PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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REGIONEAUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA COMMITTENTE: COMUNE DI TARVISIO VIA ROMA n.3 - 33018 TARVISIO DATI CATASTALI: C.C. DI TARVISIO - FOGLIO 4 - PART. 590/2 Via IV Novembre 14/2 - 33018 Tarvisio (Ud) Tel 0428/2141 Fax 0428/644942 - email: [email protected] PROGETTISTA: ARCH. CLAUDIO BELTRAME CITTA’ DI TARVISIO PROVINCIA DI UDINE COMUNE DI TARVISIO PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO OTTOBRE 2017 7 PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA SEDE PER LA SCUOLA DI SCI A TARVISIO

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REGIONE AUTONOMAFRIULI VENEZIA GIULIA

COMMITTENTE: COMUNE DI TARVISIO VIA ROMA n.3 - 33018 TARVISIO

DATI CATASTALI: C.C. DI TARVISIO - FOGLIO 4 - PART. 590/2

Via IV Novembre 14/2 - 33018 Tarvisio (Ud) Tel 0428/2141 Fax 0428/644942 - email: [email protected]

PROGETTISTA: ARCH. CLAUDIO BELTRAME

CITTA’ DI TARVISIO

PROVINCIA DI UDINECOMUNE DI TARVISIO

PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO

OTTOBRE 2017

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PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA SEDE PER LA SCUOLA DI SCI A TARVISIO

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1 PREMESSA.

Il presente elaborato riguarda gli interventi all’impianto elettrico all’interno del progetto di

realizzazione di una nuova sede per scuola sci di Tarvisio (UD). Si prevede la completa

installazione dell’impianto elettrico della struttura con la predisposizione di un nuovo

impianto fotovoltaico sulla copertura tramite la posa di tegole fotovoltaiche. La redazione

del progetto, l’esecuzione degli impianti la loro verifica e collaudo, dovranno essere

eseguiti in conformità alle leggi ed alle norme competenti in vigore, delle quali vengono

riportate di seguito le principali. Dovranno essere inoltre osservate le disposizioni e

prescrizioni di Enti ed autorità locali competenti.

2 RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI.

Gli impianti elettrici e gli impianti speciali che verranno realizzati ed i componenti che

saranno installati dovranno rispondere alla regola dell’arte, conformemente alle

prescrizioni impartite dalla legge 1 marzo 1968, Decreto 22 gennaio 2008 n. 37. Gli

impianti realizzati nel rispetto delle norma CEI "Comitato Elettrotecnico Italiano", sono da

considerarsi eseguiti nel rispetto della regola dell'arte. Si riportano di le principali leggi e

normative in materia di impianti elettrici, che dovranno essere rispettate nell’esecuzione

delle opere.

2.1 LEGISLAZIONE

LEGGE 01/03/1968 n. 186: disposizioni concernenti la produzione di materiali,

apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.

DECRETO 22/01/2008 n.37: regolamento concernete l’attuazione dell’articolo 11-

quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante

riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno

degli edifici (G.U. n. 61 del 12/03/2008).

Direttiva 2014/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014

concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a

disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato a essere adoperato entro

taluni limiti di tensione.

DECRETO LEGISLATIVO 19 MAGGIO 2016, N. 86 Attuazione della direttiva

2014/35/UE concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative

alla messa a disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato ad essere

adoperato entro taluni limiti di tensione.

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Direttiva 2014/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014

concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla

compatibilità elettromagnetica.

DECRETO LEGISLATIVO 18 MAGGIO 2016 N. 80 Modifiche al decreto legislativo 6

novembre 2007, n. 194, di attuazione della direttiva 2014/30/UE del Parlamento

europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle

legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica.

REGOLAMENTO UE 305-2011 e successivo recepimento di legge in Italia DLgs-106

Giugno 2017, concernente la nuova normativa comunitaria sui prodotti da costruzione

ed in particolare per i cavi elettrici.

2.2 NORMA CEI

Norma CEI 64 - 8 : impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore e

1.000 V in corrente alternata e 1.500 V in corrente continua.

Norma CEI 11 - 17 : impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia

elettrica, linee in cavo.

Norma CEI 11 - 18 : impianti di produzione, trasporto, distribuzione energia elettrica.

Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni.

Norma CEI 11 – 48 : Esercizio degli impianti elettrici.

Norma CEI 17-5: apparecchiature a bassa tensione;

Norma CEI EN 61439-1 apparecchiature assiemate di manovra e protezione per bassa

tensione (quadri BT) – parte prima regole generali.

Norma CEI EN 61439-3 quadri di distribuzione destinati ad essere utilizzati da persone

comuni.

Norma CEI EN 62208 involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e di

manovra per bassa tensione.

Norma CEI EN 50274 apparecchiature assiemate di manovra e protezione per bassa

tensione. Protezione contro le scosse elettriche: protezione contro il contatto

accidentale con parti pericolose.

Norma CEI 20 - 19 : cavi isolati con gomma per tensioni non superiori ai 450/750 V.

Norma CEI 20 - 20 : cavi isolati con PVC per tensioni non superiori ai 450/750 V.

Norma CEI 20 - 22 : cavi non propaganti l'incendio.

Norma CEI 20 - 35 : cavi non propaganti la fiamma.

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Norma CEI 20 - 37 : cavi a contenuta emissione di gas corrosivi in caso di incendio.

Norma CEI 20-89: guida all’uso e all’installazione dei cavi elettrici e degli accessori di

MT;

Norma CEI 23 - 3 : interruttori automatici di sovra corrente per usi domestici e similari.

Norma CEI 23 - 9 : apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica

fissa per uso domestico o similare. Prescrizioni generali.

Norma CEI 23 - 5 : prese a spina per usi domestici e similari.

Norma CEI 23 - 16 : prese a spina di tipi complementari per usi domestici e similari.

Norma CEI 23 - 31 : sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso porta cavi e

porta apparecchi.

Norma CEI 23 - 32 : sistemi di canali in materiale plastico isolante e loro accessori ad

uso porta cavi e porta apparecchi per soffitto e parete.

Norme CEI 23 - 42 / 23 - 43 / 23 - 44: interruttori differenziali per usi domestici e

similari.

Norma CEI EN 50086-1 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 1: Prescrizioni

generali (CEI 23-39);

Norma CEI EN 50086-2-1 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 2-1:

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi;

Norma CEI EN 50086-2-2 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 2-2:

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli;

Norma CEI EN 50086-2-3 Sistemi di tubi per installazioni elettriche – Parte 2-3:

Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili;

Norma CEI 23-51 : prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di

distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare.

Norme CEI 23 - 54/ 23 - 55 / 23 - 56: sistemi di tubi ed accessori per installazioni

elettriche : Prescrizioni particolari.

Norma CEI 23 - 58 : sistemi di canali e di condotti per installazioni elettriche.

Prescrizioni generali.

Norma CEI 70 - 1 : gradi di protezione degli involucri.

Norma CEI 103-1 : impianti telefonici interni.

CEI UNEL 00721, 35012, 35024/1, 35027 : cavi di energia.

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2.3 ENTI ED AUTORITÀ COMPETENTI.

Comune di Tarvisio.

Azienda per i Servizi Sanitari.

Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

Società di distribuzione dell’Energia Elettrica.

Società di gestione delle reti Telefoniche.

Ispettorato del lavoro.

Enti Locali Competenti.

Autorità Locali.

3 CARATTERISTICHE GENERALI DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI

3.1 GENERALITÀ E MARCATURA CE

I materiali, i manufatti e le forniture in genere da impiegare nelle opere da eseguire

devono possedere i requisiti stabiliti dalle leggi e dai regolamenti vigenti in materia ed

inoltre corrispondere alle specifiche norme indicate nel presente elaborato. Dovranno

inoltre rispondere alle specificazioni tecniche dei relativi Enti di unificazione e normazione

(UNI, EN, ISO, GEI, ecc.). Possono essere impiegati materiali e prodotti conformi a

norma armonizzate o ad un benestare tecnico europeo come definiti dalla Direttiva

89/106/CEE, ovvero conformi a specifiche nazionali dei Paesi della Comunità Europea,

qualora dette specifiche garantiscano un livello di sicurezza equivalente e tale da

soddisfare i requisiti essenziali allegati alla citata direttiva. Nel caso in cui i materiali da

costruzione debbano garantire il rispetto di uno o più requisiti essenziali di cui all'allegato

A del D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, gli stessi devono essere dotati di marcatura CE. Tale

marcatura sarà indice di:

Conformità alle norme nazionali che recepiscono norme armonizzate;

Conformità, nel caso non esistano norme armonizzate, alle norme nazionali

riconosciute dalla commissione a beneficiare della presunzione di conformità;

Conformità al "Benestare tecnico europeo" di cui all'art. 5 del citato D.P.R.

L'attestato di conformità CE rilasciato da parte di un organismo riconosciuto o la

dichiarazione di conformità rilasciata dal fabbricante o da un suo mandatario in

rapporto alle procedure previste dall'alt. 7 del D.P.R. n. 246/93, deve contenere gli

elementi informativi particolarmente elencati all'art. 10 dello stesso decreto.

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3.2 MATERIALI ELETTRICI

I materiali, gli apparecchi ed i componenti da impiegare negli impianti elettrici di pubblica

illuminazione dovranno essere tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive,

termiche o dovute all'umidità alle quali potranno essere esposti durante l'esercizio.

Dovranno inoltre essere rispondenti alle relative norme CEI, CEI EN e Tabelle di

unificazione CEI - UNEL ove queste, per detti materiali, apparecchi e componenti,

risultino pubblicate e vigenti. In particolare i componenti elettrici degli impianti dovranno

essere scelti secondo quanto indicato all'art. 133 e alla Sez. 714 della norma CEI 64-8.

La rispondenza dei materiali e degli apparecchi alle prescrizioni di tali norme e tabelle

dovrà essere attestata, per i materiali e per gli apparecchi per i quali è prevista la

concessione del marchio, dalla presenza del contrassegno dell'Istituto Italiano del Marchio

di Qualità o dalla presenza di altri marchi equivalenti validamente riconosciuti.

L'apposizione inoltre del marchio CE, come in precedenza richiamato in nota,

rappresenterà l'osservanza delle disposizioni dei D.P.R. 21 aprile 1993, n. 246, che attua

la Direttiva 89/106/CEE. In particolare dovrà essere marcato CE il materiale elettrico

soggetto alla Direttiva bassa tensione 93/68/CEE recepita con D.Lgs. 25 novembre 1996,

n. 626 . Si richiamano peraltro le seguenti direttive:

Direttiva 85/374/CEE: Responsabilità da prodotto difettoso;

Direttiva 92/59/CEE: Sicurezza generale dei prodotti.

Riguardo i conduttori e cavi elettrici si dovrà fare riferimento al regolamento UE 305-2011

e successivo recepimento di legge in Italia DLgs-106 Giugno 2017, concernente la nuova

normativa comunitaria sui prodotti da costruzione. Il regolamento è in vigore dal 1° luglio

2013, ma dal 1° luglio 2017 è cessato il periodo di coesistenza durante il quale era

possibile immettere sul mercato prodotti che non rispettavano il regolamento CPR.

