Prevenzione della violenza sugli operatori nelle strutture ... · Associazione Nazionale degli...
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Prevenzione della violenza sugli operatori nelle
strutture ad alto rischio
Scaletta
• Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza
• Rilevanza del fenomeno a livello nazionale ed internazionale
• Dati e contesto locale
• Iniziative intraprese (FMEA, tavolo regionale, procedura aziendale)
Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e
per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni
degli operatori sanitari
Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari
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Marzo 18
L’Osservatorio risponde ad una proposta dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri
Osservatorio: perché?
L'OSSERVATORIO È COSTITUITO DA:
• Ministro della Salute (presidente)
• comandante dei Carabinieri del Nas
• coordinatore degli assessori alla sanità regionali
• presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri
• presidente della Federazione degli infermieri
• presidente della Federazione nazionale ordini dei veterinari
• presidente della Federazione dei farmacisti
• direttore generale dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali
• direttori generali della Prevenzione, della Programmazione, della Sanità animale e dei Farmaci veterinari e delle Professioni sanitarie del ministero
Osservatorio: caratteristiche
OBIETTIVI
• Raccolta dati
• Monitoraggio dei livelli di sicurezza degli operatori sanitari
• Promozione di misure concrete per mettere in sicurezza gli ambiti a rischio:
– formazione degli operatori rispetto alla gestione del rischio
– interventi sugli aspetti organizzativi delle singole Asl, delle singole Regioni (“perché spesso siamo di fronte a tematiche legate a problemi non solo sociologici ma anche organizzativi”)
• Promozione di nuove norme di legge
Osservatorio: caratteristiche
Lettera dal Ministero alle Aziende
Insediamento osservatorio Iniziative di prevenzione degli atti di violenza
già adottate dal Ministero (eventi sentinella - SIMES, raccomandazione ministeriale n. 8 del novembre 2007: “Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari)
Richiesta di adesione al monitoraggio, considerato l’andamento non costante al monitoraggio AGENAS da parte delle Regioni
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Marzo 18
Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari
Eventi sentinella
Raccomandazione ministeriale n. 8
Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) definisce la violenza nel posto di lavoro come “ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro”.
Obiettivo Prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari attraverso la implementazione di misure che consentano l’eliminazione o riduzione delle condizioni di rischio presenti e l’acquisizione di competenze da parte degli operatori nel valutare e gestire tali eventi quando accadono
Azioni
• elaborazione di un programma di prevenzione
• analisi delle situazioni lavorative
• definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo (misure strutturali e tecnologiche, misure organizzative, gestione episodi di violenza)
• formazione del personale
• attivazione protocollo monitoraggio eventi sentinella
Raccomandazione ministeriale n. 8
Durante il Consiglio dei Ministri del 27 settembre il Governo ha approvato, su proposta del Ministro della salute, un disegno di legge che introduce disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie nell'ambito dell'esercizio delle loro funzioni.
Sul decreto è stato recepito il parere favorevole della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
Il testo è passato all’analisi del Parlamento.
Il Disegno di legge è costituito tra 3 articoli
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Settembre 18
Nuova proposta di ddl
Prevede l’istituzione, presso il Ministero della salute, dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie
L’Osservatorio dovrà:
monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni;
promuovere studi ed analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti;
monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Dovrà inoltre acquisire, con il supporto dell’Agenas, i dati regionali relativi all'entità e alla frequenza del fenomeno, anche con riguardo alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell’ambiente di lavoro. Ogni anno il Ministro della salute trasmetterà al Parlamento una relazione sull'attività svolta dall'Osservatorio nell’anno precedente.
Nuova proposta di ddl
Circostanze aggravanti:
Prevede un’integrazione dell’art. 61 del codice penale che disciplina le circostanze aggravanti nei confronti di chi commette reati con violenza o minacce in danno degli operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni.
Nuova proposta di ddl
Art. 61. CODICE PENALE: Circostanze aggravanti comuni Aggravano il reato, quando non ne sono elementi costitutivi o circostanze aggravanti speciali, le circostanze seguenti: 1) l'avere agito per motivi abietti o futili; … 10) l'avere commesso il fatto contro un pubblico ufficiale [357] o una persona incaricata di un pubblico servizio [358], o rivestita della qualità di ministro del culto …; … 11-sexies) l'avere, nei delitti non colposi, commesso il fatto in danno di persone ricoverate presso strutture sanitarie o presso strutture sociosanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, ovvero presso strutture socio-educative; 11-septies) l'avere commesso il fatto con violenza o minaccia in danno degli esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.
