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Impianti Idraulici Ing. Francesca Aureli
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TURBINE
IDRAULICHE
Generalità
Turbine idrauliche
Le turbine idrauliche rientrano nella categoria delle macchine a fluido di tipo
dinamico; esse sono inoltre dette motrici per il fatto che il fluido cede energia
alla macchina
Nella maggioranza dei casi sono macchine a flusso continuo in quanto il moto del
fluido è pressoché stazionario e lo scambio energetico con gli elementi mobili
della macchina (pale) avviene per variazione della quantità di moto e/o
dell’energia cinetica del fluido; gli elementi mobili sono dotati di moto rotatorio
A seconda della direzione del flusso si hanno turbine centripete o radiali, a flusso
misto e assiali
Con riferimento alla nomenclatura più tradizionale si indicano con il nome del
progettista, si hanno quindi:
• Turbine Pelton (ruote tangenziali)
• Turbine Francis (radiali e a flusso misto)
• Turbine Kaplan (assiali)
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TURBINE
IDRAULICHE
Generalità
Turbine idrauliche
Altre tipologie di turbine sono:
• Turbine Banki
• Turbine Turgo
Sono ancora in uso dispositivi a gravità:
• la vite di Archimede o Coclea
Antesignana:
La ruota idraulica
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TURBINE
IDRAULICHE
Organi principali
Turbine idrauliche
Occorre uno studio delle macchine idrauliche dal punto di vista funzionale da
intendersi come studio delle caratteristiche di prestazione, dei pregi, dei difetti e
del campo di applicazione più favorevole di ciascun tipo di macchina
Organi principali:
• Distributore
• Girante
Il Distributore ha tre compiti principali:
1. Indirizza la portata in arrivo alla girante imprimendole la direzione dovuta in
modo da minimizzare urti e moti in direzione non utile
2. Regola la portata secondo la potenza richiesta dalla macchina mediante
organi appositi di parzializzazione
3. Provoca una trasformazione reciproca dei due addendi potenziale e cinetico
che costituiscono l’energia totale di una corrente liquida.
All’arrivo al distributore la corrente è dotata di un certo carico piezometrico h0 e
di una velocità la cui altezza cinetica è però di norma trascurabile rispetto al
primo. Di fatto la corrente in ingresso al distributore possiede solo energia
potenziale di pressione
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TURBINE
IDRAULICHE
Trasformazione del carico piezometrico
Turbine idrauliche
Il distributore è un organo fisso in cui le dissipazioni sono praticamente nulle (a
parte minime perdite per attrito). La corrente esce quindi dal distributore con la
stessa energia che possedeva all’ingresso solo che l’energia di pressione viene di
fatto trasformata in carico cinetico. Il carico all’ingresso del distributore è
essenzialmente piezometrico H ≈ H0. All’uscita dal distributore il carico totale H è
rimasto praticamente costante ma la quota parte piezometrica è inferiore rispetto
all’ingresso e la corrente ha assunto una velocità considerevole.
L’entità della trasformazione è un importante elemento di classificazione delle
turbine idrauliche.
Quando la trasformazione da energia potenziale a cinetica avviene completamente
nel distributore la macchina si definisce ad azione; nel caso contrario a reazione.
