PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER LA COPERTURA DI N Codice bando ORD2019-GLOT/LING RELAZIONE...

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Procedura di selezione per la copertura di n. 1 posto di professore universitario di prima fascia ai sensi dell’art. 18 comma 1 della legge 240/2010 - pubblicata nella G.U. n. 6 del 21/01/2020 S.S.D. L-LIN/01 – Glottologia e linguistica S.C. 10/G1 – GLOTTOLOGIA E LINGUISTICA Codice bando ORD2019-GLOT/LING RELAZIONE RIASSUNTIVA La Commissione, nominata con D.R. n. 130 del 06-05.2020, pubblicato in pari data all’Albo Ufficiale dell’Ateneo, e così composta: Fascia Cognome e Nome Ateneo S.S.D. S.C. In qualità di Ordinario Marotta Giovanna Università degli Studi di Pisa L-LIN/01 10/G1 Presidente Ordinario Dovetto Francesca Maria Università degli Studi di Napoli – Federico II L-LIN/01 10/G1 Componente Ordinario Grandi Nicola Alma Mater Studiorum Università di Bologna L-LIN/01 10/G1 Segretario (di seguito, la COMMISSIONE) si riunisce il giorno 06.07.2020 alle 18.40 in modalità telematica per procedere alla stesura della Relazione riassuntiva finale. La Commissione, in attuazione delle disposizioni emanate dalle Autorità competenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID 19 e tenuto conto di quanto riportato all’art. 87 comma 5 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18 convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27, ha svolto tutte le fasi della presente procedura concorsuale, che prevede che la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari, in modalità “a distanza”. La Commissione ha tenuto complessivamente n. 3 riunioni (esclusa la presente): I RIUNIONE 10.06.2020, 15.30 (in modalità telematica) Verbale n. 1 “Seduta preliminare” II RIUNIONE 06.07.2020, 15.00 (in modalità telematica) Verbale n. 2 “Valutazione delle pubblicazioni scientifiche, del curriculum e dell’attività didattica”

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Procedura di selezione per la copertura di n. 1 posto di professore universitario di prima fascia ai sensi dell’art. 18 comma 1 della legge 240/2010 - pubblicata nella G.U. n. 6 del 21/01/2020 S.S.D. L-LIN/01 – Glottologia e linguistica S.C. 10/G1 – GLOTTOLOGIA E LINGUISTICA

Codice bando ORD2019-GLOT/LING

RELAZIONE RIASSUNTIVA

La Commissione, nominata con D.R. n. 130 del 06-05.2020, pubblicato in pari data all’Albo Ufficiale dell’Ateneo, e così composta:

Fascia Cognome e Nome Ateneo S.S.D. S.C. In qualità di

Ordinario Marotta Giovanna Università degli Studi di Pisa

L-LIN/01 10/G1 Presidente

Ordinario Dovetto Francesca Maria

Università degli Studi di Napoli – Federico II

L-LIN/01 10/G1 Componente

Ordinario Grandi Nicola

Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

L-LIN/01 10/G1 Segretario

(di seguito, la COMMISSIONE)

si riunisce il giorno 06.07.2020 alle 18.40 in modalità telematica per procedere alla stesura della Relazione riassuntiva finale. La Commissione, in attuazione delle disposizioni emanate dalle Autorità competenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID 19 e tenuto conto di quanto riportato all’art. 87 comma 5 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18 convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27, ha svolto tutte le fasi della presente procedura concorsuale, che prevede che la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari, in modalità “a distanza”. La Commissione ha tenuto complessivamente n. 3 riunioni (esclusa la presente):

I RIUNIONE

10.06.2020, 15.30 (in modalità telematica)

Verbale n. 1 “Seduta preliminare”

II RIUNIONE

06.07.2020, 15.00 (in modalità telematica)

Verbale n. 2 “Valutazione delle pubblicazioni scientifiche, del curriculum e dell’attività didattica”

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III RIUNIONE

06.07.2020, 17.30 (in modalità telematica)

Verbale n. 3 “Giudizio comparativo complessivo finale”

Nella prima riunione la Commissione ha provveduto a nominare il Presidente nella persona della prof.ssa Giovanna Marotta e il Segretario nella persona del Prof. Nicola Grandi, quindi, ha dichiarato che non sussistono situazioni di incompatibilità, ai sensi degli artt. 51 e 52 c.p.c. e dell’art. 5, comma 2, del D.Lgs. 1172/1948, con gli altri membri della Commissione. La Commissione ha predeterminato i criteri per la valutazione dei candidati e li ha consegnati al Responsabile del procedimento, dott.ssa Francesca Massa, al fine di assicurarne la pubblicizzazione mediante pubblicazione sul sito web di Ateneo. La Commissione ha quindi calendarizzato i suoi lavori, individuando nel giorno 06.07.2020 alle ore 15 quale data per la prosecuzione dei lavori della procedura.

ALLEGATO A al Verbale n. 1

CRITERI PREDETERMINATI DALLA COMMISSIONE

La commissione effettua la valutazione comparativa, esprimendo un giudizio motivato sulla base: - delle pubblicazioni scientifiche; - del curriculum; - dell’attività didattica dei candidati.

I criteri sono stabiliti nel rispetto degli standard di cui al decreto ministeriale 4 agosto 2011, n. 344, degli ulteriori elementi previsti dal Dipartimento riportati all’art. 1 del bando di reclutamento e dovranno altresì far riferimento ai seguenti principi generali: - profilo scientifico del candidato / della candidata da valutare con riferimento ai migliori

standard nazionali ed internazionali della disciplina ed in particolare per quanto concerne la produzione scientifica;

- organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca e partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali;

- conseguimento di premi e riconoscimenti nazionali e internazionali per attività di ricerca;

- collaborazione scientifica con altri Atenei e organismi pubblici e privati sia in Italia che all’estero;

- attività didattica svolta, con riguardo anche alle esperienze di insegnamento e di coordinamento di programmi formativi presso atenei e istituti di ricerca di alta qualificazione, con particolare attenzione alle esperienze svolte all’estero o in contesti internazionali;

- attività gestionali, attività istituzionali, organizzative, di innovazione e di sviluppo svolte sia a livello di Ateneo che di istituzioni di alta formazione e ricerca nazionale e internazionale. Saranno considerati la numerosità e la durata delle suddette attività, nonché la loro tipologia e specificità.

I criteri ai fini della valutazione dell'attività didattica, di didattica integrativa e di servizio agli studenti sono i seguenti:

a) numero dei moduli/corsi tenuti e continuità della tenuta degli stessi; b) partecipazione alle commissioni istituite per gli esami di profitto;

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c) quantità e qualità dell'attività di tipo seminariale, di quella mirata alle esercitazioni e al tutoraggio degli studenti, ivi inclusa quella relativa alla predisposizione delle tesi di laurea, di laurea magistrale e delle tesi di dottorato.

I criteri ai fini della valutazione dell'attività di ricerca scientifica sono i seguenti:

a) organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca nazionali e internazionali, ovvero partecipazione agli stessi; b) conseguimento della titolarità di brevetti; c) partecipazione in qualità di relatore a congressi e convegni nazionali e internazionali; d) conseguimento di premi e riconoscimenti nazionali e internazionali per attività di ricerca.

I criteri ai fini della valutazione delle pubblicazioni scientifiche sono i seguenti:

a) originalità, innovatività, rigore metodologico e rilevanza di ciascuna pubblicazione; b) congruenza di ciascuna pubblicazione con il profilo da ricoprire e relativo settore concorsuale oppure con tematiche interdisciplinari ad esso strettamente correlate; c) rilevanza scientifica della collocazione editoriale di ciascuna pubblicazione e sua diffusione all'interno della comunità scientifica; d) determinazione analitica, anche sulla base di criteri riconosciuti nella comunità scientifica internazionale di riferimento, dell'apporto individuale del candidato /della candidata nel caso di partecipazione del medesimo a lavori in collaborazione.

La Commissione effettua la valutazione delle pubblicazioni o dei testi accettati per la pubblicazione secondo le norme vigenti nonché di saggi inseriti in opere collettanee e di articoli editi su riviste in formato cartaceo o digitale con l'esclusione di note interne o rapporti dipartimentali. La Commissione valuterà altresì la consistenza complessiva della produzione scientifica del candidato / della candidata, l'intensità e la continuità temporale della stessa, fatti salvi i periodi, adeguatamente documentati, di allontanamento non volontario dall'attività di ricerca, con particolare riferimento alle funzioni genitoriali. La valutazione di ciascun elemento è effettuata considerando specificamente la significatività che esso assume in ordine alla qualità e quantità dell'attività di ricerca svolta dal singolo candidato.

Settore concorsuale di cui al DM 855/2015 e s. m. i.

10/G1

SSD L-LIN/01

Specifiche funzioni che il professore dovrà svolgere e tipologia di impegno didattico e scientifico (in coerenza con il Regolamento sull'attività accademica dei professori e ricercatori universitari)

Il docente svolgerà compiti didattici nelle discipline pertinenti il settore scientifico disciplinare L LIN/01 in corsi di laurea, laurea magistrale, e nel Dottorato di Ricerca (indirizzo in Scienze Linguistiche e Filologiche). Il docente svolgerà inoltre attività di ricerca coerente e congruente con le tematiche del SSD L LIN/01; organizzerà gruppi di ricerca locali ed internazionali e coordinerà e supervisionerà Dottorandi e assegnisti di ricerca.

Standard qualitativi di cui al DM 04.08.2011, n. 344 e ulteriori elementi di qualificazione didattica e scientifica ritenuti necessari per il posto o previsti dall’art. 24 comma 5 della Legge 240/2010, (nel

La qualificazione scientifica, che le pubblicazioni e i titoli devono documentare, dovrà essere caratte-rizzata da ricerche di alto profilo nell’ambito del settore scientifico-disciplinare L-LIN/01, con parti-colare riferimento, in via esemplificativa e non esaustiva, alle aree della linguistica applicata,

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rispetto di un’adeguata ampiezza del profilo delineato)

acquisizionale, e della metodologia della ricerca linguistica, anche basata su corpora, con attenzione anche allo studio delle relazioni tra lingua e società, della variazione linguistica e dell’analisi del discorso, e con un focus particolare sull’italiano, principale lingua di interesse del Dipartimento. È valutata con attenzione la produzione scientifica in sedi qualificate, nazionali ed internazionali, risultante da procedure basate su peer review. Viene inoltre valutata la partecipazione a progetti di ricerca finanziati attraverso bandi competitivi, nazionali ed internazionali. Considerata la natura altamente specializzata dell’Istituzione, si richiede che dal curriculum del candidato / della candidata si evinca una consolidata esperienza di insegnamento nelle discipline pertinenti il settore scientifico-disciplinare L-LIN/01 in contesti universitari ad alto livello di internazionalizzazione, con una componente significativa di destinatari non italiani. Accanto ad un profilo di solida qualificazione scientifica nell’ambito del SSD, sono ritenute importanti capacità organizzative per iniziative di carattere didattico e scientifico volte allo sviluppo dell’ambito disciplinare, nonché una pratica di gestione del sistema universitario maturata con la copertura di incarichi istituzionali

Eventuale accertamento delle competenze linguistiche del candidato, anche diverse dalla lingua inglese, in relazione alle esigenze didattiche relative ai corsi di studio in lingua straniera;

Non previsto

Eventuale seminario scientifico da svolgersi in italiano oppure tutto o in parte in inglese (presentazione della durata massima di 45 minuti dell’attività di ricerca del candidato).

Non previsto

In caso di svolgimento della procedura selettiva di cui all’art. 18, commi 1 e 4 e dell’art. 24, comma 6 della legge 240/2010 numero massimo di pubblicazioni che ciascun candidato può presentare (comunque non inferiore a 12).

