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PROCEDURA PER LA GESTIONE DELLEMERGENZA COVID-19 DATA 06 /08/2020 REV. 12 1 PROCEDURA PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA COVID-19 Collaboratori: ANCONA Carlo, ANTOLINI Sabrina, ASCANI Alfredo, BRIENZA Giuseppe, BRUNO Eleonora, CARFAGNA Paolo, CIASCHI Alma, COMERCI M. Domenica, D’IGNAZIO Franco, DI PAOLO Ambrogio, GAUDIO Mariarosa, LEDDA Roberta, LETO Antonella, MAGNI Paola, MAIDA Rosa, MANESCHI Francesco, MARINARO MANDUCA Angelina, MARTIN Mauro, MASALA Paola, PIERINI Sabrina, PIRILLO Silvana Petronilla, RUGGIERI Maria Pia, SGARZINI Giovanna. Contributi di: CARACCIOLO Virginia, TOMEI Francesco.

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PROCEDURA PER LA GESTIONE

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Collaboratori:

ANCONA Carlo, ANTOLINI Sabrina, ASCANI Alfredo, BRIENZA Giuseppe, BRUNO Eleonora, CARFAGNA

Paolo, CIASCHI Alma, COMERCI M. Domenica, D’IGNAZIO Franco, DI PAOLO Ambrogio, GAUDIO

Mariarosa, LEDDA Roberta, LETO Antonella, MAGNI Paola, MAIDA Rosa, MANESCHI Francesco,

MARINARO MANDUCA Angelina, MARTIN Mauro, MASALA Paola, PIERINI Sabrina, PIRILLO Silvana

Petronilla, RUGGIERI Maria Pia, SGARZINI Giovanna.

Contributi di: CARACCIOLO Virginia, TOMEI Francesco.

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INDICE �

INTRODUZIONE …………………………………………………………………………. PAG. 3

INFORMAZIONI ………………………………………………………………………… PAG. 3

CENNI SULLA MALATTIA E SULLA GESTIONE CLINICA ………………………. PAG. 3

MISSION, FLUSSI ESTERNI E PERCORSI INTERNI ……………………………….. PAG. 4

CAMPO DI APPLICAZIONE ………………………………………………………….… PAG. 7

CASO SOSPETTO ………………………………………………………………………… PAG. 7

PRECAUZIONI DA OSSERVARE PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO .. PAG. 8

OPERATIVITA’ …………………………………………………………………………. PAG. 11

1. P.S. POLIFUNZIONALE ………………………………………………………………… PAG. 11

2. P.S. OSTETRICO-GINECOLOGICO ……………………………………………………. PAG. 16

3. AREA GRIGIA E STANZA DI SORVEGLIANZA ………………………………………… PAG. 20

4. CASO SOSPETTO, TELECONSULTO, RICHIESTA TAMPONI DIAGNOSTICI E

SEGNALAZIONI ………………………………………………………………………. PAG. 20

5. TRASFERIMENTO PAZIENTE AD ALTRA STRUTTURA DELLA RETE M.I. …………… PAG. 22

6. TRASFERIMENTO A T.I. DI PAZIENTI CON COVID-19……………………………….. PAG. 22

7. TAMPONI E SIEROLOGIA …………………………………………………………… PAG. 23

8. GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/CONFERMATI IN DEGENZA E ALLA DIMISSIONE -

PARTI D’URGENZA. T.I. …………………………………………………………….. PAG. 25

9. CHIRURGIA ELETTIVA E D’URGENZA. TRAUMATOLOGIA. URGENZE PER

PAZIENTI TEMPO DIPENDENTI ……………………………………………………… PAG. 28

10. TRASFERIMENTI NON-COVID DA ALTRA STRUTTURA O VERSO ALTRA STRUTTURA PAG. 29

11. IGIENE DELLE MANI, DISTANZA DI SICUREZZA E ALTRE PRECAUZIONI ………….. PAG. 31

12. DPI ……………………………..…………………………………………………….. PAG. 31

13. SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI OSPITANTI PAZIENTI COVID POSITIVI………… PAG. 32

14. ACCOMPAGNATORI E VISITATORI ……………………………………………..…… PAG. 34

15. COMUNICAZIONI INTERNE ………………………………………………………...... PAG. 35

16. DEFINIZIONE CONTATTI STRETTI A RISCHIO E SORVEGLIANZA …………………. PAG. 35

TRAPIANTI E BANCA DEGLI OCCHI …………………………………………….….. PAG. 36

CENTRO DONATORI DI SANGUE ……………………………………………….…… PAG. 37

GESTIONE DEI PAZIENTI IMMUNODEPRESSI E DEI PAZIENTI ONCOLOGICI/

ONCOEMATOLOGICI……………………………………………………………….. PAG. 37

PAZIENTI AMBULATORIALI O DI DH. CENTRO DIALISI …………………….…. PAG. 38

FORMAZIONE ………………………………………………………………………….… PAG. 39

INTERVENTI DI MANUTENZIONE ED ALTRI INTERVENTI TECNICI ………... PAG. 39

RESPONSABILITA’ E CONTROLLI …………………………………………………… PAG. 39

DIFFUSIONE E AGGIORNAMENTI ………………………………………………….. PAG. 40

BIBLIOGRAFIA E NORMATIVA

ALLEGATI

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INTRODUZIONE Istruzioni Operative relative agli adempimenti da effettuarsi in Pronto Soccorso e nell’Ospedale alla luce delle

indicazioni rilasciate dalla Regione Lazio e dal Ministero della Salute sulla gestione dei casi sospetti di

infezione da SARS CoV-2 (nuovo Coronavirus); la malattia è denominata COVID-19.

Tali istruzioni si basano sulla situazione epidemiologica internazionale di diffusione dei Coronavirus aggiornata

al momento della stesura del documento. Aggiornate alla data del 6 agosto 2020.

INFORMAZIONI

La conoscenza epidemiologica e clinica è in continua evoluzione, pertanto si rimanda ai principali siti di

monitoraggio della situazione internazionale per eventuali aggiornamenti.

Organizzazione mondiale della Sanità (OMS)

https://www.who.int/csr/don/archive/disease/severe_acute_respiratory_syndrome/en/)

https://www.who.int/emergencies/mers-cov/en/

https://www.who.int/csr/don/12-january-2020-novel-coronavirus-china/en/

Centro Europeo per il controllo delle malattie (ECDC)

https://www.ecdc.europa.eu/en/publications-data/communicable-disease-threats-report-5-11-january-2020-

week-2

(https://www.ecdc.europa.eu/en/news-events/update-cluster-pneumonia-cases-associated-novel-coronavirus-

wuhan-china-2019

US Center for Disease Control and Prevention

https://www.cdc.gov/sars/

https://www.cdc.gov/coronavirus/mers/

https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/index.html

Istituto Superiore di sanità

https://www.epicentro.iss.it/focus/sars/sars

https://www.epicentro.iss.it/infettive/MersCov2013

https://www.epicentro.iss.it/infettive/nuovo-coronavirus-cina-2020

La presente Procedura, considerato l’evolversi continuo della problematica, è suscettibile di ulteriori

modifiche che ne comporteranno la tempestiva revisione, resa poi immediatamente disponibile sul sito

istituzionale.

I principali aggiornamenti rispetto alla versione precedente sono evidenziati in colore celeste.

CENNI SULLA MALATTIA E SULLA GESTIONE CLINICA

Sebbene le informazioni sulle caratteristiche cliniche dell’infezione siano al momento limitate, le evidenze

suggeriscono un periodo di incubazione medio di 2-7 giorni e fino a 14 giorni. Le manifestazioni cliniche più

comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie, anosmia; gli esami radiologici del

torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse. Si ritiene che il virus possa causare sia una forma lieve,

simil-influenzale, che una forma più grave di malattia. Una forma inizialmente lieve può progredire in una

forma grave, specie in presenza di patologie croniche pre-esistenti, quali ipertensione e altri problemi

cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; dall’analisi dei dati al momento

disponibili, sembrerebbe che le persone anziani siano più suscettibili a sviluppare forme gravi.

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La contagiosità è stimata dall’OMS essere presente tra 2 giorni prima e 14 giorni dopo l’esordio della

sintomatologia.

Le evidenze più recenti dimostrano che la stabilità ambientale di SARS-CoV-2 è molto simile a quella di

SARS-CoV-1: entrambi i virus hanno un’emivita media in aerosol di 2,7 ore. Sulle superfici SARS-CoV-2 si è

dimostrato resistente fino a 4 ore sul rame, fino a 24 ore sul cartone e fino a 2-3 giorni su plastica (emivita

media stimata 16 ore) ed acciaio inossidabile (emivita media stimata 13 ore).

Le sindromi cliniche associate a CoviD-19 (criteri WHO) sono:

• malattia non complicata

• Polmonite lieve

• Polmonite severa

• ARDS

Il Ministero della salute, la Regione Lazio e l’INMI Spallanzani emanano Protocolli per la gestione clinica della

malattia, a cui si rimanda (Circolare Ministero salute del 29.2.2020 per i pazienti critici, Protocollo per la

gestione clinica dell’INMI Spallanzani, versione del 19.3.2020 e successivi aggiornamenti, ecc.). Su intranet è

disponibile il documento del WHO “Clinical management Covid-19” del 27/05/2020.

MISSION, FLUSSI ESTERNI E PERCORSI INTERNI

La circolare della Regione Lazio del 20.3.2020 stabilisce che l’Ospedale San Giovanni-Addolorata è Ospedale

noCovid e che assume il ruolo di Hub della rete del trauma, in sostituzione del Policlinico Umberto I e del

Policlinico Tor Vergata.

La circolare stabilisce altresì i flussi dei pazienti verso gli Ospedali noCovid e Covid (Schema A).

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Con la circolare regionale prot. 487793 del 3/06/2020 “Emergenza COVID-19: Azioni di fase V” è stata, tra

l’altro, ridefinita la rete ospedaliera COVID-19.

Il 118 trasporta in tutti gli ospedali, indipendentemente dal ruolo nella rete Covid-19, i casi valutabili sulla scena

come malattia non complicata secondo il percorso INMI, preservando gli Ospedali Covid-19 per i pazienti con

malattia complicata o con comorbidità.

I percorsi interni all’Ospedale devono quindi essere nettamente distinti e separati, quanto più possibile,

dedicando ai pazienti sospetti/confermati percorsi orizzontali e verticali (ascensori) percorsi protetti distinti, e

riservando agli altri pazienti i percorsi puliti (Schema B).

Non è ammessa l’attivazione della modalità di “prosecuzione del soccorso” se non autorizzata dalla Centrale

Operativa 118. La prosecuzione è ammessa in casi eccezionali (ambienti in corso di sanificazione, assenza di

spazio di confinamento liberi, ecc.) dopo contatto e assenso telefonico dell’ARES 118, da tracciare nella

documentazione interna.

Il Direttore della UOC P.S., per il tramite della Direzione Sanitaria Aziendale o della DMPO, segnala all’Unità

di Crisi regionale eventuali ritardi nell’assistenza dei pazienti con patologie tempo-dipendenti (v. nota regionale

prot. 0497233 del 5/06/2020).

PERCORSI OSPEDALIERI SAN GIOVANNI-ADDOLORATA EMERGENZA COVID-19

SCHEMA B

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Lo specifico percorso del politrauma è riportato nello Schema C. Tutti i traumi maggiori e altre forme di

emergenza chirurgica sono trattati in Sala Rossa del P.S./Sala emergenza Covid (se il caso non è sospetto) da

operatori protetti con gli opportuni DPI e sono immediatamente sottoposti a tampone rapido. Nel caso in cui il

118 o altro mezzo di trasporto desse notizia di un sospetto COVID in condizioni NON critiche, si utilizza la

Sala emergenza COVID del P.S.

E’ compito del Dirigente Medico che gestisce il caso in P.S. dirimere quanto prima possibile, anche prima

dell’arrivo del referto del tampone rapido, lo stato di “sospetto” o meno del paziente sulla base delle notizie

anamnestiche fornite tramite ricerca/contatto con i parenti o alla ripresa dello stato di coscienza e collaboratività

del paziente nonché di elementi clinici, al fine di programmare l’ulteriore percorso clinico assistenziale

(percorso sporco/pulito, necessità o meno di bonifica dei locali dove il paziente è stato assistito ecc.).

SCHEMA C

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CAMPO DI APPLICAZIONE

Tutti i servizi e Reparti dell’Ospedale:

Pronto Soccorso Polifunzionale e Breve Osservazione (ora BOTS)

Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico

Terapia intensiva e TIPO

Aree di degenza

Servizi di diagnosi e cura, Poliambulatorio; Dialisi

Centro donatori sangue

Coordinamento locale trapianti

Farmacia

Ditte esterne

Ditta incaricata delle pulizie, Ditta incaricata della vigilanza, Ditta incaricata delle prestazioni OSS, Ditte di

manutenzione

Documenti interni collegati

Nell’Allegato 17 sono elencati documenti interni di maggior dettaglio che trattano specifici argomenti e si

rinvia ad essi per maggiori informazioni

Esclusioni

Non sono incluse le indicazioni, fornite separatamente, per la valutazione dei rischi e l’utilizzo dei DPI e per la

Sorveglianza sanitaria degli operatori venuti a stretto contatto con casi positivi. Per maggiori dettagli si rinvia al

DVR aggiornato e alla relativa Istruzione Operativa “Sorveglianza sanitaria attiva degli operatori sanitari con

esposizione occupazionale a SARS-CoV-2” (v. Intranet). Non sono incluse altresì le indicazioni per lo screening

dei lavoratori.

CASO SOSPETTO

� Caso sospetto di COVID 19 di qualsiasi età che richiede esecuzione di test diagnostico (All. 2):

1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e

sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria)

E senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica

E storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale

1 durante i 14 giorni

precedenti l’insorgenza dei sintomi;

(segue)

1 secondo la classificazione dell’OMS, consultare i rapporti quotidiani sulla situazione relativa al COVID-19 disponibili al seguente link:

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/

Per l’Italia, ove si renda necessaria una valutazione caso per caso, si può tener conto della situazione epidemiologica nazionale

aggiornata quotidianamente sul sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/portale/home.html) e, per l’esecuzione del test,

tenere conto anche dell’applicazione del “Documento relativo ai criteri per sottoporre soggetti clinicamente asintomatici alla ricerca

d’infezione da SARS-CoV-2 attraverso tampone rino-faringeo e test diagnostico”elaborato dal Gruppo di lavoro permanente del

Consiglio Superiore di Sanità (sessione LII).

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oppure

2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta

E

che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti

l’insorgenza dei sintomi;

oppure

3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di malattia

respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria)

E

che richieda il ricovero ospedaliero (SARI)

E

senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica.

4. Neonato da madre con tampone positivo per COVID-19 alla nascita o appena risulti positivo il tampone

materno

Nell’ambito del pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con sintomatologia di

infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area o nel

Paese è stata segnalata trasmissione locale.

Il Team multidisciplinare aziendale di coordinamento e riferimento clinico ha elaborato criteri interni allargati

per l’individuazione del caso sospetto:

PRECAUZIONI DA OSSERVARE PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO

� Precauzioni generali

Le precauzioni generali rivolte a tutti, comprendono quelle ministeriali: lavarsi spesso le mani; evitare il

contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; evitare abbracci e strette di mano;

mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro; igiene respiratoria; evitare

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l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri; non toccarsi occhi, bocca e naso con le mani; coprirsi bocca e naso se si

starnutisce o tossisce; non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;

pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcool. E’ fortemente raccomandato in tutti i contatti sociali

utilizzare protezioni delle vie respiratorie come misura aggiuntiva alle altre misure di protezione individuale

igienico-sanitarie (DPCM 26.4.2020).

Per tutti i cittadini la Regione Lazio ha stabilito che all’interno delle strutture sanitarie di adottare mascherina

preferibilmente riutilizzabile (purché adeguatamente sanificata) a copertura di naso e bocca in ambienti chiusi e

frequentati da altre persone al di fuori della propria abitazione (Ord. Z00034 del 18/4/2020). L’Ordinanza del

Ministro della Salute dell’1/08/2020 ribadisce l’obbligo di usare protezione delle vie respiratorie nei luoghi al

chiuso accessibili al pubblico e, comunque, in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuamente

il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro.

Quale precauzione generale sono anche stati affissi manifesti informativi di Ministero e Regione Lazio rivolti

all’utenza nei vari ambienti di passaggio e di sosta.

� Precauzioni standard

Si tratta del livello base delle precauzioni IPC, che gli operatori sanitari devono utilizzare per TUTTI i

pazienti tutte le volte, indipendentemente dallo status di infezione sospetta o confermata.

Le precauzioni standard consistono in:

• Igiene delle mani: lavarsi spesso le mani con soluzione idroalcolica o con acqua e sapone è la misura più

efficace per ridurre la diffusione del virus;

• Mantenere alta l’attenzione in ogni paziente sui valori della temperatura corporea (misurare almeno 2

volte al giorno), tosse, difficoltà respiratorie, sintomi simil-influenzali;

• Galateo della tosse/ Etichetta respiratoria;

• Uso di DPI adeguati al rischio valutato. Al fine di determinare i DPI necessari a garantire una protezione

adeguata del personale, è necessaria la valutazione del rischio di infezione per ogni attività assistenziale

(vedi All. 11);

• Obbligo per tutti gli operatori di indossare sempre la mascherina chirurgica. La mascherina chirurgica va

indossata obbligatoriamente e correttamente da tutto il personale ospedaliero per tutto il turno di lavoro,

in ogni occasione di relazione con qualunque persona: paziente, operatori, altri, sia all’interno sia

all’esterno degli edifici. La mascherina deve essere sostituita in caso di deterioramento o di utilizzo di

DPI adeguati nelle situazioni di maggior rischio.

• Corretta gestione di aghi e taglienti;

• Corretta manipolazione, pulizia e disinfezione delle attrezzature per la cura del paziente;

• Corretta igiene ambientale;

• Corretta manipolazione e pulizia della biancheria sporca;

• Corretta gestione dei rifiuti

• Obbligo per gli operatori sanitarie e non sanitari di misurazione della temperatura corporea (T.C.) prima

di accedere ai Reparti e Servizi, all’inizio del turno.

� Precauzioni da seguire da parte dei pazienti

• La Regione Lazio ha previsto quali precauzione standard che all’interno delle strutture sanitarie i pazienti,

accompagnatori e visitatori utilizzino sempre la mascherina facciale e si sottopongano alla misura della

temperatura corporea: se > di 37.5° non devono assolutamente accedere ai reparti/servizi;

• E’ consentito, previa autorizzazione del dirigente e nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, l’accesso ad

un accompagnatore per paziente in caso di ridotto stato di autonomia o condizione di fragilità;

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• Anche in assenza di specifici rischi di esposizione al virus, si deve raccomandare al paziente chirurgico di

mantenere il distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il ricovero e di osservare un isolamento

preventivo di 7 giorni prima della data fissata per l’intervento e di dare tempestiva comunicazione in caso

di comparsa di sintomi. La Regione ha precisato che nei 14 giorni antecedenti il ricovero programmato il

paziente deve osservare comportamenti quali il distanziamento sociale, l’utilizzo di DPI, il corretto

lavaggio delle mani, ecc. di cui viene informato dall’ospedale (al momento della pre-ospedalizzazione).

• Anche ai pazienti oncologici ed ematologici che effettuano ricovero ordinario viene raccomandato il

mantenimento del distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il ricovero.

� Precauzioni basate sulle modalità di trasmissione: si aggiungono alle precauzioni standard e

comprendono: precauzioni da contatto, per goccioline (droplet) e per via aerea. Contro COVID-19 si applicano

le misure da contatto e per droplet; inoltre, le misure per via aerea si applicano in caso di attività che generano

aerosol, ad esempio: bronco aspirazione, intubazione, broncoscopia, rianimazione cardiopolmonare, assistenza

al parto.

Si individuano e si rispettano percorsi distinti, quanto più possibile, dedicati ai pazienti sospetti/ confermati,

riservando agli altri pazienti percorsi puliti.

Osservare sempre le 8 semplici regole per proteggersi, diffuse ciclicamente a tutti

gli operatori con posta elettronica. Non distrarsi mai dall’osservarle nei rapporti

coi colleghi di lavoro e durante le pause di riposo.

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OPERATIVITA’

1. P.S. POLIFUNZIONALE 1.1 Pre-Triage

Scopo del Pre-triage è di individuare i pazienti da sottoporre a valutazione in base a precise caratteristiche (v.

sotto), evitandone il contatto con altri pazienti.

Il pre-triage è svolto per il PS polifunzionale nella Tensostruttura esterna al PS, debitamente segnalata con

cartelli; per il PS ostetrico attraverso la postazione vetrata.

Il pre-triage consiste in:

- Colloquio

- Misurazione della temperatura

- Misurazione SaO2

- Compilazione della scheda di intervista pre-triage (All. 8)

- Se il caso è da sottoporre a valutazione (caso sospetto di COVID-19): attivazione del percorso

separato di triage, confinamento, accertamento diagnostico.

Al pre-triage accedono tutti i pazienti che autonomamente giungono in PS polifunzionale.

I pazienti che giungono in ambulanza: urgentista e infermiere del pre-triage effettuano il pre-triage nella

camera calda, con le stesse modalità.

Il paziente deve indossare la mascherina chirurgica ed eseguire il lavaggio delle mani, anche mediante

soluzione idroalcolica e mantenere la distanza di almeno 1 metro dalle altre persone.

L’infermiere del P.S. polifunzionale di Pre-Triage ha in dotazione un cellulare (366 9353025).�

L’OSS presente nel pre-triage, dotato di FFP2 o mascherina chirurgica come indicato da OMS e dalla

Regione Lazio (All.11) camice a maniche lunghe e guanti, dovrà tenersi ad una distanza minima di almeno 1

metro dai pazienti.�

Se il paziente giunge con mezzi propri ma non è deambulante, oppure con il 118 o ambulanza privata il pre-

triage viene effettuato dall’infermiere e dal medico urgentista allertato dall’infermiere (come da disposizione

del Direttore UOC PS-B.O. del 10/03/2020) che, dotati degli stessi DPI, si spostano nell’area adiacente

all’ingresso del PS (camera calda).

L’infermiere che effettua il pre-triage, dotato di FFP2, camice a maniche lunghe e guanti, intervista,

mantenendo una distanza di almeno 1 metro, con la scheda “Intervista pre-triage” il paziente (All. 8) e, a

seconda delle risposte, diversifica il percorso di accesso ai locali interni del PS:

A. Caso Sospetto: �

• l’infermiere e l’OSS aggiungono ai DPI indossati anche gli occhiali per la protezione oculare ed un

secondo paio di guanti;�

• il paziente deterge nuovamente le mani con gel/soluzione idroalcolica e indossa mascherina chirurgica,

guanti e camice a maniche lunghe;�

• l’infermiere avvisa telefonicamente l’operatore del triage 2 (n. 5665) se trattasi di paziente sospetto

Covid19 in condizioni cliniche di media-alta gravità clinica;�

• l’operatore del triage 2 indossa i DPI (pack + occhiali personali in dotazione), prende in carico il paziente,

lo conduce direttamente nella sala OBI adibita a sala dell’emergenza o nella seconda sala OBI o nella

stanza di confinamento (Confinamento I) o nella stanza legge 41, a seconda dell’intensità di cure

necessarie. In questa sede l’infermiere esegue il triage, attribuendo un codice di triage “situazionale” 2

(salvo priorità clinica superiore);�

• in caso di contemporanea occupazione di tutti gli spazi sopra citati il paziente può essere confinato anche

nella stanza PSM3 ed eventualmente anche in triage 1;�

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• l’ala del PS in cui sono presenti la sala rossa e la sala gialli e l’ala specialistica in cui sono presenti la sala

ortopedica, il PSM4, la sala pediatrica e la sala polispecialistica, comprensiva delle 2 ex sale operatorie

per attività dell’ortopedico, del chirurgo e dell’urgentista, devono essere preservate come percorso pulito,

fino a quando possibile, per le esigenze dei pazienti che giungono in emergenza non Covid. �

• l’infermiere del pre-triage avvisa telefonicamente (5120) l’infermiere in servizio presso il container

(Confinamento II) se trattasi di paziente sospetto Covid19 in condizioni cliniche di bassa intensità di cure

e in grado di deambulare autonomamente;�

• per l’esecuzione del tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido, vedi paragrafo 7.�

B. Caso Non Sospetto:�

il paziente accede rapidamente alla sala di attesa del PS, rispettando sempre la distanza di almeno un metro

tra le persone, per l’esecuzione del triage e del percorso clinico assistenziale più idoneo, secondo l’iter

ordinario. Tutti i pazienti presenti nel PS, indipendentemente da sintomatologia sospetta, devono in ogni caso

indossare una mascherina chirurgica, compatibilmente con le condizioni cliniche.�

Il colloquio di Pre-Triage va sempre documentato con l’All. 8 che sarà unito alla cartella clinica dell’utente

sia nel caso di paziente in valutazione sia negli altri pazienti (non sospetti).

