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PROCEDURA PER LA GESTIONE
DELL’EMERGENZA COVID-19 �����������������
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Collaboratori:
ANCONA Carlo, ANTOLINI Sabrina, ASCANI Alfredo, BRIENZA Giuseppe, BRUNO Eleonora, CARFAGNA
Paolo, CIASCHI Alma, COMERCI M. Domenica, D’IGNAZIO Franco, DI PAOLO Ambrogio, GAUDIO
Mariarosa, LEDDA Roberta, LETO Antonella, MAGNI Paola, MAIDA Rosa, MANESCHI Francesco,
MARINARO MANDUCA Angelina, MARTIN Mauro, MASALA Paola, PIERINI Sabrina, PIRILLO Silvana
Petronilla, RUGGIERI Maria Pia, SGARZINI Giovanna.
Contributi di: CARACCIOLO Virginia, TOMEI Francesco.
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INDICE �
INTRODUZIONE …………………………………………………………………………. PAG. 3
INFORMAZIONI ………………………………………………………………………… PAG. 3
CENNI SULLA MALATTIA E SULLA GESTIONE CLINICA ………………………. PAG. 3
MISSION, FLUSSI ESTERNI E PERCORSI INTERNI ……………………………….. PAG. 4
CAMPO DI APPLICAZIONE ………………………………………………………….… PAG. 7
CASO SOSPETTO ………………………………………………………………………… PAG. 7
PRECAUZIONI DA OSSERVARE PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO .. PAG. 8
OPERATIVITA’ …………………………………………………………………………. PAG. 11
1. P.S. POLIFUNZIONALE ………………………………………………………………… PAG. 11
2. P.S. OSTETRICO-GINECOLOGICO ……………………………………………………. PAG. 16
3. AREA GRIGIA E STANZA DI SORVEGLIANZA ………………………………………… PAG. 20
4. CASO SOSPETTO, TELECONSULTO, RICHIESTA TAMPONI DIAGNOSTICI E
SEGNALAZIONI ………………………………………………………………………. PAG. 20
5. TRASFERIMENTO PAZIENTE AD ALTRA STRUTTURA DELLA RETE M.I. …………… PAG. 22
6. TRASFERIMENTO A T.I. DI PAZIENTI CON COVID-19……………………………….. PAG. 22
7. TAMPONI E SIEROLOGIA …………………………………………………………… PAG. 23
8. GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/CONFERMATI IN DEGENZA E ALLA DIMISSIONE -
PARTI D’URGENZA. T.I. …………………………………………………………….. PAG. 25
9. CHIRURGIA ELETTIVA E D’URGENZA. TRAUMATOLOGIA. URGENZE PER
PAZIENTI TEMPO DIPENDENTI ……………………………………………………… PAG. 28
10. TRASFERIMENTI NON-COVID DA ALTRA STRUTTURA O VERSO ALTRA STRUTTURA PAG. 29
11. IGIENE DELLE MANI, DISTANZA DI SICUREZZA E ALTRE PRECAUZIONI ………….. PAG. 31
12. DPI ……………………………..…………………………………………………….. PAG. 31
13. SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI OSPITANTI PAZIENTI COVID POSITIVI………… PAG. 32
14. ACCOMPAGNATORI E VISITATORI ……………………………………………..…… PAG. 34
15. COMUNICAZIONI INTERNE ………………………………………………………...... PAG. 35
16. DEFINIZIONE CONTATTI STRETTI A RISCHIO E SORVEGLIANZA …………………. PAG. 35
TRAPIANTI E BANCA DEGLI OCCHI …………………………………………….….. PAG. 36
CENTRO DONATORI DI SANGUE ……………………………………………….…… PAG. 37
GESTIONE DEI PAZIENTI IMMUNODEPRESSI E DEI PAZIENTI ONCOLOGICI/
ONCOEMATOLOGICI……………………………………………………………….. PAG. 37
PAZIENTI AMBULATORIALI O DI DH. CENTRO DIALISI …………………….…. PAG. 38
FORMAZIONE ………………………………………………………………………….… PAG. 39
INTERVENTI DI MANUTENZIONE ED ALTRI INTERVENTI TECNICI ………... PAG. 39
RESPONSABILITA’ E CONTROLLI …………………………………………………… PAG. 39
DIFFUSIONE E AGGIORNAMENTI ………………………………………………….. PAG. 40
BIBLIOGRAFIA E NORMATIVA
ALLEGATI
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INTRODUZIONE Istruzioni Operative relative agli adempimenti da effettuarsi in Pronto Soccorso e nell’Ospedale alla luce delle
indicazioni rilasciate dalla Regione Lazio e dal Ministero della Salute sulla gestione dei casi sospetti di
infezione da SARS CoV-2 (nuovo Coronavirus); la malattia è denominata COVID-19.
Tali istruzioni si basano sulla situazione epidemiologica internazionale di diffusione dei Coronavirus aggiornata
al momento della stesura del documento. Aggiornate alla data del 6 agosto 2020.
INFORMAZIONI
La conoscenza epidemiologica e clinica è in continua evoluzione, pertanto si rimanda ai principali siti di
monitoraggio della situazione internazionale per eventuali aggiornamenti.
Organizzazione mondiale della Sanità (OMS)
https://www.who.int/csr/don/archive/disease/severe_acute_respiratory_syndrome/en/)
https://www.who.int/emergencies/mers-cov/en/
https://www.who.int/csr/don/12-january-2020-novel-coronavirus-china/en/
Centro Europeo per il controllo delle malattie (ECDC)
https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/communicable-disease-threats-report-5-11-january-2020-
week-2
(https://www.ecdc.europa.eu/en/news-events/update-cluster-pneumonia-cases-associated-novel-coronavirus-
wuhan-china-2019
US Center for Disease Control and Prevention
https://www.cdc.gov/sars/
https://www.cdc.gov/coronavirus/mers/
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/index.html
Istituto Superiore di sanità
https://www.epicentro.iss.it/focus/sars/sars
https://www.epicentro.iss.it/infettive/MersCov2013
https://www.epicentro.iss.it/infettive/nuovo-coronavirus-cina-2020
La presente Procedura, considerato l’evolversi continuo della problematica, è suscettibile di ulteriori
modifiche che ne comporteranno la tempestiva revisione, resa poi immediatamente disponibile sul sito
istituzionale.
I principali aggiornamenti rispetto alla versione precedente sono evidenziati in colore celeste.
CENNI SULLA MALATTIA E SULLA GESTIONE CLINICA
Sebbene le informazioni sulle caratteristiche cliniche dell’infezione siano al momento limitate, le evidenze
suggeriscono un periodo di incubazione medio di 2-7 giorni e fino a 14 giorni. Le manifestazioni cliniche più
comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie, anosmia; gli esami radiologici del
torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Si ritiene che il virus possa causare sia una forma lieve,
simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una
forma grave, specie in presenza di patologie croniche pre-esistenti, quali ipertensione e altri problemi
cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; dall’analisi dei dati al momento
disponibili, sembrerebbe che le persone anziani siano più suscettibili a sviluppare forme gravi.
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La contagiosità è stimata dall’OMS essere presente tra 2 giorni prima e 14 giorni dopo l’esordio della
sintomatologia.
Le evidenze più recenti dimostrano che la stabilità ambientale di SARS-CoV-2 è molto simile a quella di
SARS-CoV-1: entrambi i virus hanno un’emivita media in aerosol di 2,7 ore. Sulle superfici SARS-CoV-2 si è
dimostrato resistente fino a 4 ore sul rame, fino a 24 ore sul cartone e fino a 2-3 giorni su plastica (emivita
media stimata 16 ore) ed acciaio inossidabile (emivita media stimata 13 ore).
Le sindromi cliniche associate a CoviD-19 (criteri WHO) sono:
• malattia non complicata
• Polmonite lieve
• Polmonite severa
• ARDS
Il Ministero della salute, la Regione Lazio e l’INMI Spallanzani emanano Protocolli per la gestione clinica della
malattia, a cui si rimanda (Circolare Ministero salute del 29.2.2020 per i pazienti critici, Protocollo per la
gestione clinica dell’INMI Spallanzani, versione del 19.3.2020 e successivi aggiornamenti, ecc.). Su intranet è
disponibile il documento del WHO “Clinical management Covid-19” del 27/05/2020.
MISSION, FLUSSI ESTERNI E PERCORSI INTERNI
La circolare della Regione Lazio del 20.3.2020 stabilisce che l’Ospedale San Giovanni-Addolorata è Ospedale
noCovid e che assume il ruolo di Hub della rete del trauma, in sostituzione del Policlinico Umberto I e del
Policlinico Tor Vergata.
La circolare stabilisce altresì i flussi dei pazienti verso gli Ospedali noCovid e Covid (Schema A).
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Con la circolare regionale prot. 487793 del 3/06/2020 “Emergenza COVID-19: Azioni di fase V” è stata, tra
l’altro, ridefinita la rete ospedaliera COVID-19.
Il 118 trasporta in tutti gli ospedali, indipendentemente dal ruolo nella rete Covid-19, i casi valutabili sulla scena
come malattia non complicata secondo il percorso INMI, preservando gli Ospedali Covid-19 per i pazienti con
malattia complicata o con comorbidità.
I percorsi interni all’Ospedale devono quindi essere nettamente distinti e separati, quanto più possibile,
dedicando ai pazienti sospetti/confermati percorsi orizzontali e verticali (ascensori) percorsi protetti distinti, e
riservando agli altri pazienti i percorsi puliti (Schema B).
Non è ammessa l’attivazione della modalità di “prosecuzione del soccorso” se non autorizzata dalla Centrale
Operativa 118. La prosecuzione è ammessa in casi eccezionali (ambienti in corso di sanificazione, assenza di
spazio di confinamento liberi, ecc.) dopo contatto e assenso telefonico dell’ARES 118, da tracciare nella
documentazione interna.
Il Direttore della UOC P.S., per il tramite della Direzione Sanitaria Aziendale o della DMPO, segnala all’Unità
di Crisi regionale eventuali ritardi nell’assistenza dei pazienti con patologie tempo-dipendenti (v. nota regionale
prot. 0497233 del 5/06/2020).
PERCORSI OSPEDALIERI SAN GIOVANNI-ADDOLORATA EMERGENZA COVID-19
SCHEMA B
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Lo specifico percorso del politrauma è riportato nello Schema C. Tutti i traumi maggiori e altre forme di
emergenza chirurgica sono trattati in Sala Rossa del P.S./Sala emergenza Covid (se il caso non è sospetto) da
operatori protetti con gli opportuni DPI e sono immediatamente sottoposti a tampone rapido. Nel caso in cui il
118 o altro mezzo di trasporto desse notizia di un sospetto COVID in condizioni NON critiche, si utilizza la
Sala emergenza COVID del P.S.
E’ compito del Dirigente Medico che gestisce il caso in P.S. dirimere quanto prima possibile, anche prima
dell’arrivo del referto del tampone rapido, lo stato di “sospetto” o meno del paziente sulla base delle notizie
anamnestiche fornite tramite ricerca/contatto con i parenti o alla ripresa dello stato di coscienza e collaboratività
del paziente nonché di elementi clinici, al fine di programmare l’ulteriore percorso clinico assistenziale
(percorso sporco/pulito, necessità o meno di bonifica dei locali dove il paziente è stato assistito ecc.).
SCHEMA C
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CAMPO DI APPLICAZIONE
Tutti i servizi e Reparti dell’Ospedale:
Pronto Soccorso Polifunzionale e Breve Osservazione (ora BOTS)
Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico
Terapia intensiva e TIPO
Aree di degenza
Servizi di diagnosi e cura, Poliambulatorio; Dialisi
Centro donatori sangue
Coordinamento locale trapianti
Farmacia
Ditte esterne
Ditta incaricata delle pulizie, Ditta incaricata della vigilanza, Ditta incaricata delle prestazioni OSS, Ditte di
manutenzione
Documenti interni collegati
Nell’Allegato 17 sono elencati documenti interni di maggior dettaglio che trattano specifici argomenti e si
rinvia ad essi per maggiori informazioni
Esclusioni
Non sono incluse le indicazioni, fornite separatamente, per la valutazione dei rischi e l’utilizzo dei DPI e per la
Sorveglianza sanitaria degli operatori venuti a stretto contatto con casi positivi. Per maggiori dettagli si rinvia al
DVR aggiornato e alla relativa Istruzione Operativa “Sorveglianza sanitaria attiva degli operatori sanitari con
esposizione occupazionale a SARS-CoV-2” (v. Intranet). Non sono incluse altresì le indicazioni per lo screening
dei lavoratori.
CASO SOSPETTO
� Caso sospetto di COVID 19 di qualsiasi età che richiede esecuzione di test diagnostico (All. 2):
1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e
sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria)
E senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica
E storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale
1 durante i 14 giorni
precedenti l’insorgenza dei sintomi;
(segue)
1 secondo la classificazione dell’OMS, consultare i rapporti quotidiani sulla situazione relativa al COVID-19 disponibili al seguente link:
https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/
Per l’Italia, ove si renda necessaria una valutazione caso per caso, si può tener conto della situazione epidemiologica nazionale
aggiornata quotidianamente sul sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/portale/home.html) e, per l’esecuzione del test,
tenere conto anche dell’applicazione del “Documento relativo ai criteri per sottoporre soggetti clinicamente asintomatici alla ricerca
d’infezione da SARS-CoV-2 attraverso tampone rino-faringeo e test diagnostico”elaborato dal Gruppo di lavoro permanente del
Consiglio Superiore di Sanità (sessione LII).
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oppure
2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta
E
che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti
l’insorgenza dei sintomi;
oppure
3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di malattia
respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria)
E
che richieda il ricovero ospedaliero (SARI)
E
senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica.
4. Neonato da madre con tampone positivo per COVID-19 alla nascita o appena risulti positivo il tampone
materno
Nell’ambito del pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con sintomatologia di
infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area o nel
Paese è stata segnalata trasmissione locale.
Il Team multidisciplinare aziendale di coordinamento e riferimento clinico ha elaborato criteri interni allargati
per l’individuazione del caso sospetto:
PRECAUZIONI DA OSSERVARE PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO
� Precauzioni generali
Le precauzioni generali rivolte a tutti, comprendono quelle ministeriali: lavarsi spesso le mani; evitare il
contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; evitare abbracci e strette di mano;
mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro; igiene respiratoria; evitare
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l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri; non toccarsi occhi, bocca e naso con le mani; coprirsi bocca e naso se si
starnutisce o tossisce; non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool. E’ fortemente raccomandato in tutti i contatti sociali
utilizzare protezioni delle vie respiratorie come misura aggiuntiva alle altre misure di protezione individuale
igienico-sanitarie (DPCM 26.4.2020).
Per tutti i cittadini la Regione Lazio ha stabilito che all’interno delle strutture sanitarie di adottare mascherina
preferibilmente riutilizzabile (purché adeguatamente sanificata) a copertura di naso e bocca in ambienti chiusi e
frequentati da altre persone al di fuori della propria abitazione (Ord. Z00034 del 18/4/2020). L’Ordinanza del
Ministro della Salute dell’1/08/2020 ribadisce l’obbligo di usare protezione delle vie respiratorie nei luoghi al
chiuso accessibili al pubblico e, comunque, in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuamente
il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro.
Quale precauzione generale sono anche stati affissi manifesti informativi di Ministero e Regione Lazio rivolti
all’utenza nei vari ambienti di passaggio e di sosta.
� Precauzioni standard
Si tratta del livello base delle precauzioni IPC, che gli operatori sanitari devono utilizzare per TUTTI i
pazienti tutte le volte, indipendentemente dallo status di infezione sospetta o confermata.
Le precauzioni standard consistono in:
• Igiene delle mani: lavarsi spesso le mani con soluzione idroalcolica o con acqua e sapone è la misura più
efficace per ridurre la diffusione del virus;
• Mantenere alta l’attenzione in ogni paziente sui valori della temperatura corporea (misurare almeno 2
volte al giorno), tosse, difficoltà respiratorie, sintomi simil-influenzali;
• Galateo della tosse/ Etichetta respiratoria;
• Uso di DPI adeguati al rischio valutato. Al fine di determinare i DPI necessari a garantire una protezione
adeguata del personale, è necessaria la valutazione del rischio di infezione per ogni attività assistenziale
(vedi All. 11);
• Obbligo per tutti gli operatori di indossare sempre la mascherina chirurgica. La mascherina chirurgica va
indossata obbligatoriamente e correttamente da tutto il personale ospedaliero per tutto il turno di lavoro,
in ogni occasione di relazione con qualunque persona: paziente, operatori, altri, sia all’interno sia
all’esterno degli edifici. La mascherina deve essere sostituita in caso di deterioramento o di utilizzo di
DPI adeguati nelle situazioni di maggior rischio.
• Corretta gestione di aghi e taglienti;
• Corretta manipolazione, pulizia e disinfezione delle attrezzature per la cura del paziente;
• Corretta igiene ambientale;
• Corretta manipolazione e pulizia della biancheria sporca;
• Corretta gestione dei rifiuti
• Obbligo per gli operatori sanitarie e non sanitari di misurazione della temperatura corporea (T.C.) prima
di accedere ai Reparti e Servizi, all’inizio del turno.
� Precauzioni da seguire da parte dei pazienti
• La Regione Lazio ha previsto quali precauzione standard che all’interno delle strutture sanitarie i pazienti,
accompagnatori e visitatori utilizzino sempre la mascherina facciale e si sottopongano alla misura della
temperatura corporea: se > di 37.5° non devono assolutamente accedere ai reparti/servizi;
• E’ consentito, previa autorizzazione del dirigente e nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, l’accesso ad
un accompagnatore per paziente in caso di ridotto stato di autonomia o condizione di fragilità;
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• Anche in assenza di specifici rischi di esposizione al virus, si deve raccomandare al paziente chirurgico di
mantenere il distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il ricovero e di osservare un isolamento
preventivo di 7 giorni prima della data fissata per l’intervento e di dare tempestiva comunicazione in caso
di comparsa di sintomi. La Regione ha precisato che nei 14 giorni antecedenti il ricovero programmato il
paziente deve osservare comportamenti quali il distanziamento sociale, l’utilizzo di DPI, il corretto
lavaggio delle mani, ecc. di cui viene informato dall’ospedale (al momento della pre-ospedalizzazione).
• Anche ai pazienti oncologici ed ematologici che effettuano ricovero ordinario viene raccomandato il
mantenimento del distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il ricovero.
� Precauzioni basate sulle modalità di trasmissione: si aggiungono alle precauzioni standard e
comprendono: precauzioni da contatto, per goccioline (droplet) e per via aerea. Contro COVID-19 si applicano
le misure da contatto e per droplet; inoltre, le misure per via aerea si applicano in caso di attività che generano
aerosol, ad esempio: bronco aspirazione, intubazione, broncoscopia, rianimazione cardiopolmonare, assistenza
al parto.
Si individuano e si rispettano percorsi distinti, quanto più possibile, dedicati ai pazienti sospetti/ confermati,
riservando agli altri pazienti percorsi puliti.
Osservare sempre le 8 semplici regole per proteggersi, diffuse ciclicamente a tutti
gli operatori con posta elettronica. Non distrarsi mai dall’osservarle nei rapporti
coi colleghi di lavoro e durante le pause di riposo.
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OPERATIVITA’
1. P.S. POLIFUNZIONALE 1.1 Pre-Triage
Scopo del Pre-triage è di individuare i pazienti da sottoporre a valutazione in base a precise caratteristiche (v.
sotto), evitandone il contatto con altri pazienti.
Il pre-triage è svolto per il PS polifunzionale nella Tensostruttura esterna al PS, debitamente segnalata con
cartelli; per il PS ostetrico attraverso la postazione vetrata.
Il pre-triage consiste in:
- Colloquio
- Misurazione della temperatura
- Misurazione SaO2
- Compilazione della scheda di intervista pre-triage (All. 8)
- Se il caso è da sottoporre a valutazione (caso sospetto di COVID-19): attivazione del percorso
separato di triage, confinamento, accertamento diagnostico.
Al pre-triage accedono tutti i pazienti che autonomamente giungono in PS polifunzionale.
I pazienti che giungono in ambulanza: urgentista e infermiere del pre-triage effettuano il pre-triage nella
camera calda, con le stesse modalità.
Il paziente deve indossare la mascherina chirurgica ed eseguire il lavaggio delle mani, anche mediante
soluzione idroalcolica e mantenere la distanza di almeno 1 metro dalle altre persone.
L’infermiere del P.S. polifunzionale di Pre-Triage ha in dotazione un cellulare (366 9353025).�
L’OSS presente nel pre-triage, dotato di FFP2 o mascherina chirurgica come indicato da OMS e dalla
Regione Lazio (All.11) camice a maniche lunghe e guanti, dovrà tenersi ad una distanza minima di almeno 1
metro dai pazienti.�
Se il paziente giunge con mezzi propri ma non è deambulante, oppure con il 118 o ambulanza privata il pre-
triage viene effettuato dall’infermiere e dal medico urgentista allertato dall’infermiere (come da disposizione
del Direttore UOC PS-B.O. del 10/03/2020) che, dotati degli stessi DPI, si spostano nell’area adiacente
all’ingresso del PS (camera calda).
L’infermiere che effettua il pre-triage, dotato di FFP2, camice a maniche lunghe e guanti, intervista,
mantenendo una distanza di almeno 1 metro, con la scheda “Intervista pre-triage” il paziente (All. 8) e, a
seconda delle risposte, diversifica il percorso di accesso ai locali interni del PS:
A. Caso Sospetto: �
• l’infermiere e l’OSS aggiungono ai DPI indossati anche gli occhiali per la protezione oculare ed un
secondo paio di guanti;�
• il paziente deterge nuovamente le mani con gel/soluzione idroalcolica e indossa mascherina chirurgica,
guanti e camice a maniche lunghe;�
• l’infermiere avvisa telefonicamente l’operatore del triage 2 (n. 5665) se trattasi di paziente sospetto
Covid19 in condizioni cliniche di media-alta gravità clinica;�
• l’operatore del triage 2 indossa i DPI (pack + occhiali personali in dotazione), prende in carico il paziente,
lo conduce direttamente nella sala OBI adibita a sala dell’emergenza o nella seconda sala OBI o nella
stanza di confinamento (Confinamento I) o nella stanza legge 41, a seconda dell’intensità di cure
necessarie. In questa sede l’infermiere esegue il triage, attribuendo un codice di triage “situazionale” 2
(salvo priorità clinica superiore);�
• in caso di contemporanea occupazione di tutti gli spazi sopra citati il paziente può essere confinato anche
nella stanza PSM3 ed eventualmente anche in triage 1;�
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• l’ala del PS in cui sono presenti la sala rossa e la sala gialli e l’ala specialistica in cui sono presenti la sala
ortopedica, il PSM4, la sala pediatrica e la sala polispecialistica, comprensiva delle 2 ex sale operatorie
per attività dell’ortopedico, del chirurgo e dell’urgentista, devono essere preservate come percorso pulito,
fino a quando possibile, per le esigenze dei pazienti che giungono in emergenza non Covid. �
• l’infermiere del pre-triage avvisa telefonicamente (5120) l’infermiere in servizio presso il container
(Confinamento II) se trattasi di paziente sospetto Covid19 in condizioni cliniche di bassa intensità di cure
e in grado di deambulare autonomamente;�
• per l’esecuzione del tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido, vedi paragrafo 7.�
�
B. Caso Non Sospetto:�
il paziente accede rapidamente alla sala di attesa del PS, rispettando sempre la distanza di almeno un metro
tra le persone, per l’esecuzione del triage e del percorso clinico assistenziale più idoneo, secondo l’iter
ordinario. Tutti i pazienti presenti nel PS, indipendentemente da sintomatologia sospetta, devono in ogni caso
indossare una mascherina chirurgica, compatibilmente con le condizioni cliniche.�
Il colloquio di Pre-Triage va sempre documentato con l’All. 8 che sarà unito alla cartella clinica dell’utente
sia nel caso di paziente in valutazione sia negli altri pazienti (non sospetti).
