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28 LA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO Il venerdì 17, di solito, non è la data che uno si va a scegliere per iniziare una nuova attività sotto i migliori auspici, ma noi del Liceo Vailati, sezione Succursale, siamo gente di cultura, nutriamo verso la scaramanzia un sentimento di consapevole supe- riorità (oltre che di prudente attenzione), cosicché proprio venerdì 17 ottobre abbia- mo fatto il nostro primo ingresso al Palazzo dello Sport di Genzano, per le lezioni di Ed. Fisica. Come è andata? Siamo entrati increduli, camminando sul soffice pavimento come in un sogno. Abbia- mo ascoltato a bocca aperta il discorso di benvenuto del Consigliere delegato allo Sport Patrizia Mancini, che ci metteva a disposizione quella meravigliosa struttura nell’assoluta convinzione che il modo migliore per insegnare ai ragazzi ad essere cittadini responsabili e rispettosi verso la “cosa pubblica” sia quello di fargliela senti- re come propria, rendendoli partecipi in prima persona. Discorso niente affatto scon- tato, di chi guarda ai giovani con passione e lungimiranza. E che dire del custode Sig. Antonio Lepore? Più che custode è un angelo custode! Con la semplicità e benevolenza ci ha fornito di tutto, dal ghiaccio spray ai bicchieri per bere, dal materiale sportivo alle chiavi degli spogliatoi. A volte i ringraziamenti, quando sono dovuti, rischiano di apparire puramente for- mali, ma, in questo caso, è con sincera riconoscenza che ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati per rendere possibile questa meravigliosa realtà, dal Sindaco di Genzano all’Assessore allo Sport, dalla sua delegata al nostro dirigente scolasti- co………..e se è solo un sogno, per favore non ci svegliate! La professoressa Gloria Cassarà e gli alunni della succursale del liceo Vailati Un ringraziamento speciale và alla Prof.ssa Cassarà, da parte di tutti gli alunni della succur- sale, per il suo così vivo impegno gratuito ed extrascolastico! !!!ABBIAMO LA PALESTRA!!! GRAZIE PROFESSORESSA NOVE M BRE 2 0 0 8 [...]Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la risposta: sono le Camere, la Camera dei deputati, il Sena- to, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la scuola, la quale invece è un organo vitale della democra- zia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un parago- ne tra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che nell’organismo umano hanno la funzione di creare il sangue [...]. Pietro Calamandrei 11 febbraio 1950

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LA REALIZZAZIONE DI UN SOGNO

Il venerdì 17, di solito, non è la data che uno si va a scegliere per iniziare una nuova attività sotto i migliori auspici, ma noi del Liceo Vailati, sezione Succursale, siamo gente di cultura, nutriamo verso la scaramanzia un sentimento di consapevole supe-riorità (oltre che di prudente attenzione), cosicché proprio venerdì 17 ottobre abbia-mo fatto il nostro primo ingresso al Palazzo dello Sport di Genzano, per le lezioni di Ed. Fisica. Come è andata? Siamo entrati increduli, camminando sul soffice pavimento come in un sogno. Abbia-mo ascoltato a bocca aperta il discorso di benvenuto del Consigliere delegato allo Sport Patrizia Mancini, che ci metteva a disposizione quella meravigliosa struttura nell’assoluta convinzione che il modo migliore per insegnare ai ragazzi ad essere cittadini responsabili e rispettosi verso la “cosa pubblica” sia quello di fargliela senti-re come propria, rendendoli partecipi in prima persona. Discorso niente affatto scon-tato, di chi guarda ai giovani con passione e lungimiranza. E che dire del custode Sig. Antonio Lepore? Più che custode è un angelo custode! Con la semplicità e benevolenza ci ha fornito di tutto, dal ghiaccio spray ai bicchieri per bere, dal materiale sportivo alle chiavi degli spogliatoi. A volte i ringraziamenti, quando sono dovuti, rischiano di apparire puramente for-mali, ma, in questo caso, è con sincera riconoscenza che ringraziamo tutti coloro che si sono adoperati per rendere possibile questa meravigliosa realtà, dal Sindaco di Genzano all’Assessore allo Sport, dalla sua delegata al nostro dirigente scolasti-co………..e se è solo un sogno, per favore non ci svegliate!

La professoressa Gloria Cassarà

e gli alunni della succursale del liceo Vailati

Un ringraziamento speciale và alla Prof.ssa Cassarà, da parte di tutti gli alunni della succur-

sale, per il suo così vivo impegno gratuito ed extrascolastico!

!!!ABBIAMO LA PALESTRA!!!

GRAZIE PROFESSORESSA

NOVEMBRE 2008

[...]Ora, quando vi viene in mente di domandarvi quali

sono gli organi costituzionali, a tutti voi verrà naturale la

risposta: sono le Camere, la Camera dei deputati, il Sena-

to, il presidente della Repubblica, la Magistratura: ma non

vi verrà in mente di considerare fra questi organi anche la

scuola, la quale invece è un organo vitale della democra-

zia come noi la concepiamo. Se si dovesse fare un parago-

ne tra l’organismo costituzionale e l’organismo umano, si

dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi

che nell’organismo umano hanno la funzione di creare il

sangue [...].

Pietro Calamandrei

11 febbraio 1950

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EDITORIALE

SOMMARIO:

Riforma Gelmini.…………………….pag. 3

Privatizzazione delle scuole?……... ..pag .4

Le leggi al centro della protesta.......... pag .6

Dieci, venti, cento, centocinquanta.... pag .8

Interviste ai candidati ……….…….....pag .9

MUSIC

Death Magnetic………….……….….pag. 14

Nuovo Album per gli Oasis…………pag .17

POESIA

Saffo……………….………………... pag .19

VARI

Le Fate……………………………….pag .20

La droga………….…………………..pag .21

SCIE�ZA

Il fascino per la fisica………………..pag .22

LHC………………………..….……..pag .23

VIDEOGAMES

Sbk 2008…...…….…………………..pag. 25

—–

La realizzazione di un sogno...……...pag. 28

REDAZIO�E: Matteo Iafrati (Capo Redattore) IV C Gianmarco Venditti V D Nicolò Scarano IV C Farroni Gallo Elena IV C Maria Sabato III A Emanuele Antonioni III C Ignoto Viktorie III D David Braschi III G Enzo Maria Mammarella I G Elena Trandafir I C Fortuna Abrham I C Patrizia Fusi V C

Anche quest’anno riapre il giornale autogestito del liceo Vailati, spazio diretto dagli stu-denti che invitano chiunque fosse interessato a far parte della redazione a contattarci.

Essendo il nostro un giornale vivo ed in continuo mutamento sono ben accette critiche, consigli, idee, collaborazioni che potrete fornirci tanto di persona quanto scrivendoci al nostro indirizzo e-mail.

Speriamo in una partecipata aderenza all’iniziativa nella speranza di poter migliorare il risultato del nostro impegno.

Concludiamo augurando a tutti un buon anno scolastico ed una buona lettura.

