Primo draft ufficiale del programma di #SCE2014

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IN CONTEMPORANEA CON D’INTESA CON LA GOVERNANCE DELLE NUOVE CITTÀ Dai singoli progetti alle politiche organiche di trasformazione del territorio Conferenza Stampa di presentazione del concept SMART City Exhibition 2014 Roma, 3 giugno 2014 Sala Aldo Moro, Palazzo Montecitorio

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IN CONTEMPORANEA CON D’INTESA CON

LA GOVERNANCE DELLE NUOVE CITTÀDai singoli progetti alle politiche organiche

di trasformazione del territorio

Conferenza Stampa di presentazione del concept SMART City Exhibition 2014

Roma, 3 giugno 2014Sala Aldo Moro, Palazzo Montecitorio

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Perché smart city continua ad essere la priorità

« Le città sono il livello di governo più vicino alla maggioranza della popolazione mondiale… » (M. Bloomberg, ex-sindaco di New York) Questo le porta a tempi di intervento e trasformazione molto più rapidi se raffrontate ai rispettivi governi centrali.

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Oggi il 50% delle persone vive in aree urbane, consuma il 75%

delle risorse e produce l’80% dei gas serra.

Con il trend attuale nel 2050 la popolazione mondiale arriverà a 9

miliardi di persone di cui il 70% nelle aree urbane.

Nei 30 Paesi più sviluppati i veicoli passeranno dai 700 milioni

attuali a 1,7 miliardi.

Perché smart city continua ad essere la priorità

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I nuovi grandi fenomeni urbani si manifestano fuori dal nostro Paese, ma nella nostra stessa area geopolitica: l’Est europeo e il bacino mediterraneo. L’Italia ne è snodo e può catalizzare i processi in atto ponendosi come laboratorio-guida, soprattutto per l’emersione di modelli alternativi fondati su città medie, qualità della vita e potenzialità del patrimonio culturale .

Perché smart city continua ad essere la priorità

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Nelle città italiane si manifesta l’inarrestabile richiesta di spazi di libera socialità o produzione culturale e l’onda della sharing economy travolge i mercati…

Perché smart city continua ad essere la priorità

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Si tratta di specificità che insieme alla riforma della governance territoriale impongono una brusca accelerazione nella programmazione di politiche e nella predisposizione di piattaforme tecnologiche in grado di mettere a sistema la complessità del Sistema-Paese e abilitarne lo sviluppo verso l’innovazione.

Perché smart city continua ad essere la priorità

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Perché smart city continua ad essere la priorità

Nel frattempo nel mondo alcune cose accadranno:

nel 2015 in Italia il 35% dei consumi degli edifici di nuova costruzione dovranno essere alimentati da fonti rinnovabili, pena il diniego del titolo edilizio (Dlgs 28/2011);

nel 2016 il 50% della popolazione italiana potrà collegarsi in larga banda a 30 Megabit (Rapporto Caio);

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Perché smart city continua ad essere la priorità

nel 2017 nel mondo la mobilità sostenibile potrà crescere del

19.5% tra vetture elettriche, elettriche plug-in e veicoli ibridi (Pike Research);

nel 2018 negli USA l’e-commerce arriverà a 414 miliardi di

dollari, di cui il 70% in mobile (Forrester);

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Perché smart city continua ad essere la priorità

nel 2019 nel mondo il numero globale di sottoscrittori a servizi Lte

passerà a circa 2 miliardi dai 229,7 milioni del 2013 (ABI Research);

nel 2020 nel mondo l’Internet of

Things potrà contare su 26 miliardi di oggetti connessi, un numero superiore di quasi 30 volte rispetto al 2009 (Gartner).

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Perché smart city continua ad essere la priorità

Sono dati che prefigurano la necessaria trasformazione degli stili di vita nelle aree urbane.Smart City e Smart Community sono città e territori intesi come insiemi di flussi informativi e reti di relazioni e comunicazioni, fisiche e digitali, caratterizzate dalla capacità di creare capitale sociale, benessere per le persone, migliore qualità della vita.

CONNESSIONE, PARTECIPAZIONE, SOSTENIBILITÀ.Queste le soluzioni!

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Perché smart city continua ad essere la priorità

Mettendo a sistema i diversi ambiti:

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Quali risorse e opportunità

L’Agenda Urbana Europea è al centro dei Fondi Strutturali 2014-2020:

– il 5% dei dei fondi dovrà essere destinato a progetti per le città;

– in Italia alle Aree Metropolitane è dedicato un PON

A tali aree sono destinate risorse per un totale di

circa 1 miliardo di euro. In particolare, a ciascuna

città del Sud andranno dagli 80 ai 100 milioni, mentre a quelle del Centro-Nord e della Sardegna dai

35 ai 40 milioni.

