Product environmental footprint [modalità compatibilità]

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Product Environmental Footprint Fabio Iraldo Professore Associato Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Amministratore di ERGO srl

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Product EnvironmentalFootprint

Fabio Iraldo

Professore Associato Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Amministratore di ERGO srl

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Product Environmetal Footprint

La Product Environmental Footprint (PEF) è unametodologia multi-criteria per misurare le performanceambientali di un prodotto o servizio attraverso tutto il suociclo di vita.

Le informazioni prodotte da uno studio PEF hannol’obiettivo di aiutare a ridurre gli impatti ambientali diprodotti e servizi.

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Le fasi del processo di PEF

Define scope of Product Environmental Footprint study

Create the Resource Use and Emissions Profile

Conduct the Environmental Footprint Impact Assessment

Environmental Footprint Interpretation and Reporting

Define goals of Product Environmental Footprint study

Environmental Footprint Review

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REQUIREMENT FOR PEF STUDIES

Users of this Guide shall observe the following principles in conducting a PEF study:

(1) Relevance

� All methods used and data collected for the purpose of quantifying the PEF shall be as relevant to the study as possible.

(2) Completeness

� Quantification of the PEF shall include all environmentally relevant material/energy flows and other environmental interventions as required for adherence to the defined system boundaries26, the data requirements, and the impact assessment methods employed.

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REQUIREMENT FOR PEF STUDIES (3) Consistency

� Strict conformity to this Guide shall be observed in all steps of the PEF study so as to ensure internal consistency and comparability with similar analyses.

(4) Accuracy

� All reasonable efforts shall be taken to reduce uncertainties in product system modelling and the reporting of results.

(5) Transparency

� PEF information shall be disclosed in such a way as to provide intended users with the necessary basis for decision making, and for stakeholders to assess its robustness and reliability.

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1. Definizione dell’Obiettivo

Questa fase comprende ladefinizione di:

� Applicazioni previste;

� Motivazioni alla base dellostudio;

� Soggetti a cui è rivolto lostudio;

� Committente dello studio;

� Procedure di revisione.

La Definizione dell’Obiettivo è la prima fase di uno studio di PEF e definisce il contesto generale dello studio.

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2. Definizione dello Scopo

Queste fase consiste nella definizione in dettaglio delsistema da analizzare e delle rispettive specifiche analitiche.

Si compone di:

� Unità di analisi (unità funzionale) e flusso di riferimento;

� Confini del sistema;

� Categorie d’impatto;

� Assunzioni/limiti dello studio.

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2.1 Definizione dell’Organizzazione (unità di analisi e flusso di riferimento)

L’unità di analisi di uno studio PEF è equivalente alconcetto di unità funzionale in uno studio LCA tradizionalee deve essere definita secondo i seguenti aspetti:� La funzione/servizio fornito: “what”;� La “dimensione” della funzione o servizio: “how much”;� Il livello di qualità atteso: “how well”;� La durata/vita utile del prodotto: “how long”;� Il codice NACE di identificazione

Il flusso di riferimento indica la quantità di prodottonecessaria per ottenere la funzione definita. Tutti i flussi diinput e output dell’analisi fanno riferimento al flusso

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2.1 Definizione dell’Organizzazione (unità di analisi)

ESEMPIO: T-shirt

WHAT: T-shirt (media delle taglie S, M, L) fatta inpoliestere

HOW MUCH: Una T-shirt

HOW WELL: da indossare 1 volta a settimana e lavare inlavatrice a 30 gradi, 1 volta a settimana

HOW LONG: per 5 anni

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2.3 Confini del Sistema

I Confini del Sistema definiscono quali parti del ciclo divita del prodotto e quali processi ad esse associati sonoricompresi nel sistema analizzato (ovvero quali parti sononecessarie perché il prodotto possa svolgere la suafunzione così come definita dall’unità di analisi).

I confini del sistema dovrebbero essere definiti secondouna logica di supply-chain, ovvero includendo tutti le fasisignificative del punto di vista ambientale, dall’estrazionedella materie prime alla produzione, distribuzione, fased’uso e fine vita del prodotto o servizio.

N.B.: “from cradle to grave” è considerato l’approccio dautilizzare di default.

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2.3 Confini del Sistema

I processi inclusi nei confini del sistema dovone esseredivisi in:

- foreground processes (ovvero i core processes di unostudio LCA tradizionale, per cui è disponibile un accessodiretto alle informazioni);

- background processes (ovvero upstream edownstream processes, per cui non è possibile unaccesso diretto alle informazioni).

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2.4 Categorie d’Impatto eMetodo di Valutazione

L’obiettivo della valutazione dell’impronta ambientale èquello di raggruppare e aggregare i dati di inventariosecondo i rispettivi contributi ad ogni categoria d’impatto.