Durante il pre-triage e durante l’iter successivo del percorso dedicato, ove fosse necessaria la presenza di un
accompagnatore del paziente, questi resta con lui/lei adottando le medesime protezioni e verrà registrato ai
fini della tracciabilità dei contatti.
1.2 Triage
Il percorso interno avviene attraverso la porta laterale della zona triage. La distanza di almeno un metro
viene mantenuta dagli operatori sanitari durante tutto il percorso clinico, eccettuate attività da svolgere
direttamente sul paziente: visita, prelievi, tamponi, ecc. con le adeguate precauzioni.�
Il triagista, dotato dei DPI necessari: FFP2, occhiali per la protezione oculare, camice a maniche lunghe
impermeabile non sterile e doppi guanti, farà accedere l’utente nella stanza di confinamento per poterlo
interrogare al fine di identificare gli eventuali “casi” da sottoporre a tutte le procedure raccomandate dalla
Regione e contenute in questa Istruzione Operativa. E’ raccomandato che venga considerata attentamente
anche una sintomatologia iniziale e transitoria (ad. es. febbricola e sintomi respiratori del tratto superiore
anche iniziali e transitori come la congiuntivite).
Il medico che prenderà in carico il paziente è il medico del PSM3 nelle ore diurne 8:00-20:00 ed uno dei
medici del PMS1-2 nelle ore notturne 20:00-8:00.
Gli Infermieri di riferimento sono quelli assegnati al Confinamento I; nel caso il paziente sia attribuito al
Confinamento II (paucisintomatico, a bassa intensità di cure) è l’infermiere di turno nel Confinamento II,
h24.
In caso di paziente pediatrico (età < 14 anni) il pediatra se ne prenderà cura, avvalendosi degli spazi sopra
menzionati e dell’infermiere sopra menzionato.
All’esterno del PS è stato allestito un container (Confinamento II) dotato di 6 piccole stanze, ciascuna dotata
di bagno, per 6 possibili pazienti da confinare, paucisintomatici, sospetti Covid19, che non necessitano di
cure di media–alta intensità clinica. Il paziente sospetto Covid19, paucisintomatico, intercettato al Pre-triage
o in camera calda, viene accompagnato dall’OSS, attraverso la camera calda, il marciapiede che costeggia il
PS esternamente e lateralmente alla sala rossa-gialli, e proseguendo posteriormente, presso il container.
Entra nel Confinamento II dall’ingresso anteriore e esegue triage.
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All’interno del Confinamento II è presente una postazione informatica a disposizione dell’infermiere e del
medico.
Il medico urgentista, o il pediatra nel fast track dedicato, intervengono nel più breve tempo possibile,
utilizzando il pack di DPI disponibile e gli occhiali personali in dotazione (in alternativa devono essere
richiesti all’Infermiere HDM), e procede come da disposizioni aziendali.
In caso di contemporanea presenza negli spazi dedicati al confinamento di più pazienti potenzialmente
infetti, il personale sanitario oltre a mantenere una distanza di sicurezza dai pazienti di 1 metro ed
indossare i DPI, potrà occupare sia la seconda sala OBI, sia il confinamento I che la stanza legge 41 che il
PSM3 che il Triage 1.
1.3. Confinamento in PS e in ogni reparto dell’ospedale
Il paziente è confinato ogni volta (e in ogni reparto dell’ospedale) che risponda ai criteri di CASO
SOSPETTO e fino a quando non si hanno risultati del test o sia trasferito all’INMI Spallanzani o ad altro
Ospedale dotato di malattie infettive.
In assenza dei criteri sopra elencati il paziente lascia la stanza di confinamento e viene gestito come tutti gli
altri pazienti. Tale azione è dovuta al fine di liberare la stanza di confinamento per altri casi sospetti di
malattia infettiva contagiosa.
In caso di confinamento:
• il paziente deve restare in stanza; non può ricevere visite;
• limitare al massimo il numero degli accompagnatori;
• individuare per l’assistenza personale dedicato;
• l’accesso alla stanza in cui è confinato il paziente deve essere limitato solo ed esclusivamente agli
operatori sanitari individuati e necessari al percorso clinico del paziente (sulla porta verrà posto l’Avviso
“Isolamento Respiratorio”, data di inizio e obbligo di indossare i DPI per chi entra);
• ciascun operatore sanitario che entra in contatto con il paziente deve proteggersi con gli specifici DPI
(facciale FFP22 , occhiali o schermi facciali per la protezione oculare, camice impermeabile a maniche
lunghe non sterile e doppi guanti); va rispettata la procedura di vestizione/svestizione (All.5);
• in caso di necessità di radiografia del torace, il medico chiederà esecuzione di Rx con portatile nella
stanza in cui è confinato il paziente; il personale sanitario della radiologia adotterà pertanto i DPI previsti
in dotazione alla radiologia DEA (sanificare prontamente prima di nuovo utilizzo l’apparecchio portatile
utilizzato per l’esecuzione dell’esame, vedi All. 7);
• in caso di trasferimento del paziente presso altro servizio per esecuzione di esami diagnostici, allertare
prontamente il personale di supporto dedicato al trasporto, e gli operatori del servizio di destinazione del
paziente e vanno osservate tutte le precauzioni sia da parte del personale che accompagna il paziente sia
da parte del personale che lo accoglie nel servizio che eroga la prestazione (es. TAC3); al termine della
prestazione, i locali e le apparecchiature vanno puliti e disinfettati prima del loro riutilizzo (vedi All.7); il
paziente deve costantemente indossare la mascherina;
• in caso di eventuale trasporto in ascensore, si rende necessario utilizzare gli ascensori dedicati al percorso
protetto e limitare l’accesso ad un operatore opportunamente protetto dai DPI e non consentire la
presenza di altre persone;
2 FFP3 (o in subordine FFP2) in caso di manovre ad alto rischio che generano aereosol: broncoscopie/bronco lavaggi, ventilazione a
pressione positiva, intubazione oro-tracheale, CPAP, NIV, terapie in grado di generare nebulizzazione,laringoscopie, rianimazione
cardiopolmonare, ossigeno nasale ad alto flusso, ventilazione con pallone ambu, irrigazione di ascessi/ferite ecc. 3 La UOC diagnostica per immagini ha stabilito specifici protocolli per l’esecuzione degli esami e di prevenzione del rischio infettivo ai quali
si rimanda.
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• sulla cartella GIPSE vanno annotati gli spostamenti che il pz ha dai 14 giorni precedenti l’esordio dei
sintomi, i contatti stretti avuti dai 14 gg che hanno preceduto l’inizio dei sintomi, i luoghi nei quali ha
soggiornato ed ogni altra utile informazione epidemiologica da fornire al medico del Servizio di Igiene
pubblica;
• la cartella clinica va conservata fuori dalla stanza di confinamento.
1.4 Osservazione e trattamento intensivo di pazienti in attesa di referto del tampone
Il paziente che ha necessità di ricovero ed è sospetto per COVID-19, viene ricoverato in Breve osservazione
e Trattamento casi sospetti (BOTS) con le modalità di confinamento di cui al paragrafo 1.3 fino al risultato
del test.
Il reparto di Breve osservazione e Trattamento casi sospetti (BOTS) si articola in 2 sezioni:
- la sezione a destra (BOTS1) costituita da 2 stanze singole e 3 stanze doppie per i pazienti sospetti Covid19,
anche meritevoli di monitoraggio non invasivo; all’interno di questa sezione è presente una stanza con 2
postazioni di TI a gestione dei colleghi della Rianimazione per il trattamento dei pazienti critici, intubati, in
attesa di referto del tampone;
- la sezione a sinistra (BOTS2) costituita da 2 stanze singole, 3 stanze doppie, 1 stanza quadrupla, per i
pazienti sospetti Covid19, anche meritevoli di monitoraggio non invasivo.
Il paziente critico sospetto Covid19, con codice triage 1, accede direttamente nella sala OBI dedicata
all’emergenza; successivamente all’IOT, in attesa della risposta del tampone, assistito dai rianimatori, si
ricovera presso il letto di TI in BOTS1.
Il Reparto BOTS e la stanza di TI nella stessa Unità Operativa vanno liberati prima possibile, a seconda del
risultato dei test diagnostici per COVID, tramite trasferimento in Ospedali della rete delle malattie infettive
dei casi positivi (o anche di quelli molto sospetti per la presenza di altri criteri concordanti, v. paragr. 5) o
tramite trasferimento nei reparti della A.O. SGA dei casi con doppio tampone negativo. A fronte di un primo
test negativo, considerare sempre la clinica come primo driver a supporto della richiesta di un eventuale
secondo test diagnostico, vedi paragrafo 4.
Tale disposizione vale anche per le eventuali pazienti che provengono dal Pronto Soccorso ostetrico e
ginecologico, qualora non in travaglio di parto.
1.5 Dimissioni a domicilio in caso di pazienti asintomatici/paucisintomatici con tampone negativo,
positivo o in attesa di referto.
Il medico del P.S. può dimettere a domicilio il paziente asintomatico o paucisintomatico previa specifica
valutazione clinica, fornendo dettagliate istruzioni al paziente e comunicandolo alla ASL di residenza
(Circolare Regione Lazio sulla Fase II del 20/02/2020; Raccomandazioni ASL Roma1 del 3/04/2020). La
ASL ha reso disponibile un servizio taxi sanitario per i pazienti non dotati di propri mezzi di trasporto per il
ritorno al proprio domicilio.
Nei casi in cui non vi siano le condizioni abitative o sociali, può richiedere il trasferimento in struttura
alberghiera protetta indicata dalla Regione.
Si rinvia alle apposite istruzioni operative del Direttore della UOC PS/BO.
E' istituito il servizio di Telenursing per il controllo dei pazienti dimessi a domicilio con primo tampone
negativo o con tampone positivo e paucisintomatici, non ancora presi in carico dal SISP di competenza.
L'infermiere formato all'intervista con modalità telematica o telefonica, attraverso un set di domande procede
ad acquisire informazioni sulla salute della persona. Nel corso dell’intervista vengono ricordati ai pazienti i
comportamenti da osservare durante il periodo di isolamento domiciliare.
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Nel caso in cui la ASL di competenza tardi nella presa in carico dei pazienti, ciò viene segnalato alla DMPO
che invia sollecito.
1.6 Assistenza pediatrica al DEA
Il pediatra può usufruire della consulenza telefonica h24 dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù al n. 06-
68592088 e, inoltre, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù è in collegamento con gli altri PS/DEA regionali
tramite il sistema di teleconsulto regionale ADVICE; le richieste inerenti l’emergenza COVID-19 per
pazienti pediatrici vengono trasmesse all’INMI Spallanzani che inoltrerà la richiesta all’Ospedale Bambino
Gesù. La procedura pediatrica è la stessa di quella del paziente adulto. I bambini di età inferiore a 30 gg. di
vita che abbiano un tampone positivo sono trasferiti presso la T.I. Neonatale dell’Ospedale pediatrico
Bambino Gesù o del Policlinico Umberto I mediante lo STEN. Il bambino in condizioni cliniche stabili, in
attesa del risultato del tampone e/o del trasferimento rimane insieme alla madre in una stanza di
confinamento del P.S.. In attesa del trasferimento e nell’eventualità che le condizioni cliniche del bambino
richiedano assistenza intensiva, è possibile utilizzare l’incubatrice da trasporto (dotata di respiratore) che
staziona presso la Neonatologia. L’assistenza è a carico del Neonatologo di guardia che deve utilizzare i
DPI; l’assistenza infermieristica è a carico del personale del P.S.
1.7 Monitoraggio casi sospetti /confermati in PS
Il medico che ha preso in carico il paziente compila la scheda GIPSE nel seguente modo:
• per soggetti rispondenti alla definizione di “caso in valutazione”, inserire nel campo testuale della scheda
“ANAMNESI” la dicitura “valutazione COVID-19”;
• per soggetti rispondenti alla definizione “caso confermato”, inserire nel campo testuale “diagnosi” della
scheda “ESITO” la dicitura “confermato COVID-19” o “TC positiva COVID-19”.
1.8 Assistenza Psichiatrica in PS
La Circolare regionale aggiornata al 22 maggio 2020 detta indicazioni generali per l’assistenza al paziente
psichiatrico, indicazioni per i pazienti da ricoverare, indicazioni per i pazienti ricoverati; ad essa si rimanda
per una applicazione integrale.
I pazienti vanno esaminati al Pre-Triage nell’area dedicata del PS:
• paziente non sospetto al pre-triage: viene inviato a visita psichiatrica col percorso pulito:
1. non necessita ricovero: rinvio a casa, con opportune segnalazioni per presa in carico
2. necessita ricovero: lo psichiatra valuta se eseguire un tampone e il paziente prosegue nel percorso
pulito
• paziente collaborante e sospetto al pre-triage: viene confinato ed esegue un tampone:
1. non necessita di ricovero: rinvio a casa, con opportune segnalazioni per presa in carico
2. necessita di ricovero: attende il risultato del tampone in zona confinamento PS
• paziente non collaborante nel quale non sia possibile fare il pre-triage:
1. accede direttamente al triage, esegue il tampone e prosegue nel percorso “sporco” attendendo il
risultato in zona confinamento PS.
In caso di esecuzione del tampone e referto negativo, il paziente può essere ricoverato in SPDC; se il
tampone è positivo, il paziente viene ricoverato in struttura COVID dedicata.
Per le indicazioni ad eseguire il tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido, vedi paragrafo 7.
La richiesta di un eventuale secondo tampone dev’essere guidata dal forte sospetto clinico, come per gli altri
pazienti (v. par. 4).
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Nell’approccio ad un paziente in stato di agitazione e/o con comportamenti aggressivi è indicato un livello di
protezione degli operatori con l’utilizzo di facciali filtranti FFP2/FFP3, camice monouso, guanti, occhiali di
protezione/visiera. Tali dispositivi possono però agire da trigger con i pazienti, e quindi devono essere messe
in atto tutte le possibili strategie di rassicurazione e di de-escalation.
Ricovero in SPDC: la circolare del 22 maggio 2020 fornisce indicazioni sulle misure da adottare all’interno
del SPDC. Nel reparto deve essere assicurata la possibilità di isolare un paziente sospetto in caso di
comparsa di segni o sintomi. I pazienti ricoverati devono essere quotidianamente sottoposti al controllo della
temperatura corporea, a una valutazione sulla comparsa di sintomi respiratori e alla misurazione della
saturimetria, almeno due volte al giorno. Di queste attività andrà fornita opportuna evidenza nella
documentazione sanitaria.
1.9 Tamponi a pazienti chirurgici, traumatologici e critici in P.S.
Per le indicazioni ad eseguire il tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido, vedi paragrafo 7.
Oltre ai pazienti sospetti, si stabiliscono i seguenti percorsi di precauzione per pazienti non sospetti
chirurgici/traumatologici/critici in PS:
1. Paziente con urgenza chirurgica o traumatologica: esegue il tampone e prosegue con percorso “pulito”, in
attesa del referto (in stanze di sorveglianza).
2. Paziente con emergenza chirurgica: esegue il tampone rapido e prosegue con percorso "sporco" (blocco
operatorio dedicato) fino al risultato del tampone;
3. Paziente critico da ricoverare in Rianimazione: esegue tampone rapido e prosegue con percorso
"sporco"(postazioni intensive predefinite), fino al risultato del tampone
4. Paziente con trauma maggiore: se non compreso in una delle situazioni precedenti, esegue il tampone
rapido e, a seconda degli elementi clinici ed epidemiologici, prosegue il percorso "pulito" o quello
"sporco".
5. Qualunque paziente non vigile o non indagabile, viene considerato sospetto, esegue tampone e prosegue
percorso sporco fino al risultato del tampone o all’esclusione del sospetto per reperimento di notizie
clinico-anamnestiche certe.
2. P.S. OSTETRICO-GINECOLOGICO
Le Linee di indirizzo regionali per l’Area Ostetrico-Neonatologica, Revisione n. 3 del 20 aprile 2020,
sono recepite dall’Azienda e ad esse si rimanda per un’applicazione integrale.
2.1. Pre-Triage
Scopo del Pre-triage è di individuare le pazienti con sintomi simil-influenzali o respiratori e tra questi i casi
sospetti evitandone il contatto con le altre pazienti.
Il pre-triage è svolto all’ingresso del P.S. ostetrico mediante citofono, dall’ambiente antistante le sale
d’aspetto. Le pazienti entrano una alla volta nell’ambiente di Pre-Triage, possibilmente da sole o al massimo
con un accompagnatore. Se le pazienti hanno febbre o sintomi respiratori sono subito fornite di mascherina e
guanti dal personale sanitario che le invita prima a disinfettare le mani con gel/soluzione idroalcolica.
Il pre-triage consiste in:
- Colloquio
- Misurazione della temperatura
- Misurazione SaO2
- Compilazione della scheda di intervista pre-triage (All. 8)
- Se il caso è da sottoporre a valutazione: attivazione del percorso separato di triage, confinamento,
accertamento diagnostico.
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L’OSS presente nel pre-triage, dovrà sempre indossare la mascherina chirurgica e stazionare dietro al vetro
dell’area di accoglienza presente tra le due sale di aspetto.�
L’ostetrica di turno nel P.S. ostetrico/ginecologico, dotata di mascherina chirurgica, intervista la paziente,
mantenendo una distanza di almeno 1 metro e dietro il vetro nell’area di accoglienza presente tra le due sale
di aspetto, con la Scheda “Intervista Pre-Triage” (All. 8) e, a seconda delle risposte, diversifica il percorso di
accesso ai locali interni del PS:
A. Caso Sospetto: �
• l’ostetrica indossa la FFP2, doppi guanti, camice a maniche lunghe impermeabile, occhiali o schermi
protettivi per la protezione oculare (pack in dotazione presso armadio chiuso a chiave ubicato nella stanza
di pretriage e la chiave in carico all’ostetrica di P.S.);�
• l’OSS indossa la FFP2, doppi guanti, camice a maniche lunghe impermeabile, occhiali o schermi
protettivi per la protezione oculare (pack in dotazione presso armadio chiuso a chiave ubicato nella stanza
di pretriage e la chiave in carico all’ostetrica di P.S.);�
• la paziente deterge le mani con gel/soluzione idroalcolica e indossa mascherina chirurgica e i guanti;�
• l’ostetrica attribuisce un codice di triage “situazionale” 2 (salvo priorità clinica superiore)�
• per le indicazioni ad eseguire il tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido (travaglio attivo e
T.C. emergente/urgente), vedi paragrafo 7.
�
B. Caso Non Sospetto:�
la paziente accede nella sala di attesa del PS ostetrico/ginecologico per proseguire il percorso clinico
assistenziale più idoneo, secondo l’iter ordinario.�
Il colloquio di Pre-Triage va sempre documentato con l’All. 8 che sarà unito alla cartella clinica dell’utente
sia nel caso di paziente in valutazione sia nelle altre pazienti (non sospette).
L’accompagnatore della paziente presente nella stanza di pre-triage non può entrare negli altri spazi del P.S
2.2 Triage
Se il caso è da sottoporre a valutazione, si procede con l’attivazione del percorso separato di triage,
confinamento, accertamento diagnostico. Tale percorso prevede:
- il passaggio diretto nella zona di confinamento (Ambulatorio gravidanza a termine);
- l’ambiente di confinamento è stato individuato nell’Ambulatorio gravidanza a termine del P.S. ostetrico-
ginecologico, dotato di bagno;
- l’OSS di P.S. accompagnerà la donna nella stanza di confinamento munito dei DPI.
Caso sospetto di COVID 19 che richiede esecuzione di test diagnostico
Si rinvia al paragrafo Caso Sospetto e all’All. 2 della presente Procedura.
Il triagista, dotato dei DPI (FFP2, protezione facciale – maschera trasparente per gli occhi, camice
impermeabile a maniche lunghe non sterile e doppi guanti), farà accedere direttamente l’utente nella stanza
di confinamento (Ambulatorio gravidanza a termine) dotata di finestra e bagno per fare il triage e poterla
interrogare al fine di identificare gli eventuali “casi” da sottoporre a tutte le procedure raccomandate dalla
Regione.
2.3 Confinamento
Il ginecologo di guardia indosserà tutti i DPI previsti e provvederà ad effettuare la valutazione clinica
ginecologica o del rischio ostetrico se trattasi di donna in gravidanza, anche utilizzando l’Allegato 9D.
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Il ginecologo contatta immediatamente lo Spallanzani per le decisioni del caso in merito al rischio
infettivologico ed ostetrico e seguire le indicazioni fornite. La Circolare ministeriale prot. 11257 del
31/03/2020 specifica le indicazioni al tampone nella donna gravida; per l’esecuzione del tampone e dei casi
in cui è previsto il tampone rapido, vedi paragrafo 7.
Gestanti in attesa dell’esito del test
La paziente, dopo la valutazione del ginecologo, non ha condizioni di rischio ostetrico:
- è in buone condizioni di salute, ha una saturazione adeguata e una normale frequenza respiratoria, ed è
presente benessere fetale, può attendere nella stanza di confinamento l’esito del test come previsto nei casi
generali;
- ha una condizione respiratoria insufficiente: saturazione O2 < 95%, frequenza respiratoria > 20 min (non
sono disponibili in letteratura algoritmi di comportamento clinico); la sua gestione da effettuare con
equipe multidisciplinare dipende dall’epoca gestazionale:
< 23 settimane: mantenere una adeguata ossigenazione materna mediante trasferimento in BOTS e
avviare trasferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto previsto dalle linee di indirizzo generali,
presso uno dei centri di riferimento .
> 23 settimane: mantenere adeguata ossigenazione materna, valutare condizioni materne (EGA) e fetali
(ecografia, CTG) e decidere sulla base di epoca gestazionale, condizioni fetali, condizioni materne,
situazione ostetrica per a) per trasferimento in BOTS per privilegiare ossigenazione materna; b)
espletamento del parto; c) avviare trasferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto previsto dalle
linee di indirizzo generali, presso uno dei centri di riferimento.
La paziente ha una saturazione adeguata e una condizione ostetrica da monitorare (patologia ostetrico o
avvio del travaglio): il ginecologo attiva il percorso di monitoraggio materno fetale e valuta la necessità del
trasferimento al centro di riferimento, secondo le condizioni della paziente e la tempistica del risultato del
test.
La paziente necessita di un parto d’urgenza, non compatibile con i tempi del trasporto: viene effettuato il
parto in un ambiente idoneo al fine di evitare la trasmissione dell’infezione. In questi casi la pz viene
trasferita nella sala operatoria I Blocco 1D dove verrà assistita al parto sia esso spontaneo per via vaginale o
taglio cesareo. L’assistenza al parto è assicurata dal personale della camera operatoria e dall’équipe di
guardia medica (ginecologo, neonatologo, anestesista). In caso di TC l’ostetrica di PS rimane in sala
operatoria per assistenza al neonato. Il post partum e l’ulteriore assistenza verrà assicurata dall’équipe della
sala operatoria nella stanza n°1035. Poi la donna ed il neonato vengono trasferiti presso uno dei centri di
riferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto previsto dalle linee di indirizzo generali. Per maggiori
indicazioni, si rimanda all’apposita Istruzione Operativa “Gestione del parto/TC in gravida sospetta COVID-
19 con parto imminente – 1° Blocco Operatorio”.
