Primo Zanotti e la scimmia della topa
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..la moderna societ americana basata sulla sopravvalutazione della figa....
Charles Henry Bukowski
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La scimmia che sussurrava agli umaniUscito di casa alla ricerca di cibo Primo Zanotti sentiva i propri piedi affondare
nell'asfalto del marciapiedi quasi fuso dal calore del Luglio milanese. Lamaglietta che indossava, grigia con una scritta sul davanti SAME SAME ed
una sul di dietro BUT DIFFERENT acquistata tempo addietro ad una
bancarella lungo Khao San Road a Bangkok, appariva deturpata da un ampia
chiazza scura sul petto figlia di una sudorazione esagerata. Ad ogni passo
avrebbe dovuto chiedersi cosa ci facesse l, perch non fosse rimasto tra le
colline delle sue origini laddove l' aria che entrava nei polmoni si trasformava
in respiro senza disturbare l'organismo con i corrotti effluvi della citt
arroventata. Avrebbe dovuto chiedersi, ma lui gi sapeva la risposta ed anchese la sua rete neuronica avesse di colpo ceduto lasciandolo privo di memoria il
quadrumane abbarbicato alla sue spalle con il suo continuo sussurrargli
all'orecchio lo avrebbe mantenuto in rotta con la sua meta. Incommensurabili
masse d' acqua erano ormai passate all'ombra dei ponti dall'ultima volta in cui
Primo si era trovato a condividere le proprie intimit con una donna che non
fosse stata frutto della sua fantasia. Jennifer, una vigorosa figlia d'Albione
manager in una multinazionale delle telecomunicazioni reduce da due
matrimoni falliti. Quando Primo la incontr lungo il limaccioso Mekong nellacitt laotiana di Luang Prabang era intenta a centellinare gocce del suo
prezioso anno sabbatico per le strade del mondo. Condivise con quell'italiano
dalla faccia bonaria che parlava un inglese zoppicante ma comprensibile un
indefinibile mezzo di trasporto allo scopo di risparmiare qualche centinaia di
kip nel viaggio verso le cascate. Fu forse lo scocco della fatidica scintilla o fu
semplicemente il desiderio di due anime affaticate dalla solitudine di
ritemprarsi l' una nell'altra prima di riprendere il cammino ma per qualche
giorno i due avrebbero condiviso molto altro. La stanza in una guest house a
pochi passi dal grande fiume la pipa d'oppio del vecchio Hmong ma
soprattutto il piacere dei loro corpi. Piacere che ebbero la costanza di stanare
da ogni anfratto delle loro reciproche carni fino a quel mattino in cui partiva
l'aereo per Hanoi col quale Jenny part dalla vita di Primo per atterrare nel
mondo dei suoi ricordi... Intanto la trattoria si avvicinava, Luciano, il cuoco,
era all'esterno dell'esercizio intento a gravare una malcapitata panca della sua
considerevole mole vide Primo avvicinarsi e lo salut con una colorita
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espressione comunemente ritenuta volgare e blasfema una sorta di crasi zoo-
teologica. Espressione che alle orecchie di Primo non vibrava ne di volgarit ne
di blasfemia evocava anzi gioiose immagini di salami coppe e salamelleassurte alla gloria degli altari, di eucarestie a base di prezioso culatello e di
gaudenti masse in pellegrinaggio verso la citt santa di Langhirano. - Pensavo
che eri morto - prosegu Luciano a voler rimarcare la sua lunga assenza da
quelle parti. - figurati non mi permetterei mai prima di t- - non ti dispiace se
mi gratto i coglioni prima di darti da mangiare?- e cos tra sarcastici
convenevoli ed un paio di bicchieri di rosso pass il primo piatto
un'abbondante porzione di pasta al rag quando il demone tentatore di uno
spezzatino di cinghiale con i funghi sorse prepotentemente dal men perinsinuarsi nella mente di un titubante Primo. Il titubare fu interrotto da
Alberto il fratello di Luciano che dando adito a sospetti di telepatia si present
con una porzione di spezzatino dicendogli - oggi hai la faccia di uno che ha
voglia di cinghiale...Vorrai mica negare? Primo non neg. Sarebbe stato
leggero a cena, intanto con Simona sarebbe finita a sushi cibo a malapena
sopportato da Primo ma molto gradito alla sua scimmietta. Simona aveva
recentemente fatto capolino dalla terra dei ricordi attraverso poche righe
scambiate con Primo attraverso la chat di facebook . Tra le poche righe dellachat crebbe nei due l'idea di rivedersi e da qui l'appuntamento per quella sera.
