PROGETTARE PER COMPETENZE
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Polo Qualità di Napoli
PROGETTARE PER COMPETENZE
a cura della prof.ssa A. Orabona
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“Dubito che l’ingegnosità umana possa costruire un enigma che l’ingegnosità umana,
con attenzione e pazienza, non possa risolvere.”
Edgar Allan Poe
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• DPR 275/99• Nuovo esame di stato (1997)• L.53, DL 59/04 e circ. 85/04 CM 84/05 (Moratti)• Circolare 28/07 sugli esami di terza sec 1° e la
circolare 28 marzo 2008 sulle prove nazionali (Fioroni)• Le Indicazioni Nazionali per il curricolo (sett. 07)
(Fioroni)• Il documento sull’obbligo di istruzione (22/08/07)
(Fioroni)• Legge 169/08 Decreto Gelmini • Regolamenti per il riordino dei Licei e degli Istituti
tecnici e professionali
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Competenze e Regolamenti riordino secondo ciclo
Schema Regolamento Licei (art. 10):
I percorsi dei licei “si riferiscono a risultati di apprendimento declinati in conoscenze, abilità e competenze in relazione alla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente…”
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Il documento sull’obbligo di istruzione
inizio di costruzione di un sistema per competenze intese in senso non riduttivo al mero saper-fare
(altrimenti sarebbero abilità)
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Asse dei linguaggi
Asse matematico
Asse scientifico-tecnnoogico
Asse storico-sociale
italianoLingue stranierearte
multimedialità
matematicainformatica
scienze
Teconologia/fisica
storia
economia
tecnologia informatica
ed. civica
Competenze chiave Uguali x tutte le scuole
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Asse dei linguaggi
Analogamente nei regolamenti del secondo ciclo
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Elementi di forza dell’esperienza
• Un compito in situazione reale• L’attivazione di conoscenze e abilità in un
contesto dotato di senso (parlare ai propri compagni; andare in gita…)
• La costruzione del progetto/percorso• L’essere attivi, protagonisti in prima persona• Il poter esplicitare il proprio compito a partire dai
propri interessi e bisogni
Questa è l’approccio per competenze
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Programmazione• Finalità• Prerequisiti• Obiettivi formativi• Obiettivi cognitivi• Metodi• Strumenti• Tempi• Attività• Verifiche e valutazione
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Perché le competenze?
Ormai tutta l’Europa le richiedeanche a livello lavorativo: (fine estrinseco)
perché sono strumento didattico efficace(fine intrinseco)
da quali riflessioni pedagogiche nascono queste riflessioni?
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• Sapere situato (Bruner)
• Al di fuori dello “scolastic view” (Austin)
• Unità del sapere (Morin)
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Riflessioni:Italiano e latino
Nella parte introduttiva agli Assi culturali si fa riferimento alla necessità di stimolare atteggiamenti positivi verso l’apprendimento: motivazione e curiosità stimolano la conoscenza. Al riguardo il documento invita a privilegiare la valorizzazione delle attività di laboratorio e l’apprendimento centrato sull’esperienza.
… l’esperienza richiede tempo.....
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Riflessioni:Italiano e latino
Per essere più chiari: una cosa è spiegare ad un alunno, ad esempio, che cos’è lo Zibaldone di G. Leopardi, spiegare come è scritto, che si tratta di un diario intellettuale, che cosa questo significa, etc. etc…, altra cosa è
LEGGERE lo Zibaldone:ovviamente leggendolo ed analizzandolo in
classe l’alunno capisce assai meglio e per esperienza diretta di
che si tratta. infatti la teoria è molto più ‘economica’ ma
meno significativa
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Riflessioni:Italiano e latino
La nostra riflessione ci induce a ritenere imprescindibile la necessità di rivedere la mole dei contenuti, attraverso l’individuazione dei nuclei fondanti della disciplina, cioè conoscenze caratterizzanti, sia in funzione delle conoscenze che delle competenze.
Solo riducendo e scegliendo in maniera “intelligente” il contenuto esso cessa di essere il fine del processo di apprendimento e diventa strumento per l’acquisizione di capacità e di competenze.
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“la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia”
(Raccomandazioni del parlamento Europeo e del Consiglio del 7 settembre 2006 – Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli per l’apprendimento permanente)
Competenza: 1^ definizione
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COMPETENZE CONOSCENZE/ABILITA’
Imprescindibili dalla incorporazione di conoscenze/abilità
Nozionismo, memorizzazione, tecnicismo
Sapere e saper fare + emozione, sentimento, volontà, motricità, socialità, espressività, intuitoapprezzamento estetico, azione,
Sapere, sapere del fare, sapere come si fa e perché
Testimoniabili, raccontabili, “ammirabili”, da altri più o meno esperti
Insegnabili, trasferibili da una persona all’altra (con il linguaggio e l’esercizio)
Emergenti nella vita quotidiana in occasione della risoluzione di problemi
Studiabili sui libri, imparabili, ripetibili quanto si vuole (nella memoria, nei laboratori, nelle esercitazioni)
Senza rete, live, (dimostrabili dinanzi a e in problemi reali)
Poggiate su reti di protezione (un oggetto non capito può essere ripreso)
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Dalle UD alle UA…
Questo è il passaggio dalle unità didatticheDa un sapere ridotto a conoscenze /abilità o
performances prevedibili, meccaniche, riproduttive, scolastiche (Es. Analisi di un testo poetico…)
Agli apprendimenti unitari, che mobilitano tutta la persona e tutte le discipline (necessarie)…che sono personali, imprevedibili, sempre diversi…
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Dalle UD alle UA…
Per fare questo passaggio
Il compito in situazione, o il compito di realtà…(sapere situato)
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Partire dalle competenzeEs. nel Profilo Licei, Italiano:
“possedere ed utilizzare, in modo ampio e sicuro, un patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nell’ambito dei vari contesti sociali e culturali; avere consapevolezza e conoscenza delle principali tappe dello sviluppo storico della lingua italiana e del suo rapporto con i dialetti interni…;
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Partire dalle competenze• Conoscere le linee essenziali della nostra storia letteraria
e orientarsi agevolmente tra i testi e autori fondamentali;• Istituire rapporti significativi e storicamente
contestualizzati con i movimenti e le opere più importanti delle letterature classiche e moderne…”
• “Individuare e comprendere le forme moderne di comunicazione, quali messaggi orali, scritti, visivi, digitali, multimediali, nei loro contenuti, nelle loro strategie espressive e negli strumenti tecnici utilizzati”
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Classe
Anno
Docenti coinvolti
Competenza attesa (contestualizzata) o Obiettivo formativo generale (ciò che voglio porti a casa..)
Compito unitario in situazione
Tempi
Attività
Verifiche e valutazione
Una proposta …
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CD su Petrarca
pianificazione del lavorotutti devono esporre (esposizione orale)
però ad ognuno il suo:chi è bravo con computer: ppt e link
chi più problemi: la biografiachi più acuto: cfr. con il presente
poi apprendimento cooperativo (gruppi di 2)
anche limitima si scoprono anche lati interessanti
(abili al computer, a disegnare ecc.)
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“maturare e ricostruire un quadro complessivo della civiltà
greca, con particolare riguardo agli aspetti economico - sociali - artistici e religiosi ecc.
Il fine formativo è quello di far percepire il carattere unitario e di insieme della civiltà grecae il senso di quell’esperienza complessiva per l’oggiSi tratta di evidenziare che cosa sopravvive ancora
di quell’esperienza nel concreto della nostra civiltà(e anche nella nostra esperienza quotidiana)
e quali sono i valori che ancora sopravvivono
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Riflessioni:matematica
• … una delle difficoltà più ricorrenti è nell'uso che gli studenti fanno della terminologia specifica.
• Molto spesso lo studente utilizza in modo improprio alcuni simboli matematici né attribuendo ad essi il giusto significato né applicando la regola di cui sono espressione.
• Spesso lo studente trova difficoltà nella comprensione e nell'analisi del testo del problema e, sebbene riescano a risolvere equazioni e sistemi algebrici, trovano difficoltà nella applicazione delle stesse per la soluzione dei problemi.
interdisciplinarità
Problema riutilizzo
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Riflessioni:matematica
L'aiuto per una maggiore comprensione della matematica viene dal frequente uso non solo nelle altre discipline scolastiche, quali la fisica, la chimica, la geografia,
ma anche per il suo utilizzo più comune nella vita quotidiana.
interdisciplinarità
Giusto…COME? IN CHE SENSO?
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Riflessioni:scienze
Di contro, l'insegnamento teoretico delle scienze ha come punto di forza l'obiettivo di condurre lo studente ad una consapevole e razionale esplorazione del mondo circostante; fornisce all'alunno le conoscenze necessarie per osservare i fenomeni e comprendere il valore delle interazioni tra uomo ed ambiente.
perché perché queste conoscenze non dovrebbero nascere anche dal queste conoscenze non dovrebbero nascere anche dal laboratorio?laboratorio?
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Riflessioni: fisica
Un punto di forza dell’insegnamento della fisica è il lavoro in laboratorio, che motiva i ragazzi , accende entusiasmo e curiosità, permette di acquisire importanti competenze specifiche.
Tuttavia se impostato solo su protocolli rigidi tende a impedire una reale assimilazione dei concetti, ma a ridurre l’esperienza in laboratorio all’abilità esecutiva e la motivazione dello studente solo alla “riuscita” e non alla comprensione e alla scoperta.
