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Prima lezione di storia Prof.ssa Valeria Vaccaro

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  • Prima lezione di storia

    Prof.ssa Valeria Vaccaro

  • Alcune domande

    •Cosa si intende per «storia»?

    •La storia è davvero importante? Perché?

  • Rispondiamo alla domanda 1: cosa si intende per storia?La storia è una scienza (dal latino scire=sapere) che ha

    come scopo la ricostruzione e la comprensione del passato.

    Definizione dalla Treccani:

    stòria [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. –1. Esposizione ordinata di fatti e avvenimenti umani del

    passato, quali risultano da un’indagine critica volta ad accertare sia la verità di essi, sia le connessioni reciproche per cui è lecito riconoscere in essi un’unità di sviluppo (così definita, la storia si contrappone alla cronaca, che è invece esposizione, per lo più non critica, di fatti nella loro semplice successione cronologica)

  • Rispondiamo alla domanda 2: perché è importante la storia?Dalla conoscenza della storia è impossibile prescindere. Gli uomini hanno

    avuto sempre necessità di conoscere il loro passato, di capire, attraverso esso, le loro radici. Anche nelle civiltà “senza scrittura” il racconto dei fatti storici è stato affidato alla tradizione orale, alle poesie o ai canti, unici mezzi in grado di salvare la memoria storica dalla cancellazione. L’esercizio del mestiere di storico non porta ad altro che a capire “la vita prima di noi” per capire meglio “la vita, quale noi, qui e adesso, la viviamo”.

    Cicerone, un politico e intellettuale romano, sosteneva che la storia fosse MAESTRA DI VITA.

    In pratica, dal passato, anche da avvenimenti molto lontani nel tempo, possiamo imparare qualcosa sul presente e capirlo meglio.

  • Il laboratorio dello storico• Oggi lo storico può ricorrere a tecnologie

    avanzate e al contributo di esperti di varie discipline.

    • Non è isolato, lavora in équipe.

    • Ma qual è il punto di partenza della ricerca storica?• Lo storico

    • Trova e seleziona dei documenti relativi all’epoca di suo interesse

    • Ne valuta l’autenticità, l’attendibilità e l’intenzionalità• Si pone delle domande e cerca di dare delle risposte

    attraverso di essi, producendo la sua INTERPRETAZIONE DELLA STORIA

  • Il documento (dal latino doceo= insegno)

    • E’ tutto ciò che ci fornisce una testimonianza utile per conoscere meglio un determinato periodo.

    • I documenti sono chiamati anche FONTI STORICHE

  • Le fonti - Classificazioni in uso

    Criterio: rapporto fra il tempo oggetto della ricerca e il tempo in cui si è prodotta la fonte

    Primarie (o Dirette) = prodotte nel tempo oggetto della ricerca, sono esse stesse “fatti storici”

    Secondarie (o Indirette) = prodotte in tempi successivi a quello oggetto della ricerca, dunque “rappresentazioni di fatti storici”

    FONTI

  • Le fonti - Classificazioni in uso

    Criterio: esistenza o meno, all’origine della traccia/fonte, di intenzionalità trasmissiva finalizzata al ricordo

    Volontarie (“Monumenti”):

    Create volutamente perché fossero ricordate e tramandate

    Involontarie (“avanzi”):

    tutto ciò che del passato è pervenuto allo storico per caso fortuito

    FONTI

  • Le fonti - Classificazioni in uso

    FONTI

    MATERIALI

    ORALI

    AUDIOVISIVE

    SCRITTE

    Criterio: la configurazione materiale e/o il linguaggio in cui è codificata la fonte

    ICONOGRAFICHE

  • Le fonti materiali: esempi

    utensili vari, fossili, suppellettili, arredi, tombe, resti di abitazioni, di animali, di piante, strumenti di lavoro, monete, costumi,

    monumenti, strutture urbane o rurali, fabbriche, macchinari, oggetti della quotidianità ecc

  • Le fonti orali

    NB!! la testimonianza orale, come anche il diario o qualsiasi fonte che si basa sulla memoria individuale per ricostruire gli eventi, pone problemi specifici. E’ evidente che la rappresentazione che offre sarà filtrata dalla capacità di ricordare del soggetto, dal modo in cui questi ricordi si connettono con la sua vita e con le altre sue esperienze, dal tipo di autorappresentazione che vuole dare di sé nel presente, dalle convinzioni che lo animano e dalla sua idea del mondo. Si tratta quindi di una fonte da maneggiare con estrema cautela e che va verificata intrecciandola con altre

    Es. notizie tramandate di generazione in generazione, tradizioni, testimonianze di protagonisti, trasmissioni radiofoniche, ecc

  • Le fonti iconografiche

    (“vecchi media”)

    Comprendono le rappresentazioni iconiche più tradizionali, quali affreschi, icone, quadri, codici miniati, disegni, ex voto, graffiti, vignette satiriche ecc. e la cartografia (mappe, portolani, planisferi, piante ecc.)

    le fonti cartografiche presentano caratteristiche e problemi specifici e dunque potrebbero a pieno titolo costituire una categoria a sé stante

  • Le fonti audiovisive

    (“nuovi media”) In senso stretto fonti basate, del tutto o

    principalmente, su codici diversi da quello verbale scritto: riprese, film (cortometraggi e

    lungometraggi, fiction e documentari), trasmissioni televisive, spot pubblicitari

    Dai nuovi media nascono nuovi problemi interpretativi

    Alcune non trascrivono

    esattamente la realtà ma la

    rappresentano/ interpretano

  • Le fonti scritte

    Dalle epigrafi alle pagine web

    si possono articolare in

    Fonti documentarie

    (o archivistiche)

    Fonti narrative

  • Le fonti documentarie

    di tipo pubblico di tipo privato

    i registri delle cancellerie dei principi, del papa,

    dell’imperatore, gli atti parlamentari, editti, manifesti, ordinanze,

    bandi, statuti, registrazioni catastali,

    censimenti ...

    contratti, rogiti notarili, testamenti, i bilanci delle

    aziende, i registri di contabilità ...

    Il carattere pubblico o privato del documento è dato dalla funzione, non

    dal soggetto che lo produce

  • Le fonti narrative

    Cronache, annali, storiografia, biografie, diari, memorie, corrispondenza, letteratura, articoli di

    giornale, ecc.

    Possono essere

    edite

    inedite