PROCARIOTIEUCARIOTI Dimensioni cellulari Generalmente da 1 a 10 m di dimensioni lineari Maggiori e...
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PROCARIOTI EUCARIOTI
Dimensioni cellulari
Generalmente da 1 a 10 m di dimensioni lineari
Maggiori e diverse a seconda del regno
metabolismo Anaerobio o aerobio Generalmente aerobio
organanuli nessuno Nucleo, mitocondri, cloroplasti, reticolo endoplasmatico, ecc..
DNA DNA circolare nel citoplasma
Molecole di DNA lineare contenenti regioni non codificanti nel nucleo
Divisione cellulare
Scissione binaria mitosi
Organizzazione cellulare
unicellulare Unicellulari o pluricellulari
Parete Cellulare
Presente Peptidoglicano nei Batteri
AssenteChitina nei Miceti Cellulosa nei vegetali
Rappresentazione schematica di una cellula
batterica tipica
I batteri differiscono per morfologia (dimensione, forma e caratteristiche di colorazione) e caratteristiche metaboliche, antigeniche e genetiche
FUNZIONI DELLE STRUTTURE FUNZIONI DELLE STRUTTURE DEI PROCARIOTIDEI PROCARIOTI
STRUTTURE FONDAMENTALI
MEMBRANA
PARETE
CROMOSOMA
RIBOSOMI
STRUTTURE ACCESSORIE
PILI
FLAGELLI
CAPSULA
Membrana citoplasmatica
MEMBRANA CITOPLASMATICA È costituita da un doppio strato di fosfolipidi e da proteine.
I lipidi e le proteine sono nella proporzione di 1:5 e costituiscono il 10-26% del peso secco batterico.
Il doppio strato di fosfolipidi è orientato in modo perpendicolare al piano della membrana e su i due strati esterni sono immerse proteine globulari. Altre proteine lo sono immerse nei fosfolipidi mentre altre attraversano l’intero spessore e possono sporgere all’esterno o all’interno della membrana
È una membrana semipermeabile e selettiva che regola il passaggio delle sostanze nutritive e dei prodotti di rifiuto.
È la principale barriera osmotica cellulare.
È centro di attività metabolica poiché è sede di processi metabolici inerenti il trasporto di elettroni, la fosforilazione ossidativa, la respirazione e la costruzione della parete cellulare.
Danni a questa membrana da agenti chimici o fisici può provocare la morte della cellula.
FUNZIONE DELLA MEMBRANA CITOPLASMATICA
1. REGOLA IL FLUSSO DEI NUTRIENTI
2. E’ SEDE DI PROCESSI BIOSINTETICI
3. E’ SEDE DI PRODUZIONE DI ENERGIA
4. E’ SITO DI ANCORAGGIO PER STRUTTURE ACCESSORIE
5. HA FUNZIONE DI SECREZIONE
6. HA FUNZIONE DI REGOLAZIONE
Sistemi di trasporto di membrana
Traslocazione di gruppo
Mesosomi
Partecipano alla formazione di setti durante il processo di divisione della cellula. Possono essere associati al cromosoma batterico e dirigere la sua replicazione.
Sono associati a processi enzimatici.
Introflessioni della membrana citoplasmatica. Intervengono nella cellula batterica in vari processi riproduttivi e metabolici.
CROMOSOMA
È costituito da un’unica molecola circolare di DNA a struttura bicatenaria con peso molecolare di circa 2109daltons. Distesa in tutta la sua lunghezza la molecola raggiunge la dimensione di 1mm. Il cromosoma batterico può contenere da 3 a 6103 geni.
Governa la trasmissione dei caratteri da una cellula alle generazioni successive. Presiede alla sintesi dei fattori che regolano il metabolismo cellulare.
RIBOSOMI
I ribosomi sono particelle citoplasmatiche che intervengono nella sintesi proteica.Sono composti dal 60% in RNA e dal 40% in proteine.Sono costituiti da due subunità: leggera o 30S e pesante o 50S. Presentano una costante di sedimentazione di 70S. Alcuni antibiotici agiscono a livello ribosomale come inibitori della sintesi proteica.
