Press - Eco di Bergamo - July 2014

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L’ECO DI BERGAMO 11 GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014 Economia [email protected] www.ecodibergamo.it/economia/section/ Rimbalzo dei titoli bancari Il Banco recupera il 3,32% Rimbalzo dei titoli bancari ieri in Borsa dopo la giornata pesante di martedì. Il Banco è salito del 3,32% a 11,50, miglior titolo del settore, mentre Ubi ha recuperato l’1,48% a 6,185 euro. Dalle costruzioni i primi segnali positivi Bettineschi: il governo faccia la sua parte Nei primi tre mesi dell’anno in aumento compravendite e mutui stipulati. Bene le ristrutturazioni Ma la massa salari è in calo del 18%. «Ora è necessario che Roma passi dalle parole ai fatti» FRANCESCA BELOTTI Abituati come siamo ai lunghi elenchi di imprese edili che in questi anni - come si suol dire - hanno portato i libri in Tribunale, scorgere un’inversio- ne di tendenza nell’anda- mento del settore sem- bra quasi un mi- raggio. Eppure i dati sono lì, nero su bianco, a dire che qual- che piccolo segnale di migliora- mento, nel comparto che più ha accusato la crisi, c’è. Il nodo ristrutturazioni Stando ai dati di Ance Bergamo, nel primo trimestre dell’anno nella nostra città il numero di compravendite è aumentato di circa il 4,5% e i mutui stipulati sono cresciuti del 10%. Ma ciò che sta più a cuore al presidente Ottorino Bettineschi è il dato sulle riqualificazioni degli edi- fici, che, sempre nei primi tre mesi dell’anno, hanno segnato un più 3% rispet- to allo stesso periodo dell’anno scorso e un più 15% se raffronta- te con il 2008. Un dato modesto - si dirà - ma pur sempre prece- duto dal segno più, grazie anche agli incentivi che il governo ha messo in campo sul fronte ri- strutturazioni. Ma il vero punto è che la riqualificazione degli edifici è una delle battaglie che Ance sta conducendo per ridare fiato all’edilizia. Le ombre sul comparto Fin qui le luci, ma a parlare di lavori pubblici il cielo si adom- bra. Il confronto tra il primo trime- stre del 2014 e quello del 2013 registra un meno 58,7% . E su questo punto Bettineschi chia- ma in causa Palazzo Chigi. «Il governo ha chiesto ai Comuni di inviare a Roma un elenco delle opere prioritarie e finora si è data la precedenza alle grandi opere. Ma l’Italia è fatta in prevalenza di Pmi e le opere che possono risollevare l’economia sono ope- re piccole e medie e di manutenzione». E a guardare i numeri di persone che hanno perso il posto nella nostra provincia (ol- tre 12 mila negli ulti- mi cinque anni), con una massa salari che tra gennaio e marzo è scesa del 18%, l’emer- genza in edilizia è tut- t’altro che finita. Contributi europei da non perdere Intanto l’associazione pro- vinciale dei costruttori sta lavorando per non perde- re il treno dei contributi europei: «Serve un progetto di ampio re- spiro e ad ampio rag- gio sulla nostra provincia», affer- ma Bettineschi, ricordando che a livello nazio- nale tra il 2007 e il 2013 le ri- sorse non utilizzate tra fondi strutturali e fondi per lo sviluppo e la coesio- ne sono state pari a 50 miliardi di euro. Secondo Bettineschi a giocare un ruolo chiave per dare ossige- no al comparto delle costruzioni non può che essere il governo, che «è sulla strada giusta», ma «ora bisogna passare dalle parole ai fatti». Ad esempio «è positivo che il governo abbia sbloccato il patto di stabilità sulle scuole pubbliche, ma non ha ancora stanziato i 3,8 miliardi di euro pro- messi». Negli ultimi 20 an- ni, «a fronte di investi- menti in edilizia da parte dello Stato calati del 47,5% c’è stato un aumento della spesa corrente del 34%». E ancora: «Nel 2013 gli investimenti in in- frastrutture sono scesi dell’8,7%, mentre la spesa corrente è cre- sciuta del 2,8%. Questo vuol dire che è aumentata di 12 miliardi di euro». Tracciato questo quadro, «è chiaro che se il governo non interviene continueranno ad es- serci imprese che chiudono», sottolinea Bettineschi. Uno spiraglio può venire dal- l’acquisire commesse all’estero, anche se non è semplice. «In au- tunno un esponente del governo della Mongolia verrà a Bergamo e come Ance abbiamo preso con- tatti anche con la Repubblica Ce- ca. L’ideale è riuscire