Appuntamento per il quale Primo aveva imboccato la statale 412, lasciato le
sue natie colline, attraversato la pianura coi suoi canali maleodoranti invasi
dalle nutrie ed infine raggiunto l'afosa ed inquinata citt. Una volta a casa il
cinghiale fece il suo corso lasciando il corpo di Primo in uno stato di torpore
post pasto al punto che dopo un paio di respiri attraverso una sigaretta di
gangella leggera, di quella che il suo amico Carlo seminava tra i campi
abbandonati, le palpebre gli divennero di piombo e croll in un sonnoprofondo. Il corpo addormentato di Primo divenne il campo di battaglia di un
epico scontro tra la scimmia sulla spalla ed il cinghiale sullo stomaco. Il suino
sembrava dapprima essere in grado di tenere il campo in virt della sua mole e
delle sue zanne appuntite ma commise l'errore di sottovalutare le attitudini
belliche della scimmia. Non a caso Hanuman il dio guerriero dell'induismo
rappresentato perlappunto da una scimmia. Fu cos che brandendo le sue armi
con tutte e quattro i suoi arti prensili il primate riusc a ristabilire il suo
primato ridestando Primo giusto in tempo per il suo appuntamento.
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La spiaggia degli elefanti
Era passato molto tempo da quella fredda notte d'inverno che Primo eavevano trascorso insieme donandosi reciprocamente il calore dei propri corpi
e delle proprie anime e Primo si domandava se il miracolo avrebbe potuto
ripetersi anche sotto l'oppressione dell'afa estiva. Era stata lei a declinare allora
gli inviti a rivedersi e sempre lei era stata a riallacciare il dialogo negli ultimi
tempi e lei avrebbe deciso l'evolversi della serata visto che Primo ed il suo
primate partivano armati delle migliori intenzioni. I dubbi ronzavano tra le
tempie come fastidiosissime zanzare che svanirono di colpo, come in uno spot
pubblicitario di un insetticida, allorquando pochi attimi dopo che ebbesuonato il campanello Simona si present sulla soglia vestita delle sole lenti a
contatto. In breve si dimenticarono della loro cena e si saziarono solo del loro
desiderio per entrambi da tempo inespresso. Durante la serata Primo si stup
della facilit con cui il suo corpo si dimostr in grado di risollevarsi dopo le
fatiche dell'amore e di affrontarle nuovamente come ai tempi in cui il suo
portafogli conteneva banconote ricche di zeri, la sua famiglia era ancora sopra
la superficie della terra e anta non era che una desinenza lontana. Un lampo
del suo rinato orgoglio illumin il suo sguardo quando, dopo che ebbero finite
le pizze che si erano fatti recapitare a domicilio placando la fame ma non il
desiderio, Simona, che sentiva ormai dolore laddove dita lingua e membro di
Primo avevano sino allora estratto piacere, ancora non soddisfatta agguant
l'erezione del suo amante e la condusse per altre vie all'interno del suo corpo.
