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NOTIZIARIO Anno 2021, n°1 A SSOCIAZIONE I TALIANA A LLENATORI P ORTIERI

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NOTIZIARIO

Anno 2021, n°1

AS S O C I A Z I O N E I T A L I A N A AL L E N A T O R I P O R T I E R I

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Carissimi amiciSono passati più di 10 anni, da quando insieme all’amico Maurizio Gennari e un manipolo di uomini abbiamodeciso di fondare l’AIAP. Si, proprio cosi, un manipolo di uomini, e sottolineo uomini che in questi lunghi anni,tra mille peripezie, hanno portato L’AIAP ad essere una realtà consolidata ed un punto di riferimentoinequivocabile per tutti coloro che si avvicinano al ruolo di allenatori dei portieri.Con i pochi mezzi a disposizione, ma con tanto lavoro e umiltà, ci siamo messi al servizio di tutti ed oggi stiamoraccogliendo i frutti di questa tenacia, fermezza e perseveranza che ci ha portato ai risultati che tutti possonotoccare con mano.Ma siamo coscienti che siamo sempre al punto di partenza e che l’arrivo è ancora lontano; tanto c’è ancora dafare, ma siamo qui, pronti a metterci in gioco sempre.Siamo stati gli apripista dei corsi di formazione strutturati su moduli di studio, del progetto unico delle ScuolePortieri accumunati da un’unica metodologia di allenamento. Abbiamo organizzato stage di formazione sulcampo ed infine apriamo questo nuovo anno con un NOTIZIARIO TECNICO che sarà distribuito tra allenatori esocietà sportive a più di 12.ooo unità………il tutto gratuitamente, perché come ha ribadito il Consiglio Direttivoancora non è arrivato il momento di chiedere alcuna quota sociale ai nostri associati.E a tal proposito devo ringraziare tutti coloro che dedicano il loro tempo al nostro progetto, a partire dallaredazione del notiziario e a tutti coloro che ci hanno offerto i loro articoli, allo staff delle scuole portieri, alteam dei corsi e dello sportello della preparazione fisica, al team della comunicazione e a tutti voi che ciseguite sempre più numerosi.“ad meliora et maiora semper!”

Il vostro PresidenteProf. Carmelo Lovecchio

LETTERA

DEL P

RESID

EN

TE

COMUNICAZIONE SOCIALDaniele Fazio

GRUPPO COSTITUTIVOLovecchio Carmelo ( Presidente )Gennari Maurizio ( Vice Presidente e Segretario )Bonini Riccardo ( Consigliere )Loddo Marco ( Consigliere )

AREA TECNICA SCUOLEPORTIERICOORDINATORE TECNICO NAZIONALECostantino Giovanni:[email protected]

AREA ORGANIZZATIVA SCUOLEPORTIERILovecchio Carmelo\Gennari Maurizio:[email protected]

MAGAZINEDirettore di redazione: Michele [email protected]: Bertossi Marco, Gennari Maurizio, Lovecchio Carmelo, Pirrello Salvatore, Quaglia Diego, Zecca Mirko

CONSIGLIERI SPECIALIBabini StefanoBonini RiccardoCarta Senette SalvatoreCreddo ClaudioFalbo MaurizioFilipponi LucaGini DavidGoracci AlessandroLanna GuidoNicolini GiancarloPolledri RinaldoRicci LucianoTripodi GiovanniUnali SalvatoreZanirato Claudio

SPORTELLO PREPARAZIONE FISICAMarziano Mirko

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La presente pubblicazione non rappresenta unatestata giornalistica in quanto viene pubblicatasenza alcuna periodicità. Non può pertantoconsiderarsi un prodotto editoriale ai sensi dellan.62 del 07.03.2011

Direttore di redazione: Chicconi MicheleRedazione: Bertossi Marco, Gennari Maurizio,Lovecchio Carmelo, Pirrello Salvatore, QuagliaDiego, Zecca Mirko.

Per pubblicare articoli personali inviare richiesta [email protected] materiale inviato (foto, loghi, testi) non verràrestituito, ogni articolo inviato non dovrà superaredi massima le due pagine.

Il Portiere del futuroDel Prof. Diego Quaglia

La Settimana Tipo di un Portiere del Settore Giovaniledi Mr. Michele Mestieri

La preparazione atletica in acquadel Prof. Maurizio Farina

Covid 19Come riprendere la normaleattività in sicurezzadi Mr. Mirko Marziano

La Match AnalisiDalla partita all’ allenamento

del Prof. Lovecchio Carmelo

Sommario

4L’INTERVISTA

Solo se ti rende felicedi Mario Capece

Anno 2021, n°1

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Due Chiacchere con Mr. Paolo Carli

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12Scuola Portieri Aiap

Asd Gotico Garibaldina

15Il punto di vista Intervista al DS

Gianmarco Maestri Asd Gotico Garibaldina

L’Allenamento a Fumettidi Maurizio Gennari

17

La Settimana Tipo di un Portiere Dilettante nelperiodo competitivodi Mr. Gianluca Valentini

L’ ALLENAMENTO

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LA PREPARAZIONE ATLETICA

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30 L’allenamento con il metodo Piramide di Formazionedi Mr. Salvatore Pirrello

33

36

38Scuola Portieri AiapK-Sport Montecchio

CALCIO FEMMINILE40

La porta in rosaDi Mr. Maurizio Falbo

L’ANGOLO DEL FUTSAL42

Conosciamo il futsalIntervista a

Mr. Eros Argilli

47

48

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Lavoriamo con gli stimoliDi Mr. David Calabria

Parare è scuola di vitadella Dott.sa Isabella Gasperini

Distribuzione scuole AIAP sul territorio nazionale

Area formazioneCorsi AIAP

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iamo in compagnia di Mister Mario Capece, 49 anni, unacarriera brillante nel mondo calcistico. Partito dalla societàAz81 Picerno, piccolo comune in provincia di Potenza 2°categoria. Sei anni al Sorrento ( dalla serie D alla serie C1),Biellese, Sùd Tirol, Canavese, Ivrea, Academy Milan aSydney, Virtus Entella, Partizani Tirana in Albania ( vittoriasuper coppa Albania nel 2019 ), Universitatea Craiova inRomania ( vittoria coppa di Romania 2018 ), Esperienze inAfrica del Nord, in Canada, Florida e adesso NazionaleMaltese-Quanto è importante la Famiglia e gli amici, per unapersona che come lei, viaggia molto per lavoro?Questa è una bella domanda. Quando ho intrapreso questacarriera nel 1995, anzi questo sogno, io lavoravo e allenavonel tempo libero, quindi ho dovuto fare delle scelte. In quelperiodo non c'era ancora la cultura dell'allenatore deiportieri ma c'era solo “quello” che aiutava a tenere iportieri; mi sono innamorato da giovane di questo ruolo econoscendolo poco mi sono messo a studiare. La famiglia èdeterminante, quando una persona a 26 anni decide difare la scelta che ho fatto io, difficilmente riesce a farsi unafamiglia propria, ma questo solo per non far pesare leproprie decisioni a nessuno e quindi sono diventato unnomade dello sport. Nonostante lavori lontano, la miafamiglia e miei amici mi sono sempre stati vicini e decisivi,loro sono i miei primi tifosi. Gli amici non sono solo quellidel mondo del calcio, nella vita infatti ci sono molticonoscenti e pochi amici veri. Da questo punto di vista

l'esperienza che ho fatto con L'AIAP mi ha segnato, facciopochi STAGE soprattutto per ragioni di tempo, ma ancheperchè normalmente si punta troppo a giudicare piuttostoche ascoltare e confrontarsi. Con voi ho trovato unamaniera diversa di vivere il calcio, anche se non ci vediamotroppo spesso, è nata un'amicizia abbastanza vera anche inquesto mondo sportivo e cerco di tenerla stretta, neapprofitto per fare i complimenti a tutte le Scuole AIAP chesono una splendida realtà. Mi porto dietro quello stuporedei primi giorni, io ho intrapreso questo viaggio peraccrescere la mia cultura personale, mai mi sareiimmaginato di aver fatto così tanto. Ed è una cultura,perché confrontandoti con tante persone accresci il tuobagaglio. Sono partito come un ragazzo timido e adesso miritrovo a parlare e a esprimermi con tranquillità davantialle persone anche nelle parti tecniche e tattiche. Quandolavoro le mie parole sono sempre abbastanza semplici,perché voglio che arrivi in maniera diretta l’esperienza chemi sono creato e la voglio trasmettere durante le miesedute.-Mi parla del progetto, sportivo-motivazionale, da leicreato “Vita da Numeri Uno” ?E' stato forse una delle cose più belle che ho fatto, al difuori dei Club nel tempo libero. Il progetto è partito in unperiodo in cui ero fermo durante la mia esperienza inCanada, l’ho portato con me nel New Jersey, a Miami. Hocreato la prima scuola a Biella e dopo a Livorno, Sorrento ea Francavilla Fontana, circondandomi di persone che mihanno dato una grande mano. “ Vita da Numeri Uno” èancora aperto, diretto da Mister Alessandro Ramella, eanche se da lontano, continuo a seguire l’evoluzione. Cosaintendiamo per motivazionale: in alcune sedi, per esempioa Sorrento, facevamo lezioni di inglese, veniva una docentee le sedute di allenamento si tenevano in Inglese. Inoltretenevamo una volta alla settimana delle lezioni diconfronto con gli atleti, dove seguivamo più lo stimolo chela parte tecnica. Si sceglieva una parola, ad esempio"coraggio", e riguardo a quella ci si confrontava con iragazzi su cosa veramente si provava e come la si mettevain pratica durante le esercitazioni. E’ un progetto di cuivado molto fiero e ti dico in anteprima che, quandosmetterò di allenare, lo porterò avanti aperto per tutti.L’idea è nata quando allenavo all'Entella nel 2014, midiedero l'occasione di andare a parlare in un liceo sportivoa Chiavari, fu un’esperienza che mi diede l’input per

avviare il percorso. Io penso che sia qualcosa di diversodato che arriva prima la parte mentale e poi quella tecnica.Quando alleno devo prima capire come posso motivare e

Solo se ti rende feliceIntervista a mister Mario Capece di Michele Chicconi

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punto di vista tecnico gli ho dato una grossa mano dalpunto di vista mentale. Quando lui è venuto alla ProVercelli era scarico e proveniva da tante delusioni, da tantepromesse non mantenute. Quindi mi sento di dire che alivello mentale possiamo essere decisivi, ma lo si diventasolo se impariamo ad ascoltare. Se il portiere fa bene èperchè noi preparatori siamo riusciti a capire quello che fabene a lui.-“La nostra vita è sprecata nei dettagli: semplifica,

semplifica!. Quanto dobbiamo lavorare sui dettagli?Dipende dalla categoria che alleni, scuola calcio o primasquadra?Il dettaglio è decisivo: semplificare non significa trascurare.Quello che intendo dire è che per i portieri di attività dibase non posso portare gli allenamenti che fa Oblak, Ellisono Mirante, ma porto un lavoro che può fare un ragazzodella sua età. La cura del dettaglio è decisiva, infattiquando arrivi a lavorare con portieri formati puoi lavoraresolo su piccoli dettagli, però devi averne conoscenza. Hosviluppato questo metodo di lavoro perché sono partitodalla scuola calcio, dove controllare i dettagli èfondamentale. Quando ho lavorato con Alban Hoxha, unportiere molto forte, gli ho corretto dettagli che nessunogli aveva mai detto, proprio perché avevo sviluppatol'abitudine alla cura del particolare con i bambini. Io sonopartito dai settori giovanili e ritornerò ad allenare i ragazzi,da loro ho avuto tanto e soprattutto vedo una rispostaimmediata alle mie esercitazioni. Qua a Malta, innazionale, mi hanno affidato un progetto under 19, doveper 6 volte al mese allenerò dei ragazzi per creare etrovare talenti. Anche se Malta è una piccola realtà ci sonogiovani che nei loro limiti possono fare bene.-“La nostra vita è sprecata nei dettagli: semplifica,

semplifica!“: al giorno d’oggi si vedono preparatori cheutilizzano macchinari importanti per le sedute diallenamento. Quanto sono importanti per un buonlavoro?Faccio fatica a rispondere sulla domanda perchè non sonoun amante dei macchinari. Quando ho allenato Pellizzoli,lui era abituato a fare tanto sparapalloni, tutto serve, manon sempre trovi tiri così perfetti in gara. Io nei mieiallenamenti uso i portieri, le sagome e i cinesini. I video cheposto sono video che derivano da mesi e mesi di lavoro.Tutto quello che c'è dietro è lunghissimo e non si vede.Sicuramente un video con la sparapalloni fa più like, masinceramente, fino a che otterrò risultati con i miei metodinon cambio, magari con il tempo rivaluterò certeattrezzature. Per come la vedo io l'esercizio deve esserefinalizzato al portiere, non deve piacere al preparatore,deve essere utile a chi lo poni. Se lo porta al risultato chedesideri, allora anche la sparapalloni va bene. Per esempio,adesso tutti parlano dell'uscita a croce, io normalmentenon la insegno, l'ho fatta solo una volta con Dmitrovic cheera molto bravo a farlo.

