Progetto Archeo 3 - Comune di Masullas: Report Generale

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Report Progetto Archeo 3 Masullas Incontra l’Europa YOUROPE SARDINIA ASSOCIATION www.yousardinia.com [email protected] Skype: yousardinia Presidenza: +39 340 25 36 949 Segreteria: +39 349 22 65 243

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POR SARDEGNA FESR 2007/2013 – Asse II: Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità PROGETTO “ARCHEO 3 – Cantieri della legalità e delle opportunità “– COMUNE DI MASULLAS (OR) Voce B.2.B.4. FESTA DEI POPOLI

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Report Progetto Archeo 3 Masullas Incontra l’Europa

YOUROPE SARDINIA ASSOCIATION www.yousardinia.com [email protected]

Skype: yousardinia Presidenza: +39 340 25 36 949 Segreteria: +39 349 22 65 243

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Giugno – Agosto 2011

Report Masullas Incontra l’Europa

POR SARDEGNA FESR 2007/2013 – Asse II: Inclusione, Servizi sociali, Istruzione e Legalità

PROGETTO “ARCHEO 3 – Cantieri della legalità e delle opportunità “–

COMUNE DI MASULLAS (OR)

Voce B.2.B.4. FESTA DEI POPOLI

RELAZIONE FINALE REALIZZATA DA

Giovanni Maieli

Alessandro Orgiana

Giulio Lai

Pierluigi Serra

Comune di Masullas

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Giugno – Agosto 2011

Sommario

Report generale…………………………………………………………………………………………………………..3

Report prima fase – Corso e laboratorio………………………………………………………………………5

Report seconda fase – Tavola rotonda sulla Green Economy…………………………………….11

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Giugno – Agosto 2011

REPORT GENERALE

Giulio Lai

Il percorso di formazione è stato sviluppato attraverso due fasi distinte e consequenziali. Nel

corso della prima fase i partecipanti han seguito una lezione e laboratorio partecipativo

composto di tre moduli distinti mentre nella seconda fase è stata realizzata una tavola rotonda

su ambiente e politiche giovanili con giovani provenienti da più di 20 diverse nazioni europee. Le

tematiche son state incentrate su tre temi principali: lo sviluppo di un centro d’informazione

europea, le politiche e programmi europei sul tema dell’ambiente e politiche giovanili. Il

percorso di formazione è stato studiato per un target di 30 giovani di età compresa tra i 18 e i 30

anni. L'obiettivo del corso è stato quello di promuovere l'inclusione e la partecipazione dei

giovani attraverso l'associazionismo, i principi della cultura civica e dello sviluppo sostenibile

ambientale, intesi sia come momenti di crescita personale e professionale sia come strumenti di

dialogo tra le istituzioni politiche ed i giovani. La strategia di lavoro adottata ha associato gli

strumenti educativi tipici dell'educazione formale con le attività di educazione non formale.

Il percorso di formazione permetterà ai giovani di acquisire le giuste competenze utili a

formulare e realizzare proposte progettuali e ad interagire con le realtà politico-istituzionali e le

realtà private. In tal modo i giovani acquisiranno un ruolo attivo, partecipato e responsabile

all’interno della società.

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METODOLOGIE EDUCATIVE UTILIZZATE

Durante tutti i moduli sono state sfruttate le nostre competenze in termini di educazione

formale e non formale, di educazione alla legalità e all’internazionalizzazione sviluppando

metodi formativi articolati nei laboratori, nei corsi/concorsi professionalizzanti, che garantiscano

gli strumenti di base per la realizzazione di proposte progettuali condivise. I diversi step del

progetto sono stati razionalmente concatenati in modo da garantire una crescita graduale e

consapevole del partecipante. Durante i laboratori i ragazzi, sono stati coinvolti attivamente nei

lavori attraverso l'utilizzo di forme innovative di apprendimento, quali il gioco, le tavole rotonde

e il sistema learning by doing. Il linguaggio utilizzato è stato quello correntemente utilizzato dal

mondo giovanile, con l'inserimento graduale di termini più formali e specifici. Durante la

seconda fase i giovani sono stati i reali protagonisti attraverso la tavola rotonda e dibattito che

ha permesso il confronto tra le esperienze e le realtà giovanili in Europa attraverso l’incontro dei

giovani della comunità di Masullas con più di 40 ragazzi provenienti da più di 20 nazioni europee.

