TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI TREVISO Sezione … · 30.373,54 – RUOLO E AVVISO DI ADDEBITO...

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Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 1 STUDIO ASSOCIATO GEOMETRI BRUNELLO VITTORIO - TESSER FILIPPO Via S. Maria in Colle 15/2 tel e fax 0423-600327 CF e P IVA 02053570269 e-mail: [email protected] TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI TREVISO Sezione FALLIMENTARE FALLIMENTO n° 70/2017 Ditta “BORTOLAZZO CLAUDIO” C.F. BRTCLD57T20D157Y Sede in Via delle Valli, 25 – Crespano del Grappa (TV) PERIZIA DI STIMA DEGLI IMMOBILI Il sottoscritto geom. Filippo Tesser, nato ad Asolo il 26/11/1978 con studio in Montebelluna (TV) in Via S. Maria in Colle n°15/2, iscritto all'Albo dei Geometri della Provincia di Treviso al n° 2974, incaricato dal Curatore del Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO”, dott.ssa Giulia Abrami, di peritare il valore dei beni immobili su cui il Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” esercita in parte il diritto di proprietà ed in parte il diritto di usufrutto, ubicate nei comuni di Crespano del Grappa (TV), Paderno del Grappa (TV) e Castelcucco (TV), sulla scorta di: - Visure catastali ed estratti di mappa catastali effettuati presso l’Agenzia delle Entrate di Treviso – Territorio Servizi Catastali, - Visure ipotecarie effettuate presso l’Agenzia delle Entrate di Treviso – Territorio Servizio di Pubblicità Immobiliare, - Planimetrie catastali e relativi elaborati planimetrici reperiti presso l’Agenzia delle Entrate di Treviso – Territorio Servizi Catastali, - Pratiche edilizie e relativi elaborati grafici reperiti presso gli Uffici Tecnici di Crespano del Grappa (TV) e Paderno del Grappa (TV), - Normativa e cartografia del P.I. vigente nei comuni di Crespano del Grappa (TV), Paderno del Grappa (TV) e Castelcucco (TV), fatte le opportune verifiche catastali/ipotecarie, urbanistiche, effettuato

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TRIBUNALE CIVILE E PENALE DI TREVISO

Sezione FALLIMENTARE

FALLIMENTO n° 70/2017

Ditta “BORTOLAZZO CLAUDIO”

C.F. BRTCLD57T20D157Y

Sede in Via delle Valli, 25 – Crespano del Grappa (TV)

PERIZIA DI STIMA DEGLI IMMOBILI

Il sottoscritto geom. Filippo Tesser, nato ad Asolo il 26/11/1978 con studio in

Montebelluna (TV) in Via S. Maria in Colle n°15/2, iscritto all'Albo dei Geometri

della Provincia di Treviso al n° 2974, incaricato dal Curatore del Fallimento

“BORTOLAZZO CLAUDIO”, dott.ssa Giulia Abrami, di peritare il valore dei

beni immobili su cui il Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” esercita in parte

il diritto di proprietà ed in parte il diritto di usufrutto, ubicate nei comuni di

Crespano del Grappa (TV), Paderno del Grappa (TV) e Castelcucco (TV),

sulla scorta di:

- Visure catastali ed estratti di mappa catastali effettuati presso l’Agenzia delle

Entrate di Treviso – Territorio Servizi Catastali,

- Visure ipotecarie effettuate presso l’Agenzia delle Entrate di Treviso –

Territorio Servizio di Pubblicità Immobiliare,

- Planimetrie catastali e relativi elaborati planimetrici reperiti presso l’Agenzia

delle Entrate di Treviso – Territorio Servizi Catastali,

- Pratiche edilizie e relativi elaborati grafici reperiti presso gli Uffici Tecnici di

Crespano del Grappa (TV) e Paderno del Grappa (TV),

- Normativa e cartografia del P.I. vigente nei comuni di Crespano del Grappa

(TV), Paderno del Grappa (TV) e Castelcucco (TV),

fatte le opportune verifiche catastali/ipotecarie, urbanistiche, effettuato

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sopralluogo per la verifica della consistenza, della collocazione e della

destinazione d’uso degli immobili in oggetto, espone quanto appresso.

LOTTO 1 – APPARTAMENTI E MAGAZZINO CON AREA DI

PERTINENZA

IN VIA DELLE VALLI N. 25 – CRESPANO DEL GRAPPA (TV)

1/A - Descrizione catastale

Le unità oggetto di perizia, consistenti in n°3 appartamenti, n°1 magazzino e area

di pertinenza, trovano ubicazione in via delle Valli, civ. 25 nel Comune di

Crespano del Grappa (TV), e sono così catastalmente identificabili:

Comune di Crespano del Grappa - Catasto Fabbricati

Foglio n°12

- Mapp. 1751 sub. 3 via delle Valli 25 p.T cat. A/3 cl. 3 di vani 3,5

R.C. € 189,80 Appartamento

- Mapp. 1751 sub. 4 via delle Valli 25 p.T cat. A/3 cl. 3 di vani 3,5

R.C. € 189,80 Appartamento

- Mapp. 1751 sub. 5 via delle Valli 25 p.1 cat. A/3 cl. 3 di vani 3,5

R.C. € 189,80 Appartamento

- Mapp. 1751 sub. 7 via delle Valli 25 p.T-1 cat. C/2 cl. 3 di mq 106

R.C. € 175,18 Magazzino

Alle suddette unità spettano le quote millesimali di comproprietà sulle parti

comuni dell’intero fabbricato e precisamente:

- Mapp. 1751 sub. 1 via delle Valli 25 p.T Area Scoperta di mq 1624

Bene Comune non Censibile ai subb. 2-3-4-5-6-7

- Mapp. 1751 sub. 2 via delle Valli 25 p.T-1 Vano Scale

Bene Comune non Censibile ai subb. 3-4-5-6

L’intero immobile allo stato attuale risulta accatastato con pratica Docfa del

19/12/2001 prot. 420756; insiste al Catasto Terreni sul m.n. 1751 del fog. 12 Ente

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Urbano di mq 1853, derivante dal mappale n.1621 con Tipo Mappale prot.

n.4826 del 27/01/1999.

Detto mappale n. 1621 deriva dalla particella n.548 con Tipo di Frazionamento

n.1984/1996 del 28/08/1996.

Gli appartamenti ed il magazzino risultano in proprietà per intero del

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO”.

Si sono reperite presso l’Agenzia delle Entrate, Ufficio Provinciale di Treviso –

Territorio Catasto Fabbricati le planimetrie catastali, nonché le autorizzazioni edi-

lizie presso l'Ufficio Tecnico del comune di Montebelluna con i relativi elaborati

grafici degli immobili al fine di verificarne la rispondenza con lo stato dei luoghi.

1/B - Descrizione Ipotecaria – Provenienza – Vincoli e Servitù

Le unità immobiliari in corso di valutazione sono pervenute in proprietà alla ditta

BORTOLAZZO CLAUDIO in forza del seguente atto di compravendita:

- Atto di compravendita del notaio Scarpa Gregory di Montebelluna (TV) del

30/03/1990 rep. n°114970, trascritto a Treviso il 24/04/1990 ai

nn°7913/10680 con cui acquistava il mappale n. 548 di mq 2105, terreno con

sovrastanti fabbricati rustici ad uso stalla, fienile e magazzino, denunciati al

Catasto Terreni di Treviso con Modello 26 del 14/12/1989 ric. 2307.

Risulta iscritta una Servitù di Passaggio a favore del mappale 1621 (ex m.n, 548)

con il seguente atto:

- Scrittura privata con sottoscrizione autentica per Costituzione di Diritti Rea-

li a Titolo Oneroso del notaio Grispini Manetti di Bassano del Grappa (VI)

del 28/11/1996 rep. n°7966, trascritto a Treviso il 17/12/1996 ai

nn°24069/33519 con cui: a favore del m.n .1621 del foglio 12 di Crespano del

Grappa di proprietà del sig. Bortolazzo Claudio è stata costituita servitù rea-

le di passaggio incondizionato anche carraio per una larghezza di metri li-

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neari quattro da esercitarsi su corte a sud del m.n. 543 ed in prosieguo sul

m.n. 1620, entrambi foglio 12 di Crespano del Grappa nell’ubicazione in cui

è stata fino ad ora esercitata per l’accesso ed il regresso dalla strada comu-

nale di via Valli.

Dalla verifica eseguita presso l’Agenzia delle Entrate di Treviso - Territorio Ser-

vizio di Pubblicità immobiliare e sulla base dei documenti in atti, si sono potute

riscontrare le seguenti Iscrizioni pregiudizievoli agli immobili in oggetto:

- Iscrizione del 06/11/1996 ai nn. 4161/28938: IPOTECA VO-

LONTARIA di Lire 200.000.000 (Euro 103.291,38) – capitale Lire

100.000.000 (Euro 51.645,69) – Concessione a garanzia di mutuo a favore di

BANCO AMBROSIANO VENETO S.p.a. con sede in Vicenza

C.F.00799960158, contro BORTOLAZZO CLAUDIO - C.F.

BRTCLD57T20D157Y.

Ipoteca iscritta sul mappale n. 1621 poi divenuto mappale n.1751

- Iscrizione del 03/10/2016 ai nn. 5808/31964: IPOTECA CONC.

AMMINISTRATIVA/RISCOSSIONE di Euro 60.747,08 – capitale Euro

30.373,54 – RUOLO E AVVISO DI ADDEBITO ESECUTIVO a favore di

EQUITALIA SERVIZI DI RISCOSSIONE S.p.a. con sede in Treviso C.F.

13756881002, contro BORTOLAZZO CLAUDIO - C.F.

BRTCLD57T20D157Y.

Ipoteca iscritta sul mappale n. 1751 sub. 3 - Appartamento

- Iscrizione del 09/11/2016 ai nn. 6726/36662: IPOTECA CONC.

AMMINISTRATIVA/RISCOSSIONE di Euro 193.936,84 – capitale Euro

96.968,42 – RUOLO, AVVISO DI ACCERTAMENTO ESECUTIVO E

AVVISO DI ADDEBITO ESECUTIVO a favore di EQUITALIA SERVIZI

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DI RISCOSSIONE S.p.a. con sede in Treviso C.F. 13756881002, contro

BORTOLAZZO CLAUDIO - C.F. BRTCLD57T20D157Y.