Durante il pre-triage e durante l’iter successivo del percorso dedicato, ove fosse necessaria la presenza di un

accompagnatore del paziente, questi resta con lui/lei adottando le medesime protezioni e verrà registrato ai

fini della tracciabilità dei contatti.

1.2 Triage

Il percorso interno avviene attraverso la porta laterale della zona triage. La distanza di almeno un metro

viene mantenuta dagli operatori sanitari durante tutto il percorso clinico, eccettuate attività da svolgere

direttamente sul paziente: visita, prelievi, tamponi, ecc. con le adeguate precauzioni.�

Il triagista, dotato dei DPI necessari: FFP2, occhiali per la protezione oculare, camice a maniche lunghe

impermeabile non sterile e doppi guanti, farà accedere l’utente nella stanza di confinamento per poterlo

interrogare al fine di identificare gli eventuali “casi” da sottoporre a tutte le procedure raccomandate dalla

Regione e contenute in questa Istruzione Operativa. E’ raccomandato che venga considerata attentamente

anche una sintomatologia iniziale e transitoria (ad. es. febbricola e sintomi respiratori del tratto superiore

anche iniziali e transitori come la congiuntivite).

Il medico che prenderà in carico il paziente è il medico del PSM3 nelle ore diurne 8:00-20:00 ed uno dei

medici del PMS1-2 nelle ore notturne 20:00-8:00.

Gli Infermieri di riferimento sono quelli assegnati al Confinamento I; nel caso il paziente sia attribuito al

Confinamento II (paucisintomatico, a bassa intensità di cure) è l’infermiere di turno nel Confinamento II,

h24.

In caso di paziente pediatrico (età < 14 anni) il pediatra se ne prenderà cura, avvalendosi degli spazi sopra

menzionati e dell’infermiere sopra menzionato.

All’esterno del PS è stato allestito un container (Confinamento II) dotato di 6 piccole stanze, ciascuna dotata

di bagno, per 6 possibili pazienti da confinare, paucisintomatici, sospetti Covid19, che non necessitano di

cure di media–alta intensità clinica. Il paziente sospetto Covid19, paucisintomatico, intercettato al Pre-triage

o in camera calda, viene accompagnato dall’OSS, attraverso la camera calda, il marciapiede che costeggia il

PS esternamente e lateralmente alla sala rossa-gialli, e proseguendo posteriormente, presso il container.

Entra nel Confinamento II dall’ingresso anteriore e esegue triage.

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All’interno del Confinamento II è presente una postazione informatica a disposizione dell’infermiere e del

medico.

Il medico urgentista, o il pediatra nel fast track dedicato, intervengono nel più breve tempo possibile,

utilizzando il pack di DPI disponibile e gli occhiali personali in dotazione (in alternativa devono essere

richiesti all’Infermiere HDM), e procede come da disposizioni aziendali.

In caso di contemporanea presenza negli spazi dedicati al confinamento di più pazienti potenzialmente

infetti, il personale sanitario oltre a mantenere una distanza di sicurezza dai pazienti di 1 metro ed

indossare i DPI, potrà occupare sia la seconda sala OBI, sia il confinamento I che la stanza legge 41 che il

PSM3 che il Triage 1.

1.3. Confinamento in PS e in ogni reparto dell’ospedale

Il paziente è confinato ogni volta (e in ogni reparto dell’ospedale) che risponda ai criteri di CASO

SOSPETTO e fino a quando non si hanno risultati del test o sia trasferito all’INMI Spallanzani o ad altro

Ospedale dotato di malattie infettive.

In assenza dei criteri sopra elencati il paziente lascia la stanza di confinamento e viene gestito come tutti gli

altri pazienti. Tale azione è dovuta al fine di liberare la stanza di confinamento per altri casi sospetti di

malattia infettiva contagiosa.

In caso di confinamento:

• il paziente deve restare in stanza; non può ricevere visite;

• limitare al massimo il numero degli accompagnatori;

• individuare per l’assistenza personale dedicato;

• l’accesso alla stanza in cui è confinato il paziente deve essere limitato solo ed esclusivamente agli

operatori sanitari individuati e necessari al percorso clinico del paziente (sulla porta verrà posto l’Avviso

“Isolamento Respiratorio”, data di inizio e obbligo di indossare i DPI per chi entra);

• ciascun operatore sanitario che entra in contatto con il paziente deve proteggersi con gli specifici DPI

(facciale FFP22 , occhiali o schermi facciali per la protezione oculare, camice impermeabile a maniche

lunghe non sterile e doppi guanti); va rispettata la procedura di vestizione/svestizione (All.5);

• in caso di necessità di radiografia del torace, il medico chiederà esecuzione di Rx con portatile nella

stanza in cui è confinato il paziente; il personale sanitario della radiologia adotterà pertanto i DPI previsti

in dotazione alla radiologia DEA (sanificare prontamente prima di nuovo utilizzo l’apparecchio portatile

utilizzato per l’esecuzione dell’esame, vedi All. 7);

• in caso di trasferimento del paziente presso altro servizio per esecuzione di esami diagnostici, allertare

prontamente il personale di supporto dedicato al trasporto, e gli operatori del servizio di destinazione del

paziente e vanno osservate tutte le precauzioni sia da parte del personale che accompagna il paziente sia

da parte del personale che lo accoglie nel servizio che eroga la prestazione (es. TAC3); al termine della

prestazione, i locali e le apparecchiature vanno puliti e disinfettati prima del loro riutilizzo (vedi All.7); il

paziente deve costantemente indossare la mascherina;

• in caso di eventuale trasporto in ascensore, si rende necessario utilizzare gli ascensori dedicati al percorso

protetto e limitare l’accesso ad un operatore opportunamente protetto dai DPI e non consentire la

presenza di altre persone;

2 FFP3 (o in subordine FFP2) in caso di manovre ad alto rischio che generano aereosol: broncoscopie/bronco lavaggi, ventilazione a

pressione positiva, intubazione oro-tracheale, CPAP, NIV, terapie in grado di generare nebulizzazione,laringoscopie, rianimazione

cardiopolmonare, ossigeno nasale ad alto flusso, ventilazione con pallone ambu, irrigazione di ascessi/ferite ecc. 3 La UOC diagnostica per immagini ha stabilito specifici protocolli per l’esecuzione degli esami e di prevenzione del rischio infettivo ai quali

si rimanda.

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• sulla cartella GIPSE vanno annotati gli spostamenti che il pz ha dai 14 giorni precedenti l’esordio dei

sintomi, i contatti stretti avuti dai 14 gg che hanno preceduto l’inizio dei sintomi, i luoghi nei quali ha

soggiornato ed ogni altra utile informazione epidemiologica da fornire al medico del Servizio di Igiene

pubblica;

• la cartella clinica va conservata fuori dalla stanza di confinamento.

1.4 Osservazione e trattamento intensivo di pazienti in attesa di referto del tampone

Il paziente che ha necessità di ricovero ed è sospetto per COVID-19, viene ricoverato in Breve osservazione

e Trattamento casi sospetti (BOTS) con le modalità di confinamento di cui al paragrafo 1.3 fino al risultato

del test.

Il reparto di Breve osservazione e Trattamento casi sospetti (BOTS) si articola in 2 sezioni:

- la sezione a destra (BOTS1) costituita da 2 stanze singole e 3 stanze doppie per i pazienti sospetti Covid19,

anche meritevoli di monitoraggio non invasivo; all’interno di questa sezione è presente una stanza con 2

postazioni di TI a gestione dei colleghi della Rianimazione per il trattamento dei pazienti critici, intubati, in

attesa di referto del tampone;

- la sezione a sinistra (BOTS2) costituita da 2 stanze singole, 3 stanze doppie, 1 stanza quadrupla, per i

pazienti sospetti Covid19, anche meritevoli di monitoraggio non invasivo.

Il paziente critico sospetto Covid19, con codice triage 1, accede direttamente nella sala OBI dedicata

all’emergenza; successivamente all’IOT, in attesa della risposta del tampone, assistito dai rianimatori, si

ricovera presso il letto di TI in BOTS1.

Il Reparto BOTS e la stanza di TI nella stessa Unità Operativa vanno liberati prima possibile, a seconda del

risultato dei test diagnostici per COVID, tramite trasferimento in Ospedali della rete delle malattie infettive

dei casi positivi (o anche di quelli molto sospetti per la presenza di altri criteri concordanti, v. paragr. 5) o

tramite trasferimento nei reparti della A.O. SGA dei casi con doppio tampone negativo. A fronte di un primo

test negativo, considerare sempre la clinica come primo driver a supporto della richiesta di un eventuale

secondo test diagnostico, vedi paragrafo 4.

Tale disposizione vale anche per le eventuali pazienti che provengono dal Pronto Soccorso ostetrico e

ginecologico, qualora non in travaglio di parto.

1.5 Dimissioni a domicilio in caso di pazienti asintomatici/paucisintomatici con tampone negativo,

positivo o in attesa di referto.

Il medico del P.S. può dimettere a domicilio il paziente asintomatico o paucisintomatico previa specifica

valutazione clinica, fornendo dettagliate istruzioni al paziente e comunicandolo alla ASL di residenza

(Circolare Regione Lazio sulla Fase II del 20/02/2020; Raccomandazioni ASL Roma1 del 3/04/2020). La

ASL ha reso disponibile un servizio taxi sanitario per i pazienti non dotati di propri mezzi di trasporto per il

ritorno al proprio domicilio.

Nei casi in cui non vi siano le condizioni abitative o sociali, può richiedere il trasferimento in struttura

alberghiera protetta indicata dalla Regione.

Si rinvia alle apposite istruzioni operative del Direttore della UOC PS/BO.

E' istituito il servizio di Telenursing per il controllo dei pazienti dimessi a domicilio con primo tampone

negativo o con tampone positivo e paucisintomatici, non ancora presi in carico dal SISP di competenza.

L'infermiere formato all'intervista con modalità telematica o telefonica, attraverso un set di domande procede

ad acquisire informazioni sulla salute della persona. Nel corso dell’intervista vengono ricordati ai pazienti i

comportamenti da osservare durante il periodo di isolamento domiciliare.

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Nel caso in cui la ASL di competenza tardi nella presa in carico dei pazienti, ciò viene segnalato alla DMPO

che invia sollecito.

1.6 Assistenza pediatrica al DEA

Il pediatra può usufruire della consulenza telefonica h24 dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù al n. 06-

68592088 e, inoltre, l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù è in collegamento con gli altri PS/DEA regionali

tramite il sistema di teleconsulto regionale ADVICE; le richieste inerenti l’emergenza COVID-19 per

pazienti pediatrici vengono trasmesse all’INMI Spallanzani che inoltrerà la richiesta all’Ospedale Bambino

Gesù. La procedura pediatrica è la stessa di quella del paziente adulto. I bambini di età inferiore a 30 gg. di

vita che abbiano un tampone positivo sono trasferiti presso la T.I. Neonatale dell’Ospedale pediatrico

Bambino Gesù o del Policlinico Umberto I mediante lo STEN. Il bambino in condizioni cliniche stabili, in

attesa del risultato del tampone e/o del trasferimento rimane insieme alla madre in una stanza di

confinamento del P.S.. In attesa del trasferimento e nell’eventualità che le condizioni cliniche del bambino

richiedano assistenza intensiva, è possibile utilizzare l’incubatrice da trasporto (dotata di respiratore) che

staziona presso la Neonatologia. L’assistenza è a carico del Neonatologo di guardia che deve utilizzare i

DPI; l’assistenza infermieristica è a carico del personale del P.S.

1.7 Monitoraggio casi sospetti /confermati in PS

Il medico che ha preso in carico il paziente compila la scheda GIPSE nel seguente modo:

• per soggetti rispondenti alla definizione di “caso in valutazione”, inserire nel campo testuale della scheda

“ANAMNESI” la dicitura “valutazione COVID-19”;

• per soggetti rispondenti alla definizione “caso confermato”, inserire nel campo testuale “diagnosi” della

scheda “ESITO” la dicitura “confermato COVID-19” o “TC positiva COVID-19”.

1.8 Assistenza Psichiatrica in PS

La Circolare regionale aggiornata al 22 maggio 2020 detta indicazioni generali per l’assistenza al paziente

psichiatrico, indicazioni per i pazienti da ricoverare, indicazioni per i pazienti ricoverati; ad essa si rimanda

per una applicazione integrale.

I pazienti vanno esaminati al Pre-Triage nell’area dedicata del PS:

• paziente non sospetto al pre-triage: viene inviato a visita psichiatrica col percorso pulito:

1. non necessita ricovero: rinvio a casa, con opportune segnalazioni per presa in carico

2. necessita ricovero: lo psichiatra valuta se eseguire un tampone e il paziente prosegue nel percorso

pulito

• paziente collaborante e sospetto al pre-triage: viene confinato ed esegue un tampone:

1. non necessita di ricovero: rinvio a casa, con opportune segnalazioni per presa in carico

2. necessita di ricovero: attende il risultato del tampone in zona confinamento PS

• paziente non collaborante nel quale non sia possibile fare il pre-triage:

1. accede direttamente al triage, esegue il tampone e prosegue nel percorso “sporco” attendendo il

risultato in zona confinamento PS.

In caso di esecuzione del tampone e referto negativo, il paziente può essere ricoverato in SPDC; se il

tampone è positivo, il paziente viene ricoverato in struttura COVID dedicata.

Per le indicazioni ad eseguire il tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido, vedi paragrafo 7.

La richiesta di un eventuale secondo tampone dev’essere guidata dal forte sospetto clinico, come per gli altri

pazienti (v. par. 4).

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Nell’approccio ad un paziente in stato di agitazione e/o con comportamenti aggressivi è indicato un livello di

protezione degli operatori con l’utilizzo di facciali filtranti FFP2/FFP3, camice monouso, guanti, occhiali di

protezione/visiera. Tali dispositivi possono però agire da trigger con i pazienti, e quindi devono essere messe

in atto tutte le possibili strategie di rassicurazione e di de-escalation.

Ricovero in SPDC: la circolare del 22 maggio 2020 fornisce indicazioni sulle misure da adottare all’interno

del SPDC. Nel reparto deve essere assicurata la possibilità di isolare un paziente sospetto in caso di

comparsa di segni o sintomi. I pazienti ricoverati devono essere quotidianamente sottoposti al controllo della

temperatura corporea, a una valutazione sulla comparsa di sintomi respiratori e alla misurazione della

saturimetria, almeno due volte al giorno. Di queste attività andrà fornita opportuna evidenza nella

documentazione sanitaria.

1.9 Tamponi a pazienti chirurgici, traumatologici e critici in P.S.

Per le indicazioni ad eseguire il tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido, vedi paragrafo 7.

Oltre ai pazienti sospetti, si stabiliscono i seguenti percorsi di precauzione per pazienti non sospetti

chirurgici/traumatologici/critici in PS:

1. Paziente con urgenza chirurgica o traumatologica: esegue il tampone e prosegue con percorso “pulito”, in

attesa del referto (in stanze di sorveglianza).

2. Paziente con emergenza chirurgica: esegue il tampone rapido e prosegue con percorso "sporco" (blocco

operatorio dedicato) fino al risultato del tampone;

3. Paziente critico da ricoverare in Rianimazione: esegue tampone rapido e prosegue con percorso

"sporco"(postazioni intensive predefinite), fino al risultato del tampone

4. Paziente con trauma maggiore: se non compreso in una delle situazioni precedenti, esegue il tampone

rapido e, a seconda degli elementi clinici ed epidemiologici, prosegue il percorso "pulito" o quello

"sporco".

5. Qualunque paziente non vigile o non indagabile, viene considerato sospetto, esegue tampone e prosegue

percorso sporco fino al risultato del tampone o all’esclusione del sospetto per reperimento di notizie

clinico-anamnestiche certe.

2. P.S. OSTETRICO-GINECOLOGICO

Le Linee di indirizzo regionali per l’Area Ostetrico-Neonatologica, Revisione n. 3 del 20 aprile 2020,

sono recepite dall’Azienda e ad esse si rimanda per un’applicazione integrale.

2.1. Pre-Triage

Scopo del Pre-triage è di individuare le pazienti con sintomi simil-influenzali o respiratori e tra questi i casi

sospetti evitandone il contatto con le altre pazienti.

Il pre-triage è svolto all’ingresso del P.S. ostetrico mediante citofono, dall’ambiente antistante le sale

d’aspetto. Le pazienti entrano una alla volta nell’ambiente di Pre-Triage, possibilmente da sole o al massimo

con un accompagnatore. Se le pazienti hanno febbre o sintomi respiratori sono subito fornite di mascherina e

guanti dal personale sanitario che le invita prima a disinfettare le mani con gel/soluzione idroalcolica.

Il pre-triage consiste in:

- Colloquio

- Misurazione della temperatura

- Misurazione SaO2

- Compilazione della scheda di intervista pre-triage (All. 8)

- Se il caso è da sottoporre a valutazione: attivazione del percorso separato di triage, confinamento,

accertamento diagnostico.

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L’OSS presente nel pre-triage, dovrà sempre indossare la mascherina chirurgica e stazionare dietro al vetro

dell’area di accoglienza presente tra le due sale di aspetto.�

L’ostetrica di turno nel P.S. ostetrico/ginecologico, dotata di mascherina chirurgica, intervista la paziente,

mantenendo una distanza di almeno 1 metro e dietro il vetro nell’area di accoglienza presente tra le due sale

di aspetto, con la Scheda “Intervista Pre-Triage” (All. 8) e, a seconda delle risposte, diversifica il percorso di

accesso ai locali interni del PS:

A. Caso Sospetto: �

• l’ostetrica indossa la FFP2, doppi guanti, camice a maniche lunghe impermeabile, occhiali o schermi

protettivi per la protezione oculare (pack in dotazione presso armadio chiuso a chiave ubicato nella stanza

di pretriage e la chiave in carico all’ostetrica di P.S.);�

• l’OSS indossa la FFP2, doppi guanti, camice a maniche lunghe impermeabile, occhiali o schermi

protettivi per la protezione oculare (pack in dotazione presso armadio chiuso a chiave ubicato nella stanza

di pretriage e la chiave in carico all’ostetrica di P.S.);�

• la paziente deterge le mani con gel/soluzione idroalcolica e indossa mascherina chirurgica e i guanti;�

• l’ostetrica attribuisce un codice di triage “situazionale” 2 (salvo priorità clinica superiore)�

• per le indicazioni ad eseguire il tampone e per i casi in cui è indicato il tampone rapido (travaglio attivo e

T.C. emergente/urgente), vedi paragrafo 7.

B. Caso Non Sospetto:�

la paziente accede nella sala di attesa del PS ostetrico/ginecologico per proseguire il percorso clinico

assistenziale più idoneo, secondo l’iter ordinario.�

Il colloquio di Pre-Triage va sempre documentato con l’All. 8 che sarà unito alla cartella clinica dell’utente

sia nel caso di paziente in valutazione sia nelle altre pazienti (non sospette).

L’accompagnatore della paziente presente nella stanza di pre-triage non può entrare negli altri spazi del P.S

2.2 Triage

Se il caso è da sottoporre a valutazione, si procede con l’attivazione del percorso separato di triage,

confinamento, accertamento diagnostico. Tale percorso prevede:

- il passaggio diretto nella zona di confinamento (Ambulatorio gravidanza a termine);

- l’ambiente di confinamento è stato individuato nell’Ambulatorio gravidanza a termine del P.S. ostetrico-

ginecologico, dotato di bagno;

- l’OSS di P.S. accompagnerà la donna nella stanza di confinamento munito dei DPI.

Caso sospetto di COVID 19 che richiede esecuzione di test diagnostico

Si rinvia al paragrafo Caso Sospetto e all’All. 2 della presente Procedura.

Il triagista, dotato dei DPI (FFP2, protezione facciale – maschera trasparente per gli occhi, camice

impermeabile a maniche lunghe non sterile e doppi guanti), farà accedere direttamente l’utente nella stanza

di confinamento (Ambulatorio gravidanza a termine) dotata di finestra e bagno per fare il triage e poterla

interrogare al fine di identificare gli eventuali “casi” da sottoporre a tutte le procedure raccomandate dalla

Regione.

2.3 Confinamento

Il ginecologo di guardia indosserà tutti i DPI previsti e provvederà ad effettuare la valutazione clinica

ginecologica o del rischio ostetrico se trattasi di donna in gravidanza, anche utilizzando l’Allegato 9D.

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Il ginecologo contatta immediatamente lo Spallanzani per le decisioni del caso in merito al rischio

infettivologico ed ostetrico e seguire le indicazioni fornite. La Circolare ministeriale prot. 11257 del

31/03/2020 specifica le indicazioni al tampone nella donna gravida; per l’esecuzione del tampone e dei casi

in cui è previsto il tampone rapido, vedi paragrafo 7.

Gestanti in attesa dell’esito del test

La paziente, dopo la valutazione del ginecologo, non ha condizioni di rischio ostetrico:

- è in buone condizioni di salute, ha una saturazione adeguata e una normale frequenza respiratoria, ed è

presente benessere fetale, può attendere nella stanza di confinamento l’esito del test come previsto nei casi

generali;

- ha una condizione respiratoria insufficiente: saturazione O2 < 95%, frequenza respiratoria > 20 min (non

sono disponibili in letteratura algoritmi di comportamento clinico); la sua gestione da effettuare con

equipe multidisciplinare dipende dall’epoca gestazionale:

< 23 settimane: mantenere una adeguata ossigenazione materna mediante trasferimento in BOTS e

avviare trasferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto previsto dalle linee di indirizzo generali,

presso uno dei centri di riferimento .

> 23 settimane: mantenere adeguata ossigenazione materna, valutare condizioni materne (EGA) e fetali

(ecografia, CTG) e decidere sulla base di epoca gestazionale, condizioni fetali, condizioni materne,

situazione ostetrica per a) per trasferimento in BOTS per privilegiare ossigenazione materna; b)

espletamento del parto; c) avviare trasferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto previsto dalle

linee di indirizzo generali, presso uno dei centri di riferimento.

La paziente ha una saturazione adeguata e una condizione ostetrica da monitorare (patologia ostetrico o

avvio del travaglio): il ginecologo attiva il percorso di monitoraggio materno fetale e valuta la necessità del

trasferimento al centro di riferimento, secondo le condizioni della paziente e la tempistica del risultato del

test.

La paziente necessita di un parto d’urgenza, non compatibile con i tempi del trasporto: viene effettuato il

parto in un ambiente idoneo al fine di evitare la trasmissione dell’infezione. In questi casi la pz viene

trasferita nella sala operatoria I Blocco 1D dove verrà assistita al parto sia esso spontaneo per via vaginale o

taglio cesareo. L’assistenza al parto è assicurata dal personale della camera operatoria e dall’équipe di

guardia medica (ginecologo, neonatologo, anestesista). In caso di TC l’ostetrica di PS rimane in sala

operatoria per assistenza al neonato. Il post partum e l’ulteriore assistenza verrà assicurata dall’équipe della

sala operatoria nella stanza n°1035. Poi la donna ed il neonato vengono trasferiti presso uno dei centri di

riferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto previsto dalle linee di indirizzo generali. Per maggiori

indicazioni, si rimanda all’apposita Istruzione Operativa “Gestione del parto/TC in gravida sospetta COVID-

19 con parto imminente – 1° Blocco Operatorio”.

