Progetto di tecnologie dell'istruzione

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Progetto TECNOLOGIE DELL’ISTRUZIONE Funzione Strumentale Area 2. Anno scolastico 2011/2012 In ogni ambito della vita individuale e sociale sono entrate con forza le tecnologie digitali. Sono migrate nelle nostre vite fino a costituire lo spazio sociale e culturale entro cui passa la comunicazione e le relazioni interpersonali, ridisegnando in tal modo lo scenario della società contemporanea. I media digitali non sono più media di massa, ma personal media, trasformano il profilo dell’utente dallo status di spettatore a quello di produttore- autore che incrementa la mole dei contenuti fruibili nel World Wide Web: la vasta rete mondiale. In soli due decenni (l’accesso alla Rete per tutti risale agli inizi degli anni Novanta e solo nel 2004 nasce il Web 2.0) sono strutturalmente cambiati gli ambienti di lavoro, sono mutate le abitudini individuali, il modo di stare insieme e di condividere conoscenze, l’apprendimento è sempre più collaborativo-interattivo e i messaggi sono collage di testo scritto, immagini, suoni, video (testi neomediali). Le tecnologie digitali sono i nuovi strumenti della cultura, in particolare di quella giovanile immersa nella digital society, nella quale il personale è sempre più spesso pubblico e le ‘identità’ assumono tratti proteiformi e variabili. Si pensi agli avatar e ai nickname. Nello stream dell’accesso rapido, facilitato anche dai dispositivi mobili (cellulare, iPhone, iPad), la frantumazione di assetti consolidatisi negli anni pre-digitale è evidente: la comunicazione si contrae e il pensiero diventa breve; alle narrazioni distese e argomentative si sostituiscono le micronarrazioni dei nuovi formati (sms, mail, twitter); la scrittura diventa essenziale. Le nuove generazioni hanno incluso nel loro quotidiano, in maniera del tutto naturale, il consumo dei nuovi media (Digital Natives. Prensky 2001). Faticano a capire un passato, seppur recente, in cui i codici della comunicazione (orale, scritta, iconica, 1

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Progetto 'Funzione strumentale'

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Progetto

TECNOLOGIE DELL’ISTRUZIONE

Funzione Strumentale Area 2. Anno scolastico 2011/2012

In ogni ambito della vita individuale e sociale sono entrate con forza le tecnologie digitali. Sono migrate nelle nostre vite fino a costituire lo spazio sociale e culturale entro cui passa la comunicazione e le relazioni interpersonali, ridisegnando in tal modo lo scenario della società contemporanea. I media digitali non sono più media di massa, ma personal media, trasformano il profilo dell’utente dallo status di spettatore a quello di produttore-autore che incrementa la mole dei contenuti fruibili nel World Wide Web: la vasta rete mondiale.

In soli due decenni (l’accesso alla Rete per tutti risale agli inizi degli anni Novanta e solo nel 2004 nasce il Web 2.0) sono strutturalmente cambiati gli ambienti di lavoro, sono mutate le abitudini individuali, il modo di stare insieme e di condividere conoscenze, l’apprendimento è sempre più collaborativo-interattivo e i messaggi sono collage di testo scritto, immagini, suoni, video (testi neomediali).

Le tecnologie digitali sono i nuovi strumenti della cultura, in particolare di quella giovanile immersa nella digital society, nella quale il personale è sempre più spesso pubblico e le ‘identità’ assumono tratti proteiformi e variabili. Si pensi agli avatar e ai nickname. Nello stream dell’accesso rapido, facilitato anche dai dispositivi mobili (cellulare, iPhone, iPad), la frantumazione di assetti consolidatisi negli anni pre-digitale è evidente: la comunicazione si contrae e il pensiero diventa breve; alle narrazioni distese e argomentative si sostituiscono le micronarrazioni dei nuovi formati (sms, mail, twitter); la scrittura diventa essenziale.

Le nuove generazioni hanno incluso nel loro quotidiano, in maniera del tutto naturale, il consumo dei nuovi media (Digital Natives. Prensky 2001). Faticano a capire un passato, seppur recente, in cui i codici della comunicazione (orale, scritta, iconica, musicale) si articolavano, si trasmettevano, si memorizzavano e si conservavano in modi e in forme differenti (la parola stampata sulla carta, il paesaggio dipinto su tela, la musica registrata su disco, il film che scorreva sulla pellicola). Su un unico dispositivo (computer, iPad, smart phone) è possibile oggi combinarli, mixarli e creare nuove e inedite sceneggiature. La centralità del soggetto diventa il fulcro delle nuove forme comunicative e informative esplicate in modalità complesse, reticolare e multitasking: velocità esecutiva, attenzione distribuita.

