Prof. Claudio Manfredotti LUCE DEL DLGS 241/200•Comunicazione di ogni variazione dei dati...

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1 LA RADIOPROTEZIONE OPERATIVA ALLA LUCE DEL DLGS 241/200 Prof. Claudio Manfredotti Servizio Centralizzato di Esperto Qualificato Università degli Studi di Torino

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    LA RADIOPROTEZIONE OPERATIVA ALLA LUCE DEL DLGS 241/200

    Prof. Claudio Manfredotti

    Servizio Centralizzato di Esperto Qualificato

    Università degli Studi di Torino

  • 2

    SOMMARIO

    •I nuovi concetti di legge

    •Le norme per le pratiche autorizzative

    •La classificazione delle zone e dei lavoratori

    •I criteri di radioprotezione nei laboratori radioisotopi e nelle sale radiologiche

    •La problematica radon

  • 3

    IL QUADRO LEGISLATIVO

    •Legge n. 1860/1962 - Impiego pacifico dell’energia nucleare

    •DPR n. 185/1964 – Protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione contro i rischi delle radiazioni ionizzanti

    •DLGS n. 230/1995 – Attuazione delle direttive EURATOM in materia di radiazioni ionizzanti

    •DLGS n. 241/2000 – Attuazione della direttiva 96/29 EURATOM in materia di protezione della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti

    •DLGS n. 187/2000 – Attuazione della direttiva 97/43 EURATOM in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti connessi ad esposizioni mediche

  • 4

    NUOVI CONCETTI DI LEGGE

    •PRATICA

    ( sostituisce il concetto di attività con radiazioni ionizzanti )

    •RADIOPROTEZIONE DELLA POPOLAZIONE

    •ELIMINAZIONE DELLE CLASSI DI RADIOTOSSICITA’

    •RADIONUCLIDI NATURALI ( radon )

    •NUOVI LIMITI DI DOSE, NUOVA CLASSIFICAZIONE DI AREE E DI LAVORATORI ESPOSTI

    •DEFINIZIONE DI DOSE EFFICACE ED DOSE EQUIVALENTE RICEVUTA DA UN TESSUTO O DA UN ORGANO DEL CORPO UMANO ( ICRP 60 )

    •NUOVE GRANDEZZE OPERATIVE DOSIMETRICHE

  • 5

    DEFINIZIONE DI PRATICA

    •Attività umana suscettibile di aumentare l’esposizione degli individui alle radiazioni provenienti da sorgenti artificiali ( trattate per le loro proprietà radioattive, fissili o fertili ) o naturali ( soggette al decreto )

    •PRINCIPI

    •Giustificazione preventiva ( analisi rischio-beneficio )

    •Controllo dell’esposizione ( criterio ALARA : As Low As Reasonably Achievable )

    •Rispetto dei limiti di dose ( somma delle dosi ricevute ed impegnate derivanti da tutte le pratiche )

    •ESENZIONI – Pazienti, volontari, programi di ricerca, ecc.

  • 6

    DLGS n.241/2000

    Art. 10 – Esposizione da attività lavorative con particolari sorgenti naturali di radiazioni

    Art. 22 – Comunicazione preventiva di pratiche

    Artt. 27, 28 e 29 – Nulla osta all’impiego di sorgenti di radiazioni

    Art. 30 – Particolari disposizioni per l’allontanamento dei rifiuti

    Art. 61 e seg. – Obblighi dei datori di lavoro

    Art. 68 – Obblighi dei lavoratori

    Art. 75 – Sorveglianza fisica

    Artt. 77, 78 e 79 – Esperti qualificati

    Art. 113 – Controlli di qualità

    Art. 115 – Piani di emergenza

    Art. 146 – Regime transitorio per i provvedimenti autorizzativi

  • 7

    Art. 22 – Comunicazione preventiva di pratiche

    •30 giorni prima dell’inizio della detenzione

    •Ai VV. FF.

