PROGETTO ESECUTIVO – 1° LOTTO · 7.1 Informazioni generali su rischi e scala di valutazione 7.2...

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INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA PAVIMENTI IN VINILE AMIANTO CON RIMOZIONE E RIFACIMENTO COMPLETO PRESSO LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “VIRGILIO” PROGETTO ESECUTIVO – 1° LOTTO PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO Responsabile del Procedimento: Arch. Ruggero Carletti Progetto Architettonico: Arch. Giovanni Donadio Collaboratori: Arch. Rita Coelli

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INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA PAVIMENTI IN VINIL E AMIANTO CONRIMOZIONE E RIFACIMENTO COMPLETO

PRESSO LA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “VIRGILIO”

PROGETTO ESECUTIVO – 1° LOTTO

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO

Responsabile del Procedimento: Arch. Ruggero Carlet ti

Progetto Architettonico: Arch. Giovanni DonadioCollaboratori: Arch. Rita Coelli

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1) Introduzione

2) Identificazione e descrizione dell'opera 2.1 Ubicazione del cantiere 2.2 Descrizione sintetica dell'opera 2.3 Elenco delle lavorazioni 2.4 Layout del cantiere

3) Anagrafica di cantiere

4) Telefoni di emergenza

5) Area del cantiere 5.1 Caratteristiche dell'area di cantiere 5.2 Rischi esterni all'area di cantiere 5.3 Rischi trasmessi all'area circostante

6) Organizzazione del cantiere 6.1 Principali misure di sicurezza da rispettare durante gli interventi di bonifica 6.1.1 Allestimento cantiere 6.1.2 Area di decontaminazione 6.1.3 Collaudo allestimento zone di lavoro 6.1.4 Protezione dei lavoratori 6.1.5 Imballaggio dei rifiuti contenenti amianto 6.1.6 Modalità di allontanamento dei rifiuti dall’area di lavoro 6.1.7 Tecniche di rimozione 6.1.8 Decontaminazione del cantiere 6.1.9 Protezione delle zone esterne all’area di lavoro 6.1.10 Criteri per certificare la restituibilità degli ambienti bonificati 6.2 Modalità per le recinzioni, gli accessi e le segnalazioni 6.3 Servizi igienico-assistenziali 6.4 Viabilità principale di cantiere 6.5 Viabilità esterna al cantiere 6.6 Impianti e reti di alimentazione 6.7 Impianti di illuminazione 6.8 Impianti di terra e di protezione 6.9 Impianto idrico e produzione acqua calda 6.10 Modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali 6.11 Dislocazione degli impianti di cantiere 6.12 Dislocazione delle zone di carico e scarico 6.13 Dislocazione delle zone di deposito 6.14 Gestione dei rifiuti in cantiere

7) Informazioni di carattere generale 7.1 Informazioni generali su rischi e scala di valutazione 7.2 Rischi particolari presenti in cantiere e relative misure di protezione Rischi e misure di protezione contro i rischi provenienti dall'ambiente esterno Rischi e misure di protezione per elettrocuzione Rischi e misure di protezione per esposizione a vibrazioni Rischi e misure di protezione per esposizione a campi elettromagnetici Rischi e misure di protezione per esposizione a radiazioni ottiche Rischi e misure di protezione per esposizione ad agenti chimici pericolosi Rischi e misure di protezione per esposizione all’amianto Rischi e misure di protezione per esposizione ad agenti biologici Rischi e misure di protezione connesse alla presenza di linee aeree o interrate Rischi e misure generali di protezione contro il rischio di seppellimento Rischi e misure generali di protezione contro il rischio di annegamento Rischi e misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall'alto Rischi e misure di sicurezza di caduta di materiale dall’alto Rischi e misure generali di sicurezza in caso di estese demolizioni Rischi e misure di sicurezza contro i rischi di incendio o esplosione Rischi e misure di protezione contro gli sbalzi eccessivi di temperatura Rischi e misure di protezione per eventuale presenza di gru interferenti

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Informazioni generali in relazione agli eventi atmosferici Procedure da seguire in caso di condizioni atmosferiche avverse. 7.3 Sorveglianza sanitaria 7.4 Valutazione dei rischi 7.5 Valutazione del rischio rumore.

8) Cooperazione, informazione e coordinamento Coordinamento generale Uso comune delle attrezzature

9) Gestione dei mezzi di protezione collettiva Attrezzature di primo soccorso Avvisatori acustici Illuminazione di emergenza Mezzi estinguenti

10) Segnaletica di sicurezza

11) Organizzazione dei servizi di emergenza e pront o soccorso

12) Pianificazione dei lavori Interferenze tra le lavorazioni e misure di prevenzione e protezione Misure aggiuntive di prevenzione e protezione per lavori fuori dall’area principale di cantiere con eventuale presenza di estranei al cantiere.

13) Stima dei costi per la sicurezza

14) Considerazioni aggiuntive

Allegati: allegato 1) layout di cantiere allegato 2) cronoprogramma

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1) Introduzione

Il presente PSC è redatto dal Coordinatore per la Sicurezza in fase progettuale (CSP) in conformità alle disposizioni dell'articolo 91 e dell'allegato XV del D. Lgs. 81/2008.

Esso rappresenta il documento progettuale della sicurezza nel cantiere individuato, e cioè, il documento nel quale il CSP ha individuato, analizzato e valutato tutti gli elementi che possono influire sulla salute e sicurezza dei lavoratori prima dell'inizio dei lavori per l'opera oggetto di realizzazione.

Il PSC contiene tutte le informazioni, le valutazioni e le misure richieste per legge o ritenute necessarie dal CSP per assicurare la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nel cantiere in oggetto. E’ il risultato di scelte progettuali e organizzative attuate in conformità all’articolo 100 del D.Lgs. 81/2008.

Contiene inoltre la stima dei costi della sicurezza, effettuata secondo le disposizioni dell'articolo 100 e del punto 4 allegato XV del D.Lgs 81/2008 ed il cronoprogramma dei lavori in cui sono indicate, in base alla complessità dell'opera, le lavorazioni, le fasi, la loro sequenza temporale e la loro durata.

2) Identificazione e descrizione dell'opera Natura dell’opera: Lavori di manutenzione

Data prevista inizio lavori: giugno 2017;

Importo lavori : € 132.500,00 di cui € 3.310,00 per oneri della sicurezza;

Entità presunta uomini-giorni: 240 GG

Durata prevista dei lavori giorni: 66 giorni naturali e consecutivi

Numero massimo di lavoratori: 10.

2.1 Ubicazione del cantiere

Il cantiere riguarda la scuola secondaria di primo grado “Virgilio” di via Trebbia, 1 a Cremona. La scuola articolata in più corpi di fabbrica, è composta dal piano interrato destinato in parte ad archivio e deposito, dal piano terra destinato ad uffici amministrativi, palestre, aule, laboratori, biblioteca, dal piano primo e secondo destinato ad aule e laboratori. I collegamenti tra i diversi piani avvengono con due scale interne nonché con due scale d’emergenza esterne poste sulle due estremità dei corpi di fabbrica. Le lezioni finiscono il 08/06/2017, gli esami il 30/06/2017, durante tutto il periodo estivo al piano terra resterà attiva la segreteria, le lezioni riprenderanno il 07/09/2017.

2.2 Descrizione sintetica dell'opera

I lavori riguardano la bonifica con rimozione dei pavimenti in vinile amianto e successivo rifacimento con teli in linoleum, del piano 2° e parte del piano 1° della scuola secondaria di primo grado “Virgilio” di via Trebbia, 1 a Cremona.

I principali interventi previsti sono così riassumibili:

a) Rimozione zoccolini vinilici privi di asbesto;

b) Rimozione pavimentazione in teli di vinil-amianto;

c) Ripristino sottofondo;

d) Posa nuova pavimentazione in linoleum in teli;

e) Posa nuovi zoccolino in pvc;

f) Rimozione porte tagliafuoco esistenti;

g) Posa nuove porte tagliafuoco

Oltre a tali interventi previsti in appalto, verrà espletata in seguito la procedura per l’affidamento dei lavori di tinteggiatura degli ambienti interessati alla bonifica. A seguito di tanto si provvederà ad integrare il presente PSC.

2.3 Elenco delle lavorazioni

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Le principali fasi e lavorazioni che costituiscono l’intervento complessivo sono:

1) Allestimento cantiere

- perimetrazioni generali; - realizzazione impianti; - prove SEM di fondo;

2) Allestimento zone di intervento (vale per ogni zona)

- protezione superfici; - confinamento statico; - rimozione arredi/porte/scale; - realizzazione impianti; - posa unità di decontaminazione personale e materiali;

3) Rimozioni

- rimozione zoccolino privi di asbesto; - rimozione porte tagliafuoco;

4) Bonifica manufatti con asbesto da avviare dopo collaudo positivo Ats (vale per ogni zona), in questa fase eseguire monitoraggi con MOCF, ecc.

- preparazione superfici da rimuovere; - rimozione pavimento; - rimozione teli di protezione; - trasporto alla zona di deposito;

5) Smobilizzo area di cantiere (vale per ogni zona), dopo analisi ambientali favorevoli (SEM) e restituibilità da Ats

- rimozione restanti protezioni; - rimozione impianti e unità di decontaminazione;

6) Pavimento- zoccolino- porte- scale

- sigillatura porte e finestre dei corridoi che sono stati interessati dalla bonifica; - preparazione sottofondo; - posa pavimento; - posa zoccolino; - posa scale - posa porte

7) Preparazione e tinteggiatura (escluso dal presente appalto)

8) Smobilizzo cantiere

2.4 Layout del cantiere

Nei layout di cantiere sono riportate tutte le informazioni relative ai seguenti aspetti:

- accessi e viabilità interna ed esterna; - zone di lavoro; - locale servizio igienico; - zone di carico e scarico; - zone di deposito; - zone raccolta rifiuti; - unità di decontaminazione; - punti di consegna energia

3) Anagrafica di cantiere

Committente

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Comune di Cremona

Responsabile dei lavori Arch. Ruggero Carletti del Comune di Cremona

Coordinatore in fase di progettazione Arch. Giovanni Donadio del Comune di Cremona

Progettista architettonico e Direttore dei Lavori Arch. Giovanni Donadio del Comune di Cremona

Direttore Operativo

………………………………. del Comune di Cremona

Coordinatore in fase di esecuzione Geom Antonioli Stefano di Cremona

Impresa esecutrice: Ragione sociale

Via __________ – CAP città – tel.