Ipoteca iscritta sul mappale n. 1751 sub. 4 - Appartamento

sub. 5 - Appartamento

sub. 7 - Magazzino

- Iscrizione del 30/01/2017 ai nn. 506/3425: IPOTECA GIUDIZIA-

LE di Euro 17.024,12 – capitale Euro 7.024,12 – DECRETO INGIUNTIVO a

favore di EDILCASSA VENETA con sede in Venezia C.F. 94009780274,

contro BORTOLAZZO CLAUDIO - C.F. BRTCLD57T20D157Y.

Ipoteca iscritta sul mappale n. 1751 sub. 3 - Appartamento

sub. 4 - Appartamento

sub. 5 - Appartamento

sub. 7 - Magazzino

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1/C - Descrizione urbanistica dell’immobile

Il fabbricato in oggetto è individuato nella cartografia allegata al Piano degli In-

terventi vigente nel comune di Crespano del Grappa in Zona Territoriale Omoge-

nea “B - Zone Residenziali Consolidate e di Ristrutturazione”. Comprende le par-

ti del territorio della città consolidata totalmente o parzialmente edificate, diverse

dalle ZTO A e A1, per le quali il P.I. prevede di confermare il carico insediativo

presente, con il riconoscimento del possibile completamento dell’edificazione e

l’eventuale ristrutturazione o sostituzione di singoli edifici e/o di complessi e/o

insiemi edilizi. E’ inoltre soggetto ad un grado di protezione 4, i cui vincoli di in-

tervento sono descritti nell’articolo del P.I. allegato.

Le unità oggetto di perizia fanno parte di un immobile costruito in virtù della se-

guenti autorizzazioni edilizie:

- Licenza di Costruzione prot. n.2362, registro costruzioni n.214 27/12/1968

con cui si autorizzava la costruzione di una nuova stalla e fienile da adibirsi

ad uso fabbricato rurale;

- Concessione Edilizia n. 92/40 del 03/03/1997 per Ristrutturazione di fab-

bricato ad uso civile abitazione

- Variante n. 92/40V del 26/02/2001 per alla Variante alla C.E. n. 92/40 per

modifiche interne e forometriche e realizzazione di recinzione su cortile in-

terno.

Successivamente alla fine dei lavori è stata presentata al comune di Crespano del

Grappa la richiesta di agibilità in data19/12/2002 con allegati la dichiarazione di

fine lavori, il certificato di regolare esecuzione, il collaudo statico, le dichiarazio-

ni di conformità degli impianti, la variazione catastale e la Dichiarazione del Di-

rettore dei Lavori ai fini dell’abitabilità/agibilità sottoscritta in data 17/12/2002.

Non essendovi stata alcuna prescrizione da parte dell’Ufficio Tecnico del Comu-

ne di Spresiano, vige la regola del silenzio-assenso. Pertanto l’immobile può esse-

re dichiarato agibile dal 03/02/2003, ovvero 45 giorni dopo la presentazione della

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domanda di agibilità.

Calcolo superfici e potenzialità edificatoria

Per quanto concerne la determinazione delle superfici, si riportano i seguenti det-

tagli ricavati dall’esame delle planimetrie catastali e delle planimetrie presenti

negli gli elaborati grafici depositati in Comune, eventualmente rettificati sulla ba-

se delle misurazioni effettuate in sopralluogo.

APPARTAMENTO P. TERRA - SUB. 3

- Superficie calpestabile dell’abitazione: mq 52,77

- Superficie lorda dell’abitazione: mq 64

APPARTAMENTO P. TERRA - SUB. 4

- Superficie calpestabile dell’abitazione: mq 49,57

- Superficie lorda dell’abitazione: mq 65

APPARTAMENTO P. PRIMO - SUB. 5

- Superficie calpestabile dell’abitazione: mq 52,77

- Superficie lorda dell’abitazione: mq 64

MAGAZZINO - SUB. 7

- Superficie calpestabile del magazzino: mq 89,16

- Superficie lorda del magazzino: mq 109

Considerata la Zona Territoriale Omogenea su cui insiste il mappale 1751 e le su-

perfici esistenti rilevate si procede al calcolo della potenzialità edificatoria residua.

Superficie fondiaria mappale n. 1751: mq 1853

If : 0,40 mq/mq

Sup. netta di pavimento: 1853 x 0,40 = mq 741,20

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Sup. netta di pavimento esistente: mq 292,96

Sup. netta edificabile disponibile : 741,20 – 292,96 = mq 448,24

Viste le dimensioni del lotto e la posizione del fabbricato esistente si valuta che

detta edificabilità residua possa essere interamente sviluppata.

In fase di sopralluogo è stata rilavata la presenza di una linea Enel, presumibil-

mente di media tensione, che attraversa la zona ad est del mappale 1751 e la cui

presenza pone un vincolo alla possibile edificazione in ampliamento sull’area li-

bera. Si renderà necessario richiedere lo spostamento della linea al gestore di rete.

In fase di valutazione della potenzialità edificatoria residua verrà tenuto conto di

una decurtazione del valore della stessa per l’intervento necessario allo sposta-

mento della linea elettrica, il cui costo si stima in € 20.000,00.

Abusi Edilizi

In fase di sopralluogo si sono rilevate alcune difformità tra lo stato dei luoghi e i

grafici allegati alle autorizzazioni edilizie, che vengono di seguito descritte.

1) L’unità ad uso magazzino identificata con il sub. 7 è difforme dalle autorizza-

zioni in quanto:

- risulta ampliata la superficie coperta del piano terra in adiacenza ad ovest del

portico con un aumento di superficie coperta di circa mq 55. E’ stato realizzato un

muro di tamponamento in blocchi intonacati sul prospetto sud, installato un por-

tone sezionale di circa ml 4 e realizzata una copertura con travetti in ferro e so-

vrastante lamiera metallica.

- risulta ampliata la superficie al piano primo del locale ad uso magazzino con un

aumento di superficie utile di circa mq 34. Presumibilmente durante i lavori di ri-

strutturazione dell’immobile tra il 1997 e il 2001 è stato ampliato il solaio che co-

stituisci il piano di calpestio del magazzino posto al piano primo.

Detto abuso non è sanabile in quanto il lotto e gli immobili in proprietà ricadono

in zona soggetta a vincolo paesaggistico dove non è consentita l’aumento di su-

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perfici o volumi non legittimati (si veda quanto prescritto dall’art. 167 comma 4

del D.lgs 42/2004).

Si stima un costo per la rimozione della copertura sopra descritte in € 5.000,00

2) Si è rilevata la presenza di n°3 tettoie non autorizzate realizzate nell’area di

pertinenza libera della proprietà aventi le seguenti dimensioni indicative:

tettoia n.1 – ml 8 x 5 – struttura portante in ferro e copertura in lamiera grecata

tettoia n.2 – ml 10 x 5 – struttura portante in legno e copertura in lamiera grecata

tettoia n.3 – ml 12 x 6 – struttura portante in legno e copertura in lamiera grecata

Detto abuso non è sanabile in quanto il lotto e gli immobili in proprietà ricadono

in zona soggetta a vincolo paesaggistico dove non è consentita l’aumento di su-

perfici o volumi non legittimati (si veda quanto prescritto dall’art. 167 comma 4

del D.lgs 42/2004).

Si stima un costo per lo smontaggio e la rimozione delle tettoie sopra descritte in

€ 2.000,00

3) Sul prospetto sud, in corrispondenza del corpo di fabbricata dove sono ubicati

gli appartamenti, è presente una recinzione interna in muretto e sovrastante rin-

ghiera metallica e cancelletto pedonale. Detto manufatto è in difformità a quanto

indicato nella Concessine Edilizia n. 94/40V del 26/02/2001 dove veniva prescrit-

to che “non sia realizzata la recinzione B antistante al fabbricato bensì sostituita

con sistemazione a verde (cordonata e piccola siepe)”.

Detto abuso non è sanabile in quanto trattasi di prescrizione che concerne il vin-

colo di protezione delle bellezze naturali.

Si stima un costo per la rimozione della recinzione in € 1.500,00

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Si allega estratto delle Norme Tecniche Operative allegate al Piano degli Interventi Articolo 31 - DEFINIZIONE DEI GRADI DI PROTEZIONE E RELATIVA DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI 1. I tipi di intervento sull'edilizia esistente sono definiti dalla legge. Eventuali limitazioni per talune tipologie di intervento conseguenti all’assegnazione di gradi di protezione, sono regolate dal presente articolo. ……….. 5. Grado di protezione quattro (4): è assegnato a quegli edifici che hanno rilevanza soltanto sotto l’aspetto ambientale e di cui interessi la conservazione di una parte delle strutture esterne. Per tali edi-fici sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia con vincolo planivolumetrico parziale e con vincolo di conservazione totale o parziale delle facciate. E' prescritto il mantenimento delle strutture esterne morfologicamente interessanti. Vanno inoltre contemplati: - il mantenimento degli elementi ca-ratterizzanti l'assetto planivolumetrico; - la variazione dell'altezza dei fronti e della posizione dei muri perimetrali per consentire l’adeguamento igienico delle altezze dei piani e delle dimensioni degli allog-gi. Tali variazioni non potranno comunque eccedere per le altezze ml 1,00 e per le dimensioni dell’alloggio il valore di mq 50 di Snp. L’eventuale ampliamento, secondo il limite suddetto, dovrà co-munque risultare compatibile con le norme delle zone in cui il manufatto ricade; - l’eventuale amplia-mento, limitato alle parti di minore rilevanza ambientale anche per l’inserimento e il ricavo di nuovi elementi ed impianti. Possono essere apportate modifiche alle aperture in congruenza con le modifiche distributive interne. Nel caso di fabbricati colonici un elemento di particolare valore tipologico e stili-stico è individuato nel porticato, di cui deve essere assicurato il mantenimento, con il ripristino di even-tuali parti tamponate; - il ripristino delle fronti esterne ove si presentino elementi di interesse tipologico e stilistico. 6. Per gli edifici definiti “in conflitto” individuati dal PI con apposita grafia, è prevista la demoli-zione con possibilità di ricostruzione su diverso sedime. Si applicano le disposizioni di cui al successivo articolo 76 e quanto disposto dalle eventuali Schede Normative, di cui al Repertorio allegato alle pre-senti NTO. 7. Il C.C., sulla base di specifica segnalazione redatta dal Responsabile dell’Uffcio Tecnico, può de-liberare la variazione del grado di protezione degli edifici, ad eccezione del grado 1. Per gli edifici con grado di protezione 4 e 3 sono sempre ammessi gli interventi previsti per i gradi superiori (2 e 1). 8. Per gli edifici con grado di protezione è consentito il cambio della destinazione d’uso, purché compatibile con le caratteristiche del luogo e del bene da tutelare e nei limiti previsti dal successivo ar-ticolo 32 per le destinazioni d’uso. E’ inoltre ammessa la possibilità di utilizzare un’altezza minima dei vani abitabili pari a ml 2,40. Nel caso non sia raggiungibile tale altezza minima dovrà essere escluso l’utilizzo ai fini abitativi dei locali in questione. 9. Possibilità di recupero dei volumi. NTO – Norme Tecniche Operative 36Comune di Crespano del Grappa Piano degli Interventi Variante 1 Nel caso di restauro e ristrutturazione di edifici tutelati è possibile il recupero di volumi di superfeta-zioni o di costruzioni anche esterne di cui si prevede la demolizione, allo scopo di incorporare i volumi stessi nell’edificio principale o in un unico nuovo sedime e comunque nel rispetto delle norme previste per gli edifici con grado di protezione. 10. Muri di recinzione, capitelli, cappelle rupestri, sacelli, ed altri manufatti caratteristici. E' vietato l'abbattimento dei muri residui di recinzione in sasso e/o in cotto, dei capitelli e di altri manufatti carat-teristici. Ogni intervento su di essi non potrà che essere finalizzato al restauro conservativo e, per i mu-ri, al rifacimento di eventuali tratti mancanti. Articolo 49 ZTO B - ZONE RESIDENZIALI CONSOLIDATE, DI INTEGRAZIONE E DI RI-STRUTTURAZIONE 1. Le Zto B comprendono le parti del territorio della città consolidata totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle ZTO A e A1, per le quali il PI prevede di confermare il carico insediativo pre-