cosa posso dare ai ragazzi, i quali devono sempre sentirsisicuri con me. Sanno che quando stanno per mollarehanno sempre qualcuno al fianco che gli dà la spinta perripartire.-Lei ha allenato dai dilettanti ai professionisti. E’ ilportiere a fare grande un allenatore o è l’ allenatore afare grande un portiere?Io ho avuto la fortuna di allenare tanti portieri importanti euno potrebbe pensare che già si sappia tutto, ma non èassolutamente così. E’ sicuramente il portiere che fagrande un allenatore, ma è altrettanto vero che il nostroruolo è decisivo nel far grande un portiere. Esistono tantiportieri di qualità che non hanno la consapevolezza delleproprie possibilità, molte volte hanno difficoltà e timore aesprimersi a certi livelli. E’ qua che è importante il nostroruolo: dobbiamo essere in grado di riconoscere lepotenzialità dell'atleta. Infatti se un portiere vale tre èfacile fargli dare tre, ma se un portiere può dare dieci tudevi fargli dare dieci e devi capire come portarlo a quellivello. Io ho avuto la fortuna di allenare portieri comeAntonio Mirante, quando aveva diciotto anni. Ma non èstato Capece a lanciare Mirante, Mirante si è lanciato dasolo. Sicuramente gli dai una mano a diventare grande epoi a te rimane la stima e l'amicizia anche dopo tanti anni,come anche con Marchetti. Pigliacelli, che ha sicuramentetanta qualità, in Italia purtroppo non è riuscito adesprimere il suo valore reale e in questo caso più che dal

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Con lui l’ho solo corretta sulle diagonali, spiegandogliche non aveva senso, mentre sull'uno contro uno eratalmente bravo che l'ho lasciato fare. I lavori che faidevono essere sempre ragionati, non può essere unallenamento schematico. Arrivi in campo con un lavoropronto, poi durante l’allenamento lo puoi cambiare,perché ci vuole anche questa attitudine, essere elastici ecapire dove si vuole arrivare. Non ci si può confrontare conun portiere importante e dire “si fa così e basta”. Un altroaspetto fondamentale è fare i video degli allenamenti,dove poi analizzi gli esercizi, in maniera tale da capire lareale efficacia del tuo lavoro. Quando sono arrivato aMalta ho iniziato a fare soprattutto un lavoro mentale,perché erano ormai abituati a perdere e pensavano chefosse arrivato il solito staff di persone e non sarebbecambiato niente. Quando hanno capito le propriepotenzialità e che noi eravamo lì per dargli qualcosa didiverso, hanno iniziato a seguirci. Mentalmente i portierihanno preso consapevolezza delle loro qualità che noncredevano di avere. Con il nostro arrivo non si sono vistisubito i risultati, abbiamo vinto una partita dopo 21 mesi,abbiamo fatto 7 risultati positivi consecutivi e per un puntonon abbiamo vinto il girone della Nation League. Adessoabbiamo le qualificazioni ai mondiali con squadrefortissime e sono convinto che faremo bene perchémentalmente adesso siamo più consapevoli delle nostrepotenzialità.-“Padroni di noi stessi” domanda difficile, la motivazioneporta sicuramente a fare grandi cose, ma può bastare odietro ci deve essere un aspetto motivazionalenell’allenamento?Certamente per arrivare a determinati livelli ci voglionoqualità innate. " Padroni di noi stessi " è una frase che usoda quando sono partito, da quando c'erano i primi timori,

lasciare un lavoro fisso per inseguire un sogno, non è statosemplice. E' legato sicuramente all'aspetto motivazionaleche non può bastare, ma aiuta molto, ed è una frase che èlegata alle scelte. Per dare la mentalità dell'allenamento, iodico sempre "allenatevi come se fosse una partita egiocate la partita come fosse un allenamento". Quindi se inallenamento hai più possibilità di correggerti, arrivi inpartita che comunque sei più pronto.-“Chi insegna impara due volte” Per un allenatore diportieri quanto è importante questa frase?Io lo ripeterò fino a che avrò la forza per allenare. Quandohai la fortuna di allenare grandi portieri c'è confronto equando c'è confronto è un imparare continuo. Per quantoriguarda il senso della frase, è dovuta al fatto che, quandosi va in campo bisogna essere in grado di insegnareimparando. Quando proponi un lavoro e quel lavoro non tidà niente, tu devi riconoscere come migliorarlo per fararrivare allo scopo il tuo portiere, allora tu hai imparato. Seinvece continui a proporre lo stesso lavoro, vuol dire che iltuo insegnare è rigido nella tua convinzione, allora nonimparerai mai e non ti migliorerai mai.-Quali sono gli errori mentali che commette un Portiere?

Ci sono tante componenti, molte anche personali. Dallamia esperienza, quello che mi è capitato più spesso è:quando si viene da una grande prestazione, succede chequesta tua sicurezza poi diventa una tua debolezza. Cosasignifica? Se scendi in campo convinto che ormai tutte lecose buone che hai fatto ti verranno automaticamente,non è mai così. Io dico sempre "dopo la grande parataarriva sempre una grande cagata". Un altro errore puòessere una cattiva gestione del pubblico, il quale porta acondizionare una gara. Per superare questi errori bisognalavorarci su, per esempio durante le sedute bisognaparlare di queste situazioni. In allenamento devi sempremantenere l'equilibrio mentale, hai fatto una bella parata“bene!” adesso arriva l'altro tiro, dimentica la parataprecedente, e allo stesso tempo quando si sbaglia, ok haiun'altra opportunità.

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spirito di sacrificio e volontà, può essere uno stimoloimportante da seguire. L’ultimo consiglio: avere la culturadell'allenamento. Non si può pensare, che solo perchè si èun pochino dotati, senza un l'allenamento continuo, si puòarrivare. La cultura dell'allenamento è cercare sempre difare meglio, anche magari, analizzando i propri filmati, esoprattutto accettare le sconfitte, perchè chi sa perdere,diventerà un vincente.-Un’ultima domanda, ma non per questo menoimportante. Mario Capece ha anche altre passioni oltre alcalcio?Un’altra mia grande passione è la musica, ascoltoveramente di tutto dalla musica italiana ai Coldplay, che hoavuto la fortuna di vedere suonare a Sidney. Da giovaneavevo una band dove suonavo la chitarra e cantavo. Dallapassione per la musica è nata la passione di fare Radio, eultimamente conduco un programma che si chiamaappunto “Solo se ti rende felice show”, trasmesso su RadioOneFive che è un emittente Svizzera, di Gina e GenerosoAzzato. Mi hanno dato la possibilità di continuare acoltivare la mia passione. Tramite la trasmissione ho avutola possibilità di intervistare tante persone interessanti siadello sport che dello spettacolo, e questo mi permette dicontinuare con il mio sviluppo motivazionale, che prima opoi trasformerò in un libro.

-“Tratta bene il tuo corpo, è l’unico luogo in cui dovraivivere” Per un atleta quanto è importante la cura delproprio fisico, specialmente in questo periodo di ridottaattività fisica dovuta alla pandemia e che tipo di attivitàconsiglia?Ho avuto occasione di fare tante videoconferenze inquesto periodo. Consiglio di fare, quando si ha tempo,sedute di allenamento posturale, sedute di stretching e distare sempre attenti all'alimentazione. Riporto unamassina del prof Capanna, con il quale ho avuto la fortunadi lavorare, diceva che " il corpo è come una automobile senon la curi te alla fine si guasta". Per i ragazzi che sonofermi adesso è tosta, veramente tosta, anche se la corsanon è una parte integrante del ruolo del portiere,comunque tiene in moto la muscolatura e soprattutto,aiuta dal punto di vista mentale a sapere affrontare esuperare le difficoltà. E' importante anche riguardareallenamenti ed analizzare i video, per rimanere in contattocon la nostra passione.-Cosa consiglierebbe ad un ragazzo che vuoleintraprendere la carriera da portiere?Quello che consiglio subito, se vuoi diventare un bravoportiere, è che devi togliere la cultura del tutto e subito. Ildifetto di tanti giovani è che vogliono arrivare subito airisultati, quando invece ci vuole tempo, passione ecostanza. Un altro consiglio, che mi permetto di dare:saper fare sacrifici. Il concetto sembra semplice ma non loè. A me manca la famiglia, ho dovuto sacrificarla perinseguire il mio sogno. Anche chi decide di fare il portiere edecide di volerlo fare ad alto livello, sicuramente dovràfare delle scelte e fare delle scelte significa sacrificarequalcosa. All'amico in più, ma magari vero, che capiscequando tu devi andare ad allenarti, ed è quello chesupporta il tuo sogno, non è quello che ti dice “non tiallenare e vieni che usciamo e andiamo a divertirci”. Unaltro consiglio è quello di crearsi un idolo da emulare.L'idolo non deve essere per forza un portiere di serie A, mapotrebbe essere anche il portiere del tuo paese, chemagari ha fatto tanto per il poco che poteva fare, con

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sviluppo sulle fasce, nasce dalla gestione difensiva, con ilportiere assoluto valore aggiunto rispetto al passato. Non èpiù sufficiente l'allenamento fisico-atletico e il "face-to-face". Occorre ridisegnare le sedute pre-gara con un pianostrategico da sviluppare con gli altri elementi del repartodifensivo (es. lavoro 3 contro 3 e 2 contro 2) e con ilpossesso palla.Non solo in gara, ma anche in settimana: ecco il cambio dipasso a cui è chiamato il portiere e il preparatore. Il lavoroindividuale non basta per certificare la padronanza delgesto e dei movimenti nel gioco collettivo. L'intelligenzatecnico-tattica è favorita dalla ricerca costante del migliorposizionamento e delle distanze giuste dal perimetrodell'area per i componenti del reparto e con l'obiettivo delrapporto ottimale palla-compagni-avversario. Analizzandogli errori in gara con software e contributi video, èevidente la scarsa lucidità del portiere nell'intervento,nell'intercetto e nella classica chiusura. È necessaria unabuona proprietà del controllo palla e l'esercizio nelpressing a invito può garantire crescita all'atleta per

empre più l'uomo in più per la linea difensiva, semprepiù l'uomo aggiunto nella costruzione del gioco. Il ruolo delportiere cambia, si evolve e anche la metodologia di lavorosubirà inevitabili modifiche. Oggi, l'estremo difensorerientra completamente nella strategia del repartoarretrato, è incluso nella fase di possesso palla, nellosviluppo tattico. La garanzia della superiorità numerica, nelcontrollo degli spazi e dei tempi di gioco: ecco l'obiettivotecnico ricercato con il portiere, che deve essere capace dioffrire la condizione di vantaggio numerico ma non solo, amaggior ragione con un modulo speculare da partedell'avversario. La "costruzione dal basso" è ormai il puntocruciale e il portiere è chiamato a farsi trovare pronto, dauomo-reparto, da uomo-squadra, alle dinamiche che oggi ilterreno di gioco può presentare. La ripartenza, ilcontropiede, la transizione sia in verticale, sia con lo

Il portiere del futuroDel Prof. Diego Quaglia

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un'uscita lineare, priva di errori. Il cosiddetto situazionaledeve prevalere sull'analitico. L'estremo difensore deve giàsapere cosa fare per ribattere l'intercetto, per rispondereal recupero palla dell'avversario con un lavoro che pone alcentro l'imprevisto, la condizione di gioco nonpreventivata. L'allenamento del futuro corre lungo questadirezione, deve favorire l'assenza di "tempi morti" eritengo che l'imperativo non sia la strada giusta. Occorreprovocare la curiosità dell'atleta, sia componente delsettore giovanile che quello di prima squadra.L'assimilazione diretta del concetto espresso è favoritaesclusivamente dal dialogo, tra allenatore e giocatore, tratecnico e preparatore.

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- Ciao Paolo, come procede questa particolare stagionead Arconate?

Ciao a tutti, innanzitutto la stagione in corso è unica nelsuo genere per la situazione sanitaria che lacontraddistingue. Sicuramente la programmazione diventamolto difficile, perché possono passare pochissimi giornitra le partite oppure arrivare a lunghi stop come quellorecente, che ci ha visti fermi per ben 54 giorni tra una garae l'altra.

- I portieri come la vivono? Cambia qualcosa dal punto divista psicologico?

Sicuramente l'elemento di incertezza dei tamponi è unmotivo in più per mantenere la concentrazione di tutto ilgruppo portieri, che ogni settimana si ritrova con unavariabile che potrebbe rimescolare i ruoli, fermo restandola necessità comunque di essere pronti da parte di tutti inumero uno.

- Il famoso protocollo, ormai in essere da mesi, èdiventato la normalità?

Tutti noi sentiamo la responsabilità di rispettarlo, puressendo spesso complesso. Su alcuni aspetti cerchiamo difare parecchia attenzione, ad esempio bagnare i guanticon la saliva, pur essendo un gesto quasi atavico per iportieri, oggi va assolutamente evitato. Ovviamente ipalloni vengono sanificati prima e dopo ogni seduta, comeil materiale, ed anche il fatto di usare una nostra saccadestinata ai soli portieri ci aiuta.