Qualora la madre abbia un’infezione respiratoria francamente sintomatica (con febbre, tosse e secrezioni

respiratorie), madre e neonato vengono transitoriamente separati, in attesa della risposta del test di

laboratorio (RNA-PCR) per coronavirus:

se il test risulta positivo, madre e neonato continuano ad essere gestiti separatamente; e la donna ed il

neonato vengono trasferiti presso uno dei centri di riferimento, di concerto con l’INMI e secondo quanto

previsto dalle linee di indirizzo generali;

se il test invece risulta negativo, è applicabile il rooming-in per madre-neonato, stanti le normali prevenzioni

delle malattie respiratorie a contagio aereo.

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Il trasporto della paziente verso la sala operatoria va effettuato con ascensore dedicato. Durante il trasporto

vanno mantenute tutte le misure di isolamento respiratorio indicate per il trasporto protetto della paziente e

seguire percorso con ascensore dedicato identificato con apposita cartellonistica. Il personale di supporto e

l’ostetrica che accompagnano la donna in sala operatoria devono indossare i DPI (FFP2; FFP3 nelle

procedure che producono aerosol come il parto; occhiali o schermi protettivi; camice impermeabile a

maniche lunghe non sterile; doppi guanti; copricapo, calzari).

La sala parto o la sala operatoria dovranno essere sottoposte alle procedure di pulizia e sanitizzazione,

immediatamente dopo aver espletato il parto. Per maggiori indicazioni sulle procedure di disinfezione si

rimanda all’apposita Istruzione Operativa “Gestione del parto/TC in gravida sospetta COVID-19 con parto

imminente – 1° Blocco Operatorio”.

Al fine di ridurre il rischio di trasmissione verticale dell’infezione, NON sono raccomandati il ritardato

clampaggio del cordone ombelicale e il “bonding” (“skin-to-skin contact”) madre-neonato.

Gestanti con test positivo

Tutte le gestanti il cui test risulti positivo vengono trasferite, di concerto con l’INMI, presso uno dei centri di

riferimento, il Policlinico Umberto I e l’Ospedale Gemelli.

Il confinamento segue le stesse regole elencate al paragrafo 1.3 per il P.S. Polifunzionale. Le funzioni del

medico di P.S. sono svolte dal medico ginecologo di guardia, il quale dotato di DPI prenderà in carico la

paziente. L’onere ostetrico sarà in carico della ostetrica triagista del P.S. e verrà sostituita per l’attività di

routine del P.S. ostetrico da una unità ostetrica della Sala Operatoria.

In caso di urgenza presso la Sala Operatoria ostetrica, si sposterà l’unità ostetrica del reparto in modo da

permettere all’ostetrica strumentista di recarsi nel B.O. ostetrico.

L’attività del reparto sarà svolta dall’unità rimanente in collaborazione con il personale della Sala Parto.

2.4 Dimissioni a domicilio

Il medico del P.S. ginecologico può dimettere a domicilio la gestante con malattia non complicata previa

specifica valutazione clinica, fornendo dettagliate istruzioni alla gestante e comunicandolo alla ASL di

residenza. Per assicurare l’adeguata continuità assistenziale del percorso nascita viene previsto un

teleconsulto ed eventuali controlli ambulatoriali prenotati prima della dimissione.

2.5 Assistenza neonatale

Il figlio di donna con tampone positivo, se a termine e in buona salute, deve essere trasferito presso gli

ospedali COVID individuati: Policlinico Gemelli e Policlinico Umberto I.

Nei casi di madre con sospetto, o paucisintomatica, il neonato può essere collocato con la madre in attesa del

risultato dei tamponi.

Il neonato patologico, pretermine e/o di basso peso, figlio di madre con tampone COVID positivo deve

essere trasferito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con l’attivazione dello STEN.

Il neonato deve essere assistito, prima sull’isola neonatale predisposta, poi nell’incubatrice da trasporto

(attrezzata con respiratore, aspiratore e saturimetro) nel Blocco Operatorio in cui è nato, ad opera del medico

neonatologo e dell’infermiere di un Neonatologia fino al trasferimento muniti dei dispositivi di DPI. Dalle

ore 8 alle 20 il Neonatologo che assisterà il bambino sarà quello di guardia per la Sala Parto; per le ore

notturne (ore 20- 8) il neonatologo di guardia e, per l’assistenza in reparto, dovrà essere chiamato in servizio

il neonatologo reperibile di pronta disponibilità.

Istruzioni operative di maggior dettaglio per la gestione del neonato nato da madre con sospetto/confermato

COVID-19 sono adottate dalla UOC Neonatologia e UTIN in data 28/04/2020.

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2.6 Monitoraggio casi sospetti /confermati in PS ostetrico/ginecologico

Il medico del P.S. ginecologico che ha preso in carico il paziente compila la scheda GIPSE nel seguente

modo:

• per soggetti rispondenti alla definizione di “caso in valutazione”, inserire nel campo testuale della scheda

“ANAMNESI” la dicitura “valutazione COVID-19”;

• per soggetti rispondenti alla definizione “caso confermato”, inserire nel campo testuale ”diagnosi” della

scheda “ESITO“ la dicitura “confermato COVID-19” o “TC positiva COVID-19”.

3. AREA GRIGIA E STANZE DI SORVEGLIANZA

L’Area Grigia è attualmente costituita dai posti letto della BOTS1 e BOTS2 e in casi di stretta necessità, da

alcuni posti letto di confinamento situati dalla Medicina Interna per l’Urgenza.4

Tali posti sono dedicati alla valutazione ed al trattamento di pazienti pneumologici ed internistici con

sintomatologia sospetta per COVID-19 fintantoché la valutazione non sia stata completata e sia disposto il

trasferimento in area pulita o verso Ospedali COVID.

In ogni reparto di degenza è istituita una stanza di sorveglianza per assicurare la possibilità di isolare i nuovi

ricoveri o eventuali casi già ricoverati per i quali attivare la valutazione per COVID-19 in caso di comparsa di

segni e/o sintomi sospetti di malattia. In caso di insufficienza delle stanze di sorveglianza, tali pazienti devono

essere trasferiti in una degenza dell’Area Grigia. Per l’esecuzione di tampone rapido in caso di sovraffollamento

dell’Area grigia, vedi paragrafo 7.

4. CASO SOSPETTO, TELECONSULTO, RICHIESTA TAMPONI DIAGNOSTICI E

SEGNALAZIONI

La valutazione effettuata nella stanza di confinamento, a seguito della visita dell’urgentista di P.S. o del

ginecologo di guardia e della eventuale consulenza con l’INMI Spallanzani, può condurre all’individuazione del

caso sospetto se sono presenti le precise caratteristiche di cui al paragrafo Caso Sospetto e all’All. 2.

Il medico si avvale a tal fine:

• dell’All. 9A, che viene conservato in cartella clinica.

• del test diagnostico di laboratorio (tampone); per le indicazioni al tampone rapido, vedi paragrafo 7.

• del teleconsulto con lo Spallanzani.

Si raccomanda, fin dal primo momento in cui si richiede il tampone per un caso in

valutazione o dubbio, che il medico richiedente di qualsiasi reparto disponga tutte

le misure di confinamento del paziente e di protezione di operatori e altri pazienti

già descritte precedentemente e avverta quanto prima la DMPO.

Teleconsulto

Il medico che ha in cura il paziente può, se ritenuto opportuno, inviare richiesta di teleconsulto ADVICE

all’Istituto Spallanzani (apertura “Consulenza infettivologica” alla fine della schermata “CONSULENZE” in

“Attività” sul GIPSE); il teleconsulto è necessario solo per i casi positivi o per dubbi clinici particolari ed è

4 Fino al rientro di tale UOC nel proprio reparto d’origine, tale eventualità deve essere accuratamente valutata in accordo tra il

Medico del P.S./BOTS e il Medico di guardia di tale UOC, esaminando ogni altra alternativa organizzativa.

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molto raccomandato in caso di donne in gravidanza e nei pazienti pediatrici, per i quali ultimi lo Spallanzani si

avvale dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù.

In caso di richiesta di consulto il medico che ha in cura il paziente avvisa tempestivamente telefonicamente

l’infettivologo di guardia dell’Istituto Spallanzani al numero 06551701 o 335 6018525, per informarlo della

richiesta di teleconsulto, discutere il caso alla luce anche dell’eventuale rischio ostetrico e concordare

l’eventuale trasferimento del paziente così come stabilito da ARES 118 e da INMI.

Tampone

In caso di richiesta di tamponi diagnostici, i materiali biologici vanno inviati al Laboratorio interno con richiesta

informatizzata.

Il risultato di laboratorio è garantito entro le 6-8 ore (salvo imprevisti) e pertanto è consentito non compilare la

scheda di notifica di sospetto.

A seguito del risultato del test la valutazione si conclude con caso confermato (positivo) oppure con caso non

confermato. Un test indeterminato perché positivo alla rilevazione di un solo target genico, in presenza di

sintomatologia caratteristica di COVID-19 va considerato come caso confermato di COVID-19.

Solamente se il risultato del test è positivo, deve essere compilata ed inviata la scheda di segnalazione. Il

medico urgentista/ginecologo/altro richiedente, compila immediatamente la scheda di segnalazione (All.3) e vi

riporta il risultato positivo o allega il referto; avverte telefonicamente il SISP. La scheda di notifica è

predisposta in un formato PDF editabile (compilabile) ed i dati sono esportabili in un foglio Excel. E’

obbligatorio utilizzare la compilazione direttamente sul file. E’ vietata la compilazione a mano.

La scheda va inviata sempre per il seguito alla DMPO la cui Segreteria è operativa dal lunedì al venerdì fino alle

ore 17.00 ed il sabato fino alle ore 14.00.

Dopo tali orari e nei giorni festivi, la richiesta deve essere inviata dal medico direttamente alla ASL ROMA 1,

al seguente indirizzo mail [email protected] e sempre in copia alla DMPO

([email protected] oppure fax 6601) la quale formalizza la trasmissione delle notifiche tramite

Protocollo Aziendale alla ASL RM/1 [email protected] ed tramite PEC al [email protected].

Il caso positivo va anche inserito tempestivamente nella piattaforma SERESMI, a cura della DMPO.

Recapiti in orario di servizio (dal lunedì al venerdì, 8.00-14-00; lunedì e giovedì anche 14.30-17.30)

UOC SISP:

S.Maria della Pietà PAD 90 (municipi XIII,XIV,XV) 06-33064764 – 765 – 767

Via Boncompagni 101 (municipi I, II, III) 06-77305251-224

Dott. Pendenza: cellulare aziendale 3204270220

Dott. Enrico Di Rosa – Direttore UOC SISP: 3294106296

in orario notturno e festivo, e comunque fuori orario di servizio, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica è

attivabile, mediante il medico di sanità pubblica in pronta disponibilità, al numero 3295399921, anche per il

tramite del centralino.

Recapito e-mail: [email protected].

L’operatore sanitario che comunica al paziente l’esito positivo del test diagnostico, gli chiede se ha scaricato

l’App IMMUNI e lo invita ad attivarla; l’App restituisce un codice numerico (OTP) che l’utente comunica

all’operatore il quale lo inserisce in un apposito software al quale sono stati abilitati alcuni operatori del P.S. e

della DMPO.

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In caso di risultato negativo di un test diagnostico condotto su campione biologico da paziente fortemente

sospettato di infezione da SARS-CoV-2, si raccomanda di ripetere il prelievo di campioni biologici in tempi

successivi e da diversi siti del tratto respiratorio (naso, espettorato, aspirato endotracheale); considerare sempre

la clinica come primo driver a supporto della richiesta di un eventuale secondo test diagnostico, disponendo

l’esecuzione di un secondo tampone solo in caso di un contesto fortemente suggestivo per aspetti clinici ed

epidemiologici.

Se la diagnosi di COVID è esclusa ma è presente un’altra malattia infettiva, si procede alla compilazione della

scheda (v. sotto) indicando la diversa eziologia e alla trasmissione alla ASL e al SERESMI.

5. TRASFERIMENTO PAZIENTE AD ALTRA STRUTTURA DELLA RETE MALATTIE

INFETTIVE5 (circolari 18 marzo 2020 prot. 230669 e 0242015 del 24/03/2020)

Il Bed Manager della DMPO (per tutti reparti esclusa la UOC P.S.-B.O.) oppure il medico di P.S.- BO, dopo la

consulenza con l’INMI Spallanzani, inviano la richiesta di pl attraverso la piattaforma online

https://cww.regione.lazio.it/plosp all’UOSD Area critica di ARES 118.

Nel caso di impossibilità ad accedere alla piattaforma si utilizzano i seguenti recapiti:

[email protected] (tel. 06-5802-5199, fax 06-5344.142 oppure o6-5823.2282).

La UOSD Area critica di Ares 118 comunica la destinazione del trasferimento ai due ospedali ed attiva le

procedure necessarie al trasferimento. Il trasferimento verrà effettuato da ARES 118 mediante ambulanza con

personale infermieristico a bordo, mentre l’assistenza medica, ove necessaria, sarà garantita dall’Ospedale

inviante.

Anche il caso con sintomi clinici e/o con segni alla diagnostica per immagini correlabili a COVID-19 con test

negativo, non dimissibile, sarà trasferito secondo tale procedura.

Il medico che ha avuto in cura il paziente consegnerà all’equipaggio di ARES 118 una copia della cartella

clinica del paziente nonché CD delle immagini radiologiche, referti e quant’altro sia stato eseguito;

Al momento del trasferimento del/della paziente va garantito il percorso di uscita dal PS più breve, previamente

liberato dalla presenza di altri utenti/pazienti per il raggiungimento della ambulanza del biocontenimento.

Per il PS Polivalente/BOTS/altri reparti il paziente passerà dal Confinamento alla prima stanza di Triage, per la

porta dotata di citofono verso il percorso pedonale della sala di attesa all’esterno della quale lo attenderà

l’ambulanza di biocontenimento; il percorso verrà liberato dalla presenza di altre persone/pazienti prima del

passaggio del “caso sospetto”.

Per il PS Ostetrico-Ginecologico la paziente verrà fatta transitare attraverso la porta che dà verso l’esterno

dotata di citofono dove la attenderà l’ambulanza di biocontenimento, anche in questo caso il percorso deve

essere liberato dalla presenza di eventuali altri utenti o pazienti.

6. TRASFERIMENTO A TERAPIA INTENSIVA DI PAZIENTI CON COVID-19

Il medico della T.I., dopo la consulenza con l’INMI Spallanzani, invia la richiesta di posto letto di TI attraverso

la piattaforma online https://cww.regione.lazio.it/plosp all’UOSD Area critica di ARES 118.

Nel caso di impossibilità ad accedere alla piattaforma si utilizzano i seguenti recapiti:

[email protected] (tel. 06-5802-5199, fax 06-5344.142 oppure o6-5823.2282).

Di tale richiesta il medico della T.I. invia tempestivamente copia alla DMPO per conoscenza.

5 Nel rispetto delle indicazioni che verranno date dallo Spallanzani i casi confermati saranno trasferiti APPENA POSSIBILE

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La UOSD Area critica comunica la destinazione del trasferimento ai due ospedali (inviante e ricevente) ed attiva

le procedure necessarie al trasferimento. Il trasferimento verrà effettuato da ARES 118 mediante ambulanza con

personale infermieristico a bordo, mentre l’assistenza medica sarà garantita dall’Ospedale inviante o, se

disponibile in tempi utili, dall’ARES 118.

7. TAMPONI E SIEROLOGIA

7.1 Tamponi: indicazioni

Per la completa descrizione delle nuove indicazioni ai tamponi, anche di screening, si rimanda alla Istruzione

Operativa “Individuazione precoce ed attiva di infezioni da SARS-CoV2 – Rev. 1”, approvata con Delibera

aziendale n. 614 del 29 luglio 2020 ed alla Istruzione Operativa “Test molecolare rapido per l’individuazione

precoce e attiva di infezioni da SARS-CoV-2”, approvata con Disposizione di servizio del Direttore

Sanitario n. 16 del 4/08/2020. Di seguito, si riassumono le principali informazioni.

Oltre ai casi sospetti in P.S. generale, in P.S. ostetrico-ginecologico e in tutti i reparti, il tampone è

obbligatorio per le seguenti situazioni:

• ricoveri chirurgici ordinari e di day surgery

• ricoveri internistici ordinari

• ricoveri di area ostetrico-ginecologica (incluse IVG)

• ricovero da P.S. generale e ostetrico-ginecologico

• ricoveri psichiatrici

• interventi di chirurgia ambulatoriale per specifici APA (cataratta)

• trasferimenti da altre strutture ospedaliere, di post-acuzie, sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali

• dimissioni, anche a domicilio, e trasferimenti ad altre strutture di pazienti che hanno avuto degenza

superiore a 3 gg

• pazienti candidati alla donazione di organi e tessuti

• caregiver autorizzati.

Si ricorda che il tampone può dare falsi negativi quindi è obbligatorio nei casi fortemente sospetti adottare la

massima prudenza applicando le misure di IPC e dove necessario ripetendo a distanza il tampone.

Il tampone è obbligatorio per pazienti da trasferire verso altre strutture ospedaliere, di postacuzie, sanitarie,

socio-sanitarie, socio-assistenziali da effettuarsi nelle 48 precedenti il trasferimento.

Il tampone può essere richiesto anche in regime ambulatoriale dal medico specialista ospedaliero tramite

prescrizione dematerializzata, con codice di prestazione 91.12.1_11 e codice di esenzione C1 in caso di

sospetto o all’interno di specifici percorsi o in caso di positività al test sierologico.

Tamponi: modalità di esecuzione: vedere Allegato 4 Rapporto ISS n. 11/2020- aggiornamento al

29/05/2020

• L’infermiere/ostetrica deve reperire un Kit per il prelievo campioni COVID-19 per il Pronto Soccorso

presenti nella stanza della Coordinatrice del PS polifunzionale (nel Kit si trovano i tamponi, le provette

per il sangue, i contenitori per espettorato, urine, BAL e feci, la documentazione necessaria alla

segnalazione del caso alla ASL: SCHEDA SEGNALAZIONE All. 3.

• Confezionamento del tampone per l’invio in laboratorio:

a) inserire il tampone (completo di targhetta) in un triplice involucro di plastica (3 buste per il trasporto

prelievi);

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b) posizionarlo in posizione verticale all’interno del contenitore di plastica rigido e richiuderlo;

c) inserire il contenitore rigido all’interno della borsa frigo con i refrigeranti (siberini)

d) la richiesta deve essere lasciata fuori dal contenitore all’interno di una protezione in plastica

trasparente.

• l’infermiere/ostetrica deve reperire il contenitore dedicato per il trasporto dei campioni biologici

(presente nella stanza della Coordinatrice del PS polifunzionale vicino alla scatola con i Kit per prelievo

campioni o nella stanza di confinamento del P.S. ostetrico nell’apposito armadio insieme con la scatola

con i Kit per prelievo campioni);

• l’infermiere/ostetrica deve reperire la borsa frigo con i relativi siberini per il mantenimento della

temperatura dei campioni biologici (tale dispositivo è lo stesso utilizzato per la legge 41/2016 in

dotazione al PS polifunzionale o nella stanza di confinamento del P.S. ostetrico nell’apposito armadio);

• l’infermiere/ostetrica esegue i prelievi, come da disposizione del medico/ginecologo, relativi ai campioni

biologici in relazione alla sintomatologia presentata:

a. Tampone rinofaringeo + orofaringeo (sempre); seguire le istruzioni dello Spallanzani (All. 4)

b. Espettorato (sempre, se disponibile senza manovre di induzione)

c. Urine (sempre)

d. Sangue (sempre)

e. Eventuale BAL (se si dovesse eseguire broncoscopia)

f. Feci (se presente diarrea)

• l’infermiere/ostetrica etichetta i campioni con Nome, Cognome, Tipologia del campione, data prelievo;

• l’infermiere/ostetrica inserisce i terreni di trasporto dei campioni prelevati nel contenitore dedicato al

trasporto e poi lo inserisce nella borsa frigo con i siberini per il mantenimento della temperatura;

I due tamponi nasale e orofaringeo devono essere inseriti nella stessa provetta.

7.2 Tamponi rapidi

Per il tampone rapido è prevista una specifica:truzione operativa a cui si rimanda:“Test molecolare

rapido per l’individuazione precoce e attiva di infezioni da SARS-CoV-2” del 4/08/2020.

Le indicazioni alla richiesta del tampone rapido sono attualmente le seguenti:

1. travaglio attivo

2. taglio cesareo urgente/emergente

3. intervento chirurgico in emergenza

4. trauma maggiore

5. paziente vittima di violenza

6. paziente psichiatrico in attesa di TSO/Ricovero in SPDC

7. sovraffollamento Pronto Soccorso in caso che la “ zona sporca”, dedicata ai sospetti Covid, sia

completamente occupata.

8. autorizzato DMPO (l’autorizzazione della DMPO non determina alcuna priorità). Tali autorizzazioni

sono possibili solo durante gli orari di attività della DMPO. Al di fuori di questi quindi i criteri applicabili

saranno ESCLUSIVAMENTE quelli indicati dall'1 al 7.

Per tale tipo di tampone è obbligatorio l’uso esclusivo di tamponi con asta non in legno. Per l'esecuzione

del test rapido il tampone deve essere eseguito e consegnato in laboratorio istantaneamente, entro 10 min. al

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massimo, altrimenti non se ne garantisce il risultato e il trasporto deve avvenire separatamente dai tamponi

che verranno eseguiti con procedura standard.

7.3 Sierologia

Le indicazioni e i limiti dei test sierologici sono stati descritti nell’Allegato della DGR n. 209 del 24/04/2020

e della Circolare Ministeriale n. 16106 del 9/05/2020. La sua adozione a fini clinici è al momento in fase di

valutazione.

La Regione Lazio con la Determinazione 13/05/2020 ha fornito indicazioni operative per l’utilizzo dei test

sierologici prevedendo, tra l’altro, l’obbligo del consenso, l’obbligo per il paziente di informare

tempestivamente dell’esito positivo del test il proprio medico MMG e di sottoporsi al tampone entro 48 ore

presso una delle sedi “drive in”; l’Azienda Ospedaliera è sede di un drive in presso il presidio Addolorata.

8. GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/CONFERMATI IN DEGENZA E ALLA DIMISSIONE.

PARTI D’URGENZA. TERAPIA INTENSIVA.

8.1. La destinazione dei pazienti positivi da ricoverare è decisa dall’INMI Spallanzani presso strutture idonee

(Ospedali di intervento o Ospedali Covid), non appena possibile, secondo le indicazioni della circolare

regionale del 20.3.2020 che prevede che in attesa del trasferimento il paziente è gestito nell’area dedicata ad

alta intensità di cura dove inizia l’attività terapeutica su indicazioni dell’INMI Spallanzani.

Per casi selezionati con lievissima sintomatologia e con idonea collocazione domiciliare, si può procedere

alla dimissione a casa o – se mancano le condizioni abitative o sociali - presso struttura alberghiera protetta,

con le stesse modalità delle Istruzioni operative della UOC PS/BO.

8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

vanno adottate tutte le precauzioni prima descritte per il confinamento in PS o, secondo la situazione clinica,

con ricovero in BOTS, o in caso di estrema necessità, in Medicina interna per l’urgenza6. Ogni caso

confinato deve essere assistito sempre dalla stessa equipe infermieristica. Il personale che accede alla stanza,

incluso i consulenti, deve essere solo quello strettamente necessario e protetto con DPI forniti dal reparto di

degenza. La stanza di confinamento deve essere la più sgombra possibile; le cartelle cliniche vanno lasciate

all’esterno. Le stanze vanno periodicamente arieggiate.

8.3 Il confinamento si rende necessario anche nel caso di gestante in attesa del risultato del test la quale

necessiti di parto d’urgenza, non compatibile con i tempi del trasporto. Si rimanda all’apposita Istruzione

Operativa “Gestione del parto/TC in gravida sospetta COVID-19 con parto imminente – 1° Blocco

Operatorio” e alle Linee di indirizzo regionali Area ostetrico-neonatologica. Revisione n.3 del 20 aprile

2020.