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Riflessioni: fisica
Un limite che si riscontra è una limitata capacità espositiva, comune anche ad altre discipline, che andrebbe affrontata in modo trasversale, attraverso una metodologia comune
esempio dare il voto di italiano scritto esempio dare il voto di italiano scritto
sulla relazione di laboratorio di fisica…sulla relazione di laboratorio di fisica…
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Progettare per competenze: definizioni
La competenza è “l’insieme delle capacità sottese che permettono di agire in
modo efficace su dati, informazioni, modelli e procedure rispetto a un contesto specifico.
Le azioni possono essere poste a obiettivo dell’apprendimento e in questo senso sono definibili in termini operativi verificabili, misurabili e certificabili”
(D. Bertocchi, 2000)
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Progettare per competenze: definizioni
"Insiemi stabilizzati di saperi, di saper fare, di condotte-tipo, di procedure standardizzate, di tipologie di ragionamento, che possono essere messi in atto, senza bisogno di ulteriore formazione"
(Montmollin)
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Progettare per competenze: definizioni
E’ quella che Meghnagi definisce
“elemento per consentire un agire fondato su una comprensione del campo d’azione e una possibile previsione degli esiti del proprio agire”
e che si può esplicitare come
• capacità di muoversi in più contesti• capacità di organizzare le conoscenze• flessibilità (di metodo, di soluzione, di strategie
ecc.)
(Meghnagi S., Conoscenza e competenza,Loescher, Torino, 1992)
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Progettare per competenze: definizioni
COMPETENZA
“ capacità professionale, sociale,
contestuale strategica”
e
COMPETENZE
“l’insieme delle prestazioni o microperformance che caratterizzano una competenza”
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Progettare per competenze: definizioni
Si parla anche di
expertise e di competenza situazionale quando il profilo prevede il possesso di
caratteristiche personali che consentono di applicare il sapere professionale alla soluzionedi problemi anche imprevisti, fortemente legati
alla capacità di adattamento di saperi,procedure, comportamenti alle necessità di una
data situazione
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Progettare per competenze: definizioni
Si può parlare di competenza professionale quando ci si riferisce:
ad una comunità di pratiche individuate, espresse, esplicitate, condivise.
alla qualità professionale di un individuo in termini di conoscenze, capacità e abilità, doti professionali e personali. (Quaglino)
all’elemento portante di un’azione che si qualifica per la sua coerenza rispetto alle situazioni e per la sua efficacia rispetto alle questioni da affrontare (Meghnagi
ad un insieme strutturato di conoscenze, capacità e atteggiamenti necessari per svolgere un compito (Pellerey)
alla capacità di attivare e coordinare le proprie risorse interne (conoscenze, abilità e disposizioni interne stabili) e quelle esterne disponibili per portare a termine validamente ed efficacemente i compiti richiesti o le sfide da affrontare (Pellerey)
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Progettare per competenze: definizioni
Sviluppo di una competenza (Pellerey)
possedere in maniera significativa, stabile e fruibile concetti e quadri concettuali;
aver raggiunto adeguate abilità intellettuali e pratiche sapendo come, quando e perché valorizzarle;
disporre di adeguati significati, valori, motivazioni, atteggiamenti, concezioni di sé e forme di rapporto con il sapere da acquisire, capacità di concentrazione e di perseveranza nel portare a termine gli impegni, ecc..
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Progettare per competenze: definizioni
Sarchielli propone la seguente classificazione:
( Si tratta di strategie cognitive e comportamentali)
• l’approccio tecnico e organizzativo: caratteristiche definite e formalizzate per le attività lavorative;
• l’approccio soggettivo: valorizzazione di quello che la persona sa, sa fare o potrebbe fare;
• l’approccio dell’interazione professionale: caratteristiche che nascono dall’interazione soggetto/organizzazione.
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Progettare per competenze: definizioni
L’approccio della partecipazione ad una comunità di pratiche professionali:
superamento della visione individualistica della competenza professionale per approdare alla
costruzione di un “mondo di significati comuni, sia per quanto riguarda la visione della realtà lavorativa, che per quanto riguarda i tipi di azioni e le soluzioni che
vengono progressivamente giudicate utili e pertinenti in quella specifica comunità professionale”
Sarchielli , Selvatici D’Angelo, Bilancio di competenze
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La progettazione per competenze nella scuola
Le competenze cognitive disciplinari, professionali, Acquisire i concetti e gli strumenti di base di una disciplina (es. lettura di carte geografiche )Acquisire e organizzare i contenuti secondo corrette impalcature concettuali
Competenze metacognitiveConsapevolezza e controllo dei propri processi di apprendimentoAbilità di studio: imparare a imparare: Compilazione della conoscenza (dichiarativa e procedurale)
Competenze trasversaliPrendere decisioni, Diagnosticare, RelazionarsiAffrontare e risolvere problemiSviluppare soluzioni creative, curare il proprio successo formativoInserirsi nel mondo del lavoro, interessarsi alla società
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Progettare per competenze: il versante dell’istruzione
Il documento Cresson[1] ".nell’affrontare il nuovo concetto della formazione lungo tutto l’arco della vita parla di
• ambito dei “saperi fondamentali” o competenze di base demandato al sistema formale (scolastico, formativo, universitario
• ambito dei "saperi tecnici"e delle competenze professionali demandata al mondo del lavoro collegato al sistema formale con modalità di alternanza
• ambito delle "competenze relazionali” che si potenziano nel lavoro e nella vita attiva
•[1] "Insegnare e apprendere. Verso la società cognitiva, cit.
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PROGETTARE PER COMPETENZE
La complessità della società della conoscenza richiede progettazioni didattiche che favoriscono lo sviluppo di competenze attraverso:
Apprendimenti significativi, valutazione autentica Personalizzazione dei percorsi Approcci multipli e pluriprospettici
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Progettare per competenze:un esempioUN ESEMPIO Le Competenze di base IFTS Area L1
Per comprendere (leggere ed elaborare) testi scritti, anche complessi e strutturati, su argomenti concreti e astratti inerenti la vita quotidiana (dominio pubblico-sociale e privato-personale), distinguendo le diverse fonti informative e disponendo di un proprio “vocabolario” personale ampio e articolato
Il soggetto ha bisogno di sapere come:• Utilizzare efficacemente le proprie risorse cognitive linguistiche (ortografiche,
sintattiche e lessicali), socio-linguistiche (convenzioni di scrittura, espressioni idiomatiche, registri e stili linguistici) e pragmatiche (organizzazione del discorso e funzioni comunicative) per percepire ed interpretare il testo
• Analizzare il contesto linguistico, riconoscendone le fonti informative, le finalità comunicative e gli strumenti espressivi linguistici e paralinguistici
• Distinguere le tipologie testuali (descrittivo, informativo, argomentativo e narrativo)• Attivare tecniche diverse di lettura (skimming, scanning ecc.) in funzione delle
specifiche finalità linguistiche• Utilizzare le principali strategie linguistiche di: attivazione e setting di schemi mentali e
aspettative ricettive, individuazione di “segnali” comunicativi, sviluppo e verifica di inferenze, revisione delle ipotesi interpretative
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La progettazione per moduli
QUALE CURRICOLO PER L’EDUCAZIONE DI DOMANI?
CURRICOLO COME ACCUMULO DI UNITÀ DIDATTICHEInsegnamento come trasmissione descrittiva di tipo statico e oggettivo Produce CONOSCENZA
CURRICOLO COME RETE DI MODULIApprendimento come costruzione di reti di competenze, di basi di conoscenzePercorso di apprendimento dinamico e soggettivo Produce COMPETENZA
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La progettazione per moduli
Il significato di educazione per MORIN
Fornire una cultura che permetta di DISTINGUERE CONTESTUALIZZARE, GLOBALIZZARE AFFRONTARE i problemi multidimensionali, globali e fondamentali
Preparare le menti……..alla complessità dei problemi
Preparare ad affrontare l’incertezza …………..favorendo l’intelligenza strategica
(E.Morin, La testa ben fatta, riforma dell’insegnamento, riforma del pensiero)
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La mission dell’ insegnante
• Fornire una cultura che permetta di distinguere, contestualizzare, globalizzare, affrontare i problemi multidimensionali, globali e fondamentali;
• Preparare le menti a rispondere alle sfide che pone alla conoscenza umana la crescente complessità dei problemi;
• Preparare le menti ad affrontare le incertezze, in continuo aumento, non solo facendo loro conoscere la storia incerta ed aleatoria dell’universo, della vita, dell’umanità, ma anche favorendo l’intelligenza strategica e la scommessa per un mondo migliore
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La mission dell’insegnante • Educare alla comprensione umana fra vicini e lontani;• Insegnare l’affiliazione (all’Italia, alla Francia, alla
Germania…) alla sua storia, alla sua cultura, alla cittadinanza repubblicana e iniziare all’affiliazione all’Europa;
• Insegnare la cittadinanza terrestre, insegnando l’umanità nella sua unità antropologica e nelle sue diversità individuali e culturali, così come nella sua comunità di destino caratteristica all’era planetaria, nella quale tutti gli umani sono posti a confronto con gli stessi problemi vitali e mortali”
da “La testa ben fatta” Morin, 1999
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La progettazione per moduli
MODULOPercorso formativo • che collega esperienze e conoscenze a livelli diversi• che stabilisce relazioni di senso, di procedure• che mette in campo linguaggi, concetti, relazioni, percorsi e combinazioni di conoscenze
E’ una mappa attrezzata di percorsi esperti basati su conoscenze e di esperienze
E’ la creazione di reti di conoscenze
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La progettazione per moduli
MODULO
“Parte di attività didattica che per contenuto, concetti, abilità cognitive,risulta costituita da un insieme di elementi articolati e strettamente connessi per il raggiungimento di un obiettivo didattico esplicitato e operazionalizzato”
(G. Domenici)
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La progettazione per moduli
MODULO
Il modulo rappresenta una unità formativa autosufficiente in grado di promuovere saperi modulari e competenze
che per la loro alta rappresentatività culturale,e perciò anche tecnico-pratica , nel settore specifico di riferimento
siano capaci di modificare significativamente la mappa cognitiva e la rete delle conoscenze
precedentemente possedute….