Nelle turbine ad azione la velocità V0 in uscita dal distributore (uguale alla velocità
V1 in ingresso alla girante) è la velocità torricelliana:
Nella girante la corrente è a pressione atmosferica
00 2gHV
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine idrauliche
Nelle turbine a reazione la trasformazione da energia potenziale a cinetica nel
distributore non è completa e l’acqua esce con una velocità inferiore alla
torricelliana. Tale velocità può essere espressa come:
1200 00 VV kcongHkV
La pressione all’ingresso della girante è superiore all’atmosferica con un valore
del carico piezometrico:
1001 conHE
Nelle turbine a reazione la quota parte di energia potenziale che si trasforma in
cinetica nel distributore vale:
00 1 HE
L’energia residua E1 viene trasformata nella girante con modalità differenti a
seconda del valore di
Grado di reazione
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TURBINE
IDRAULICHE
Grado di reazione
Turbine idrauliche
Trascurando le perdite di carico nel distributore, si può scrivere:
00
0
20
0
12
2
HgV
Hg
VH
Si può quindi esprimere il legame tra i due coefficienti numerici e kV0 che
prendono rispettivamente il nome di grado di reazione e coefficiente di velocità
specifica in uscita dal distributore come:
1100
2VV kek
Nelle turbine ad azione:
1,00
Vk
Nelle turbine a reazione:
55.0,70.0
70.0,50.0
85.0,30.0
0
0
0
V
V
V
k
k
k basso grado di reazione
medio grado di reazione
alto grado di reazione
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine ad azione
Turbine ad azione
Nel distributore (F,D,B,O) è presente un ugello convergente che si raccorda con la
condotta forzata. Nell’ugello la corrente viene accelerata fino a raggiungere la
velocità torricelliana ridotta di qualche percento per la presenza di minime
dissipazioni
All’interno del convergente è presente una spina di regolazione (ago Doble) che
viene tenuta nella posizione corrispondente all’efflusso della portata desiderata
Il getto che esce dal distributore ha la sezione di una corona circolare che si
richiude a breve distanza in un getto cilindrico pieno con distribuzione uniforme
della velocità per il rallentamento effettuato dall’ago sui filetti fluidi più interni
Tra le turbine ad azione oggi utilizzate vi sono le ruote Pelton
98.097.0 vTvu CconVCV
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine ad azione
Turbine ad azione
Sulla periferia della girante è presente un certo numero di pale sagomate
Le pale hanno la caratteristica forma a doppio
cucchiaio munito di spigolo centrale
Lo spigolo (bordo di ingresso) taglia in due il
getto che arriva tangenzialmente alla girante
e che abbandona la pala attraverso il bordo
d’uscita
L’immissione del getto è tangenziale e
lo scarico è anche in direzione assiale
Lo smusso centrale serve a far sì che
la pala anteriore non disturbi la parte
di getto che continua ad agire su
quella retrostante
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine ad azione
Turbine ad azione
La velocità d’uscita dalla girante è piccolissima:
tutto il carico cinetico viene ceduto alla girante
La turbina viene detta ad ammissione parziale perché
solo poche pale alla volta sono investite dal getto
contemporaneamente
È possibile la presenza di più ugelli per il contemporaneo
lavoro di più pale anche se ciò complica la regolazione
Impiego tipico delle turbine Pelton è il campo delle alte
ed altissime cadute e delle portate modeste
Uno svantaggio connesso all’utilizzo delle turbine Pelton è il fatto che non sia
possibile sfruttare completamente la caduta disponibile poiché il dislivello tra il
getto ed il canale di scarico va perduto, dovendo la corrente compiere un tratto a
pressione atmosferica
Nelle turbine a reazione il dislivello tra getto e canale di scarico può invece essere
recuperato. In tal caso la pressione di uscita dell’acqua dalla girante si trova ad una
pressione inferiore a quella atmosferica
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Richiami di Idraulica
Spinta di un getto su una pala
Spinta di un getto su una superficie curva
TURBINE
IDRAULICHE
0 IMG
Equazione Globale dell’equilibrio dinamico
0
00
zz
xyxy
MG
MMG
Moto stazionario quindi inerzie locali I nulle Equilibrio sul piano
orizzontale
