Prima delle testimonianze, una spiegazione: come è nato il...
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Prima delle testimonianze, una spiegazione:
come è nato il sito dedicato a S. Espedito …
Attualmente lavoro, ma quando conobbi S. Espedito avevo solo 12 anni. Era il 1995 e,
durante un pellegrinaggio a Fatima, trovai un'immaginetta raffigurante "Santo
Expedito": non so cosa mi spinse ad acquistarla, forse l'iconografia suggestiva o il
fatto che non conoscevo nulla di questo santo ed, anzi, non l'avevo mai sentito
nominare: nutro una grande curiosità verso i santi meno famosi.
Nel novembre dello stesso anno acquistai un Dizionario dei Santi Patroni per avere
qualche notizia su quel santo (allora) sconosciuto. Per qualche anno mi accontentai
delle scarse ed incerte informazioni che avevo trovato; nel frattempo, mio cugino mi
procurò un'immaginetta e mi segnalò la presenza di una statua di S.Espedito a Milano.
In quegli anni, pur avendo un'idea del santo basata solo su quel poco che avevo letto,
il nome di S. Espedito veniva citato sempre più spesso all'interno della mia famiglia. A
pensarci bene, però, non c'era ragione alcuna perché mi interessasse così tanto S.
Espedito piuttosto che un altro santo.
Nel 1997 scoprii che il nome di S. Espedito era legato ad un luogo che conoscevo
molto bene, cioè la città di Mortara, in provincia di Pavia. In questa città ci recavamo
frequentemente, perché situata nella zona di origine di mio padre; inoltre, proprio a
Mortara viveva una sua zia suora, a cui eravamo molto affezionati e che andavamo
spesso a trovare. Il giorno della morte di questa zia ero in vacanza all’estero, ma i
miei parenti, mentre correvano al suo capezzale, sbagliarono inspiegabilmente strada
e capitarono di fronte ad un cartello che indicava: “Cascina Sant’Espedito”. Quando mi
raccontarono questo fatto esprimendo il loro stupore per l’improvvisa apparizione del
nome di S. Espedito (dopo decenni che la nostra famiglia frequentava la zona di
Mortara senza avere mai scoperto quel cartello!), pensai potesse trattarsi di una
semplice coincidenza.
Nel 1998, dopo circa un anno e mezzo di sofferenza, morì mio nonno: era il 19 aprile,
giorno della festa di S. Espedito. Quelli che ho citato erano stati gli unici due lutti in
famiglia da quando avevo scoperto l'esistenza di un santo di nome Expeditus ed in
entrambe le occasioni il Suo nome si era manifestato. Mia zia mi disse che forse
questo santo voleva comunicarmi qualcosa e mi convinse ad indagare su di Lui.
Dal 1998 iniziai a documentarmi in maniera capillare; nel 1999 avevo scritto un
resoconto delle informazioni trovate; nel 2000 mi dedicai alla raccolta delle notizie
disponibili su Internet ed a luglio pubblicai la prima versione del mio sito; altre
modifiche seguirono negli anni successivi e l’aggiornamento del sito continua ancora
oggi, quando il tempo me lo permette… Prima della realizzazione del sito che ho
dedicato a S. Espedito non esistevano opere sul santo dotate di una certa
completezza. Infatti, sino ad allora non era stata condotta un’indagine sulla figura e
sul culto di S. Espedito che avesse permesso di andare oltre le informazioni già
pubblicate sul periodico La Civiltà Cattolica negli anni 1905-1906. Ho pubblicato nel
sito il frutto delle mie ricerche, ma sono convinto che resti ancora molto lavoro da fare
e vi siano alcuni interessanti aspetti da approfondire, soprattutto relativamente alle
origini storiche del culto.
Come illustrato nelle pagine del sito, alcuni studiosi dubitano dell’effettiva esistenza di
un martire di nome Espedito. Tuttavia, per negare l’esistenza di S. Espedito, è
innanzitutto necessario sostenere che l’indicazione del suo nome nel Martirologio
Geronimiano è frutto di un errore. Inoltre, con riferimento alla mia esperienza
personale, volendo ammettere l'ipotesi di un intervento soprannaturale nelle
coincidenze verificatesi nella mia vita, è naturale porsi una domanda: se un santo di
nome Expeditus non fosse mai esistito, perché tutta la mia vicenda si sarebbe basata
proprio su questo Expeditus e non su un altro santo realmente esistito?
Confrontandomi con altri devoti di S. Espedito, mi sono reso conto che il primo
incontro con questo santo avviene spesso in modo casuale (io ho trovato, tra tante
immaginette, una che mi ha incuriosito più delle altre) e successivamente si verificano
coincidenze (o, meglio, “segni”) che conducono verso di Lui: sembra quasi che sia il
santo a “cercare” i suoi fedeli.
Infine, per quanto concerne l'invocazione di S. Espedito nelle cause urgenti, essa
nasce probabilmente da un semplice gioco di parole (Expeditus = spedito = rapido),
ma risponde alla nostra innegabile esigenza di Qualcuno che ci aiuti nei momenti del
bisogno e ci esaudisca prontamente.