-La Redazione-

Per informazioni visitare il sito: www.ilmarziale.altervista.org oppure scrivete a: [email protected]

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stilistica, le musiche di sottofondo saranno ben poco presenti ed al posto di queste vi terranno compagnia molti effetti sonori, quali ruggiti, crepitii suoni metallici ed altre musicalità che in genere si sentono provenire da una classica officina; in pista invece il rombo del motore è ben riprodotto così come le sue variazioni sul tema che si presenteranno in caso di cambi di marcia frenate ed anche in caso di mano-vre poco felici. Risultati al traguardo Un prodotto per veri amanti delle simulazioni, che però può esser giocato anche dai meno avezzi delle due ruote grazie all'estrema configurabilità delle opzioni di reali-smo è condito da un sistema di controllo ben collaudato e funzionale, che si com-

porta bene in termini di risposta anche nelle situazioni più concitate; inoltre tutto ciò viene arricchito da una serie di modali-tà interessanti e soprattutto dalla comple-tezza dei weekend di gara,che ci caleran-no nei panni di veri piloti e in tutte le pic-cole e non poco importanti sfide che essi devono affrontare prima della gara vera e propria. Ma dei piccoli nei scendono anche sull'ulti-

ma fatica dei ragazzi di Milestone, che si presenta con una grafica non completa-mente da buttare, ma che sicuramente non mostra tutto ciò che ci aspetteremmo da un titolo di nuova generazione e che già altri giochi ci hanno mostrato; inoltre il sonoro si presenta in modo ambiguo con sonorità si pregevoli ma che a volte do-vrebbero lasciar posto a qualche canzone più. Grafica: 6,5 Sonoro: 7 giocabilità:8,5 longevità: 8 voto generale: 7,5

Emanuele “Japanwar” Antonioni IIIC

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Superbike 08Superbike 08Superbike 08Superbike 08

VIDEOGAMES

Il rombo del centauro. Tante le piste, tante le gare, tante le classi, due le ruote, una sola la passione: quella per il motociclismo. C'è ben poco da fare, se quando sentite un rombo fuori dalla finestra, oppure quando vi mettete al volante dei vostri scooter sentite una forte emozione, come se qualcosa vi stesse attanagliando il cuore, allora siete dei veri motociclisti di quelli con la passione nel cuore, di quelli che corrono veloce col cervello, che sfrecciano negli uragani delle proprie idee e lasciano dietro di loro

solo polvere e vento accompagnati da un brusio ronzante che ricorda ancora ciò che è rocambo-lescamente passato poco prima. Metro dopo metro ed infine la vittoria. Finalmente è giunto per voi il momento di salire in sella al vostro mostro rombante e gustare il sistema di guida, lentamente e senza mai esa-gerare, quasi come fosse un buon vino. I no-vellini però non riusciranno sin da subito ad affrontare le curve con la giusta spinta e a chiu-derle in tempo con perfezione, perchè il siste-

ma di gioco vi perdonerà ben poco, basterà una derapata troppo spinta, od un' accellerazione di troppo e vi ritroverete fuori pista o, alla peggio, in un faccia a faccia con l'asfalto . Infatti come già accennato, pur non settando tutti i parametri al realismo estremo le corse avranno ben poco di virtuale e se non imparerete a calcolare al millimetro ogni tempo la vittoria sarà solo una pallida ombra, quindi sono avvisati coloro che cercano le vittorie facili, volgete pure lo sguardo altrove. Dalla visiera di un casco Ad una giocabilità più che buona dev'essere aggiunto un buon comparto tecnico ed ahime qui SBK 08 inizia a scricchiolare: la grafica non è completamente da but-tare, ma non è neppure qualcosa che faccia gridare al miracolo, una buona realiz-zazione dell'asfalto, dei piloti e delle moto si contrappone ad una bizzarra creazio-ne di erba e sterrato che appaiono molto finti quasi come nella vecchia generazio-ne; un'altra nota di demerito va mossa alle animazioni in caduta dei piloti: difatti mentre vedremo la moto cadere e rimbalzare realisticamente il pilota scivolerà a terra nei modi più irrealistici, quasi come se stesse cadendo su di una lastra di ghiaccio. Di contro però le animazioni in sella al bolide saranno più che convincenti e ci sembrerà, almeno in questo frangente, di pilotare un vero e proprio pilota (scusate il gioco di parole). Il sonoro invece fa testo a se, infatti vi troverete subito innanzi una strana scelta

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Riforma GelminiRiforma GelminiRiforma GelminiRiforma Gelmini Sappiamo perché ci riguarda???Sappiamo perché ci riguarda???Sappiamo perché ci riguarda???Sappiamo perché ci riguarda???

Cosa pensare di questa riforma? Cosa fare se manifestare contro la riforma o fregar-sene di questo paese? Mi dispiace ragazzi. Qui non troverete le risposte che cercate. Se volete le risposte già belle e fatte ,basta che leggete i giornali estremisti e ascoltate Calderoli e Berlusconi nelle televisioni. Purtroppo in questo articolo non c’è imparziali-tà. E’ difficile essere imparziale quando chi ci sta attorno non lo è per niente con voi e non cerca mai di esserlo. Non scendete in piazza a Roma o dove vi pare a manifesta-re, se alla fine non sapete niente di questa riforma. A questo punto statevene a scuola! Fate lezione, fate la vostra ricreazione con la vostra sigaretta e “merendina”. Ma così fate capire che non vi importa niente di quelle persone che rischiano posti di lavoro, dei bambini che rischiano di non capire niente di cultura e non avranno una formazione individuale, dei bambini stranieri che per imparare meglio la nostra bellissima lingua italiana devono essere inseriti in classi “ponti” assieme (e solamente con esse) a corea-ni, giapponesi, nigeriani, srilankesi o albanesi (bellissimo modo per far inserire ragazzi di altre etnie,alla nostra e fargli capire al meglio la nostra lingua senza il confronto!). Non vi lamentate poi, se la scuola non riuscirà a darvi il futuro che desideravate!State in silenzio. Perché forse sarà la cosa più saggia che farete nei prossimi 10 anni. Ma se credete che le cose non devono andare avanti così, allora prendete di petto il proble-ma: Informatevi (lo metto con la “I” maiuscola!) e se credete che qui “qualche cosina” va sistemata, manifestate. Urlate. Dite la vostra. Perché la democrazia è questa. La democrazia siamo noi. Quelli che siedono al governo non esisterebbero senza di noi. Manifestare vuol dire “esternare i pensieri, i sentimenti, le intenzione con la voce, per iscritto o altri mezzi.” Ma è sinonimo di solidarietà! Unione. Non è solamente scontrarsi violentemente contro le guardie, distruggere tutto quello che si imbatte nel nostro cammino. Ma se si vuole, può essere pacifica! Ragazzi, abbiamo dimenticato una con-cetto importante che i nostri genitori (alla loro epoca!) si sono battuti per la realizzazio-ne e hanno cambiato il sistema delle cose grazie ad essa: l’Essere Uniti. Stiamo tutti sotto lo stesso cielo, siamo tutti uguali, della stessa razza ( umana), abbiamo tutti gli stessi diritti e doveri. Chi siamo noi per negarli ai nostri simili? Ma cosa peggiore del negare: chi siamo noi per infischiarcene degli altri? Ragazzi, naturalmente in ogni cosa ci vuole coscienza! Quindi siete solo voi a decidere di appartenere a questo mondo e difendere le proprie idee o continuare ad abitare nel vostro bel mondo dei Puffi.

Maria Sabato

III A

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PRIVATIZZARE LE SCUOLE??

GIA’ PREVISTO �EL 1950!

No ragazzi,non scherzo. Sia del fatto di privatizzare le scuole, sia del fatto che tutto quello che sta succedendo, l’ha già previsto un grande esponente della cultura degli anni ’50. Colui si chiama Piero Calamandrei ed era un docente universitario e anche un membro dell’assemblea costituente (assemblea che aveva il compito di scrivere la costituzione nel 1946). Lui, in un discorso fatto l’11 Febbraio del 1950 al 3° congresso dell’associazione a difesa della scuola nazionale, elenca e spiega cos’è veramente la scuola,quali pericoli incombono su di essa. Purtroppo il discorso è molto lungo e quin-di sono costretta a fare dei tagli qua e là. Tranquilli, sono meno nocivi dei tagli di Tre-monti!! Ma chi è interessato, può benissimo chiedere in redazione il documento per esteso. “[…]Lo Stato deve costituire le sue scuole. Prima di tutto la scuola pubblica. Prima di esaltare la scuola privata bisogna parlare della scuola pubblica. La scuola pubblica è il prius, quella privata è il posterius. Per aversi una scuola privata buona bisogna che quella dello Stato sia ottima. La scuola di Stato, la scuola democratica, è una scuola che ha un carattere unitario, è la scuola di tutti, crea cittadini, non crea né cattolici, né protestanti, né marxisti. Quando la scuola pubblica è così forte e sicura, allora, ma allora soltanto, la scuola privata non è pericolosa. Allora, ma allora soltanto, la scuola privata può essere un bene. Può essere un bene che forze private, iniziative pedago-giche di classi, di gruppi religiosi, di gruppi politici, di filosofie, di correnti culturali, cooperino con lo Stato ad allargare, a stimolare, e a rinnovare con varietà di tentativi la cultura. La scuola della Repubblica, la scuola dello Stato, non è la scuola di una filosofia, di una religione, di un partito, di una setta. Quindi, perché le scuole private sorgendo possano essere un bene e non un pericolo, occorre: (1) che lo Stato le sor-vegli e le controlli e che sia neutrale, imparziale tra esse. Che non favorisca un grup-po di scuole private a danno di altre. (2) Che le scuole private corrispondano a certi requisiti minimi di serietà di organizzazione. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.” Ma la parte più bella del discorso arriva quando Calamandrei dice: “Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè(Fascismo). Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più per-messa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c’è un’altra forma per arrivare a tra-sformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indi-retto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime. Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza, vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? 25

rò è stato apertamente criticato, dichiarato immorale, accusato di distruggere la terra

con la sua messa in funzione.