    •Organi del Servizio Sanitario Nazionale

    •Ispettorato Provinciale del Lavoro

    •Esenzione :

    •Sorgenti radioattive : attività oppure concentrazione ( tabella )

    •Apparecchi contenenti sorgenti radioattive di tipo riconosciuto ed in forma di sorgenti sigillate

    •Apparecchi elettrici di tipo riconosciuto o altreapparecchiature con tensioni inferiori a 30 kV

    •Materiali contaminati da smaltimenti autorizzati

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    Contenuti della comunicazione preventiva

    •Generalità del detentore

    •Descrizione della pratica ed elementi di giustificazione

    •Ubicazione dei locali

    •Caratteristiche delle macchine radiogene o delle sorgenti radioattive (sigillate, non sigillate, attività detenute contemporaneamente e ricevute in ragione dell’anno solare )

    •Modalità di smaltimento dei rifiuti

    •Presenza di zone classificate

    •Descrizione delle operazioni che si intendono svolgere

    •Valutazione delle dosi ai lavoratori ed ai gruppi di riferimento della popolazione

  • 9

    Obblighi conseguenti la comunicazione di pratica

    •Registrazione delle sorgenti ( carico e scarico )

    •Cessazione di pratica con comunicazione 30 giorni prima ed invio al termine delle operazioni di una attestazione da parte dell’Esperto Qualificato circa l’assenza di vincoli di natura radiologica

    •Smarrimento, perdita e ritrovamento di materie radioattive

  • 10

    REGIME AUTORIZZATIVO

    Art. 27, 28 e 29

    Tutte le pratiche che implicano l’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti devono essere dotate di nulla-osta preventivo, a meno che

    non siano esenti

    In relazione ai rischi per la popolazione e per i lavoratori, l’impiego di sorgenti radiogene si suddivide in due categorie :

    •Impiego di categoria A

    •Impiego di categoria B

    L’allegato IX stabilisce le condizioni di esenzione dal nulla-osta in relazione alle due categorie

  • 11

    MODALITA’ PER LA PROCEDURA DI ISTANZA

    •Categoria A : Min. Ind. Comm. Artigianato, con copia al Ministero dell’Ambiente, Interno, Lavoro e Previdenza Sociale, Sanità

    •Categoria B ( Impiego a scopo medico ) : Autorità individuate dalla Regione

    •Categoria B ( Impiego diverso da quello medico-sanitario ) : Prefetto con copia ai VV. FF. Ed alle autorità individuate dalla Regione ( copia del nulla-osta è inviato all’ANPA ) – Nel rilascio del nulla-osta possono esser inserite prescrizioni tecniche

    Il nulla-osta può essere variato su richiesta del titolare, degli organi di vigilanza o delle amministrazioni concertanti in seguito a

    comunicazione di variazione delle modalità di svolgimento della pratica

  • 12

    Obblighi del titolare del nulla osta

    •Invio di relazione scritta ogni sette anni – sottoscritta da titolare e dall’Esperto Qualificato - con aggiornamento della documentazione,e

    dati relativi alla radioprotezione ed alla sicurezza,

    •Comunicazione di ogni variazione dei dati trasmessi

    •Comunicazione eventuale di intendimento di cessazione della pratica

    •Eventuale invio del piano di disattivazione dell’installazione

    •Richiesta di parere attestante la mancanza di vincoli di natura radiologica da inviare all’ANPA ( cat. A e B )

  • 13

    Istanza per il rilascio del nulla osta - Contenuti

    Oltre alla documentazione prevista dall’art. 22:

    •Criteri seguiti nella delimitazione delle zone controllate e nella classificazione del personale addetto

    •Individuazione ed analisi degli scenari comportanti esposizioni potenziali e delle specifiche modalità di intervento al fine di prevenire o di limitare le esposizioni dei lavoratori e della popolazione

    •Valutazione ai fini dei piani di intervento

    •Indicazione delle modalità con cui si intende adempiere agli obblighi citati nell’art. 61 : contenuti delle norme interne di sicurezza, modalità di formazione dei lavoratori

  • 14

    Impiego di sorgenti radiogene – Limiti autorizzativi

    Tra Cat. A ed esenzione

    Tra Cat. A ed esenzione

    Tra Cat. A ed esenzioneCat. B

    Y>107

    n/sE>= 20 MeVNon sigillate

    A>= tab. IX-1 x 106

    Aas>=tab. IX-1 x 5 107

    SigillateI limiti sono moltiplicati per 3 103

    Cat. A

    Y

  • 15

    (A) (B) (C) (D)

