primozanotti_II
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8/7/2019 primozanotti_II
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Il vicino di casa
Primo stava rientrando a casa dopo un finesettimana passato tra le lande natie con tutto
lorgoglio delle proprie origini condensato allinterno di una damigiana di quello buono che
aveva preso dal suo amico Giancarlo. Il Giancarlo non aveva neanche voluto sentirne diessere pagato. Primo non sapeva se ci fosse dovuto ai bei ricordi di compagni di giochi
durante linfanzia e di mattane nei tribolati anni dell adolescenza o forse a qualche insensato
senso di colpa che Giancarlo poteva aver sviluppato nei suoi confronti da quando viveva con
Paola. Si erano anche sposati in chiesa col parroco e tutto quanto Primo si era anche divertito
al matrimonio , una gran ciucca di quelle che in et matura non si prendono pi di una volta
allanno ....
F un gran sbattimento portare la sua preda fin gi in cantina, sbattimento sopportato
volentieri visto che la causa valeva il sacrificio. Cav anche un bottiglione gigante da tre litri
pensando che ne avrebbe portato mercoled sera a casa di Filippo dovera invitato per la cena.
Dalla rampa di scale della cantina pot appena intravvedere qualche paio di gambe muoversi
nellatrio tra cui ne intravvide un paio minigonnate e corredate da stivali col tacco alto in pienomignot style . Cerc di fare mente locale e capire a quale tra inquilini e condomini potessero
appartenere ma non trov nulla nella sua memoria che potesse aiutarlo. La risposta stava
nellappartamento a fianco al suo sfitto fino a venerd mattina, evidentemente non pi la
domenica sera. Non riusc a rivedere la proprietaria delle gambe che aveva gi varcato luscio
colse solo limmagine delluomo che la seguiva, una faccia da cazzo brizzolato e allampadato.
Da buon vicino tent un buonasera uscito a mezzavoce causa il fiatone lascito delle attivit
appena svolte. Il faccia da cazzo non solo non rispose ma sfugg il suo sguardo e gir la testa
verso il muro. Vabb, si vede che oltre che avere la faccia da cazzo era pure stronzo si disse
Primo e entr in casa canticchiando live and let die di Paul mc Cartney. Segu qualche vagito
dallaltra parte della parete, appena appena avvertibili,
non venuta
pens primo prima diimmergersi nella lettura di un libro giallo che aveva test comprato attratto pi che altro dal
titolo trilogia della citt di m e primo aveva una certa impressione che m non stesse
unicamente per milano. Quella sera comunque non riusc a dipanare il mistero di una giovane
fanciulla trafitta da un dente di narvalo in piazzale piola giacch loblio lo colse nel bianco
interregno tra due righe.
Il giorno successivo primo era impegnato in un corso presso la unobiemme in una via vicino
a piazzale Udine, fermata del metro verde, f contento di poter finalmente lasciare lauto a
casa ed inoltre continuare ad informarsi su quellimprobabile omicidio leggendone durante il
tragitto in metropolitana.
Allora di pranzo, nella mensa della unobiemme Primo avrebbe potuto dire quant piccolo il
mondo nel riconoscere nella coda per il pane quotidiano il volto del suo nuovo vicino opresunto tale, insomma la faccia da cazzo della sera prima. Guidava un piccolo branco di
primati che primo riconobbe come degli austrolopitecus managerialis. Umanoidi che
sopravvivono allinterno delle grosse societ quali appunto la unobiemme. Inabili al lavoro essi
sbarcano il lunario parassitando quello altrui. Si riconoscono principalmente per
labbigliamento pressoch uniforme e per il bizzarro modo con cui si muovono per assumere
il cibo . In branco, con il pi alto in grado ad aprire la fila . Ed il faccia da cazzo era
evidentemete il capo di questo piccolo branco non solo perch stava davanti nella coda ma
anche per latteggiamento di deferenza degli altri membri nei suoi confronti . Essi fingevano
infatti di ridere alle sue indegne battute e rigorosamente ignoravano alcuni suoi tic molto
sostanziali
, ovvero dati dall
assunzione di sostanze particolari, quali il continuo digrignaredei denti ed una tendenza a grattarsi il naso.