Equilibrio lungo un’asse verticale
0'''' BBAABAABBBAAxyxy VQVQM
BBAABBB
BB
AAA
AA
xy VQVQdAnvvdAnvvM
''
iVVA
jVseniVVB
cos
Ci interessa
Incognita
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Richiami di Idraulica
Spinta di un getto su una pala
Spinta di un getto su una superficie curva
TURBINE
IDRAULICHE
Calcoliamo ora il modulo di S
La forza di superficie che il volume di controllo avverte tramite la superficie curva A’B’ è uguale ed opposta alla forza che il volume di controllo stesso esercita sulla superficie curva A’B’
A = B =1
SBA
AB
BB
AA
''
'
'
0
0
0Getto libero in atmosfera, pressione pari ovunque al valore atmosferico
Superficie laterale del volume di controllo a contatto con atmosfera
BABBAA
BBAA
BBAABA
VQVQVQVQS
VQVQS
VQVQ
0
0''
jseniQVS
jseniQViQVVQVQS BA
cos1
cos
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Richiami di Idraulica
Spinta di un getto su una pala
Spinta di un getto su una superficie curva
TURBINE
IDRAULICHE
Il modulo della spinta S esercitata dal fluido sulla pala è massimo quando l’angolo è uguale a 180° ovvero cos = -1
cos12
cos22
coscos21
cos1
22
22
QV
QV
senQV
senQVS
Nella pratica non è possibile fare assumere all’angolo il valore di 180°
Un valore tipico è = 165°
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine ad azione
Turbine ad azione
Tra le turbine ad azione si annovera la Turgo
In questa macchina il flusso colpisce
le pale con un angolo di circa 20°
rispetto al piano mediano della ruota
entrando da un lato ed uscendo
dall’altro
Come avviene in una turbina a vapore
il getto colpisce contemporaneamente
più pale
A parità di velocità periferica rispetto
ad una turbina Pelton dati i diametri
più contenuti si hanno maggiori
velocità angolari con meno problemi
nell’accoppiamento al generatore e
con eliminazione del moltiplicatore
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine ad azione
Turbine ad azione
La turbina può essere utilizzata con una gamma molto ampia di portate (20 l/s ÷ 10 m3/s) Il rendimento massimo è inferiore all’ 87% però si mantiene costante al diminuire della portata fino al 16% della portata nominale. La turbina può raggiungere una portata minima teorica inferiore al 10% della portata di progetto
Un altro tipo di turbina ad azione è la
Banki-Mitchell o cross-flow (Ossberger)
L'acqua entra nella turbina attraverso un distributore e passa nel primo stadio della ruota, che funziona quasi completamente sommersa (con un piccolo grado di reazione) Il flusso che abbandona il primo stadio cambia di direzione al centro della ruota e s'infila nel secondo stadio, totalmente ad azione La ruota è costituita da due o più dischi paralleli, tra i quali si montano, vicino ai bordi, le pale, costituite da semplici lamiere piegate
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine a reazione
Turbine a reazione
Le turbine a reazione possono ricondursi all’originario tipo Francis caratterizzato da
ingresso dell’acqua in direzione radiale centripeta e da uno scarico assiale
L’ammissione è necessariamente totale come in
tutte le macchine a reazione in cui anche la
girante è sede di un salto di pressione.
Il distributore, posto intorno alla ruota, è
costituito da due corone circolari fra cui trovano
posto le pale del distributore che sono girevoli
attorno ad un perno e rese solidali da un anello
esterno comandato dal regolatore.
Dal distributore l’acqua passa alla girante
costituita da un mozzo e da una corona (fra i quali
trova posto un certo numero di pale
opportunamente sagomate) senza mai entrare in
contatto con l’atmosfera
Lo scarico avviene nel divergente avente il
compito di recuperare la differenza di quota tra
macchina e canale di scarico e l’energia cinetica
residua dell’acqua che esce dalla turbina
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine a reazione
Turbine a reazione
I tipi di turbine a reazione Francis sono diversi a seconda del grado di reazione
0.3 ÷ 0.4 turbine lente, np 18÷20
0.4 ÷ 0.5 turbine normali
0.5 ÷ 0.6 turbine veloci
0.6 ÷ 0.65 turbine ultraveloci, np 8÷12
eu
e
o DDD
b ,15.005.0
eu
e
o DDD
b ,23.015.0
eu
e
o DDD
b ,37.023.0
Scarico di una piccola
girante Francis
Girante di una imponente turbina Francis
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Richiami di Idraulica