(G. Domenici)
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La progettazione per moduli
ASSI PORTANTI DELLA MODULARITA’
Autonomia , flessibilità curricolare, offerta formativa mirata, valutazione rigorosa e improntata a standard di istituto e di sistema
Rilettura delle materie in termini di individuazione di saperi essenziali (analisi disciplinare)
Individualizzazione dell’insegnamento
Certficazione delle competenze
Obiettivi trasversali di competenze orientati alla capacità di apprendimento autonomo
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Didattica tradizionale organizzazione lineare , sequenziale lettura, memorizzazione, padronanza delle disciplineOrganizzazione per UU. DDL’insieme compone il “programma”
Didattica modulare Organizzazione per unità tematiche, problemiLe unità di apprendimento sono in sé compiute
e conducono a competenze certificabiliL’insieme costituisce un curricoloLe discipline sono strumentiL’analisi è di tipo sincronico e procede per associazioni
Per l’organizzazione modulareE’ FONDAMENTALE L’ANALISI DISCIPLINARE
La progettazione per moduli
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La progettazione per moduli
Analisi disciplinare
Trasformazione delle sequenze del manuale in mappe di conoscenze/competenze
Scelta dei nodi essenziali per il raggiungimento degli standard
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Progettazione per moduli
ModelloModello
di di rappresentazionerappresentazione
ModalitàModalità
Dell’apprendimenDell’apprendimentoto
StileStile
Dell’insegnamentDell’insegnamentoo
MetaforaMetafora
Del processoDel processo
ListaLista
AlberoAlbero
Tabella (griglia)Tabella (griglia)
ReteRete
AccumuloAccumulo
ClassificazioneClassificazione
SintesiSintesi
ConnessioneConnessione
LineareLineare
GerarchicoGerarchico
MulticomponenziaMulticomponenzialele
IpertestualeIpertestuale
Crescere, Crescere, GonfiarsiGonfiarsi
SalireSalire
Incrociare, frullareIncrociare, frullare
NavigareNavigare
(Giuseppe Martini, “L’analisi disciplinare apre la programmazione” in ANP Notizie,1994
Mappa disciplinare e processi di insegnamento/apprendimento
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La progettazione per moduli
Per impostare la progettazione per moduli occorre
Definire le finalità del processo formativoAnalizzare la valenza formativa della disciplinaPartire dalla struttura della disciplina
(statuti e mappe concettuali)definire gli esiti in termini di competenzedefinire gli standard per la certificazione
(di competenze, conoscenze , abilità ecc.)
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La progettazione per moduli
La progettazione del curricolo per moduli
Definizione delle competenze in uscita disciplinari e trasversali Analisi disciplinare e individuazione di ambiti di sovrapposizione,
omogeneità, propedeuticità, possibilità di percorsi a spirale ecc Individuazione di aggregazioni pluridisciplinari, interdisciplinari, transdisciplinari Individuazione delle competenze trasversali Scomposizione della disciplina riorganizzandola in parti coerenti (a livello curricolare e a livello annuale) Individuazione dei moduli
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La progettazione per moduli
Le caratteristiche di un modulo
ogni modulo deve essere in sé concluso e avere come esiti di apprendimenti competenze che costituiscono crediti formativi.
essere aggregabile in sequenza logica o cronologica in modo da formare un percorso curricolare
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La progettazione per moduli
Fasi della progettazione
Organizzazione dei concetti
Definizione del percorso cognitivo
Descrizione dei processi
Definizione degli standard e modalità di certificazione
Modalità di scansione dell’intervento didattico
Collocazione nel curricolo
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La progettazione per moduli
Per impostare la progettazione per moduli occorre
Organizzare i supporti didattici Obiettivi Discipline coinvolte Sequenza delle propedeuticità Interconnessioni trasversali Tavola delle tempificazioni (fasi e tempi) Determinazione della durata (+20%) Definizione di prerequisiti, obiettivi, tipologia delle connessioni tra moduli (sequenziali, trasversali ) Esplicitazione degli obiettivi in termini di competenze Formulare criteri oggettivi per la verifica
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La progettazione per moduli
Si possono strutturare moduli per temi per problemi per tipologie, casi filoni ecc.
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La progettazione per moduli
STRUTTURA DEL MODULO Titolo Breve descrizione (10-15 righe) Prerequisiti Obiettivi (competenze cognitive, disciplinari, trasversali,
metacognitive) Collocazione nel curricolo, nella mappa ecc Durata Fasi di attuazione Verifiche (tempi , tipologia, criteri)
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La progettazione per moduli
*METACOGNIZIONE“…ogni processo di acquisizione del sapere è l’esito di un processo di
trasmissione, trasformazione ed elaborazione delle idee”
“Il controllo attivo e deliberato sulle proprie attività cognitive dipende, tra l’altro, dalla consapevolezza sviluppata relativamente ai processi di comprensione, di memorizzazione, e cognitivi in genere.
Tale controllo, definibile come METACOGNIZIONE, appare inoltre guidato da una particolare sensibilità che orienta nella scelta delle strategie cognitive appropriate a determinati compiti, circostanze, contesti”
(Saul Meghnagi, Il sapere professionale. Competenze, diritti, democrazia,Milano2005
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La progettazione per moduli
DEFINIZIONI DI COMPETENZA
McClelland,“insieme di caratteristiche misurabili di una persona che consentono di distinguere in modo attendibile gli outstanding dai tipical performer in un particolare lavoro”
Pellerey, 1983“l’insieme strutturato di conoscenze, capacità e atteggiamenti necessari per svolgere un compito” (COMPETENZA PROFESSIONALE)
Quaglino, 1990“la qualità professionale di un individuo in termini di conoscenze capacità
e abilità, doti professionali e personali”
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DEFINIZIONI DI COMPETENZA
Meghnagi, 1992“elemento portante di un’azione che si qualifica per la sua coerenza rispetto alla situazione e per la sua efficacia rispetto alla questioni da affrontare”“elemento per consentire un agire fondato su una comprensione del campo d’azione e una possibile previsione degli esiti del proprio agire”
Re, 1990“expertise in azione, insieme di sapere professionale empirico e
scientifico rivolto alla soluzione di problemi concreti”
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Progettare per competenze
Valutazione autentica
Forme di valutazione che complementano la valutazione di tipo tradizionale
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Prove standardizzate Valutazione autentica1. Prove di valutazione e momento di
insegnamento sono separati2. Le prove sono uguali per tutti gli allievi3. Le decisioni vengono prese sui punteggi
complessivi ottenuti ad una prova4. L’accento viene posto sugli errori e le
lacune degli allievi5. Si basa su un unico esame6. Si pone l’attenzione sulle risposte
corrette7. Si esprimono giudizi ma non al fine di
migliorare le prestazioni8. Gli insegnanti sono maggiormente
concentrati sull’uso di prove9. Si evidenziano le scarse competenze e
conoscenze degli allievi10. Si richiede agli studenti di lavorare
individualmente
1. La valutazione è parte integraledell’insegnamento
2. Gli allievi sono consideratiindividualmente
3. Vengono considerate fonti diverse di datiper prendere decisioni
4. L’accento viene posto sui punti di forza ei progressi degli allievi
5. Valutazione continua e longitudinale6. Possibilità di considerare prospettive
diverse7. Le informazioni raccolte servono per
migliorare l’apprendimento8. Gli insegnanti pongono maggiormente
l’attenzione sulla definizione deicurricoli e il continuo controllo deiprocessi di insegnamento
9. Si evidenziano le abilità di pensiero e ibuoni risultati degli allievi
10. Viene incoraggiato un apprendimentocollaborativi e attivo da parte degliallievi
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Completa la tabella seguente con i simboli , , e .COMPRENSI ONE ORALE
So riconoscere l’orario e i numeri di telefono se qualcuno me li dice
So riconoscere i numeri almeno fi no a 100 quando li sento dire
So capire di che persona si sta parlando quando qualcuno la descrivebrevemente
So capire se si sta parlando di un oggetto o di una persona di sesso maschileo femminile
I NTERAZI ONE ORALE
So interagire in una breve conversazione telefonica, dicendo chi sono,chiedendo se c’è un’altra persona, chiedendo di parlare a qualcuno altro,dicendo di aspettare un attimo e salutando in modo appropriato.
PRODUZI ONE ORALE
So descrivermi in modo semplice
So descrivere un’altra persona in modo semplice
So chiedere e dire i numeri di telefono
So chiedere e dire che ore sono
COMPRENSI ONE SCRI TTA
So riconoscere di che persona si tratta se ne vedo scritta una brevedescrizione fi sica
PRODUZI ONE SCRI TTA
So scrivere una breve descrizione di me stesso
So scrivere una breve descrizione fi sica di un’altra persona
Pensi di saper fare qualcos’altro in inglese relativo a questa sezione e che non è indicato nella tabella?Annotalo qui sotto e parlane con i compagni e l’insegnante!!