Ora la volontà di una piccola riflessione mi porta a dovervi fare un breve preambolo su

un certo “effetto tunnel”, effetto che ha origine nella meccanica quantistica ma con cui

conviviamo quotidianamente poiché è il principio di funzionamento delle memorie

flash. Bhè…diciamo che la probabilità per cui io in questo istante passi attraverso il mu-

ro che mi sta di fronte (per merito dell’effetto sopra nominato) è paragonabile alla pos-

sibilità (ambedue diverse da zero) che l’Lhc produca un buco nero stabile che inghiotta

la terra! Nello stesso ordine di grandezza di probabilità ci sono svariati eventi distruttivi

come ad esempio che una goccia di pioggia abbia abbastanza energia in un preciso

istante (indeterminazione di Heisenberg) da poter distruggere una casa; stesso discor-

so vale per un moscerino ed un tir; eppure non ho visto ancora nessuno temere di es-

sere distrutto da una goccia d’acqua, ma solo gente che temeva di essere risucchiata

da un buco nero!!!

Ai pochi reduci che sono arri-

vati sino a questa riga del lun-

go e noioso articolo proposto

c’è un ultima cosa da far nota-

re, ovvero che in un progetto

come quello di cui abbiamo

trattato c’è ancora qualcosa

dietro: lo studio e la continua

raffinatezza di tecnologie in-

novative. Un esempio? Po-

tremmo citare il super condut-

tori nei quali la dispersione

della corrente elettrica è pari a

zero, che tradotto in parole

semplici significa non perder-

ne più il 20-30% per strada.

Non vi sembra un buon risul-

tato?

Come concludere se non con

un bel… Buon lavoro Lhc!

Matteo Iafrati IV C

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do del dopoguerra mira a ridare competitivi-

tà all’Europa nell’ambito della ricerca. Il Cern

è stato culla di numerosissimi esperimenti e

nuove tecnologie: tanto per fare un esempio

il World Wide Web (o se preferite www.) è

nato al CERN nel 1989, da un'idea di Tim

Berners-Lee e Robert Cailliau, come proget-

to marginale (nel 1980) con lo scopo di

scambiare efficientemente dati tra chi lavorava a diversi esperimenti. Questa non è

che solo una delle tante scoperte che il centro svizzero ha il vanto di aver sviluppa-

to.

Fiore all’occhiello dei laboratori e definito da alcuni il più grande esperimento mai

condotto nella storia è il Large Hadron Collider (LHC), Large Hadron Collider (LHC), Large Hadron Collider (LHC), Large Hadron Collider (LHC), l'acceleratore di particelle più

potente finora realizzato: può accelerare protoni e ioni pesanti a un velocità pari al

99,9999991% della velocità della luce e farli successivamente collidere raggiungen-

do energie elevatissime!

Molti si chiederanno cosa siano queste “particelle”, a cosa serve spendere soldi per

far girare “stè cose” come fossero in una giostra…bhè facendole percorrere quello

che alla fin fine non è altri che un tubo vuoto, i fisici tentano di capirne le proprietà

fondamentali. Capire come funziona una cosa vuol dire essere in grado di preve-

derla e controllarla.

Tornando all’acceleratore di Ginevra (che ha rimpiazzato il vecchio Large Electron-

Positron Collider (LEP)) esso misura circa 27 km (di circonferenza), è costituito da

oltre 1600 magneti superconduttori raffreddati alla temperatura di 1,9 K (-271,25 °C)

mediante elio liquido che realizzeranno un campo magnetico di circa 8 Tesla, ne-

cessario a mantenere in orbita i protoni all'energia prevista. Con temperature così

vicine allo zero assoluto l’LHC è il luogo massivo più freddo dell'universo. Al suo

interno due fasci di particelle accelerati in sensi opposti si scontrano in quattro pun-

ti, in ognuno dei quali è istallato un determinato rilevatore, che ha lo scopo di stu-

diare particolari reazioni.

I ricercatori cercano risposta, con l’ausilio di questa macchina, a numerosi interro-

gati, come ad esempio l’esistenza del Bosone di Higgs, particella prevista dall’attua-

le modello standard, che si ritiene dare origine alla massa di tutte le altre particelle;

studiare il restante 95% dell’universo che sappiamo non essere costituito della ma-

teria ordinaria così come noi la conosciamo; l’esistenza di altre dimensioni spaziali

previste da alcune teorie unificatrici come quella delle stringhe.

Per non farla lunga gli scienziati si aspettano molto da questo esperimento che pe-

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Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada. Comincia a trascurare le scuole pubbli-che, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole pri-vate. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di dena-ro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bas-sa cucina. L’operazione si fa in tre modi: (1) ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bi-sogni. (2) Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli mini-mi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. (3) Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico! Quest’ul-timo è il metodo più pericoloso. È la fase più pericolosa di tutta l’operazione [...]. Que-sto dunque è il punto, è il punto più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito.” Questo discorso che ormai ha più di cinquanta anni, non è buttato a caso. I tagli che Tremonti vuole fare è a discapito delle scuole pubbliche! Le tasse universitarie coste-ranno di più; taglio sulle risorse economiche della ricerca scientifica, artistica,ecc. in Italia; tagli sui licei! Già cascano a pezzi queste strutture,viviamo (almeno moltissime scuole italiane) con scarafaggi e i laboratori sono vuoti e quasi inesistenti, ci si mette la coppia perfetta: Tremonti e la Gelmini!Ma io direi di fare da un’altra parte i tagli. Tipo sugli stipendi dei ministri e i vari “lavoratori” del governo! Visto che il loro stipen-dio si muove intorno ai 14.000 euro… Si presenterà un distacco enorme tra povertà e ricchezza! Visto che si cerca di solleva-re le scuole private, molte persone che neanche arrivano a fine mese col proprio sti-pendio, come possono mandare i propri figli in scuole che non potranno mai permet-tersi??Allora li manderanno alle scuole pubbliche, dove la conoscenza, la cultura, l’or-ganizzazione è calata. E i ricchi naturalmente manderanno i loro “pargoletti” in scuole lussuose,ricche di insegnanti esperti. E’ questo il nostro futuro se la riforma si attua. Non scherzo e non è cosa da poco conto!Troppe cose sono da cambiare in questo pa-ese e soprattutto nelle scuole italiane. Ma fare tagli sull’istruzione, non è il modo per risolvere i problemi, e non è neanche il modo per apportare più cultura tra i banchi di scuola.

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Riportiamo di seguito un estrapolato della pubblicazione di

Salvo Intravaia di “La Repubblica” per una migliore informa-

zione su questa riforma che, chi più da vicino, chi meno, ri-

guarda tutti.

“Dal maestro unico ai precari le leggi al centro della protesta di SALVO INTRAVAIA

Dal maestro unico ai precari degli enti di

ricerca: ecco tutti i motivi di una protesta

che da settimane porta in piazza inse-

gnanti, alunni e genitori, tutti contro il

ministro dell'istruzione, dell'Università e

della Ricerca, Mariastella Gelmini.