Turbina a reazione
Verifica in presenza di turbina a reazione
TURBINE
IDRAULICHE
21 HHHn
Dal manometro differenziale si ha che:
Salto utile netto
1
2
3
21
2
21
211
1122 gA
Qnhh
g
VpzH
Carico totale in 1
23
2
33
233
3322 gA
Qpz
g
VpzH
z = 0
Carico totale in 3
22
2
222
2
2
22
222
22222 gA
Qph
gA
Qpz
g
VpzH
mp
hp
z 22
22
M M’
x
mm
mmM
M
hp
xhxp
xpxhxpp
xhp
22
22
222'
2
Il piano per M e M’ è isobarico -> pM = pM’
Carico totale in 2
In 2 la corrente è in depressione
quota piezometrica in 2
Dalla posizione della bolla di fluido manometrico si nota che il carico piezometrico relativamente alla sezione del punto 3 (z = 0) è superiore rispetto a quello relativo alla sezione del punto 2
mp
z 220
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Richiami di Idraulica
Turbina a reazione
TURBINE
IDRAULICHE
22
2222
2222 gA
Q
g
VpzH m
23
2233
332
02 gA
Q
g
VpzH
22
23
23
22
23
22
22
23
2
23
22
2
23
2
22
2
22
2
23
2
23
2
2
11
2
22
22
AA
AAgQ
AA
AA
g
Q
AAg
Q
gA
Q
gA
Q
gA
Q
gA
QHH
m
m
m
m
m
Il carico piezometrico in 3 vale la quota zero del pelo libero
Verifica in presenza di turbina a reazione
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Richiami di Idraulica
Turbina a reazione
TURBINE
IDRAULICHE
Ricavata la portata Q si possono calcolare H1 e H2 21
2
21
211
1122 gA
Qnhh
g
VpzH
22
22
222gA
QphH
n
n
QHP
HHH
21
Diffusore
Nelle turbine a reazione lo scarico avviene generalmente in un condotto divergente chiamato diffusore (o tubo di aspirazione) che ha la doppia funzione di recuperare la differenza di quota tra la macchina ed il canale di scarico e di recuperare l’energia cinetica posseduta dall’acqua all’uscita della girante. Il recupero della componente assiale della velocità allo scarico avviene attraverso il graduale rallentamento subìto dalla corrente in conseguenza dell’aumento di sezione. All’uscita dalla turbina la pressione è al di sotto della pressione atmosferica.
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Richiami di Idraulica
Turbina a reazione
TURBINE
IDRAULICHE
Diffusore
Il rendimento del diffusore nel merito del recupero di energia cinetica è dato da:
%80
2
222
2
222
g
V
g
VH
g
V sdistr
d
V2=velocità in uscita dalla girante ed in ingresso al diffusore Hdistr= perdite per resistenze distribuite nel diffusore Vs=velocità allo scarico nel canale
In termini di pressioni assolute si può scrivere il bilancio energetico tra la sezione di uscita della girante (2) e la sezione dello scarico:
g
Vp
g
Vppz
g
VpzH
g
VpzH
satmsatmss
ssss
a
222
2222*
*
22
*2*
2
Carico totale assoluto in uscita dalla girante ed in ingresso al diffusore
Carico totale assoluto alla sezione dello scarico
za z=0
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Richiami di Idraulica
Turbina a reazione
TURBINE
IDRAULICHE
Diffusore
In presenza di perdite distribuite nel diffusore il bilancio sarebbe:
*2
222
22
*2
2
222
*2
**2
2
22
22
pH
g
VVpz
g
VpH
g
Vpz
Hg
Vp
g
Vpz
HHH
distrsatm
a
distrsatm
a
distrsatm
a
distrsm
N
m
m
Npatm 33.109806
101300 3
2
La forma del diffusore può essere tronco conica quando l’altezza di aspirazione è notevole; negli altri casi, se l’altezza è limitata, non è possibile avere in senso verticale lo sviluppo necessario imposto dal processo graduale di trasformazione dell’energia cinetica: si ricorre allora ai diffusori a gomito che presentano parimenti un rendimento elevato
*2p Deve essere maggiore della tensione
di vapore dell’acqua alla temperatura ambiente per evitare fenomeni di cavitazione che potrebbero insorgere anche per il fatto che nella ruota si hanno punti in cui la velocità relativa è maggiore di quella allo scarico
Hpp
z Tvatm
a
*Si deve quindi usare cautela nella scelta dell’altezza di aspirazione.
Nella pratica si introduce il coefficiente di cavitazione T e si esprime Ha in funzione del salto motore H e della tensione di vapore pv*
0.05 < T < 0.40
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine a reazione
Turbine a reazione
Le turbine Kaplan, ad elica sono caratterizzate da alto valore del grado di reazione
0.65 ÷ 0.7, np < 8
Sono caratterizzate da un basso numero di pale,
simili alle eliche marine, che sono calettate su un
grosso mozzo centrale e possono essere regolate
in relazione alle desiderate condizioni di
funzionamento.