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PRIMA FASE – CORSO E LABORATORIO

Comune di Masullas – 26 Luglio 2011 Alessandro Orgiana – Pierluigi Serra

INFORMAZIONI GENERALI

Nella giornata di martedì 26 luglio 2011 presso l’Aula consiliare del Comune di Masullas si è

tenuta la prima parte del corso “Masullas incontra l’Europa”.

In sala, oltre ai due Formatori Alessandro Orgiana e Pierluigi Serra, erano anche presenti il

Sindaco e il Vice Sindaco di Masullas. 20 Ragazzi di età compresa tra i 18 e i 26 anni hanno preso

parte all’incontro, manifestando un notevole interesse per le tematiche trattate.

I primi 15 minuti sono stati dedicati dai due formatori alla conoscenza dei partecipanti, con

particolare riferimento alla loro esperienza nell’ambito dell’associazionismo e delle attività

giovanili. La maggior parte dei giovani intervenuti all’incontro conoscevano diverse realtà

associative presenti nel territorio e avevano già dedicato parte del loro tempo ad iniziative

svolte nel territorio dall’Associazione “Sa Badruffa”.

TEMATICHE TRATTATE

Il corso si è articolato in 3 diversi moduli, ciascuno dei quali legato ad azioni e attività che

possono essere intraprese dalla realtà giovanile del comune di Masullas. Il primo modulo

verteva sulle modalità di creazione di un Centro d’Informazione Europea, il quale potrebbe

rappresentare un punto di riferimento per i giovani di Masullas e zone limitrofe circa le

opportunità e progetti organizzati dall’Unione Europea.

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Giugno – Agosto 2011

Il secondo modulo ha avuto ad oggetto il programma gioventù in azione, con particolare

riferimento alle azioni 1.1, 1.2, ed 1.3.

METODOLOGIA E STRATEGIA

I moduli sono stati sviluppati impiegando tecniche di educazione non formale. Per rendere più

semplice e diretta l’interazione tra formatori e partecipanti. Di seguito si è proceduto con

tecniche di ice breaking a favorire il dialogo e la partecipazione di tutti i presenti, i quali sono

stati stimolati al concreto sviluppo dei moduli. La lezione si è, quindi, configurata come un

dialogo informale improntato sullo scambio di esperienze e conoscenze, con l’alternanza di

simulazioni e workshop.

CONTENUTI DEL PRIMO MODULO

Il primo modulo è stato introdotto con la presentazione di YOUSARDINIA, come associazione

nata dall’esperienza di alcuni giovani provenienti dalle sedi sarde di due delle più grandi

organizzazioni europee giovanili, ELSA ed AEGEE, con l’obbiettivo di promuovere e supportare il

processo di integrazione della Sardegna nel contesto Europeo.

Si è proceduto a una riflessione finalizzata ad inquadrare il contesto socio-economico di

Masullas e la percezione che popolazione ha dell’Unione Europea, con l’obbiettivo di

comprendere quali siano le esigenze del territorio che il Centro di Informazione Europea dovrà

andare a soddisfare.

La lezione è proseguita con definizione concreta di Centro di Informazione Europea come

struttura organizzativa che informa e assiste i cittadini sulle attività e le opportunità offerte

dall’UE. Si è analizzata la possibilità di costituire un Centro di Informazione Europea nel territorio

di Masullas mediante l’affiliazione alla rete Europe Direct, costituita dalla Commissione Europea

per operare come intermediario tra l’Unione Europea e i cittadini: tale rete è presente con più di

500 antenne nei 27 Paesi Membri, alcune delle quali già operanti in Sardegna. Il Centro di

Informazione può fornire consulenza e assistenza sui bandi di finanziamento dell’Unione

Europea, le opportunità di lavoro, sulla legislazione comunitaria, organizzare conferenze e

seminari incentrati su tematiche di rilevanza Europea, nonché promuovere nelle scuole medie e

superiori l’informazione sulle politiche e sui programmi comunitari. Il Centro è in grado di

collaborare e interagire con le altre antenne della rete e rappresenta, inoltre, un ottimo

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strumento per l’Unione Europea attraverso il quale ottenere feedback dai cittadini sul grado di

soddisfazione e percezione dell’Unione stessa.