12 (dodici)

Nella seconda riunione la Commissione ha preso visione dell’elenco dei candidati e ha dichiarato che non sussistono situazioni di incompatibilità, ai sensi degli artt. 51 e 52 c.p.c. e dell’art. 5, comma 2, del D.Lgs. 1172/1948, con i candidati. Ha preso quindi in esame la documentazione inviata dai candidati e, tenendo conto dei criteri indicati nella prima riunione, ha effettuato la valutazione delle pubblicazioni scientifiche, del

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curriculum e dell’attività didattica dei medesimi. Al termine della valutazione, la Commissione ha formulato i seguenti giudizi:

Allegato B Verbale n. 2 VALUTAZIONE DELLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE, DEL CURRICULUM E DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA DELLA CANDIDATA VALENTINA BAMBINI, sulla base dei criteri stabiliti dalla Commissione e contenuti nel Verbale n. 1 (Allegato A, parte integrante dello stesso) Giudizio individuale del Commissario Prof.ssa Francesca Maria Dovetto: La prof.ssa Valentina BAMBINI è attualmente professore associato di Glottologia e Linguistica (L-LIN/01, 10/G1) presso lo IUSS di Pavia. Dal dicembre 2011 al dicembre 2014 è stata RTB per il SSD L-LIN/01 presso lo IUSS di Pavia e dal giugno 2010 al dicembre 2011 è stata RTD su progetto presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2014 è associata presso lo IUSS di Pavia. La candidata risulta inoltre abilitata alla II fascia anche per il SC 11/E1 – Psicologia generale, psicobiologia e psicometria. L’attività di ricerca svolta dalla Prof.ssa Bambini si caratterizza per intensità e originalità, con riferimento agli ambiti specialistici in cui è espletata, con pressoché esclusiva prevalenza dell’ambito neurolinguistico e (neuro)pragmatico. L’impatto di tale produzione, all’intersezione anche con altri SC, è in ogni caso di ottimo livello, sia sul versante nazionale sia su quello internazionale, come mostrano le sedi di pubblicazione nonché le numerose presenze ai convegni, anche come Invited Speaker, e le attività seminariali svolte in Italia e all’estero. La candidata ha inoltre coordinato e preso parte a numerosi progetti di ricerca ed è/è stata responsabile scientifica e coordinatrice di progetti finanziati con bando competitivo, tra cui si segnala il ruolo di Responsabile di Unità del progetto “Assessment and treatment of communicative pragmatic abilities in neurological and psychiatric disorders” (Bando Giovani Ricercatori 2018) e di Coordinatore nazionale nel PRIN 2017-2020 (“The interpretative brain: understanding and promoting pragmatic abilities across lifespan and in mental illness”) e del progetto “Assessment of Pragmatic Ability and Cognitive Substrates (APACS”) finanziato dalla regione Toscana, mostrando ottima capacità di attrarre fondi unitamente a spiccate competenze gestionali e amministrative. L’attività di ricerca nell’ambito specifico della metodologia della ricerca in psicolinguistica e neurolinguistica si è concretizzata anche nello sviluppo di strumenti per la ricerca, tra cui si segnalano a. EsploraColfis, b. un Database di metafore letterarie estratte da corpora di testi letterari italiani, e c. un Database di metafore, metonimie e approssimazioni in Italiano nonché altri strumenti di interesse clinico (APACS e COAST-IT). L’attività di ricerca della Prof.ssa Bambini è nel complesso di ottimo livello, come mostrano le sedi editoriali (fascia A) e la numerosità di contributi e saggi in sedi di rilevante impatto internazionale. I titoli scientifici prodotti per la valutazione all’interno di questa procedura risultano congruenti con il SSD di riferimento, per quanto incentrati esclusivamente sulla neurolinguistica e la pragmatica linguistica, con tendenza alla interdisciplinarità con le aree della psicologia e della medicina. La candidata presenta in tutto 12 contributi, tra cui una monografia di cui è unica autrice. I restanti undici contributi sono in collaborazione e, non essendo sempre indicato il contributo dei singoli autori, il loro apporto in sede di valutazione è stato considerato pariteticamente. I contributi in rivista sono prevalentemente di fascia A, e comunque in sedi di ottima diffusione

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nazionale e internazionale. L’insieme delle dodici pubblicazioni rientra nell’area tematica della neuropragmatica. La partecipazione a convegni nazionali e internazionali, documentata nel curriculum scientifico, è intensa e costante nel tempo. Nell’ambito tematico privilegiato (neuropragmatica), comunque pertinente rispetto al SSD L-LIN/01, i titoli e le pubblicazioni presentati dalla candidata ne dimostrano l’ottima competenza e originalità. L’attività didattica parimenti si è esplicata con continuità nel tempo, rivolgendosi in prevalenza agli ambiti specialistici della neurolinguistica e neuropragmatica, sia presso lo IUSS di Pavia sia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, così come presso altri Atenei, dove la candidata ha assunto in passato incarichi di insegnamento anche per Lingua inglese e Linguistica italiana, e all’estero. La Prof.ssa Bambini risulta inoltre tutor di alcuni progetti di tesi dottorali. Sul piano istituzionale, gestionale e organizzativo l’attività della candidata è parimenti intensa: Valentina Bambini è attualmente membro del Senato Accademico, Prorettrice delegata ai corsi di Dottorato e Coordinatrice del Dottorato in Neuroscienze cognitive e Filosofia della mente nonché membro dello stesso; è stata inoltre membro di numerose commissioni interne allo IUSS. Nel complesso il mio giudizio su Valentina Bambini è molto buono, per quanto riguarda le attività sia di ricerca, sia di didattica, sia gestionali. Giudizio individuale del Commissario Prof. Nicola Grandi: Valentina Bambini è stata prima RTD B e ora è professoressa associata (dal 2014) presso lo IUSS di Pavia per il SSD L-LIN/01, SC 10/G1. In precedenza è stata per un biennio RTD su progetto presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha conseguito l’abilitazione alla I fascia per il SC 10/G1 nel 2019. Risulta anche in possesso della abilitazione alla II fascia per il SC 11/E1. Il curriculum della candidata consente di tracciare un profilo caratterizzato da un buon livello di maturità complessiva, sia sul piano dell’impegno istituzionale, sia per quanto concerne le attività didattiche, sia, infine, sul versante della ricerca. Dal punto di vista degli impegni istituzionali, la candidata mostra un impegno consistente a favore dell’Ateneo di appartenenza: dopo essere stata membro di numerose commissioni interne allo IUSS, risulta attualmente Prorettrice delegata ai corsi di Dottorato, membro del Senato Accademico e coordinatrice del Dottorato in Neuroscienze cognitive e Filosofia della mente, di cui è ovviamente anche membro del collegio docenti. Nell’ambito di questo Dottorato è supervisore di alcuni progetti di tesi ed ha svolto e svolge una significativa attività didattica nelle aree nella pragmatica, della neuropragmatica e della neurolinguistica. Per quanto concerne l’attività didattica istituzionale (sia di base che avanzata), la candidata risulta docente incaricata per insegnamenti legati agli ambiti della neurolinguistica e della neuropragmatica, oltre che di laboratori di carattere più applicativo e sperimentale. Si tratta di corsi sostanzialmente coerenti con la declaratoria del SSD a bando. Il curriculum di Valentina Bambini riporta anche alcune significative esperienze didattiche all’estero (soprattutto nell’ambito della neuropragmatica) e, nella fase iniziale della sua carriera, insegnamenti legati ad altri SSD (Lingua inglese e Linguistica italiana). Dal punto di vista della attività didattica, la candidata mostra dunque una esperienza continua e significativa, nelle sue fasi iniziali non totalmente integrata con il SSD a bando e preferenzialmente orientata a insegnamenti di carattere specialistico e applicativo (di livello avanzato). Sul piano dell’attività di ricerca il profilo della candidata pare di livello molto elevato.

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Valentina Bambini è autrice di circa 60 pubblicazioni, in larghissima parte articoli su rivista e capitoli di volumi in lingua inglese. Le sedi editoriali sono generalmente ottime (con procedure di peer review) e di grande impatto internazionale; molto spesso si tratta di riviste collocate a cavallo tra il SSD a bando ed altre aree (come quella medica o psicologica). Questo conferma che l’aspetto peculiare del profilo della candidata è una evidente vocazione all’interdisciplinarità e al confronto con altre aree del sapere, complementari alla linguistica. Ciò conferisce alla produzione di Valentina Bambini un carattere molto innovativo. Dal CV emerge una nettissima preferenza della candidata per lavori in collaborazione, spesso a più di due autori: sono piuttosto rari, infatti, i lavori di cui è unica autrice (tra essi, l’unica monografia, a carattere prevalentemente manualistico ma con tratti rilevanti di originalità). La produzione scientifica (la cui intensità è continua nel tempo) è tematicamente abbastanza definita e congruente con la declaratoria del SSD a bando: la candidata concentra le proprie ricerche essenzialmente nelle aree della neurolinguistica, della neuropragmatica con riferimento particolare alla metafora e delle patologie del linguaggio. Le dodici pubblicazioni presentate per questa procedura (la monografia e undici articoli in rivista a più autori, per i quali la candidata definisce il proprio apporto con una specifica dichiarazione allegata alla domanda) evidenziano la notevole padronanza metodologica della candidata, la sua propensione a lavorare in gruppi fortemente interdisciplinari e solidissime competenze nel campo della neurolinguistica e della neuropragmatica. In questo quadro si collocano ad esempio la monografia (n. 7), che, sebbene abbia una impostazione manualistica, mostra significativi elementi di innovatività e alcuni lavori sulla metafora (ad es. il n. 10, pubblicato su Plos ONE). Di rilievo sono anche i lavori sulle patologie del linguaggio, come la schizofrenia (ad es. le pubblicazioni n.1 e n.8) Il profilo che emerge dall’analisi delle pubblicazioni trova piena conferma anche nella partecipazione della candidata ad oltre cinquanta convegni nazionali e soprattutto internazionali (a cui va aggiunta una buona attività di divulgazione), sia come relatrice invitata, sia a seguito di un processo di selezione di abstract. Queste partecipazioni sono molto spesso relazioni congiunte. Eccellente, infine, pare la capacità di attrazione di fondi da parte di Valentina Bambini, sia come responsabile di unità (ad es. progetto sul bando 2018 Ricerca Finalizzata Giovani Ricercatori), sia come PI (es. PRIN2015), sia come membro di gruppi di ricerca. In conclusione, il mio giudizio su Valentina Bambini è estremamente positivo, sia per quanto concerne l’attività didattica, sia sul versante della ricerca. Giudizio individuale del Commissario Prof.ssa Giovanna Marotta:

La prof.ssa Valentina Bambini è attualmente professore associato di Glottologia e Linguistica (L-LIN/01, 10/G1) presso l’Istituto Universitario di Studi Superiori a Pavia (IUSS). Ha conseguito nel 2019 l’abilitazione alla I fascia per il medesimo settore concorsuale. L’attività di ricerca della Prof.ssa Bambini risulta intensa, continua e originale. Nel ristretto ambito specialistico in cui si è finora espletata (neurolinguistica, neuro-pragmatica e in parte psicolinguistica), l’impatto della sua produzione scientifica è rilevante, sia a livello nazionale che internazionale. Il suo curriculum mostra un profilo di ottimo livello, in particolare per quanto concerne la produzione scientifica. Ha ottenuto tra l’altro tre premi, uno a carattere nazionale e due a carattere internazionale, finanziati dalla European Science Foundation.

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Ha preso parte a numerosi progetti di ricerca sia di ambito nazionale che internazionale, collaborando costantemente con vari centri di ricerca sia italiani che esteri; di alcuni progetti finanziati in ambito europeo è stata responsabile scientifica. La sua partecipazione a convegni nazionali ed internazionali risulta intensa. Relatrice invitata a numerosi convegni e simposi, sia in Italia che all’estero, ha svolto anche un’interessante attività divulgativa nei settori di sua competenza.