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sente, con il riconoscimento del possibile completamento dell’edificazione e l’eventuale ristrutturazione o sostituzione di singoli edifici e/o di complessi e/o insiemi edilizi. 2. Possono inoltre comprendere alcune parti di territorio destinate ad attività produttive non più compatibili e da trasferire, mediante interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica. 3. In queste zone il PI si attua mediante IED, salvo il caso in cui non sia richiesta la formazione di un PUA. 4. Per gli edifici esistenti e non sottoposti a grado di protezione, sono ammessi tutti gli interventi previsti dall’articolo 3 del DPR 380/2001, mantenendo la superficie esistente o ampliandola sino al raggiungimento degli indici di zona. 5. Per gli edifici unifamiliari e bifamiliari esistenti che alla data di adozione del presente PI abbia-no completamente saturato l’indice di utilizzazione fondiaria, è ammesso l’ampliamento fino al limite di 50 mq di Snp per alloggio. 6. La nuova edificazione, gli interventi di ristrutturazione edilizia ed urbanistica sono regolati dalle norme di zona di seguito riportate: If = 0,40 mq/mq, ovvero come da indicazioni riportate nelle Tavole di PI e nelle Tabelle di dimensionamento Snp = non superiore a quella esistente, maggiorata del 20% nelle parti ad intervento urbanistico pre-ventivo; C = 30%; P = 3; H = 10,50 ml; Dc = 0,50 H, con un minimo di 5,00 ml; Ds = H, con un minimo di 5,00 ml; Df = H del fabbricato più alto, con un minimo di 10,00 ml Tali parametri possono comunque variare in relazione alle eventuali prescrizioni contenute nelle Tavole, nelle Tabelle del Dimensionamento e nelle SCHEDE NORMATIVE contenute nel Repertorio allegato alle presenti NTO del PI. Il lotto su cui insistono le unità immobiliari ricade in zona Vincolata ai sensi del D.lgs 42/2004 Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio 1/D - Descrizione delle unità immobiliari

Descrizione del lotto

Le unità immobiliari oggetto di stima sono ubicate nella zona centrale del comune

di Crespano del Grappa, in Via delle Valli al civico n.25. Trattasi di una zona

residenziale ampiamente urbanizzata posta, in direzione ovest, a meno di un km

dal municipio.

Fanno parte di un immobile suddiviso in n°4 unità immobiliari ad uso abitazione

ed una ad uso magazzino, con ampia area di pertinenza.

Il lotto confina a nord in parte con un immobile adibito ad autofficina meccanica

e rivendi automobili ed in parte con terreno di pertinenza di un’abitazione privata,

a est in parte con verde pubblico ed in parte con verde privato, a sud con un

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 12

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fabbricati ad uso residenziale di altra proprietà, ad ovest con fabbricati ad uso

residenziale di altra proprietà. Alla proprietà si accede dalla strada comunale via

Valli attraverso la corte comune identificata con il mappale n. 542 e l’area

dell’attuale mappale n. 1742 (ex mappali nn. 543-1620 sui quali è stata iscritta

contro la servitù di passaggio a favore del mappale n. 1621 citata al capitolo

Descrizione Ipotecaria). Si precisa che il mappale n. 542 nella visura catastale è

identificato come Corte Comune ai mappali 454, 541, 543, 545, 546, 547, nello

specifico non risulta comune anche all’originario mappale n. 548 (che ha poi

originato il mappale n. 1621). Si può comunque definire che la possibilità di

passaggio su detta porzione di area sia un dato di fatto visto che il fabbricato

originario è stato edificato nell’anno 1968, e dall’epoca a detto lotto si è sempre

acceduto dalla corte comune, essendo detta area l’unica possibilità di accesso.

L’ingresso al lotto avviene attraverso un cancello carraio motorizzato in ferro e

uno pedonale sempre in ferro posti lungo il confine ovest della proprietà. L’intera

area risulta delimitata da recinzioni, in parte in muratura, in parte con pali e rete

metallica.

L’area scoperta risulta essere adibita in parte a zona di parcheggio-transito per le

unità residenziali e l’unità ad uso magazzino, in parte utilizzato come area di

deposito materiali e attrezzature dalla ditta Bortolazzo Claudio interessata dal

fallimento. Detta porzione di area utilizzata dall’impresa Bortolazzo è delimitata

da una recinzione interna in pali e rete metallica con cancello carraio ad apertura

manuale, che divide in due parti il lotto.

L’area scoperta è quasi completamente pavimentata a ghiaino secco, salvo una

piccola aiuola dove è situato il bombolone di gas gpl utilizzato dalle abitazioni e

due zone dell’area deposito finite con battuto di cemento.

L’immobile, di forma rettangolare, è posto lungo il confine nord del lotto ed in

adiacenza al lato ovest dello stesso. Trattasi di una fabbricato edificato nel 1968 a

destinazione agricola di stalla e fienile, ristrutturato e trasformato ad uso

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 13

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residenziale con lavori tra gli anni 1997 e 2001. Come sopra descritto, sono

presenti n°4 unità ad uso abitazione ed una ad uso magazzino.

Le murature esterne del blocco appartamenti sono in laterizio intonacato, con

isolamento in polistirene espanso XPS e paretina interna intonacata; la copertura

è in travetti tipo Varese, tavelloni in cotto, guaina bitumosa, manto di copertura in

coppi.

Le parti comuni agli appartamenti sono costituite dall’ingresso al piano terra e dal

vano scale che collega il piano primo. Le scale sono in calcestruzzo armato, il

pavimento è in battuto di terrazzo alla veneziana, battiscopa in legno. Il

portoncino di ingresso è in legno, non blindato.

Come segnalato al capitolo 1/C - Descrizione urbanistica dell’immobile nell’area

scoperta sono presenti n°3 tettoie in legno e metallo non autorizzate. Dette

superfetazioni non vengono considerate nella valutazione dell’immobile in quanto

abusive e non sanabili.

Si procede ora a descrivere le singole unità immobiliari.

Appartamento P. Terra - sub. 3

L’appartamento identificato con il subalterno n. 3 è situato al piano terra nella

parte centrale del corpo di fabbrica. L’accesso avviene dall’ingresso comune, ed è

costituito da un locale cucina-soggiorno, un corridoio, un bagno (completo di

lavello, water, bidet, doccia, mobiletto/specchiera), ed una camera da letto

matrimoniale. I pavimenti dei locali cucina-soggiorno e corridoio sono in battuto

di terrazzo alla veneziana, quello della camera è in parquet di legno, quello del

bagno ed il rivestimento delle pareti sono in piastrelle ceramiche. I serramenti

esterni sono in legno con vetrocamera e oscuri in legno tinta verde. La porta di

accesso principale risulta di legno non blindato, mentre le porte interne sono in

legno tamburato.

L’appartamento è dotato di impianto elettrico, impianto di riscaldamento

autonomo costituito da una caldaia murale interna a gas gpl con bombolone

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 14

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comune ai quattro appartamenti, Marca Radiant, diffusione tramite termosifoni, di

impianto idro-sanitario, citofonico, impianto antenna televisiva.

Nel complesso l’unità immobiliare in oggetto presenta un discreto grado di

finitura e di conservazione.

L’appartamento attualmente non è abitato.

Si è infine rilavata la presenza dei seguenti mobili, i quali verranno compresi

nella valutazione complessiva dell’unità immobiliare: mobile cucina completo di

elettrodomestici, poltrona, armadio da camera a sei ante e cassettiera.

Appartamento P. Terra - sub. 4

L’appartamento identificato con il subalterno n. 4 è situato al piano terra nella

parte est del corpo di fabbrica. L’accesso avviene dall’ingresso comune, ed è

costituito da un locale cucina-soggiorno, un corridoio, un bagno (completo di

lavello, water, bidet, vasca da bagno, mobiletto/specchiera), una camera da letto

matrimoniale ed una singola. I pavimenti dei locali cucina-soggiorno e corridoio

sono in battuto di terrazzo alla veneziana, quello delle camere è in parquet di

legno, quello del bagno ed il rivestimento delle pareti sono in piastrelle ceramiche.

I serramenti esterni sono in legno con vetrocamera e oscuri in legno tinta verde.

La porta di accesso principale risulta di legno non blindato, mentre le porte

interne sono in legno tamburato.

L’appartamento è dotato di impianto elettrico, impianto di riscaldamento

autonomo costituito da una caldaia murale interna a gas gpl con bombolone

comune ai quattro appartamenti, Marca Radiant, diffusione tramite termosifoni, di

impianto idro-sanitario, citofonico, impianto antenna televisiva.

Nel complesso l’unità immobiliare in oggetto presenta un discreto grado di

finitura e di conservazione.

L’appartamento attualmente non è abitato.

Si è infine rilavata la presenza dei seguenti mobili, i quali verranno compresi

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 15

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nella valutazione complessiva dell’unità immobiliare: mobile cucina completo di

elettrodomestici, tavolo con sedie, un frigo indipendente, armadio a due ante,

poltrona, reti letto e mensole da camera, cassettiera, mobile in legno con vetrina.

