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CAPITOLO 5• CORRENTE ELETTRICA
Conduzione elettrica
• Materiali conduttori SOLIDI:
• Costituiti da un reticolo spaziale
• Ai vertici: ioni positivi
• All’interno: movimento libero degli elettroni
• Parametro caratteristico per molti metalli:
• Numero di portatori di carica per unità di volume: 𝒏 ≅ 𝟏𝟎𝟐𝟗𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒓𝒐𝒏𝒊
𝒎𝟑
• Moto degli elettroni liberi in un conduttore metallico risulta essere
completamente disordinato e casuale
• Velocità media NULLA: 𝒗𝒎 =𝟏
𝑵σ𝒊 𝒗𝒊 = 𝟎
NON esiste una direzione di moto preferenziale per gli elettroni
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Conduzione elettrica
• Collegamento di due conduttori 𝑪𝟏 e 𝑪𝟐, a potenziali 𝑽𝟏 e 𝑽𝟐 diversi
• Condizione di equilibrio: conduttori si portano allo stesso potenziale 𝑽
• Per raggiungere l’equilibrio:
• Passaggio di elettroni dal conduttore a potenziale minore
a quello a potenziale maggiore, sotto l’azione di un campo
elettrico 𝑬 (dovuto alla d.d.p. 𝜟𝑽 = 𝑽𝟐 − 𝑽𝟏)
• Moto ORDINATO di elettroni in una certa direzione
CORRENTE ELETTRICA
• Tale fenomeno è un esempio di CONDUZIONE ELETTRICA
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Conduzione elettrica
• Occorre avere di un dispositivo capace di MANTENERE UNA D.D.P.,
quindi un campo elettrico, tra due conduttori a contatto,
o tra due punti dello stesso conduttore
• Così facendo il flusso di elettroni può durare per molto tempo
GENERATORE DI FORZA ELETTROMOTRICE
Cella o pila voltaica
Energia chimica o meccanica trasformata in elettrica
Simbolo nei circuiti
Estremità 𝑨 e 𝑩 sono dette
POLO POSITIVO
e POLO NEGATIVO
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–+
𝑩 𝑨
Corrente elettrica
• Si consideri una porzione di un conduttore dove sia presente un campo elettrico
𝑬, prodotto da un generatore di f.e.m., e si consideri il movimento di 𝒏+
portatori di carica +𝒆 per unità di volume
• Movimento dovuto all’azione della forza elettrica 𝑭 = 𝒆𝑬
• 𝒗𝑫: velocità dei portatori sotto l’azione della forza elettrica
o VELOCITÀ DI DERIVA
Lungo la direzione del campo
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Corrente elettrica
• Si considerino
• Una superficie cilindrica infinitesima di sezione 𝜮
all’interno del conduttore
Si definisce quindi l’INTENSITÀ DI CORRENTE come la quantità di carica 𝒒
che transita attraverso 𝜮 nel tempo 𝜟𝒕:
𝒊 = lim𝚫t→𝟎
𝚫𝐪
𝜟𝒕=𝒅𝒒
𝒅𝒕
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+ + +
+𝜮
𝒗𝑫
𝑬
+++
Corrente elettrica
• Si consideri quanta carica passa attraverso la superficie infinitesima 𝒅𝜮 la cui
normale ෝ𝒖𝒏 formi un angolo con il campo elettrico 𝑬 (e con la velocità di deriva