I titoli scientifici prodotti per la valutazione all’interno di questa procedura risultano tutti congruenti con il SSD di riferimento, per quanto si osservi una certa ripetitività degli argomenti trattati e dei metodi seguiti. In particolare, la candidata presenta una monografia (cfr. pubblicazione n. 7), originale ed innovativa, per quanto di carattere manualistico. Le pubblicazioni n. 2, 3, 6, 10 e 12 trattano il complesso tema della metafora, analizzata in prospettiva neurolinguistica e segnatamente neuro-pragmatica, sia in riferimento alla lingua parlata che a testi letterari; le metodologie adottate sono appropriate ed i risultati ottenuti interessanti, per quanto in parte largamente attesi. Altre pubblicazioni presentano i risultati di esperimenti di carattere neurolinguistico mediante la metodologia dei Potenziali Evocati (ERP; cfr. pubblicazioni n. 4, 5, 6), mentre i restanti titoli sono dedicati alla raccolta ed analisi di dati di ambito patologico (schizofrenia, sclerosi amiotrofica laterale; cfr. pubblicazioni n. 1, 8) o psicolinguistico (cfr. pubblicazioni n. 9, 11).

Dei lavori presentati dalla prof.ssa Valentina Bambini, undici sono scritti in collaborazione con altri Autori, dal momento che la ricerca della candidata si esplica prevalentemente in sinergia con colleghi dell’area medica. La candidata ha reso esplicito il suo apporto individuale tramite dichiarazione sostitutiva di notorietà allegata alla documentazione, il che ha consentito un’adeguata valutazione del contributo della candidata.

Tutti i titoli presentati dimostrano solide competenze e rigore metodologico per quanto riguarda il dominio della neurolinguistica, un settore fortemente innovativo ed interdisciplinare nel novero della ricerca condotta nel SSD L-LIN/01.

La rilevanza scientifica e diffusione della produzione scientifica della candidata è garantita dalle ottime collocazioni editoriali, di ambito prevalentemente internazionale. La monografia presentata (titolo n. 7) è pubblicata da editore qualificato nel panorama nazionale.

La Prof.ssa Valentina Bambini risulta titolare nell’anno accademico 2019-20 di un

insegnamento di ambito neurolinguistico e neuro-pragmatico presso lo IUSS di Pavia (25 ore) e di un corso di “Communication and Neuropragmatics” (36 ore) presso la LM 51 gestita dall’Università di Pavia in collaborazione con lo IUSS. L’attività didattica presso lo IUSS risulta continua. Non si dispone di informazioni relative al numero di studenti, al numero di esami effettuati né al numero di tesi magistrali seguite.

La candidata ha inoltre svolto nel corso degli ultimi anni un’intensa attività didattica e seminariale, sempre di ambito neurolinguistico, anche presso altre Università, sia italiane che estere (Pisa, Scuola Normale Superiore di Pisa, Zurigo, etc.). Risulta tutore di alcune tesi di Dottorato presso la sede di appartenenza.

Nel complesso, l’attività didattica della candidata risulta continua e intensa, per quanto limitata alle specifiche branche settoriali della psicolinguistica e della neurolinguistica.

La Prof.ssa Valentina Bambini ha ricoperto vari incarichi istituzionali presso la sede di

appartenenza: coordinatrice del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze Cognitive e Filosofia della Mente dello IUSS di Pavia; Prorettrice delegata ai corsi di Dottorato; membro del Senato Accademico, etc. Il giudizio sulle sue capacità gestionali è quindi molto positivo, sempre in rapporto alla sua sede di appartenenza.

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In sintesi, il mio giudizio sulla candidata Valentina Bambini è molto positivo, per quanto riguarda sia l’attività didattica sia l’attività di ricerca. Giudizio collegiale della Commissione: Valentina Bambini è attualmente professoressa associata (dal 2014) presso lo IUSS di Pavia per il SSD L-LIN/01, SC 10/G1. In precedenza è stata RTD B presso la stessa istituzione e, prima ancora, è stata per un biennio RTD su progetto presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Ha conseguito l’abilitazione alla I fascia per il SC 10/G1 nel 2019. Risulta anche in possesso della abilitazione alla II fascia per il SC 11/E1.

La candidata ha ricoperto vari incarichi istituzionali presso la sede di appartenenza: coordinatrice del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze Cognitive e Filosofia della Mente dello IUSS di Pavia; Prorettrice delegata ai corsi di Dottorato; membro del Senato Accademico, etc. Il giudizio sulle sue capacità gestionali è quindi molto positivo. L’attività didattica si è esplicata con continuità nel tempo, sia presso lo IUSS di Pavia sia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, così come presso altri Atenei, anche stranieri. Essa si è svolta in prevalenza negli ambiti specialistici della neurolinguistica e neuropragmatica (coerenti con la declaratoria del SSD a bando) e, nella fase iniziale della carriera della candidata, anche in insegnamenti legati ad altri SSD (Lingua inglese e Linguistica italiana). La Prof.ssa Bambini risulta inoltre tutor di alcuni progetti di tesi dottorali. Per quanto concerne le attività di ricerca, nell’ambito specialistico molto definito in cui si sono finora espletate (neurolinguistica, neuro-pragmatica e in parte psicolinguistica), il curriculum della prof.ssa Bambini mostra un profilo di ottimo livello. La candidata ha ottenuto tra l’altro tre premi, uno a carattere nazionale e due a carattere internazionale, finanziati dalla European Science Foundation. Ha poi preso parte a numerosi progetti di ricerca sia di ambito nazionale che internazionale, collaborando costantemente con vari centri di ricerca sia italiani che esteri; di alcuni progetti finanziati in ambito europeo è stata responsabile scientifica, mostrando quindi ottima capacità di attrarre fondi unitamente a spiccate competenze gestionali e amministrative. La sua partecipazione a convegni nazionali ed internazionali risulta intensa. Ha svolto anche un’interessante attività divulgativa nei settori di sua competenza. Per quanto riguarda la produzione scientifica, essa è molto rilevante per impatto, sia a livello nazionale che internazionale, come mostrato dal prestigio delle sedi editoriali (numerose riviste di fascia A). La candidata mostra una nettissima preferenza per lavori in collaborazione, spesso a più di due autori. Nel complesso, la produzione scientifica e le attività di ricerca mostrano ottima competenza metodologica ed elevata originalità nelle aree disciplinari citate sopra. I titoli scientifici prodotti per la valutazione all’interno di questa procedura risultano congruenti con il SSD di riferimento, per quanto concentrati esclusivamente sulla neurolinguistica e la pragmatica linguistica, con tendenza ad intersezioni interdisciplinari con le aree della psicologia e della medicina. Dei lavori presentati dalla prof.ssa Valentina Bambini, undici sono scritti in collaborazione con altri Autori. La candidata ha reso esplicito il suo apporto individuale tramite dichiarazione sostitutiva di notorietà allegata alla documentazione, il che ha consentito un’adeguata valutazione del contributo della candidata. Nel dettaglio, i giudizi sulle singole pubblicazioni sono formulati collegialmente come segue: Pubblicazione n. 1 Bambini, V., Arcara, G., Bosinelli, F., Buonocore, M., Bechi, M., Cavallaro, R., Bosia, M. (2020), A leopard cannot change its spots: A novel pragmatic account of concretism in schizophrenia. In “Neuropsychologia” 139: 107332

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Il contributo, pubblicato su una rivisto di notevole impatto scientifico e internazionale (classe A), è in collaborazione. L’apporto della candidata, riassunto nella sezione “CRediT authorship contribution statement” dell’articolo (p. 11), riguarda gli ambiti Conceptualization, Methodology, Writing. L’articolo, dedicato al concretismo, una delle caratteristiche della schizofrenia, ne esplora le sfumature attraverso una valutazione approfondita della comprensione del linguaggio figurato in cui vengono confrontati 47 pazienti con schizofrenia e 39 controlli riguardo a tre ‘figure’ (modi di dire, metafore, proverbi). I risultati mostrano la centralità della compromissione del linguaggio figurato nella schizofrenia e suggeriscono la necessità di una loro ricaduta anche in termini di trattamento riabilitativo, che dovrebbe ricomprendere anche il linguaggio comunicativo e figurato quali componenti di qualità della vita. Il lavoro, pregevole per disegno sperimentale e per risultati, si pone al confine tra linguistica e psicologia. Pubblicazione n. 2 Bambini, V., Canal, P., Resta, D., Grimaldi, M. (2019), Time-course and neurophysiological underpinnings of metaphor in literary context. In “Discourse processes” 56(1): 77-97. Lo studio ambisce ad individuare le fondamenta neurofisiologiche e le dinamiche temporali connesse con la decodifica della metafora letteraria mediante l’impiego della tecnica dei potenziali evento-correlati (ERP). Il corpus di riferimento per la creazione degli stimoli proposti ai soggetti è il data set che costituisce il titolo n. 10 tra quelli presentati dalla candidata (cfr. ultra). I risultati mostrano che le metafore letterarie, rispetto alle espressioni letterali, evidenziano una risposta negativa in termini di ERP (fondamentalmente, l’indice N400) su un intervallo temporale più lungo e con coinvolgimento pesante dei lobi frontali, confermando l’ipotesi – ampiamente attesa e già documentata in letteratura – di un maggiore e più impegnativo sforzo di elaborazione (accesso lessicale; rappresentazione semantico-concettuale) nel caso delle espressioni figurate. Un elemento di originalità del lavoro consiste nell’aver introdotto le metafore letterarie nel loro contesto. La maggiore o minore familiarità delle espressioni metaforiche si conferma quale fattore molto rilevante ai fini della decodifica in termini temporali. Pubblicazione n. 3 Lecce S., Ronchi L., Del Sette P., Bischetti L., Bambini V. (2019) Interpreting physical and mental metaphors: Is Theory of Mind associated with pragmatics in middle childhood? “Journal of Child Language” 46(2):393-407. L’articolo è pubblicato in una rivista di fascia A. È in collaborazione e l’apporto individuale è indicato nella sezione “Acknowledgment” dell’articolo (p. 13); non essendo tuttavia facilmente individuabile e valutabile l’apporto specifico di Bambini alle varie fasi del lavoro e della redazione dell’articolo, il contributo della candidata viene considerato paritetico rispetto agli altri co-autori. L’articolo mette a confronto metafore e ToM (Theory of Mind) nell’età dello sviluppo mostrando il maggior legame che sussiste tra metafora mentale e ToM sia nella prima infanzia che in quella successiva. La distinzione tra metafore fisiche e mentali rappresenta un aspetto di originalità del lavoro, mostrando come il linguaggio figurato costituisca un aspetto fragile della competenza dei bambini, che necessita, pertanto, di programmi formativi adeguati. Pubblicazione n. 4 Lecce, S., Ronchi, L., Del Sette, P., Bischetti, L., Bambini, V. (2019). ‘Honey, shall I change the baby? – Well done, choose another one’: ERP and time-frequency correlates of humor processing. In “BRAIN AND COGNITION” 132: 41-55.