Appartamento P. Primo - sub. 5

L’appartamento identificato con il subalterno n. 5 è situato al piano primo nella

parte centrale del corpo di fabbrica. L’ingresso avviene dal vano scale comune, ed

è costituito da un locale cucina-soggiorno, un corridoio, un bagno (completo di

lavello, water, bidet, doccia, mobiletto/specchiera), ed una camera da letto

matrimoniale. I pavimenti dei locali cucina-soggiorno e corridoio sono in battuto

di terrazzo alla veneziana, quello della camera è in parquet di legno, quello del

bagno ed il rivestimento delle pareti sono in piastrelle ceramiche. I serramenti

esterni sono in legno con vetrocamera e oscuri in legno tinta verde. La porta di

accesso principale risulta di legno non blindato, mentre le porte interne sono in

legno tamburato.

L’appartamento è dotato di impianto elettrico, impianto di riscaldamento

autonomo costituito da una caldaia murale interna a gas gpl con bombolone

comune ai quattro appartamenti, Marca Radiant, diffusione tramite termosifoni, di

impianto idro-sanitario, citofonico, impianto antenna televisiva.

Nel complesso l’unità immobiliare in oggetto presenta un discreto grado di

finitura e di conservazione.

L’appartamento attualmente non è abitato.

Si è infine rilavata la presenza dei seguenti mobili, i quali verranno compresi

nella valutazione complessiva dell’unità immobiliare: parti di mobile cucina

smontato, tavolo con sedie, frigorifero, armadio da camera a quattro ante, una rete

da letto matrimoniale in ferro, una rete da letto matrimoniale in legno, cassettiera,

mobile uso soggiorno.

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 16

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Magazzino P. Terra/Primo - sub. 7

L’unità ad uso magazzino identificato con il subalterno n. 7 si sviluppa ai piano

terra e primo nella zona ovest del corpo di fabbrica. E’ costituito da un portico

chiuso su tre lati, due locali ad uso ripostiglio, due ad uso magazzino e da un

piccolo wc. Attraverso la scala posta lungo il muro est del portico si accede al

piano primo dove è presente un unico locale ad uso magazzino. I pavimenti del

portico e dei magazzini è in battuto di cemento, quelli dei due ripostigli sono

rivestiti in linoleum, il wc in piastrelle ceramiche; il magazzino al piano primo

non risulta pavimentato, il piano di calpestio è costituito dalla cappa cementizia

del solaio interpiano tipo Predalles. I serramenti interni sono in parte in legno e in

parte in metallo. Il magazzino è dotato di impianto elettrico.

Nel complesso l’unità immobiliare in oggetto presenta uno scarso grado di

finitura e di conservazione.

Come segnalato al capitolo 1/C - Descrizione urbanistica dell’immobile è

presente una porzione di magazzino coperta non autorizzata in adiacenza al

portico. Detta porzione non viene considerata nella valutazione dell’immobile in

quanto abusiva e non sanabile.

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 17

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LOTTO 2 – APPARTAMENTO IN VIA EUROPA N. 17 E TERRENI DI

PERTINENZA – PADERNO DEL GRAPPA (TV)

2/A - Descrizione catastale

Le unità oggetto di perizia, consistenti in n°1 appartamento e due terreni di

pertinenza, trovano ubicazione in via Europa, civ. 17 nel Comune di Paderno del

Grappa (TV), e sono così catastalmente identificabili:

Comune di Paderno del Grappa - Catasto Fabbricati

Sez. A - Foglio n°6

- Mapp. 415 sub. 4 via Europa 17 p.T cat. A/7 cl. 1 di vani 4,5

R.C. € 395,09 Appartamento

Alla suddetta unità spetta la quota millesimale di comproprietà sulle parti comuni

dell’intero fabbricato e precisamente:

- Mapp. 415 sub. 5 via Europa p.T Area Scoperta di mq 715

Bene Comune non Censibile ai subb. 2-3-4

L’unità immobiliare allo stato attuale risulta accatastata con planimetria del

28/02/1987 prot. 9747; insiste al Catasto Terreni sul m.n. 415 del fog. 6 Ente

Urbano di mq 865 dall’impianto meccanografico del 11/10/1974.

Sull’appartamento il Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” esercita il

Diritto di Usufrutto per la quota di ½ .

Comune di Paderno del Grappa - Catasto Terreni

Foglio n°6

- Mapp. 44 Prato Arborato Cl. 2 di mq 853 R.D. € 3,30 R.A. € 2,86

- Mapp. 450 Bosco Ceduo Cl. 2 di mq 1.361 R.D. € 1,41 R.A. € 0,35

Sui due terreni il Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” esercita il diritto di

Piena Proprietà per la quota di ½ .

Si segnala l’inesattezza dell'intestazione catastale delle unità del lotto n.2, in

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 18

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quanto sia sul fabbricato che sui due terreni è ancora presente la sig.ra Torresan

Maria, nata il 07/11/1936, esercitante il diritto di usufrutto. Dalle informazioni ri-

cevute dal sig. Bortolazzo, la sig.ra Torresan è deceduta in data 21/09/1995. Si

desume pertanto che non sia stata presentata la Voltura per il Ricongiungimento

dell’Usufrutto.

Sono state reperite presso l’Agenzia delle Entrate, Ufficio Provinciale di Treviso -

Territorio Catasto Fabbricati le planimetrie catastali, nonché le autorizzazioni edi-

lizie presso l'Ufficio Tecnico del comune di Paderno del Grappa con i relativi

elaborati grafici degli immobili al fine di verificarne la rispondenza con lo stato

dei luoghi.

2/B - Descrizione Ipotecaria – Provenienza – Vincoli e Servitù

Le unità immobiliari in corso di valutazione sono pervenute in proprietà alla ditta

BORTOLAZZO CLAUDIO in forza dei seguenti atti di compravendita:

- Atto di donazione del notaio Imparato di Crespano del Grappa (TV) del

04/04/1991 rep. n°24103, trascritto a Treviso il 24/04/1991 ai nn°9048/11990

con cui riceveva in donazione quota delle unità catastali identificate alla Sez.

A Fog. 6 mappale n. 415 subb. 2-3-4-5, dei terreni catastalmente identificati

con i mappali 44-450 del fog 6.

Si precisa che in data 29/05/1999 ai nn°12370/18787 è stata presentata una

nuova nota di trascrizione a rettifica di quella sopra descritta del 1991 in

quanto era stata indicata in modo errato la quota dell’area scoperta di cui alla

planimetria n.3188 del /06/03/1991 (m.n. 415 sub. 5) era stata trasferita per la

quota di ½ anziché per intero.

- Atto di compravendita del notaio Imparato di Crespano del Grappa (TV) del

04/04/1991 rep. n°24104, trascritto a Treviso il 24/04/1991 ai nn°9049/11991

con cui acquistava quota delle unità catastali identificate alla Sez. A Fog. 6

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 19

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mappale n. 415 subb. 2-3-4-5, dei terreni catastalmente identificati con i map-

pali 44-450 del fog 6.

Risulta iscritta una Servitù di Passaggio sui mappali 450 e 415 sub. 5 (planimetria

n. 3188/91) con il seguente atto:

- Atto notarile pubblico per Costituzione di Diritti Reali a Titolo Oneroso del

notaio Imparato di Crespano del Grappa (TV) del 04/04/1991 rep. n°24104,

trascritto a Treviso il 24/04/1991 ai nn°9050/11992 con cui: viene costituita

ex novo servitù di passaggio incondizionata a favore delle unità immobiliari

di cui all’art.1 acquistate dal sig. Bortolazzo Claudio, ed a carico del m.n.

450 e 415 da esercitarsi sull’esistente carreggiata insistente sui medesimi.

Dalla verifica eseguita presso l’Agenzia delle Entrate di Treviso - Territorio Ser-

vizio di Pubblicità immobiliare e sulla base dei documenti in atti, si sono potute

riscontrare le seguenti Iscrizioni pregiudizievoli agli immobili in oggetto:

- Iscrizione del 29/04/2008 ai nn. 3606/16635: IPOTECA VO-

LONTARIA di Euro 300.000,00 – capitale Euro 150.000,00 – Concessione a

garanzia di mutuo a favore di BANCA ANTONVENETA S.p.a. con sede in

Padova C.F.02691680280, contro BORTOLAZZO CLAUDIO - C.F.

BRTCLD57T20D157Y e BRAZZALOTTO MARCELLA - C.F.

BRZMCL66L70A703V.

Ipoteca iscritta sui mappali n. 415sub. 4 - Appartamento

nn. 44-450 – Terreni

- Iscrizione del 30/01/2017 ai nn. 506/3425: IPOTECA GIUDIZIA-

LE di Euro 17.024,12 – capitale Euro 7.024,12 – DECRETO INGIUNTIVO a

favore di EDILCASSA VENETA con sede in Venezia C.F. 94009780274,

contro BORTOLAZZO CLAUDIO - C.F. BRTCLD57T20D157Y.

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 20

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Ipoteca iscritta sui mappali n. 415 sub. 4 - Appartamento

n. 44 Terreno

n. 450 Terreno

2/C - Descrizione urbanistica dell’immobile

Il fabbricato ed i terreni in oggetto sono individuate nella cartografia allegata al

Piano degli Interventi vigente nel comune di Paderno del Grappa in Zona Territo-

riale Omogenea Agricola.

Le unità immobiliari oggetto di perizia fanno parte di un immobile costruito in

virtù della seguenti autorizzazioni edilizie:

- Autorizzazione per Costruzioni Edilizie del 01/07/1968 e relativa Licenza

di Abitabilità del 25/07/1969 - pratica 36/bis/1968 prot. n.2362, registro

costruzioni n.214 27/12/1968 con cui si autorizzava la costruzione di una

casa singola;

- Concessione Edilizia in Sanatoria n. 14/C del 06/12/1990 per Cambio d’uso

del piano terra da disbrighi a locali di abitazione, del pianerottolo al piano

primo trasformazione in ripostiglio e la modifica dei fori esterni.

Per quanto concerne la determinazione delle superfici, si riportano i seguenti det-

tagli ricavati dall’esame delle planimetrie catastali e delle planimetrie presenti

presso gli elaborati grafici depositati in Comune, eventualmente rettificati sulla

base delle misurazioni effettuate in sopralluogo.

APPARTAMENTO P. TERRA - M.N. 415 SUB. 4

- Superficie calpestabile dell’abitazione: mq 71,56

- Superficie lorda dell’abitazione: mq 96

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 21

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Abusi Edilizi

In fase di sopralluogo si sono rilevate alcune difformità tra lo stato dei luoghi e i

grafici allegati alle autorizzazioni edilizie, che vengono di seguito descritte.

