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Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Lezione 10 Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 1 / 56

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  • Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo

    Lezione 10

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  • RIASSUNTO - BUCA CENTRALE

    Riassumiamo brevemente i passaggi della lezione scorsa:- Abbiamo impostato l’equazione di Schrödinger per un generico potenziale a simmetriacentrale: (

    −~2

    2m∇2 + V (r)

    )ψ(~r ) = Eψ(~r ) (1)

    - Abbiamo espresso l’equazione di Schrödinger in coordinate sferiche:

    r2[p2r + 2m (V (r)− E)

    ]ψ(r, ϑ, ϕ) = −L2ψ(r, ϑ, ϕ) (2)

    - Abbiamo fattorizzato la funzione ψ(~r ) in una funzione dipendente solo da r e una funzionedipendente solo dagli angoli ϑ e ϕ:

    ψ(r, ϑ, ϕ) = φ(r)Y (ϑ, ϕ)

    e abbiamo separato la (2) in due equazioni agli autovalori:- l’equazione agli autovalori del quadrato del momento angolare (che ha comeautofunzioni le armoniche sferiche):

    L2Yml (ϑ, ϕ) = ~2l(l + 1)Yml (ϑ, ϕ) l = 0, 1, 2, . . . |m| ≤ l (3)

    - l’equazione di Schrödinger radiale:

    φ′′(r) +2

    rφ′(r) +

    [2m

    ~2(E − V (r))−

    l(l + 1)

    r2

    ]φ(r) = 0 (4)

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  • RIASSUNTO - BUCA CENTRALE (centrale)

    - Abbiamo impostato la risoluzione dell’Eq. di Schrödinger radiale (4) ponendo:

    χ = rφ→ φ =χ

    r

    e trasformando la (4) nella seguente equazione:

    χ′′ +

    [2m

    ~2E −

    2m

    ~2

    (V (r) +

    ~2

    2m

    l(l + 1)

    r2

    )]χ = 0 (5)

    che è formalmente identica all’equazione di Schrödinger unidimensionale:

    ψ′′ +2m

    ~2(E − V (r))ψ = 0

    dove al posto del potenziale si sostituisca il cosiddetto “potenziale efficace”:

    V → Veff = V (r) +~2

    2m

    l(l + 1)

    r2

    nel quale, al potenziale V (r) si aggiunge un termine centrifugo. Per procedere oltre nella

    soluzione dell’equazione (5), sostituiamo adesso al generico potenziale V (r) il potenziale

    dell’oscillatore armonico.

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  • OSCILLATORE ARMONICO

    Consideriamo dunque l’equazione di Schrödinger radiale nel caso dell’oscillatorearmonico. L’equazione generale (5) diventerà:

    χ′′ +

    [2m

    ~2E − 2m

    ~2

    (−V0 +

    1

    2kr2 +

    ~2

    2m

    l(l + 1)

    r2

    )]χ = 0 (6)

    Nella (6) poniamo: ω =√k/m

    χ′′ +

    [2m

    ~2E − 2m

    ~2

    (−V0 +

    1

    2mω2r2 +

    ~2

    2m

    l(l + 1)

    r2

    )]χ = 0 (7)

    dove per χ′′ intendiamo: χ′′ = d2χdr2

    .Introduciamo il seguente cambiamento di coordinate:

    ρ =

    √mω

    ~· r

    da cui ricaviamo:

    r2 =~mω

    ρ2 ⇒ 1r2

    =mω

    ~1

    ρ2e: mω2r2 =��mω �

    2 ~��m�ω

    ρ2 = ~ωρ2

    dr=

    √mω

    ~⇒ d

    dr=

    d

    dr=

    √mω

    ~d

    dρ⇒ d

    2

    dr2=

    d

    dr

    (d

    dr

    )=mω

    ~d2

    dρ2

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Con queste sostituzioni l’equazione (7):

    χ′′ +

    [2m

    ~2E −

    2m

    ~2

    (−V0 +

    1

    2mω2r2 +

    ~2

    2m

    l(l + 1)

    r2

    )]χ = 0

    diventa:

    ~d2χ

    dρ2+

    2m~2

    E −2m

    ~2

    −V0 + 12~ωρ2 +

    ~�2

    2�m�mω

    �~l(l + 1)

    ρ2

    χ = 0d2χ

    dρ2+

    [�~

    �mω2�m

    ~�2E − �

    ~

    �mω2�m

    ~�2

    (−V0 +

    1

    2~ωρ2 +

    ~ω2

    l(l + 1)

    ρ2

    )]χ = 0

    d2χ

    dρ2+

    [2

    ~ωE −

    2

    (−V0 +

    1

    2~ωρ2 +

    ~ω2

    l(l + 1)

    ρ2

    )]χ = 0

    d2χ

    dρ2+

    (2

    ~ω(E + V0)− ρ2 −

    l(l + 1)

    ρ2

    )χ = 0

    Ponendo:

    ε =2

    ~ω(E + V0)

    si ha: [d2

    dρ2+ ε−

    l(l + 1)

    ρ2− ρ2

    ]χ = 0

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Riscriviamo l’equazione ottenuta:[d2

    dρ2+ ε−

    l(l + 1)

    ρ2− ρ2

    ]χ = 0 (8)

    Dato che il potenziale armonico è un potenziale confinante, le soluzioni fisicamenteaccettabili della (8) devono descrivere degli stati legati e quindi devono essere normalizzabilie tendere a 0 per ρ→∞. In tale limite la (8) si riduce a:(

    d2

    dρ2− ρ2

    )χ ∼ρ→∞

    0 (⇒ χ′′ ∼ρ→∞

    ρ2χ) (9)

    Cerchiamo di capire quale debba essere il comportamento asintotico della χ affinché valga la(9). Osserviamo che l’operatore applicato alla funzione χ nella (9) è fattorizzabile perρ→∞. Vale infatti la seguente identità:(

    d2

    dρ2− ρ2

    )+ 1 =

    (d

    dρ− ρ)(

    d

    dρ+ ρ

    )Infatti applicando il prodotto di destra a una funzione otteniamo:(

    ddρ− ρ)(

    ddρ

    + ρ)χ =

    (ddρ− ρ)(

    dχdρ

    + ρχ)