Clausola di invarianza finanziaria:
Dall’attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Nuova proposta di ddl
Rilevanza del fenomeno a livello nazionale ed
internazionale
Delibera AGE.NA.S
La gestione delle situazioni che generano violenza nei confronti degli operatori sanitari è stata inclusa tra le tematiche di interesse nazionale del sistema ECM. Si potranno organizzare corsi accreditati sulla gestione del rischio, a tutti i livelli, dall’epidemiologia del fenomeno, alla prevenzione del rischio secondo i sistemi di risk management, alle tecniche psicologiche per disinnescare l’aggressività e mettersi in salvo. I corsi su queste materie avranno maggior valore in termini di crediti (1,3 crediti/h).
Mar-Apr 18
Iniziativa congiunta contro la violenza in sanità, da parte di Federazione Nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e Federsanità – Anci (l’organizzazione delle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere e Conferenze dei Sindaci).
Federsanità - Anci attuerà un monitoraggio del fenomeno attraverso l’invio di specifiche schede alle aziende sanitarie aderenti per rilevare eventuali criticità nei sistemi di sicurezza.
Maggio 18
Altri monitoraggi
Campagne informative
Campagne informative
Campagne informative
Ordine dei medici della Sicilia
Campagne informative
IPASVI Piemonte
Campagne informative
Campagne informative
Ordine Professioni Infermieristiche di Genova
Campagne informative
9-11-2018 – Varese Insulti web: gli infermieri denunciano Episodio accaduto durante l’estate: in una sala d’attesa di un ambulatorio con circa sessanta persone presenti pare che a una persona anziana sia caduto un foglio e non sia stata aiutata a raccoglierlo dalle infermiere. Secondo la persona che ha scritto il post, due infermiere stavano facendosi i fatti loro col telefono cellulare. Da qui gli insulti su Facebook con le scritte “vergogna” a caratteri maiuscoli, con sfoghi che sono arrivati fino ad augurare la morte delle operatrici, e naturalmente l’invito a condividere l’indignazione. Circa 200 persone hanno condiviso e insultato le infermiere.
Episodio di “violenza da tastiera”
Campagne informative all’estero Inghilterra
Campagne informative all’estero Australia
Campagne informative all’estero Australia
Campagne informative all’estero Australia
Campagne informative all’estero Canada
Campagne informative all’estero Canada
Tolleranza zero
Campagne informative
Richiamo a un comportamento civile e responsabile
Questionario sulla violenza OMS
Indagine dell’OMS del 2000, successivamente rivista, tarata sui vari tipi di violenza subita sul luogo di lavoro da chi opera in sanità.
Tradotta e validata l’anno scorso dai colleghi di Roma La Sapienza.
Studio multicentrico al quale Udine ha partecipato (inviato via e-mail a tutti i dipendenti di ASUIUD e ai medici specializzandi dell’Università degli studi di Udine).
Indagine Nazionale 2016 sulla Violenza verso gli Infermieri di Pronto Soccorso
Aniarti
Indagine sulle aggressioni al personale sanitario Estate 2013 – Sondaggio web
Nursind
Indagine sulle aggressioni al personale sanitario Primavera 2017 – Sondaggio web
Nursind
Questionario per gli operatori sanitari “Violenza sugli operatori sanitari e burnout”
FNOMCeO
Altri questionari sulla violenza
Corsi di formazione
Temi affrontati :
misure strutturali e tecnologiche e organizzative
strategie comportamentali, stile comunicativo
gestione “psicologica” degli atti di violenza (tecniche di de-escalation)
tecniche di difesa personale
Aspetti giuridici e tutela legale
supporto psicologico alla vittima di atti di violenza
Iniziativa “Amico alpino accompagnami”
Coinvolti:
Ordine dei Medici di Pordenone
Associazione Nazionale degli Alpini
Azienda per l’Assistenza Sanitaria 5
Prefettura
Questura
Carabinieri
Guardia di Finanza
Coinvolgimento di volontari
Luglio 18
2 alpini affiancano i medici della continuità assistenziale per ciascun turno. Il servizio è stato attivato in via sperimentale a Pordenone e San Vito al Tagliamento. Da allora non si sono segnalati episodi di violenza. Progetto risultato insostenibile.
