di cabina capace di resistere alla eventuale caduta di rami, anche di grosse dimensioni.
Percorsi carrabili: sosta dei mezzi d'opera. Si dovrà provvedere, tutte le volte che un mezzo d'opera interrompe le lavorazioni, a spegnere il motore, posizionare i comandi in folle ed inserire il freno di stazionamento. Per far sostare il mezzo, bisognerà scegliere una zona dove non operino altre macchine e priva di traffico veicolare; ove ciò non fosse possibile, segnalare adeguatamente la presenza del mezzo in sosta. Bisognerà, inoltre, scegliere con attenzione il piano di stazionamento, assicurandosi, anzitutto, che il terreno abbia adeguata capacità portante; in particolare, nel caso di sosta su piano in pendenza, dovrà posizionarsi il mezzo d'opera trasversalmente alla pendenza, verificando l'assenza del pericolo di scivolamento e ribaltamento. Limiti di velocità nel cantiere. Adeguare la velocità ai limiti stabiliti nel cantiere e comunque a valori tali da poterne mantenere costantemente il controllo. Al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro si deve transitare a passo d'uomo.
ALTRE PRESCRIZIONI Prevenzione: Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e circuiti di manovra. Prevenzione: Sponde degli automezzi Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi sempre della corretta chiusura delle sponde. Prevenzione: Posizione di guida del conducente Prescrizioni Esecutive: Mantenere sempre la testa, il corpo e gli arti, dentro la cabina di guida, in modo da non esporsi ad eventuali rischi all'esterno (ostacoli fissi, rami, altri automezzi, caduta gravi, ecc.). Prevenzione: Ambienti confinati: macchine con motore endotermico Prescrizioni Esecutive: Prima e durante le lavorazioni è necessario verificare lo stato degli attacchi degli organi di scarico e che tali organi non interferiscano con prese d'aria di condizionatori o di altre macchine.
scheda M2
AUTOCARRO
VEDI SCHEDA M1 - DUMPER
scheda M3
PALA MECCANICA RISCHI E MISURE PREVENTIVE Rischio: Caduta dall'alto dalla benna Prevenzione: Benna Prescrizioni Esecutive: Non utilizzare la benna per trasportare o sollevare persone. Rischio: Caduta di materiale dall'alto o a livello VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Inalazione polveri, fibre, gas, vapori VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Investimento e ribaltamento VEDI SCHEDA M1 - DUMPER Rischio: Vibrazioni Danni all'apparato scheletrico e muscolare causate dalle vibrazioni trasmesse al lavoratore da macchine o parti di esse. Prevenzione: Prevenzioni generali a "Vibrazioni", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera Prescrizioni Organizzative: Vibrazioni: turni di lavoro. Ove il tipo di lavorazione o la macchina impiegata sottopongano il lavoratore a vibrazioni intense e prolungate, dovranno essere evitati turni di lavoro lunghi e continui. Prescrizioni Esecutive: Dispositivi antivibrazioni. Prima di iniziare la lavorazione, devono essere controllati tutti i dispositivi atti a ridurre le vibrazioni prodotte dalla macchina.
ALTRE PRESCRIZIONI Prevenzione: Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione Prescrizioni Organizzative: La macchina deve essere dotata di appropriati dispositivi acustici e luminosi di segnalazione e di avvertimento, nonché di illuminazione del campo di manovra. Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e circuiti di manovra. Prevenzione: Movimentazione carichi Prescrizioni Esecutive: Non alzare e traslare i carichi al di sopra delle zone dove lavorano o sostano persone. Prevenzione: Posizione di guida del conducente Prescrizioni Esecutive: Mantenere sempre la testa, il corpo e gli arti, dentro la cabina di guida, in modo da non esporsi ad eventuali rischi all'esterno (ostacoli fissi, rami, altri automezzi, caduta gravi, ecc.). Prevenzione: Raggio d'azione dei mezzi d'opera Prescrizioni Esecutive: Controllare, prima di iniziare la lavorazione, che le eventuali persone stazionanti in prossimità della macchina, siano al di fuori del raggio di azione della stessa. Prevenzione: Condutture interrate nel cantiere Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc. Prevenzione: Trasporto persone sulla macchina Prescrizioni Esecutive: Non trasportare persone sulla macchina, a meno che non siano stati predisposti idonei dispositivi atti ad evitare le cadute.
scheda M4
ESCAVATORE
VEDI SCHEDA M3 – PALA MECCANICA
scheda M6
AUTOGRU
RISCHI E MISURE PREVENTIVE Rischio: Caduta di materiale dall'alto o a livello Prevenzione: Apparecchi di sollevamento: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" Prescrizioni Esecutive: Apparecchi di sollevamento: verifiche periodiche. Periodicamente andranno eseguiti controlli sullo stato delle funi, delle catene e dei ganci, sostituendo quelli in cattivo stato, con nuovi pezzi di equivalenti caratteristiche; inoltre andrà verificato il serraggio dei bulloni ed il regolare rifornimento di lubrificante agli ingrassatori. Apparecchi di sollevamento: imbracatura dei carichi. Dovranno essere sollevati solo carichi ben imbracati ed equilibrati: per accertare il soddisfacimento delle condizioni suddette, basterà sollevare il carico di pochi centimetri ed osservare, per alcuni istanti, il suo comportamento. Devono essere utilizzati solo dispositivi e contenitori adatti allo specifico materiale da utilizzare: è consigliabile utilizzare imbrachi predisposti da ditte che garantiscono la portata indicata Sollevare i carichi solo dopo aver ricevuto il segnale prestabilito dal personale incaricato all'imbracatura. Le manovre di sollevamento possono aver inizio solo dopo che le persone non autorizzate si siano allontanate dal raggio di azione dell'apparecchio di sollevamento. Il manovratore potrà iniziare le manovre di sollevamento solo se ha la perfetta visibilità della zona delle operazioni o se è coadiuvato a terra da lavoratori incaricati esperti. Le manovre di partenza e di arresto devono effettuarsi con gradualità in modo da evitare bruschi strappi e ondeggiamenti del carico. Le manovre eseguite da un apparecchio di sollevamento, dovranno essere immediatamente sospese nei seguenti casi: in presenza di nebbia o di scarsa illuminazione; in presenza di vento forte; nel caso in cui le persone esposte al rischio di caduta dei carichi, non si spostino dalla traiettoria di passaggio. Autogrù: sospensione del lavoro. Durante le pause o al termine del turno di lavoro, non devono mai essere lasciati carichi sospesi. Il braccio telescopico deve essere ritirato e deve essere azionato il freno di stazionamento. Rischio: Investimento e ribaltamento Prevenzione: Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera Prescrizioni Organizzative: Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Predisporre personale a terra per coadiuvare il pilota della macchina nelle operazioni di retromarcia, o in condizioni di scarsa visibilità. Prescrizioni Esecutive: Norme generali di guida nel cantiere. Tenersi a distanza di sicurezza dai mezzi operativi in movimento. Prestare attenzione alle segnalazioni acustiche e/o luminose ed alla segnaletica di sicurezza. Fermo meccanico. Predisporre idoneo "fermo meccanico", qualora si stazioni in prossimità di scarpate. Girofaro. Segnalare l'operatività del mezzo nell'area di cantiere con l'azionamento del girofaro. Lavori notturni. In caso di lavori notturni, verificare, preventivamente ed attentamente, la zona di lavoro; utilizzare comunque, tutte le luci disponibili sulla macchina. Manovra di retromarcia o con scarsa visibilità. Prima di iniziare il movimento della macchina in retromarcia, il conduttore dovrà accertarsi che la zona sia libera da ostacoli e da eventuale personale: a questo scopo verrà assistito da personale a terra. Percorsi carrabili: ostacoli. Prima di utilizzare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: ostacoli (in altezza ed in larghezza), limiti d'ingombro, ecc.. Percorsi carrabili: scarpate. Quando possibile, evitare di far funzionare la macchina nelle immediate vicinanze di scarpate, sia che si trovino a valle che a monte della macchina. Percorsi carrabili: vincoli geomorfologici. Prima di movimentare la macchina accertarsi dell'esistenza di eventuali vincoli derivanti da: - limitazioni di carico (terreno, pavimentazioni, rampe, opere di sostegno); - pendenza del terreno. Percorsi carrabili e pedonali del cantiere. Rispettare scrupolosamente la viabilità predisposta, senza invadere i percorsi pedonali. Portata della macchina. Non deve essere mai superata la portata massima consentita per la macchina; ugualmente non è consentito superare l'ingombro massimo. Percorsi carrabili: sosta dei mezzi d'opera. Si dovrà provvedere, tutte le volte che un mezzo d'opera interrompe le lavorazioni, a spegnere il motore, posizionare i comandi in folle ed inserire il freno di stazionamento. Per far sostare il mezzo, bisognerà scegliere una zona dove non operino altre macchine e priva di traffico veicolare; ove ciò non fosse possibile, segnalare adeguatamente la presenza del mezzo in sosta. Bisognerà, inoltre, scegliere con attenzione il piano di stazionamento, assicurandosi, anzitutto, che il terreno abbia adeguata capacità portante; in particolare, nel caso di sosta su piano in pendenza, dovrà posizionarsi il mezzo d'opera trasversalmente alla pendenza, verificando l'assenza del pericolo di scivolamento e ribaltamento.
Limiti di velocità nel cantiere. Adeguare la velocità ai limiti stabiliti nel cantiere e comunque a valori tali da poterne mantenere costantemente il controllo. Al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro si deve transitare a passo d'uomo.