𝒗𝑫) in un intervallo di tempo 𝚫𝐭:
• Carica contenuta nel volume infinitesimo 𝒅𝝉 = 𝒗𝑫 𝜟𝒕 𝒅𝜮 𝒄𝒐𝒔 𝜽:
𝚫𝒒 = 𝒏+ 𝒆 𝐝𝝉
• Intensità di corrente:
𝒅𝒊 =𝚫𝒒
𝚫𝝉= 𝒏+ 𝒆 𝒗𝑫 𝒅𝜮 𝒄𝒐𝒔 𝜽
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++
+
+
𝑬
𝒗𝑫
𝚫x = 𝒗𝑫𝚫𝐭
𝑬
ෝ𝒖𝒏
𝒅𝚺
Corrente elettrica
• Definizione di DENSITÀ DI CORRENTE
Ԧ𝒋 = 𝒏+ 𝒆 𝒗𝑫
• Da cui:
𝒅𝒊 = Ԧ𝒋 ∙ ෝ𝒖𝒏 𝒅𝚺
• Integrando si ottiene l’INTENSITÀ DI CORRENTE:
𝒊 = න𝚺
Ԧ𝒋 ∙ ෝ𝒖𝒏 𝒅𝚺
Flusso del vettore densità di corrente attraverso la superficie 𝜮
• Se 𝚺 è ortogonale a Ԧ𝒋 (ovvero ෝ𝒖𝒏 || Ԧ𝒋), dunque a 𝒗𝑫, e Ԧ𝒋 ha lo stesso
valore in tutti i punti di 𝚺, si ottiene:
𝒊 = 𝒋 𝚺
𝒋 =𝒊
𝚺
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Corrente elettrica
• Se i portatori sono negativi, allora
Ԧ𝒋 = −𝒏− 𝒆 𝒗−
• In generale, quando vi sono più portatori di carica
Ԧ𝒋 = 𝒏+𝒆 𝒗𝑫 − 𝒏− 𝒆 𝒗−
• Il verso della corrente è PER CONVENZIONE quello
stabilito dal movimento delle cariche POSITIVE
• Unità di misura:
• Corrente: Ampere, simbolo A 𝟏 𝑨𝒎𝒑𝒆𝒓𝒆 =𝟏 𝑪𝒐𝒖𝒍𝒐𝒎𝒃
𝟏 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐
• Densità di corrente: Ampere su m2 𝑨
𝒎𝟐
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–
+
𝑬
𝒗+
𝒗−
𝒆𝒗+
−𝒆𝒗−
UNITÀ
DI MISURA
A
Esercizio 5.1
• Un conduttore cilindrico di rame, avente sezione di area 𝜮 = 𝟒𝒎𝒎𝟐,
è percorso da una corrente di intensità 𝒊 = 𝟖 𝑨.
1. Calcolare la velocità di deriva degli elettroni, sapendo che nel rame
𝒏 = 𝟖. 𝟒𝟗 ∙ 𝟏𝟎𝟐𝟖 𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒓𝒐𝒏𝒊/𝒎𝟑.
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𝜮
𝐁
𝑬
+ −
+ Ԧ𝒋
Corrente elettrica stazionaria
• Si considerino due sezioni 𝚺𝟏 e 𝚺𝟐 di un conduttore percorso da corrente di
densità Ԧ𝒋 e si calcolino le intensità di corrente attraverso queste due sezioni:
𝒊𝟏 = න𝚺𝟏
Ԧ𝒋𝟏 ∙ ෝ𝒖𝟏 𝒅𝚺𝟏 𝒊𝟐 = න𝚺𝟐
Ԧ𝒋𝟐 ∙ ෝ𝒖𝟐 𝒅𝚺𝟐
CARICA ENTRANTE 𝒊𝟏 e USCENTE 𝒊𝟐 dal volume delimitato da 𝚺𝟏 e 𝚺𝟐 e
dalla superficie laterale 𝚺𝒍 (attraverso la quale non ho flusso di carica!)
• Se all’interno del volume considerato
la carica NON VARIA nel tempo, allora
𝒊𝟏 = 𝒊𝟐
CONDIZIONE DI STAZIONARIETÀ
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La legge di Ohm
• Relazione che lega la densità di corrente al campo elettrico all’interno di un
conduttore, in regime stazionario:
Ԧ𝒋 = 𝝈 𝑬
• Dove 𝝈 = CONDUCIBILITÀ o CONDUTTIVITÀ ELETTRICA.
• Forma equivalente:
𝑬 = 𝝆 Ԧ𝒋
• RESISTIVITÀ DEL CONDUTTORE
𝝆 =𝟏
𝝈
Minore è 𝝆, ovvero MAGGIORE è 𝝈, MAGGIORE è la densità di
corrente Ԧ𝒋 che può circolare in un conduttore, a parità di campo elettrico!
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La legge di Ohm
• Caso di un conduttore metallico cilindrico di lunghezza 𝒉 e sezione 𝚺.