L’allegato IV individua le aree di prodotto interessate e tra queste, al n°31 i “cavi elettrici, di

controllo e di comunicazione” per i quali sono richiesti precisi requisiti di resistenza e di

reazione al fuoco, nonché limiti per quanto riguarda il rilascio delle sostanze nocive. Tutti

questi requisiti vengono indicati nelle rispettive norme di prodotto dei cavi, nonché nelle

norme impianti ed in particolare nella Variante V4 della Norma CEI 64-8 e nella Guida CEI

46-136.

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4 CARATTERISTICHE GENERALI DEI MATERIALI.

4.1 CODICE IP.

Il grado di protezione di un involucro destinato a contenere elementi elettrici (quadro,

scatola di derivazione, coperchio di un apparecchio ecc.) è definito dalla Norma CEI 70-1

in relazione a due fattori che considerano rispettivamente la protezione contro l'ingresso di

corpi solidi e la protezione contro la penetrazione di acqua. Pertanto la definizione di un

involucro è costituita dalle lettere IP seguite da 2 cifre più eventuale lettera. Occorre tenere

presente che se la condizione di installazione può influire sul grado di protezione

dell'involucro, il costruttore deve precisarla nelle istruzioni di utilizzo del prodotto stesso.

Se il materiale è classificato per un solo tipo di protezione la cifra mancante viene

sostituita da una X es: IP 2X oppure IP X2. L'eventuale lettera (A, B, C, D) in terza

posizione ha il seguente significato riferito unicamente alla protezione contro i contatti

diretti:

A- protetto dal contatto con la mano aperta:

B- protetto dal contatto con il dito:

C- protetto dal contatto con un filo avente ø > 2,5 mm:

D- protetto dal contatto con un filo avente ø > 1 mm.

PRIMA CIFRA CARATTERISTICA

Protezione contro l'ingresso di corpi solidi

Protezione dello involucro contro l'ingesso di :

Protezione della persona contro l'accesso con :

SECONDA CIFRA CARATTERISTICA

Protezione contro la penetrazione dell'acqua.

Protezione dello involucro contro l'ingesso di :

0 Nessuna protezione

Nessuna protezione

0 Nessuna protezione

1 Corpi solidi di dimensioni superiori a 50 mm

Accesso con il dorso della mano

1 Caduta verticale di gocce d'acqua

2 Corpi solidi di dimensioni superiori a 12,5

Accesso con un dito

2 Caduta verticale di gocce d'acqua con inclinazione dell'involucro

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mm fino a 15°

3 Corpi solidi di dimensioni superiori a 2,5 mm

Accesso con attrezzo

3 Pioggia con inclinazione fino a 60 °

4 Corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm

Accesso con filo 4 Spruzzi d'acqua da tutte le direzioni

5 Ingresso di polvere in quantità nociva

Accesso con filo 5 Getti d'acqua

6 Totalmente protetto contro l'ingresso di polvere

Accesso con filo 6 Getti d'acqua potente

7 Immersione temporanea

8 Immersine continua ( in accordo con costruttore ), condizioni più severe di 7

LETTERA ADDIZIONALE

Protezione della persona contro l'accesso di :

LETTERA SUPPLEMENTARE

Informazioni supplementari

A Dorso della mano

H Apparecchiature. ad alta tensione

B Dito M Testato a effetti dannosi da ingresso di acqua, con parti mobili in moto

C Attrezzo S Testato a effetti dannosi da ingresso di acqua, con parti mobili non in moto

D Filo W Adatto all'uso in condizioni atmosferiche specificate e dotato di misure e provvedimenti addizionali

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4.2 CODICE IK.

Il grado di protezione di un involucro sotto l'aspetto della protezione contro gli urti è definito

dalla Norma Europea CEI EN 50102 (classificazione italiana CEI 70-3) mediante il codice

IK totalmente indipendente dal codice IP. Il codice IK si basa sulla resistenza del punto più

debole (ma agibile) dell'involucro a prova d'urto con martello a pendolo di un determinato

peso (P) cadente da una determinata altezza (h) e costituito da materiale di specificato

tipo e durezza. Il grado è sintetizzato da due cifre (da 00 a 10) a ciascuna delle quali

corrisponde una resistenza all'energia d'urto misurata in joule (J) (= circa 0,1 kg x 1 m).

Anche il codice IK fissa solo valori e metodi di prova ma non fornisce indicazioni circa il

corretto campo di impiego. Nella scelta ed installazione delle apparecchiature si dovrà

tener presente che gli apparecchi destinati ad ambienti ordinari, secondo le vigenti norme

di prodotto sopportano, grosso modo, l'energia d'urto di 1 J (IK06). I gradi inferiori possono

ritenersi idonei per impieghi speciali 'esempio ad incasso in luoghi senza pericolo d'urto) e

quelli superiori sono richiesti per gli ambienti con sollecitazioni meccaniche gravose.

4.3 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IN MERITO ALLA RESISTENZA AL FUOCO.

In merito al pericolo di innesco o propagazione di incendio i componenti elettrici devono

essere scelti in merito ai criteri di prova riportati nella tabella che segue.

COMPONENTI ELETTRICI, (SCATOLE CASSETTE, QUADRETTI, PLACCHE E COPERCHI NELLE VARIE CONDIZIONI DI INSTALLAZIONE)

RESISTENZA AL RISCALDAMENTO IN FUNZIONAMENTO ORDINARIO E NELLE FASI DI INSTALLAZIONE

ATTITUDINE A NON INNESCARE INCENDI IN CASO DI RISCALDAMENTO ECCESSIVO DOVUTO A GUASTI

PROVE IN STUFA PER 60 MIN. (°C)

TERMOPRESSIONE CON BIGLIA

PROVA AL FILO INCANDESCENTE ( C° )

Componenti da incasso sotto intonaci ( pareti in muratura tradizionale e prefabbricate )

60

( 90 scatole in pannelli prefabbricati )

550

Componenti da incasso per pareti vuote ( pareti in truciolare, tramezze di legno etc.)

70 850

Componenti applicati a parete 70 650

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Passerelle e canali esterni ( non incassati )

60 650

Parti dei componenti di cui sopra che tengono in posizione parti sotto tensione ( ad esclusione delle parti relative al conduttore di protezione )

100 125 850

Nell’esecuzione dell’impianto si dovranno adottare tutti i criteri per evitare innesco e

propagazione di incendi. Per quanto riguarda i materiali, nella scelta si dovranno rispettare

le indicazioni della tabella precedente. Tutti i componenti elettrici che possono portarsi a

temperature superficiali tali da poter innescare l’incendio dovranno essere installati in

elementi che resistano a tali temperature ed abbiano bassa conducibilità termica o dietro

schermi isolanti termicamente ed abbiano bassa conducibilità termica, comunque una

distanza sufficiente per permettere una adeguata dissipazione del calore per evitare effetti

termici dannosi. Tutti i componenti elettrici collegati in modo permanente all’impianto e che

nel loro funzionamento possano produrre archi o scintille dovranno essere racchiusi

totalmente entro involucri in materiale resistente agli archi. I materiali devono essere non

combustibili, avere bassa conducibilità termica e presentare adeguata robustezza

meccanica. Non devono essere installate condutture elettriche che costituiscano ostacolo

al deflusso lungo le vie di fuga, non dovranno essere a portata di mano e dovranno essere

adeguatamente protette contro i danneggiamenti meccanici prevedibili in caso di

evacuazione. Gli apparecchi di illuminazione devono essere mantenuti ad adeguata

distanza dagli oggetti illuminati se combustibili. Le lampade ad alogeni ed ad alogenuri

devono avere lo schermo di sicurezza per la lampada e proprio dispositivo contro le

sovracorrenti a meno che non siano del tipo alimentati da circuiti SELV. Per quanti

riguarda condutture, cavi, e per le indicazioni particolari per le tipologie dei materiali si

riporta a quanto indicato nei capitoli specifici.

5 ALIMENTAZIONE.

Il sistema di distribuzione è di tipo TT, con la messa a terra del neutro realizzata nella

cabina dell’Ente Distributore. I gruppi di misura monofase 230V 50Hz della Società

distributrice/produzione energia da fotovoltaico saranno installati nella nicchia contatori del

fabbricato in posizione da definire con l’ente distributore dell’energia elettrica.

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6 DISTRIBUZIONE E DIMENSIONAMENTO DEGLI IMPIANTI.

La distribuzione dell’impianto avverrà con la realizzazione di quadri elettrici, condutture,

sistemi di alimentazione e cassette di derivazione in quantità sufficiente per permettere

una adeguata e funzionale distribuzione dell’impianto. La distribuzione dell’impianto sarà

realizzata dimensionando le vie cavo in modo tale da permettere future modifiche ed

ampliamenti da compromettere e modificare meno possibile quanto già realizzato. La

distribuzione di impianti di illuminazione e forza motrice, dei circuiti in bassa tensione in

genere, dovrà essere eseguita separatamente da quella dei circuiti di impianti speciali e di

segnale ( fonia, dati , allarmi, etc ), predisponendo proprie canalizzazioni e cassette di

derivazione o eseguendo linee aventi un grado di isolamento adeguato alla tensione

maggiore presente, nonché provvedendo ad allontanare quanto più possibile le linee dei

circuiti dell’impianto elettrico e degli impianti speciali. La distribuzione principale è riportata

nelle planimetrie dell’impianto.

6.1 QUADRI ELETTRICI.

I quadri elettrici verranno realizzati in quantità e posizione tale da permettere una

distribuzione funzionale degli impianti. Immediatamente a valle del gruppo di misura verrà

installato l’avanquadro contatori che andrà ad alimentare il quadro generale. Dal quadro

generale si dirameranno le linee di alimentazione dei sottoquadri e dei circuiti

dell’impianto. Nei quadri verranno installate le apparecchiature per il sezionamento

comando e protezione delle linee che andranno ad alimentare i circuiti che faranno agli

stessi.

6.1.1 definizione dei quadri.

I quadri elettrici che andranno a comporre il sistema di distribuzione dell’impianto saranno i

seguenti.

N°1 [AQC] avanquadro contatore unità abitativa

N°1 [QE] quadro elettrico unità abitativa

6.2 DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI.

6.2.1 Dimensionamento relativamente alla portata di corrente Iz.

In sede di progetto la scelta dei conduttori è stata effettuata in considerazione

dell'assorbimento di corrente dei carichi alimentati, della massima temperatura ambientale

indicata in 30 gradi, del raggruppamento dei conduttori all’interno delle canalizzazioni, del

tipo di posa, dalla estensione delle linee e delle caratteristiche dei materiali impiegati per

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l'Isolamento. Il dimensionamento è stato eseguito nel rispetto di quanto indicato dalle

norme CEI e dalle tabelle UNEL. Le portate dei cavi, considerando i coefficienti di

riduzione in merito alla temperatura ed al costipamento sono state ridotte valutando la

contemporaneità di funzionamento dei circuiti. I valori relativi della portata dei cavi Iz per

ogni circuito di potenza sono riportati nelle tabelle allegate.