    =

    = d2χdρ2

    + ddρ

    (ρχ)− ρ dχdρ− ρ2χ = d

    2χdρ2

    + χ+��ρ dχdρ−��ρ dχdρ− ρ2χ =

    =[(

    d2

    dρ2− ρ2

    )+ 1]χ

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Nel limite di ρ→∞ possiamo lecitamente trascurare il termine +1 rispetto a ρ2 e possiamoquindi riscrivere la (9): (

    d2

    dρ2− ρ2

    )χ ∼ρ→∞

    0

    come: (d

    dρ− ρ)(

    d

    dρ+ ρ

    )χ ∼ρ→∞

    0

    che sarà soddisfatta se χ è soluzione di una delle due equazioni seguenti:

    dρ∓ ρχ = 0

    che sono equazioni a variabili separabili che ammettono le soluzioni esatte:

    χ = Ae±12ρ2 (10)

    (dove la costante di integrazione è inessenziale). Notiamo però che tale risultatorappresenterà solo il termine dominante del comportamento asintotico prevedibile per la

    funzione χ, in quanto l’andamento dominante del tipo e±12ρ2 può mascherare un andamento

    di tipo potenza, e quindi se la (10) è una soluzione asintotica della (9) allora lo sarà ancheuna funzione della forma:

    χ(ρ) ∼ρ→∞

    e±12ρ2ρβ (11)

    dove β è un parametro che, a priori, potrebbe essere arbitrario. Solo la soluzione conl’esponente negativo è fisicamente accettabile perché deve essere una funzione normalizzabile.

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Cerchiamo pertanto una soluzione della (8):

    χ′′ +

    (ε−

    l(l + 1)

    ρ2− ρ2

    )χ = 0 (12)

    nella forma:

    χ(ρ) = e−12ρ2K(ρ) (13)

    le cui derivate saranno:

    χ′(ρ) = −ρe−12ρ2K + e−

    12ρ2K′ = e−

    12ρ2 (K′ − ρK)

    χ′′(ρ) = −ρe−12ρ2 (K′ − ρK) + e−

    12ρ2 (K′′ −K − ρK′) = e−

    12ρ2(K′′ − 2ρK′ + (ρ2 − 1)K

    )(14)

    dove K(ρ) è una nuova funzione incognita tale che: K(ρ) ∼ρ→∞

    ρβ .

    Sostituiamo la (13) e le (14) nella (12) e semplifichiamo l’esponenziale a fattore:

    K′′ − 2ρK′ +(ε−

    l(l + 1)

    ρ2− 1)K(ρ) = 0 (15)

    la cui soluzione deve comportarsi come potenza per ρ→∞. Il punto ρ = 0 è ancora unasingolarità di tipo regolare (come nell’equazione radiale di partenza).

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Esaminiamo adesso come si riduce l’equazione (8):

    χ′′ +

    (ε−

    l(l + 1)

    ρ2− ρ2

    )χ = 0 (16)

    per ρ→ 0:

    per: ρ→ 0 χ′′ −l(l + 1)

    ρ2χ = 0 (17)

    Tentiamo una soluzione della forma:χ(ρ) ∼ ρs

    e calcoliamone le derivate:χ′ = sρs−1

    χ′′ = s(s− 1)ρs−2

    e la (17) diventa:

    per: ρ→ 0 s(s− 1)ρs−2 − l(l + 1)ρs−2 = 0che è soddisfatta per: {

    s = l + 1s = −l

    Solo la prima soluzione è però accettabile (si tratta di una soluzione regolare). Pertanto:

    per: ρ→ 0 χ(ρ) ∼ρ→0

    ρl+1 (18)

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Unendo il comportamento all’origine (per ρ→ 0) di χ (v. (18)) e il fatto che la funzione Kdeve essere soluzione della (15), con un comportamento asintotico per ρ→∞ tipo potenza,si dimostra che K deve avere necessariamente una forma del tipo:

    K(ρ) = ρl+1∞∑k=0

    ckρk (19)

    Essendo il punto all’infinito l’unico altro punto singolare dell’equazione (15), la serie haraggio di convergenza infinito e quindi, se la serie non si tronca, presenta una singolaritàall’infinito e rappresenta una soluzione fisicamente non accettabile. I coefficienti ck sonodunque tutti nulli per k > n′ con n′ intero e il comportamento all’infinito della (19) sarà:

    K(ρ) ∼ρ→∞

    ρl+1+n′

    (20)

    Deriviamo la (20):

    K′ = (l + 1 + n′)ρl+n′

    K′′ = (l + 1 + n′)(l + n′)ρl+n′−1 (21)

    e sostituiamo la (20) e le (21) nell’equazione differenziale (15):

    K′′ − 2ρK′ +(ε−

    l(l + 1)

    ρ2− 1)K(ρ) = 0

    (l + 1 + n′)(l + n′)ρl+n′−1 − 2ρ(l + 1 + n′)ρl+n

    ′+

    (ε−

    l(l + 1)

    ρ2− 1)ρl+1+n

    ′= 0 (22)

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Riportiamo l’equazione (22):

    (l + 1 + n′)(l + n′)ρl+n′−1 − 2ρ(l + 1 + n′)ρl+n

    ′+

    (ε−

    l(l + 1)

    ρ2− 1)ρl+1+n

    ′= 0

    e svolgiamola:

    (l+ 1 + n′)(l+ n′)ρl+n′−1 − 2(l+ 1 + n′)ρl+n

    ′+1 + ερl+n′+1 − l(l+ 1)ρl+n

    ′−1 − ρl+n′+1 = 0

    Essendo un’equazione valida asintoticamente (per ρ→∞), teniamo conto solo dei terminidominanti (cioè proporzionali alla potenza (l + n′ + 1)):