    RADIONUCLIDE Limiti per DLgs. 241 (ATTIVITA' MAX CONTEMP. DETENUTA)

    (Bq)

    LIMITI ART. 22 (ATTIVITA' MAX CONTEMP. DETENUTA)

    (Bq)

    LIMITI ART. 27 (ATTIVITA' MAX CONTEMP. DETENUTA)

    (Bq)

    LIMITI ART. 27 (ATTIVITA' MAX IMPIEGATA/ANNO)

    (Bq) 3H 5 106 109 1012 5 1013 14C 5 105 107 1010 5 1011 32P 105 105 108 5 109 33P 5 105 108 1011 5 1012 35S 5 106 108 1011 5 1012 51Cr 5 106 107 1010 5 1011 125I 5 104 106 109 5 1010 131I 5 104 106 109 5 1010 59Fe 5 105 106 109 5 1010 45Ca 5 105 107 1010 5 1011 65Zn 5 105 106 109 5 1010 Legenda : � (A) attività detenuta contemporaneamente in Laboratorio in

    qualsiasi istante (compresi i rifiuti contaminati) al di sotto della quale non si è soggetti all'applicazione del DLgs. 241/2000

    � (B) attività detenuta contemporaneamente in Laboratorio in

    qualsiasi istante (compresi i rifiuti contaminati) al di sopra della quale si deve effettuare la comunicazione preventiva ai sensi dell'art.22 del DLgs. 241/2000

    � (C) ) attività detenuta contemporaneamente in Laboratorio in

    qualsiasi istante (compresi i rifiuti contaminati) al di sopra della quale si deve richiedere il Nulla Osta Prefettizio ai sensi dell'art.27 del DLgs. 241/2000

    Quadro relativo ai radionuclidi più usati

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  • 17

    Disposizioni transitorie

    6 mesi

    2 anni o in occasione del rinnovo se previsto

    1 anno

    6 mesi

    Dalla data del provvedimento

    Richiesta di nulla osta

    Richiesta di conversione o convalida

    Richiesta di revoca

    Invio valutazioni per i piani di intervento

    Si applica il DPR

    Titolari di attività per cui è richiesto il nulla osta

    Titolari di nulla osta previgenti

    Titolari di nulla osta previgentiche esercitano pratiche esenti ai sensi del 241

    Titolari di pratiche soggette a provvedimenti autorizzativi

    Titolari di proc. Ex DPR 185/64

    Termine a partire dal 1/1/2001

    AzioneSoggetto

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    Allontanamento dei rifiuti radioattivi – Art. 30

    L’allontanamento di materiali destinati ad essere smaltiti o comunque utilizzati in attività non contemplate dal DLgs. 241 , se non è già disciplinato dai relativi provvedimenti autorizzativi, è comunque soggetto ad autorizzazione quando detti rifiuti contengano radionuclidi con tempo di dimezzamento fisico superiore a 75 giorni o siano di concentrazione superiore ai limiti per l’applicazione delDLgs. 241. I livelli di allontanamento stabiliti negli atti autorizzativi devono soddisfare i criteri fissati in successivi decreti ( da pubblicare )

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    Classificazione delle aree e dei lavoratori

    Limiti di dose efficace e di dose equivalente

    La dose equivalente nel tessuto o in un organo si calcola con il prodotto della dose effettivamente assorbita espressa in Gray ( 1 Gy= 1 joule/kg ) per un fattore di ponderazione w dipendente dalla radiazione stessa. Il fattore di ponderazione w è pari a 1 per raggi X, gamma ed elettroni, 5 per i protoni, da 5 a 20 per i neutronidipendentemente dalla loro energia e 20 per particelle alfa o ioni pesanti.

    La dose efficace viene calcolata dalla somma dei contributi delle dosi equivalenti ai vari organi o tessuti, causate da irradiazioni esterne ed interne, moltiplicati per un fattore ponderale dell’organo stesso. Il fattore ponderale varia da 0.2 per le gonadi a 0.01 per la pelle.