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L’articolo, pubblicato in una rivista di notevole prestigio accademico, studia i correlati elettrofisiologici della comprensione dell’umorismo mediante la tecnica dei potenziali evento-correlati (ERP). I risultati ottenuti sono significativi nella misura in cui dimostrano che la parole-bersaglio che esprimono l’umorismo attivano una maggiore negatività anteriore sinistra (LAN, collegata all’incongruità semantica) che agisce in sinergia con l’indice P600, di norma correlato ai processi di inferenza. Particolarmente originale appare la presa in esame dei correlati fisiologici dell’umorismo su scala temporale molto bassa (msec. per msec.), che ha consentito agli Autori di mettere in luce la complessa interazione di fattori linguistici (tipo di materiale impiegato) ed extra-linguistici (differenze individuali). Come specificato in una nota a stampa, alla candidata si devono l’idea originale del lavoro ed il disegno sperimentale. Pubblicazione n. 5 Domaneschi, F., Canal, P., Masia, V., Lombardi Vallauri, E., Bambini, V. (2018), N400 and P600 modulation in presupposition accommodation: The effect of different trigger types. In “JOURNAL OF NEUROLINGUISTICS” 45: 13-34. Anche questo titolo è pubblicato su una rivista internazionale di forte impatto scientifico. La metodologia adottata è ancora una volta basata sui potenziali evento-correlati (ERP). Lo studio è focalizzato sulla decodifica della presupposizione. In particolare, gli Autori si chiedono se esista una differenza neurofisiologica nella risoluzione delle presupposizioni e nel loro ‘aggiustamento’ (accommodation of presuppositions) tra frasi descrittive e uso di predicati verbali diversi. In modo abbastanza prevedibile, si osserva un costo diverso in termini cognitivi a seconda del materiale in esame: nelle descrizioni, il ruolo degli elementi antecedenti è maggiore rispetto a quanto si osserva nel cambiamento dei predicati verbali. Il lavoro non è esente da alcuni rilievi critici, sia per quanto riguarda la costruzione del test sia in relazione all’interpretazione dei risultati elettrofisiologici ottenuti sul piano neurolinguistico (come comparare due contesti tanto linguisticamente difformi tra di loro?). Pubblicazione n. 6 Masia V., Canal P., Ricci I., Lombardi Vallauri E., Bambini V. (2017), Presupposition of new information as a pragmatic garden path: Evidence from Event-Related Brain Potentials. In “Journal of Neurolinguistics” 42:31-48. L’articolo è pubblicato in una rivista di fascia A. È in collaborazione e l’apporto individuale deve essere considerato paritetico non essendovi chiare attribuzioni delle singole parti valutabili. Nella dichiarazione allegata si fa riferimento a una pag. 16 che manca nell’articolo. Il lavoro si inserisce nell’ambito degli studi di elettrofisiologia e, più in particolare, della neurocronometria dei processi pragmatici. Rispetto agli altri lavori presentati dalla candidata, perlopiù diretti all’esplorazione degli usi figurati del linguaggio, in questo caso obiettivo dell’indagine è un tema relativamente meno esplorato, almeno nel quadro della neurocronometria dei processi pragmatici, ossia la presupposizione. Più in particolare, nello studio empirico qui descritto viene utilizzata la tecnica dei potenziali evento-correlati (ERP). Anche in questo caso si osserva un costo diverso in termini cognitivi a seconda del materiale in esame: in presenza di nuove informazioni, la presupposizione è più costosa dell'asserzione. Di tali risultati l’articolo offre dunque la prima prova neurofisiologica. Pubblicazione n. 7 Bambini, V., Il cervello pragmatico, Roma, Carocci, 2017.

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Il lavoro, per quanto di taglio manualistico, affronta un tema importante e molto attuale nella ricerca linguistica, la pragmatica della comunicazione, a partire dal rapporto tra cervello e competenza pragmatica. Lo sfondo teorico nel quale la pubblicazione si inscrive è quello della neurolinguistica, campo nel quale la candidata ha sviluppato pressoché interamente la propria ricerca. In quanto aperta a una pluralità di ambiti, tutti strettamente interrelati al contesto, la pragmatica ricomprende ogni scambio comunicativo e pertanto può abbracciare anche domini non prettamente linguistici, rientranti, ad esempio, nella psicologia cognitiva. Da questo punto di vista il volume, pregevole per l’aggiornamento teorico e bibliografico e che si distingue anche per la chiarezza espositiva che lo rende un ottimo prodotto in chiave divulgativa, si colloca tuttavia in modo parzialmente sbilanciato rispetto al complesso delle scienze del linguaggio e, in particolare, delle tematiche del settore L-LIN/01. I singoli capitoli approfondiscono, in particolare, il settore della neuropragmatica, le basi neurobiologiche del linguaggio, la neurocronometria dei processi pragmatici e la descrizione dei deficit pragmatici, assumendo come banco di prova privilegiato gli usi figurati del linguaggio. All’ambito delle patologie linguistiche, settore di recente sviluppo e particolarmente innovativo, la candidata dedica un approfondimento significativo, con attenzione a condizioni patologiche nelle quali sia stata documentata la compromissione delle abilità pragmatiche, tra cui, per quanto riguarda le patologie dell’età adulta, la schizofrenia e la SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e, per le patologie che comportano alterazioni nello sviluppo della pragmatica, l’autismo. Costituisce un punto di forza del lavoro l’avere documentato nel dettaglio, e allo stesso tempo ampliato attraverso proprie, personali ricerche qui dettagliatamente presentate, il panorama degli studi di neuropragmatica anche rispetto alle patologie del linguaggio, con una ricaduta positiva sia dal punto di vista della divulgazione sia dal punto di vista prettamente sperimentale e della ricerca; ne costituisce d’altra parte un limite l’avere sistematicamente escluso dalle indagini ogni attenzione per altri settori della scienza linguistica, ad esempio per gli aspetti prosodici, che pure hanno un importante rilievo anche in funzione pragmatica. Resta auspicabile, infine, che i risultati positivi ottenuti nei vari disegni sperimentali intorno ai quali viene costruito e sviluppato il lavoro vengano confermati anche in relazione ad altre, diverse, condizioni patologiche che interessano sia il dominio del linguaggio non letterale (abilità di comprensione) sia il dominio del discorso (abilità di produzione). Pubblicazione n. 8 Bambini V., Arcara G., Martinelli I., Bernini S., Alvisi E., Moro A., Cappa S., Ceroni M. (2016) Communication and pragmatic breakdowns in amyotrophic lateral sclerosis patients. In “Brain and Language” 153–154:1–12. L’articolo è apparso in una importante rivista internazionale (fascia A). È in collaborazione e l’apporto individuale è desumibile dalla sezione “Authors contribution” dell’articolo (p. 10): in particolare sono da attribuirsi alla candidata la creazione degli stimoli del test; l’elaborazione delle implicazioni pragmatiche e neurolinguistiche dei risultati; la stesura delle sezioni “Introduction” e “Discussion” e della Sottosezione “Stimuli and Structure of the APACS Test” della sezione “Method”. Il lavoro indaga il dominio pragmatico nelle patologie neurodegenerative e, in particolare, in pazienti con SLA (sclerosi laterale amiotrofica), patologia che coinvolge la sfera motoria e che si manifesta con sintomi cognitivi e comportamentali, tra cui l’alterazione pragmatica del linguaggio. Nel contributo, 33 pazienti SLA e 33 controlli sani, opportunamente bilanciati, sono stati confrontati attraverso il test APACS. L’indagine sperimentale, articolata in sei diversi compiti (dall’organizzazione del discorso alla comprensione del linguaggio figurato) ed i cui risultati evidenziano prestazioni significativamente peggiori da parte dei pazienti, mostra con efficacia la sussistenza di

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alterazioni nell’uso contestuale del linguaggio anche in una patologia (SLA) a carico del sistema motorio. I risultati dello studio hanno implicazioni per la descrizione del profilo cognitivo e per la definizione delle basi neuroanatomiche dei breakdown pragmatici nella SLA ed evidenziano l’importanza dell’esplorazione linguistica delle disabilità comunicative dei pazienti. Pubblicazione n. 9 Arcara G. e Bambini V. (2016). A test for the Assessment of Pragmatic Abilities and Cognitive Substrates (APACS): Normative data and psychometric properties. In “FRONTIERS IN PSYCHOLOGY” 7: 70: 1-13. Il lavoro presenta e discute criticamente il test APACS (Assessment of Pragmatic Abilities and Cognitive Substrates) proposto dai due Autori come un nuovo strumento di valutazione delle abilità pragmatiche in soggetti affetti da patologie linguistiche, che spaziano dalla schizofrenia alle malattie neurodegenerative. Il test prevede stimoli afferenti da un lato al linguaggio letterale e dall’altro al linguaggio figurativo. Si compone di sei diversi compiti (Interview, Description, Narratives, Figurative Language 1, Humor, Figurative Language 2) e di tre punteggi composti (Pragmatic Productions, Pragmatic Comprehension, APACS Total). La validazione dello strumento è stata svolta in riferimento ad alcune variabili comprensibilmente significative, quali l’età del soggetto (che produce un effetto negativo sul punteggio globale) ed il grado di istruzione (con effetto positivo). I punti di forza del lavoro consistono nel sottolineare l’importanza della competenza pragmatica anche nell’analisi del linguaggio ‘patologico’ e nell’aver introdotto un metodo scientificamente raffinato per valutare i deficit pragmatici. Pubblicazione n. 10 Bambini, V., Resta, D., Grimaldi, M. (2014), A dataset of metaphors from the Italian literature: Exploring psycholinguistic variables and the role of context. In “PLoS ONE” 9(9). In questo articolo un corpus selezionato di metafore (per la precisione, 115) tratte da testi letterari italiani viene presentato ad un gruppo di soggetti sia in isolamento che all’interno del contesto originale (in questo secondo caso, in un numero ridotto, per la precisione, 65). Per ciascuna espressione metaforica (della forma sintattica costante Nx di Ny, ad es. pianto di stelle, G. Pascoli; fiume di luce, I. Svevo) si prende in considerazione una serie di variabili normalmente impiegate in analoghi studi psicolinguistici, vale a dire frequenza, familiarità, astrattezza, comprensibilità, etc. Non sorprendentemente, i risultati comportamentali ottenuti dimostrano che le metafore letterarie sono valutate dai soggetti come imprevedibili, non frequenti, non familiari, astratte e difficili da comprendere. L’aspetto innovativo di questa pubblicazione consiste nella presa in esame del linguaggio figurativo letterario, di norma non considerato nella copiosa letteratura cognitivista sulla metafora concettuale. Tuttavia, qualche riserva può essere avanzata in rapporto all’impiego indiscriminato e non sufficientemente discusso di poesia e prosa. Inoltre, tra le variabili prese in considerazione, il grado di diffusione delle espressioni metaforiche impiegate finisce per avere un forte impatto sui risultati; se consideriamo ad es. occhi d’acciaio, occhi di carbone, occhio del pensiero, non vi è dubbio che il grado di familiarità dei tre sintagmi è relativamente differente, dal che ne consegue una diversa comprensibilità. Come specificato in una nota a stampa, alla candidata come pure agli altri due autori si devono l’idea originale del lavoro, il disegno sperimentale e la redazione dell’articolo. Pubblicazione n. 11

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Bambini V., Ghio M., Moro A., Schumacher P. (2013) Differentiating among pragmatic uses of words through timed sensicality judgments. In “Frontiers in Psychology” 4:938, 1-16. L’articolo, in collaborazione, è apparso in una rivista Scientifica di Area 10. Non presenta una chiara attribuzione delle parti e pertanto l’apporto individuale deve essere considerato paritetico. Il lavoro, sviluppato nel quadro della Relevance Theory, mira a fornire base empirica a una tassonomia degli usi figurativi della lingua (innanzi tutto metafora e metonimia, e approssimazione). I risultati evidenziano come la metonimia sia distinta teoricamente ed empiricamente dalla metafora (i meccanismi interpretativi mostrano la vicinanza con la comprensione letterale), mentre metafora e approssimazione se ne discostano, con maggior aggravio di costi per le metafore. Anche questo lavoro esplora, in prospettiva pragmatica, un tema caro alla candidata, quello delle metafore, indagate sul piano della comprensione, tuttavia l’originalità consiste nell’aver messo a confronto, oltre a metafora e metonimia, anche una figura sinora poco esplorata, come l’approssimazione, mostrandone la salienza nell’ambito della ricerca (neuro)pragmatica. Pubblicazione n. 12 Bambini V., Gentili C., Ricciardi E., Bertinetto P.M., Pietrini P. (2011), Decomposing metaphor processing at the cognitive and neural level through functional magnetic resonance imaging. In “BRAIN RESEARCH BULLETIN” vol. 86: 203-216. L’articolo mira ad illustrare le componenti neuroanatomiche correlate alla comprensione del linguaggio figurativo mediante la tecnica della Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI), mostrando come la decodifica delle metafore dipenda da una rete neuronale ampia e distribuita nei due emisferi cerebrali. Le regioni corticali che presentano maggiore coinvolgimento bilateralmente sono il giro frontale inferiore (che si conferma di particolare rilevanza nella gestione di input concettuali) e il giro sinistro angolare (che integra l’informazione più propriamente linguistica con quella proveniente dalla conoscenza del mondo). Anche in questo lavoro, come in altre pubblicazioni della candidata, e come da tempo riconosciuto in letteratura psicolinguistica, si sottolinea l’importanza del fattore ‘familiarità’ nel processing del linguaggio figurato. In sintesi, il giudizio della commissione sulla candidata prof.ssa Valentina Bambini è molto positivo, per quanto riguarda sia l’attività didattica sia l’attività di ricerca. VALUTAZIONE DELLE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE, DEL CURRICULUM E DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA DELLA CANDIDATA STEFANIA SPINA, sulla base dei criteri stabiliti dalla Commissione e contenuti nel Verbale n. 1 (Allegato A, parte integrante dello stesso) Giudizio individuale del Commissario Prof.ssa Francesca Maria Dovetto:

La prof.ssa Stefania SPINA è attualmente professore associato di Glottologia e Linguistica (L-LIN/01, 10/G1) presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università per Stranieri di Siena. Dal dicembre 2006 al dicembre 2014 è stata ricercatore universitario del SSD L-LIN/01 presso lo stesso Dipartimento, mentre, dal luglio 1991 al novembre 2006 è stata Tecnico laureato presso l’Università per Stranieri di Perugia.