Davide
* * *
TESTIMONIANZA DELL’INTERVENTO SOPRANNATURALE DI SAN T’ESPEDITO
Ciò che descriverò non ha nessuna pretesa di accertare la presenza o meno di un intervento
soprannaturale da parte di una presenza luminosa che va sotto il nome di santo e in
particolare di Sant’Espedito. Narrerò semplicemente di eventi, accadimenti e soprattutto di
coincidenze significative che possono portare un credente che prega tutti i giorni un santo
affinché gli conceda, suo tramite, una grazia a pensare che effettivamente un contatto esista,
un corridoio di comunicazione tra lui e il santo si sia creato e che attraverso questo corridoio
avvengano successivamente avvenimenti della vita che sono naturalmente e quasi
logicamente collegati a queste comunicazioni e a queste preghiere. Preciso inoltre che, al di
là di speculazioni di tipo teologico che non mi competono, per me pregare un santo vuol
dire vivere un’esperienza così caratterizzata: entrare -tramite la recita di preghiere e in
particolare di litanie che sono state tramandate da una tradizione o da una devozione
popolare- nel circuito energetico attivato dalle migliaia di devoti ferventi che, in altri tempi
e in altri luoghi, hanno recitato le stesse preghiere e si sono affidate al Santo con identica
fiducia (e con molta probabilità hanno finito col credere che i miglioramenti della propria
vita fossero causati dalle preghiere e dall’intercessione del santo). In questo senso il Santo
sarebbe il catalizzatore di una serie di azioni mistiche che non si interrompono mai poiché
verrebbero riattivate nel momento stesso in cui una qualunque persona in una qualsiasi parte
del pianeta inizierebbe a recitare con fede una preghiera, trasmessa dalla tradizione, per
ottenere un favore da un santo. Alcuni santi (come S.Antonio da Padova e S.Rita) godono di
una devozione ininterrotta che dura dal giorno in cui compirono in terra prodigi e miracoli,
altri invece (come S. Cristoforo, S. Giuda Taddeo e lo stesso S. Espedito) sono stati molto
popolari in una determinata epoca storica e successivamente sono caduti nell’oblio. Questi
ultimi hanno destato in modo particolare la mia attenzione causata da una personale
inclinazione a cercare ciò che non è molto popolare e palese, ma segreto e occulto.
Conobbi S. Espedito grazie all’acquisto di un testo delle edizioni Rebis (Viareggio)
dell’Abate Julio “Segreti Meravigliosi”. Questo libro è considerato un vero e proprio
manuale per risolvere problematiche esistenziali grazie alla recita di preghiere, litanie,
esorcismi e benedizioni tratte dai messali cattolici, ma soprattutto dalla devozione popolare.
Rimasi particolarmente colpito dalla litania di S. Espedito volta a risolvere “affari
imbarazzanti” (sic!), inoltre mi sembrava inverosimile che un Santo avesse la
specializzazione nel concedere le grazie in modo rapido e immediato. Ancora più stupito
rimasi quando, alcuni giorni dopo, per via del tutto casuale, girando per le bancarelle di una
fiera mi imbattei nell’immaginetta del santo venduta dal solito rigattiere di cartoline e di
riviste d’altri tempi. Acquistai senza indugio l’immaginetta che, a detta del rivenditore
aveva un certo valore dal momento che recava come data di stampa il 13 febbraio 1897.
Non badai affatto a questo particolare (ma la magra consistenza del mio portafoglio di
studente universitario d’allora ci badò…) e rimasi affascinato dal contemplare attentamente
il “santino”. Mi colpiva enormemente quel corvo nero schiacciato dal piede del Santo e che
in bocca portava il cartiglio con scritto “Cràs” (in latino, “domani”) e quella mano che
ostentava una croce sul cui legno a caratteri luminosi campeggiava la parola “Hodie”
(“oggi”). E poi quella divisa da tribuno militare dell’Impero Romano, quel volto
fanciullesco, quell’elmo col cimiero rovesciato per terra in senso di sdegnosa trascuratezza.
Ma soprattutto la breve preghiera scritta nel retro recava la seguente dicitura “…noi Vi
preghiamo di ottenerci OGGI la grazia………che noi sollecitiamo sempre però sottomessi
al volere del Signore”. Trovavo affascinante e assolutamente singolare che si chiedesse a un
Santo QUANDO ricevere la grazia, come recita il verso conclusivo di una Sua litania:
“ Sant’Espedito, te ne supplico, non rimandare a domani quello che puoi fare OGGI, vieni
in mio soccorso!…”. Iniziai così a pregarLo per piccoli favori occasionali. Va premesso
che all’epoca, poco più che ventenne studente universitario del corso di laurea di psicologia,
chiedevo grazie molto semplici: che mi andasse “in giornata” bene un esame, oppure che
trovassi un po’ di respiro per le notevoli ristrettezze economiche in cui riversavo e che la
mia ambizione di studente-studioso non mi faceva risolvere cercandomi semplicemente un
lavoro come tanti studenti-lavoratori. In particolare, però, io volevo realizzare la libera
professione con studio professionale indipendente e soprattutto non volevo chiedere alcun
aiuto a nessuno per attuare tale ambizioso progetto, né ai miei genitori, né all’università e
meno che mai allo stato. Non avevo il benché minimo appoggio da parte di nessuno e così,
un paio di anni prima di laurearmi, si fece strada in me la volontà di pregare tutti i giorni S.