Imprese subappaltatrici e subaffidatari:

___________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Lavoratori autonomi:

_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

4) Telefoni di emergenza

Telefoni di emergenza

I telefoni per le emergenze sono:

- Numero Unico Europeo d’emergenza: 112

- Dirigente Scolastico sede Virgilio 0372-28270

5) Area del cantiere

5.1 Caratteristiche dell'area di cantiere

I lavori sono previsti all’interno. La scuola è dotata di ampio spazio esterno con accesso dalla pubblica via. L’avvio dell’intervento è previsto dopo la fine delle lezioni con la chiusura estiva. Le attività svolte e i periodi di utilizzo degli ambienti sono indicati al paragrafo 2.1 e nell’allegato programma.

5.2 Rischi esterni all'area di cantiere

I rischi esterni all’area di cantiere sono:

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- collisione sulla pubblica via tra i veicoli della ditta e altri durante l’uscita dalla scuola nonché altri veicoli esterni; - investimento operatori della ditta all’interno dell’area di cantiere (percorso interno dalla Scuola alla via); - investimento pedoni all’uscita dell’area di cantiere (percorso interno dalla Scuola alla via); Le misure di sicurezza da adottare per i rischi sopra citati sono: - segnalare adeguatamente in esterno l’uscita di veicoli di dimensioni importanti; - il conducente dei veicoli nelle manovre, deve essere coadiuvato da moviere; - procedere a passo d’uomo con i mezzi; - accedere all’area di cantiere fuori dagli orari di ingresso e uscita degli studenti; - posare lungo i percorsi quando necessario idonea segnaletica.

Al momento non si segnalano nelle immediate vicinanze cantieri in corso; eventuali variazioni dovranno essere tempestivamente segnalate al CSE per pianificare adeguate misure di sicurezza. Nel caso di rischi imminenti che non consentono indugi, l’impresa dovrà adottare tutte le misure necessarie per tutelare l’incolumità di persone e cose ed informare tempestivamente il CSE.

5.3 Rischi trasmessi all'area circostante

I rischi presi in considerazione ed analizzati sono di seguito descritti.

• Caduta di materiali all'esterno del cantiere

Per la tipologia dei lavori ed il contesto non si ravvede tale rischio tranne che per le fasi di carico scarico materiali all’esterno. Delimitare le zone di carico e scarico e tiro in alto e in basso dei materiali, e ripulire eventuali materiali caduti durante il trasporto.

• Trasmissione di agenti inquinanti

Non è previsto l’utilizzo in cantiere di agenti chimici altamente inquinanti, pertanto è da escluderne la possibile trasmissione all'esterno. L’ impresa, durante lo svolgimento di tutte le fasi, dovrà attenersi a quanto disposto dalle norme vigenti con particolare riguardo al D.Lgs. n. 81/08 e ad eventuali prescrizioni dell’ATS.

• Propagazione di incendi

In fase di progetto è stato ipotizzato che il pericolo di incendio in cantiere per le lavorazioni è basso, ciò nonostante nei punti dove si potranno svolgere anche saltuariamente lavorazione con fiamma libera dovranno essere collocati nelle vicinanze un estintore e la segnaletica. Le ditte dovranno mettere in atto una sorveglianza specifica da attuarsi durante le operazioni che possono innescare l’incendio e propagarlo verso l’esterno. A tutte le ditte si rimanda al rispetto di quanto previsto nel Dlgs 81/2008 art. 46 ( prevenzione incendi ).

• Propagazione di rumori molesti

La propagazione dei rumori verrà ridotta al minimo adottando le seguenti misure: adozione di metodi di lavoro che implicano una minor esposizione al rumore; scelta di attrezzature di lavoro adeguate al lavoro da svolgere che emettano il minor rumore possibile (generatori silenziati e se necessario installati lontano dai locali utilizzati dalla scuola); uso di attrezzature adeguate allo scopo; corretto utilizzo delle stesse; corretta manutenzione delle attrezzature, ecc.

• Propagazione di polveri

Per le lavorazioni previste si presume la produzione e propagazione di polvere. Le zone di lavoro durante la bonifica sono compartimentate rispetto all’esterno e le polveri prodotte durante la rimozione verranno adeguatamente aspirate, in modo tale che non si diffondano e disperdano nell’ambiente circostante il cantiere. Procedere al controllo e manutenzione dei filtri degli aspiratori, verificare che non ci siano falle nella compartimentazione, effettuare le verifiche ambientali. Ad ulteriore presidio oltre al confinamento statico delle zone interessate è stato previsto la chiusura ermetica anche all’inizio delle scale tra piano terra e primo. Questa e la sigillatura sulle porte realizzata in parte prima della bonifica e in parte dopo deve essere rimossa solo dopo aver posato i pavimenti.

• Collisione dei mezzi di sollevamento e dei materiali sollevati contro gli edifici contigui Non esiste tale rischio.

6) Organizzazione del cantiere

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6.1 Principali misure di sicurezza da rispettare durante gli interventi di bonifica amianto

Di seguito si riportano alcune principali raccomandazioni tratte dalla normativa, a cui la ditta dovrà attenersi durante i lavori di rimozione dei pavimenti contenenti amianto. Oltre a tali indicazioni non esaustive si dovrà rispettare quanto previsto dalle norme vigenti, prescrizioni ATS, valutazione dei rischi a cura del datore di lavoro.

6.1.1 Allestimento del cantiere

L’intervento, tenuto conto l’articolazione dell’edificio è stato suddiviso in 2 zone nelle quali operare contemporaneamente. Queste non sono naturalmente confinate, pertanto per prima cosa bisognerà provvedere a realizzare il confinamento con idonei divisori.

Prima dell'inizio del lavoro, la zona dovrà essere sgombrata da tutti i mobili e attrezzature che possono essere spostati. I mobili e le attrezzature devono essere puliti a umido prima dello spostamento dalla zona di lavoro.

I mobili e le attrezzature che non possono essere spostati devono essere completamente ricoperti con fogli di plastica di spessore adeguato ed accuratamente sigillati sul posto.

Le armature per l'illuminazione presente devono essere tolte, pulite e sigillate in fogli di plastica e depositate in zona di sicurezza incontaminata, in alternativa se non vengono spostate devono essere protette.

Devono essere asportati gli equipaggiamenti di ventilazione e riscaldamento e altri elementi smontabili, puliti e tolti dalla zona di lavoro.

Gli oggetti inamovibili devono essere sigillati, in modo che non vengano danneggiati e/o contaminati durante il lavoro.

Laddove presenti devono essere rimossi tutti i filtri dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento. I filtri sostituiti vanno posti in sacchi sigillati di plastica per essere smaltiti come rifiuti contenenti amianto. I filtri permanenti vanno puliti a umido e reinstallati.

Le aperture di ventilazione, le attrezzature fisse, gli infissi e radiatori, devono essere sigillati sul posto, uno per uno, con fogli di plastica chiusi da nastro adesivo fino a che il lavoro, pulizia compresa, non sarà completato.

Le pareti e soffitti della zona di lavoro saranno ricoperte con fogli di polietilene di spessore adeguato e sigillate sul posto con nastro a prova di umidità.

Relativamente al corridoio 62 e l’aula 3 non interessati dalla bonifica, il confinamento statico va fatto per pavimento e pareti.

Le barriere di fogli di plastica e l'isolamento della zona vanno mantenuti durante tutta la preparazione del lavoro e periodicamente vanno controllati che siano integre.

Tutti i cavedii e le altre possibili comunicazioni per il passaggio di cavi, tubazioni, ecc. devono essere individuati e sigillati. I bordi delle barriere temporanee, i fori e le fessure vanno tamponati con silicone o schiume espanse. Porte e finestre vanno sigillate applicando prima nastro adesivo sui bordi e coprendole successivamente con un telo di polietilene di superficie più estesa delle aperture.

Per realizzare un efficace isolamento dell'area di lavoro, oltre all'installazione delle barriere (confinamento statico), è necessario l'impiego di un sistema idoneo di estrazione dell'aria che metta in depressione le zone di bonifica rispetto all'esterno (confinamento dinamico). Il sistema di estrazione con un numero adeguato di estrattori deve garantire un gradiente di pressione tale che, attraverso i percorsi di accesso al cantiere e le inevitabili imperfezioni delle barriere di confinamento, si verifichi un flusso d'aria dall'esterno verso l'interno del cantiere in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita di fibre. Nello stesso tempo questo sistema garantisce il rinnovamento dell'aria e riduce la concentrazione delle fibre di amianto aerodisperse all'interno dell'area di lavoro. Il sistema inoltre deve garantire che si formino sacche d’aria anche tenuto conto la presenza delle scale e l’articolazione delle aree da bonificare.

L'aria aspirata deve essere espulsa all'esterno dell'area di lavoro fuori dell’edificio. L'uscita del sistema di aspirazione deve attraversare le barriere di confinamento; l'integrità delle barriere deve essere mantenuta sigillando i teli di polietilene con nastro adesivo intorno all'estrattore o al tubo di uscita.

L'aria inquinata aspirata dagli estrattori deve essere efficacemente filtrata prima di essere emessa all'esterno del cantiere. Gli estrattori devono essere muniti di idoneo filtro HEPA.

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Gli estrattori devono essere messi in funzione prima che qualsiasi materiale contenente amianto venga manomesso e devono funzionare ininterrottamente (24 ore su 24) per mantenere il confinamento dinamico fino a che la decontaminazione dell'area di lavoro non sia completa. Non devono essere spenti alla fine del turno di lavoro ne’durante le eventuali pause, fatto salvo indicazioni diverse da parte dell’Ats. L’impianto elettrico deve garantire anche l’alimentazione di soccorso con il generatore.

In caso di interruzione di corrente o di qualsiasi altra causa accidentale che provochi l'arresto degli estrattori, l'attività di rimozione deve essere interrotta; tutti i materiali di amianto già rimossi e caduti devono essere insaccati finché sono umidi. L'estrattore deve essere provvisto di un manometro che consente di determinare quando i filtri devono essere sostituiti. Il cambio dei filtri deve avvenire all'interno dell'area di lavoro, per opera di personale munito di mezzi di protezione individuale per l'amianto. Tutti i filtri usati devono essere insaccati e trattati come rifiuti contaminati da amianto.

Deve essere predisposta un'uscita di sicurezza per consentire una rapida via di fuga, realizzata con accorgimenti tali da non compromettere l'isolamento dell'area di lavoro (ad es. telo di polietilene da tagliare in caso di emergenza). Deve essere installato un impianto temporaneo di alimentazione elettrica, di tipo stagno e collegato alla messa a terra. I cavi devono essere disposti in modo da non creare intralcio al lavoro e non essere danneggiati accidentalmente.

L’accesso alle singole zone di lavoro di persone e materiali dovrà avvenire dall’unità di decontaminazione personale e materiali a quattro stadi composto a partire dalla zona di lavoro, dal locale di equipaggiamento (sporco), il locale doccia, la chiusa d’aria, il locale incontaminato.

Prima di avviare i lavori dovranno essere fatte dell’analisi ambientali in SEM nei corridoi per valutare il fondo, il tutto anche tenuto conto le indicazioni dell’ATS.