Ai capi di questo tratto di conduttore vi sia una d.d.p. pari a
𝑽 = 𝑽𝑨 − 𝑽𝑩 = න𝑨
𝑩
𝑬 ∙ 𝒅𝒔 = 𝑬𝒉
• Si consideri il regime stazionario:
𝒊 = 𝒋 𝚺 =𝐄
𝝆𝚺 𝐄 =
𝒊 𝝆
𝚺
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𝜮
𝐁𝑬
𝒉
𝑨 𝑩
Ԧ𝒋
+ −
La legge di Ohm
• Ricordando che 𝑽 = 𝑬𝒉 si ottiene
𝑽 =𝝆 𝒉
𝚺𝒊
Definizione di RESISTENZA DEL CONDUTTORE
𝑹 ≡𝝆 𝒉
𝚺
LEGGE DI OHM per i CONDUTTORI METALLICI
𝑽 = 𝑹 𝒊
• Unità di misura della resistenza 𝑹
1 Ohm = 1 Volt/1 Ampere [𝛀]
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UNITÀ
DI MISURA
W
La legge di Ohm
• Se il conduttore ha sezione variabile,
il potenziale ottenuto integrando lungo
tutto il conduttore vale:
𝑽 = න𝑨
𝑩
𝑬 ∙ 𝒅𝒔 = 𝑹𝒊
• Dove si definisce la resistenza del conduttore:
𝑹 = න𝑨
𝑩
𝝆𝒅𝒉
𝚺
𝑹 dipende dalla natura (𝝆) e dalle dimensioni (𝜮 e 𝒉) del conduttore
• In regime stazionario, 𝑹 definisce il rapporto tra d.d.p. e intensità di
corrente applicata ai capi di un conduttore metallico
• Unità di misura della RESISTIVITÀ
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𝑬
𝜮
𝑩𝑨 𝒅𝒉
𝒊
+ −
UNITÀ
DI MISURA
W m
Potenza nei circuiti
• Si consideri una carica 𝒅𝒒 che si muova attraversando la differenza di potenziale
𝑽 = 𝑽𝑨 − 𝑽𝑩
• Il lavoro compiuto per questo spostamento:
𝒅𝑾 = 𝑽 𝒅𝒒 = 𝑽 𝒊 𝒅𝒕
• La POTENZA TRASFERITA risulta dunque:
𝑷 =𝒅𝑾
𝒅𝒕= 𝑽 𝒊
• Se il dispositivo è un conduttore, dunque vale la legge di Ohm, si trova:
𝑷 = 𝑹 𝒊𝟐 =𝑽𝟐
𝑹
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Potenza nei circuiti
• Il passaggio di corrente attraverso un conduttore metallico per un tempo 𝒕
comporta dunque un lavoro:
𝑾 = න𝟎
𝒕
𝑷 𝒅𝒕 = න𝟎
𝒕
𝑹 𝒊𝟐 𝒅𝒕
• Se la corrente è costante nel tempo, il lavoro vale:
𝑾 = 𝑹 𝒊𝟐 𝒕
• Necessario per vincere la resistenza opposta dal reticolo cristallino
• Lavoro assorbito dal conduttore, la cui energia interna aumenta
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EFFETTO JOULE:
Effetto di RISCALDAMENTO di un
conduttore PERCORSO DA CORRENTE
Modello classico di conduzione
• Si ipotizza che gli elettroni si muovano attraverso un reticolo cristallino
• Ioni del metallo fissi nei vertici del reticolo
• Elettroni si muovono con un moto disordinato
• Interazioni elettroni – reticolo serie di URTI
• Tra un urto e l’altro: moto degli elettroni
è libero con traiettorie rettilinee
(moto rettilineo uniforme)
• Direzioni delle traiettorie
dopo gli urti: completamente casuali
•
Non si hanno flussi netti di carica
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– 𝑬 = 𝟎
Modello classico di conduzione
1. Situazione priva di campi elettrici
Si definiscono tra due urti consecutivi:
• Il tempo medio 𝝉
• Il cammino libero medio 𝒍
𝝉 =𝒍
𝒗
Con 𝒗 velocità degli elettroni nel metallo
2. Applicando un campo elettrico
• Ciascun elettrone viene accelerato con 𝒂 =𝑭
𝒎= −𝒆
𝑬
𝒎
• Accelerazione opposta al campo!!