Si addormentarono senza pensare ad impostare alcuna sveglia, Simona era di
turno ed avrebbe attaccato solo nel tardo pomeriggio, Primo non era uso avere
degli orari da rispettare se non quelli di treni navi od aerei. Un insistente
scampanellare ruppe il loro sonno che il mattino era ancora giovane. Un
maresciallo dei carabinieri si present alla porta. Simona lo fece attendere sulla
soglia in attesa che Primo imboscasse fumo e cartine. Nel frattempo il milite
cominci a fare domande su un tale Giorgio Amadio o qualcosa del genere che
risultava scomparso. Sebbene non riuscisse ad ascoltare compiutamente tutta
la conversazione Primo riusc a capire che questo tal Giorgio era un ex di
Simona e risultava scomparso da alcuni mesi. Recentemente la sua macchina
era stata ritrovata non molto distante da casa di Simona. Dopo che il milite
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ebbe terminato la sua visita Simona decise, dato che ormai il sonno era perso,
di partire per qualche commissione congedando Primo che, malgrado il caldo
opprimente era sicuro che avrebbe potuto facilmente ritrovarlo. Prima chelasciasse la casa Simona gli chiese un favore se poteva portare un frullino
guasto alla discarica. Aspettandosi un attrezzo da cucina Primo si stup nel
vedersi consegnato un flessibile. La ricicleria dell'AMSA era giusto sulla strada
non gli ci volle molto tempo per scaricare l'utensile senza pensarci su molto
eccezion fatta per qualche considerazione di tipo lessicale. Infatti Primo si rese
conto di non conoscere affatto il nome corretto dell'utensile che stava gettando
e che lui chiamava flessibile come d'uso in Lombardia mentre Simona da
Romana lo chiamava frullino. Solo pi tardi, seduto sul cesso di casa suaintento ad alleggerirsi gli intestini, Primo ebbe una strana sensazione come se
l'oggetto che lui aveva trasportato potesse avere in qualche modo un
collegamento con la visita del maresciallo dei carabinieri. Per un attimo nella
sua mente si form spontaneamente l'immagine della lama rotante intenta ad
affondare nella carne umana fino a raggiungere le ossa in esse contenute e
tagliarle con indubbia facilit. Evidentemente negli ultimi tempi aveva
ecceduto con la televisione e con tutti qui serial oggigiorno alla moda ricchi di
strani omicidi e di rispettabili professionisti dediti a sezionare ed analizzarecadaveri. Sorrise di se stesso e della straordinaria capacit di manipolazione
delle menti causata dalla fruizione passiva di audiovisivi, caric un Joint al di
sopra della media e si accinse a recuperare un paio d'ore di sonno perduto.
Qualche giorno dopo avrebbe avuto l'occasione di riconsiderare la questione
sotto una luce differente. Il fine settimana seguente i due lo trascorsero in un
paesino delle Cinque Terre. La domenica mattina raggiunsero, dopo una lunga
camminata che comprendeva anche un buio tunnel di circa un chilometro, una
spiaggetta sassosa che Primo battezz scherzosamente spiaggia deglielefanti dato che il naturismo l esercitato esponeva al sole una nutrita serie
di proboscidi. Mentre sdraiati ad arroventarsi al sole sulla ghiaia della
spiaggia degli elefanti i due si persero in amene conversazioni e, quando di
risposta ad una provocatoria battuta di Primo Simona lasci uscire dalla sua
bocca un guarda che te faccio a pezzettini , gli onanismi mentali di qualche
giorno appresso vennero alla superficie e l'uomo rispose con un per fortuna
che non c' hai pi il frullino!. Segu silenzio ma gli occhi di Simona bloccati in
un espressione di stupore ed il suo colorito che malgrado il sole si fece pallido
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per un istante dissero molto. Primo decise di far finta di nulla del resto ne lui
ne tanto meno il suo primate personale avevano la minima intenzione di
rinunciare a lei per una simile quisquilia. La sera in stanza scottati dal sole,stonati dal vinello con cui avevano accompagnato la cena e dalla gangella del
dopo cena, stanchi soprattutto dell'amore che si erano reciprocamente donati
attraverso tutti e cinque i sensi e senza risparmiare nessuno degli accessi
praticabili ai reciproci corpi, i due stavano prendendo sonno quando Simona
diede la notizia, era in partenza, Sudan, Darfour, sei mesi in forza all'ospedale
di Emergency. In breve il primate di Primo si sarebbe nuovamente posto di
vedetta.
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Otello Veneziani
Once di sabbia dopo gli eventi narrati, Primo Zanotti stava trascorrendo unapiacevole domenica pomeriggio sulle colline dell'entroterra ligure a casa di
amici conosciuti in giro per il mondo. Una specie di rimpatriata di senza
patria. Tra i convenuti anche Marta. L'argomento di conversazione principale
volgeva attorno alle nuove restrittive norme decise dal governo indiano
riguardo la concessione dei visti turistici e le strategie che ognuno stava
elaborando per evitare la limitazione dei soli tre mesi con ingresso singolo.