6.1.2 Area di decontaminazione

L’unità di decontaminazione, se possibile è preferibile sia separato tra quello del personale e quello dei rifiuti.

Per ogni zona di lavoro dovrà essere approntato un sistema di decontaminazione del personale e dei rifiuti sia di tipo prefabbricato che costruito in sito, composto dalle seguenti 4 zone distinte.

1) Locale di equipaggiamento

Questa zona avrà due accessi, uno adiacente l'area di lavoro e l'altro al locale doccia. Pareti, soffitto e pavimento saranno ricoperti con un foglio di plastica di spessore adeguato. Un apposito contenitore di plastica deve essere sistemato in questa zona per permettere agli operai di riporvi il proprio equipaggiamento prima di passare al locale doccia.

2) Locale doccia.

La doccia sarà accessibile dal locale equipaggiamento e dalla chiusa d'aria. Questo dovrà contenere come minimo una doccia con acqua calda e fredda e sarà dotato ove possibile di servizi igienici. Dovrà essere assicurata la disponibilità continua di sapone in questo locale. Le acque di scarico delle docce devono essere convenientemente filtrate prima di essere scaricate.

3) Chiusa d'aria.

La chiusa d'aria dovrà essere costruita tra il locale doccia ed il locale spogliatoio incontaminato. Uno degli accessi dovrà rimanere sempre chiuso, pertanto è opportuno che gli operai attraversino la chiusa d'aria uno alla volta.

d) Locale incontaminato (spogliatoio).

Questa zona avrà un accesso dall'esterno (aree incontaminate) ed un'uscita attraverso la chiusa d'aria. Il locale sarà munito di armadi per poter riporre gli abiti dall'esterno, nonché depositare l'equipaggiamento pulito.

6.1.3 Collaudo allestimento zone di lavoro

Dopo che è stato completato l'allestimento delle zone di lavoro, compresa l'installazione dell'unità di decontaminazione per persone e materiali e prima dell'inizio di qualsiasi operazione che comporti la manomissione dell'amianto, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta.

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a) Prova della tenuta con fumogeni.

Ad estrattori spenti l'area di lavoro viene saturata con un fumogeno e si osservano dall'esterno del cantiere le eventuali fuoriuscite di fumo. Occorre ispezionare, a seconda delle situazioni le barriere di confinamento, il perimetro esterno dell'edificio, il piano sovrastante e sigillare dall’interno eventuali falle.

b) Collaudo della depressione.

Si accendono gli estrattori uno alla volta e si osservano i teli di plastica delle barriere di confinamento: questi devono rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno dell'area di lavoro. La direzione del flusso dell'aria viene verificata utilizzando fialette fumogene. Il test deve essere effettuato, in particolare, all'esterno del cantiere, in prossimità delle eventuali aperture per l'immissione passiva di aria e nei locali dell'unità di decontaminazione, in condizioni di quiete e durante l'apertura delle porte. Si deve osservare che il fumo venga sempre richiamato verso l'interno dell'area di lavoro.

6.1.4 Protezione dei lavoratori

Gli operai devono essere equipaggiati con adatti dispositivi di protezione individuali delle vie respiratorie, devono inoltre essere dotati di un sufficiente numero di indumenti protettivi completi. Questi indumenti saranno costituiti da tuta e copricapo. Gli indumenti a perdere e le coperture per i piedi devono essere lasciati nella stanza dell'equipaggiamento contaminato sino al termine dei lavori di bonifica dell'amianto, ed a quel punto dovranno essere immagazzinati come gli scarti dell'amianto. Tutte le volte che si lascia la zona di lavoro è necessario sostituire gli indumenti protettivi con altri incontaminati.

È necessario che gli indumenti protettivi siano:

- di carta o tela plastificata a perdere. In tal caso sono da trattare come rifiuti inquinanti e quindi da smaltire come i materiali di risulta provenienti dalle operazioni di bonifica;

- di cotone o altro tessuto a tessitura compatta (da pulire a fine turno con accurata aspirazione, porre in contenitori chiusi e lavare dopo ogni turno a cura della impresa o in lavanderia attrezzata);

- sotto la tuta l'abbigliamento deve essere ridotto al minimo (un costume da bagno o biancheria a perdere).

Elencare ed affiggere, nel locale dell'equipaggiamento e nel locale di pulizia, le procedure di lavoro e di decontaminazione che dovranno essere seguite dagli operai.

Procedure di accesso all'area di lavoro.

Accesso alla zona: ciascun operaio dovrà togliere gli indumenti nel locale spogliatoio incontaminato ed indossare un respiratore dotato di filtri efficienti ed indumenti protettivi, prima di accedere alla zona di equipaggiamento ed accesso all'area di lavoro.

Uscita dalla zona di lavoro: ciascun operaio dovrà ogni volta che lascia la zona di lavoro, togliere la contaminazione più evidente dagli indumenti prima di lasciare l'area di lavoro, mediante un aspiratore; proseguire verso la zona dell'equipaggiamento, adempiere alle procedure seguenti:

- togliere tutti gli indumenti eccetto il respiratore;

- sempre indossando il respiratore e nudi, entrare nel locale doccia, pulire l'esterno del respiratore con acqua e sapone;

- togliere i filtri sciacquarli e riporli nel contenitore predisposto per tale uso;

- lavare ed asciugare l'interno del respiratore.

Dopo aver fatto la doccia ed essersi asciugato, l'operaio proseguirà verso il locale spogliatoio dove indosserà gli abiti per l'esterno alla fine della giornata di lavoro, oppure tute pulite prima di mangiare, fumare, bere o rientrare nella zona di lavoro.

I copripiedi contaminati devono essere lasciati nel locale equipaggiamento quando non vengono usati nell'area di lavoro.

Al termine del lavoro di rimozione, trattarli come scarti contaminati oppure pulirli a fondo, sia all'interno che all'esterno usando acqua e sapone, prima di spostarli dalla zona di lavoro o dalla zona di equipaggiamento.

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Immagazzinare gli abiti da lavoro nel locale equipaggiamento per il riutilizzo dopo averli decontaminati con un aspiratore, oppure metterli nel contenitore per il deposito assieme agli altri materiali contaminati da amianto.

Gli operai non devono mangiare, bere, fumare sul luogo di lavoro, fatta eccezione per l'apposito locale incontaminato.

6.1.5 Imballaggio dei rifiuti contenenti amianto

L'imballaggio deve essere effettuato con tutti gli accorgimenti per ridurre il pericolo di rotture accidentali. Tutti i materiali devono essere avviati al trasporto in doppio contenitore, imballando separatamente i materiali taglienti. Il primo deve essere un sacco di materiale impermeabile (polietilene), di spessore adeguato; per il secondo si possono utilizzare sacchi o fusti rigidi. I sacchi vanno riempiti in modo che il peso non ecceda i 30 kg.

L'aria in eccesso dovrà essere aspirata con un aspiratore a filtri assoluti; la chiusura va effettuata a mezzo termosaldatura o doppio legaccio. Tutti i contenitori devono essere etichettati.

L'uso del doppio contenitore è fondamentale, in quanto il primo sacco, nel quale l'amianto viene introdotto appena rimosso all'interno del cantiere, è inevitabilmente contaminato. Il secondo contenitore non deve mai essere portato dentro l'area di lavoro, ma solo nei locali puliti dell'unità di decontaminazione.

6.1.6 Modalità di allontanamento dei rifiuti dall’area di lavoro

L'allontanamento dei rifiuti dall'area di lavoro deve essere effettuato in modo da ridurre il più possibile il pericolo di dispersione di fibre. Pertanto il materiale viene insaccato nell'area di lavoro e i sacchi, dopo la chiusura e una prima pulizia della superficie, vanno portati nell'unità di decontaminazione.

All'interno dell'unità operano un numero di distinte squadre di lavoratori in relazione alle necessità e al tipo di unita di decontaminazione, questo per evitare un'inevitabile dispersione di fibre.

I sacchi vanno movimentati evitando il trascinamento, è raccomandato l'uso di un carrello chiuso. Se per il trasporto ai piani si utilizzi l’ascensore, questo dovrà essere rivestito con teli di polietilene, in modo che possa essere facilmente decontaminato nell'eventualità della rottura di un sacco. Il percorso dall’area di cantiere alla zona di stoccaggio non dovrà interessare zone dell’edificio occupate.

Fino al prelevamento da parte della ditta autorizzata al trasporto, i rifiuti devono essere depositati in un'area all'interno del complesso, chiusa ed inaccessibile agli estranei. Possono essere utilizzati in alternativa anche container scarrabili, purché chiusi anche nella parte superiore e posti in un'area controllata.

6.1.7 Tecniche di rimozione

Salvo controindicazioni tecniche, di norma la rimozione dell'amianto deve avvenire ad umido, utilizzando per l'imbibizione del materiale agenti surfattanti o impregnanti applicati con un getto diffuso a bassa pressione, spruzzando il materiale un numero di volte sufficiente.

La rimozione dell'amianto deve iniziare nel punto più lontano dagli estrattori e procedere verso di essi, secondo la direzione del flusso dell'aria, in modo che, man mano che procede il lavoro, le fibre che si liberano per l'intervento siano allontanate dalle aree già decoibentate.

L'amianto rimosso deve essere insaccato immediatamente e comunque prima che abbia il tempo di essiccare e i sacchi pieni saranno sigillati immediatamente. L'imballaggio e l'allontanamento dei rifiuti dovrà essere effettuato adottando idonee cautele per evitare una contaminazione di amianto all'esterno dell'area di lavoro.

6.1.8 Decontaminazione del cantiere

Durante i lavori di rimozione è necessario provvedere a periodiche pulizie della zona di lavoro dal materiale di amianto. La pulizia periodica e l'insaccamento del materiale impedirà una concentrazione pericolosa di fibre disperse.

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Tutti i fogli di plastica, i nastri, il materiale di pulizia, gli indumenti ed altro materiale a perdere utilizzato nella zona di lavoro dovranno essere imballati in sacchi di plastica sigillabili e destinati alla discarica. I sacchi saranno identificati con etichette di segnalazione pericolo a norma di legge.

I fogli di polietilene verticali ed orizzontali dovranno essere trattati con prodotti fissanti e successivamente rimossi per essere insaccati come i rifiuti di amianto. Bisogna fare attenzione nel ripiegare i fogli per ridurre il più possibile la dispersione di eventuali residui contenenti amianto. I singoli fogli di plastica messi su tutte le aperture, i condotti di ventilazione, gli stipiti, i radiatori, devono rimanere al loro posto. I fogli verticali, a copertura delle pareti devono essere mantenuti fino a che non è stata fatta una prima pulizia.