Alle velocità casuali si sovrappone la componente di velocità di «deriva»
(valore molto più piccolo della tipica 𝒗)
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–
𝑬
𝒗𝑫
Modello classico di conduzione
• Si calcola come varia la velocità tra due urti successivi
• Velocità 𝒗𝒊: subito dopo un urto
• Velocità 𝒗𝒊+𝟏: subito prima dell’urto successivo
• Dunque:
𝒗𝒊+𝟏 = 𝒗𝒊 + 𝒂𝝉 = 𝒗𝒊 −𝒆 𝑬
𝒎𝝉
• Facendo la media su un gran numero di urti:
𝒗𝑫 =𝟏
𝑵
𝒊
𝒗𝒊+𝟏 =𝟏
𝑵
𝒊
𝒗𝒊 −𝒆 𝑬
𝒎𝝉
• Poiché σ𝒊 𝒗𝒊 = 𝟎, si ottiene l’espressione per la VELOCITÀ DI DERIVA:
𝒗𝑫 = −𝒆 𝑬
𝒎𝝉
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–
+
𝑬
𝒗+
𝒗−
𝒆𝒗+
−𝒆𝒗−
Modello classico di conduzione
• DENSITÀ DI CORRENTE
Ԧ𝒋 = −𝒏 𝒆 𝒗𝑫 =𝒏 𝒆𝟐𝝉
𝒎𝑬
• CONDUTTIVITÀ
𝝈 =𝒏 𝒆𝟐𝝉
𝒎
Grandezza tipica del materiale, intrinsecamente positiva
• E si ritrova così la LEGGE DI OHM:
Ԧ𝒋 = 𝝈 𝑬
• Valida anche per portatori di carica positiva
Il verso di Ԧ𝒋 non dipende dal segno del portatore
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Esercizio 5.2
• La resistività del rame (𝒏 = 𝟖. 𝟒𝟗 ∙ 𝟏𝟎𝟐𝟖𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒓𝒐𝒏𝒊/𝒎𝟑) alla temperatura
𝒕 = 𝟐𝟎°𝑪 vale 𝝆 = 𝟏. 𝟔𝟕 ∙ 𝟏𝟎−𝟖 𝛀𝐦.
Si calcolino:
1. Il valore del campo elettrico 𝑬 necessario a mantenere in un conduttore
di rame una densità di corrente 𝒋 = 𝟐 𝑨/𝒎𝒎𝟐.
2. Il tempo medio e il cammino libero medio fra due urti successivi, sapendo
che la «velocità di Fermi» per gli elettroni vale 𝒗𝑭 = 𝟏. 𝟓𝟖 ∙ 𝟏𝟎𝟔 𝒎/𝒔.
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Resistori
• I conduttori ohmici sono caratterizzati da un determinato valore di RESISTENZA
• I dispositivi inseriti come elementi circuitali
aventi un determinato valore di resistenza
sono detti RESISTORI e hanno il simbolo in figura
• Solitamente viene specificato il valore massimo della potenza che può
essere in essi dissipata senza causare alterazioni irreversibili
• I collegamenti di base tra questi elementi, come per i condensatori, sono quello
IN SERIE e quello IN PARALLELO.