Espedito affinché al più presto e urgentemente mi facesse realizzare il mio ideale di lavoro
individuale con tanto di studio autonomo. Pregavo il Santo tutti i giorni, anche più volte in
uno stesso giorno, e si era impadronita di me un’indelicata idea nei riguardi del Santo così
formulabile: “Caro Sant’Espedito, visto che risolvi gli affari imbarazzanti e in modo rapido
io non mi fermerò mai di pregarti finché non vedrò concretizzato quanto ti chiedo, perciò o
ti stanchi tu, ma io certo non mi stancherò!…”.
Dopo la laurea, per non rimanere inattivo, adattai una stanza del mio piccolo appartamento
per ricevere amici e amici degli amici che mi consultavano per le loro problematiche
esistenziali. Un giorno una mia amica dà il mio numero di telefono a un uomo d’affari di
Rovigo (all’epoca io abitavo a Ferrara. Ferrara e Rovigo sono due città divise dal fiume Po e
seppure distino l’una dall’altra appena 30 km. appartengono a culture, oltre che a regioni,
completamente diverse, emiliana l’una, veneta l’altra. Mi dilungo in questi dettagli perché si
capiranno meglio con lo svolgimento dei fatti che avverrà in seguito.). Questo signore
prende un appuntamento con me per un giorno preciso della settimana, ma curiosamente
sbaglia giorno e si presenta a casa mia con largo anticipo, due o tre giorni prima, perché così
tanta era l’urgenza che avvertiva nel parlarmi della propria problematica, da fargli credere
un giorno per un altro.
Questo signore mi colpisce per l’incredibile senso di famigliarità che avverto mentre lo
ascolto parlarmi dei fatti della sua vita. Mi sembra di conoscerlo da sempre, quasi fosse mio
padre (indubbiamente era un uomo di mezza età) e nonostante cerchi di rimanere, com’è
d’obbligo, distaccato e impersonale, questo signore mi propone di darci del tu e al secondo
nostro incontro mi invita addirittura a pranzo. Dopo qualche tempo diventiamo amici, mi
manda molte persone di sua conoscenza per dei consulti e un bel giorno mi invita nella sua
bellissima casa di Rovigo. Appena entro sono colpito dall’ottimo gusto di questo signore
che può permettersi di acquistare oggetti e mobili d’antiquariato (sua grande passione). La
mia attenzione è colpita dalla imponente statua di un santo posta in un angolo buio della
casa, mi avvicino e appena accese le luci, rimango senza parole: davanti a me, alto quanto
me, c’è una statua di S. Espedito in legno policromo, in ottime condizioni. Il suo sguardo di
fanciullo perso nel vuoto mi dà la certezza assoluta che sia Lui, poi guardo il corvo sotto il
piede e l’elmo rovesciato. Ma c’è un particolare che non torna: nella mano destra alzata non
impugna una croce, ma un coltellino, o meglio, nel foro dove doveva esserci la croce è stato
invece inserito un coltellino. Mi rivolgo, colmo di stupore, al mio amico e gli dico:
“Ma, Gianni, dove hai trovato una statua di Sant’Espedito!…”
“Alla fiera dell’antiquariato di….; ma guarda che quello è San Lorenzo!…”
Io, con un senso di certezza che rasenta il fanatismo, gli obietto che è impossibile, che
quello è proprio S. Espedito e che inoltre manca un particolare importante, la croce con la
scritta “Hodie”. Lui insiste che mi sbaglio io, che gliel’hanno venduto come S. Lorenzo e
che il coltellino ostentato è la prova del martirio del santo finito sulla graticola.
“Ma non è possibile che sia nemmeno S. Lorenzo, semmai S. Bartolomeo che è stato
scuoiato e ostenta lo strumento del martirio, appunto un coltello. Ma, credimi, ne ho la
certezza assoluta: QUESTO E’ SANT’ESPEDITO….! Il mio amico gira la statua del
santo alla ricerca di una scritta che comproverebbe che si tratta di S. Lorenzo, ma alla fine,
quando al mio amico successivamente avrò mostrato l’immaginetta, si convincerà
dell’evidenza.