Tutte le superfici nell'area di lavoro, compreso i mobili, gli attrezzi e i fogli di plastica rimasti dovranno essere puliti adeguatamente e aspirati con macchina dotata con idonei filtri.

L'acqua, gli stracci e le ramazze utilizzati per la pulizia devono essere sostituiti periodicamente per evitare il propagarsi delle fibre di amianto.

Dopo la prima pulizia, i fogli verticali rimasti devono essere tolti con attenzione ed insaccati, come pure i fogli che coprono le attrezzature per la illuminazione, gli stipiti, ecc.

L'area di lavoro deve essere nebulizzata con acqua o una soluzione diluita di incapsulante in modo da abbattere le fibre aerodisperse.

Conclusa la seconda operazione di pulizia, dovrà essere effettuata un'ispezione visiva di tutta la zona di lavoro (su tutte le superfici, incluse le travi e le impalcature) per assicurarsi che l'area sia sgombra da polvere.

Se, dopo la seconda pulizia ad umido, sono visibili ancora dei residui, le superfici interessate devono essere nuovamente pulite ad umido.

Le zone devono essere lasciate pulite a vista.

Ispezionare tutti i condotti, specialmente le sezioni orizzontali per cercare eventuali residui contenenti amianto, e aspirarli usando un aspiratore a vuoto.

È opportuno accertare l'agibilità della zona entro 48 ore successive al termine del lavoro mediante campionamenti dell'aria secondo quanto indicato dalla legge.

Una volta accertata la rispondenza della zona di lavoro a quanto richiesto, si potranno togliere i sigilli a ventilatori e radiatori e rendere di nuovo accessibile la zona.

6.1.9 Protezione delle zone esterne all’area di lavoro

Nello svolgimento del lavoro dovranno essere prese tutte le precauzioni per proteggere le zone adiacenti non interessate dalla contaminazione da polvere o detriti contenenti amianto.

Ogni giorno si dovrà pulire con aspirazione a secco o con metodo ad umido, le zone al di fuori dell'area di lavoro o di passaggio che siano state contaminate da polvere o da altri residui conseguenti al lavoro fatto.

MONITORAGGIO AMBIENTALE

Durante l'intervento di bonifica dovrà essere garantito dalla ditta, un monitoraggio ambientale delle fibre aerodisperse nelle aree circostanti il cantiere di bonifica al fine di individuare subito un'eventuale diffusione di fibre di amianto nelle aree incontaminate.

Il monitoraggio deve essere eseguito quotidianamente dall'inizio delle operazioni di disturbo dell'amianto fino alle pulizie finali.

Devono essere controllate in particolare:

- le zone incontaminate in prossimità delle barriere di confinamento;

- l'uscita del tunnel di decontaminazione o il locale incontaminato dello spogliatoio.

Inoltre campionamenti sporadici vanno effettuati all'uscita degli estrattori, all'interno dell'area di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti.

I risultati devono essere noti nel più breve tempo possibile e al massimo entro le 24 ore.

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Per il monitoraggio si adotteranno le tecniche analitiche di MOCF. Sono previste due soglie di allarme.

a) Preallarme: si verifica ogni qual volta i risultati dei monitoraggi effettuati all'esterno dell'area di lavoro mostrano una netta tendenza verso un aumento della concentrazione di fibre aerodisperse; in tal caso sono previste le seguenti procedure:

• sigillatura di eventuali montacarichi (divieto di entrata e di uscita);

• sospensione delle attività in cantiere e raccolta di tutto il materiale rimosso;

• ispezione delle barriere di confinamento;

• nebulizzazione interno cantiere e esterno nella zona dove si è rilevato aumento di concentrazione di fibre;

• pulizia impianto di decontaminazione;

• monitoraggio (verifica).

b) Allarme: si verifica quando la concentrazione di fibre aerodisperse supera il valore di 50 ff/l; in tal caso sono previste le stesse procedure di preallarme oltre che:

• comunicazione immediata all'autorità competente (ATS);

• sigillatura ingresso impianto di decontaminazione;

• accensione estrattore zona esterna;

• nebulizzazione zona esterna con soluzione incollante;

• pulizia pareti e pavimento zona esterna ad umido con idonei materiali;

• monitoraggio.

6.1.10 Criteri per certificare la restituibilità degli ambienti bonificati

Le operazioni di certificazione di restituibilità di ambienti bonificati dall'amianto, effettuate per assicurare che le aree interessate possono essere rioccupate con sicurezza, dovranno essere eseguite da personale competente.

I principali criteri da seguire durante la certificazione sono:

- assenza di residui di materiali contenenti amianto entro l'area bonificata;

- assenza effettiva di fibre di amianto nell'atmosfera compresa nell'area bonificata.

Per la verifica di questi criteri occorre seguire una procedura che comporta l'ispezione visuale preventiva e quindi il campionamento dell'aria che deve avvenire operando in modo opportuno per disturbare le superfici nell'area interessata. Il campionamento dell'aria può avvenire solo se l'area è priva di residui visibili di amianto.

Prima di procedere alla ispezione visuale tutte le superfici all'interno dell'area operativa bonificata devono essere adeguatamente asciutte. Poiché spesso l'ispezione richiede l'accesso visuale in luoghi non sufficientemente illuminati, è necessario disporre di torce elettriche portatili.

L'ispezione visuale deve essere quanto più accurata possibile e deve comprendere non solo i luoghi e le superfici a vista, ma anche ogni altro luogo parzialmente o completamente nascosto, anche se di piccole dimensioni (quali angoli, rientranze, sporgenze sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento).

L'ispezione deve essere condotta dopo la rimozione dei teli in polietilene utilizzati durante la bonifica ma mentre l'area è ancora confinata (prima della rimozione delle barriere, dell'unità di decontaminazione e della sigillatura di porte, finestre e impianto di ventilazione).

I sigillanti devono essere usati, ma solo dopo l'ispezione e prima del campionamento aggressivo finale, per incapsulare residui di amianto presenti in luoghi difficilmente accessibili o difficilmente praticabili.

Il campionamento comporta il disturbo con mezzi meccanici di tutte le superfici accessibili, di regola iniziando da quelle verticali e quindi operando su quelle orizzontali. Può essere utile mantenere negli ambienti interessati l'aria in movimento, creando anche una omogeneizzazione della concentrazione, mediante ventilatori di potenza ridotta. Poiché tali operazioni provocano la diffusione di fibre nell'atmosfera, è importante che siano predisposte tutte le misure necessarie per la protezione degli operatori e per il controllo della eventuale fuoriuscita di polvere. Le operazioni di disturbo debbono iniziare contemporaneamente alla partenza degli apparecchi di campionamento.

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I locali dovranno essere riconsegnati a conclusione dei lavori di bonifica con certificazioni finali attestanti che attestano il rispetto dalla norma e l’approvazione da parte dell’ATS.

6.2 Modalità per le recinzioni, gli accessi e le segnalazioni

Le delimitazioni dovranno avere caratteristiche idonee in base alle lavorazioni in corso di svolgimento. Particolare attenzione si dovrà porre per le delimitazioni relative alla fasi di rimozione pavimenti in vinile amianto, per le quali si dovranno considerare anche le eventuali prescrizioni dell’ASL. Per gli accessi si rimanda al layout allegato.

6.3 Servizi igienico-assistenziali

Per il servizio igienico è prevista l’installazione a cura della Ditta, mentre per lo spogliatoio se necessario oltre a quello previsto nell’Unità di decontaminazione Persone, per indumenti non contaminati si potrà utilizzare un ambiente della scuola in accordo con il CSE già individuato sul layout. Per le fasi dopo la bonifica è possibile utilizzare un servizio riportato nel layout.

Non è previsto il consumo dei pasti in cantiere vista la presenza nelle immediate vicinanze di diversi punti di ristoro ai quali le ditte possono far riferimento.

6.4 Viabilità principale di cantiere

Gli accessi dei veicoli al cantiere, sono indicati nel layout allegato.

Il conducente durante le manovre di ingresso e uscita dall’area di cantiere, se necessario, dovrà essere coadiuvato dal moviere a terra.

Tutti i percorsi, devono essere liberi e sgombri da materiale e attrezzature che possano intralciare il passaggio sia durante le normali operazioni sia in caso di esodo per emergenze. Tutti gli eventuali ostacoli che possono essere fonte di pericolo per i lavoratori devono essere adeguatamente segnalati se non è possibile rimuoverli.

6.5 Viabilità esterna al cantiere

Gli accessi all’area di cantiere sono indicati nel layout allegato.

6.6 Impianti e reti di alimentazione

L’impresa dovrà realizzare a proprie spese l’allaccio per la fornitura delle utenze nonché l’impianto di distribuzione. La ditta dovrà fornire adeguata documentazione, dichiarazioni di conformità e denuncia presso gli Enti. La ditta dovrà inoltre garantire a sua cura e spese con generatori di idonea potenza che vi sia sempre tensione di alimentazione del presidio di confinamento dinamico anche in caso di guasto sulla fornitura da parte dell’Ente gestore.

6.7 Impianti di illuminazione

Gli spazi sono dotati di impianti di illuminazione, ma tenuto conto che nelle zone di lavoro confinate gli apparecchi illuminanti devono essere schermati, ed inoltre durante l’intervento di rimozione del pavimento è necessario che nelle zone di lavoro nelle condutture elettriche non vi sia tensione, l’impresa dovrà realizzare quello di cantiere a propria cura e spese.

6.8 Impianti di terra e di protezione

E’ prevista la realizzazione dell’impianto di terra e protezione scariche atmosferiche, che dovrà essere realizzato a regola d’arte e adeguatamente segnalato. La ditta dovrà fornire adeguata documentazione di progetto, dichiarazione di conformità e denuncia presso gli Enti.

6.9 Impianto idrico e produzione acqua calda

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L’impresa dovrà provvedere a propria cura e spese.

6.10 Modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali

Tutti i mezzi per la fornitura dei materiali dovranno accedere all’area di cantiere dagli accessi riportati sul layout allegato.

Sarà cura della ditta coadiuvare con moviere a terra l’autista durante le manovre all’interno del cantiere e in ingresso e uscita.

L’ingresso e l’uscita dei veicoli non deve avvenire durante le ore di ingresso o uscita degli studenti.

6.11 Dislocazione degli impianti di cantiere

Dal punto di consegna da parte del fornitore, la Ditta dovrà realizzare l’impianto per servire tutte le zone necessarie. L’impresa dovrà inoltre realizzare dalle unità di decontaminazione la rete di scarico delle acque delle docce dotate di idoneo filtro prima di essere scaricato in fognatura.

6.12 Dislocazione delle zone di carico e scarico

Il carico e lo scarico di materiale avviene in zone appositamente destinate ed individuate nel layout di cantiere allegato.

Dette zone sono mantenute libere e non devono essere occupate da attrezzature o da materiali di risulta.