PSaggress
app rilasciata in versione sperimentale realizzata dall’università degli Studi di
Firenze, già disponibile per più piattaforme
“Supporti” al personale
Dati e contesto locale
Eventi sentinella
Tipo di Evento N. %
Morte o grave danno per caduta di paziente 471 24,6
Suicidio o tentato suicidio di paziente in ospedale 295 15,4
Ogni altro evento avverso che causa morte o grave danno al paziente 275 14,3
Atti di violenza a danno di operatore 165 8,6
Strumento o altro materiale lasciato all’interno del sito chirurgico 159 8,3
Morte o grave danno imprevisto conseguente a intervento chirugico 135 7
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N. e
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Anni e Trimestri
andamento segnalazioni spontanee relative ad aggressioni
sentinella n. segnalazioni spontanee
Segnalazione spontanee ed eventi sentinella in ASUIUD
2013 2014 2015 2016 2017 2018
Dati letteratura nazionali Presenza di numerosi studi che riportano alte frequenze di aggressione nei confronti degli operatori sanitari (fino al 90%);
nel 30-40% dei casi le aggressioni sono fisiche
i principali fattori di rischio risultano: – lavorare in strutture di prima accoglienza
– lunghi tempi di attesa
– lavoro isolato
– fattori patologici dei pazienti quali confusione mentale, problemi psichiatrici, abuso di sostanze.
Il personale sanitario più interessato è quello infermieristico,
Zampieron A, Galeazzo M, Turra S, Buja A. Perceived aggression towards nurses: study in two Italian health institutions. J Clin Nurs. 2010 Aug;19(15-16):2329-41.
Ramacciati N, Ceccagnoli A. Violenza e aggressioni in Pronto Soccorso: revisione della letteratura. L'Infermiere 2011;48:5:e43-e50
Brunetti L, Bambi S. Le aggressioni nei confronti degli infermieri dei dipartimenti di emergenza: revisione della letteratura internazionale. Professioni Infermieristiche, 2013 Apr 66; 109-116
Luciani M, Spedale V, Romanenghi M, Villa C, Ausili D, Di Mauro S. Violence towards nurses and factors affecting violence in hospital settings: an Italian cross-sectional study. 2016 Medicina del Lavoro, 107(3), 191-204.
Il 65% circa dei partecipanti è stato vittima di aggressioni, per 2/3 verbali e per 1/3 fisiche.
Pronto soccorso, Psichiatria e SERT i reparti più a rischio:
- l’80% dei partecipanti è stato vittima di aggressioni
- i medici dei reparti di Psichiatria/SERT subiscono il 34% di tutte le aggressioni fisiche; i medici di Pronto soccorso/118 il 20%
Oltre il 50% dei responders ignora che le aggressioni dovrebbero essere identificate come evento sentinella dalla propria Azienda
Alcuni responders dichiarano che l’aggressione verbale è provenuta da un collega sul posto di lavoro.
Le cause
fattori socio-culturali per il 37%,
definanziamento del SSN per il 23%,
carenze organizzative per il 20%,
carenze di comunicazione per l’8%.
La violenza emerge in contesti particolari:
abuso di alcol e droga,
mancanza dei limiti di accesso dei visitatori negli ospedali e negli ambulatori.
in situazioni di scarsa illuminazione
mancanza di un’adeguata formazione del personale sanitario a riconoscere e arginare l’aggressività
Dati questionario ANAAO ASSOMED maggio 2018
campione di 1280 soggetti
Dati questionario FNOMCeO settembre 2018
Il 50% degli intervistati ha subito, nell’ultimo anno, aggressioni verbali; il 4% è stato vittima di violenza fisica.
Il 56% di chi ha subito violenza ritiene che l’aggressione potesse essere prevista
Il 78% degli intervistati non sa se esistano o meno procedure aziendali per prevenire o gestire gli atti di violenza.
Il 38% degli operatori sanitari si sente poco o per nulla al sicuro e il 46% è abbastanza o molto preoccupato di subire aggressioni.
Aggressione verbale: il 48% di chi l’ha subita ritiene l’evento ‘abituale’, il 12% ‘inevitabile’
Violenza fisica: il 42% di chi l’ha subita ritiene l’evento ‘abituale’, il 16% ‘inevitabile’
campione di circa 5000 soggetti, per il 73% medici
L’indagine ha rilevato ben 6053 casi di violenza, contro i 2532 relativi al 2013.
Il 60% degli intervistati dichiara di aver subito aggressioni.