6.2.2 Cadute di tensione.

Il massimo valore della caduta di tensione è considerato dalla differenza tra il potenziale

che si rileva al punto di partenza della linea dal quadro elettrico, che va ad alimentare un

certo carico. ed il potenziale a valle della linea all’utilizzatore stesso, considerando il carico

funzionate alla massima corrente di impiego, ma senza tenere conto dei transitori di

avviamento. Il valore percentuale ricavato nelle verifiche eseguite da questa differenza

non deve superare il 4% della tensione di alimentazione. le verifiche sono state eseguite

con il metodo dei millivolt per ampere per metro, considerando i valori ricavati in base a

resistenza e reattanza del cavo relativamente alle sezioni nominali ricavate dalle tabelle

UNEL, e tenendo conto per il calcolo un fattore di potenza pari ad uno, il che rende dei

risultati di caduta di tensione in eccesso.

6.3 PROTEZIONE DELLE CONDUTTURE.

6.3.1 Protezione contro i corto circuiti.

I dispositivi di protezione installati, interruttori automatici magnetotermici e fusibili,

dovranno avere un potere di interruzione minimo pari almeno alla corrente di corto circuito

prevista nel punto di installazione della apparecchiatura, tale corrente è la più elevata che

si può produrre in relazione alla configurazione dell'impianto.

Nel coordinamento tra conduttore e protezione deve essere rispettata la condizione

seguente :

I² x t < K² x S²

Dove :

I² x t è il valore in ampere quadrato secondi dell'integrale di Joule passante

attraverso il dispositivo di protezione per il tempo t di durata del corto circuito

assunto < = a 5 s ( energia passante )

K è un valore costante tipico del cavo, K = 115 per i cavi isolati in PVC e = 135 per i

cavi isolati in gomma .

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S è il valore in mmq della sezione del cavo.

La rispondenza a tale condizione va verificata nelle tabelle con riportate le curve dell' I² x t,

che le case costruttrici realizzano, verificando che la suddetta curva si trovi al di sotto del

punto relativo al K² x S² del cavo che l'interruttore o fusibile, andrà a proteggere. Un

corretto coordinamento tra la corrente nominale dell'interruttore e la portata del cavo da

proteggere solitamente garantisce la condizione richiesta.

Il dispositivo di protezione contro i corto circuiti deve essere installato sempre a monte

della conduttura da proteggere. La protezione contro il corto circuito può essere omessa

per i primi tre metri dall'origine della condutture, purché questa si realizzata in modo da

ridurre al minimo il pericolo di corto circuito, con adeguata protezione contro le influenze

esterne ed in caso di corto circuito il pericolo di incendi e danni per le persone sia minimo.

6.3.2 Protezione contro i sovraccarichi.

I dispositivi di protezione contro i sovraccarichi ( interruttori magnetotermici e fusibili ),

possono essere installati in qualsiasi punto della condutture, purché a monte non esistano

ne derivazioni, ne prese a spina, ne allacciamenti di utenze e la conduttura risulti essere

protetta da corto circuito. Per la scelta delle apparecchiature devono essere rispettate le

condizioni seguenti :

Ib < In < Iz

If < 1,45 x Iz

Dove :

Ib in ampere è il valore della corrente di impiego della condutture ( carico )

In in ampere è il valore della corrente nominale del dispositivo di protezione

Iz in ampere è il valore della portata della condutture

If in ampere è il valore della corrente convenzionale di funzionamento del

dispositivo di protezione.

6.4 COORDINAMENTI SELETTIVI DELLE PROTEZIONI DI MASSIMA CORRENTE.

Per garantire la continuità dell’esercizio dei circuiti viene adottato il sistema del

coordinamento selettivo tra le protezioni di massima corrente, così da poter isolare la parte

dell’impianto interessata da guasto, solo dall’interruttore posto immediatamente a monte

del punto di guasto. Vengono quindi adottate soglie di corrente e di tempo di intervento di

valore crescente a partire dagli utilizzatori verso la sorgente di alimentazione. La selettività

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può essere totale o parziale. Per una corretta e precisa realizzazione di un coordinamento

selettivo, tutti gli interruttori devono possedere un potere di interruzione corrispondente

alla massima corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione e che tutti i

componenti siano dimensionati per sopportare l’energia specifica passante che li può

interessare.

7 CARATTERISTICHE SPECIFICHE DEI MATERIALI PER IL SISTEMA DI

DISTRIBUZIONE E MODALITÀ DI POSA IN OPERA.

7.1 VIE CAVO.

I conduttori devono essere sempre protetti e salvaguardati meccanicamente. Tali

protezioni possono essere costituite da: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle,

condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile, ecc. Le canalizzazioni per l’alloggio dei

conduttori ( tubi, canaline ) devono essere scelte valutando le esigenze dettate dalle

condizioni ambientali, della tipologia dell’ambiente e dalle esigenze derivanti dalle

caratteristiche della distribuzione ed in modo adeguato per fornire garanzia di resistenza

meccanica alle sollecitazioni sia in fase di posa che di esercizio dell’impianto. Nella scelta

delle dimensioni delle canalizzazioni deve essere considerata l’opportunità di poter

rimuovere sostituire o posare conduttori e cavi, nonché di ottenere un adeguato

raffreddamento dei conduttori stessi, quindi si realizzeranno le condutture facendo in modo

che il diametro interno dei tubi risulti essere almeno 1,3 volte il diametro circoscritto del

fascio, di conduttori e che la sezione della passerella sia il doppio della sezione del fascio

dei cavi alloggiati. I tubi installati sotto pavimento o posati a vista ad una altezza inferire a

250 cm, devono essere di tipo pesante. Tubi e canali in materiale plastico devono essere

di tipo autoestinguente. I tubi saranno posati in opera rispettando i raggi di curvatura

massimi indicati dalle case costruttrici. All’interno dei tubi non devono essere eseguite

giunzioni di conduttori o pose di morsetti. Il grado di protezione garantito dall’installazione

deve essere adeguato all’ambiente di posa.

7.1.1 Tubazione rigide in PVC per canalizzazioni a vista.

Per la realizzazione di condutture in esecuzione a vista, viene utilizzato tubo in PVC rigido

pesante di tipo autoestinguente con resistenza a schiacciamento 750 N e resistenza

all’urto 2 J, in esecuzione IP55. Il tubo deve essere installato a parete orizzontalmente o

verticalmente con collari di fissaggio in acciaio zincotropicalizzato. I fissaggi a parete dei

Page 15: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 14

tubi dovranno essere realizzati ad una distanza massima di circa 100 cm. Gli accessori

per il montaggio a vista, curve, raccordi tubo- tubo, raccordi tubo scatola devono avere le

stesse caratteristiche dei tubi e dovranno garantire nella installazione un grado di

protezione pari ad IP55. I tubi devono avere un diametro superiore almeno 1,3 volte il

diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi posato nel tubo stesso. Il raggio minimo di

curvatura dei tubi deve garantire un raggio minimo di curvatura per i cavi di 4 volte il

diametro esterno massimo dei cavi.

7.1.2 Guaine in materiale isolante.

Nei circuiti realizzati in esecuzione a vista, nel collegamento terminale alle utenze dove

potrà essere difficile l'impiego del tubo rigido, i cavi vengono posati all'interno di guaine.

Vengono impiegati due tipi di guaine. Per i circuiti realizzati con tubo a vista in PVC

vengono impiegate guaine flessibili spiralate in PVC autoestinguente prive di alogeni. I

collegamenti tra guaina e cassetta e tra guaina e tubo vengono realizzati con raccordi e

pressacavi, il tutto a garanzia di un grado di protezione pari ad IP55. Per quanto riguarda il

diametro interno della guaina riferito al cavo infilato, valgono le stesse indicazioni riportate

in merito alla posa in tubo.

7.1.3 Cassette di derivazione.

Le cassette impiegate saranno di tipo incassato ed a parete, saranno realizzate in

materiale termoplastico autoestinguente, con coperchi removibili con attrezzo. Le

dimensioni delle cassette dovranno essere adeguate al contenimento delle morsettiere

impiegate per la giunzione dei cavi. Il grado di protezione garantito dall’installazione dovrà

essere adeguato all’ambiente di posa.

7.2 CAVI E CONDUTTORI.

Per l'esecuzione dell'impianto elettrico si impiegheranno le seguenti tipologie di conduttori

e cavi, il nuovo regolamento impone l’utilizzo ai produttori di una nuova nomenclatura

unificata a partire dal 1° luglio 2017. Nel presente paragrafo sono riportate le sigle

abitualmente utilizzate non più prodotte. Le nuove sigle sono invece riportate nel paragrafo

seguente; che dal 1° agosto 2017 verranno indicate in tutti i nuovi elaborati di progetto

impiantistico elettrico.

Page 16: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 15

- N07V-K, conduttori a filo unico in rame con isolamento in PVC, non propaganti

l'incendio e la fiamma e a contenuta emissione di gas corrosivi in caso di incendio

per tutte le linee in tubo isolante e nelle canalette in materiale isolante

FG7(O)R 0,6/1 kV – cavo con anima in corda di rame flessibile rosso ricotto,

unipolare o multipolare, isolato in gomma butilica con guaina in polipropilene, non

propagante l’incendio e non propagante la fiamma, e a ridotta emissione di gas

corrosivi, isolamento in gomma HEPR ad alto modulo, guaina in PVC speciale Rz,

per la posa diretta sopra i controsoffitti.

Normativa cavi CPR - Regolamento UE N. 305/2011

Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea del 4 aprile 2011 è stato pubblicato il

Regolamento UE N. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011,

che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e

che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio, il cosiddetto “Regolamento Prodotti da

Costruzione“, meglio noto come “Regolamento CPR” (UE 305/2011). Lo scopo del

Regolamento è quello di garantire la libera circolazione dei prodotti da costruzione

nell’Unione Europea definendo le prestazioni e le caratteristiche essenziali dei prodotti

utilizzati negli edifici (“destinati ad essere incorporati in modo permanente in opere di

costruzione o in parte di esse e la cui prestazione incide sulla prestazione delle opere di

costruzione rispetto ai requisiti di base delle opere stesse“). Il documento interessa il

settore elettrico per i cavi, che sono inclusi nell’area di prodotto n. 31 nell’allegato IV del

CPR.

A partire dal primo luglio 2017 i cavi immessi sul mercato e destinati ad essere installati

permanentemente all’interno degli edifici, in quanto “prodotti da costruzione”, dovranno

essere conformi al regolamento CPR. Una doverosa premessa: le prestazioni elettriche e

meccaniche non subiscono variazioni, anche se le dimensioni degli unipolari con guaina di

piccola sezione hanno dimensioni leggermente maggiori rispetto ai vecchi cavi..

Un “cavo CPR” La classificazione di un cavo CPR riguarda la sua reazione e la sua

resistenza all’incendio. Un nuovo cavo deve rispondere a requisiti più stringenti rispetto al

passato e sostenere quindi prove più gravose rispetto ai cavi tradizionali. A tal proposito

sono stati introdotti i seguenti 5 parametri principali:

FIGRA – Fire Growth Rate Index - Indice di crescita del fuoco (W/s);

FS – Flame Spread – Estensione di propagazione della fiamma per cavi in fascio (m);

Page 17: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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H – Height - Altezza di bruciatura di un cavo singolo sottoposto alla fiamma (mm);

HRR – Heat Release Rate – Tasso di rilascio temico – picco (kW);

THR – Total Heat Release – Quantità di calore rilasciato per 1200 s (MJ).