- Alla ripresa dopo il lungo stop, intendo ad iniziopreparazione quest'estate, quale è stata la maggioredifficoltà di riadattamento dei portieri secondo te?

Sicuramente riconoscere le dimensioni della porta e lospazio sul rettangolo di gioco, perché l'adattamento aduna situazione di campo "reale" è la parte più complessadopo un lungo stop mai sperimentato in precedenza.

- Questa tua affermazione conferma quanto ci siamodetti a giugno alla ripresa delle sedute individuali per iportieri di settore giovanile, ricordi?

Sì, durante la visita a Cesate era stata proprio questaproblematica che era emersa coi giovani numeri uno,confermata poi con gli adulti in serie D.

- Questo esempio testimonia la necessità e l'utilità delconfronto fra allenatori di fasce diverse, per sviluppare ilconcetto di filiera nella crescita dei giovani numeri uno,confermi?

Sì, come abbiamo sperimentato di persona durante lastagione vissuta assieme (Caronnese, Serie D stagione2018-19) è fondamentale che ci sia un rapporto dicollaborazione e conoscenza fra allenatori della stessasocietà per svariati motivi. In primis per i giovani numeriuno è una garanzia che il passaggio fra preparatori non sia

Due chiacchere con Mr. Paolo Carlidi Marco Bertossi

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il classico "salto nel buio" col rischio connesso di sistemi diallenamento diversi e richieste diverse. Inoltre dà lapossibilità agli allenatori di sostituirsi in caso di necessità.

- Io personalmente ho avuto la possibilità di sostituirtioccasionalmente in Serie D ed ho visto un ottimo lavorodi team fra componenti dello staff di prima squadra, èfondamentale questo aspetto, vero?

Sì, l'allenatore portieri fa parte dello staff ed èfondamentale il suo rapporto con gli altri componenti,perché in questo modo si concordano le strutture dellesedute, l'utilizzo dei portieri ed il lavoro situazionalenumero uno / squadra. Inoltre durante la gara la raccoltadi dati statistici aiuta non solo il preparatore stessonell'analizzare la prestazione del numero uno ma anche ilmister, che attraverso la nostra rilevazione può trarremolti spunti.

Mr Paolo Carli Allenatore di Portieri Master Pro patentino Uefa BAllenatore Pro PatriaAllenatore LeccoAllenatore CaroneseAllenatore ArconateseCollaboratore Milan CampCollaboratore de « Il Nuovo Calcio »

- Come ultimo argomento ci ricolleghiamo alla filiera dicrescita, quanto è importante che parta da subito inmaniera corretta?

E' fondamentale che in Attività di Base gli istruttori portierisiano formati e trasmettano le competenze adeguate aigiovani numeri uno, in primis in termini motori persfruttare "l'età dell'oro" dei bambini in termini diapprendimento. Noi che lavoriamo nelle prime squadreraccogliamo il frutto del lavoro che parte dal basso. Unavolta rientrati nella normalità ci sarà sicuramentel'occasione di ripetere stage insieme per approfondirequesti aspetti, perché curare fin da piccoli la crescita deigiovani numeri uno pone le basi migliori per lo sviluppodella filiera.

Prima di concludere aggiungo che, a riprova della validitàdel lavoro di team che ho potuto osservare nella stagionein Caronnese, ad oggi dello staff 2018-19 oltre a Paoloall'Arconatese troviamo anche Carlo Prelli come tecnicodel Borgosesia (stesso girone di D), cioè il vice di MisterAchille Mazzoleni (oggi alla Castellanzese).

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Quando è nata l’idea dello ScuolaAiap in Gotico Garibaldina e quandosi è concretizzata?Sono state 3 le fasi in sintesi chehanno portato alla nascita dellaScuola Portieri alla Gotico GaribaldinaPiacenza:1 – La mia partecipazione altradizionale stage AIAP a SantaCristina E Bissone, che mi haavvicinato al mondo AIAP e a tutta lasua struttura, sia tecnica che umana.2 – La successiva possibilità discambio di esperienze con la ScuolaAIAP Molinello Calcio dove hopartecipato a due sedute esuccessivamente sono venuti aPiacenza in due occasioni, nellaseconda insieme al Presidente AIAPProf. Lovecchio.3 – Il decisivo coinvolgimentosocietario, in particolare delPresidente Lusignani, che mi haconsentito di far partireeffettivamente il progetto in GoticoGaribaldina.

Quali sono le regole che un suoportiere non deve mai infrangere?Sicuramente il rispetto, in tutte le suecomponenti: verso i compagni, versola squadra e verso la struttura. Ilrispetto verso l’allenatore portierimerita un discorso a parte perché sel’abbiamo raggiunto al cuore, comeaccennato sopra, siamo già sullastrada giusta.

Quanto è difficile relazionarsi con igiovani portieri al giorno d’oggi?Innanzitutto la chiave per “portar consé" un ragazzo è raggiungerlo alcuore, nei sentimenti. Ogni ragazzonecessita un approccio diverso, allaluce del carattere, ciascunodifferente. Io sono al campo per loro,e sono disponibile ad ascoltarli inqualsiasi momento.

Quali sono i primi principi che cerchidi trasmettere ai suoi portieri?Sicuramente l’onore per il ruolo chericoprono, il rispetto reciproco chedeve portare ad aiutarsi nelledifficoltà e, a livello mentale, lacapacità di non temere l’errore.

aver paura di sbagliare, capacità diessere un leader nel gruppo squadrae, fondamentale, capacità di far partedel gruppo portieri capendo che soloinsieme si può andare lontano. Ogninumero uno apporta infatti uncontributo alla crescita del gruppo,differente per ciascuno, ma sempreutile agli altri per migliorare inqualche aspetto.

Ci può dare un suo parere sulrapporto coi genitori nel mondo delcalcio?L’argomento in linea generale non èsicuramente semplice, però per mevale un principio: i genitori in primisva ringraziato perché, soprattutto neipiccoli, senza di loro il giovanenumero uno al centro sportivo non ciarriva...però, una volta giunti alcancello, devono sapere che liaffidano a noi. Da lì in poi è compitonostro crescerli sia umanamente siatecnicamente. Il genitore deve essereil riferimento a cui appoggiarsi nonsolo nelle difficoltà ma anche percondividere quanto di buono appresocon noi. Ovviamente qualche screzionegli anni è inevitabile, ma in linea dimassima stabilire le regole chiare sindall’inizio aiuta.

Quali sono le tre caratteristiche cheun portiere deve assolutamenteavere nel suo repertorio?Parliamo a livello psicologico: non

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Di Marco Bertossi

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Cosa pensi dell’allenamentosituazionale(cioè l’allenamento di tutte lesituazioni di gara in cui un portierepotrebbe essere impegnato)?E’ molto importante, in percentualecrescente in particolare nellecategorie agonistiche, daiGiovanissimi a salire. Accanto ad unlavoro vicino al situazionale fattocome gruppo portieri è necessariodedicare tempo a capire come ilgiovane numero uno lavora con lasquadra. Mezz’ora di seduta finale incui noi preparatori li osserviamomuoversi con i compagni di reparto cidanno moltissime informazioni.

Rispetto ai giocatori dimovimento per un ex portiere è piùfacile o difficile capire le potenzialitàdi un giovane portiere?Ovviamente più semplice perché noipreparatori abbiamo un vissuto che cicontraddistingue dai giocatori dimovimento, quindi riusciamo piùfacilmente a vedere quanto ungiovane numero uno ha “fame” dimigliorare. Queste caratteristichetendono, per la mia esperienza, amanifestarsi già dalla categoriaEsordienti.

Ci può spiegare l’importanza e lamultifunzionalità della speed laddersia per gli adulti che per i giovaniportieri ?Soprattutto ricollegandoci al gapmotorio che noi allenatori dei portierispesso siamo chiamati a sopperire neigiovani.Questo strumento, comunementedefinito ‘scaletta’ è multifunzione.Nell’Attività di Base ha lo scopoformativo di trasmettere una correttagestualità del movimento, inparticolare l’uso delle braccia vacurato perché sviluppare l’abilitàmotoria consente di eseguire piùrapidamente un gesto. Pensate allapresa alla figura; più sono coordinatopiù sono in grado di bloccare un tiropotente. Anche nelle Prime Squadrela speed viene utilizzata inabbondanza per esercizi di rapidità oper il riscaldamento pre-partita.

In conclusione grazie mille per iltempo dedicato. E ci rivedremo suicampi non appena possibile!

Molti giovani portieri, spesso, fannoerrori di timing. Che cosa ci può direin merito ?Gli errori di timing sono legatisecondo me in gran parte allacapacità di concentrazione, che conl’esperienza comunque tende adaumentare. Ovviamente come dotenaturale alcuni la possiedono di più.Noi allenatori dobbiamo essere in

grado di fornire le basi tecniche peraffrontare le scelte in campo nelminor tempo possibile.

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Ciao Gianmarco, dal primo stage in cui abbiamo iniziatoad allacciare i rapporti con AIAP (maggio 2018), mi èsubito rimasta impressa l'organizzazione e la qualità dellavostra struttura, mi puoi raccontare qualcosa sulla storiadella Gotico Garibaldina Piacenza?Anch'io e tutto il nostro staff ha un bellissimo ricordo delprimo stage organizzato con la vostra associazione nelmaggio 2018. Il Gotico Garibaldina nasce nell'annata2007/2008 dalla fusione tra la società Gotico e la societàGaribaldina. Piano piano la nuova realtà ha iniziato acrescere e migliorarsi, anno dopo anno come da nostrafilosofia abbiamo fatti passi in avanti per migliorarci e pergarantire ai nostri tesserati massima serietà ed affidabilitàsenza però mai dimenticare quell'aspetto famigliare econviviale che permette di lavorare in armonia con tutti icollaboratori. Anno dopo anno sia il settore giovanile che laprima squadra sono cresciuti sotto tutti i punti di vista equesto ci permette oggi di avere oltre 300 tesserati contutte le annate coperte (in alcuni casi da 2 o 3 squadre) euna prima squadra nel campionato di promozione. Ilsettore giovanile vanta a livello agonistico formazioni neicampionati regionali mentre le formazioni dell'attività dibase si confrontano spesso in test match con societàprofessionistiche e con società di altre province e regioniper accrescere il proprio bagaglio di esperienza.

Il Punto di vistaIntervista al DS Gianmarco MaestriAsd Gotico Garibaldina di Marco Bertossi

Attualmente come siete strutturati? Quanti tesseratiavete e in quali categorie?Come gia detto copriamo tutte le categorie dai piccoli amicialla juniores regionale con oltre 300 tesserati. Partecipiamoal campionato regionale elite con i giovanissimi 2006, alcampionato regionale con gli allievi 2004 e ai campionatiinterprovinciali con i giovanissimi 2007 (qui abbiamo duesquadre) e gli allievi 2005.

La creazione della Scuola Portieri AIAP come ha influitosullo sviluppo e sulla qualità dei vostri numero uno, vistidalla tua ottica di Direttore Sportivo?Sicuramente il poter far parte della Scuola Portieri AIAPpermette alla nostra società e quindi ai nostri numeri unodi avere uno sviluppo importante in tema di metodologie eapprendimento. Il nostro responsabile dell'area portieriagonistica Rinaldo Polledri ha effettuato diversi stage ecorsi di aggiornamento e anche grazie alla vostraassociazione ha potuto trasmettere nuove metodologie dilavoro ai nostri tesserati.

Un bilancio del Master 2019 AIAP alla Gotico Garibaldina?Beh sicuramente un bilancio positivissimo, non mi sarei maiaspettato una partecipazione cosi elevata e con relatori digrande spessore che hanno calcato per due giorni i nostricampi. Era per me e per la nostra società la primapartecipazione al Master AIAP e poterlo ospitare è statomotivo di grande orgoglio. E' stato bellissimo confrontarsicon tantissimi preparatori provenienti da tutte le zoned'Italia.

Una domanda particolare...secondo te il ruolo dei genitoridei giovani numeri uno in cosa è differente rispetto aquello dei giocatori di movimento?Beh sicuramente una domanda particolare ma che mi trovanelle condizioni di poter rispondere in quanto io stesso ho

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ho un figlio portiere. Da genitore di un portierino dico che lapartita viene vissuta con più pathos soprattutto quando leazioni si svolgono verso la "nostra" porta.... si ha timoreche il proprio figlio sbagli e si cerca di dargli tutto ilsupporto possibile per non farlo sentire solo, incitandolo. Ilruolo del portiere è sicuramente unico e difficile e sonoconvinto che i relativi genitori debbano sostenere la suafigura.Allargando l'orizzonte alla collaborazione fra società delcircuito Scuola Portieri AIAP, la possiamo considerareun'occasione di partecipazione e confronto fra realtàgeograficamente diverse, estendendola anche a tornei edamichevoli?Indubbiamente si, tutto ciò che permette condivisione econfronto reputo sia importante per la crescita e non fannoeccezioni in questo senso collaborazioni fra società delcircuito AIAP. Come Gotico Garibaldina siamo più chedisponibili, una volta passato questo brutto periodo, acollaborare con società AIAP organizzando eventi percoinvolgere le nostre formazioni.