Nel caso una zona non possa essere utilizzata per lo scarico, l’individuazione di un’altra zona è eseguita a cura del responsabile del cantiere, previa richiesta al CSE.

6.13 Dislocazione delle zone di deposito

Ubicazione:

Ai fini dell'ubicazione del deposito, la ditta oltre a tener conto degli spazi individuati nel layout, dovrà sempre considerare opportunamente la viabilità, le aree lavorative, la pericolosità dei materiali rimossi contenenti asbesto.

E’ fatto divieto di predisporre depositi di materiali con accatastamenti eccessivi in altezza; il deposito di materiale in cataste, pile, mucchi va sempre effettuato in modo razionale e tale da evitare crolli o cedimenti pericolosi.

Accatastamento materiali:

L'altezza massima per le cataste deve essere valutata in funzione della sicurezza al ribaltamento, dello spazio necessario per i movimenti e della necessità di accedere per l'imbraco; le cataste non devono appoggiare o premere su pareti non idonee a sopportare sollecitazioni.

Occorre utilizzare adeguate rastrelliere per lo stoccaggio verticale dei materiale (lastre, pannelli ecc). Le scorte di reattivi e solventi vanno tenuti in un area fresca, aerata e protetta dalle radiazioni solari.

Movimentazione dei carichi:

Per la movimentazione dei carichi dovranno essere usati, quanto più possibile, mezzi ausiliari (autogrù, argano, transpallet, ecc) atti ad evitare o ridurre le sollecitazioni sugli addetti. Al manovratore del mezzo di sollevamento o trasporto dovrà essere garantito il controllo delle condizioni di tutto il percorso, anche con l'ausilio di un eventuale aiutante. I percorsi per la movimentazione dei carichi sospesi dovranno essere scelti in modo da evitare, quanto più possibile, che essi interferiscano con zone in cui si trovino persone; diversamente la movimentazione dei carichi dovrà essere opportunamente segnalata al fine di consentire il loro spostamento. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori i datori di lavoro dovranno attenersi a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 Titolo VI movimentazione manuale dei carichi e relativo allegato XXXVIII.

6.14 Gestione dei rifiuti in cantiere

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Tutti i tipi di rifiuti devono essere raccolti, stoccati e trasportati nel rispetto delle leggi vigenti in materia.

Durante il tempo di permanenza in cantiere devono essere depositati in un'area delimitata e segnalata attraverso apposita cartellonistica, dove deve essere indicato il cod. CER (Codice Europeo dei Rifiuti, pericolosi e non pericolosi) del rifiuto e la descrizione dello stesso.

Al proposito si rimanda a quanto già scritto al punto 6.1.6.

7) Informazioni di carattere generale

7.1 Informazioni generali su rischi e scala di valutazione

Per una comprensione della valutazione dei rischi si riportano alcune informazioni ritenute utili.

• Termini e definizioni in tema di sicurezza

pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determinato fattore avente il potenziale di causare danni;

rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni d’impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione;

valutazione del rischio: valutazione globale della probabilità e della gravità di possibili lesioni in una situazione pericolosa finalizzata a scegliere le adeguate misure di sicurezza;

infortunio: evento non desiderato che può portare al decesso, alla malattia, a lesioni, danni o altre perdite;

individuazione del pericolo: processo di riconoscimento e di definizione dell'esistenza e delle caratteristiche di un pericolo;

incidente: evento non pianificato che ha la potenzialità di produrre un infortunio (un incidente in cui non accadono malattie professionali, lesioni, danni o altre perdite è anche chiamato “quasi incidente”);

non conformità: ogni deviazione da standard di lavoro, pratiche, procedure, regolamenti, prestazioni del sistema di gestione, ecc. che potrebbe direttamente o indirettamente portare a lesioni, malattie, danni alla proprietà, danni all’ambiente di lavoro o ad una loro combinazione;

sicurezza: assenza di rischio non tollerabile;

rischio tollerabile: il rischio ridotto ad un livello tale da essere sopportato dall’organizzazione, tenuto conto degli obblighi legislativi e della propria politica di gestione;

rischi trasversali organizzativi: sono i rischi che derivano da fattori organizzativi, gestionali o comunque connessi alla organizzazione del lavoro e delle mansioni anche in relazione agli ambienti e ai fattori collaterali connesse all’espletamento delle mansioni;

rischi infortunistici: sono rischi che determinano pericoli per la sicurezza del lavoratori (rischio di incendio, rischi meccanici, esplosione ecc.);

rischi igienico ambientali: sono rischi che determinano pericoli per la salute e che derivano dall’esposizione ad agenti di rischio chimico, fisico o biologico.

• Scala delle probabilità “P” di accadimento di un determinato evento La probabilità “P” di accadimento di un determinato evento è espresso in una scala di valori da 1 a 4.

Valore Livello Definizioni/criteri

4 Altamente

probabile

• Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. • Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevati nel luogo di lavoro in ambienti simili o situazioni operative simili • Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore tra gli altri lavoratori.

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3 Probabile • La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto. • E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza rilevata ha fatto seguito il danno. • Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa.

2 Poco probabile • La mancanza rilevata può provocare un danno al contemporaneo verificarsi di particolari condizioni. • Sono noti solo rari episodi già verificatisi. • Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe una discreta sorpresa.

1 Improbabile • La mancanza rilevata può provocare un danno per concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti. • Non sono noti episodi già verificatisi. • Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.

• Scala dell’entità del “Danno”in relazione alla tipologia di rischio

L’entità del danno “D” in relazione alla tipologia di rischio è espressa in una scala di valori da 1 a 4.

Valore Livello Definizioni/criteri

4 Gravissimo • Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti anche letali o che possono determinare una condizione di invalidità permanente. • Infortuni o patologie di carattere fisico e/o psicofisico croniche con effetti totalmente invalidanti.

3 Grave • Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale. • Infortuni o patologie di carattere fisico e/o psicofisico croniche con effetti parzialmente invalidanti.

2 Medio • Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. • Infortunio o patologie di carattere fisico e/o psicofisico croniche con effetti reversibili.

1 Lieve • Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. • Piccoli Infortuni o patologie di carattere fisico rapidamente reversibili.

• Determinazione del valore del rischio Definiti il danno e la probabilità, il rischio viene determinato mediante la formula R = P x D ed è indicato nella tabella grafico - matriciale, avente in ascisse la gravità del danno atteso ed in ordinate la probabilità del suo verificarsi.

Matrice valutazione del rischio R = P x D

4

4 8 12 16

3

3 6 9 12

2

2 4 6 8

1

1 2 3 4

P-

Pro

bab

ilità

1 2 3 4

D - Danno

I rischi che possono provocare i danni più gravi occupano in tale matrice le caselle in alto a destra (probabilità elevata, danno gravissimo), quelli minori le posizioni più vicine all’origine degli assi (danno lieve, probabilità trascurabile), con tutta la serie di posizioni intermedie facilmente individuabili.

• Attuazione di misure di prevenzione e protezione in relazione alla valutazione dei rischi.

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La valutazione del Livello di Rischio “R” comporta l’attuazione di misure di prevenzione e protezione.

R > 8

Azioni correttive indilazionabili

Priorità P1

4 ≤ R ≤ 8

Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza

Priorità P2

2 ≤ R ≤ 3

Azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve medio termine

Priorità P3

R = 1

Azioni migliorative da programmare non richiedenti un intervento immediato

Priorità P4

Questa permette di individuare una corrispondente scala di priorità degli interventi “Pi” da attuare o porre in essere al fine di ridurre in modo sensibile il livello di rischio.

• Priorità nella realizzazione degli interventi

P1

Elevatissima Priorità

Non conformità che implica la sussistenza di una condizione di rischio grave ed imminente per i lavoratori. Richiedono interventi urgenti poiché oltre a creare i presupposti per l’accadimento di un possibile infortunio prefigurano per il Datore di Lavoro sanzioni

P2

Alta Priorità

Non conformità che implica la sussistenza di una condizione di rischio grave ma non imminente per i lavoratori, e che potrebbe causare danni con un elevato grado di inabilità o determinare patologie dagli effetti invalidanti permanenti. Richiedono interventi a medio termine poiché configurano condizioni di pericolo e/o violazioni alle norme di sicurezza con conseguente responsabilità del Datore di Lavoro

P3

Media Priorità

Non conformità di carattere tecnico/documentale derivante dall'aggiornamento e/o dall'evoluzione della normativa tecnica di riferimento e non implicante l’insorgere di particolari condizioni di rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Gli interventi di adeguamento corrispondenti al presente livello di priorità possono essere programmati nel tempo in funzione della fattibilità degli stessi.

P4

Bassa Priorità

Il seguente indice di priorità corrisponde più che ad una non conformità specifica ad uno stato di fatto che, pur rispondente alla normativa di igiene e sicurezza, evidenzia la necessità di essere migliorato ed ottimizzato. Gli interventi di adeguamento corrispondenti, di tipo organizzativo e tecnico, verranno programmati nel tempo con il fine di elevare il livello di prevenzione e ottimizzare lo stato dei luoghi e le procedure di lavoro.

7.2 Rischi particolari presenti in cantiere e relative misure di protezione

La valutazione dei rischi fatta dai datori di lavoro ai sensi del D. Lgs 81/2008 art. 28 (valutazione dei rischi) deve essere recepita nel POS consegnato al CSE, nella quale oltre ad illustrare i rischi rilevati, siano riportati le misure di prevenzione e di protezione da attuare, i DPI, il programma per migliorare nel tempo i livelli di sicurezza, le procedure per l’attuazione delle misure con i ruoli per l’attuazione, i nominativi del rappresentante dei lavoratori, RSPP, l’individuazione delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici.

Rischi e misure di protezione contro i rischi provenienti dall'ambiente esterno

Nelle vicinanze non sono insediate attività pericolose, pertanto al momento non si segnalano rischi provenienti dall’ambiente esterno.

Eventuali variazioni dovranno essere tempestivamente segnalate al CSE per pianificare adeguate misure di sicurezza.

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Nel caso di rischi imminenti che non consentono indugi, l’impresa dovrà adottare tutte le misure necessarie per tutelare l’incolumità di persone e cose ed informare tempestivamente il CSE.

Si ricorda che le aree di cantiere devono essere adeguatamente perimetrate così come le zone dove sono posati i quadri elettrici, il gruppo elettrogeno, i quadri di comando degli apparecchi e aspiratori, al fine di evitare che estranei al cantiere possano interrompere fortuitamente il funzionamento di questi creando situazioni di rischio per gli operatori che rimuovono l’amianto.