    ρl+n′+1 (ε− 1− 2(l + 1 + n′)) = 0

    che può essere soddisfatta se e solo se:

    ε− 2l − 3− 2n′ = 0⇒ ε = 2n′ + 2l + 3 (23)Questa uguaglianza è una legge di quantizzazione per il parametro ε. Ricordando che:

    ε =2

    ~ω(E + V0)

    si ha:2

    ~ω(E + V0) = 2n

    ′ + 2l + 3

    e quindi:

    E =

    (n′ + l +

    3

    2

    )~ω − V0 (24)

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    In realtà il numero n′ deve essere pari, come conseguenza della struttura dell’equazione (15):

    K′′ − 2ρK′ +(ε−

    l(l + 1)

    ρ2− 1)K(ρ) = 0

    Se infatti sostituiamo in quest’ultima il valore di un generico autovalore trovato (23):

    ε = 2n′ + 2l + 3

    otteniamo:

    K′′ − 2ρK′ +(

    2n′ + 2l + 3−l(l + 1)

    ρ2− 1)K(ρ) = 0

    K′′ − 2ρK′ +(

    2(n′ + l + 1)−l(l + 1)

    ρ2

    )K(ρ) = 0 (25)

    Avendo posto (v. (19)):

    K(ρ) = ρl+1∑k

    ckρk =

    ∑k

    ckρk+l+1

    da cui:K′(ρ) =

    ∑k

    ck(k + l + 1)ρk+l

    K′′(ρ) =∑k

    ck(k + l)(k + l + 1)ρk+l−1

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Con queste imposizioni la (25):

    K′′ − 2ρK′ +(

    2(n′ + l + 1)−l(l + 1)

    ρ2

    )K(ρ) = 0

    diventa: ∑kck(k + l)(k + l + 1)ρ

    k+l−1 − 2∑kck(k + l + 1)ρ

    k+l+1+

    +2(n′ + l + 1)∑kckρ

    k+l+1 − l(l + 1)∑kckρ

    k+l−1 = 0

    ∑kck [(k + l)(k + l + 1) − l(l + 1)] ρ

    k+l−1 +∑kck

    [−2(k + l + 1) + 2(n′ + l + 1))

    ]ρk+l+1 = 0

    ∑kck[k(k + l + 1) + lk +���l(l + 1) −���l(l + 1)

    ]ρk+l−1 +

    ∑kck

    [−2k − �2l − �2 + 2n

    ′ + �2l + �2)]ρk+l+1 = 0∑

    k

    ck [k(k + 2l + 1)] ρk+l−1 +

    ∑k

    ck[−2k + 2n′

    ]ρk+l+1 = 0 (26)

    che sarà soddisfatta annullando separatamente la somma di tutti i coefficienti di potenzeomogenee. Notiamo che, chiamando k′ = k + l − 1, le potenze k′′ = k + l + 1 saranno:

    k′′ = k + l + 1 = k + l − 1 + 1 + 1 = k + l − 1 + 2 = k′ + 2

    cioè nella sommatoria di destra le potenze con coefficiente ck−2 sono omogenee a quelle dellasommatoria di sinistra con coefficiente ck.

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Se sviluppiamo infatti i primi termini della (26):∑k

    ck [k(k + 2l + 1)] ρk+l−1 +

    ∑k

    ck[−2k + 2n′

    ]ρk+l+1 = 0

    otteniamo:

    c0 · 0 + c1(2l + 2)ρl +c2 · 2(2l + 3)ρl+1 +c3 · 3(2l + 4)ρl+2 +c4 · 4(2l + 5)ρl+3+ . . .++c0 · 2n′ρl+1 +c1(−2 + 2n′)ρl+2 +c2 · (−4 + 2n′)ρl+3 · · · = 0

    da cui ricaviamo:c0 = arbitrario

    c1 = 0∑k=2

    {ck [k(k + 2l + 1)] + ck−2

    [−2(k − 2) + 2n′)

    ]}ρk+l−1 = 0

    che è soddisfatta per:

    ck = ck−22(k − n′ − 2)k(k + 2l + 1)

    (27)

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    La (27): ck = ck−22(k − n′ − 2)k(k + 2l + 1)

    lega tra loro separatamente i coefficienti di posto pari con quelli di posto dispari e mostrache possiamo considerare c0 arbitrario e c1 = 0. Saranno quindi nulli tutti i coefficienti diposto dispari e la serie contiene solo potenze pari. Pertanto il numero quantico n′ cheavevamo introdotto nella (20):

    K(ρ) ∼ρ→∞

    ρl+1+n′

    deve essere pari e lo poniamo per convenzione:

    n′ = 2(n− 1)

    La relazione (24) che fornisce i possibili energetici dell’oscillatore armonico:

    E =

    (n′ + l +

    3

    2

    )~ω − V0

    diventa allora:E =

    (2(n− 1) + l +

    3

    2

    )~ω − V0

    Poniamo: N = 2(n− 1) + l dove: n ≥ 1e otteniamo:

    E =

    (N +

    3

    2

    )~ω − V0 (28)

    N.B.: l = N − 2(n− 1)→ l ≤ N e l = . . . , N − 2, Nn = 1 + N

    2− l

    2

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Facciamo una piccola digressione sull’oscillatore armonico in una dimensione e ricordiamoche in tal caso gli autovalori dell’energia sono:

    Enl = −V0 + ~ω(n+

    1

    2

    )con: ω =

    √k/m

    Gli autovalori sono equidistanziati:

    ∆E = En+1,l − Enl =[−V0 + ~ω

    (n+ 1 +

    1

    2

    )]−[−V0 + ~ω

    (n+

    1

    2

    )]= ~ω

    Nel caso dell’oscillatore unidimensionale, vi è un unico numero quantico.Nella slide successiva sono illustrate le autofunzioni corrispondenti ai livelli n = 0, 1, 2 en = 10 (riga in alto) e le funzioni di densità di probabilità. Si dimostra che le autofunzionihanno parità:

    ψ(−x) = (−1)nψ(x)e che n= numero di zeri della funzione e n+ 1= numero di valori max e min della funzione.