    Dose equivalente e dose efficace si esprimono in Sievert ( Sv )

  • 20

    Limite di dose efficace per la popolazione

    1 mSv per anno solare

    per i lavoratori esposti

    20 mSv per anno solareoppure 150 mSv al cristallino o 500 mSv alle estremità

    La valutazione della dose efficace tiene conto della dose efficace da esposizione esterna e della somma delle dosi impegnate per ingestione e per inalazione, calcolate in base alle introduzioni(espresse in Bq ) ed al fattore di dose impegnata per unità di introduzione ( espresso in Sv/Bq ). Questo fattore dipende dalla tipologia e forma chimica del radionuclide nonchè dall’età dell’individuo.

  • 21

    Classificazione dei lavoratori

    I lavoratori sono classificati in base alla possibilità o rischio di superamento di uno dei limiti indicati in tabella

    < 50mSv50 mSv150 mSvDose equivalente alle estremità o alla pelle

    < 15 mSv15 mSv45 mSvDose equivalente al cristallino

    < 1 mSv1 mSv6 mSvDose efficace

    PopolazioneEspostiCat. B

    EspostiCat. A

  • 22

    Obblighi dei lavoratori esposti

    Cat. A – Sorveglianza medica semestrale da parte di un Medico Autorizzato

    Cat. B – Sorveglianza medica annuale da parte di un Medico Autorizzato o di un Medico Competente

    Nelle zone controllate e sorvegliate viene effettuata la sorveglianza fisica della radioprotezione e la valutazione delle dosi al personale - Nelle zone controllate e - se necessario - nelle zone sorvegliate viene effettuato il servizio dosimetrico personale ( e ambientale per le valutazioni di dose )

  • 23

    Contributi della radiazione naturale alla dose media

    •Internal : cibi e bevande

    •Gamma : irraggiamento dalla crosta terrestre

    Valore medio italiano

    1.8 mSv/anno

  • 24

    Variazione della dose oraria con la quota

  • 25

    Limiti di dose annua per lavoratori esposti e per la popolazione

  • 26

    Criteri di protezione dalle radiazioni

    Irradiazione esterna (esposizione) e irradiazione interna ( contaminazione )

    IRRADIAZIONE

    •Conoscenza

    •Tempo

    •Distanza

    •Schermatura

    CONTAMINAZIONE

    •Pulizia degli ambienti e dei posti di lavoro

    •Destinazione unica dei laboratori radioisotopi

    •Controllo sistematico delle superfici di lavoro

    •Uso paziente e metodico degli indumenti protettivi ( camici, guanti, ecc. )

  • 27

    RADIAZIONI DIRETTAMENTE IONIZZANTI

    •Percorso ( range ) definito

    •Perdita di energia ( ionizzazione ) dipendente dalla massa e dal quadrato della carica

    •Particelle leggere ( elettroni o particelle beta ) – Distribuz. di energia ( Fermi plot )

    •Particelle pesanti ( protoni, particelle alfa ) – Energia definita ( MeV )

    RADIAZIONI INDIRETTAMENTE IONIZZANTI

    •Attenuazione esponenziale dell’intensità

    •Valori elevati della lunghezza di attenuazione a ½ ( spessore emivalente ) o a 1/e

    •Raggi gamma, X ( prod. elettroni ) e neutroni ( prod. protoni, alfa, nuclei di rinculo )

    •Energia definita ( gamma, X caratteristici ) o distribuita ( raggi X da frenamento )

    •Larghe distribuzioni di energia ( neutroni ) – Effetto della moderazione ( mat. idrogenato )

    •Basso LET ( gamma, X ), alto LET ( neutroni )

  • 28

    Comportamento delle particelle pesanti

  • 29

  • 30

    Spettri energetici beta

  • 31

  • 32

    Schemi di decadimenti beta con emissioni gamma

  • 33

    Spettro energetico del Co-60

  • 34

    Ra-226

  • 35

    Interazione dei neutroni con la materia

    Problemi :

    •Ampio intervallo di energie

    Neutroni termici, epitermici, veloci ( 0.026 eV – 20 MeV )