Parete battericaOrganizzazione diversa della
parete neiGram positiviGram negativiAcido –Alcool resistenti (micobatteri)Funzioni della parete batterica
PROTEZIONE
FORMA
PROCESSO DI DIVISIONE
SOLLECITAZIONI MECCANICHE
RIGONFIAMENTO OSMOTICO
PARETE CELLULARE
è una struttura a reticolo che circonda la cellula
è composta principalmente da un unico polisaccaride chiamato PEPTIDOGLICANO
avvolge la cellula, formando un involucro rigido e resistente
determina la forma, impedisce il rigonfiamento
PEPTIDOGLICANO O MUREINA E’ un lunghissimo polimero lineare, stabilizzato da fitti legami trasversi.
Unità’ fondamentale del peptidoglicano
E’ formato dall’unione di unità ripetute disaccaridiche costituite da N-ACETILGLUCOSAMMINA (GluNAc o NAG) ed acido N-ACETIMURAMICO (MurNAc o NAM).
NAG e NAM unite da un legame beta-1,4 glicosidico
Al gruppo O-lactil delll’ac. N-acetilmuramico è legato un TETRAPEPTIDE Attraverso il tetrapeptide si uniscono unità NAG e NAM adiacenti
polimeri paralleli di peptidoglicano sono uniti da ponti di PENTAGLICINA
Il monomero del Peptidoglicano
NAM= N-Acetil muramico
NAG= N-Acetil glucosoammina,
Sono degli AMMINOZUCCHERI
Transpeptidazione
Il tetrapeptide di una unità si lega al tetrapeptide di una unità adiacente attraverso un legame peptidico tra la D-alanina e l’acido diaminopimelico
Il tetrapeptide può variare nella composizione in aminoacidi.e il legame peptidico è catalizzato da specifici enzimi Questi enzimi sono chimati transpeptidasi oPBP, proteine leganti la penicillina, perché sono i bersagli primari di antibiotici beta-lattamici, come la penicillina
Circa il 90%
10-15%
PARETE di un batterio Gram-positivo
La parete dei Gram positivi è spessa circa 200 A° e contiene anche lunghe catene di polioli: Acidi teicoici e Acidi lipoteicoici. Questi ultimi attraversano la membrana citoplaspatica e si estendono nell’ambiente esterno.Gli ac teicoici e gli ac lipotecoici sono strutture antigeniche
Organizzazione della parete dei Gram positivi
PARETE di un batterio Gram-negativoLa parete dei Gram negativi e
formata solo da peptidoglicano ed è 10 volte meno spessa di quella dei Gram positivi (S=20 A°) I Gram negativi presentano all’esterno della parete cellulare una membrana esterna
Nella membrana esterna, trilaminare e simile alla membrana plasmatica, è presente il lipopolisaccaride (LPS) Nel doppio strato lipidico sono immerse delle peculiri proteine trimeriche, le porine che formano dei pori o canali di membrana. La membrana estrerna è ancorata alla parete grazie alla lipoproteina di Braun che si estende attraverso uno spazio vuoto detto spazio periplasmico
MEMBRANA ESTERNA
Organizzazione della parete dei Gram negativi
L’antigene O è noto come antigene somatico E’ un tetra-pentasaccaride e si estende dalla superficie cellulare all’ambiente esterno Ogni batterio ha un caratteristico antigene O che può essere usato per tipizzare il batterio.Il core è composto principalmente da acido 2-cheto-3deossioctulosio (KDO) l’unica funzione del core è quella di ancorare l’antigene O al lipide A.Il lipide A è un glicofosfolipide E’ la porzione tossica della molecola
LIPOPOLISACCARIDE
Rappresenta l’endotossina comune a tutti i Gram negativi E’ una molecola in cui si distinguono tre porzioni diverse per natura chimica e funzione
PARETE CELLULARE DEI MICOBATTERI
Oltre al peptidoglicano, la parete dei batteri acidi-alcool resistenti come Mycobacterium contiene grandi quantità di glicolipidi come acidi micolici, complessi arabinogalactano-lipidi, e lipoarabinomannano.