    Come si vede anche dalla figura accanto, in cui èmostrata la densità di probabilità per n = 15,all’aumentare di n la situazione si avvicina sempre dipiù alla situazione classica, indicata dalla curva wcl.

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Cohen-Tannoudji, Cap. V Fig.4 Cohen-Tannoudji, Cap. V Fig.6 (a)

    Funzioni d’onda dell’oscillatore armonico per i primi tre livelli e per il livello con n=10

    Cohen-Tannoudji, Cap. V Fig.5 Cohen-Tannoudji, Cap. V Fig.6 (b)

    Densità di probabilità dell’oscillatore armonico per i primi tre livelli e per il livello con n=10

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Nel caso invece dell’oscillatore armonico tridimensionale illustrato precedentemente, gliautovalori di energia sono espressi dalla (28):

    EN = −V0 + ~ω(N +

    3

    2

    )con: N = 0, 1, 2, . . .

    con: N = 2(n− 1) + l dove: n ≥ 1dove: l = N − 2(n− 1)→ l ≤ N e l = . . . , N − 2, N

    n = 1 + N2− l

    2

    Benchè i livelli energetici dipendano solo da N , i numeri quantici sono tre e sono: n “numeroquantico radiale”; l “numero quantico orbitale”; m, terza componente del momento angolare,numero quantico “nascosto” (m = −l,−l + 1, . . . , l− 1, l).Notiamo che l, oltre a essere limitato superiormente da N , ha anche la sua stessa parità epertanto: per N = 0 ⇒ l = 0, per N = 1 ⇒ l = 1, per N = 2 ⇒ l = 0, 2.La parità delle autofunzioni è fissata dal valore di l: P = (−1)lAnche nel caso tridimensionale, la distanza tra due livelli energetici consecutivi è costante,cioè gli autovalori sono equispaziati tra loro.I livelli energetici sono degeneri perchè:

    dipendono dal valore di N che è una combinazione di n ed l;

    ogni livello con l fissato è degenere, in quanto si possono avere (2l + 1) valori differentidi m (m = −l,−l+ 1, . . . , l− 1, l) e ognuno di questi ammette due possibili valori diversidi spin (s = ± 1

    2); il numero di occupazione di ogni livello con l fissato (cioè il numero di

    nucleoni diversi che possono stare in uno stesso stato) è pertanto pari a 2(2l + 1).

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Applichiamo allora le regole viste per costruire i livelli dell’oscillatore:

    N = 0⇒ lmax = N = 0 n = 02 + 1−02

    = 1 n = 1 l = 0 1s

    N = 1⇒ lmax = N = 1 n = 12 + 1−12

    = 1 n = 1 l = 1 1p

    N = 2⇒ lmax = N = 2 n = 22 + 1−22

    = 1 n = 1 l = 2 1dl = N − 2 = 0 n = 2

    2+ 1− 0

    2= 2 n = 2 l = 0 2s

    N = 3⇒ lmax = N = 3 n = 32 + 1−32

    = 1 n = 1 l = 3 1fl = N − 2 = 1 n = 3

    2+ 1− 1

    2= 2 n = 2 l = 1 2p

    N = 4⇒ lmax = N = 4 n = 42 + 1−42

    = 1 n = 1 l = 4 1gl = N − 2 = 2 n = 4

    2+ 1− 2

    2= 2 n = 2 l = 2 2d

    l = N − 4 = 0 n = 42

    + 1− 02

    = 3 n = 3 l = 0 3s

    N = 5⇒ lmax = N = 5 n = 52 + 1−52

    = 1 n = 1 l = 5 1hl = N − 2 = 3 n = 5

    2+ 1− 3

    2= 2 n = 2 l = 3 2f

    l = N − 4 = 1 n = 52

    + 1− 12

    = 3 n = 3 l = 1 3p

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  • OSCILLATORE ARMONICO (continua)

    Fig. 8.5 (c) da Williams

    SOLO I PRIMI TRE NUMERI MAGICI PREVISTI SONO CORRETTI

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  • POTENZIALE DI WOODS-SAXON

    V (r) = − V01 + exp

    (r−ab

    )da Ceradini, Fig. 2.13 Pag. 181

    Nell’equazione di Schrödinger radiale possiamo usare un potenziale di Woods-Saxon,che ai bordi della buca è più attrattivo rispetto al potenziale dell’oscillatore armonicoe che riproduce meglio del potenziale armonico la distribuzione radiale della densitàdei nucleoni. L’equazione può essere risolta per via numerica e nelle soluzioni vienerimossa la degenerazione degli stati con diverso momento angolare. Infatti gli staticon momento angolare l maggiore sono più legati rispetto a quelli dell’oscillatorearmonico:

    El+1 < El < El−1

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  • OSCILLATORE ARMONICO + TERMINE CENTRIFUGOGENERALIZZATO

    È possibile avvicinare i livelli energetici dell’oscillatore armonico a quelli più correttiprevisti dal potenziale Woods-Saxon, aggiungendo al potenziale di oscillatorearmonico un termine, detto “centrifugo generalizzato”, che è proporzionale a l2. Intal modo si ottiene la seguente forma per i livelli energetici, nei quali stati che hannodiverso l anche se uguale n hanno energie diverse:

    Enl = −V0 + ~ω(N +

    3

    2

    )− Vl · l(l + 1)

    con: V0 ' 50MeV , a ' 1.25 ·A13 , b ' 0.524 fm.

    La differenza in energia tra i livelli con diverso l è però molto più piccola dell’energiadei vari livelli armonici:

    ∆El � ~ω0e pertanto i numeri magici previsti sono gli stessi dell’oscillatore armonico.