1) Sulla zona nord/ovest del lotto è presente una tettoia a forma di L con struttura

portante in legno, adibita ad uso garage.

Detto abuso non è sanabile in quanto il lotto e gli immobili in proprietà ricadono

in zona soggetta a vincolo paesaggistico dove non è consentita l’aumento di su-

perfici o volumi non legittimati (si veda quanto prescritto dall’art. 167 comma 4

del D.lgs 42/2004).

Si allega estratto delle Norme Tecniche Operative allegate al Piano degli Interventi Art. 32 – Il territorio agricolo - L.R. 11/2004 art. 43/44/45 - L.R. art. 50/1 lett. d) par 3 Le trasformazioni del territorio agricolo sono disciplinate dagli articoli 43 – 44 – 45 della L.R. 11/2004. Il P.I. suddivide il territorio agricolo nelle seguenti Z.T.I.O.: • Territorio agricolo a prevalente destinazione produttiva • Territorio agricolo di particolare tutela (PAMAG) - Il territorio agricolo a prevalente destinazione produttiva Attuazione del P.I. Ai sensi dell’art. 44/1 della L.R. 11/2004 nella zona agricola sono ammessi esclu-sivamente interventi edilizi in funzione dell’attività agricola e, quindi, le residenze dell’imprenditore agricolo, titolare dell’azienda agricola, nonché le strutture agricolo- produttive come definite dal prov-vedimento della Giunta Regionale ex art. 50/1 lett. d) par. 3, strutture che, qui di seguito, si richiama-no: - strutture e manufatti per l’allevamento di animali o per la coltivazione, la protezione o la forma-tura delle colture; - strutture per il ricovero di macchine ed attrezzature agricole, officine di manutenzione e magaz-zini utensili per lo svolgimento dell’attività agricola aziendale; - manufatti ed impianti per il deposito e/o la conservazione delle materie prime (mangimi, lettimi, foraggi, imballaggi, fertilizzanti, prodotti veterinari e fitosanitari, ecc.); - impianti per la sosta, la prima lavorazione, la trasformazione, la conservazione o la valorizza-zione dei prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o dall’allevamento di animali; - strutture ed impianti per l’esposizione, la promozione, la degustazione e la vendita dei prodotti aziendali; - strutture ed impianti aziendali per attività di ricezione con finalità ricreative, culturali e didatti-che, comunque in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività aziendali; - locali da adibire ad uffici, mense, spogliatoi, servizi da utilizzarsi esclusivamente da parte di di-pendenti dell’impresa agricola; - opere ed impianti aziendali destinati all’approvvigionamento idrico ed energetico, alla regima-zione delle acque, alla bonifica e alla viabilità.

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 22

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- opere ed impianti destinati allo stoccaggio e/o trattamento delle deiezioni zootecniche e dei resi-dui delle attività di trasformazione aziendali. L'applicazione di parametri edilizi ed urbanistici deve essere estesa all’intero fondo rustico di pertinen-za di ogni singola azienda agricola. - Le strutture residenziali. - L.R. 11/2004 art. 44/1 - 45 - L.R. 24/85 e 57/1978. Le nuove strutture residenziali sono ammesse purché: sia istituito sul fondo, ai sensi dell’art. 45/1 della L.R. 11, un vincolo di non edificazione, trascritto presso la Conservatoria. Sono fatti salvi i vincoli ex L.R. 24/85 e 57/1978: pertanto il vincolo ex art. 45/1 L.R. 11/04 dovrà espressamente richiamarne l’inesistenza. Ed inoltre, - Non devono esistere edifici residenziali inutilizzati totalmente, o parzialmente (anche se gravate da grado di protezione). - Non deve sussistere la possibilità di trasformare, a fine residenziale, l'eventuale parte rustica che sorge in aderenza, o in contiguità, all'abitazione già esistente. - Non deve sussistere la possibilità di trasformare, a fine residenziale, un annesso rustico non con-tiguo. Tutte le nuove edificazioni ad uso abitativo devono essere realizzate in armonia con i caratteri tipologi-ci e formali degli edifici rurali più rappresentativi della cultura locale e devono comunque presentare caratteristiche formali, stilistiche e strutturali tali da garantire una grande semplicità negli esiti edilizi, rispettando i parametri urbanistici sotto indicati. (vedansi “Sussidi Operativi” P.A.M.A.G. allegati). - Altezza dei fabbricati: non superiore a ml. 6,70. Nel caso d’edificazione in aderenza a un edificio di altezza maggiore, la nuova costruzione può raggiungere l'altezza dell'edificio preesistente; se l'altez-za di quest'ultimo è inferiore la nuova costruzione può raggiungere l'altezza qui stabilita (ml. 6,70). - Distanza dai confini di proprietà: non inferiore a ml. 5,00. È ammessa l'edificazione lungo il con-fine di proprietà, in aderenza ad altro edificio esistente. - Distanza dal ciglio della strada pubblica: non inferiore a ml. 20,00. - Distacco tra fabbricati, o tra corpi di fabbrica: non inferiore a ml. 10,00. È consentito un distac-co inferiore, qualora i fabbricati preesistenti nei lotti finitimi all'edificio da edificare, o da ampliare, e prospicienti il medesimo, siano a una distanza inferiore a ml. 5,00 dal confine comune. In tale caso è permessa l'edificazione mantenendo il rispetto della distanza di ml. 5,00 dal confine di proprietà e un distacco tra i fabbricati non inferiore all'altezza del fabbricato più alto con un minimo assoluto di ml. 6,00, in caso di pareti e parti di pareti non finestrate che si fronteggiano. - Case di abitazione esistenti. Per le abitazioni esistenti, non funzionali alla conduzione di un fondo di pertinenza, sono ammessi solo gli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione, i restauri e la ristrutturazione, nonché, fatti salvi gli edifici di pregio oggetto di specifica schedatura e quelli comunque soggetti a vincolo monu-mentale e artistico, la demolizione e la ricostruzione in loco per inderogabili motivi di staticità o di tu-tela della pubblica incolumità. Ove i fabbricati demoliti insistono nelle fasce di rispetto di cui al precedente capo 3 (stradali, fluviali ecc..) la ricostruzione dovrà avvenire al di fuori della stessa fascia, rispettando la minore distanza del sedime originario. – Ampliamenti edilizi Non sono ammessi ampliamenti dell’esistente edificato in zona agricola al di fuori della possibilità ammessa dall’art. 44 comma 5 L.R. 11/2004. Gli ampliamenti, fino ad un limite massimo di mc. 800 lordi, debbono intendersi “una tantum” e com-prensivi degli ampliamenti autorizzati ai sensi della L.R. 24/85, e della L.R. 58/78, nonché degli am-pliamenti ex L.R. 8 luglio 2009 n°14. Tutti gli ampliamenti devono comporsi armonicamente con le preesistenze e devono essere tali che l'e-

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 23

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dificio che ne deriva, assunto nella sua globalità, risulti coerente nelle sue parti. Negli interventi di ristrutturazione e/ o ampliamento degli edifici esistenti devono essere demolite le su-perfetazioni che non sono omogenee ai caratteri tipologici e ai profili dell'edificio originario. Le quan-tità edilizie demolite possono essere recuperate nel quadro delle trasformazioni previste se regolarmen-te assentite. – Edifici di valore storico - ambientale Si intendono tali, gli edifici, residenziali e non, censiti ai sensi dell'art. 43/1a L.R. 11/2004. Il P.I. acquisisce il censimento dei fabbricati ex P.R.G. previgente (e quindi anche dei fabbricati di va-lore storico – ambientale). In tali edifici, in relazione a quanto riportato nelle apposite schede di rilevamento, sono ammessi, per ogni edificio, interventi specifici afferenti alle categorie di intervento di cui al precedente art. 26. Rispetto degli edifici di valore storico-ambientale. L'istanza di titolo abilitativo, inerente a ogni intervento trasformativo previsto entro un raggio di ml. 50,00 dagli edifici di valore storico-ambientale, individuati nell'apposita cartografia di piano, deve es-sere corredata da una relazione, costituita da un testo scritto e da un'ampia ed esaustiva documentazio-ne, grafica e fotografica, volta a illustrare e a evidenziare quali nuovi rapporti, oggetto dell'istanza di titolo abilitativo, vengono istituiti con l'ambiente circostante e/o le preesistenze. Adeguamento dei vani abitabili. L'adeguamento dei vani abitabili esistenti, con esclusione dei garage, delle cantine, dei depositi, all'al-tezza minima interna di ml. 2,70 è sempre consentito, nel rispetto della volumetria concedibile di legge, e non viene considerato nella verifica del distacco tra i fabbricati e dai confini, anche se comporta una variazione dell'altezza complessiva degli edifici a quella preesistente, purché la stessa non superi com-plessivamente mt. 0,80. Aree piantumate di pertinenza delle abitazioni agricole e delle altre abitazioni. Allo scopo di salvaguardare e migliorare le caratteristiche agricole e paesistiche del territorio, la do-manda di Permesso di Costruire deve essere corredata da un progetto di sistemazione delle aree sco-perte (giardini, orti, broli, aie, prati, zone di servizio, ecc.), nel quale devono essere chiaramente de-scritte sia le essenze arbustive ed arboree esistenti, sia quelle previste. – Strutture agricolo produttive. − L.R. 11/2004 art. 44/6 − R.V. – DGR 172/2010 − DGR 3178/2004 − DGR 329/2010 Le caratteristiche tipologiche e costruttive delle strutture agricolo-produttive devono essere in armonia con i caratteri tipologici e formali degli edifici rurali più rappresentativi della cultura locale e devono comunque presentare caratteristiche formali, stilistiche e strutturali tali da garantire una grande sem-plicità negli esiti edilizi. (vedansi “Sussidi Operativi” P.A.M.A.G. allegati). Parametri urbanistici: - Altezza dei fabbricati: ml. 7,00, salvo diverse esigenze documentate (e comunque non superiori a mt. 8.00) - Distanza dai confini di proprietà: non inferiore a ml. 10,00. - Distanza dal ciglio della strada pubblica: non inferiore a ml. 20,00. - Distacco tra i fabbricati: non inferiore a ml. 10,00. - Distac-co delle strutture residenziali: non inferiori a mt. 20,00 - Serre fisse Sono ammesse nel limite di copertura del 50% del fondo di proprietà o disponibilità dell’imprenditore agricolo (L.R. 11/2004 art. 44/6) Parametri urbanistici: - Distanza dai confini di proprietà: non inferiore a ml. 5,00. - Distacco dalle abitazioni: non inferiore a ml. 10,00. Le modalità costruttive dovranno essere conformi alle indicazioni contenute nell’apposito provvedimen-to della Giunta Regionale ai sensi del succitato art. 44/6 L.R. 11/2004 (DGR n° 172 del 03/02/2010). - Serre mobili Le serre destinate alla forzatura delle coltivazioni a terra, purché stagionali e purché non stabilmente ancorate a terra sono considerate “Attività edilizie totalmente libere” ex DPR 380.