Il maestro unico.Il maestro unico.Il maestro unico.Il maestro unico. Il maestro unico. Il ripri-

stino del maestro unico nella scuola pri-

maria sin dal prossimo anno scolastico è

uno dei temi che mette d'accordo insegnanti, genitori e buona parte dei pedagogisti. Il team

(tre insegnanti che operano su due classi) ha portato la scuola elementare italiana ai primi posti

nelle classifiche internazionali. Il nostalgico ritorno al maestro unico, spiegano i sindacati, è

dettato soltanto da "necessità di cassa" e accorcerà il tempo scuola a 24 ore settimanali: 4 ore e

mezzo al giorno. Stesso discorso per la scuola dell'Infanzia che dal prossima anno rischia pro-

gressivamente di vedersi accorciare il tempo scuola. Attualmente il cosiddetto tempo normale

(dalle 8 alle 16) è diffuso nel 92 per centop delle classi. Il Piano Gelmini prevede che progressi-

vamente, e in relazione alle richieste dei genitori, il tempo obbloigatorio passi a 5 ore giorna-

liere.

I tagli agli organici della scuola.I tagli agli organici della scuola.I tagli agli organici della scuola.I tagli agli organici della scuola. I pessimisti parlano di smantellamento della scuola pubblica

italiana, il governo parla di tagli per eliminare gli sprechi. Sta di fatto che la Finanziaria estiva

prevede una autentica cura da cavallo per il personale della scuola. Una serie di "operazioni",

come quella del maestro unico o la riduzione delle ore di lezione alla media e al superiore, con-

sentiranno all'esecutivo di tagliare 87 mila e 400 cattedre e 44 mila e 500 posti di personale

Ata: amministrativo, tecnico e ausiliario. Saranno i 240 mila docenti precari delle graduatorie

provinciali a pagare il salatissimo prezzo della "razionalizzazione" delle risorse e gli 80 mila Ata

che ogni anno consentono alle scuole di funzionare

Le classi per gli alunni stranieri.Le classi per gli alunni stranieri.Le classi per gli alunni stranieri.Le classi per gli alunni stranieri. La creazione di classi differenziate per gli alunni stranieri, "rei"

di rallentare i processi di apprendimento degli alunni nostrani, non era messa in conto. Ma da

quando la Lega ha preteso e ottenuto l'approvazione di una mozione che istituisce di fatto le

classi "per soli stranieri" la questione si aggiunge al lungo elenco di motivazioni che portano il

mondo della scuola a protestare.

23

vera scienza. L’uomo per il quale non è più

famigliare il sentimento del mistero (…) è

come un uomo morto, o almeno cieco (…).

Nessuno si può sottrarre a un sentimento di

reverente commozione contemplando i

misteri dell’eternità e della stupenda struttu-

ra della realtà. – . Qui è evidente che la fisi-

ca lo abbia totalmente “rapito” e accusa la

maggioranza delle persone di mancanza di

osservazione. Infatti personalmente, anche

se sono sicura dell’esistenza di questa

“luce”, i miei occhi non la percepiscono

(almeno per il momento). Bando al dram-

ma: tanto per noi studenti che differenza fa?

Se vogliamo ottenere la maturità, la fisica la

dovremo studiare lo stesso! ;-)

Ignoto Viktorie III D

Large Hadron Collider

Cos’è?

Molti lettori avranno già sentito parole come “Cern”, “Lhc”, anche grazie al brusio che

ultimamente i media hanno sparso intorno a questi “quasi”-sconosciuti.

Ebbene non avrò certo l’arroganza di poter spiegare nulla, ma spero di riuscire a far na-

scere una curiosità che possa, chissà, sbocciare in un

interesse.

Il CERN (acronimo del francese Conseil Euro-

péen pour la Recherche Nucléaire) è uno dei più

grandi ed importanti laboratori di fisica (soprattutto

fisica delle particelle) nel mondo, situato nei pressi di

Ginevra. Fondato il 29 settembre del 1954 da alcuni

stati europei (tra i quali l’Italia), nasce in uno spirito

costruttivo, come “laboratorio di pace”, che nel perio-

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Con questo numero inauguriamo anche la rubrica scientifica...ci sembra inutile stare qui a scri-

vere di cosa tratterà perché ne sappiamo quanto voi…il nostro è un giornale vivo in continuo

mutamento, anche per questo speriamo in un partecipato interessamento da parte di tutti coloro

che volessero scriverci qualunque cosa, fare domande, porre argomenti da trattare e quant’al-

tro.

Buona rubrica

Riscopriamo il fascino della fisica

La fisica ti è antipatica come la peste? Rallegrati! Ecco per te un fantastico lavaggio di cervello!

os’è la fisica? E’ una faticosa di-sciplina dove sei costretto a capir-

la, a smuovere quelle rotelle da

tempo arrugginite della mente e

apprendere quindi l’arte della ragione.

Necessita un intelletto temprato se vuoi

andare a fondo, lontano, digerire piena-

mente dei concetti matematici (perché è il

linguaggio di questa materia, il suo modo

per esprimersi, le quali leggi fisiche sono

l’interpretazione del mondo che ci circon-

da). Alcune persone le hanno dedicato

tutta la vita senza curarsi della sua appa-

rente freddezza (basti pensare alle nume-

rose formule matematiche presenti in quei

enormi tomi scolastici che appesantisco-

no perennemente gli zaini e tormentano i

sogni di numerosi studenti) studiando e

ragionando giorno e notte. Ed è proprio

grazie al sacrificio e alla lodevole perseve-

ranza di queste “persone” che l’umanità

progredisce continuamente. La vita in ef-

fetti ci ha insegnato che per raggiungere

uno scopo bisogna lavorare, lavorare e

lavorare ancora (chi più di noi studenti lo

può capire?:-). Ma mi sorge spontanea-

mente un quesito: qual’e la motivazione, la

spinta di questi scienziati?

CCCC Perché abbracciare la fisica quotidiana-

mente malgrado le sue difficoltà? E’ per-

ché la guardano sotto un’ottica differente,

perché essa li affascina e li attira in qual-

che modo. Ho avuto modo di conoscere a

fondo una persona illuminata da questa

disciplina (papà) che riesce sempre a

sorprendermi. Pensate che osservando

semplicemente delle foglie secche tirava

fuori delle idee assurde, una delle quali

era l’invenzione di un reattore che ne trae-

va energia (in un modo un po’ particola-

re)! “quanto combustibile sprecato che c’è

per strada!” infine esclamò negligente del-

la mia incredulità. Possibile che vede cose

che io non vedo e non immagino minima-

mente? Da quel momento cominciai a

considerare la mia cecità per quel mondo.

E realizzai che il mio era veramente molto

ristretto. Chissà quante cose ci sono che si

ignorano giornalmente! Il mondo è molto

più vasto di quello che sembra. Bella frase

eh? Una volta Albert Einstein (“il” fisico

che tutti conoscono almeno per nome)

disse: - La più bella e profonda emozione

che possiamo provare è il senso del mi-

stero. Sta qui il seme di ogni arte, di ogni

7

La chiusura delle scuole.La chiusura delle scuole.La chiusura delle scuole.La chiusura delle scuole. Per rastrellare alcune centinaia di posti di dirigente scolastico e, bidello

e personale di segreteria il ministro Gelmini ha imposto alle regioni, che si sono ribellate, di

mettere mano ai Piani di dimensionamento delle rete scolastica. Secondo i calcoli effettuati dai

tecnici di viale Trastevere, una consistente fetta delle 10.766 istituzioni scolastiche articolate in

quasi 42 mila plessi scolastici va tagliata. Così circa 2.600 istituzioni scolastiche autonome ri-

schiano di essere smembrate e accorpate ad altri istituti. Ma quello che preoccupa maggiormen-

te gli amministratori locali è che il ministero vorrebbe cancellare dalla mappa scolastica del Pae-

se circa 4.200 plessi con meno di 50 alunni.

Il contratto dei prof.Il contratto dei prof.Il contratto dei prof.Il contratto dei prof. Non è uno dei punti più indagati dai media ma i sindacati ricordano al go-

verno che maestri e prof hanno il contratto scaduto da 10 mesi. E in tempi di tempeste finanzia-

rie e inflazione galoppante la questione appare di un certo rilievo.