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  • Confronto Livelli Oscillatore Armonico - Potenziale di Woods-Saxon

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  • BUCA SFERICA DI POTENZIALE (continua)

    Nel caso di una buca sferica di potenziale rettangolare, il termine centrifugo modifica la

    forma del potenziale, producendo un potenziale che confina sempre di più il nucleone,

    all’aumentare di l, in prossimità della superficie, come è illustrato in figura. Il confinamento

    crescente ha come effetto un aumento della curvatura delle funzioni d’onda per un valore

    fissato di n e un conseguente aumento dell’energia dei livelli.

    Williams, Fig. 8.4 Pag.136

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  • BUCA SFERICA DI POTENZIALE (continua)

    Nel caso di buca sferica, le soluzioni saranno funzioni del tipo:

    ψElm(r, ϑ, ϕ) = hEl(r)Yml (ϑ, ϕ)

    dove le funzioni Y ml sono le armoniche sferiche e le hEl sono le funzioni di Bessel. Gliautovalori dell’energia dipendono dai numeri quantici n e l, ma non da m. Ladegenerazione di ogni livello con l fissato è quindi uguale a 2(2l + 1), in quanto perogni livello di l esistono (2l + 1) possibili valori di m e ciascuno può esistere con duepossibili orientazioni di spin del nucleone.Viene quindi rimossa la degenerazione dell’oscillatore armonico.I numeri magici che si ottengono sommando i vari numeri di occupazione sono:

    2 8 20 34 40 58 92

    invece di:

    2 8 20 28 50 82 126

    Anche in questo caso sono corretti solo i primi tre numeri magici.

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  • BUCA SFERICA DI POTENZIALE (continua)

    Buca sferica Oscillatore Armonico

    Williams, Fig. 8.5 Pag.137

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  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA

    La soluzione al problema fu trovata nel 1949 da M. Mayer e H. Jensen (premi Nobel nel1963) con l’aggiunta al potenziale di un termine di interazione di spin-orbita.In fisica atomica, come sappiamo, l’interazione elettromagnetica tra il momento magnetico dispin dell’elettrone e il campo magnetico generato dal suo moto intorno al nucleo provoca unosplitting dei livelli energetici, a seconda che lo spin e la terza componente di momentoangolare siano allineati in modo concorde o discorde.Nel caso delle interazioni nucleari, si può introdurre un accoppiamento spin-orbita, che haorigine dall’interazione a due corpi nucleone-nucleone e che è descritto da un termine che si

    aggiunge al potenziale centrale ed è proporzionale a ~l · ~s:

    V (~r) = Vcentr(r) + Vls(r)< ~l · ~s >

    ~2(29)

    Ci si può domandare perchè il termine aggiuntivo debba avere la forma ~l · ~s. Le ragioni sonodue: 1) che questo è lo scalare più semplice che si possa costruire per tenere conto anche delvettore di spin; 2) è costruito in analogia con il termine di spin-orbita del caso atomico.L’equazione di Schrödinger radiale conterrà dunque il potenziale (29).Nei problemi a potenziale centrale si conserva il momento angolare orbitale; e inoltre siconserva lo spin in quanto esso non figura esplicitamente nell’hamiltoniana. Il termine dispin-orbita invece ha come effetto che le terze componenti del momento angolare orbitale edello spin non si conservino più separatamente, cioè che essi non siano più separatamente deibuoni numeri quantici.

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  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    Nel caso elettrodinamico si ricava il potenziale di Thomas:

    dove:

    è la lunghezza d’onda Compton della particella considerata. Nel caso del nucleo, sostituendoa M la massa del nucleone, abbiamo:

    Per un potenziale di tipo oscillatore armonico:

    V (r) = −V0 +1

    2kr2

    e quindi:

    Per un potenziale di Woods-Saxon,invece, il potenziale di Thomas siconcentra sulla superficie del nucleo,dove, cioè, la derivata del potenzialenon è nulla, come è facile capiredalla figura.da: Heyde, Fig. 9.11(a) Pag. 250

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  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    Quello che si conserva è la terza componente della loro somma vettoriale:

    ~j = ~l + ~s

    in quanto essa commuta con l’hamiltoniana di spin-orbita. La vecchia base degliautostati sarà pertanto sostituita da:

    |n l ml s ms > ⇒ |n j mj l s > (30)Elevando a quadrato ~j = ~l + ~s si ottiene:

    j2 = l2 + s2 + 2~l · ~sPertanto il valore atteso contenuto nella (29) sarà dato da:

    < ~l · ~s >= 12

    (j2 − l2 − s2

    )(31)

    Applicando la (31) alla nuova base di autostati (30) avremo:

    < ~l · ~s > |n l ml s ms > = 12(j2 − l2 − s2

    )|n l ml s ms >=

    = 12

    (j(j + 1)− l(l + 1)− s(s+ 1)) |n l ml s ms >(32)

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  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    < ~l · ~s >= ~2

    2[j(j + 1)− l(l + 1)− s(s+ 1)] (33)

    Per s = 1/2 la (31) diventa:

    < ~l · ~s >~2

    =1

    2

    [j(j + 1)− l(l + 1)− 3

    4

    ](34)

    con: j = l + 12

    o j = l − 12.