Da quel giorno una serie di avvenimenti, troppo numerosi per poter essere descritti in questo
articolo, mi ha portato alla situazione in cui mi trovo oggi. L’amico Gianni mi mandava
molte persone di sua conoscenza e che abitavano a Rovigo, io stesso mi trovavo nella
condizione di spostarmi da Ferrara a Rovigo per dare a domicilio i miei consulti. A quel
punto chiesi a Gianni se poteva interessarsi a trovarmi uno studio a Rovigo. Rapidamente, in
capo a pochi giorni, Gianni nell’occasione di presentarmi un’altra persona venuta a
consultarmi, mi dice “Ho trovato il tuo studio a Rovigo!..” Da quel momento le circostanze
legate alla possibilità di avere uno studio si susseguono con incredibile velocità. Per
esempio, nell’istante stesso che Gianni mi informa entusiasta di avermi trovato lo studio,
telefona subito da casa mia ai suoi amici dell’agenzia immobiliare per chiedere
informazioni. In quello stesso momento, per via del tutto fortuita, il proprietario è in agenzia
e mi viene automaticamente passato al telefono per accordarci per un incontro. Da lì a due
giorni sono a Rovigo a vedere questo posto eccellente, molto grande per le mie esigenze, in
pieno centro a Rovigo che mi viene affittato di lì ad altri due giorni. Insisto sulla velocità
con cui si susseguono rapidamente i fatti perché avvertivo la risposta sconfinata da parte di
S. Espedito che con celerità e prontezza ovviava ad ogni impedimento.
A conclusione di tutto aggiungo che accettai l’avventura di prendere in affitto quello studio
per un anno. Non avevo possibilità finanziarie per far fronte a qualsiasi imprevisto, avrei
dovuto affidarmi solo ai nuovi clienti che mi sarebbero venuti (o non venuti) a consultare. Il
proprietario era un anziano misantropo che viveva tutto solo in una casa a fianco allo studio
e mi concesse l’affitto “per prova” per solo un anno perché non vedeva di buon occhio temi
come la psicologia e la filosofia e mi disse, dopo pochi giorni che mi ero stabilito lì, che si
era pentito di avermi affittato lo studio e potevo considerare la fine della scadenza dell’anno
come termine ultimo della mia permanenza nella sua proprietà.
Rovigo rappresentò la rampa di lancio della mia professione.
Rimasi in quello studio per ben 11 anni diventando amico del vecchio misantropo che si
affezionò a me in modo totale. Rinunciai per sempre a Ferrara, nonostante avessi
determinato essere la mia città dove avrei voluto vivere e lavorare. Ho sposato una donna
ferrarese in una chiesa di una frazione di Rovigo e oggi sono definitivamente stabilito in
terra veneta in uno splendido posto immerso nel verde dove vivo con la mia famiglia e
lavoro ricevendo clienti.
Come si potrà capire dal racconto, esiste un evento-cardine rappresentato dall’incontro con
quel cliente di Rovigo diventato quasi subito “l’amico Gianni”. Trovare statue di S.Espedito
a grandezza naturale non è, almeno da queste parti, una cosa tanto frequente. Aggiungo che
il mio amico amava oggetti d’antiquariato, ma non è certo un collezionista di statue di santi,
quella di S. Espedito era, direi, l’unica figura plastica a carattere sacro presente nella sua
abitazione. Colpisce inoltre la rapidità con cui Gianni mi coinvolge in persone che hanno a
che vedere col Veneto al punto da dover trovare addirittura lo studio in cui lavorerò per oltre
10 anni proprio a Rovigo. Forse si potrà sorridere nel vedere come avvenimenti tutto
sommato casuali, vengano collegati per avvertire la presenza numinosa del Santo, ma le
preghiere quotidiane (a volte recitate più volte al giorno, quasi fossero un mantra) durate
qualche anno sono una realtà, una commovente realtà di un giovane studente senza mezzi
che aveva riposto tutta la fiducia in un Santo delle cause celeri e aveva osato addirittura fare
una sfida con Lui pregando fino a quando non si sarebbe raggiunto l’obbiettivo. Per un paio
d’anni non era capitato nulla, ma ecco che la comparsa di Gianni da Rovigo porta in
maniera rapida e radicale una sequenza di cambiamenti culminanti nell’esaudimento della
mia richiesta.
In conclusione volevo aggiungere un’ultima considerazione molto importante.
Normalmente la devozione a un Santo viene per così dire trasmessa o insegnata:
in famiglia, nella propria parrocchia, nel paese in cui è in uso la festa del santo patrono, ecc.
