Progetto di Ricerca Nazionale EDUFIBES · Il progetto di ricerca nazionale “Edufibes” ha come...

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1 I.C. “Giovanni XXII” Santa Maria a Vico (CE) Anno scolastico 2016/2017 Progetto di Ricerca Nazionale EDUFIBES A cura di: Ins. Mariagrazia Inglese Referente di progetto per l’I.C: “Giovanni XXII” di Santa Maria a Vico.

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I.C. “Giovanni XXII” Santa Maria a Vico (CE)

Anno scolastico 2016/2017

Progetto di Ricerca Nazionale EDUFIBES

A cura di:

Ins. Mariagrazia Inglese

Referente di progetto per l’I.C: “Giovanni XXII” di Santa

Maria a Vico.

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Premessa

La corporeità, rappresenta l’interfaccia tra mente e mondo in quanto teatro stesso dell’azione, in grado di permettere la fusione tra pensiero e lo specifico

contesto ambientale. (Gomez Paloma, 2014)

E’ questa in estrema sintesi la ratio che guida l’intero Progetto.

E’ un modo nuovo di “vedere” l’allievo. Non solo dal punto di vista della mera

capacità ad apprendere ma nella sua modalità apprenditiva influenzata e spesse

volte plasmata dalla dimensione sociale ed affettiva.

Il progetto di ricerca nazionale “Edufibes” ha come obiettivo la costruzione di un

modello di identificazione dei BES nel quadro dell’ICF.

Materia cardine del progetto di ricerca-azione è l’Educazione Fisica. E’ questo il

momento formativo in cui la classe in quanto aula, con i suoi vincoli strutturali, si

smaterializza per lasciare il posto ad un setting didattico dinamico in cui prevalgono le

manifestazioni relazionali e sociali, dove gli allievi possono comunicare attraverso l’uso

del proprio corpo. E’ qui che possono essere colti indicatori psico-sociali e affettivo-

relazionali difficilmente rilevabili in contesti formali ma che rappresentano la vera chiave

di lettura del fenomeno BES.

ll progetto si colloca trasversalmente con quelle che sono le corrette prassi

inclusive (anche con riferimento alla prevenzione del disagio) e la necessità di

utilizzare un valido strumento operativo per garantire una consapevole continuità tra

due segmenti di scuola (primaria e secondaria di primo grado) che spesse volte

utilizzano linguaggi diversi per la conoscenza della complessa personalità di ogni allievo.

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Figure professionali coinvolte e strumenti.

Il progetto vedrà coinvolti 18 docenti della scuola primaria, un docente esperto

esterno di attività motoria un docente referente di progetto, già

precedentemente formato lo scorso anno, che si occuperà dell’analisi, raccolta e

interpretazione dei dati e che sarà supportato nella fase di formazione del

personale, elaborazione dati e loro corretta interpretazione, dal sostegno

costante del coordinatore scientifico del progetto nazionale Edufibes Prof. Filippo

Gomez Paloma (si allega lettera d’intenti).

Per quanto riguarda gli strumenti sarà utilizzato il gestionale EDUFIBES a corredo

del Testo “Dall’educazione fisica e sportiva prassi inclusive – il modello di

identificazione EDUFIBES” a cura di Filippo Gomez Paloma e Dario Ianes edito

dalla Erickson

Destinatari del percorso formativo: classi, insegnanti.

Il progetto in via sperimentale vedrà coinvolte tutte le classi V dell’istituto

comprensivo “Giovanni XXIII” di Santa Maria a Vico. Dal punto di vista

quantitativo si tratta di coinvolgere nella sperimentazione ben 9 classi e circa 180

allievi. La scelta delle classi coinvolte nel progetto è stata dettata dalla necessità

di ottenere un quadro, quanto più completo, di ogni singolo allievo. Ciò anche e

soprattutto nell’ottica di fornire una rappresentazione olistica di ogni singolo

allievo in vista del passaggio al grado di scuola successivo.

Nello specifico saranno coinvolti per singola classe:

un docente prevalente, con il compito di osservare e rappresentare i singoli

allievi in base ai paramenti dell’ICF ovvero Attività personali e

Partecipazione sociale degli allievi.

Un docente di scienze motorie, grazie al progetto “Scuola e Sport”,n che si

occuperà di preparare e seguire il percorso di attività motoria

Un docente di attività motoria per la classe della scuola primaria con il

compito di osservare e catalogare in base ai codici EF i fattori personali che

di volta in volta fossero emersi nel corso dell’attività fisica degli allievi.

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Articolazione del percorso: contenuti, tempi, luoghi, fasi, modalità, strumenti.

1. Formazione in aula (Ottobre 2016)

Questo primo step permetterà ai partecipanti di entrare nell’ottica del

progetto, fornendo un supporto conoscitivo, operativo e metodologico sia

in merito alla filosofia sottostante l’idea progettuale sia garantendo una

corretta e consapevole chiave di lettura dei codici ECF ed EF sia, infine,

trasferendo la giusta metodologia affinché la successiva fase di rilevazione e

raccolta dei dati possa avvenire nel modo più corretto.