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𝑹
Resistori in serie
• Resistenze collegate IN CASCATA
• In regime stazionario: corrente uguale
in tutti gli elementi
• Si valutino le d.d.p. ai capi di ognuna
• 𝑽𝑨 − 𝑽𝑩 = 𝑹𝟏 𝒊
• 𝑽𝑩 − 𝑽𝑪 = 𝑹𝟐 𝒊
• 𝑽𝑨 − 𝑽𝑪 = 𝑹𝟏 + 𝑹𝟐 𝒊 = 𝑹𝒆𝒒 𝒊
RESISTENZA EQUIVALENTE
𝑹𝒆𝒒 = 𝑹𝟏 + 𝑹𝟐 +⋯+ 𝑹𝒏 =𝒊=𝟏
𝒏
𝑹𝒊
• Somma delle singole resistenza (𝑹𝒆𝒒 > 𝑹𝒊)
• Inoltre: 𝑷 = 𝑹𝒆𝒒𝒊𝟐 = 𝑷𝟏 + 𝑷𝟐
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𝑹𝟏 𝑹𝟐
𝒊
𝒊
𝑹𝒆𝒒
+ −
+ −
𝑪𝑩𝑨
𝑪𝑨
Resistori in parallelo
• In questo caso, tutte le resistenze hanno la stessa d.d.p. 𝑽 = 𝑽𝒂 − 𝑽𝑩 e sono
percorse da due correnti 𝒊𝟏e 𝒊𝟐 , diverse se 𝑹𝟏 ≠ 𝑹𝟐
• Per la condizione di stazionarietà: 𝒊 = 𝒊𝟏 + 𝒊𝟐
• Pertanto
𝒊 =𝑽
𝑹𝟏+
𝑽
𝑹𝟐=
𝑽
𝑹𝒆𝒒
RESISTENZA EQUIVALENTE
𝟏
𝑹𝒆𝒒=
𝟏
𝑹𝟏+
𝟏
𝑹𝟐+⋯+
𝟏
𝑹𝒏=
𝒊=𝟏
𝒏𝟏
𝑹𝒊
• 𝑹𝒆𝒒 < 𝑹𝒊
• Inoltre: 𝑷 =𝑽𝟐
𝑹𝒆𝒒= 𝑹𝒆𝒒 𝒊
𝟐
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𝑹𝟏
𝑨
𝒊𝟏
𝒊𝟐𝒊
𝑹𝟐
𝑩
𝒊
+ −
Esercizio 5.3
• Nella rete elettrica di resistori collegati come in figura i valori delle resistenze
sono 𝑹𝟏 = 𝟑 𝛀 e 𝑹𝟐 = 𝟗 𝛀. Tra i terminali 𝑨 e 𝑩 è applicata una d.d.p.
𝑽 = 𝑽𝑨 − 𝑽𝑩 = 𝟏𝟕. 𝟒 𝑽.
Determinare:
1. La resistenza equivalente del circuito;
2. La potenza spesa nel circuito;
3. La d.d.p. 𝑽𝑪 − 𝑽𝑭;
4. I valori delle intensità
di corrente nelle due
parti del circuito.
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𝑹𝟏
𝑹𝟏
𝑹𝟐
𝑹𝟐
𝑹𝟏 𝑹𝟐
𝑨 𝑪 𝑫
𝑩 𝑭 𝑬
Forza elettromotrice
• Legge di Ohm per i conduttori = Relazione tra l’intensità di corrente con il
campo elettrico prodotto da un generatore esterno
𝑽𝑨 − 𝑽𝑩 = න𝑨
𝑩
𝑬 ∙ 𝒅𝒔 = 𝑹 𝒊
• Considerando un CIRCUITO CHIUSO:
ර𝑬 ∙ 𝒅𝒔 = 𝑹𝑻 𝒊
• 𝑹𝑻: resistenza TOTALE del circuito
• 𝑬ׯ ∙ 𝒅𝒔: definizione di f.e.m.
Per ottenere una corrente di intensità 𝒊 è NECESSARIA
la presenza nel circuito di una sorgente di f.e.m., ovvero
di un campo elettrico la cui circuitazione NON SIA NULLA
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Forza elettromotrice
• La sorgente di f.e.m. deve avere al suo interno FORZE DI NATURA NON
ELETTROSTATICA, NON CONSERVATIVE, tali da determinare il moto continuo
delle cariche
1. Campo elettrostatico 𝑬𝒆𝒍 dovuto alla
presenza delle cariche ai poli
• Sempre diretto da A (pos) a B (neg)
• Sia nel conduttore che all’interno
del generatore
2. Campo di natura non elettrostatica 𝑬∗
• All’interno del generatore
CAMPO ELETTROMOTORE, capace di far muovere le cariche
all’interno del generatore CONTRO il campo elettrostatico.