Sono stati presi in esame, infine, i vantaggi di avere un Centro di Informazione Europea

operativo nel proprio territorio, consistenti nella possibilità di fornire ai cittadini una porta verso

l’Unione Europea e rendere concreto il processo di integrazione ed internazionalizzazione.

Infine, sono state individuate le competenze necessarie per poter aprire e gestire un Centro di

Informazione Europea: conoscenze linguistiche (inglese e francese, in particolare), conoscenza

delle Istituzioni Europee, esperienza nella compilazione dei bandi, conoscenza delle principali

tecniche di comunicazione. Per l’acquisizione di tali competenze, i membri dell’associazione “Sa

Badruffa” potrebbero partecipare ad alcuni programmi europei, quali ad esempio Servizio di

Volontariato Europeo, scambi internazionali, programma Youth in Action, nonché alcuni

programmi di scambio predisposti dalla Regione Sardegna.

CONTENUTI SECONDO MODULO

Il secondo modulo era incentrato sul programma Youth in

Action (Gioventù in azione) programma della Commissione Europea - Direzione Generale

Istruzione e Cultura, il quale promuove l'educazione non formale, i progetti europei di mobilità

giovanile internazionale di gruppo e individuale attraverso scambi ed attività di volontariato

all'estero, l'apprendimento interculturale e le iniziative dei giovani di età compresa tra i 13 e i 30

anni. Obiettivo principale di questo modulo è stato quello di fornire tutte le informazioni utili a

far si che i partecipanti acquisissero informazioni indispensabili per applicare ad una o più delle

numerose azioni del programma Gioventù in Azione: tale progetto, per sua natura, appare

particolarmente adatto ad una realtà giovanile come quella di Masullas. Lo Youth in Action,

infatti, permette di realizzare iniziative di varia natura, capaci di coinvolgere un cospicuo

numero di giovani, a prescindere dal loro livello d’istruzione o dal loro background socio-

culturale. Durante la lezione sono state individuate le peculiarità del programma e le strutture di

supporto, alle quali i ragazzi si rivolgeranno nel momento in cui decideranno di proporre un

proprio progetto.

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Di seguito sono individuati gli obiettivi del programma:

Cittadinanza attiva - Solidarietà e tolleranza tra i giovani - Comprensione reciproca - Qualità

dei sistemi di sostegno - Cooperazione nell’ambito delle politiche giovanili.

Ampio spazio è stato dato alla caratteristica principale del programma, ossia l’educazione non

formale, metodologia educativa che si svolge al di fuori del tradizionale sistema formale e che

permette l’acquisizione di valori, conoscenze e competenze attraverso delle metodologie

didattiche stimolanti e innovative, ma soprattutto interattive. Rivestono particolare importanza,

nell’educazione non formale, le esperienze pratiche, le attività all’aria aperta, i giochi, l’uso di

materiali multi-mediali, artistici: questi sono tutti strumenti atti al supporto di un’educazione di

qualità, in grado di incidere nella vita quotidiana dei partecipanti.

I ragazzi hanno manifestato un forte interesse per queste metodologie educative, in quanto

dovranno essere impiegate da loro stessi qualora applicassero a un progetto Gioventù in Azione.

Dopo uno sguardo rapido sui paesi aderenti al programma e sulle scadenze per la presentazione

dei progetti, sono state descritte in maniera rapida tutte le azioni che compongono il

programma, fornendo in questo modo una panoramica generale del progetto, prima di

procedere ad un focus sulle azioni più adatte al territorio di Masullas.