8.4 Analogamente si procede con pazienti instabili, in attesa del risultato del test o del trasferimento presso

altra struttura, i quali necessitino di assistenza d’urgenza/emergenza in terapia intensiva non compatibile con

i tempi del trasporto; per tali pazienti si utilizza la postazione di terapia intensiva presso la BOTS1 o altre

postazioni descritte nel paragrafo 7.7.

6 La UOSD Scienza dell’Alimentazione ha emanato una I.O. per il trasporto e, la distribuzione del vitto ai pazienti sospetti o confermati per i

quali i reparti devono specificare le richieste di vitto alla cucina mediante uno specifico indirizzo di posta elettronica. I resti del pasto sono

eliminati nell’apposito ROT ad opera del personale di reparto.

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8.5 Specificazioni sulla stabilizzazione del paziente critico sospetto

Per il paziente critico che giunge in ambulanza secondo le disposizioni regionali (circolare del 20.3.20202),

si procede come segue: accesso in sala rossa se non presente altra urgenza (altrimenti in stanza di

confinamento del P.S.), attivazione del rianimatore, esecuzione del tampone rapido; se necessaria successiva

fase di osservazione, utilizzo della postazione in BOTS. In caso di occupazione degli spazi disponibili in P.S.

si procede al trasferimento del paziente già presente in sala rossa nella sala gialla in modo da poter collocare

nella sala rossa il paziente critico sospetto, rispettando accuratamente le distanze di sicurezza.

La Direzione Sanitaria e il DEU hanno emanato istruzioni per la gestione del paziente critico sospetto o

confermato. Le postazioni utilizzabili sono: Sala emergenza COVID del P.S., letti della T.I. in BOTS1, posto

letto per isolati della Rianimazione A. L’utilizzo di tali postazioni avviene secondo la situazione clinica

concreta a giudizio dei rianimatori di turno, possibilmente rispettando il seguente ordine di priorità logistica:

occupazione di entrambi i due posti letto in BOTS 1, a seguire occupazione del posto letto per isolati della

Rianimazione A, a seguire, in condizione di estrema necessità, occupazione del posto tecnico in Sala

emergenza COVID del P.S.. La collocazione dei singoli pazienti su tali posti è conseguente alla specifica

valutazione clinica dei rianimatori di turno, considerando che la postazione in CRP consente un’assistenza

continuativa; il Direttore del DEU ha dato indicazioni affinchè tale postazione possa, a discrezione del

rianimatore di guardia, essere utilizzata, qualora fosse disponibile, come prima scelta. Della decisione

assunta circa collocazione o spostamento del paziente intubato, i rianimatori informano anticipatamente

l’urgentista capo-équipe.

8.6. Gestione del paziente positivo per COVID-19 che richieda Terapia intensiva.

Se il paziente intensivo risulta positivo a seguito della valutazione di cui sopra, il trasferimento avviene

secondo la seguente procedura:

• il reparto intensivo che ha in carico il caso contatta per via telefonica l’INMI Spallanzani che valuta la

richiesta, anche in teleconsulto con il sistema ADVICE, e conferma l’indicazione al ricovero in area

critica;

• il reparto intensivo che ha in carico il caso invia la richiesta del posto letto di area critica alla UOD Posti

Letto Area Critica ([email protected] Responsabile Dott.ssa Marianna CARDINALE

06/5802519); �

• Il trasferimento verrà effettuato da ARES 118; l’assistenza medica rianimatoria è garantita dall’reparto

intensivo inviante.

8.7 Criteri di guarigione e modalità di dimissione dei guariti

I criteri per la definizione di pazienti “guariti” o “clinicamente guariti” sono quelli del documento del

Consiglio Superiore di Sanità del 28/02/2020, ribaditi alla Regione Lazio con circolare prot. 313200 del

10/04/2020:

clinicamente guarito: risoluzione della sintomatologia clinica in paziente che, dopo aver presentato

manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi,

polmonite con insufficienza respiratoria) associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-

CoV-2, è diventato asintomatico. Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la

ricerca di SARS-CoV-2.

guarito: risoluzione dei sintomi dell’infezione da COVID-19 con due test consecutivi negativi, effettuati a

distanza di 24 ore l’uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2;

Nell’Appendice alla circolare regionale del 1° luglio 2020 sono state precisate ulteriormente le definizioni di

paziente clinicamente guarito e di paziente guarito.

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Paziente clinicamente guarito: si definisce clinicamente guarito da COVID-19 un paziente che, dopo aver

presentato manifestazioni cliniche associate a infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2,

diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica esordita da oltre 14 gg.. Il paziente

clinicamente guarito può risultare ancora positivo a test per la ricerca di SARS-CoV-2.

Paziente guarito: il paziente guarito, oltre alla risoluzione dei sintomi dell’infezione da COVID-19, risulta

negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2.

Il paziente guarito non necessita di ulteriori restrizioni, pertanto NON deve eseguire altri test per

l’identificazione diretta di SARS-CoV-2, perchè la probabilità di avere un risultato positivo durante la fase

di convalescenza di un soggetto virologicamente guarito si aggira intorno al 20%. Tale positività non è

espressione né di contagiosità né di possibile trasmissione secondaria di infezione, ma è da ascrivere a

RNA di virus verosimilmente non vitale, cioè privo di capacità replicativa (non cresce in coltura). Tali

pazienti possono essere considerati pazienti infetti ma non contagiosi.

Si ritiene pertanto assolutamente incongruo richiedere un test per SARS-CoV-2 nel paziente con

pregresso COVID-19 accertato e successivamente virologicamente guarito.

L’U.O. dimettente:

• comunica la dimissione e lo stato clinico del paziente alla DMPO che trasmette, unitamente alla Scheda

SERESMI aggiornata a:

a. ASL di domicilio del paziente;

b. ASL ROMA1, indirizzata al SISP ([email protected]);

• provvede ai farmaci dei primi 7 giorni di terapia;

• fornisce indicazioni per l’isolamento domiciliare 8 (v. Allegato 15);

• applica la procedura di cui all’Allegato 14 in particolare per quanto riguarda l’obbligo di fare la doccia

con uso di disinfettante, cambiare abiti indossandone di puliti portati da casa, indossare mascherina,

guanti e camice

• fornisce lettera di dimissione al paziente

• organizza l’uscita dall’ospedale e il rientro verso casa (auto privata o taxi sanitario) o verso altro setting

assistenziale (ambulanza dedicata). In tal caso, deve essere contatta la Centrale operativa assistenziale alla

mail [email protected].

8.8 Dimissione verso struttura di ospitalità protetta (circolare Regione Lazio prot. 235441 del

20/03/2020) .

I pazienti asintomatici, non critici o in via di guarigione, anche dimessi da ospedali per acuti, potenzialmente

assistibili a domicilio che, in ragione del necessario isolamento e in mancanza di caregiver, supporto

familiare e/o idoneità dell’abitazione, possono essere assistiti presso strutture di ospitalità protetta per

l’accoglienza di pazienti COVID-19, individuate dalla Regione Lazio e ritenute idonee ad accogliere tali

pazienti.

La richiesta di dimissione presso le suddette strutture alberghiere protette, è firmata dal medico di reparto ed

inviata al Bed Management che la inoltrerà all’indirizzo mail: [email protected].

8.9 Decesso

Il periodo di osservazione della salma è ridotto ricorrendo all’accertamento strumentale di morte. Il

personale che tratta o trasporta la salma di paziente deceduto COVID-19 positivo o sospetto deve indossare i

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DPI previsti e applicare le specifiche indicazioni necroscopiche di cui alla circolare della Regione Lazio del

23/03/2020 e all’Istruzione operativa della DMPO che stabilisce le apposite misure igieniche da osservare

(All. 13).

Copie della scheda ISTAT di morte e della cartella clinica devono essere trasmesse dalla DMPO alla ASL e

al SERESMI. Le regole per la codifica della causa di morte sono stabilite dall’ISTAT con apposita istruzione

(disponibile su Intranet).

I campioni positivi di pazienti deceduti devono essere congelati dal laboratorio e pertanto la DMPO informa

tempestivamente del decesso il laboratorio stesso.

9. CHIRURGIA ELETTIVA E D’URGENZA. TRAUMATOLOGIA. URGENZE PER

PATOLOGIE TEMPO DIPENDENTI.

9.1 In caso di urgenza chirurgica/traumatologica con codici colore chirurgici arancione, giallo, verde,

bianco, il paziente segue il percorso pulito e il tampone viene richiesto dal medico che propone il ricovero:

ortopedico residente, chirurgo, rianimatore, urgentista; il prelievo viene eseguito dal personale

infermieristico del P.S. munito degli idonei DPI. Dopo il tampone, l’iter prosegue nel seguente modo:

� all’atto del ricovero presso il reparto chirurgico pertinente, il paziente viene ospitato nella stanza di

sorveglianza del reparto stesso in attesa del risultato del tampone;

� se il tampone è negativo, il paziente viene trasferito nelle stanze ordinarie di degenza o presso il blocco

operatorio per proseguire l’iter chirurgico del caso con percorso pulito; se positivo, viene valutata dal

chirurgo la possibilità di trasferire il paziente in ospedale COVID o, laddove non sia opportuno, la

necessità di intervenire.

9.2 Oltre ai pazienti sospetti, si stabiliscono i seguenti percorsi di precauzione per pazienti non sospetti

chirurgici/traumatologici/critici in PS:

1. Paziente con urgenza chirurgica o traumatologica: esegue il tampone e prosegue con percorso “pulito”, in

attesa del referto (in stanze di sorveglianza).

2. Paziente con emergenza chirurgica: esegue il tampone e prosegue con percorso “sporco” (blocco

operatorio dedicato) fino al risultato del tampone.

3. Paziente critico da ricoverare in Rianimazione: esegue tampone e prosegue con percorso “sporco”

(postazioni intensive predefinite), fino al risultato del tampone.

4. Paziente con trauma maggiore: se non compreso in una delle situazioni precedenti, esegue il tampone e, a

seconda degli elementi clinici ed epidemiologici, prosegue il percorso “pulito” o quello “sporco”.

5. Qualunque paziente non vigile o non indagabile, viene considerato sospetto: esegue tampone e prosegue

percorso sporco fino al risultato del tampone o all’esclusione del sospetto per reperimento di notizie

clinico-anamnestiche certe.

Per le indicazioni all’esecuzione del tampone rapido, vedi paragrafo 7.2.

9.3 Le sale operatorie per interventi urgenti su pazienti sospetti sono poste a1° Blocco operatorio, tranne che

per gli interventi in cui siano richieste particolari strumentazioni non trasportabili: in tali casi si utilizza la

sala operatoria di altri blocchi equipaggiata con tali apparecchiature, procedendo ad accurate bonifiche

ambientali dei percorsi e dei locali durante e dopo il trasferimento del paziente, secondo le istruzioni

operative esistenti.

Il 1° Blocco Operatorio rimane disponibile solo per interventi di urgenza su pazienti sospetti COVID-19 e

può ospitare il paziente sospetto operato d’urgenza, in attesa dei risultati del test; in alternativa, il paziente

sarà temporaneamente isolato presso la stanza di isolamento del reparto TIPO.

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La sequenza e le responsabilità delle azioni di prevenzione da adottarsi negli interventi chirurgici

emergenti/urgenti su pazienti sospetti o confermati sono descritte in un’apposita Istruzione Operativa

emanata dal Dipartimento delle Professioni Sanitarie. Le stesse disposizioni si applicano nel caso

dell’utilizzo per necessità di apparecchiature di una sala posta fuori dal 1° Blocco Operatorio.

Anche in assenza di specifici rischi di esposizione al virus, si deve raccomandare al paziente chirurgico di

mantenere il distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il ricovero e di osservare un isolamento

preventivo di 7 giorni. La Regione ha precisato che nei 14 giorni antecedenti il ricovero programmato il

paziente deve osservare comportamenti quali il distanziamento sociale, l’utilizzo di DPI, il corretto lavaggio

delle mani, ecc. di cui viene informato dall’ospedale (al momento della pre-ospedalizzazione).

9.4 Ricovero di paziente chirurgico elettivo:

• anche in assenza di specifici rischi di esposizione al virus, si deve raccomandare al paziente chirurgico di

mantenere il distanziamento sociale e di osservare un isolamento preventivo di almeno. 7 giorni prima

della data fissata per l’intervento e di dare tempestiva comunicazione in caso di comparsa di sintomi. La

Regione ha precisato che nei 14 giorni antecedenti il ricovero programmato il paziente deve osservare

comportamenti quali il distanziamento sociale, l’utilizzo di DPI, il corretto lavaggio delle mani, ecc. di

cui viene informato dall’ospedale (al momento della pre-ospedalizzazione).

• intervista telefonica da parte del chirurgo interno proponente il ricovero al paziente (allegato 9 C), da

condursi nella giornata precedente il ricovero;

• obbligo eseguire il tampone 48 ore prima della data dell’intervento con modalità drive in;

• rivalutazione “sulla porta del reparto” delle condizioni del paziente al momento dell’arrivo effettuata dal

chirurgo interno protetto da mascherina e guanti, il paziente deve indossare la mascherina e guanti e

restare alla distanza di almeno 1 metro, senza accompagnatori, misurazione della temperatura corporea.

In caso di sospetto, si rinvierà se possibile l’intervento di 14 giorni;

• all’insorgenza di febbre o sintomi respiratori o simil-influenzali: tampone e confinamento, trattare come

positivo sino al risultato del tampone: se positivo, inviare ad ambienti del percorso protetto (“sporco”).

9.5 In caso di patologie tempo dipendenti si effettua prima possibile il tampone in P.S.; in ogni caso le

procedure di emergenza/urgenza necessarie non possono essere differite a causa dello status di caso in

valutazione, applicando le misure di protezione e di isolamento necessarie alla situazione specifica. Il caso

confermato positivo dopo l’eventuale procedura di emergenza/urgenza deve essere trasferito, ove possibile,

in un ospedale della rete COVID-19 con le competenze necessarie al caso (circolare Regionale 427911 del

15/05/2020).

10. TRASFERIMENTI NON-COVID DA ALTRA STRUTTURA O VERSO ALTRA

STRUTTURA

10.1. Nei trasferimenti non COVID concordati da altra struttura ospedaliera o assistenziale verso uno dei

reparti della AO SGA (sia si tratti di terapia intensiva, sia di reparti ordinari), è obbligatorio disporre di un

tampone negativo eseguito entro le 48 ore precedenti e, se possibile, anche di un esame TAC per pazienti con

febbre e/o sintomi respiratori (immagini da visionare mediante ADVICE presso il P.S.). Si raccomanda la

massima attenzione nel ricevere tutte le informazioni necessarie.

L’iter successivo è il seguente:

• compilazione da parte del medico dell’ospedale di provenienza dell’allegato 9B ed invio al Reparto di

destinazione presso il nostro Ospedale;

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• il medico interno fa inoltre richiesta di documentazione clinica completa e la valuta preferibilmente via

ADVICE, laddove disponibile, o altrimenti via fax o email); tale documentazione deve essere esaminata

attentamente prima di dare la risposta favorevole al trasferimento;

• la struttura di provenienza concorda con il reparto di destinazione del San Giovanni le modalità per

l’esecuzione del tampone entro le 48 ore precedenti il trasferimento (eseguito da laboratorio regionale

CORonet); se eseguito presso il San Giovanni al momento dell’arrivo, il paziente rimane in stanza di

sorveglianza fino al risultato;

• pone indicazione al trasferimento (CONSENSO AL TRASFERIMENTO) oppure nega motivatamente il

trasferimento (DINIEGO AL TRASFERIMENTO). Il motivo del DINIEGO AL TRASFERIMENTO è

annotato sulla scheda la quale sarà conservata agli atti del reparto.

• In caso di CONSENSO AL TRASFERIMENTO, il medico “accettante” fornisce le indicazioni logistiche

precise del reparto ove condurre il paziente.

• L’equipaggio della ambulanza/ CMR che trasporta ed ha in carico il paziente conduce direttamente il

paziente stesso al reparto di destinazione, secondo le indicazioni ricevute dal medico “accettante”, senza

sostare per il Pronto Soccorso.

• Il medico “accettante” riceve dall’equipaggio trasferente le consegne cliniche e ogni altra informazione

necessaria relativa al paziente.

• rivalutazione “sulla porta del reparto” delle condizioni del paziente al momento dell’arrivo effettuata dal

medico interno protetto da mascherina e guanti, il paziente deve indossare la mascherina e guanti e restare

alla distanza di almeno 1 metro, senza accompagnatori, misurazione della temperatura corporea. In caso

di sospetto, si seguirà l’iter previsto per il PS;

• all’insorgenza di febbre o sintomi respiratori o simil-influenzali: tampone e confinamento, trattare come

positivo sino al risultato del tampone: se positivo, inviare ad ambienti del percorso protetto (“sporco”).

10.2 Nel caso specifico del paziente intubato, con trasferimento concordato si procede come al punto

precedente. Se possibile, è richiesto alla struttura di provenienza l’esecuzione di una TAC torace in caso di

febbre e/o sintomi respiratori (da visionare mediante ADVICE, presso il PS). nonostante l'accuratezza della

valutazione, si sospettasse, all'arrivo in reparto, un’infezione da corona virus, il paziente verrà isolato in una

postazione di TI gestita dal Centro di Rianimazione (ex OBI o BOTS), nell’attesa dei risultati del tampone e,

nei casi indicati, della TAC.

10.3. In caso di trasferimento ad altra struttura territoriale/ospedaliera dei pazienti ricoverati senza relazione

alla COVID-19, il medico del reparto dimettente può, se richiesto, utilizzare lo stesso modulo Scheda

indagine COVID-19 (All. 9A) per attestare la mancanza di criteri di sospetto nel paziente da trasferire e se

necessario richiedere un tampone. Inoltre nel caso di degenza superiore ai 3 giorni è sempre obbligatorio

eseguire un tampone nell’imminenza o comunque entro le 48 ore precedenti da dimissione/trasferimento.

10.4 L’obbligo del tampone pre-dimissioni vale anche per dimissioni domiciliari nel caso di degenza

superiore ai 3 giorni; in tal caso, se il paziente dovesse rifiutarsi di eseguire il tampone, lo stesso potrà

tornare a domicilio con indicazioni mantenere l’isolamento domiciliare per 14 gg salvo esigenze sanitarie

che impongano allo stesso il ricorso a strutture sanitarie da effettuarsi con modalità tali da garantire il

rispetto delle precauzioni.

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11. IGIENE DELLE MANI, DISTANZA DI SICUREZZA E ALTRE PRECAUZIONI

La corretta applicazione di misure preventive, quali l’igiene delle mani, riduce il rischio di infezione e va

applicata rigorosamente in tutti i reparti e servizi dell’ospedale.

Si raccomanda la massima attenzione nel seguire le indicazioni date dall’Azienda con la Istruzione Operativa:

Igiene delle mani, in particolare sulla durata e sulle modalità corrette (All. n.6).

La Farmacia assicura il rifornimento di gel idroalcolico.

La precauzione più efficace per prevenire la diffusione del virus è lavarsi spesso le

mani con soluzione idroalcolica o con acqua e sapone (WHO). L’uso dei guanti non

sostituisce il lavaggio delle mani.

Osservare quanto più possibile la distanza di sicurezza di almeno 1 metro (se possibile 1,5 mt).

Osservare tutte le altre precauzioni generali elencate nel paragrafo Precauzioni date da Ministero e Regione.

Il personale del triage, dei locali di confinamento e di reparti/servizi direttamente coinvolti nell’assistenza al

paziente sospetto deve mettere in atto accuratamente sia le precauzioni standard, sia le precauzioni basate sulla

trasmissione per droplet, ed indossare i relativi Dispositivi di protezione individuali (DPI).

L’operatore sanitario che ha febbre >37,5 °C e sintomi respiratori o sintomi simil-

influenzali deve restare al proprio domicilio, limitare al massimo i contatti sociali,

contattare il medico curante e informare tempestivamente il proprio responsabile.

12. DPI

L’utilizzo dei DPI è dettato dalle indicazioni nazionali e regionali, per ultimo dall’Ordinanza del Presidente

della Regione Lazio n. Z00034 del 18/04/2020 (All. 11).

L’Azienda adotta ulteriori misure a maggior tutela del proprio personale, come descritte in questo paragrafo.

La mascherina chirurgica va indossata obbligatoriamente e correttamente da tutto il personale ospedaliero

sanitario e non sanitario per tutto il turno di lavoro, in ogni occasione di relazione con qualunque persona:

paziente, operatori, altri, sia all’interno sia all’esterno degli edifici.

Il personale del triage, dei locali di confinamento e di tutti i reparti e servizi direttamente coinvolti

nell’assistenza al paziente sospetto/confermato deve mettere in atto accuratamente sia le precauzioni standard,

sia le precauzioni basate sulla trasmissione per contatto sia per droplet, ed indossare i seguenti Dispositivi di

protezione individuali (DPI):

• copricapo

• guanti monouso doppi

• camice a maniche lunghe impermeabile

• Facciali Filtranti FFP2 e FFP3 (per procedure ad alto rischio), utilizzabili per 6 ore

• Occhiali di protezione/occhiali a mascherina/visiera (non sono protettivi gli occhiali da vista)

Anche il personale di P.S. delle aree pulite, non dedicate al confinamento, indossa costantemente FFP2 e guanti.

Gli operatori devono seguire attentamente le istruzioni fornite per la vestizione/svestizione, compresa la prova

di tenuta.

Eseguire sempre l’igiene delle mani prima e dopo la rimozione delle mascherine o dei filtri respiratori.

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E’ da evitare l’utilizzo intermittente delle mascherine e dei facciali filtranti perché aumenta il rischio di auto-

contaminazione.

I lavoratori che svolgono attività in grado di generare aerosol eseguite su pazienti di cui non è noto il risultato

del tampone, devono utilizzare i filtranti facciali FFP2.

Gli anestesisti rianimatori operanti nelle T.I. e nei B.O. e gli infermieri esposti alle medesime manovre a rischio

effettuate dagli anestesisti/rianimatori devono utilizzare filtranti facciali FFP2.

I lavoratori che svolgono attività su pazienti confinati per sospetto o diagnosi di COVID-19 devono indossare i

relativi DPI e, in caso di procedure in grado di generare aerosol, utilizzare i filtranti facciali FFP3.

Anche i lavoratori che hanno avuto contatto a rischio con caso confermato di Covid-19, anche per quelli di

origine extraospedaliera, e che proseguono il lavoro se asintomatici (quelli ad alto rischio devono essere

negativi al tampone), sono dotati di DPI.

La gestione razionale dei DPI è affidata al Preposto e il corretto utilizzo all’operatore.

Ovunque assistiti, tutti i pazienti con sintomatologia respiratoria o con condizione

clinica dubbia, a prescindere dal sospetto di Covid-19, devono essere dotati di

mascherina chirurgica in caso di visite e procedure che espongano l’operatore a

stretto contatto, il quale dovrà indossare a sua volta i DPI: mascherine e guanti. E’

particolarmente importante proteggere i pazienti con maggior rischio quali

anziani o affetti da gravi comorbidità. Si fa presente che con Circolare della Regione Lazio prot. 218196 dell’11/03/2020, confermata dalla Circolare

23.3.2020, è stato chiarito che le mascherine chirurgiche rappresentano un idoneo dispositivo di protezione

individuale per gli operatori sanitari e che il DMPC 8 marzo 2020 ribadisce “il personale sanitario si attiene alle

appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dall’OMS”.

Per essere efficaci e protettivi, i DPI vanno utilizzati in modo corretto; la procedura di vestizione/svestizione va

eseguita scrupolosamente (v. All. 5- seguire le modalità mostrate nel video tutorial dell’Azienda disponibile su

Intranet � Sezione Documenti � COVID-19).

Nella cartella clinica deve essere specificato che il paziente e gli operatori sanitari hanno indossato i DPI

preposti e previsti dalle procedure ministeriali e regionali vigenti.

13. SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI OSPITANTI PAZIENTI COVID POSITIVI

E’ necessario attivare la sanificazione ad opera degli operatori addetti alle pulizie telefonando dalle 7.00 alle

18.00: 06-77055453; dalle 18.00 alle 7.00: 06-77055293. La sanificazione va attivata negli ambienti che hanno

ospitato un paziente POSITIVO o anche sospetto se in attesa del referto del tampone e va attuata mediante

pulizia e disinfezione delle superfici verticali, orizzontali e degli arredi e degli suppellettili. Gli addetti della

squadra di sanificazione devono indossare gli appropriati DPI.

In caso di paziente con tampone NEGATIVO non vi è indicazione alla sanificazione degli ambienti (fatte salve

altre condizioni cliniche quali TBC, ecc.).

L’Allegato 7 riporta le principali indicazioni fornite dall’ISS con documento del 14/05/2020 aggiornate con la

rev. 2 del 7 luglio 2020.

La stanza che ha ospitato il paziente va pulita quanto prima in caso di dimissioni/trasferimento o in caso di

spandimenti evidenti di materiali biologici, nel qual caso prima dell’avvio delle operazioni di pulizia e

disinfezione bisogna rimuovere prontamente lo spandimento biologico.

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Avviare le azioni di pulizia dopo aver adeguatamente ventilato la stanza a porte chiuse, assicurando un’ora e

mezza per la stanza di confinamento del PS e tre ore in altre stanze con finestra aperta. Particolare attenzione va

posta alla pulizia delle superfici e gli arredi nelle immediate vicinanze del paziente e a quelle che più

frequentemente entrano in contatto con il paziente ed operatori sanitari (sponde del letto, comodino tavolino,

maniglie, pulsantiera campanello, ecc.), sanificare il servizio igienico ed eventuali altri spazi in cui il paziente

abbia soggiornato.

Il materiale per pulizia e disinfezione deve essere dedicato e possibilmente monouso e per quello pluriuso

prevedere un adeguato trattamento con sterilizzazione o con prodotti detergenti+disinfettanti efficaci per alta

disinfezione a base di cloro.

Materiale per pulizie:

• Carrello dedicato

• Panni monouso per superfici

• Panni monouso per pavimenti

• Disinfettanti ambientali

Si utilizzano:

• ipoclorito di sodio per le superfici dure e di plastica (due lavaggi, ciascuno con tempo di contatto di 5

minuti): prodotto da utilizzare Antisapril (contiene anche detergenti tensioattivi non ionici)

• alcol etilico 70% per le superfici in metallo o che possono essere danneggiate dall’ipoclorito:

Farmecol 70 oppure Fenocid.

Gli stessi disinfettanti vanno utilizzati per le superfici venute a diretto contatto col paziente durante una breve

permanenza ad esempio durante una TAC/esame radiologico di breve durata (pochi minuti). In tal caso, è

sufficiente che le pulizie e la disinfezione avvengano dopo ricambio d’aria di 20 minuti a porta chiusa.

Nei percorsi verticali, vanno sempre sanificate le pulsantiere degli ascensori; la sanificazione va ripetuta dopo il

passaggio di paziente sospetto o positivo per Covid.

Particolare attenzione va posta sulla sanificazione dei mezzi di trasporto (sedia a rotelle/barella) dei pazienti

sospetti/positivi. Si raccomanda di utilizzare sulla carrozzina una copertura in plastica da gettare dopo l'uso (es.

sacchi per i rifiuti), e procedere a sanificazione successiva.

Per ulteriori dettagli sui prodotti disinfettanti e le modalità d’uso, vedi All. 7. Per dispositivi elettronici quali

tablet, telefonini, telecomandi, touch screen, ecc., seguire le indicazioni del fabbricante; ove queste manchino si

utilizzino salviette pre-impregnate o panni imbevuti di soluzione a base di alcol al 70% asciugando

accuratamente per evitare il ristagno di liquidi.

Gli addetti alle pulizie devono indossare i DPI: FFP2, camice lungo non sterile impermeabile, doppi guanti o

guanti spessi, seguendo le procedure di vestizione/svestizione (All. 5).

Nella disinfezione terminale, dopo la dimissione o il trasferimento di paziente POSITIVO, dopo aver arieggiato

e aver eseguita la pulizia e la disinfezione manuale come sopra descritta, si procede con la nebulizzazione con le

seguenti modalità:

- Fase di diffusione (a porta chiusa, con cartello esterno che avvisa del trattamento in corso)

- Fase di contatto (60 minuti)

- Fase di aerazione dei locali (misurare i valori residui con rilevatore)

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La nebulizzazione è effettuata da personale formato della ditta di pulizie, con modalità operative definite dalla

Direzione medica di presidio.

14. ACCOMPAGNATORI E VISITATORI

14.1 Accesso.

Dal 24 aprile 2020 non è più consentito l’accesso di parenti/visitatori in ospedale tranne che per cause

motivate quali nascite, aggravamenti delle condizioni cliniche o decessi e previa autorizzazione del medico

di guardia o del Direttore UOC/UOSD se presente. L’autorizzazione dovrà essere esibita alla vigilanza. La

motivazione dell’autorizzazione dovrà essere riportata nel diario infermieristico/ostetrico.

I pazienti confinati per sospetto o positività al COVID non possono ricevere visite.

Nei confronti delle persone con disabilità gravi e complesse non collaboranti e/o non autosufficienti, un

familiare o un caregiver può, a richiesta scritta, seguire il paziente durante tutte le fasi intraospedaliere, a

partire dalla fase di Pre-triage e restare presso reparti di degenza. L’autorizzazione è data caso-per-caso dal

Direttore del Reparto che farà presenti i rischi e tutte le alternative possibili.

Per il familiare/caregiver dei pazienti fragili/minori che accedono al Pronto Soccorso, in fase di Pre-triage, il

triagista avrà cura di compilare la scheda di Pre-Triage, anche al caregiver ed allegarla alla cartella del

paziente.

In tali casi, l’accompagnatore deve proteggersi costantemente con i DPI idonei.

L’accompagnamento ha termine in caso di intubazione e ricovero in Area Intensiva.

Una apposita Istruzione Operativa disciplina la comunicazione e l’accesso del familiare/caregiver nella

struttura di degenza. La successiva Ordinanza del Presidente Regione Lazio n. Z00053 del 21/07/2020 ha

ribadito dette indicazioni, aggiungendo inoltre che i visitatori autorizzati devono essere invitati, se in

possesso di uno smart phone, ad installare l’App del Ministero della salute IMMUNI. Dette precauzioni

consistono nel misurare la temperatura corporea, indossare la mascherina facciale per tutto il tempo della

permanenza nella struttura, detergersi le mani, mantenere il distanziamento, rispettare l’etichetta respiratoria,

limitare gli spostamenti al percorso necessario a raggiungere la stanza del degente, ecc. (vedi I.O.)

I visitatori, autorizzati preventivamente dal Medico della UO, non devono presentarsi in caso di.

• sintomatologia a carico delle vie respiratorie/febbre/tosse;

• se hanno avuto un contatto stretto o hanno vissuto nello stesso ambiente chiuso con un caso confermato

o sospetto di COVID-19 negli ultimi 14 giorni precedenti l’odierno;

• se sono stati contattati dalla ASL in quanto venuti a contatto con persone affette da infezione da

Coronavirus negli ultimi 14 giorni precedenti l’odierno.

Qualora si presentino persone con le citate caratteristiche di rischio, è fatto assoluto divieto senza alcuna

eccezione l’accesso nelle aree di degenza.

14.2 Comunicazioni ai parenti e caregiver

Il Direttore della UOC ed il Coordinatore stabiliscono e rendono noti preventivamente modalità, orari e

mezzi comunicativi per i familiari/caregiver dei degenti.

E’ obbligatorio rafforzare le modalità di comunicazione dei medici e del personale sanitario con i parenti ed i

caregiver dei pazienti degenti, fornendo loro ampia disponibilità con le modalità già previste da tale

Istruzione Operativa, anche attivando i tablet aziendali che sono stati distribuiti ai singoli reparti. La piena

partecipazione e coinvolgimento sia dei pazienti sia dei loro familiari è infatti un elemento fondamentale

della qualità delle cure e della soddisfazione degli utenti; il tempo della comunicazione è da considerare

tempo dedicato alle cure.

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L’I.S.S. con il Report COVID-19 n. 40 del 25/05/2020 “Comunicazioni in emergenza nei reparti COVID.19.

Aspetti di etica” ha fornito precise raccomandazioni sulla comunicazione in emergenza nei reparti COVID;

tali raccomandazioni sono valide anche per i reparti non COVID con limitazioni all’accesso. Nell’ambito

della relazione tra i pazienti e i congiunti, tra congiunti e personale medico-sanitario, e tra quest’ultimo e i

pazienti, la comunicazione – cardine del rapporto di cura – assume una declinazione inedita. Per personale

medico-sanitario si intende una molteplicità di professionisti, con i rispettivi ruoli e i rispettivi compiti,

ciascuno fondamentale, codificati anche nelle norme che regolano le professioni sanitarie. Nessuno dei

componenti dell’equìpe è estraneo nella relazione e quindi anche nella comunicazione con i pazienti.

La comunicazione assume un valore etico e deontologico particolarmente rilevante e riflette l’esigenza, per i

congiunti di un paziente ricoverato, di trovare nel personale medico un riferimento di fiducia e affidabilità.

Riuscire a comunicare in maniera consapevole, trasmettendo empatia, rappresenta uno strumento

fondamentale per fronteggiare condizioni di incertezza, paura e sconforto infondendo, a chi è a casa, la

sicurezza di cui ha bisogno. E’, quindi, fondamentale, promuovere procedure di comunicazione sostenibili in

condizioni di emergenza ma, allo stesso tempo, complete e efficaci per coloro a cui sono rivolte. In questi

casi, le problematiche riguardano anche gli aspetti relazionali tra i contesti interno-esterno all’ospedale. In

particolare, l’impossibilità di accesso da parte dei congiunti, unita all’ansia degli stessi di ricevere notizie

sullo stato di salute e sulle terapie praticate ai propri cari ricoverati, può generare e/o esasperare conflittualità

di comunicazione e di ricezione delle informazioni.

15. COMUNICAZIONI INTERNE

Per ogni caso confermato SARS nCoV-2 in Pronto Soccorso o in altro Reparto il Dirigente Medico che ha in

cura il paziente avvisa prontamente il Direttore di UOC o suo sostituto ed il Direttore della DMPO.

I flussi informativi devono rispettare la massima riservatezza.

16. DEFINIZIONE CONTATTI STRETTI A RISCHIO E SORVEGLIANZA

Si definisce “contatto” di un caso confermato di COVID-19 una persona esposta ad un caso probabile o

confermato COVID-19 in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni

dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento del caso; se il caso non presenta sintomi, una persona

che ha avuto contatti con un caso indice in un arco di tempo che va da 48 ore prima della raccolta del campione

che ha portato alla conferma e fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento del

caso.

In tale finestra di tempo, il contatto stretto di un caso possibile o confermato è definito come:

• una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;

• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta di

mano);

• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19 (ad

esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);

• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza minore di

2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;

• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale)

con un caso di COVID-19 in assenza di DPI idonei;

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• un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID-19 oppure

personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza l’impiego

dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;

• una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti, in

qualsiasi direzione, rispetto ad un caso di COVID-19; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il

personale addetto alla sezione del treno/aereo dove il caso indice era seduto.

Gli operatori sanitari, sulla base di valutazione individuale del rischio, possono ritenere che alcune persone, a

prescindere dalla durata e dal setting in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto una esposizione ad alto rischio.

Indicazioni di sorveglianza da fornire ai contatti di casi sospetti o confermati in P.S.:

in attesa dell’esito delle indagini sul “caso” e delle indicazioni che vengano date dal Servizio di Igiene Pubblica,

i contatti stretti del paziente sospetto o confermato dovranno essere informati dal personale del P.S. di:

• rimanere a casa in isolamento domiciliare ed evitare contatti con altre persone

• lavare le mani

• evitare di toccare occhi, naso, bocca

• coprire le vie aeree quando si tossisce o starnutisce

• buttare i fazzoletti di carta dopo il primo utilizzo

• porre particolare attenzione all’igiene delle superfici nonché sui sintomi di esordio della malattia da

monitorare quotidianamente:

- febbre

- tosse,

- altri sintomi respiratori

e dell’opportunità di non assumere farmaci che possano mascherare l’insorgenza della febbre. In caso di

insorgenza di sintomi o segni compatibili con COVID-19 anche lievi, telefonare immediatamente al

medico di Medicina generale o al pediatra nonché al Dipartimento di prevenzione della ASL e auto-

isolarsi, ovvero restare a casa in una stanza con porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale

e indossando una mascherina chirurgica.

In caso di dubbi telefonare al numero 1500 del Ministero della Salute oppure al numero verde regionale

800118800 oppure all’Ufficio Profilassi Malattie Infettive della ASL Roma 1 (06-33064764 – 3295399921).

Gli operatori che hanno avuto un contatto a rischio sono identificati ed elencati, con i dettagli del contatto

avvenuto, dai loro responsabili ce trasmettono l’elenco alla DMPO la quale attiva l’indagine epidemiologica in

collaborazione con la Sorveglianza operatori sanitari che utilizza il questionario OMS (circolare regionale del

23.3.2020) e avvia la sorveglianza sanitaria descritta in apposita Istruzione operativa.

Il personale esterno deve essere analogamente identificato dai responsabili di reparto, comunicato alla DMPO e

intervistato; successivamente la DMPO comunica al Datore di lavoro, per il tramite del DEC dell’appalto, i

nominativi per i quali deve essere avviata la sorveglianza sanitaria.

TRAPIANTI E BANCA DEGLI OCCHI

Si seguono le misure di prevenzione della trasmissione da COVID-19 attraverso il trapianto di organi e tessuti

del Centro regionale trapianti di cui all’All. 10.

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In caso di donatore in morte cerebrale, è raccomandata l’esecuzione del test diagnostico da BAL o

eventualmente da Broncoaspirato profondo, effettuato nelle 24 o massimo 48 ore precedenti il prelievo.

La circolare del Centro Nazionale Trapianti del 22/06/2020 (All. 10 bis) regolamenta la procedura di donazione

di organi e tessuti da donatori deceduti o viventi in cui si abbia una anamnesi positiva per COVID-19 o che

siano stati in precedenza contatti stretti di pazienti con COVID-19.

CENTRO DONATORI DI SANGUE

Il Centro Nazionale Sangue sottolinea che non è documentata la trasmissione trasfusionale del virus.

Ai fini della selezione per la donazione del sangue ed emocomponenti ed il contenimento dell'epidemia vengono

applicate le misure di prevenzione indicate e costantemente aggiornate dal Centro Nazionale Sangue, che

prevedono:

• effettuazione di un triage semplificato con misurazione della temperatura corporea nella fase di accoglienza

del donatore (rinvio donazione se t°C> 37,5°C)

• criteri clinici (febbre, tosse, difficoltà respiratoria)

• criteri epidemiologici (contatti stretti e permanenza in aree critiche nel periodo di tempo indicato,

attualmente 14 giorni)

L'applicazione di tali criteri è documentata nella cartella di donazione e nel questionario anamnestico

integrativo, sottoscritti da donatore e operatore sanitario.

Nel caso di donatore che abbia le caratteristiche del Caso in valutazione si seguono le regole sottostanti per i

pazienti ambulatoriali o di DH.

Sono inoltre resi disponibili presso la sala di attesa del centro Donatori:

• ampia informativa sulle raccomandazioni fornite dagli organi istituzionali, mediante cartellonistica affissa

alle pareti

• disinfettanti a base idroalcolica per l'igiene delle mani con le istruzioni per il corretto utilizzo.

La Circolare regionale del 22 maggio 2020 prevede che i donatori di sangue periodici possono usufruire del test

sierologico per anticorpi IgG all’atto della donazione con prescrizione che può essere effettuata anche dallo

specialista del centro trasfusionale di riferimento (v. I.O. “Test sierologico anti SARS-Cov2 sui donatori di

sangue ed emocomponenti” dell’1/06/2020).

GESTIONE DEI PAZIENTI IMMUNODEPRESSI E DEI PAZIENTI ONCOLOGICI/

ONCOEMATOLOGICI.

Specifiche indicazioni per i pazienti immunodepressi sono state fornite dalla Regione Lazio con circolare prot.

0344149 del 15/04/2020 che reca le indicazioni del Ministero della Salute (v. Allegato 16).

Si considerano tali le seguenti classi di pazienti:

a) pazienti sottoposti a trapianto di organo solido o a trapianto di cellule staminali emopoietiche (TCSE);

b) pazienti con immunodeficienza primitiva (compresi immunodeficienza comune variabile, CVID);

c) pazienti con infezione connatale o acquisita da HIV;

d) pazienti che per qualsiasi condizione (es. patologie autoimmuni o, più in generale, immunomediate) stiano

assumendo cronicamente trattamenti immunosoppressivi [es. farmaci inibitori della calcineurina,

micofenolato, azatioprina, ciclofosfamide, methotrexate, steroidi a dose >1 mg/Kg. modificatori della

risposta biologica (es. anticorpi monoclonali inducenti alterazioni di numero e funzione delle cellule

dell’immunità innata o adattiva)].

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Si evidenziano, tra le diverse misure da adottare, l’importanza che tali pazienti indossino sempre la mascherina

e siano distanziati di almeno un metro (meglio due) da altre persone; tutto il personale sanitario adibito alla cura

di questi pazienti deve indossare gli appositi DPI quali mascherine chirurgiche o quelle specificamente indicate

per procedure speciali.

Specifiche cautele sono dettate per pazienti oncologici e oncoematologici dalla circolare della Regione Lazio

prot. 428696 del 15.5.2020 (All. 12).

In particolare è previsto il mantenimento delle precauzioni di distanziamento sociale nei 14 giorni precedenti il

ricovero, l’esecuzione del tampone pre-ricovero, l’obbligo per il paziente di indossare la mascherina chirurgica

e i guanti per tutto il tempo che trascorre all’interno della struttura.

Per la gestione dei pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali, di tipo autologo o allogenico, e dei

rispettivi donatori, si seguono le raccomandazioni emanate dall’European Blood and Marrow Transplantation.

PAZIENTI AMBULATORIALI O DI DH. CENTRO DIALISI

In ottemperanza alle note regionali (prot. n.0214875 del 10/3/2020 e prot. n.218196 del 11/3/2020) durante il

lockdown sono state garantite le prestazioni con priorità “U” (Urgente) e “B” (Breve urgenza) nonché quelle di

dialisi, oncologia, chemioterapia, radioterapia, i controlli chirurgici e ortopedici post operatori e le attività

specialistiche previste nel percorso nascita.

Per quanto attiene le prestazioni inserite in percorsi interni, sono garantite dopo valutazione del medico e alla

luce dell’eventuale urgenza.

Con la nota della Direzione Sanitaria Aziendale prot.20274 del 5/06/2020 sono state date indicazioni specifiche

per la riattivazione dei DH medici e riabilitativi.

Con la nota della Direzione Sanitaria Aziendale prot 21917 del 19/06/2020 sono state date indicazioni

specifiche sulle misure di prevenzione e controllo infezioni da adottare nella gestione delle ripresa delle attività

ambulatoriali (v. Procedura specifica del 19/06/2020).

Centro prelievi: dal mese di agosto, riapertura in forma progressiva, previa prenotazione obbligatoria e con

ricetta dematerializzata.

L’Ordinanza del Presidente Regione Lazio n.Z00034 del 18/04/2020 ha stabilito le seguenti misure da adottare:

1. programmare preferibilmente le visite per appuntamento;

2. triage telefonico e comunque da ripetere all’accesso (All. 9 F);

3. porre enfasi sull’igiene delle mani, etichetta respiratoria e utilizzo delle mascherine da parte dei pazienti

4. se possibile, collocare i pazienti in stanze separate o lontano da altri pazienti nelle sale d’attesa e indossare

gli opportuni DPI durante la visita ambulatoriale (v. Allegato 11), nel caso di pazienti ad alto rischio far

attendere i pazienti in sale dedicate e, se non è possibile, attendere in macchina e chiamarli via telefono al

momento della visita;

5. se si fanno attendere i pazienti sintomatici assicurarsi che siano distanti dagli altri utenti almeno un metro;

6. prioritarizzare l’accesso dei pazienti sintomatici;

7. educare i pazienti e le famiglie sul riconoscimento precoce dei sintomi, sulle precauzioni di base da

utilizzare, su quali cure mediche e struttura a cui dovrebbero fare riferimento.

Si raccomanda di utilizzare tutti gli strumenti disponibili (telemedicina, contatto telefonico, scambio di email

etc.) al fine di limitare il più possibile gli accessi ambulatoriali. In ottemperanza alla suddetta Ordinanza del

Presidente della Regione Lazio l’accesso dei pazienti, che devono osservare la distanza di sicurezza, avviene in

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modo controllato ed è limitato unicamente al paziente che può essere accompagnato solo in casi di manifesta

necessità da un care-giver; prima di accedere in ambulatorio il paziente procede alla disinfezione delle mani,

utilizzando i dispenser disponibili, indossando una mascherina, e facendosi controllare la temperatura corporea;

viene ripetuto il questionario precedentemente somministrato telefonicamente ed infine si reca negli

ambulatori in cui è mantenuta la distanza di sicurezza.

Anche nelle sale d’attesa sono disponibili dispenser per la disinfezione delle mani.

Il paziente con sintomi respiratori deve essere immediatamente fornito di mascherina chirurgica e si raccomanda

la somministrazione del questionario (Allegato modulo 9E).

Qualora ne risulti un caso sospetto secondo i criteri riportati nell’Allegato 2, l’operatore sanitario lo invia al pre-

triage del P.S., facendogli indossare subito una mascherina chirurgica e preavvertendo l’infermiere del pre-

triage al numero di cellulare 366 9353025 dell’arrivo del paziente.

Specifiche misure sono adottate presso il Centro dialisi a cura del Responsabile dello stesso, in ottemperanza

alle indicazioni regionali (v. Circolare Regione Lazio, prot.0263521 del 2/04/2020 “Percorso presa in carico dei

pazienti con malattie renali croniche – aggiornamento dell’1/04/2020”).

Per il trasferimento in ospedali della rete COVID i pazienti che necessitano di trattamento dialitico, contattare

l’ARES 118. In caso il paziente necessiti di intervento dialitico urgente, il centro dialisi garantisce la consulenza

nefrologica e il trattamento emodialitico nel locale dedicato.

FORMAZIONE

La formazione si svolge preferibilmente con modalità FAD. Oltre alla ordinaria formazione dedicata alla lotta

alle infezioni e alla sicurezza nei luoghi di lavoro (inclusi i DPI), si svolgono incontri di formazione per il

personale dei due P.S. dedicati alla conoscenza della presente Procedura, alle precauzioni standard e alle

precauzioni aggiuntive (da contatto, droplet e vie aeree), nonché all’utilizzo adeguato dei DPI.

Destinatari sono medici del P.S., ginecologi, infermieri, ostetriche, OSS ed altro personale dei P.S.

Brevi incontri di istruzione sono stati fatti al personale delle ditte incaricate di servizi appaltati.

INTERVENTI DI MANUTENZIONE ED ALTRI INTERVENTI TECNICI

Gli interventi tecnici di qualunque genere da effettuarsi nelle sale adibite a “confinamento/isolamento” di

pazienti con sospetto COVID-19 o altra malattia a diffusione per mezzo di droplet o aerea, devono essere ridotti

a quelli strettamente urgenti e indifferibili ed eseguiti possibilmente in assenza del paziente.

Gli operatori sanitari del reparto/servizio dovranno fornire ai tecnici tutti i DPI previsti dalle procedure interne e

seguirli scrupolosamente durante le procedure di VESTIZIONE e SVESTIZIONE.

E’ preferibile l’ingresso di un solo tecnico alla volta; non potranno entrare nella stanza, comunque, più di due

tecnici contemporaneamente.

Per maggiori indicazioni vedi circolare Regione Lazio, prot. 223240 del 13/03/2020 “Epidemia da COVID-19 -

Indirizzi in merito alla gestione dei rischi lavorativi delle ditte esterne operanti all’interno dell’Azienda

Sanitaria” e Circolare Ministero della Salute, prot. 9268 del 18/03/2020 “COVID-19. Raccomandazioni

operative per i tecnici verificatori”.