La vicenda Pro Piacenza, con la sua scomparsa comesocietà, ha modificato gli equilibri calcistici cittadini?Purtroppo quella è stata una bruttissima paginasoprattutto per i tanti tesserati delle giovanili che nessunacolpa avevano e che si sono trovati loro malgrado in unvortice negativo. Alcuni di quei tesserati, via dal ProPiacenza, sono stati accolti nella nostra società e ci hannodato e ci stanno dando un aiuto importante nella crescitatecnica dei gruppi.E per concludere…..i progetti futuri della società?Come ormai da anni l'obiettivo è quello, un passo alla volta,di accrescere i livelli dei diversi gruppi prestando lamassima attenzione alle sfere tecniche e comportamentali.Al pari di questo si cerca sempre di migliorare anche lestrutture per permettere a ciascun tesserato di trovarsi inuna seconda casa, dove l'attività sportiva è il centro ditutto.

L’appuntamento quindi sarà alla ripresa, per poter ancherecuperare l’edizione del Master 2020 che purtroppo èstata archiviata senza poter tornarenel vostro bellissimo impianto!

Immagini a confronto fra società che hanno scelto lametodologia Aiap: nella prima la Gotico Garibaldina invisita al Torneo Serenissima Limbiate (2018), sopra nel2020 lo Sporting Cesate ospitato a Piacenza perun’amichevole.

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L’ ALLENAMENTO A FUMETTI

Di Gennari Maurizio

RAPIDITA’/VELOCITA’

POTENZIAMENTO E TECNICA

Il portiere supera inskip basso 4 paletti

a terra, vi gira dietroed esegue uno sprint

di 15 m.5 ripetizioni con skip

verso dx e sx.

Il portiere esegue sei squat con il bilanciere.

Di seguito spalle al mister supera in skip tre paletti a terra, si gira, recupera la posizione sul primo palo e

interviene sul tiro del mister.

3 serie da 3 ripetizioni dx e sx

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POTENZIAMENTO E TECNICA

DEFATICAMENTOCorsa lenta Addominali\

Lombari3 serie da

20ripetizioni

GENNARI MAURIZIOAllenatore dei portieri

Corsi e master di approfondimento organizzati da Accademia Portieri, AIAP, CSI, Portieri di calcio

Il portiere esegue 12 calfcon bilanciere per i polpacci. Di seguito esegue un balzo su un cubo con successivo

salto pliometrico e interviene in presa alta sul

cross del Mister.3 serie da 3 ripetizioni dx e

sx

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SEDUTA N.1

Analisi partita:Prima di iniziare il primo allenamento settimanale, fare unabreve seduta con i portieri per un’analisi tecnico-tatticadell’ultima partita giocata ed individuare eventuali errorinegli interventi o nella posizione.Riscaldamento Generale:Prima parte di attivazione per gli arti superiori, mobilità deltronco e delle gambe unita poi con esercizi di tecnicapodalica e brevi partitelle con le mani e con i piedi.Riscaldamento tecnico: Riscaldamento specifico a cura delpreparatore.

ESERCITAZIONE N° 1 - Posizionamento

Organizzazione:Il mister, posizionato frontalmente al portiere con unabuona scorta di palloni.Descrizione esercizio: (1° fase)Il portiere, esegue una serie di interventi su tiri calciati daparte del mister, da una posizione centrale.Palla radente, rimbalzante e mezz’altezza.3 ripetizioni dx e sx palla radente3 ripetizioni dx e sx palla rimbalzante3 ripetizioni dx e sx palla mezz’altezza

SETTIMANA TIPO DI UN PORTIERE DILETTANTE NEL

PERIODO COMPETITIVO

di Mister Gianluca Valentini

2 serie x 6 ripetizioni

Varianti:Sui palloni laterali, il mister attacca la porta con unasituazione di uno contro uno, in modo da impegnare ilportiere in uscita.

ESERCITAZIONE N° 2 - Reattività

Organizzazione:Il mister, posizionato frontalmente alla porta in posizionecentrale con una buona scorta di palloni. Il portiere, inporta in posizione centrale girato di spalle.Descrizione esercizio:Al via da parte del mister, il portiere lancia la palla al misterfacendola passare sotto le gambe, quindi si girarapidamente e va ad intercettare il tiro al volo da parte delmister.3 serie da 4 ripetizioni.

Descrizione esercizio: (2° fase)Il mister, si sposta a sua discrezione su più posizionilaterali, controllando che il portiere si posizionisempre sulla sua bisettrice, quindi calcia in porta per ilsuccessivo intervento da parte del portiere.

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ESERCITAZIONE N° 3 - Potenziamento - tecnica

Organizzazione:Il portiere posizionato al centro della porta. Il misterposizionato a circa 3/4 metri dal limite dell’area di rigore ea 5 metri dalla linea di fondo come in figura.Descrizione esercizio:Il portiere effettua 25 ripetizioni per gli addominali, si alzarapidamente ed interviene in uscita alta su una pallalanciata dal mister.Quindi, velocemente recupera la posizione in porta edintervenire sul tiro calciato da parte del mister daposizione laterale sul primo palo, dove lo stessoprecedentemente si era andato a posizionare.2 serie da 3 ripetizioni dx e sx

Defaticamento: Esercizi per lo scarico della colonna vertebrale, stretching.

Il mister calcia verso la sagoma ed il portiere interverrà inuscita bassa in anticipo sulla stessa.10 ripetizioni dx e sx

ESERCITAZIONE N° 2 – Uscite alte

Organizzazione:Posizionare un’ulteriore sagoma poco fuori dalla lineadell’area di porta e decentrata sul secondo palo come infigura. Il mister, posizionato poco fuori dall’area di rigorevicino alla linea di fondo con una buona scorta di palloni. Ilportiere posizionato in porta.Descrizione esercizio:Il mister crossa in area verso la sagoma sul secondo palo,quindi il portiere interviene con uscita alta in anticipo sullasagoma.10 ripetizioni dx e sx.

Varianti:Il mister a sua discrezione, può variare il cross ed il portieredeve essere pronto ad anticipare, in uscita bassa la sagomasul primo palo, o ad intervenire in uscita alta sul secondopalo sulla seconda sagoma.

SEDUTA N.2

Riscaldamento generale:Corsa lenta, con esercizi per la mobilitazione degli artisuperiori, mobilità del tronco e delle gambe. Serie diandature con skip, calciata dietro.Riscaldamento tecnico:Riscaldamento specifico a cura del preparatore.

ESERCITAZIONE N° 1 – Uscite basse

Organizzazione:Posizionare una sagoma, poco fuori dalla linea dell’area diporta e decentrata verso il primo palo, come in figura. Ilmister, posizionato poco fuori dall’area di rigore vicino allalinea di fondo con una buona scorta di palloni. Il portiereposizionato in porta.Descrizione esercizio:

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ESERCITAZIONE N° 3 - Uscite alte centrali

Organizzazione:Posizionare 4 sagome a centro area (in mancanza 4paletti) come in figura. Il mister, posizionato fuori area inposizione centrale defilata a destra e/o a sinistra con unabuona scorta di palloni.Descrizione esercizio:Il portiere, esegue una seria di uscite alte su cross calciatidal mister, provenienti da posizione centrale defilata,anticipando le sagome.20 Ripetizioni

Fase conclusiva:In accordo con l’allenatore, si possono impegnare i portieriin delle partitelle a pressione tre contro tre a campo eporte ridotte. Dove, l’obbiettivo dei compagni e di andareal tiro il prima possibile, in modo da allenare la reattività.Defaticamento:Corsa blanda defaticante, esercizi per lo scarico dellacolonna vertebrale, stretching e posture a piacere.

Descrizione esercizio:Il compagno, effettua un passaggio al mister, che di primaintenzione calcia a rete.Il portiere, deve eseguire il rapido passaggio dal fondo perpoi fermarsi al momento del tiro.

Variante:si aggiunge un secondo compagno, che intersecando lalinea di passaggio, può fare un velo oppure tirare luidirettamente.

Fase conclusiva:Lavoro con la squadra, quindi prova schemi su punizioni,calci d’angolo e partitella finale.Defaticamento:Corsa blanda defaticante, esercizi per lo scarico dellacolonna vertebrale, stretching e posture a piacere.

SEDUTA N.3

Riscaldamento generale:Corsa lenta con esercizi per la mobilitazione degli artisuperiori, mobilità del tronco e delle gambe.Serie di andature con skip, calciata dietro, scatti 5/8 metri.Riscaldamento tecnico:Riscaldamento specifico a cura del preparatore.

ESERCITAZIONE N° 1 – Reattività

Organizzazione:Un compagno è posizionato sull’intersezione dell’area diporta con la linea di fondo. Il mister è posizionato 2 mt.fuori dall’area di porta. Il portiere a difesa delprimo palo, orientato verso il compagno come in figura.

Gianluca ValentiniCorso Master AIAP

Attualmente Allenatore dei portieri presso A.S.D. S. Orso 1980 - Fano

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ESERCITAZIONE N° 2 - Attacco palla, riposizionamento,

parata Bassa Organizzazione:Come in figura, posizionare 2 coni (1 rosso e 1 giallo) allimite dell’area di porta e 2 coni (1 rosso e 1 giallo)posizionati in modo contrapposto, sulle diagonali fuoridell’area di porta, a circa 5 metri dalla stessa. Sui 2 conidistanti, si posizionano rispettivamente 2 compagni,mentre il mister, si colloca centralmente all’altezza deldischetto di rigore. Portiere posizionato sul mister.Descrizione esercizio:Il mister calcia la palla verso uno dei 2 coni (1) (giallo in questo caso). Il portiere va in attacco ad anticipare in

SEDUTA N.1

RISCALDAMENTOOrganizzazione:Delimitare un campo di dimensioni 15 x 15 metri, quindiposizionare ad ogni lato una porticina.2 portieri con casacche rosse e 2 portieri con casacchegialle.Descrizione esercizio:I portieri, si posizionano ognuno davanti a una porticina.Casacca rossa di fronte a casacca rossa (e stessa cosa per igialli).I rossi si trasmettono la palla radente, mentre i gialli se lapassano con un rinvio al volo.Alla chiamata del preparatore, i portieri ruotano in sensoorario cambiando porte. Adesso I rossi si passeranno lapalla con rinvio al volo mentre i gialli radente.Durata:10/15 minuti

Varianti:• Passaggio mani basso – centrale (I portieri non si

devono tuffare);• Passaggi mano dall’alto – centrale (I portieri non si

devono tuffare);• Passaggio mani basso – laterale (I portieri si devono

tuffare);• Passaggi mano dall’alto – laterale (I portieri si devono

tuffare);• Passaggio alto – uscita alta.

SETTIMANA TIPO DI UN PORTIERE

SETTORE GIOVANILE

Di mister Michele Mestieri

Organizzazione:Delimitare un campo di dimensioni 20 x 12 metri, quindiposizionare 4 porticine (2 per lato corto), ad una distanzadi circa 2,5/3 metri come in figura.2 portieri con casacche rosse e 2 portieri con casacchegialle.Descrizione esercizio:L’esercizio consiste nel creare superiorita’ tutte le volte,costringendo il portiere a parare basso.La squadra (2 portieri in rosso) in possesso della palla, deveattaccare la squadra avversaria che potrà difendere consolo un giocatore + 1 che deve stare tra le 2 porticine.Il goal può essere segnato solo rasoterra, in modo che ilportiere in porta debba continuamente riaggiustare laposizione e lavorare sulle parate basse.Durata:20 minuti

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ESERCITAZIONE N° 1 - Parate basse

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Defaticamento:Andature leggere, passaggi tra i portieri a bassa intensità estretching.Durata:10/15 minuti.

tuffo il pallone prima che tocchi il conetto, quindi si rialzarapidamente, recupera porta posizionandosi sulcompagno collocato sul conetto giallo (stesso colore delprimo conetto su cui e andato in attacco palla) edinterviene sul tiro di quest’ultimo (2) che calcia in porta.Durata:20 minuti.

Varianti:• 3 coni di diversi colori• Dopo la parata bassa, il portiere rinvia su uno degli altri

portieri che stoppa la palla e calcia in porta• Si inverte la sequenza ossia, prima la parata sul tiro da

fuori e poi attacca il pallone basso sul mister

ESERCITAZIONE N° 3 - Reattività - riposizionamento

Organizzazione:Posizionare una seconda porta nell’area di rigore (una difronte all’altra come in figura.Posizionare tra le porte, una parete di rimbalzo (in assenzapanca rovesciata o plinto) a circa 5/6 metri.2 portieri (uno con casacca gialla ed 1 con casacca rossa) siposizionano nelle rispettive porte, mentre un terzoportiere (casacca rossa) si posiziona defilato lateralmentepronto a calciare.Il mister posizionato a lato della prima porta con unabuona scorta di palloni.Descrizione esercizio:(1° fase)Il mister calcia la palla contro la parete di rimbalzo (1) inmodo che il portiere in giallo lavori sulla riflessi.(2° fase)Il mister Calcia nella porta del portiere rosso (2) che deveparare. Quindi si rialza rapidamente e passa la pallaall’altro portiere in rosso defilato, che controlla e calcia inporta (3) sul portiere in giallo.