Triangolazioni internazionali studiate allo scopo di ottenere l'agognato sei
mesi con ingressi multipli. Chi meditava di trascorrere un periodo in Egitto chiin Thailandia per poi richiedere il visto nelle ambasciate ivi site. C'era
addirittura chi prevedeva di richiedere il prezioso documento negli Stati Uniti
approfittando di un viaggio che da tempo stava meditando a New York presso
un amica l trasferita. - E se mi chiedono perch passo dall'America per andare
in India gli rispondo che anche Cristoforo Colombo l'aveva fatto aggiunse per
chiosare con una battuta lesposizione del suo piano. Primo aveva portato
un bottiglione di vino delle sue parti sapendo che per quanto riguarda altri
generi di conforto avrebbe trovato sicuramente cose da far impallidire la suaerbetta piacentina. Marta ad esempio aveva una gangia da urlo arrivata
dall'Olanda attraverso non si sa bene quali agganci mentre Pino aveva
recuperato del delizioso nero afgano e ne aveva a sufficienza da poterlo
dividere con gli amici tant' che Primo prima di accomiatarsi ne acquist un
mezz'etto per rendere meno amaro l'arrivo dell'autunno. Marta aveva cose da
sbrigare a Milano nei giorni seguenti e Primo in ossequio ai voleri del suo
primate si dichiar entusiasticamente disponibile ad offrirle sia un passaggio
che ospitalit. Capit cos che attraverso i tornanti della Cisa, i rettifili dell'A1,
la tangenziale Est fino a Sesto San Giovanni e quei venti minuti di periferia
urbana che ancora mancavano per raggiungere casa di Primo i due
riallacciarono attraverso una lunga e piacevole conversazione i loro rapporti
cosicch una volta oltrepassata la soglia erano gi mentalmente pronti a
saltarsi addosso. Il mattino seguente Primo che, a differenza di Marta non
aveva impegni, rimase a letto a poltrire incoraggiato in ci da un cielo grigio
che non invogliava certo all'attivismo. Immerso nella sua pigrizia stava
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cogitando attorno al gusto del sesso di Marta. In tutta la sua vita non gli era
mai capitato di incontrare una donna il cui sesso lasciasse sulle papille
gustative della sua lingua un sapore cos buono come quello di Marta.Davvero cinque stelle sull'ipotetica guida Michelin del connolingus. Quello di
serbare il ricordo dell'estatico gusto era un motivo in pi per ritardare il
momento di alzarsi dal letto allorquando caff e dentifricio ne avrebbero
distrutto le ultime tracce. Intanto la radio accesa sul comodino stava
scivolando dalla musica alle notizie attraverso un breve interregno di
pubblicit, parole che attraversavano la testa di primo senza sostarvi pi di
tanto perlomeno fino ad una notizia di cronaca nera. Un operaio di Bollate
aveva scoperto la moglie intenta a rendere tale il proprio amante e avevareagito piuttosto male colpendo i due con una smerigliatrice elettrica ferendo
la consorte al volto ed evirando l' amante. Sentendo quelle parole Primo ebbe
una sorta di illuminazione SMERIGLIATRICE ELETTRICA! Ecco come si
chiama in italiano il flessibile! Al di l dell'aspetto meramente lessicale Primo
non pot certo intuire quanto quel dramma della gelosia fosse in realt
connesso alla sua vicenda. Tanto meno poteva prevedere quanto l'atto di
violenza perpetrato da quell'uomo che, per volere di un destino beffardo
portava il nome di Otello Veneziani, avrebbe influito sul suo futuro.