RESPONSABILITA’ E CONTROLLI

La stretta e rigorosa osservanza delle presenti disposizioni aziendali è compito di ciascun operatore sotto la

responsabilità dei rispettivi Dirigenti e Coordinatori, sia in agendo sia in vigilando.

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A supporto e sostegno dei Reparti/Servizi è stato istituita l’equìpe infermieristica IPC (Infection Prevention and

Control) alla quale è stato affidato anche il compito di effettuare le verifiche di attuazione delle misure di IPC

(disposizione di servizio n. 14/DS del 27/05/2020).

DIFFUSIONE E AGGIORNAMENTI

La presente I.O. viene inviata via mail a tutti gli indirizzi di posta elettronica aziendale e resa consultabile sul

sito Intranet aziendale (Sezione: Documenti � COVID-19 �Procedure ed I.O. interne; INOLTRE dalla

Sezione: COVID-19 Tutto quello che c’è da sapere)

Le presenti indicazioni verranno aggiornate e diffuse secondo la normativa e secondo il Piano territoriale di

preparazione e risposta su cui la ASL ROMA 1 fornisce periodiche indicazioni.

BIBLIOGRAFIA E NORMATIVA

1. Ministero della Salute 22/01/2020 “Polmonite da nCoronavirus” (2019- nCoV) in Cina “

2. Regione Lazio 24/01/2020 “Indicazioni operative per la gestione e la sorveglianza dei casi sospetti di infezione da

nCoronavirus (2019- nCoV)”

3. Regione Lazio 29/01/2020 “Aggiornamento “Indicazioni operative per la gestione e la sorveglianza dei casi sospetti

di infezione da nCoronavirus(2019- nCoV)”.

4. Ministero della Salute 01/02/2020 “Indicazione per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza

verso aree affette della Cina”

5. Regione Lazio 14/02/2020 “Infezione da nuovo coronavirus 2019 nCoV (COVID-19). Indicazioni operative per la

gestione e la sorveglianza nella Regione Lazio”.

6. Ministero della Salute 22/02/2020 “COVID-2019. Nuove indicazioni e chiarimenti”

7. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z0002 del 26/02/2020

8. Consiglio Superiore di Sanità, documento del 28/02/2020 in merito a “Paziente guarito da COVID-2019” e di

“Paziente che ha eliminato il virus SARS COV-2”

9. Circolare Regione Lazio n. 0182372 del 28/02/2020: “Linee di indirizzo per la predisposizione dei piani territoriali e

risposta all’emergenza COVID-19”

10. Circolare Ministero Salute 29/02/2020 “Linee indirizzo assistenziali del paziente critico affetto da COVID-19”

11. DPCM 1/03/2020

12. Comunicazione email della Regione Lazio del 2/03/2020 che aggiorna gli allegati 1,2,8 della Circolare del 28/02/2020

e aggiunge l’allegato 11, unendo altresì la Circolare del Ministero della salute del 27/02/2020

13. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z0003 del 6/03/2020

14. Circolare Ministero della Salute 9/03/2020 “COVID-19: aggiornamento della definizione di caso”.

15. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z0006 del 10/03/2020

16. Circolare Ministero Salute 10.3.2020 “Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici”

17. Circolare Regione Lazio prot. 218196 dell’11/03/2020: “Emergenza COVID – Aggiornamenti”

18. Circolare Regione Lazio prot. 230669 del 18/03/2020: “Modalità richiesta posti letto di malattie infettive ed area

critica per pazienti COVID-19 positivi”

19. Circolare Regione Lazio prot. 235441 del 20/03/2020: “Utilizzo strutture alberghiere di ospitalità protetta –

adempimenti ordinanza Pres. RL n. Z00009 del 17/03/2020”.

20. Circolare Ministero della salute prot. 9480 del 19/3/2020 sul tracing dei contatti stretti

21. Circolare Regione Lazio prot. 237102 del 20/03/2020 “Emergenza COVID-19 – azioni Fase II”

22. Circolare Regione Lazio prot. 236798 del 20/03/2020 “Percorsi presa in carico pazienti con malattie renali croniche”

23. Circolare Regione Lazio prot.238270 del 23/03/2020 “Emergenza COVID-19 - Indicazioni in materia di attività

necroscopica”

24. Circolare Regione Lazio prot. 240003 del 23/03/2020 “Documento sorveglianza operatori sanitari” (allegato 2

circolare rettificato successivamente)

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25. Circolare ministero 25/3/2020 agg.to linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali di emergenza

COVID-19

26. Circolare Regione Lazio prot. 247791 del 26/03/2020 “Emergenza COVID-19 – azioni di Fase III”

27. Circolare Ministero della salute prot. 10736 del 29/03/2020 e Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020

28. Circolare Ministero della salute prot. 11257 del 31/01/2020 “COVID-19: indicazioni per gravida-partoriente,

puerpera, neonato e allattamento”.

29. Circolare Regione Lazio prot. 263521 del 2/04/2020 “Percorsi presa in carico dei pazienti con malattie renali croniche

– aggiornamenti all’1/04/2020”

30. Circolare Regione Lazio prot. 294221 dell’8/04/2020 “Programma di potenziamento delle cure primarie”

31. Circolare Regione Lazio prot. 297854 del 9/04/2020 recante Indicazioni emergenziali connesse il settore funebre

32. Circolare Regione Lazio prot. 313200 del 10/04/2020 “Dimissioni o trasferimento per pazienti guariti o clinicamente

guariti”.

33. Ordinanza Presidente Regione Lazio n. Z00034 del 18/04/2020;

34. Circolare Regione Lazio prot. 036341 del 21.4.2020 “Linee di indirizzo per la predisposizione dei Piani aziendali di

preparazione e risposta all’Emergenza COVID-19 – Area Ostetrico-Neonatologica”

35. Circolare Regione Lazio prot. 036341 del 21.4.2020 “Infezione dal nuovo Coronavirus: indicazioni operative per la

gestione dei pazienti psichiatrici all’interno del percorso ospedaliero”

36. DGR n. 209 del 24/04/2020 “Indicazioni per il ricorso a test sierologici per indagini di sieroprevalenza sugli operatori

sanitari”

37. DPCM 26 aprile 2020

38. Circolare Regione Lazio prot. 391183 del 30/04/2020 “Emergenza COVID-19 – Azioni di fase IV”

39. Circolare Ministero Salute n. 16106 del 9/05/2020 “COVID-19: test di screening e diagnostici”.

40. Determinazione RL del 13/05/2020 in materia di test sierologici (nota prot. 450060 del 22/05/2020)

41. Circolare Regione Lazio prot. 426911 del 15/05/2020 “Rete emergenza e reti tempo-dipendenti”

42. Circolare Regione Lazio prot. 428696 del 15/05/2020 “Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici in

corso di emergenza da COVID-19”.

43. Circolare Regione Lazio prot. 449425 del 22/05/2020, aggiornamento indicazioni operative paziente psichiatrico.

44. Rapporto ISS Covid-19 n. 40/2020: “Comunicazione in emergenza nei reparti COVID-19. Aspetti di etica” del

25.5.2020

45. Circolare Ministero Salute prot. 18584 del 29/05/2020 “Ricerca e gestione dei contatti di casi COVID-19 (contact

tracing)”.

46. Circolare Regione Lazio prot. 487793 del 3/06/2020 “Emergenza COVID-19: Azione di fase V”

47. Circolare ISS – Centro Nazionale Trapianti prot. 1108 del 22/06/2020 “Aggiornamento delle misure di prevenzione

della trasmissione dell’infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia attraverso il trapianto di organi e

tessuti”.

48. Rapporto ISS Covid-19 n. 20/2020 rev.2 “Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni nel

contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione di SARS-CoV 2”, del 7 luglio 2020

49. Circolare regionale prot. 577207 dell’1.7.2020 in materia di “Identificazione precoce e attiva di infezioni da SARS-

CoV2” e successive precisazioni con nota prot. 633182 del 16 luglio 2020

50. Ordinanza Presidente Regione Lazio, n. Z00053 del 21 luglio 2020 “Linee di indirizzo per le modalità di accesso e

visita dei familiari nelle strutture residenziali sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali”

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ALLEGATI:

Allegato 1. Istruzioni Operative invio campioni di laboratorio

Allegato 2. Definizione di caso per la segnalazione e di contatto stretto

Allegato 3. Scheda per la segnalazione di casi di infezioni da virus respiratori (file editabile scaricabile su Intranet)

Allegato 4. Procedura per esecuzione del tampone rino/orofaringeo combinato e Racc.ni ISS 11/2020-aggiornate al

29/05/2020

Allegato 5. Istruzione sulle corrette metodologie di vestizione/svestizione degli operatori sanitari -

Allegato 6. Modalità per il corretto lavaggio delle mani

Allegato 7. Modalità di disinfezione e sanificazione ambientali

Allegato 8. Scheda Intervista Pre-Triage COVID-19 (infermiere/ostetrica del Pre-Triage)

Allegato 9 A. Questionario prericovero P.S. indagine COVID-19

9 B. Questionario prericovero reparto internistico

9 C. Questionario prericovero reparto chirurgico

9 D. Questionario prericovero P.S. ostetrico-ginecologico

9 E. Questionario paziente ambulatoriale o di DH

9 F. Questionario telefonico screening pre ambulatoriale

Allegato 10. Misure di prevenzione della trasmissione da COVID-19, attraverso il trapianto di organi e tessuti (Centro

Regionale Trapianti 28/02/2020)

10. bis Aggiornamento misure di prevenzione (Centro Nazionale Trapianti 22/06/2020)

Allegato 11. DPI raccomandati per COVID-19 (Ord.RL n. Z00034/18-4-2020)

Allegato 12. Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici

Allegato 13. Istruzioni Operative trattamento salme e cadavere

Allegato 14. Procedura per la dimissione del paziente COVID-19

Allegato 15. Indicazioni per l’isolamento domiciliare e per lavaggio delle mani a domicilio

Allegato 16. Raccomandazioni per la gestione dei pazienti immunodepressi (circ.RL 344149 del 15/04/2020)

Allegato 17. Documenti interni collegati

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ALLEGATO 2

Definizione di caso di COVID-19 per la segnalazione

La definizione di caso si basa sulle informazioni attualmente disponibili e può essere rivista in base

all’evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.

Caso sospetto di COVID 19 che richiede esecuzione di test diagnostico

1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti

segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria)

E

senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica

E

storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale* durante i 14

giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;

oppure

2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta

E

che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni

precedenti l’insorgenza dei sintomi;

oppure

3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di

malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria)

E

che richieda il ricovero ospedaliero (SARI)

E

senza un’altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica.

Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con

sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in quell’area

o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale.

* secondo la classificazione dell’OMS, consultare i rapporti quotidiani sulla situazione relativa al

COVID-19 disponibili al seguente link:

https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/

Per l’Italia, ove si renda necessaria una valutazione caso per caso, si può tener conto della

situazione epidemiologica nazionale aggiornata quotidianamente sul sito del Ministero della Salute

(http://www.salute.gov.it/portale/home.html) e, per l’esecuzione del test, tenere conto anche

dell’applicazione del “Documento relativo ai criteri per sottoporre soggetti clinicamente

asintomatici alla ricerca d’infezione da SARS-CoV-2 attraverso tampone rino-faringeo e test

diagnostico”elaborato dal Gruppo di lavoro permanente del Consiglio Superiore di Sanità (sessione

LII).

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Caso probabile

Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando

protocolli specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento

Regionali individuati o è positivo utilizzando un test pan-coronavirus.

Caso confermato

Un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il

laboratorio di riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori Regionali

di riferimento che rispondano ai criteri indicati in Allegato 3, indipendentemente dai segni e dai

sintomi clinici.

Definizione di “contatto stretto”

Il contatto stretto di un caso probabile o confermato è definito come:

• una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;

• una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la

stretta di mano);

• una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-

19 (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);

• una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza

minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;

• una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa

dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;

• un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID- 19

oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19

senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;

• una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di

un caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri

dell’equipaggio addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice

abbia una sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando

una maggiore esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutti i passeggeri seduti

nella stessa sezione dell’aereo o in tutto l’aereo).

Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima

dell'insorgenza della malattia nel caso in esame.

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Allegato 3

1

SCHEDA DI NOTIFICA CASI CONFERMATI O PROBABILI DI INFEZIONE DA SARS-COV-2 La versione compilabile elettronicamente è scaricabile dal sito della Regione Lazio,

dall�indirizzo http://www.inmi.it/bedmanager o www.inmi.it/seresmi

Copia della scheda dovrà essere inviata alla ASL di competenza

|__| CONFERMATO |__| PROBABILE Data di segnalazione: |____________|

Soggetto in sorveglianza per contatto stretto: Sì |__| No |__|

Operatore sanitario: Sì |__| No |__|

Dati Anagrafici

Cognome: |_____________________________________________| Nome: |_____________________________________________|

Sesso: |__| M |__| F Data di nascita: |________________|

Comune/Nazione di Nascita:|_________________________________________________________________________| Prov |____|

Cittadinanza: |________________________________________________________| Telefono: |___________________________|

Codice Fiscale/Cod. identificativo personale (paz. straniero): |________________________________|

|__| Non Noto |__| Senza fissa dimora

Stato civile: |_________________________________| Titolo di studio: |________________________________________|

Professione: |_____________________________________|

RESIDENZA

Nazione: |______________________________________| Comune: |________________________________________| Prov |____|

Indirizzo |_________________________________________________________| Recapito telefonico: |_____________________|

Altri Recapiti telefonici: |__________________________________________________________|

DOMICILIO (se diversa dalla residenza)

Nazione: |______________________________________| Comune: |________________________________________| Prov |____|

Indirizzo |_________________________________________________________|

SE RESIDENTE/DOMICILIATO IN UN PAESE DIVERSO DALL�ITALIA:

Data partenza dal proprio paese: |________________| Data ingresso in Italia: |________________|

Ha visitato altri paesi nel periodo di incubazione? Sì |__| No|__|

In stato di gravidanza? Sì |__| No |__| Non noto |__| se Sì, mese di gestazione: |____|

Informazioni sullo Stato Vaccinale

Il paziente è stato vaccinato per influenza nella corrente stagione: Sì |__| No |__| Non noto |__|

se Sì, Nome commerciale del vaccino: |_________________________| Data della vaccinazione: |________________|

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Allegato 3

2

Informazioni Cliniche del Paziente

Segni e sintomi rilevanti ü Data esordio ü Data esordio

Artralgia/Artrite c |________________| Ipertransaminasemia c |________________|

Astenia c |________________| Linfoadenopatia/linfadenite c |________________|

Cefalea c |________________| Mialgia c |________________|

Congiuntivite c |________________| Nausea c |________________|

Diarrea c |________________| Paralisi Flaccida Acuta c |________________|

Dispnea c |________________| Polmonite c |________________|

Dolori Addominali c |________________| Rigor Nucalis c |________________|

Emorragie cutanee/mucose c |________________| Sepsi/shock settico c |________________|

Esantema/Rash Cutaneo c |________________| Sindrome di tipo influenzale c |________________|

Faringite/faringodinia c |________________| Tosse c |________________|

Febbre c |________________| Vomito c |________________|

Ittero c |________________|

Altro, specificare ____________________________________________________________ |________________|

Altri Sintomi/segni/affezioni a carico di Specificare ü Data esordio

Sistema Nervoso Centrale c |________________|

Sistema Nervoso Periferico c |________________|

Vie respiratorie superiori c |________________|

Vie respiratorie inferiori c |________________|

Apparato cardiovascolare c |________________|

Apparato digerente c |________________|

Apparato uro-genitale c |________________|

Apparato urinario c |________________|

Apparato muscolo-scheletrico c |________________|

Cute (lesioni cutanee) c |________________|

Altro specificare c |________________|

RICOVERO/ISOLAMENTO FIDUCIARIO

Ricovero Sì |__| No|__| Isolamento fiduciario: Sì |__| No|__|

Data: |________________| Nome Ospedale:|____________________________________|

Reparto:

Terapia intensiva/rianimazione (UTI) |__|

Ventilazione meccanica Sì |__| No|__| Se Sì à | Non invasiva | | Intubazione |

ECMO Sì |__| No|__|

DEA/EAS |__| Terapia sub intensiva |__|

Cardiochirurgia |__| Malattie Infettive |__|

Altro, specificare |__| |__________________________________________________|

Data isolamento: |________________|

Indirizzo: |________________________|

Comune: |________________________|

Prov |____|

Presenza di patologie croniche: Sì |__| No |__| Non noto |__| se Sì quali?

Tumore | Sì | | No | | Non noto| Malattie renali | Sì | | No | | Non noto|

Diabete | Sì | | No | | Non noto| Malattie metaboliche | Sì | | No | | Non noto|

Malattie cardiovascolari | Sì | | No | | Non noto| Obesità BMI tra 30 e 40 | Sì | | No | | Non noto|

Deficit immunitari | Sì | | No | | Non noto| Obesità BMI > 40 | Sì | | No | | Non noto|

Malattie respiratorie | Sì | | No | | Non noto|

Altro, specificare | Sì | | No | | Non noto| _________________________________________________________

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Allegato 3

3

Dati di Laboratorio

Nome del laboratorio che ha eseguto il test: |____________________________________________________|

Invio campione al Laboratorio Regionale Sì |__| No |__| Data invio: |________________|

Invio campione al Laboratorio Nazionale Sì |__| No |__| Data invio: |________________|

SARS-CoV-2:

Tipologia campione: Metodica:___________________ Metodica: ___________________ Data

________________________

| Pos | | Neg | | Dubbio |

| Non effettuato | | In corso |

| Pos | | Neg | | Dubbio |

| Non effettuato | | In corso | |________________|

________________________

| Pos | | Neg | | Dubbio |

| Non effettuato | | In corso |

| Pos | | Neg | | Dubbio |

| Non effettuato | | In corso | |________________|

________________________

| Pos | | Neg | | Dubbio |

| Non effettuato | | In corso |

| Pos | | Neg | | Dubbio |

| Non effettuato | | In corso | |________________|

Informazioni epidemiologiche

Negli ultimi 14 giorni, prima dell�insorgenza dei sintomi, il caso si è recato in un Paese estero o comune Italiano dove siano stati

confermati casi di polmonite da SARS-CoV-2? Sì |__| No |__| Non noto |__| Se sì,

dove __________________________________________ data di arrivo : |________________| data di partenza : |________________|

dove __________________________________________ data di arrivo : |________________| data di partenza : |________________|

dove __________________________________________ data di arrivo : |________________| data di partenza : |________________|

data di arrivo in Italia: |________________|

Informazioni Aggiuntive viaggio

Mezzo di trasporto: c Aereo c Nave/traghetto c Treno c Automobile c Pullman

c Altro,specificare: |___________________________________________________________________|

Disponibilità informazioni identificative del viaggio: Sì |__| No |__|

Indicare volo di ritorno in Italia (o compagnia aerea e itinerario se disponibili) e aeroporto arrivo

____________________________________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________________________________

Negli ultimi 14 giorni, prima dell�insorgenza dei sintomi, il caso è stato a contatto con una persona affetta da polmonite da

SARS-CoV-2? Sì |__| No |__| Non noto |__| Se Sì,

dove |___________________________________________________________| data di ultimo contatto : |________________|

Tipo di esposizione: Nosocomiale: Sì |__| No |__| Se Sì, specificare la struttura |___________________________________|

In comunità: Sì |__| No |__| Se Sì, specificare la comunità |___________________________________|

se disponibile indicare specifiche del contatto: Cognome: |__________________________| Nome: |__________________________|

Complicanze

Se presenza complicanze, specificare: |____________________________________________________________________________|

Data complicanza: |________________| Eseguita radiografia: Sì |__| No |__| Non noto |__|

Polmonite | Sì | | No | | Non noto|

Polmonite virale primaria | Sì | | No | | Non noto|

Polmonite batterica secondaria | Sì | | No | | Non noto|

Polmonite mista | Sì | | No | | Non noto|

Grave insufficienza respiratoria acuta (SARI): | Sì | | No | | Non noto|

Acute Respiratory Distress Syndrome (ARDS): | Sì | | No | | Non noto|

Altro, specificare | Sì | | No | | Non noto| |_______________________________________|

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Allegato 3

4

Diagnosi Esito e Follow-up

Data diagnosi del laboratorio: |________________|

Esito: Guarigione |__| Data: |________________| (Indicare la data del secondo test negativo)

Guarito clinicamente |__| Data dimissione (se ospedalizzato): |________________|

Decesso |__| Data: |________________| à (allegare certificato decesso ISTAT)

Medico che compila la scheda:

Nome Ospedale|___________________________________| ASL |____________|

Cognome: |________________________________________| Nome: |_______________________________________|

Telefono: |___________________________| Email |________________________________________________|

Definizioni

Paziente clinicamente guarito

Si definisce clinicamente guarito da Covid-19 un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche (febbre, rinite, tosse, mal

di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi, polmonite con insufficienza respiratoria) associate all�infezione virologicamente

documentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per risoluzione della sintomatologia clinica presentata. Il soggetto clinicamente

guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca di SARS-CoV-2.

Paziente guarito

Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell�infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a

distanza di 24 ore uno dall�altro, per la ricerca di SARS-CoV-2

Definizione di caso di SARI: un paziente ospedalizzato di qualsiasi età anni con:

� almeno un segno o sintomo respiratorio (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) presenti al momento del ricovero o nelle

48 ore successive all�ammissione in ospedale e

� almeno un segno o sintomo sistemico (febbre o febbricola, cefalea, mialgia, malessere generalizzato) o deterioramento

delle condizioni generali (astenia, perdita di peso, anoressia o confusione e vertigini).

La data di inizio sintomi (o l�aggravamento delle condizioni di base, se croniche) non deve superare i 7 giorni precedenti l�ammissione

in ospedale.

Definizione di ARDS: paziente ospedalizzato di qualsiasi età anni con:

sindrome infiammatoria polmonare, caratterizzata da lesioni alveolari diffuse ed aumento della permeabilità dei capillari polmonari,

con incremento dell'acqua polmonare extracapillare, definito come edema polmonare non cardiaco, che richieda un ricovero

ospedaliero in UTI e/o il ricorso alla terapia in ECMO in cui sia stata confermata, attraverso specifici test di laboratorio, la presenza di

un tipo/sottotipo di virus influenzale.

Clinicamente l'ARDS è caratterizzata da una dispnea grave, tachipnea e cianosi, nonostante la somministrazione di ossigeno,

riduzione della "compliance" polmonare ed infiltrati polmonari bilaterali diffusi a tutti i segmenti. Secondo l'American European

Consensus Conference la diagnosi di ARDS può essere posta qualora siano presenti i seguenti criteri:

�insorgenza acuta della malattia;

�indice di ossigenazione PaOz/FiOz inferiore a 200 mmHg, indipendentemente dal valore PEEP (Positive End Expiratory Pressure);

�infiltrati bilaterali alla radiografia toracica in proiezione antero-posteriore;

�pressione di chiusura dei capillari polmonari (PCWP) inferiore a 18 mmHg, escludendo un'origine cardiaca dell'edema polmonare.