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Quali risorse e opportunità

All’interno di Horizon 2020 - il nuovo Programma Europeo per il finanziamento della Ricerca e

dell’Innovazione da 80 miliardi euro – gli interventi per le Smart City sono parte di due dei tre filoni di finanziamento: - Industrial Leadership - Societal Challenges con una serie di bandi specifici già partiti e altri in scadenza a marzo 2015 per cui è necessario procedere al più presto nella definizione delle partnership.

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Quali risorse e opportunità

Più di 850 milioni di euro sono stati destinati in Italia dai bandi MIUR, progetti che vanno monitorati e per i quali ci deve essere un supporto a livello centrale e un coordinamento che favorisca il riuso per la creazione di un archivio di soluzioni intelligenti:

andare a vedere dove funzionano le cose e mettere a sistema le esperienze rilevate (benchmark).

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Quali risorse e opportunità

Finanziare la Smart City si può, a tre condizioni:

1) spendere meno ma bene tramite riuso e investimenti mirati;2) promuovere il partenariato pubblico/privato;3) fare mix funding (project financing, finanziamenti europei e nazionali, ppp).

Utilizzando in modo strategico la nuova programmazione europea.

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La situazione italiana è particolare

• 15 città con più di 200.000 abitanti, • una diffusa presenza di città medie • l’85% dei Comuni con meno di 10.000 abitanti,

Nella progettazione delle smart city in questo contesto sono emersi:

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La situazione italiana è particolare

Gli olistici

 ● un nucleo di grandi città (Genova, Torino, Bari, Milano, Firenze) che grazie alla spinta dei bandi hanno avviato percorsi strutturati verso la Smart City. Attraverso:

la messa a sistema di progetti e interventi meccanismi di governance multilivello fra attori pubblici, del

mondo produttivo, del mondo bancario, della ricerca e della cultura

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La situazione italiana è particolare

I settoriali

 ● un numero significativo di Comuni, soprattutto medi, che hanno sperimentato e messo a regime interventi di grande qualità su settori specifici (mobilità sostenibile, e-government, efficientamento energetico, valorizzazione del patrimonio culturale, gestione integrata dei dati) e che ora iniziano a operare in direzione dell’integrazione con gli altri ambiti di intervento cittadino

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La situazione italiana è particolare

I ritardatari

 ● contesti urbani e di area vasta che, soprattutto a causa di un significativo divide territoriale, dimensionale e infrastrutturale, appaiono ancora in ritardo rispetto all’adozione di modelli di pianificazione e intervento basati sull’integrazione delle reti, dei servizi e degli attori territoriali.

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La situazione italiana è particolare

Dalle analisi dell’Osservatorio Smart City ANCI emerge come la via italiana alle smart city si caratterizzi principalmente per:

una prevalenza delle azioni relative alla gestione sostenibile delle risorse energetiche per la riduzione delle emissioni di CO2;

una propensione positiva, ma che non sembra giunta ancora a un punto di sufficiente maturazione, della gestione integrata dei dati attraverso piattaforme ICT per l’analisi avanzata delle informazioni territoriali;

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La situazione italiana è particolare

un ricorso a fonti di finanziamento diversificate ma di stampo “tradizionale” (bilancio comunale, bandi europei e nazionali, risorse regionali), con una incidenza ancora bassa di modelli di partenariato pubblico-privato, procurement innovativo e project financing;

una tendenza a mettere in campo modalità di pianificazione e realizzazione delle iniziative improntate ad un’ampia partecipazione degli attori territoriali, con modelli di governance (associazione, fondazione) mirati alla condivisione dei percorsi di sviluppo cittadino,

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La situazione italiana è particolare

una crescente consapevolezza della necessità di considerare le dimensioni sociale e culturale come centrali nella individuazione delle prospettive di sviluppo urbano in ottica di inclusione.

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Ne parliamo a SMART CITY EXHIBITION 2014

dedicata quest’anno a:

LA GOVERNANCE DELLE NUOVE CITTÀ

Una grande occasione di lavoro collaborativo, perché si può supplire alla bassa capacità finanziaria dei Comuni solo attraverso una piattaforma capace di mettere a sistema le conoscenze e le soluzioni perché diventino replicabili e scalabili.