In base alle prestazioni in esito alle cinque prove la norma UNI EN 13501-6

“Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione – Parte 6:

Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco sui cavi elettrici“,

classifica i cavi in 7 classi, da Aca (prestazione migliore) a Fca (prestazione peggiore).

Ogni classe prevede soglie minime per il rilascio di calore e la propagazione della fiamma.

Il pedice “ca” indica solo che stiamo parlando di cavi.

In aggiunta ai parametri principali, la norma stabilisca anche una serie di parametri

addizionali:

s – Smoke – Produzione di fumo (totale prodotto e velocità di produzione) e opacità (% di

luce che filtra);

d – Droplets – Gocciolamento di particelle infiammate;

a – Acidity – Acidità e conduttività dei fumi prodotti.

Page 18: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 17

Ecco un esempio di classificazione:

Il cavo con la classificazione in figura sopra ha le seguenti caratteristiche:

Propagazione incendio: Cca ( Lunghezza di propagazione della fiamma: FS < 2,0 m,

Valore del picco del calore rilasciato: Picco HRR ≤ 60 kW; Altezza di bruciatura: H < 425

mm; Quantità totale di calore rilasciato: THR1200 ≤ 30 MJ; Tasso di incremento

dell’incendio: FIGRA ≤ 300 W/s);Fumi: s1b ( Quantità totale di fumo emesso: TSP1200 ≤

50 m; Valore del picco del fumo emesso: picco SPR ≤ 0,25 m /s; Trasmittanza ≥ 60 % <80

%);Gocce: d1 (Assenza di gocce/particelle ardenti persistenti oltre i 10 s entro 1200

s);Acidità: a1 (Acidità Ph > 4,3 e conduttività minore di 2,5 µS / mm).

Si segnalano le seguenti norme relative alle prove:

Page 19: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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EN 50399 Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio – Misura

dell’emissione di calore e produzione di fumi sui cavi durante la prova di sviluppo di

fiamma – Apparecchiatura di prova, procedure e risultati.

EN 60332-1-2 Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio – Parte 1-2: Prova per

la propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato –

Procedura per la fiamma di 1 kW premiscelata.

EN 60754-2 Prova sui gas emessi durante la combustione di materiali prelevati dai cavi –

Parte 2: Determinazione dell’acidità (mediante la misura del pH) e della conduttività.

EN 61034-2 Misura della densità del fumo emesso dai cavi che bruciano in condizioni

definite – Parte 2: Procedura di prova e prescrizioni.

La nuova tabella CEI UNEL 35016 normalizza solo 4 classi di reazione al fuoco (Eca; Cca

– s3, d1, a3; Cca – s1b, d1, a1; B2ca – s1a, d1, a1), e definisce i luoghi di applicazione

dei cavi in correlazione con le classi di reazione al fuoco.

I cavi Eca in sostanza corrispondono ai vecchi cavi non propaganti la fiamma e possono

essere installati in ambienti ordinari ovvero dove non esiste rischio di incendio e pericolo

per persone e/o cose.

I cavi Cca – s3, d1, a3 corrispondono ai vecchi cavi non propaganti l’incendio e devono

essere installati negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per struttura

combustibile o carico di incendio.

I cavi Cca – s1b, d1, a1 e B2ca – s1a, d1, a1 corrispondono più o meno ai vecchi LS0H.

Devono essere impiegati rispettivamente per luoghi a maggior rischio in caso di incendio

per densità di affollamento (locali di pubblico spettacolo, hotel, ospedali, centri

Page 20: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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commerciali, musei ecc) e per ambienti in cui il rischio incendio è particolarmente elevato

(Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, metropolitane in tutto o parti

sotterranee, Gallerie stradali di lunghezza superiore a 500 m e ferroviarie superiori a 1000

m). Sono quindi i cavi oggetto del presente elaborato di progetto.

Per soddisfare i requisiti imposti dal regolamento CPR sono state ovviamente introdotte

nuove mescole. Di conseguenza si riportano le nuove sigle di designazione:

Tutti i cavi, così come previsto dalla norma armonizzata EN 50575, devono

obbligatoriamente essere marcati con:

- identificazione di origine composta dal nome del produttore o del suo marchio di fabbrica

o (se protetto legalmente) dal numero distintivo;- descrizione del prodotto o sigla di

designazione; - la classe di reazione al fuoco.

Inoltre i cavi possono anche essere marcati con i seguenti elementi:

- informazione richiesta da altre norme relative al prodotto;

- anno di produzione;

- marchi di certificazione volontaria ad esempio il marchio di qualità IMQ EFP;

- informazioni aggiuntive a discrezione del produttore, sempre che non siano in conflitto né

confondano le altre marcature obbligatorie.

Page 21: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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Inoltre all’atto dell’immissione di ogni prodotto da costruzione sul mercato, il fabbricante

deve redigere una Dichiarazione di Prestazione (DoP – dall’inglese Declaration of

Performance) qualunque sia il livello di prestazione dichiarata con tutte le informazioni

previste dall’Allegato III del Regolamento CPR ovvero l’identificazione del fabbricante e del

prodotto, l’uso destinato, le prestazioni del cavo in relazione alle sue caratteristiche

essenziali (AVCP, prestazioni dichiarate e relative norme), il numero identificativo

dell’Organismo Notificato, la data, il timbro e la firma del produttore. Di seguito tabella

esempio di un produttore Prysmian Group:

Esempio produttore Prysmian Group

Page 22: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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7.2.1 Colori distintivi dei cavi.

I conduttori impiegati nell'esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle

colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL. In particolare, i

conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed

esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i

conduttori di fase, questi devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto

dai colori nero, grigio (cenere) e marrone.

7.2.2 Sezioni minime e cadute di tensioni massime ammesse:

le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e della lunghezza

dei circuiti (affinché la caduta di tensioni non superi il valore del 4% della tensione a vuoto)

devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori

delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di

unificazione CEI-UNEL.

Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime

ammesse per i conduttori di rame sono:

- 0,75 mm2 per i circuiti di segnalazione e telecomando;

- 1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di

illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kW;

- 2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria

superiore a 2,2 kW e inferiore o uguale a 3,6 kW;

- 4 mm2 per montanti singoli o linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con

potenza nominale superiore a 3,6 kW;

7.2.3 Sezione minima dei conduttori di neutro:

La sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti

conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, la

sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase,

con il minimo tuttavia di 16 mm2 (per conduttori in rame).

Relazione tra le sezioni dei conduttori di protezione e dei conduttori di fase

Page 23: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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Sezione del conduttore di fase che alimenta la macchina o l'apparecchio

mm2

Conduttore di protezione facente parte dello stesso cavo o infilato nello stesso tubo del conduttore di fase

mm2

Conduttore di protezione non facente parte dello stesso cavo e non infilato nello stesso tubo del conduttore di fase

mm2

minore o uguale a 16

sezione del conduttore di fase

2,5 se protetto meccanicamente, 4 se non protetto meccanicamente

maggiore di 16 e minore o uguale a 35

16

16

maggiore di 35

metà della sezione del conduttore di fase; nei cavi multipolari la sezione specificata dalle rispettive norme

metà della sezione del conduttore di fase; nei cavi multipolari., la sezione specificata dalle rispettive norme

7.2.4 Sezione dei conduttori di terra e protezione:

La sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano

all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere

inferiore a quella indicata dalla norma CEI 64-8. La loro sezione deve essere non inferiore

a quella del conduttore di protezione di cui alla tab.1, con i minimi indicati nella tabella:

Sezioni convenzionali minime dei conduttori di terra

Protetti meccanicamente Non protetti meccanicamente

Protetti contro la corrosione

In accordo con 543.1 16 mm2 rame 16 mm2 ferro zincato

Non protetti contro la corrosione

25 mm2 rame 50 mm2 ferro zincato(*)

In alternativa ai criteri sopra indicati, è ammesso il calcolo della sezione minima dei

conduttori di protezione mediante il metodo analitico indicato dalla norma CEI 64-8, cioè

mediante l'applicazione della seguente formula:

Sp = (l2 t)1/2 / K

nella quale:

Sp è la sezione del conduttore di protezione [mm2];

Page 24: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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l è il valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di

protezione per un guasto di impedenza trascurabile [A];

t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione [s];

K è il fattore il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione,

dell'isolamento e di altre parti e dalle temperature iniziali e finali

7.2.5 Modalità di posa.

Le modalità di posa dei cavi per alcuni aspetti sono indicate nei capitoli riguardanti le

canalizzazioni e tubazioni. La posa deve avvenire evitando di danneggiare l'isolamento: gli

sforzi di trazione per la posa dei cavi devono essere esercitati sull'anima in rame del

conduttore e non sull'isolamento, con uno sforzo massimo comunque non superiore ai 50

N per mmq. I cavi vengono contrassegnati con apposite fascette riportanti la numerazione

del cavo stesso alle estremità in riferimento alle apparecchiature alle quali sono collegati

ed inoltre vengono contrassegnati durante il loro percorso.

7.3 QUADRI ELETTRICI.

7.3.1 Norme CEI.

I quadri elettrici dovranno essere realizzati secondo quanto disposto dalle norma EN

61439-1 , EN 61439-2 , EN 61439-3. La norma EN 61439-1 non deve essere applicata da

sola per le specifiche di un quadro, ma abbinata alla norma di riferimento che tratta il tipo

di quadro. La norma EN 61439-2, tratta i quadri di potenza, destinati ad alimentazione e

controllo per i carichi previsti in applicazioni industriali, commerciali, servizi e similari, in cui

non sono previste operazioni da parte di personale comune. La norma EN 61439-3, tratta i

quadri di tipo DBO, previsti per applicazioni dove persone non esperte hanno accesso al

loro utilizzo. Per quanto riguarda i quadri di distribuzione di piccole dimensioni “ad uso

domestico o similare”, realizzati con l’uso di involucri conformi alla norma CEI 23-49, andrà

applicata la norma CEI 23-51.

I quadri dovranno essere realizzati secondo quanto previsto dalle suddette norme, in

merito al loro utilizzo. I quadri dovranno essere sottoposti alle verifiche di progetto e alle

verifiche iniziali. Le verifiche di progetto sono eseguite sul quadro “prototipo”, con prove o

verifiche di confronto. Le verifiche individuali consistono in una serie di controlli da

eseguirsi su ogni esemplare.

Le verifiche principali di progetto da realizzarsi sui quadri, in particolare su quelli realizzati

secondo le norme EN 61439-1 , EN 61439-2 , EN 61439-3, sono le seguenti.

Page 25: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

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Caratteristiche da verificare Metodi applicabili

Limiti di sovratemperatura (riscaldamento).

Tenuta al corto circuito (del circuito di protezione)

Prove.

Verifica per confronto.

Verifica mediante valutazione

Tenuta al cortocircuito Prove.

Verifica per confronto.

Grado di protezione IP.

Compatibilità elettromagnetica.

Tensione di tenuta a impulso.

Resistenza dei materiali isolanti al calore anormale e al

fuoco.

Resistenza alle radiazioni ultraviolette

Prove.

Verifica mediante valutazione

Distanze di isolamento in aria e principali.