Qualora la madre abbia un’infezione respiratoria francamente sintomatica (con febbre, tosse e secrezioni
respiratorie), madre e neonato vengono transitoriamente separati, in attesa della risposta del test di
laboratorio (RNA-PCR) per coronavirus:
se il test risulta positivo, madre e neonato continuano ad essere gestiti separatamente; e la donna ed il
neonato vengono trasferiti presso uno dei centri di riferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto
previsto dalle linee di indirizzo generali;
se il test invece risulta negativo, è applicabile il rooming-in per madre-neonato, stanti le normali prevenzioni
delle malattie respiratorie a contagio aereo.
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Il trasporto della paziente verso la sala operatoria va effettuato con ascensore dedicato. Durante il trasporto
vanno mantenute tutte le misure di isolamento respiratorio indicate per il trasporto protetto della paziente e
seguire percorso con ascensore dedicato identificato con apposita cartellonistica. Il personale di supporto e
l’ostetrica che accompagnano la donna in sala operatoria devono indossare i DPI (FFP2; FFP3 nelle
procedure che producono aerosol come il parto; occhiali o schermi protettivi; camice impermeabile a
maniche lunghe non sterile; doppi guanti; copricapo, calzari).
La sala parto o la sala operatoria dovranno essere sottoposte alle procedure di pulizia e sanitizzazione,
immediatamente dopo aver espletato il parto. Per maggiori indicazioni sulle procedure di disinfezione si
rimanda all’apposita Istruzione Operativa “Gestione del parto/TC in gravida sospetta COVID-19 con parto
imminente – 1° Blocco Operatorio”.
Al fine di ridurre il rischio di trasmissione verticale dell’infezione, NON sono raccomandati il ritardato
clampaggio del cordone ombelicale e il “bonding” (“skin-to-skin contact”) madre-neonato.
Gestanti con test positivo
Tutte le gestanti il cui test risulti positivo vengono trasferite, di concerto con l’INMI, presso uno dei centri di
riferimento, il Policlinico Umberto I e l’Ospedale Gemelli.
Il confinamento segue le stesse regole elencate al paragrafo 1.3 per il P.S. Polifunzionale. Le funzioni del
medico di P.S. sono svolte dal medico ginecologo di guardia, il quale dotato di DPI prenderà in carico la
paziente. L’onere ostetrico sarà in carico della ostetrica triagista del P.S. e verrà sostituita per l’attività di
routine del P.S. ostetrico da una unità ostetrica della Sala Operatoria.
In caso di urgenza presso la Sala Operatoria ostetrica, si sposterà l’unità ostetrica del reparto in modo da
permettere all’ostetrica strumentista di recarsi nel B.O. ostetrico.
L’attività del reparto sarà svolta dall’unità rimanente in collaborazione con il personale della Sala Parto.
2.4 Dimissioni a domicilio
Il medico del P.S. ginecologico può dimettere a domicilio la gestante con malattia non complicata previa
specifica valutazione clinica, fornendo dettagliate istruzioni alla gestante e comunicandolo alla ASL di
residenza. Per assicurare l’adeguata continuità assistenziale del percorso nascita viene previsto un
teleconsulto ed eventuali controlli ambulatoriali prenotati prima della dimissione.
2.5 Assistenza neonatale
Il figlio di donna con tampone positivo, se a termine e in buona salute, deve essere trasferito presso gli
ospedali COVID individuati: Policlinico Gemelli e Policlinico Umberto I.
Nei casi di madre con sospetto, o paucisintomatica, il neonato può essere collocato con la madre in attesa del
risultato dei tamponi.
Il neonato patologico, pretermine e/o di basso peso, figlio di madre con tampone COVID positivo deve
essere trasferito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con l’attivazione dello STEN.
Il neonato deve essere assistito, prima sull’isola neonatale predisposta, poi nell’incubatrice da trasporto
(attrezzata con respiratore, aspiratore e saturimetro) nel Blocco Operatorio in cui è nato, ad opera del medico
neonatologo e dell’infermiere di un Neonatologia fino al trasferimento muniti dei dispositivi di DPI. Dalle
ore 8 alle 20 il Neonatologo che assisterà il bambino sarà quello di guardia per la Sala Parto; per le ore
notturne (ore 20- 8) il neonatologo di guardia e, per l’assistenza in reparto, dovrà essere chiamato in servizio
il neonatologo reperibile di pronta disponibilità.
Istruzioni operative di maggior dettaglio per la gestione del neonato nato da madre con sospetto/confermato
COVID-19 sono adottate dalla UOC Neonatologia e UTIN in data 28/04/2020.
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2.6 Monitoraggio casi sospetti /confermati in PS ostetrico/ginecologico
Il medico del P.S. ginecologico che ha preso in carico il paziente compila la scheda GIPSE nel seguente
modo:
• per soggetti rispondenti alla definizione di “caso in valutazione”, inserire nel campo testuale della scheda
“ANAMNESI” la dicitura “valutazione COVID-19”;
• per soggetti rispondenti alla definizione “caso confermato”, inserire nel campo testuale ”diagnosi” della
scheda “ESITO“ la dicitura “confermato COVID-19” o “TC positiva COVID-19”.
3. AREA GRIGIA E STANZE DI SORVEGLIANZA
L’Area Grigia è attualmente costituita dai posti letto della BOTS1 e BOTS2 e in casi di stretta necessità, da
alcuni posti letto di confinamento situati dalla Medicina Interna per l’Urgenza.4
Tali posti sono dedicati alla valutazione ed al trattamento di pazienti pneumologici ed internistici con
sintomatologia sospetta per COVID-19 fintantoché la valutazione non sia stata completata e sia disposto il
trasferimento in area pulita o verso Ospedali COVID.
In ogni reparto di degenza è istituita una stanza di sorveglianza per assicurare la possibilità di isolare i nuovi
ricoveri o eventuali casi già ricoverati per i quali attivare la valutazione per COVID-19 in caso di comparsa di
segni e/o sintomi sospetti di malattia. In caso di insufficienza delle stanze di sorveglianza, tali pazienti devono
essere trasferiti in una degenza dell’Area Grigia. Per l’esecuzione di tampone rapido in caso di sovraffollamento
dell’Area grigia, vedi paragrafo 7.
4. CASO SOSPETTO, TELECONSULTO, RICHIESTA TAMPONI DIAGNOSTICI E
SEGNALAZIONI
La valutazione effettuata nella stanza di confinamento, a seguito della visita dell’urgentista di P.S. o del
ginecologo di guardia e della eventuale consulenza con l’INMI Spallanzani, può condurre all’individuazione del
caso sospetto se sono presenti le precise caratteristiche di cui al paragrafo Caso Sospetto e all’All. 2.
Il medico si avvale a tal fine:
• dell’All. 9A, che viene conservato in cartella clinica.
• del test diagnostico di laboratorio (tampone); per le indicazioni al tampone rapido, vedi paragrafo 7.
• del teleconsulto con lo Spallanzani.
Si raccomanda, fin dal primo momento in cui si richiede il tampone per un caso in
valutazione o dubbio, che il medico richiedente di qualsiasi reparto disponga tutte
le misure di confinamento del paziente e di protezione di operatori e altri pazienti
già descritte precedentemente e avverta quanto prima la DMPO.
Teleconsulto
Il medico che ha in cura il paziente può, se ritenuto opportuno, inviare richiesta di teleconsulto ADVICE
all’Istituto Spallanzani (apertura “Consulenza infettivologica” alla fine della schermata “CONSULENZE” in
“Attività” sul GIPSE); il teleconsulto è necessario solo per i casi positivi o per dubbi clinici particolari ed è
4 Fino al rientro di tale UOC nel proprio reparto d’origine, tale eventualità deve essere accuratamente valutata in accordo tra il
Medico del P.S./BOTS e il Medico di guardia di tale UOC, esaminando ogni altra alternativa organizzativa.
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molto raccomandato in caso di donne in gravidanza e nei pazienti pediatrici, per i quali ultimi lo Spallanzani si
avvale dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.
In caso di richiesta di consulto il medico che ha in cura il paziente avvisa tempestivamente telefonicamente
l’infettivologo di guardia dell’Istituto Spallanzani al numero 06551701 o 335 6018525, per informarlo della
richiesta di teleconsulto, discutere il caso alla luce anche dell’eventuale rischio ostetrico e concordare
l’eventuale trasferimento del paziente così come stabilito da ARES 118 e da INMI.
Tampone
In caso di richiesta di tamponi diagnostici, i materiali biologici vanno inviati al Laboratorio interno con richiesta
informatizzata.
Il risultato di laboratorio è garantito entro le 6-8 ore (salvo imprevisti) e pertanto è consentito non compilare la
scheda di notifica di sospetto.
A seguito del risultato del test la valutazione si conclude con caso confermato (positivo) oppure con caso non
confermato. Un test indeterminato perché positivo alla rilevazione di un solo target genico, in presenza di
sintomatologia caratteristica di COVID-19 va considerato come caso confermato di COVID-19.
Solamente se il risultato del test è positivo, deve essere compilata ed inviata la scheda di segnalazione. Il
medico urgentista/ginecologo/altro richiedente, compila immediatamente la scheda di segnalazione (All.3) e vi
riporta il risultato positivo o allega il referto; avverte telefonicamente il SISP. La scheda di notifica è
predisposta in un formato PDF editabile (compilabile) ed i dati sono esportabili in un foglio Excel. E’
obbligatorio utilizzare la compilazione direttamente sul file. E’ vietata la compilazione a mano.
La scheda va inviata sempre per il seguito alla DMPO la cui Segreteria è operativa dal lunedì al venerdì fino alle
ore 17.00 ed il sabato fino alle ore 14.00.
Dopo tali orari e nei giorni festivi, la richiesta deve essere inviata dal medico direttamente alla ASL ROMA 1,
al seguente indirizzo mail [email protected] e sempre in copia alla DMPO
([email protected] oppure fax 6601) la quale formalizza la trasmissione delle notifiche tramite
Protocollo Aziendale alla ASL RM/1 [email protected] ed tramite PEC al [email protected].
Il caso positivo va anche inserito tempestivamente nella piattaforma SERESMI, a cura della DMPO.
Recapiti in orario di servizio (dal lunedì al venerdì, 8.00-14-00; lunedì e giovedì anche 14.30-17.30)
UOC SISP:
S.Maria della Pietà PAD 90 (municipi XIII,XIV,XV) 06-33064764 – 765 – 767
Via Boncompagni 101 (municipi I, II, III) 06-77305251-224
Dott. Pendenza: cellulare aziendale 3204270220
Dott. Enrico Di Rosa – Direttore UOC SISP: 3294106296
in orario notturno e festivo, e comunque fuori orario di servizio, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica è
attivabile, mediante il medico di sanità pubblica in pronta disponibilità, al numero 3295399921, anche per il
tramite del centralino.
Recapito e-mail: [email protected].
L’operatore sanitario che comunica al paziente l’esito positivo del test diagnostico, gli chiede se ha scaricato
l’App IMMUNI e lo invita ad attivarla; l’App restituisce un codice numerico (OTP) che l’utente comunica
all’operatore il quale lo inserisce in un apposito software al quale sono stati abilitati alcuni operatori del P.S. e
della DMPO.
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In caso di risultato negativo di un test diagnostico condotto su campione biologico da paziente fortemente
sospettato di infezione da SARS-CoV-2, si raccomanda di ripetere il prelievo di campioni biologici in tempi
successivi e da diversi siti del tratto respiratorio (naso, espettorato, aspirato endotracheale); considerare sempre
la clinica come primo driver a supporto della richiesta di un eventuale secondo test diagnostico, disponendo
l’esecuzione di un secondo tampone solo in caso di un contesto fortemente suggestivo per aspetti clinici ed
epidemiologici.
Se la diagnosi di COVID è esclusa ma è presente un’altra malattia infettiva, si procede alla compilazione della
scheda (v. sotto) indicando la diversa eziologia e alla trasmissione alla ASL e al SERESMI.
5. TRASFERIMENTO PAZIENTE AD ALTRA STRUTTURA DELLA RETE MALATTIE
INFETTIVE5 (circolari 18 marzo 2020 prot. 230669 e 0242015 del 24/03/2020)
Il Bed Manager della DMPO (per tutti reparti esclusa la UOC P.S.-B.O.) oppure il medico di P.S.- BO, dopo la
consulenza con l’INMI Spallanzani, inviano la richiesta di pl attraverso la piattaforma online
https://cww.regione.lazio.it/plosp all’UOSD Area critica di ARES 118.
Nel caso di impossibilità ad accedere alla piattaforma si utilizzano i seguenti recapiti:
[email protected] (tel. 06-5802-5199, fax 06-5344.142 oppure o6-5823.2282).
La UOSD Area critica di Ares 118 comunica la destinazione del trasferimento ai due ospedali ed attiva le
procedure necessarie al trasferimento. Il trasferimento verrà effettuato da ARES 118 mediante ambulanza con
personale infermieristico a bordo, mentre l’assistenza medica, ove necessaria, sarà garantita dall’Ospedale
inviante.
Anche il caso con sintomi clinici e/o con segni alla diagnostica per immagini correlabili a COVID-19 con test
negativo, non dimissibile, sarà trasferito secondo tale procedura.
Il medico che ha avuto in cura il paziente consegnerà all’equipaggio di ARES 118 una copia della cartella
clinica del paziente nonché CD delle immagini radiologiche, referti e quant’altro sia stato eseguito;
Al momento del trasferimento del/della paziente va garantito il percorso di uscita dal PS più breve, previamente
liberato dalla presenza di altri utenti/pazienti per il raggiungimento della ambulanza del biocontenimento.
Per il PS Polivalente/BOTS/altri reparti il paziente passerà dal Confinamento alla prima stanza di Triage, per la
porta dotata di citofono verso il percorso pedonale della sala di attesa all’esterno della quale lo attenderà
l’ambulanza di biocontenimento; il percorso verrà liberato dalla presenza di altre persone/pazienti prima del
passaggio del “caso sospetto”.
Per il PS Ostetrico-Ginecologico la paziente verrà fatta transitare attraverso la porta che dà verso l’esterno
dotata di citofono dove la attenderà l’ambulanza di biocontenimento, anche in questo caso il percorso deve
essere liberato dalla presenza di eventuali altri utenti o pazienti.
6. TRASFERIMENTO A TERAPIA INTENSIVA DI PAZIENTI CON COVID-19
Il medico della T.I., dopo la consulenza con l’INMI Spallanzani, invia la richiesta di posto letto di TI attraverso
la piattaforma online https://cww.regione.lazio.it/plosp all’UOSD Area critica di ARES 118.
Nel caso di impossibilità ad accedere alla piattaforma si utilizzano i seguenti recapiti:
[email protected] (tel. 06-5802-5199, fax 06-5344.142 oppure o6-5823.2282).
Di tale richiesta il medico della T.I. invia tempestivamente copia alla DMPO per conoscenza.
5 Nel rispetto delle indicazioni che verranno date dallo Spallanzani i casi confermati saranno trasferiti APPENA POSSIBILE
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La UOSD Area critica comunica la destinazione del trasferimento ai due ospedali (inviante e ricevente) ed attiva
le procedure necessarie al trasferimento. Il trasferimento verrà effettuato da ARES 118 mediante ambulanza con
personale infermieristico a bordo, mentre l’assistenza medica sarà garantita dall’Ospedale inviante o, se
disponibile in tempi utili, dall’ARES 118.
7. TAMPONI E SIEROLOGIA
7.1 Tamponi: indicazioni
Per la completa descrizione delle nuove indicazioni ai tamponi, anche di screening, si rimanda alla Istruzione
Operativa “Individuazione precoce ed attiva di infezioni da SARS-CoV2 – Rev. 1”, approvata con Delibera
aziendale n. 614 del 29 luglio 2020 ed alla Istruzione Operativa “Test molecolare rapido per l’individuazione
precoce e attiva di infezioni da SARS-CoV-2”, approvata con Disposizione di servizio del Direttore
Sanitario n. 16 del 4/08/2020. Di seguito, si riassumono le principali informazioni.
Oltre ai casi sospetti in P.S. generale, in P.S. ostetrico-ginecologico e in tutti i reparti, il tampone è
obbligatorio per le seguenti situazioni:
• ricoveri chirurgici ordinari e di day surgery
• ricoveri internistici ordinari
• ricoveri di area ostetrico-ginecologica (incluse IVG)
• ricovero da P.S. generale e ostetrico-ginecologico
• ricoveri psichiatrici
• interventi di chirurgia ambulatoriale per specifici APA (cataratta)
• trasferimenti da altre strutture ospedaliere, di post-acuzie, sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali
• dimissioni, anche a domicilio, e trasferimenti ad altre strutture di pazienti che hanno avuto degenza
superiore a 3 gg
• pazienti candidati alla donazione di organi e tessuti
• caregiver autorizzati.
Si ricorda che il tampone può dare falsi negativi quindi è obbligatorio nei casi fortemente sospetti adottare la
massima prudenza applicando le misure di IPC e dove necessario ripetendo a distanza il tampone.
Il tampone è obbligatorio per pazienti da trasferire verso altre strutture ospedaliere, di postacuzie, sanitarie,
socio-sanitarie, socio-assistenziali da effettuarsi nelle 48 precedenti il trasferimento.
Il tampone può essere richiesto anche in regime ambulatoriale dal medico specialista ospedaliero tramite
prescrizione dematerializzata, con codice di prestazione 91.12.1_11 e codice di esenzione C1 in caso di
sospetto o all’interno di specifici percorsi o in caso di positività al test sierologico.
Tamponi: modalità di esecuzione: vedere Allegato 4 Rapporto ISS n. 11/2020- aggiornamento al
29/05/2020
• L’infermiere/ostetrica deve reperire un Kit per il prelievo campioni COVID-19 per il Pronto Soccorso
presenti nella stanza della Coordinatrice del PS polifunzionale (nel Kit si trovano i tamponi, le provette
per il sangue, i contenitori per espettorato, urine, BAL e feci, la documentazione necessaria alla
segnalazione del caso alla ASL: SCHEDA SEGNALAZIONE All. 3.
• Confezionamento del tampone per l’invio in laboratorio:
a) inserire il tampone (completo di targhetta) in un triplice involucro di plastica (3 buste per il trasporto
prelievi);
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b) posizionarlo in posizione verticale all’interno del contenitore di plastica rigido e richiuderlo;
c) inserire il contenitore rigido all’interno della borsa frigo con i refrigeranti (siberini)
d) la richiesta deve essere lasciata fuori dal contenitore all’interno di una protezione in plastica
trasparente.
• l’infermiere/ostetrica deve reperire il contenitore dedicato per il trasporto dei campioni biologici
(presente nella stanza della Coordinatrice del PS polifunzionale vicino alla scatola con i Kit per prelievo
campioni o nella stanza di confinamento del P.S. ostetrico nell’apposito armadio insieme con la scatola
con i Kit per prelievo campioni);
• l’infermiere/ostetrica deve reperire la borsa frigo con i relativi siberini per il mantenimento della
temperatura dei campioni biologici (tale dispositivo è lo stesso utilizzato per la legge 41/2016 in
dotazione al PS polifunzionale o nella stanza di confinamento del P.S. ostetrico nell’apposito armadio);
• l’infermiere/ostetrica esegue i prelievi, come da disposizione del medico/ginecologo, relativi ai campioni
biologici in relazione alla sintomatologia presentata:
a. Tampone rinofaringeo + orofaringeo (sempre); seguire le istruzioni dello Spallanzani (All. 4)
b. Espettorato (sempre, se disponibile senza manovre di induzione)
c. Urine (sempre)
d. Sangue (sempre)
e. Eventuale BAL (se si dovesse eseguire broncoscopia)
f. Feci (se presente diarrea)
• l’infermiere/ostetrica etichetta i campioni con Nome, Cognome, Tipologia del campione, data prelievo;
• l’infermiere/ostetrica inserisce i terreni di trasporto dei campioni prelevati nel contenitore dedicato al
trasporto e poi lo inserisce nella borsa frigo con i siberini per il mantenimento della temperatura;
I due tamponi nasale e orofaringeo devono essere inseriti nella stessa provetta.
7.2 Tamponi rapidi
Per il tampone rapido è prevista una specifica:truzione operativa a cui si rimanda:“Test molecolare
rapido per l’individuazione precoce e attiva di infezioni da SARS-CoV-2” del 4/08/2020.
Le indicazioni alla richiesta del tampone rapido sono attualmente le seguenti:
1. travaglio attivo
2. taglio cesareo urgente/emergente
3. intervento chirurgico in emergenza
4. trauma maggiore
5. paziente vittima di violenza
6. paziente psichiatrico in attesa di TSO/Ricovero in SPDC
7. sovraffollamento Pronto Soccorso in caso che la “ zona sporca”, dedicata ai sospetti Covid, sia
completamente occupata.
8. autorizzato DMPO (l’autorizzazione della DMPO non determina alcuna priorità). Tali autorizzazioni
sono possibili solo durante gli orari di attività della DMPO. Al di fuori di questi quindi i criteri applicabili
saranno ESCLUSIVAMENTE quelli indicati dall'1 al 7.
Per tale tipo di tampone è obbligatorio l’uso esclusivo di tamponi con asta non in legno. Per l'esecuzione
del test rapido il tampone deve essere eseguito e consegnato in laboratorio istantaneamente, entro 10 min. al
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massimo, altrimenti non se ne garantisce il risultato e il trasporto deve avvenire separatamente dai tamponi
che verranno eseguiti con procedura standard.
7.3 Sierologia
Le indicazioni e i limiti dei test sierologici sono stati descritti nell’Allegato della DGR n. 209 del 24/04/2020
e della Circolare Ministeriale n. 16106 del 9/05/2020. La sua adozione a fini clinici è al momento in fase di
valutazione.
La Regione Lazio con la Determinazione 13/05/2020 ha fornito indicazioni operative per l’utilizzo dei test
sierologici prevedendo, tra l’altro, l’obbligo del consenso, l’obbligo per il paziente di informare
tempestivamente dell’esito positivo del test il proprio medico MMG e di sottoporsi al tampone entro 48 ore
presso una delle sedi “drive in”; l’Azienda Ospedaliera è sede di un drive in presso il presidio Addolorata.
8. GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/CONFERMATI IN DEGENZA E ALLA DIMISSIONE.
PARTI D’URGENZA. TERAPIA INTENSIVA.
8.1. La destinazione dei pazienti positivi da ricoverare è decisa dall’INMI Spallanzani presso strutture idonee
(Ospedali di intervento o Ospedali Covid), non appena possibile, secondo le indicazioni della circolare
regionale del 20.3.2020 che prevede che in attesa del trasferimento il paziente è gestito nell’area dedicata ad
alta intensità di cura dove inizia l’attività terapeutica su indicazioni dell’INMI Spallanzani.
Per casi selezionati con lievissima sintomatologia e con idonea collocazione domiciliare, si può procedere
alla dimissione a casa o – se mancano le condizioni abitative o sociali - presso struttura alberghiera protetta,
con le stesse modalità delle Istruzioni operative della UOC PS/BO.
8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,
vanno adottate tutte le precauzioni prima descritte per il confinamento in PS o, secondo la situazione clinica,
con ricovero in BOTS, o in caso di estrema necessità, in Medicina interna per l’urgenza6. Ogni caso
confinato deve essere assistito sempre dalla stessa equipe infermieristica. Il personale che accede alla stanza,
incluso i consulenti, deve essere solo quello strettamente necessario e protetto con DPI forniti dal reparto di
degenza. La stanza di confinamento deve essere la più sgombra possibile; le cartelle cliniche vanno lasciate
all’esterno. Le stanze vanno periodicamente arieggiate.