Rischi e misure di protezione per elettrocuzione

Considerate le tipologie di lavorazione previste, esiste il rischio di elettrocuzione. I datori di lavoro dovranno attenersi a quanto stabilito dal 81/2008 Titolo III uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, Capo III Impianti e apparecchiature elettriche. In particolare per l’impianto esistente si impone il sezionamento dell’impianto prima di procedere alla rimozione delle apparecchiature elettriche e demolizione del pavimento, segnalare sul quadro tale circostanza, chiudere a chiave il quadro elettrico, mentre per l’impianto di cantiere questo deve essere realizzato in conformità alle norme vigenti.

Rischi e misure di protezione per esposizione a vibrazioni

Considerato il tipo di lavorazioni, si prevede l’uso limitato di strumenti vibranti, si segnala comunque l’ipotetico rischio specifico. I datori di lavoro dovranno attenersi a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 Titolo VIII agenti fisici Capo III protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni.

Rischi e misure di protezione per esposizione a campi elettromagnetici

Al momento non sono note situazioni che potrebbero comportare l’esposizione a campi elettromagnetici. I datori di lavoro dovranno attenersi a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 Titolo VIII agenti fisici Capo IV protezione dei lavoratori dai rischi a campi elettromagnetici.

Rischi e misure di protezione per esposizione a radiazioni ottiche

Al momento non sono note situazioni che potrebbero comportare l’esposizione a radiazioni ottiche. I datori di lavoro dovranno attenersi a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 Titolo VIII agenti fisici capo V protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a radiazioni ottiche.

Rischi e misure di protezione per esposizione ad agenti chimici pericolosi

Considerate le tipologie di lavorazione previste, esiste il rischio di esposizione ad agenti chimici pericolosi relativamente alle seguenti principali famiglie di prodotti: additivi per malte; isolanti a base di schiuma, solventi e prodotti vari per verniciatura, primer, prodotti incapsulanti dell’amianto, ecc. I datori di lavoro dovranno attenersi a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 Titolo IX sostanze pericolose Capo I protezione da agenti chimici. E’

severamente vietato introdurre in cantiere e utilizzare prodotti che comportano rischio chimico, prima che questi

siano stati consegnati dalla ditta al CSE per riscontro e accettazione.

Rischi e misure di protezione per esposizione all’amianto

Essendo previsto la rimozione di pavimento contenente asbesto il rischio è altissimo. Attenersi a quanto previsto dalla norma, dal piano di lavoro approvato ed eventuali prescrizioni dell’ASL.

Tali misure dovranno essere adottate sia per la sicurezza degli operatori che di persone terze presenti nell’edificio nelle zone non interessate in quel momento da lavori di rimozione.

Devono inoltre essere adottate le precauzioni necessarie per non danneggiare il pavimento del primo piano in vinilamianto per il quale non è previsto in progetto la bonifica.

Rischi e misure di protezione per esposizione ad agenti biologici

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Tenuto conto che per collettare lo scarico della doccia dell’unita di decontaminazione si verrà in alcuni casi in contatto con punti della rete/apparecchi di scarico, si segnala l’ipotetico rischio di esposizione ad agenti biologici.

Rischi e misure di protezione connesse alla presenza di linee aeree o interrate

All’interno degli spazi interessati dagli interventi sono presenti linee e apparecchiature elettriche sia a vista che sottotraccia. Prima di intervenire la ditta deve sezionare gli impianti in modo che non vi sia tensione.

Sarà cura della ditta prima dell’avvio dei lavori con congruo anticipo verificare.

Rischi e misure generali di protezione contro il rischio di seppellimento

Al momento non essendo previsti scavi non si segnala il rischio di seppellimento.

Rischi e misure generali di protezione contro il rischio di annegamento

Al momento non essendo previsti scavi non si segnala il rischio di annegamento.

Rischi e misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall'alto

Esiste il rischio di caduta dall’alto nella fase di allestimento delle zone di lavoro e nel tiro in alto e in basso dei materiali, pertanto si utilizzeranno idonei apprestamenti (ponte su cavalletti, tra battelli, parapetti ).

Rischi e misure di sicurezza di caduta di materiali dall’alto

In base alla tipologia degli interventi esiste il rischio di caduta di materiali dall’alto per l’allestimento delle zone (posa teli a parete e soffitto) nonché per il tiro in alto e in basso del materiali.

Rischi e misure generali di sicurezza in caso di estese demolizioni

L’intervento non prevede la demolizione pertanto non esiste il rischio.

Rischi e misure di sicurezza contro i rischi di incendio o esplosione

Al momento si segnalano aree con rischi di incendio ma non aeree esposte al rischio di esplosione ai sensi dell’allegato XLIX D. Lgs 81/2008. Tuttavia è obbligo dei singoli datori di lavoro attenersi a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 art. 46 (prevenzione incendi), Titolo XI (protezione da atmosfere esplosive) e relativi allegati XLIX, L, LI.

Per le lavorazioni e le sostanze infiammabili eventualmente presenti in cantiere, si dovranno adottare adeguate misure di prevenzione. In particolare non verranno eseguiti lavori suscettibili di innescare incendi o esplosioni in prossimità di materiali infiammabili o esplosivi e gli addetti nel maneggiare le sostanze indosseranno indumenti atti a impedire l'accumulo elettrostatico. Nel cantiere la Ditta dovrà avere degli estintori.

Rischi e misure di protezione contro gli sbalzi eccessivi di temperatura

I lavori previsti si svolgono all’interno, tranne le fasi si carico e scarico materiale, pertanto il rischio è limitato.

Rischi e misure di protezione per eventuale presenza di gru interferenti

Al momento non si riscontra nelle aree circostanti la presenza di gru ed inoltre non è previsto l’uso per tale cantiere.

Informazioni generali in relazione agli eventi atmosferici

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Vista la stagione nella quale si svolgeranno i lavori, per la parte in esterno è possibile che vi siano condizioni climatiche tali da poter influenzare normalmente solo l’attività di carico e scarico e tiro in basso e in alto dei materiali e rifiuti.

Pertanto le imprese, tenuto conto quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 con particolare riguardo all’art. 96 (obblighi dei datori di lavoro e dei preposti) comma 1 lettera d), per la salute e sicurezza dei lavoratori dovranno considerare quanto necessario e dotare i lavoratori di DPI se necessario.

Procedure da seguire in caso di condizioni atmosferiche avverse.

Si riportano di seguito le procedure da seguire nelle varie circostanze legate alle condizioni atmosferiche.

In caso di forte pioggia e/o persistenza della stessa:

- Sospendere le lavorazioni in esecuzione in esterno; - Ricoverare le maestranze negli appositi locali.

7.3 Sorveglianza sanitaria

La tipologia del cantiere e le lavorazioni previste rientrano nelle normali attività di costruzione/demolizioni/bonifica. La sorveglianza sanitaria rientra nelle procedure specifiche a cura dei Medici competenti di ogni singolo datore di lavoro.

In particolare Il datore di lavoro dovrà rispettare quanto previsto nel D. Lgs 81/2008: nel Titolo I sezione V sorveglianza sanitaria; Titolo VI movimentazione dei carichi; Titolo VII attrezzature munite di videoterminali; Titolo VIII agenti fisici capo I, capo II rumore, capo III vibrazioni, capo IV campi elettromagnetici, capo V radiazioni ottiche artificiali; Titolo IX sostanze pericolose, capo I agenti chimici, capo II agenti cancerogeni e mutageni, capo III esposizione amianto, Titolo X agenti biologici.

La documentazione riguardante l’avvenuta sorveglianza sanitaria e relativa idoneità alla mansione dei lavoratori deve essere trasmesse al CSE.

7.4 Valutazione dei Rischi

I datori di lavoro dovranno provvedere alla compilazione del DVR (documento valutazione dei rischi) secondo quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 artt. 17,28,29.

7.5 Valutazione del rischio rumore

Per il tipo di lavorazioni previste si prevede un basso rischio rumore.

Tuttavia l’uso del generatore posizionato all’esterno potrebbe costituire una fonte di rumore non tanto per il personale della ditta che opera a distanza quanto per il personale scolastico; pertanto utilizzare apparecchi silenziati e disporli lontano dagli ambienti occupati dal personale scolastico.

Ogni datore di lavoro per quanto di propria competenza, dovrà attenersi a quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 Titolo VIII Capo II art. da 187 a 197.

L’impresa dovrà inoltre a richiesta del CSE effettuare misurazioni sul posto con l’adeguata strumentazione.

Quale riferimento, si evidenzia la banca dati del CPT di Torino, approvata in data 20 aprile 2011 a seguito di aggiornamento. A tale banca dati viene fatto riferimento anche nella lettera circolare del 30/06/2011 prot. 15/VI/00148781 della Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro–DIV. VI.

A titolo esemplificativo e non esaustivo si riportano di seguito alcune tra le misure di prevenzione e istruzione per gli addetti da attuare.

A) prima dell’attività:

• I rischi derivanti dall’esposizione a rumore devono essere ridotti al minimo, in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, mediante misure tecniche, organizzative e procedurali concretamente attuabili, privilegiando gli interventi alla fonte;

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• Non superare il tempo dedicato nella settimana all’attività di maggior esposizione adottando, ove del caso, la rotazione fra il personale (da prendere in considerazione per gli addetti a lavorazioni che determinano un LEX,8h minore o uguale a 87 dB(A), con attività che presentano uno o più Leq (LAeq) maggiori di 87 dB(A));

• Il personale che risulta esposto ad un livello personale uguale o superiore agli 80 dB(A) deve essere informato e formato sui rischi derivanti dall’esposizione al rumore, sulle modalità per individuare e segnalare eventuali effetti negativi per la salute (sintomi) derivanti dall’esposizione, sui valori limite di esposizione e valori di azione, sulle procedure di lavoro sicure per ridurre al minimo l’esposizione e sull’uso corretto dei DPI (otoprotettori); inoltre, deve essere fornito di DPI (otoprotettori) se ne fa richiesta;

• Tutto il personale esposto a rumorosità superiori a 85 dB(A) deve essere fornito di idonei dispositivi di protezione individuale (otoprotettori) e sottoposto all’addestramento per il loro corretto uso.