Resistenza alla corrosione.

Stabilità termica dei materiali isolanti.

Sollevamento.

Impatto meccanico.

Continuità del circuito di protezione.

Tensione di tenuta a frequenza industriale

Prove

Le verifiche individuali possono essere eseguite nell’officina del costruttore per i quadri

precablati, o sul luogo di instalalzione. Alcune di queste si effettuano con esame a vista e

riguardano:

l’involucro per verificare che il montaggio non abbia compromesso il grado di

protezione IP;

le distanze superficiali tra le parti in tensione;

la protezione contro lo shock elettrico e la continuità dei circuiti di protezione;

l’installazione dei componenti incorporati;

i circuiti e i collegamenti elettrici;

i terminali per i conduttori esterni;

il funzionamento meccanico.

Per quanto riguarda le verifiche individuali delle distanze di isolamento in aria, se esse

sono almeno 1,5 volte rispetto a quelle indicate dalle norme, è sufficiente l’esame a vista,

altrimenti si deve procedere con la misura. Se sono inferiori deve essere eseguita la prova

Page 26: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 25

ad impulso.

I quadri dovranno essere forniti con la relativa dichiarazione di conformità e marcatura CE.

7.3.2 Indicazioni di progetto.

In merito alla compatibilità elettromagnatica, secondo la norma EN55011, i quadri devono

essere idonei ad ambienti di tipo B. A tutti i quadri, ad esclusione del quadro servizi

privilegiati e ai quadri degli impianti meccanici, avranno accesso persone comuni. Il grado

di protezione minimo dovrà essere pari ad IP4X all’interno. Le caratteristiche più specifiche

sono riportate nei capitoli che seguono e negli schemi dei quadri.

7.3.3 Generalità sulla scelta e dimensionamento dei quadri elettrici.

Tutti i componenti dovranno essere scelti, dimensionati ed assicurati in modo da resistere

alle sollecitazioni elettriche, meccaniche, termiche e chimiche che possono verificarsi

durante il normale servizio. Si dovrà assicurare la protezione contro la corrosione

utilizzando materiali adatti o applicando rivestimenti protettivi sui materiali facilmente

ossidabili. Le sezioni dei conduttori isolati e delle sbarre che realizzano le connessioni

interne al quadro dovranno essere dimensionate per portare la corrente nominale del

circuito senza subire alterazioni inammissibili a causa di sovratemperatura. I morsetti di

collegamento di conduttori esterni devono avere una sezione idonea da consentire il

serraggio delle sezioni dei conduttori che fanno capo ai morsetti stessi. I conduttori esterni

devono fare capo a specifici morsetti I collegamenti interni al quadro, tra apparecchio e

morsetti non devono presentare giunzioni mobili di qualsiasi tipo (saldature, morsetto

volante, torciglione, ecc.). I cavallotti tra apparecchi inseriti nel quadro sono fattibili solo se

il costruttore dichiara l'idoneità dei morsetti al serraggio di due o più conduttori o se si

adottano capicorda compatibili sia dal punto di vista elettrico (distanza di isolamento

idonee) che meccanico (assenza di sollecitazioni non previste). Se la parte di conduttura

pertinente all'impianto installata all'interno del quadro ha lunghezza trascurabile (non più di

1 m) non è necessario tenere conto, per il dimensionamento della stessa, di eventuali

riduzioni di portata dovuta ad ambiente più caldo del normale (30°C). E' indispensabile che

i morsetti di allacciamento di tali condutture non subiscano sopraelevazioni di temperatura

superiori a 40 °C. Tutti gli involucri devono avere una resistenza meccanica sufficiente ad

evitare che possano rompersi sotto le massime sollecitazioni prevedibili (con esclusione

degli eventi catastrofici e delle azioni volontarie) e devono avere struttura tale che la loro

rimozione possa essere possibile solo con azioni volontarie. La temperatura massima

ammissibile nell'interno del quadro è variabile con il tipo di componenti installati: in genere,

Page 27: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 26

specialmente se il cablaggio prevede conduttori isolati in PVC non si devono superare 60

°C. Tutti i componenti elettrici utilizzati per la costruzione del quadro devono essere

conformi alle rispettive Norme CEI di prodotto Gli apparecchi e le unità funzionali devono

essere montate su pannelli, telai, profilati o altri tipi di supporti in modo da risultare

accessibili per la manutenzione e la sostituzione. I morsetti per il collegamento alle

condutture esterne devono essere sistemati in modo che i cavi risultino facilmente

collegabili e scollegabili previa eventuale rimozione di ripari ma non di apparecchi e di

elementi strutturali elettrici o meccanici del quadro; si deve evitare che i morsetti e in

genere le parti nude in tensione siano ubicate a meno di 20 cm di altezza dal pavimento.

Una accessibilità immediata deve essere assicurata per i dispositivi di regolazione,

ripristino o riarmo destinati ad essere ubicati in modo tale che la manovra risulti meno

pericolosa possibile dal punto di vista sia della protezione contro le scosse elettriche che

dal danneggiamento meccanico di eventuali parti delicate o fragili. Le leve ed i pulsanti di

manovra destinati ad essere azionati durante l'ordinario esercizio devono essere collocati

ad una altezza tale da risultare facilmente manovrabili; non oltre 2 m di altezza; è

consigliabile l'ubicazione tra 0,8 e 1,6 m dal pavimento. Nei quadri principali dovrà essere

mantenuta una riserva di almeno il 20% dei moduli installati.

7.3.4 Avanquadro contatore appartamenti (AQC).

Verrà installato un centralino elettrico a valle del gruppo di misura di energia elettrica

dell’ente distributore. Il centralino elettrico verrà realizzato con contenitore in materiale

termoplastico autoestinguente a doppio isolamento, del tipo per installazione a vista con

scatola in resina, dotato di pannello sfinestrato, guide DIN per l'installazione delle

apparecchiature modulari, morsettiere. Il grado di protezione dell'installazione sarà pari ad

IP65. Le caratteristiche elettriche delle apparecchiature e delle linee sono descritte negli

schemi allegati.

7.3.6 Quadro elettrico generale (QE).

Sarà realizzato un quadro elettrico per la protezione ad alimentazione della struttura. Il

quadro elettrico sarà installato nella posizione indicata nello schema planimetrico, al piano

terra presso la sala principale ingress-reception. Sarà costituito da involucro in materiale

isolante resina termoplastica per installazione ad incasso, completo di porta con oblò

trasparente. Il grado di protezione pari ad IP40, la tensione nominale di impiego di 400V,

la tensione nominale di isolamento 690V. Le caratteristiche elettriche delle

apparecchiature e delle linee sono descritte negli schemi allegati. Nel quadro elettrico si

Page 28: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 27

dovrà mantenere disponibile una riserva di moduli pari ad almeno il 30% del totale, per

l’eventuale installazione futura di altre apparecchiature. Il centralino sarà installato ad una

altezza di circa 150 cm mantenendo comunque l'altezza massima dell'interruttore generale

a 190 cm. Tutte le apparecchiature installate dovranno essere contrassegnate da una

targhetta indicante la funzione dell’apparecchiatura stessa. Presso il quadro elettrico dovrà

essere conservata una copia dello schema. Tutte le apparecchiature che compongono il

quadro dovranno essere marcate CE.

7.3.7 Norma CEI 23-51

L’installatore dovrà eseguire le prove e le verifiche previste per i quadri elettrici dalle

Norme di cui sopra, rilasciando la relativa dichiarazione di conformità. Nello specifico caso

si dovrà applicare la Norma CEI 23-51 in quanto la corrente nominale in entrata sul quadro

elettrico è inferiore a 125 A, la tensione nominale è inferiore a 440 V c.a., la corrente

presunta di corto circuito è inferiore a 10 kA e la temperatura ambiente normale è inferiore

ai 25° C ( occasionalmente inferiore o uguale a 35° C ). Si dovranno per cui eseguire, con

le modalità previste dalla Norma ed avvalendosi delle indicazioni del costruttore delle

apparecchiature, le seguenti prove:

costruzione ed identificazione del quadro con apposizione di targa contenete i dati

dell’installatore, il tipo di quadro, la corrente nominale del quadro, la natura e la

frequenza della corrente, la tensione nominale ed il grado di protezione;

limiti di sovratemperatura, calcolando la potenza dissipata dalle apparecchiature in

base ai dati forniti da costruttore ( per quadri con corrente nominale superiore ai 32 A o

trifase verificare che la potenza totale dissipata dal quadro sia inferiore a quella

massima dissipabile dall’involucro;

resistenza di isolamento con prova tra circuiti e masse in caso di quadri con corrente

nominale superiore ai 32 A o trifase con risultato superiore o uguale ai 1.000 Ω/V in

riferimento alla tensione nominale verso terra di ogni circuito;

efficienza del circuito di protezione con esame a vista e verifica strumentale;

verifica del corretto cablaggio, montaggio apparecchiature, sistemazione conduttori,

funzionamento meccanico ed elettrico.

7.3.8 Cartelli monitori.

Presso il tutti i quadri elettrici dell’impianto, devono essere installati che devono riportare le

seguenti indicazioni:

Page 29: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 28

- indicato del pericolo di corrente elettrica;

- indicazione di divieto di spegnere incendi sul quadro con acqua;

- indicazione riportante che il quadro può essere aperto ( accesso alle parti attive ) solo

dagli elettricisti.

Presso il quadro elettrico generale dovrà essere apposto il cartello con la dicitura “quadro

7.3.9 Caratteristiche delle apparecchiature di comando e protezione.

Per la protezione ed il sezionamento delle linee dei circuiti elettrici, all'interno dei quadri

devono essere installati interruttori magnetotermici e differenziali con caratteristiche di

corrente nominale, di potere di interruzione adeguate e di soglia di intervento differenziale

adeguate. Si impiegheranno apparecchiature di tipo modulare. Tutti gli interruttori

impiegati devono essere idonei al sezionamento, avere adeguate caratteristiche di

resistenza al calore anormale ( prova del filo incandescente ), una tensione di isolamento

di 500V, adeguata resistenza allo shock meccanico ed alle vibrazioni, secondo le

indicazioni normative. Tutte le caratteristiche specifiche delle apparecchiature

relativamente alla corrente nominale ed al numero di poli, alla curva, al potere di

interruzione, alle caratteristiche degli sganciatori differenziali, sono riportati nella

documentazione specifica relativa ai quadri elettrici.

7.3.10 Sezionamento.

Ogni circuito deve essere sezionabile, ovvero deve potere essere aperto in modo atto a

garantire la sicurezza delle persone che lavorano su o in vicinanza di parti attive. Il

sezionamento deve interessare tutti i conduttori attivi, quindi anche il conduttore di neutro.

Gli interruttori automatici onnipolari conformi alle norme CEI 23-3 e gli interruttori

differenziali corrispondenti alle norme CEI 23-42 e CEI 23-44 possono essere utilizzati

come dispositivi di sezionamento. Gli interruttori di tipo industriale conformi alle norme CEI

17-5 possono svolgere la funzione di sezionamento solo se dichiarati idonei dal

costruttore. Nei circuiti fase neutro l’interruttore automatico può avere un solo polo protetto

che dovrà essere inserito sul conduttore di fase. Durante l’esecuzione dei lavori elettrici,

onde evitare che il circuito sia richiuso, gli interruttori che non siano sotto il controllo di chi

effettua i lavori, devono essere bloccati nella posizione di aperto od installati dentro un

quadro chiudibile a chiave, che deve essere tenuta dal personale che esegue i lavori. Sul

dispositivo di sezionamento deve inoltre essere apposto un cartello monitore indicante i

lavori in corso.