AZIONE 1.1 Scambi di giovani La prima azione descritta in maniera analitica è stata

l’azione 1.1, Scambi di giovani”, azione che per la sua natura suscita normalmente un

notevole interesse. Possono applicare a questa azione associazioni, organizzazioni, ONG,

gruppi informali ed enti locali. Sono poi stati indicati i requisiti necessari e la tipologia

degli scambi. A questo punto è stata fatta una piccola simulazione, immaginando uno

scambio trilaterale con alcune nazioni Europee. Sono stati anche indicati i Paesi aderenti

al programma con i quali è preferibile applicare al fine di poter incrementare le

possibilità di approvazione del progetto. Durante la lezione sono state indicate le spese

coperte dal finanziamento europeo, individuando in concreto le voci e le spese

finanziabili.

AZIONE 1.3 Giovani e democrazia Successivamente si è proceduto a descrivere l’azione

1.3 “Giovani e Democrazia”. Anche questa azione potrebbe essere attuata nel territorio

di Masullas, in quanto i progetti appartenenti a questa Azione sostengono la

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partecipazione dei giovani alla vita democratica della loro comunità locale, regionale o

nazionale, ma anche a livello internazionale. Sarebbe quindi un’utile occasione di

scambio e confronto con alcuni giovani provenienti da realtà in cui i sistemi della

rappresentanza politica manifestano delle peculiarità differenti dalla nostra, le quali

potrebbero formare oggetto di discussione e di applicazione analoga nel territorio sardo.

Dopo un introduzione sulle caratteristiche del progetto, sui requisiti e sulle dimensioni

del finanziamento, si è proceduto a realizzare un piccolo laboratorio congiunto sulle 2

azioni introdotte, ossia la 1.1 e la 1.3. Oggetto del laboratorio sono state le fasi in cui si

sviluppa il progetto:

IDEAZIONE Perché voglio organizzare uno scambio/progetto Giovani e

Democrazia? Quando? Con chi? Cosa offro ai partner? Ricerca

partner e condivisione di obiettivi, valori, attività

PREPARAZIONE Composizione e formazione del gruppo, logistica,

programmazione delle attività e metodologie, procedure di

sicurezza, del ruolo dell’animatore, della conoscenza reciproca

e dell’avvio delle interazioni, della definizione delle aspettative

rispetto allo scambio, al ruolo e all’investimento di tempo e

effetto.

REALIZZAZIONE Il gruppo si confronta con la propria capacità creativa e con le

difficoltà a riconoscersi capaci di progettare. Dall’ideazione al

concreto con eventuali problemi e stereotipi da superare.

VALUTAZIONE Promotori e partecipanti valutano l’andamento del progetto ed

il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Valutazioni iniziale,

in itinere e finale.

VISIBILITÀ E’ assicurata visibilità al progetto e al programma Gioventù in

Azione.

VALORIZZAZIONE E

DIFFUSIONE DEI RISULTATI

Sono previste misure per la valorizzazione, sia standard che

aggiuntive, di valorizzazione dei risultati del progetto ed il loro

utilizzo all’interno di una politica/strategia. Miglioramento della

qualità dei progetti, previsione dell’impatto dei progetti,

scambio di buone pratiche e trasferibilità dei risultati

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Il secondo modulo si è concluso con la descrizione dell’azione 1.2, “Iniziative Giovani”. Si tratta

di un progetto ideato, gestito e realizzato da un gruppo di giovani, partendo dalle loro esigenze

e dai loro interessi che sviluppa la creatività, spirito di iniziativa e l’auto- imprenditorialità.

Aumenta la consapevolezza della cittadinanza attiva e della cittadinanza europea ed ha un forte

impatto nella comunità locale. Abbiamo deciso di dedicare una parte del modulo alla trattazione

di questa azione, in quanto è particolarmente indicata alle associazioni che si stanno

avvicinando al mondo dei progetti europei. Questa azione favorisce infatti il rafforzamento e la

coesione del gruppo, favorendo la ripartizione e strutturazione degli incarichi all’interno del

soggetto proponente, inoltre si tratta di progetti di piccole dimensioni e quindi gestibili anche da

associazioni che mai si sono misurate con le difficoltà che possono sorgere nella gestione di un

progetto finanziato dall’UE.