Il provvedimento "ammazza precari" degli enti di ricerca.Il provvedimento "ammazza precari" degli enti di ricerca.Il provvedimento "ammazza precari" degli enti di ricerca.Il provvedimento "ammazza precari" degli enti di ricerca. Il tourbillon tocca anche le università e

gli enti di ricerca dove la protesta ha già dato luogo ad occupazioni e manifestazioni che vedono

gomito a gomito studenti e professori, a partire dalla legge 133 sui precari

In base a un disegno di legge, già approvato dalla Camera, che contiene una norma sulla stabi-

lizzazione dei precari, 60 mila cervelli nostrani che fino ad oggi hanno lavorato presso università

ed enti di ricerca rischiano di vedere andare in fumo i loro sogni. Se gli enti da cui dipendono

non riusciranno a stabilizzarli entro il 30 giugno 2009 dovranno trovarsi un'altra sistemazione:

magari all'estero

La privatizzazione delle università.La privatizzazione delle università.La privatizzazione delle università.La privatizzazione delle università. La coppia Tremonti-Gelmini, secondo studenti e mondo ac-

cademico, ha messo al collo degli atenei un autentico nodo scorsoio che li metterà nelle mani

dei privati. La legge 133 prevede la riduzione annuale, fino al 2013, del Fondo di finanziamento

ordinario e un taglio del 46 per cento sulle spese di funzionamento. Un combinato che, taglian-

do in pochi anni 1,4 miliardi di euro, farà mancare l'ossigeno agli atenei e li costringerà, anche

attraverso la trasformazione in Fondazioni, a cercare capitali privati.

Il turn over "col contagocce".Il turn over "col contagocce".Il turn over "col contagocce".Il turn over "col contagocce". Ogni cinque professori universitari che andranno nei prossimi anni

in pensione gli atenei potranno assumere un solo ricercatore. Quella di entrare stabilmente nel

mondo universitario, per migliaia di precari già in forze presso gli atenei, diventa un autentico

miraggio. Per questo gli studenti dell'Unione degli universitari hanno coniato lo slogan

"sorridi ... se ci riesci".

(17 ottobre 2008) “

A cura di Maria Sabato

III A

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8

Dieci,venti,cento,centocinquanta....

Studenti contro la riforma Gelmini,contro la privatizzazione della scuola,contro la non-cultura. Un cammino partito dalle’idee,passato per la scuola e arrivato nelle piaz-ze. Oltre ai ragazzi de liceo scientifico erano presenti quelli del Joyce di Ariccia,del Pertini di Genzano,Volterra di Ciampino,ecc..insomma quasi tutte le scuole dei castel-li,avevano la loro rappresentanza nella manifestazione di Sabato. La politica non c’-entra,anzi più volte è stato ribadito di come il tutto sia un movimento apolitico,ne di destra,ne di sinistra. Il corteo è partito,non appena l’assemblea straordinaria del Vai-lati ha permesso ai loro ragazzi di aggregarsi già alle circa centocinquanta perso-ne,che aspettavano al di fuori della scuola. Grazie all’aiuto della polizia,carabinieri e vigili urbani,la manifestazione si è svolta in maniera pacifica,senza scontri e senza movimenti di facinorosi,come ama chiamarli il nostro presidente del consiglio. Nono-stante alcune problemi sorti sia nei giorni precedenti sia nel sabato stesso,il Vailati è riuscito a trasformarsi nel faro di punta delle scuole dei castelli romani,facendosi ca-rico del malcontento degli studenti per sfociarlo in una grande manifestazione di piazza. Non solo ragazzi,ma anche universitari hanno detto la propria idea durante il sit-in svoltosi in piazza,coinvolgendo e stimolando ancora di più i ragazzi a combatte-re per una scuola libera dalla privatizzazione e dai tagli finanziari selvaggi. Inoltre,è da sottolineare l’intervento di alcuni professori nell’assemblea generale dei Vaila-ti,chiarendo maggiormente quei dubbi che ancora serpeggiavano dai ragazzi;episodio che ribadisce di come questa riforma non tocca solo la sensibilità degli studenti,ma anche quella dei docenti. Il movimento non si fermerà qui,prima dello sciopero del trenta ottobre,sono state stilate alcuni incontri per stendere a tavolino un program-ma solido ed efficace per le future manifestazioni studentesche nei castelli. Finché il futuro appartiene a tutti noi e finché gli studenti avranno forza,l’incitamento a conti-nuare per questa strada è la migliore cosa che possiamo dire!Forza ragazzi!

Lorenzo Napoleoni VC

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La droga: un lungo tunnel della

disperazione!

Al giorno d’oggi molti ragazzi e ragazze si drogano; ma che cosa è la droga? La droga è una sostanza di origine vegetale, animale, sintetica che opportunamente lavorata modifica le facoltà cognitive e mentali di un individuo. Fra tutte le droghe la più diffusa è la sigaretta, un fantasma nascosto che ridu-ce schiavi della nicotina. Ma che cosa spinge le persone a drogarsi? A questa domanda ci possono esserci molte risposte dif-ferenti: ad esempio far parte di un gruppo, avere proble-mi famigliari, scolastici o semplicemente per curiosità. Secondo recenti stime i tossicodipendenti in cura nel no-stro Paese, sono 120mila e nel 1996 i morti per overdose in Italia sono stati 1292. Si arriva dunque ad avere quat-tro morti al giorno, vittime di un indivisibile killer nasco-sto in una siringa. I danni maggiori sono a discapito nel cervello, che provo-ca allucinazioni, nel cuore, che aumenta il battito cardia-co e la pressione del sangue aumentando il rischio di ictus ed infarti. In Italia il problema della droga ha trovato, soluzioni legislative diverse. Una prima legge del 1975 condannava gli spacciatori, ma non colpiva i “consumatori”, trovati in possesso di una piccola quantità di droga. Una nuova legge del 1990 considera illegale anche il solo uso personale. La legge stabiliva che chiunque veniva trovato/a in possesso di droga dovesse esse-re considerato uno spacciatore e condannato, ma quasi nella totalità dei casi le pri-me volte venivano rilasciati.

Un aiuto che la comunità può fornire per combattere la dro-ga è racchiuso nei genitori, che possono controllare di più i figli, e nella scuola (maestra di vita) che deve essere più at-tenta ai problemi critici dell’età adolescenziale. In primo luogo però i ragazzi dovrebbero avere più carattere e rispondere agli amici che gli propongono uno spinello "No. Grazie!" anche se questo rischia di allontanarli da quel grup-po.

Elena Trandafir I C

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Fate ...tra fantasia e realtà...

Le fate sono esseri mitologici che si ritiene portino fortuna. Infatti, molte persone comprano oggetti, collane o si tatua-no la loro fantasiosa immagine per simboleggiarne bellezza e fortuna. La vera domanda non è se esistono o meno, ma perché esistono? Come sono nate nella fantasia collettiva? Dai tempi antichi si narra che le fate possano prendere sva-riate forme secondo i momenti, i luoghi o da chi sta loro innanzi. Si narra che le fate siano di origine vulcanica: quando c’è un’erosione nasce una fata come dall'eruzione dei vulcani per l’alta temperatura; infatti non sopportano il freddo. Molte volte le fate si tra-sformano in lucciole per non farsi vedere dalle persone in modo tale da guardarci senza che noi ne sappiamo niente. Su di loro non ci sono delle vere storie scritte ma solo leggende o storielle che non hanno ne inizio né fine, nate dalla immaginazione umana. Non sarebbe la prima volta che creiamo storie fantastiche senza nessuna base tangibile o su un avvenimento inesistente. Secondo la cultura popolare pochi eletti riuscirebbero a vederle e solo in partico-lari notti di luna piena, quando appunto è più probabile avvistare i luoghi fatati, illuminati dall'opaca luce lunare. Proprio durante queste notti se lasciati traspor-tare dalle stupende sensazioni che sa suscitare la natura è possibile vedere nel-l'oscurità tantissime luci scintillanti: una danza alla luna ballata proprio dalle fate. Si narra che su Avalon, l'isola magica dove il mitico Re Artù fu portato ferito a

morte e salvato da quattro regine delle fate. Ed ancora oggi è lì nel cuore di una collina incan-tata, giacente in un sonno profondo da cui si sveglierà in un tempo per governare i suoi Re-gni. Forse questa credenza può indurci a riflet-tere su una nostra nascosta ma viva speranza di essere salvati anche noi (ed in particolar modo ciò che ci è rimasto della nostra infanzia) da una Fata e librarci con lei nel cielo della fan-tasia.