Page 30: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 29

7.4 PRESE A SPINA, COMANDI FUNZIONALI APPARECCHIATURE DI COMANDO E PROTEZIONE.

Le prese a spina vengono scelte ed installate in modo da prevenire i danneggiamenti che

possono presumibilmente derivare dalle condizioni d’uso. A seconda delle esigenze

dell'impianto sarà impiegato il tipo adatto di presa. Le prese a spina dovranno essere

scelte ed installate in modo da prevenire i danneggiamenti che possono presumibilmente

derivare dalle condizioni d’uso. I tipi per usi domestici e similari devono essere installati su

pareti verticali per evitare l'ingresso di corpi estranei. L'altezza minima dal dovrà essere

pari a ,175 mm se a parete (con montaggio incassato o sporgente), 70 mm se su

canalizzazioni (zoccoli), 40 mm se su torrette o calotte a pavimento. L'altezza dovrà

essere comunque correttamente definita in base al punto in installazione, alla posizione

delle utenze da alimentare, come indicato nei particolari esecutivi. Le prese utilizzate

dovranno essere del tipo con schermi di protezione degli alveoli, di serie civile tipo bipasso

10/16A o Unel come indicato nello schema planimetrico. Tutte le prese installate in

posizioni accessibili al pubblico saranno singolramente protette contro le covracorrenti,. Il

grado di protezione minimo IP, dovrà essere adatto all’ambiente d’uso, IP55 all'esterno e

in luoghi umidi e bagnati. Le prese a spina tipo industriale saranno del tipo IEC

interbloccate e complete di fusibili, installate in esecuzione a vista, realizzata con corpo in

materiale isolante termoplastico, grado di protezione IP55. La conduttura per calata dalla

linea dorsale fino alla presa e tutti gli accessori per l’installazione ed il fissaggio eseguito

con cassetta di derivazione a vista, tubo rigido in PVC autoestinguente pesante in

esecuzione IP55, compresi fissaggi, manicotti e raccordi, linea di alimentazione in

derivazione dalla dorsale, realizzata con conduttore tipo N07G9-K.

7.4.1 Comandi funzionali.

I comandi funzionali ( interruttori, deviatori, pulsanti etc ) dovranno essere scelti ed

installati in modo da evitare danneggiamenti derivanti dalle condizioni d’uso. Per il

posizionamento delle apparecchiature di comando l’altezza di installazione può variare dai

90 ai 110 cm. ll montaggio dei comandi funzionali, dovrà essere incassato. Il grado di

protezione minimo IP, dovrà essere adatto all’ambiente d’uso, IP 40 all’interno ed IP 55

all’esterno ed in ambienti umidi e bagnati.

8 ILLUMINAZIONE DI SERVIZIO.

Per l’illuminazione dell’area saranno utilizzati apparecchi a plafone o applique, con copro

in policarbonato, diffusore in vetro e riflettore in lamiera bianca, equipaggiati con lampada

Page 31: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 30

fluorescente compatta o lineare installati a soffitto oppure a parete. Grado di protezione

IP20-IP40. All’esterno, presso l’ingresso principale si prevedono invece dei faretti ad

incasso IP55.

9 ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA.

Per l’illuminazione di emergenza saranno utilizzati apparecchi autonomi dotati di

accumulatori interni. Le apparecchiature saranno state dimensionate per potenza,

tipologia e caratteristiche in modo tale da garantire il livello di illuminamento minimo di

sicurezza in caso d’emergenza ed in particolar modo nelle vie d’esodo. Gli apparecchi di

illuminazione saranno di tipo autonomo per l'illuminazione di emergenza, cablaggio in

funzionamento SE, con sorgente a LED, completi di accumulatori al nichel cadmio, con

autonomia di un ora. Il grado di protezione minimo dovrà essere pari ad IP40, IP55

all’esterno.

10 IMPIANTO DI TERRA.

Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori, tutte le masse estranee, quali tubazioni di

impianti meccanici, armature dell'edificio etc. dovranno essere collegati all’impianto di terra

del fabbricato. Il dispersore di terra verrà collocato ad anello lungo il perimetro della

struttura. Il collettore di terra generale al servizio delle utenze della struttura verrà installato

accanto alla nicchia contatori all’esterno preso l’avanquadro contatori. Al collettore

generale si collegheranno il conduttore di terra, i conduttori di protezione e conduttori

equipotenziali. Ai collettori di terra generali delle utenze verranno collegati i conduttori di

protezione ed equipotenziali. I collettori di terra saranno realizzati con barre o morsetti in

rame, alloggiati nei quadri elettrici generali utenza. Ai collettori di terra verranno collegati i

conduttori di protezione ed equipotenziali. I conduttori di protezione saranno realizzati in

rame isolato con guaina giallo - verde, e collegheranno al collettore di terra tutte le masse

degli apparecchi utilizzatori. I conduttori di protezione collegano le masse all’impianto di

terra attraverso con i collettori.

Si riporta di seguito la formazione tipo dell'impianto di terra.

Conduttore di terra : conduttore in rame nudo od isolato ( giallo - verde ), che

collega l'ultimo elemento dispersore con il collettore di terra. Le giunzioni tra i

dispersori e l'elemento di collegamento, dovranno essere effettuate con saldatura

forte od autogena o con appositi morsetti avente una superficie di contatto non

inferiore a 200 mm. Si riporta la tabella indicante le dimensioni minime del

conduttore di terra.

Page 32: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 31

CARATTERISTICHE DI POSA DEL

CONDUTTORE

SEZIONE MINIMA (mmq. )

Protetto contro la corrosione ma non

meccanicamente

16 ( rame e ferro )

Non protetto meccanicamente 25 ( rame )

Non protetto meccanicamente 50 ( ferro )

Collettore di terra generale : barra in rame, alloggiato in scatola accessibile, posto

nel vano contatori del piano terra. Al collettore di terra verranno collegati i conduttori

di terra, i conduttori di protezione ed equipotenziali principali.

Collettori di terra sottoquadri: barra o morsetto in rame, alloggiato all’interno dei

centralini elettrici delle unità. Ai collettori di terra verranno collegati i conduttori di

protezione ed equipotenziali.

Conduttori di protezione : conduttori in rame isolato con guaina giallo - verde, che

collegano al collettore di terra tutte le masse degli apparecchi utilizzatori. Le sezioni

minime del conduttore di protezione sono indicate nella tabella che segue.

Sezione conduttore di fase ( mmq

)

Sezione minima del corrispondente conduttore di

protezione PE ( mmq )

Sez. f.< = 16 mmq Sez. PE = Sez. f.

16 mmq < Sez. f.< = 35 mmq Sez. PE = 16 mmq

Sez. f. > 35 mmq Sez. PE = Sez. f: / 2

Quando il conduttore di protezione non fa parte della stessa condutture dei conduttori di

fase, la sua sezione non deve essere minore di :

2,5 mmq se è prevista una protezione meccanica

4 mmq se non è prevista una protezione meccanica

10.1 CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI.

Dovranno essere predisposti collegamenti all'impianto di dispersione di terra, di tutte le

masse estranee, quali tubazioni dell'impianto meccanico. Quando le parti conduttrici

Page 33: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 32

provengono dall'esterno dell'edificio queste dovranno essere collegate al collettore il più

vicino possibile al loro punto di ingresso nell'edificio o nell'area. La sezione minima dei

conduttori EQP principali deve essere non inferiore alla metà di quella del conduttore di

protezione della sezione più elevata presente nell'impianto, con un minimo di 6 mmq.

I conduttori equipotenziali supplementari devono avere una sezione :

per la connessione di due masse il conduttore EQP deve avere una sezione non

minore di quella del conduttore di protezione di sezione minore;

per la connessione di una massa a masse estranee il conduttore di protezione deve

avere una sezione non inferiore alla metà della sezione del corrispondente conduttore

di protezione;

per la connessione di due masse estranee o di una massa estranea all’impianto di

terra, il conduttore EQP deve avere una sezione di 2,5 mmq se è prevista una

protezione meccanica, 4 mmq se non è prevista una protezione meccanica

I conduttori equipotenziali dovranno essere di colore giallo verde o in rame nudo.

11 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ED INDIRETTI.

11.1 CONTATTI DIRETTI.

La protezione contro i contatti, ad evitare che una persona vada in contatto con una parte

attiva dell'impianto ( conduttori, sbarre, morsetti, etc ) viene ottenuta tramite:

Isolamento principale delle parti accessibili;

Involucro o barriera;

La protezione tramite isolamento principale delle parti accessibili viene ottenuta su tutte la

parti attive dell'impianto con copertura in materiale isolante, che potrà essere rimosso

solamente con la sua distruzione ( es cavi ). Nei circuiti FELV ( circuiti di controllo,

regolazione e segnalazione ), nei casi in cui parti del circuito FELV non siano atte a

sopportare la tensione di prova dell'isolamento primario, viene realizzato un rinforzo

dell'isolamento sulle parti accessibili non conduttrici del componente elettrico, tale da

sopportare una tensione di prova di 1.500 V per un minuto ( guaine, involucri etc. ). Le

caratteristiche di isolamento relative ai cavi sono indicate nei precedenti capitoli.

L'isolamento garantisce adeguata resistenza, oltre che alle influenze elettriche, anche a

quelle meccaniche, termiche, chimiche ed ambientali in genere.

Page 34: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 33

11.2 CONTATTI INDIRETTI.

Il contatto indiretto si verifica quando una persona " tocca " una parte conduttrice

normalmente non in tensione, ma che può trovarsi in tensione a causa di cedimento

dell'isolamento principale. La protezione si ottiene tramite la realizzazione di un impianto di

terra e tramite l'interruzione automatica del circuito. Per ottenere la protezione dai contatti

indiretti con l'interruzione automatica del circuito per l'intervento delle protezioni attive (

interruttori automatici magnetotermici e interruttori differenziali ) con il collegamento delle

masse e delle masse estranee al conduttore di protezione PE. Le protezioni attive sono

coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva interruzione del circuito, nel caso la

tensione di contatto vada ad assumere valori tali da compromettere la sicurezza.

Le protezioni attive dovranno essere coordinate in modo tale da assicurare la tempestiva

interruzione del circuito, nel caso la tensione di contatto vada ad assumere valori tali da

compromettere la sicurezza. Per l'attivazione di tale protezione ottenuta mediante

dispositivi di massima corrente ( interruttori magnetotermici ) e / o con interruttori

differenziali, dovrà essere rispettata la condizione:

Rt x I < = 50

dove Rt è la resistenza in ohm impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli ed I è il

valore della corrente di intervento del dispositivo di protezione nel tempo di 5 s.