CONTENUTI DEL TERZO MODULO

Il terzo modulo è stato un corso intensivo sul FUNDRAISING come strumento di crescita delle

associazioni. Il fund raising è infatti una tecnica che permette il superamento di alcune pratiche

di raccolta di fondi che sono solo il frutto del buon senso. L’uso del solo buon senso, infatti,

comporta molti rischi e il fund raising serve a prevenirli. Il fund raising è: la costruzione di una

organizzazione in grado di raccogliere fondi (avere obiettivi definiti, visibilità e percezione da

parte dell’ambiente esterno, competenza professionale del personale, chiarezza dei propri

bisogni economici, capacità di controllo e di management); coinvolgere gli individui all’interno e

all’esterno della organizzazione, misurare le azioni che si svolgono) e una tecnica (cioè un

insieme di pratiche che permettono di governare efficacemente le azioni di raccolta e che va

inteso come processo di sviluppo dei fondi). Tale processo va dalla trasformazione di idee

progettuali in progetti concreti (management strategico), al coinvolgimento dell’ambiente

esterno sul progetto (comunicazione). Il fund raising si basa sull’adozione di una tecnica di

Marketing che si fonda sull’analisi dell’ambiente esterno, sulla capacità di sviluppare una

proposta progettuale capace di richiamare contributi e di coinvolgere i membri

dell’organizzazione in un progetto, creando un rete di relazioni che consentano di reperire i

finanziamenti per progetti di lunga durata.

Dopo tale definizione della nozione di fund raising, si è proceduto ad indicare nello specifico

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quali siano le tecniche di fund raising che possono essere adottate da un associazione giovanile

locale, l’organizzazione interna e gli strumenti che di cui si deve dotare per portare avanti un

corretto fund raising. Il modulo si è concluso poi con l’individuazione delle criticità riscontrabili

in concreto e con una breve simulazione sulle modalità di approccio alle diverse tipologie di

potenziali finanziatori.

SECONDA FASE – TAVOLA ROTONDA SULLA GREEN

ECONOMY

Comune di Masullas – 20 Agosto 2011 Giovanni Maieli

PREMESSA

L'economia sostenibile è un ramo

degli studi dell'Economia dello

Sviluppo incentrata sul concetto di

sviluppo sostenibile. Questa

tipologia di economia prevede che

lo sviluppo della società sia

perseguito rispettando il concetto di

sostenibilità dal punto di vista sociale,

economico ed ambientale. Dal punto di vista ambientale l'utilizzo delle risorse deve permettere

alle stesse di potersi rigenerare in modo da fornire alle generazioni future lo stesso livello di

risorse dei periodi precedenti. Concettualmente tale modello di sviluppo deve basarsi su una

riorganizzazione culturale, scientifica e politica della vita. Nell'economia sostenibile è il

patrimonio mondiale il fulcro ed il motore dello sviluppo sociale. Tale Patrimonio si basa su ogni

forma di diversità presente sul Pianeta, dalla diversità culturale e delle razze alla biodiversità.

L'Economia Sostenibile, si fonda sulla capacità del Sistema Terra, di ripristinare in un certo

periodo le stesse energie utilizzate. Per questo motivo è necessario che sistema ecologico e

sistema economico giacciano sullo stesso piano. L'economia sostenibile conduce pertanto ad

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esigenze di rimodulazione dei sistemi finanziari in subordine alla capacità rigenerativa

dell'ecosistema.

CONTESTO

Vent’anni dopo il primo “Vertice della terra” del 1992, e nonostante i progressi realizzati nella

lotta contro la povertà e il degrado dell’ambiente, continuano a esistere problemi notevoli su

scala mondiale. Diversi degli obiettivi di sviluppo del millennio sono ancora molto lontani. Circa

1,4 miliardi di persone vivono ancora in condizioni di grave povertà e un sesto della popolazione

del pianeta è denutrita. Le risorse naturali si esauriscono mentre le emissioni mondiali di gas a

effetto serra continuano a crescere.