    Per j = l + 12

    la (34) diventa:

    ~2 =

    12

    [(l + 1

    2

    ) (l + 3

    2

    )− l(l + 1)− 3

    4

    ]= 1

    2

    (l2 + 1

    2l + 3

    2l + 3

    4− l2 − l − 3

    4

    )= 1

    2l (35)

    Per j = l − 12

    la (34) diventa:

    ~2 =

    12

    [(l − 1

    2

    ) (l + 1

    2

    )− l(l + 1)− 3

    4

    ]= 1

    2

    (l2 + 1

    2l − 1

    2l − 1

    4− l2 − l − 3

    4

    )= − 1

    2(l + 1)

    (36)

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  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    Questo comporta una separazione energetica tra il livello j = l + 12

    e quello conj = l − 1

    2e questa separazione cresce linearmente con il momento angolare:

    ∆El+ 12,l− 1

    2= Vls

    [1

    2l −(−1

    2l − 1

    2

    )]= Vls

    (l +

    1

    2

    )= Vls

    2l + 1

    2

    Sperimentalmente si trova che Vls è negativo e quindi lo stato con j = l +12

    è piùlegato di quello con j = l − 1

    2(a differenza di quanto avviene nel caso atomico per il

    quale gli stati con maggior momento angolare sono meno legati).È proprio l’abbassamento dell’orbitale con j = l + 1/2 di una shell a grande N cheviene abbassato al livello delle orbite della shell N − 1, che è responsabile, comevedremo tra poco, della chiusura delle shell a dei numeri “magici” differenti da quelliprevisti dal puro oscillatore armonico.Nella notazione spettroscopica, il valore di j viene indicato come indice aggiuntivodel livello nl. Tale livello è (2j + 1) volte degenere in quanto per un certo valore di jsono consentiti valori di mj che variano tra:

    mj = −j,−j + 1, . . . , j − 1, j

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  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 32 / 56

  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    Riassumiamo l’espressione del livello energetico Enlj che contiene tutti i contributifin qui visti:

    Enlj = −V0 + ~ω(N +

    3

    2

    )− Vll(l + 1)−

    1

    2Vlsj

    [j(j + 1)− l(l + 1)− 3

    4

    ]Le costanti contenute in questa espressione possono essere determinate a partire daidati sperimentali. Si trova:

    ~ω ' 41 ·A−13 MeV

    Vl = ~ω

    { 0.04 per neutroni0.05 per protoni

    Vls = ~ω

    { 0.10 per neutroni0.12 per protoni

    Di seguito vi ho riportato varie raffigurazioni del confronto tra livelli previstidall’oscillatore armonico, dal potenziale di tipo Woods-Saxon, in modo che possiatescegliere voi quella che vi sembra più chiara.

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  • Confronto Oscillatore Armonico + Woods-Saxon + Spin-Orbita

    Ceradini, Fig. 2.14 Pag.182

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 34 / 56

  • Confronto Oscillatore Armonico + Woods-Saxon + Spin-Orbita

    Heyde, Fig. 9.10 Pag.249

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 35 / 56

  • Confronto Oscillatore Armonico + Woods-Saxon + Spin-Orbita

    Williams, Fig. 8.6 Pag.139

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 36 / 56

  • Confronto Osc. Armonico + Centrifugo Generalizzato + Spin-Orbita

    Brivio, Tesi Triennale, Fig. 3.6 Pag.6

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  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    Osserviamo che i primi livelli non vengono di molto alterati dall’interazione di spin-orbita.Il primo effetto è osservabile a proposito del livello:

    (1f 72

    )

    L’effetto dello splitting è tale da separare nettamente tale livello, abbassandolo, dagli altri trelivelli (1f), (2p): [

    (2p 32

    ), (1f 52

    ), (2p 12

    )]

    Il livello rimane tuttavia ancora nettamente più alto dei tre livelli sottostanti (1d), (2s):[(1d 5

    2), (2s 1

    2), (1d 3

    2)]

    Si osservano pertanto due chiusure di shell abbastanza ravvicinate, che rendono il nucleo

    particolarmente stabile: una prima in corrispondenza del riempimento di questi tre livelli,

    che hanno numeri di occupazione rispettivamente 6, 2 e 4 (dal basso verso l’alto), e che

    fornisce quindi il numero magico 20(=8+6+2+4); una seconda in corrispondenza del

    riempimento del livello (1f 72

    ), che ha numero di occupazione pari a 8 e che fornisce

    l’ulteriore numero magico 28 (=20+8).

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 38 / 56

  • ACCOPPIAMENTO SPIN-ORBITA (continua)

    Un effetto analogo, anche se con esiti differenti, si osserva per il livello:

    (1g 92

    )

    che risulta molto più basso rispetto al suo omologo:

    (1g 72

    )

    e molto più vicino, invece, ai tre livelli (2p), (1f) sottostanti:[(2p 3

    2), (1f 5

    2), (2p 1

    2)]

    che hanno rispettivamente numeri di occupazione pari a 4, 6 e 2.L’effetto è che non si osserva una chiusura di shell in corrispondenza del riempimento diquesti tre livelli, che hanno numeri di occupazione rispettivamente 4, 6 e 2 (dal basso versol’alto), e che fornirebbe quindi il numero magico 40(=28+4+6+2); ma la si osserva incorrispondenza dell’ulteriore riempimento del livello (1g 9

    2), che ha numero di occupazione

    pari a 10: questo fornisce quindi il numero magico 50 (=28+4+6+2+10) invece di 40.

    La particolarità dello spettro nucleare è che, mentre l’effetto del termine di spin-orbita è

    molto piccolo nel caso dei livelli atomici e genera la cosiddetta “struttura fine” degli spettri,

    nel caso dei livelli energetici nucleari esso porta invece a una separazione molto pronunciata

    dei livelli. La chiusura delle shell comporta brusche discontinuità nelle proprietà dei nuclei,

    come le energie di eccitazione, la stabilità, lo spin.

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  • APPLICAZIONI DEL MODELLO A SHELL

    Il modello a shell fornisce predizioni particolarmente in accordo con i datisperimentali per i nuclei magici (cioè quelli con l’ultima shell completa) nonchè per inuclei pari-pari in generale e per i nuclei con un nucleone in più o in meno ripettoalla shell completa.Il nucleo può essere pensato come un nocciolo (core in inglese) di nucleoni appartentia strati completi e una nube (cloud in inglese) di k nucleoni degli strati incompleti.In particolare assumeremo:

    k > 0: se il numero delle particelle della nube è inferiore alla metà dei postidisponibili nella shell parzialmente occupata;

    k < 0: se il numero delle particelle della nube è superiore alla metà dei postidisponibili nella shell parzialmente occupata e in tal caso k viene preso uguale alnumero delle lacune.