ad esporta- re il know-how utilizzando per- sonale in loco». L’attenzione va rivolta anche ai cittadini: «Oc- corre una stabilizzazione fiscale sulla casa, perché le tasse sul- l’abitazione sono aumentate del 200% negli ultimi tre anni». n ©RIPRODUZIONE RISERVATA Ottorino Bettineschi Gsi, mini bond da 5 milioni con Popolare Vicenza La Global System Internatio- nal di Scanzorosciate ha affidato alla Banca Popolare di Vicenza il mandato per collocare un prestito obbligazionario a tasso fisso del 6,75% per un valore nominale minimo di 5 milioni. La Gsi, nata nel 2002, si occupa di stampaggio e verniciatura di com- ponenti per trattori, camion e vet- ture di alta gamma. Il mini bond, forma di finanziamento alternati- va ai canali bancari tradizionali, si rivolge agli investitori istituzio- nali e avrà durata di 5 anni con scadenza 2019. La Gsi presenterà domanda di ammissione delle ob- bligazioni alle negoziazioni sul mercato ExtraMot, segmento Pro, gestito da Borsa Italiana. Il mini bond era stato annun- ciato all’open day di fine giugno. Gsi ha chiuso il 2013 con un fattu- rato consolidato di 64,5 milioni, in crescita del 7% sul 2012. Il mar- gine operativo lordo è salito del 2,1% a 3,9 milioni. Il presidente di Gsi, Stefano Profeti, ha commentato: «Il collo- camento di mini bond è un passo importante nel finanziamento, tramite strumenti nuovi, dello sviluppo del nostro gruppo». Il piano industriale 2014-2016 pre- vede due obiettivi. Da una parte il rafforzamento della posizione sul mercato europeo con l’incre- mento della capacità produttiva o il posizionamento di siti nelle vicinanze di clienti strategici. Dal- l’altra il rafforzamento della capa- cità produttiva dei nuovi stabili- menti in Brasile. A fine piano, Gsi prevede ricavi consolidati per 91 milioni e un margine operativo lordo di 7,4 milioni. Giusto ieri, il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, par- lando alla commissione Finanze alla Camera, ha riferito che da novembre 2012 a giugno 2014 hanno emesso mini bond 36 im- prese non finanziarie italiane per un importo complessivo di 5,7 miliardi. n Profeti all’open day di giugno I dati dell’Osservatorio Permessi per nuove case Siamo tornati ai livelli del ’36 Giusto per dare due dati, a livello nazionale dal 2007 in edilizia sono andati persi 800 mila posti di lavo- ro e le imprese fallite sono state 14.200. Lo dice l’Osservatorio Con- giunturale dell’Ance, che rileva an- cora come dall’inizio della crisi gli investimenti nel settore sono di- minuiti di 58,8 miliardi di euro, mentre per quest’anno è attesa una crescita a 126,49 miliardi. In particolare, secondo i dati dell’Os- servatorio presentati l’altro ieri, il calo degli investimenti ha riguar- dato la nuova edilizia abitativa (meno 58, 1%), l’edilizia non resi- denziale privata (meno 36,3%), le opere pubbliche (meno 48%), men- tre si e’ registrato un netto aumen- to per la manutenzione e ristruttu- razione (più 23,6%). A crollare in- vece sono stati i permessi per co- struire nuove abitazioni, solo 58 mila nel 2013, un livello vicino a quello del 1936. Con lo «Sblocca Italia» il comparto avrebbe a disposizione già 5 mi- liardi di risorse stanziate con di- versi provvedimenti e non ancora utilizzate. Agli edifici scolastici an- drebbero 3,8 miliardi, 1,6 per il rischio idrogeologico, e 1,2 miliar- di per le opere bloccate e incom- piute. «Siamo all’anno zero - ha detto il numero uno di Ance, Paolo Buzzet- ti -: da qui o si riparte o rischiamo di non riuscire più a risollevarci». RISERVATO AL MONDO DELLA RISTORAZIONE BERGAMASCA per saperne di più 035 358833 [email protected] é un progetto a cura di Elio Ghisalberti che sarà in edicola con L’Eco di Bergamo a fine 2014. Entra a farne parte anche tu! GUIDA COMPLETA ALLA RISTORAZIONE DI BERGAMO E PROVINCIA 4 A EDIZIONE

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L’ECO DI BERGAMO 11GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2014

[email protected]/economia/section/

Rimbalzo dei titoli bancariIl Banco recupera il 3,32%Rimbalzo dei titoli bancari ieri in Borsa dopola giornata pesante di martedì. Il Banco è salitodel 3,32% a 11,50, miglior titolo del settore,mentre Ubi ha recuperato l’1,48% a 6,185 euro.