Anche l’Unione Europea ha adottato questo concetto di sviluppo attraverso la partecipazione a

importanti incontri, dove sono state prese iniziative specifiche sulle quali concentrare le

politiche comunitarie. Alcuni tra gli obiettivi più importanti da raggiungere nel contesto di uno

sviluppo sostenibile si riferiscono ai seguenti aspetti, per i quali l’Unione Europea ha stanziato

dei fondi:

Le risorse idriche, per ridurre il numero di persone che non hanno accesso all’acqua

potabile e ai servizi igienici;

La produzione di energia, per cercare di incrementare l’uso di fonti rinnovabili,

come ad esempio l’energia solare;

La protezione della biodiversità, per evitare quanto possibile l’estinzione della

varietà degli esseri viventi;

L’attenzione ai cambiamenti climatici, che possono essere prodotti da un utilizzo

anomalo di sostanze disperse nell’aria;

La cooperazione tra paesi ricchi e paesi poveri, nei confronti dei quali sono stati

elaborati diversi progetti relativi ad aree di intervento, come ad esempio la

purificazione delle acque, che hanno lo scopo di migliorare le condizioni di vita e

ridurre lo stato di povertà;

Le imprese europee, che devono essere incoraggiate ad assumere la loro

responsabilità sociale.

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Al fine di facilitare il passaggio ad un’economia verde nell’ambito dello sviluppo sostenibile e

della lotta contro la povertà ed assicurare una migliore governance in materia di sviluppo

sostenibile, l’Unione Europea, in collaborazione con le Nazioni Unite ha in programma a giugno

2012 la conferenza intitolata “Rio +20”, che si terrà a Rio de Janeiro. Tale incontro segnerà il 20°

anniversario della Conferenza delle Nazioni Unite per l’ambiente e lo sviluppo (Rio 1992) e il 10°

anniversario del Vertice mondiale per lo sviluppo sostenibile (Johannesburg 2002). Al riguardo, i

Commissari europei per l’ambiente, Janez Potočnik, ed allo sviluppo, Andris Piegbalgs, hanno

presentato congiuntamente una comunicazione predisposta dalla Commissione europea che

delinea gli orientamenti strategici dell’Unione europea per la Conferenza. Tale documento

strategico definisce, quindi, gli obiettivi e le azioni specifiche che costituiranno il fondamento

della posizione dell’Ue.

Per conseguire la transizione verso un’economia verde, la Comunicazione evidenzia tre

dimensioni correlate:

COSA: “Investire in risorse chiave e capitale naturale”, in cui si fa riferimento alle

risorse idriche, all’energia, alla terra e le foreste, alla biodiversità ed i servizi eco

sistemici. Per il settore agricolo viene individuata come sfida chiave la capacità di

provvedere all’alimentazione di 9 miliardi di persone entro il 2050 senza degradare ed

inquinare ulteriormente la terra. L’uso sostenibile della terra e l’agricoltura sono infatti

le pietre angolari dell’economia verde e costituiscono una questione globale che deve

essere affrontata di conseguenza in maniera globale.

COME: “Combinare strumenti normativi e di mercato”, in cui si afferma che gli

strumenti regolatori dovrebbero essere combinati con strumenti orientati al mercato,

quali le ecotasse, che siano flessibili ed efficienti, capaci di raggiungere obiettivi

economici, sociali ed ambientali. Si tratta inoltre di mobilitare risorse pubbliche e

private ed investire in competenze e professionalità legate all’ambiente.

CHI: “Migliorare la governance ed incoraggiare la partecipazione del settore privato”,

in cui si afferma che le strutture di governance sono cruciali all’ottenimento dello

sviluppo sostenibile, dell’inverdimento dell’ economia e dell’eradicazione della povertà.

È necessario consolidare e razionalizzare le strutture attuali di governance

internazionale ed accrescere la partecipazione e l’impegno delle imprese e della società

civile.

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Sulla base di questa Comunicazione, la Commissione, il Consiglio ed il Parlamento europeo

collaboreranno per definire una posizione coerente e consolidata per l’Ue, che dovrà essere

presentata alle Nazioni Unite entro il 1°novembre 2011, al fine di contribuire a rendere la

Conferenza “Rio +20” un successo che si traduca concretamente in strategie ed azioni volte a

rendere l’economia più verde.