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𝑬𝒆𝒍
𝑬𝒆𝒍
𝑬𝒆𝒍 𝑬𝒆𝒍
𝑬∗𝑨 𝑩
+
+
+
+
-
-
-
-
𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆
Forza elettromotrice
• Integrando 𝑬∗ lungo il circuito
Ɛ = ර𝑬∗ ∙ 𝒅Ԧ𝒍 = න𝑩
𝑨
𝑬∗ ∙ 𝒅Ԧ𝒍
• Pari alla tensione tra 𝑩 e 𝑨 calcolata lungo una
linea INTERNA al generatore
• Generatore di f.e.m. sfrutta
• Azioni meccaniche
• Reazioni chimiche (pile e accumulatori)
• Induzione elettromagnetica
• Altri meccanismi (celle solari, etc)
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Forza elettromotrice
• Nei generatori di f.e.m. ideali:
• Non si considerano resistenze interne
• Nei generatori di f.e.m. REALI:
• Qualunque batteria ha una RESISTENZA INTERNA 𝒓
• È normalmente indicata IN SERIE ad un generatore ideale
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𝑹
𝑩𝑨
𝒓 Ɛ
Forza elettromotrice
• Nel caso del generatore REALE si trova che
Ɛ = 𝒓 + 𝑹 𝒊 = 𝑹𝑻 𝒊
• 𝑹𝑻 è quindi la resistenza TOTALE del circuito
• La d.d.p. ai capi del resistore vale:
𝚫𝐕 = 𝐕𝐀 − 𝐕𝐁 = 𝑹 𝒊 = Ɛ − 𝒓 𝒊
• Definizione OPERATIVA di f.e.m.
• Ɛ = 𝚫𝐕 a CIRCUITO APERTO (𝒊 = 𝟎)
• Il lavoro fornito dal generatore viene DISSIPATO nelle resistenze del circuito
• In termini di potenza:
𝑷 = Ɛ 𝒊 = 𝑹𝑻 𝒊𝟐
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Esercizio 5.4
Partitore resistivo
• Nel circuito in figura si trova un
generatore reale di f.e.m. Ɛ = 𝟏𝟎𝟎 𝑽
e resistenza interna 𝒓 = 𝟏𝟎 𝛀.
Esso è collegato a tre resistori
in serie di valori 𝑹𝟏 = 𝟒𝟎 𝛀,
𝑹𝟐 = 𝟓𝟎 𝛀 e 𝑹𝟑 = 𝟏𝟎𝟎 𝛀.
1. Calcolare la d.d.p. ai capi di ciascun
resistore e ai capi del generatore.
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Ɛ
𝒓
𝒊𝑹𝟑
𝑹𝟐
𝑹𝟏
Leggi di Kirchhoff per le reti elettriche
Circuito con geometria più complicata = esempio di RETE ELETTRICA
• Elementi geometrici distintivi:
1. NODI
• PUNTO nel quale CONVERGONO almeno 3 CONDUTTORI
2. RAMI
• Componenti ATTIVI o PASSIVI che COLLEGANO due nodi
• Analisi delle reti elettriche
3. MAGLIE
• Determinati CAMMINI CHIUSI, costituiti da PIÙ RAMI
Per risolvere questi circuiti si usano le due LEGGI DI KIRCHHOFF
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Leggi di Kirchhoff per le reti elettriche
• PRIMA LEGGE DI KIRCHHOFF o LEGGE DEI NODI
• La somma algebrica delle 𝒏 correnti che CONFLUISCONO
in un nodo è NULLA:
𝒌=𝟏
𝒏
𝒊𝒌 = 𝟎
• Si può considerare ad esempio
• Corrente uscente dal nodo:
POSITIVA
• Corrente entrante nel nodo:
NEGATIVA
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𝒊𝟓
𝒊𝟏
𝒊𝟒
𝒊𝟑𝒊𝟐
𝒊𝟏 − 𝒊𝟐 + 𝒊𝟑 − 𝒊𝟒 + 𝒊𝟓 = 𝟎
𝚺𝟎
Leggi di Kirchhoff per le reti elettriche
• SECONDA LEGGE DI KIRCHHOFF o LEGGE DELLE MAGLIE
• La somma algebrica delle differenze di potenziale in un circuito chiuso in
un giro completo è NULLA
Oppure
• La somma algebrica delle f.e.m. presenti nei rami della maglia è uguale
alla somma algebrica delle d.d.p. ai capi dei resistori situati nei rami della
maglia
𝒌
𝑹𝒌 𝒊𝒌 =
𝒌
Ɛ𝒌
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Leggi di Kirchhoff per le reti elettriche
• CRITERI DA SEGUIRE per applicare le leggi di Kirchhoff
• Scegliere arbitrariamente un verso di percorrenza
per la maglia
a) Se nel ramo k-simo 𝒊𝒌 è concorde al verso scelto:
𝑹𝒌 𝒊𝒌 ha segno POSITIVO
b) Se nel ramo k-simo 𝒊𝒌 è discorde al verso scelto:
𝑹𝒌 𝒊𝒌 ha segno NEGATIVO
c) Se il generatore di f.e.m. viene percorso dal polo
negativo al polo positivo dal suo interno
Ɛ𝒌 ha segno POSITIVO
d) Se il generatore di f.e.m. viene percorso dal polo
positivo al polo negativo dal suo interno
Ɛ𝒌 ha ha segno NEGATIVO
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Leggi di Kirchhoff per le reti elettriche
• Vanno sempre individuate le MAGLIE INDIPENDENTI nei circuiti.