    •Grande numero di reazioni possibili

    Diffusione elastica, anelastica , reazioni (n,2n ), cattura radiativa ( n, γ ), produzione di particelle cariche ( n,p ), fissione ( n, f ), spallazione (n, sciame )

    •Comportamento diverso nei vari materiali ( numero di massa )

    Elementi leggeri ( moderazione, risonanze con cattura radiativa o produzione di particelle pesanti ), elementi medi ( diffusione elastica ), elementi pesanti ( diffusione elastica, diffusione anelastica – Fe, W -, cattura – Cd 7200 barn @0.18 eV )

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    Attenuazione dei neutroni nella materia

    •Lunghezza di rallentamento o di rilassamento ( riduzione dell’energia del neutrone di un fattore 1/e )

    •Calcolo con la teoria del trasporto o con il metodo Monte Carlo

    •Presenza quasi inevitabile di gamma di cattura ( anche più penetranti )

    •Attenuazione da esprimersi come andamento dell’indice di equivalente di dose per unità di fluenza ( Sv cm2 ) per tener conto del diverso fattore di qualità alle varie energie del neutrone

    •Uso di materiali idrogenati ( 30 % di perdita di energia per urto su H ), ma l’energia media per neutroni pesanti cambia poco

    •Accoppiamento materiali pesanti – materiali idrogenati per avere assorbimento e moderazione o rallentamento ( Fe-politene )

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    Attenuazione dei neutroni in materiali idrogenati

    Politene CLS

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    Sorgenti : Am-Be e Cf-252 Variazione dell’energia media in fz. dello spessore

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    Produzione di raggi γγγγ in cls

    •basse energie, grandi spessoriSchermi misti per

    neutroni Fe-politene

  • 40

    Fattori di qualità dei vari tipi di radiazione

  • 41

    Fattori di qualità per la radiazione neutronica

  • 42

    Percorsi in acqua ed in aria delle particelle direttamente ionizzanti

  • 43

  • 44

    Valori delle energie massime di emissione beta e delle più importanti emissione gamma di diversi radionuclidi, tempi di dimezzamento radioattivo, biologico ed effettivo, organi critici di accumulo

    e tempi di dimezzamento biologico relativi Radionucli

    de

    Emax (keV) T 1/2

    (d)

    Tb (corpo)

    (d)

    Teff

    (d)

    Organo critico

    Tb (organo critico)

    (d) 3H 18.6 β 4.5 103 12 12 CORPO 12 14C 156.5 β 2 106 10 10 OSSO 40 35S 167.5 β 87.1 90 44.3 PELLE 153 32P 1710 β 14.3 257 13.5 OSSO 1155 33P 248.5 β 25.5 257 23.3 OSSO 1155 51Cr 320 β 27.7 616 26.6 CORPO 616 45Ca 256.9 β 163 1.6 104 163 OSSO 1.8 104 125I 30 γ 59.9 138 42 TIROIDE 138 131I 364.5 γ 8 138 7.5 TIROIDE 138 59Fe 465.8 β

    1291 γ 44.5 800 42 POLMONI

    OSSO 3.2 103

    65Zn 1115 γ 243.9 933 194 MUSCOLO 1959

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  • 46

    PERCORSI DEGLI ELETTRONI DI ENERGIA MASSIMA EMESSI DA VARI RADIONUCLIDI IN ARIA ED ACQUA

    ( RELAZIONE DI KATZ-PENFOLD )

    PERCORSO MASSIMO DEI RAGGI BETA (ELETTRONI)

    RADIONUCLIDE IN ARIA IN ACQUA H-3 4.4 mm 5.8 µm C-14 22 cm 0.28 mm Ca-45 48 cm 0.62 mm S-35 24.5 cm 0.32 mm P-32 600 cm 7.8 mm P-33 45 cm 0.59 mm Fe-59 115 cm 1.5 mm I-131 150 cm 1.7 mm

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    Percorsi massimi per gli elettroni

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  • 49

  • 50

  • 51

    Andamento dello spessore emivalente

    in piombo in fz. dell’energia

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    VALORI DEL SEV O HVL ( STRATO EMIVALENTE ) E DEL DVL (STRATO DECIVALENTE) PER DIVERSE RADIAZIONI GAMMA