DIBATTITO DEI PRESENTI IN SALA

Il rappresentante della Spagna fa notare che, a livello climatico il suo paese è piuttosto simile

alla Sardegna, tuttavia a differenza dello stato spagnolo, non esiste un progetto di costruzione di

centrali solari. Gli viene spiegato che ciò è dovuto a dei vincoli di impatto ambientale molto forti

che si stanno cercando di superare. Inoltre sono presenti difficoltà di carattere finanziario legate

anche alla monopolizzazione del mercato da parte di alcune multinazionali.

Viene fatto presente, inoltre, che in Sardegna recentemente si è svolto il referendum sul

nucleare. Spesso in Italia è stata proposta l’energia nucleare per un fatto legato alla necessità

del paese di investire in maniera tale da incrementare nel modo più rapido sia i propri profitti

che quelli delle aziende private presenti sul territorio. Tuttavia la popolazione si è espressa in

maniera contraria a tale produzione energetica, dimostrandosi pertanto più interessata alle

energie rinnovabili.

Il rappresentante dell’Ungheria fa notare che alcune grandi nazioni che fanno appello alla

comunità internazionale al focalizzarsi sul rispetto dell’ambiente, abbiano in realtà dei consumi

altissimi. Ad esempio gli USA consumano il 21% dell’energia mondiale pur essendo solamente il

4.6% della popolazione, mentre la Cina consuma il 16% dell’energia mondiale a fronte di una

popolazione che rappresenta il 21% di quella mondiale. Sottolinea perciò che vi sono delle

diseguaglianze a livello internazionale enormi e che queste vengano spesso messe in secondo

piano.

Anche il rappresentante della Grecia sottolinea quanto sotto questo aspetto vi sia un po’ di

ipocrisia, in quanto molte multinazionali non sono visibilmente interessate al rispetto

dell’ambiente a scapito di perdite economiche. Emerge dunque un problema situato non solo

nelle politiche delle nazioni ma negli interessi stessi di gran parte delle aziende. Viene preso in

esempio il caso del gas proveniente dalla Russia. Questo, pur inquinando, attraverso i Balcani

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raggiunge diversi stati. Tuttavia grazie a questo le nazioni più povere riescono a mantenere

accettabili i loro bilanci grazie ai soldi ottenuti dalle tasse che le imprese russe pagano per

attraversare il loro territorio.

DOMANDA n° 1: Qual è la situazione relativa alle politiche ambientali nel vostro paese?

BELGIO: Vi è una cultura del rispetto ambientale piuttosto radicata nella popolazione.

GRECIA: E’ una delle nazioni europee con il maggior inquinamento dell’acqua e dell’aria.

Tuttavia, proprio per questo, i giovani sembrano molto determinati a cambiare la

situazione del loro paese, costituendo in taluni casi compagnie private volte al riciclaggio,

in particolare del vetro. Attualmente la Grecia è ai primi posti in Europa per il riciclaggio

di batterie.

INDIA: A causa delle condizioni di povertà estrema, qualsiasi problematica ambientale

viene completamente messa in disparte.

MALTA: Dal 2008 le politiche ambientali hanno una notevole priorità. Persino a livello

politico giovanile esistono realtà che si occupano di questo settore. In questo momento

si sta progettando il cambiamento delle centrali energetiche e sono aperti studi e

dibattiti al fine di determinare quale tipologia sia la più conveniente. Si rilevano

problematiche riguardo alle aziende private, specie per quanto concernono gli sgravi

fiscali.

TURCHIA: Già da alcuni anni l’importanza dell’environment sta passando da una

dimensione nazionale, ad una internazionale, in quanto si ha la consapevolezza, anche a

seguito di casi come Chernobyl, che i problemi legati ad inadeguati provvedimenti in

termini di politica ambientale di una nazione possono facilmente ripercuotersi sugli stati

confinanti, fino ad interessare l’intero pianeta. Tuttavia la popolazione tende ad

effettuare acquisti sulla base di mode e tendenze piuttosto che sul loro effettivo

impatto ambientale

UCRAINA: In quanto paese esterno all’UE, non vi sono fondi destinati alla green

economy. Data la difficoltà di reperire finanziamenti per studi e progetti di primaria

importanza in altri campi, infatti, questa tipologia di sviluppo economico viene

completamente messa in secondo piano.