Questo fornisce le basi necessarie per l’interpretazione deirisultati dell’analisi di impronta ambientale prodotto rispettoagli obiettivi definiti.

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2.4 Categorie d’Impatto eMetodo di Valutazione

La selezione delle categorie d’impatto deve essere in gradodi coprire tutti gli aspetti ambientali rilevanti legati al ciclodi vita del prodotto.

Rispetto alla lista di categorie d’impatto ambientale (erispettivi metodi di valutazione) individuate (segue), èpossibile escludere alcune categorie d’impatto, a secondadella natura e delle caratteristiche specifiche del prodotto.

Ogni esclusione deve essere documentata, giustificata,riportata nel report PEF a supportata da appropriatadocumentazione.

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Categorie di impatto ambientale e modelli di valutazione dell’impatto

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2.5 Informazioni ambientali addizionali

Le informazioni addizionali posso comprendere (lista nonesaustiva):

� Distinta base del prodotto;

� Informazioni circa la disassemblabilità, riciclabilità,riutilizzabilità del prodotto una volta giunto a fine vita;

� Informazioni sull’uso di sostanze pericolose;

� Informazioni sul consumo energetico;

� Informazioni su impatti ambientali locali o sito-specifici;

� Altre informazioni ambientali rilevanti sulle attività e/ositi coinvolti, così come sugli output del prodotto.

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2.6 Assunzioni e limiti

In uno studio PEF possono presentarsi limiti allosvolgimento dell’analisi che richiedono che vengano fatteassunzioni: ad esempio i dati “generici” possono non essereuna buona rappresentazione della realtà.

Tutti i limiti e le assunzioni devono essere riportati edocumentati nel report PEF.

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3. Profilo di Uso di Risorse ed EmissioniCome base per lo studio PEF deve essere realizzato uninventario (profilo) di tutti gli input/output dimaterie/risorse energetiche significativi dal punto di vistaambientale e delle emissioni in aria, acqua e suolo.

Questo è chiamato il Profilo di Uso di Risorse edEmissioni e include tutti gli input e output per i processiche contribuiscono alla produzione del prodotto/serviziooggetto dello studio all’interno dei confini definiti.

Il Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni è equivalenteall’Inventario del Ciclo di Vita (LCI – Life Cycle Inventory) diuno studio LCA tradizionale.

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3. Profilo di Uso di Risorse ed EmissioniCome base per lo studio PEF deve essere realizzato uninventario (profilo) di tutti gli input/output dimaterie/risorse energetiche significativi dal punto di vistaambientale e delle emissioni in aria, acqua e suolo.

Questo è chiamato il Profilo di Uso di Risorse edEmissioni e include tutti gli input e output per i processiche contribuiscono alla produzione del prodotto/serviziooggetto dello studio all’interno dei confini definiti.

Il Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni è equivalenteall’Inventario del Ciclo di Vita (LCI – Life Cycle Inventory) diuno studio LCA tradizionale.

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3.1 Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni - Screening Step

La realizzazione di un profilo di uso di risorse ed emissioni“screening” è altamente consigliato perché aiuta a individuare lepriorità per le attività di raccolta dati e per la qualità dei dati.

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3.1 Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni - Screening Step

La realizzazione di un profilo di uso di risorse ed emissioni“screening” è altamente consigliato perché aiuta a individuare lepriorità per le attività di raccolta dati e per la qualità dei dati.

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3.2 Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni – Dati

Tutte le risorse utilizzate e le emissioni associate al ciclo di vita delprodotto incluse nei confini del sistema definiti devono essere inclusenel Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni.

L’inclusione dei seguenti elementi deve essere tenuto in considerazionenella compilazione del Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni:

� Acquisto e lavorazione delle materie prime;

� Beni capitali: deve essere utilizzato l’ammortamento lineare. Deveessere considerata la vita utile attesa dei beni capitali (non il temponecessario a raggiungere un valore economico pari a 0);

� Produzione;

� Distribuzione del prodotto e immagazzinamento;

� Fase d’uso;

� Logistica;

� Fine vita.

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3.2 Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni – Dati

Le risorse utilizzate e le emissioni associate al ciclo di vitadel prodotto devono essere incluse nel Profilo di Uso diRisorse ed Emissioni nella forma di "Elementary flows".

Per "Elementary flows" si intende:

� materia o energia in entrata nel sistema in fase di studioestratto dall'ambiente senza precedente trasformazioneumana;

� materia o energia in uscita dal sistema in fase di studio erilasciato nell'ambiente senza successiva trasformazioneumana.