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La tragica storia del moro di Bollate
Otello Veneziani lavorava presso l'isola ecologica AMSA della Bovisascaignaro di quanto il suo nome potesse influire sul suo destino. Un giorno di fine
Settembre si sforzava di mantenersi lucido malgrado il suo corpo non avesse
affatto definito la digestione del pranzo. A seguito di uno sforzo intenso
sopportato per sollevare assieme ad un collega un piccolo frigorifero che
l'utente aveva incautamente lasciato cadere nel cassone sbagliato Otello
vomit quel che nel suo stomaco rimaneva del suo pasto. I colleghi gli
consigliarono subito di mollare il colpo e di andarsene a casa, consigli inutili in
quanto ormai lo stesso Otello se ne era definitivamente persuaso. Smise iguantoni e sal in macchina destinazione Bollate. - Ricordati di chiamare
sempre quando torni prima!- gli ramment il buon Giuseppe, Otello sorrise
scambiando il serio monito del saggio collega per una battuta di spirito e torn
verso casa senza utilizzare il suo cellulare. Una volta parcheggiato nella via di
casa entr dalla porta della rimessa come era uso fare quando tornava dal
lavoro per lasciarvi le calzature antinfortunistiche e la divisa da lavoro e quello
che vide non gli fece affatto piacere. Appoggiato alla porta scorrevole che dava
verso il cortile stava Graziano il barista del bar H mentre prona al suo cospettointenta ad assaggiare il sapore del suo cazzo stava Giovanna , sua moglie. Sul
banco da lavoro il flessibile che un paio di mesi prima qualcuno aveva cercato
di buttare alla ricicleria malgrado fosse perfettamente funzionante. Otello
decise li per l per un'entrata ad effetto sullo stile Venerd 13 brandendo il
flessibile cos come Jason brandiva la motosega. L'effetto non si limit ad un
deterrente psicologico in quanto il Veneziani non si avvenne o meglio, per
tutta la sua vita avrebbe raccontato a se stesso di non essersi avvenuto, del
fatto che la spina era collegata alla presa e che l'attrezzo avrebbe potuto
funzionare. In effetti funzion. Giovanna torn quasi normale dopo alcuni
mesi e diverse operazioni di chirurgia plastica ed odontoiatrica, Graziano
rischi di morire per l'emorragia ma se la cav, anzi riuscirono persino a
riattaccargli il pene evirato che, sebbene un poco storto, riprese le sue
funzionalit. Otello in primo grado si becc nove anni. In vista dell'appello una
pi accurata perizia tecnica sull'arma del delitto, per ironia della sorte richiesta
dalla difesa, rischiava di sprofondarlo nell'ergastolo. Erano state rinvenute
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infatti tracce del DNA di una seconda persona, tale Giorgio Amadio
scomparso mesi addietro.
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Di nuovo in fuga
Mata Ganga scorreva placida tra i ghat di Benares ristretta nell'abito dellastagione secca. Primo e Marta stavano risalendo le gradinate attenti ad evitare
le bovazze e le deiezioni canine disseminate sul percorso. Con le loro menti
alleggerite da un paio di bang lassi che si erano concessi nel primo pomeriggio,
raggiunsero il vicolo e si divisero. Marta , diretta ad un consulto con un
medico aiurveda, svolt a sinistra attraversando una piccola mandria di bufali
in marcia verso l'abbeverata della sera. Primo scelse la destra, aggir un
vecchio montone ed evit un toro bianco con la gobba diretto verso l'internet
shop. Letta la posta apr la pagina ondine del suo quotidiano preferito oalmeno ci prov ma la pagina si caricava con tale lentezza che ripieg su un
altro giornale pi ,se vogliamo, generalista. Fin quasi casualmente sulla
cronaca nera e rimase stupito dalla lettura del suo nome. Era il caso
dell'eviratore Otello Veneziani e del suo flessibile. Tracce del DNA di un
uomo scomparso erano state ritrovate in qualche componente dell'attrezzo che
il Veneziani sosteneva di aver ritrovato tra i rifiuti qualche mese addietro. I Ris
avevano anche rilevato una serie di impronte digitali sullo strumento delle
quali solo una era risultata conosciuta dal database della giustizia e classificata
come appartenente a Primo Zanotti. Non ebbe bisogno di leggere altro ,
bestemmi contro sti Ris che non si fanno mai i cazzi loro e torn in stanza. Il
passaporto elvetico clonato era ancora al suo posto, cucito tra l'imbottitura del
zaino, dove l'aveva messo per qualsiasi evidenza. Aveva bisogno di una
frontiera da attraversare via terra, quella col Nepal sarebbe andata benissimo.
Avrebbe lasciato l'India come italiano per poi rientrarvi come cittadino elvetico
e la sua vita sarebbe stata tornata ad essere quella del fuggitivo.
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