8.3 Il confinamento si rende necessario anche nel caso di gestante in attesa del risultato del test la quale
necessiti di parto d’urgenza, non compatibile con i tempi del trasporto. Si rimanda all’apposita Istruzione
Operativa “Gestione del parto/TC in gravida sospetta COVID-19 con parto imminente – 1° Blocco
Operatorio” e alle Linee di indirizzo regionali Area ostetrico-neonatologica. Revisione n.3 del 20 aprile
2020.
8.4 Analogamente si procede con pazienti instabili, in attesa del risultato del test o del trasferimento presso
altra struttura, i quali necessitino di assistenza d’urgenza/emergenza in terapia intensiva non compatibile con
i tempi del trasporto; per tali pazienti si utilizza la postazione di terapia intensiva presso la BOTS1 o altre
postazioni descritte nel paragrafo 7.7.
6 La UOSD Scienza dell’Alimentazione ha emanato una I.O. per il trasporto e, la distribuzione del vitto ai pazienti sospetti o confermati per i
quali i reparti devono specificare le richieste di vitto alla cucina mediante uno specifico indirizzo di posta elettronica. I resti del pasto sono
eliminati nell’apposito ROT ad opera del personale di reparto.
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8.5 Specificazioni sulla stabilizzazione del paziente critico sospetto
Per il paziente critico che giunge in ambulanza secondo le disposizioni regionali (circolare del 20.3.20202),
si procede come segue: accesso in sala rossa se non presente altra urgenza (altrimenti in stanza di
confinamento del P.S.), attivazione del rianimatore, esecuzione del tampone rapido; se necessaria successiva
fase di osservazione, utilizzo della postazione in BOTS. In caso di occupazione degli spazi disponibili in P.S.
si procede al trasferimento del paziente già presente in sala rossa nella sala gialla in modo da poter collocare
nella sala rossa il paziente critico sospetto, rispettando accuratamente le distanze di sicurezza.
La Direzione Sanitaria e il DEU hanno emanato istruzioni per la gestione del paziente critico sospetto o
confermato. Le postazioni utilizzabili sono: Sala emergenza COVID del P.S., letti della T.I. in BOTS1, posto
letto per isolati della Rianimazione A. L’utilizzo di tali postazioni avviene secondo la situazione clinica
concreta a giudizio dei rianimatori di turno, possibilmente rispettando il seguente ordine di priorità logistica:
occupazione di entrambi i due posti letto in BOTS 1, a seguire occupazione del posto letto per isolati della
Rianimazione A, a seguire, in condizione di estrema necessità, occupazione del posto tecnico in Sala
emergenza COVID del P.S.. La collocazione dei singoli pazienti su tali posti è conseguente alla specifica
valutazione clinica dei rianimatori di turno, considerando che la postazione in CRP consente un’assistenza
continuativa; il Direttore del DEU ha dato indicazioni affinchè tale postazione possa, a discrezione del
rianimatore di guardia, essere utilizzata, qualora fosse disponibile, come prima scelta. Della decisione
assunta circa collocazione o spostamento del paziente intubato, i rianimatori informano anticipatamente
l’urgentista capo-équipe.
8.6. Gestione del paziente positivo per COVID-19 che richieda Terapia intensiva.
Se il paziente intensivo risulta positivo a seguito della valutazione di cui sopra, il trasferimento avviene
secondo la seguente procedura:
• il reparto intensivo che ha in carico il caso contatta per via telefonica l’INMI Spallanzani che valuta la
richiesta, anche in teleconsulto con il sistema ADVICE, e conferma l’indicazione al ricovero in area
critica;
• il reparto intensivo che ha in carico il caso invia la richiesta del posto letto di area critica alla UOD Posti
Letto Area Critica ([email protected] Responsabile Dott.ssa Marianna CARDINALE
06/5802519); �
• Il trasferimento verrà effettuato da ARES 118; l’assistenza medica rianimatoria è garantita dall’reparto
intensivo inviante.
8.7 Criteri di guarigione e modalità di dimissione dei guariti
I criteri per la definizione di pazienti “guariti” o “clinicamente guariti” sono quelli del documento del
Consiglio Superiore di Sanità del 28/02/2020, ribaditi alla Regione Lazio con circolare prot. 313200 del
10/04/2020:
clinicamente guarito: risoluzione della sintomatologia clinica in paziente che, dopo aver presentato
manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi,
polmonite con insufficienza respiratoria) associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-
CoV-2, è diventato asintomatico. Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la
ricerca di SARS-CoV-2.
guarito: risoluzione dei sintomi dell’infezione da COVID-19 con due test consecutivi negativi, effettuati a
distanza di 24 ore l’uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2;
Nell’Appendice alla circolare regionale del 1° luglio 2020 sono state precisate ulteriormente le definizioni di
paziente clinicamente guarito e di paziente guarito.
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Paziente clinicamente guarito: si definisce clinicamente guarito da COVID-19 un paziente che, dopo aver
presentato manifestazioni cliniche associate a infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2,
diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica esordita da oltre 14 gg.. Il paziente
clinicamente guarito può risultare ancora positivo a test per la ricerca di SARS-CoV-2.
Paziente guarito: il paziente guarito, oltre alla risoluzione dei sintomi dell’infezione da COVID-19, risulta
negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2.
Il paziente guarito non necessita di ulteriori restrizioni, pertanto NON deve eseguire altri test per
l’identificazione diretta di SARS-CoV-2, perchè la probabilità di avere un risultato positivo durante la fase
di convalescenza di un soggetto virologicamente guarito si aggira intorno al 20%. Tale positività non è
espressione né di contagiosità né di possibile trasmissione secondaria di infezione, ma è da ascrivere a
RNA di virus verosimilmente non vitale, cioè privo di capacità replicativa (non cresce in coltura). Tali
pazienti possono essere considerati pazienti infetti ma non contagiosi.
Si ritiene pertanto assolutamente incongruo richiedere un test per SARS-CoV-2 nel paziente con
pregresso COVID-19 accertato e successivamente virologicamente guarito.
L’U.O. dimettente:
• comunica la dimissione e lo stato clinico del paziente alla DMPO che trasmette, unitamente alla Scheda
SERESMI aggiornata a:
a. ASL di domicilio del paziente;
b. ASL ROMA1, indirizzata al SISP ([email protected]);
• provvede ai farmaci dei primi 7 giorni di terapia;
• fornisce indicazioni per l’isolamento domiciliare 8 (v. Allegato 15);
• applica la procedura di cui all’Allegato 14 in particolare per quanto riguarda l’obbligo di fare la doccia
con uso di disinfettante, cambiare abiti indossandone di puliti portati da casa, indossare mascherina,
guanti e camice
• fornisce lettera di dimissione al paziente
• organizza l’uscita dall’ospedale e il rientro verso casa (auto privata o taxi sanitario) o verso altro setting
assistenziale (ambulanza dedicata). In tal caso, deve essere contatta la Centrale operativa assistenziale alla
mail [email protected].
8.8 Dimissione verso struttura di ospitalità protetta (circolare Regione Lazio prot. 235441 del
20/03/2020) .
I pazienti asintomatici, non critici o in via di guarigione, anche dimessi da ospedali per acuti, potenzialmente
assistibili a domicilio che, in ragione del necessario isolamento e in mancanza di caregiver, supporto
familiare e/o idoneità dell’abitazione, possono essere assistiti presso strutture di ospitalità protetta per
l’accoglienza di pazienti COVID-19, individuate dalla Regione Lazio e ritenute idonee ad accogliere tali
pazienti.
La richiesta di dimissione presso le suddette strutture alberghiere protette, è firmata dal medico di reparto ed
inviata al Bed Management che la inoltrerà all’indirizzo mail: [email protected].
8.9 Decesso
Il periodo di osservazione della salma è ridotto ricorrendo all’accertamento strumentale di morte. Il
personale che tratta o trasporta la salma di paziente deceduto COVID-19 positivo o sospetto deve indossare i
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DPI previsti e applicare le specifiche indicazioni necroscopiche di cui alla circolare della Regione Lazio del
23/03/2020 e all’Istruzione operativa della DMPO che stabilisce le apposite misure igieniche da osservare
(All. 13).
Copie della scheda ISTAT di morte e della cartella clinica devono essere trasmesse dalla DMPO alla ASL e
al SERESMI. Le regole per la codifica della causa di morte sono stabilite dall’ISTAT con apposita istruzione
(disponibile su Intranet).
I campioni positivi di pazienti deceduti devono essere congelati dal laboratorio e pertanto la DMPO informa
tempestivamente del decesso il laboratorio stesso.
9. CHIRURGIA ELETTIVA E D’URGENZA. TRAUMATOLOGIA. URGENZE PER
PATOLOGIE TEMPO DIPENDENTI.
9.1 In caso di urgenza chirurgica/traumatologica con codici colore chirurgici arancione, giallo, verde,
bianco, il paziente segue il percorso pulito e il tampone viene richiesto dal medico che propone il ricovero:
ortopedico residente, chirurgo, rianimatore, urgentista; il prelievo viene eseguito dal personale
infermieristico del P.S. munito degli idonei DPI. Dopo il tampone, l’iter prosegue nel seguente modo:
� all’atto del ricovero presso il reparto chirurgico pertinente, il paziente viene ospitato nella stanza di
sorveglianza del reparto stesso in attesa del risultato del tampone;
� se il tampone è negativo, il paziente viene trasferito nelle stanze ordinarie di degenza o presso il blocco
operatorio per proseguire l’iter chirurgico del caso con percorso pulito; se positivo, viene valutata dal
chirurgo la possibilità di trasferire il paziente in ospedale COVID o, laddove non sia opportuno, la
necessità di intervenire.
9.2 Oltre ai pazienti sospetti, si stabiliscono i seguenti percorsi di precauzione per pazienti non sospetti
chirurgici/traumatologici/critici in PS:
1. Paziente con urgenza chirurgica o traumatologica: esegue il tampone e prosegue con percorso “pulito”, in
attesa del referto (in stanze di sorveglianza).
2. Paziente con emergenza chirurgica: esegue il tampone e prosegue con percorso “sporco” (blocco
operatorio dedicato) fino al risultato del tampone.
3. Paziente critico da ricoverare in Rianimazione: esegue tampone e prosegue con percorso “sporco”
(postazioni intensive predefinite), fino al risultato del tampone.
4. Paziente con trauma maggiore: se non compreso in una delle situazioni precedenti, esegue il tampone e, a
seconda degli elementi clinici ed epidemiologici, prosegue il percorso “pulito” o quello “sporco”.
5. Qualunque paziente non vigile o non indagabile, viene considerato sospetto: esegue tampone e prosegue
percorso sporco fino al risultato del tampone o all’esclusione del sospetto per reperimento di notizie
clinico-anamnestiche certe.
Per le indicazioni all’esecuzione del tampone rapido, vedi paragrafo 7.2.
�
9.3 Le sale operatorie per interventi urgenti su pazienti sospetti sono poste a1° Blocco operatorio, tranne che
per gli interventi in cui siano richieste particolari strumentazioni non trasportabili: in tali casi si utilizza la
sala operatoria di altri blocchi equipaggiata con tali apparecchiature, procedendo ad accurate bonifiche
ambientali dei percorsi e dei locali durante e dopo il trasferimento del paziente, secondo le istruzioni
operative esistenti.
Il 1° Blocco Operatorio rimane disponibile solo per interventi di urgenza su pazienti sospetti COVID-19 e
può ospitare il paziente sospetto operato d’urgenza, in attesa dei risultati del test; in alternativa, il paziente
sarà temporaneamente isolato presso la stanza di isolamento del reparto TIPO.
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La sequenza e le responsabilità delle azioni di prevenzione da adottarsi negli interventi chirurgici
emergenti/urgenti su pazienti sospetti o confermati sono descritte in un’apposita Istruzione Operativa
emanata dal Dipartimento delle Professioni Sanitarie. Le stesse disposizioni si applicano nel caso
dell’utilizzo per necessità di apparecchiature di una sala posta fuori dal 1° Blocco Operatorio.
Anche in assenza di specifici rischi di esposizione al virus, si deve raccomandare al paziente chirurgico di
mantenere il distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il ricovero e di osservare un isolamento
preventivo di 7 giorni. La Regione ha precisato che nei 14 giorni antecedenti il ricovero programmato il
paziente deve osservare comportamenti quali il distanziamento sociale, l’utilizzo di DPI, il corretto lavaggio
delle mani, ecc. di cui viene informato dall’ospedale (al momento della pre-ospedalizzazione).
9.4 Ricovero di paziente chirurgico elettivo:
• anche in assenza di specifici rischi di esposizione al virus, si deve raccomandare al paziente chirurgico di
mantenere il distanziamento sociale e di osservare un isolamento preventivo di almeno. 7 giorni prima
della data fissata per l’intervento e di dare tempestiva comunicazione in caso di comparsa di sintomi. La
Regione ha precisato che nei 14 giorni antecedenti il ricovero programmato il paziente deve osservare
comportamenti quali il distanziamento sociale, l’utilizzo di DPI, il corretto lavaggio delle mani, ecc. di
cui viene informato dall’ospedale (al momento della pre-ospedalizzazione).
• intervista telefonica da parte del chirurgo interno proponente il ricovero al paziente (allegato 9 C), da
condursi nella giornata precedente il ricovero;
• obbligo eseguire il tampone 48 ore prima della data dell’intervento con modalità drive in;
• rivalutazione “sulla porta del reparto” delle condizioni del paziente al momento dell’arrivo effettuata dal
chirurgo interno protetto da mascherina e guanti, il paziente deve indossare la mascherina e guanti e
restare alla distanza di almeno 1 metro, senza accompagnatori, misurazione della temperatura corporea.
In caso di sospetto, si rinvierà se possibile l’intervento di 14 giorni;
• all’insorgenza di febbre o sintomi respiratori o simil-influenzali: tampone e confinamento, trattare come
positivo sino al risultato del tampone: se positivo, inviare ad ambienti del percorso protetto (“sporco”).
9.5 In caso di patologie tempo dipendenti si effettua prima possibile il tampone in P.S.; in ogni caso le
procedure di emergenza/urgenza necessarie non possono essere differite a causa dello status di caso in
valutazione, applicando le misure di protezione e di isolamento necessarie alla situazione specifica. Il caso
confermato positivo dopo l’eventuale procedura di emergenza/urgenza deve essere trasferito, ove possibile,
in un ospedale della rete COVID-19 con le competenze necessarie al caso (circolare Regionale 427911 del
15/05/2020).
10. TRASFERIMENTI NON-COVID DA ALTRA STRUTTURA O VERSO ALTRA
STRUTTURA
10.1. Nei trasferimenti non COVID concordati da altra struttura ospedaliera o assistenziale verso uno dei
reparti della AO SGA (sia si tratti di terapia intensiva, sia di reparti ordinari), è obbligatorio disporre di un
tampone negativo eseguito entro le 48 ore precedenti e, se possibile, anche di un esame TAC per pazienti con
febbre e/o sintomi respiratori (immagini da visionare mediante ADVICE presso il P.S.). Si raccomanda la
massima attenzione nel ricevere tutte le informazioni necessarie.
L’iter successivo è il seguente:
• compilazione da parte del medico dell’ospedale di provenienza dell’allegato 9B ed invio al Reparto di
destinazione presso il nostro Ospedale;
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• il medico interno fa inoltre richiesta di documentazione clinica completa e la valuta preferibilmente via
ADVICE, laddove disponibile, o altrimenti via fax o email); tale documentazione deve essere esaminata
attentamente prima di dare la risposta favorevole al trasferimento;
• la struttura di provenienza concorda con il reparto di destinazione del San Giovanni le modalità per
l’esecuzione del tampone entro le 48 ore precedenti il trasferimento (eseguito da laboratorio regionale
CORonet); se eseguito presso il San Giovanni al momento dell’arrivo, il paziente rimane in stanza di
sorveglianza fino al risultato;
• pone indicazione al trasferimento (CONSENSO AL TRASFERIMENTO) oppure nega motivatamente il
trasferimento (DINIEGO AL TRASFERIMENTO). Il motivo del DINIEGO AL TRASFERIMENTO è
annotato sulla scheda la quale sarà conservata agli atti del reparto.
• In caso di CONSENSO AL TRASFERIMENTO, il medico “accettante” fornisce le indicazioni logistiche
precise del reparto ove condurre il paziente.
• L’equipaggio della ambulanza/ CMR che trasporta ed ha in carico il paziente conduce direttamente il
paziente stesso al reparto di destinazione, secondo le indicazioni ricevute dal medico “accettante”, senza
sostare per il Pronto Soccorso.
• Il medico “accettante” riceve dall’equipaggio trasferente le consegne cliniche e ogni altra informazione
necessaria relativa al paziente.
• rivalutazione “sulla porta del reparto” delle condizioni del paziente al momento dell’arrivo effettuata dal
medico interno protetto da mascherina e guanti, il paziente deve indossare la mascherina e guanti e restare
alla distanza di almeno 1 metro, senza accompagnatori, misurazione della temperatura corporea. In caso
di sospetto, si seguirà l’iter previsto per il PS;
• all’insorgenza di febbre o sintomi respiratori o simil-influenzali: tampone e confinamento, trattare come
positivo sino al risultato del tampone: se positivo, inviare ad ambienti del percorso protetto (“sporco”).
10.2 Nel caso specifico del paziente intubato, con trasferimento concordato si procede come al punto
precedente. Se possibile, è richiesto alla struttura di provenienza l’esecuzione di una TAC torace in caso di
febbre e/o sintomi respiratori (da visionare mediante ADVICE, presso il PS). nonostante l'accuratezza della
valutazione, si sospettasse, all'arrivo in reparto, un’infezione da corona virus, il paziente verrà isolato in una
postazione di TI gestita dal Centro di Rianimazione (ex OBI o BOTS), nell’attesa dei risultati del tampone e,
nei casi indicati, della TAC.
10.3. In caso di trasferimento ad altra struttura territoriale/ospedaliera dei pazienti ricoverati senza relazione
alla COVID-19, il medico del reparto dimettente può, se richiesto, utilizzare lo stesso modulo Scheda
indagine COVID-19 (All. 9A) per attestare la mancanza di criteri di sospetto nel paziente da trasferire e se
necessario richiedere un tampone. Inoltre nel caso di degenza superiore ai 3 giorni è sempre obbligatorio
eseguire un tampone nell’imminenza o comunque entro le 48 ore precedenti da dimissione/trasferimento.
10.4 L’obbligo del tampone pre-dimissioni vale anche per dimissioni domiciliari nel caso di degenza
superiore ai 3 giorni; in tal caso, se il paziente dovesse rifiutarsi di eseguire il tampone, lo stesso potrà
tornare a domicilio con indicazioni mantenere l’isolamento domiciliare per 14 gg salvo esigenze sanitarie
che impongano allo stesso il ricorso a strutture sanitarie da effettuarsi con modalità tali da garantire il
rispetto delle precauzioni.
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11. IGIENE DELLE MANI, DISTANZA DI SICUREZZA E ALTRE PRECAUZIONI
La corretta applicazione di misure preventive, quali l’igiene delle mani, riduce il rischio di infezione e va
applicata rigorosamente in tutti i reparti e servizi dell’ospedale.
Si raccomanda la massima attenzione nel seguire le indicazioni date dall’Azienda con la Istruzione Operativa:
Igiene delle mani, in particolare sulla durata e sulle modalità corrette (All. n.6).
La Farmacia assicura il rifornimento di gel idroalcolico.
La precauzione più efficace per prevenire la diffusione del virus è lavarsi spesso le
mani con soluzione idroalcolica o con acqua e sapone (WHO). L’uso dei guanti non
sostituisce il lavaggio delle mani.
Osservare quanto più possibile la distanza di sicurezza di almeno 1 metro (se possibile 1,5 mt).
Osservare tutte le altre precauzioni generali elencate nel paragrafo Precauzioni date da Ministero e Regione.
Il personale del triage, dei locali di confinamento e di reparti/servizi direttamente coinvolti nell’assistenza al
paziente sospetto deve mettere in atto accuratamente sia le precauzioni standard, sia le precauzioni basate sulla
trasmissione per droplet, ed indossare i relativi Dispositivi di protezione individuali (DPI).
L’operatore sanitario che ha febbre >37,5 °C e sintomi respiratori o sintomi simil-
influenzali deve restare al proprio domicilio, limitare al massimo i contatti sociali,
contattare il medico curante e informare tempestivamente il proprio responsabile.
12. DPI
L’utilizzo dei DPI è dettato dalle indicazioni nazionali e regionali, per ultimo dall’Ordinanza del Presidente
della Regione Lazio n. Z00034 del 18/04/2020 (All. 11).
L’Azienda adotta ulteriori misure a maggior tutela del proprio personale, come descritte in questo paragrafo.
La mascherina chirurgica va indossata obbligatoriamente e correttamente da tutto il personale ospedaliero
sanitario e non sanitario per tutto il turno di lavoro, in ogni occasione di relazione con qualunque persona:
paziente, operatori, altri, sia all’interno sia all’esterno degli edifici.
Il personale del triage, dei locali di confinamento e di tutti i reparti e servizi direttamente coinvolti
nell’assistenza al paziente sospetto/confermato deve mettere in atto accuratamente sia le precauzioni standard,
sia le precauzioni basate sulla trasmissione per contatto sia per droplet, ed indossare i seguenti Dispositivi di
protezione individuali (DPI):
• copricapo
• guanti monouso doppi
• camice a maniche lunghe impermeabile
• Facciali Filtranti FFP2 e FFP3 (per procedure ad alto rischio), utilizzabili per 6 ore
• Occhiali di protezione/occhiali a mascherina/visiera (non sono protettivi gli occhiali da vista)
Anche il personale di P.S. delle aree pulite, non dedicate al confinamento, indossa costantemente FFP2 e guanti.
Gli operatori devono seguire attentamente le istruzioni fornite per la vestizione/svestizione, compresa la prova
di tenuta.
Eseguire sempre l’igiene delle mani prima e dopo la rimozione delle mascherine o dei filtri respiratori.
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E’ da evitare l’utilizzo intermittente delle mascherine e dei facciali filtranti perché aumenta il rischio di auto-
contaminazione.
I lavoratori che svolgono attività in grado di generare aerosol eseguite su pazienti di cui non è noto il risultato
del tampone, devono utilizzare i filtranti facciali FFP2.
Gli anestesisti rianimatori operanti nelle T.I. e nei B.O. e gli infermieri esposti alle medesime manovre a rischio
effettuate dagli anestesisti/rianimatori devono utilizzare filtranti facciali FFP2.
I lavoratori che svolgono attività su pazienti confinati per sospetto o diagnosi di COVID-19 devono indossare i
relativi DPI e, in caso di procedure in grado di generare aerosol, utilizzare i filtranti facciali FFP3.
Anche i lavoratori che hanno avuto contatto a rischio con caso confermato di Covid-19, anche per quelli di
origine extraospedaliera, e che proseguono il lavoro se asintomatici (quelli ad alto rischio devono essere
negativi al tampone), sono dotati di DPI.
La gestione razionale dei DPI è affidata al Preposto e il corretto utilizzo all’operatore.
