Prof. Maurizio Carta CREATIVECity
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CREATIVECity 3.0Dinamiche, Innovazioni, Azioni
Prof. Maurizio Carta
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Università degli Studi di Palermo | Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in ArchitetturaLABORATORIO DI URBANISTICACOLLABORATORIAnnalisa ContatoDaniela Di RaffaeleCarmelo Galati TardanicoBarbara Lino
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L’impronta della cultura urbana sul pianeta
VISION
La città del futuro sarà una città della cultura, una città produttrice di nuova cultura urbana: le città creative del XXI secolo saranno infatti quelle città in grado di competere nel panorama internazionale attraverso la valorizzazione e la promozione della propria identità culturale ed attraverso la capacità di attrarre la classe creativa e di essere esse stesse generatrici di nuovi futuri sostenibili.
Piccole Capitali creative
Le riflessioni e le sperimentazioni sulla creatività urbana e sull’organizzazione di eventi come fattori competitivi per le città hanno originato ulteriori riflessioni teorico-progettuali mirate a fornire una maggiore dimensione territoriale e locale alla città creativa, alleggerendone il carattere retorico ed incrementandone quello degli effetti concreti sulla qualità della vita.
Piccole Capitali creative
In Europa è in tumultuosa crescita l’armatura delle città medie, produttrici di visioni alternative rispetto all’esplosione delle megalopoli.L’armatura urbana europea di secondo livello – le piccole capitali, sempre più città-porta – si delinea come annodata attorno a “città della cultura”: città non solo detentrici di risorse culturali profonde lasciate dal palinsesto della storia, ma anche produttrici di nuova cultura urbana.
Piccole Capitali creative
Oggi il paradigma della città creativa chiede un ulteriore salto evolutivo perché sia capace di continuare a produrre gli effetti moltiplicativi e rigenerativi sullo sviluppo urbano.
Città Creativa 3.0 la città
dell’innovazione culturale:
un manifesto per l’azione
Dalla città attrattrice della classe creativa (1.0) alla città generatrice di creatività (2.0)
alla città creativa produttrice di innovazione (3.0): nuove
identità, nuove economie e nuove geografie
tre generazioni
Città creative 3.0
Nell’attuale situazione di crisi, con il PIL mondiale in calo, con la riduzione dello stato sociale e con la ristrutturazione del credito, i poderosi flussi di capitali finanziari, sociali e relazionali che hanno alimentato la rigenerazione urbana nell’ultimo quindicennio non sono più disponibili ad essere intercettati in maniera indiscriminata, come sembrava fino a solo pochi mesi fa.
Città creative 3.0
La rigenerazione delle città non è più facile occasione per investimenti a lungo termine o per impegnare le plusvalenze finanziarie delle multinazionali o dei fondi sovrani, ma la nuova città creativa dovrà offrire preziose occasioni di reale sviluppo – non solo quantitativo, ma sempre più qualitativo – capace di produrre effetti sia nel dominio dei beni collettivi che nel dominio dei capitali privati.
Le città sono oggi una risorsa cruciale: il palinsesto culturale,
le risorse spaziali e la popolazione generano una
potente intelligenza culturale collettiva che occorre mobilitare sul progetto urbano del futuro.
Le ambizioni dell'uomo, i desideri, le sue motivazioni,
l'immaginazione e il talento, e le altre attività legate alla
conoscenza e alla cultura sono potenti risorse della
competitività urbana.
La città non è soltanto il substrato dell’insediamento, ma essa stessa
deve alimentare i luoghi della creatività.
La classe creativa è indicatore di qualità urbana e, di converso,
alcune città vitali e creative in sé attraggono e orientano meglio
l’insediamento e la consapevolezza sociale di artisti,
progettisti e innovatori.
Potenziare i processi di governance urbana consentirà di migliorare le qualità e i risultati dei progetti di riqualificazione urbana in un’ottica di maggiore competitività,
qualità e
cooperazione.Una nuova generazione urbana si affaccia al XXI secolo e conforma l’azione progettuale.
La cultura è il "talento" di una città, composto dalla sua identità e
dalle sue risorse locali, ma anche dalla sua capacità di fare qualcosa
di diverso e di proporre nuove immagini e narrazioni, di
possedere una qualità peculiare ed essere in grado di metterla a frutto
per i suoi abitanti e per il sistema globale.