Nel mio caso tutto è cominciato con l’acquisto di un libro che riportava la litania, da quel
momento inizia per me una sorta di fascinazione, di innamoramento che portano alla
scoperta di S. Espedito. Ed eccomi alla descrizione dell’ultima coincidenza significativa:
sono nato a San Severo in provincia di Foggia; poco più che quattordicenne la mia famiglia
si trasferì al Nord, a Ferrara. Per più di vent’anni non rividi più il mio paese natio. Nel 1998,
deciso a sposarmi, dovetti per necessità del relativo documento di battesimo recarmi a San
Severo per farmi avere copia del certificato. Ebbi così modo di rivedere il mio paese dopo
ben 24 anni da che l’avevo lasciato. Recandomi nella parrocchia di San Nicola in San
Severo per parlare col parroco che doveva consegnarmi il mio certificato di battesimo vengo
dallo stesso invitato ad accomodarmi in sacrestia. Entro in un grande salone abbastanza
spoglio e la mia attenzione è subito catturata da una grande statua di un santo posta in una
nicchia in alto. I miei occhi stentano a crederci: è Sant’Espedito!… il parroco nota il mio
stupore e mi chiede:
“Conosce quel santo?…”
E io : “Certo è Sant’Espedito!… non avrei mai pensato di trovare una sua statua nella chiesa
in cui sono stato battezzato!….”
Rocco
* * *
La ricerca sulla presenza del Santo nel mio paese inizia, così come si è
praticamente svolta, attraverso i racconti tramandati di generazione in
generazione.
Tramandare oralmente è una delle fonti attraverso cui persone sensibili alla
cultura popolare della propria zona (regione, provincia, città, paese) possono
scoprire verità, tradizioni ed avvenimenti che magari non sono mai stati scritti
in un libro. Da questo puoi anche ricevere quell’energia, quella passione e quella
curiosità di chi ti racconta.
Ho sempre abitato a Povegliano, sono passato mille volte davanti a quel capitello
e non mi sono mai voltato o fermato un attimo, fino quando dieci anni fa, nel
1992, mi sono sposato e sono andato ad abitare in via S. Espedito.
Vedevo alcuni abitanti della via che si adoperavano affinché il capitello avesse
le cure e le manutenzioni adatte (illuminazione, intonaco se necessario, pulizia);
addirittura, negli anni ottanta, avevano cercato anche di organizzare una
semplice festa paesana. Non tenevano conto della data del Santo (19 aprile),
anche perché molti non ne erano a conoscenza, ma la variavano a discrezione
degli organizzatori. Il programma, in due parole, era: ore 20,00 - Santa Messa
davanti al capitello (questo comportava la chiusura totale al traffico della via);
dopo la Messa, nella via venivano posizionate delle tavole e panche ed un gruppo
di volontari si prestava per preparare un gustoso risotto e delle salsicce con
polenta. Il banchetto veniva anche allietato musicalmente da un fisarmonicista
d’altri tempi.
A parte tutto, era realmente importante che queste persone lavorassero
gratuitamente ed il ricavato della festa (offerta libera), dopo aver pagato le
spese, fosse totalmente devoluto in beneficenza.
Da queste persone ho ricevuto le informazioni ma soprattutto la curiosità per
iniziare.
Dunque, nel lontano 1848, un soldato meridionale arrivato a Povegliano per la
guerra, sul muro in sasso che delimitava la proprietà del brolo della villa dei
Conti ALGAROTTO, dipinse a fresco alcune immagini sacre e, tra queste,
Sant’Espedito suo patrono.
Dopo l’abbattimento del muro per la costruzione di edifici abitativi, un gruppo
di fedeli promosse la costruzione del capitello.
Oltre a queste informazioni, venni a conoscenza delle data della ricorrenza (19
aprile) e del significato della sua immagine (la croce ed il corvo).
Dopo un po’ di tempo, mi trovavo una domenica mattina al consueto mercatino
dell’antiquariato (prima domenica di ogni mese) del mio paese. Vedo su una
bancarella un raccoglitore di immagini sacre, mi avvicino così senza pretese,
giro la prima pagina e vedo un'immagine familiare: Sant'Espedito. Acquisto
subito il santino e comincio a credere con più ottimismo al Santo.
La sorpresa più gradita comunque l’ho avuta quando ho scoperto questo sito
internet dedicato al Santo, dove ho potuto sapere quelle notizie che mi
interessavano e che la fede per il Santo era così diffusa in tutto il mondo.
Di tempo libero per dedicarmi a queste ricerche ne ho poco; quello che mi
interessa è cercare di tenere vivo il ricordo di Sant'Espedito nel mio paese ed
è per questo che da due anni mi sono preso l'impegno di organizzare una Messa
il 19 aprile.
Massimo
* * *
05.12.2003
Una amiga de la familia que habia perdido un valioso anillo le pidio a San Expedito que la
ayudara a encontrarlo y lo recupero.
Desde entonces apelo a San Expedito cada vez que pierdo o no encuentro algo.
Viajando, perdi una lapicera. Le pedi a San Expedito la recuperacion y la lapicera aparecio
entre las telas del saco.
Pero lo que me acaba de pasar es mas notable.
Perdi una camara de video en una estacion aerea donde se mueven miles de personas.
Despues de una semana regrese a la misma y la camara estaba entre los objetos perdidos.
Yo le habia solicitado a San Expedito que me ayudara a encontrarla y asi sucedio.
Dejo esta constancia porque asi le prometi al Santo
Eduardo
* * *
21.04.2004
Grazie per il sito su Sant'Espedito. E' bellissimo. Ogni volta che lo visito piango per la commozione. Dio vi benedica!