AU
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VA
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ZIO
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Progettare per competenze
Tratti - dimensioniTratti - dimensioni Caratteristiche che descrivono la Caratteristiche che descrivono la prestazioneprestazione
La comprensione del testo scrittoLa comprensione del testo scritto
CriteriCriteri Strumenti di misurazioneStrumenti di misurazione Selezionare le informazioni più Selezionare le informazioni più pertinentipertinenti
IndicatoriIndicatori Misurare la prestazione secondo azioni Misurare la prestazione secondo azioni concrete di un compitoconcrete di un compito
Individuare punti di vista.Individuare punti di vista.
Relazionare a un dato contestoRelazionare a un dato contesto
DescrittoriDescrittori Che cosa si deve osservareChe cosa si deve osservare Possesso di strategie Possesso di strategie (sottolineare, paragrafare ecc.)(sottolineare, paragrafare ecc.)
ScaleScale Dimensioni quali quantitative combinate Dimensioni quali quantitative combinate anche con indicatori di frequenza e anche con indicatori di frequenza e continuità (sempre, talvolta…), in continuità (sempre, talvolta…), in relazione a contesti, su standard ecc.relazione a contesti, su standard ecc.
Quadro degli elementi del processo di valutazione
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Progettare per competenzeIl Modello
Ogni persona partecipa attivamente alla costruzione della conoscenza, attraverso la propria struttura cognitiva di base, dando una determinata forma all’esperienza che conduce;
E’pertanto, in assoluto, importantissimo conoscere per scegliere e, sperimentare (fare conoscenza diretta) per decidere;
Il modello che emerge dai documenti dell'Unione Europea e della Commissione è la progressiva costruzione di un sistema integrato di education, al quale concorrono non solo il sistema scolastico, ma anche i centri di formazione professionale e tutte le agenzie intenzionalmente formative, sia quelle formali, sia quelle non formali nel quadro di un progetto dagli obiettivi ben definiti e coerente nelle sue parti;
L’approccio alla realtà del lavoro e/o della professione è influenzato dal modo come ciascuno di noi si percepisce rispetto a se stesso e agli altri;
La realtà è influenzata dalle modalità e dalle motivazioni che spingono alla crescita della propria persona in relazione alle proprie aspettative e al contesto sociale in cui si è inseriti o, comunque, si tende a collocarci.
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Il Modello / 2
si devono sviluppare alcune dimensioni della personalità:• Autostima nel senso dell’immagine che ciascuno ha di se
stesso, della propria identità;• Autoefficacia percepirsi competente ed efficace rispetto alla
conquista di obiettivi specifici; • Autovalutazione sviluppare capacità nel saper giudicare le
situazioni di contesto e rapportarle alle proprie risorse -umana, culturale e professionale;
• Empowerment come azione finalizzata attraverso l’autovalutazione a trovare ragioni per rimotivarsi;
Un progetto formativo che induca ogni individuo a costruirsi una percezione coerente delle sue innumerevoli azioni, dell’evoluzione che egli intravede nei loro effetti, onde sviluppare gradi di apprezzamenti dell’esperienza effettuata;
C'è bisogno, pertanto, di nuovi percorsi formativi/orientativi da esplorare e sperimentare capaci di sorreggere il confronto con le sfide della complessità e al contempo di sapere riconoscere e valorizzare le diversità, che promuovano le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo.
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Come progettare
L’Unità capitalizzabile costituisce un «modello»di riferimento per il raggiungimento, tramite formazione, di competenze e/o per il riconoscimento delle competenze comunque acquisite dagli individui nella prospettiva di acquisire crediti formativi.
In questa prospettiva ogni unità formativa capitalizzabile si caratterizza per:
1. essere riferita allo sviluppo di una unità di competenza riconoscibile e spendibile;
2. essere aggregabile con altre in funzione della costruzione di risposte formative flessibili;
3. prevedere una serie di descrittori standard che, nel loro insieme, rendono chiaramente riconoscibili sia il prodotto dell’azione formativa che le condizioni minime (gli standard formativi) per una sua realizzazione.
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Come progettare / 2
Un modulo può essere definito come un insieme strutturato di esperienze di apprendimento, ben identificato nelle condizioni di partenza e negli obiettivi di arrivo.
Il concetto di modulo rimanda ad una specifica modalità di progettazione e programmazione dei percorsi formativi.
In questa prospettiva un percorso formativo è inteso come un insieme di «segmenti», ciascuno finalizzato ad un «grappolo»di obiettivi omogenei e collegati da reciproci rapporti interfunzionali.
La definizione di modulo, nella sua piena e completa accezione, appare a prima vista coerente e «sovrapponibile»a quella di Unità formativa capitalizzabile.
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LA PROGETTAZIONE MODULARE
Comporta:1. La definizione delle competenze dell' allievo all' inizio del
modulo( prerequisiti );2. Gradualità dell' apprendimento in riferimento a contenuti
ed abilità;3. Durata del modulo;4. Modalità formative per U. F. C. e standard di riferimento
per competenze;5. Acquisizione di competenze dimostrabili, documentabili,
capitalizzabili;6. Modalità di valutazione incentrate sull’ accertabilità delle competenze (….è in grado di … );7. Riconoscimento dei crediti formativi.
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Quadro di riferimento per la Progettazione
1. Gli standard Formativi minimi• Decreto Interministeriale n. 436 del 31 Ottobre 2000• Regolamento recante norme di attuazione dell'articolo 69 della legge• 17 maggio 1999, n. 144, concernente l'istruzione e la formazione• tecnica superiore (IFTS)• Area dei Linguaggi; Area Scientifica; Area Tecnologica; Area Storico-Socio-Economica
2. Assi Culturali• Decreto Ministeriale 22 agosto 2007 • Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione -basato sulla
legge 26.12 2006, n. 296, articolo 1, comma 622.• Asse dei Linguaggi; Asse matematico; Asse Scientifico –Tecnologico;• Asse Storico –Sociale
3. European Qualifications Framework
• Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 24 ottobre 2007 su proposta del Parlamento europeo e del Consiglio sulla costituzione del Quadroeuropeo delle Qualifiche e dei Titoli per l'apprendimento permanente (COM(2006)0479 –C6-0294/2006 –2006/0163(COD));
4. Riforma della scuola secondaria di secondo grado (4/2/2010)
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Uno sguardo sull’Europa Durante il meeting di Bruxelles svoltosi a marzo 2005, i Capi di Governo dell’U.E. hanno richiesto la creazione di un European Qualification Framework (E.Q.F.) inteso come un meta-quadro di riferimento, volto ad incrementare la trasparenza delle qualifiche e o sostenere reciproca fiducia. Va subito sottolineato che a livello europeo si utilizza preferibilmente l’espressione framework (quadro di riferimento) piuttosto che il termine standard. Tale strumento consentirebbe di mettere in relazione tra di loro quadri di riferimento e sistemi di qualifiche a livello nazionale e settoriale, facilitando così il trasferimento e il riconoscimento delle qualifiche dei singoli cittadini.
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Per dare vita a questo tipo di struttura è stata più volte esplicitata la necessità di rafforzare i collegamenti tra le strutture a livello nazionale e settoriale che siano in
grado di supportare il concetto di apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
La proposta di un E.Q.F. è caratterizzata da tre principali elementi:
- Definizione di 8 livelli progressivi di riferimento, correlabili ai titoli di studio, ai contesti di istituzione e
formazione, ai risultati di apprendimento gradualmente più ampi e complessi. (Vedasi prospetti da allegare);
- Set di strumenti che, associati ai livelli sopra ricordati, favoriscono la trasparenza e la spendibilità
dei titoli (Bilancio delle competenze, Europass, ECVET,......);
- insieme di principi e procedure che forniscono ai diversi Paesi le linee guida per l’applicazione e la
condivisione dell’EQF nel proprio sistema integrato.
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COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
PARLAMENTO EUROPEO (dicembre 2006)
“le competenze [come] una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto”
“ le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione
sociale e l’occupazione”
COMUNICAZIONE NELLA MADRE LINGUA
COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZA E TECNOLOGIA
COMPETENZA DIGITALE
IMPARARE AD IMPARARE
COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’CONSAPEVOLEZZA ED
ESPRESSIONE CULTURALE
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Quello che EQF NON è!Quello che EQF NON è!•EQF non EQF non
sostituisce sistemi sostituisce sistemi nazionali né nazionali né settorialisettoriali
•EQF non richiede EQF non richiede l’armonizzazionel’armonizzazione
•EQF NON PUÒ EQF NON PUÒ definire/determinadefinire/determinare nuove re nuove qualifichequalifiche
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8 Livelli
Comuni di Riferimento
I I componenti componenti principali principali deldel
EQFEQF
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I tipi di Competenze secondo E. Q. F. Competenze cognitive, cioè quelle che coinvolgono
l’uso della teoria e dei concetti, ma anche la conoscenza tacita informale guadagnata a livello esperienziale;
Competenze funzionali(abilità o know-how), vale a dire quello che una persona dovrebbe essere in grado di fare una volta inserita in una determinata area di lavoro, apprendimento o attività sociale;
Competenze personali che riguardano i comportamenti in una determinata situazione;
Competenze etiche, che si riferiscono a determinati valori professionali e personali indispensabili o associati all’esercizio di quei ruoli e funzioni.