    Gli spettri dei nuclei con k = ±1 sono tipici spettri di particella singola, in cui leprincipali proprietà del nucleo sono determinate dalla particella in più o dalla lacuna.

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 40 / 56

  • APPLICAZIONI DEL MODELLO A SHELL (continua)

    Ecco le principali informazioni che riesce a riprodurre il modello a shell:

    1 Numeri magici:

    2 8 20 28 50 82 126

    42He2

    168O8

    4020Ca20

    5628Ni28

    12050Sn70

    20882Pb126

    20882Pb126

    4820Ca28

    4820Ca28

    2 Momento angolare totale dei nuclei con shell complete: j = 0. Esso deve essere nullo inquanto i nucleoni si dispongono accoppiandosi a due a due.

    3 Momento angolare totale dello stato fondamentale di tutti i nuclei con Z pari-N pari:j = 0, per la stessa ragione di prima.

    4 Parità dei nuclei con shell complete e in generale dei nuclei Z pari-N pari: P = +1Poichè la parità è determinata dal momento angolare orbitale attraverso la formula:

    P = (−1)l dove ~l =∑i

    ~li

    se il numero di nucleoni è pari potremo riscrivere:

    ~l =∑i

    ~li = 2∑j

    ~lj = pari⇒ P = (−1)l = +1

    5 Spin totale e parità dei nuclei con k = ±1: essi sono uguali al momento angolare totalee alla parità del nucleone in eccesso o della lacuna.

    6 Primi livelli di eccitazione di nuclei con k = ±1Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 41 / 56

  • MODELLO A SHELL - NUCLEI LEGGERI CON SHELL CHIUSE

    Ecco il riempimento successivo delle shell nel caso dei nuclei leggeri con shell chiuse.Tutti questi nuclei hanno spin-parità (j)P = 0+ in quanto vi sono tanti nucleoni conmomento angolare in su quanti con momento angolare in giù.

    p n Num. nucl.

    da: C. Schaerf, didattica.uniroma2.it, Lezione 26/03/2012

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 42 / 56

  • LIVELLI DI PARTICELLA SINGOLA - NUCLEI CON k = ±1

    Particolarmente interessante, tra i nuclei con k = ±1, è il caso dei nuclei speculari,cioè i nuclei isobari il cui numero di protoni dell’uno è uguale al numero di neutronidell’altro:

    (N,Z) (N ′, Z′) con N ′ = Z e Z′ = N

    La cosa interessante (e che si spiega alla luce del modello a shell) è che, quando essipossiedono un protone o un neutrone isolati nella shell più esterna (k = +1), glispettri energetici di questi nuclei sono livelli di particella singola e cioè livelli le cuicaratteristiche di spin-parità sono determinate dal nucleone isolato in una shellesterna alle shell complete. Vale un discorso analogo se alla shell completa manca unnucleone (cioè in essa è presente una lacuna, k = −1). La spin-parità del nucleo saràallora determinata dalla lacuna.Inoltre, essendo i nuclei speculari ed essendo l’interazione nucleare indipendente dallacarica, gli spettri di tali nuclei sono spesso simili tra loro nella struttura, mentre sonocompletamente diversi da quelli del nucleo più vicino con le shell complete. Lepiccole differenze che si osservano sono imputabili all’interazione e.m. tra protoni.

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 - Nuclei intorno al 12CPrendiamo adesso l’esempio dei nuclei intorno al 12C (per capirne la struttura e i numeri

    quantici v. le 2 slides successive):115B6Z = 5, N = 6⇒ k = −1Lacuna di protone in (1p3/2)

    −1 (3/2)−(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (1/2)−(2.12MeV )

    116C5Z = 6, N = 5⇒ k = −1Lacuna di neutrone in (1p3/2)

    −1 (3/2)−(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (1/2)−(2.0MeV )

    136C7Z = 6, N = 7⇒ k = +1Neutrone isolato in (1p1/2)

    1 (1/2)−(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (5/2)+(3.85MeV )

    137N6Z = 7, N = 6⇒ k = +1Protone isolato in (1p1/2)

    1 (1/2)−(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (5/2)+(3.55MeV )

    Questi nuclei hanno un nucleone isolato in una shell esterna o una lacuna in una shellcompleta. Anche gli spettri energetici di questi nuclei sono stati di particella singola.Vediamone la struttura a shell.

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 - Nuclei intorno al 12C

    Prof.ssa R. Sparvoli-Dr.ssa R. Di Salvo Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare Lezione 10 45 / 56

  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 - Nuclei intorno al 12C (continua)

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 - Nuclei intorno all’16O

    Prendiamo l’esempio dei nuclei intorno all’16O (per capirne la struttura e i numeri quantici

    v. le 2 slides successive):

    158O7Z = 8, N = 7⇒ k = −1Lacuna di neutrone in (1p1/2)

    −1 (1/2)−(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (3/2)−(6.18MeV )

    157N8Z = 7, N = 8⇒ k = −1Lacuna di protone in (1p1/2)

    −1 (1/2)−(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (3/2)−(6.32MeV )

    178O9Z = 8, N = 9⇒ k = +1Neutrone isolato in (1d5/2)

    1 (5/2)+(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (1/2)+(0.87MeV ) (3/2)+(5.08MeV )

    179F8Z = 9, N = 8⇒ k = +1Protone isolato in (1d5/2)

    1 (5/2)+(GS)

    Liv. Ecc. di Part. Sing. (1/2)+(0.50MeV ) (3/2)+(5.1MeV )

    Vediamone più dettagliatamente la struttura a shell.

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 - Nuclei intorno all’16O(continua)

    Ricordiamo innanzitutto la struttura a shell del nucleo di 168O8

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 - Nuclei intorno all’16O(continua)

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 - Nuclei intorno all’16O(continua)

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1

    Vediamo adesso il confronto pittorico di alcuni spettri di nuclei speculari, confrontati con

    quelli di nuclei con lo stesso A ma diversa composizione di Z e N .