Paolo
* * *
16.04.2005 Salve
Sono capitata nel vostro sito che trovo bellissimo e penso di non esserci
arrivata per caso, come mi è accaduto l'anno scorso con Santa Rita che
prego da molto tempo per una grazia.
Da qualche mese, mi trovo per motivi di studio a Li lle, in Francia
(estremo Nord) dove in moltissime chiese c'è una st atua di Santa Rita.
C'è peraltro un santuario frequentatissimo a Vendev ille in periferia.
La nomino tante volte perchè è evidentemente lei ch e ha guidato il mouse
e mi ha portato fino a Santo Espedito.
Mi reco spessissimo a pregare Santa Rita nella catt edrale di Saint
Maurice e mi sono sempre chiesta chi fosse questo " Saint Expédit" vicino
a lei. Ora, grazie al vostro sito, lo so e mi augur o che possa dare una
spinta il più "rapidamente" possibile ad una grazia che attendo da tanto
tempo.
Sicuramente non è un caso se ho scoperto Sant'Esped ito pochi giorni prima
della sua festa, ma è uno dei tanti segni che un po ' alla volta mi stanno
arrivando e ridando speranza. Lo ricorderò andando a messa il 19 aprile.
Gianfranca
* * *
19.04.2005 Be', io sono molto stupita.
Stupita perchè nella mattina del 18 aprile mia sorella ed io abbiamo ricevuto due
borse in regalo dai nostri cugini che abitano in Messico. Mia sorella le ha guardate e
me ne ha allungata una con i manici viola: -Tieni, visto che ti piace il viola. Appesa ai
manici con un nastrino la medaglietta di San Espedito...E chi è? Non l'avevo mai
sentito nominare. Così adesso, 19 aprile perchè sono già le due di notte, mi trovo a
scrivere ad un sito su di un santo che non conoscevo proprio nel giorno della sua Festa.
Ho scaricato le preghiere e le immagini. Non sono mai stata devota ad un santo in
particolare, prima, ma, forse, è stato un santo a scegliermi, chissà...
Buona Festa a tutti.
21.04.2005 ...Dunque...Vi avevo già mandato una mail descrivendo il mio incontro con il Santo,
adesso Vi scrivo per dirVi che il Papa è stato eletto nel giorno della Festa di San
Espedito e anch'io avevo pregato il nostro Santo per un veloce accordo fra i
cardinali...
La stessa sera del 19 aprile mi ha telefonato, non trovandomi, la responsabile di
un'azienda con cui mi ero sentita già da un po' e che ormai disperavo di risentire...oggi
21 aprile mi ha fissato il primo giorno di lavoro per il 2 maggio prossimo.
Non so cosa dire...ho incontrato San Espedito nella sera del 18, prime ore del 19 aprile
e mi ha già trovato un lavoro...Non pensate che io scherzi se vi dico che mi viene da
piangere...lo prego tutte le sere e tutte le mattine.
Grazie san Espedito, grandissimo tramite della Grazia Divina, e ciao a tutti voi.
Paola
* * *
05.09.2005
Conoscendo le protezioni ed intercessioni celesti di s. Espedito, mi sono rivolta a lui
ricevendo l’aiuto richiesto.
Iolanda
* * *
23.10.2005
Ho conosciuto da poco la figura di Santo Espedito martire ed i suoi interventi miracolosi, ne sono rimasta
molto colpita e subito e senza dubbi ho creduto alla sua potente intercessione nell'ottenere le grazie da
Nostro Signore. Se oggi scrivo è per chiedere una grazia a questo caro Santo, affinchè ponga fine presto ad un momento
oscuro che sto vivendo e che mi sta causando dolore e sofferenza indicibili.
[…] Ti sarò grata in eterno Santo Espedito caro,ascolta la mia preghiera ed esaudiscila presto! Tua fedele per sempre, Roberta.