    Il SEV ( HVL) o strato emivalente è dato dallo spessore (in mm o in cm) di un determinato materiale che riduce a metà il rateo d'esposizione o di dose assorbita del fascio incidente. Il DVL o strato decivalente è dato dallo spessore (in mm o in cm) di un determinato materiale che riduce di un fattore 10 il rateo d'esposizione o di dose assorbita del fascio incidente. RADIONUCLIDE HVL (Pb) DVL (Pb) HVL (acqua) DVL (acqua)

    I-125 30 µm 100 µm 2 cm 6.6 cm I-131 0.25 cm 0.83 cm 19.5 cm 65 cm Fe-59 1.2 cm 4 cm 23 cm 76 cm Cr-51 0.19 cm 0.63 cm 22 cm 73 cm Zn-65 1 cm 3.3 cm 23 cm 76 cm

  • 53

    Generatori di raggi X

  • 54

    Attenuazione dei raggi X in piombo

  • 55

    Attenuazione dei raggi gamma in piombo

  • 56

    Attenuazione dei raggi gamma in calcestruzzo

  • 57

  • 58

  • 59

  • 60

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    Tabella dei coefficienti di dose impegnata per unità di introduzione di attività per ingestione e per inalazione

    per persone del pubblico ( all. IV, DLgs. 241/2000 ) – Valori massimi per persone al di sopra di 17 anni

    Radionucli

    de

    INGEST. (Sv/Bq)

    INALAZ. (Sv/Bq)

    ALI INGEST.

    (MBq)

    ALI INALAZIONE

    (MBq) 3H 1.8 10-11 2.6 10-10 55.5 3.8 14C 5.8 10-10 5.8 10-9 1.7 0.17 35S 7.7 10-10 1.9 10-9 1.3 0.65 32P 2.4 10-9 3.4 10-9 0.42 0.36 33P 2.4 10-10 1.5 10-9 4.2 0.82 51Cr 3.8 10-11 3.7 10-11 26.3 270 45Ca 7.1 10-10 3.7 10-9 1.4 0.9 125I 1.5 10-8 5.1 10-9 0.066 0.2 131I 2.2 10-8 7.4 10-9 0.045 0.13 59Fe 1.8 10-9 4 10-9 0.55 2.5 65Zn 3.9 10-9 2.2 10-9 0.25 0.9

    Nota - I valori di ALI ( Annual Limit of Intake ), non riportati del DLgs. 241/2000, sono stati ricavati sulla base di una dose impegnata annua per la popolazione di 1 mSv. Essi sono stati calcolati in base al valore più cautelativo di assorbimento polmonare tra quelli indicati nella Tab. IV.8 del DLgs. 241/2000, del massimo valore di f1 ( frazione assorbita a livello polmonare ) come riportato in Tab. IV.6, per età superiori ai 18 anni. I dati si riferiscono unicamente all’introduzione esterna.

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    CONCENTRAZIONI DI RADIONUCLIDI IN ARIA CORRISPONDENTI AD UNA DOSE IMPEGNATA ANNUA DI 1 mSv PER PERSONE DEL PUBBLICO ED ATTIVITA’

    IMPIEGABILI ANNUALMENTE PER LO STESSO LIMITE DI DOSE IMPEGNATA E PER UNA CONTAMINAZIONE PREVISTA COMPLESSIVA DELLO 0.01%

    ( ricavate dal DLgs. 241/2000 )

    Radionuclide

    CONCENTRAZIONE AMMISSIBILE IN

    ARIA PER 100/ORE DI PERMANENZA IN

    LABORATORIO ( * ) (Bq/m3)

    ATTIVITA' IMPIEGABILI

    NEL CORSO DI UN ANNO SOLARE

    SULLA BASE DI UNA PERCENTUALE DI

    CONTAMINAZIONE DEL 0.01 %

    (Bq) 3H 3 104 5.5 1011 14C 1.36 103 1.7 1010 35S 4.3 1010 1.3 1010 32P 2.3 103 4.2 109 33P 5.3 103 4.2 1010 51Cr 2.2 105 2.6 1011 45Ca 2.2 103 1.4 1010 125I 1.6 103 6.6 108 131I 103 4.5 108 59Fe 2 103 5.5 109 65Zn 3.6 103 2.5 109

    ( * ) Questa concentrazione va moltiplicata eventualmente per il numero di ricambi aria e divisa per il numero di ore di permanenza diviso per 100.