Ovunque assistiti, tutti i pazienti con sintomatologia respiratoria o con condizione
clinica dubbia, a prescindere dal sospetto di Covid-19, devono essere dotati di
mascherina chirurgica in caso di visite e procedure che espongano l’operatore a
stretto contatto, il quale dovrà indossare a sua volta i DPI: mascherine e guanti. E’
particolarmente importante proteggere i pazienti con maggior rischio quali
anziani o affetti da gravi comorbidità. Si fa presente che con Circolare della Regione Lazio prot. 218196 dell’11/03/2020, confermata dalla Circolare
23.3.2020, è stato chiarito che le mascherine chirurgiche rappresentano un idoneo dispositivo di protezione
individuale per gli operatori sanitari e che il DMPC 8 marzo 2020 ribadisce “il personale sanitario si attiene alle
appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dall’OMS”.
Per essere efficaci e protettivi, i DPI vanno utilizzati in modo corretto; la procedura di vestizione/svestizione va
eseguita scrupolosamente (v. All. 5- seguire le modalità mostrate nel video tutorial dell’Azienda disponibile su
Intranet � Sezione Documenti � COVID-19).
Nella cartella clinica deve essere specificato che il paziente e gli operatori sanitari hanno indossato i DPI
preposti e previsti dalle procedure ministeriali e regionali vigenti.
13. SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI OSPITANTI PAZIENTI COVID POSITIVI
E’ necessario attivare la sanificazione ad opera degli operatori addetti alle pulizie telefonando dalle 7.00 alle
18.00: 06-77055453; dalle 18.00 alle 7.00: 06-77055293. La sanificazione va attivata negli ambienti che hanno
ospitato un paziente POSITIVO o anche sospetto se in attesa del referto del tampone e va attuata mediante
pulizia e disinfezione delle superfici verticali, orizzontali e degli arredi e degli suppellettili. Gli addetti della
squadra di sanificazione devono indossare gli appropriati DPI.
In caso di paziente con tampone NEGATIVO non vi è indicazione alla sanificazione degli ambienti (fatte salve
altre condizioni cliniche quali TBC, ecc.).
L’Allegato 7 riporta le principali indicazioni fornite dall’ISS con documento del 14/05/2020 aggiornate con la
rev. 2 del 7 luglio 2020.
La stanza che ha ospitato il paziente va pulita quanto prima in caso di dimissioni/trasferimento o in caso di
spandimenti evidenti di materiali biologici, nel qual caso prima dell’avvio delle operazioni di pulizia e
disinfezione bisogna rimuovere prontamente lo spandimento biologico.
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Avviare le azioni di pulizia dopo aver adeguatamente ventilato la stanza a porte chiuse, assicurando un’ora e
mezza per la stanza di confinamento del PS e tre ore in altre stanze con finestra aperta. Particolare attenzione va
posta alla pulizia delle superfici e gli arredi nelle immediate vicinanze del paziente e a quelle che più
frequentemente entrano in contatto con il paziente ed operatori sanitari (sponde del letto, comodino tavolino,
maniglie, pulsantiera campanello, ecc.), sanificare il servizio igienico ed eventuali altri spazi in cui il paziente
abbia soggiornato.
Il materiale per pulizia e disinfezione deve essere dedicato e possibilmente monouso e per quello pluriuso
prevedere un adeguato trattamento con sterilizzazione o con prodotti detergenti+disinfettanti efficaci per alta
disinfezione a base di cloro.
Materiale per pulizie:
• Carrello dedicato
• Panni monouso per superfici
• Panni monouso per pavimenti
• Disinfettanti ambientali
Si utilizzano:
• ipoclorito di sodio per le superfici dure e di plastica (due lavaggi, ciascuno con tempo di contatto di 5
minuti): prodotto da utilizzare Antisapril (contiene anche detergenti tensioattivi non ionici)
• alcol etilico 70% per le superfici in metallo o che possono essere danneggiate dall’ipoclorito:
Farmecol 70 oppure Fenocid.
Gli stessi disinfettanti vanno utilizzati per le superfici venute a diretto contatto col paziente durante una breve
permanenza ad esempio durante una TAC/esame radiologico di breve durata (pochi minuti). In tal caso, è
sufficiente che le pulizie e la disinfezione avvengano dopo ricambio d’aria di 20 minuti a porta chiusa.
Nei percorsi verticali, vanno sempre sanificate le pulsantiere degli ascensori; la sanificazione va ripetuta dopo il
passaggio di paziente sospetto o positivo per Covid.
Particolare attenzione va posta sulla sanificazione dei mezzi di trasporto (sedia a rotelle/barella) dei pazienti
sospetti/positivi. Si raccomanda di utilizzare sulla carrozzina una copertura in plastica da gettare dopo l'uso (es.
sacchi per i rifiuti), e procedere a sanificazione successiva.
Per ulteriori dettagli sui prodotti disinfettanti e le modalità d’uso, vedi All. 7. Per dispositivi elettronici quali
tablet, telefonini, telecomandi, touch screen, ecc., seguire le indicazioni del fabbricante; ove queste manchino si
utilizzino salviette pre-impregnate o panni imbevuti di soluzione a base di alcol al 70% asciugando
accuratamente per evitare il ristagno di liquidi.
Gli addetti alle pulizie devono indossare i DPI: FFP2, camice lungo non sterile impermeabile, doppi guanti o
guanti spessi, seguendo le procedure di vestizione/svestizione (All. 5).
Nella disinfezione terminale, dopo la dimissione o il trasferimento di paziente POSITIVO, dopo aver arieggiato
e aver eseguita la pulizia e la disinfezione manuale come sopra descritta, si procede con la nebulizzazione con le
seguenti modalità:
- Fase di diffusione (a porta chiusa, con cartello esterno che avvisa del trattamento in corso)
- Fase di contatto (60 minuti)
- Fase di aerazione dei locali (misurare i valori residui con rilevatore)
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La nebulizzazione è effettuata da personale formato della ditta di pulizie, con modalità operative definite dalla
Direzione medica di presidio.
14. ACCOMPAGNATORI E VISITATORI
14.1 Accesso.
Dal 24 aprile 2020 non è più consentito l’accesso di parenti/visitatori in ospedale tranne che per cause
motivate quali nascite, aggravamenti delle condizioni cliniche o decessi e previa autorizzazione del medico
di guardia o del Direttore UOC/UOSD se presente. L’autorizzazione dovrà essere esibita alla vigilanza. La
motivazione dell’autorizzazione dovrà essere riportata nel diario infermieristico/ostetrico.
I pazienti confinati per sospetto o positività al COVID non possono ricevere visite.
Nei confronti delle persone con disabilità gravi e complesse non collaboranti e/o non autosufficienti, un
familiare o un caregiver può, a richiesta scritta, seguire il paziente durante tutte le fasi intraospedaliere, a
partire dalla fase di Pre-triage e restare presso reparti di degenza. L’autorizzazione è data caso-per-caso dal
Direttore del Reparto che farà presenti i rischi e tutte le alternative possibili.
Per il familiare/caregiver dei pazienti fragili/minori che accedono al Pronto Soccorso, in fase di Pre-triage, il
triagista avrà cura di compilare la scheda di Pre-Triage, anche al caregiver ed allegarla alla cartella del
paziente.
In tali casi, l’accompagnatore deve proteggersi costantemente con i DPI idonei.
L’accompagnamento ha termine in caso di intubazione e ricovero in Area Intensiva.
Una apposita Istruzione Operativa disciplina la comunicazione e l’accesso del familiare/caregiver nella
struttura di degenza. La successiva Ordinanza del Presidente Regione Lazio n. Z00053 del 21/07/2020 ha
ribadito dette indicazioni, aggiungendo inoltre che i visitatori autorizzati devono essere invitati, se in
possesso di uno smart phone, ad installare l’App del Ministero della salute IMMUNI. Dette precauzioni
consistono nel misurare la temperatura corporea, indossare la mascherina facciale per tutto il tempo della
permanenza nella struttura, detergersi le mani, mantenere il distanziamento, rispettare l’etichetta respiratoria,
limitare gli spostamenti al percorso necessario a raggiungere la stanza del degente, ecc. (vedi I.O.)
I visitatori, autorizzati preventivamente dal Medico della UO, non devono presentarsi in caso di.
• sintomatologia a carico delle vie respiratorie/febbre/tosse;
• se hanno avuto un contatto stretto o hanno vissuto nello stesso ambiente chiuso con un caso confermato
o sospetto di COVID-19 negli ultimi 14 giorni precedenti l’odierno;
• se sono stati contattati dalla ASL in quanto venuti a contatto con persone affette da infezione da
Coronavirus negli ultimi 14 giorni precedenti l’odierno.
Qualora si presentino persone con le citate caratteristiche di rischio, è fatto assoluto divieto senza alcuna
eccezione l’accesso nelle aree di degenza.
14.2 Comunicazioni ai parenti e caregiver
Il Direttore della UOC ed il Coordinatore stabiliscono e rendono noti preventivamente modalità, orari e
mezzi comunicativi per i familiari/caregiver dei degenti.
E’ obbligatorio rafforzare le modalità di comunicazione dei medici e del personale sanitario con i parenti ed i
caregiver dei pazienti degenti, fornendo loro ampia disponibilità con le modalità già previste da tale
Istruzione Operativa, anche attivando i tablet aziendali che sono stati distribuiti ai singoli reparti. La piena
partecipazione e coinvolgimento sia dei pazienti sia dei loro familiari è infatti un elemento fondamentale
della qualità delle cure e della soddisfazione degli utenti; il tempo della comunicazione è da considerare
tempo dedicato alle cure.
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L’I.S.S. con il Report COVID-19 n. 40 del 25/05/2020 “Comunicazioni in emergenza nei reparti COVID.19.
Aspetti di etica” ha fornito precise raccomandazioni sulla comunicazione in emergenza nei reparti COVID;
tali raccomandazioni sono valide anche per i reparti non COVID con limitazioni all’accesso. Nell’ambito
della relazione tra i pazienti e i congiunti, tra congiunti e personale medico-sanitario, e tra quest’ultimo e i
pazienti, la comunicazione – cardine del rapporto di cura – assume una declinazione inedita. Per personale
medico-sanitario si intende una molteplicità di professionisti, con i rispettivi ruoli e i rispettivi compiti,
ciascuno fondamentale, codificati anche nelle norme che regolano le professioni sanitarie. Nessuno dei
componenti dell’equìpe è estraneo nella relazione e quindi anche nella comunicazione con i pazienti.
La comunicazione assume un valore etico e deontologico particolarmente rilevante e riflette l’esigenza, per i
congiunti di un paziente ricoverato, di trovare nel personale medico un riferimento di fiducia e affidabilità.
Riuscire a comunicare in maniera consapevole, trasmettendo empatia, rappresenta uno strumento
fondamentale per fronteggiare condizioni di incertezza, paura e sconforto infondendo, a chi è a casa, la
sicurezza di cui ha bisogno. E’, quindi, fondamentale, promuovere procedure di comunicazione sostenibili in
condizioni di emergenza ma, allo stesso tempo, complete e efficaci per coloro a cui sono rivolte. In questi
casi, le problematiche riguardano anche gli aspetti relazionali tra i contesti interno-esterno all’ospedale. In
particolare, l’impossibilità di accesso da parte dei congiunti, unita all’ansia degli stessi di ricevere notizie
sullo stato di salute e sulle terapie praticate ai propri cari ricoverati, può generare e/o esasperare conflittualità
di comunicazione e di ricezione delle informazioni.
15. COMUNICAZIONI INTERNE
Per ogni caso confermato SARS nCoV-2 in Pronto Soccorso o in altro Reparto il Dirigente Medico che ha in
cura il paziente avvisa prontamente il Direttore di UOC o suo sostituto ed il Direttore della DMPO.
I flussi informativi devono rispettare la massima riservatezza.
16. DEFINIZIONE CONTATTI STRETTI A RISCHIO E SORVEGLIANZA
Si definisce “contatto” di un caso confermato di COVID-19 una persona esposta ad un caso probabile o
confermato COVID-19 in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni
dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento del caso; se il caso non presenta sintomi, una persona
che ha avuto contatti con un caso indice in un arco di tempo che va da 48 ore prima della raccolta del campione
che ha portato alla conferma e fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento del
caso.
In tale finestra di tempo, il contatto stretto di un caso possibile o confermato è definito come:
• una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di
mano);
• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad
esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di
2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale)
con un caso di COVID-19 in assenza di DPI idonei;
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• un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID-19 oppure
personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego
dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
• una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti, in
qualsiasi direzione, rispetto ad un caso di COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il
personale addetto alla sezione del treno/aereo dove il caso indice era seduto.
Gli operatori sanitari, sulla base di valutazione individuale del rischio, possono ritenere che alcune persone, a
prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto una esposizione ad alto rischio.
Indicazioni di sorveglianza da fornire ai contatti di casi sospetti o confermati in P.S.:
in attesa dell’esito delle indagini sul “caso” e delle indicazioni che vengano date dal Servizio di Igiene Pubblica,
i contatti stretti del paziente sospetto o confermato dovranno essere informati dal personale del P.S. di:
• rimanere a casa in isolamento domiciliare ed evitare contatti con altre persone
• lavare le mani
• evitare di toccare occhi, naso, bocca
• coprire le vie aeree quando si tossisce o starnutisce
• buttare i fazzoletti di carta dopo il primo utilizzo
• porre particolare attenzione all’igiene delle superfici nonché sui sintomi di esordio della malattia da
monitorare quotidianamente:
- febbre
- tosse,
- altri sintomi respiratori
e dell’opportunità di non assumere farmaci che possano mascherare l’insorgenza della febbre. In caso di
insorgenza di sintomi o segni compatibili con COVID-19 anche lievi, telefonare immediatamente al
medico di Medicina generale o al pediatra nonché al Dipartimento di prevenzione della ASL e auto-
isolarsi, ovvero restare a casa in una stanza con porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale
e indossando una mascherina chirurgica.
In caso di dubbi telefonare al numero 1500 del Ministero della Salute oppure al numero verde regionale
800118800 oppure all’Ufficio Profilassi Malattie Infettive della ASL Roma 1 (06-33064764 – 3295399921).
Gli operatori che hanno avuto un contatto a rischio sono identificati ed elencati, con i dettagli del contatto
avvenuto, dai loro responsabili ce trasmettono l’elenco alla DMPO la quale attiva l’indagine epidemiologica in
collaborazione con la Sorveglianza operatori sanitari che utilizza il questionario OMS (circolare regionale del
23.3.2020) e avvia la sorveglianza sanitaria descritta in apposita Istruzione operativa.
Il personale esterno deve essere analogamente identificato dai responsabili di reparto, comunicato alla DMPO e
intervistato; successivamente la DMPO comunica al Datore di lavoro, per il tramite del DEC dell’appalto, i
nominativi per i quali deve essere avviata la sorveglianza sanitaria.
TRAPIANTI E BANCA DEGLI OCCHI
Si seguono le misure di prevenzione della trasmissione da COVID-19 attraverso il trapianto di organi e tessuti
del Centro regionale trapianti di cui all’All. 10.
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In caso di donatore in morte cerebrale, è raccomandata l’esecuzione del test diagnostico da BAL o
eventualmente da Broncoaspirato profondo, effettuato nelle 24 o massimo 48 ore precedenti il prelievo.
La circolare del Centro Nazionale Trapianti del 22/06/2020 (All. 10 bis) regolamenta la procedura di donazione
di organi e tessuti da donatori deceduti o viventi in cui si abbia una anamnesi positiva per COVID-19 o che
siano stati in precedenza contatti stretti di pazienti con COVID-19.
CENTRO DONATORI DI SANGUE
Il Centro Nazionale Sangue sottolinea che non è documentata la trasmissione trasfusionale del virus.
Ai fini della selezione per la donazione del sangue ed emocomponenti ed il contenimento dell'epidemia vengono
applicate le misure di prevenzione indicate e costantemente aggiornate dal Centro Nazionale Sangue, che
prevedono:
• effettuazione di un triage semplificato con misurazione della temperatura corporea nella fase di accoglienza
del donatore (rinvio donazione se t°C> 37,5°C)
• criteri clinici (febbre, tosse, difficoltà respiratoria)
• criteri epidemiologici (contatti stretti e permanenza in aree critiche nel periodo di tempo indicato,
attualmente 14 giorni)
L'applicazione di tali criteri è documentata nella cartella di donazione e nel questionario anamnestico
integrativo, sottoscritti da donatore e operatore sanitario.
Nel caso di donatore che abbia le caratteristiche del Caso in valutazione si seguono le regole sottostanti per i
pazienti ambulatoriali o di DH.
Sono inoltre resi disponibili presso la sala di attesa del centro Donatori:
• ampia informativa sulle raccomandazioni fornite dagli organi istituzionali, mediante cartellonistica affissa
alle pareti
• disinfettanti a base idroalcolica per l'igiene delle mani con le istruzioni per il corretto utilizzo.
La Circolare regionale del 22 maggio 2020 prevede che i donatori di sangue periodici possono usufruire del test
sierologico per anticorpi IgG all’atto della donazione con prescrizione che può essere effettuata anche dallo
specialista del centro trasfusionale di riferimento (v. I.O. “Test sierologico anti SARS-Cov2 sui donatori di
sangue ed emocomponenti” dell’1/06/2020).
GESTIONE DEI PAZIENTI IMMUNODEPRESSI E DEI PAZIENTI ONCOLOGICI/
ONCOEMATOLOGICI.
Specifiche indicazioni per i pazienti immunodepressi sono state fornite dalla Regione Lazio con circolare prot.
0344149 del 15/04/2020 che reca le indicazioni del Ministero della Salute (v. Allegato 16).
Si considerano tali le seguenti classi di pazienti:
a) pazienti sottoposti a trapianto di organo solido o a trapianto di cellule staminali emopoietiche (TCSE);
b) pazienti con immunodeficienza primitiva (compresi immunodeficienza comune variabile, CVID);
c) pazienti con infezione connatale o acquisita da HIV;
d) pazienti che per qualsiasi condizione (es. patologie autoimmuni o, più in generale, immunomediate) stiano
assumendo cronicamente trattamenti immunosoppressivi [es. farmaci inibitori della calcineurina,
micofenolato, azatioprina, ciclofosfamide, methotrexate, steroidi a dose >1 mg/Kg. modificatori della
risposta biologica (es. anticorpi monoclonali inducenti alterazioni di numero e funzione delle cellule
dell’immunità innata o adattiva)].
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Si evidenziano, tra le diverse misure da adottare, l’importanza che tali pazienti indossino sempre la mascherina
e siano distanziati di almeno un metro (meglio due) da altre persone; tutto il personale sanitario adibito alla cura
di questi pazienti deve indossare gli appositi DPI quali mascherine chirurgiche o quelle specificamente indicate
per procedure speciali.
Specifiche cautele sono dettate per pazienti oncologici e oncoematologici dalla circolare della Regione Lazio
prot. 428696 del 15.5.2020 (All. 12).
In particolare è previsto il mantenimento delle precauzioni di distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il
ricovero, l’esecuzione del tampone pre-ricovero, l’obbligo per il paziente di indossare la mascherina chirurgica
e i guanti per tutto il tempo che trascorre all’interno della struttura.
Per la gestione dei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali, di tipo autologo o allogenico, e dei
rispettivi donatori, si seguono le raccomandazioni emanate dall’European Blood and Marrow Transplantation.
PAZIENTI AMBULATORIALI O DI DH. CENTRO DIALISI
In ottemperanza alle note regionali (prot. n.0214875 del 10/3/2020 e prot. n.218196 del 11/3/2020) durante il
lockdown sono state garantite le prestazioni con priorità “U” (Urgente) e “B” (Breve urgenza) nonché quelle di
dialisi, oncologia, chemioterapia, radioterapia, i controlli chirurgici e ortopedici post operatori e le attività
specialistiche previste nel percorso nascita.
Per quanto attiene le prestazioni inserite in percorsi interni, sono garantite dopo valutazione del medico e alla
luce dell’eventuale urgenza.
Con la nota della Direzione Sanitaria Aziendale prot.20274 del 5/06/2020 sono state date indicazioni specifiche
per la riattivazione dei DH medici e riabilitativi.
Con la nota della Direzione Sanitaria Aziendale prot 21917 del 19/06/2020 sono state date indicazioni
specifiche sulle misure di prevenzione e controllo infezioni da adottare nella gestione delle ripresa delle attività
ambulatoriali (v. Procedura specifica del 19/06/2020).
Centro prelievi: dal mese di agosto, riapertura in forma progressiva, previa prenotazione obbligatoria e con
ricetta dematerializzata.
L’Ordinanza del Presidente Regione Lazio n.Z00034 del 18/04/2020 ha stabilito le seguenti misure da adottare:
1. programmare preferibilmente le visite per appuntamento;
2. triage telefonico e comunque da ripetere all’accesso (All. 9 F);
3. porre enfasi sull’igiene delle mani, etichetta respiratoria e utilizzo delle mascherine da parte dei pazienti
4. se possibile, collocare i pazienti in stanze separate o lontano da altri pazienti nelle sale d’attesa e indossare
gli opportuni DPI durante la visita ambulatoriale (v. Allegato 11), nel caso di pazienti ad alto rischio far
attendere i pazienti in sale dedicate e, se non è possibile, attendere in macchina e chiamarli via telefono al
momento della visita;
5. se si fanno attendere i pazienti sintomatici assicurarsi che siano distanti dagli altri utenti almeno un metro;
6. prioritarizzare l’accesso dei pazienti sintomatici;
7. educare i pazienti e le famiglie sul riconoscimento precoce dei sintomi, sulle precauzioni di base da
utilizzare, su quali cure mediche e struttura a cui dovrebbero fare riferimento.
Si raccomanda di utilizzare tutti gli strumenti disponibili (telemedicina, contatto telefonico, scambio di email
etc.) al fine di limitare il più possibile gli accessi ambulatoriali. In ottemperanza alla suddetta Ordinanza del
Presidente della Regione Lazio l’accesso dei pazienti, che devono osservare la distanza di sicurezza, avviene in
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modo controllato ed è limitato unicamente al paziente che può essere accompagnato solo in casi di manifesta
necessità da un care-giver; prima di accedere in ambulatorio il paziente procede alla disinfezione delle mani,
utilizzando i dispenser disponibili, indossando una mascherina, e facendosi controllare la temperatura corporea;
viene ripetuto il questionario precedentemente somministrato telefonicamente ed infine si reca negli
ambulatori in cui è mantenuta la distanza di sicurezza.
Anche nelle sale d’attesa sono disponibili dispenser per la disinfezione delle mani.
Il paziente con sintomi respiratori deve essere immediatamente fornito di mascherina chirurgica e si raccomanda
la somministrazione del questionario (Allegato modulo 9E).
Qualora ne risulti un caso sospetto secondo i criteri riportati nell’Allegato 2, l’operatore sanitario lo invia al pre-
triage del P.S., facendogli indossare subito una mascherina chirurgica e preavvertendo l’infermiere del pre-
triage al numero di cellulare 366 9353025 dell’arrivo del paziente.
Specifiche misure sono adottate presso il Centro dialisi a cura del Responsabile dello stesso, in ottemperanza
alle indicazioni regionali (v. Circolare Regione Lazio, prot.0263521 del 2/04/2020 “Percorso presa in carico dei
pazienti con malattie renali croniche – aggiornamento dell’1/04/2020”).
Per il trasferimento in ospedali della rete COVID i pazienti che necessitano di trattamento dialitico, contattare
l’ARES 118. In caso il paziente necessiti di intervento dialitico urgente, il centro dialisi garantisce la consulenza
nefrologica e il trattamento emodialitico nel locale dedicato.