I valori massimi di resistenza di terra per ottenere l'adeguato coordinamento, sono indicati

nella tabella che segue:

PROTEZIONE CON

INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

PROTEZIONE CON INTERRUTTORI

MAGNETOTERMICI ( CURVA C )

I ( ampere ) Rt max ( ohm ) Calibro I. nom ( ampere

)

Rt max ( ohm )

0,03 1.666 6 5 2,0

0,30 166 9 8 1,3

0,50 100 15 14 0,7

1,00 50 22 20 0,5

28 25 0,4

35 32 0,3

Page 35: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 34

12 VERIFICHE E PROVE.

All'ultimazione dei lavori, come previsto dalle norme CEI 64-8, fascicolo sesto, dovranno

essere eseguite le prove necessarie al controllo dell'efficienza della sicurezza dell'impianto

e della rispondenza dell'installazione alle stesse norme CEI.

12.1 VERIFICHE A VISTA.

Sistemi di protezione contro i contatti diretti ed indiretti;

precauzioni adottate contro la propagazione del fuoco e gli effetti termici;

scelta dei conduttori in relazione alla portata ed alla caduta di tensione;

scelta dei dispositivi di segnalazione e protezione;

presenza e corretta installazione dei dispositivi di sezionamento e comando;

idoneità della scelta dei componenti anche in relazione alle protezioni contro le

influenze esterne;

colorazione o comunque identificazione dei conduttori di neutro e di protezione;

identificazione dei circuiti, degli interruttori, dei fusibili, dei morsetti etc;

validità delle connessioni dei conduttori;

presenza di schemi, di cartelli monitori e di informazioni generali per la manutenzione;

agevole accessibilità per interventi sull'impianto;

prove funzionali delle sorgenti di sicurezza.

12.2 VERIFICHE STRUMENTALI.

Prove di continuità dei conduttori di protezione ed equipotenziali;

prove di efficienza degli interruttori differenziali;

prova della resistenza di isolamento tra conduttori e prove di polarità;

misura della resistenza di terra;

prova di funzionamento.

13 IMPRESA ESECUTRICE DEI LAVORI.

La Ditta installatrice dovrà eseguire gli impianti a regola d’arte, utilizzando esclusivamente

materiale e mezzi previsti dalle vigenti leggi e norme C.E.I. Eventuali modifiche al progetto

potranno essere apportate solo previo autorizzazione scritta da parte della Direzione

Lavori. Gli impianti dovranno essere garantiti per la durata di un anno dalla data di

collaudo, a meno di differenti disposizioni di Legge o contrattuali. Si intendono in garanzia

Page 36: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Pagina 35

tutte le riparazioni e sostituzioni di apparecchiature danneggiate a causa della scadente

qualità dei materiali o di posa in opera non correttamente eseguita. Sono escluse le

riparazioni e/o sostituzioni di materiali danneggiati a seguito di errate manovre o

manomissioni da parte dell’usufruttuario degli impianti. La garanzia viene a cadere nel

caso gli impianti vengano manomessi da persone non espressamente autorizzate dalla

Ditta Installatrice. Il progettista declina ogni responsabilità per incidenti a persone, animali

o danni a cose, causati da esecuzioni degli impianti in difformità da quanto indicato nel

progetto. Sarà onere della Ditta installatrice, la conduzione del cantiere, la gestione del

personale e delle attrezzature nonché della provvisoria alimentazione dell’utenza, il tutto

nel rispetto delle vigenti normative in merito alla sicurezza sul lavoro, alla prevenzione

degli infortuni e alle normative in merito agli impianti elettrici provvisori. Restano inoltre a

carico della Ditta installatrice, salvo sollevamento da tale incarico con specifica nel

contratto di appalto, gli eventuali rapporti con i vari enti amministrativi. Alla ultimazione dei

lavori, come previsto dal DM 37/2008, la Ditta dovrà rilasciare al Committente la

Dichiarazione di Conformità completa degli allegati richiesti. Sarà cura del Committente

depositare presso l’Ufficio Tecnico Comunale competente copia dello stesso documento.

La Ditta dovrà eseguire le verifiche elettriche ed elettroniche indicate nelle norme C.E.I.

64/8.

Page 37: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

-o-

__________________________

RELAZIONE TECNICA

__________________________

relativa alla

PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

di struttura adibita a Scuola.

sita nel comune di TARVISIO (UD)

Valutazione del rischio dovuto al fulmine

e

scelta delle misure di protezione

Page 38: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

1. Generalità

Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme :

CEI EN 62305 - 1 "Protezione contro il fulmine - Parte 1: Principi generali". Febbraio 2013;

CEI EN 62305 - 2 "Protezione contro il fulmine - Parte 2: Valutazione del rischio". Febbraio

2013;

CEI EN 62305 - 3 "Protezione contro il fulmine - Parte 3: Danno materiale alle strutture e

pericolo per le persone". Febbraio 2013;

CEI EN 62305 - 4 "Protezione contro il fulmine - Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle

strutture ". Febbraio 2013.

I calcoli per la valutazione del rischio sono stati elaborati con il programma FLASH edito dal Comitato

Elettrotecnico Italiano (CEI)

La presente relazione si riferisce ad una struttura adibita a Scuola. La struttura è sita nel

comune di TARVISIO (UD) al seguente indirizzo: ---.

Per la struttura in questione sono state considerate le perdite indicate in Tabella1.

Tab. 1 - Perdite considerate

perdita di vite umane (L1) SI'

perdita di servizio pubblico (L2) NO

perdita di patrimonio culturale insostituibile (L3) NO

perdita economica (L4) NO

E' stato pertanto valutato il rischio R1

Per i suddetti rischi sono stati considerati i seguenti valori di rischio tollerabile (RT):

- RT1 = 0,00001.

2. Caratteristiche della struttura

I principali dati e caratteristiche della struttura sono specificati nella Tabella 2.

Page 39: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Tab. 2 - Caratteristiche della struttura

Parametro Commento Simbolo Valore

Dimensioni (m) Struttura monoblocco (Lb Wb Hb) 30,0x23,0x6,5

Coefficiente di posizione Non isolata (*) CD 0,50

LPS Non presente PB 1,0

Schermatura della struttura Non presente KS1 1,0

Densità di fulmini al suolo 1/km2/anno NG 2,59

Persone presenti nella struttura esterno ed interno nt 20

(*) Struttura circondata da oggetti di altezza uguale o inferiore

Il valore dell'area di raccolta della struttura isolata vale Ad = 3952 [m2]

Il valore dell'area di raccolta dei fulmini in prossimità della struttura vale Am=838398 [m²]

3. Caratteristiche delle linee entranti

I principali dati e caratteristiche delle linee elettriche entranti nella stru ttura, nonché i valori

calcolati delle aree di raccolta (A l e Ai) e del numero di eventi attesi pericolosi (NL e NI)

sono specificati nelle seguenti Tabelle 3.

Page 40: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Tab. 3.1 - Caratteristiche della linea entrante linea n.1

Parametro Commento Simbolo Valore

Descrizione Linea elettrica

Resistività del suolo (Ohm x m) ro 400

Tensione nominale (V) 230

Lunghezza (m) Lc 1000

Altezza (m) Linea interrata

Sezione schermo (mm2) Linea non

schermata

Trasformatore AT/BT Non presente Ct 1,0

Coefficiente di posizione della linea Cd

Coefficiente ambientale della linea Rurale Ce 1,00

Connessione alla barra equipotenziale Schermo non collegato a barra equip.

apparecchiature

Area di raccolta dei fulmini sulla linea (m2) Al 40000,0

Area di raccolta dei fulmini vicino alla linea (m2) Ai 4000000,0

Frequenza di fulminazione diretta della linea NL 0,0518

Frequenza di fulminazione indiretta della linea NI 5,18

Dimensioni della struttura adiacente (m) (La·Wa·Ha)

Frequenza di fulminazione della struttura adiacente NDj 0,0

Tab. 3.2 - Caratteristiche della linea entrante linea n.2

Parametro Commento Simbolo Valore

Descrizione Linea telefonica

Resistività del suolo (Ohm x m) ro 400

Tensione nominale (V) 60

Lunghezza (m) Lc 1000

Altezza (m) Linea interrata

Sezione schermo (mm2) Linea non

schermata

Trasformatore AT/BT Non presente Ct 1,0

Coefficiente di posizione della linea Cd

Coefficiente ambientale della linea Rurale Ce 1,00

Connessione alla barra equipotenziale Schermo non collegato a barra equip.

apparecchiature

Area di raccolta dei fulmini sulla linea (m2) Al 40000,0

Area di raccolta dei fulmini vicino alla linea (m2) Ai 4000000,0

Frequenza di fulminazione diretta della linea NL 0,0518

Frequenza di fulminazione indiretta della linea NI 5,18

Dimensioni della struttura adiacente (m) (La·Wa·Ha)

Frequenza di fulminazione della struttura adiacente NDj 0,0

Page 41: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

4. Caratteristiche degli impianti interni

I principali dati e caratteristiche degli impianti elettrici presenti all'interno della struttura sono

specificati nelle seguenti Tabelle 4.

Tab. 4.1 - Caratteristiche impianto interno impianto n.1

Parametro Commento Simbolo Valore

Descrizione Impianto elettrico

Tensione nominale (V) 230

Sezione schermo (mm2) Impianto non schermato

Precauzioni nel cablaggio interno Nessuna precauzione KS3 1,0

Tensione di tenuta degli apparati Uw Uw=1000 V KS4 1,0

Protezione con sistema coordinato di SPD Non presente PSPD 1,0

Tab. 4.2 - Caratteristiche impianto interno impianto n.2

Parametro Commento Simbolo Valore

Descrizione Impianto telefonico

Tensione nominale (V) 60

Sezione schermo (mm2) Impianto non schermato

Precauzioni nel cablaggio interno Nessuna precauzione KS3 1,0

Tensione di tenuta degli apparati Uw Uw=1000 V KS4 1,0

Protezione con sistema coordinato di SPD Non presente PSPD 1,0

5. Suddivisione in zone della struttura

La struttura è stata suddivisa nelle seguenti zone:

- Zona 1 INTERNO

- Zona 2 ESTERNO

Le caratteristiche di queste zone sono riportate nelle seguenti Tabelle 5.

Page 42: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Tab. 5.1 - Caratteristiche della zona n.1

Parametro Commento Simbolo Valore

Descrizione INTERNO

Tipo di pavimento marmo, ceramica rt 0,001

Rischio d'incendio Rischio di incendio ridotto rf 0,001

Pericolo particolare (relativo a R1) Panico ridotto h 2,0

Protezione antincendio Nessuna rp 1,0

Schermo locale Nessuno KS2 1,0

Impianti di energia interni presenti Imp.1;

Impianti di segnale interni presenti Imp.2;

Persone potenzialmente in pericolo 10

Tab. 5.2 - Caratteristiche della zona n.2

Parametro Commento Simbolo Valore

Descrizione ESTERNO

Tipo di pavimento terreno agricolo, cemento rt 0,01

Rischio d'incendio --- rf ---

Pericolo particolare (relativo a R1) Nessuno h 1,0

Protezione antincendio --- rp ---

Schermo locale --- KS2 ---

Impianti di energia interni presenti Imp.1;

Impianti di segnale interni presenti

Persone potenzialmente in pericolo 10

6. Numero annuo atteso di eventi pericolosi per la struttura

Il numero annuo atteso di eventi pericolosi per la struttura è valutato secondo l'Allegato A della

Norma EN 62305-2. I risultati ottenuti sono riportati nella Tabella 6.