Enzo Maria Mammarella I G

9

INTERVISTE ALLE QUATTRO LISTE DEI CANDIDATI ALLA RAPPRESENTANZA D’ISTITUTO.

Vi poniamo di seguito l’intervista alle liste dei candidati alla rappresentanza d’istituto al fine che tutti gli studenti siano in-formati al momento della chiamata alle urne; sperando anche (non smetteremo mai di ricordarlo) in una partecipazione più numerosa alle assemblee d’istituto. Le domande, unificate per tutte le liste, sono le seguenti:

-1-Perchè vi siete candidati?

-2-Per convincere gli studenti a votarvi farete propaganda con spille e ma-

nifesti su tutti i muri o cos'altro?

-3-Oltre a fare i vostri interessi, quali sono i vostri obiettivi? Come pensate

di utilizzare i soldi del fondo studentesco?

-4-Cosa manca o è mal gestito in questa scuola, secondo voi? Come vi com-

porterete con la succursale?

-5-Cosa ne pensate della “Riforma” e come vi muoverete?

-6-Avete intenzione di organizzarvi con cogestioni, festa di fine anno ecc.

per coinvolgere gli studenti?

-7-Cosa vi aspettate da questa esperienza scolastica?

Buona lettura...

A cura di

Emanuele Antonioni IIIC Maria sabato IIIA

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Candidati: Fabio Campagna I V F Lorenzo Sette V F Gabriele Giusti V H Lorenzo Pasqualucci IV D -1-Per risolvere i problemi presenti già dall’anno scorso sperando che la nostra colla-

borazione in questo istituto possa essere di aiuto agli studenti. Siamo ragazzi a-perti nell’ascoltare proposte,idee e difficoltà degli studenti.

-2-No, abbiamo pensato di organizzarci come hanno fatto i rappresentanti dell’anno

scorso,passando per ogni classe esponendo il nostro programma. -3-I nostri obiettivi sono prima di tutto migliorare lo stato della succursale e cercare

di risolve anche i problemi presenti qui in centrale. Poi, abbiamo già deciso di ab-bracciare il progetto dell’Sud-Africa. E vari altri problemi che esporremo passando di classe in classe.

-4-Spostare il ristretto spazio dedicato alla biblioteca in un luogo più comodo e spa-

zioso,possibilmente. Abbiamo inoltre l’intenzione di fornire di attrezzature e stru-menti i laboratori. Abbiamo già detto che sarà uno dei nostri principali obiettivi, quello di aiutare la succursale.

-5-Ci siamo organizzati con l’assemblea straordinaria per sensibilizzare gli studenti

riguardante la riforma, visto che per noi l’informazione viene prima del manifesta-re o del commentare. Noi esprimiamo il nostro dissenso e se il corpo studentesco è interessato, ci organizzeremo con manifestazioni e altre attività nei prossimi giorni.

-6-Intendiamo fare quest’anno una cogestione meglio organizzata e con più corsi utili

e maggiormente seguiti e naturalmente ci occuperemo della festa di fine anno scolastico.

-7-Spero che gli studenti accolgano la mia candidatura come una fonte di aiuto per

gli studenti e per una scuola più valida, con meno problemi. E naturalmente se sono stato abbastanza capace quest’anno, spero di ri-candidarmi il prossimo an-no!

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Quest’anno abbiamo deciso di ospitare all’interno del nostro giornale una rubrica dedicata alla poesia e a chi rimane ammaliato leggendo l’armonico susseguirsi di lettere di un componimento. Speriamo in una sentita e numerosa partecipazioni da parte di tutti i lettori, affinché ci inviino commenti, spunti di analisi, versi composti da loro stessi o che li hanno catturati nella lettura.

Saffo

in bilico tra fisicità e passione Saffo, per chi ama la poesia greca, rappresenta un mito senza tempo. Nacque nell'isola di Lesbo a Militene intorno al 650 a.C. e tra-scorse gran parte della sua esistenza nella cerchia di un tiaso, un’ associazione in cui le fanciulle di nobili famiglie si formavano all'esperienza della vita collettiva nello svolgere attività come il canto, la danza, le arti…. La sua poesia scaturì dalle emozioni all'interno del raffinato so-dalizio femminile da lei diretto. L'incanto dei suoi versi sta nel-l'assoluta naturalezza con cui si esprimono le vibrazioni sottili e tormentose dei sentimenti. E' con questa Grande di tutti i tempi che la lirica greca si eleva a una suprema bellezza. I temi della sua poesia sono dolci e tenui, soavi e amari nel medesimo tempo; semplici e lineari. La lingua è sempre raffinata e preziosa, ricca di immagini luminose. In lei il tema dell’amore è dominante e viene raffigurato come forza che sconvolge i sensi e la mente, e che trova le sue occa-sioni poetiche nella gelosia o nella contemplazione della bellezza delle fanciulle; non mancano però versi dedicati alla natura, ad Afrodite o alla figlia Cleide e al fratello. L'amore è causa di turbamenti, ma anche di accensione del desi-derio. In una delle sue poche poesie giunte a noi complete, vie-ne descritto il sentimento della gelosia: "Mi sembra pari agli dei quell'uomo che siede di fronte a te e vicino ascolta te che dolcemente parli e ridi con un viso che su-scita desiderio. Questa visione veramente mi ha turbato il cuore nel petto: appena ti guardo un breve istante, nulla mi è più pos-sibile dire, ma la lingua mi si spezza e subito un fuoco sottile mi corre sotto la pelle e con gli occhi nulla vedo e rombano le orecchie e su me sudore si spande e un tremito mi afferra tutta e sono più verde dell'erba e poco lontana da morte sembro a me stessa”. Il sentimento viene reso corporeo e fisico, scorre nelle vene come veleno, è travolgente e indomabile.

Farroni Gallo Elena IV C

La gelosia

La gelosia

mi annebbia

la testa,

gli occhi,

il cuore,

resi privi di oggetti-

vità.

Ho timore

dei miei pensieri,

delle mie parole,

delle mie azioni.

Soffro

perché una parte di

me

può rovinare,

cancellare,

ciò che di bello c’è

tra noi.

L’aggressività

l’invidia

la tristezza

il senso di solitudine

possiedono

una parte di me.

E tutto questo per te

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La new wave dalle atmosfere punk di The Shock of Lightning ce l'abbiamo sparata in testa da settembre, e possiamo solo dire che questo è un bel pezzo, energico, studiato, tipicamente Oasis, con l'aggiunta di novità come feedback e addirittura un solo di batteria! Arriviamo dunque alla ballatona, l'unica stranamente, del lotto, I'm outta time. Inu-tile dire che la song verrà buttata nella mischia dei singoli (si parla di inizio novem-bre), insieme al frammento di intervista lennoniana insita come sottofondo nella parte strumentale. Il classico tributo a colui che è evidentemente il grande mito di

Liam, il compianto Lennon appunto, e a coloro a cui gli Oasis volutamente si ispirano da anni, gli eterni Beatles. La canzone al primo ascolto può risul-tare noiosa, ripetitiva, scontata, ma quando vi verrà sparata in testa 10 volte al giorno saprete sicuramente apprezzarla per la delicatezza delle armonie piano-chitarra e delle melo-die di Liam, artisticamente notevol-mente cresciuto. Noel poi si appresta a risvegliare un pò la situazione con lo sbarazzino stomp-blues di High Horse Lady, mentre è notevole l'inglesissima Fal-ling Down. Pare quasi di stare sotto la pioggia di Manchester ascoltando-la, per poter essere poi baciati da un

solitario raggio di sole durante il bel ritornello, e angosciati da un ponte quasi disso-nante. Sempre notevole l'espressità vocale di Noel. Seguono la beatlesiana To be where there's life, il vivace quasi-hard rock di Ain't Got Nothing e The nature of Re-ality, per concludere con la malinconica e strana Soldier On targata Liam, nei quali compaiono bei tocchi di psichedelia, soprattutto nel convulso finale. MATURATI è il giudizio più facile da dare, ma per il rasoio di Occam affermo che è anche quello più giusto. I Gallagher non sono più gli sfrontati ragazzini di Manche-ster che giocano a fare le “rock'n'roll star”, Noel non è più il padre padrone artistico del gruppo ma ormai un musicista di cui la storia del rock non può fare a meno, Liam non è più l'irresponsabile divo combina guai ma un vero singer dalla ritrovata forma vocale dopo gli anni bui delle dipendenze. Gem Archer (chitarra) e Andy Bell (basso) stanno al gioco, e collaborano a confezionare un bel disco, pieno di spunti. Potete dire che sono noiosi, potete dire che sono ripetitivi, ma è impossibile affer-mare che gli Oasis non abbiano più nulla da dire..