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Secondo il modello nazionale condiviso
• Competenze di Base : conoscenze/abilità/risorse personali non specifiche indispensabili per la formazione e la preparazione professionalegenerale delle persone;
• Competenze Tecnico/Professionali (Professionalizzanti) : conoscenze/abilità/risorse personali specifiche di un “contenuto”lavorativo, che possono avere una valenza teorico-tecnica o pratico-applicativa;
• Competenze Trasversali : conoscenze/abilità/risorse personali utili ai fini di un comportamento lavorativo, organizzativo e sociale efficace
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Programmare per Competenze
Programmare in base al progetto di sviluppo delle competenze, significa :
1. Pianificare i processi da adottare;2. Fissare i punti di partenza e di arrivo; 3. Scegliere le Strategie di cui servirsi;4. Predisporre i moduli e la rete cognitiva modulare,
selezionare le esperienze da proporre;5. Individuare le metodologie da utilizzare;
* J. Delors –E. Cresson –E. Moren -OCSE
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I processi interessati• Il processo d’insegnamento attraverso l’organizzazione della
costruzione dei concetti, della mappa delle esperienze, attraverso la rilettura e riorganizzazione delle discipline;
• Il processo d’apprendimento attraverso la selezione delle metodologie, la selezione dei “concetti chiave”, delle “idee produttive”, delle “questioni essenziali”in una prospettiva dinamica e generativa (Gardner);
• Il processo di verifica in relazione alla scelta delle prove;• Monitoraggio e regolazione dei processi • Il processo di valutazione per una valutazione autentica;• Attribuzione dei crediti per competenza e per UFC;• Certificazione delle competenze e dei crediti.(Predisposizione
della certificazione delle competenze esistenti in ingresso ed acquisite successivamente, ai sensi dell’accordo Stato – Regioni del 28.10.2004 e succ.)
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Le Strategie• Usare il bilancio iniziale delle competenze;• Individualizzare gli interventi formativi anche per il riallineamento;• Personalizzare le esperienze formative;• Agire nel gruppo per lo sviluppo motivazionale;• Progettare con approccio sperimentale, esplicitato
tradizionalmente nell’applicazione del metodo scientifico;• Incrementare l’e-learning quale altro ambiente e forma
d’apprendimento;• Privilegiare la comunicazione interattiva e circolare;• Analizzare per “Problem posing”e avviare il “Problem solving”-
esercizio del pensiero riflessivo;• Sostenere lo sviluppo di Collegamenti, Relazioni e Correlazioni
attraverso la didattica laboratoriale;• Favorire la pratica del project work quale strumento di proiezione
per il proprio progetto di vita e di lavoro.
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Le Metodologie Predisporre un’offerta formativa flessibile(non può essere rigida né
definita per sempre) secondo linee generali risultanti da un lavoro interistituzionale di rete tra settore scolastico, istituzione locale e i settori dell’impresa;
Utilizzare nella prassi didattica quotidiana l’applicazione del metodo laboratoriale, della ricerca azione, del metodo scientifico;
Garantire approcci formativi che evidenzino gli aspetti della complessità del mondo lavorativo ed i nuovi nessi che la complessità ha indotto nelle relazioni sociali;
Selezionare esperienze formative in forma mirata per l’acquisizione di competenze spendibili in più ambiti lavorativi; il ché implica scelte di ambiti formativi con valenza trasversale;
Avviare ad esperienze in stage o tirocinio e comunque anche attraverso lo “studio di caso”per evidenziare aspetti specifici delle carriere lavorative, mirando a creare opportunità per gli studenti che potranno così misurare l’aderenza dell’ eventuale loro scelta al loro sentire rispetto ad un progetto personale di vita.
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ACCEZIONI DI PROGETTAZIONE
progettazione problema
PROCESSO LINEARE
RAZIONALITA’ TECNICA COMPLESSITA’
attuazione
valutazione
ipotesiridefinizione ipotesi
azione
RAZIONALITA’ ASSOLUTA
PREDETERMINAZIONE DEL PROCESSO
REGOLAZIONE IN ITINERE COME REGOLAZIONE
DEGLI SCARTIPROGRAMMAZIONE PER
OBIETTIVI
PROCESSO CIRCOLARE
RAZIONALITA’ RELATIVA
ORIENTAMENTO STRATEGICO DELL’AZIONE
REGOLAZIONE IN ITINERE COME RIELABORAZIONE
DELL’IPOTESIPROGRAMMAZIONE COME
PROCESSO EURISTICO
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STRUTTURA DEL CURRICOLO: LA MAPPA DI KERR
CURRICOLO
SCHOOLING
VALUTAZIONEOBIETTIVI
CONOSCENZA
FONTI DI DERIVAZIONE
VERIFICA DIDATTICA
VERIFICA ORGANIZZATIVA
CAMPI DI AZIONE
DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO
ME
TO
DO
LOG
IA
DID
AT
TIC
A
STRUTTURE
STAFF
ME
TO
DO
LOG
IA
OR
GA
NIZ
ZA
TIV
A
CONTENUTI DI ESPERIENZA
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MODELLI CURRICOLARI
TEMI OBIETTIVI
PROGRAMMI TRADIZIONALI
CRITERI DI ORGANIZZAZIONE
DISCIPLINA COME SISTEMA
PROBLEMI
dal semplice al complesso
evoluzione storica
complessità delle conoscenze
allargamento forbice cultura scolastica/cultura reale
SVOLTA CURRICOLARE
CRITERI DI ELABORAZIONE
definizione risultati attesi
percorsi funzionali ai risultati attesi
TRAGUARDI FORMATIVI
PROBLEMI
eccessiva rigidità ed analiticità
difficoltà nel grado di definizione dei risultati attesi
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LIVELLI DI ARTICOLAZIONE DEGLI OBIETTIVI
FINALITA’ OBIETTIVI PRESTAZIONI STANDARD
PROPOSITI
METE VALORIALI
TRAGUARDI
RISULTATI ATTESI
COMPORTAMENTI OSSERVABILI E
MISURABILI
SOGLIE DI ACCETTABILITA’
DELLE PRESTAZIONI
Orientarsi nello spazio e nel tempo operando confronti
costruttivi fra realtà geografiche e
storiche diverse
Riconoscere i tratti distintivi di alcuni
paesaggi funzionali: agrario, urbano,
turistico, industriale
Individuare i fattori favorenti ed ostacolanti presenti in un territorio in rapporto ad una
attività industriale
Richiama almeno 3 fattori favorenti ed
ostacolanti tra quelli sviluppati nel
lavoro in classe
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Riconoscere le principali caratteristiche linguistiche e comunicative di testi semplici
Adoperare il linguaggio e i simboli della matematica per indagare con metodo le cause di fenomeni
problematici, per spiegarli e rappresentarli
Esplorare e comprendere gli elementi tipici di un ambiente naturale e umano
inteso come sistema ecologico
Comprendere testi che si avvalgono di più codici
Dato un testo corredato di immagini e schemi, individuare le incongruenze
tra codice verbale e codici iconici
Risolvere problemi mediante l’uso di frazioni, percentuali e numeri decimali
Calcolare la percentuale dei valori assunti da una variabile partendo dai valori assoluti
Analizzare e valutare l’impatto ambientale di determinate attività umane
Riconoscere i rischi connessi all’uso del petrolio come fonte di energia
Distinguere tra i seguenti esempi di traguardi formativi
relativi alla V primaria
le finalità, gli obiettivi e le prestazioni
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Riconoscere le principali caratteristiche linguistiche e
comunicative di testi semplici
Comprendere testi che si avvalgono di più codici
Dato un testo corredato di immagini e schemi, individuare le incongruenze
tra codice verbale e codici iconici
Orientarsi nello spazio e nel tempo operando confronti costruttivi fra
realtà geografiche e storiche diverse
Riconoscere i tratti distintivi di alcuni paesaggi funzionali: agrario, urbano,
turistico, industriale
Individuare i fattori favorenti ed ostacolanti presenti in un territorio in
rapporto ad una attività industriale
Adoperare il linguaggio e i simboli della matematica per indagare con
metodo le cause di fenomeni problematici, per spiegarli e
rappresentarli
Risolvere problemi mediante l’uso di frazioni, percentuali e numeri
decimali
Calcolare la percentuale dei valori assunti da una variabile partendo dai
valori assoluti
Esplorare e comprendere gli elementi tipici di un ambiente naturale e
umano inteso come sistema ecologico
Analizzare e valutare l’impatto ambientale di determinate attività
umane
Riconoscere i rischi connessi all’uso del petrolio come fonte di energia
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MODELLI CURRICOLARIOLISTICI
SVOLTA ECOLOGICA
CRITERI DI ELABORAZIONE
globalità della persona
naturalità dell’esperienza
ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO
PROBLEMI
massima libertà d’azione
disattenzione ai contenuti
CONCETTI
INFLUSSO SCIENZE COGNITIVE
CRITERI DI ANALISI EPISTEMOLOGICA
individuazione nuclei fondanti
sviluppo della conoscenza