A.1.1.1 ALTRE PRESCRIZIONI Prevenzione: Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione Prescrizioni Esecutive: Controllare l'efficienza dei freni, delle luci, dei dispositivi acustici e luminosi e di tutti i comandi e circuiti di manovra. Prevenzione: Autogrù: requisiti generali Prescrizioni Organizzative: Autogrù: posto di manovra dell'apparecchio di sollevamento. Il posto di manovra dell'apparecchio di sollevamento deve poter essere raggiunto senza pericolo, deve essere costruito e difeso in maniera da consentire l'esecuzione delle manovre, i movimenti e la sosta, in condizioni di sicurezza e deve permettere la perfetta visibilità di tutta la zona d'azione del mezzo. Dispositivi di sicurezza dell'apparecchiatura di sollevamento dell'autogrù. I mezzi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi di frenatura atti ad assicurare il pronto arresto e la posizione di fermo carico e del mezzo e, quando è necessario ai fini della sicurezza, a consentire la gradualità dell'arresto. Nei casi in cui l'assenza di forza motrice può comportare pericoli per le persone, i mezzi di sollevamento devono essere provvisti di dispositivi che provochino l'arresto automatico (graduale) sia del mezzo che del carico. Tali prescrizioni si attuano dotando i mezzi di freni ad intervento automatico in assenza di forza motrice, i quali devono essere periodicamente registrati in relazione alla utilizzazione dell'apparecchio e secondo le istruzioni riportate sul manuale delle istruzioni della casa costruttrice. Prevenzione: Autogrù: sollevamento e trasporto di persone Prescrizioni Esecutive: E' consentito il sollevamento ed il trasporto di persone solo se il mezzo di sollevamento è provvisto di efficaci dispositivi di sicurezza o, qualora questi non siano applicabili, previa adozione di idonee misure precauzionali. I cestelli semplicemente sospesi al gancio della gru sono considerati irregolari.
scheda M8
AUTOBETONIERA
RISCHI E MISURE PREVENTIVE Macchina: Autobetoniera L'autobetoniera è un mezzo d'opera su gomma destinato al trasporto di calcestruzzi dalla centrale di betonaggio fino al luogo della posa in opera. Essa è costituita essenzialmente da una cabina, destinata ad accogliere il conducente ed una tramoggia rotante destinata al trasporto dei calcestruzzi. [P108] Requisiti generali comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P110] Cabina di guida: requisiti. [P109] Efficienza della macchina e dispositivi di segnalazione. [P161] Autobetoniera: requisiti generali. [P162] DPI: operatore autobetoniera. [R4] Caduta dall'alto. [P112] Piattaforma della macchina. [R9] Caduta di materiale dall'alto o a livello. [P113] Prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" comuni ai mezzi d'opera. [R11] Cesoiamenti, stritolamenti, impatti, lacerazioni. [P115] Prevenzioni generali a "Cesoiamenti, ecc.", comuni a utensili, attr. a motore o macchinari, mezzi d'opera. [P117] Posizione di guida del conducente. [P118] Raggio d'azione dei mezzi d'opera. [P163] Autobetoniera: canale di scarico. [R2] Elettrocuzione. [P7] Disposizioni comuni a tutti i lavoratori. [R12] Getti o schizzi. [P119] Prevenzioni a "Getti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R6] Inalazione polveri, fibre, gas, vapori. [P94] Dispositivi di protezione dalle polveri: condizioni di utilizzo. [P84] Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali. [R7] Incendi o esplosioni. [P29] Condutture interrate nel cantiere. [R17] Investimento e ribaltamento. [P121] Prevenzioni a "Investimenti, ecc." comuni ai mezzi d'opera. [R10] Rumore: dBA 80 / 85. [P43] Protezione da rumore: dBA 80 / 85. [R14] Scivolamenti e cadute. [P123] Salita sulla macchina: prevenzioni a "Scivolamenti, ecc.". [P124] Trasporto persone sulla macchina.
A.2 APPENDICE: MISURE PREVENTIVE
P1] Prevenzione: Recinzione del cantiere: accessi pedonali e carrabili Prescrizioni Organizzative: Le vie di accesso pedonali al cantiere saranno differenziate da quelle carrabili, allo scopo di ridurre i rischi derivanti dalla sovrapposizione delle due differenti viabilità, proprio in una zona a particolare pericolosità, qual è quella di accesso al cantiere. In particolare, una zona dell'area occupata dal cantiere, antistante l'ingresso pedonale, sarà destinata a parcheggio per i soli lavoratori del cantiere. [P4] Prevenzione: Protezione da rumore: dBA 85 / 90 Prescrizioni Organizzative: Controllo sanitario: esposizioni >85 dBA. I lavoratori la cui esposizione quotidiana personale al rumore supera 85 dBA, indipendentemente dall'uso di mezzi individuali di protezione, devono essere sottoposti a controllo sanitario. Detto controllo comprende: a) una visita medica preventiva, integrata da un esame della funzione uditiva eseguita nell'osservanza dei criteri riportati nell'allegato VII del DPR 277/91, per accertare l'assenza di controindicazioni al lavoro specifico ai fini della valutazione dell'idoneità dei lavoratori; b) visite mediche periodiche, integrate dall'esame della funzione uditiva, per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità. Esse devono tenere conto, oltre che dell'esposizione, anche della sensibilità acustica individuale. La prima di tali visite è effettuata non oltre un anno dopo la visita preventiva. La frequenza delle visite successive è stabilita dal medico competente. Obblighi del datore di lavoro: misure organizzative. Il datore di lavoro riduce al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, i rischi derivanti dall'esposizione al rumore mediante misure tecniche, organizzative e procedurali, concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte. Obblighi del datore di lavoro: acquisto di nuove macchine. Il datore di lavoro privilegia, all'atto dell'acquisto di nuovi utensili, macchine, apparecchiature, quelli che producono, nelle normali condizioni di funzionamento, il più basso livello di rumore. Prescrizioni Esecutive: Mezzi di protezione individuali dell'udito adeguati. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore a quello derivante da un'esposizione quotidiana personale di 90 dBA. Riferimenti Normativi: D.L. 15/8/1991 n.277 art.41. D.L. 15/8/1991 n.277 art.42. D.L. 15/8/1991 n.277 art.43. D.L. 15/8/1991 n.277 art.46. [P5] Prevenzione: Realizzazione della viabilita di cantiere: indicazioni generali Prescrizioni Organizzative: Percorsi carrabili: caratteristiche e condizioni. Nella definizione dei percorsi carrabili, verificare: - la capacità del terreno del cantiere a sopportare il carico della macchina: definire l'eventuale carico limite; - la condizione manutentiva di eventuali opere di sostegno presenti, in particolare se a valle della zona di lavoro, onde evitarne il cedimento per il sovrappeso della macchina, con il conseguente ribaltamento della macchina stessa; - la pendenza longitudinale e trasversale, che dovrà risultare contenuta ed adeguata ai mezzi d'opera che saranno utilizzati nel cantiere. Percorsi carrabili: velocità dei mezzi d'opera. Stabilire la velocità massima (15 km/h max) da tenere in cantiere per i mezzi d'opera, ed apporre idonea segnaletica. Percorsi carrabili: segnaletica. Predisporre adeguati percorsi di circolazione per i mezzi con relativa segnaletica. Percorsi carrabili: aree di sosta. Predisporre adeguate aree per la sosta dei mezzi d'opera e delle macchine operative. Tali aree devono avere almeno i seguenti requisiti: - dovranno consentire la normale circolazione nel cantiere; - il terreno dovrà avere abbia adeguata capacità portante e non presentare pendenze proibitive. Percorsi carrabili: rampe accesso scavi. Le rampe di accesso allo scavo devono avere: - pendenza adeguata alla possibilità della macchina; - larghezza tale da consentire un franco non minore di 70 centimetri almeno da un lato, oltre la sagoma di ingombro del veicolo; qualora detto franco venga limitato ad un solo lato per tratti lunghi, devono essere realizzate piazzole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiori a m 20 lungo l'altro lato. Percorsi pedonali nel cantiere. Predisporre nel cantiere adeguati percorsi pedonali con relativa segnaletica. Percorsi pedonali nel cantiere: parapetti. I viottoli e le scale con gradini ricavati nel terreno devono essere provvisti di parapetto nei tratti prospicienti il vuoto quando il dislivello superi i due metri. Le alzate dei gradini ricavati nel terreno friabile devono essere sostenute, ove occorra, con tavole e paletti robusti.
[P7] Prevenzione: Disposizioni comuni a tutti i lavoratori contro il rischio di ELETTROCUZIONE Prescrizioni Organizzative: Lavori in prossimità di linee elettriche. Non possono essere eseguiti lavori in prossimità di linee elettriche aeree a distanza minore di m 5 a meno che, previa segnalazione all'esercente le linee elettriche, non si provveda ad una adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse. Lampade portatili. Le lampade portatili devono essere:
a) costruite con doppio isolamento; b) alimentate con bassissima tensione di sicurezza (24 V forniti mediante trasformatore di sicurezza) ovvero mediante separazione elettrica singola (220 V forniti mediante trasformatore di isolamento); c) provviste di idoneo involucro di vetro ed avere il portalampada e l'impugnatura costituita di materiale isolante non igroscopico; d) devono essere protette contro i danni accidentali tramite una griglia di protezione; e) provviste di cavo di alimentazione di tipo H07RN-F con una sezione minima dei conduttori di 1 mm2. Le lampadine usate non dovranno essere di elevata potenza per evitare possibili incendi e cedimento dell'isolamento per il calore prodotto. Prescrizioni Esecutive: Impianto elettrico: disposizioni generali di comportamento. Particolare cura, volta a salvaguardarne lo stato manutentivo, deve essere tenuta da parte dei lavoratori nei confronti dell'impianto elettrico di cantiere (in particolare nei confronti dei cavi, dei contatti, degli interruttori, delle prese di corrente, delle custodie di tutti gli elementi in tensione), data la sua pericolosità e la rapida usura cui sono soggette tutte le attrezzature presenti sul cantiere. Impianto elettrico: obblighi dei lavoratori. Ciascun lavoratore è tenuto a segnalare immediatamente al proprio superiore la presenza di qualsiasi anomalia dell'impianto elettrico, come ad esempio: apparecchiature elettriche aperte (batterie, interruttori, scatole, ecc.); materiali e apparecchiature con involucri protettivi danneggiati o che presentino segni di bruciature; cavi elettrici nudi o con isolamento rotto. Manovre: condizioni di pericolo. E' assolutamente vietato toccare interruttori o pulsanti con le mani bagnate o stando sul bagnato, anche se il grado di protezione delle apparecchiature lo consente. I fili di apparecchi elettrici non devono mai essere toccati con oggetti metallici (tubi e profilati), getti d'acqua, getti di estintori idrici o a schiuma: ove questo risultasse necessario occorre togliere preventivamente tensione al circuito. Non spostare macchine o quadri elettrici inidonei se non dopo aver disinserito l'alimentazione. E' tassativamente vietato utilizzare scale metalliche a contatto con apparecchiature e linee elettriche. Lavori in prossimità di linee elettriche. Assicurarsi che nella zona di lavoro, le eventuali linee elettriche aeree, rimangano sempre ad una distanza non inferiore ai cinque metri. Quadri elettrici: posizione ed uso degli interruttori d'emergenza. Tutti quelli che operano in cantiere devono conoscere l'esatta posizione e le corrette modalità d'uso degli interruttori di emergenza posizionati sui quadri elettrici presenti nel cantiere. Lampade portatili. L'eventuale sostituzione della lampadina di una lampada portatile, dovrà essere seguita solo dopo aver disinserito la spina dalla presa. Usare solo lampade portatili a norma e mai di fattura artigianale.