Il neuroscienziato americano Gary Small (2008) sostiene che l’utilizzo delle tecnologie digitali rafforzano e liberano nuovi percorsi neurali nel cervello indebolendo quelli vecchi. Ciò non è peggio di prima, è solo diverso (P.C.Rivoltella). La società è più complessa e gli individui vi si adattano. L’educazione, in termini di saper leggere e scrivere i media, sta avvenendo fuori dalle aule scolastiche, ‘dopo la scuola’. E’ qui che i giovani fanno pratica di tecnologie digitali perlopiù attraverso l’autoapprendimento e lo scambio Peer2Peer (tra pari). E’ fuori dai contesti formali dell’istruzione che si creano le comunità di pratica (Wenger, 2006) supportate da contenuti e informazioni che transitano in maniera così veloce da non tradursi spesso in effettiva conoscenza.

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La Commissione Europea (http://ec.europa.eu/information_society/tl/edutra/inno/index_it.htm) pone da tempo tra le competenze chiave utili al cittadino del XXI secolo, la promozione della digital literacy (conoscenza) e della media literacy (competenza), sostenendo iniziative e politiche per favorire la familiarizzazione, soprattutto da parte delle nuove generazioni, con gli attuali ambienti digitali. Ha inoltre specificato quali competenze dovrebbero essere sviluppate: digitale (uso critico della tecnologia), civica e sociale (dotare i soggetti degli strumenti necessari per svolgere un ruolo attivo e democratico nella società), consapevolezza critica e creativa (i soggetti dovrebbero essere capaci di valutare l’espressione creativa delle idee e delle emozioni diffuse dai media).

Emerge come obiettivo formativo irrinunciabile lo sviluppo della ‘quarta competenza’ (Baacke, 1997) da integrare a quelle già ben note del leggere, scrivere e far di conto. Competenza inalienabile se si vuole che l’uso delle nuove tecnologie digitali vada oltre il semplice intrattenimento e l’espressione personale (http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1652).

La scuola, come organismo educativo, gioca un ruolo chiave nel panorama della formazione ai nuovi media e punta a:

- raccogliere la sfida derivante da una società multimedializzata, mediandone in chiave educativa i codici e i linguaggi;

- considerare i media digitali, non come strumenti differenzianti tra i nativi e le generazioni precedenti, ma come ‘ponte intergenerazionale’ (P.C.Rivoltella) e come opportunità per ripensare gli ambienti di apprendimento, preservando i contenuti e i valori che hanno contraddistinto la migliore tradizione educativa;

- sviluppare il senso critico e la consapevolezza dei giovani nei confronti dei messaggi e dei contenuti immessi in Rete, stimolando la riflessione sulla loro struttura e sulle ragioni che hanno guidato la loro costruzione (Media Education: http://www.mediaeducationmed.it/);

- integrare metodi e strategie d’insegnamento nella pratica didattica utilizzando gli strumenti del

Web 2.0 (Wiki, blog, piattaforme online), per attivare il processo virtuoso di costruzione delle conoscenze.

Gli intenti del progetto mirano a:

- promuovere un confronto tra docenti sui temi del rapporto tecnologie-istruzione e le implicazioni didattiche dell’introduzione delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione) nelle pratiche d’insegnamento;

- raccogliere esperienze personali, passate e in atto, che riguardino il loro utilizzo e fare emergere i punti di forza e/o di criticità;

- costituire un team di docenti (team building) che supporti e realizzi attività in campo secondo la logica della ricerca-azione;

- avviare percorsi d’innovazione in linea con le tendenze in atto di altri istituti d’istruzione nazionale ed europee;

- ridurre il digital divide culturale e migliorare le dotazioni tecnologiche dell’Istituto Omnicomprensivo.

FARINA Nicoletta2

Questionario

docenti scuola Primaria di I e II Grado dell’Istituto.

a. Ritieni che l’uso appropriato delle ICT (Information and Communication Technology) possa dare un contributo alla crescita culturale degli studenti?

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b. Le utilizzi a casa o a scuola per integrare le tue lezioni/attività e in un’ottica del lifelong learning?

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c. Credi che siano solo strumenti da affiancare ai ‘tradizionali’ libri, quaderni, schede, dizionari, o che abbiano implicazioni sugli stili cognitivi dei ragazzi? …………………………………………………………………………………………………

d. Pensi che l’introduzione delle ICT nel contesto generale d’istruzione stiano modificando l’ambiente di apprendimento basato sulla staticità della lezione frontale, a favore di attività collaborative e più dinamiche?

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e. Hai attualmente in corso attività disciplinari che includano l’utilizzo delle tecnologie digitali? Se sì quali?

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f. Ritieni che sia importante o superfluo parlare di Tecnologie dell’Istruzione e dell’Insegnamento?

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g. Sei disponibile a far parte di un team in cui ci si confronti sulle tematiche trattate? Se sì, scrivi la tua mail.

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