DISCIPLINA COME STRUTTURA
PROBLEMI
analisi matrice cognitiva preesistente
eccessiva astrattezza
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RIDEFINIZIONE DEI CURRICOLI:PASSAGGI CHIAVE
INDIVIDUAZIONE CONTENUTI MINIMI
IRRINUNCIABILI FONDANTI DEFINIZIONE STANDARD/
LIVELLI ESSENZIALI DI PRESTAZIONE
INDICAZIONI METODOLOGICHE
tensione
complessità del sapere
vs
selezione patrimonio culturale
tensione
livello di analiticità
vs
ampiezza di osservazione
tensione
istanza di coerenza
vs
istanza di flessibilità
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LINEE EVOLUTIVE DEL CONCETTO DI COMPETENZA
COMPETENZA = PRESTAZIONE OSSERVABILE
dal SEMPLICE
al COMPLESSO
integrazione risorse personali
dall’ESTERNO
all’ INTERNO
ruolo delle disposizioni interne
dall’ASTRATTO
al SITUATO
sensibilità al contesto
APPRENDERE PER COMPETENZE
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COGNIZIONE
METACOGNIZIONE
MOTIVAZIONEATTRIBUZIONE
conoscenze dichiarativeconoscenze proceduraliconoscenze strategiche
impegno riconoscimento di senso
consapevolezzaregolazione
concetto di séautostima
“capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo”. [Pellerey, 2004]
APPRENDERE PER COMPETENZELA COMPETENZA COME CONCETTO CHIAVE
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DAL “SAPER FARE” AL “SAPER AGIRE”
la sensibilità al contesto
Capacità di ricostruire lo “spazio del problema”Repertorio ricco di strategie di soluzione
Principi chiave e quadri interpretativi sul dominio di conoscenza
Uso funzionale delle variabili contestualiAttenzione alle condizioni d’uso della conoscenza
INDICATORI DI UNA COMPETENZA ESPERTA
Abilità di auto-regolazione
APPRENDERE PER COMPETENZE
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“la capacità di rispondere a esigenze individuali e sociali, o di svolgere efficacemente un'attività o un compito” (OCSE-DeSeCo, 2003)
CONTESTO
RESPONSABILITA’
INTEGRAZIONE
REALIZZAZIONE
COMPETENZA
APPRENDERE PER COMPETENZE
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APPRENDERE PER COMPETENZE
CONOSCENZE SAPERE CONOSCENZE DICHIARATIVE (sapere cosa)
CONOSCENZE PROCEDURALI(sapere come)
CONOSCENZE CONDIZIONALI(sapere dove/quando/perché)
ABILITA’ SAPER FARE
CONDOTTE PRATICHEPROCEDURE D’AZIONE
CONSAPEVOLEZZA DELL’AZIONE
DISPOSIZIONI AD AGIRE
SAPER ESSERE
FATTORI MOTIVAZIONALIFATTORI ATTRIBUZIONALIFATTORI METACOGNITIVIMODALITÀ DI RELAZIONE
COMPETENZE SAPER AGIRE
USO DEL SAPERE IN FUNZIONE DEL COMPITO E DEL CONTESTO
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LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO
SAPERE SCOLASTICO SAPERE REALE
astratto concreto
analitico globale
sistematico intuitivo logico pratico
generale particolare individuale sociale
rigido flessibile
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LE QUATTRO DISCONTINUITA’
•“la scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente;
LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO
• la scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuori ci si avvale di strumenti cognitivi o artefatti;
•la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su simboli, mentre fuori della scuola la mente è sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni;
•“a scuola si insegnano capacità e conoscenze generali, mentre nelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla situazione.” [Resnick, 1995]
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LA SFIDA PER IL SAPERE SCOLASTICO “la scuola è un luogo dove si svolge un particolare tipo di ‘lavoro intellettuale’ , che consiste nel ritrarsi dal mondo quotidiano, al fine di considerarlo e valutarlo, un lavoro intellettuale che resta coinvolto con quel mondo , in quanto oggetto di riflessione e di ragionamento” Resnick, 1995
la differenza sta nella gestione della discontinuita’
centralità dell’insegnamento
centralità dell’apprendimento
LA NATURA DELL’INSEGNAMENTO
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DUE LOGICHE DI INSEGNAMENTO A CONFRONTO
IL MURO IL PONTE
La conoscenza come prodotto predefinito,
materia inerte
La conoscenza come processo elaborativo,
materia viva
La conoscenza viene frammentata in parti
per facilitare l’assimilazione
La conoscenza viene vista nelle sue
reciproche relazioni
Lo studente riproduce la conoscenza Lo studente produce la conoscenza
Organizzato intorno a contenuti Organizzato intorno a problemi
Strutturato e uniforme Differenziato e regolato sulla persona
Prevede un percorso lineare insegnante-
conoscenza-studente
Prevede un percorso ricorsivo insegnante-
conoscenza-studente
Usa il libro come strumento principe Usa fonti e materiali diversi
Procede in modo individualistico Procede in modo cooperativo
INSEGNAMENTO E APPRENDERE PER COMPETENZE
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LA NATURA DELL’INSEGNAMENTOQUALI SFIDE PER L’INSEGNAMENTO?
CONSIDERARE I SAPERI COME RISORSE DA MOBILITARE
LAVORARE PER SITUAZIONI-PROBLEMA
NEGOZIARE PROGETTI FORMATIVI CON I PROPRI ALLIEVI
ADOTTARE UNA PIANIFICAZIONE FLESSIBILE
PRATICARE UNA VALUTAZIONE PER L’APPRENDIMENTO
ANDARE VERSO UNA MINORE CHIUSURA DISCIPLINARE
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APPRENDIMENTO
determinato dal CONTESTO
facilitato dalla COLLABORAZIONE acquisito attraverso la
COSTRUZIONE
COMPITI AUTENTICI
APPRENDISTATO
APPRENDIMENTO SITUATO
PROBLEMI BASATI SU CASI
PROSPETTIVE MULTIPLEPROCESSI DI
MODELLAMENTO
SIGNIFICATI SITUATI
COACHING
NEGOZIAZIONE SOCIALE
NEGOZIAZIONE INTERNA
INVENZIONE ESPLORAZIONE
RIFLESSIONE
ARTICOLAZIONE
MODELLI MENTALI
INTENZIONI ASPETTATIVE
QUALE IDEA DI APPRENDIMENTO?
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QUALE IDEA DI APPRENDIMENTO?“Un ambiente di apprendimento dovrebbe offrire
rappresentazioni multiple della realtà, non semplificandola ma rispettando la sua naturale complessità che prende forma nella
molteplicità di percorsi e alternative (apprendimento come processo non lineare). Dovrebbe sostenere la costruzione attiva
(apprendimento come processo costruttivo e intenzionale) e collaborativa della conoscenza, attraverso la negoziazione
sociale (apprendimento come processo sociale), più che la sua semplice riproduzione. Dovrebbe poi alimentare pratiche riflessive (apprendimento come processo autoriflessivo),
proponendo compiti autentici e contestualizzando gli apprendimenti (apprendimento come processo situato).”
[Johnassen, 1997]
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ATTIVITA’ DELL’ALLIEVO PRINCIPI METODOLOGICI
AFFRONTARE SITUAZIONI PROBLEMATICHE
• PROPORRE SITUAZIONI COMPLESSE, REALISTICHE, SFIDANTI
GESTIRE RISORSE DIVERSIFICATE
• CONSIDERARE I SAPERI DISCIPLINARI COME RISORSE DA MOBILITARE• PREDISPORRE AMBIENTI DI APPRENDIMENTO• FAVORIRE L’APERTURA VERSO L’ESTERNO• AIUTARE A GESTIRE LE INFORMAZIONI
AGIRE • STRUTTURARE I PERCORSI IN BASE ALLE ATTIVITA’ DEGI ALLIEVI• TENDERE A PRODOTTI SIGNIFICATIVI• ORGANIZZARE COMUNICAZIONI DA PARTE DEGLI ALLIEVI• LASCIARE AGLI ALLIEVI SPAZI DI DECISIONE SULLA REALIZZAZIONE DEI COMPITI• ADATTARE LE ATTIVITA’ AL GRADO DI COMPLESSITA’ ADEGUATO AGLI ALLIEVI
QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?
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ATTIVITA’ DELL’ALLIEVO
PRINCIPI METODOLOGICI
INTERAGIRE • STIMOLARE L’INTERAZIONE SOCIALE COME RISORSA PER L’APPRENDIMENTO• PREVEDERE E DEFINIRE RUOLI NEL GRUPPO
RIFLETTERE • PROMUOVERE RIFLESSIONE E CONSAPEVOLEZZA SUI PROCESSI E SUI PRODOTTI DEL LAVORO DIDATTICO
VALUTARE • COINVOLGERE GLI ALLIEVI NELLA VALUTAZIONE DEL PROPRIO APPRENDIMENTO• ADOTTARE UNA VALUTAZIONE DINAMICA E REGOLATIVA
STRUTTURARE LE CONOSCENZE
• PREVEDERE MOMENTI DI LAVORO PERSONALE• CONSOLIDARE NEGLI ALLIEVI LE STRATEGIE DI PROGETTAZIONE CONTROLLO DELL’APPRENDIMENTO• PROPORRE ORGANIZZATORI ANTICIPATI DELL’APPREND.
INTEGRARE • PROPORRE COMPITI CHE AIUTINO A STABILIRE LEGAMI FRA LE CONOSCENZE• FARE EMERGERE LE PRECONOSCENZE IN RELAZIONE AI NUOVI SAPERI
QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?
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ATTIVITA’ DELL’ALLIEVO
PRINCIPI METODOLOGICI
COSTRUIRE SIGNIFICATI
• AIUTARE L’ALLIEVO AD ATTRIBUIRE SENSO ALL’APPRENDIMENTO• PROMUOVERE MOTIVAZIONI INTRINSECHE, DI APPRENDIMENTO E PRODUZIONE
TRASFERIRE LE CONOSCENZE
• RICHIAMARE I CONTESTI DI VITA REALE IN CUI UTILIZZARE I PROPRI SAPERI• AIUTARE GLI ALLIEVI A MOBILITARE I PROPRI SAPERI DI FRONTE A PROBLEMI• METTERE ALLA PROVA L’ALLIEVO DI FRONTE A SITUAZIONI INEDITE•PROPORRE MATERIALI CHE FAVORISCANO IL TRANSFERT
ESSERE ACCOMPAGNATO
• SOSTENERE L’ALLIEVO SUL PIANO COGNITIVO ED EMOTIVO• RITRARSI GRADUALMENTE PER SVILUPPARE L’AUTONOMIA DELL’ALLIEVO
QUALE IDEA DI INSEGNAMENTO?