[P8] Prevenzione: Installazione del cantiere: requisiti comuni Prescrizioni Organizzative: Servizi igienico-assistenziali: acqua. Sui luoghi di lavoro o nelle loro immediate vicinanze deve essere messa a disposizione dei lavoratori acqua in quantità sufficiente, tanto per uso potabile quanto per lavarsi: per l'approvvigionamento, la conservazione e la distribuzione dell'acqua dovranno osservarsi norme igieniche adeguate ad evitarne l'inquinamento e ad impedire la diffusione delle malattie. In particolare in ogni punto di approvvigionamento dovrà essere predisposta una opportuna segnaletica per distinguere l'eventuale presenza sia di acqua potabile che non potabile. Servizi igienico-assistenziali: gabinetti e lavabi. I lavoratori devono disporre, in prossimità dei loro posti di lavoro, dei locali di riposo, degli spogliatoi e delle docce, di gabinetti e di lavabi con acqua corrente calda, se necessario, e dotati di mezzi detergenti e per asciugarsi (per i gabinetti almeno uno ogni quaranta lavoratori e per i lavabi uno ogni cinque lavoratori o, se collettivi, devono disporre di uno spazio di almeno 60 cm per ogni posto). Per uomini e donne devono essere previsti gabinetti separati; quando ciò non sia possibile a causa di vincoli urbanistici o architettonici e nelle aziende che occupano lavoratori di sesso diverso in numero non superiore a 10, è ammessa un'utilizzazione separata degli stessi. I locali dei gabinetti non devono comunicare direttamente con i locali di lavoro; ci deve essere quindi un antibagno, le pareti divisorie e le porte delle latrine devono essere di altezza sufficiente a salvaguardare la decenza. Servizi igienico-assistenziali: locali di riposo. Quando la sicurezza e la salute dei lavoratori, segnatamente a causa del tipo di attività, lo richiedono, i lavoratori devono poter disporre di un locale di riposo facilmente accessibile. I locali di riposo devono avere dimensioni sufficienti ed essere dotati di un numero di tavoli e sedili con schienale adeguato al numero di lavoratori. Quando il tempo di lavoro è interrotto regolarmente e frequentemente e non esistono locali di riposo, devono essere messi a disposizione del personale altri locali affinché questi possa soggiornarvi durante l'interruzione del lavoro nel caso in cui la sicurezza o la salute dei lavoratori lo esiga. In detti locali, come specifici locali di riposo, è opportuno prevedere misure adeguate per la protezione dei non fumatori contro gli inconvenienti del fumo. Servizi igienico-assistenziali: refettorio. Nei cantieri con più di 30 lavoratori che restano sul luogo di lavoro, durante l'intervallo per il pasto, devono essere presenti uno o più ambienti destinati a refettorio, muniti di sedie e tavoli in numero sufficiente ed in buone condizioni. I refettori devono essere ben illuminati, aerati e riscaldati nella stagione fredda; il pavimento deve essere facilmente lavabile e con pareti piastrellate o tinteggiate con pittura lavabile fino ad un'altezza di 2 metri. Qualora in cantiere vengono svolte lavorazioni particolarmente insudicianti o polverose, o con sviluppo di fumi, è vietato consumare i pasti nei locali di lavoro; tale comportamento è bene sia adottato comunque e quindi per ogni lavorazione da tutto ciò consegue che si dovranno evitare i tavoli improvvisati negli scantinati o nella baracca attrezzi. Ai lavoratori deve essere dato il mezzo di conservare in ambienti adatti le loro vivande, di riscaldarle con scaldavivande e di lavare i relativi recipienti in lavelli con acqua corrente, qualora non siano idonei allo scopo i lavandini per lavarsi. In particolare se si tratta di lavori in sotterraneo o in galleria che impegnano più di 50 lavoratori, dei quali almeno 10 facciano richiesta, l'imprenditore deve istituire un servizio di mensa e deve fornire a suo carico il personale e l'attrezzatura necessari per la preparazione dei pasti caldi.
Servizi igienico-assistenziali: spogliatoi. Locali appositamente destinati a spogliatoi devono essere messi a disposizione dei lavoratori quando questi devono indossare indumenti di lavoro specifici, e quando per ragioni di salute o decenza non si possa chiedere loro di cambiarsi in altri locali; tali locali dovranno essere distinti fra i due sessi e convenientemente arredati. I locali destinati a spogliatoio devono avere una capacità sufficiente, essere possibilmente vicini ai locali di lavoro, aerati, illuminati, ben difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda e muniti di sedili e di attrezzature che consentano a ciascun lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro. Qualora i lavoratori svolgano attività insudicianti, polverose, con sviluppo di fumi o vapori contenenti in sospensione sostanze untuose, gli armadi per gli indumenti da lavoro devono essere separati da quelli per gli indumenti privati. Servizi igienico-assistenziali: docce. Docce sufficienti ed appropriate devono essere messe a disposizione dei lavoratori quando il tipo di attività o la salubrità lo esigono. Devono essere previsti locali per docce separati per uomini e donne o un'utilizzazione separata degli stessi. Le docce e gli spogliatoi devono comunque facilmente comunicare tra loro. I locali delle docce devono avere dimensioni sufficienti per permettere a ciascun lavoratore di rivestirsi senza impacci e in appropriate condizioni di igiene. Le docce devono essere dotate di acqua corrente calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi. Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.36. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.37. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.39. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.41. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.42. D.P.R. 20/3/1956 n.320 art.91.
[P9] Prevenzione: Installazione del cantiere: requisiti dei baraccamenti Prescrizioni Organizzative: Installazione del cantiere: posizionamento prefabbricati. Il posizionamento dei box prefabbricati deve avvenire in modo da mantenere il pavimento dello stesso sopraelevato di almeno 30 cm. rispetto al terreno, mediante intercapedini, vespai ed altri mezzi atti ad impedire la trasmissione dell'umidità dal suolo. Il terreno attorno al box, almeno per un raggio di 10 m., dovrà essere conformato in modo da non permettere la penetrazione dell'acqua nelle costruzioni, né il ristagno di essa. I box dovranno avere aperture sufficienti per ottenere un'attiva ventilazione dell'ambiente. La loro ubicazione dovrà essere tale da ridurre al minimo le interferenze reciproche tra persone, mezzi ed impianti. Installazione del cantiere: pulizia dei locali di servizio. Le installazioni e gli arredi destinati ai refettori, agli spogliatoi, ai gabinetti, alle docce, ai dormitori ed in genere ai servizi di igiene e di benessere ai lavoratori, devono essere mantenuti in stato di scrupolosa pulizia a cura del datore di lavoro. Installazione del cantiere: riscaldamento nei locali di servizio. La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei locali pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali. Quando non sia conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante le misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione. Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento nell'ambiente nei locali chiusi devono essere muniti di condotti del fumo più valvole regolatrici ed avere tiraggio sufficiente per evitare l'inquinamento dell'aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per l'ampiezza del locale (e dietro consiglio di un tecnico esperto) tale impianto non sia necessario. Riferimenti Normativi: D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.12. D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.47.