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DOMANDA n° 2: Prodotti alimentari tipici e loro esportazione: potrebbe esserci un mercato per

prodotti di alta qualità e pertanto più costosi nel vostro paese?

GERMANIA: La popolazione tedesca sembra molto interessata al tema del “mangiar

sano”, infatti è favorevolmente disposta a far fronte ad un prezzo di vendita maggiore in

cambio di un prodotto alimentare di qualità più alta.

GRECIA: Il prodotto alimentare italiano è molto famoso. Non sembrano esserci problemi

per un’eventuale inserimento nel mercato greco di “cibi gourmet” di lusso.

INGHILTERRA: Si riscontra un problema di cultura alimentare. Non vi è infatti l’abitudine

al “mangiar sano”, né tantomeno alla dieta mediterranea.

PORTOGALLO: Nonostante questo paese stia vivendo una situazione finanziaria

piuttosto precaria, le vendite di questi prodotti di lusso non sono calate.

UNGHERIA: Non sembra presente un mercato recettivo su questo settore,

probabilmente anche a causa delle difficoltà economiche della popolazione ungherese.

DOMANDA n° 3: Il problema dell’agroalimentare: con la globalizzazione ci si trova a dover

affrontare la concorrenza delle nazioni extraeuropee, quali quelle africane ed asiatiche, che

stanno portando in alcuni paesi ad un conseguente abbassamento dei costi di produzione,

talvolta incompatibili con il costo della vita locale degli stessi, creando un problema di

sottoretribuzione del lavoro. Sarebbe giusto adoperare un sistema doganale più rigido per far

fronte a questa difficoltà?

La globalizzazione è aleatoria. Questi prodotti arrivano nei nostri paesi ad un prezzo più basso in

quanto è proprio l’Unione Europea a permetterlo. L’UE stessa esiste grazie al fatto che è un

mercato chiuso e, come tale, non consente l’ingresso a tantissimi prodotti specialmente agricoli

o agroalimentari, imponendo per il loro accesso dazi altissimi che vengono poi riutilizzati per il

finanziamento dei progetti interni all’UE. E’ opinione comune non comprovata però che Il loro

accesso a basso costo avvenga tramite agevolazioni politiche.

CONCLUSIONI

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Bisognerebbe attuare delle direttive precise alle quali si debbano adeguare tutti gli Stati membri

dell’UE, in maniera che questi possano meglio coordinare l’intervento di imprese private in

questo mercato. Tuttavia, in questa fase, è fondamentale per l’UE sensibilizzare sia la

popolazione che le aziende private, a prescindere da quale sia la loro dimensione. In quest’ottica

è necessario un grande sforzo delle istituzioni nel promuovere il risparmio energetico, perché

appare del tutto evidente come la ricerca e la normativa debbano viaggiare di pari passo con

una progressiva e crescente consapevolezza e un utilizzo più razionale delle risorse naturali.

Piccole azioni quotidiane legate al consumo di acqua, al riciclo dei rifiuti o agli sprechi energetici

possono fare la differenza in termini sia di tutela ambientale sia economici (viste le conseguenti

ricadute sulle bollette delle utenze). In tal senso, la scuola svolge un ruolo fondamentale nella

sua duplice veste: educare le giovani generazioni a una crescente attenzione ai temi ambientali

e formare professionisti che sappiano affrontare le nuove sfide della ricerca e della tecnologia

nei settori delle energie rinnovabili, come autentico volano occupazionale. La green revolution

non avverrà per caso, ma sarà il risultato di un grande sforzo globale di ricerca e sviluppo

tecnologico.

A tal proposito sarebbe opportuno prendere spunto dal sistema degli USA, ed in particolare alla

città di New York, conclamato esempio di economia ecosostenibile in cui è possibile vedere

direttamente come sia fattibile fare un buon business sia nel settore dell’agroalimentare che in

quello delle energie rinnovabili.

A prescindere da ciò non bisogna dimenticare che il futuro è in mano ai giovani. Pertanto sta a

loro cominciare fin da oggi a coltivare un discorso di questo tipo, in maniera tale che lo possano

proseguire col tempo, in qualsiasi ramo vadano essi ad operare.