* * *
16.12.2005 Ho conosciuto S. Espedito in un modo molto strano. Per motivi di lavoro sto vivendo da circa tre anni in Cile e ho una signora, Denise, che mi aiuta nei lavori di casa. L'anno scorso (non ricordo esattamente il mese) Denise mi chiese se conoscevo un Santo la cui statua era stata portata dall'Italia qui in Cile proprio in quei giorni. Non ne aveva capito bene nemmeno il nome e, poiché io non ne avevo mai sentito parlare, non affrontammo piú l'argomento e mi dimenticai totalmente della cosa. Qualche mese dopo inizió per me un periodo difficilissimo: il nuovo capo ufficio non perdeva occasione di insultarmi, di umiliarmi davanti agli altri colleghi e di urlare contro di me quotidianamente e senza alcun motivo, mentendo spudoratamente ai superiori sul mio conto. Era arrivato al punto che mi costringeva a rimanere sempre chiusa nella mia stanza, isolandomi dai colleghi, impedendomi ogni colloquio chiarificatore con i superiori, mi aveva cambiato il lavoro e me ne aveva affidato uno molto meno importante "per incapacitá". Nonostante abbia moltissima pazienza, la cosa era divenuta tanto insopportabile che avevo deciso di rientrare in Italia, anche se questo avrebbe comportato essere molto distante dalla mia unica figlia, che lavora in Argentina, e rimanere in Italia completamente sola, dato che non ho altri parenti, tranne un fratello che, peró, vive in Spagna. L'unica soluzione alternativa al rientro poteva essere una denuncia per mobbing, con tutte le conseguenze che questo avrebbe potuto comportare. Non sapendo assolutamente cosa decidere ed essendo ormai disperata, pensai di andare da una cartomante di qui, molto conosciuta e ritenuta onesta. Effettivamente la signora mi disse esattamente ció che mi stava capitando e mi disse anche che la soluzione era molto lontana e difficilissima, poiché questa persona era molto conosciuta ed appoggiata dai superiori sia qui sia alla Direzione in Italia. Al termine della seduta la cartomante mi chiese se ero cattolica e se credevo in Dio. Le risposi di si, anche se le mie preghiere fino a quel momento non avevano avuto alcun esito. Alla mia risposta si alzó e mi disse: "Aspetta un momento, voglio darti una cosa". Io pensai che si trattasse di qualche amuleto portafortuna, invece quando tornó mi disse che aveva cercato l'immagine di San Espedito e poiché quel giorno era 19 voleva darmela perché io iniziassi a pregarlo. Non aveva trovato l'immagine, ma mi consiglió di cercare su Internet, perché sicuramente avrei trovato il sito dedicato a lui. A dire la veritá la lasciai con molto scetticismo, ma tornata a casa, per curiositá, cercai, trovai piú di un sito e venni cosí a conoscere la storia di questo Santo. Soprattutto, mi resi conto che era lui stesso ad avermi, in qualche modo, cercata ancora prima che iniziassero i problemi: la statua portata dall'Italia, infatti, era proprio la sua ed ad un centinaio di chilometri da dove vivo e lavoro c'é una parrocchia, a lui dedicata, che ogni giorno accoglie migliaia di persone. Ed io non lo sapevo! Da quel giorno iniziai a pregarlo due volte al giorno e ad invocarlo tutte le volte che potevo. Due mesi dopo, mentre ero in ufficio, ricevetti un messaggio di posta elettronica da parte del mio capo ufficio. Il messaggio era indirizzato alla Direzione generale in Italia e conteneva altre false accuse su di me e sul mio lavoro. Nell'inserire l'indirizzo, si era sbagliato e aveva mandato il messaggio anche a me per conoscenza! Finalmente avevo le prove scritte e potevo dimostrare che quanto asseriva era assolutamente falso! Scrissi una lettera ai miei superiori e allegai il messaggio e tutta la documentazione che dimostrava la veritá. Da allora é passato un anno, la situazione é molto piú calma anche se non é delle piú idilliache: siamo passati dagli insulti alle battute scherzose, ma comunque pesanti. Ora sto aspettando che San Espedito mi aiuti nella seconda parte di quanto avevo chiesto: che mi venga resa giustizia nei confronti di questa persona e di tutti coloro che l'hanno aiutato o che gli hanno creduto senza chiedersi se quanto affermava fosse vero o meno e che, per questo, mi venga data la possibilitá di avvicinarmi di piú a mia figlia. Il 5 di novembre verrá un'ispezione dall'Italia, sto lavorando moltissimo e sto pregando intensamente il mio Santo perché venga riconosciuta la veritá, peró la testimonianza per quanto ha fatto per me fino ad ora gliela dovevo, come promesso.
beatrice
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13.03.2006
Salve, sono davvero contento di aver trovato un sito dedicato a S. Espedito, di cui sono devoto. Vi
ringrazio tanto. Bravi!
Rolando
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07.01.2008 Ho molte cose, forse banali da dire sul Carissimo Santo Espedito, ora e molto tardi ma mi
riprometterò quanto prima di raccontarvele per filo e per segno... e credetemi di segni c'è ne sono
a iosa per chi li vuole vedere..a presto
Andrea
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22.01.2008
grazie santo Espedito. la fede mi avrà salvato. troppe sono le coincidenze.
Franco
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01.09.2008
La mia testimonianza possa aiutare chi voglia rivol gersi al Santo.
Non sto ad elencare nei dettagli le grazie ricevute , so solo che
quando Gli ho chiesto un aiuto non me l'ha mai nega to, anzi..
Ogni giorno Gli rivolgo una preghiera di ringraziam ento e lo sento
sempre accanto a me, benevolo e sorridente.
Grazie Sant'Espedito per tutto.
Elena
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15.04.2009
Mi chiamo isabel,
e da diversi anni sono devota al Santo Expedito, grazie a un'amica argentina che mi ha portato
questo santino, che allego, di cui ricopio la preghiera in portoghese.
il santino proviene da un santuario in Brasile.