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 24

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- Manufatti in legno In zona agricola è ammessa la realizzazione di modesti manufatti realizzati in legno e privi di qualsiasi fondazione stabile e pertanto con palese removibilità, necessari per il ricovero delle attrezzature neces-sarie alla conduzione del fondo in conformità con quanto disciplinato dall’art. 44 comma 5ter della LR 11/2004. Devono rispettare i seguenti parametri minimi: - superficie minima del fondo agricolo di pertinenza al fabbricato: mq. 10000. La superficie minima si intende quella coincidente con il fondo costituente un’unica figura geometrica. - superficie massima ammissibili: 20 mq - tipologia: i piano unico con copertura a due falde - altezza media >: ml. 3,00 - distanze: valgono le disposizioni del Codice Civile. Non è ammessa l’installazione dei manufatti in legno all’interno delle aziende agricole già dotate di strutture agricolo-produttive a servizio del fondo, già realizzate ai sensi della L.R. 24/85, ovvero della L.R. 58/1978, ovvero da realizzarsi ai sensi dell’art. 44 L.R. 11/2004. - Fabbricati interrati Nelle zone agricole è ammessa la costruzione di fabbricati a servizio della residenza (autorimessa) pur-ché gli stessi abbiano le seguenti caratteristiche: destinazioni d’uso: garage – autorimessa – deposito attrezzi agricoli; dimensioni massime: mq. 30,00 altezza interna massima : mt. 2,40 Il fabbricato dovrà essere ricavato totalmente al di sotto della linea del profilo naturale, indisturbato del terreno, come indicato all’art. 6.5 del “Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale”. - Allevamenti zootecnici La realizzazione di strutture agricolo produttive destinate ad allevamento deve rispettare le prescrizioni di cui all’art. 44/8 – 44/9 della L.R. 11/2004, conformemente ai “contenuti operativi” di cui al provve-dimento della Giunta Regionale ex art. 50/1 lett. d) par. 4 (DGR 3178/2004 - DGR 329 del 16/02/2010). Ai sensi dell’art. 44 della L.R. 11/04 (così come specificato dalla DGR 329 citata) gli allevamenti sono così definiti: a) Strutture agricolo-produttive destinate ad allevamento. Sono gli allevamenti in connessione con il fondo agricolo. b) Allevamenti zootecnico-intensivi Sono gli allevamenti privi di connessione con il fondo agricolo. Il P.I. individua una ulteriore classificazione degli allevamenti di cui al precedente paragrafo a) in rife-rimento ai parametri della DGR 329/2010 e del decreto del Dirigente Regionale della Direzione Agroambiente e servizi per l’agricoltura n°134 del 21/04/2008 e precisamente: a1) Piccoli allevamenti di tipo familiare. Allevamenti per l’esclusivo consumo familiare con consistenza zootecnica complessiva in-feriore ai 500 capi per le varie specie di piccoli animali da cortile e meno di 2 tonnellate di peso vivo per le specie equine, bovini, suini, ovini, caprini, con un massimo di 5 tonn. di peso vivo complessivo. a2) Strutture agricole produttive che superano i parametri di cui al precedente paragrafo a1, ma non superano il peso vivo medio mas-simo a fine ciclo dei limiti superiori definiti in Tab. 1 della Classe 1 (DGR 329/2010) qui di seguito ri-portata:

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 25

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a3) Strutture agricole produttive che superano il peso vivo medio massimo a fine ciclo dei limiti supe-riori definiti in Tab. 1 Classe 1 (DGR 329/2010) Il P.I. disaggrega ulteriormente le strutture agricole produttive di cui al paragr. a2) come segue: a2.1) Strutture agricole produttive che superano i limiti del precedente punto a1, ma non superano il 50% del peso vivo medio massimo a fine ciclo dei limiti superiori definiti in Tab. 1 della Classe 1 (DGR 329/2010). a2.2) Strutture agricole produttive il cui peso vivo medio è compreso tra il 50% e il 100% dei limiti de-finiti in Tab. 1 della Classe 1 (DGR 329/2010) Le distanze sono così definite:

Le distanze di cui sopra, per analogia a quanto indicato dalla citata DGR n. 329/2010, devono inten-dersi riferite esclusivamente alle strutture produttive dell’allevamento e quindi:

− ai ricoveri fissi di animali − alle vasche scoperte di raccolta liquami − alle concimaie scoperte − alle aree di stabulazione libera (Paddok)

Il rispetto delle distanze dovrà essere verificato sia per i nuovi allevamenti come per le nuove costru-zioni e/o ampliamenti degli edifici adiacenti aventi destinazione diversa. Il P.I. non individua gli allevamenti produttivi esistenti che superino i limiti della TAB. 1 della Classe 1 ex DGR 329/2010. Il P.I. graficizza le distanze relative da rispettare per le nuove costruzioni in relazione ai “centri abita-ti” e alle “case sparse. Tale valutazione verrà effettuata in sede di progetto edilizio. Le nuove strutture agricolo produttive, di cui sopra, sono condizionate al preventivo parere del U.L.S.S. competente. Il progetto dovrà comunque essere corredato dai seguenti documenti: a) relazione tecnico-descrittiva del progetto e delle sue caratteristiche, con speciale riguardo al sistema dello smaltimento dei rifiuti, dei liquami e dei residui dell'allevamento; b) illustrazione motivata della localizzazione prescelta, in relazione soprattutto alla consistenza e alle caratteristiche del lotto, dell'unità fondiaria o del fondo di pertinenza urbanistica dell'intervento; c) indicazione delle caratteristiche dei corpi idrici superficiali, di cui alla L. 319/76 e successive modi-ficazioni e integrazioni, presenti in un raggio di ml. 500,00, nonché della direzione dei venti dominanti; d) in relazione al sistema di smaltimento dei residui di cui alla lettera a), analisi delle modifiche dell'in-

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 26

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tervento, contestuali e future, rispetto all'ambiente circostante; e) misure previste per prevenire, o contenere, l'inquinamento entro i limiti previsti dalle vigenti leggi. Quando viene precisato che lo smaltimento dei rifiuti e dei liquami avviene per spargimento, devono essere indicati i fondi destinati a riceverlo. Se il fondo ricevente appartiene a una ditta diversa, deve es-sere allegato alla domanda il contratto di consorzio con il proprietario del fondo ricevente, stipulato ai sensi dell'art. 2602, e seguenti, del Codice Civile, o altro titolo idoneo. Ogni modifica del fondo rice-vente rifiuti o liquami deve essere comunicata all'ufficio comunale competente. Eventuali altri accertamenti e verifiche ritenuti necessari dall’U.L.S.S., relativamente alla consistenza dell'intervento e alle risultanze degli elaborati sopra indicati, possono essere richiesti dal Responsabile del Servizio alla parte richiedente. Dismissione degli allevamenti zootecnici Per gli edifici soggetti a demolizione in seguito alla dismissione di “allevamenti zootecnici intensivi”, per il raggiungimento degli obiettivi di tutela e valorizzazione ambientale e paesaggistica, è possibile ricorrere all’applicazione del credito edilizio. Gli interventi possono essere attuati a mezzo di P.U.A. o di accordo ex art. 6 L.R. 11/2004. L’accordo di cui sopra dovrà definire, in particolare, l’area di “at-terraggio” e quindi, sulla base dei parametri di cui al precedente art. 5.3 quantificare il “credito edili-zio”. Concimaie. La costruzione di concimaie deve avvenire nel rispetto delle stesse norme previste per il tipo di alleva-mento a servizio del quale vengono destinate, esse devono garantire idonei requisiti di igienicità, di-mensione e capienza adeguata l'utilizzo previsto, posizionarsi sottovento rispetto ai fabbricati residen-ziali esistenti ed essere schermate da alberature lungo la viabilità pubblica. - Aree piantumate di pertinenza delle strutture agricolo produttive. La superficie di queste aree deve essere maggiore o uguale a 0.5 volte la superficie del sedime del fab-bricato esistente, o di progetto ed, in ogni caso, non inferiore a mq. 500,00, con presenza di almeno 5 piante autoctone ogni mq. 100,00. Le attrezzature di tipo aziendale e/o interaziendale di servizio all'agricoltura devono essere interamente circondati da piantate o filari costituiti da alberi aventi altezza non inferiore a ml. 3,00, e interasse tra pianta e pianta non superiore a ml. 5,00. Per la creazione di tali piantate, o filari, devono essere utilizzate essenze arboree autoctone . Recinzioni. Le recinzioni delle proprietà, conseguenti a nuova edificazione o a ristrutturazione d’edifici esisten-ti, siano esse di semplice delimitazio ne o di protezione, devo no rispet-tare i caratteri paesistici e ambientali delle zone agricole. Non possono quindi essere costruiti manufat-ti tendenti a modificare gli elementi preesistenti, a eliminare e/o precludere i sentieri e i percorsi in ge-nere, ivi comprese le servitù, gli allineamenti arborei, le tracce naturali del terreno, le visuali significa-tive. Valgono le indicazioni contenute nei sussidi operativi del P.A.M.A.G.. Strade e nuovi accessi per il collegamento dei fondi. La viabilità carrabile e pedonale esistente deve essere conservata attraverso interventi finalizzati alla manutenzione della struttura e della forma dei percorsi. Le modifiche necessarie all'assetto delle stesse, ivi compresi gli allargamenti, la sostituzione dei mate-riali, le recinzioni prospicienti, devono essere oggetto di attente valutazioni progettuali e devono co-munque essere subordinate al rilascio del relativo titolo abilitativo. Le nuove strade necessarie al collegamento dei fondi devono utilizzare i tracciati già esistenti (capez-zagne, strade forestali, mulattiere ecc..). Qualora questo non sia possibile, devono essere previsti trac-ciati e modalità costruttive atti a garantire un corretto inserimento ambientale. La creazione dei nuovi accessi alla viabilità pubblica può essere consentita solo nel caso di riscontrate necessità, connesse a una più razionale organizzazione del fondo rustico. - Attività commerciali, o similari, di servizio all'agricoltura. Le attività commerciali o similari a servizio dell’azienda sono ammesse se conformi al Piano Aziendale di cui all’art. 44/2 della L.R. 11/2004.