FORMAZIONE
La formazione si svolge preferibilmente con modalità FAD. Oltre alla ordinaria formazione dedicata alla lotta
alle infezioni e alla sicurezza nei luoghi di lavoro (inclusi i DPI), si svolgono incontri di formazione per il
personale dei due P.S. dedicati alla conoscenza della presente Procedura, alle precauzioni standard e alle
precauzioni aggiuntive (da contatto, droplet e vie aeree), nonché all’utilizzo adeguato dei DPI.
Destinatari sono medici del P.S., ginecologi, infermieri, ostetriche, OSS ed altro personale dei P.S.
Brevi incontri di istruzione sono stati fatti al personale delle ditte incaricate di servizi appaltati.
INTERVENTI DI MANUTENZIONE ED ALTRI INTERVENTI TECNICI
Gli interventi tecnici di qualunque genere da effettuarsi nelle sale adibite a “confinamento/isolamento” di
pazienti con sospetto COVID-19 o altra malattia a diffusione per mezzo di droplet o aerea, devono essere ridotti
a quelli strettamente urgenti e indifferibili ed eseguiti possibilmente in assenza del paziente.
Gli operatori sanitari del reparto/servizio dovranno fornire ai tecnici tutti i DPI previsti dalle procedure interne e
seguirli scrupolosamente durante le procedure di VESTIZIONE e SVESTIZIONE.
E’ preferibile l’ingresso di un solo tecnico alla volta; non potranno entrare nella stanza, comunque, più di due
tecnici contemporaneamente.
Per maggiori indicazioni vedi circolare Regione Lazio, prot. 223240 del 13/03/2020 “Epidemia da COVID-19 -
Indirizzi in merito alla gestione dei rischi lavorativi delle ditte esterne operanti all’interno dell’Azienda
Sanitaria” e Circolare Ministero della Salute, prot. 9268 del 18/03/2020 “COVID-19. Raccomandazioni
operative per i tecnici verificatori”.
RESPONSABILITA’ E CONTROLLI
La stretta e rigorosa osservanza delle presenti disposizioni aziendali è compito di ciascun operatore sotto la
responsabilità dei rispettivi Dirigenti e Coordinatori, sia in agendo sia in vigilando.
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A supporto e sostegno dei Reparti/Servizi è stato istituita l’equìpe infermieristica IPC (Infection Prevention and
Control) alla quale è stato affidato anche il compito di effettuare le verifiche di attuazione delle misure di IPC
(disposizione di servizio n. 14/DS del 27/05/2020).
DIFFUSIONE E AGGIORNAMENTI
La presente I.O. viene inviata via mail a tutti gli indirizzi di posta elettronica aziendale e resa consultabile sul
sito Intranet aziendale (Sezione: Documenti � COVID-19 �Procedure ed I.O. interne; INOLTRE dalla
Sezione: COVID-19 Tutto quello che c’è da sapere)
Le presenti indicazioni verranno aggiornate e diffuse secondo la normativa e secondo il Piano territoriale di
preparazione e risposta su cui la ASL ROMA 1 fornisce periodiche indicazioni.
BIBLIOGRAFIA E NORMATIVA
1. Ministero della Salute 22/01/2020 “Polmonite da nCoronavirus” (2019- nCoV) in Cina “
2. Regione Lazio 24/01/2020 “Indicazioni operative per la gestione e la sorveglianza dei casi sospetti di infezione da
nCoronavirus (2019- nCoV)”
3. Regione Lazio 29/01/2020 “Aggiornamento “Indicazioni operative per la gestione e la sorveglianza dei casi sospetti
di infezione da nCoronavirus(2019- nCoV)”.
4. Ministero della Salute 01/02/2020 “Indicazione per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza
verso aree affette della Cina”
5. Regione Lazio 14/02/2020 “Infezione da nuovo coronavirus 2019 nCoV (COVID-19). Indicazioni operative per la
gestione e la sorveglianza nella Regione Lazio”.
6. Ministero della Salute 22/02/2020 “COVID-2019. Nuove indicazioni e chiarimenti”
7. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z0002 del 26/02/2020
8. Consiglio Superiore di Sanità, documento del 28/02/2020 in merito a “Paziente guarito da COVID-2019” e di
“Paziente che ha eliminato il virus SARS COV-2”
9. Circolare Regione Lazio n. 0182372 del 28/02/2020: “Linee di indirizzo per la predisposizione dei piani territoriali e
risposta all’emergenza COVID-19”
10. Circolare Ministero Salute 29/02/2020 “Linee indirizzo assistenziali del paziente critico affetto da COVID-19”
11. DPCM 1/03/2020
12. Comunicazione email della Regione Lazio del 2/03/2020 che aggiorna gli allegati 1,2,8 della Circolare del 28/02/2020
e aggiunge l’allegato 11, unendo altresì la Circolare del Ministero della salute del 27/02/2020
13. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z0003 del 6/03/2020
14. Circolare Ministero della Salute 9/03/2020 “COVID-19: aggiornamento della definizione di caso”.
15. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z0006 del 10/03/2020
16. Circolare Ministero Salute 10.3.2020 “Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici”
17. Circolare Regione Lazio prot. 218196 dell’11/03/2020: “Emergenza COVID – Aggiornamenti”
18. Circolare Regione Lazio prot. 230669 del 18/03/2020: “Modalità richiesta posti letto di malattie infettive ed area
critica per pazienti COVID-19 positivi”
19. Circolare Regione Lazio prot. 235441 del 20/03/2020: “Utilizzo strutture alberghiere di ospitalità protetta –
adempimenti ordinanza Pres. RL n. Z00009 del 17/03/2020”.
20. Circolare Ministero della salute prot. 9480 del 19/3/2020 sul tracing dei contatti stretti
21. Circolare Regione Lazio prot. 237102 del 20/03/2020 “Emergenza COVID-19 – azioni Fase II”
22. Circolare Regione Lazio prot. 236798 del 20/03/2020 “Percorsi presa in carico pazienti con malattie renali croniche”
23. Circolare Regione Lazio prot.238270 del 23/03/2020 “Emergenza COVID-19 - Indicazioni in materia di attività
necroscopica”
24. Circolare Regione Lazio prot. 240003 del 23/03/2020 “Documento sorveglianza operatori sanitari” (allegato 2
circolare rettificato successivamente)
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25. Circolare ministero 25/3/2020 agg.to linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali di emergenza
COVID-19
26. Circolare Regione Lazio prot. 247791 del 26/03/2020 “Emergenza COVID-19 – azioni di Fase III”
27. Circolare Ministero della salute prot. 10736 del 29/03/2020 e Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020
28. Circolare Ministero della salute prot. 11257 del 31/01/2020 “COVID-19: indicazioni per gravida-partoriente,
puerpera, neonato e allattamento”.
29. Circolare Regione Lazio prot. 263521 del 2/04/2020 “Percorsi presa in carico dei pazienti con malattie renali croniche
– aggiornamenti all’1/04/2020”
30. Circolare Regione Lazio prot. 294221 dell’8/04/2020 “Programma di potenziamento delle cure primarie”
31. Circolare Regione Lazio prot. 297854 del 9/04/2020 recante Indicazioni emergenziali connesse il settore funebre
32. Circolare Regione Lazio prot. 313200 del 10/04/2020 “Dimissioni o trasferimento per pazienti guariti o clinicamente
guariti”.
33. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z00034 del 18/04/2020;
34. Circolare Regione Lazio prot. 036341 del 21.4.2020 “Linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani aziendali di
preparazione e risposta all’Emergenza COVID-19 – Area Ostetrico-Neonatologica”
35. Circolare Regione Lazio prot. 036341 del 21.4.2020 “Infezione dal nuovo Coronavirus: indicazioni operative per la
gestione dei pazienti psichiatrici all’interno del percorso ospedaliero”
36. DGR n. 209 del 24/04/2020 “Indicazioni per il ricorso a test sierologici per indagini di sieroprevalenza sugli operatori
sanitari”
37. DPCM 26 aprile 2020
38. Circolare Regione Lazio prot. 391183 del 30/04/2020 “Emergenza COVID-19 – Azioni di fase IV”
39. Circolare Ministero Salute n. 16106 del 9/05/2020 “COVID-19: test di screening e diagnostici”.
40. Determinazione RL del 13/05/2020 in materia di test sierologici (nota prot. 450060 del 22/05/2020)
41. Circolare Regione Lazio prot. 426911 del 15/05/2020 “Rete emergenza e reti tempo-dipendenti”
42. Circolare Regione Lazio prot. 428696 del 15/05/2020 “Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici in
corso di emergenza da COVID-19”.
43. Circolare Regione Lazio prot. 449425 del 22/05/2020, aggiornamento indicazioni operative paziente psichiatrico.
44. Rapporto ISS Covid-19 n. 40/2020: “Comunicazione in emergenza nei reparti COVID-19. Aspetti di etica” del
25.5.2020
45. Circolare Ministero Salute prot. 18584 del 29/05/2020 “Ricerca e gestione dei contatti di casi COVID-19 (contact
tracing)”.
46. Circolare Regione Lazio prot. 487793 del 3/06/2020 “Emergenza COVID-19: Azione di fase V”
47. Circolare ISS – Centro Nazionale Trapianti prot. 1108 del 22/06/2020 “Aggiornamento delle misure di prevenzione
della trasmissione dell’infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia attraverso il trapianto di organi e
tessuti”.
48. Rapporto ISS Covid-19 n. 20/2020 rev.2 “Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni nel
contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione di SARS-CoV 2”, del 7 luglio 2020
49. Circolare regionale prot. 577207 dell’1.7.2020 in materia di “Identificazione precoce e attiva di infezioni da SARS-
CoV2” e successive precisazioni con nota prot. 633182 del 16 luglio 2020
50. Ordinanza Presidente Regione Lazio, n. Z00053 del 21 luglio 2020 “Linee di indirizzo per le modalità di accesso e
visita dei familiari nelle strutture residenziali sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali”
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ALLEGATI:
Allegato 1. Istruzioni Operative invio campioni di laboratorio
Allegato 2. Definizione di caso per la segnalazione e di contatto stretto
Allegato 3. Scheda per la segnalazione di casi di infezioni da virus respiratori (file editabile scaricabile su Intranet)
Allegato 4. Procedura per esecuzione del tampone rino/orofaringeo combinato e Racc.ni ISS 11/2020-aggiornate al
29/05/2020
Allegato 5. Istruzione sulle corrette metodologie di vestizione/svestizione degli operatori sanitari -
Allegato 6. Modalità per il corretto lavaggio delle mani
Allegato 7. Modalità di disinfezione e sanificazione ambientali
Allegato 8. Scheda Intervista Pre-Triage COVID-19 (infermiere/ostetrica del Pre-Triage)
Allegato 9 A. Questionario prericovero P.S. indagine COVID-19
9 B. Questionario prericovero reparto internistico
9 C. Questionario prericovero reparto chirurgico
9 D. Questionario prericovero P.S. ostetrico-ginecologico
9 E. Questionario paziente ambulatoriale o di DH
9 F. Questionario telefonico screening pre ambulatoriale
Allegato 10. Misure di prevenzione della trasmissione da COVID-19, attraverso il trapianto di organi e tessuti (Centro
Regionale Trapianti 28/02/2020)
10. bis Aggiornamento misure di prevenzione (Centro Nazionale Trapianti 22/06/2020)
Allegato 11. DPI raccomandati per COVID-19 (Ord.RL n. Z00034/18-4-2020)
Allegato 12. Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici
Allegato 13. Istruzioni Operative trattamento salme e cadavere
Allegato 14. Procedura per la dimissione del paziente COVID-19
Allegato 15. Indicazioni per l’isolamento domiciliare e per lavaggio delle mani a domicilio
Allegato 16. Raccomandazioni per la gestione dei pazienti immunodepressi (circ.RL 344149 del 15/04/2020)
Allegato 17. Documenti interni collegati
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ALLEGATO 2
Definizione di caso di COVID-19 per la segnalazione
La definizione di caso si basa sulle informazioni attualmente disponibili e può essere rivista in base
all’evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.
Caso sospetto di COVID 19 che richiede esecuzione di test diagnostico
1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti
segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria)
E
senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica
E
storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale* durante i 14
giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;
oppure
2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta
E
che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni
precedenti l’insorgenza dei sintomi;
oppure
3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di
malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria)
E
che richieda il ricovero ospedaliero (SARI)
E
senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica.
Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con
sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area
o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale.
* secondo la classificazione dell’OMS, consultare i rapporti quotidiani sulla situazione relativa al
COVID-19 disponibili al seguente link:
https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/
Per l’Italia, ove si renda necessaria una valutazione caso per caso, si può tener conto della
situazione epidemiologica nazionale aggiornata quotidianamente sul sito del Ministero della Salute
(http://www.salute.gov.it/portale/home.html) e, per l’esecuzione del test, tenere conto anche
dell’applicazione del “Documento relativo ai criteri per sottoporre soggetti clinicamente
asintomatici alla ricerca d’infezione da SARS-CoV-2 attraverso tampone rino-faringeo e test
diagnostico”elaborato dal Gruppo di lavoro permanente del Consiglio Superiore di Sanità (sessione
LII).
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Caso probabile
Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando
protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento
Regionali individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus.
Caso confermato
Un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il
laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori Regionali
di riferimento che rispondano ai criteri indicati in Allegato 3, indipendentemente dai segni e dai
sintomi clinici.
Definizione di “contatto stretto”
Il contatto stretto di un caso probabile o confermato è definito come:
• una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;
• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la
stretta di mano);
• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-
19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);
• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza
minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;
• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa
dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;
• un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID- 19
oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19
senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;
• una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di
un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri
dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice
abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando
una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti
nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).
Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima
dell'insorgenza della malattia nel caso in esame.
Allegato 3
1
SCHEDA DI NOTIFICA CASI CONFERMATI O PROBABILI DI INFEZIONE DA SARS-COV-2 La versione compilabile elettronicamente è scaricabile dal sito della Regione Lazio,
dall�indirizzo http://www.inmi.it/bedmanager o www.inmi.it/seresmi
Copia della scheda dovrà essere inviata alla ASL di competenza
|__| CONFERMATO |__| PROBABILE Data di segnalazione: |____________|
Soggetto in sorveglianza per contatto stretto: Sì |__| No |__|
Operatore sanitario: Sì |__| No |__|
Dati Anagrafici
Cognome: |_____________________________________________| Nome: |_____________________________________________|
Sesso: |__| M |__| F Data di nascita: |________________|
Comune/Nazione di Nascita:|_________________________________________________________________________| Prov |____|
Cittadinanza: |________________________________________________________| Telefono: |___________________________|
Codice Fiscale/Cod. identificativo personale (paz. straniero): |________________________________|
|__| Non Noto |__| Senza fissa dimora
Stato civile: |_________________________________| Titolo di studio: |________________________________________|
Professione: |_____________________________________|
RESIDENZA
Nazione: |______________________________________| Comune: |________________________________________| Prov |____|
Indirizzo |_________________________________________________________| Recapito telefonico: |_____________________|
Altri Recapiti telefonici: |__________________________________________________________|
DOMICILIO (se diversa dalla residenza)
Nazione: |______________________________________| Comune: |________________________________________| Prov |____|
Indirizzo |_________________________________________________________|
SE RESIDENTE/DOMICILIATO IN UN PAESE DIVERSO DALL�ITALIA:
Data partenza dal proprio paese: |________________| Data ingresso in Italia: |________________|
Ha visitato altri paesi nel periodo di incubazione? Sì |__| No|__|
In stato di gravidanza? Sì |__| No |__| Non noto |__| se Sì, mese di gestazione: |____|
Informazioni sullo Stato Vaccinale
Il paziente è stato vaccinato per influenza nella corrente stagione: Sì |__| No |__| Non noto |__|
se Sì, Nome commerciale del vaccino: |_________________________| Data della vaccinazione: |________________|
Allegato 3
2
Informazioni Cliniche del Paziente
Segni e sintomi rilevanti ü Data esordio ü Data esordio
Artralgia/Artrite c |________________| Ipertransaminasemia c |________________|
Astenia c |________________| Linfoadenopatia/linfadenite c |________________|
Cefalea c |________________| Mialgia c |________________|
Congiuntivite c |________________| Nausea c |________________|
Diarrea c |________________| Paralisi Flaccida Acuta c |________________|
Dispnea c |________________| Polmonite c |________________|
Dolori Addominali c |________________| Rigor Nucalis c |________________|
Emorragie cutanee/mucose c |________________| Sepsi/shock settico c |________________|
Esantema/Rash Cutaneo c |________________| Sindrome di tipo influenzale c |________________|
Faringite/faringodinia c |________________| Tosse c |________________|
Febbre c |________________| Vomito c |________________|
Ittero c |________________|
Altro, specificare ____________________________________________________________ |________________|
Altri Sintomi/segni/affezioni a carico di Specificare ü Data esordio
Sistema Nervoso Centrale c |________________|
Sistema Nervoso Periferico c |________________|
Vie respiratorie superiori c |________________|
Vie respiratorie inferiori c |________________|
Apparato cardiovascolare c |________________|
Apparato digerente c |________________|
Apparato uro-genitale c |________________|
Apparato urinario c |________________|
Apparato muscolo-scheletrico c |________________|
Cute (lesioni cutanee) c |________________|
Altro specificare c |________________|
RICOVERO/ISOLAMENTO FIDUCIARIO
Ricovero Sì |__| No|__| Isolamento fiduciario: Sì |__| No|__|
Data: |________________| Nome Ospedale:|____________________________________|
Reparto:
Terapia intensiva/rianimazione (UTI) |__|
Ventilazione meccanica Sì |__| No|__| Se Sì à | Non invasiva | | Intubazione |
ECMO Sì |__| No|__|
DEA/EAS |__| Terapia sub intensiva |__|
Cardiochirurgia |__| Malattie Infettive |__|
Altro, specificare |__| |__________________________________________________|
Data isolamento: |________________|
Indirizzo: |________________________|
Comune: |________________________|
Prov |____|
Presenza di patologie croniche: Sì |__| No |__| Non noto |__| se Sì quali?
Tumore | Sì | | No | | Non noto| Malattie renali | Sì | | No | | Non noto|
Diabete | Sì | | No | | Non noto| Malattie metaboliche | Sì | | No | | Non noto|
Malattie cardiovascolari | Sì | | No | | Non noto| Obesità BMI tra 30 e 40 | Sì | | No | | Non noto|
Deficit immunitari | Sì | | No | | Non noto| Obesità BMI > 40 | Sì | | No | | Non noto|
Malattie respiratorie | Sì | | No | | Non noto|
Altro, specificare | Sì | | No | | Non noto| _________________________________________________________
Allegato 3
3
Dati di Laboratorio
Nome del laboratorio che ha eseguto il test: |____________________________________________________|
Invio campione al Laboratorio Regionale Sì |__| No |__| Data invio: |________________|
Invio campione al Laboratorio Nazionale Sì |__| No |__| Data invio: |________________|
SARS-CoV-2:
Tipologia campione: Metodica:___________________ Metodica: ___________________ Data
________________________
| Pos | | Neg | | Dubbio |
| Non effettuato | | In corso |
| Pos | | Neg | | Dubbio |
| Non effettuato | | In corso | |________________|
________________________
| Pos | | Neg | | Dubbio |
| Non effettuato | | In corso |
| Pos | | Neg | | Dubbio |
| Non effettuato | | In corso | |________________|
________________________
| Pos | | Neg | | Dubbio |
| Non effettuato | | In corso |
| Pos | | Neg | | Dubbio |
| Non effettuato | | In corso | |________________|
Informazioni epidemiologiche
Negli ultimi 14 giorni, prima dell�insorgenza dei sintomi, il caso si è recato in un Paese estero o comune Italiano dove siano stati
confermati casi di polmonite da SARS-CoV-2? Sì |__| No |__| Non noto |__| Se sì,
dove __________________________________________ data di arrivo : |________________| data di partenza : |________________|
dove __________________________________________ data di arrivo : |________________| data di partenza : |________________|
dove __________________________________________ data di arrivo : |________________| data di partenza : |________________|
data di arrivo in Italia: |________________|
Informazioni Aggiuntive viaggio
Mezzo di trasporto: c Aereo c Nave/traghetto c Treno c Automobile c Pullman
c Altro,specificare: |___________________________________________________________________|
Disponibilità informazioni identificative del viaggio: Sì |__| No |__|
Indicare volo di ritorno in Italia (o compagnia aerea e itinerario se disponibili) e aeroporto arrivo
____________________________________________________________________________________________________________
____________________________________________________________________________________________________________
Negli ultimi 14 giorni, prima dell�insorgenza dei sintomi, il caso è stato a contatto con una persona affetta da polmonite da
SARS-CoV-2? Sì |__| No |__| Non noto |__| Se Sì,
dove |___________________________________________________________| data di ultimo contatto : |________________|
Tipo di esposizione: Nosocomiale: Sì |__| No |__| Se Sì, specificare la struttura |___________________________________|
In comunità: Sì |__| No |__| Se Sì, specificare la comunità |___________________________________|
se disponibile indicare specifiche del contatto: Cognome: |__________________________| Nome: |__________________________|
Complicanze
Se presenza complicanze, specificare: |____________________________________________________________________________|
Data complicanza: |________________| Eseguita radiografia: Sì |__| No |__| Non noto |__|
Polmonite | Sì | | No | | Non noto|
Polmonite virale primaria | Sì | | No | | Non noto|
Polmonite batterica secondaria | Sì | | No | | Non noto|
Polmonite mista | Sì | | No | | Non noto|
Grave insufficienza respiratoria acuta (SARI): | Sì | | No | | Non noto|
Acute Respiratory Distress Syndrome (ARDS): | Sì | | No | | Non noto|
Altro, specificare | Sì | | No | | Non noto| |_______________________________________|
Allegato 3
4
Diagnosi Esito e Follow-up
Data diagnosi del laboratorio: |________________|
Esito: Guarigione |__| Data: |________________| (Indicare la data del secondo test negativo)
Guarito clinicamente |__| Data dimissione (se ospedalizzato): |________________|
Decesso |__| Data: |________________| à (allegare certificato decesso ISTAT)
Medico che compila la scheda:
Nome Ospedale|___________________________________| ASL |____________|
Cognome: |________________________________________| Nome: |_______________________________________|
Telefono: |___________________________| Email |________________________________________________|
Definizioni
Paziente clinicamente guarito
Si definisce clinicamente guarito da Covid-19 un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal
di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi, polmonite con insufficienza respiratoria) associate all�infezione virologicamente
documentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata. Il soggetto clinicamente
guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2.
Paziente guarito
Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell�infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a
distanza di 24 ore uno dall�altro, per la ricerca di SARS-CoV-2
Definizione di caso di SARI: un paziente ospedalizzato di qualsiasi età anni con:
� almeno un segno o sintomo respiratorio (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) presenti al momento del ricovero o nelle
48 ore successive all�ammissione in ospedale e
� almeno un segno o sintomo sistemico (febbre o febbricola, cefalea, mialgia, malessere generalizzato) o deterioramento
delle condizioni generali (astenia, perdita di peso, anoressia o confusione e vertigini).
La data di inizio sintomi (o l�aggravamento delle condizioni di base, se croniche) non deve superare i 7 giorni precedenti l�ammissione
in ospedale.
Definizione di ARDS: paziente ospedalizzato di qualsiasi età anni con:
sindrome infiammatoria polmonare, caratterizzata da lesioni alveolari diffuse ed aumento della permeabilità dei capillari polmonari,
con incremento dell'acqua polmonare extracapillare, definito come edema polmonare non cardiaco, che richieda un ricovero
ospedaliero in UTI e/o il ricorso alla terapia in ECMO in cui sia stata confermata, attraverso specifici test di laboratorio, la presenza di
un tipo/sottotipo di virus influenzale.