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3.3 Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni - Qualità dei dati

La valutazione della qualità dei dati inclusi nel Profilo di Usodi Risorse ed Emissioni viene condotta considerando iseguenti cinque criteri:

� Rappresentatività tecnologica

� Rappresentatività geografica

� Rappresentatività temporale

� Completezza

� Incertezza dei parametri

� Coerenza e adeguatezza metodologica

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3.3 Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni - Qualità dei dati

I dati sono classificati in base a cinque livelli di qualità:� Qualità eccellente� Qualità molto buona� Qualità buona� Qualità media� Qualità bassa

I dati relativi ai processi e attività che contribuiscono al 70% deidegli impatti in ciascuna categoria di impatto devonoraggiungere almeno un livello complessivo di "qualità buona".Almeno i 2/3 del rimanente 30% deve essere modellizzato condati di qualità almeno media.Il restante 10% può essere di qualità bassa.

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3.3 Profilo di Uso di Risorse ed Emissioni - Qualità dei dati

I criteri di qualità si applicano indistintamente ai datiSpecifici e Generici.

A differenza di altri standard, non sono fissate soglie sullapercentuale minima di dati specifici richiesti.

E’ tuttavia consigliato, ma non obbligatorio, l’utilizzo di datispecifici per i processi foreground (core processes)

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4. Valutazione dell’Impatto dell’Impronta Ambientale del Prodotto

La valutazione dell’impatto include 2 step obbligatori:

� La Classificazione, che consiste nell’assegnare ognivalore contenuto nel Profilo alle rispettive categoried’impatto ambientale (individuare durante la fase didefinizione degli obiettivi)

� La Caratterizzazione, che consiste nel moltiplicare ivalori contenuti nel Profilo per i fattori dicaratterizzazione (CF) per ognuna delle categoried’impatto corrispondenti. Questo consentel’aggregazione degli indicatori d’impatto in categorie.

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Esempio di Classificazione e Caratterizzazione

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4. Valutazione dell’Impatto dell’Impronta Ambientale del Prodotto

La valutazione dell’impatto può essere completata con2 step addizionali:

� La Normalizzazione, in cui i risultati della fase dicaratterizzazione sono moltiplicati per fattori dinormalizzazione per calcolare e comparare la dimensionedei contributi alle categorie d’impatto considerata

� La Pesatura, che consiste nel moltiplicare i risultati dellafase di normalizzazione per fattori di pesatura cheriflettono l’importanza relativa percepita delle diversecategorie d’impatto.

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5. Interpretazione della Product Enviornmental Footprint

L’interpretazione dei risultati di un analisi PEF ha 2obiettivi:

� Assicurare che il modello di analisi dell’improntaambientale corrisponda agli obiettivi e ai requisiti diqualità dello studio.

� Trarre conclusioni su base scientifica e raccomandazionidall’analisi a supporto dei miglioramenti ambientali.

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6. Il report della Product Environmental Footprint

Il report della Product Environmental Footprint si compone di 3elementi:

� Summary: include le informazioni principali dello studiospecificando gli obiettivi, lo scopo, i limiti e le assunzioniadottate, il sistema oggetto dello studio, la qualità dei dati, iprincipali impatti evidenziati, le raccomandazioni formulate e imiglioramenti ambientali individuati.

� Main report: include una descrizione dettagliata degliobiettivi, dello scopo, del Profilo di Uso di Risorse edEmissioni, dei principali impatti evidenziati nella fase divalutazione dell’impatto e l’interpretazione dei risultati dellaProduct Enviornmental Footprint.

� Annex: è il documento di supporto alla lettura del Mainreport

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Critical review� La metodologia PEF richiede esplicitamente che lo studio

venga sottoposto a diversi tipi di review, a seconda dei casi:

… e delinea i requisiti del reviewer sulla base di formazione, competenza ed esperienza.

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Product Environmental FootprintCategory Rules (PEFCR)

Le Product Environmental Footprint Category Rules(PEFCR) hanno l’obiettivo di fornire dettagliate linee guidatecniche su come condurre uno studio di impattoambientali di prodotto.

Le PEFCR accompagnano e completano le linee guidagenerali fornendo indicazione specifiche a livello dicategoria di prodotto.

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Product Environmental FootprintCategory Rules (PEFCR)

Per ogni categoria di prodotto, le specifiche PEFCR di riferimentodovranno riportare:� unità di analisi;� confini del sistema;� categorie d’impatto;� eventuali informazioni ambientali addizionali;� limiti e assunzioni necessari allo studio;� specifiche all’impostazione del Profilo di Uso delle Risorse ed

Emissioni;� specifiche all’impostazione del report

L’obiettivo è quello di assicurare la riproducibilità e l’omogeneitànegli studi di impronta ambientale di prodotto.

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Per ulteriori info su ERGO:

www.ergosrl.net

Grazie per l’attenzione