Nicolò Scarano IV C

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Candidati: Gabriele Tiano V D Flavio Baccari V D Giulio Biondi V H -1-Perché crediamo di poter dare una voce Reale nel rappresentare la componente

studentesca di questo istituto . -2-Non possiamo mettere manifesti e regalare spille perché non abbiamo i fondi ne-

cessari, quindi useremo gli spazi concessi per presentare il nostro programma . -3-Finiti: solo questo! Scherziamo!! I nostri obbiettivi sono: dare una rappresentanza

seria agli studenti, intendiamo rendere l’assemblea d’istituto una forma di organiz-zazione più seria: per esempio, evitare di renderla un monologo dei rappresentanti d’istituto, ma aggiungendo attività che riescano a coinvolgere un numero sempre maggiore di studenti. Cercheremo di organizzare al meglio la cogestione e varie attività che verranno proposte e se è richiesta dagli studenti, organizzeremo la festa di fine anno scolastico,cercando di organizzarla al meglio possibile.

-4-In questa scuola ci sono diverse difficoltà nell’organizzazione interna, tipo la suc-

cursale che ha difficoltà di comunicare con la centrale e vari altri problemi che più sono semplici e più ci vuole tempo per risolverli, il nostro impegno è questo.

-5-Si può dire cavo….ta??Lo stato cerca di privatizzare l’istruzione pubblica a discapito

della maggior parte degli studenti. Intendiamo esprimere un dissenso che coinvol-ga tutta la scuola, per far ciò, è necessario sensibilizzare gli studenti.

-6-Cercare di organizzare un luogo che gli studenti possano utilizzare per ricerche

online e/o cartacee. E’ importante quindi, estendere l’utilizzo del computer per chi non avesse il collegamento internet nelle proprie case. Con questo non vogliamo trascurare l’ambito sportivo, togliendo spazi ad una già trascurata materia (ping pong).

-7-Speriamo di non essere candidati il prossimo anno ( perché adesso stiamo al 5°

anno!) e speriamo che la scuola tragga benefici dal nostro operato!

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Candidati: Flavio Iacoangeli V A Lorenzo Spiniello IV C Leonardo Tuzzi IV A Eugenio Magnoni V H -1-Beh, sicuramente perchè pensiamo di essere adatti a rappresentare sia gli studenti

della centrale, sia quelli della succursale, grazie anche alle particolarità del nostro organico. Inoltre crediamo di poter dar peso alla voce degli studenti e di fare pro-poste piuttosto intelligenti.

-2-Pensiamo più che altro di contare su una forma di propaganda vocale e scritta,

attraverso discorsi e pubblicazioni. -3-Pensiamo innanzitutto di voler porre rimedio ai problemi principali della centrale e

della succursale, inoltre vorremmo proporre la pubblicazione della spesa dei fondi della scuola più il relativo bilancio.

-4-Riguardo la centrale è nostro interesse soprattutto sviluppare la funzione della bi-

blioteca, che è praticamente dimenticata ed inutilizzata inoltre ci vorremmo impe-gnare nella creazione di un sito internet dedicato agli studenti. Per la succursale invece ci vorremmo concentrare innanzitutto sui laboratori, rendendoli completa-mente funzionanti tramite l'utilizzo di materiali, non della centrale, bensì propri della sede. Inoltre è nostro impegno migliorare l'informazione all'interno della suc-cursale rendendo in tutto e per tutto funzionante, al pari con la sede principale.

-5-crediamo che essendo studenti liceali, noi tutti verremo colpiti dalla riforma; pro-

prio per questo noi abbiamo intenzione di dar vita ad un movimento attivo, anche in collaborazione con i rappresentanti d'istituto degli altri istituti superiori dei Ca-stelli Romani.

-6-Per quanto riguarda la cogestione vorremmo far sì che durante la stessa vi possa-

no essere maggiori iniziative costruttive quali concerti od eventi sportivi. Per i viaggi d'istruzione invece, la nostra proposta è quella di far sì che essi possano essere realizzati non solo dalle classi quinte, ma da tutti gli alunni del triennio.

-7-Speriamo proprio che la nostra esperienza si riveli positiva, soprattutto grazie al-

l'impegno che vorremmo proferire nel rappresentare il più possibile le idee di tutti i ragazzi della scuola, operando principalmente in collaborazione con gli studenti stessi, attraverso il dialogo e lo scambio di idee

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OASIS

RITORNO IN GRAN CLASSE In questo 2008 pieno di grandi ritorni, chi rispunta dopo 3 non molto lunghi anni?? Direttamente da Abbey Road... i fratelli Gallagher!, e con degli Oasis un po' inediti, oserei dire.. Via l'arroganza adolescenziale del terribile Liam, via la puzza sotto il naso del mag-giore Noel, che comunque erano, come dire, “giustificate” dal capolavoro (What's the story) Morning Glory, via un ostentato britannicismo che aveva fermato la ri-cerca musicale dei due, via il paraculismo dettato dalle leggi del mercato, via in-somma quella coltre anni '90 che pure aveva fruttato il successo di Don't Believe the Truth, caratterizzato da belle melodie e sound spiccatamente brit. Come dice anche Noel, “questo disco non è immediato come gli altri, serve un po' per acquisirne il suono e apprezzarlo”, ed è proprio così: i primi ascolti di Dig Out your Soul non entusiasmano, e alla prima impressione il lavoro dei mancuniani può sembrare ripetitivo e privo di fantasia. Ma non è assolutamente così.. Cosa c'è di sbagliato dunque nel nuovo atteso lavo-ro? Nulla. Semplicemente è Nuovo, in senso lato.

Gli Oasis, guardando sempre al passato, gio-cano con il loro sound, lo trasformano, lo mo-dernizzano e lo “antichizzano” allo stesso tempo, producendo ciò che non ti aspetti da una consumata band poprock sulla scena da ormai 15 anni.. Ma veniamo alle canzoni.. Già dall'iniziale Bag it up possiamo capire do-ve sarà indirizzato il lotto di canzoni, cioè su ritmiche martellanti e trascinanti ma non troppo veloci,chitarre dalle distorsioni “seventies”, armonie filo-blues, melodie tipi-

che della premiata ditta Gallagher, ritornelli mediamente andanti, e quel tocco di psichedelia ed effettistica inusuali per i fratelloni di Manchester. Niente archi, niente accompagnamenti orchestrali, molte tastiere. The turning è sicuramente uno dei pezzi migliori dell'album, ben arrangiata e ben orchestrata, con tanto di solo di Noel e finale psichedelico-arpeggiato. Forse un po' troppo lunga? Waiting for the Rapture sembra uscita direttamente da Jack White dei White Stri-pes (ve lo ricordate il popporopo dei Mondiali 2006? Si, quelli..), fino a quando non entra la filtrata voce di Noel a ricordarci chi siamo.. Pezzo discreto..