Tre le aree individuate come maggiormente a rischio di violenza:
area territoriale: presidi di guardia medica, ambulatori, servizi psichiatrici
area ospedaliera: pronto soccorso
area veterinaria: servizi ispettivi, macelli, allevamenti
In 2 casi su 3, le vittime sono donne, soprattutto medici nelle guardie mediche.
Dati indagine NurSind 2017
campione di circa 4600 soggetti
Dossier violenza
L’OMS riporta percentuali di aggressione fisica
subita dagli opratori sanitari tra l’8 e il 38%
Interventi per prevenire la violenza nei confronti
degli operatori sanitari devono focalizzare su
trategie per una migliore gestione dei pazienti
e dei visitatori violenti
(fonte: WHO, https://www.who.int/violence_injury_prevention/violence/workplace/en/ 26-11-2018)
Dati OMS
Risultati questionario multicentrico
Risultati al 12 novembre: 593 risposte, sia tra operatori dell’ASUIUD che medici specializzandi dell’Università degli studi di Udine
Rispondenti per profilo professionale %
Infermieri, ostetriche 33,2%
Medici 25,5%
Altri professionisti sanitari 21,2%
Altro 20,1%
Fascia di età %
20-24 0,8
25-29 13,5
30-34 13,8
35-39 9,9
40-44 14,2
45-49 16,2
50-54 14,7
55-59 12,0
60 o più 4,9
Negli ultimi 12 mesi, sul tuo posto di lavoro o tirocinio: Frequenza (TOT = 593)
%
sei stato/a aggredito fisicamente? 41 (5 da colleghi)
7%
sei stato/a aggredito verbalmente? 248 (85 da colleghi)
42%
sei stato/a vittima di bullismo/ mobbing? 99 17%
hai subito molestie sessuali? 11 2%
hai subito molestie razziali? 16 3%
Quanto sei preoccupato /a circa la violenza nel posto di lavoro attuale o tirocinio?
Frequenza (TOT = 593)
%
1= non sono preoccupato/a per niente 204 34%
2 165 28%
3 107 18%
4 75 13%
5 = molto preoccupato/a 42 7%
Risultati questionario multicentrico
Indagine FNOMCeO - FederSanità - ANCI
Tre convinzioni sul SSN del nostro Paese e sull’accesso ai servizi sanitari
rappresentano spesso l’elemento scatenante la violenza:
Non si può aspettare.
Non si può sbagliare.
Non si può morire.
Fenomeno difficile da definire
• Sottostima: mancata segnalazione – non si ritiene fenomeno da riportare , non c’è tempo, inutile, minacce
• Segnalazioni sono influenzate dall’eco mediatica e dal monitoraggio in sè
• Definizione di aggressione molto generica
• Contesti molto diversi: – differenze geografiche, grandi città vs. contesti rurali, aspetti strutturali, aspettative
dell’utenza
– contesto lavorativo: SERT, PS, degenze, assistenza domiciliare
• Dati vecchi, non omogenei
• Interpretazione “focalizzata”
Limiti nella descrizione del fenomeno
?
Fenomeno difficile da gestire
• Maggior formazione degli operatori? – Formazione comunicativa? Tecniche di difesa personale?
• Maggior sensibilizzazione della cittadinanza? – A mezzo stampa? Via social network? Siti dedicati? Incontri formativi? Manifesti?
• Maggiori risorse alle strutture sanitarie? – Aumento del personale? Aumento del tempo da dedicare ai pazienti? Aspetti strutturali/logistici?
• Maggiori controlli? – Coinvolgimento forze dell’ordine? Coinvolgimento di vigilanza privata? Coinvolgimento di volontari?
Limiti nella descrizione del fenomeno
?
Iniziative intraprese
(HFMEA, procedura aziendale, gruppo di lavoro regionale, corso di formazione)
HFMEA 2017 Health Failure Mode and Effects Analysis
La prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari
Obiettivo
Fornire un supporto alla ridefinizione dei processi esistenti nella prevenzione e gestione degli episodi di violenza
In che modo?
• identificando le potenziali modalità di errore •agendo su di esse in modo da rendere i processi più sicuri
ASUIUD_17190
Perchè usare la HFMEA per affrontare il tema della violenza a danno degli operatori sanitari?
In accordo con le Direzioni Aziendali e il Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale, per l’anno 2017 la metodologia HFMEA è stata applicata al tema della prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, considerati sia l’incremento del numero di segnalazioni di Incident Reporting e di denunce di infortunio occorse in ASUIUD, sia la rilevanza del fenomeno a livello nazionale e internazionale.