Il distributore è lontano dalla girante e la
deviazione del moto da radiale ad assiale è
avviene prima che l’acqua abbia investito la
girante stessa
direzione assiale dei filetti fluidi
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TURBINE
IDRAULICHE
Turbine a reazione
Turbine a reazione
Esempi di turbine Kaplan
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TURBINE
IDRAULICHE
Macchine a gravità
Dispositivi a gravità
Coclea
Le viti idrauliche lavorano per gravità, cioè l’acqua viene fatta scendere all’interno della vite dal livello più alto al livello più basso di solito con un movimento relativamente lento La forza di gravità che in questo modo agisce sull’acqua esercita un momento torcente sull’albero di trasmissione Poiché la vite idraulica deve coprire tutto lo spazio compreso tra lo specchio d’acqua superiore e quello inferiore, questo principio è utilizzabile solo per dislivelli limitati Le caratteristiche che contraddistinguono la vite idraulica sono l’impatto ambientale minimo e la lunga durata
Il volume d’acqua da elaborare in una vite idraulica, la “portata”, determina il numero di giri, l’angolo d’incidenza e il diametro esterno del blocco, mentre l’angolo d’incidenza e il dislivello determinano la lunghezza del blocco. In base al volume d’acqua, il numero di giri varia da 20 giri/min per viti idrauliche di grandi dimensioni a 80 giri/min per viti idrauliche di piccole dimensioni. L’angolo d’incidenza viene spesso determinato dalle esigenze costruttive e varia da 22° a 35°.
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TURBINE
IDRAULICHE
Macchine a gravità
Dispositivi a gravità
La ruota idraulica
Le ruote idrauliche sono stati i primi dispositivi atti a trasformare l'energia potenziale o cinetica di piccoli corsi d'acqua in energia meccanica in forma di moto rotatorio Vi sono essenzialmente due tipi: • la ruota alimentata dal basso che sfrutta
l'energia cinetica del corso d'acqua • la ruota colpita al vertice, che ne sfrutta
essenzialmente l'energia potenziale I due tipi sono evidentemente applicabili a differenti configurazioni di corsi d'acqua, in quanto la ruota dal basso sfrutta un'altezza di caduta minima, e quindi è adatta ad essere immersa nel corso d'acqua; la ruota colpita al vertice richiede una maggiore caduta, e si adatta a piccoli torrenti, o altrimenti richiede opere più complesse
ruota colpita al vertice
ruota dal basso
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TURBINE
IDRAULICHE
Campi di applicazione
Campi di applicazione
Definire il numero N’sd
* valori indicativi
Pag 68 Andreolli
RUOTA IDRAULICA
TURGO
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TURBINE
Potenza indicativamente ritraibile da diversi tipi di turbine
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TURBINE
IDRAULICHE
Campi di applicazione
Aspetti generali della turbina ad azione
• Pelton Portata : piccola Carico : altissimo - alto –medio • Turgo Portata : media Carico : alto – medio • Crossflow Portata : grande - grandissima Carico : medio - basso
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TURBINE
IDRAULICHE
Campi di applicazione
Aspetti generali della turbina ad azione
Nell’ugello l’energia di pressione si trasforma in un getto ad alta velocità Facile costruzione Ampio campo di operazione ad alti rendimenti Tollerano la sabbia
Funzionamento a pressione atmosferica
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TURBINE
IDRAULICHE
Campi di applicazione
Aspetti generali della turbina a reazione
• Francis Portata : grande -media Carico : medio • Elica (Kaplan, bulbo, ecc) Portata : grande Carico : medio – basso • Pompa usata come turbina Portata : grande Carico : medio - basso
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TURBINE
IDRAULICHE
Campi di applicazione
Aspetti generali della turbina a reazione
Utilizza la caduta di pressione nella girante Costosa fabbricazione Più sito-specifiche rispetto alle turbine ad azione Miglior funzionamento con grandi portate Problemi di cavitazione Velocità angolare grande anche con bassi salti