[P10] Prevenzione: Disposizioni per i lavoratori che utilizzano apparecchi elettrici Prescrizioni Esecutive: Cavi di alimentazione: prolunghe. Per portare l'alimentazione nei luoghi dove non è presente un quadro elettrico, occorreranno prolunghe la cui sezione deve essere adeguatamente dimensionata in funzione della potenza richiesta. E' vietato approntare artigianalmente le prolunghe: andranno utilizzate, pertanto, solo quelle in commercio realizzate secondo le norme di sicurezza. Il cavo da utilizzare è quello per posa mobile. Cavi di alimentazione: disposizione. I cavi di alimentazione devono essere disposti in maniera tale da non intralciare i posti di lavoro o passaggi, e non diventare oggetto di danneggiamenti: a questo scopo è necessario che venga ridotto al minimo lo sviluppo libero del cavo mediante l'uso di tenditori, tamburi avvolgicavo con prese incorporate o altri strumenti equivalenti; in nessun caso, comunque, è consentito depositare bidoni, attrezzi o carichi in genere allo scopo di tenderne la parte in esubero. In particolare, per quanto possibile, i cavi dovranno essere disposti parallelamente alle vie di transito. Inoltre, i cavi di alimentazione non devono essere sollecitati a piegamenti di piccolo raggio né sottoposti a torsione, né agganciati su spigoli vivi o su materiali caldi o lasciati su pavimenti sporchi di cemento, oli o grassi. Cavi di alimentazione: utilizzazione. Prima di utilizzare un'apparecchiatura elettrica, bisognerà controllare che i cavi di alimentazione della stessa e quelli usati per derivazioni provvisorie non presentino parti logore nell'isolamento. Qualora il cavo apparisse deteriorato, esso non deve essere riparato con nastri isolanti adesivi, ma va subito sostituito con uno di caratteristiche identiche ad opera di personale specializzato. L'uso dei cavi deteriorati è tassativamente vietato. Il cavo elettrico, i suoi attacchi e l'interruttore devono essere protetti adeguatamente e si dovrà sempre evitare di toccarli con le mani bagnate o stando con i piedi sul bagnato. Dopo l'utilizzazione i cavi di alimentazione (dell'apparecchiatura e/o quelli usati per le derivazioni provvisorie) devono essere accuratamente ripuliti e riposti, in quanto gli isolamenti in plastica ed in gomma si deteriorano rapidamente a contatto con oli e grassi. Collegamenti volanti. I collegamenti volanti devono essere evitati, per quanto possibile. Ove indispensabili, i collegamenti a presa e spina dovranno essere realizzati con prese e spine aventi almeno protezione IP 67 e dovranno essere posizionati fuori dai tratti interrati. Cavi di alimentazione: temperature di esposizione. La temperatura sulla superficie esterna della guaina dei cavi non deve superare la temperatura di 50°C per cavi flessibili in posa mobile e di 70 °C per quelli flessibili in posa fissa, né scendere al di sotto dei -25 °C. Pressacavo. Il pressacavo svolge la duplice funzione di protezione contro la penetrazione, all'interno del corpo della spina e della presa (fissa o mobile), di polvere e liquidi e contro la eventuale sconnessione tra i cavi ed i morsetti degli
spinotti causata da una tensione eccessiva accidentalmente esercitata sul cavo. Deve, pertanto, essere prestata la massima attenzione allo stato dei pressacavi presenti sia sulle spine che sulle prese. Quadri elettrici: arresto automatico. Qualora un dispositivo di protezione (interruttore) sia intervenuto aprendo il circuito, prima di ridare tensione all'impianto occorrerà individuare e riparare il guasto che lo ha provocato e mai dare di nuovo tensione escludendo dal circuito l'interruttore che ne impedisce la chiusura. E' assolutamente vietato mettere fuori uso i dispositivi di sicurezza, togliendo, bloccando, sostituendo valvole, interruttori automatici, molle, ecc. con altri di diversa taratura o peggio ancora utilizzando sistemi di fortuna. Manutenzione di prese e spine: verifiche e controlli. Gli spinotti delle spine, così come gli alveoli delle prese, vanno tenuti puliti e asciutti: prima di eseguire i controlli e la eventuale manutenzione, provvedere a togliere la tensione all'impianto. Le prese e le spine che avessero subito forti urti, andranno accuratamente controllate, anche se non presentano danni apparenti: tutte quelle che mostreranno segni anche lievi di bruciature o danneggiamenti, dovranno essere sostituite facendo ricorso a personale qualificato. Allaccio apparecchiature elettriche. Non devono mai essere inserite o disinserite macchine o utensili su prese in tensione. In particolare, prima di effettuare un allacciamento, si dovrà accertare che: l'interruttore di avvio della macchina o utensile sia "aperto" (motore elettrico fermo); l'interruttore posto a monte della presa sia "aperto" (assenza di tensione alla presa). Alimentazione elettrica: sospensione temporanea delle lavorazioni. Durante le interruzioni di lavoro deve essere tolta l'alimentazione all'apparecchiatura elettrica. Come collegare e disinnestare una spina. Per disconnettere una spina da una presa di corrente si deve sempre evitare di tendere il cavo; occorre, invece, disconnettere la spina mediante l'impugnatura della spina stessa. Per eseguire una connessione, non si devono mai collegare direttamente i cavi agli spinotti e dovranno usarsi, invece, sempre spine e prese normalizzate. Dispositivi di sicurezza: by-pass. Evitare di by-passare i dispositivi di sicurezza se non espressamente autorizzati dal superiore preposto, esperto di sicurezza elettrica. Apparecchiature elettriche: verifiche prima dell'uso. Prima di mettere in funzione qualsiasi macchina o apparecchiatura elettrica, devono essere controllate tutte le parti elettriche visibili, in particolare: il punto dove il cavo di alimentazione si collega alla macchina (in quanto in questa zona il conduttore è soggetto ad usura e a sollecitazioni meccaniche con possibilità di rottura dell'isolamento); la perfetta connessione della macchina ai conduttori di protezione ed il collegamento di questo all'impianto di terra. Verificare visivamente, inoltre, l'integrità dell'isolamento della carcassa. Impianto elettrico: chiusura giornaliera dell'impianto. Al termine della giornata di lavoro occorre disinserire tutti gli interruttori e chiudere i quadri elettrici a chiave. [P13] Prevenzione: Parapetti
Prescrizioni Organizzative: I parapetti sono opere che devono realizzarsi per impedire cadute nel vuoto ogni qualvolta si manifesti tale rischio: sui ponteggi, sui bordi delle rampe di scale o dei pianerottoli o dei balconi non ancora corredati delle apposite ringhiere, sui bordi di fori praticati nei solai (ad es. vano ascensore), di impalcati disposti ad altezze superiori ai 2 m, di scavi o pozzi o fosse per lo spegnimento della calce, sui muri in cui sono state praticate aperture (ad es. vani finestra), ecc. Prescrizioni Esecutive: I parapetti devono essere allestiti a regola d'arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei allo scopo ed essere conservati in efficienza per l'intera durata del lavoro. Possono essere realizzati nei seguenti modi: - mediante un corrente posto ad un'altezza minima di 1 m dal piano di calpestio, e da una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, di altezza variabile ma tale da non lasciare uno spazio vuoto tra se ed il corrente suddetto, maggiore di 60 cm; - mediante un corrente superiore con le caratteristiche anzidette, una tavola fermapiede, aderente al piano di camminamento, alta non meno di 20 cm ed un corrente intermedio che non lasci tra se e gli elementi citati, spazi vuoti di altezza maggiore di 60 cm. I correnti e le tavole fermapiede devono essere poste nella parte interna dei montanti. I ponteggi devono avere il parapetto completo anche sulle loro testate.
[P14] Prevenzione: Scavi: barriere protettive sul ciglio
Prescrizioni Esecutive: Il ciglio del fronte di scavo dovrà essere reso inaccessibile mediante barriere mobili, posizionate ad opportuna distanza di sicurezza e spostabili con l'avanzare del fronte dello scavo stesso. Dovrà provvedersi, inoltre, a segnalare la presenza dello scavo con opportuni cartelli. A scavo ultimato, tali barriere mobili provvisorie dovranno essere sostituite da regolari parapetti.
[P15] Prevenzione: Scavi: ciglio e pareti dello scavo Prescrizioni Esecutive: Il ciglio superiore dello scavo dovrà risultare pulito e spianato così come le pareti, che devono essere sgombre da irregolarità o blocchi. [P16] Prevenzione: Scavi: divieto di depositi sui bordi
Prescrizioni Esecutive: E' tassativamente vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature. [P17] Prevenzione: Scavi: posizione dei lavoratori Prescrizioni Esecutive: Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici deve essere vietata la presenza degli operai nel campo di azione dell'escavatore e sul ciglio o alla base del fronte di attacco. [P18] Prevenzione: Scavi: armature del fronte Prescrizioni Organizzative: Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno. [P20] Prevenzione: Inumidimento del materiale Prescrizioni Esecutive: Quando non sono attuabili le misure tecniche di prevenzione e la natura del materiale polveroso lo consenta, si deve provvedere all'inumidimento del materiale stesso. [P22] Prevenzione: Condutture interrate nel cantiere Prescrizioni Esecutive: Assicurarsi che nella zona di lavoro non vi siano cavi, tubazioni, ecc. interrate interessate dal passaggio di corrente elettrica, gas, acqua, ecc. [P23] Prevenzione: Scavi: presenza di gas infiammabili Prescrizioni Organizzative: Quando si sia accertata la presenza di gas infiammabili o esplosivi, deve provvedersi alla bonifica dell'ambiente mediante idonea ventilazione; deve inoltre vietarsi, anche dopo la bonifica, se siano da temere emanazioni di gas pericolosi, l'uso di apparecchi a fiamma, di corpi incandescenti e di apparecchi comunque suscettibili di provocare fiamme o surriscaldamenti atti ad incendiare il gas.
[P25] Prevenzione: Scavi: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." Prescrizioni Organizzative: Scavi in trincea: sbadacchiature vietate. Le pareti inclinate non dovranno essere armate con sbadacchi orizzontali in quanto i puntelli ed i traversi potrebbero slittare verso l'alto per effetto della spinta del terreno. Si dovrà verificare che le pareti inclinate abbiano pendenza di sicurezza.
