Principio di relatività classica

18
1 Principio di relatività classica Sistemi di riferimento inerziali

description

Principio di relatività classica. Sistemi di riferimento inerziali. 0. 1. 2. 3. 0. 0. 0. 0. 1. 1. 1. 1. 2. 2. 2. 2. 3. 3. 3. 3. 0. 0. 0. 1. 1. 1. 2. 2. 2. 3. 3. 3. Consideriamo un dinamometro solidale con la Terra. - PowerPoint PPT Presentation

Transcript of Principio di relatività classica

Page 1: Principio di relatività classica

1

Principio di relatività classica

Sistemi di riferimento inerziali

Page 2: Principio di relatività classica

2

Consideriamo un dinamometro solidale con la Terra

0

23

1

e uno su un mezzo animato di moto rettilineo uniforme

0

23

10

23

1

Applichiamo ad entrambi una massa uguale

0

23

1

0

23

10

23

1

0

23

1

0

23

1

Abbiamo visto che mentre il mezzo si muoveva i due dinamometri segnavano sempre misure uguali.

Page 3: Principio di relatività classica

3

E’ possibile interpretare la precedente osservazione affermando che la misura di una forza è un invariante tra sistemi inerziali. Generalizzando possiamo affermare che tutte le leggi della dinamica sono invarianti nei sistemi inerziali.

Page 4: Principio di relatività classica

4

Principio di relatività classica

I fenomeni meccanici si svolgono nello stesso modo in tutti i sistemi inerziali

Page 5: Principio di relatività classica

5

Principio di relatività classicaIl principio afferma che non è possibile determinare se si è fermi o animati di moto rettilineo uniforme attraverso esperimenti meccanici (caduta di un grave, pendolo, ...).

L’osservatore O, solidale con la Terra dà una descrizione di un suo esperimento identica a quella che darebbe O’ in moto RU se ripetesse il medesimo esperimento.

Page 6: Principio di relatività classica

6

Abbiamo detto che due osservatori in moto inerziale danno una descrizione identica dello stesso esperimento meccanico.

Consideriamo ora O solidale con la Terra e O’ in moto RU e supponiamo che O veda O’ lasciare cadere un oggetto. Entrambi descrivono quello che vedono.

O

O’

Le due descrizioni sono concordi?Se non lo sono in cosa differiscono?

Page 7: Principio di relatività classica

7O

Vediamo l’esperimento con gli occhi di O

O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’

L’unica forza che agisce è la gravità, che opera verticalmente, quindi:F=ma Þ ma=mg Þ a=g

Orizzontalmente il corpo mantiene la velocità v di O’. Allora

x vt

y gty g

vx

Þ 1

222 2

2 Quindi O vede un moto PARABOLICO

Page 8: Principio di relatività classica

8

O’

O

Vediamo l’esperimento con gli occhi di O’

OOOOOOO

L’unica forza che agisce è la gravità, che opera verticalmente, quindi:F=ma Þ ma=mg Þ a=g

Orizzontalmente il corpo mantiene la velocità v di O’ quindi O’ lo vede fermo. Allora

x

y gt

012

2

Quindi O’ vede un moto RETTILINEO ACCELERATO VERTICALE

Page 9: Principio di relatività classica

9

CONFRONTO

O

O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’ O’

x

yy gv

x2 2

2

O vede un moto

parabolico

O’

OOOOOOOO

x

y y g t2

2

O’ vede un moto

rettilineo verticale

Page 10: Principio di relatività classica

10

Facciamo un ulteriore passo e consideriamo

Sistemi di riferimentoNON inerziali

Page 11: Principio di relatività classica

11

OO’ O’ O’ O’

O’

ESPERIENZA QUOTIDIANAAl momento della frenata O’, rispettando il principio d’inerzia, mantiene la velocità che aveva rispetto la Terra e quindi sente un’accelerazione in senso opposto alla frenata. O

O’

O non si spiega il movimento di O’ in quanto su O’ agiscono solo

la forza di gravità

Fg

e la reazione vincolare Nche hanno risultante nulla.