Dalle costruzioni i primi segnali positiviBettineschi: il governo faccia la sua parteNei primi tre mesi dell’anno in aumento compravendite e mutui stipulati. Bene le ristrutturazioniMa la massa salari è in calo del 18%. «Ora è necessario che Roma passi dalle parole ai fatti»

FRANCESCA BELOTTI

Abituati come siamo ailunghi elenchi di imprese ediliche in questi anni ­ come si suoldire ­ hanno portato i libri inTribunale, scorgere un’inversio­

ne di tendenza nell’anda­mento del settore sem­

bra quasi un mi­raggio. Eppure

i dati sono

lì, nero su bianco, a dire che qual­che piccolo segnale di migliora­mento, nel comparto che più haaccusato la crisi, c’è.

Il nodo ristrutturazioniStando ai dati di Ance Bergamo,nel primo trimestre dell’annonella nostra città il numero dicompravendite è aumentato dicirca il 4,5% e i mutui stipulatisono cresciuti del 10%. Ma ciòche sta più a cuore al presidenteOttorino Bettineschi è il dato

sulle riqualificazioni degli edi­fici, che, sempre nei primi

tre mesi dell’anno,

hanno segnato un più 3% rispet­to allo stesso periodo dell’annoscorso e un più 15% se raffronta­te con il 2008. Un dato modesto­ si dirà ­ ma pur sempre prece­duto dal segno più, grazie ancheagli incentivi che il governo hamesso in campo sul fronte ri­strutturazioni. Ma il vero puntoè che la riqualificazione degli edifici è una delle battaglie cheAnce sta conducendo per ridarefiato all’edilizia.

Le ombre sul compartoFin qui le luci, ma a parlare di

lavori pubblici il cielo si adom­bra. Il confronto tra il

primo trime­

stre del 2014 e quello del 2013registra un meno 58,7% . E suquesto punto Bettineschi chia­ma in causa Palazzo Chigi. «Il governo ha chiesto ai Comuni diinviare a Roma un elenco delleopere prioritarie e finora si è datala precedenza alle grandi opere.Ma l’Italia è fatta in prevalenzadi Pmi e le opere che possonorisollevare l’economia sono ope­re piccole e medie e dimanutenzione». E aguardare i numeri dipersone che hannoperso il posto nellanostra provincia (ol­tre 12 mila negli ulti­mi cinque anni), conuna massa salari chetra gennaio e marzo èscesa del 18%, l’emer­genza in edilizia è tut­t’altro che finita.

Contributi europei da non perdereIntanto l’associazione pro­

vinciale dei costruttori stalavorando per non perde­

re il treno dei contributieuropei: «Serve un

progetto di ampio re­spiro e ad ampio rag­

gio sulla nostraprovincia», affer­

ma Bettineschi,ricordando chea livello nazio­

nale tra il2007 e il

2013 le ri­sorse non

utilizzate tra fondi strutturali efondi per lo sviluppo e la coesio­ne sono state pari a 50 miliardidi euro.

Secondo Bettineschi a giocareun ruolo chiave per dare ossige­no al comparto delle costruzioninon può che essere il governo,che «è sulla strada giusta», ma«ora bisogna passare dalle paroleai fatti». Ad esempio «è positivo

che il governo abbiasbloccato il patto distabilità sulle scuolepubbliche, ma non haancora stanziato i 3,8miliardi di euro pro­messi».

Negli ultimi 20 an­ni, «a fronte di investi­menti in edilizia daparte dello Stato calatidel 47,5% c’è stato unaumento della spesa

corrente del 34%». E ancora:«Nel 2013 gli investimenti in in­frastrutture sono scesi dell’8,7%,mentre la spesa corrente è cre­sciuta del 2,8%. Questo vuol direche è aumentata di 12 miliardi dieuro». Tracciato questo quadro,«è chiaro che se il governo noninterviene continueranno ad es­serci imprese che chiudono»,sottolinea Bettineschi.