Fare ruotare i portiere in senso orario o antiorario.Durata:20 minuti.

Varianti:• Togliere la parete di rimbalzo e posizionare delle

sagome• Far fare al portiere in rosso, una parata alta invece che

la parata sul calcio diretto

SEDUTA N.2

RISCALDAMENTOOrganizzazione:Posizionare 4 coni (2 coppie) distanti 15 metri.Ad ogni coppia di coni, rispettivamente si dispongono 2

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ESERCITAZIONE N° 2 - Riposizionamento e parata

Organizzazione:Posizionare 2 coni di cui, uno in posizione laterale a circa 1metri fuori area di porta, l’altro in posizione centrale acirca 2 metri dal limite area di rigore, come in figura.Su ogni cono, si posiziona un portiere con casacca di colorediverso (rosso e blu in questo caso), mentre un portierecon casacca gialla, si posiziona a difesa della porta.Descrizione esercizio:I 2 portieri posizionati sui coni, si passano la palla tra di loro

in continuazione (1), fino a quando uno dei 2 (in possessodella palla), decide di andare a conclusione. Quindi

controlla la palla, passa il cono e calcia in porta (2).

Il portiere (in porta), dovrà continuare a riposizionarsi (1)finche’ uno dei due portieri non deciderà di tirare.

portieri aventi casacche rosse e 2 portieri con casacchegialle come in figura.Descrizione esercizio:Il portiere trasmette la palla all’altro portiere erapidamente a corsa all’indietro gira attorno al cono eritorna in posizione di partenza.Nel frattempo, l’altro portiere, stoppa la palla ricevuta e laripassa indietro al compagno che nel frattempo si èriposizionato.Quindi anche lui appena trasmesso il pallone rapidamentegira a corsa all’indietro intorno al cono e si riposiziona perricevere……. e cosi via.Durata:15 minuti.

Varianti:• Passaggio mani basso–centrale (I portieri non si devono

tuffare)• Passaggi mano dall’alto–centrale (I portieri non si

devono tuffare)• Passaggio mani basso–laterale (I portieri si devono

tuffare)• Passaggi mano dall’alto–laterale (I portieri si devono

tuffare)• Passaggio alto–uscita altaTutti gli esercizi con il giro intorno al cono.

ESERCITAZIONE N° 1 - Lavoro sui tagli

Organizzazione:Posizionare 3 cinesini di colore diverso, come postazione dipartenza.4 portieri aventi casacche di colore diverso, si posizionanorispettivamente:• In porta (giallo)• lato destro (porta guardando il campo), al limite

dell’area di rigore vicino alla linea di fondo (rosso)

• frontale defilato a destra al limite dell’area di rigore(arancione)

• frontale lato sinistro altezza del dischetto di rigore (blu)Descrizione esercizio:

Il portiere con la casacca blu calcia in porta (1). Il portieregiallo quindi interviene cercando di bloccare il pallone,rapidamente esegue una ripartenza passando il pallone

(rullata bassa) al portiere arancio (2) che di prima passa

nello spazio al portiere rosso (3).

Il portiere rosso, va al taglio dal fondo e passa la palla (4) alportiere blu che intanto ha cambiato posizione, quindi

riceve palla e calcia in porta di prima intenzione (5).Il portiere dovrà così lavorare sulla parata iniziale, ilpassaggio basso e preciso, il riposizionamento sui vari taglied infine intervenire sul secondo tiro.Tutti i portieri possono ruotare in senso orario/antiorario(dipende da che posizione si decide di fare i tagli).Durata:20 minuti

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Defaticamento:Andature leggere, passaggi tra i portieri a bassa intensità estretching.Durata:10/15 minuti.

Durata:20 minuti.

Varianti:• Si possono posizionare degli ostacoli davanti al portiere

in modo da aggiungere difficoltà alla parata• Si può aggiungere un terzo portiere• Si possono aggiungere coni colorati che il portiere

dovrà toccare mentre i portieri si passano la palla

ESERCITAZIONE N° 3 - Reattività + Forza

Organizzazione:Posizionare un paletto a terra, dentro l’area di porta, inposizione centrale come in figura.Un cono, posizionato a circa 2 metri sulla diagonale fuoriarea di porta, su cui si posiziona un compagno pronto acalciare.Posizionare a fianco della porta, (sul palo) n. 4 palloni in fila(x 3 serie).Il portiere in porta, posizionato sul compagno.Descrizione esercizio:Il portiere al via da parte del mister, rapidamente prende

uno dei quattro palloni posizionati (1), lo porta dietro il

paletto (2), recupera subito porta riposizionandosi sul

compagno che calcia , quindi interviene sul tiro (3).Poi ripete l’esercizio recuperando i restanti 3 palloni.Durata:20 minuti.

Varianti:• Si può aggiungere un deviatore di traiettoria per

rendere la parata più complicata• Si possono mettere ostacoli davanti al portiere in modo

da diminuire la visibilitàMichele Mestieri

FFA/AFC Level 2 GK Coaching Corso AIAP Master

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o sviluppo delle capacità condizionali e coordinative diun’atleta può avvenire anche in ambiente acquatico. Lapreparazione atletica in acqua non sostituisce il lavoro aterra ma viene considerata come parte integrante, nelcorso della stagione agonistica, utilizzando lecaratteristiche ed i benefici dell’acqua.Questa attività è come un vero e proprio allenamentosportivo e come tale va costruito e programmato con tuttii canoni dettati dalla fisiologia dell’allenamento. Ognidisciplina presenta caratteristiche comuni che, in acquapossono trovare situazioni di sviluppo sotto diversi aspetti,da quello della sensibilità propriocettiva fino a quello delpotenziamento organico e muscolare. È comunque unaforma di allenamento alternativa che consente ladiversificazione degli stimoli allenanti e una conseguentemigliore coordinazione motoria, intesa in senso generale.La possibilità di allenare un giocatore in un ambiente in cuila gravità ha minor forza, consente uno sviluppo notevoledi alcune sue capacità, senza incorrere nei problemi dinatura traumatologica e infiammatoria che l’attività sulcampo può provocare. Inoltre molti movimenti potrannoessere svolti in condizioni di assoluta sicurezza e potrannoessere propedeutici alla preparazione tecnica di gestualitàdel giocatore.La proposta di lavoro di preparazione atletica in acqua,durante il campionato, viene articolata su una sedutasettimanale o a settimane alterne, in base agli impegniagonistici.Le esercitazioni prevedono delle fasi iniziali di introduzionee ambientamento al lavoro acquatico (non tutti gli atletipraticanti sport terrestri, pur a livelli agonistici sono inpossesso di sufficienti o buone capacità acquatiche),pertanto è indispensabile avere la conoscenza e acquisirein tempi brevi posture e remate, per consentire dielaborare un programma di lavoro in acqua specifico per igiocatori.

La preparazione atletica in acquaa cura del Prof. Maurizio Farina

Il lavoro sarà caratterizzato dall’alternanza delle variemetodiche di allenamento tipiche della preparazioneatletica.Nella fase di preparazione atletica specifica il lavoro inacqua si diversifica in base alla tipologia della dinamica delgioco e del gesto tecnico.Un’ importante differenziazione deve essere fatta in baseal ruolo che ogni giocatore ricopre all’interno della propriasquadra. Per i portieri:

- Prevalenza nell’attività di situazioni statiche o conspostamenti limitati

- Miglioramento delle capacità condizionali: resistenza,forza, velocità e mobilità articolare

- Utilizzo e sviluppo delle capacità coordinative:equilibrio, orientamento, differenziazione cinestetica,adattamento e trasformazione, reazione

- Specificità del gesto di ogni giocatore che deve essereanalizzata dal punto di vista anatomico-funzionale, cosìda permetterne una precisa esecuzione in ambienteacquatico

- Esercizi per i fondamentali con e senza palla

Le profondità dell’acqua più significative per poter lavorarein modo adeguato sono le seguenti:

acqua bassa (50-100cm)acqua media (100-130cm)acqua alta (130-200cm).

Il materiale utilizzato è quello del fitness acquatico:manubri, smile, ring, elastici, tondoludi, tavolette, poolbuoy, palette, palline, cinture, cavigliere, step, bike etreadmill.

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ESEMPIO DI UN PROTOCOLLO DI LAVORO

Calcio: portieri

Periodo: agonistico

Obiettivi: miglioramento della condizione fisica generale, potenziamento di gruppi muscolari specifici

Vasca: alta cm 180 – media cm 130

Attrezzi: cintura, manubri, tondoludo

• 10’ riscaldamento: corsa in acqua media, mobilità articolare, stretching dinamico• Andature in acqua media: skip, corsa calciata, camminata rollata, spostamenti laterali, cambi di senso e di direzione,

variazione posizioni delle braccia• Arti Inferiori: spinte in avanti, indietro ed in fuori. Calci frontali ed incrociati. Affondi. Saltelli a piedi pari. Balzi su una

gamba. Squat jump• Stretching• Serie di addominali con il tondoludo e alla parete• Serie di esercizi per il tronco e per gli arti superiori con manubri: croci, alzate laterali, bicipiti, avambracci braccia

tese e flesse, oscillazioni braccia, tricipiti• 10’ esercizi con la palla sulle prese• 5’ corsa in acqua alta con cintura• Stretching

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Daniele Guiotto Cell.: (+39) 336 309 669Fax: (+39) 045 820 2949E-mail: [email protected]: https://www.maistraco.it

MAISTRACONuovi Modi per Allenarsi

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L’ ALLENAMENTO CON IL METODO PIRAMIDE DI FORMAZIONE

Di Pirrello Salvatore

La metodologia di allenamento della

"PIRAMIDE DI FORMAZIONE DELPORTIERE MODERNO" nascedall'esigenza di trovare delle lineeguida per quanto riguarda la crescitadell' "ATLETA PORTIERE" sotto tutti gliaspetti. Come organizzazione diriferimento si rifà all'insegnamentoscolastico dove nell'arco di ognisettimana si studiano determinatematerie, ognuna con un valore benpreciso d'importanza, ma tuttefondamentali per la formazione e

dove le stesse materie vengonoinsegnate partendo da concettisemplici fino ad arrivare a concettiche progressivamente diventanosempre più complessi, sia nell'arcodello stesso anno che negli anni avenire.Ecco di seguito le nostre 4 materiefondamentali le cui esercitazioni diformazione sono presenti in ogniallenamento con caratteristichediverse per ogni fascia d'età:

1 AREA MOTORIO COORDINATIVA

2 AREA DELLA TECNICA SPECIFICA- mani

3 AREA DELLA TECNICA SPECIFICA- piedi

4 AREA DELL'ALLENAMENTO SITUA-ZIONALE - COMUNICAZIONE

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ESERCITAZIONE N° 1 – Motorio Coordinativo

Stazione 1:Il portiere attacca lo spazio posizionandosi a corsaincrociata sul cinesino frontale e a corsa all’indietrosull’altro cinesino.Stazione 2:Il portiere salta un nastro a destra e sinistra per quattovolte. Spinge staccando a piedi uniti e atterra ogni voltacon il solo piede omologo rimanendo in equilibrio per 2secondi.Stazione 3:Il portiere prende un pallone e esegue uno slalom sui coni.Stazione 4:Il portiere sale su un cubo alto 50cm e salta in giùrallentando la caduta.Stazione 5:Il portiere esegue delle prese in tuffo sui palloni a terra.

ESERCITAZIONI CON IL METODO DELLA PIRAMIDE DI

FORMAZIONE

ESERCITAZIONE N° 2 – Tecnica specifica Mani

Organizzazione:Un portiere posizionato in porta. Di fronte a lui, sul limitedell'area piccola collocare un paletto in posizione centralerispetto la porta.Due porticine piccole, sono posizionate in diagonaledell’area di porta e a 3metri dal limite laterale dell’areagrande, di colore diverso contraddistinte mediante dueconi colorati.Il mister posizionato al limite dell'area di rigore.Descrizione esercizio:Il mister calcia la palla rasoterra verso il paletto, quindi ilportiere in attacco palla ed in tuffo va ad anticipare la pallaprima che tocchi il paletto, si rialza velocemente e rilanciala palla radente per rotolamento sulla porticina del colorechiamato dal mister (rosso in esempio).