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Polo Qualità di Napoli
QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
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Polo Qualità di Napoli
PROGETTARE UN PROGETTO DIDATTICO INTEGRATO
DEFINIRE LA COMPETENZA ATTESA
PRECISARE GLI APPRENDIMENTI CHE SI VOGLIONO INTEGRARE
SCEGLIERE UNA SITUAZIONE-PROBLEMA (centrata sull’allievo, basata sulla mobilitazione di un insieme integrato di risorse, implicante l’esercizio
diretto della competenza attesa, significativa, sfidante)
STRUTTURARE LE MODALITA’ DI REALIZZAZIONE- ciò che fanno gli allievi- ciò che fa l’insegnante
- il materiale a disposizione degli allievi- la consegna data agli allievi
- la modalità di lavoro-- le fasi di lavoro
- gli ostacoli da evitare- ……………
QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
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Polo Qualità di Napoli
ATTIVITA’ FUNZIONALI ALL’INTEGRAZIONE DEI SAPERI: UN REPERTORIOATTIVITA’ ESEMPI
ATTIVITA’ A BASSA STRUTTURAZIONE
Far inscenare un dialogo nel quale sia utilizzata una struttura linguistica appena presentata
PROBLEMI A CARATTERE
ESPLORATIVO
Chiedere agli allievi di scrivere una lettera in lingua straniera (per rispondere ad un corrispondente) contenente parole/strutture linguistiche
appena studiate
PROBLEMI FINALIZZATI A FAR
INTEGRARE APPRENDIMENTI
GIA’ CONSOLIDATI
Far progettare un’uscita didattica per effettuare una ricerca di informazioni in un luogo dato, in un certo orario, con determinati mezzi a disposizione,
un budget definito
ATTIVITA’ COMUNICATIVE
Chiedere agli allievi di descrivere una situazione rappresentata figurativamente, di terminare una striscia a fumetti, di scrivere una
scenetta da rappresentare, di scrivere un biglietto d’invito ad una festa, di commentare o terminare una storia per loro significativa
COMPITI COMPLESSI DA SVOLGERE IN UN
CONTESTO DATO
Chiedere agli allievi di scrivere un testo che deve essere pubblicato, di realizzare un progetto, di realizzare un plastico, di realizzare un
montaggio audiovisivo, di preparare e realizzare un’inchiesta, una campagna di sensibilizzazione, …
QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
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ATTIVITA’ FUNZIONALI ALL’INTEGRAZIONE DEI SAPERI: UN REPERTORIOATTIVITA’ ESEMPI
PRODUZIONI A TEMA
Chiedere agli studenti di preparare una comunicazione alla classe o una relazione su un argomento stabilito
USCITE SUL TERRITORIO,
ATTIVITA’ OSSERVATIVE
Proporre visite al termine di un insieme di attività, con successivo trattamento dei dati raccolti, o all’inizio di un percorso,nel quale
verranno riprese o confermate le ipotesi generate
ATTIVITA’ LABORATORIALI
Nell’ambito del laboratorio scientifico, richiedere l’elaborazione di ipotesi,la messa a punto o la selezione di strumenti per la raccolta
dei dati, la loro elaborazione, …
PRODUZIONI ARTISTICHE
Produzione di un testo letterario, di un pezzo musicale, di una scultura, di un dipinto
STAGE PRATICI Stage di lingua straniera all’estero; nella scuola superiore stage professionali, tirocini
PROGETTI DI CLASSE
Progetti volti ad una produzione o ad una realizzazione concreta, a carattere funzionale (ad es. video di presentazione della scuola,
elaborazione di un progetto per ristrutturare il giardino, etc.)
QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
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LIVELLI DI ESERCIZIO DI UNA COMPETENZA
RICEVERE
PRESTARE ATTENZIONE
INTEGRARE REPERIRE IN MEMORIA, IDENTIFICARE
RIPRODURRE
PRECISARE ILLUSTRARE, DISCRIMINARE, ESPLICITARE
TRASPORRE
APPLICARE UTILIZZARE, SIMULARE
PRODURRE
ANALIZZARE DEDURRE, CLASSIFICARE, PREDIRE, DIAGNOSTICARE
ADATTARE
SINTETIZZARE INDURRE, PIANIFICARE, MODELLARE
AUTOGESTIRSIVALUTARE
AUTOCONTROLLARSI INFLUENZARE, ADATTARSI
QUALE IDEA DI PROGETTAZIONE?
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UNA VISIONE D’ INSIEME
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Polo Qualità di Napoli
IL GIOCO DELLE QUATTRO CARTE
E M 7 4
Devi verificare il rispetto della seguente regola “se su un lato c’è una vocale, sull’altro deve esserci un numero dispari” voltando il minor numero di carte
possibili. Quali carte volteresti?
Hai le seguenti 4 carte:
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GLI SCONTRINI DEL PUB
BIRRA
15 ANNI
PANINO
20 ANNI
Sei un poliziotto e sei stato inviato in un pub per verificare che non sia servita birra a ragazzi che abbiano meno di 16 anni. Ti vengono mostrati quattro scontrini
aventi su un lato il tipo di consumazione e sull’altro l’età del cliente:
Devi verificare che non ci siano state infrazioni alla regola di servire birra a ragazzi che abbiano meno di 16
anni voltando il minor numero di scontrini possibile.Quali scontrini volteresti?
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IL GIOCO DELLE QUATTRO CARTE
GLI SCONTRINI DEL PUB
E M 7 4
BIRRA
15 ANNI
PANINO
20 ANNI
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Se p allora qp q Valore di
veritàVERA VERA VERA
VERA FALSA FALSA
FALSA VERA VERA
FALSA FALSA VERA
Es. p = oggi è domenica q = oggi è festa
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La competenza
CONOSCENZECONOSCENZE ABILITA’ABILITA’ Caratteristiche personali e Risorse psico-sociali
Caratteristiche personali e Risorse psico-sociali
Generali
Specifiche(es. di un contenuto professionale)
di Contesto
Generali
Specifiche(es. di un contenuto professionale)
di Contesto
Specifiche(tecniche, operative, ecc.)
Trasversali(diagnosi, relazionali, sociali, ecc.)
Specifiche(tecniche, operative, ecc.)
Trasversali(diagnosi, relazionali, sociali, ecc.)
Motivazioni, atteggiamenti, Valori, rappresentazioni sociali, ecc.
Autostima, fiducia in se stessi, Autovalutazione, ecc.
Qualità personali,Predisposizioni, attitudini,Interessi, ecc.
Motivazioni, atteggiamenti, Valori, rappresentazioni sociali, ecc.
Autostima, fiducia in se stessi, Autovalutazione, ecc.
Qualità personali,Predisposizioni, attitudini,Interessi, ecc.
Gli elementi che compongono la Competenza
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ABILITA’
CONOSCENZE
IMMAGINE DI SE’SENSIBILITA’ AL CONTESTOCONSAPEVOLEZZA
MOTIVAZIONE
STRATEGIE METACOGNITIVE
RUOLO SOCIALE
LA COMPETENZA: UN CONCETTO COMPLESSO
IMPEGNO
ACCERTARE LE COMPETENZE
CHE COSA SI APPRENDE?
COME SI APPRENDE?
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Abbiamo visto come, sia sul piano normativo sia sul piano della riflessione teorica, il focus del curricolo nella scuola dell'autonomia sia rappresentato dalle competenze. Un soggetto diventa competente, non nasce competente, e diventa competente in qualcosa, e in determinati situazioni, ambienti, contesti. Per crescere nelle competenze fa riferimento ai propri sistemi di padronanza, ossia alle personali potenzialità di elaborazione dei saperi.Perché gli obiettivi specifici devono essere formulati in termini di competenze?
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PRINCIPIO DI TRIANGOLAZIONE(più livelli di osservazione)
SOGGETTIVO INTERSOGGETTIVO
OGGETTIVO
ISTANZA AUTOVALUTATIVA
ISTANZA SOCIALE(docenti,famiglia,rapres. mondo del
lavoro...)
ISTANZA EMPIRICA
significati personali
alla sua esperienza di apprendimento
evidenze osservabili
sistema di attese
ACCERTARE LE COMPETENZE
IDEA DI COMPETENZA
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UNO SGUARDO TRIFOCALE: REPERTORIO DI STRUMENTI
AUTOVALUTAZIONE ETEROVALUTAZIONE
ANALISI PRESTAZIONI
Diario di bordo
Autobiografie
Strategie autovalutative
RUBRICA VALUTATIVA
Compiti autentici
Prove di verifica
Selezione lavori
Osservazioni in itinere
(rubriche valutative)
Commenti docenti e genitori
ACCERTARE LE COMPETENZE
Interazioni tra pari
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“problemi complessi e aperti posti agli studenti come mezzo per dimostrare la padronanza di qualcosa.”