  • 63

    Laboratori di Diffrazione Raggi X. Uso delle apparecchiature: - l’uso delle apparecchiature radiologiche è riservato esclusivamente al personale abilitato, iscrittonel relativo elenco, e al personale di controllo; - l’accesso ai locali in cui sono ubicate le apparecchiature radiogene, è libero ed è consentito a tuttoil personale quando la lampada rossa posta al di fuori della porta del locale è spenta. A lampadaaccesa, può permanere nei locali solo il personale abilitato e il personale d controllo; Controllo dosimetrico: - il personale autorizzato all’uso delle apparecchiature radiogene secondo il gradi di esposizione edi rischio, viene classificato dall’Esperto Qualificato, che deciderà sui provvedimenti diradioprotezione da intraprendere; - il personale soggetto a controllo dosimetrico deve usare in modo corretto i dosimetri assegnatigli;in particolare si ricorda che: - i dosimetri non devono essere esposti in modo improprio a radiazioni ionizzanti, a sorgenti dicalore, e non devono essere portati al di fuori del luogo di lavoro; - nel luogo di lavoro si deve sempre portare il dosimetro personale; il dosimetro al petto deve essereappuntato sul taschino del camice, il dosimetro ad anello deve essere portato al dito in particolaredurante le operazioni con le mani in prossimità dei diffrattometri;

  • 64

    Intervento sulle apparecchiature: - ogni intervento sui generatori RX o sulle camere per prove misure o per manutenzione, deve essere annotato compilando concura ed in ogni sua parte l’apposito registro di macchina; - ogni disfunzione riscontrata nell’uso dell’apparecchiatura dovuta a qualsiasi causa , deve essere segnalata immediatamenteal personale di controllo o al Responsabile del Laboratorio; - lo spostamento delle camere di diffrazione, come pure il controllo e l’allineamento del fascio radiante, sono operazioni riservate esclusivamente al personale di controllo; - il personale abilitato all’uso delle apparecchiature radiogene si deve limitare, nell’uso delle stesse, alle operazionistrettamente necessarie per eseguire la prova o l’esame da effettuare (preparazione del campione, accensione deldiffrattometro), evitando di compiere manovre che possano compromettere il buon funzionamento dell’apparecchiatura.Inparticolare per nessun motivo deve: - manomettere, o rendere non funzionanti i dispositivi tecnici di protezione presenti sull’apparecchiatura, quali otturatori,microinterruttori, etc., e gli indicatori luminosi di segnalazione di apparecchiatura in funzione o di emissione raggi; - eseguire operazioni che implicano la rimozione di camere, guaine o guide di contenimento, schermature, otturatori ocollimatori, e che possano in qualsiasi modo influire sulle caratteristiche radioprotezionistiche dell’apparecchiatura stessa. Tali operazioni possono essere eseguite esclusivamente dal personale di controllo, con il tubo a raggi X disattivato, il qualesuccessivamente prima di porre in esercizio l’apparecchiatura avrà cura di richiedere l’intervento dell’Esperto Qualificato.

    Laboratorio di diffrazione X

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  • 67

    0.21 m6.4 10430Am-Be

    0.03 m2.6 1030.6Po-Be

    0.8 m2.6 1042Ra-Be

    Sorgenti neutroniche

    0.3 m-0.7Cs-137

    3.6 m-99Cs-137

    0.025 m (**)-10Am-241

    0.3 m-10Am-241

    2.6 m-1Sr-90

    Distanza di sicurezza (*)

    Rate di emissione (n/s)

    Attività ( mCi )Radionuclide

    Quadro sorgenti radioattive da utilizzare nei locali del Lab. Sincrotrone

    (*) Distanza alla quale il rateo di dose equivalente è pari a 25 µSv/h

    (**) Sorgente a energia X variabile

  • 68

    MISURE DI DOSE ORARIA AMBIENTALELe misure vengono effettuate periodicamente nel corridoio di detenzione a circa 0.5 metri dai relativi pozzi e

    contenitori, e nella sala sud del Sincrotrone, in prossimità del muro di separazione con il corridoio.