Le 3C della città
creativa
La comunicazione è la "tecnologia" della città creativa, capace di informare in
tempo reale, di attivare un dialogo fecondo con i suoi abitanti, di alimentare un flusso
relazionale costante.Una città che usa l'innovazione tecnologica al
servizio della comunicazione è una città che riduce gli spostamenti, che controlla
l'inquinamento, che migliora il modo in cui lavoriamo, che assiste, facilita e collabora.
Le 3C della città
creativa
La cooperazione è la terza risorsa delle città creative, le città
globali e multiculturali più che la semplice "tolleranza" devono
mettere in gioco un'accettazione esplicita del valore delle differenze,
una tensione verso la sinergia dei diversi abitanti, dei centri e delle periferie, dei diversi ruoli che le
comunità esprimono.
Le 3C della città
creativa
La città creativa si alimenta della interazione feconda di
Cultura, Comunicazione e
Cooperazione.Ciascuna di esse è per i decisori, i progettisti
e gli attuatori indispensabile guida per generare innovazione, per produrre qualità, per equilibrare le libertà e le iniziative e per
alimentare il benessere delle comunità.
Le 3C della città
creativa
i tools dicreatività
urbana
TOOLS identitàsostenibilità
economica
potenzialità
dinamicità
interazione
multisettorialità
perturbazione
Economie creative
Il Rapporto “The Economy of Culture” (EC, 2006) stima che 5,8 milioni di persone lavorino nel settore delle creative industries (il 3,1% del totale degli occupati nell’Europa a 25) ed in particolare che il settore della comunicazione, del design e della multimedialità abbia generato un volume di affari di 654 miliardi di Euro nel 2003. In Europa il settore vale il 2,6% del PIL, rispetto al contributo fornito dall’industria alimentare (1,9%) o all’industria chimica (2,3%). Nel periodo 2007-13 l’Unione Europea destinerà al settore culturale e all’innovazione 57,7 miliardi di Euro: quasi il 19% di tutti i Fondi Strutturali
L’economia dell’innovazione culturale in Europa
L’economia dell’innovazione culturale in Europa
Nello scenario di competitività entro cui agisce l’Italia emergono alcune aree di trasformazione da orientare verso la loro proposizione come cluster urbani: aggregazioni di risorse, luoghi e soggetti che agiscono come "aree di innovazione".
I principali fattori di innovazione sono:01.la presenza di risorse fisiche ed umane
qualificate;02.un milieu creativo capace di alimentare
idee e progetti;03.l'esistenza di opportunità di investimenti;04.la presenza di risorse utili all'aggregazione
di risorse e servizi;05.la potenziale connettività ad un’armatura
moltiplicatrice degli effetti.
I cluster creativiI fattori di innovazione
REALISECREATIVEOUTPUT
La città del XXI secolo deve essere capace di alimentare il suo milieu creativo e di porlo a fondamento del progetto di futuro.La nuova agenda urbana dovrà contenere principi e azioni che producano nuova creatività urbana, ridisegnando i centri, distribuendo le reti, rigenerando i luoghi e aggregando i tessuti.
INVESTIN THE
FUTURE
L’economia creativa promuove uno sviluppo basato sulle identità culturali e
sull’innovazione: il recupero del patrimonio culturale, la riqualificazione delle aree dismesse, l’offerta di servizi culturali, la diffusione della ricerca e il potenziamento delle infrastrutture alimentano una nuova sostenibilità economica del rinascimento urbano
Lo spazio pubblico “teatralizzato” è un formidabile motore della qualità urbana, a patto che non si trasformi in una facile retorica. Esso, infatti, non ha un valore assoluto, ma relazionale: ha un ruolo di catalizzatore a condizione che vi sia sufficiente materia urbana.
Lo spazio urbano creativo
Possiamo immaginare lo spazio urbano creativo come una “cellula staminale” che, combinando il proprio Dna con quello dei tessuti preesistenti, li rigenera, li rivitalizza e produce nuova identità.
Lo spazio urbano creativo
Lo spazio urbano creativo non è tessuto in sé, non è materia ma è energia.E per innescare processi vitali e per produrre qualità ha bisogno di un tessuto urbano esistente, di una identità solida e della concretezza della città.
Lo spazio urbano creativo
La teatralizzazione dello spazio urbano
sfugge dalle retoriche e attinge alle dinamiche del
progetto.Non è algoritmo,
ma paradigma