Scavi in trincea, pozzi, cunicoli: armature di sostegno. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno. Qualora la lavorazione richieda che il lavoratore operi in posizione curva, anche per periodi di tempo limitati, la suddetta armatura di sostegno dovrà essere posta in opera già da profondità maggiori od uguali a 1,20 m. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno cm 30. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura. Idonee precauzioni e armature devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre m 3 deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all'esportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna. Prescrizioni Esecutive: Scavi manuali: pendenza del fronte. Negli scavi eseguiti manualmente, le pareti del fronte devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Scavi manuali: tecnica di scavo per h > 1,50 m. Quando la parete del fronte di attacco dello scavo supera l'altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. In tali casi si potrà procedere dall'alto verso il basso realizzando una gradonatura con pareti di pendenza adeguata. [P27] Prevenzione: Prosciugamento scavi: disposizioni e verifiche Prescrizioni Esecutive: Prosciugamento scavi: canali superficiali. Devono essere eseguiti canali artificiali per il convogliamento e l'allontanamento delle acque sollevate e di quelle meteoriche. Prosciugamento scavi: verifiche di stabilità del terreno. Durante la fase di prosciugamento deve essere verificata la stabilità del terreno e dei manufatti presenti. [P29] Prevenzione: Ponteggi: ricezione del carico Prescrizioni Esecutive: Nelle operazioni di ricezione del carico su ponteggi o castelli, utilizzare bastoni muniti di uncini, evitando accurartamente di sporgersi oltre le protezioni. [P30] Prevenzione: Addetto all'imbracatura [App. di sollevamento]: prevenzioni a "Caduta di materiale dall'alto" Prescrizioni Esecutive: Addetti all'imbracatura: verifica imbraco. Gli addetti, prima di consentire l'inizio della manovra di sollevamento devono verificare che il carico sia stato imbracato correttamente. Addetti all'imbracatura: manovre di sollevamento del carico. Durante il sollevamento del carico, gli addetti devono accompagnarlo fuori dalla zona di interferenza con attrezzature, ostacoli o materiali eventualmente presenti, solo per lo stretto necessario. Addetti all'imbracatura: allontanamento. Gli addetti all'imbracatura ed aggancio del carico, devono allontanarsi al più presto dalla sua traiettoria durante la fase di sollevamento. Addetti all'imbracatura: attesa del carico. E' vietato sostare in attesa sotto la traiettoria del carico. Addetti all'imbracatura: conduzione del carico in arrivo. E' consentito avvicinarsi al carico in arrivo, per pilotarlo fuori dalla zona di interferenza con eventuali ostacoli presenti, solo quando questo è giunto quasi al suo piano di destinazione. Addetti all'imbracatura: sgancio del carico. Prima di sganciare il carico dall'apparecchio di sollevamento, bisognerà accertarsi preventivamente della stabilità del carico stesso. Addetti all'imbracatura: rilascio del gancio. Dopo aver comandato la manovra di richiamo del gancio da parte dell'apparecchio di sollevamento, esso non va semplicemente rilasciato, ma accompagnato fuori dalla zona impegnata da attrezzature o materiali, per evitare agganci accidentali. [P37] Prevenzione: Armature provvisorie: protezione delle aperture di muri e solai Prescrizioni Organizzative: Le aperture lasciate nei solai o nelle piattaforme di lavoro devono essere circondate da normale parapetto e da tavola fermapiede oppure devono essere coperte con tavolato solidamente fissato e di resistenza non inferiore a quella del piano di calpestio dei ponti di servizio. Qualora le aperture vengano usate per il passaggio di materiali o di persone, un lato del parapetto può essere costituito da una barriera mobile non asportabile, che deve essere aperta soltanto per il tempo necessario al passaggio. Le aperture nei muri prospicienti il vuoto o vani che abbiano una profondità superiore a m 0,50 devono essere munite di normale parapetto e tavole fermapiede oppure essere convenientemente sbarrate in modo da impedire la caduta di persone. [P38] Prevenzione: Impalcature nelle costruzioni in elevazione in c.a. Prescrizioni Organizzative: Nella esecuzione di opere a struttura in conglomerato cementizio, quando non si provveda alla costruzione da terra di una normale impalcatura con montanti, prima di iniziare la erezione delle casseformi per il getto dei pilastri perimetrali, deve essere sistemato, in corrispondenza al piano raggiunto, un regolare ponte di sicurezza a sbalzo, avente larghezza utile di almeno m 1,20. Le armature di sostegno del cassero per il getto della successiva soletta o della trave perimetrale, non devono essere lasciate sporgere dal filo del fabbricato più di cm 40 per
l'affrancamento della sponda esterna del cassero medesimo. Come sotto ponte può servire l'impalcato o ponte a sbalzo costruito in corrispondenza al piano sottostante. In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all'altezza del solaio di copertura del piano terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall'alto.
[P39] Prevenzione: Armature provvisorie per la esecuzione di manufatti: requisiti Prescrizioni Organizzative: Le armature provvisorie per la esecuzione di manufatti, quali archi, volte, piattabande, architravi, solai, scale e di qualsiasi altra opera sporgente dal muro, in cemento armato o in muratura di ogni genere, devono essere costruite in modo da assicurare, in ogni fase del lavoro, la necessaria solidità e con modalità tali da consentire, a getto o costruzione ultimata, il loro progressivo abbassamento e disarmo.
[P45] Prevenzione: Disarmo: protezione dei fori nei solai
Prescrizioni Esecutive: Le aperture lasciate nei solai (vani ascensori, cavedi, ecc.) devono essere protette al momento stesso del disarmo, per evitare cadute di persone attraverso le medesime. [P46] Prevenzione: Disarmo: protezione delle rampe di scale
Prescrizioni Esecutive: Deve provvedersi a proteggere le rampe di scale fin dalla fase della loro armatura; i parapetti dovranno essere rifatti subito dopo il disarmo e mantenuti fino alla posa in opera delle ringhiere definitive.
[P56] Prevenzione: Lavori su coperture Prescrizioni Esecutive: Prima di procedere alla esecuzione di lavori su tetti, lucernari, coperture simili, deve essere accertato che questi abbiano resistenza sufficiente per sostenere il peso degli operai e dei materiali di impiego. Nel caso in cui sia dubbia tale resistenza, devono essere adottati i necessari apprestamenti atti a garantire la incolumità delle persone addette, disponendo a seconda dei casi, tavole sopra le orditure, sottopalchi e facendo uso di cinture di sicurezza. [P57] Prevenzione: Inalazioni di sostanze nocive: prescrizioni generali Prescrizioni Organizzative: Schede tossicologiche. E' necessario il preventivo esame della scheda tossicologica delle sostanze utilizzate per l'adozione delle specifiche misure di sicurezza. Sostanze tossiche o nocive: recipienti. Le materie prime non in corso di lavorazione, i prodotti ed i rifiuti, che abbiano proprietà tossiche o caustiche, specialmente se sono allo stato liquido o se sono facilmente solubili o volatili, devono essere custoditi in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura. Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le indicazioni e i contrassegni di cui all'art.355 del decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955, n. 547. Le materie in corso di lavorazione che siano fermentescibili o possano essere nocive alla salute o svolgere emanazioni sgradevoli, non devono essere accumulate nei locali di lavoro in quantità superiore a quella strettamente necessaria per la lavorazione. Gli apparecchi e i recipienti che servono alla lavorazione oppure al trasporto dei materiali putrescibili o suscettibili di dare emanazioni sgradevoli, devono essere lavati frequentemente e, ove occorra, disinfettati. Inalazioni di sostanze nocive:visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono avere a disposizione idonei mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.), ed essere sottoposti a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. Prescrizioni Esecutive: Inalazioni di sostanze nocive: visite mediche. I lavoratori esposti a specifici rischi di inalazioni pericolose di sostanze o agenti nocivi (gas, polveri o fumi) devono utilizzare i mezzi di protezione personale (maschere respiratorie, ecc.) messi a loro disposizione dal datore di lavoro, e farsi sottoporre a visita medica periodica secondo le tabelle ministeriali del D.P.R. 19/3/1956 n.303 art.33-allegato. [P65] Prevenzione: Difesa dalle polveri: lavorazioni in ambienti confinati
Prescrizioni Organizzative: Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi. Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario far sì che, tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente, da ottenersi anche mediante impianti di aerazione forzata. Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate. Sistemi di aspirazione delle polveri. Ove non sia possibile sostituire il materiale di lavoro polveroso, si devono adottare procedimenti lavorativi in apparecchi chiusi ovvero muniti di sistemi di aspirazione e di raccolta delle polveri, atti ad impedirne la dispersione. L'aspirazione deve essere effettuata, per quanto è possibile, immediatamente vicino al luogo di produzione delle polveri. Prescrizioni Esecutive: Polvere: lavorazioni in ambienti piccoli. Qualora risulti necessario eseguire lavorazioni che comportino produzione di polveri (come taglio, smerigliatura, ecc.) in ambienti piccoli, si dovrà predisporre adeguata aspirazione nella zona di taglio, evitando attrezzi ad alta velocità di taglio. Nel caso che tali condizioni non possano essere soddisfatte, dovranno essere fornite maschere a filtro appropriate. [P67] Prevenzione: Imbracatura di sicurezza
Prescrizioni Esecutive: I lavoratori che devono prestare la loro opera entro pozzi, cisterne e simili o che sono esposti a pericoli di cadute dall'alto (durante il montaggio o lo smontaggio di ponteggi, di gru, di impianti di betonaggio, lavori su muri in demolizione o su cornicioni, grondaie ecc.), devono fare uso di adatta imbracatura con fune di trattenuta, assicurata direttamente, o tramite anello scorrevole, ad una fune appositamente tesata a parti stabili delle opere fisse o provvisionali. L'imbracatura è composta da diverse cinghie a formare, cosciali, cintura e bretelle; il punto di collegamento alla fune di trattenuta viene solitamente posizionato sulla schiena, ma può esserci la possibilità di collegare le funi alla cintura, per poter operare su tralicci e pali. La fune di trattenuta deve avere una lunghezza tale da limitare la caduta a non oltre 1,50 m al fine di limitare l'energia di caduta. Questa limitazione si può ottenere con la scelta di lunghezze adeguate del cavo di trattenuta, oppure con l'adozione di dissipatori di energia (ammortizzatori) o ancora con arrotolatori autobloccanti a frizione. [P69] Prevenzione: DPI: Addetto al montaggio e manutenzione della gru Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti all'operatore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante le lavorazioni, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale: a) guanti; b) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a
recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile.