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Anni e Trimestri
andamento segnalazioni spontanee relative ad aggressioni
sentinella n. segnalazioni spontanee
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ASUIUD_17190
Il Team
Pronto Soccorso Semintensiva chirurgica Clinica Psichiatrica Dipartimento di Salute Mentale Dipartimento delle Dipendenze Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale Medicina del Lavoro Direzioni Aziendali (Sanitaria, delle Professioni Sanitarie) Rischio Clinico
“Nel gruppo che sviluppa l’analisi sono rappresentati tanti esperti quante sono le competenze che significativamente entrano in gioco
nell’effettiva produzione/erogazione”
Tempi
L’analisi proattiva è stata condotta nel periodo maggio-dicembre 2017, attraverso 6 incontri collegiali e attività svolte in autonomia da parte dei partecipanti. L’applicazione della metodologia HFMEA ha previsto: 1. la scomposizione del processo in fasi 2. l’individuazione delle possibili modalità di errore (failure mode) 3. delle cause profonde sottostanti e dei loro effetti 4. la definizione di una matrice di rischio (attraverso l’attribuzione di punteggi di Gravità, Probabilità e Rilevabilità a ogni potenziale causa di failure mode)
• l’identificazione di possibili azioni di miglioramento/riduzione del rischio. •individuazione delle priorità di intervento
Risultati
30 possibili cause di failure mode da sottoporre ad azioni correttive 10 possibili azioni di miglioramento che dovrebbero contribuire a ridurre il rischio di accadimento di evento avverso
Azioni di miglioramento 1. Istituzione corso di formazione aziendale 2. Diffusione procedura aziendale nelle strutture 3. Modalità di sorveglianza: servizio di vigilanza, telecamere, steward di sala, pulsanti di allarme… 4. Gestione logistica degli ingressi nelle strutture 5. Segnalazione in SEI (Sistema per l’Emergenza Intraospedaliera) del paziente "abitualmente
aggressivo“ 6. Identificazione precoce dell’aggressività del paziente, e comunicazione rapida sia inter sia intra
equipe (passaggio di consegne chiaro) 7. Attivazione supporto psicologico in acuto da parte dell'Azienda 8. Supporto/consulenza legale da parte dell'Azienda 9. Definizione di percorso integrato di gestione dell'operatore aggredito 10. Dichiarazione di intenti ASUIUD: tolleranza zero verso gli atti di violenza Data la complessità delle azioni individuate, la loro messa in opera sarà compiuta nel biennio 2018-2019
1 Istituzione corso di formazione aziendale
2 Diffusione procedura aziendale
3 Revisione modalità di sorveglianza: servizi di vigilanza, telecamere,
steward di sala, pulsanti di allarme, ecc
4 Ricognizione degli aspetti strutturali e logistici degli ingressi nelle
strutture
5 Segnalazione in SEI (Sistema per l’Emergenza Intraospedaliera) del
paziente "abitualmente aggressivo"
6 Identificazione precoce dell’aggressività del paziente, e comunicazione
rapida sia inter sia intra equipe (passaggio di consegne chiaro)
7 Attivazione supporto psicologico in acuto da parte dell'Azienda
8 Supporto/consulenza legale da parte dell'Azienda
9 Definizione di percorso integrato di gestione dell'operatore aggredito
10 Dichiarazione di intenti ASUIUD: tolleranza zero verso gli atti di violenza
Azioni realizzate, da realizzare, altre azioni…
Raccomandazione
Obiettivo Prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari attraverso l’ implementazione di misure che consentano l’eliminazione o riduzione delle condizioni di rischio presenti e l’acquisizione di competenze da parte degli operatori nel valutare e gestire tali eventi quando accadono
obiettivo HFMEA
Azioni
• elaborazione di un programma di prevenzione HFMEA 2017
• analisi delle situazioni lavorative (ricognizione strutturale) definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo (misure strutturali e tecnologiche, misure organizzative, gestione episodi di violenza) HFMEA 2017-ricognizione strutturale
• formazione del personale corso aggiornamento 29-30/11/18
• attivazione protocollo monitoraggio eventi sentinella Inserimento puntuale in SIMES
analisi delle condizioni operative e dell’organizzazione nei servizi considerati maggiormente a rischio: personale addestrato dovrebbe periodicamente effettuare sopralluoghi negli ambienti di lavoro, con particolare riferimento a quelli in cui si è verificato un recente episodio di violenza, al fine di identificare rischi, condizioni, operazioni e situazioni che possono favorire atti di violenza.