ESERCITAZIONE N° 3 – Tecnica specifica Piedi

Organizzazione:Due portieri, frontali l’uno all’altro, distanti 15/16 metri,sono divisi da una linea di metà campo formata da 3porticine larghe 1,2/1,5m. e distanti tra di loro di 1m. Ogniporticina formata da aste e contrassegnata da un colorediverso.Descrizione esercizio:I portieri si passano la palla facendola passare nellaporticina del colore dichiarato dall’allenatore incontinuazione.Al via da parte del mister, ll portiere che al momento non èin possesso della palla si dirige velocemente sulla porticinacentrale con corretta postura ed interviene sul tiro daparte del compagno indirizzato su una delle due porticinelaterali.

ESERCITAZIONE N° 4 – Situazionale

Organizzazione:Come da figura, il portiere in porta in posizione centrale -

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2° portiere posizionato fuori area, lungo la linea di fondo sx(1) pronto a crossare - 3° portiere posizionato fuori arearigore sul lato sx(2), contraddistinto con un cono bianco –4° portiere posizionato dentro l’area di rigorecentralmente(3) a circa 2 metri dal limite dell’area,contraddistinto con un cono giallo – Il mister posizionatodentro l’area di rigore, a circa 4/5 metri dalla diagonale (4)contraddistinto con un cono rosso – un 5° portiereposizionato dentro l’area di rigore a 3 metri dal limitedell’area stesso lato dx e a 4 metri dalla linea di fondo (5)contraddistinto con un cono di colore blu.

Descrizione esercizio: (situazionale 1)Il 1° portiere crossa in area (1). Il portiere valuta latraiettoria, esce, chiama la palla e va in presa sulla stessa(2). Di seguito fa una ripartenza con le mani rilanciando sulportiere contraddistinto con il cono bianco, invitandolo adaprire (3).

(situazionale 3)

Il 1° portiere crossa in area (1) una palla lunga a scavalcare.

Il portiere quindi valuta la traiettoria e si posiziona in

copertura sul secondo palo (2). Il mister chiama un colore.

Se il mister chiama il colore blu, il giocatore sul conetto blu

(3), va 1 contro 1 con il portiere. Se il mister chiama il

giallo, il portiere recupera il centro della porta ed

interviene sul tiro del giocatore sul conetto giallo (4).

.

(situazionale 2)Il 1° portiere crossa in area una palla tesa (1). Il portierevaluta la traiettoria, esce, chiama la palla e va in respinta dipugno e/o deviazione (2). Il mister a questo punto chiamaun colore (esempio rosso); il portiere rapidamenterecupera la porta, si posiziona sulla bisettrice del colorechiamato (3) ed interviene sul tiro.

Pirrello SalvatoreCorso Master AIAP

Attualmente Allenatore dei portieri presso ASD Atletico La Maddalena

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progressivo nel quale si dovranno prevenire gli infortuniche porterebbero ad un ulteriore stop.In situazioni "normali", il periodo più idoneo relativo allaprevenzione coincide con la fase di preparazione pre-season, quindi capiamo che la situazione attuale puòessere in qualche modo assimilata ad una fase dipreparazione. Gli infortuni muscolari più frequenti, nelcaso del portiere, ruolo ricco di sprint, allunghi e cambi didirezione, sono quelli che riguardano il comparto deimuscoli ischiocrurali costituiti da semitendinoso,semimembranoso e bicipite femorale, dal gruppo deimuscoli adduttori, dal quadricipite femorale costituito davasto mediale, vasto laterale, retto femorale e vastointermedio e dal tricipite surale costituito da soleo egastrocnemio. Ma cos'è un infortunio?L'infortunio, per definizione è "un evento accidentale chegenera un effetto lesivo", per cui parliamo di unasituazione che provoca un malessere improvviso e nonprevedibile.Come fare quindi per limitare quanto più possibile ilrischio di infortuni?Torniamo al focus dell'articolo, quindi al concetto diprevenzione. La prevenzione è il processo che mi permettedi lavorare per cercare di anticipare la comparsadell'infortunio. È un processo che oggi più che mai deveessere preso in considerazione. Attualmente il nostrolavoro, come detto, deve essere orientato verso unaripresa graduale. Come?Dal punto di vista preventivo, cerco di concentrarmi su 2aspetti, ovvero:- L’ aumento della forza con esercizi mirati di aumento deltono trofismo muscolare.- Riequilibrio posturale, con esercizi di allungamentomuscolare che permettono di regolare gli squilibri causatidalla inattività e che generano sovraccarichi a livello dellacolonna e delle articolazioni degli arti inferiori.Il programma preventivo, si sviluppa parallelamente alprogramma di preparazione fisica, andando ad includereesercizi mirati, sviluppati in almeno una seduta settimanalededicata.Dopo un periodo molto lungo di inattività, per favorire uncorretto ricondizionamento fisico, è necessario creare unprogramma di allenamento che consenta di recuperaregradualmente il tempo perduto. Particolare attenzione infase di programmazione, deve essere rivolta ai parametrirelativi ad intensità, volume, frequenza e tempi direcupero dell’allenamento.

Covid 19: Come riprendere la normale

attività in sicurezzaDi Mirko Marziano

Quello appena trascorso, è stato un anno molto difficile,caratterizzato dall'ormai conosciuta pandemia da covid-19,pandemia che ha cambiato ogni aspetto della nostra vita.In particolare, per quanto ci riguarda, ha modificato lenostre abitudini sportive, stravolgendo completamentequello che per molti di noi è il proprio lavoro. In questoarticolo voglio però soffermarmi più che sulla pandemia,su quelli che possono essere gli interventi orientati alritorno all'attività sportiva dopo un lungo periodo diinattività. E’ ben noto, che un lungo stop indirizza ilsoggetto verso il cosiddetto “decondizionamento”, ovverola parziale o totale perdita degli adattamenti fisiologici,anatomici e prestativi indotti dall’esercizio fisico. Ildecondizionamento causa, ad esempio, il rallentamentodel metabolismo, la perdita di forza, perdita di peso e puòinoltre portare ad un aumento dello stress e al rischio didepressione. Analizzeremo dunque quali saranno gliaspetti da attenzionare in modo particolare nel momentoin cui si dovrà e potrà riprendere l'attività. Spesso, in fasedi preparazione, si commette l'errore di concentrarsisolamente sul raggiungimento della migliore performancesportiva, situazione che per i motivi che vedremo inseguito risulta essere molto approssimativa. Lapreparazione atletica deve avere come obiettivil'incremento della performance sportiva e la prevenzionedegli infortuni. Il Focus della nostra discussione siconcentrerà principalmente sul concetto di prevenzione.È infatti opportuno che la ripresa avvenga in manieragraduale e sia incentrata più che su un rapido recuperodelle capacità perse, su un percorso di recupero

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L’intensità rappresenta l’impegno fisico prestato durantel’esecuzione di un lavoro, il volume indica la quantità dilavoro eseguito, la frequenza rappresenta il tempo cheintercorre tra una seduta e la successiva, mentre i tempi direcupero rappresentano il tempo che devenecessariamente intercorrere tra un’esecuzione edun’altra.Il nostro obiettivo sarà quello di indurre un“ricondizionamento fisico”, mediante un programma chepreveda inizialmente esercizi di mobilità articolare, eserciziposturali, core-stability ed equilibrio. Successivamentedobbiamo progressivamente inserire esercizi di rinforzomuscolare e di resistenza aerobica. Nello specifico,l’allenamento aerobico ha lo scopo di favorire la capacitàdi trasporto ed utilizzo dell’ossigeno. Gli adattamentiall’esercizio aerobico, coinvolgono in particolare il sistemacardio-circolatorio e il sistema muscolo-scheletrico,favorendo un aumento della capacità aerobica e delmassimo consumo di ossigeno. L’esercizio aerobico, comesappiamo, consiste nel mantenere uno sforzo fisico, per undeterminato periodo di tempo. In questo caso, l’intensitàdeve essere orientata alle capacità del soggetto e via viarimodulata, passando allo step successivo.Un programma di allenamento che ha come obiettivoquello di ritornare pienamente alla pratica sportiva devequindi, come già detto, prevedere una fase iniziale,

di prevenzione, in cui verranno eseguite esercitazionimirate di stretching, mobilità articolare, attività aerobica abassa intensità ed esercitazioni di forza a basso carico,carico che verrà aumentato in maniera crescente nelmomento in cui si progredisce con la condizione fisica.Successivamente il programma verrà articolatoinizialmente a circuito, quindi si andrà ad eseguire unlavoro che vada a “sollecitare” le capacità condizionali,quindi forza, velocità e resistenza e le capacitàcoordinative, aumentando l’intensità delle esercitazioniaerobiche. Un aspetto importantissimo, seppur quasiscontato per un portiere, è quello relativo all’esercizioanaerobico. L’esercizio anaerobico è un esercizio in cui lari-sintesi dell’ATP avviene in scarsezza o totale assenza diossigeno. L’ATP è una molecola energetica utilizzata per farsì che si manifesti una regolare attività muscolare.L’esercizio anaerobico è caratterizzato quindi da sforziintensi ma di breve durata, per cui capiamo che èfondamentale nell’allenamento della corsa veloce, degliscatti brevi e nei salti. Concludendo, capiamo che il fattoreda attenzionare in maniera particolare è quello legato alconcetto di gradualità, quindi non bisogna pretendere diottenere tutto e subito, ma bisogna riuscire adaccompagnare l’atleta ad un recupero (seppur più lento)completo che gli permetta di fornire la sua massimaperformance sportiva.

Mr. Mirko Marziano

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LA MAtCH ANALISIDalla partita all’allenamento

Di Lovecchio Carmelo

rendiamo spunto dalle più interessanti azioni di una partita della lega professionisti e creiamo il tuo allenamento situazionaleP

03 Gennaio 2021 PARMA - TORINO 0-3

Esercitazione:Il secondo portiere appoggia la palla al mister il qualecalcia a giro dal limite dell'area. Posizionare delle sagome adisturbo della visuale.3 serie da 6 ripetizioni dx e sx

74’ - TIRO DI KARAMOH! Sinistro a giro sul secondo palo,vola Sirigu in corner. 16:34

Stadio Ennio Tardini di Parma

3 Gennaio 2021 ore 15:00

Arbitro: Daniele Doveri

'

Wilfried Stephane Singo 8'Armando Izzo 88'

Amer Gojak 95

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EsercitazioneIl secondo portiere calcia una palla verso il mister il qualecon un deviatore spinge la palla in porta. Il portiereinterviene sul tiro.3 serie da 6 ripetizioni dx e sx

88’ GOL - Parma-Torino 0-2 - Rete di Izzo. Raddoppio degliospiti: corner di Gojak, incornata vincente di Izzo.

EsercitazioneIl secondo portiere fa filtrare una palla oltre le sagomeverso il mister il quale controlla e calcia in porta. Il portiereattacca lo spazio cercando di chiudere.3 serie da 4 ripetizioni dx e sx

90'+5’ – GOL - Parma-Torino 0-3 - Rete di Gojak, servito daBelotti, che batte l'incolpevole Sepe.

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- Quanti tesserati avete e in qualicategorie?Abbiamo circa 350 tesserati delsettore giovanile, oltre ai ragazzi cheriusciamo a gestire una volta uscitidalla categoria juniores.Parlando di settore giovanile abbiamo2 squadre nella cat. allievi, 3 in quellagiovanissimi e sotto due squadre perogni annata fino ad arrivare ai piccoliamici dell'annata 2015.

- Iniziamo con Samuele Fini, Ds eresponsabile della società K-SportMontecchio, quando e come nasce lavostra società?La società nasce nel 1965 subendonegli anni molti cambiamenti per viadi un importante sviluppo delterritorio.Nella stagione 2020/21 nasce il K-SPORT MONTECCHIO grazie allafusione di due realtà molto importanticome Real Montecchio e K-SportAzzurra Academy con lo scopo didiventare un riferimento importanteutilizzando ragazzi del proprioterritorio.

- Attualmente come siete strutturati?A livello di organizzazione e strutturasiamo come un azienda dove ognunoha il suo compito a partire daidirigenti, passando per gli uffici dellasegreteria, ai custodi e per finire agliallenatori.Il mio compito è quello di scegliere gliallenatori, programmare la partetecnica mese per mese in tutte lecategorie e garantire che le attivitàvengano svolte nel miglior modopossibile, e grazie anche allacollaborazione con K-SPORT, leaderinternazionale per ricerca e sviluppodi metodologie e strumenti ad altocontenuto innovativo e tecnologico,consentiamo ai nostri tecnici di esseresempre più efficaci sulla crescita deiragazzi.A questo proposito la creazione di unaarea Performance sta diventandosempre più una risorsa importanteper la prevenzione, il monitoraggiodelle attività e larieducazione post infortuniodei nostri atleti.

. Come nasce l’idea di creare unascuola portieri all’interno dellasocietà?Quando sono arrivato 5 anni fa hopensato che i nostri portieri avesserobisogno di un maggior numero di oredi allenamento specifico quindi misono messo in contatto con GiancarloNicolini, uno dei migliori incircolazione nel nostro territorio peresperienza e competenza, che in quelperiodo lavorava per una societàprofessionistica.