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rich fa qualcosa di di-verso...peccato che non c’entri niente col pezzo che il resto del gruppo suonava.... 9). Suicide And Re-demption. Strumentale di 10 minuti, sincera-mente la canzone sa-rebbe stata meglio con una linea vocale, e si sente, veramente tan-to, la mancanza di una persona come Cliff Burton, che riusciva a sfornare strumentali come Orion, la canzo-ne presenta pezzi svariati alcuni molto belli come la parte di chitarra melodica ma nel generale tende a non spiccare, peccato perchè poteva davvero essere una canzo-ne molto bella. 10). My Apocalipse. Per il finale una cavalcata vecchio stile, ispirata a Master of Pup-pets, frenetica e molto ritmata con la voce di Hetfield che sembra tornata ai vecchi splendori, bella canzone e molto più corta rispetto alle precedenti, solo 5 minuti, can-zone molto vecchio stile che ci fa ricordare i vecchi Metallica, una canzone dedicata secondo me ai nostalgici degli album passati, molto bella. Death Magnetic, più che un album di una famosa band come i Metallica, sembra l’al-bum di un gruppo emergente ancora acerbo, su cui c’è parecchio da lavorare ma presenta alcuni aspetti degni di nota, peccato perché l’album è molto al di sopra dei precedenti, ma non può essere minimamente paragonato ai capolavori vecchi del gruppo, un occasione che a mio parere poteva essere gestita meglio.

Gianmarco Venditti V D

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Candidati: Lorenzo Napoleoni V C Simone Casani V C Matteo Iafrati IV C Andrea Greco III C -1-Ovviamente speriamo di poter porre rimedio ai numerosi problemi che affliggono

la scuola, specifichiamo intanto che, pur essendo composta solo da rappresentati della succursale scolastica, la nostra lista si impegnerà nell'ascoltare i problemi di tutti e cercare di proporre rimedi. Vorremmo inoltre riportare in luce la concezione civile e moralistica della scuola come istituzione.

-2-Contiamo principalmente sulla nostra volontà di ritornare al ruolo fondamentale ed

originario dei rappresentanti d'istituto, ovvero fare da portavoce degli alunni tutti verso la classe dirigenziale della scuola, facendo sì che nessuno possa restare ta-gliato fuori, specialmente quelle minoranze di pensiero che per anni lasciate emar-ginate dalle decisioni scolastiche e che invece ci prestiamo a rappresentare.

-3-Un problema su cui si vorrebbe porre attenzione, è quello dei crediti scolastici non

assegnati per le attività interne alla scuola, argomento per il quale ci impegniamo a dibattere, cercando di far sì che anche i corsi tenuti all'interno del plesso scola-stico possano portare fondamentali crediti agli alunni; rimanendo proprio in questo ambito vorremmo dire che il nostro piano comportamentale si vuole basare sull'o-nestà intellettuale, garantendo un'apertura a tutti gli studenti.

-4-Riguardo le sedi ci muoveremmo soprattutto garantendo una eguale informazione

agli alunni della succursale rispetto a quelli della centrale, tutto ciò cercando di rendere più efficienti le segreterie; inoltre, come tutti, noi della succursale sentia-mo la mancanza di laboratori, quindi i nostri piani comprendono anche il dibattito per ottenere strutture più adeguate in modo da garantire gli stessi servizi agli a-lunni di qualsiasi sede.

-5-Iniziamo intanto con il dire che la nostra lista si dichiara contraria rispetto ai punti

previsti dalla nuova riforma, inoltre vorremmo specificare che il nostro obiettivo primario è quello di garantire un informazione chiara e completa a tutti gli alunni, in modo da garantire idee proprie ai singoli, prima di coinvolgerli in un eventuale movimento attivo rispetto alla riforma.

-6-Beh, avendo assistito agli eventi degli anni passati, la nostra idea è quella di ga-

rantire un'organizzazione più intelligente del tempo concessoci, con più partecipa-zione da parte degli studenti ed un controllo delle spese più oculato e ragionato.

-7-Come tutti speriamo che l'esperienza possa rivelarsi positiva e costruttiva, soprat-

tutto perché speriamo che i nostri voti, derivati da chi condivide le nostre idee, ci conducano ad uno scambio e collaborazione con tutti gli studenti.

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La Rubrica della

MUSICA Il ritorno dei METALLICA

Death Magnetic Annunciato come un ritorno alle origini, paragonato a capolavori come: Master of Puppets e ...And Justice for All, il nuovo album dei Metallica: Death Magnetic, tradi-sce le aspettative di chi, leggendo qualche intervista o ascoltando qualche dichiara-zione del gruppo, si aspettava un nuovo capolavoro, che avrebbe colmato i buchi lasciati dai 3 precedenti album. Death Magnetic se pur molto superiore a gli ultimi lavori del gruppo, è un album a mala pena mediocre, c’è un ritorno al genere Trash, ma tutto l’album sembra il lavoro di un gruppo cover che cerca di fare canzoni pro-prie, la voce di Hetfield è ormai vecchia e non riesce ad esprimersi al meglio, il batte-rista Ulrich si limita a battere lo stesso tempo per tutto l’album senza spaziare mini-mamente, la chitarra di Hammett invece, spazia, troppo, passa da frasi anni 60-70 a effetti cupi e riff metallici e fa un uso smodato dell’effetto Wah Wah, niente da dire al bassista Trujillo. Ecco le canzoni dell’album: 1). That was just your life. La canzone si apre con il pulsare di un cuore seguito da un arpeggio, sopraggiungono la chitarra distorta e la batteria che dopo un secondo

intro danno l’inizio alla canzone vera e propria. Una canzone con un riff molto possente e duro che insieme al ritmo frenetico della batteria cattura subito, dopo qualche minuto però si cade nella ripetitività di una canzone sempre uguale, senza cambi, che rende inutili e noiosi gli ultimi 3 minu-ti. 2).The end of the line. Sin dall’aper-tura la canzone si dimostra molto aggressiva, una chitarra distorta ac-

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compagnata dalla battere incessante apre la canzo-ne, per lasciare il posto in seguito ad un riff più rit-mato ma meno aggressivo un riff che ricorda molto, l’assolo di chitarra, lascia perplessi, con uso del Wah Wah, smodato, un rallentamento del ritmo e poi la ripresa della canzone la rendono spezzando un po' la ripetitività del brano. La canzone è praticamente u-guale a Sad But True, ma decisamente non è alla sua altezza. 3). Broken Beat and Scarred. L’apertura del brano in pieno stile Ac/Dc, che poi lascia spazio a una delle migliori canzoni dell’album, la canzone è tenuta unita proprio da questo riff di chitar-ra e ritmi di cavalcata, l’assolo di Hammet non è di spicco, ma almeno ascoltabile, anche se vale la stessa storia delle precedenti, troppo ripetitiva e lunga. 4).The Day That Never Comes. Canzone con cui l’album tocca il fondo, e che secon-do me offende veramente gli amanti dei vecchi Metallica. La canzone altro non è che una storpiatura di Fade to Black, lo si sente anche nei tempi e stile, intro arpeg-giato con fraseggi di chitarra distorta, per poi lasciare spazio a un arpeggio e una linea vocale melodica, uguali identiche, ma sinceramente non c’è confronto tra le due, i Metallica cercano di ricreare la magia che creavano con le loro ballate come One, Welcome Home(Sanitarium), ma decisamente non ci si riesce, anche questa troppo decisamente troppo lunga, 8 minuti di supplizio. 5).All Nightmare Long. Intro in pieno stile western, che lascia il posto a una cavalca-ta frenetica, vari cambi di ritmo rendono la canzone meno ripetitiva e più godibile, l’assolo come al solito...lascia perplessi, ma molto bella la parte finale, anche se an-cora decisamente troppo lunga. 6). Cyanide. Canzone abbastanza accattivante, con un riff di chitarra che fa da sop-palco e tiene unita tutta la canzone, una delle migliori dell’album, finalmente Ham-met esegue un assolo almeno decente, senza riempirlo di effetti superflui, vale come al solito la stessa storia...troppo lunga 7).The Unfogiven III. Canzone che con le precedenti The Unforgiven e The Unforgi-ven II, lenta, smielata, ma senza spessore, una canzone di quelle scritte a tavolino, che meriterebbe di stare in un cd dei Tokyo Hotel, veramente orrenda, di certo non paragonabile ai capolavori dal quale prende il nome, e solo il nome visto che non hanno punti in comune, ne linee armoniche ne ritmiche....un titolo dato a caso per una canzone inutile e interminabile, 8 minuti... 8).The Judas Kiss. Un inzio coinvolgente e molto bello, che viene poi rovinato da un insulso riff di chitarra, e da una batteria, molto bella in se stessa, ma che non ha nulla a che vedere con il pezzo che si ascolta, unica volta in quest’album in cui Ul-