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TURBINE
IDRAULICHE
Rendimento delle macchine
Rendimento delle macchine
Le macchine idrauliche seguono regole generali per le quali al crescere delle
dimensioni della macchina le superfici su cui si esercitano le forze di attrito
crescono con quadrato delle dimensioni stesse mentre le portate crescono con il
cubo delle dimensioni
Pertanto a parità di ogni altro fattore le perdite (definite dal rapporto fra le forze
viscose ed il lavoro utile) decrescono percentualmente al crescere delle dimensioni
Fra macchine simili quindi il rendimento crescerà con le dimensioni, al diminuire di
queste esso tenderà invece a zero (in quanto la portata e quindi la potenza
tendono a zero più rapidamente del lavoro delle forze viscose)
Per ogni macchina esiste di fatto una minima taglia di progetto al di sotto della
quale non è opportuno scendere per evitare forti cadute di rendimento
Per le dimensioni massime il limite è tecnologico e rappresentato dalle condizioni
di resistenza delle parti meccaniche della macchina stessa
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TURBINE
IDRAULICHE
Equazione fondamentale delle turbomacchine
Equazione fondamentale delle turbine idrauliche
La teoria elementare delle turbomacchine risale ad Eulero. Tale teoria elementare
esamina il fenomeno nel suo aspetto sintetico concentrando la corrente liquida che
percorre la girante in un solo filetto ideale di caratteristiche medie senza
preoccuparsi dell’effettiva distribuzione delle pressioni o delle velocità nel piano di
ciascuna sezione
Consideriamo quindi la corrente liquida che attraversa il
condotto mobile compreso tra due pale di una girante che
ruota a velocità angolare w costante. La corrente è
rappresentata nei suoi valori medi dal filetto centrale che
entra nella girante al punto 1 ed esce in 2
Siano:
• V: velocità assoluta della particella con cui essa è vista
muovere da un osservatore fisso
• W: velocità relativa rispetto alla ruota
• U: velocità di trascinamento della particella ad opera della
ruota
• : angolo tra U e V
• : angolo tra U e W
• r: raggio della girante nel punto considerato
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TURBINE
IDRAULICHE
Equazione fondamentale delle turbomacchine
Equazione fondamentale delle turbine idrauliche
Dato che la velocità assoluta V è la somma vettoriale di W e U, i tre vettori formano
un triangolo che prende il nome di triangolo delle velocità. In 1 e 2 i triangoli sono
rispettivamente detti di ingresso e di uscita
L’equazione della turbina si ricava scrivendo il teorema della
quantità di moto che è sempre valido ed il teorema di
Bernoulli che sarebbe valido se non esistessero cause di
dissipazioni energetiche e quindi determina il
comportamento di una macchina ideale di rendimento
unitario.
Confrontando i due risultati si può esprimere il rendimento
della macchina in funzione della caduta utile H0 e degli
elementi geometrici relativi ai due triangoli delle velocità. Si
ottiene:
35
2221110
coscos1
VUVUgH
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TURBINE
IDRAULICHE
Equazione fondamentale delle turbomacchine
Equazione fondamentale delle turbine idrauliche
Dalla relazione si osserva che il rendimento è tanto maggiore quanto più è piccolo
il termine sottrattivo
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Poiché U2 è vincolato dalla velocità angolare della macchina e non è suscettibile di
grandi riduzioni si cerca di agire su V2 e 2
Se 2= 90°, cos( 2)= 0.
Ciò si realizza sagomando le pale in modo da rendere la velocità assoluta di scarico
normale alla velocità periferica della girante
Questo effetto positivo sul rendimento è valido per qualsiasi valore della velocità
V2 anche elevato dato che comunque l’energia cinetica allo scarico sarà
completamente recuperata nel condotto di scarico divergente, detto tubo di
aspirazione, che è parte integrante della turbina.