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Istituto Superiore di Sanità

Raccomandazioni ad interim

per il corretto prelievo, conservazione

e analisi sul tampone rino/orofaringeo

per la diagnosi di COVID-19

Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica

COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica

Versione del 29 maggio 2020

Rapporto ISS COVID-19 9 ·· n. 11/2020 Rev. 2

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Raccomandazioni ad interim

per il corretto prelievo, conservazione

e analisi sul tampone rino/orofaringeo

per la diagnosi di COVID-19 Versione del 29 maggio 2020

Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica

Paola Stefanelli, Dipartimento Malattie infettive, Istituto Superiore di Sanità (Coordinatore GdL)

Alessandra Ciervo, Dipartimento Malattie infettive, Istituto Superiore di Sanità

Maria Capobianchi, UOC Laboratorio di Virologia, INMI �L. Spallanzani�, IRCCS, Roma

Concetta Castilletti, UOC Laboratorio di Virologia, INMI �L. Spallanzani�, IRCCS, Roma

Maria Carla Re, Dipartimento Medicina Specialistica Diagnostica e Sperimentale, Università di Bologna

Paola Affanni, Centro di Riferimento per la Sorveglianza Virologica,

Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Parma

Maria Eugenia Colucci, Centro di Riferimento per la Sorveglianza Virologica,

Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università di Parma

Andrea Crisanti, Dipartimento di Medicina Molecolare, Università di Padova

Andrea Orsi, UO Igiene Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Genova

Giancarlo Icardi, Dipartimento Scienze della Salute, Università di Genova

Fabio Tramuto, Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico �Giaccone� Palermo

Giada Rossini, Microbiologia e Virologia, Policlinico Sant�Orsola Malpighi, Bologna

Fausto Baldanti, Dipartimento Medicina Diagnostica e Microbiologia, San Matteo, Pavia

Luigi Bertinato, Segreteria Scientifica Presidenza, Istituto Superiore di Sanità

Con il contributo di

Daniele Frezza, Direttore UOSD Chirurgia dell'Orecchio/ORL AULSS 2 Treviso

Giacomo Spinato, DNS Università degli Studi di Padova, UOC ORL AULSS 2 Treviso

Cristoforo Fabbris, UOC ORL AULSS 2 Treviso

Piergiorgio Scotton, Direttore UO Malattie Infettive AULSS 2 Treviso

Roberto Rigoli, Direttore UO Microbiologia AULSS 2 Treviso

in collaborazione con Piergiorgio Gaudioso e Stefano Concheri, Università degli Studi di Padova

Ringraziamenti a Carmelo Zappone, Presidente AIOLP (Associazione Italiana Otorinolaringoiatri Libero-

Professionisti)

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La responsabilità dei dati scientifici e tecnici è dei singoli autori, che dichiarano di non avere conflitti di interesse.

Redazione e grafica a cura del Servizio Comunicazione Scientifica (Sandra Salinetti e Paola De Castro)

© Istituto Superiore di Sanità 2020 viale Regina Elena, 299 �00161 Roma

Istituto Superiore di Sanità Raccomandazioni ad interim per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone rino/orofaringeo per la diagnosi di COVID-19. Versione del 29 maggio 2020. Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica 2020, ii, 11 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 11/2020 Rev. 2

Questo documento descrive il tipo di campione e le modalità di campionamento necessari per la diagnosi di malattia respiratoria acuta da COVID-19 e il relativo test diagnostico. Vengono, inoltre, riportati per i campioni richiesti per i test diagnostici, le regole per l'imballaggio e il trasporto che tengono conto delle istruzioni per la biosicurezza degli operatori. Per la conferma diagnostica di COVID-19 sono necessari test microbiologici mediante l'uso della Real-time PCR. Infine, è allegato un manuale per il campionamento del tampone seguendo le corrette modalità di biosicurezza. Istituto Superiore di Sanità Interim recommendations for sampling, storing and analysis of swabs for COVID-19 diagnosis. Version of May 29, 2020. ISS Working group Diagnostics and microbiological surveillance of COVID-19: aspects of molecular and serological analysis 2020, ii, 11 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 11/2020 Rev. 2 (in Italian)

This document describes the samples required for establishing a diagnosis of COVID-19 acute respiratory disease and the molecular test. Samples required for diagnostic testing, the rules for packaging and transportation, taking into account biosafety instructions for the operators, are also reported. Microbiology testing through the use of Real-time PCR is required for the confirmed diagnosis of COVID-19. Finally, a manual for sampling the swab is attached following the correct biosecurity procedures.

. Per informazioni su questo documento scrivere a: [email protected]

Citare questo documento come segue:

Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e

sierologica. Raccomandazioni ad interim per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone rino/orofaringeo

per la diagnosi di COVID-19. Versione del 29 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS

COVID-19, n. 11/2020 Rev. 2).

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i

Indice

Destinatari del rapporto ............................................................................................................................ ii

Acronimi ................................................................................................................................................... ii

Introduzione .............................................................................................................................................. 1

Campioni biologici per diagnosi di COVID-19 ........................................................................................... 1

Campioni delle basse vie respiratorie .................................................................................................. 1

Tamponi rinofaringeo e orofaringeo ..................................................................................................... 1

Prelievo .................................................................................................................................................... 2

DPI ....................................................................................................................................................... 2

Vestizione operatore ............................................................................................................................ 2

Svestizione operatore .......................................................................................................................... 2

Smaltimento rifiuti ................................................................................................................................. 3

Etichettatura ............................................................................................................................................. 3

Conservazione.......................................................................................................................................... 3

Modalità di confezionamento e spedizione ............................................................................................... 3

Diagnosi molecolare per COVID-19 ......................................................................................................... 3

Bibliografia ................................................................................................................................................ 5

Appendice. Procedure per l�esecuzione dei tamponi per la diagnostica del SARS-CoV-2 ....................... 6

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ii

Destinatari del rapporto

I principali destinatari di questo rapporto sono gli operatori sanitari coinvolti nell�emergenza COVID-19.

Acronimi

COVID-19 Coronavirus Disease 2019

DPI Dispositivi di Protezione Individuale

FFP2 Filtrante Facciale Protezione dalla Polvere media > 94%

FFP3 Filtrante Facciale Protezione dalla Polvere alta > 99%

ISS Istituto Superiore di Sanità

OMS Organizzazione Mondiale della Sanità

SARS-CoV-2 Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2

coronavirus che causa la COVID-19

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1

Introduzione

Nel dicembre 2019, in Cina, precisamente nella città di Wuhan (provincia di Hubei) è stata individuata

nell�uomo una forma di polmonite atipica sostenuta da un nuovo coronavirus identificato come SARS-CoV-2 (1,

2).

I coronavirus sono virus provvisti di capside a singolo filamento di RNA a senso positivo (ssRNA+) di circa 30

kilo basi che codifica per 7 proteine virali. Al microscopio elettronico a trasmissione, i virioni appaiono sferici con

una forma a �corona�. Questo particolare aspetto è dovuto alla presenza della proteina �spike� rappresentata dalla

glicoproteina (S). Le proteine strutturali aggiuntive comprendono: l�envelope (E), la proteina di matrice (M) e il

nucleocapside (N) (1).

L�agente eziologico della malattia COVID-19 è stato ritrovato in vari distretti delle vie respiratorie superiori e

inferiori come faringe, rinofaringe, espettorato e fluido bronchiale (3). L�RNA virale è stato riscontrato con

frequenza variabile anche nelle feci e nel sangue di pazienti COVID-19. Tuttavia, la possibilità di infezione a partire

da questi materiali è al momento controversa (3-5).

La diagnosi di laboratorio di SARS-CoV-2 in un caso sospetto necessita di una corretta esecuzione, trasporto

e conservazione del campione e di utilizzare metodiche molecolari sensibili e specifiche.

Campioni biologici per diagnosi di COVID-19

Per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 il campione di elezione è un campione delle vie respiratorie.

Questo può essere delle alte vie respiratorie (tampone nasale, tampone oro-faringeo, tampone rino-faringeo)

e più raramente, ove disponibili, delle basse vie respiratorie: aspirato endo-tracheale o lavaggio bronco-alveolare

(Broncho-Alveolar Lavage, BAL).

Il campione delle basse vie respiratorie è da preferire per una maggiore concentrazione di virus nei casi di

polmonite.

Campioni delle basse vie respiratorie

I campioni delle basse vie respiratorie vengono prelevati in un contenitore sterile, indossando gli opportuni

DPI e minimizzando la possibilità di generare aerosol. Per tale motivo, non è consigliato il prelievo dell�espettorato

indotto.

Tamponi rinofaringeo e orofaringeo

Il prelievo del tampone rinofaringeo e orofaringeo è una procedura che consiste nel prelievo di muco che

riveste le cellule superficiali della mucosa del rinofaringe o dell'orofaringe, mediante un tampone (attualmente

sono disponibili dei tamponi in materiale sintetico capaci di trattenere molto più materiale organico rispetto ai

tamponi di ovatta).

Il tampone rinofaringeo, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche acquisite durante la pandemia COVID-

19, è il tampone che ha la maggior sensibilità e specificità diagnostica e, di fatto, includendo il tampone nasale

(6) (vedi Appendice). Anche l'OMS e i CDC di Atlanta confermano che il tampone rinofaringeo è il gold standard

(7).

Il tampone rinofaringeo, richiede da parte di operatori sanitari una basilare conoscenza anatomica di questo

distretto e della procedura per poter essere eseguito (video tutorial).

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2

Il prelievo viene eseguito in pochi secondi e ha un�invasività minima, originando al più un impercettibile fastidio

nel punto di contatto. La semplicità del prelievo non significa però che possa essere eseguito da chiunque, ma

da personale addestrato e specializzato che deve garantire la corretta esecuzione della procedura evitando sia

la contaminazione del campione che la raccolta solo del tratto più esterno delle fosse nasali, procedura che

inficerebbe il risultato del test molecolare.

Prelievo

Per ragioni di contenimento da potenziale contagio, la procedura deve essere svolta dal personale addestrato

utilizzando opportuni DPI.

DPI

§ Guanti monouso.

§ Camice monouso impermeabile con manica lunga.

§ Cuffia per capelli monouso.

§ Mascherina monouso FFP2/FFP3.

§ Protezione per gli occhi (occhiali o schermo facciale di protezione).

§ Controllare l�integrità dei DPI prima di indossarli.

Vestizione operatore

§ Togliere monili o altro oggetto personale.

§ Effettuare l�igiene delle mani con acqua e sapone o in alternativa con soluzione alcolica.

§ Indossare il primo paio di guanti.

§ Indossare il camice.

§ Raccogliere i capelli e indossare la cuffia.

§ Indossare la mascherina FFP2/FFP3.

§ Indossare gli occhiali o schermo facciale.

§ Indossare un secondo paio di guanti.

Svestizione operatore

Al termine della procedura evitare qualsiasi contatto tra i DPI potenzialmente contaminati e mucose o cute.

§ Rimuovere il camice.

§ Sfilare il primo paio di guanti.

§ Rimuovere gli occhiali.

§ Rimuovere la mascherina facendo attenzione a non toccarla nella parte anteriore ma maneggiarla

posteriormente prendendo l�elastico tra le dita e facendo scorrere verso la parte superiore della testa.

§ Rimuovere il secondo paio di guanti.

§ Detergere le mani con acqua e sapone o in alternativa con soluzione alcolica.

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3

Smaltimento rifiuti

I DPI utilizzati e il materiale da scartare deve essere considerato come rifiuto infetto e gettato nell�apposito

contenitore. I rifiuti devono essere trattati e smaltiti seguendo le procedure del materiale infetto categoria B UN

3291.

Etichettatura

Su ogni campione deve essere apposta un�etichetta riportante

1. nome cognome e data di nascita del paziente;

2. data del prelievo;

3. tipo di campione.

Conservazione

I campioni devono essere inviati immediatamente al laboratorio o in alternativa possono essere conservati in

frigo (+4°C) per un tempo < 48 ore. Se il campione non può essere processato entro 48 ore va conservato a �

80°C.

I tamponi non vanno conservati a secco o introdotti in altri preparati per microbiologia.

Il tampone rinofaringeo e il tampone orofaringeo possono essere messi nello stesso contenitore di

trasporto.

Modalità di confezionamento e spedizione

Materiale biologico, categoria B codice UN3373:

§ triplo imballaggio, formato da: un imballo esterno, uno intermedio ed uno interno a tenuta stagna, in modo

da impedire la fuoriuscita del contenuto anche in caso di incidente durante il trasporto.

§ Il pacco deve essere provvisto di un�etichetta che riporti i dati del mittente e del destinatario (nominativo,

indirizzo, telefono, e-mail). Inserire le schede dei pazienti opportunamente compilate.

§ Trasporto refrigerato (utilizzando i siberini) o ghiaccio secco per campioni congelati.

Diagnosi molecolare per COVID-19

Sulle base delle raccomandazioni da parte dell�Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dello

European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), la manipolazione dei campioni biologici viene

eseguita utilizzando opportuni DPI e ad un livello di biosicurezza 2 (BSL2).

Dal materiale biologico viene effettuata l�estrazione e la purificazione dell�RNA per la successiva ricerca

dell�RNA virale utilizzando una metodica molecolare rapida: Reverse Real-Time PCR (rRT-PCR).

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I reagenti fondamentali per eseguire il test rRT-PCR, ovvero i primer oligonucleotidici e le sonde, sono state

disegnate su regioni conservate del genoma virale SARS-CoV-2.

La rRT-PCR mediante il processo di retrotrascrizione permette la sintesi di una molecola di DNA a doppio

filamento (cDNA) a partire da uno stampo di RNA a cui segue una amplificazione per PCR.

Tecnicamente questa procedura applica una �one-step real-time RT-PCR�, in cui la retrotrascrizione e

l�amplificazione in PCR sono effettuate consecutivamente nella stessa provetta di reazione.

L�utilizzo di sonde rende questo test estremamente specifico, infatti il segnale fluorescente viene rilevato solo

in conseguenza dell�appaiamento della sonda alla sequenza bersaglio. Le sonde tipicamente usate possono

essere di due tipi: sonde idrolitiche o di ibridazione. Il bersaglio genico, qualora fosse presente nel campione il

genoma virale, viene amplificato e intercettato dalla sonda molecolare. La chimica del saggio si basa sulla quantità

di prodotto che viene amplificato ad ogni ciclo termico e dalla quantità di segnale fluorescente che viene

accumulato proporzionalmente. La fluorescenza può essere misurata ad ogni stadio dell�amplificazione mediante

la visualizzazione in tempo reale sullo schermo collegato allo strumento (Figura 3).

I protocolli diagnostici sono quelli suggeriti sul sito dell�OMS:

(https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/technical-guidance /laboratory-guidance).

La durata dell�analisi in Real time PCR è di circa 1 ora e 30 minuti a cui andranno giunti i tempi di estrazione

dell�RNA, per un totale di circa 4 ore (nel calcolo del tempo necessario per l�esecuzione del test bisogna tenere

in considerazione anche il momento di accettazione e preparazione del campione e le fasi di validazione del test

e refertazione, questo, essendo influenzato dalla numerosità dei campioni, potrebbe influenzare sensibilmente i

tempi di esecuzione).

FIGURA 3. Diagnosi molecolare per COVID-19 mediante rRT-PCR

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Bibliografia

1. Zhu N, Zhang D, Wang W, et al. A novel coronavirus from patients with pneumonia in China, 2019. N Engl

J Med. 2020;24(10).

2. The species Severe acute respiratory syndrome-related coronavirus: classifying 2019-nCoV and naming it

SARS-CoV-2. Nat Microbiol. 2020;2(10):020-0695.

3. Wang W, Xu Y, Gao R, et al. Detection of SARS-CoV-2 in different types of clinical specimens. JAMA.

2020;11(2762997).

4. Chen C, Gao G, Xu Y, et al. SARS-CoV-2�Positive Sputum and feces after conversion of pharyngeal

samples in patients with COVID-19. Ann Intern Med. 2020; [Epub ahead of print 30 March 2020]. doi:

https://doi.org/10.7326/M20-0991

5. Wölfel R, Corman VM, Guggemos W, et al. Virological assessment of hospitalized patients with COVID-

2019. Nature (2020). https://doi.org/10.1038/s41586-020-2196-x

6. Mawaddah A, Gendeh SH, Lum SG, Marina MB. Upper respiratory tract sampling in COVID-19. Malays J

Pathol. 2020; 42(1):23-35.

7. Centers for Disease Control and Prevention. Interim guidelines for collecting, handling, and testing clinical

specimens from persons for coronavirus disease 2019 (COVID-19).

8. www.idsociety.org/COVID19guidelines/dx

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Appendice

Procedure per l�esecuzione dei tamponi per la diagnostica del SARS-CoV-2

Daniele Frezza, Direttore UOSD Chirurgia dell'Orecchio/ORL AULSS 2 Treviso

Giacomo Spinato, DNS Università degli Studi di Padova, UOC ORL AULSS 2 Treviso

Cristoforo Fabbris, UOC ORL AULSS 2 Treviso

Piergiorgio Scotton, Direttore UO Malattie Infettive AULSS 2 Treviso

Roberto Rigoli, Direttore UO Microbiologia AULSS 2 Treviso

In collaborazione con Piergiorgio Gaudioso e Stefano Concheri, Università degli Studi di Padova

Premessa

Alla luce dei recenti dati della letteratura relativi alla pandemia COVID-19, si conferma che il tampone

rinofaringeo rappresenta il gold standard tra i tamponi eseguibili, avendo una maggior sensibilità nell�isolamento

del virus, soprattutto nella prima fase dell�infezione (1).

Il tampone rinofaringeo richiede una minima conoscenza dell�anatomia e della procedura per poter essere

eseguito, anche attraverso video-tutorial e immagini di formazione. Di fatto, il tampone rinofaringeo comprende

anche il tampone nasale anteriore (2, 3).

I tamponi orofaringeo, nasale anteriore e nasale del turbinato medio possono essere eseguiti laddove vi siano

difficoltà nella procedura del tampone rinofaringeo per limiti anatomici o per scarsa collaborazione del paziente,

rappresentando comunque i tamponi ad oggi prevalentemente eseguiti e riconosciuti nelle linee guida dei CDC

di Atlanta e del Ministero della Salute e dell�Istituto Superiore di Sanità.

Vengono presentati tutti i quattro tipi di tampone con le modalità di procedura, con una foto di uno spaccato

anatomico con la sede precisa del tampone e soprattutto dei video-tutorial che rappresentano un momento

formativo importante per gli operatori sanitari che devono svolgere tale procedura.

Tampone rinofaringeo

Il rinofaringe, in inglese �nasopharynx�, è posto in profondità dietro al naso ed è la porzione superiore del

faringe, che si divide, dall�alto in basso, in rinofaringe, orofaringe e ipofaringe. Per essere raggiunto, è necessario

far avanzare il tampone nelle fosse nasali perpendicolarmente al volto del paziente, appoggiandolo al pavimento

delle fosse nasali, per una lunghezza media da 8 a 12 cm.

Procedura

§ Invitare il paziente ad assumere una posizione seduta con la testa leggermente inclinata indietro, per

favorire l�asse visivo rispetto all�avanzamento del tampone.

§ Chiedere al paziente da quale narice respira meglio, da preferirsi per l�esecuzione.

§ Chiedere al paziente di rimuovere la mascherina e di soffiarsi il naso, se presenta secrezioni.

§ Sollevare la punta del naso ed introdurre il tampone nella narice orientandolo verso il rinofaringe (che

esternamente corrisponde al condotto uditivo esterno) e delicatamente appoggiarlo sul pavimento della

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fossa nasale, perpendicolarmente al volto e spingerlo posteriormente, sempre parallelamente al

pavimento della fossa nasale, fino a giungere in rinofaringe per una lunghezza di 8-12 cm, finché il

tampone si arresta sulla parete posteriore del rinofaringe, sede del prelievo.

§ Ruotarlo delicatamente in senso orario e/o antiorario e lasciarlo in sede per alcuni secondi.

§ Il tampone va impugnato tra indice e pollice e va fatto ruotare delicatamente nella sua progressione,

fermandosi laddove vi siano ostacoli che potrebbero essere rappresentati, il più delle volte, da deviazioni

del setto nasale, e in questo caso procedere dal lato opposto. Se anche da tale lato vi fossero delle

difficoltà, si consiglia di eseguire il tampone orofaringeo e nasale (anteriore e del turbinato medio) con un

nuovo tampone.

§ Una volta terminata la procedura, il bastoncino va inserito nell�apposita provetta contenente il terreno di

trasporto e spezzato.

La procedura può essere eseguita anche in età pediatrica seguendo le indicazioni anatomiche sopra descritte

per una profondità inferiore, relativa all�età, fino al raggiungimento della parete posteriore del rinofaringe.

La procedura può anche essere eseguita con paziente sdraiato.

Figura A1. Tampone rinofaringeo

VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone rinofaringeo

https://youtu.be/sRjNFp5bWEw

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Tampone orofaringeo

L�orofaringe è posto dietro al cavo orale e comprende la regione tonsillare, il palato molle, l�ugola, la base

della lingua e la parete laterale e posteriore dell�orofaringe, poste queste ultime posteriormente alle regioni

tonsillari e all�ugola. Il tampone dell�orofaringe prevede di strofinare le regioni tonsillari e la delicatamente la parete

posteriore del faringe, senza toccare la lingua, le guance e le arcate dentarie.

Procedura

§ Invitare il paziente ad aprire bene la bocca e a respirare da essa per facilitare l�abbassamento della lingua;

se necessario, usare un abbassalingua sterile

§ Inserire il tampone tra i pilastri tonsillari e strofinare delicatamente le tonsille o la regione tonsillare, se

asportate

§ Strofinare inoltre la parete posteriore dell�orofaringe, che si trova nella zona retro-tonsillare e dietro l�ugola

§ Evitare che il tampone si contamini con la saliva, evitando il contatto del tampone con la lingua, le guance

o le arcate dentarie

§ Una volta terminato il tampone il bastoncino va inserito nella provetta contenente il terreno di trasporto e

spezzato

Figura A2. Tampone orofaringeo

VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone orofaringeo

https://youtu.be/mZ-poRUajso

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Tampone nasale anteriore

Il tampone nasale, richiede la sua introduzione nelle fosse nasali per giungere a contatto delle mucose dove

il virus colonizza. Nel tampone nasale anteriore viene prelevato materiale a livello dei primi 2 cm del naso

toccando delicatamente con il tampone la mucosa con movimento circolare e lasciandolo in sede per alcuni

secondi perché si impregni delle secrezioni.

Procedura

§ Invitare il paziente ad assumere una posizione eretta con la testa leggermente inclinata indietro

§ Inserire il tampone nella narice e spingerlo lungo la cavità nasale per circa 1-2 cm, superando il vestibolo

nasale

§ Ruotarlo delicatamente per almeno 10-15 secondi perché si ricopra abbondantemente con il secreto

nasale

§ Ripetere la manovra nell�altra narice

§ Una volta terminato il tampone, il bastoncino va inserito nella provetta contenente il terreno di trasporto e

spezzato

Nel caso in cui venga eseguito un tampone rinofaringeo, questa procedura non si rende necessaria, in quanto

il tampone nel suo percorso lungo la cavità nasale raccoglie secrezioni ed eventuale virus presenti in tale sede.

Figura A3. Tampone nasale anteriore

VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone nasale anteriore

https://youtu.be/DYRz3j6HNag

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Tampone nasale del turbinato medio

Nella parete laterale del naso, dal basso all�alto, si descrivono tre turbinati, inferiore, medio e superiore, che

sono delle strutture rivestite da mucosa dove il virus può colonizzare. Il tampone, per giungere al turbinato medio,

deve essere orientato verso l�alto e lateralmente inclinandolo di circa 45° per non oltre 3 cm, con un contatto

delicato di tali strutture. Tale procedura va eseguita con cautela impugnando il tampone delicatamente ed

evitando che lo stesso proceda per una lunghezza nettamente superiore verso l�alto per la presenza delle delicate

strutture etmoidali ed olfattorie che delimitano il naso dalla fossa cranica anteriore.

Procedura

§ Invitare il paziente ad assumere una posizione eretta con la testa leggermente inclinata indietro

§ Inserire il tampone nella narice e spingerlo nella cavità nasale per circa 2,5-3 cm verso l�alto (turbinato

medio)

§ Prestare attenzione a non entrare con maggior profondità verso l�alto per i rischi connessi con l�etmoide e

le strutture delimitanti il naso rispetto alla fossa cranica anteriore

§ Ruotare delicatamente il tampone perché si ricopra abbondantemente con il secreto nasale

§ Ripetere la manovra nell�altra narice

§ Una volta terminato il tampone, il bastoncino va inserito nella provetta contenente il terreno di trasporto e

spezzato

Figura A4. Tampone nasale medio

VIDEO TUTORIAL Corretta esecuzione di tampone nasale medio

https://youtu.be/ndMxOKMckVI

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Bibliografia

1. Centers for Disease Control and Prevention. Interim Guidelines for Collecting, Handling, and Testing Clinical

Specimens from Persons for Coronavirus Disease 2019 (COVID-19). Atlanta, GA: CDC; 2020.

