Primo settecento

11
La prima metà del Settecento La letteratura italiana

Transcript of Primo settecento

Page 1: Primo settecento

La prima metà del SettecentoLa letteratura italiana

Page 2: Primo settecento

Il contesto storico, politico ed economicoSviluppo ineguale nella Penisola

1713: pace di Utrecht (al S.R.I. vanno Regno di Napoli, di Sardegna e parte del Ducato di Milano; ai Savoia Sicilia e altre zone del Piemonte)

1738: pace di Vienna (Due Sicilie ai Borbone; Ducato di Parma e Piacenza agli Asburgo)

1748: pace di Aquisgrana > Austria si impone come potenza dominatrice

Restano ben pochi stati indipendenti; tra questi vi è il Piemonte di Vittorio Amedeo II (1675-1730), la Repubblica di Venezia e lo Stato pontificio

Page 3: Primo settecento

Parole chiave

POLITICA Liberalismo e cosmopolitismo

ECONOMIA liberismo, fisiocrazia

CULTURA applicazione del metodo matematico-scientifico; cultura dell’azione, orientata alla praticità

Page 4: Primo settecento

Incontro tra intellettuali e potere Assolutismo illuminato

Muratori: “Repubblica dei letterati d’Italia” (1703)

Proposte per un rinnovamento religioso > rifiuto, in Italia, dell’atteggiamento distruttivo del razionalismo settecentesco nei confronti della religione ma avvertita la necessità di rinnovamento

Page 5: Primo settecento

ARCADIAFondata a Roma nel 1690 da Gravina e Crescimbeni e con altri letterati appartenenti al circolo della defunta (nel 1689) regina Cristina di Svezia

Nome richiama il mondo pastorale bucolico del poema del napoletano Iacopo Sannazaro (1501)

Filoclericali

I membri si celano sotto il nome di pastori

Gesù Bambino – adorato dai pastori per primi – è il protettore dell’Accademia

Modelli: Omero, Dante (Gravina), Petrarca (Crescimbeni)

Page 6: Primo settecento

Dissidio tra i due fondatori

Nel 1711 viene fondata una seconda Accademia (dei Quirini) che si ricongiunse alla prima solo nel 1719

Poesia come massima forma di evasione > in contrasto con quanto propugnato poi dagli intellettuali del secondo Settecento, impegnati civilmente

Page 7: Primo settecento

Finalità: moralizzatrice; restaurazione del “buon gusto”, in opposizione al disordine e alla rottura delle regole del Seicento barocco

Vi aderiscono tutti i principali poeti dell’epoca

Sedi staccate dell’Arcadia in varie città del nord Italia

Esiste ancora oggi anche se ha finalità diverse da quelle originarie (http://www.accademiadellarcadia.it/)

Page 8: Primo settecento

Molti limiti: presupposti ideologici vaghi, assenza di programma ben preciso; utilizzata dalla Chiesa per orientare il gusto e bloccare elementi troppo innovativi

Ma anche molti pregi: veicolo di scambio tra intellettuali; compresenza di orientamenti ideologici anche diversi (data la vaghezza degli ideali programmatici); i poeti non sono più costretti a legarsi alla corte per esprimersi; circolazione di opere e creazione di un pubblico; creazione di una lingua poetica neutra

Page 9: Primo settecento

LA TRATTATISTICA E LA PROSA

Novità rispetto al passato

Atteggiamento nuovo e diverso

Tendenza alla ricostruzione storica finalizzata a spiegare il presente e a ricercare indicazioni per il futuro

Indagine scientifica rigorosa

Muratori, Giannone, Vico

Uso del latino come veicolo di scambio internazionale

Page 10: Primo settecento

Vico > esprime la crisi della coscienza dell’uomo

Umanità è disorientata di fronte alle recenti scoperte scientifiche

Non ci sono più punti fermi come una volta (sebbene si siano rivelati poi fasulli)

Senso di smarrimento ma anche ricerca di nuove certezze

Anche la storia viene reinterpretata alla luce di questo sentimento (Vico)

Page 11: Primo settecento

Limiti: materiale viene trattato ancora secondo un’impostazione classicista; linguaggio è tecnico e specialistico; uso del latino è positivo perché consente la divulgazione delle opere all’estero ma limita il pubblico di destinazione; unica eccezione: Vico

Lo stesso Muratori tradurrà la sua opera (prima stesura era in latino)

Situazione italiana di profonda arretratezza culturale e di dominio intellettuale della Chiesa ostacolano molto questi intellettuali e la diffusione delle loro idee innovative (Triregno di Giannone – pubblicato solo a fine Ottocento)