Non sapevo che esistesse un culto del Santo in Italia,e grazie al vostro bellissimo sito ho visitato
l'eremo di Badagnano, ed ora sto ' tentando di vedere l'oratorio nelle parrocchia di Grassano(RE)
Pregare il santo da' sempre una grande forza...... e non avendo trovato tracce nella mia citta'
Parma, oltre a pregarlo sempre , mi fa piacere vedere dove vi sono immagini, statue, per
riscoprirne la storia, e la tradizione.
Tutte le persone a me vicine sono venute a conoscenza del Santo , che miracolosamente appena te
ne interessi ti "appare"nei luoghi piu' impensati......, è veramente un Santo incredibile, che ti è
accanto sempre e ti sostiene nei momenti piu' difficili di grande necessita'....
Mi rammarico di non avere mai trovato una festa in suo onore o una Messa il 19 aprile, giorno
della sua commemorazione,e seguedo l'esempio letto tra le testimonianze faro' in modo di farmi
promotrice di preghiere in suo onore.
cordiali saluti
Isabel
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19.12.2009
Mi chiamo Espedito, questa è la mia storia che, però, parte da molto lontano.
Nel mese di giugno del 1924, in un paesino, della provincia di …, sulla famiglia di G.P. e N. … (la moglie),
cade una sventura.
G. viene accusato di omicidio e viene arrestato.
N. rimasta sola con 4 figlie piccole, si trova nella situazione DISPERATA di dover portare avanti, da sola, la
famiglia lavorando nei campi e facendo tutte quelle attività artigianali, necessarie anche, per le spese
dell'avvocato.
Passavano i mesi e N. era sempre più stanca della situazione e aspettava il giorno della causa, fiduciosa che,
suo marito, sarebbe stato scagionato.
All'alba di un lunedì mattina, N. si sveglia e vede, davanti a se, ai piedi del letto, una figura di santo a lei
sconosciuta. Aveva la croce in una mano, nell'altra la palma e sotto al piede un corvo. E' da sapere che N.
era una timorata di Dio e credeva molto all'intercessione dei santi.
Si può ben immaginare l'emozione di N. la mattina nel raccontare l'accaduto alle figlie e vicine di casa le
quali si prodigarono, a contattare sia il curato che le persone vicine alla parrocchia, per individuare,
attraverso le immaginette possedute, l'identità del santo descritto. Finalmente fu trovata l'immaginetta, c'era
scritto S.Espedito "protettore delle cause disperate". Si può ben immaginare l'emozione e la gioia di N.
scoprire che S.Espedito gli era venuto in soccorso.
Ogni lunedì le lampade ad olio, accese in questa casa divennero due una già consolidata a S. Antonio e
l'altra a S. Espedito.
Dopo qualche mese, avvenne la scarcerazione di G., discolpato dall'omicidio.
Il giorno … 1925 nacque mia madre, S., è la quinta figlia: si, perchè N., durante tutta quella brutta e
tribolata storia, era anche incinta.
Son passati 22 anni, dopo la guerra i paesi e le città si risvegliano, c'è aria di riscatto di voglia di vivere e di
ricostruire tutto ciò che si era distrutto.
Nel 1947, una sera, N. ebbe a lamentarsi, e rivolgendosi a S. e al mio futuro padre P., disse di essere
amareggiata che nessuna delle sue figlie aveva messo il nome Espedito ad un proprio figlio.
P., guardando S., promise che lo avrebbe fatto lui.
C'è da fare una considerazione molto importante per il tipo di cultura del tempo che prevedeva che al figlio
maschio andava sempre dato il nome del nonno paterno, trasgredire era un affronto.
P. quando sono nato io, non voleva onorare la promessa fatta, perchè i colleghi d'ufficio e chiunque altro,
sentendo il nome Espedito rispondevano, dove avesse trovato quel nome mai sentito.
Il 19/04/1948 (lunedì) alle ore 14-14,30 a S., mia madre, vengono le doglie e dopo poco nasce ESPEDITO.
Papà P. non poteva tirarsi più indietro, perchè erano 2 le coincidenze: 1° era di lunedì quel lontano 1924
giorno in cui venne in visione S. Espedito alla nonna: 2 ° era il 19 Aprile, giorno della sua festa.
Pensando a questi avvenimenti, mi percorre un brivido lungo tutto il corpo se penso anche che, papà e
mamma mi hanno concepito prima di sposarsi. Tali coincidenze avvalorano sempre di più: LA FIRMA
INCONFONDIBILE DEL SANTO!
In …, la famiglia G.P., in riconoscenza a S.Espedito ha eretto una cappelletta a S. Antonio ed a S. Espedito,
dove ci sono solo le loro effigi.
Sono un pensionato sposato con due figlie e tre nipotine. Sono stato sempre fortunato facendo però sempre
sacrifici. […]
Prego S. Espedito, che la mamma S. continuerà a vivere in eterno, che intervenga in altre storie familiari e
dia la possibilità della conversione all'amore di DIO.
Espedito
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