Tab. 6 - Numero annuo atteso di eventi pericolosi

Simbolo Valore (1/anno)

ND 0,00512

Page 43: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

NM 2,17145

7. Valutazione del rischio per la struttura non protetta

7.1 Valutazione del rischio di perdita di vite umane R1

I valori di probabilità P e delle perdite L sono riportati nelle Tabelle 7.1.1 e 7.1.2 per le diverse

zone

Tab. 7.1.1 - Rischio R1 - Valori delle probabilità nelle diverse zone per la struttura non protetta

Zona 1 Zona 2 PA 1,0 1,0

PB 1,0 1,0

PU (linea 1) 1,0 0,0

PV (linea 1) 1,0 0,0

PU (linea 2) 1,0 0,0

PV (linea 2) 1,0 0,0

Tab. 7.1.2 - Rischio R1 - Valori delle perdite nelle diverse zone per la struttura non protetta

Zona 1 Zona 2 LA 0,000002 0,000023

LB 0,000005 0,0

LU 0,000002 0,0

LV 0,000005 0,0

I valori delle componenti di rischio per la struttura non protetta sono riportati nella Tabella

7.1.3

Tab. 7.1.3 - Rischio R1 - Valori delle componenti di rischio nelle diverse zone per la struttura non protetta

(valori x 10-5)

Zona 1 Zona 2 Struttura RA 0,001 0,012 0,0129

RB 0,002 0,0 0,0023

RU (linea 1) 0,012 0,0 0,0118

RV (linea 1) 0,024 0,0 0,0237

RU (linea 2) 0,012 0,0 0,0118

RV (linea 2) 0,024 0,0 0,0237

TOTALE 0,074 0,012 0,086

Page 44: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

7.1.1 Conclusioni dal calcolo di R1

Poiché, per il rischio considerato, il rischio dovuto al fulmine non è superiore al valore di

rischio tollerato, la protezione contro il fulmine della struttura non è necessaria.

In definitiva, non è necessario realizzare alcun sistema di protezioni contro i fu lmini per la

struttura in questione in quanto il rischio dovuto al fulmine è già al di sotto del limite tollerato.

In altre parole, la struttura è da considerarsi

AUTOPROTETTA.

In forza della legge 1/3/1968 n.186 che individua nelle Norme CEI la regola dell'arte, si può

ritenere assolto ogni obbligo giuridico, anche specifico, che richieda la protezione contro le

scariche atmosferiche.

8. Misure di protezione adottate

Per la protezione della struttura in questione si è scelto di adottare le seguenti misure di

protezione:

Nessuna misura di protezione adottata.

Applicando le suddette misure di protezione il rischio dovuto al fulmine viene ridotto come

indicato ai seguenti paragrafi

9. Valutazione del rischio per la struttura protetta

9.1 Valutazione del rischio di perdita di vite umane R1

Nessuna misura di protezione indicata

Page 45: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Coordinate in formato decimale (WGS84)

Indirizzo: Via degli Alpini, 2, 33018 Tarvisio UD, Italia

Latitudine: 46.504529

Longitudine: 13.560994

TNE srl - Strada dei Ronchi, 29 - 10133 Torino - Tel. 011.661.12.12 - Fax 011.661.81.05 - www.tne.it

Page 46: PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

VALORE DI NG

(CEI EN 62305 - CEI 81-30)

NG = 2,59 fulmini / (anno km2)

POSIZIONE

Latitudine: 46,504529 N

Longitudine: 13,560994 E

INFORMAZIONI

Il valore di NG riferito alle coordinate geografiche fornite dall'utente (latitudine e longitudine, formatoWGS84). E' responsabilit dell'utente verificare l'affidabilit degli strumenti utilizzati per la rilevazione dellecoordinate stesse, ivi inclusi la precisione e l'accuratezza di eventuali rilevatori GPS utilizzati per rilevazionisul campo.I valori di NG derivano da rilevazioni ed elaborazioni effettuate secondo lo stato dell'arte della tecnologia edelle conoscenze tecnico-scientifiche in materia.Il valore di NG dipende dalle coordinate inserite. In uno stesso Comune si possono avere pi valori di NG. I valori di NG inferiori ad 1 sono stati arrotondati ad uno non essendo significativi valori inferiori all'unit (CEI81-30, art. 6.5). Piccole variazioni delle coordinate possono portare a valori diversi di NG a causa della natura discreta dellamappa ceraunica.I dati forniti da TNE srl possiedono le caratteristiche indicate dalla guida CEI 81-30 per essere utilizzati nellaanalisi del rischio prevista dalla norma CEI EN 62305-2.I valori di NG forniti sono di propriet di TNE srl. Senza il consenso scritto da parte della TNE, vietata laraccolta e la divulgazione dei suddetti dati, anche a titolo gratuito, sotto qualsiasi forma e con qualsiasimezzo.

Data, 09 novembre 2017

__________________________________________________________________________________

TNE srl - Strada dei Ronchi 29 - 10133 Torino - Tel. 011.661.12.12 - Fax 011.661.81.05 - [email protected] - www.tne.it

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Schemi elettrici

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Particolari esecutivi

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Schemi planimetrici

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SEMINTERRATORIBASSATOh = 2,20 m

SEMINTERRATO40,23 mq

POSIZIONE CANNA FUMARIA

PORTONE BASCULANTE

d:140 cm

INGRESSO / SEGRETERIA25,40 mq

BAGNO DISABILI3,20 mq

SPOGLIATOIO9,00 mq

DISIMPEGNO /INGRESSO MAESTRI

3,00 mq

TERAZZA31,87 mq

POSIZIONE CANNA FUMARIA

DIREZIONE40,50 mq (utili)

82,00 mq (area pavimento)

POSIZIONECANNA FUMARIA

INTERRATO TERRA PRIMO

RIPOSTIGLIO22,70 mq

PARTICOLARE QUOTE INSTALLATIVE APPARECCHIATURE ELETTRICHE

80090

01100

140016

00> 22

50

12

3

4

5

6

7

8

1 Centralino elettrico

2 Suoneria tipo elettronica(in centralino)

3 Punto interno videocitofonico

4 Comandi luce

6 Punto alimentazione scaldacqua elettrico

7 (110 < h < 120 cm)

8 Comandi luce e punti camere da letto comodini(70 < h < 80 cm)

Punti presa (energia, segnali) 5

0

Comandi luce e punti presa bagni o piano lavoro cucina

350

10

9

9 Pulsante a tirante

10 cassette di derivazioni

REGIONE AUTONOMAFRIULI VENEZIA GIULIA

COMMITTENTE: COMUNE DI TARVISIO VIA ROMA n.3 - 33018 TARVISIO

DATI CATASTALI: C.C. DI TARVISIO - FOGLIO 4 - PART. 590/2

Via IV Novembre 14/2 - 33018 Tarvisio (Ud) Tel 0428/2141 Fax 0428/644942 - email: [email protected]

PROGETTISTA: ARCH. CLAUDIO BELTRAME

CITTA’ DI TARVISIO

PROVINCIA DI UDINECOMUNE DI TARVISIO

PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO

OTTOBRE 2017

7

PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO PER LA REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA SEDE PER LA SCUOLA DI SCI A TARVISIO

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Ventilatore
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Ronzatore
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Pulsante
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Interrutore
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Contatore energia elettrica
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LEGENDA SIMBOLI ELETTRICI
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Quadro elettrico
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Presa telefonica
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Apparecchio illuminazione equipaggiato con
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un tubo fluorescente lineari
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Punto luce a soffitto
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Punto luce a parete
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Complesso autonomo di illuminazione di
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sicurezza
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Presa di corrente con contatto PE
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Presa a spina a poli allineati ed alveoli
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schermati, 2P+T;10-16A
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Presa di corrente con contatto PE
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Presa a spina con terra laterale e centrale
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ed alveoli schermati, 2P+T;10-16A
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Allacciamento fisso
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Punto luce a faretto ad incasso da esterno
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Dispersore di terra
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Predisposizione organo di comando
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attivatore antintrusione (scatola 503)
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IR
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Predisposizione rivelatore ad infrarossi
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Conduttura elettrica tubo rigido PVC
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Conduttura elettrica ascendente
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Conduttura elettrica discendente
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Tubo interrato PeAD 125mm
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Dispersore di terra
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Wh
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QE
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Predisposizione apparato di allarme ottico acustico
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TP
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U
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B
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Pulsante a tirante
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QE
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AQC
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Wh
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Predisposizione alimentazione
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portone basculante
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B
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B
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B
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B
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B
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B
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B
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B
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U
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TP
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TP
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1
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1
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1
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2
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2
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3
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4
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5
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6
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9
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11
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TP
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TP
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Predisposizione fotovoltaico
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n°2 tubi 32mm
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Predisposizione rete dati
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n°2 tubi 32mm
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Predisposizione rete dati
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n°2 tubi 32mm
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Salita tubazione in copertura, predisposizione antenna TV
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Predisposizione fotovoltaico
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n°2 tubi 32mm
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Predisposizione fotovoltaico
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n°2 tubi 32mm
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Predisposizione rete dati
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n°2 tubi 32mm
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Tubazione PeAD %%C125mm
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collegamento rete telefonica
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CH
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CH
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tacit.
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CH
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Punto luce faretto ad incasso da interno
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Scatola di derivazione
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IR
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IR
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IR
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IR
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IR
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IR
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Predisposizione impianto fotovoltaico
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Predisposizione impianto TV-SAT
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PALO A GOMITO DA TETTO
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TETTO EDIFICIO
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Predisposizione impianto TV-SAT
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QUADRO ELETTRICO GENERALE [QGEN]
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1%%C 32mm
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CONTATORE ENERGIA ELETTRICA
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kWh
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kWh
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CONTATORE PER IMPIANTO FOTOVOLTAICO
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GRUPPO INVERTER
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MODULO FOTOVOLTAICO
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1%%C 32mm
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2%%C32mm
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1%%C 20mm
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Schema predisposizione impianto fotovoltaico
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(scatola 503)
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(scatola 503)
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PROVINCIA
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DI
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UDINE
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REGIONE
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AUTONOMA
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FRIULI
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VENEZIA
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GIULIA
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Via V.Bachelet 5/B - 33050 Bagnaria Arsa (Ud)
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Tel 0432/928701 Fax 0434/242185 - email: [email protected]
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COMMITTENTE: COMUNE DI TARVISIO
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VIA ROMA n.3 - 33018 TARVISIO
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DATI CATASTALI: C.C. DI TARVISIO - FOGLIO 4 - PART. 590/2
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PROGETTISTA DEGLI IMPIANTI:PER. IND. STEFANO TOSCANI
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COMUNE
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DI
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TARVISIO
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PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO
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OTTOBRE 2017
AutoCAD SHX Text
PROGETTO DI UNA NUOVA SEDE PER LA SCUOLA DI SCI A TARVISIO
AutoCAD SHX Text
7
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PLANIMETRIA IMPIANTO ELETTRICO
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SCALA 1:50
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CITTA’ DI TARVISIO’ DI TARVISIODI TARVISIO
AutoCAD SHX Text
PROVINCIA
AutoCAD SHX Text
DI
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UDINE