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Sulla strada del ritorno Primo apprese che la fanciulla trapassata dal dente di narvalo non era
in relt quella che sembrava e, tornato a casa scopr che anche nella vita reale le apparenze
spesso ingannano. Vide un uomo uscire dallappartamento vicino e non era il faccia da cazzo
mentre la bruna e alta fanciulla che lo segu a breve non era una donna. Insomma aveva le
tette, i capelli ed il culo da donna ma evidentemente qualcosa non quadrava nel complesso e,
sebbene primo non avesse nessuna intenzione di verificare in prima persona le zone intime delsuo corpo immaginava che una qualche proboscidale sorpresa potesse esserne celata .
Buonasera disse nel mentre stava aprendo la serratura del proprio appartamento .
buonasera rispoise lei/lui con tono cortese e timbro vagamente baritonale. Sono la nuova
vicina ... Cinzia piacere .. Primo... Quindi ognuno per la sua strada.
La sera successiva, nel bar fuori dal lavoro rivide il faccia di cazzo brindare con un suo
compagno di merende al raggiungimento di non so quale quota che gli avrebbe permesso di
accedere ad un significativo bonus in denaro . Primo intu dalle mezze parole ascoltate che si
trattava di una quota di tagli occupazionali e f contento del fatto che quellessere non fosse in
realt suo vicino di casa, la qual cosa lavrebbe oltremodo schifato.
Era mercoled e la sera, a casa di Filippo si trov bene, buon cibo e bella compagnia. Anche ilsuo super bottiglione f molto apprezzato. In special modo da Ciro che, da poco separato,
aveva raggiunto la suprema consapevolezza che le pene damore sono come una coppa un po
troppo stagionata , vanno messe a bagno nel vino per poter essere digerite. Anche Cinzia
grad molto il rosso nettare, non la vicina , una collega con tutta probabilit donna autentica
anche se il Primo sfortunatamente non aveva mai avuto la possibilit di accertarsene
inequivocabilmente. Non era single ma si present da sola sentendosi cos pi libera
soprattutto per quanto riguarda le libagioni . Primo rivedeva in queste situazioni il suoi ultimi
tempi con Paola dove la sua presenza cominciava a divenire stressante e a tutto il tempo che
aveva perso nel cercare di ricucire una tela che ormai non aveva pi trama. Laveva capito
sulla sua pelle che quando si comincia ad essere cazziati per un bicchiere di vino di troppo o
per un qualche smadonno ora di rompere senza por tempo in mezzo e anche Cinzia lavrebbecapito prima o poi. Ma non era il caso di dirglielo, son cose che o ci si arriva da soli o non ci
si arriva proprio.
Pi tardi, a casa, primo stava cercando di addormentarsi malgrado la stanza continuasse a
girargli intorno quando una serie di urli provenienti dallappartamento a fianco lo fecero
ridestare. Con il coraggio datogli dal vino si prcipit alla porta e buss . Cinzia apr disperata.
Era nuda , coperta nelle sue intimit dal corpo del faccia da cazzo ormai cadavere ed urlava
qualcosa tipo levateme esto marion da la pinga. Evidentemente lultimo respiro
dellesistenza aveva portato con s anche una qualche sorta di contrazione muscolare s che lo
sfintere si era probabilmente serrato intorno al bigolo della povera Cinzia e non lo lasciava pi
andare. Primo non se la sent di aiutare, aveva paura che si staccasse tutto quanto e chiam il118. Portarono via entrambi sulla barella, il vivo ed il morto ancora uniti. Primo non pot fare
a meno di notare che i barellieri fecero il loro lavoro sghignazzando. Uno di loro, un
volontario, sulla targhetta si leggeva chiaramente solo il nome Roberto ed un cognome che
iniziava con la c; era un ex dipendente della unobiemme da poco segato, disse di essere felice,
almeno per quella sera.