Uno spiraglio può venire dal­l’acquisire commesse all’estero,anche se non è semplice. «In au­tunno un esponente del governodella Mongolia verrà a Bergamoe come Ance abbiamo preso con­tatti anche con la Repubblica Ce­ca. L’ideale è riuscire ad esporta­re il know­how utilizzando per­sonale in loco». L’attenzione varivolta anche ai cittadini: «Oc­corre una stabilizzazione fiscalesulla casa, perché le tasse sul­l’abitazione sono aumentate del200% negli ultimi tre anni». n

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ottorino Bettineschi

Gsi, mini bond da 5 milioni con Popolare VicenzaLa Global System Internatio­

nal di Scanzorosciate ha affidato alla

Banca Popolare di Vicenza il mandato

per collocare un prestito obbligazionario

a tasso fisso del 6,75% per un valore

nominale minimo di 5 milioni.

La Gsi, nata nel 2002, si occupa distampaggio e verniciatura di com­ponenti per trattori, camion e vet­ture di alta gamma. Il mini bond,forma di finanziamento alternati­va ai canali bancari tradizionali,si rivolge agli investitori istituzio­nali e avrà durata di 5 anni con scadenza 2019. La Gsi presenteràdomanda di ammissione delle ob­bligazioni alle negoziazioni sul mercato ExtraMot, segmento

Pro, gestito da Borsa Italiana.Il mini bond era stato annun­

ciato all’open day di fine giugno.Gsi ha chiuso il 2013 con un fattu­rato consolidato di 64,5 milioni,in crescita del 7% sul 2012. Il mar­gine operativo lordo è salito del 2,1% a 3,9 milioni.

Il presidente di Gsi, StefanoProfeti, ha commentato: «Il collo­camento di mini bond è un passoimportante nel finanziamento, tramite strumenti nuovi, dello sviluppo del nostro gruppo». Il piano industriale 2014­2016 pre­vede due obiettivi. Da una parteil rafforzamento della posizionesul mercato europeo con l’incre­

mento della capacità produttivao il posizionamento di siti nelle vicinanze di clienti strategici. Dal­l’altra il rafforzamento della capa­cità produttiva dei nuovi stabili­menti in Brasile. A fine piano, Gsiprevede ricavi consolidati per 91milioni e un margine operativo lordo di 7,4 milioni.

Giusto ieri, il sottosegretarioall’Economia Enrico Zanetti, par­lando alla commissione Finanzealla Camera, ha riferito che da novembre 2012 a giugno 2014 hanno emesso mini bond 36 im­prese non finanziarie italiane perun importo complessivo di 5,7 miliardi.nProfeti all’open day di giugno

I dati dell’Osservatorio

Permessi per nuove caseSiamo tornatiai livelli del ’36

Giusto per dare due dati, a livello

nazionale dal 2007 in edilizia sono

andati persi 800 mila posti di lavo­

ro e le imprese fallite sono state

14.200. Lo dice l’Osservatorio Con­

giunturale dell’Ance, che rileva an­

cora come dall’inizio della crisi gli

investimenti nel settore sono di­

minuiti di 58,8 miliardi di euro,

mentre per quest’anno è attesa

una crescita a 126,49 miliardi. In

particolare, secondo i dati dell’Os­

servatorio presentati l’altro ieri,

il calo degli investimenti ha riguar­

dato la nuova edilizia abitativa

(meno 58, 1%), l’edilizia non resi­

denziale privata (meno 36,3%), le

opere pubbliche (meno 48%), men­

tre si e’ registrato un netto aumen­

to per la manutenzione e ristruttu­

razione (più 23,6%). A crollare in­

vece sono stati i permessi per co­

struire nuove abitazioni, solo 58

mila nel 2013, un livello vicino a

quello del 1936.

Con lo «Sblocca Italia» il comparto

avrebbe a disposizione già 5 mi­

liardi di risorse stanziate con di­

versi provvedimenti e non ancora

utilizzate. Agli edifici scolastici an­

drebbero 3,8 miliardi, 1,6 per il

rischio idrogeologico, e 1,2 miliar­

di per le opere bloccate e incom­

piute.

«Siamo all’anno zero ­ ha detto il

numero uno di Ance, Paolo Buzzet­

ti ­: da qui o si riparte o rischiamo

di non riuscire più a risollevarci».

RISERVATO AL MONDODELLA RISTORAZIONE BERGAMASCA

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[email protected]é un progetto a cura di Elio Ghisalberti che saràin edicola con L’Eco di Bergamo a fine 2014.

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