Ulteriori azioni…
4.2 Analisi situazioni lavorative
Obiettivi: 1) effettuare una ricognizione di alcune strutture aziendali al fine di valutarne la sicurezza dal punto di vista logistico / strutturale 2) censire alcuni interventi strutturali da attuare in maniera standardizzata sulle diverse sedi, al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza per gli operatori
Ricognizione sicurezza strutturale
Direttore Sanitario individuare soluzioni logistiche per rendere il più possibile sicure le sedi dell’Azienda a maggior rischio di aggressione nei confronti degli operatori.
Chi: •Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale, •Servizi Tecnici, •Direzioni •SOC Accreditamento, Gestione Rischio Clinico e Valutazione delle performance sanitarie
Ricognizione sicurezza strutturale
Dove: •DSM (4 CSM-SPDC-REMS) •Dipartimento Dipendenze (SerT, alcologia) •Pronto Soccorso Cividale •Dipartimento Materno Infantile (Ginecologia, Ostetricia, Pediatria) Durante tali sopralluoghi si è verificata la presenza di alcuni requisiti ritenuti importanti nel garantire la sicurezza degli operatori (citati nella stessa raccomandazione, sez. 4.3 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo), quali, ad esempio, vie di fuga, sale d'attesa, strutture barriera, sistemi di allarme, videosorveglianza.
Quando: I sopralluoghi si sono effettuati nella primavera del 2017
Risultati: 1. sedi soddisfacenti dal punto di vista della sicurezza per l’operatore 2. sedi che richiedono alcuni interventi di minima per garantire una
maggior sicurezza 3. sedi non soddisfacenti dal punto di vista ambientale che richiedono
interventi strutturali impegnativi sia dal punto di vista economico che temporale
Ricognizione sicurezza strutturale
Rete regionale Cure Sicure FVG
Rete regionale Cure Sicure FVG
La sicurezza dei pazienti è una priorità che il Servizio Sanitario Regionale (SSR) pone a garanzia della qualità e dell’equità delle cure prestate. Per il suo perseguimento è necessario l’impegno di tutti attraverso programmi di governo clinico e di miglioramento continuo della qualità che pongono al centro le necessità dei cittadini e valorizzano il ruolo e la responsabilità di tutte le figure professionali che operano nel SSR. La Regione Friuli Venezia Giulia affronta la gestione del rischio clinico attraverso un’organizzazione unitaria: la Rete Cure Sicure FVG istituita con la Delibera N. 1970 del 21 ottobre 2016. Con la successiva Delibera N. 185 del 2 febbraio 2018 la Regione Friuli Venezia ha decretato l'attuazione della Legge n. 24 dell'8 marzo 2017attraverso la Rete Cure Sicure FVG. La filosofia di lavoro prevede un forte indirizzo regionale accompagnato dalla promozione e valorizzazione delle iniziative degli Enti SSR, degli IRCCS e delle Case di cura private accreditate convenzionate. Questa sinergia si è declinata attraverso incontri mensili con i risk manager ufficialmente identificati dagli Enti SSR/Case di cura private accreditate convenzionate SSR con la costituzione di una rete di referenti aziendali (responsabili aziendali dei programmi regionali e link professional) per l’attuazione dei singoli programmi, con l’attivazione di gruppi di esperti coinvolti di volta in volta su specifiche tematiche e con il coinvolgimento finalizzato dei cittadini.