L’attività di ricerca svolta dalla Prof.ssa Spina si caratterizza per continuità e originalità, con riferimento agli ambiti sia di base sia specialistici in cui si è espletata: tra di essi si segnalano

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in particolare l’acquisizione dell’italiano come L2, il lessico e la fraseologia, la sociolinguistica e l’analisi del discorso, l’annotazione e il trattamento automatico di corpora linguistici. L’impatto di tale produzione è rilevante, sia sul versante nazionale sia su quello internazionale, come mostrano le sedi di pubblicazione nonché le presenze ai convegni come Invited Speaker e le attività seminariali svolte in Italia e all’estero.

La candidata ha inoltre coordinato e preso parte a numerosi progetti di ricerca ed è stata responsabile scientifica e coordinatrice di progetti finanziati con bando competitivo anche in ambito europeo. In particolare è stata Principal Investigator di un PRIN 2017 con il progetto PHRAME (Phraseological Complexity Measures in learner Italian. Integrating eye tracking, computational and learner corpus methods to develop second language pedagogical resources), nonché coordinatrice scientifica di due progetti cofinanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e di due progetti vinti nell’ambito di POR UMBRIA FSE 2007-2013, finalizzati l’uno a: “Strumenti linguistici a sostegno di studenti non italofoni: la creazione di un Corpus del lessico accademico dell’italiano parlato” e l’altro a “L’apprendimento dell’italiano L2 da parte di studenti sinofoni: raccolta di dati linguistici per un’indagine sulla strategia di apprendimento”. È stata coordinatrice per l’Università di Perugia Stranieri del progetto europeo (Erasmus+) COLISEE – Compétence Linguistiques et Interculturelles au Service des Enterprises en Europe. I numerosi progetti vinti mostrano la capacità della candidata di attrarre fondi; la loro numerosità, accresciuta dai progetti di ricerca finanziati dall’Università per Stranieri di Perugia che pure ha coordinato, ne rivelano le competenze scientifiche e, allo stesso tempo, gestionali e amministrative.

L’attività di ricerca nell’ambito specifico della linguistica dei corpora si è concretizzata anche nella realizzazione di due corpora (Perugia Corpus e Corpus Parlato di Italiano L2) e di una applicazione web (MALT-IT2) per le misurazioni automatiche della complessità dei testi.

La partecipazione a convegni nazionali e internazionali, intensa e costante nel tempo sin dal 1992, registra l’ampiezza degli interessi della candidata, la quale ha coltivato dapprima gli studi storiografici, la linguistica di genere, lo studio delle terminologie e, successivamente, anche lo studio della CMC, l’analisi conversazionale e la linguistica computazionale e dei corpora.

I titoli scientifici prodotti per la valutazione all’interno di questa procedura risultano tutti congruenti con il SSD di riferimento. Gli ambiti prevalenti all’interno dei quali si svolge la ricerca più attuale della candidata spaziano dalla linguistica dei corpora alla sociolinguistica e all’acquisizione della L2 (italiano), con attenzione particolare alla lingua dei social media e network. Un aspetto di rilevante innovatività nella produzione scientifica della candidata riguarda gli strumenti e risorse per l’analisi automatica delle lingue.

La candidata presenta in tutto 12 contributi, di cui due sono monografie di cui è unica autrice. Dei restanti dieci contributi, tre sono in collaborazione e, non essendo sempre indicato il contributo dei singoli autori, il loro apporto in sede di valutazione va considerato pariteticamente. Cinque sono i contributi in rivista, di cui tre sono di fascia A, e cinque sono capitoli di volume e atti di convegni, tutti di ottima rilevanza scientifica e in sedi di buona, talora ottima diffusione nazionale e rilevanza anche internazionale. L’insieme delle dodici pubblicazioni rientra nelle aree tematiche della linguistica dei corpora, della sociolinguistica e dell’apprendimento della L2 (italiano).

Tutti i titoli e le pubblicazioni presentate mostrano rigore metodologico e una salda competenza di base e specialistica nelle tematiche del SSD L-LIN/01.

L’attività didattica presso l’Università per Stranieri di Perugia è continua dal 2006. Nell’anno 2019-20 la Prof.ssa Stefania Spina risulta essere titolare di insegnamenti di LM in Linguistica dei corpora e in Sociolinguistica e Linguaggi dei nuovi media, così come di un Laboratorio di analisi di dati linguistici. Nelle lauree triennali e magistrali ha insegnato per anni Metodologia della ricerca linguistica, Sociolinguistica, Linguistica dei corpora e Sociolinguistica e linguaggi

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dei nuovi media. Ha svolto inoltre una intensa attività didattica e seminariale, in Italia e all’estero, nell’ambito di Master e Corsi di aggiornamento e formazione, e nell’ambito delle attività del dottorato. Gli insegnamenti, specialistici e di carattere applicativo, sono coerenti e centrali rispetto al SSD L-LIN/01, con forte propensione per le aree di maggiore innovazione, anche tecnologica, come la costruzione, analisi e annotazione di corpora, la linguistica computazionale e l’apprendimento delle lingue.

Parte dell’attività didattica e di ricerca è svolta anche nell’ambito delle attività del Laboratorio di analisi dei dati linguistici di cui la candidata è titolare.

La Prof.ssa Spina risulta inoltre tutor di 4 progetti di tesi dottorali.

Sul piano istituzionale, gestionale e organizzativo l’attività della candidata si contraddistingue per numerosità, durata, tipologia e specificità degli incarichi istituzionali ricoperti presso la sede di appartenenza, tra cui si segnalano la Delega del Rettore all’Innovazione tecnologica per la didattica, alle attività di e-learning e, successivamente, alla Ricerca, la partecipazione al Senato Accademico e al Presidio per la Qualità della Ricerca e della Didattica, il coordinamento di CdS. La candidata inoltre è stata membro del Collegio docenti del Dottorato in Scienze del linguaggio e, attualmente, è membro del Dottorato in Scienze letterarie, librarie, linguistiche e della comunicazione internazionale dello stesso Ateneo. L’impegno istituzionale svolto per l’Ateneo si caratterizza per intensità e costanza nel tempo.

Nel complesso, il mio giudizio su Stefania Spina è ottimo, relativamente all’attività sia di ricerca, sia di didattica, sia gestionale. Giudizio individuale del Commissario Prof. Nicola Grandi: Stefania Spina ha svolto il suo percorso presso l’Università per Stranieri di Perugia, dove è, dal 2014, professoressa associata per il SSD L-LIN/01 – SC 10/G1 presso il Dipartimento di Scienze umane e sociali. In precedenza è stata ricercatrice presso lo stesso dipartimento (2006-2014) e, prima ancora, tecnico laureato di area tecnico-scientifica. Ha conseguito nel 2019 l’abilitazione alla I fascia per il medesimo settore concorsuale. Il curriculum rivela un profilo pienamente maturo e di ottimo livello, per quanto concerne sia le attività didattiche e istituzionali, sia la dimensione della ricerca e della produzione scientifica. Sul piano istituzionale, la candidata si contraddistingue per un impegno costante a favore dell’Ateneo, come Delegata del Rettore (attualmente alla Ricerca, prima all’Innovazione tecnologica per la didattica, alle attività di e-learning), come membro del Senato Accademico, come presidente di corso di laurea, come membro del Presidio per la Qualità della Ricerca e della Didattica. Stefania Spina fa parte del collegio docenti del Dottorato in Scienze letterarie, librarie, linguistiche e della comunicazione internazionale (e, in precedenza, del Dottorato in Scienze del linguaggio), dove è stata tutor di quattro progetti di tesi e dove ha svolto ripetutamente attività di tipo seminariale. L’attività didattica della candidata è stata costante nel corso della sua carriera e si è svolta in insegnamenti tipici del SSD L-LIN/01, a livello triennale e magistrale: Linguistica dei corpora, Sociolinguistica, Metodologia della ricerca linguistica, Linguistica informatica, ecc. In più, la candidata risulta titolare di un laboratorio di analisi dei dati linguistici. Accanto all’attività didattica di tipo istituzionale, Stefania Spina ha svolto insegnamenti nell’ambito di Master e Corsi di aggiornamento e formazione, in Italia e all’estero, soprattutto sugli strumenti per l’analisi e l’annotazione automatica delle lingue, sui corpora, sull’uso della rete per l’analisi e la didattica delle lingue.

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Dal punto di vista della attività didattica, la candidata mostra dunque una competenza sicura e solida, che si è sviluppata in insegnamenti di carattere specialistico e spesso applicativo, del tutto coerenti e centrali rispetto al SSD a bando. Significativa è anche l’esperienza didattica rivolta a destinatari non italiani. Anche sul versante dell’attività di ricerca il profilo della candidata si conferma di livello eccellente. Stefania Spina è autrice di quasi settanta pubblicazioni (tra le quali quattro monografie e oltre venti articoli in rivista, alcuni dei quali in fascia A). Una porzione significativa di queste pubblicazioni, in lingua inglese, delinea un profilo di dimensione internazionale. Le pubblicazioni sono a grande maggioranza collocate in sedi di prestigio che prevedono procedure di peer review. La produzione scientifica (la cui intensità si mantiene costante nel tempo) è tematicamente piuttosto varia e pienamente congruente con la declaratoria del SSD a bando; si possono riconoscere quattro aree tematiche preponderanti, spesso intrecciate tra loro: linguistica dei corpora, lingua dei social media e dei social network (Twitter in particolare), strumenti e risorse per l’analisi automatica delle lingue, acquisizione di italiano L2, sociolinguistica. La produzione della candidata mostra poi un buon equilibrio tra lavori di cui è autrice esclusiva e lavori in collaborazione, che rivelano la capacità di condurre sia ricerche autonome sia in gruppo. Per i fini di questa valutazione, Stefania Spina presenta due monografie come unica autrice, cinque contributi in rivista (di cui tre di fascia A; dei cinque contributi, tre sono a due autori e il contributo delle autrici viene ripartito in modo paritetico) e cinque capitoli in volume e in atti di convegni (tutti come unica autrice). Le dodici pubblicazioni coprono le aree tematiche indicate sopra. Una porzione significativa delle 12 pubblicazioni rimanda a quello che pare essere il filone di ricerca attualmente più praticato dalla candidata, quello della lingua dei social network (ad es. le due monografie, pubblicazioni n. 1 e 2 e la 12); un altro filone ben rappresentato è quello relativo a specifici tratti dell’italiano L2 (ad esempio le pubblicazioni n. 3, 5, 6, e 9). Nel complesso, le dodici pubblicazioni presentate delineano il profilo di una studiosa con solide basi teoriche ed un’elevatissima padronanza dei metodi e degli strumenti per la raccolta e l’analisi automatica, quantitativa e statistica dei dati linguistici, in grado, dunque, di armonizzare la prospettiva linguistico-generale con quella applicata. Il profilo appena tracciato viene confermato anche dall’analisi della sezione del curriculum relativa ai progetti di ricerca. La candidata mostra una notevole capacità di attrarre fondi da bandi competitivi. È PI di un Prin2017, è stata coordinatrice locale di un progetto Erasmus+, membro di un progetto FIRB, ecc. Ha partecipato, poi, a numerosi progetti locali. La partecipazione della candidata a convegni nazionali e internazionali è costante e continua (oltre 40 interventi), sia come relatrice su invito, sia a seguito di un processo di selezione di abstract. In conclusione, il mio giudizio su Stefania Spina è ottimo, sia per quanto concerne l’attività didattica, sia sul versante della ricerca. Giudizio individuale del Commissario Prof.ssa Giovanna Marotta:

