Presentazione standard di PowerPoint · 2016. 4. 7. · Il Metaplan è basato su alcune semplici...

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Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Polo Qualità di Napoli Metaplan… …come facilitarsi la vita a SCUOLA

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    Polo Qualità di Napoli

    Metaplan… …come facilitarsi la vita a SCUOLA

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    Il Metaplan è una tecnica di facilitazione basata sulla visualizzazione

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    Si tratta di una tecnica molto utilizzata nella gestione dei processi di comunicazione nei gruppi di lavoro, ed è basata sulla raccolta di opinioni dei partecipanti e la loro successiva organizzazione in blocchi logici fino alla formulazione di piani di azione in cui sono evidenziate le problematiche emerse e delle possibili soluzioni

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    Legge 107/2015 PTOF BES

    Programmazione per competenze Alternanza scuola lavoro

    La scuola è diventata

    una organizzazione complessa in forte cambiamento

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    Serve un metodo per semplificare i processi di progettazione partecipata

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    Per non impazzire abbiamo bisogno di

    Mappe di Facilitazione

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    Il Metaplan è molto usato nella progettazione partecipata e permette ad

    esempio di gestire con efficacia una discussione di gruppo per l'elaborazione di un'Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses,

    Opportunities, Threats).

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    Il Metaplan è una tecnica di discussione visualizzata che permette di far agire un gruppo, anche numeroso, intorno a temi, problemi o frasi stimolo predefinite. Viene considerato uno strumento di partecipazione coinvolgente, democratico e creativo, sperimentato con successo anche in ambito didattico.

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    Il Metaplan costituisce la base dell’output del lavoro di dei tavoli, una relazione breve e coincisa che riporta i punti chiave della discussione, le proposte emerse, le integrazioni, le azioni proposte…

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    Il Metaplan può essere usato in classe per progettare percorsi di studio condivisi ed

    integrato con la flipped classroom

    E’ Divertente

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    Il moderatore conosce gli ambiti tematici di discussione, tuttavia non presenta soluzioni né traccia giudizi di nessun genere Facilita la sintesi della discussione, evidenzia le posizioni comuni e le esigenze manifestate dai partecipanti al laboratorio

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    Il moderatore è un docente che si forma in comunicazione assertiva, gestione dei gruppi, conosce le tecniche del Metaplan, è in grado di osservare, monitorare, valutare, restituire al gruppo…

    È un facilitatore di processi decisivi

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    Caratteristiche del metodo: • consente l’espressione di tutti i partecipanti superando gerarchie e preconcetti

    • stimola l’ascolto e l’attenzione alle idee altrui

    • permette di cogliere un insieme di punti di vista su un argomento

    • facilita l’espressione di una grande quantità di idee

    • consente tempi brevi di elaborazione

    • conclusione del lavoro in un tempo accettabile

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    Durante un incontro gestito con il Metaplan vengono utilizzati diversi materiali, necessari per visualizzare quanto emerge del workshop: • foglietti di carta colorata di diverse dimensioni • pennarelli colorati • bollini adesivi • lavagne o pannelli mobili o pareti • rotoli di carta-pacco • puntine (pins)

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    Il Metaplan è basato su alcune semplici regole. Durante gli incontri, le regole devono essere sempre visibili a tutti i partecipanti. Se vengono usati foglietti diversi per forma o colore, la diversa funzione deve essere riconoscibile per tutti in qualunque momento 1. Ogni partecipante deve ricevere lo stesso numero limitato di foglietti

    2. Deve essere scritta una sola frase in ogni foglietto

    3. Le frasi devono essere per quanto possibile auto-esplicative

    4. Bisogna scrivere in modo leggibile, possibilmente in stampatello minuscolo

    5. Quando si è d'accordo sul fatto che gli autori dei foglietti devono restare anonimi, la loro identità può essere svelata volontariamente solo dai medesimi

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    Fasi di lavoro: 1. Presentazione del lavoro. Il conduttore illustra brevemente gli

    obiettivi e le caratteristiche del Metaplan e definisce la frase-stimolo, la domanda, il problema su cui lavorare.

    2. Organizzazione dello spazio di lavoro. Le pareti dell’aula devono essere suddivise in tante zone quanti sono i gruppi di lavoro.

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    3. Elaborazione delle idee e compilazione dei cartellini. • Ogni partecipante è dotato di un pennarello e di un numero di

    cartellini predefinito. Il numero dei cartellini da assegnare sarà calcolato in modo che si possano attaccare dai 35 ai 40 cartellini sotto ciascuna “frase stimolo”

    • Sulla base della domanda-stimolo i partecipanti scrivono individualmente una idea-chiave su ogni cartellino, in stampatello a caratteri grandi e con non più di sette parole.

    • Quando tutti hanno terminato, i cartellini compilati vengono

    attaccati sotto la frase stimolo.

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    4. Classificazione dei cartellini Il gruppo ordina i cartellini secondo criteri che si dà liberamente. Se compaiono due cartellini con la stessa idea ne viene scartato uno. I cartellini con frasi lunghe più di sette parole, vanno scartati (con una certa flessibilità da parte del conduttore). Quando si concorda un criterio questo viene scritto su un cartello colorato e si appende sopra gli elementi che lo qualificano. Un criterio può essere cambiato se ci si accorge che non funziona. Non ci sono vincoli al numero di cartellini che costituiscono un insieme.

    E’ vietato criticare le idee su cui si lavora.

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    5. Scelta delle idee più rilevanti. Ciascun partecipante ha a disposizione 10 voti da assegnare alle idee che ritiene più rilevanti, interessanti ecc. Questi 10 punti devono essere assegnati secondo modalità personali ( potrà assegnare 5 punti a due sole idee oppure 2 punti a 5 idee, ecc.). La votazione viene effettuata aggiungendo dei numeri su ciascun cartellino. Si conteggiano i voti e si ordinano le idee di ciascun criterio dalla più votata alla meno votata.

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    6. Comunicazione. Il sottogruppo convenziona una comunicazione/riflessione, motivando i criteri di raggruppamento e nomina un relatore che illustra al gruppo intero i risultati del lavoro. 7. Confronto e introduzione della Mission. Il conduttore organizza una discussione finale in cui si confrontano le idee espresse dai partecipanti sulle finalità e la mission della questione in esame. Si relaziona in approfondimento e si riflette sulle somiglianze e differenze individuate tra il lavoro dei partecipanti e il testo delle finalità e la mission.

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    Può sembrare banale… ma non lo è: Le grandi Istituzioni europee

    prendono così le loro decisioni

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