2. Mawaddah A, Gendeh SH, Lum SG, Marina MB. Upper respiratory tract sampling in COVID-19. Malays J Pathol 2020;

42(1):23-35.

3. Wang W, Xu Y, Gao R, et al. Detection of SARS-CoV-2 in different types of clinical specimens. JAMA. 2020;11

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Rapporti ISS COVID-19

Accessibili da https://www.iss.it/rapporti-covid-19

1. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per l�effettuazione dell�isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell�attuale contesto COVID-19. Versione del 7 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 1/2020)

2. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da SARS-CoV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell�attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 10 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 2/2020 Rev. 2)

3. Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Gestione dei Rifiuti. Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell�infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 31 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 3/2020 Rev.)

4. Gruppo di lavoro ISS Prevenzione e controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell�infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie. Versione del 17 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020 (Rapporto ISS COVID-19, n. 4/2020 Rev.)

5. Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualità dell�aria indoor. Indicazioni ad per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell�infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 5/2020 Rev. 2).

6. Gruppo di lavoro ISS Cause di morte COVID-19. Procedura per l�esecuzione di riscontri diagnostici in pazienti deceduti con infezione da SARS-CoV-2. Versione del 23 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 6/2020).

7. Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19 e Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Rifiuti COVID-19. Raccomandazioni per la disinfezione di ambienti esterni e superfici stradali per la prevenzione della trasmissione dell�infezione da SARS-CoV-2. Versione del 29 marzo 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 7/2020).

8. Osservatorio Nazionale Autismo ISS. Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone nello spettro autistico nell�attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 30 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 8/2020 Rev.).

9. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente � Rifiuti COVID-19. Indicazioni ad interim sulla gestione dei fanghi di depurazione per la prevenzione della diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 3 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 9/2020).

10. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni ad interim su acqua e servizi igienici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2 Versione del 7 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 10/2020).

11. Gruppo di Lavoro ISS Diagnostica e sorveglianza microbiologica COVID-19: aspetti di analisi molecolare e sierologica Raccomandazioni per il corretto prelievo, conservazione e analisi sul tampone oro/rino-faringeo per la diagnosi di COVID-19. Versione del 29 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 11/2020 Rev. 2).

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12. Gabbrielli F, Bertinato L, De Filippis G, Bonomini M, Cipolla M. Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di telemedicina durante l�emergenza sanitaria COVID-19. Versione del 13 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 12/2020).

13. Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19. Raccomandazioni per raccolta, trasporto e conservazione di campioni biologici COVID-19. Versione del 15 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 13/2020).

14. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone con enzimopenia G6PD (favismo) nell�attuale scenario emergenziale SARS-CoV-2. Versione del 14 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 14/2020).

15. Gruppo di lavoro ISS Farmaci COVID-19. Indicazioni relative ai rischi di acquisto online di farmaci per la prevenzione e terapia dell�infezione COVID-19 e alla diffusione sui social network di informazioni false sulle terapie. Versione del 16 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 15/2020).

16. Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19. Animali da compagnia e SARS-CoV-2: cosa occorre sapere, come occorre comportarsi. Versione del 19 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 16/2020).

17. Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19. Indicazioni ad interim sull�igiene degli alimenti durante l�epidemia da virus SARS-CoV-2. Versione del 19 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 17/2020).

18. Gruppo di lavoro ISS Ricerca traslazionale COVID-19. Raccomandazioni per la raccolta e analisi dei dati disaggregati per sesso relativi a incidenza, manifestazioni, risposta alle terapie e outcome dei pazienti COVID-19. Versione del 26 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 18/2020).

19. Gruppo di lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad interim sui disinfettanti nell�attuale emergenza COVID-19: presidi medico-chirurgici e biocidi. Versione del 25 aprile 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 19/2020).

20. Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni. Indicazioni ad interim per la sanificazione degli ambienti interni nel contesto sanitario e assistenziale per prevenire la trasmissione di SARS-CoV 2. Versione del 14 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 20/2020 Rev.).

21. Ricci ML, Rota MC, Scaturro M, Veschetti E, Lucentini L, Bonadonna L, La Mura S. Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive e altri edifici ad uso civile e industriale, non utilizzati durante la pandemia COVID-19. Versione del 3 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 21/2020).

22. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19 Indicazioni ad interim per un appropriato supporto degli operatori sanitari e sociosanitari durante lo scenario emergenziale SARS-COV-2. Versione del 28 maggio. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 22/2020 Rev.)

23. Gruppo di lavoro ISS Salute mentale ed emergenza COVID-19 Indicazioni di un programma di intervento dei Dipartimenti di Salute Mentale per la gestione dell�impatto dell�epidemia COVID-19 sulla salute mentale. Versione del 6 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 23/2020).

24. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad interim per una appropriata gestione dell�iposurrenalismo in età pediatrica nell�attuale scenario

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emergenziale da infezione da SARS-CoV-2. Versione del 10 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 24/2020)

25. Gruppo di Lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell�attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione dell�8 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020)

26. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente e Rifiuti. Indicazioni ad interim sulla gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico. Versione del 18 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 26/2020)

27. Ricci ML, Rota MC, Scaturro M, Nardone M, Veschetti E, Lucentini L, Bonadonna L, La Mura S. Indicazioni per la prevenzione del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19. Versione del 17 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 27/2020).

28. Gruppo di Lavoro ISS Test Diagnostici COVID-19 e Gruppo di Lavoro ISS Dispositivi Medici COVID-19. Dispositivi diagnostici in vitro per COVID-19. Parte 1: normativa e tipologie. Versione del 18 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 28/2020)

29. Gruppo di lavoro ISS Malattie Rare COVID-19. Indicazioni ad interim su malattia di Kawasaki e sindrome infiammatoria acuta multisistemica in età pediatrica e adolescenziale nell�attuale scenario emergenziale da infezione da SARS-CoV-2. Versione 21 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 29/2020)

30. Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19. Indicazioni sull�intervento telefonico di primo livello per l�informazione personalizzata e l�attivazione dell�empowerment della popolazione nell�emergenza COVID-19. Versione del 14 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 30/2020)

31. Gruppo di lavoro Salute mentale ed emergenza COVID-19. Indicazioni ad interim per il supporto psicologico telefonico di secondo livello in ambito sanitario nello scenario emergenziale COVID-19. Versione del 26 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 31/2020)

32. Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19. Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e sull'igiene degli alimenti nell�ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti. Versione del 27 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 32/2020).

33. Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. Indicazioni sugli impianti di ventilazione/climatizzazione in strutture comunitarie non sanitarie e in ambienti domestici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2. Versione del 25 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19, n. 33/2020).

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Agg.to 14/04/2020

ALLEGATO 7 Modalità di disinfezione e sanificazione ambientale

La pulizia/disinfezione deve avvenire dalla zona pulita verso la zona sporca o contaminata, dall’alto verso il basso, dalla periferia verso il centro,

con movimenti paralleli e non circolari

Superficie ed apparecchiature

Disinfettante – principio attivo

Nome commerciale in Prontuario

Modalità d’uso

Pareti, pavimenti, Arredi duri o

in plastica

Sodio ipoclorito 2,8 gr (pari a 2.7

in cloro attivo), detergenti

tensioattivi non ionici

Antisapril • Diluire al 5% o al 10% (1350

o 2700 ppm)

• Primo passaggio per la

detersione

• Secondo passaggio per la

disinfezione

• Tempo di contatto 5 minuti

Ambulanza/Mezzo di trasporto

su gomma interni

Sodio ipoclorito 2,8 gr (pari a 2.7

in cloro attivo), detergenti

tensioattivi non ionici

O

Dicloroisocianurato di sodio in

compresse

Ster X-2000

Bionil compresse da 4,6 gr. o

Giodiclonil compresse da 4,6 gr

• Diluire al 5% o al 10% (1350 o

2700 ppm)

• Primo passaggio per la

detersione

• Secondo passaggio per la

disinfezione

• Tempo di contatto 5 minuti

2 compresse ogni litro di acqua

(cloro 5000 ppm) o 2 compresse

ogni 5 litri di acqua (cloro 1000

ppm)

Superfici in acciaio o

deteriorabili

Alcol etilico 70%

O

Polifenoli

Farmecol 70 o Gioalcol 70

Fenocid 2L

Pronto all’uso. Lasciare evaporare.

Non risciacquare

• Diluire 16 ml ogni litro

di acqua

• Tempo di contatto 10

minuti

In caso di spandimento di

liquidi biologici

Dicloroisocianurato Di Sodio

in granuli

Giodiconil granuli Spargere i granuli sulla sostanza

organica in pari volume

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Nome Cognome____________________________________________Data____/____/2020

Provenienza:

Rifletta bene: ha avuto contatti con persone (parenti, amici, colleghi) che abitano

o provengono da zone a rischio? SI NO

Misurazione temperatura _________ Misurazione SaO2 ___________

Matricola Operatore Sanitario______________________________________________________

In caso di accesso con ambulanza 118 il triagista effettua nella camera calda l’intervento

insieme al medico urgentista.

SI

NO

Febbre

Tosse

Disturbi respiratori

Mal di gola

Congiuntivite

Diarrea

Anosmia

Contatto stretto con paz.

Covid 19+

Op. sanitario di osp con

paz. Covid 19+

Assunzione FARMACI

ANTIPIRETICI

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Presenza di 1 SI + Provenienza

da zone a rischio

- Far lavare le mani con gel/soluzione

idroalcolica

- Far indossare guanti e mascherina

- Comunicare con

l’Infermiere/Ostetrica di Triage che

si veste, prepara la stanza di

confinamento dove eseguire il

Triage e poi accoglie il paziente.

NO:

-Accesso alla Sala di Attesa per il

Triage Standard (se presente anche

uno solo dei sintomi indossa

maschera chirurgica)

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Page 78: Procedura gestione emergenza COVID-19 06.08€¦ · f. Feci (se presente diarrea) ... 8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

ALLEGATO 9 A

QUESTIONARIO DI PRE-TRIAGE PRONTO SOCCORSO INDAGINE COVID-19

(redatto a cura del Medico di PS)

DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:

Cognome __________________________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________

Recapiti telefonici _____________________________________________

NEI 14 GIORNI PRECEDENTI

NO

SI

Dove (indicare lo stato estero)?

Sei stato/a all’estero? _________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

NO

SI

Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?

_________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto

a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi

accertati di COVID-19?

NO SI

Data del contatto: _________________

Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?

NO SI

Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il

tampone?

NO SI

Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI

Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre

regioni?

NO SI

Hai avuto contatti con persone con:

Tosse

NO SI

Febbre

NO SI

Dolori muscolari

NO SI

Difficoltà respiratorie

NO SI

Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:

Sei un familiare convivente? NO SI

Sei un collega di lavoro?

NO SI

Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,

ristorante, pub, feste private, altro)?

NO SI

1

2

3

Page 79: Procedura gestione emergenza COVID-19 06.08€¦ · f. Feci (se presente diarrea) ... 8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI

Data di uscita ___________________

Ospedale si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Studio del MMG/PLS si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Sei stato ricoverato per COVID-19? NO

SI � Diagnosi di guarigione

(2 tamponi a distanza di 24 h)

Al momento hai:

Tosse NO

SI da quando ________________

Febbre

NO

SI da quando ________________

Dolori muscolari

NO

SI da quando ________________

Difficoltà a respirare

NO

SI da quando ________________

Vomito

NO

SI da quando ________________

Diarrea

NO

SI da quando ________________

Anosmia

NO

SI da quando ________________

Hai fatto il vaccino per l’inflenza?

NO SI

Hai fatto il vaccino per la polmonite?

NO SI

Firma del Medico di P.S.

___________________________________

Data_______________________

4

5

6

7

Page 80: Procedura gestione emergenza COVID-19 06.08€¦ · f. Feci (se presente diarrea) ... 8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

ALLEGATO 9 B

QUESTIONARIO PRERICOVERO INTERNISTICO INDAGINE COVID-19

(redatto a cura del Medico esterno che richiede il trasferimento)

Azienda sanitaria che richiede trasferimento del paziente: ___________________________________

DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:

Cognome __________________________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________

Recapiti telefonici _____________________________________________

NEI 14 GIORNI PRECEDENTI

NO

SI

Dove (indicare lo stato estero)?

Sei stato/a all’estero? _________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

NO

SI

Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?

_________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto

a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi

accertati di COVID-19?

NO SI

Data del contatto: _________________

Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?

NO SI

Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il

tampone?

NO SI

Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI

Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre

regioni?

NO SI

Hai avuto contatti con persone con:

Tosse

NO SI

Febbre

NO SI

Dolori muscolari

NO SI

Difficoltà respiratorie

NO SI

Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:

Sei un familiare convivente? NO SI

Sei un collega di lavoro?

NO SI

Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,

ristorante, pub, feste private, altro)?

NO SI

1

2

3

Page 81: Procedura gestione emergenza COVID-19 06.08€¦ · f. Feci (se presente diarrea) ... 8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI

Data di uscita ___________________

Ospedale si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Studio del MMG/PLS si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Sei stato ricoverato per COVID-19? NO

SI � Diagnosi di guarigione

(2 tamponi a distanza di 24 h)

Al momento hai:

Tosse NO

SI da quando ________________

Febbre

NO

SI da quando ________________

Dolori muscolari

NO

SI da quando ________________

Difficoltà a respirare

NO

SI da quando ________________

Vomito

NO

SI da quando ________________

Diarrea

NO

SI da quando ________________

Anosmia

NO

SI da quando ________________

Hai fatto il vaccino per l’influenza?

NO SI

Hai fatto il vaccino per la polmonite?

NO SI

Diagnosi ovvero orientamento diagnostico ………………………………………………………………………………………..

…………………………………………………………………………………………………………………………………….…

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Motivo sintetico ma puntuale del trasferimento (completamento percorso assistenziale o proseguimento di trattamento)

………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………..

Si allega relazione clinica ovvero copia della cartella clinica

Data_______________________ Firma del Medico esterno_______________________

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5

6

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Page 82: Procedura gestione emergenza COVID-19 06.08€¦ · f. Feci (se presente diarrea) ... 8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

ALLEGATO 9 C

QUESTIONARIO PRERICOVERO CHIRURGICO INDAGINE COVID-19

(redatto mediante intervista telefonica a cura del Medico interno proponente)

DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:

Cognome _______________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________

Recapiti telefonici _____________________________________________

NEI 14 GIORNI PRECEDENTI

NO

SI

Dove (indicare lo stato estero)?

Sei stato/a all’estero? _________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

NO

SI

Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?

_________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto

a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi

accertati di COVID-19?

NO SI

Data del contatto: _________________

Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?

NO SI

Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il

tampone?

NO SI

Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI

Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre

regioni?

NO SI

Hai avuto contatti con persone con:

Tosse

NO SI

Febbre

NO SI

Dolori muscolari

NO SI

Difficoltà respiratorie

NO SI

Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:

Sei un familiare convivente? NO SI

Sei un collega di lavoro?

NO SI

Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,

ristorante, pub, feste private, altro)?

NO SI

1

2

3

Page 83: Procedura gestione emergenza COVID-19 06.08€¦ · f. Feci (se presente diarrea) ... 8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI

Data di uscita ___________________

Ospedale si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Studio del MMG/PLS si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Sei stato ricoverato per COVID-19? NO

SI � Diagnosi di guarigione

(2 tamponi a distanza di 24 h)

Al momento hai:

Tosse NO

SI da quando ________________

Febbre

NO

SI da quando ________________

Dolori muscolari

NO

SI da quando ________________

Difficoltà a respirare

NO

SI da quando ________________

Vomito

NO

SI da quando ________________

Diarrea

NO

SI da quando ________________

Anosmia

NO

SI da quando ________________

Hai fatto il vaccino per l’influenza?

NO SI

Hai fatto il vaccino per la polmonite?

NO SI

Il paziente dichiara di aver fornito tutte le informazioni richieste in modo corretto e completo. Lo conferma? SI NO

Data_______________________ Firma del Medico Interno _______________________

ALGORITMO DECISIONALE:

A – SE POSITIVO ANCHE AD UNO SOLO DEI PRIMI 4 PUNTI � ATTENDERE PER IL RICOVERO ALMENO 14 GG.

DALL’ULTIMA DATA INDICATA

B – SE POSITIVO AD UNO DEI PRIMI 4 PUNTI E SINTOMATICO (PUNTI 6) � INVITARE IL PZ A CONTATTARE

ASL DI COMPETENZA PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA

C – SE POSITIVO AL SOLO PUNTO 6 � ATTENDERE LA SCOMPARSA DEI SINTOMI

D – ALL’ATTO DEL RICOVERO RIVALUTARE CON NUOVA INTERVISTA (SULLA PORTA DEL REPARTO)

E – SE POSITIVO AL PUNTO 5 � ACQUISIRE PRIMA DEL RICOVERO LA DOCUMENTAZIONE COMPROVANTE

L’AVVENUTA GUARIGIONE (2 TAMPONI ESEGUITI A DISTANZA DI 24 H ED ASSENZA DI SINTOMI),

DA INSERIRE IN CARTELLA CLINICA.

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ALLEGATO 9 D

QUESTIONARIO DI PRONTO SOCCORSO OSTETRICO-GINECOLOGICO

INDAGINE COVID-19 (redatto a cura del Medico di PS ostetrico-ginecologico nella stanza di confinamento)

DATI ANAGRAFICI DELLA PAZIENTE:

Cognome __________________________________________Nome_____________________ Data di nascita ________________

Recapiti telefonici _____________________________________________

NEI 14 GIORNI PRECEDENTI

NO

SI

Dove (indicare lo stato estero)?

Sei stato/a all’estero? _________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

NO

SI

Sei stato/a in altre regioni italiane? Dove (indicare lo stato estero)?

_________________________________

Data inizio permanenza: __________________

Data di rientro: _________________________

NON RICORDO

Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto

a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi

accertati di COVID-19?

NO SI

Data del contatto: _________________

Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?

NO SI

Hai avuto contatti con familiari o amici di persone che hanno fatto il

tampone?

NO SI

Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI

Sei stato/a a contatto con persone rientrate da poco dall’estero o altre

regioni?

NO SI

Hai avuto contatti con persone con:

Tosse

NO SI

Febbre

NO SI

Dolori muscolari

NO SI

Difficoltà respiratorie

NO SI

Se hai risposto SI ad uno dei precedenti quesiti sui contatti:

Sei un familiare convivente? NO SI

Sei un collega di lavoro?

NO SI

Siete stati a contatto in ambiente conviviale o sportivo (palestra,

ristorante, pub, feste private, altro)?

NO SI

1

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3

Page 85: Procedura gestione emergenza COVID-19 06.08€¦ · f. Feci (se presente diarrea) ... 8.2 Durante la degenza temporanea presso l’Ospedale San Giovanni di paziente in attesa di trasferimento,

Hai dovuto accedere ad una struttura sanitaria? NO SI

Data di uscita ___________________

Ospedale si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Ambulatorio/casa della salute si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Studio del MMG/PLS si/no NO SI

Per quanto tempo ________________

Sei stato ricoverato per COVID-19? NO

SI � Diagnosi di guarigione

(2 tamponi a distanza di 24 h)

Al momento hai:

Tosse NO

SI da quando ________________

Febbre

NO

SI da quando ________________

Dolori muscolari

NO

SI da quando ________________

Difficoltà a respirare

NO

SI da quando ________________

Vomito

NO

SI da quando ________________

Diarrea

NO

SI da quando ________________

Anosmia

NO

SI da quando ________________

Hai fatto il vaccino per l’influenza

NO SI

Hai fatto il vaccino per la polmonite?

NO SI

Saturazione di Ossigeno uguale o inferiore 95%ai fatto il vaccino per

l’influenza?

NO SI

Frequenza respiratoria > 20 atti/minuto

NO SI

Firma del Medico di P.S. ostetrico-ginecologico

___________________________________

Data_______________________

N.B. il tampone naso-faringeo alla gestante con sospetto di COVID-19 deve essere effettuato in base alle seguenti indicazioni del Ministero della salute 0011257

del 31/3/202:

1. insorgenza acuta di sindrome respiratoria associata a rischio per provenienza geografica, senza un’altra eziologia che spieghi pianamente la presentazione clinica

2. qualsiasi infezione respiratoria acuta e con storia di contatto stretto con caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 gg. precedenti l’insorgenza dei sintomi;

3. a tutte le donne gravide con quadro clinico suggestivo di infezione respiratoria che necessitino di ricovero ospedaliero, senza un’altra eziologia che spieghi

pienamente la presentazione clinica. In particolare, per le gestanti ci si baserà sui seguenti criteri clinico-diagnostici: presenza di febbre > 37.5 C e/o tosse e

sintomi respiratori, ad insorgenza acuta, associati a dispnea, definita come saturazione di ossigeno uguale o < a 95% e/o frequenza respiratoria > 20 atti/minuto

(criteri MEOWS), e tenendo, altresì, presente l’esigenza di considerare sempre l’identificazione precoce e la gestione della sepsi in ostetricia.

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ALLEGATO 9 E

QUESTIONARIO AMBULATORIALE

(redatto a cura del Medico Ambulatoriale)

DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:

Cognome __________________________________________Nome___________________________ Data di nascita __________

Recapiti telefonici _____________________________________________

NEI 14 GIORNI PRECEDENTI

Hai avuto contatti (prolungata permanenza in un ambiente chiuso o un contatto

a distanza inferiore ad un metro di durata superiore a 15 minuti) con casi

accertati di COVID-19?

NO SI

Data del contatto: _________________

Hai avuto contatti con persone che hanno fatto il tampone?

NO SI

Sei stato/a a contatto con persone sottoposte a quarantena? NO SI

Hai avuto contatti con persone con:

Tosse

NO SI

Febbre

NO SI

Dolori muscolari

NO SI

Difficoltà respiratorie

NO SI

Al momento hai:

Tosse NO

SI da quando ________________

Febbre

NO

SI da quando ________________

Dolori muscolari

NO

SI da quando ________________

Difficoltà a respirare

NO

SI da quando ________________

Vomito

NO

SI da quando ________________

Diarrea

NO

SI da quando ________________

Anosmia

NO

SI da quando ________________

Hai fatto il vaccino per l’influenza?

NO SI

Hai fatto il vaccino per la polmonite?

NO SI

Firma del Medico Ambulatoriale

___________________________________

Data_______________________

1

2

3

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1

ALLEGATO 9 F

DOMANDE DI SCREENING PRE AMBULATORIALE

DATI ANAGRAFICI DEL PAZIENTE:

Cognome __________________________________________Nome___________________________

Data di nascita _____/___/_____ Recapiti telefonici ____________________________________

NEI 14 GIORNI PRECEDENTI

Ha avuto contatti con qualcuno affetto da sintomi

respiratori o in isolamento fiduciario o popolazione a

rischio?

NO

SI da quando

________________

Ha tosse o difficoltà respiratoria?

NO

SI da quando

________________

Ha febbre superiore a 37,5°C?

NO

SI da quando

________________

Data_________________________ Firma operatore_______________________

Data________________________ Firma utente_________________________

1

3

2

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1 Al fine di limitare al massimo il numero degli operatori che viene a contatto con il caso sospetto o accertato, qualora un

operatore del reparto sia impegnato in altre attività non rinviabili, un operatore della SSA, individuato in ogni turno di servizio,

indossa i DPI previsti e coadiuva l’operatore di reparto nel traslare la salma dal letto di degenza alla barella.

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PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE

ESEMPLIFICATIVI

DILUIZIONI

Polifenoli

FENOCID 2L

Soluzione al 1,6% (16 ml di

prodotto in 1 lt di acqua)

Sodio ipoclorito 2,8 gr

(pari a 2.7 in cloro attivo),

detergenti tensioattivi non

ionici

ANTISAPRIL

oppure

STER –X - 2000

Soluzione al 5% (250 ml di

prodotto in 5 litri di acqua)

Soluzione 10% (1 litro di prodotto

in 10 litri di acqua)

Alcool Etilico 70°

FARMECOL 70 o GIOALCOL 70

Pronto all’uso

Dicloroisocianurato di

sodio cp da 4,6 grammi

(pari a 2,5 in cloro attivo

GIODICLONIL CP 4,6 GR

Sciogliere 2 compresse da 4,6 gr

ogni litro di acqua

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