Clinicamente l'ARDS è caratterizzata da una dispnea grave, tachipnea e cianosi, nonostante la somministrazione di ossigeno,
riduzione della "compliance" polmonare ed infiltrati polmonari bilaterali diffusi a tutti i segmenti. Secondo l'American European
Consensus Conference la diagnosi di ARDS può essere posta qualora siano presenti i seguenti criteri:
�insorgenza acuta della malattia;
�indice di ossigenazione PaOz/FiOz inferiore a 200 mmHg, indipendentemente dal valore PEEP (Positive End Expiratory Pressure);
�infiltrati bilaterali alla radiografia toracica in proiezione antero-posteriore;
�pressione di chiusura dei capillari polmonari (PCWP) inferiore a 18 mmHg, escludendo un'origine cardiaca dell'edema polmonare.
Istituto Superiore di Sanità
Raccomandazioni ad interim
per il corretto prelievo, conservazione
e analisi sul tampone rino/orofaringeo
per la diagnosi di COVID-19
Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica
COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica
Versione del 29 maggio 2020
Rapporto ISS COVID-19 9 ·· n. 11/2020 Rev. 2
Raccomandazioni ad interim
per il corretto prelievo, conservazione
e analisi sul tampone rino/orofaringeo
per la diagnosi di COVID-19 Versione del 29 maggio 2020
Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica
Paola Stefanelli, Dipartimento Malattie infettive, Istituto Superiore di Sanità (Coordinatore GdL)
Alessandra Ciervo, Dipartimento Malattie infettive, Istituto Superiore di Sanità
Maria Capobianchi, UOC Laboratorio di Virologia, INMI �L. Spallanzani�, IRCCS, Roma
Concetta Castilletti, UOC Laboratorio di Virologia, INMI �L. Spallanzani�, IRCCS, Roma
Maria Carla Re, Dipartimento Medicina Specialistica Diagnostica e Sperimentale, Università di Bologna
Paola Affanni, Centro di Riferimento per la Sorveglianza Virologica,
Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Parma
Maria Eugenia Colucci, Centro di Riferimento per la Sorveglianza Virologica,
Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Parma
Andrea Crisanti, Dipartimento di Medicina Molecolare, Università di Padova
Andrea Orsi, UO Igiene Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Genova
Giancarlo Icardi, Dipartimento Scienze della Salute, Università di Genova
Fabio Tramuto, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico �Giaccone� Palermo
Giada Rossini, Microbiologia e Virologia, Policlinico Sant�Orsola Malpighi, Bologna
Fausto Baldanti, Dipartimento Medicina Diagnostica e Microbiologia, San Matteo, Pavia
Luigi Bertinato, Segreteria Scientifica Presidenza, Istituto Superiore di Sanità
Con il contributo di
Daniele Frezza, Direttore UOSD Chirurgia dell'Orecchio/ORL AULSS 2 Treviso
Giacomo Spinato, DNS Università degli Studi di Padova, UOC ORL AULSS 2 Treviso
Cristoforo Fabbris, UOC ORL AULSS 2 Treviso
Piergiorgio Scotton, Direttore UO Malattie Infettive AULSS 2 Treviso
Roberto Rigoli, Direttore UO Microbiologia AULSS 2 Treviso
in collaborazione con Piergiorgio Gaudioso e Stefano Concheri, Università degli Studi di Padova
Ringraziamenti a Carmelo Zappone, Presidente AIOLP (Associazione Italiana Otorinolaringoiatri Libero-
Professionisti)
La responsabilità dei dati scientifici e tecnici è dei singoli autori, che dichiarano di non avere conflitti di interesse.
Redazione e grafica a cura del Servizio Comunicazione Scientifica (Sandra Salinetti e Paola De Castro)
© Istituto Superiore di Sanità 2020 viale Regina Elena, 299 �00161 Roma
Istituto Superiore di Sanità Raccomandazioni ad interim per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone rino/orofaringeo per la diagnosi di COVID-19. Versione del 29 maggio 2020. Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica 2020, ii, 11 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 11/2020 Rev. 2
Questo documento descrive il tipo di campione e le modalità di campionamento necessari per la diagnosi di malattia respiratoria acuta da COVID-19 e il relativo test diagnostico. Vengono, inoltre, riportati per i campioni richiesti per i test diagnostici, le regole per l'imballaggio e il trasporto che tengono conto delle istruzioni per la biosicurezza degli operatori. Per la conferma diagnostica di COVID-19 sono necessari test microbiologici mediante l'uso della Real-time PCR. Infine, è allegato un manuale per il campionamento del tampone seguendo le corrette modalità di biosicurezza. Istituto Superiore di Sanità Interim recommendations for sampling, storing and analysis of swabs for COVID-19 diagnosis. Version of May 29, 2020. ISS Working group Diagnostics and microbiological surveillance of COVID-19: aspects of molecular and serological analysis 2020, ii, 11 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 11/2020 Rev. 2 (in Italian)
This document describes the samples required for establishing a diagnosis of COVID-19 acute respiratory disease and the molecular test. Samples required for diagnostic testing, the rules for packaging and transportation, taking into account biosafety instructions for the operators, are also reported. Microbiology testing through the use of Real-time PCR is required for the confirmed diagnosis of COVID-19. Finally, a manual for sampling the swab is attached following the correct biosecurity procedures.
. Per informazioni su questo documento scrivere a: [email protected]
Citare questo documento come segue:
Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e
sierologica. Raccomandazioni ad interim per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone rino/orofaringeo
per la diagnosi di COVID-19. Versione del 29 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS
COVID-19, n. 11/2020 Rev. 2).
i
Indice
Destinatari del rapporto ............................................................................................................................ ii
Acronimi ................................................................................................................................................... ii
Introduzione .............................................................................................................................................. 1
Campioni biologici per diagnosi di COVID-19 ........................................................................................... 1
Campioni delle basse vie respiratorie .................................................................................................. 1
Tamponi rinofaringeo e orofaringeo ..................................................................................................... 1
Prelievo .................................................................................................................................................... 2
DPI ....................................................................................................................................................... 2
Vestizione operatore ............................................................................................................................ 2
Svestizione operatore .......................................................................................................................... 2
Smaltimento rifiuti ................................................................................................................................. 3
Etichettatura ............................................................................................................................................. 3
Conservazione.......................................................................................................................................... 3
Modalità di confezionamento e spedizione ............................................................................................... 3
Diagnosi molecolare per COVID-19 ......................................................................................................... 3
Bibliografia ................................................................................................................................................ 5
Appendice. Procedure per l�esecuzione dei tamponi per la diagnostica del SARS-CoV-2 ....................... 6
ii
Destinatari del rapporto
I principali destinatari di questo rapporto sono gli operatori sanitari coinvolti nell�emergenza COVID-19.
Acronimi
COVID-19 Coronavirus Disease 2019
DPI Dispositivi di Protezione Individuale
FFP2 Filtrante Facciale Protezione dalla Polvere media > 94%
FFP3 Filtrante Facciale Protezione dalla Polvere alta > 99%
ISS Istituto Superiore di Sanità
OMS Organizzazione Mondiale della Sanità
SARS-CoV-2 Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2
coronavirus che causa la COVID-19
1
Introduzione
Nel dicembre 2019, in Cina, precisamente nella città di Wuhan (provincia di Hubei) è stata individuata
nell�uomo una forma di polmonite atipica sostenuta da un nuovo coronavirus identificato come SARS-CoV-2 (1,
2).
I coronavirus sono virus provvisti di capside a singolo filamento di RNA a senso positivo (ssRNA+) di circa 30
kilo basi che codifica per 7 proteine virali. Al microscopio elettronico a trasmissione, i virioni appaiono sferici con
una forma a �corona�. Questo particolare aspetto è dovuto alla presenza della proteina �spike� rappresentata dalla
glicoproteina (S). Le proteine strutturali aggiuntive comprendono: l�envelope (E), la proteina di matrice (M) e il
nucleocapside (N) (1).
L�agente eziologico della malattia COVID-19 è stato ritrovato in vari distretti delle vie respiratorie superiori e
inferiori come faringe, rinofaringe, espettorato e fluido bronchiale (3). L�RNA virale è stato riscontrato con
frequenza variabile anche nelle feci e nel sangue di pazienti COVID-19. Tuttavia, la possibilità di infezione a partire
da questi materiali è al momento controversa (3-5).
La diagnosi di laboratorio di SARS-CoV-2 in un caso sospetto necessita di una corretta esecuzione, trasporto
e conservazione del campione e di utilizzare metodiche molecolari sensibili e specifiche.
Campioni biologici per diagnosi di COVID-19
Per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 il campione di elezione è un campione delle vie respiratorie.
Questo può essere delle alte vie respiratorie (tampone nasale, tampone oro-faringeo, tampone rino-faringeo)
e più raramente, ove disponibili, delle basse vie respiratorie: aspirato endo-tracheale o lavaggio bronco-alveolare
(Broncho-Alveolar Lavage, BAL).
Il campione delle basse vie respiratorie è da preferire per una maggiore concentrazione di virus nei casi di
polmonite.
Campioni delle basse vie respiratorie
I campioni delle basse vie respiratorie vengono prelevati in un contenitore sterile, indossando gli opportuni
DPI e minimizzando la possibilità di generare aerosol. Per tale motivo, non è consigliato il prelievo dell�espettorato
indotto.
Tamponi rinofaringeo e orofaringeo
Il prelievo del tampone rinofaringeo e orofaringeo è una procedura che consiste nel prelievo di muco che
riveste le cellule superficiali della mucosa del rinofaringe o dell'orofaringe, mediante un tampone (attualmente
sono disponibili dei tamponi in materiale sintetico capaci di trattenere molto più materiale organico rispetto ai
tamponi di ovatta).
Il tampone rinofaringeo, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche acquisite durante la pandemia COVID-
19, è il tampone che ha la maggior sensibilità e specificità diagnostica e, di fatto, includendo il tampone nasale
(6) (vedi Appendice). Anche l'OMS e i CDC di Atlanta confermano che il tampone rinofaringeo è il gold standard
(7).
Il tampone rinofaringeo, richiede da parte di operatori sanitari una basilare conoscenza anatomica di questo
distretto e della procedura per poter essere eseguito (video tutorial).
2
Il prelievo viene eseguito in pochi secondi e ha un�invasività minima, originando al più un impercettibile fastidio
nel punto di contatto. La semplicità del prelievo non significa però che possa essere eseguito da chiunque, ma
da personale addestrato e specializzato che deve garantire la corretta esecuzione della procedura evitando sia
la contaminazione del campione che la raccolta solo del tratto più esterno delle fosse nasali, procedura che
inficerebbe il risultato del test molecolare.
Prelievo
Per ragioni di contenimento da potenziale contagio, la procedura deve essere svolta dal personale addestrato
utilizzando opportuni DPI.
DPI
§ Guanti monouso.
§ Camice monouso impermeabile con manica lunga.
§ Cuffia per capelli monouso.
§ Mascherina monouso FFP2/FFP3.
§ Protezione per gli occhi (occhiali o schermo facciale di protezione).
§ Controllare l�integrità dei DPI prima di indossarli.
Vestizione operatore
§ Togliere monili o altro oggetto personale.
§ Effettuare l�igiene delle mani con acqua e sapone o in alternativa con soluzione alcolica.
§ Indossare il primo paio di guanti.
§ Indossare il camice.
§ Raccogliere i capelli e indossare la cuffia.
§ Indossare la mascherina FFP2/FFP3.
§ Indossare gli occhiali o schermo facciale.
§ Indossare un secondo paio di guanti.
Svestizione operatore
Al termine della procedura evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e mucose o cute.
§ Rimuovere il camice.
§ Sfilare il primo paio di guanti.
§ Rimuovere gli occhiali.
§ Rimuovere la mascherina facendo attenzione a non toccarla nella parte anteriore ma maneggiarla
posteriormente prendendo l�elastico tra le dita e facendo scorrere verso la parte superiore della testa.
§ Rimuovere il secondo paio di guanti.
§ Detergere le mani con acqua e sapone o in alternativa con soluzione alcolica.
3
Smaltimento rifiuti
I DPI utilizzati e il materiale da scartare deve essere considerato come rifiuto infetto e gettato nell�apposito
contenitore. I rifiuti devono essere trattati e smaltiti seguendo le procedure del materiale infetto categoria B UN
3291.
Etichettatura
Su ogni campione deve essere apposta un�etichetta riportante
1. nome cognome e data di nascita del paziente;
2. data del prelievo;
3. tipo di campione.
Conservazione
I campioni devono essere inviati immediatamente al laboratorio o in alternativa possono essere conservati in
frigo (+4°C) per un tempo < 48 ore. Se il campione non può essere processato entro 48 ore va conservato a �
80°C.
I tamponi non vanno conservati a secco o introdotti in altri preparati per microbiologia.
Il tampone rinofaringeo e il tampone orofaringeo possono essere messi nello stesso contenitore di
trasporto.
Modalità di confezionamento e spedizione
Materiale biologico, categoria B codice UN3373:
§ triplo imballaggio, formato da: un imballo esterno, uno intermedio ed uno interno a tenuta stagna, in modo
da impedire la fuoriuscita del contenuto anche in caso di incidente durante il trasporto.
§ Il pacco deve essere provvisto di un�etichetta che riporti i dati del mittente e del destinatario (nominativo,
indirizzo, telefono, e-mail). Inserire le schede dei pazienti opportunamente compilate.
§ Trasporto refrigerato (utilizzando i siberini) o ghiaccio secco per campioni congelati.
Diagnosi molecolare per COVID-19
Sulle base delle raccomandazioni da parte dell�Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dello
European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), la manipolazione dei campioni biologici viene
eseguita utilizzando opportuni DPI e ad un livello di biosicurezza 2 (BSL2).
Dal materiale biologico viene effettuata l�estrazione e la purificazione dell�RNA per la successiva ricerca
dell�RNA virale utilizzando una metodica molecolare rapida: Reverse Real-Time PCR (rRT-PCR).
4
I reagenti fondamentali per eseguire il test rRT-PCR, ovvero i primer oligonucleotidici e le sonde, sono state
disegnate su regioni conservate del genoma virale SARS-CoV-2.
La rRT-PCR mediante il processo di retrotrascrizione permette la sintesi di una molecola di DNA a doppio
filamento (cDNA) a partire da uno stampo di RNA a cui segue una amplificazione per PCR.
Tecnicamente questa procedura applica una �one-step real-time RT-PCR�, in cui la retrotrascrizione e
l�amplificazione in PCR sono effettuate consecutivamente nella stessa provetta di reazione.
L�utilizzo di sonde rende questo test estremamente specifico, infatti il segnale fluorescente viene rilevato solo
in conseguenza dell�appaiamento della sonda alla sequenza bersaglio. Le sonde tipicamente usate possono
essere di due tipi: sonde idrolitiche o di ibridazione. Il bersaglio genico, qualora fosse presente nel campione il
genoma virale, viene amplificato e intercettato dalla sonda molecolare. La chimica del saggio si basa sulla quantità
di prodotto che viene amplificato ad ogni ciclo termico e dalla quantità di segnale fluorescente che viene
accumulato proporzionalmente. La fluorescenza può essere misurata ad ogni stadio dell�amplificazione mediante
la visualizzazione in tempo reale sullo schermo collegato allo strumento (Figura 3).
I protocolli diagnostici sono quelli suggeriti sul sito dell�OMS:
(https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/technical-guidance /laboratory-guidance).
La durata dell�analisi in Real time PCR è di circa 1 ora e 30 minuti a cui andranno giunti i tempi di estrazione
dell�RNA, per un totale di circa 4 ore (nel calcolo del tempo necessario per l�esecuzione del test bisogna tenere
in considerazione anche il momento di accettazione e preparazione del campione e le fasi di validazione del test
e refertazione, questo, essendo influenzato dalla numerosità dei campioni, potrebbe influenzare sensibilmente i
tempi di esecuzione).
FIGURA 3. Diagnosi molecolare per COVID-19 mediante rRT-PCR
5
Bibliografia
1. Zhu N, Zhang D, Wang W, et al. A novel coronavirus from patients with pneumonia in China, 2019. N Engl
J Med. 2020;24(10).
2. The species Severe acute respiratory syndrome-related coronavirus: classifying 2019-nCoV and naming it
SARS-CoV-2. Nat Microbiol. 2020;2(10):020-0695.
3. Wang W, Xu Y, Gao R, et al. Detection of SARS-CoV-2 in different types of clinical specimens. JAMA.
2020;11(2762997).
4. Chen C, Gao G, Xu Y, et al. SARS-CoV-2�Positive Sputum and feces after conversion of pharyngeal
samples in patients with COVID-19. Ann Intern Med. 2020; [Epub ahead of print 30 March 2020]. doi:
https://doi.org/10.7326/M20-0991
5. Wölfel R, Corman VM, Guggemos W, et al. Virological assessment of hospitalized patients with COVID-
2019. Nature (2020). https://doi.org/10.1038/s41586-020-2196-x
6. Mawaddah A, Gendeh SH, Lum SG, Marina MB. Upper respiratory tract sampling in COVID-19. Malays J
Pathol. 2020; 42(1):23-35.
7. Centers for Disease Control and Prevention. Interim guidelines for collecting, handling, and testing clinical
specimens from persons for coronavirus disease 2019 (COVID-19).
8. www.idsociety.org/COVID19guidelines/dx
6
Appendice
Procedure per l�esecuzione dei tamponi per la diagnostica del SARS-CoV-2
Daniele Frezza, Direttore UOSD Chirurgia dell'Orecchio/ORL AULSS 2 Treviso
Giacomo Spinato, DNS Università degli Studi di Padova, UOC ORL AULSS 2 Treviso
Cristoforo Fabbris, UOC ORL AULSS 2 Treviso
Piergiorgio Scotton, Direttore UO Malattie Infettive AULSS 2 Treviso
Roberto Rigoli, Direttore UO Microbiologia AULSS 2 Treviso
In collaborazione con Piergiorgio Gaudioso e Stefano Concheri, Università degli Studi di Padova
Premessa
Alla luce dei recenti dati della letteratura relativi alla pandemia COVID-19, si conferma che il tampone
rinofaringeo rappresenta il gold standard tra i tamponi eseguibili, avendo una maggior sensibilità nell�isolamento
del virus, soprattutto nella prima fase dell�infezione (1).
Il tampone rinofaringeo richiede una minima conoscenza dell�anatomia e della procedura per poter essere
eseguito, anche attraverso video-tutorial e immagini di formazione. Di fatto, il tampone rinofaringeo comprende
anche il tampone nasale anteriore (2, 3).
I tamponi orofaringeo, nasale anteriore e nasale del turbinato medio possono essere eseguiti laddove vi siano
difficoltà nella procedura del tampone rinofaringeo per limiti anatomici o per scarsa collaborazione del paziente,
rappresentando comunque i tamponi ad oggi prevalentemente eseguiti e riconosciuti nelle linee guida dei CDC
di Atlanta e del Ministero della Salute e dell�Istituto Superiore di Sanità.
Vengono presentati tutti i quattro tipi di tampone con le modalità di procedura, con una foto di uno spaccato
anatomico con la sede precisa del tampone e soprattutto dei video-tutorial che rappresentano un momento
formativo importante per gli operatori sanitari che devono svolgere tale procedura.
Tampone rinofaringeo
Il rinofaringe, in inglese �nasopharynx�, è posto in profondità dietro al naso ed è la porzione superiore del
faringe, che si divide, dall�alto in basso, in rinofaringe, orofaringe e ipofaringe. Per essere raggiunto, è necessario
far avanzare il tampone nelle fosse nasali perpendicolarmente al volto del paziente, appoggiandolo al pavimento
delle fosse nasali, per una lunghezza media da 8 a 12 cm.
Procedura
§ Invitare il paziente ad assumere una posizione seduta con la testa leggermente inclinata indietro, per
favorire l�asse visivo rispetto all�avanzamento del tampone.
§ Chiedere al paziente da quale narice respira meglio, da preferirsi per l�esecuzione.
§ Chiedere al paziente di rimuovere la mascherina e di soffiarsi il naso, se presenta secrezioni.
§ Sollevare la punta del naso ed introdurre il tampone nella narice orientandolo verso il rinofaringe (che
esternamente corrisponde al condotto uditivo esterno) e delicatamente appoggiarlo sul pavimento della
7
fossa nasale, perpendicolarmente al volto e spingerlo posteriormente, sempre parallelamente al
pavimento della fossa nasale, fino a giungere in rinofaringe per una lunghezza di 8-12 cm, finché il
tampone si arresta sulla parete posteriore del rinofaringe, sede del prelievo.
§ Ruotarlo delicatamente in senso orario e/o antiorario e lasciarlo in sede per alcuni secondi.
§ Il tampone va impugnato tra indice e pollice e va fatto ruotare delicatamente nella sua progressione,
fermandosi laddove vi siano ostacoli che potrebbero essere rappresentati, il più delle volte, da deviazioni
del setto nasale, e in questo caso procedere dal lato opposto. Se anche da tale lato vi fossero delle
difficoltà, si consiglia di eseguire il tampone orofaringeo e nasale (anteriore e del turbinato medio) con un
nuovo tampone.
§ Una volta terminata la procedura, il bastoncino va inserito nell�apposita provetta contenente il terreno di
trasporto e spezzato.
La procedura può essere eseguita anche in età pediatrica seguendo le indicazioni anatomiche sopra descritte
per una profondità inferiore, relativa all�età, fino al raggiungimento della parete posteriore del rinofaringe.
La procedura può anche essere eseguita con paziente sdraiato.
Figura A1. Tampone rinofaringeo
VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone rinofaringeo
https://youtu.be/sRjNFp5bWEw
8
Tampone orofaringeo
L�orofaringe è posto dietro al cavo orale e comprende la regione tonsillare, il palato molle, l�ugola, la base
della lingua e la parete laterale e posteriore dell�orofaringe, poste queste ultime posteriormente alle regioni
tonsillari e all�ugola. Il tampone dell�orofaringe prevede di strofinare le regioni tonsillari e la delicatamente la parete
posteriore del faringe, senza toccare la lingua, le guance e le arcate dentarie.
Procedura
§ Invitare il paziente ad aprire bene la bocca e a respirare da essa per facilitare l�abbassamento della lingua;
se necessario, usare un abbassalingua sterile
§ Inserire il tampone tra i pilastri tonsillari e strofinare delicatamente le tonsille o la regione tonsillare, se
asportate
§ Strofinare inoltre la parete posteriore dell�orofaringe, che si trova nella zona retro-tonsillare e dietro l�ugola
§ Evitare che il tampone si contamini con la saliva, evitando il contatto del tampone con la lingua, le guance
o le arcate dentarie
§ Una volta terminato il tampone il bastoncino va inserito nella provetta contenente il terreno di trasporto e
spezzato
Figura A2. Tampone orofaringeo
VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone orofaringeo
https://youtu.be/mZ-poRUajso
9
Tampone nasale anteriore
Il tampone nasale, richiede la sua introduzione nelle fosse nasali per giungere a contatto delle mucose dove
il virus colonizza. Nel tampone nasale anteriore viene prelevato materiale a livello dei primi 2 cm del naso
toccando delicatamente con il tampone la mucosa con movimento circolare e lasciandolo in sede per alcuni
secondi perché si impregni delle secrezioni.