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SMART City Exhibition: i numeri di un successo

Nell’ultima edizione:

125 città di cui 25 straniere,

100 investitori, 500 relatori

e un +42% di visitatori.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

Gli 8 modelli al centro del programma:1) Innovazione urbanaAgenda Urbana, Expo 2015. E altri modelli basati sulla partecipazione dal basso ed il coinvolgimento che stanno emergendo.2) TrasparenzaSistemi di contrasto alla corruzione e obiettivi di “apertura” del patrimonio pubblico di dati.3) CondivisioneSharing economy. Cresce il numero degli utenti ed ancor più quello degli operatori interessati a proporre soluzioni e servizi.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

4) PartecipazioneLe esperienze di co-design e di coinvolgimento già avviate - e che hanno coinvolto direttamente le istituzioni locali - sono numerose. Occorre trasformarle in politiche organiche.5) CollaborazioneCatasto delle reti, pianificazione degli scavi, dati e consumi delle utenze domestiche... Sono tanti gli esempi di come una politica lungimirante in tal senso potrebbe far evolvere la città in senso smart.6) ConoscenzaData analysis, mining e big data sono solo alcune delle tecnologie per attuare il cosiddetto data driven decision.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

7) InclusioneUna visione della smart city che punta alla valorizzazione delle specificità di genere e all’incentivazione delle potenzialità dei nuovi cittadini per liberare energie ed intelligenza, concentrando la propria attenzione sullo sviluppo dell’uguaglianza urbana. 8) Riforme istituzionali e riordino La legge 56/2014 introduce grandi novità nella governance del livello territoriale. Per essere metabolizzate e generare veramente efficienza tali innovazioni hanno bisogno di norme, strumenti e soprattutto tanta formazione.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

Le 11 politiche al centro del programma:1. Europa 2014-2020 e finanziamenti: accordi di partenariato, Horizon 2020, Programmi operativi nazionali e regionali.2. Energia: politiche nazionali e regionali, mercato dell’energia, efficienza degli edifici e delle  reti, smart grid...3. Mobilità: mobility management, città ciclabili, trasporto pubblico, logistica sostenibile, monitoraggio e sensoristica...4. Turismo: comunicazione, promozione, offerta integrata sul territorio, geolocalizzazione, connettività, tecnologie per la fruizione...5. Tutela del territorio e resilienza: sicurezza e protezione civile, utilizzo dei socal network per comunicazione pubbliche, monitoraggio e telecontrollo...

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Qual è l’approccio di SCE 2014

6. Lavoro: sostegno all’innovazione, digitalizzazione delle imprese, infrastrutture di servizio, acceleratori e start-up, 3d printing e artigiani digitali, la terza rivoluzione industriale è possibile anche in Italia.7. Cultura e produzione culturale: politiche museali, gestione PPP di musei e beni culturali, offerta integrata sul territorio, industria culturale e creativa, fund raising per i beni culturali,  comunicazione e promozione del patrimonio culturale e attività culturali.8. Sanità e welfare: sostenibilità dell’assistenza e miglioramento del servizio, riordino dell’assistenza sul territorio, case della salute, secondo welfare, telecontrollo, FSE, sanità digitale, fit &health.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

9. Agenda digitale: Statuto delle smart city, competenze digitali, monitoraggio, connettività, anagrafe nazionale, servizi di prossimità agli utenti.10. Housing: politiche abitative, co-housing, riqualificazione dei centri storici, cooperative di abitazione.11. Food: eating city, agricoltura sostenibile, km zero, grande distribuzione organizzata e territorio, valorizzazione delle specificità del territorio, etichettatura e tracciabilità, politiche anti spreco.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

Il Forum comune con SAIE

SCE2014 porta avanti un gruppo di lavoro comune con SAIE (Salone dell’Innovazione Edilizia) per il Forum :

“Costruiamo le città del futuro!”

6 grandi appuntamenti in cui i protagonisti del mondo della politica, della PA, dell’economia, della finanza, della ricerca e della cittadinanza lavorano assieme intorno ai driver di sviluppo dei prossimi 50 anni.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

I dimostratori

A SCE 2014 uno spazio co-progettato con i Centri di ricerca – in primis CNR ed ENEA - portatori di esperienze reali, orientato prevalentemente alle applicazioni Smart Life.

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Qual è l’approccio di SCE 2014

La prospettiva internazionale.

Viene confermata anche nel 2014 l’importante presenza di città europee ed esperti internazionali, per stimolare il confronto con le realtà italiane e la nascita di nuove partnership sui progetti.

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ARRIVEDERCI A SCE 2014!

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