B) durante l’attività:

• Nella scelta delle lavorazioni devono essere privilegiati i processi lavorativi meno rumorosi e le attrezzature silenziose;

• Le attrezzature da impiegare devono essere idonee alle lavorazioni da effettuare, correttamente installate, mantenute ed utilizzate;

• Le sorgenti rumorose devono essere il più possibile separate e distanti dai luoghi di lavoro;

• Le zone caratterizzate da elevati livelli di rumorosità devono essere segnalate;

• Nei luoghi di lavoro che possono comportare, per un lavoratore che vi svolga la propria mansione per l’intera giornata lavorativa, un’esposizione quotidiana personale superiore a 85 dB(A) oppure un valore della pressione acustica istantanea non ponderata superiore a 137 dB(C) è esposta una segnaletica appropriata. Tali luoghi sono inoltre perimetrati e soggetti ad una limitazione di accesso qualora il rischio di esposizione lo giustifichi e tali provvedimenti siano possibili;

• La riduzione ulteriore del rischio può essere ottenuta ricorrendo a misure organizzative quali la riduzione della durata delle lavorazioni rumorose e l’introduzione di turni di lavoro;

• Nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra degli 85 dB(A), il datore di lavoro esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell'udito; i lavoratori devono utilizzarli;

• Evitare soste prolungate in corrispondenza delle lavorazioni di maggior rumorosità (da prendere in considerazione quando sono presenti attività che eccedono il limite superiore della fascia di appartenenza, in particolare riferita ai responsabili tecnici ed assistenti);

• Evitare di sostare o eseguire lavori in prossimità delle macchine in funzione (da prendere in considerazione quando sono presenti attività che eccedono il limite superiore della fascia di appartenenza, in particolare riferita ai capisquadra);

• Evitare urti o impatti tra materiali metallici (da prendere in considerazione in particolare per gli addetti ad operazioni di scarico, carico e montaggio di materiali e attrezzature metalliche);

• Evitare di installare le sorgenti rumorose nelle immediate vicinanze della zona di lavorazione;

• Durante le fasi di lavoro che eccedono gli 85 dB(A), non devono essere svolte altre lavorazioni nelle immediate vicinanze. Se necessario queste devono risultare opportunamente distanziate (da prendere in considerazione per gli addetti a mansioni che comportano l’utilizzo di macchine particolarmente rumorose, ad es.: utilizzo di matisa, binda, fresa);

8) Cooperazione, informazione e coordinamento

Si precisa che quanto di seguito riportato vale (ognuno per le proprie competenze) per la ditta appaltatrice, i lavoratori autonomi, i subappaltatori.

Coordinamento generale

Modalità di trasmissione del Piano di Sicurezza e Coordinamento.

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Il Committente o il responsabile dei lavori ai sensi del D. Lgs art. 101 ( obblighi di trasmissione) trasmette il PSC a tutte le imprese da lui individuate e operanti nel cantiere.

Modalità di trasmissione del POS redatto dalle imprese appaltatrici e suoi contenuti.

Prima dell'inizio dei rispettivi lavori (con largo anticipo) ai sensi del D. Lgs art. 101 ( obblighi di trasmissione) ciascuna impresa esecutrice trasmette il POS all’impresa appaltatrice, che previa verifica di congruenza con il proprio personale, lo trasmette al CSE. Dovrà, inoltre, essere consegnato la documentazione prevista dalla normativa relativa all’intervento sui materiali con fibre di asbesto.

Modalità di comunicazione di eventuale affidamento di subappalto.

I subappalti da parte della ditta appaltatrice vanno preventivamente autorizzati dalla stazione appaltante. Modalità di comunicazione di eventuale affidamento di sub-fornitura.

Le sub-forniture affidate da parte della ditta appaltatrice ad altre ditte vanno comunicate alla stazione appaltante con largo anticipo. Modalità di gestione del Piano di Sicurezza e di Coordinamento e dei Piani Operativi in Cantiere.

Si fa obbligo all’ impresa aggiudicataria e appaltatrici, di trasmettere prima dell'inizio dei lavori, il PSC e il proprio POS alle imprese esecutrici sub-appaltatrici, sub-affidatrici, lavoratori autonomi, anche allo scopo di consentire a questi la redazione dei rispettivi POS.

Qualsiasi situazione che possa venirsi a creare nel cantiere, difforme da quanto previsto nel PSC e nei POS, dovrà essere tempestivamente comunicata al CSE.

Il datore di lavoro dell’impresa appaltatrice ai sensi del D. Lgs 81/2008 art. 97 (obblighi del datore di lavoro dell’impresa affidataria) verifica l’applicazione delle disposizioni del PSC.

Si fa obbligo a tutte le imprese appaltatrici, sub-appaltatrici e sub-affidatrici di tenere in cantiere a disposizione dei lavoratori interessati una copia del PSC e del POS.

L’obbligo di redazione del POS non si applica alle mere forniture di materiali o attrezzature (D. Lgs 81/2008 art. 96 comma 1-bis), in tali casi trovano applicazione le disposizioni di cui al D. Lgs 81/2008 art. 26 (obblighi connessi ai contratti d’appalto o d’opera o di somministrazione). Modalità di consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza delle imprese.

Ai sensi del D. Lgs 81/2008 art. 100 comma 4 (PSC) si fa obbligo a tutte le imprese appaltatrici, sub-appaltatrici e sub-affidatarie, di mettere a disposizione, almeno dieci giorni prima dell'inizio delle lavorazioni, al proprio Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza sia esso interno all'azienda o a livello territoriale, il PSC e il POS.

Prima dell’accettazione del PSC, il datore di lavoro di ogni impresa esecutrice ai sensi del D. Lgs 81/2008 art. 102 consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Qualora il Rappresentante dei Lavoratori lo richieda, il datore di lavoro deve fornire ogni chiarimento sul contenuto del PSC e POS.

Qualora il Rappresentante dei Lavoratori formuli delle proposte o delle riserve circa i contenuti del POS e PSC, questi, per quest’ultimo, dovranno essere tempestivamente trasmessi al CSE che dovrà provvedere nel merito.

Del rispetto di quanto sopra, verrà richiesta documentazione dimostrativa alle imprese da parte del CSE. Modalità di organizzazione dei rapporti tra le imprese ed il CSE.

Si fa obbligo a tutte le imprese appaltatrici, sub-appaltatrici, sub-affidatarie, ivi compresi i lavoratori autonomi, di comunicare al CSE la data di inizio delle proprie lavorazioni con almeno 48 ore di anticipo (la comunicazione deve avvenire per iscritto e comunicata via fax/mail). Chiaramente dopo che gli operatori siano stati regolarmente autorizzati dalla stazione appaltante e dal CSE. Modalità di organizzazione tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, della cooperazione e del coordinamento delle attività nonché della reciproca informazione.

Per quanto attiene l’utilizzazione collettiva di impianti (apparecchi di sollevamento, impianti elettrici, ecc.), mezzi

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logistici (quali opere provvisionali macchine, ecc.), e mezzi di protezione collettiva, le imprese ed i lavoratori autonomi dovranno attenersi alle indicazioni sotto riportate.

Si fa obbligo a tutte le imprese appaltatrici, sub-appaltatrici, sub-affidatarie, ivi compresi i lavoratori autonomi, di attenersi alle norme di coordinamento e cooperazione indicate nel presente PSC.

Durante l'espletamento dei lavori, il CSE provvederà ad indire delle riunioni di coordinamento tra le varie imprese e i lavoratori autonomi, intese a meglio definire le linee di azione ai fini della salvaguardia della sicurezza e della salute dei lavoratori.

Per quanto attiene lo scambio di reciproche informazioni tra le varie imprese ed i lavoratori autonomi, questi dovranno attenersi alle indicazioni di legge con particolare riferimento all'articolo 95 lettera g) del D. Lgs.81/2008 (misure generali di tutela ).

Nello specifico, tra le imprese dovrà sussistere una cooperazione circa l'attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi incidenti sull'attività lavorativa oggetto dell'appalto; gli interventi di prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, dovranno essere coordinati anche tramite informazioni reciproche necessarie ad individuare rischi da interferenze tra i lavori delle imprese coinvolte nell'esecuzione delle opere. Di questa attività dovrà essere informato il CSE in modo particolare quando si rende necessario un suo provvedimento.

Uso comune delle attrezzature

Viabilità di cantiere:

Si rammenta l'obbligo di evitare il deposito di materiali nelle vie di transito veicolare e pedonale, in posti che possano ostacolare la normale circolazione e comunque al di fuori delle aree definite, di evitare accatastamenti non conformi alle norme ed al buon senso, di materiali sfusi o pallettizzati, e in modo particolare per i rifiuti contenenti asbesto attenersi a quanto previsto dalla legge.

Apparecchi di sollevamento: (tipo argani, elevatori a cavalletto, ecc.):

gli stessi potranno a giudizio della ditta appaltatrice, essere utilizzati anche dalle altre ditte che hanno con questa dei rapporti contrattuali, quali subappaltatori, lavoratori autonomi, sub-fornitori, previa autorizzazione anche verbale dell'impresa proprietaria che va comunicata al CSE (l'autorizzazione può essere concessa solo se vengono rispettati gli standard di sicurezza di legge); il mantenimento delle adeguate condizioni di sicurezza e di manutenzione dei citati impianti compete all'impresa che li detiene salvo accordo raggiunto con gli altri datori di lavoro che li utilizzano. In questi casi l’accordo dovrà essere scritto e disponibile in cantiere. L'uso degli apparecchi di sollevamento è comunque sempre limitato a personale esperto delle imprese o dei lavoratori autonomi adeguatamente formato allo scopo.

Impianto elettrico di cantiere:

La ditta dovrà procedere a realizzare un proprio impianto elettrico, lo stesso potrà a giudizio della ditta appaltatrice , essere utilizzato anche dalle altre ditte che hanno con questa dei rapporti contrattuali, quali subappaltatori, lavoratori autonomi, sub-fornitori, previa autorizzazione anche verbale dell'impresa proprietaria che va comunicata per iscritto al CSE (l'autorizzazione può essere concessa solo se vengono rispettati gli standard di sicurezza di legge); il mantenimento delle adeguate condizioni di sicurezza e di manutenzione dell’impianto, compete all'impresa che li detiene salvo accordo raggiunto con gli altri datori di lavoro che li utilizzano. In questi casi l’accordo dovrà essere scritto e disponibile in cantiere. Eventuali modifiche dell'impianto realizzate dalle ditte o eventuali manutenzioni potranno avvenire solo con l'intervento di personale elettricamente addestrato, nel rispetto delle norme vigenti in materia e con adeguata informazione al personale delle modifiche effettuate. Visto la tipologia di lavoro oltre alla fornitura di energia elettrica da parte dell’Ente gestore della fornitura pubblica, la ditta appaltatrice dovrà installare anche dei generatori di corrente di potenza idonea per garantire il funzionamento in continuo del confinamento dinamico nel caso di guasti sulla linea di fornitura. Macchine operatrici, macchine utensili, attrezzi di lavoro:

Le stesse potranno a giudizio della ditta appaltatrice, essere utilizzate anche dalle altre ditte che hanno con questa dei rapporti contrattuali, quali subappaltatori, lavoratori autonomi, sub-fornitori, previa autorizzazione anche verbale dell'impresa proprietaria che va comunicata al CSE (l'autorizzazione può essere concessa solo se vengono rispettati gli standard di sicurezza di legge); il mantenimento delle adeguate condizioni di sicurezza e di