(Glatthorn, 1999)
I COMPITI DI PRESTAZIONE SONO…
RIFERIMENTO A SITUAZIONI PROBLEMATICHE
SIGNIFICATIVE
DIMENSIONE DI SFIDA E PLURALITA’ DI
SOLUZIONI
ATTENZIONE ALLE DIVERSE DIMENSIONI DELL’APPRENDIMENTO
CONTENUTI conoscenze dichiarative
PROCESSI E ABILITA’
DISPOSIZIONI abiti mentali
COMPITI DI PRESTAZIONE
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IL SENSO DEI COMPITI DI PRESTAZIONE
DALLA CONOSCENZA INERTE
AI COMPITI AUTENTICI
ALLA RIELABORAZIONE
DAL SAPERE PARCELLIZZATO
DALLA RIPRODUZIONE
AL SAPERE COMPLESSO
AI PERCORSI APERTI
DAI PERCORSI CHIUSI
COMPITI DI PRESTAZIONE
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Il Consiglio comunale ha deciso di mettere un lampione in un piccolo parco triangolare in modo che l’intero parco sia illuminato. Dove dovrebbe essere collocato il lampione?1. Partire da un problema realeOccorre localizzare il punto di un parco in cui mettere un lampione.2. Strutturare il problema in base a concetti matematici Il parco può essere rappresentato con un triangolo e l’illuminazione di unlampione come un cerchio con un lampione al centro.3. Formalizzare il problema matematico Il problema viene riformulato in “localizzare il centro del cerchio
circoscritto al triangolo”. 4. Risolvere il problema matematico Poiché il centro di un
cerchio circoscritto a un triangolo giace nel punto di incontro degli assi dei lati del triangolo occorre costruire gli assi su due lati del triangolo. Il loro punto di intersezione è il centro del cerchio.
5. Tradurre la soluzione matematica in rapporto alla situazione reale Si tratta di applicare la soluzione alla situazione reale, considerando le caratteristiche degli angoli, l’ubicazione e la dimensione degli alberi, etc.
COMPITI DI PRESTAZIONE
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UNA PROPOSTA FATTIBILEAUTOVALUTAZIONE ETEROVALUTAZIONE
ANALISI PRESTAZIONIDiario di bordo
Autobiografie
Strategie autovalutative
Compiti autentici
Prove di verifica
Selezione lavori
Osservazioni in itinere
Commenti docenti e genitori
ACCERTARE LE COMPETENZE
Interazioni tra pari
Strategie autovalutative
Compiti autentici
RUBRICA VALUTATIVA
Commenti docenti e genitori
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RUBRICS :RUBRICHE DI VALUTAZIONE
strumento valutativo per la valutazione delle prestazioni in un’ottica di apprendimento autentico
la rubrica è :
uno strumento per identificare e chiarire le aspettative specifiche relative ad una prestazione e indicare il
grado di raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.
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LE COMPONENTI DI UNA RUBRICA: le dimensioni, le quali indicano le caratteristiche peculiari che contraddistinguono una determinata prestazione e rispondono alla domanda “quali aspetti considero nel valutare una certa prestazione?”. Nel caso della comprensione di un racconto, ad esempio, le dimensioni potrebbero riguardale l’organizzazione testuale, il livello morfosintattico, la conoscenza lessicale, gli aspetti pragmatici, etc.;
i criteri, i quali definiscono i traguardi formativi in base a cui si valuta la prestazione dello studente e rispondono alla domanda “in base a cosa posso apprezzare la prestazione?” Nell’esempio precedente possiamo assumere come criteri il riconoscimento del messaggio principale, l’inferenza dei significati delle parole sconosciute dal contesto, la comprensione dei rapporti logici tra i diversi enunciati, l’identificazione degli scopi del testo, etc. (come si può osservare dagli esempi i criteri sono riferiti alle diverse dimensioni individuate);
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gli indicatori, i quali precisano attraverso quali evidenze riconoscere la presenza o meno dei criteri considerati e rispondono alla domanda “quali evidenze osservabili mi consentono di rilevare il grado di presenza del criterio di giudizio prescelto ?”. Rimanendo sull’esempio potremmo riconoscere come indicatori l’attribuzione di un titolo al testo congruente con il suo significato generale, oppure la riutilizzazione corretta di termini impiegati nel testo in contesti linguistici differenti, etc.;
le ancore, le quali forniscono esempi concreti di prestazione riferite agli indicatori prescelti e riconoscibili come rilevatori dei criteri considerati; la domanda a cui rispondono può essere così formulata: “in rapporto all’indicatore individuato qual è un esempio concreto di prestazione in cui riconoscere (o non riconoscere) la presenza del criterio considerato?”;
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i livelli, i quali precisano i gradi di raggiungimento dei criteri considerati sulla base di una scala ordinale che si dispone dal livello più elevato – indicante il pieno raggiungimento del criterio – a quello meno elevato – indicante il non raggiungimento del criterio -. Generalmente i livelli sono espressi con degli aggettivi (eccellente, buono, discreto, sufficiente, insufficiente o altro) o, eventualmente, con dei numeri (livello 1, livello 2, etc); le scale impiegate nelle rubriche prevedono normalmente da tre a cinque livelli.
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RUBRICA: UTILITÀ PER L’INSEGNANTE
• Ha una rappresentazione chiara e concordata del livello a cui dovrebbe portare la preparazione degli alunni
• È indotto a riflettere sulle abilità coinvolte nella specifica competenza esaminata
• Può monitorare i progressi degli allievi • Ha un riferimento utile per personalizzare il piano di lavoro degli
studenti, indicando su quali aspetti vanno indirizzati gli sforzi• Ha una base condivisa e trasparente per la certificazione delle
competenze• Ha un riferimento oggettivo per l’interazione con gli alunni e i
genitori• Ha a disposizione uno strumento per costruire percorsi di
autovalutazione e di valutazione reciproca tra pari• Ha una base di partenza per una progressiva ridefinizione degli
aspetti di competenza: le rubriche sono sempre in divenire
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RUBRICA: UTILITÀ PER L’ALUNNO
• Ha una rappresentazione chiara di ciò che bisogna saper fare
• Sa su che cosa sarà valutato: percezione di obiettività e trasparenza
• Può autovalutare il punto di partenza e comprendere i propri punti di forza e i propri punti deboli.
• Sa su che cosa deve indirizzare gli sforzi• Può monitorare i propri progressi• È orientato al compito e sfidato a migliorare; è
autogratificato per i progressi (impatto motivazionale)
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COSTRUIRE I CRITERI DI UNA RUBRICA Raccogliere esempi di prestazioni degli studenti rappresentative della
competenza prescelta riferiti ad un livello alto,medio basso Classificare gli esempi in tre gruppi: eccellenti, medi, scarsi (quali
possono essere le ragioni di tali divisione? Quali criteri si possono ricavare? Il prodotto atteso può consistere in un elenco ordinato di dimensioni, criteri ed (eventualmente) indicatori che caratterizzano la competenza messa a fuoco; evidentemente l’organizzazione degli elementi emergenti avverrà progressivamente, a partire da un elenco grezzo di risposte alla domanda: “che cosa caratterizza queste prestazioni come eccellenti, medie, scadenti in rapporto alla competenza individuata?”.
E’ opportuno dedicare il tempo necessario a questa operazione, in modo da riconoscere le diverse sfumature di comportamento e di pervenire a una articolazione della competenza ritenuta adeguatamente comprensiva, strutturata e centrata sugli aspetti chiave. Può essere utile, a tale riguardo,consultare la letteratura sull’argomento, in modo da disporre di categorie di analisi utili a classificare le prestazioni analizzate (dimensioni e criteri).
Descrivere una prestazione eccellente, media, scarsa Reperire lavori che servano da esempio dei diversi livelli (ancore) Migliorare nel tempo quello che si è fatto
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COSTRUZIONE DELLE RUBRICHE VALUTATIVE
RACCOGLIERE ESEMPI DI PRESTAZIONI DEI PROPRI STUDENTI RAPPRESENTATIVI DELLA META EDUCATIVA PRESCELTA
CLASSIFICARE GLI ESEMPI RICHIAMATI IN TRE GRUPPI (PIENO, ADEGUATO, PARZIALE)
DESCRIVERE PER CIASCUNA DIMENSIONE LE CARATTERISTICHE SALIENTI IN RAPPORTO AI LIVELLI
PRESCELTI
REPERIRE EVENTUALI ESEMPI DI PRESTAZIONI PER LE DIVERSE DIMENSIONI E I RELATIVI LIVELLI
SPERIMENTARE LA RUBRICA VALUTATIVA CON GLI STUDENTI IN MODO DA PERFEZIONARNE LA STRUTTURA
RICONOSCERE DIMENSIONI E CRITERI SOTTESI A TALE CLASSIFICAZIONE
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sono state esplorate le dimensioni più significative della meta educativa prescelta?
la rubrica fornisce punti di riferimento che consentono valutazioni omogenee tra i docenti?
i livelli di competenza proposti risultano chiari e precisi?
i livelli di competenza previsti sono adeguati alle caratteristiche degli allievi?
la rubrica fornisce punti di riferimento utili alla valutazione di studenti e genitori? i livelli di competenza proposti evidenziano i progressi e i punti di avanzamento (non solo le carenze)?
i criteri e gli indicatori sviluppano gli aspetti salienti delle dimensioni?
PROMOZIONALITA’
UTILITA’ATTENDIBILITA’
CHIAREZZA
ARTICOLAZIONE
FATTIBILITA’
VALIDITA’
RUBRICHE VALUTATIVE: CRITERI DI QUALITA’
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APPRENDIMENTOINSEGNAMENTO
VALUTAZIONE
APPROCCIO PER COMPETENZE: UNA SFIDA A 360°
VALENZA METACOGNITIVA DELLA VALUTAZIONE
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“Ciò evidentemente non può essere inscritto
in un programma, ciò può essere animato solo da un entusiasmo
educativo”(E. MORIN, La testa ben fatta)