ßßLe leggi della dinamica valide nel sistema O non lo sono più in O’

Page 12: Principio di relatività classica

12

FORZE FITTIZIE

Nel rispetto della meccanica newtoniana, secondo la quale è necessaria una forza per modificare lo stato di moto di un corpo, O può spiegare l’accelerazione dell’oggetto attribuendola alla presenza nel sistema O’ di una particolare forza. Questa forza NON esiste nel sistema fisso O e non dipende dalla presenza di altri corpi quindi non è interpretabile come interazione. Questa forza prende il nome di FITTIZIA o APPARENTE o d’INERZIA.

Page 13: Principio di relatività classica

13

Sia O un sistema fisso

O

0

23

1

e O’ un sistema in moto in un’ascensore

O’

0

23

1

O’

0

23

1

O’

0

23

1

Quando gli ascensori sono fermi i dinamometro di O e di O’ segnano il medesimo valore (2 N), i.e. il peso ‘reale’ della massa.Cosa succede quando gli ascensori si muovono con moto accelerato?

a

O’

0

23

1

La massa sembra più pesante

a

O’

0

23

1

La massa sembra più leggera

|a|=g

O’

0

23

1

La massa in caduta libera sembra priva di peso

Esempio

Page 14: Principio di relatività classica

14

Cosa è successo?

O’

0

23

1

O

0

23

1

a

O’

0

23

1

La massa sembra più pesante

O’ vede una forza diretta verso l’alto di 3 N (esercitata dalla molla) e la forza peso di 2 N.

Fm

PNonostante la risultante R = Fm-P sia diversa da 0, O’ vede la massa in equilibrio, in contraddizione con il principio d’inerzia.Per salvare la meccanica newtoniana, i.e. la massa è ferma se R=0, O’ è costretto ad ammettere l’esistenza di una forza fittizia Ff, diretta verso il basso, d’intensità Fm-P

Fm

PFf

Se l’ascensore scende Ff= P-Fm, è diretta verso l’alto e la massa sembra più leggera.

Fm

P

Ff

a

O’

0

23

1

La massa sembra più leggera

Nel caso della caduta liberaFm=0 e quindi Ff=P, per cui R=Fm-P+Ff=0 i.e. sulla massa non agisce nessuna forza quindi O’ la vede priva di peso!

|a|=g

O’

0

23

1

La massa in caduta libera sembra priva di peso

Page 15: Principio di relatività classica

15

Cosa succede se O’ è in moto circolare uniforme?

Forza centripeta e centrifuga

Page 16: Principio di relatività classica

16

O

O’

Moto circolare uniforme

O imputa la tensione del filo alla forza centripeta che trattiene il corpo e che lo induce a girare.

Fpeta

O’ vede il disco fermo e quindi deve introdurre una forza fittizia che compensi la forza centripeta. Questa forza è chiamata centrifuga, ha intensità e direzione uguale alla forza centripeta ma verso opposto.

Ffuga

La forza centrifuga si manifesta solo nel sistema O’! O imputa il moto circolare alla forza centripeta esercitata dalla corda sulla massa.

Page 17: Principio di relatività classica

17

O

O’

Moto circolare uniformeCosa succede se tagliamo il filo?

O vedrà la massa muoversi lungo la traiettoria rettilinea tangente alla circonferenza con v=wr

O’ vede una traiettoria curvilinea. Questa non è giustificabile con la forza centrifuga (il corpo dovrebbe allontanarsi lungo il raggio) quindi O’ è costretto a introdurre un’altra forza apparente: la forza di Coriolis.

Page 18: Principio di relatività classica

18

Riassumendo

Il principio di relatività classica si applica a sistemi inerziali e afferma che: tutti i fenomeni meccanici si svolgono nello stesso modo in tutti i sistemi di riferimento inerziali. Ne segue che non è possibile determinare il proprio stato di moto solo attraverso esperimenti meccanici!

Se i sistemi di riferimento non sono inerziali, affinché sia rispettata la meccanica newtoniana, bisogna introdurre, nel sistema non inerziale, una forza fittizia.

Nel moto circolare uniforme abbiamo due tipi di forze fittizie:forza centrifuga se il corpo è solidale con O’ (= fermo rispetto O’)forza di Coriolis se il corpo è in movimento rispetto O’.