[P70] Prevenzione: Addetto alla manutenzione e montaggio della gru: cinture di sicurezza Prescrizioni Organizzative: Il personale addetto al montaggio ed alla manutenzione della gru, dovrà indossare le cinture di sicurezza con bretelle, cosciali e doppia fune di trattenuta, la cui lunghezza non deve superare 1,5 m, nei lavori lungo il traliccio ed il braccio della gru, quando si operi al di fuori delle protezioni fisse. [P77] Prevenzione: DPI: Addetto al montaggio e smontaggio di ponteggi fissi Prescrizioni Organizzative: Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. Prescrizioni Esecutive: Durante la lavorazione, devono essere utilizzati i seguenti dispositivi di prevenzione individuale:a) elmetto (sia per gli addetti al montaggio che per quanti partecipano al lavoro da terra; tali elmetti devono essere corredati da cinghia sottogola, indispensabile soprattutto per chi, lavorando in elevazione, è impossibilitato a recuperare facilmente il casco eventualmente perduto); b) guanti; c) cintura di sicurezza a dissipazione di energia; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile. [P78] Prevenzione: Addetti al montaggio e smontaggio dei ponteggi: requisiti Prescrizioni Organizzative: Al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici deve essere adibito personale pratico, fornito di attrezzi appropriati ed in buono stato di manutenzione. [P81] Prevenzione: Movimentazione manuale dei carichi: disposizioni preventive Prescrizioni Organizzative: Movimentazione manuale dei carichi: informazione. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda: a) il peso di un carico; b) il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una collocazione eccentrica; c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in maniera corretta. Movimentazione manuale dei carichi: obblighi del datore di lavoro. Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Movimentazione manuale dei carichi: organizzazione del lavoro. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati o fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi. Nel caso in cui la necessità di una movimentazione manuale di un carico ad opera del lavoratore non può essere evitata, il datore di lavoro organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione sia quanto più possibile sana e sicura. Movimentazione manuale dei carichi: rischi dorso-lombari. La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l'altro dorso-lombare nei casi seguenti: - il carico è troppo pesante (kg 30); - è ingombrante o difficile da afferrare; - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; - può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto. Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l'altro dorso-lombare nei seguenti casi: - è eccessivo; - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; - può comportare un movimento brusco del carico; - è compiuto con il corpo in posizione instabile. Movimentazione manuale dei carichi: sorveglianza sanitaria. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi. [P82] Prevenzione: Movimentazione manuale dei carichi: modalità di stoccaggio Prescrizioni Esecutive: Le modalità di stoccaggio del materiale movimentato devono essere tali da garantire la stabilità al ribaltamento, tenute presenti le eventuali azioni di agenti atmosferici o azioni esterne meccaniche. Verificare la compattezza del terreno prima di iniziare lo stoccaggio.
[P89] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni generali a "Cadute di materiale dall'alto" Prescrizioni Organizzative: Sonda di perforazione: protezioni collettive. Ove necessario, predisporre protezioni collettive (parapetti, ecc.), per il personale addetto alla perforazione. Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: pulizia. La sonda deve essere pulita durante la risalita delle aste di infissione, per evitare la caduta dall'alto di materiali rimasti eventualmente attaccati alla sonda stessa.
Sonda di perforazione: serraggio delle aste. Verificare frequentemente il corretto serraggio delle aste. [P90] Prevenzione: Sonda di perforazione: allontanamento dei fanghi Prescrizioni Esecutive: Allontanare i fanghi dal bordo del foro. [P92] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Cesoiamenti, ecc." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: allontanamento aiutanti. Durante la perforazione, gli aiutanti devono sempre mantenersi a distanza di sicurezza dalla macchina. Sonda di perforazione: montaggio/smontaggio delle aste. Le operazioni di montaggio o smontaggio degli spezzoni di aste, potranno iniziarsi solo dopo che la rotazione delle stesse sia completamente cessata. In particolare, lo svitamento delle aste dovrà avvenire sempre utilizzando la doppia morsa della macchina; nel caso in cui la macchina non ne sia dotata, o nonostante la doppia morsa non si riesca a svitare le aste, dovrà usarsi la chiave giratubi. Il consenso per il disserraggio delle aste, dopo aver posizionato la chiave giratubi ad aste ferme, dovrà essere dato dagli addetti all'operatore, solo dopo che i primi si siano allontanati a distanza di sicurezza dalla macchina. [P93] Prevenzione: Sonda di perforazione: schermi protettivi Prescrizioni Organizzative: In prossimità del foro di perforazione dovranno essere posizionati schermi protettivi dalle possibili proiezioni di residui di perforazione (terriccio), per salvaguardare il personale addetto. [P94] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Inalazione polveri, ecc." Prescrizioni Organizzative: Sonda di perforazione: lavori in galleria. Nel caso di lavori in galleria da eseguirsi con sonda perforatrice con motore endotermico, deve predisporsi un depuratore ad acqua da applicare in serie alla marmitta. Sonda di perforazione: produzione di polveri. Nel caso di perforazione in un terreno ad elevato contenuto di silice o che produca elevata polverosità, deve predisporsi un adeguato sistema di abbattimento delle polveri originatesi dalla perforazione (schiuma, acqua, ecc.) o un sistema di captazione, aspirazione ed abbattimento delle stesse.
[P95] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Movimentazione manuale ecc." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: imbracatura delle aste. Nell'accatastare i tubi in cantiere, tra i vari strati vanno interposti opportuni spessori per consentire una più agevole operazione di imbracatura. Sonda di perforazione: movimentazione delle aste. Movimentare i tubi imbracandoli uno per volta. Sonda di perforazione: personale per il montaggio delle aste. Qualora la macchina sia sprovvista di caricatore automatico delle aste, deve essere previsto un adeguato numero di operai, proporzionalmente al peso delle aste da movimentare. [P96] Prevenzione: Sonda di perforazione: prevenzioni a "Seppellimenti, ecc." Prescrizioni Esecutive: Sonda di perforazione: accatastamento delle aste su terreno. Contenere la catasta dei tubi con appositi montanti o, in mancanza di questi, costituire strati successivi decrescenti bloccando lo strato inferiore con picchettoni infissi nel terreno. Sonda di perforazione: cavalletti porta-aste. Devono predisporsi nelle immediate vicinanze della macchina, appositi cavalletti porta aste di perforazione, al fine di facilitarne la movimentazione. Sonda di perforazione: solidità dell'area per lo stoccaggio delle aste. Verificare la compattezza del terreno prima di effettuare lo stoccaggio delle aste. Sonda di perforazione: uso di cunei. Nelle eseguire cataste di tubi, devono disporsi tutti con le teste da un solo lato e ciascuno dovrà essere bloccato con cunei.
[P100] Prevenzione: Indumenti addetti a rimozione fibre cemento amianto Prescrizioni Esecutive: I lavoratori devono indossare: TUTE INTERE di tessuto atto a non trattenere le fibre, con cappuccio, prive di tasche esterne, chiuse ai polsi e alle
caviglie con elastici. Le tute possono essere sia a perdere, cioè “usa e getta”, che riutilizzabili. Nel primo caso devono
essere in materiale T.N.T. (tessuto non tessuto di polipropilene PLP) oppure in tessuto non tessuto di poliolefina (tipo
Tyvek) e trattate come il materiale contenente il cemento amianto. Nel secondo caso possono essere in cotone trattato
oppure impermeabili. In entrambi i casi le tute devono essere portate chiuse in un sacchetto idrosolubile, portate fuori dal
cantiere e lavate in lavatrice in appositi centri specializzati.
CALZATURE LAVABILI, con gambale abbastanza alto da essere coperto dai pantaloni della tuta COPRISCARPE A PERDERE da richiudere in un doppio sacchetto di plastica, rinchiusi all’interno dei pacchi contenenti il materiale contenente il cemento amianto (lastre, parti di tubi, ecc.) e trasportate nella discarica autorizzata indicata dalla ditta. SEMIMASCHERE O FACCIALI FILTRANTI, con grado di filtrazione P3 GUANTI IMBRAGATURA DI SICUREZZA
Installazione di n. 5 impianti di protezione catodica
Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
RECINZIONE DI CANTIEREF01017 Recinzione provvisoria modulare da cantiere in
pannelli di altezza 2 m e larghezza 3,50 m, con tamponatura in rete elettrosaldata con maglie mm 35x250 e tubolari laterali o perimetrali di diametro 40 mm, fissati a terra su basi in calcestruzzo ed uniti tra loro con giunti zincati con collare, comprese aste di controventatura
a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI1 mont/smont; 10 moduli; 1x10 =10 x n. 5 impianti = 50 cad 50 1,14 57,00
b costo di utilizzo mensile cad 50 0,32 16,00
BARACCAMENTI E SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALIF01016 Bagno chimico portatile, realizzato in materiale
plastico antiurto, delle dimensioni di 110 x 110 x 230 cm, peso 75 kg, allestimento in opera e successivo smontaggio a fine lavori, manutenzione settimanale comprendente il risucchio del liquame, lavaggio con lancia a pressione della cabina, immissione acqua pulita con disgregante chimico, fornitura carta igienica, trasporto e smaltimento rifiuti speciali, costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 130,00 260,00 Installazioni e smontaggi successivi cad 4 30,00 120,00
SEGREGAZIONE DELLE AREE DI LAVOROF01021 Recinzione realizzata con rete in polietilene alta
densità, peso 240 g/mq, resistente ai raggi ultravioletti, indeformabile, colore arancio, sostenuta da appositi paletti di sostegno in ferro zincato fissati nel terreno a distanza di 1 m:
a altezza 1,00 m, costo di utilizzo per tutta la durata dei lavoriPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 5 x n. 5 impianti = 25 m m 25 1,34 33,50
COSTI DELLA SICUREZZA
Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
F01025 Delimitazione zone di lavoro (percorsi, aree interessate da vincoli di accesso) realizzata con la stesura di un doppio ordine di nastro in polietilene stampato bicolore (bianco e rosso), sostenuto da appositi paletti di sostegno in ferro, altezza 1,2 m, fissati nel terreno a distaza di 2 m, compresa la fornitura del materiale, da considerarsi valutata per tutta la durata dei lavori, montaggio e smontaggio della strutturaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 10 x n. 5 impianti = 50 m m 50 1,51 75,50
F01002 Passerella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti di altezza pari a 1,00 m su entrambi i lati:pedonale metallica di dimensioni pari a 4 m (lunghezza) x 1,5 m (larghezza):aPasserella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti su entrambi i PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