    Dosi orarie neutroni (uSv/h)

    @ 0.5 mt Sala sud

    Pozzo 1 0.4 0.1

    Dosi orarie gamma (uSv/h)Pozzo1 0.1 0.0

    Cassaforte 2 0.05 0.0

    Cassaforte 3 0.05 0.0

    Cassaforte 4 0.05 0.0

    Pozzo 6 0.05 0.0

    Pozzo 5 0.06 0.0

  • 69

    DLGS. 187/2000

    PROGRAMMA DI GARANZIA DELLA QUALITA’

    •Introduzione della nuova figura di Esperto in Fisica Medica

    Dlgs. 241/2000 manuale di qualità

    Prove di accettazione, di stato, di costanza sulle attrezzature radiogeneDLgs.187/2000

    •Introduzione dei LDR ( limiti derivati di radioprotezione )

    •Valutazione della dose assorbita per ogni esame radiologico

    •Ottimizzazione della qualità delle immagini radiologiche e minimizzazione delle dosi al paziente

    •Programmi di screening ( sulle apparecchiature radiologiche )

    •Progetto di garanzia della qualità insieme con il Medico Responsabile

  • 70

    La problematica radon e delle sorgenti naturali

    Distinzione tra pratica ed intervento :

    •Pratica : principio di giustificazione, di ottimizzazione della protezione e di limite della dose individuale e del rischio

    •Intervento : principio di miglioramento ( senza giustificazione per gli eventuali costi sociali ) e di massimizzazione del beneficio

    ICRP 65 :

    L’esposizione al radon, in quanto ubiquitaria, viene esclusa dal sistema delle esposizioni professionali. I lavoratori che non sonooccupazionalmente esposti sono considerati come persone del pubblico.

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    RADON

    •Si abbandona la distinzione tra edifici costruiti e da costruire

    •Unico livello d’azione : 3 – 10 mSv/anno

    •Nuovi fattori di conversione tra la concentrazione di radon e la dose individuale, per cui il livello d’azione per gli edifici scende a 200 –600 Bq/mc

    •Applicazione dei nuovi livelli d’azione anche ai lavoratori nonoccupazionalmente esposti : per 2000 ore lavorative/anno, il livello d’azione nei luoghi di lavoro risulta di 500-1500 Bq/mc

    Quindi :

    •Azioni di rimedio per riportare il livello di radon al di sotto del limite fissato dai singoli stati

    •In caso negativo, si passa alla pratica, con definizione delle aree lavorative a rischio radon, monitoraggio ambientale e se necessario personale, additività delle esposizioni

  • 73

    Legislazione italiana : art. 10 del DLgs. 241/2000

    Differenziazione dei luoghi di lavoro :

    •Cat. a : attività lavorative per lavoratori e persone del pubblico in ambienti sotterannei

    •Cat. b: attività lavorative simili alle precedenti in luoghi diversi ma ben determinati e con caratteristiche specifiche

    •Cat. c: attività lavorative con stoccaggio o uso di materiali non considerati radioattivi ma contenenti radionuclidi naturali

    •Cat. d: attività lavorative che producono residui con radionuclidinaturali

    •Cat. e: stabilimenti termali

    •Cat. f : personale operativo su aerei o simili

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    Quadro operativo per il radon

    Cat. lavorative a e b

    Misure entro 2 anni

    < 500 Bq/mc

    Nessun obbligo

    > 400 Bq/mc

    1 anno per ripetere la misura

    > 500 Bq/mc

    3 anni per rimedio

    Ripetere la misura

    > 500 Bq/mcLavoratori espostiComunicaz. ARPA,.

    < 500 Bq/mc

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    Quadro operativo per il radon

    Categorie lavorative c, d, e

    •Iter analogo al precedente

    •Il livello di riferimento scende a 1 mSv/anno ( 150 Bq/mc )

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    FINE