2. Osservazione e raccolta dati (Novembre/Gennaio)

Questa fase è la più lunga e richiede l’adozione di quella metodologia di

ricerca-azione fornita dalla formazione d’aula.

Tale fase si svolgerà a scuola con le singoli classi.

Si è tratterà di osservare con occhio attento e critico gli allievi dal punto di

vista dell’ apprendimento di base e delle applicazione delle conoscenze,

utilizzando la codificazione ECF. Tale osservazione è curata dal docente

curriculare prevalente. A ciò si è affiancata una osservazione sistematica e

prolungata di situazioni, atteggiamenti, comportamenti, posture

riconducibili ad aspetti psico-affettivo-relazionali riscontrabili nei momenti

di attività fisica. E’ in questa fase che l’azione sinergica del docente di, del

docente esperto esterno di attività fisica e del docente curriculare trova la

sua massima espressione. Il docente di attività motoria in questa fase

assume un ruolo centrale di mediatore e coordinatore tra gli allievi e i

docenti. Grazie alla sua particolare formazione, inoltre, può fornire

suggerimenti e spunti interpretativi favorendo un processo di

collaborazione e interscambio all’interno del team didattico.

A completamento dell’azione di raccolta dati vi sarà la somministrazione di

un questionario ai genitori degli alunni interessati dal progetto. La funzione

è quella di fornire una lettura del contesto ambientale in cui il singolo

allievo vive e che può rappresentare al tempo stesso una risorsa o un

ostacolo ma anche quella di interpretare meglio atteggiamenti propri di

ogni singolo allievo che ne plasmano il suo manifestarsi antropico.

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Gli attori del progetto in questa fase si avvarranno di griglie interpretative

dei codici ECF e EF, di schede osservative e valutative e del questionario

genitori predisposte a corredo del SW e che rappresenteranno validi

strumenti operativi.

3. Elaborazione dei dati (Febbraio)

La fase di elaborazione dati è quella, forse, più complessa poiché richiede

metodologie e competenze non sempre presenti in ogni singolo docente.

Sarà svolta dal docente referente del progetto.

L’inserimento dei dati, la loro elaborazione e interpretazione sarà

effettuato con il supporto di un SW fornito dalla Erikson. Consentirà di

cristallizzare in grafici e correlazioni ciò che la fase precedente ha

evidenziato dinamicamente nel processo di osservazione e raccolta dei dati.

Rimanderà una foto di ogni singolo allievo nella sua completezza fornendo

utili informazioni sui punti di forza e sulle criticità di ognuno e fornendo

spunti operativi per la fase successiva ovvero quella della redazione di un

PDP, laddove se ne riscontrasse la necessità, ma anche programmazione di

azioni didattiche volte all’abilitazione e recupero o al potenziamento e

valorizzazione di singoli allievi o per gruppi di livello.

4. Riprogettazione didattica e/o redazione dei azioni di

recupero/potenziamento e eventuali PDP. (Febbraio/Marzo)

Al termine della elaborazione dati e alla loro corretta interpretazione si

giunterà ove se ne ravvisi la necessità, ad una riprogrammazione

dell’approccio didattico educativo introducendo metodiche didattiche

innovative accompagnate anche da eventuali modifiche del setting d’aula

alla stesura di eventuali PDP nell’ottica ECF e della relativa programmazione

di azioni di recupero e/ o potenziamento utilizzando la didattica per

competenze.

5. Seconda osservazione dei dati ed Elaborazione(Marzo/Maggio)

Si procederà come la fase 2 e 3. La necessità di procedere ad una nuova

fase di osservazione ed elaborazione si rende necessaria per poter

implementare i cambiamenti proposti nella fase 4 e osservare gli effetti che

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questi cambiamenti hanno prodotto all’interno del gruppo classe ma anche

del singolo allievo.

6. Condivisione dei risultati (Giugno/Settembre)

Sarà organizzato un convegno/seminario che mostrerà il percorso di

ricerca–azione compiuto aperto a tutte le istituzioni scolastiche del

territorio. Gli esiti e i dati del progetto saranno poi oggetto di pubblicazione

su riviste di settore.

Abilità acquisite dai docenti

Scopo del progetto è quello di permettere ai docenti di acquisire un modo nuovo

di “guardare” il singolo allievo e le dinamiche del gruppo classe. Un nuovo modo

di lavorare orientato alla collaborazione e interazione di tutti i componenti il team

didattico ma anche un nuovo metodo di indagine che consenta una

programmazione e valutazione dei processi di apprendimento dell’allievo nella

sua interezza e basato su modalità più oggettive della semplice osservazione,

programmazione e valutazione basata sulla competenza/esperienza del singolo

docente.

Esiti attesi

Si ritiene, in conclusione, che tale esperienza non debba e non possa essere

considerata terminata con la conclusione della partecipazione alla fase

sperimentale. L’esperienza maturata dai docenti coinvolti in questa

sperimentazione può rappresentare un punto di forza e di partenza per il

miglioramento dell’intera istituzione scolastica se tale metodologia acquisisce una

valenza di “buona passi” e condivisa e quindi trasferita come “sistema” per

l’intera istituzione scolastica.

Il referente di progetto

Ins. Mariagrazia Inglese