a posizionamento del materiale con l'ausilio di mezzi meccanici, da valutarsi ogniqualvolta l'operazione si ripeta cad 5 35,02 175,10
b costo mensile di utilizzo del materiale, per periodi non superiori a due anni cad 2 43,32 86,64
F01042 Segnalamento di cantieri temporanei costituito da cartelli conformi alle norme stabilite dal Codice della Strada e dal Regolamento di attuazione, con scatolatura perimetrale di rinforzo e attacchi universali saldati sul retrocartello triangolare, fondo giallo (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 383 - 390, 404), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale
e lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 3,79 7,58Installazioni e smontaggi successivi cad 4 0,90 3,60
F01043 Cartello circolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 46 - 75), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale
d lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,36 29,44Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,70 6,80
Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
F01044 Cartello rettangolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 411/a,b,c,d; 412/a,b,c; 413/a,b,c; 414), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1; costo mensile di utilizzo del segnale
a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 7,36 14,72Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,70 6,80
F01045 Presegnale di cantiere mobile, fondo giallo (in ossrvanza del regolamento di attuazione del Codice della Strada, fig.II 399/a,b), formato dalla composizione di tre cartelli, in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1 (segnale lavori, segnale corsie disponibili e un pannello integrativo indicante la distanza del cantiere), tra cui uno con luci gialle lampeggianti di diametro 230 mm; costo mensile di utilizzo della segnalazione completa:
b dimensioni 135 x 180 cmPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 1 16,31 16,31Installazioni e smontaggi successivi cad 4 3,75 15,00
F01046 Tabella lavori, fondo giallo (in osservanza delRegolamento di attuazione del Codice della strada,fig II 382) da apporre in cantiere di durata superiore aisette giorni di dimensioni 200 x 150 cm, in lamiera diacciaio spessore 10/10 mm a rifrangenza classe 1;costo mensile di utilizzo del segnale
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 23,23 46,46Installazioni e smontaggi successivi cad 2 5,34 10,68
F01065 Sacchetto di appesantimento per stabilizzare supportimobili (cavalletti, basi per pali, sostegni) in pvc dicolore arancio, dimensione 60 x 40 cm:
b con tappo ermetico riempibile con acqua o sabbiaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 8 0,56 4,48
F01069 Dispositivo luminoso, ad integrazione dellesegnalazioni ordinarie dei cantieri stradali, nelle orenotturne in caso di scarsa visibilità, di colore giallo,lampeggiante, o rosso, a luce fissa, con lente inpolistirolo antiurto, diametro 200 mm, ruotabile a 360°rispetto alla base, funzionamento a batteria(comprese nella valutazione), fotosensore(disattivabile) per il solo funzionamento notturno:dispositivo con lampada alogena, costo mensile diutilizzo
Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,07 28,28Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,60 6,40
F01198B CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO:cassette inABS complete di presidi chirugici e farmaceuticisecondo le disposizioni del DM 28/7/1958 integratecon il Dlgs 626/94; da valutarsi come costo di utilizzomensiledel dispositivo comprese le eventualireintegrazioni dei presidi:
a cassetta, dimensioni 44,5x32x15 cm, completa dipresidi secondo l'art. 2 DM 28/7/58PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 3,39 3,39
E04001 ESTINTORI: estintore a polvere, omologato secondola normativa vigente, con valvola a pulsante, valvoladi sicurezza a molla e manometro di inidcazione dicarica, dotato di sistema di controllo della pressionetramite valvola di non ritorno a monte del manometro
e da kg 9, classe 55A-233BCPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 109,16 109,16
F01103 DPI DEL CAPOElmetto in polietilene con bardatura tessile a 6cardini, fascia di sudore in pelle sintetica, visiera ebordo gocciolatoio, peso pari a 350 g; con fori diventilazione laterali richiudibili, costo mensile diutilizzo:
b con fori di ventilazione laterali richiudibilPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 0,89 7,12
F01113 DPI PER LA PROTEZIONE DEGLI OCCHIOcchiale di protezione a stanghette, monolente inpolicarbonato antiurto con protezioni laterali esopraccigliari, montatura in poliammide, stanghetteregolabili in inclinazione e lunghezza, lenti antiurto eantigraffio trattate HC-AF, adatto per lavori dimontaggio e meccanici. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 2,42 19,36
F01118 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITOCuffia antirumore con bardatura temporale, peso 210g idonea per ambienti con moderata rumorosità,conforme alla norma EN 352.1, con riduzionesemplificata del rumore (SRN) pari a 27 dB. Costomensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 1,40 11,20
F01121 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITO
Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
Inserti auricolari monouso in resina poliuretanica,conforme alla norma EN 352.1, con riduzionesemplificata del rumore (SRN) pari a 34 dB:
a senza cordicella, valutati a coppia.
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 50 0,14 7,00
F01130 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Facciale filtrante per polveri non nocive; costomensile di utilizzo
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIcad 50 0,14 7,00
F01124 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEa Maschera panoramica, a norma UNI EN 136,
bardatura elastica in gomma sintetica a cinque tiranticon fibbie con raccordo di inspirazione filettato EN148/1, dotata di filtro per la protezione dai fumimetallici di classe P2 e di filtro per la protezione dagas e vapori di classe A1 (filtri quotati a parte). Costomensile di utilizzo PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 2,83 22,64
F01134 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
a Filtri di classe P2 per la protezione dai fumi metallicida montare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 5,03 40,24
g Filtri di classe A1 per la protezione da gas e vapori damontare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 9,12 72,96
F01149 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE MANIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIGuanti in filato leggero, dotati di marchio diconformita CE ai sensi del DLgs 475/92 (1acategoria)
a palmo e dorso rinforzati, polsino elastico consalvavena paio 4 0,95 3,80
F01153 DPI PER LA PROTEZIONE DEI PIEDIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIScarpa a norma UNI EN ISO 20345, antistatica, suolaantiusura in PU compatto antiabrasione edergonomica, lamina antiforo flessibile in materialecomposito, puntale con membrana traspirante. Costo
b alta paio 4 7,71 30,84
F01166 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPO
Articolo Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
Indumenti di sicurezza segnaletici ad alta visibilitàcaratterizzati dall'apposizione di pellicolemicroprismatiche riflettenti e infrangibili, conformi allanormativa EN 340 e EN 471. Costo mensile di utilizzo
a giubbotti: giacca 4 in 1 in poliestere impermeabilespalmeto poliuretano, interno formato da unagiacca/gilet autoportante e smanicabile in poliestereimpermeabile spalmeto poiuretano con maniche inpile nero 280 g e chiusura con cerniera, dotata di unatasca interna e due sul ventre con chiusura conpattina, due tasche sul ventre della giacca interna,collo alto con cappuccio a scomparsa ed elastico diprotezione, chiusura con doppia zip fino a tutto il collocon pattina e bottoni, polsini elasticiPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 12,61 100,88
F01170 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOpantaloni a pettorina:
a pantaloni a pettorina in cotone 65% e poliestere 35%colori vari, elastico in vita, ciusura con cerniera,bretelle regolabili, doppia cucitura. Costo mensile diutilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,81 30,48
F01172 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOantipioggia:
a pantaloni antivento in nylon 100% e poliuretanoimpermeabile. Costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,14 25,12
b giacca in nylon e poliuretano impermeabiletraspirante antivento. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 6,88 55,04
INCONTRI PERIODICI DI COORDINAMENTO DELLA SICUREZZAM01005 Responsabile di cantiere ora 3,0 32,33 96,99M01006 Operaio specializzato ora 1,5 30,20 45,30M01008 Operaio comune ora 1,5 25,98 38,97
INCLUSO UTILE (10%) E SPESE GENERALI (15%)
Installazione di n. 8 giunti dielettrici
Installazione di n. 15 punti di misura
Installazione di n. 40 punti di misura (verifica e controllo giunti dielettrici esistenti)
TOTALE N. 63 INTERVENTI
Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
RECINZIONE DI CANTIEREF01017 Recinzione provvisoria modulare da cantiere in
pannelli di altezza 2 m e larghezza 3,50 m, con tamponatura in rete elettrosaldata con maglie mm 35x250 e tubolari laterali o perimetrali di diametro 40 mm, fissati a terra su basi in calcestruzzo ed uniti tra loro con giunti zincati con collare, comprese aste di controventatura
a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI1 mont/smont; 8 moduli; 1x8 =8 x n. 63 interventi = 504 cad 504 1,14 574,56
b costo di utilizzo mensile cad 504 0,32 161,28
BARACCAMENTI E SERVIZI IGIENICO ASSISTENZIALIF01016 Bagno chimico portatile, realizzato in materiale
plastico antiurto, delle dimensioni di 110 x 110 x 230 cm, peso 75 kg, allestimento in opera e successivo smontaggio a fine lavori, manutenzione settimanale comprendente il risucchio del liquame, lavaggio con lancia a pressione della cabina, immissione acqua pulita con disgregante chimico, fornitura carta igienica, trasporto e smaltimento rifiuti speciali, costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 130,00 260,00 Installazioni e smontaggi successivi cad 2 30,00 60,00
SEGREGAZIONE DELLE AREE DI LAVOROF01021 Recinzione realizzata con rete in polietilene alta
densità, peso 240 g/mq, resistente ai raggi ultravioletti, indeformabile, colore arancio, sostenuta da appositi paletti di sostegno in ferro zincato fissati nel terreno a distanza di 1 m:
a altezza 1,00 m, costo di utilizzo per tutta la durata dei lavoriPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 5 x n. 63 interventi = 315 m m 315 1,34 422,10
COSTI DELLA SICUREZZA
Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
F01025 Delimitazione zone di lavoro (percorsi, aree interessate da vincoli di accesso) realizzata con la stesura di un doppio ordine di nastro in polietilene stampato bicolore (bianco e rosso), sostenuto da appositi paletti di sostegno in ferro, altezza 1,2 m, fissati nel terreno a distaza di 2 m, compresa la fornitura del materiale, da considerarsi valutata per tutta la durata dei lavori, montaggio e smontaggio della strutturaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIml 5 x n. 63 interventi = 315 m m 315 1,51 475,65