Rete regionale Cure Sicure FVG
Rete regionale Cure Sicure FVG
Programmi • Sicurezza delle pratiche clinico-assistenziali (corretta
identificazione, dolore, lesioni da pressione, cadute, ecc) • Prevenzione e controllo delle infezioni correlate
all'assistenza (ICA) • Uso prudente degli antibiotici (antimicrobial stewardship) • Uso sicuro dei farmaci • Incident reporting • Empowerment del cittadino • Raccomandazioni ministeriali
La Rete Cure Sicure riconosce quale manifestazione emergente l’aumento dei casi di violenza a danno degli operatori e avvia un tavolo di lavoro regionale per portare all’attenzione della DCS questo fenomeno e individuare possibili strategie comuni alle Aziende per garantire una risposta coordinata e sistematica
Rete regionale Cure Sicure FVG Tavolo regionale violenza operatore
• Individuare i limiti di tolleranza ovvero “tolleranza zero”
• L’operatore aggredito non è in grado di essere d’aiuto agli altri: “La sicurezza dell’operatore in primis”
• Garantire la sicurezza di altri utenti presenti
• Segnalare sempre gli episodi anche tramite querela di parte
• Evitare risposte esagerate configurabili nella “lite”
• Coinvolgimento dei cittadini (incontri, informative, esposizione di poster)
Rete regionale Cure Sicure FVG
Indicazioni generali
Tavolo regionale violenza operatore
• Servizio Prevenzione e Protezione,
• Uffici Legali,
• Medicina Legale,
• Forze dell’Ordine
Rete regionale Cure Sicure FVG
Collaborazione con altri Uffici
Tavolo regionale violenza operatore
Rete regionale Cure Sicure FVG
• Stabilire alcune strategie comuni:
– Individuare modalità uniformi di segnalazione degli eventi considerando anche le attività degli SPP garantendo l’omogeneità dei dati tra Aziende;
– Individuare quale gravità assegnare agli eventi e concordare il cut-off per la segnalazione di Eventi Sentinella (aggressione verbale, aggressione fisica, 15 gg di infortunio, referto all’autorità giudiziaria);
– Implementare la diffida per i beni materiale dell’Azienda e per interruzione di pubblico servizio;
– Stipulare, nei limiti del possibile, un’assicurazione per il personale a rischio per risarcimento di beni materiali personali, danni fisici, costi di tutela legale (valutazione da intraprendere tramite EGAS).
Conclusioni (1) Tavolo regionale violenza operatore
Rete regionale Cure Sicure FVG
• Definire se sono necessarie procedure ad hoc per setting di cura specifici.
• Applicare in tutte le Aziende le indicazioni generali emerse durante l’incontro
– Applicare il concetto di tolleranza zero
– Garantire la sicurezza dell’operatore e degli altri utenti
– Segnalare e denunciare sempre gli episodi
– Evitare la lite
– Coinvolgere i cittadini
Conclusioni (2) Tavolo regionale violenza operatore
Rete regionale Cure Sicure FVG
• Avviare attività di collaborazione con altri Uffici
– Chiedere la partecipazione di un rappresentante dei Servizi Prevenzione e Protezione;
– Coinvolgere gli Uffici Legali, Medicina Legale, Ordini Professionali, Forze dell’Ordine;
• Campagna informativa: valorizzare l’attività svolta dagli operatori sanitari invitando i cittadini a tenere comportamenti civili e responsabili
Conclusioni (3)
Tavolo regionale violenza operatore
La procedura aziendale
INDICE 1. Scopo e campo di applicazione 2. Destinatari 3. Contenuti 3.1 Introduzione 3.2 Definizioni 3.3 Elementi per l’identificazione della persona potenzialmente violenta 3.4 Fattori favorenti episodi di aggressività
3.5 Obiettivi 3.6 Analisi del contesto lavorativo 3.7 Segnalazione episodi di violenza -Tabella A Percorso di segnalazione in caso di episodi di violenza
3.8 Segnalazione eventi sentinella 3.9 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo 3.9.1 Strategie gestionali sull’ambiente 3.9.2 Misure organizzative
3.9.3 Formazione 3.10 Prevenzione e gestione dei comportamenti violenti 3.10.1 Prevenzione e controllo dei comportamenti aggressivi e metodologie di azione 3.10.2 Gestione comportamenti e tecniche di de-escalation 3.10.3 Possibili misure da adottare in caso di aggressione fisica
3.11 Tutela legale dell’operatore 3.11.1 Aggressione fisica verso utenti e tra operatori 4. Responsabilità 5. Terminologie e abbreviazioni 6. Riferimenti bibliografici 7. Allegati
a. Definire una strategia di prevenzione e controllo dei comportamenti aggressivi
b. Individuare misure strutturali e organizzative che consentano la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e atti di violenza
c. Fornire agli operatori conoscenze e competenze per valutare, prevenire e gestire tali eventi
3.5 Obiettivi
Quali sono i fattori di rischio reali e potenziali
A chi compete l’analisi?
Cosa si analizza?
Quali sono gli strumenti usati per l’analisi?