Questa soluzione è ovviamente valida solo per le macchine a reazione
Per le macchine ad azione non essendo recuperabile l’energia cinetica allo scarico
è necessario agire su V2 minimizzandola con opportuna sagomatura delle pale
portandola al più basso valore indispensabile per poter scaricare la portata
222 cos VU
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TURBINE
IDRAULICHE
Equazione fondamentale delle turbomacchine
Equazione fondamentale delle turbine idrauliche
Nelle turbine ben progettate si ritiene che sia pertanto soddisfatta la condizione:
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Si ha quindi che il rendimento può essere espresso dalla:
0cos 222 VU
1110
cos1
VUgH
11
01
cos
V
gHU
Risolvendo rispetto alla velocità di trascinamento (periferica) nella sezione di
ingresso si ottiene:
Dato che il rendimento massimo è praticamente lo stesso per tutti i tipi di
turbina si vede che a parità di caduta H0 la velocità periferica della
macchina è tanto più grande quanto più è piccolo il denominatore della
frazione, ovvero quanto più è piccola la componente della velocità assoluta
di ingresso nella direzione della velocità periferica della girante, U1
602602
211
1
DnDnDU
w
La velocità periferica della girante, U1, può essere espressa in funzione della
velocità di rotazione n della ruota pari al numero di giri al minuto:
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TURBINE
IDRAULICHE
Equazione fondamentale delle turbomacchine
Equazione fondamentale delle turbine idrauliche
Più grande è il grado di reazione minore è la velocità V1 assoluta all’ingresso della
girante (ricordiamo infatti che rappresenta percentualmente la quota parte di
carico piezometrico in ingresso che non viene trasformato in energia cinetica
all’uscita dal distributore)
Introducendo il coefficiente specifico di velocità all’ingresso
38
0
1
21
gH
VkV
1
0
11
0
11
01
cos2
2
cos2
2
cos1
Vk
gH
V
gH
V
gHU
Si può quindi mettere in evidenza il coefficiente di velocità periferica specifica kU1
che cresce al crescere di
Si ha che la velocità periferica in ingresso ha espressione:
11
01
01
cos12cos2
2cos2
2
1
1
1
1
VU
UV
kk
congHkk
gHU
0.3 ÷ 0.4 turbine lente, np 18÷20
0.4 ÷ 0.5 turbine normali
0.5 ÷ 0.6 turbine veloci
0.6 ÷ 0.65 turbine ultraveloci, np 8÷12
Ricordiamo
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TURBINE
IDRAULICHE
Equazione fondamentale delle turbine idrauliche
Dato il numero di giri o il campo di numeri di giri più conveniente, esso può essere
realizzato con cadute anche molto diverse purché per ciascuna di esse si adotti
l’opportuno grado di reazione
Trattandosi di macchine accoppiate con generatori elettrici a corrente alternata è
naturale cercare di realizzare un accoppiamento diretto, mantenendo il numero di
poli dell’alternatore entro limiti convenienti. Conviene inoltre avere gruppi più
veloci che risultano a parità di potenza più economici
Nelle altissime cadute dove il problema è quello di ridurre la velocità periferica U1,
si sceglieranno le macchine più lente in assoluto cioè quelle ad azione
Col diminuire della caduta entrano in campo macchine via via più veloci a partire
dalle turbine a reazione lente, per seguire poi con le normali, le veloci, le
ultraveloci per finire con le ruote ad elica
39 Equazione fondamentale delle turbomacchine
Esistono limiti tecnici e pratici sulla
possibile velocità delle macchine
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Triangoli delle velocità: turbine ad azione
U1 ha la stessa direzione tangenziale di V1 pertanto anche W1 è nella direzione
tangenziale, 1 = 0 quindi cos(1) = 1 si ha quindi il minimo valore possibile di kU1:
40 Triangoli delle velocità
Come già osservato il triangolo di
uscita è tale che V2 assume il più
piccolo valore possibile
121Uk Ruota lenta
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Triangoli delle velocità: turbine ad azione
Dal punto di vista teorico il rendimento considerando nulle le perdite e meccaniche
e per attrito risulta avere l’andamento di una parabola:
41 Triangoli delle velocità
2
1144 UU kk
Il rendimento presenta un massimo teorico per kU1= 0.5
Considerando le perdite per attrito la velocità periferica
di massimo rendimento (per V2=0) vale:
1Uk
gHU
UgHUVWWU
247.0
298.097.097.097.0 112
Il diametro teorico di tangenza si ricava nota
la velocità periferica e la velocità di rotazione n
UD
60
Il diametro del getto si ricava
dal valore della portata massima 1
4
V
Qd
Affinché la ruota realizzi un
buon rendimento il rapporto
D/d deve variare da 8 a 15-20
al crescere del salto.
La larghezza delle pale è pari a
3-4 volte il diametro del getto
1Uk
97.0
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Accessori delle turbine ad azione
Importanti accessori della turbina Pelton sono il tegolo deviatore ed il controgetto:
42 Accessori
Il tegolo deviatore permette di deviare
rapidamente il getto dalla ruota (0.5 -1 s)
quando sia necessaria una chiusura brusca.
La chiusura della spina avviene in 20 ÷ 60
secondi per attenuare il colpo d’ariete
Il controgetto è un ugello costruito per
una piccola portata che agisce sul
rovescio delle pale e serve a frenare la
ruota che rallenta a vuoto per inerzia.