F01002 Passerella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti di altezza pari a 1,00 m su entrambi i lati:pedonale metallica di dimensioni pari a 4 m (lunghezza) x 1,5 m (larghezza):aPasserella per attraversamenti di scavi o spazi affaccianti sul vuoto fornite di parapetti su entrambi i latiPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
a posizionamento del materiale con l'ausilio di mezzi meccanici, da valutarsi ogniqualvolta l'operazione si ripeta cad 63 35,02 2.206,26
b costo mensile di utilizzo del materiale, per periodi non superiori a due anni cad 2 43,32 86,64
F01042 Segnalamento di cantieri temporanei costituito da cartelli conformi alle norme stabilite dal Codice della Strada e dal Regolamento di attuazione, con scatolatura perimetrale di rinforzo e attacchi universali saldati sul retrocartello triangolare, fondo giallo (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 383 - 390, 404), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale
e lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 3,79 7,58Installazioni e smontaggi successivi cad 62 0,90 55,80
F01043 Cartello circolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 46 - 75), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm; costo mensile di utilizzo del segnale
d lato 90 cm, rifrangenza classe 2PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,36 29,44Installazioni e smontaggi successivi cad 4 1,70 6,80
Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
F01044 Cartello rettangolare, segnalante divieti o obblighi (in osservanza del Regolamento di attuazione del Codice della strada, fig II 411/a,b,c,d; 412/a,b,c; 413/a,b,c; 414), in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1; costo mensile di utilizzo del segnale
a PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 7,36 14,72Installazioni e smontaggi successivi cad 62 1,70 105,40
F01045 Presegnale di cantiere mobile, fondo giallo (in ossrvanza del regolamento di attuazione del Codice della Strada, fig.II 399/a,b), formato dalla composizione di tre cartelli, in lamiera di acciaio spessore 10/10 mm con rifrangenza classe 1 (segnale lavori, segnale corsie disponibili e un pannello integrativo indicante la distanza del cantiere), tra cui uno con luci gialle lampeggianti di diametro 230 mm; costo mensile di utilizzo della segnalazione completa:
b dimensioni 135 x 180 cmPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 1 16,31 16,31Installazioni e smontaggi successivi cad 62 3,75 232,50
F01046 Tabella lavori, fondo giallo (in osservanza delRegolamento di attuazione del Codice della strada,fig II 382) da apporre in cantiere di durata superiore aisette giorni di dimensioni 200 x 150 cm, in lamiera diacciaio spessore 10/10 mm a rifrangenza classe 1;costo mensile di utilizzo del segnale
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 2 23,23 46,46Installazioni e smontaggi successivi cad 2 5,34 10,68
F01065 Sacchetto di appesantimento per stabilizzare supportimobili (cavalletti, basi per pali, sostegni) in pvc dicolore arancio, dimensione 60 x 40 cm:
b con tappo ermetico riempibile con acqua o sabbiaPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 8 0,56 4,48
F01069 Dispositivo luminoso, ad integrazione dellesegnalazioni ordinarie dei cantieri stradali, nelle orenotturne in caso di scarsa visibilità, di colore giallo,lampeggiante, o rosso, a luce fissa, con lente inpolistirolo antiurto, diametro 200 mm, ruotabile a 360°rispetto alla base, funzionamento a batteria(comprese nella valutazione), fotosensore(disattivabile) per il solo funzionamento notturno:dispositivo con lampada alogena, costo mensile diutilizzo
Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
Prima installazione e smontaggio, uso per 2 mesi cad 4 7,07 28,28Installazioni e smontaggi successivi cad 62 1,60 99,20
F01198B CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO:cassette inABS complete di presidi chirugici e farmaceuticisecondo le disposizioni del DM 28/7/1958 integratecon il Dlgs 626/94; da valutarsi come costo di utilizzomensiledel dispositivo comprese le eventualireintegrazioni dei presidi:
a cassetta, dimensioni 44,5x32x15 cm, completa dipresidi secondo l'art. 2 DM 28/7/58PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 3,39 3,39
E04001 ESTINTORI: estintore a polvere, omologato secondola normativa vigente, con valvola a pulsante, valvoladi sicurezza a molla e manometro di inidcazione dicarica, dotato di sistema di controllo della pressionetramite valvola di non ritorno a monte del manometro
e da kg 9, classe 55A-233BCPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 1 109,16 109,16
F01103 DPI DEL CAPOElmetto in polietilene con bardatura tessile a 6cardini, fascia di sudore in pelle sintetica, visiera ebordo gocciolatoio, peso pari a 350 g; con fori diventilazione laterali richiudibili, costo mensile diutilizzo:
b con fori di ventilazione laterali richiudibilPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 0,89 7,12
F01113 DPI PER LA PROTEZIONE DEGLI OCCHIOcchiale di protezione a stanghette, monolente inpolicarbonato antiurto con protezioni laterali esopraccigliari, montatura in poliammide, stanghetteregolabili in inclinazione e lunghezza, lenti antiurto eantigraffio trattate HC-AF, adatto per lavori dimontaggio e meccanici. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
4 x 2 mesi = 8
cad 8 2,42 19,36
F01118 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITOCuffia antirumore con bardatura temporale, peso 210PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 1,40 11,20
F01121 DPI PER LA PROTEZIONE DELL'UDITO
Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
Inserti auricolari monouso in resina poliuretanica,conforme alla norma EN 352.1, con riduzionesemplificata del rumore (SRN) pari a 34 dB:
a senza cordicella, valutati a coppia.
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI cad 40 0,14 5,60
F01130 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE
Facciale filtrante per polveri non nocive; costomensile di utilizzo
PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIcad 40 0,14 5,60
F01124 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEa Maschera panoramica, a norma UNI EN 136,
bardatura elastica in gomma sintetica a cinque tiranticon fibbie con raccordo di inspirazione filettato EN148/1, dotata di filtro per la protezione dai fumimetallici di classe P2 e di filtro per la protezione dagas e vapori di classe A1 (filtri quotati a parte). Costomensile di utilizzo PER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 2,83 22,64
F01134 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIEPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI
a Filtri di classe P2 per la protezione dai fumi metallicida montare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 5,03 40,24
g Filtri di classe A1 per la protezione da gas e vapori damontare su maschere con involucro in resinasintetica dotati di innesto filettato. cad 8 9,12 72,96
F01149 DPI PER LA PROTEZIONE DELLE MANIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIGuanti in filato leggero, dotati di marchio diconformita CE ai sensi del DLgs 475/92 (1acategoria)
a palmo e dorso rinforzati, polsino elastico consalvavena paio 4 0,95 3,80
F01153 DPI PER LA PROTEZIONE DEI PIEDIPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORIScarpa a norma UNI EN ISO 20345, antistatica, suolaantiusura in PU compatto antiabrasione edergonomica, lamina antiforo flessibile in materialecomposito, puntale con membrana traspirante. Costo
b alta paio 4 7,71 30,84
F01166 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPO
Descrizione U. m. Quantità Prezzo Importocodice Unitario
Indumenti di sicurezza segnaletici ad alta visibilitàcaratterizzati dall'apposizione di pellicolemicroprismatiche riflettenti e infrangibili, conformi allanormativa EN 340 e EN 471. Costo mensile di utilizzo
a giubbotti: giacca 4 in 1 in poliestere impermeabilespalmeto poliuretano, interno formato da unagiacca/gilet autoportante e smanicabile in poliestereimpermeabile spalmeto poiuretano con maniche inpile nero 280 g e chiusura con cerniera, dotata di unatasca interna e due sul ventre con chiusura conpattina, due tasche sul ventre della giacca interna,collo alto con cappuccio a scomparsa ed elastico diprotezione, chiusura con doppia zip fino a tutto il collocon pattina e bottoni, polsini elasticiPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 12,61 100,88
F01170 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOpantaloni a pettorina:
a pantaloni a pettorina in cotone 65% e poliestere 35%colori vari, elastico in vita, ciusura con cerniera,bretelle regolabili, doppia cucitura. Costo mensile diutilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,81 30,48
F01172 DPI PER LA PROTEZIONE DEL CORPOantipioggia:
a pantaloni antivento in nylon 100% e poliuretanoimpermeabile. Costo di utilizzo mensilePER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 3,14 25,12
b giacca in nylon e poliuretano impermeabiletraspirante antivento. Costo mensile di utilizzoPER TUTTA LA DURATA DEI LAVORI4 x 2 mesi = 8 cad 8 6,88 55,04
INCONTRI PERIODICI DI COORDINAMENTO DELLA SICUREZZAM01005 Responsabile di cantiere ora 4,0 32,33 129,32M01006 Operaio specializzato ora 2,0 30,20 60,40M01008 Operaio comune ora 2,0 25,98 51,96
INCLUSO UTILE (10%) E SPESE GENERALI (15%)
TOTALE € 7.437,03
CONTENUTI MINIMI DEL PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA ai sensi del punto 3 allegato XV DLgs 81/08
IMPRESA: ______________________________________________________________
1 Ragione sociale dell’impresa esecutrice, nominativo del datore di lavoro, indirizzi e riferimenti
telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere (1) 2 Specifica attivita' e singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice, dai propri
subappaltatori e dai lavoratori autonomi subaffidatari 3 Nominativi degli addetti alla gestione delle emergenze in cantiere (addetti a pronto soccorso,
antincendio ed evacuazione dei lavoratori) 4 Nominativo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), aziendale o territoriale
5 Nominativo del Medico Competente
6 Nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)
7 Nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere
8 Numero e relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori
autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa 9 Specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo
dall'impresa esecutrice 10 Descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro
11 Elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza,
delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere 12 Elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di
sicurezza 13 Esito del rapporto di valutazione del rumore
14 Individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC,
adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere 15 Procedure complementari e di dettaglio, richieste esplicitamente nel PSC (Analisi dei rischi, ecc.)
16 Elenco dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) forniti ai lavoratori occupati in cantiere
17 Documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in
cantiere (attestati di corsi, verbali di riunione, ecc.) (1) ad es.: numero telefono cellulare a disposizione dei lavoratori in cantiere