La prof.ssa Stefania SPINA è attualmente professore associato di Glottologia e Linguistica (L-LIN/01, 10/G1) presso l’Università per Stranieri di Perugia. Ha conseguito nel 2019 l’abilitazione alla I fascia per il medesimo settore concorsuale. L’attività di ricerca della Prof.ssa Spina risulta

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costante, molto intensa, versata su plurimi fronti del SSD di riferimento. Il suo curriculum si presenta maturo, pienamente idoneo a ricoprire le funzioni di Professore Ordinario, dato il suo ottimo profilo, sia per quanto concerne la produzione scientifica che l’attività didattica e gestionale presso la sede di riferimento. L’attività didattica della prof.ssa Stefania Spina è stata costante nel corso della sua carriera e si è svolta in insegnamenti tipici del SSD L-LIN/01, a livello triennale e magistrale: Linguistica dei corpora, Sociolinguistica, Metodologia della ricerca linguistica, Linguistica informatica, ecc. In più, la candidata risulta titolare di un Laboratorio di analisi dei dati linguistici. Accanto all’attività didattica di tipo istituzionale, la candidata ha svolto insegnamenti nell’ambito di Master e Corsi di aggiornamento e formazione, in Italia e all’estero, soprattutto sugli strumenti per l’analisi e l’annotazione automatica sui corpora linguistici, sull’uso della rete per l’analisi e la didattica delle lingue. Parte dell’attività didattica e di ricerca è svolta anche nell’ambito delle attività del Laboratorio di analisi dei dati linguistici di cui la candidata è titolare. In riferimento all’attività didattica, la prof.ssa Stefania Spina mostra dunque una competenza sicura e solida, che si è sviluppata in insegnamenti di carattere specialistico e spesso applicativo, del tutto coerenti e centrali rispetto al SSD a bando. Significativa è anche l’esperienza didattica rivolta a destinatari non italiani. Stefania Spina fa parte del collegio docenti del Dottorato in Scienze letterarie, librarie, linguistiche e della comunicazione internazionale, al cui interno ha svolto la funzione di tutore di quattro progetti di tesi e ha svolto vari seminari. Anche sul versante dell’attività di ricerca il profilo della candidata si conferma di livello ottimo. La prof.ssa Stefania Spina è autrice di quasi settanta pubblicazioni (tra le quali quattro monografie e oltre venti articoli in rivista, alcuni dei quali in fascia A). Una porzione significativa di queste pubblicazioni, in lingua inglese, delinea un profilo di dimensioni internazionali. Le pubblicazioni sono in grande maggioranza collocate in sedi di prestigio che prevedono procedure di peer review. La produzione della candidata presenta sia lavori di cui è autrice esclusiva che lavori in collaborazione, il che rivela in un giusto equilibrio la capacità di lavorare sia in autonomia che come guida di un team di ricerca. La produzione scientifica risulta molto intensa e costante: la varietà dei temi trattati (tutti pienamente congruenti con la declaratoria del SSD a bando) ne illustra in maniera chiara le plurime e mature competenze acquisite. Ai fini della presente procedura, Stefania Spina presenta due monografie come unica autrice, cinque contributi in rivista (di cui tre di fascia A). Tre di questi articoli sono in collaborazione, in assenza di indicazione, l’apporto dei singoli autori va considerato pariteticamente in sede di valutazione. Le dodici pubblicazioni coprono le aree tematiche indicate sopra. Un primo nucleo di pubblicazioni presentate per la valutazione in oggetto riguarda la linguistica dei corpora (cfr. pubblicazioni n. 3, 7, 11). Un’ulteriore area tematica esperita dalla candidata concerne la lingua usata nei social media e nei social networks (cfr. pubblicazioni n. 1, 2, 4, 10, 12). Da sottolineare anche la padronanza degli strumenti statistici che si osserva nei titoli relativi alla linguistica computazionale ed alle relative analisi quantitative; in particolare per quanto attiene agli strumenti ed alle risorse per l’analisi automatica dei dati linguistici (cfr. pubblicazioni n. 6, 8). L’aspetto fortemente innovativo nell’analisi computazionale, anche sul piano tecnologico, si espleta nella costruzione e annotazione di corpora. Alcune pubblicazioni trattano dell’acquisizione della lingua italiana come L2 (cfr. pubblicazioni n. 3, 5, 6, 9, 11), tema particolarmente congruente con gli interessi e le ricerche tradizionalmente attive nella sede di appartenenza.

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Sul piano istituzionale, la candidata si contraddistingue per un impegno costante mirato allo sviluppo delle risorse e delle strutture dell’Ateneo, nella piena adesione alle peculiari caratteristiche dell’Università per Stranieri di Perugia. Vari sono gli incarichi che ha ricoperto durante la sua carriera accademica presso la sua sede: Delegata del Rettore (attualmente alla Ricerca, prima all’Innovazione tecnologica per la didattica, alle attività di e-learning), Membro del Senato Accademico, Presidente di corso di laurea, Membro del Presidio per la Qualità della Ricerca e della Didattica. Il giudizio sulle sue capacità gestionali è quindi ottimo. L’impegno gestionale ed istituzionale svolto per l’Ateneo di appartenenza può definirsi pertanto intenso, incisivo e costante nel tempo.

In sintesi, il mio giudizio su Stefania Spina è ottimo, per quanto concerne sia l’attività ricerca che quella didattica e gestionale. Giudizio collegiale della Commissione:

Stefania Spina ha svolto il suo percorso presso l’Università per Stranieri di Perugia, dove è, dal 2014, professoressa associata per il SSD L-LIN/01 – SC 10/G1 presso il Dipartimento di Scienze umane e sociali. In precedenza è stata ricercatrice presso lo stesso dipartimento (2006-2014) e, prima ancora, tecnico laureato di area tecnico-scientifica. Ha conseguito nel 2019 l’abilitazione alla I fascia per il medesimo settore concorsuale. Sul piano istituzionale, la candidata si contraddistingue per un impegno costante mirato allo sviluppo delle risorse e delle strutture dell’Ateneo, nella piena adesione alle peculiari caratteristiche dell’Università per Stranieri di Perugia. Vari sono gli incarichi che ha ricoperto: Delegata del Rettore (attualmente alla Ricerca, prima all’Innovazione tecnologica per la didattica, alle attività di e-learning), Membro del Senato Accademico, Presidente di corso di laurea, Membro del Presidio per la Qualità della Ricerca e della Didattica. Il giudizio sulle sue capacità gestionali è quindi ottimo. L’attività didattica presso l’Università per Stranieri di Perugia è continua dal 2006. La Prof.ssa Spina risulta essere titolare di insegnamenti di LM in Linguistica dei corpora e in Sociolinguistica e Linguaggi dei nuovi media, così come di un Laboratorio di analisi di dati linguistici. Ha insegnato anche Metodologia della ricerca linguistica, Sociolinguistica, Linguistica dei corpora. Ha svolto inoltre una intensa attività didattica e seminariale, in Italia e all’estero, nell’ambito di Master e Corsi di aggiornamento e formazione, e nell’ambito delle attività del dottorato (nel quale è anche tutor di alcune tesi). Gli insegnamenti sono coerenti e centrali rispetto al SSD L-LIN/01, con forte propensione per le aree di maggiore innovazione, anche tecnologica. Significativa è anche l’esperienza didattica rivolta a destinatari non italiani. In riferimento all’attività didattica, la prof.ssa Stefania Spina mostra dunque una competenza sicura e solida. Per quanto riguarda la ricerca, la candidata ha coordinato e preso parte a numerosi progetti competitivi, anche in ambito europeo. In particolare è PI di un PRIN 2017. I numerosi progetti vinti mostrano la capacità della candidata di attrarre fondi e le competenze scientifiche e, allo stesso tempo, gestionali e amministrative. La partecipazione a convegni nazionali e internazionali, intensa e costante nel tempo sin dal 1992, registra l’ampiezza degli interessi della candidata, la quale ha coltivato dapprima gli studi storiografici, la linguistica di genere, lo studio delle terminologie e, successivamente, anche lo studio della CMC, l’analisi conversazionale, la sociolinguistica, la linguistica acquisizionale e la linguistica computazionale e dei corpora. Anche la produzione scientifica risulta molto intensa e costante: la varietà dei temi trattati (tutti pienamente congruenti con la declaratoria del SSD a bando) ne illustra in maniera chiara le plurime e mature competenze acquisite. La produzione della candidata mostra poi un buon

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equilibrio tra lavori di cui è autrice esclusiva e lavori in collaborazione, che rivelano la capacità di condurre sia ricerche autonome sia in gruppo. Ai fini della presente procedura, Stefania Spina presenta due monografie come unica autrice, cinque contributi in rivista (di cui tre di fascia A). Tre di questi articoli sono in collaborazione, in assenza di indicazione, l’apporto dei singoli autori va considerato pariteticamente in sede di valutazione. Nel complesso, le dodici pubblicazioni presentate delineano il profilo di una studiosa con solide basi teoriche ed un’elevatissima padronanza dei metodi e degli strumenti per la raccolta e l’analisi automatica, quantitativa e statistica dei dati linguistici, in grado, dunque, di armonizzare la prospettiva linguistico-generale con quella applicata. I giudizi collegiali della commissione sulle pubblicazioni sono formulati come segue: Pubblicazione n. 1 Spina, S. (2019), Fiumi di parole. Discorso e grammatica delle conversazioni scritte in Twitter, Roma, Aracne. La monografia costituisce un’edizione aggiornata di quella autopubblicata come e-book nel giugno 2016 con lo stesso titolo (https://fiumidiparole.wordpress.com). È collocata in una buona sede editoriale, con diffusione nazionale, nell’ambito di una collana di cui la candidata è direttrice. Il lavoro si inserisce nel filone di ricerca attualmente più praticato dalla candidata, quello della lingua dei social media e dei social network e, nell’ambito degli studi sulla comunicazione mediata, rappresenta un contributo importante per originalità della riflessione sui singoli ambienti di rete e sulle pratiche della comunicazione digitale. Il lavoro affronta l’analisi di attività comunicative complesse, fondate su intertestualità e multidiscorsività come Twitter, a partire dalla riflessione sulla nozione stessa di discorso che, nell’economia del lavoro, assume quindi un ruolo centrale. Nel corso del lavoro viene esplorata la natura della comunicazione via Twitter dal punto di vista del potenziale realmente innovativo della comunicazione orizzontale tra pari, di cui vengono passati in rassegna i tratti linguistici salienti che ne evidenziano strategie proprie, peculiari rispetto ad altri tipi di interazione. In particolare, l’autrice analizza e descrive in dettaglio le caratteristiche della scrittura breve in Twitter mostrando come l’apparente “caos conversazionale” che la contraddistingue sia in realtà governato da convenzioni corrispondenti all’uso di specifici operatori testuali (hashtag, retweet, menzione) che assicurano coesione al flusso disordinato della conversazione. Il cap. 7, dedicato alle emoticons, riprende un tema caro all’autrice ma sviluppandolo in modo originale, mostrandone in particolare la natura di risorsa pragmatica multifunzionale. Completa il lavoro un’analisi linguistica puntuale dei corpora di tweet assunti come campione, sia dal punto di vista lessicale sia dal punto di vista del confronto tra questa forma di comunicazione breve e i tratti riconosciuti come costitutivi del parlato dialogico. L’analisi consente di sfatare il luogo comune della lingua usata in Twitter come varietà scritta semplificata e di mostrarne piuttosto la qualità di “discorso aumentato e connesso”. Nel complesso il volume mostra la solidità delle basi teoriche su cui si fonda nonché la competenza dell’autrice nell’ambito dell’analisi della conversazione mediata dal computer così come delle implicazioni teoriche relative alla varietà diamesica e, più in particolare, del parlato dialogico. La ricerca condotta presenta elementi di originalità e innovatività nella interpretazione dell’interazione dialogica in ambiente digitale. Pubblicazione n. 2 Spina, S. (2012), Openpolitica. Il discorso dei politici italiani nell’era di Twitter, Milano, Franco Angeli.