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manutenzione delle citate macchine e attrezzature, compete all'impresa che li detiene salvo accordo raggiunto con gli altri datori di lavoro che li utilizzano. In questi casi l’accordo dovrà essere scritto e disponibile in cantiere. L'uso delle macchine e delle attrezzature citate è tuttavia concesso solo al personale in possesso di adeguata formazione ed addestramento. Opere provvisionali di vario tipo: (es. scale, ponti a cavalletto, trabattelli, ecc.):

Le stesse potranno a giudizio della ditta appaltatrice, essere utilizzate anche dalle altre ditte che hanno con questa dei rapporti contrattuali, quali subappaltatori, lavoratori autonomi, sub-fornitori, previa autorizzazione anche verbale dell'impresa proprietaria che va comunicata al CSE ( l'autorizzazione può essere concessa solo se vengono rispettati gli standard di sicurezza di legge); il mantenimento delle adeguate condizioni di sicurezza e di manutenzione delle citate opere, compete all'impresa che li detiene salvo accordo raggiunto con gli altri datori di lavoro che li utilizzano. In questi casi l’accordo dovrà essere scritto e disponibile in cantiere. L'uso delle apparecchiature citate è tuttavia concesso solo al personale in possesso di adeguata formazione ed addestramento. Informazioni e segnalazioni:

In aggiunta alle informazioni di carattere generale fornite agli addetti ai lavori dalle imprese esecutrici, ulteriori informazioni riguardanti la sicurezza sul lavoro, dovranno essere fornite secondo necessità mediante scritte, avvisi o segnalazioni convenzionali, il cui significato dovrà essere preventivamente chiarito alle maestranze addette. Le modalità di impiego degli apparecchi di sollevamento, di trasporto, ed i segnali prestabiliti per l'esecuzione delle manovre, dovranno essere richiamati mediante avvisi chiaramente leggibili. Punti di particolare pericolo (locali confinati dove è in atto la bonifica amianto) dovranno essere contraddistinti con segnaletica atta a trasmettere messaggi di avvertimento, divieto, prescrizione e salvataggio. Questo è molto importante visto i luoghi dove si eseguiranno i lavori, pertanto una corretta informazione e segnalazione diventa determinante per la prevenzione di rischi.

9) Gestione dei mezzi di protezione collettiva

Attrezzature di primo soccorso

Il cantiere si trova nel centro cittadino con rapido accesso sulle strade che consentono di raggiungere entro 15 minuti il pronto soccorso degli Istituti Ospitalieri di Cremona sito in viale Concordia 1.

L’Ospedale munito di ambulanze proprie, ha i seguenti numeri di telefono: centralino 0372/ 405111, servizio di emergenza sanitaria 118.

Il progetto non prevede che il committente o il responsabile dei lavori organizzi apposito servizio di pronto soccorso, pertanto il datore di lavoro deve provvedere come previsto dal D. Lgs 81/2008 art. 45 (primo soccorso).

Vista la vicinanza con la struttura ospedaliera si è ritenuto sufficiente nel presente PSC prevedere per ogni appaltatore, la cassetta di pronto soccorso con caratteristiche minime conforme al DM 15/7/2003 n° 388 (modificato e integrato), fermo restando quanto valuterà il datore di lavoro.

Si ricorda pertanto che ogni datore di lavoro ai sensi del D. Lgs 81/2008 art. 18 comma 1 lett. b (obblighi del datore di lavoro e del dirigente) dovrà provvedere a designare preventivamente i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggi, di primo soccorso e comunque, di gestione delle emergenze.

Avvisatori acustici

Per il tipo di lavoro e il contesto non si è ritenuto necessario prevedere un avvisatore acustico per le emergenze.

Illuminazione di emergenza

Gli ambienti dove si svolgeranno i lavori sono dotati di ampie finestrature verso l’esterno e i lavori sono previsti nel periodo estivo. In questa fase non si ritiene necessario un impianto fisso di illuminazione di emergenza.

Mezzi estinguenti

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I lavori previsti sono a basso rischio di incendio. La Ditta dovrà dotarsi di un numero sufficiente di estintori di tipo idoneo.

10) Segnaletica di sicurezza

Il datore di lavoro (ognuno per quanto di competenza) fa ricorso alla segnaletica di sicurezza, conformemente alle prescrizioni di cui agli allegati da XXIV a XXXII del D. Lgs 81/2008 quando, anche a seguito della valutazione dei rischi effettuata in conformità all'articolo 28 (oggetto della valutazione dei rischi), risultano rischi che non possono essere evitati o sufficientemente limitati con misure, metodi, ovvero sistemi di organizzazione del lavoro, o con mezzi tecnici di protezione collettiva.

Per i casi non contemplati negli allegati da XXIV a XXXII, il datore di lavoro, anche in riferimento alle norme di buona tecnica, adotta le misure necessarie, secondo le particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica.

I datori di lavoro dovranno provvedere ai sensi dell’art. 164 del D. Lgs 81/2008 (informazione e formazione) affinché il rappresentante dei lavoratori e i lavoratori siano informati di tutte misure da adottare riguardo alla segnaletica di sicurezza impiegata, ed in particolare questi devono ricevere un adeguata formazione sul significato della segnaletica di sicurezza in modo particolare quando è previsto l’uso di gesti o di parole nonché comportamenti generali e specifici da seguire.

In particolare si segnala l’importanza della segnaletica, vista, l’attività che si svolge nell’edificio.

11) Organizzazione dei servizi di emergenza e pronto soccorso

La gestione delle emergenze rientra tra gli adempimenti a carico di ogni datore di lavoro, previsti dal D. Lgs 81/09. In particolare si ricorda che il datore di lavoro di ogni ditta dovrà ottemperare a quanto prescritto:

• art. 43 (disposizioni generali) comma 1 lettera a, b, c, d, e, e bis;

• art. 45 (primo soccorso) comma 1, 2;

• art. 46 (prevenzione incendi) comma 2, 3.

Tutte le procedure dovranno essere esplicitate chiaramente nel POS di ogni singola ditta.

12) Pianificazione dei lavori

Nell’allegato 3) sono state riportate le lavorazioni e i tempi per l’esecuzione tenendo conto di un organizzazione aziendale media. Le imprese nel POS forniranno un cronoprogramma dettagliato sia complessivo che per fase, da aggiornare al mutare delle condizioni previa eventuale variazione del PSC a cura del CSE.

Interferenze tra le lavorazioni e misure di prevenzione e protezione

Nella pianificazione dei lavori rappresentata nel cronoprogramma che dovrà essere puntualmente sviluppato dalle singole ditte nel POS, i lavori sono stati organizzati in modo che non ci siano interferenze tra i lavoratori della ditta appaltatrice e i lavoratori autonomi, i subappaltatori ed altre ditte incaricate dalla stazione appaltante. L’imbianchino opererà su spazi non più occupati dal pavimentatore pertanto non vi sono interferenze spaziali.

Nel programma di dettaglio che le imprese dovranno elaborare, queste le lavorazioni dovranno essere sfalsate temporalmente e/o spazialmente, in modo da evitare di fatto sovrapposizioni e interferenze, con sequenza in base ad una corretta logica costruttiva.

Durante lo svolgimento dei lavori le imprese appaltatrici avranno cura di verificare puntualmente che l’andamento dei lavori rispecchia il programma di dettaglio. Laddove dovessero intervenire delle variazioni dovranno comunicarle con anticipo al CSE e disporre per quanto di competenza gli adeguamenti ed integrazioni del POS tenuto conto le variazioni del PSC fatte a cura del CSE.

Si richiama il rispetto di tutto quanto riportato nei paragrafi precedenti relativamente ai rischi.

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La ditta ha in comune con la scuola solo l’accesso carraio, per l’utilizzo in sicurezza si rimanda a quanto scritto nei paragrafi precedenti.

L’esecuzione dei lavori è prevista che venga avviata alla fine delle lezioni e prosegua durante il periodo di chiusura estiva dell’anno scolastico.

Misure aggiuntive di prevenzione e protezione per lavori fuori dall’area principale di cantiere con

eventuale presenza di estranei al cantiere.

In generale per le lavorazioni da eseguire fuori l’area principale di cantiere e/o nelle zone a confine con spazi nei quali possono essere presenti degli estranei al cantiere bisognerà adottare le seguenti precauzioni minime:

- definire con il DL e il CSE i giorni di intervento;

- perimetrare e segnalare adeguatamente la zona di intervento;

- durante lo svolgimento dei lavori non consentire l’accesso al personale estraneo all’impresa;

- segnalare che sono in corso i lavori.

13) Stima dei costi per la sicurezza

I costi della sicurezza calcolati secondo quanto previsto dal D. Lgs 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni e dalla guida operativa di verifica di congruità degli oneri aziendali della sicurezza nei contratti di lavori pubblici Itaca ammontano € 3310,00

Per quanto riguarda la liquidazione dei costi della sicurezza, Il DL liquida l'importo relativo ai costi della sicurezza previsti in base allo stato di avanzamento lavori, previa approvazione da parte del CSE.

Ai sensi del D. Lgs 81/2008 art. 100 comma 5, l’impresa aggiudicataria dei lavori ha la facoltà di presentare al CSE proposte di integrazione al PSC, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza. In nessun caso le eventuali integrazioni possono giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.

14) Considerazioni aggiuntive

Competenze ai fini della sicurezza ai sensi del D. Lgs 81/2008

Oltre quanto già indicato negli articoli precedenti, di seguito si richiamano i riferimenti normativi principali del D. Lgs 81/2008 relativamente ai compiti delle diverse figure professionali previste in cantiere.

- Direttore dei lavori: ha l'alta sorveglianza dei lavori e a lui compete la verifica della rispondenza dell'opera al progetto e alla normativa urbanistica;

- Datore di lavoro: art. 17 (obblighi del datore di lavoro non delegabili); art 18 (obblighi del datore di lavoro e dirigente); art 96 (obblighi del datore di lavoro del dirigente e dei preposti); art 97 (obblighi del datore di lavoro dell’impresa affidataria). E’ responsabile dell'applicazione delle norme di legge in materia di sicurezza nonché dell'applicazione del presente PSC.

- Committente e responsabile dei lavori: art. 90 (obblighi del committente e responsabile dei lavori);

- Coordinatore per l’esecuzione: art. 92 (obblighi del coordinatore per la sicurezza);

- Preposto: art. 96 (obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti e dei presposti);

- Medico competente: art. 25 (obblighi del medico competente);

- Lavoratore autonomo: art. 94 (obblighi del lavoratore autonomo);

- Lavoratori: art. 20 (obblighi del lavoratore);

Allegati:

allegato 1) layout di cantiere

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allegato 2) cronoprogramma

Cremona, Febbraio 2017

Il coordinatore della sicurezza arch. Giovanni Donadio

documento firmato digitalmente ai sensi del testo Unico DPR 445/2000 e del Dlgs 82/2005

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