3.6 Analisi del contesto lavorativo
Vengono analizzati le segnalazioni pervenute tramite: - incident reporting - eventi sentinella - reclami - denunce di infortunio sul lavoro - referti di Pronto Soccorso - altra documentazione sanitaria - segnalazioni all’Autorità Giudiziaria, alle Forze di Polizia o alla Direzione Aziendale
3.6 Analisi del contesto lavorativo
Identificazione dei contesti/attività lavorative a rischio elevato: caratteristiche dei soggetti coinvolti (tipologia di pazienti/operatori) sopralluoghi per valutare le caratteristiche delle strutture (luoghi isolati e/o scarsamente illuminati, presenza/assenza/ indisponibilità di mezzi di comunicazione, aree ad accesso non sicuro, etc.) dinamica / meccanismi generatori degli eventi e relativi esiti valutazione delle condizioni operative e dell’organizzazione all’interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi (a cura del RSPP) In alcuni settori/servizi l’utenza potrebbe presentare reazioni violente in modo del tutto imprevedibile e immotivato. In questi casi è fondamentale la preparazione dell’operatore e l’organizzazione del lavoro deve tener conto della presenza di tali particolari tipologie di utenza
3.6 Analisi del contesto lavorativo
3.7 Segnalazione episodi di violenza Percorso di segnalazione in caso di episodi di violenza
Incident Reporting
EVENTO AVVERSO
CADUTA
ERRORE TERAPIA
CADUTA
3.8 Segnalazione eventi sentinella in SIMES
LISTA DEGLI EVENTI SENTINELLA 1 Procedura chirurgica/invasiva in paziente sbagliato
2 Procedura chirurgica/invasiva in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte)
3 Errata procedura chirurgica/invasiva su paziente corretto
4 Strumento o altro materiale lasciato all’interno del sito chirurgico che richiede un successivo
intervento o ulteriori procedure
5 Reazione trasfusionale conseguente ad incompatibilità AB0
6 Morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica
7 Morte materna o malattia grave correlata al travaglio e/o parto
8 Morte o disabilità permanente in neonato sano di peso > non correlata a malattia congenita
9 Morte o grave danno per caduta di paziente
10 Suicidio o tentato suicidio di paziente in ospedale
11 Violenza su paziente
12 Atti di violenza a danno di operatore 13 Morte o grave danno conseguente a malfunzionamento del sistema di trasporto (intra-
ospedaliero, extra-ospedaliero)
14 Morte o grave danno conseguente a non corretta attribuzione del codice triage nella Centrale
Operativa 118 e/o all’interno del Pronto Soccorso
15 Morte o grave danno imprevisto conseguente ad intervento chirurgico
16 Ogni altro evento avverso che causa morte o grave danno al paziente (es. coma, disabilità
permanente, necessità di rianimazione cardiorespiratoria, stato di malattia che determina
cronicizzazione, re intervento chirurgico, ecc.)
17 Rapimento di neonato o neonato mandato a casa con i genitori sbagliati
18 Trasmissione di malattia acuta / cronica o decesso derivante da infusione di sangue o
emoderivati o da trapianto d’organo o di tessuti contaminati
Interventi ambientali es: regolamentare l’accesso ai locali di lavoro assicurare l’installazione di sistemi di illuminazione presenza di arredi idonei ridurre gli elementi potenzialmente pericolosi ...
3.9 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo
Misure organizzative Clima organizzativo orientato alla riduzione degli episodi di violenza, alcuni esempi: • chiarezza nelle comunicazioni (es: mediatore culturale ) • utilizzo di DPI, evitare di indossare monili/oggetti potenzialmente pericolosi (es: orecchini, collane, forbici ed oggetti taglienti) • numero adeguato di personale in situazioni potenzialmente pericolose • attivazione delle Forze dell’Ordine • utilizzo di strumenti di segnalazione degli episodi di violenza • supporto agli operatori che subiscono violenza (supporto psicologico, legale)
3.9 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo
Formazione Formazione di Dirigenti e Preposti - riconoscere i contesti a rischio - sensibilizzare gli operatori all’utilizzo degli strumenti di segnalazione - adottare iniziative di sicurezza - assicurare che tutti gli operatori ricevano la necessaria formazione, dando priorità ai neoassunti Formazione del personale - rischi specifici connessi all’attività svolta - metodi di riconoscimento di segnali di pericolo o di situazioni che possono condurre a episodi di violenza - metodologie per prevenire e gestire gli episodi di violenza (es. tecniche di de-escalation, protezione del contesto e degli altri utenti/operatori) - comunicazione efficace e/o gestione dei conflitti
3.9 Definizione ed implementazione di misure di prevenzione e controllo
In caso di aggressione fisica da parte di utenti o altri soggetti (familiari, visitatori, etc.), l’operatore aggredito può agire in sede penale o in sede civile.
3.11 Tutela legale dell’operatore
Grazie per l’attenzione!!