- Secondo lei la creazione dellaScuola Portieri Aiap ha influito sullosviluppo e sulla qualità dei vostrinumero uno?In questi anni abbiamo visto notevolimiglioramenti tecnici e anche risultatioggettivi nelle prestazioni ma quelloche piu' ci rende orgogliosi è il fattoche abbiamo portieri felici che nonsaltano un allenamento.

- E per concludere…..i progetti futuridella società?Stiamo pianificando il futuroprogrammando la prossima stagione;abbiamo in cantiere diversi progettilegati sia allo sviluppo e alla crescitadel nostro lavoro ma soprattuttocercheremo di andare verso nuovedirezioni convinti del fatto che offriresempre piu' servizi alle famiglie sia lachiave per vivere il calcio.Per il periodo estivo abbiamo incantiere diverse idee per recuperarel'anno perso tra camp, tornei ecampeggi estivi.Immagino che sembra di parlare dicose strane ma noi dovremo farcitrovare pronti quando questasituazione sarà finita per far tornare iragazzi alla normalità il prima

possibile senza perdere tempo.

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Di Mirko Zecca

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- Quanto è difficile relazionarsi con igiovani portieri al giorno d’oggiper un preparatore?I giovani d’oggi sono molto diversi dacom’eravamo noi: hanno tutto espesso lo sport non è al primo posto,non hanno la fame che potevamoavere noi, però per quanto riguarda lamia scuola mi ritengo fortunatoperché dispongo di 30 portieri (dal piùgrande, 2004, al più piccolo, 2012)che si impegnano sempre al massimodimostrando grande attenzionedurante l'allenamento oppure quandocorreggo un errore fatto in gara.

- Ed ora Mr. Nicolini, responsabilescuola Aiap K-Sport. Quando nasce lasua scuola all’interno della società?Al primo incontro con la società mi èstato proposto un progetto moltobello, riguardante la crescita delsettore giovanile, ma per completarlomancava una scuola portieri e quandogli ho parlato dell' AIAP hanno subitosposato l’idea. E da li siamo partiti conla scuola coinvolgendo un buonnumero di ragazzi

- Quali sono i primi principi che cerchidi trasmettere ai tuoi portieri?Cerco di trasmettere la passione perquesto difficile ruolo, la sicurezza chedeve infondere in campo e fuori,l’importanza di non aver paura disbagliare, avere coraggio e fiducia deipropri mezzi

- Quale regola un suo portiere non deve mai infrangere?Il rispetto verso tutti, dal compagno inallenamento all'avversario in gara, alle

persone fuori.

- Cosa pensi del situazionale e comecerchi di allenarlo?E’ importante secondo me perché incampo spesso il ragazzo si ritrova unasituazione che ha vissuto inallenamento e riesce a comportarsinella maniera corretta.Il problema è allenarlo perché spessonon abbiamo spazi idonei, oppureallenatori che ti chiedono i ragazzidopo poco tempo; nel mio caso ho lafortuna di collaborare con tecnici chesi mettono a disposizione e miaiutano a mettere in pratica le mieproposte.

Il ruolo del portiere è cambiatorispetto a tanti anni fa…come riesci apreparare portieri moderni ?Il ruolo del portiere è cambiatotantissimo, ora spesso sono chiamatiin causa per le ripartenze dal basso,usano molto di più i piedi. Nondobbiamo dimenticare che la primacosa che devono saper fare è nonprendere gol, quindi il mio primoobiettivo e questo, poi chiaramentepropongo anche esercitazionicon i piedi e avendo in ogni seduta unbuon numero di portieri, allenoanche qualche situazione diretropassaggi e ripartenza.

- Dato che la maggior parte deiragazzi ultimamente passa in casagran parte della giornata tra dad,studio e giochi elettronici... com’è laloro risposta quando riescono adallenarsi?Al campo rispondono sempre bene,arrivano sempre motivati; da partemia cerco spesso di proporre esercizisempre diversi e di farli anchedivertire.

- Siete riusciti in qualche modo amantenere i contatti con i ragazzidurante il lockdown?Nel periodo di zona rossa nel primolockdown ci tenevamo in contattotelefonicamente, e ogni settimanacercavo di inviargli qualche esercizioda fare a casa, mandavo dei video dipartite, che poi si andavano adanalizzare. Tutto qua.

Per concludere vorrei ringraziarel’AIAP per tutto quello che offre a noipreparatori; entrando in questafamiglia, ho incontrato grandissimepersone, che mi hanno fatto cresceremolto sotto ogni aspetto. Quindi ungrazie di cuore per tutto il lavoro chemettono a nostra disposizione con loscopo di migliorarci sempre di più.

- Che consiglio può dare ai giovaniportieri?Di essere sempre umili, di averesempre degli obiettivi da raggiungere,di non abbattersi mai quando le cosenon vanno bene, di essere sempre sestessi, allenarsi sempre con tantapassione e non perdere mai di vista ilproprio obiettivo.

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A tu per tu con mister Giancarlo Nicolini

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Malgrado il covid-19 la mia nuova esperienza nell'allenarele ragazze Alessia e Laura giocatrici della Pavia AcademySSD-categoria di eccellenza lombarda, è risultataoggettivamente stimolante e formativa. Ho applicatomodeste variazioni nella metodologia di allenamentoutilizzata per i colleghi di pari categoria maschile e credo,sommariamente, che non esista una diversità sostanzialenell'applicazione della fase tecnica e tattica di gioco. Forsequalche differenza, seppur marginale, si può riscontrarenell' esplosività delle gesta e anche, viste le più recenti fasidi costruzione del gioco partendo dal basso, nella tecnicacon i piedi. Da considerare, nell'allenamento dei numero 1in rosa, è la ricerca della maggior coordinazione possibileaffinché si massimizzino le fasi di stacco e di spinta.Qualità, queste, che appartengono ad un portiere esperto,già giocatrice del Milan Ladies, Alessia Groni alla quale horivolto alcune domande:

- Cosa rappresenta per Alessia Groni il calcio? Per me nonè Il calcio soltanto uno sport o una passione ma è propriouno stile di vita; la costanza, il rigore, il divertimento ladeterminazione rappresentano dei concetti e dei valori chefanno parte della mia vita.

- Essere portiere, per te è una sfida o un semplicedivertimento?L’essere portiere è sicuramente un grande divertimento

ma è anche responsabilità. A lungo termine anche unobiettivo di crescita per arrivare ad essere un portierecompleto.

Ringrazio l'AIAP per lo spazio concessomi al fine diapprofondire il tema del calcio femminile ed in particolarelo stare in porta in "rosa". Com'è cresciuto e in che modoquesto movimento calcistico? L'analisi ci può indurre amigliorare quegli aspetti, non propriamente virtuosi, delcalcio maschile? Il calcio femminile, lo dimostrano gli ultimianni, è dotato di una potenzialità enorme e questo grazieal percorso di crescita tecnico atletico che le ragazze hannofatto a tutti i livelli partendo dall'attività di base. Che cosadenota il calcio femminile? Quali sono le prerogativemigliori che prevalgono? Ritengo che le ragazze,indipendentemente dalle capacità atletiche e fisiche, checertamente contano in un campionato di Eccellenza, dovealleno, dimostrino uno spiccato senso di appartenenza algioco del calcio, espresso con tenacia, voglia di imparare,di confronto e di emulazione reciproca alla ricerca dellasoluzione migliore. Ciò che conta non è l’individualismo mala condivisione, lo stare assieme.

Di Mister Maurizio Falbo

Alessia Groni

Le ragazze hanno una capacità di critica e di osservazionepiù puntuale rispetto ai colleghi maschi, tendono a volermassimizzare i concetti per arrivare al risultato finale nelmiglior modo possibile. All'interno della squadra, nellesituazioni di gioco, quindi nella fase situazionale, ilcoinvolgimento di reparto è garantito e fa sì che il ricorsoal mutuo-aiuto diventi una piacevole abitudine perraggiungere un obiettivo comune, la vittoria.

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La porta in rosa

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- In che cosa l’uomo potrebbe migliorare copiando dalportiere donna e viceversa?La mia opinione è che la differenza si stia accorciando,anche se a determinarla è senz’altro una maggior potenzadelle gesta atletiche che, nel caso maschile, producono uncalcio più veloce, più sulla profondità e quindi sugli scatti. Ilcalcio femminile invece è più tecnico, sotto certi punti divista, più spettacolare proprio per il minor pressing. Suicampi di gioco infatti non è raro vedere rovesciate e del belgioco.Le differenze proprie dei portieri invece credo siano legatemolto all’essere umano. L’uomo è più esplosivo, forse piùcoraggioso, più spericolato ma la donna può far valere unamaggiore concentrazione, una costante determinazione euna minor propensione a cali di motivazione durante lapartita.Per noi, comunque, giocatrici in “rosa”, ciò che contamolto è l’amicizia, la passione nel giocare insieme, l’esseresquadra, una per tutte, tutte per una.

Ringrazio Alessia per le risposte e per avermi consentito dicapire meglio cos’è “lo stare in porta al femminile”.Attendo ora di vedere le attrici sul campo recitare la loroparte nel film dello sport che fa vita: il calcio.

Maurizio Falbo Aiap-Portieri si Diventa Pavia

MAURIZIO FALBO Preparatore di portieri dalla stagione 2008 Settori: attività di base - giovanili – prime squadre categorie: 1^ categoria - Promozione –Eccellenza Stagione 2020-2021Eccellenza Maschile (Accademia Pavese gir. A Lombardia) Eccellenza Femminile Lombardia (Pavia Academy)FORMAZIONE: CORSI E MASTER DI APPROFONDIMENTO ORGANIZZATI DA AIAP--PORTIERI DI CALCIO - 3° LIVELLO E MASTER –LAUREATO PRESSO L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA

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iamo in compagnia di mister Eros Argilli. Lei è passato

dall’esperienza del calcio a 5, giocato a livelli nazionali, alruolo di preparatore dei portieri di calcio nel campionato dipromozione.

- Secondo la sua conoscenza diretta quali sono ledifferenze tra un portiere di calcio a 5 e un portiere dicalcio?

Per analizzare i due ruoli bisogna fare una breve analisi diquelle che sono le differenze oggettive dei due sport.Innanzitutto partiamo dal pallone; è diverso per misura ecaratteristiche; nel calcio a 5 è di misura 4 ed è a rimbalzocontrollato, ossia se rilasciato da una altezza di 2 metrideve fare il rimbalzo compreso tra i 50 e i 65 centimetri.Detto questo, è facilmente intuibile come la pallacondizioni la lettura del rimbalzo, la presa e la gestione conle mani.Passiamo alle dimensioni del campo; queste espongono ilportiere a conclusioni da ogni posizione, soprattutto nellecategorie inferiori dove il terreno di gioco ha misure allimite del regolamento; inoltre mettono in risalto un gestoraro nel calcio, ossia la parata con i piedi o comunque congli arti inferiori. Un’altra situazione amplificatadall’estensione del campo è quella in cui molto spesso ilportiere è sottoposto a interventi multipli.

Conosciamo il futsalIntervista a Mister Eros Argilli di Michele Chicconi

Anche la grandezza della porta indiscutibilmente fa sì che idue ruoli siano notevolmente diversi; infatti, un portiere dicalcio a 5 deve proteggere una porta 3x2, mentre quello dicalcio una da 7,32 x 2,44 circa. Un altro aspetto cheevidenzia le differenze è legato al tipo di attrezzatura; lamaggior parte dei portieri non usa guanti o ne usa diparticolari che lasciano le dita libere, proteggendosolamente il palmo, affinché abbia più sensibilità nella

gestione della palla.

Una componente che non può assolutamente mancare tragli strumenti del portiere sono le ginocchiere, necessarie inquanto frequentemente si va a terra soprattutto nelleuscite; sono adottate dalla quasi totalità degli atleti.Talvolta vengono protetti anche i gomiti, questo siriscontra anche nei portieri di calcio.

- Quali gesti tecnici possono essere confrontati fra i dueruoli?

Il gesto tecnico che più di tutti differenzia il portiere dicalcio a 5 è l’uscita; ve ne sono di diverso tipo. La piùcomune gli consente di neutralizzare leincursioni/conclusioni, lasciandogli la possibilità di opporsiad un’eventuale ulteriore conclusione o al tentativodell’avversario di scartarlo in dribbling; questo consente alportiere di lasciarsi un’ulteriore possibilità di intervento.Recentemente alcuni portieri di calcio hanno adottatoquesta particolare uscita, che ha le sue origini nel calcio a 5e viene definita uscita a croce.

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- Il regolamento influisce nel differenziare i due ruoli?