Christian Gram (1884)
SCHEMA DELLA COLORAZIONE
DI GRAM
BATTERI PRIVI DI PARETESI OTTENGONO PER AZIONE DI:
Enzimi litici Antibiotici che interferiscono con la biosintesi
della parete cellulare
INCAPACI DI MOLTIPLICAZIONE: Sferoplasti (da G-) Protoplasti (da G+)
CAPACI DI MOLTIPLICARSI: Forme L
Solo un genere di batteri, in natura, è privo di parete
MycoplasmaMycoplasma
Bersagli dei principali gruppi di farmaci
antibatterici
inattivazione reversibile o irreversibile del farmaco da parte di enzimi batterici (beta-lattamasi, enzimi modificanti gli aminoglicosidi…)
alterazione della molecola bersaglio dell’antibiotico
riduzione della concentrazione intracellulare dell’antibiotico per diminuito influsso (ridotta permeabilità membrana esterna o citoplasmatica) o per aumentato efflusso (meccanismo attivo attraverso la membrana citoplasmatica)
eliminazione della molecola bersaglio attraverso la creazione di una via metabolica alternativa
Principali meccanismi di antibiotico-resistenza
Sferici Bastoncellari
Spiraliformi
•Streptococcus pneumoniae •Staphylococcus aureus
•Neisseria gonorrhoeae•Neisseria meningitidis
•Streptococcus pyogenes
Bacilli
•Enterobacteriaceae: Escherichia coli, Salmonella,
Shigella, Yersinia pestis
•Legionella pneumophilae
•Haemophilus influenzae
•Clostridium tetani, Clostridium botulinum e
Clostridium perfrigens
•Bacillus anthracis
Vibrio cholerae
Leptospire
Treponema pallidum
Strutture accessorie della cellula
battericaFlagelliPiliCapsulaSostanze
polimeriche extracellulari
Flagelli batterici
AnfitricoMonotrico
Lofotrico Peritrico
Numero e disposizione dei flagelli
in rapporto alla cellula
Corpo basale
Uncino
STRUTTURA DEL FLAGELLO
Il corpo basale del flagello è formato da più coppie di anelli (Gram negativi) attraverso i quali passa un bastoncino. Il flagello dei batteri Gram positivi differisce da quello dei Gram negativi per la presenza di una unica coppia di dischi.
Il filamento, ad elica levogira, è formato di unità ripetute di un’unica proteina: la flagellina.
Filamento
Alla base del flagello, nella membrana citoplasmatica, ci sono le proteine Mot che servono da interruttore e motore del flagello.
CHEMIOTASSI
In assenza di agente chemiotattico un batterio dotato di appendici per il movimento si muove in maniera casuale. In presenza di un agente chemiotattico il batterio si muove in direzione della sostanza chemioattraente.In presenza di un chemiorepellente, il batterio si muoverà con direzione opposta, allontanandosi dalla sostanza.Questi meccanismi sono regolati da una serie di reazioni di metilazione e fosforilazione delle proteine Mot di membrana
La rotazione del flagello è dovuta alla forza proton motrice (un giro di rivoluzione del flagello richiede almeno 100 protoni)
COME SVELARE LA PRESENZA DEI FLAGELLI
COLORAZIONE CON FUCSINA BASICA
IMMUNOFLUORESCENZA
MICROSCOPIO ELETTRONICO
COME OSSERVARE LA MOTILITA’
MICROSCOPIO OTTICO
USO DI TERRENI DI COLTURA SEMISOLIDI
Pili o fimbrie
strutture proteiche (pilina), lineari, a centinaia intorno al batterio che favoriscono l’adesivita’ (nomi alternativi: lectine, evasine, aggressine)
Come fattore di adesivita’ le punte delle fimbrie
contengono delle proteine (lectine) che legano
specifici zuccheri (e.g., mannosio)
Funzione dei pili: adesione
strato lasso, viscoso polisaccaridico o proteico che circonda i batteri gram+ e
gram– Nel caso sia poco aderente e poco uniforme per densita’ e spessore, questo
materiale e’ definto glicocalice
Capsula
Capsula
All’esterno della parete cellulare
Ben definita: capsula
Non definita: glicocalice
generalmente polisaccaridica
Spesso assente in vitro
Presente in vivo e protettiva
COME OSSERVARE LA CAPSULA
MICROSCOPIO OTTICO:
COLORAZIONE NEGATIVA
Adesione aspecifica
In Streptococcus mutans permette di aderire e colonizzare lo smalto dentale ed innescare il processo cariogeno
FUNZIONI DELLA CAPSULA
• ADERENZA es. Streptococcus mutans
• VIRULENZA es.Streptococcus pneumoniae
• RESISTENZA ALL’ESSICCAMENTO• RISERVA NUTRIZIONALE• DEPOSITO DI SOSTANZE DI RIFIUTO• AGGREGAZIONE(BIOFILM)• PROTEZIONE(BIOFILM)