Procedura
§ Invitare il paziente ad assumere una posizione eretta con la testa leggermente inclinata indietro
§ Inserire il tampone nella narice e spingerlo lungo la cavità nasale per circa 1-2 cm, superando il vestibolo
nasale
§ Ruotarlo delicatamente per almeno 10-15 secondi perché si ricopra abbondantemente con il secreto
nasale
§ Ripetere la manovra nell�altra narice
§ Una volta terminato il tampone, il bastoncino va inserito nella provetta contenente il terreno di trasporto e
spezzato
Nel caso in cui venga eseguito un tampone rinofaringeo, questa procedura non si rende necessaria, in quanto
il tampone nel suo percorso lungo la cavità nasale raccoglie secrezioni ed eventuale virus presenti in tale sede.
Figura A3. Tampone nasale anteriore
VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone nasale anteriore
https://youtu.be/DYRz3j6HNag
10
Tampone nasale del turbinato medio
Nella parete laterale del naso, dal basso all�alto, si descrivono tre turbinati, inferiore, medio e superiore, che
sono delle strutture rivestite da mucosa dove il virus può colonizzare. Il tampone, per giungere al turbinato medio,
deve essere orientato verso l�alto e lateralmente inclinandolo di circa 45° per non oltre 3 cm, con un contatto
delicato di tali strutture. Tale procedura va eseguita con cautela impugnando il tampone delicatamente ed
evitando che lo stesso proceda per una lunghezza nettamente superiore verso l�alto per la presenza delle delicate
strutture etmoidali ed olfattorie che delimitano il naso dalla fossa cranica anteriore.
Procedura
§ Invitare il paziente ad assumere una posizione eretta con la testa leggermente inclinata indietro
§ Inserire il tampone nella narice e spingerlo nella cavità nasale per circa 2,5-3 cm verso l�alto (turbinato
medio)
§ Prestare attenzione a non entrare con maggior profondità verso l�alto per i rischi connessi con l�etmoide e
le strutture delimitanti il naso rispetto alla fossa cranica anteriore
§ Ruotare delicatamente il tampone perché si ricopra abbondantemente con il secreto nasale
§ Ripetere la manovra nell�altra narice
§ Una volta terminato il tampone, il bastoncino va inserito nella provetta contenente il terreno di trasporto e
spezzato
Figura A4. Tampone nasale medio
VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone nasale medio
https://youtu.be/ndMxOKMckVI
11
Bibliografia
1. Centers for Disease Control and Prevention. Interim Guidelines for Collecting, Handling, and Testing Clinical
Specimens from Persons for Coronavirus Disease 2019 (COVID-19). Atlanta, GA: CDC; 2020.
2. Mawaddah A, Gendeh SH, Lum SG, Marina MB. Upper respiratory tract sampling in COVID-19. Malays J Pathol 2020;
42(1):23-35.
3. Wang W, Xu Y, Gao R, et al. Detection of SARS-CoV-2 in different types of clinical specimens. JAMA. 2020;11
12
Rapporti ISS COVID-19
Accessibili da https://www.iss.it/rapporti-covid-19
1. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per l�effettuazione dell�isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell�attuale contesto COVID-19. Versione del 7 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 1/2020)
2. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARS-CoV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell�attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 10 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 2/2020 Rev. 2)
3. Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Gestione dei Rifiuti. Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell�infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 31 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020 Rev.)
4. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell�infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 4/2020 Rev.)
5. Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualità dell�aria indoor. Indicazioni ad per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell�infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 5/2020 Rev. 2).
6. Gruppo di lavoro ISS Cause di morte COVID-19. Procedura per l�esecuzione di riscontri diagnostici in pazienti deceduti con infezione da SARS-CoV-2. Versione del 23 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 6/2020).
7. Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19 e Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Rifiuti COVID-19. Raccomandazioni per la disinfezione di ambienti esterni e superfici stradali per la prevenzione della trasmissione dell�infezione da SARS-CoV-2. Versione del 29 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 7/2020).
8. Osservatorio Nazionale Autismo ISS. Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico nell�attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 30 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 8/2020 Rev.).
9. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente � Rifiuti COVID-19. Indicazioni ad interim sulla gestione dei fanghi di depurazione per la prevenzione della diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 3 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 9/2020).
10. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni ad interim su acqua e servizi igienici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2 Versione del 7 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 10/2020).
11. Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica Raccomandazioni per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone oro/rino-faringeo per la diagnosi di COVID-19. Versione del 29 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 11/2020 Rev. 2).
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12. Gabbrielli F, Bertinato L, De Filippis G, Bonomini M, Cipolla M. Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di telemedicina durante l�emergenza sanitaria COVID-19. Versione del 13 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 12/2020).
13. Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19. Raccomandazioni per raccolta, trasporto e conservazione di campioni biologici COVID-19. Versione del 15 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 13/2020).
14. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone con enzimopenia G6PD (favismo) nell�attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 14 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 14/2020).
15. Gruppo di lavoro ISS Farmaci COVID-19. Indicazioni relative ai rischi di acquisto online di farmaci per la prevenzione e terapia dell�infezione COVID-19 e alla diffusione sui social network di informazioni false sulle terapie. Versione del 16 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 15/2020).
16. Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19. Animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi. Versione del 19 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 16/2020).
17. Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19. Indicazioni ad interim sull�igiene degli alimenti durante l�epidemia da virus SARS-CoV-2. Versione del 19 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 17/2020).
18. Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19. Raccomandazioni per la raccolta e analisi dei dati disaggregati per sesso relativi a incidenza, manifestazioni, risposta alle terapie e outcome dei pazienti COVID-19. Versione del 26 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 18/2020).
19. Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell�attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi. Versione del 25 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020).
20. Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni nel contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione di SARS-CoV 2. Versione del 14 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 20/2020 Rev.).
21. Ricci ML, Rota MC, Scaturro M, Veschetti E, Lucentini L, Bonadonna L, La Mura S. Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive e altri edifici ad uso civile e industriale, non utilizzati durante la pandemia COVID-19. Versione del 3 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 21/2020).
22. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19 Indicazioni ad interim per un appropriato supporto degli operatori sanitari e sociosanitari durante lo scenario emergenziale SARS-COV-2. Versione del 28 maggio. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 22/2020 Rev.)
23. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19 Indicazioni di un programma di intervento dei Dipartimenti di Salute Mentale per la gestione dell�impatto dell�epidemia COVID-19 sulla salute mentale. Versione del 6 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 23/2020).
24. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad interim per una appropriata gestione dell�iposurrenalismo in età pediatrica nell�attuale scenario
14
emergenziale da infezione da SARS-CoV-2. Versione del 10 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 24/2020)
25. Gruppo di Lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell�attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione dell�8 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020)
26. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Rifiuti. Indicazioni ad interim sulla gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico. Versione del 18 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 26/2020)
27. Ricci ML, Rota MC, Scaturro M, Nardone M, Veschetti E, Lucentini L, Bonadonna L, La Mura S. Indicazioni per la prevenzione del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19. Versione del 17 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 27/2020).
28. Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19 e Gruppo di Lavoro ISS Dispositivi Medici COVID-19. Dispositivi diagnostici in vitro per COVID-19. Parte 1: normativa e tipologie. Versione del 18 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 28/2020)
29. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad interim su malattia di Kawasaki e sindrome infiammatoria acuta multisistemica in età pediatrica e adolescenziale nell�attuale scenario emergenziale da infezione da SARS-CoV-2. Versione 21 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 29/2020)
30. Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19. Indicazioni sull�intervento telefonico di primo livello per l�informazione personalizzata e l�attivazione dell�empowerment della popolazione nell�emergenza COVID-19. Versione del 14 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 30/2020)
31. Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19. Indicazioni ad interim per il supporto psicologico telefonico di secondo livello in ambito sanitario nello scenario emergenziale COVID-19. Versione del 26 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 31/2020)
32. Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19. Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e sull'igiene degli alimenti nell�ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti. Versione del 27 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 32/2020).
33. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 33/2020).
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Agg.to 14/04/2020
ALLEGATO 7 Modalità di disinfezione e sanificazione ambientale
La pulizia/disinfezione deve avvenire dalla zona pulita verso la zona sporca o contaminata, dall’alto verso il basso, dalla periferia verso il centro,
con movimenti paralleli e non circolari
Superficie ed apparecchiature
Disinfettante – principio attivo
Nome commerciale in Prontuario
Modalità d’uso
Pareti, pavimenti, Arredi duri o
in plastica
Sodio ipoclorito 2,8 gr (pari a 2.7
in cloro attivo), detergenti
tensioattivi non ionici
Antisapril • Diluire al 5% o al 10% (1350
o 2700 ppm)
• Primo passaggio per la
detersione
• Secondo passaggio per la
disinfezione
• Tempo di contatto 5 minuti
Ambulanza/Mezzo di trasporto
su gomma interni
Sodio ipoclorito 2,8 gr (pari a 2.7
in cloro attivo), detergenti
tensioattivi non ionici
O
Dicloroisocianurato di sodio in
compresse
Ster X-2000
Bionil compresse da 4,6 gr. o
Giodiclonil compresse da 4,6 gr
• Diluire al 5% o al 10% (1350 o
2700 ppm)
• Primo passaggio per la
detersione
• Secondo passaggio per la
disinfezione
• Tempo di contatto 5 minuti
2 compresse ogni litro di acqua
(cloro 5000 ppm) o 2 compresse
ogni 5 litri di acqua (cloro 1000
ppm)
Superfici in acciaio o
deteriorabili
Alcol etilico 70%
O
Polifenoli
Farmecol 70 o Gioalcol 70
Fenocid 2L
Pronto all’uso. Lasciare evaporare.
Non risciacquare
• Diluire 16 ml ogni litro
di acqua
• Tempo di contatto 10
minuti
In caso di spandimento di
liquidi biologici
Dicloroisocianurato Di Sodio
in granuli
Giodiconil granuli Spargere i granuli sulla sostanza
organica in pari volume
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Nome Cognome____________________________________________Data____/____/2020
Provenienza:
Rifletta bene: ha avuto contatti con persone (parenti, amici, colleghi) che abitano
o provengono da zone a rischio? SI NO
Misurazione temperatura _________ Misurazione SaO2 ___________
Matricola Operatore Sanitario______________________________________________________
In caso di accesso con ambulanza 118 il triagista effettua nella camera calda l’intervento
insieme al medico urgentista.
SI
NO
Febbre
Tosse
Disturbi respiratori
Mal di gola
Congiuntivite
Diarrea
Anosmia
Contatto stretto con paz.
Covid 19+
Op. sanitario di osp con
paz. Covid 19+
Assunzione FARMACI
ANTIPIRETICI
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Presenza di 1 SI + Provenienza
da zone a rischio
- Far lavare le mani con gel/soluzione
idroalcolica
- Far indossare guanti e mascherina
- Comunicare con
l’Infermiere/Ostetrica di Triage che
si veste, prepara la stanza di
confinamento dove eseguire il
Triage e poi accoglie il paziente.
NO:
-Accesso alla Sala di Attesa per il
Triage Standard (se presente anche
uno solo dei sintomi indossa
maschera chirurgica)
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ALLEGATO 9 A
QUESTIONARIO DI PRE-TRIAGE PRONTO SOCCORSO INDAGINE COVID-19
(redatto a cura del Medico di PS)
DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:
Cognome __________________________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________
Recapiti telefonici _____________________________________________
NEI 14 GIORNI PRECEDENTI
NO
SI
Dove (indicare lo stato estero)?
Sei stato/a all’estero? _________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
NO
SI
Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?
_________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto
a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi
accertati di COVID-19?
NO SI
Data del contatto: _________________
Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?
NO SI
Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il
tampone?
NO SI
Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI
Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre
regioni?
NO SI
Hai avuto contatti con persone con:
Tosse
NO SI
Febbre
NO SI
Dolori muscolari
NO SI
Difficoltà respiratorie
NO SI
Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:
Sei un familiare convivente? NO SI
Sei un collega di lavoro?
NO SI
Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,
ristorante, pub, feste private, altro)?
NO SI
1
2
3
Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI
Data di uscita ___________________
Ospedale si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Studio del MMG/PLS si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Sei stato ricoverato per COVID-19? NO
SI � Diagnosi di guarigione
(2 tamponi a distanza di 24 h)
Al momento hai:
Tosse NO
SI da quando ________________
Febbre
NO
SI da quando ________________
Dolori muscolari
NO
SI da quando ________________
Difficoltà a respirare
NO
SI da quando ________________
Vomito
NO
SI da quando ________________
Diarrea
NO
SI da quando ________________
Anosmia
NO
SI da quando ________________
Hai fatto il vaccino per l’inflenza?
NO SI
Hai fatto il vaccino per la polmonite?
NO SI
Firma del Medico di P.S.
___________________________________
Data_______________________
4
5
6
7
ALLEGATO 9 B
QUESTIONARIO PRERICOVERO INTERNISTICO INDAGINE COVID-19
(redatto a cura del Medico esterno che richiede il trasferimento)
Azienda sanitaria che richiede trasferimento del paziente: ___________________________________
DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:
Cognome __________________________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________
Recapiti telefonici _____________________________________________
NEI 14 GIORNI PRECEDENTI
NO
SI
Dove (indicare lo stato estero)?
Sei stato/a all’estero? _________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
NO
SI
Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?
_________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto
a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi
accertati di COVID-19?
NO SI
Data del contatto: _________________
Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?
NO SI
Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il
tampone?
NO SI
Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI
Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre
regioni?
NO SI
Hai avuto contatti con persone con:
Tosse
NO SI
Febbre
NO SI
Dolori muscolari
NO SI
Difficoltà respiratorie
NO SI
Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:
Sei un familiare convivente? NO SI
Sei un collega di lavoro?
NO SI
Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,
ristorante, pub, feste private, altro)?
NO SI
1
2
3
Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI
Data di uscita ___________________
Ospedale si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Studio del MMG/PLS si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Sei stato ricoverato per COVID-19? NO
SI � Diagnosi di guarigione
(2 tamponi a distanza di 24 h)
Al momento hai:
Tosse NO
SI da quando ________________
Febbre
NO
SI da quando ________________
Dolori muscolari
NO
SI da quando ________________
Difficoltà a respirare
NO
SI da quando ________________
Vomito
NO
SI da quando ________________
Diarrea
NO
SI da quando ________________
Anosmia
NO
SI da quando ________________
Hai fatto il vaccino per l’influenza?
NO SI
Hai fatto il vaccino per la polmonite?
NO SI
Diagnosi ovvero orientamento diagnostico ………………………………………………………………………………………..
…………………………………………………………………………………………………………………………………….…
……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Motivo sintetico ma puntuale del trasferimento (completamento percorso assistenziale o proseguimento di trattamento)
………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Si allega relazione clinica ovvero copia della cartella clinica
Data_______________________ Firma del Medico esterno_______________________
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ALLEGATO 9 C
QUESTIONARIO PRERICOVERO CHIRURGICO INDAGINE COVID-19
(redatto mediante intervista telefonica a cura del Medico interno proponente)
DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:
Cognome _______________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________
Recapiti telefonici _____________________________________________
NEI 14 GIORNI PRECEDENTI
NO
SI
Dove (indicare lo stato estero)?
Sei stato/a all’estero? _________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
NO
SI
Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?
_________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto
a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi
accertati di COVID-19?
NO SI
Data del contatto: _________________
Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?
NO SI
Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il
tampone?
NO SI
Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI
Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre
regioni?
NO SI
Hai avuto contatti con persone con:
Tosse
NO SI
Febbre
NO SI
Dolori muscolari
NO SI
Difficoltà respiratorie
NO SI
Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:
Sei un familiare convivente? NO SI
Sei un collega di lavoro?
NO SI
Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,
ristorante, pub, feste private, altro)?
NO SI
1
2
3
Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI
Data di uscita ___________________
Ospedale si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Studio del MMG/PLS si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Sei stato ricoverato per COVID-19? NO
SI � Diagnosi di guarigione
(2 tamponi a distanza di 24 h)
Al momento hai:
Tosse NO
SI da quando ________________
Febbre
NO
SI da quando ________________
Dolori muscolari
NO
SI da quando ________________
Difficoltà a respirare
NO
SI da quando ________________
Vomito
NO
SI da quando ________________
Diarrea
NO
SI da quando ________________
Anosmia
NO
SI da quando ________________
Hai fatto il vaccino per l’influenza?
NO SI
Hai fatto il vaccino per la polmonite?
NO SI
Il paziente dichiara di aver fornito tutte le informazioni richieste in modo corretto e completo. Lo conferma? SI NO
Data_______________________ Firma del Medico Interno _______________________
ALGORITMO DECISIONALE:
A – SE POSITIVO ANCHE AD UNO SOLO DEI PRIMI 4 PUNTI � ATTENDERE PER IL RICOVERO ALMENO 14 GG.
DALL’ULTIMA DATA INDICATA
B – SE POSITIVO AD UNO DEI PRIMI 4 PUNTI E SINTOMATICO (PUNTI 6) � INVITARE IL PZ A CONTATTARE
ASL DI COMPETENZA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA
C – SE POSITIVO AL SOLO PUNTO 6 � ATTENDERE LA SCOMPARSA DEI SINTOMI
D – ALL’ATTO DEL RICOVERO RIVALUTARE CON NUOVA INTERVISTA (SULLA PORTA DEL REPARTO)
E – SE POSITIVO AL PUNTO 5 � ACQUISIRE PRIMA DEL RICOVERO LA DOCUMENTAZIONE COMPROVANTE
L’AVVENUTA GUARIGIONE (2 TAMPONI ESEGUITI A DISTANZA DI 24 H ED ASSENZA DI SINTOMI),
DA INSERIRE IN CARTELLA CLINICA.
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ALLEGATO 9 D
QUESTIONARIO DI PRONTO SOCCORSO OSTETRICO-GINECOLOGICO
INDAGINE COVID-19 (redatto a cura del Medico di PS ostetrico-ginecologico nella stanza di confinamento)
DATI ANAGRAFICI DELLA PAZIENTE:
Cognome __________________________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________
Recapiti telefonici _____________________________________________
NEI 14 GIORNI PRECEDENTI
NO
SI
Dove (indicare lo stato estero)?
Sei stato/a all’estero? _________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
NO
SI
Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?
_________________________________
Data inizio permanenza: __________________
Data di rientro: _________________________
NON RICORDO
Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto
a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi
accertati di COVID-19?
NO SI
Data del contatto: _________________
Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?
NO SI
Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il
tampone?
NO SI
Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI
Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre
regioni?
NO SI
Hai avuto contatti con persone con:
Tosse
NO SI
Febbre
NO SI
Dolori muscolari
NO SI
Difficoltà respiratorie
NO SI
Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:
Sei un familiare convivente? NO SI
Sei un collega di lavoro?
NO SI
Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,
ristorante, pub, feste private, altro)?
NO SI
1
2
3
Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI
Data di uscita ___________________
Ospedale si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Studio del MMG/PLS si/no NO SI
Per quanto tempo ________________
Sei stato ricoverato per COVID-19? NO
SI � Diagnosi di guarigione
(2 tamponi a distanza di 24 h)
Al momento hai:
Tosse NO
SI da quando ________________
Febbre
NO
SI da quando ________________
Dolori muscolari
NO
SI da quando ________________
Difficoltà a respirare
NO
SI da quando ________________
Vomito
NO
SI da quando ________________
Diarrea
NO
SI da quando ________________
Anosmia
NO
SI da quando ________________
Hai fatto il vaccino per l’influenza
NO SI
Hai fatto il vaccino per la polmonite?
NO SI
Saturazione di Ossigeno uguale o inferiore 95%ai fatto il vaccino per
l’influenza?
NO SI
Frequenza respiratoria > 20 atti/minuto
NO SI
Firma del Medico di P.S. ostetrico-ginecologico
___________________________________
Data_______________________
N.B. il tampone naso-faringeo alla gestante con sospetto di COVID-19 deve essere effettuato in base alle seguenti indicazioni del Ministero della salute 0011257
del 31/3/202:
1. insorgenza acuta di sindrome respiratoria associata a rischio per provenienza geografica, senza un’altra eziologia che spieghi pianamente la presentazione clinica
2. qualsiasi infezione respiratoria acuta e con storia di contatto stretto con caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 gg. precedenti l’insorgenza dei sintomi;
3. a tutte le donne gravide con quadro clinico suggestivo di infezione respiratoria che necessitino di ricovero ospedaliero, senza un’altra eziologia che spieghi
pienamente la presentazione clinica. In particolare, per le gestanti ci si baserà sui seguenti criteri clinico-diagnostici: presenza di febbre > 37.5 C e/o tosse e
sintomi respiratori, ad insorgenza acuta, associati a dispnea, definita come saturazione di ossigeno uguale o < a 95% e/o frequenza respiratoria > 20 atti/minuto
(criteri MEOWS), e tenendo, altresì, presente l’esigenza di considerare sempre l’identificazione precoce e la gestione della sepsi in ostetricia.
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ALLEGATO 9 E
QUESTIONARIO AMBULATORIALE
(redatto a cura del Medico Ambulatoriale)
DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:
Cognome __________________________________________Nome___________________________ Data di nascita __________
Recapiti telefonici _____________________________________________
NEI 14 GIORNI PRECEDENTI
Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto
a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi
accertati di COVID-19?
NO SI
Data del contatto: _________________
Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?
NO SI
Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI
Hai avuto contatti con persone con:
Tosse
NO SI
Febbre
NO SI
Dolori muscolari
NO SI
Difficoltà respiratorie
NO SI
Al momento hai:
Tosse NO
SI da quando ________________
Febbre
NO
SI da quando ________________
Dolori muscolari
NO
SI da quando ________________
Difficoltà a respirare
NO
SI da quando ________________
Vomito
NO
SI da quando ________________
Diarrea
NO
SI da quando ________________
Anosmia
NO
SI da quando ________________
Hai fatto il vaccino per l’influenza?
NO SI
Hai fatto il vaccino per la polmonite?
NO SI
Firma del Medico Ambulatoriale
___________________________________
Data_______________________
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ALLEGATO 9 F
DOMANDE DI SCREENING PRE AMBULATORIALE
DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:
Cognome __________________________________________Nome___________________________
Data di nascita _____/___/_____ Recapiti telefonici ____________________________________
NEI 14 GIORNI PRECEDENTI
Ha avuto contatti con qualcuno affetto da sintomi
respiratori o in isolamento fiduciario o popolazione a
rischio?
NO
SI da quando
________________
Ha tosse o difficoltà respiratoria?
NO
SI da quando
________________
Ha febbre superiore a 37,5°C?
NO
SI da quando
________________
Data_________________________ Firma operatore_______________________
Data________________________ Firma utente_________________________
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1 Al fine di limitare al massimo il numero degli operatori che viene a contatto con il caso sospetto o accertato, qualora un
operatore del reparto sia impegnato in altre attività non rinviabili, un operatore della SSA, individuato in ogni turno di servizio,
indossa i DPI previsti e coadiuva l’operatore di reparto nel traslare la salma dal letto di degenza alla barella.
3
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PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE
ESEMPLIFICATIVI
DILUIZIONI
Polifenoli
FENOCID 2L
Soluzione al 1,6% (16 ml di
prodotto in 1 lt di acqua)
Sodio ipoclorito 2,8 gr
(pari a 2.7 in cloro attivo),
detergenti tensioattivi non
ionici
ANTISAPRIL
oppure
STER –X - 2000
Soluzione al 5% (250 ml di
prodotto in 5 litri di acqua)
Soluzione 10% (1 litro di prodotto
in 10 litri di acqua)
Alcool Etilico 70°
FARMECOL 70 o GIOALCOL 70
Pronto all’uso
Dicloroisocianurato di
sodio cp da 4,6 grammi
(pari a 2,5 in cloro attivo
GIODICLONIL CP 4,6 GR
Sciogliere 2 compresse da 4,6 gr
ogni litro di acqua
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