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La monografia, collocata in una buona sede editoriale, affronta il tema delle conseguenze linguistiche del progressivo spostamento del ‘discorso politico’ verso i social network (e del conseguente declino del più tradizionale discorso politico televisivo, cui è dedicata la prima parte del volume). Il focus dell’autrice è su Twitter (alla cui presentazione è dedicata la seconda parte del volume) e l’analisi, prevalentemente, ma non esclusivamente, quantitativa, si basa su un corpus testuale estratto appunto dal social network (terza parte del volume). In particolare, l’autrice analizza le interazioni in Twitter di 40 politici italiani, per un arco temporale di 4 mesi. L’analisi, che, per gli aspetti di maggior rilevanza teorica si appoggia principalmente al quadro della CMC e dell’Analisi del discorso, assume cinque parametri di riferimento: la brevità e l’istantaneità, il carattere dialogico, l’atteggiamento valutativo, l’attitudine a creare aggregazione e la ricercabilità. La ricerca pone in evidenza in modo molto chiaro i tratti salienti dei mutamenti che hanno caratterizzato il discorso politico in conseguenza del cambiamento di mezzo utilizzato o, per usare un’espressione dell’autrice, del cambiamento di ecosistema. Nel complesso il volume si fonda su basi teoriche molto solide e su una notevole padronanza, da parte dell’autrice, dei metodi di analisi quantitativa dei dati. La ricerca condotta ha un carattere decisamente innovativo, soprattutto se rapportato agli anni in cui è stata condotta, e offre, ancora oggi, elementi cruciali per interpretare la complessa interazione tra dibattito politico e social network. Pubblicazione n. 3 Siyanova-Chanturia, A. and Spina, S. (2019), Multi-Word Expressions in Second Language Writing: A Large-Scale Longitudinal Learner Corpus Study,. In “Language Learning”. L’articolo, collocato in un’ottima sede editoriale (rivista di fascia A), riguarda lo sviluppo longitudinale delle espressioni multiparola Nome+Aggettivo in testi prodotti da 175 sinofoni apprendenti italiano L2 (in contesto guidato). Lo studio ha coperto un arco temporale di sei mesi. La scelta del pattern N+A è motivata dalla sua complessità per gli apprendenti, dovuta all’elevato grado di mobilità dell’aggettivo (che può occorrere anche in posizione prenominale) e ai condizionamenti sintattici e semantici che ne determinano la posizione. Lo studio è basato su corpora e adotta cinque tecniche di misurazione diverse, efficacemente descritte a pp. 14-16. La ricerca è molto convincente nell’analisi dei dati e offre un quadro interessante ed esauriente sullo sviluppo, nell’interlingua, di espressioni che esibiscono, nella produzione dei parlanti nativi, un certo grado di fissità. Le autrici mostrano come dopo circa 6 mesi gli apprendenti tendano a gestire in modo più creativo le espressioni multiparola, scostandosi dagli schemi tipici dei parlanti nativi. Questo scontamento caratterizza gli apprendenti a prescindere dal livello di competenza, ma risulta maggiore per chi è nella fase iniziale. Pubblicazione n. 4 Spina, S. (2018), Role of Emoticons as Structural Markers in Twitter Interactions. In “Discourse Processes” 56.4, pp. 345-362. Anche questo articolo, collocato in un’ottima sede editoriale (rivista di fascia A), si colloca nel filone di ricerca attualmente più praticato dalla candidata, quello della lingua dei social media e dei social network (Twitter in particolare), focalizzando, questa volta, l’uso delle emoticons. Queste, tuttavia, non vengono analizzate solo come marcatori pragmatici, quanto, piuttosto, in rapporto alle variabili che ne condizionano l’occorrenza e ai segni di interpunzione, quindi come marcatori anche strutturali. Questa prospettiva, abbastanza trascurata nella letteratura sul tema, conferisce al lavoro un carattere senza dubbio innovativo, in quanto rivela come le emoticons non siano solo elementi extra- o paralinguistici, ma risorse multifunzionali pienamente integrate nel sistema. In particolare, il lavoro – basato su un ricco corpus annotato

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e su precise analisi statistiche - rivela correlazioni molto interessanti tra la co-occorrenza delle emoticons e dei segni di interpunzione e l’età degli utenti di Twitter, rivelando come, negli utenti più giovani, le emoticons tendano a sostituirsi alla punteggiatura, con un incremento del loro valore di marcatori strutturali. Pubblicazione n. 5. S. Spina (2018). Lo sviluppo longitudinale della fraseologia in apprendenti cinesi di italiano L2. Uno studio preliminare su alcune categorie di errori. In “Ricognizioni. Rivista di lingue, letterature e culture moderne”, 10(V), pp. 97-119. Il lavoro si colloca nell’alveo delle ricerche della candidata sull’acquisizione di costruzioni fraseologiche da parte di apprendenti di italiano L2, attraverso l’analisi quantitativa delle loro produzioni raccolte in “learner corpora”. Lo studio riportato nell’articolo è basato sull’annotazione degli errori lessicali e grammaticali commessi da apprendenti cinesi nelle combinazioni aggettivo-nome e verbo-nome in un campione di 60 testi estratti dal corpus longitudinale LOCCLI (Longitudinal Corpus of Chinese Learners of Italian), progettato e raccolto dalla stessa candidata in collaborazione con Anna Siyanova-Chanturia. I dati annotati sono stati oggetto di un’approfondita analisi statistica che ha fatto emergere interessanti differenze nelle dinamiche acquisizionali non solo tra le diverse categorie grammaticali delle costruzioni, ma anche in relazione al confronto tra combinazioni libere e combinazioni fraseologiche. Tra i risultati maggiormente di rilievo della ricerca si segnala la criticità dell’apprendimento delle costruzioni aggettivali e la maggiore complessità e minore linearità dello sviluppo delle costruzioni fraseologiche, rispetto a quelle libere. Il lavoro dimostra le competenze interdisciplinari della Prof. Stefania Spina e la sua capacità di coordinare in maniera autonoma tutte le fasi della ricerca quantitativa, dalla raccolta dei dati alla loro analisi statistica. Pubblicazione n. 6 Siyanova-Chanturia, A. and Spina, S. (2015), Investigation of Native Speaker and Second Language Learner Intuition of Collocation Frequency. In: “Language Learning”, 65:3, pp. 533–562. L’articolo, pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica specializzata sull’acquisizione del linguaggio, riporta uno studio psicolinguistico finalizzato ad analizzare le intuizioni sulla frequenza di combinazioni collocazionali da parte di apprendenti di italiano L2. Lo studio ha visto coinvolti 42 apprendenti con diverse L1 e un gruppo di controllo di parlanti nativi italiani. Ai soggetti è stato chiesto di giudicare su una scala da 1 a 4 la frequenza di 80 collocazioni nome-aggettivo. Gli stimoli appartengono a quattro fasce di frequenza (alta, media, bassa e molto bassa), stimate sul Corpus La Repubblica e sul Perugia Corpus, per ampliare la rappresentatività dei dati. L’esperimento è stato condotto attraverso la somministrazione di questionari online. I dati raccolti sono stati successivamente analizzati con la tecnica dei modelli misti, ormai diventata uno standard negli studi psicolinguistici. I risultati mostrano che sia i parlanti nativi che gli apprendenti hanno particolari difficoltà a giudicare la frequenza delle collocazioni a media e bassa frequenza, e suggeriscono la complessità del fenomeno delle intuizioni di frequenza, in modo particolare nel caso delle costruzioni collocazionali. La ricerca si segnala per l’accuratezza e solidità dell’impianto metodologico e per la raffinatezza delle analisi statistiche. Uno dei maggiori elementi di originalità consiste nell’aver esteso agli apprendenti di L2 l’analisi della percezione soggettiva di frequenza delle collocazioni; per questo aspetto, l’articolo rappresenta il primo contributo del genere sull’acquisizione dell’italiano L2.

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Il lavoro è frutto di una ricerca congiunta, che si inserisce pienamente nei temi di ricerca della candidata. I modelli misti usati per questa ricerca sono anche lo strumento impiegato dalla candidata per l’analisi statistica nella pubblicazione n. 9. Pubblicazione n. 7 Spina, S. e Tanganelli, E. (2012), Collocations as an index for distinguishing text genres. In: “Corpus n. 11, La co-occurrence, du fait statistique au fait textuel”, pp. 73-89. L’articolo riporta uno studio esplorativo sull’uso delle collocazioni come indici statistici per distinguere i diversi generi testuali. L’analisi è stata effettuata sul Perugia Corpus, che contiene circa 25 milioni di parole appartenenti a 10 generi testuali scritti e parlati (es. prosa accademica, parlato dialogico, ecc.). Dal corpus sono state estratte automaticamente tutte le sequenze verbo-nome, nome-nome, nome-preposizione-nome e nome-aggettivo. La loro forza di associazione come collocazioni è stata stimata sia con la frequenza che con la misura della “lexical gravity” (G-Value). I G-Values delle collocazioni sono poi stati usati per un esperimento di clusterizzazione dei testi appartenenti ai vari generi testuali. I risultati confermano che le collocazioni sono buoni indicatori per caratterizzare e discriminare i generi testuali. Nonostante il carattere preliminare, la ricerca offre spunti di sviluppo promettenti e si segnala per la solidità dell’impianto di analisi. Il lavoro è frutto di un’analisi attenta pienamente coerente con i temi di ricerca centrali nel profilo scientifico della candidata e relativi allo studio quantitativo della fraseologia e delle collocazioni. Pubblicazione n. 8 Spina, S. (2019), Io non è che non me ne frega niente: tendenze recenti della negazione tramite frase scissa. In B. Moretti, A. Kunz, S. Natale, E. Krakenberger (a cura di), Le tendenze dell’italiano contemporaneo rivisitate. Atti del LII Congresso Internazionale di Studi della Società di Linguistica Italiana (Berna, 6-8 settembre 2018), Publisher: Milano, Officinaventuno, pp.95-113. Il lavoro, frutto di uno studio ‘corpus-based’, è collocato in una buona sede editoriale a prevalente diffusione nazionale (la collana degli atti dei congressi della SLI) e si concentra su una tendenza recente osservata in italiano, cioè la costruzione della negazione attraverso il ricorso alla frase scissa. Si tratta di un fenomeno già osservato in letteratura e sul quale esiste, dunque, una buona bibliografia. L’autrice ne verifica l’evoluzione indagandone l’occorrenza in dati recenti. Allargando la base di dati, lo studio pone in evidenza alcune funzioni del costrutto che negli studi precedenti non erano emerse, costruendo una tipologia di sei funzioni: negazione descrittiva, negazione contrastiva, negazione di frase negativa, negazione contrastiva di frase negativa, interrogativa a risposta prevista e segnale discorsivo negativo con funzione conclusiva. Attraverso lo studio di 900 frasi negative tratte da tre fonti diverse (parlato informale, talkshow televisivi e twitter), l’autrice indaga la distribuzione delle sei funzioni, evidenziando come il costrutto in esame sia la marca esclusiva per tre di esse (la negazione di frase negativa, la negazione contrastiva di frase negativa, e il segnale discorsivo con funzione conclusiva). Nel complesso lo studio ha il merito di aggiornare dati e descrizioni su un fenomeno già trattato in passato nella letteratura. Pubblicazione n. 9 Spina, S. (2019), The development of phraseological errors in Chinese learner Italian: A longitudinal study. In Andrea Abel, Aivars Glaznieks, Verena Lyding & Lionel Nicolas (eds),