Il gruppo si arresta così in pochi minuti
anziché in un’ora o più
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TURBINE
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Triangoli delle velocità: turbine a reazione lente normali e veloci
43 Triangoli delle velocità
In figura sono riportati i triangoli delle velocità per ruote a reazione di tipo lento,
normale e veloce
All’uscita è sempre realizzata la condizione di massimo rendimento 2 = 90°,
variano i moduli delle velocità che sono naturalmente maggiori nelle macchine più
veloci.
Differenze notevoli si hanno nei triangoli di ingresso in cui 1 varia da 20° a 40°
circa in quanto un aumento di kU1 si ha al diminuire di cos1.
Contemporaneamente si osserva un aumento di 1.
La velocità relativa di ingresso W1 è sempre tangente allo spigolo di ingresso della
pala, tale condizione è garantita dalla posizione delle pale del distributore
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Rendimento: turbine a reazione lente normali e veloci
44 Rendimento
Il rendimento globale delle turbine Francis è assai elevato, anche superiore a
quello delle turbine Pelton in corrispondenza della portata di dimensionamento.
Le perdite di carico per attrito nei canali della girante e nel diffusore aumentano
col quadrato della portata mentre le altre perdite aumentano con la portata come
ad esempio le perdite nel distributore dovute al restringersi dei canali e le perdite
per deviazioni all’ingresso delle pale della girante. Le perdite meccaniche sono
all’incirca costanti.
La curva delle perdite è sensibilmente concava verso l’alto, con un minimo in
corrispondenza della portata di dimensionamento
La curva di rendimento è rappresentata in figura
Essa presenta le seguenti caratteristiche:
• Rendimento poco costante ma assai elevato in un
intorno della portata di dimensionamento (0.8 Qmax)
• Rendimento abbastanza buono sopra il 50% della
Qmax
• Caduta del rendimento per valori minori di 0.5 Qmax
• Rendimento che si annulla intorno a 0.2 Qmax
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Accessori delle turbine Francis
45 Scarico sincrono
Un accessorio talora previsto nelle turbine
Francis è lo scarico sincrono, costituito da
una valvola collegata alla camera a spirale
che si apre in occasione di manovre di
brusca chiusura del distributore, in modo
da mantenere quasi costante la portata
erogata, evitando colpi d’ariete alla
condotta.
La richiusura dello scarico sincrono
avviene poi lentamente, in tempi
dell’ordine di 20÷30 secondi
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Triangoli delle velocità: turbine a reazione ultraveloci
46 Triangoli delle velocità
L’analisi è complicata a causa della speciale sagoma delle pale
Sia in ingresso che in uscita la conformazione dei triangoli delle velocità varia,
sono osservabili accentuate le caratteristiche delle ruote veloci
direzione dei filetti
fluidi per due punti
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Rendimento: turbine veloci ad elica
47 Rendimento
Al limite superiore delle turbine a reazione veloci sono presenti le turbine ad elica,
in queste la curva del rendimento presenta valori elevati ma si abbatte
rapidamente all’allontanarsi della portata dal valore di dimensionamento, inoltre
aumentando la portata la potenza resa non aumenta oltre un certo limite
Tali turbine sono adatte a funzionare a portata costante
Le turbine Kaplan sono sempre turbine ad elica ma l’elica ha le pale orientabili in
funzione delle posizioni del distributore: la ruota si deforma allo scopo di
presentare la più adatta inclinazione delle pale per avere un imbocco regolare nella
girante ed una velocità di uscita praticamente assiale
La curva di rendimento presenta le seguenti caratteristiche:
• Andamento molto piatto fra 50 e 100% di Qmax
• Caduta del rendimento abbastanza ritardata per piccole
portate
• Rendimento che si annulla intorno a 0.15 Qmax a causa
degli attriti della ruota in rotazione nell’acqua
Le turbine Kaplan bene si prestano alle applicazioni
caratterizzate da forti oscillazioni di salto
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Confronto dei rendimenti
48 Rendimenti
Si può operare un confronto tra i rendimenti dei vari tipi di turbine idrauliche come
riportato in figura con riferimento a caduta H costante e dimensioni medie delle
macchine
ns numero di giri
caratteristico o
specifico
Viene dichiarato
dal costruttore
Le turbine a bulbo sono delle Kaplan
ad asse orizzontale prive di camera a
spirale poste in un condotto a tenuta