    Notiamo:1) la somiglianza tra gli spettri dei nucleispeculari già visti:

    115 B6 −

    116 C5

    e la differenza rispetto all’isobaro:114 Be7

    2) la somiglianza tra gli spettri dei nucleispeculari:

    125 B7 −

    127 N5

    e la differenza rispetto all’isobaropari-pari:

    126 C6

    3) la somiglianza tra gli spettri dei nucleispeculari già visti:

    136 C7 −

    137 N6

    e la differenza rispetto all’isobaro:138 O5

    da: Basdevant, Fig. 1.16 Pag. 53

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  • SPETTRI DI NUCLEI SPECULARI CON k = ±1 (continua)

    da: P. Corvisiero, Corso di Fisica Nucleare delle Particelle e Astrofisica 1 (a.a. 2014/15), Univ. Genova

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  • SPIN-PARITÀ DEI NUCLEI CON k = ±1Dato che il momento angolare totale del nocciolo è nullo, la j−parità di un nucleo conk = ±1 sarà quello del livello occupato dalla particelle singola (nucleone o lacuna) (anche nelcaso di nuclei pari-dispari con un nucleone in più o in meno in una sub-shell). Lo stesso dicasi

    per la parità. Questa previsione è quasi sempre verificata (le rare eccezioni sono spiegate nel

    quadro della forma generalizzata del modello a shell). Vediamo qualche esempio.(JP )meas

    168 O8 Z = 8 N = 8 ⇒ k = 0

    (1s1/2)2 (1p3/2)

    4 (1p1/2)2 per protoni e neutroni

    ⇒ P = (−1)0 = +1 ⇒ JP = (0)+ (0)+

    178 O9 Z = 8 N = 9 ⇒ k = +1 per i neutroni

    (1s1/2)2 (1p3/2)

    4 (1p1/2)2 per protoni

    (1s1/2)2 (1p3/2)

    4 (1p1/2)2 (1d5/2)

    1 per neutroni

    ⇒ P = (−1)2 = +1 ⇒ JP = (5/2)+ (5/2)+

    2713Al14 Z = 13 N = 14 ⇒ k = −1 per i protoni

    (1s1/2)2 (1p3/2)

    4 (1p1/2)2 (1d5/2)

    5 per protoni

    (1s1/2)2 (1p3/2)

    4 (1p1/2)2 (1d5/2)

    6 per neutroni

    ⇒ P = (−1)2 = +1 ⇒ JP = (5/2)+ (5/2)+

    3919K20 Z = 19 N = 20 ⇒ k = −1 per i protoni

    (1s1/2)2 (1p3/2)

    4 (1p1/2)2 (1d5/2)

    6 (2s1/2)2 (1d3/2)

    3 per protoni

    (1s1/2)2 (1p3/2)

    4 (1p1/2)2 (1d5/2)

    6 (2s1/2)2 (1d3/2)

    4 per neutroni

    ⇒ P = (−1)2 = +1 ⇒ JP = (3/2)+ (3/2)+

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  • SPIN-PARITÀ DEI NUCLEI CON k = ±1 (continua)

    (JP )meas6730Zn37 Z = 30 N = 37 ⇒ k = −1 per i neutroni

    shell complete per 28 protoni + (2p3/2)2

    shell complete per 28 neutroni + (2p3/2)4 (1f5/2)

    5

    ⇒ P = (−1)3 = −1 ⇒ JP = (5/2)− (5/2)−

    20882 Pb126 Z = 82 N = 126 ⇒ k = 0

    shell complete per 82 protoni e 126 neutroni

    ⇒ JP = (0)+ (0)+

    20982 Pb127 Z = 82 N = 127 ⇒ k = +1 per i neutroni

    shell complete per 82 protonishell complete per 126 neutroni + (2g9/2)

    1

    ⇒ P = (−1)4 = +1 ⇒ JP = (9/2)+ (9/2)+

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  • SPETTRI DEI NUCLEI CON k = ±1 - Nuclei pesanti intorno al 208Pb

    Un discorso analogo può essere fatto a proposito dei primi livelli eccitati dei nuclei conk = ±1, in quanto gli spettri di tali nuclei sono tipici spettri di particella singola.Prendiamo ad esempio il nucleo:

    20882 Pb126

    (già citato prima) e dei nuclei pesanti intorno a tale nucleo. Si tratta, come sappiamo, di unnucleo doppiamente magico, che ha JP = 0+, momento di quadrupolo nullo e si presentacome una sfera rigida. Infatti non ha livelli eccitati di bassa energia (v. Fig. slide successiva).L’isotopo del 208Pb:

    20982 Pb127

    ha una nube costituita da k = +1 neutroni. Nello stato fondamentale tale neutrone occupa illivello (2g9/2) e il nucleo ha J

    P = (9/2)+. Gli stati eccitati del nucleo sono quelli per i quali

    il neutrone della nube transisce nei suoi stati eccitati (di particella singola) e cioè (1i11/2),

    (3d5/2) e (1j15/2), per cui in tali stati eccitati il nucleo avrà J = (11/2)+, (5/2)+, (15/2)−.

    Un discorso simile vale per un altro isotopo del 208Pb e cioè :

    20782 Pb125

    che ha k = −1 (una lacuna nella shell completa dei neutroni) e per i nuclei pesanti intorno al208Pb e cioè :

    20983 Bi126

    20781 T l126

    che hanno rispettivamente k = +1 (un protone in più nella nube) e k = −1 (una lacuna nellashell completa dei protoni).

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  • SPETTRI DEI NUCLEI CON k = ±1 - Nuclei pesanti intorno al 208Pb(continua)

    A sx (alto): Spettro del 208Pb da Prosperi, Fig. 7.4 Pag. 363

    A dx (alto e basso): Spettri di 209Bi, 209Pb, 207Pb, 207Tl da C. Schaerf, Lezione 26/03/2012

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