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 27

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- Attività industriali, artigianali, commerciali. All'interno del territorio agricolo, è escluso l'insediamento di attività industriali, artigianali e commer-ciali. Le attività artigianali, insediate alla data di adozione del presente P.I. possono essere mantenute anche se in contrasto con le destinazioni di zona purché censite, ai sensi del precedente art. 29 Le industrie nocive di prima e seconda classe, ancorché non individuate nelle schede ex art. 29, debbono intendersi come “attività da trasferire” di cui al precedente art. 29.3.

2/D - Descrizione delle unità immobiliari

Le unità immobiliari oggetto di stima sono ubicate nella zona periferica del

comune di Paderno del Grappa, in via Europa al civico n.17. Trattasi di una zona

in posizione nord-ovest rispetto al centro del comune di Paderno del Grappa,

lungo la Strada Provinciale n.26 che collega Possagno con Crespano del Grappa.

Trattasi di un lotto con fabbricato ad uso residenziale costituito dai mappali nn.

415-44-450. Confina a nord e ad ovest con porzioni di terreno a verde di altra

proprietà, a est con la strada Via Madonna della Salute, a sud con la strada via

Europa.

Alla proprietà si accede dalla strada via Europa attraverso un accesso carraio

dotato di cancello motorizzato. Si raggiunge il fabbricato attraverso la carreggiata

in ghiaia che attraverso il mappale n.450 e arriva al mappale n. 415. L’intera area

risulta delimitata da recinzione in muretto in cls, sovrastanti pali e rete metallica e

siepe in adiacenza. L’area scoperta, costituita catastalmente dai mappali nn. 415,

44 e 450, risulta essere adibita in parte a zona di parcheggio/transito per le unità

residenziali ed in parte a verde.

Trattasi di un fabbricato costruito nell’anno 1968 con tipologie costruttive tipiche

dell’epoca, sviluppato su due piani fuori terra con due unità ad uso abitazione

(una al piano terra e una al piano primo) e una ad uso garage.

Oggetto della perizia è l’appartamento identificato con il subalterno n. 4, ubicato

al piano terra e situato nella parte sud del corpo di fabbrica. L’ingresso avviene

dall’ingresso esclusivo, ed urbanisticamente è costituito da un ingresso, un locale

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 28

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cucina, un corridoio, un bagno, un piccolo ripostiglio, una camera da letto

matrimoniale, un tinello ed una centrale termica. I pavimenti sono in pietra a

opera incerta. I serramenti esterni sono in legno con vetro singolo e oscuri in

legno tinta scura. La porta di accesso principale risulta di legno non blindato.

L’appartamento è collegato con una scala interna con l’appartamento del piano

primo in proprietà ad altra ditta.

Si sono descritti i locali dal punto di vista urbanistico in quanto in fase di

sopralluogo si è rilavato che all’interno dell’appartamento sono stati eseguiti una

serie di interventi che dovrebbero essere volti ad una ristrutturazione dell’unità

immobiliare, ma che risultano molto lontani dal loro completamento. Infatti sono

state demolite le paretine divisorie che delimitavano i locali camera-tinello-

centrale termica, il locale bagno è stato completamente smantellato sia per quanto

riguarda i sanitari che i pavimenti e rivestimenti a parete, il pavimento dei vari

locali in più punti è stato in parte demolito a seguito di problemi di infiltrazioni

d’acqua occorsi anni addietro. Di fatto l’appartamento viene utilizzato come

magazzino ripostiglio.

L’appartamento al momento è dotato di impianto elettrico, privo di impianto di

riscaldamento e di impianto idro-sanitario.

Al momento l’unità immobiliare non è abitabile.

Come segnalato al capitolo 2/C - Descrizione urbanistica dell’immobile è

presente una grande tettoia in legno ad uso portico/garage. Detta porzione,

costruita nell’area comune, non viene considerata nella valutazione dell’immobile

in quanto abusiva e non sanabile.

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LOTTO 3 – FABBRICATO RURALE IN VIA SANTA LUCIA –

CASTELCUCCO (TV)

3/A - Descrizione catastale

L’unità oggetto di perizia, consistente in un fabbricato rurale, trova ubicazione in

via Santa Lucia nel Comune di Castelcucco (TV), ed è così catastalmente

identificabile:

Comune di Castelcucco - Catasto Terreni

Foglio n°3

- Mapp. 146 Fabbricato Rurale di mq 80

- Mapp. 754 Fabbricato Rurale di mq 117

Sulle due porzioni di Fabbricato Rurale il Fallimento “BORTOLAZZO

CLAUDIO” esercita il diritto di Piena Proprietà.

3/B - Descrizione Ipotecaria – Provenienza – Vincoli e Servitù

Le unità immobiliari in corso di valutazione sono pervenute in proprietà alla ditta

BORTOLAZZO CLAUDIO in forza dei seguenti atti di compravendita:

- Atto di compravendita del notaio Favarato di Crespano del Grappa (TV) del

14/01/2002 rep. n°3050, trascritto a Treviso il 19/01/2002 ai nn°1618/2322

con cui acquistava il mappale n. 146, Fabbricato Rurale di mq 80.

- Atto di compravendita del notaio Favarato di Crespano del Grappa (TV) del

14/01/2002 rep. n°3050, trascritto a Treviso il 19/01/2002 ai nn°1619/2323

con cui acquistava il mappale n. 754, Fabbricato Rurale di mq 117.

- Iscrizione del 30/01/2017 ai nn. 506/3425: IPOTECA GIUDIZIA-

LE di Euro 17.024,12 – capitale Euro 7.024,12 – DECRETO INGIUNTIVO a

favore di EDILCASSA VENETA con sede in Venezia C.F. 94009780274,

contro BORTOLAZZO CLAUDIO - C.F. BRTCLD57T20D157Y.

Ipoteca iscritta sui mappali n. 146 Fabbricato Rurale

n. 754 Fabbricato Rurale

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 30

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3/C - Descrizione urbanistica dell’immobile

Il fabbricato in oggetto è individuato nella cartografia allegata al Piano degli In-

terventi vigente nel comune di Castelcucco in Zona Territoriale Omogenea “A –

Zone di Centro Storico”. Sono aree destinate prevalentemente alla residenza. Si

tratta di parti del territorio interessate da agglomerati urbani, loro porzioni ed aree

circostanti, che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio am-

bientale.

Dalla verifica urbanistica non è stata individuata alcuna autorizzazione edilizia

per il fabbricato rurale in oggetto. L’immobile risulta edificato prima del 1

settembre 1967, data dell’entrata in vigore della “Legge Ponte” 765/1967.

Dalla cartografia si rileva inoltre che il fabbricato è ubicato in zona soggetta a

Vincolo Paesaggistico normato dal D.lgs 42/2004 ed è soggetto ad un grado di

protezione n°3 che limita l’intervento di recupero secondo quanto previsto l’art.

27 delle N.T.O. allegate al Piano degli Interventi che si allega di seguito.

Durante le operazioni di verifica in loco si sono rilevate le dimensioni:

Dimensioni in pianta ml 10,80 x 10,50

Altezza alla linea di gronda ml 6,50

Altezza al colmo ml 8,60

Superficie coperta mq 113

Volume vpp mc 856

Si allega estratto delle Norme Tecniche Operative allegate al Piano degli Interventi articolo 26 - DEFINIZIONE DEI GRADI DI PROTEZIONE 3. E' assegnato il grado di protezione tre (3) a quegli edifici che hanno rilevanza soltanto sotto l'a-spetto ambientale (in quanto inseriti in un contesto edilizio urbano di antica datazione) e che non si tro-vano in uno stato di degrado al limite della irrecuperabilità, e agli edifici rurali che per le loro conno-tazioni morfologiche, soprattutto esterne, caratterizzano il paesaggio della campagna trevigiana. articolo 27- DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI IN RELAZIONE AI GRADI DI PROTEZIONE c) Edifici con grado di protezione tre (3) 16. Questa categoria comprende edifici di valore storico-artistico, particolarmente rilevanti per il

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 31

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loro rapporto con il contesto ambientale in cui sono inseriti e per i quali si prevede la conservazione di elementi sia interni che esterni. 17. Agli edifici con grado di protezione 3 si applicano di norma le disposizioni di cui all’articolo 3, comma 1°, lettere a), b), c) e d) del Nuovo Testo Unico dell’Edilizia DPR 380/2001, esclusa la demoli-zione con ricostruzione. 18. L'intervento previsto è la ristrutturazione edilizia, con la conservazione ed il ripristino di tutti gli elementi interni ed esterni pregevoli e morfologicamente rilevanti e la eliminazione delle superfetazioni e delle sovrastrutture di epoca recente, con divieto di alterazione del profilo altimetrico originario. 19. Particolare cura dovrà essere posta nel rispetto delle forme esterne, pur essendo consentite alcu-ne modifiche. 20. Gli interventi esterni, se proprio indispensabili, dovranno essere tali da inserirsi nel contesto ar-chitettonico e strutturale originari dell'edificio, non creando alterazioni nella continuità tipologica. 21. Per gli edifici con grado di protezione 3 gli interventi devono rispettare i caratteri morfologici e tipologici dell'edificio originario. 22. Sono ammessi gli ampliamenti volumetrici o i nuovi volumi edilizi ammissibili secondo le norme della zona o della Unità Minima di Intervento (UMI) nella quale gli edifici ricadono. Articolo 40 ZTO A - ZONE DI CENTRO STORICO - PARTI DEL TERRITORIO CON CARATTE-RE STORICO E DI PREGIO AMBIENTALE 1. Le ZTO A sono destinate prevalentemente alla residenza. Si tratta di parti del territorio interessa-te da agglomerati urbani, loro porzioni ed aree circostanti, che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale. 2. Tali zone sono classificate come "centro storico" nell'Atlante regionale, ai sensi della LR 80/1980. 3. Tutte le ZTO A sono assoggettate alle disposizioni della legge 5 agosto 1978, n 457 e successive modifiche ed integrazioni e alla LR 61, nonché all'articolo 24 delle NT del PTRC. 4. Per queste zone il PI prevede una maggiore puntualizzazione, sia cartografica che normativa fi-nalizzata al recupero, alla conservazione, alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e sociale presente. 5. Ai fini della nuova edificazione, negli ambiti e nelle UMI previsti dal PI, si applicano i seguenti indici: - zona A/1 Castelcucco If = 1,215 mc/mq; - zona A/2 Posa If = 0,915 mc/mq; - zona A/3 Santa Margherita If = 1,04 mc/mq; - zona A/4 Cannaregio If = 0,85 mc/mq; - H massima = 9,50 ml; - Ds = H, con un minimo di ml 5,00; - Dc = 0,5 H, con un minimo di ml 5,00; - Df = H del fabbricato più alto con un minimo di ml 10,00. 6. Distanze dalla strada minori di H, fino a zero, sono consentite in corrispondenza di particolari allineamenti, indicati nelle tavole di PI, in base alle disposizioni contenute nel Prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale. 7. E' consentita altresì l'edificazione fino ai confini laterali al fine di realizzare un profilo continuo, in base ai caratteri tipologici e formali del PI di cui Prontuario per la qualità architettonica e la miti-gazione ambientale. 8. La disciplina dei Centri e Nuclei storici di Castelcucco è integrata mediante i seguenti specifici elaborati: - Tav. 04 PI - scala 1:1.000 - Centri e Nuclei storici di Castelcucco, Posa, Santa Margherita, Cannaregio - individuazione delle UMI; - Repertorio Normativo delle UMI Centri e Nuclei storici di Castelcucco, Posa, Santa Margherita, Cannaregio. 9. Per ogni Unità Minima di Intervento l’attuazione avviene attraverso: - interventi edilizi singoli; - interventi edilizi coordinati entro le UMI;