Assolutamente sì. Il regolamento del calcio a 5, infatti,impone delle particolari restrizioni al portiere, introdotteper evitare perdite di tempo (nel calcio a 5, ormai in quasitutte le categorie, il tempo è effettivo) e gestioneprolungata del possesso di palla in fase difensiva. Il portiere,infatti, può ricevere la palla da un suo compagno una voltasola e se ne deve liberare entro 4 secondi; se invece è statagiocata con le mani, a seguito di una parata o di unarimessa dal fondo, non può più riceverla dai compagni. Alcontrario, la palla può essere ricevuta a seguito del tocco diun avversario, successivamente ad una palla inattiva o nelcaso in cui il portiere si spinge oltre la metà campo. Nelcorso degli anni, le suddette restrizioni hanno stimolato ilportiere di calcio a 5 a perfezionare le proprie qualitàtecniche nella gestione della palla con i piedi,perfezionandosi notevolmente sia nel gioco corto che inquello lungo. La limitazione del tempo riguarda anche ilcaso in cui il portiere debba giocare la palla con le mani;infatti, entro 4 secondi deve liberarsene. Di conseguenza,come nella situazione appena descritta, deve fare la sceltapiù appropriata nel minor tempo possibile.

Anche in questo caso è richiesta una raffinatadimestichezza nel gestire il pallone. Con i piedi o con lemani si possono risolvere partite complicate. Comeaccennato precedentemente, il portiere può, oltre la metàcampo, ricevere la palla infinite volte, senza limiti dipossesso, diventando il cosiddetto portiere di movimento.Questa strategia permette alle squadre di sostituire ilportiere con un giocatore di movimento, lasciando la portasguarnita. Alcuni portieri, viste le loro doti sia in gestioneche in finalizzazione, consentono alla squadra di realizzarela tattica del portiere di movimento senza effettuare ilcambio, agevolando così notevolmente le procedurelegate alla sostituzione. L’utilizzo di questa tecnica ha lasua lacuna nel fatto che la porta è libera e un eventualerecupero di palla può essere fatale per subire unasegnatura; generalmente è lo stesso portiere avversario(avendo sviluppato una notevole capacità nelneutralizzare le conclusioni in presa o in due tempi) atentare la conclusione dalla propria porta. Non manca,infatti, nei tabellini delle marcature la presenza dei portieriormai dotati di una eccellente abilità nelle conclusioni da“porta a porta”. Nell’impossibilità di realizzare questo tipodi conclusione, essi stessi sono in grado di avviare icontropiedi portando la palla fuori dall’area, condurre latransizione e innescare i compagni.

Settore giovanile società Ossese CalcioDal 2009 al 2012 Ossi C5 campionati C2 e C1Dal 2013 al 2016 serie BStagione 2016/2017 play off A22017 /2019 campionato serie A22019 conseguito patentino FIGC preparatore portieriDal 2019 al 2021 Preparatore portieri calcio a 11 campionato Promozione

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Lavoriamo con gli

stimoliDi mister David Calabria

Una tendenza sempre più diffusa nell’allenamento deiportieri di calcio a 5 è l’utilizzo dei cosiddetti “stimoli”,ossia quei riferimenti che aiutano i portiere a svilupparnela capacità reattiva.Quante volte abbiamo sentito la frase: << Il portiere devestare attento >>; ebbene, questa tipologia di allenamentonon fa altro che aumentare la capacità attentiva da un lato,e di riflesso le immediate letture delle informazioni dettatedal campo.Lo stimolo rappresenta dunque l’input iniziale. Uno scaricopalla da un avversario ad un altro in area, per cui il portiereè costretto all’uscita, va letto nel momento in cui la pallaviaggia da un punto all’altro e non ad avvenuta ricezione:in termini pratici, questo evita controtempi in fase diparata e ritardi di uscita.

La parata verso un tiro deviato od offuscato da un murovisivo, altro esempio, va allenata in tutta la visuale ditraiettoria possibile, e non in modo parziale che si traducefacilmente in gol subito.In sintesi, l’allenamento attraverso lo stimolo garantisce alportiere il valore aggiunto nella propria gestualità tecnica.Distinguiamo quindi tre tipi di stimoli: stimolo visivo,stimolo tattile, stimolo acustico.In questa edizione tratteremo dello stimolo visivo,lasciando l’analisi dei restanti stimoli alle successiveedizioni.

Per stimolo visivo si intende la capacità del portiere nelreagire ad un parametro di riferimento ottico. Stimoli visivisono dunque rappresentati dall’utilizzo di colori, oggetti,ed indicazioni varie fornite da cose, gesti o persone.Lo stimolo acustico rappresenta la forma di reazione ad unsuono o rumore: ovviamente in molti casi non può essereaccompagnato dal senso visivo, in quanto questorappresenterebbe un elemento condizionante il primoobiettivo: ad esempio, un conto è la reazione allo sparo diuno starter ( vedo la pistola, ma non so quando lo starterspari ),un conto è reagire al rimbalzo di un pallone (vedo ilpallone che sta per rimbalzare, sono ovviamentecondizionato: lo “sento” di spalle, invece, la capacitàreattiva è “pura” al cento per cento.Lo stimolo tattile rappresenta la forma di reazione ad unasensazione di tocco da parte di oggetto o persona: anchein questo caso utilizziamo un paragone già adottato,identificando la reazione al tocco come quella delcentometrista allo sparo dello starter.Importante: che l’utilizzo degli stimoli nell’allenamentorappresenti un’integrazione, e non una costante nellamodalità esercitativa.

AllenatoreVittoria Campionato Juniores Fiumicino 1994-1995Vittoria Campionato serie D Fiumicino 1995-1996Vittoria Campionato serie C Torrino 2000-2001Vittoria Campionato serie B Torrino 2001-2002Promozione in serie A2 con l'Ostia Calcio a 5 2003-2004Campione d'Italia Rappresentativa Juniores calcio a 5 Lazio 2005Vittoria Torneo delle Regioni (fase interregionale) Rappresentativa Lazio 2006Campione d'Italia Lazio calcio a 5 Femminile 2013-2014 (record di vittorie 34 partite vinte su 34 giocate).Vittoria Coppa Italia Lazio calcio a 5 femminile 2013-2014Campione d'Italia Rappresentativa Giovanissimi calcio a 5 Lazio 2016Vittoria Campionato Serie D Femminile 2018-2019Vittoria Coppa Serie D Femminile 2018-2019Vittoria Campionato Serie C Femminile 2018-2019

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ARARE È SCUOLA DI VITAAlcuni genitori reputano il ruolo del portiere marginale per i propri figli. È un errore, è un compito dalla grande

valenza educativa e formativa per il bambino.

Finisco di parlare con due genitoricirca le loro titubanze sulla scelta delfiglio di fare il portiere e mi accingo adandare via dal centro sportivo dovemi trovo. Sono pensierosa e non sonoconvinta che papà e mamma abbianocompreso. Non credo abbiano capitoil mio tentativo di spiegare loro chescegliere di giocare tra i pali non è,come pensano, l'ultima spiaggia perrimanere in campo dopo essersi resoconto di non essere portato per fare ilcalciatore... Tantomeno è un ruoloche lo relega in uno spazio dove saràcoinvolto marginalmente nelle partitee vincolato soltanto a un’inevitabilecondizione di capro espiatorio.

STARE IN PORTA AIUTA A CRESCEREHo cercato di far capire loro che starein porta è molto di più. Fa crescere ilcarattere del bambino perché lima isuoi aspetti spigolosi, è un ruoloesposto a molte frustrazioni e diconseguenza altamente educativo.Rifletto sul volto assorto dei genitoriche ascoltano le mie parole. Poisuccede che camminando perraggiungere la macchina passo difronte a un campo di calcio ormaiavvolto dal silenzio, i giocatori sonoandati tutti a casa. Una scena mirapisce, come se volesse condividerecon me l'amore che nutro per tutti imiei piccoli portieri, mi rapisce alpunto da desiderare di immortalarlacon una foto. Là, dove finiscel'arcobaleno, i colori variegati sitrasformano in un varco, in unaporta da cui si accede a unmondo quasi perfetto. Un mondofatto di poesia, scandito dai tuffi nelvuoto e dalle respinte di colui chequel territorio, delimitato dai due pali,protegge e nobilita con amore.Proprio come accade nella vita aognuno di noi nel contesto che gliappartiene, in quell'area del campo ilportiere è il guardiano di se stesso e

del proprio territorio. Così quandogiungono meteore a forma di pallonetondeggianti come il mondo, insidiosecome un dubbio, imprevedibili comeun temporale, egli sa che la porta èfatta di arcobaleno. Sa che nelle suemani tutte le forze dell'universoconvergono per trasformarsi inun'irrazionale energia di vita che siconclude nel gesto di parare. Se ilportiere blocca un pallone cheintendeva beffarlo, egli gioiscedentro, proprio come ognuno di noiquando nella vita si rialza da unoscampato rischio o quando reagisceall'imprevedibilità di un passo falso.Parare è una filosofia di vita che non sifrantuma se le mani si fanno sfuggireuna meteora di cuoio. Parare èl'estremità dell'iride. È la luce cheviola l'ombra dell'incertezza e dellarassegnazione, anche quando rimaneun tentativo vanificato dalla palla chetocca la rete. Quel gesto trasforma unessere umano nella gioia umettatache segue ogni tempesta, grazie alvigore con cui ci si riconosce dei"numeri uno" sempre e per sempre.

IL PORTIERE È PADRONE DELPROPRIO DESTINONumeri uno per se stessi prima ditutto, fautori del proprio destino delleproprie sconfitte e delle proprievittorie. Prendersi la responsabilità diciò che decide dei nostri intenti èun'impresa ambiziosa, soprattutto percoloro che temono il rischio diprovare. Più semplice affidarsi al fato,a un destino scritto per cui poco sipuò fare se si vuole prendere in manola propria vita e dirigerla verso leproprie aspirazioni. Quando si sentedire: «…quella cosa mi è capitataperché doveva accadere…» suonacome «...abbiamo perso la partitaperché la palla doveva entrare...».Avete mai visto un incontro in cui ilportiere si siede inerme tra i pali,

perché tanto la palla se è destinata aentrare entra in ogni caso? No... Ilportiere tenta ogni volta senza alcunaesitazione di prendere in mano ilproprio destino. E così i bambini chedecidono di indossare i guanti sonocoloro in cui al di là di tutto, anche didue genitori titubanti, domina inmodo indiscutibile la convinzione dipoter essere padroni e protettori di sestessi.

Di Isabella GasperiniP

Isabella Gasperini, psicologa dellosport e psicoterapeuta, ha lavoratopresso l’Ospedale Bambino Gesù diRoma. Esperta di infanzia,adolescenza e genitorialità, si occupada anni della formazione di allenatorinei corsi dell’Associazione ItalianaAllenatori Calcio.https://isabellagasperini.wordpress.com/

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CORSO 1^ LIVELLOMODULI DI STUDIO

1. Lo sviluppo auxologico2. L'allenamento delle capacità coordinative

3. Capacità Coordinative Aspecifiche (Capacità di equilibrio, coordinazione oculo/manuale - coordinazione

spazio/temporale – ecc..)4. Capacità Coordinative Specifiche (Capacità di posizione -

capacità di presa - capacità di tuffo)5. Concetti di Anatomia e Fisiologia

CORSO 2^ LIVELLOMODULI DI STUDIO

1. L'allenamento nel settore giovanile2. L'organizzazione della seduta di allenamento

3. Capacità Condizionali (forza – resistenza – velocità -rapidità)

4. Capacità Tattico-Strategiche (capacità di gestione della difesa, capacità di contrattacco, ecc..)

5. Il Carico e la Programmazione dell’allenamento

CORSO 3^ LIVELLOMODULI DI STUDIO

1. L'allenamento condizionale/tecnico2. L'organizzazione del microciclo di campionato

3. La valutazione funzionale periodica4. L'allenamento mentale

LIVELLO MASTERMODULI DI STUDIO

INTRODUZIONE1. AREA MOTORIO COORDINATIVA

2. AREA DELLA TECNICA3. AREA DELL'ALLENAMENTO SITUAZIONALE

4. AREA DELLA COMUNICAZIONE

http://www.aiapcalcio.it/formazione.html

L’ AIAP organizza un

percorso di formazione per allenatori deiportieri strutturato su 4 livelli.Il primo livello è relativo all’attività di base, ilsecondo livello al settore giovanile, il terzolivello all’attività agonistica e il livello Masterè relativo alla filosofia di allenamento AIAPdeterminata nella “Piramide di Formazione “.Ogni livello ha la durata di 3 mesi e si svolgecompletamente on-line, caratterizzato davideolezioni relativi ai moduli di studio e davideolezioni di approfondimento.Alla fine del corso sarà rilasciato a tutti ipartecipanti un “attestato dipartecipazione”. Ci teniamo a precisare che ilcorso non è riconosciuto dalla FIGC ma hasolo valenza formativa la quale è moltoapprezzata dalle società sportive.Dall’inizio dell’attività di formazione migliaiadi allenatori dei portieri hanno seguito inostri corsi di formazione, grazie ai qualihanno ampliato il loro bagaglio diconoscenze che li ha portati ad avere unmetodo e capacità di programmazione per illavoro sul campo.Lo staff corsi è formato prevalentemente dadocenti in Scienze Motorie e si avvale dellacollaborazione di esperti professionistiesterni.Per qualsiasi ulteriore info potete scriverealla casella dedicata: [email protected]

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Distribuzione Scuole AIAP sul territorio

Nazionale

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