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Widening the Scope of Learner Corpus Research. Selected Papers from the Fourth Learner Corpus Research Conference. Corpora and Language in Use – Proceedings 5, Louvain-la-Neuve: Presses universitaires de Louvain, 95-119. Questo lavoro è uno sviluppo e raffinamento metodologico della ricerca descritta nella pubblicazione n. 5. Anche qui la candidata analizza longitudinalmente gli errori prodotti da apprendenti cinesi di italiano L2 annotati su un campione di testi estratti dal corpus LOCCLI. Il presente contributo ha due significativi elementi di novità: a) il focus sulle costruzioni fraseologiche aggettivali, di cui vengono studiati anche gli effetti della posizione pre- e post-nominale dell’aggettivo; b) l’uso dei modelli misti come metodo per l’analisi statistica dei dati. I risultati della ricerca fanno emergere il ruolo determinante della variabile temporale nell’accuratezza della competenza fraseologica degli apprendenti, in rapporto con il loro livello di competenza nella L2. Mentre per i parlanti A2 e B1 la probabilità di usare combinazioni fraseologiche in maniera scorretta aumenta con il tempo, i principianti producono un numero significativamente più basso di errori. Questo schema acquisizionale può essere interpretato come il passaggio da una fase iniziale di semplice memorizzazione delle costruzioni, seguita da un momento di sperimentazione che porta gli apprendenti a produrre combinazioni errate. Particolarmente interessante l’interazione con la posizione aggettivale: gli errori diminuiscono significativamente per le combinazioni aggettivo-nome, mentre aumentano per quelle nome-aggettivo. Il lavoro fornisce dati originali sullo studio dell’acquisizione della fraseologia da parte di parlanti L2, e ed evidenzia sia le solide competenze tecniche della candidata che la sua lucidità nell’analisi linguistica. Pubblicazione n. 10 Spina, S. (2019), Emoticons as Multifunctional and Pragmatic Resources: A corpus-based Study on Twitter, in E. Stemle / C.R. Wigham (eds.), Building Computer-Mediated Communication Corpora for sociolinguistic Analysis, Clermont-Ferrand, Presses universitaires Blaise Pascal, pp. 123-146. Il lavoro, collocato in una buona sede editoriale, tratta un tema solo in parte sovrapponibile a quello della pubblicazione n.4: l’uso delle emoticon in Twitter (in un campione di 550.000 tweet, per la precisione). In questo caso, l’autrice si concentra sui parametri che ne influenzano l’uso. Come nel caso della pubblicazione n. 8, il contributo ha un carattere solo parzialmente innovativo, in quanto lo scopo principale è quello di verificare su una larga quantità di dati ipotesi già avanzate in letteratura (anche dalla stessa autrice). In particolare lo studio rivela – attraverso analisi statistiche - come l’uso di emoticon non sia condizionato dal mezzo utilizzato (PC, telefono, ecc.) e dall’età degli utenti e come, invece, il genere giochi un ruolo cruciale: i dati rivelano infatti che le donne ricorrono alle emoticon più degli uomini. Un altro parametro che si rivela utile nell’interpretare l’uso delle emoticon è l’interazione tra grado di esperienza degli utenti rispetto all’uso di Twitter e la lunghezza del tweet: mentre negli utenti più esperti l’uso di emoticon è costante e prescinde dalla lunghezza del tweet, negli utenti meno esperti le emoticon sono più frequenti nei tweet corti e meno in quelli lunghi. Anche in questo studio, l’autrice rivela un’ottima padronanza dei metodi di analisi statistica e quantitativa dei dati linguistici. Pubblicazione n. 11 Spina, S. (2016), Learner corpus research and phraseology in Italian as a second language: The case of the DICI-A, a learner dictionary of Italian collocations. In ed. by B. Sanromán Vilas

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(ed.), Collocations Cross-Linguistically: Corpora, Dictionaries and Language Teaching, Helsinki, Société Néophilologique, pp. 219-244. La prima parte del contributo presenta una dettagliata rassegna dello stato dell’arte della ricerca sulle collocazioni nel settore dell’acquisizione di L2. Nella seconda parte, viene descritta la risorsa lessicale DICI-A un dizionario di collocazioni per apprendenti di italiano. Le collocazioni sono state estratte automaticamente dal Perugia Corpus creato dalla candidata stessa e contenente testi appartenenti a vari generi. La metodologia di estrazione segue i principi dei “lexical bundles” (le sequenze di parole più frequenti in un corpus), che permettono di identificare una varietà molto ampia di combinazioni collocazionali. Il risultato è una risorsa interessante e originale, rilevante per la ricerca acquisizionale, nella misura in cui può contribuire a colmare una lacuna importante nel panorama italiano. Pubblicazione n. 12 Spina, S. (2016), Le conversazioni scritte dei social media: un’analisi multidimensionale. In F. Bianchi e P. Leone (a cura di), Linguaggio e apprendimento linguistico. Metodi e strumenti tecnologici, Studi AITLA 4, Milano, pp. 83-102. In questo lavoro, Stefania Spina applica la metodologia di analisi statistica multidimensionale dell’Analisi Fattoriale ad un corpus di conversazioni che include testi estratti da social media (Facebook e Twitter) insieme ad altri testi appartenenti a nove generi di conversazioni estratte dal Perugia Corpus. L’obiettivo della ricerca è identificare i tratti distintivi delle conversazioni sui social media. A tale scopo, la candidata ha selezionato 56 tratti linguistici (morfosintattici e lessicali), di cui ha calcolato la frequenza nei vari generi testuali. I dati sono stati successivamente sottoposti ad Analisi Fattoriale che ha permesso di identificare i seguenti assi di variazione: interattività/informatività, elaborazione sintattica/espressione non strutturata di emozioni, narrazione/coinvolgimento, espressione di un’opinione soggettiva. Queste dimensioni permettono alla candidata di identificare alcune caratteristiche peculiari delle conversazioni nei social media, legate al modo in cui vengono selezionati gli interlocutori, al tipo di relazione interpersonale, oltre che a differenze nelle strutture linguistiche dovute alla specificità dei testi in oggetto. La ricerca è un esempio classico di studio quantitativo secondo la tradizione della linguistica dei corpora, integrato dall’uso di modelli statistici sofisticati, che confermano le competenze avanzate della candidata nell’analisi linguistico-testuale. In conclusione, il giudizio della commissione su Stefania Spina è ottimo, sia per quanto concerne l’attività didattica, sia sul versante della ricerca. Nella terza riunione la Commissione ha formulato il giudizio complessivo comparativo finale sulla base delle valutazioni collegiali formulate sulle pubblicazioni scientifiche, curriculum e attività didattica, che di seguito si riportano:

Allegato C al verbale n. 3

GIUDIZIO COMPARATIVO COMPLESSIVO FINALE

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Sulla base delle valutazioni collegiali formulate sulle pubblicazioni scientifiche, sul curriculum, sull’attività didattica e gestionale delle due candidate, la Commissione ritiene entrambe le candidate idonee a ricoprire il ruolo di Professore di I fascia per il SSD L-LIN/01.

Nel contempo, la commissione rileva di aver espresso un giudizio molto positivo sulla candidata Valentina Bambini ed un giudizio ottimo sulla candidata Stefania Spina.

La candidata Valentina Bambini, sulla base del curriculum, delle pubblicazioni e dei titoli presentati, presenta un profilo coerente con il SSD a bando e di alta qualificazione in riferimento ai parametri nazionali e internazionali: ha svolto una costante attività didattica, oltre che nella sua sede di appartenenza anche su invito di altre sedi italiane ed estere; ha ottenuto progetti su bandi competitivi ed organizzato importanti eventi culturali; mostra tuttavia una ridotta varietà di interessi di ricerca, per quanto innovativi e pubblicati in sedi di rilevante impatto nazionale ed internazionale.

La Commissione rileva altresì l’assenza, nel curriculum della candidata, di esperienza didattica su corsi di base, in aggiunta a quella altamente specialistica nella quale la prof.ssa Bambini ha maturato le proprie esperienze; parimenti non emergono robuste e mature competenze, sia didattiche che di ricerca, funzionali e sinergiche rispetto alla vocazione prioritaria dell’Università per Stranieri di Perugia, da sempre fortemente indirizzata verso l’apprendimento dell’italiano come lingua seconda.

La candidata Stefania Spina, sulla base del curriculum, delle pubblicazioni e dei titoli presentati, presenta un profilo ottimo, totalmente coerente con il SSD a bando, e di alta qualificazione in riferimento ai parametri nazionali e internazionali: ha svolto una intensa e complessa attività didattica, oltre che nella sua sede di appartenenza, anche su invito di altre sedi italiane ed estere; ha svolto attività gestionali di rilievo presso la sede di riferimento; ha ottenuto progetti su bandi competitivi organizzato importanti eventi culturali; mostra una significativa varietà di interessi di ricerca che si è concretizzata in pubblicazioni di rilevante impatto nazionale ed internazionale.

Dalla comparazione dei due profili emerge altresì una maggiore aderenza delle competenze specifiche della candidata Stefania Spina alle tematiche trattate tradizionalmente presso l’Università per Stranieri di Perugia, ateneo presso il quale è stata aperta la procedura comparativa per la copertura di un posto di professore universitario di prima fascia del SSD L-LIN/01. Si pensi in primo luogo all’apprendimento dell’italiano come lingua seconda, alla raccolta ed annotazione computazionale di corpora linguistici, indirizzi sui quali la candidata ha modellato la propria attività di ricerca, unitamente alle aperture verso la didattica, tanto di base quanto specialistica.

In ragione dei giudizi collegiali sopra riportati, nonché delle motivazioni sopra esposte, dopo lunga ed articolata discussione, la Commissione unanime individua la Prof.ssa Stefania Spina quale candidata più idonea e qualificata a svolgere le funzioni scientifiche e didattiche per le quali è stata bandita la procedura comparativa in oggetto, con la seguente motivazione:

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la candidata Stefania Spina, sulla base del curriculum, delle pubblicazioni e dei titoli presentati, presenta un profilo totalmente coerente con il SSD a bando e di alta qualificazione in riferimento ai parametri nazionali e internazionali: ha svolto una intensa e complessa attività didattica, oltre che nella sua sede di appartenenza anche su invito di altre sedi italiane ed estere; ha svolto attività gestionali di rilievo presso la sede di riferimento; ha ottenuto progetti su bandi competitivi organizzato importanti eventi culturali; mostra una significativa varietà di interessi di ricerca che si è concretizzata in pubblicazioni di rilevante impatto nazionale ed internazionale.

La Commissione dichiara conclusi i lavori e, per il tramite del Segretario, invia tramite posta tutti gli atti della procedura (duplice copia dei verbali delle singole riunioni e della relazione riassuntiva finale con i giudizi individuali e collegiali) al Responsabile del Procedimento dell’Università per Stranieri di Perugia, dott.ssa Francesca Massa; gli stessi sono altresì anticipati in formato elettronico all’indirizzo [email protected]. La relazione riassuntiva e tutti i giudizi espressi dalla Commissione saranno resi pubblici sul sito dell’Ateneo. La Commissione chiude la presente Relazione riassuntiva finale alle ore 19,15 del 06.07.2020. Letto, approvato e sottoscritto. Ferrara, 06.07.2020 LA COMMISSIONE: • prof. Giovanna Marotta Presidente (Dichiarazione di concordanza acquisita agli atti) • prof. Francesca Maria Dovetto Componente (Dichiarazione di concordanza acquisita agli atti) • prof. Nicola Grandi Segretario (Firmato)