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 32

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e nel rispetto delle seguenti disposizioni: a) gli interventi edilizi o di sistemazione degli spazi scoperti, nonché di eventuali opere di urbanizzazio-ne comprese all’interno delle stesse, sono subordinate: - alla redazione di un Progetto Unitario di massima; - all’approfondimento analitico, mediante una specifica indagine filologica, se richiesta. b) il progetto unitario di massima, presentato da tutti gli aventi titolo, definisce gli interventi edilizi e la sistemazione degli spazi scoperti nonché delle eventuali opere di urbanizzazione comprese. c)il progetto unitario di massima, approvato dal Comune, costituisce il documento di base delle eventuali convenzio-ni attuative e, comunque, il documento preliminare alla presentazione dei progetti per l’esecuzione de-gli interventi che possono essere attuati anche per stralci funzionali. Il PU deve contenere: - la configurazione planimetrica, in scala 1:200, delle aree e degli edifici, nonché degli spazi pubblici contigui, con l’indicazione sia delle quote orizzontali e verticali, riferite a capisaldi stabiliti dal Comu-ne, atte a individuare l’andamento planimetrico e altimetrico dello stato attuale e del progetto, sia delle quote di riferimento per la misurazione delle altezze e il calcolo dei volumi; - gli accessi pedonali e carrabili e l’organizzazione delle autorimesse; - lo schema di massima dei prospetti e delle sezioni in scala 1:200, con la configurazione dei tetti e, eventualmente, la disposizione dei portici, l’indicazione dei materiali da usare nelle finiture, dei colori, ecc; - le destinazioni d’uso e gli utilizzi specifici degli edifici e delle aree scoperte con le relative sistemazioni di massima; - il progetto degli spazi scoperti pubblici e privati, comprensivo delle attrezzature e degli eventuali ma-nufatti e fabbricati accessori di servizio consentiti e delle eventuali recinzioni, le opere di decoro e ar-redo urbano, le pavimentazione, le insegne, i sistemi di illuminazione; - la tabella dei dati planimetrici e volumetrici dell’intervento. 10. Il perimetro delle UMI potrà essere modificato, rispetto a quello definito dal PI, sulla base di un approfondimento dell'analisi filologica, preliminare alla progettazione, e potrà essere precisato in sede di rilascio del titolo abilitativo all’intervento. 11. Le UMI, oltre agli edifici di valore culturale, possono comprendere anche gli edifici o manufatti privi di valore ad essi attigui, che si pongono in contrasto col i caratteri storici e culturali del sito. Per tali fabbricati è consentita la demolizione e/o la ricomposizione mediante interventi di demolizione e nuova costruzione di pari volume. Detti interventi devono essere in ogni caso compatibili con i valori culturali da tutelare e finalizzati alla riqualificazione architettonica e ambientale del sito. 12. Nelle tavole di PI sono individuate, con specifica perimetrazione, le aree per le quali è previsto un intervento che prenda in considerazione l'intero ambito e gli edifici in esso presenti. 13. Ogni richiesta di titolo abilitativo sarà vincolata alla presentazione di un progetto generale ai sensi del precedente articolo 38 e nel rispetto di quanto previsto nel Prontuario per la qualità architet-tonica e la mitigazione ambientale e nelle Tabelle del dimensionamento di cui al repertorio allegato al-le presenti NTO. 14. Per la UMI 01 dell’ex caseificio, entro la zto A/4, è previsto il ricorso al Piano di Recupero. Gli edifici esistenti potranno essere recuperati fino alla concorrenza massima di mc 14.000, ovvero mq 3.800 di Snp, compreso l’esistente. Ai fini perequativi, in sede di convenzionamento, oltre agli standard di legge, dovrà essere pattuita la ulteriore quota di interventi urbanizzativi a carico dell’intervento, ritenuta necessaria per rendere sostenibile il nuovo carico urbanistico. Gli interventi potranno riguardare, prioritariamente le opere di adeguamento viario dal Ponte di San Bartolomeo sul Torrente Muson all’incrocio con Via Latteria (marciapiedi, ponte, ecc.), oltre alla cessione al Comune di n. 4 alloggi finalizzati al soddisfacimento dei fabbisogni comunali per le emergenze abitative (per un massimo di 300 mq di Snp, oltre ai rispettivi posti auto).

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 33

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3/D - Descrizione dell’unità immobiliare

L’unità immobiliare oggetto di stima è ubicata in prossimità del centro del

comune di Castelcucco in via Santa Lucia, strada che collega il comune di

Castelcucco al comune di Paderno del Grappa.

Trattasi della porzione di un fabbricato con piccola area di pertinenza costruito

presumibilmente agli inizi del ‘900, con il fronte sud posto in direzione quasi

parallela alla strada via Santa Lucia.

L’accesso dalla strada avviene attraverso una porzione di terreno che attualmente

è stata trasferita ad altra proprietà, più precisamente attraverso i mappali nn.

1017-156-153.

Il fabbricato rurale è costituito da una porzione di abitazione, con due stanze al

piano terra, due stanze al piano primo ed una porzione di soffitta. La rimanente

parte è costituita da una ex stalla e portico al piano terra, ex fienile al piano primo.

Le murature perimetrali sono in sassi e mattoni, il solaio interpiano con orditura

in travetti in legno e sovrastanti tavole di legno.

Non sono presenti impianti al momento attivi.

L’immobile risulta disabitato ed inutilizzato da moltissimo tempo.

Nel complesso l’unità immobiliare in oggetto presenta un pessimo grado di

finitura e di conservazione.

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 34

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VALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI. LOTTO 1 – APPARTAMENTI E MAGAZZINO CON AREA DI

PERTINENZA

IN VIA DELLE VALLI N. 25 – CRESPANO DEL GRAPPA (TV)

Vista la consistenza degli appartamenti e del magazzino, la loro ubicazione, il

loro grado di finitura e stato di manutenzione, analizzato il mercato immobiliare

nel Comune di Crespano del Grappa (TV), tenuto conto della vetustà e della

destinazione d’uso dell’edificio, tenuto conto del prolungato periodo di

contingenza economica, tenuto conto che il Fallimento “BORTOLAZZO

CLAUDIO”esercita il diritto di Piena Proprietà, decurtati dai singoli valori i

costi per il ripristino o demolizione degli abusi edilizi, si valutano gli immobili

sopra descritti in:

Appartamento P. Terra m.n. 1751 sub. 3 € 66.200,00

(diconsi Euro Sessantaseimiladuecento/oo cent.)

Appartamento P. Terra m.n. 1751 sub. 4 € 67.200,00

(diconsi Euro Sessantasettemiladuecento /oo cent.)

Appartamento P. Primo m.n. 1751 sub. 5 € 66.200,00

(diconsi Euro Sessantaseimiladuecento /oo cent.)

Magazzino P. Terra m.n. 1751 sub. 7 € 48.600,00

(diconsi Euro Quarantottomilaseicento/oo cent.)

Potenzialità edificatoria m.n. 1751 € 83.500,00

(diconsi Euro Ottantatremilacinquecento/oo cent.)

VALORE TOTALE LOTTO 1 € 248.200,00

(diconsi Euro Duecentoquarantottomiladuecento/oo cent.)

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 35

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LOTTO 2 – APPARTAMENTO IN VIA EUROPA N. 17 E TERRENI DI

PERTINENZA – PADERNO DEL GRAPPA (TV)

Vista la consistenza dell’appartamento, la sua ubicazione, il grado di finitura e

stato di manutenzione, analizzato il mercato immobiliare nel Comune di Paderno

del Grappa (TV), tenuto conto della vetustà e della destinazione d’uso

dell’edificio, tenuto conto del prolungato periodo di contingenza economica,

tenuto conto che il Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO”esercita il diritto

di Usufrutto per la quota di 1/2, decurtati dai singoli valori i costi per il

ripristino o demolizione degli abusi edilizi, si valutano gli immobili sopra

descritti in:

Appartamento P. Terra m.n. 415 sub. 4 € 14.000,00

(diconsi Euro Quattordicimila/oo cent.).

Vista la consistenza dei terreni di pertinenza, analizzato il mercato immobiliare

nel Comune di Paderno del Grappa (TV), tenuto conto del prolungato periodo di

contingenza economica, tenuto conto che il Fallimento “BORTOLAZZO

CLAUDIO”esercita il diritto di Piena Proprietà per la quota di 1/2, si

valutano gli immobili sopra descritti in:

Mappali nn. 44 e 450 per una superficie complessiva di mq 2.214

€ 22.000,00 (diconsi Euro Ventiduemila/oo cent.).

VALORE TOTALE LOTTO 2 € 36.000,00

(diconsi Euro Trentaseimila/oo cent.).

Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO” pag. n° 36

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LOTTO 3 – FABBRICATO RURALE IN VIA SANTA LUCIA –

CASTELCUCCO (TV)

Vista la consistenza del fabbricato rurale, la sua ubicazione, il grado di finitura e

stato di manutenzione, analizzato il mercato immobiliare nel Comune di

Castelcucco (TV), tenuto conto della vetustà e della destinazione d’uso

dell’edificio, tenuto conto del prolungato periodo di contingenza economica,

tenuto conto che il Fallimento “BORTOLAZZO CLAUDIO”esercita il diritto

di Piena Proprietà, si valutano gli immobili sopra descritti in:

Fabbricato Rurale m.n. 146 e 754 € 30.000,00

(diconsi Euro Trentamila/oo cent.).

Montebelluna, li 16 ottobre 2017

Il tecnico