Si decide di muoversi in entrambe le maglie ad esempio in senso antiorario.
• Il circuito in figura fornisce:
1. Un’equazione per il nodo in B
𝒊𝟐 = 𝒊𝟏 + 𝒊𝟑
2. Due equazioni delle maglie
da mettere a sistema:
• Maglia B-A-D:
Ɛ𝟏 = 𝒊𝟏𝑹𝟏 − 𝒊𝟑𝑹𝟑
• Maglia B-D-C:
−Ɛ𝟐= 𝒊𝟑𝑹𝟑 + 𝒊𝟐𝑹𝟐
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𝑨 𝑩 𝑪
𝑫
𝒊𝟏 𝒊𝟑 𝒊𝟐𝑹𝟏 𝑹𝟑 𝑹𝟐
+ − − +
Ɛ𝟏 Ɛ𝟐
Corrente di spostamento
• Corrente: normalmente associata allo spostamento di cariche
• Situazione della carica/scarica del condensatore
• La carica 𝒒 varia nel tempo
• Nel circuito scorre una corrente 𝒊 𝒕
• Tuttavia:
Tra le armature del condensatore NON C’È passaggio di carica
• Ipotizziamo una corrente 𝒊𝒔 non dovuta ad un moto di cariche che avviene tra
le armature del condensatore
• 𝒊𝒔 deve risultare uguale a quella del resto del circuito
• 𝒊𝒔 deve essere dovuta al fatto che la carica (e quindi anche il campo
elettrico) sia VARIABILE NEL TEMPO
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Corrente di spostamento
• Corrente di spostamento
𝒊𝒔 = 𝜺𝟎𝒅𝚽 𝑬
𝒅𝒕
• Dovuta alla variazione nel tempo del flusso del campo elettrico 𝑬
• Introdotta da Maxwell per risolvere alcune incongruenze delle
equazioni del campo elettromagnetico
• Densità di corrente di spostamento
𝒋𝒔 =𝒊𝒔𝚺= 𝜺𝟎
𝒅𝑬
𝒅𝒕
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Corrente di spostamento
• Definizioni generali
• Corrente
𝒊 = 𝒊𝒄 + 𝒊𝒔 = 𝒊𝒄 + 𝜺𝟎𝒅𝚽 𝑬
𝒅𝒕
• Densità di corrente
Ԧ𝒋 = Ԧ𝒋𝒄 + Ԧ𝒋𝒔 = Ԧ𝒋𝒄 + 𝜺𝟎𝒅𝑬
𝒅𝒕
• All’interno di un conduttore, si parla di intensità 𝒊 = 𝒊𝒄 e di densità
Ԧ𝒋 = Ԧ𝒋𝒄 di corrente di conduzione
• All’interno di un condensatore (si parla di intensità 𝒊𝒔 = 𝜺𝟎𝒅𝚽 𝑬
𝒅𝒕e di
densità Ԧ𝒋𝒔 = 𝜺𝟎𝒅𝑬
𝒅𝒕di corrente di spostamento
• In caso di dielettrico, si sostituisce 𝜺𝟎 con 𝜺
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Misure di corrente e di d.d.p.
• AMPEROMETRO
• Strumento che misura le correnti in un circuito
• Inserito IN SERIE al circuito
• Ha resistenza trascurabile rispetto a quelle del circuito in esame
• VOLTMETRO
• Strumento che misura le d.d.p. in un circuito
• Inserito IN PARALLELO al circuito
Tra i due punti di cui si vuole misurare la d.d.p.
• Ha resistenza molto maggiore del circuito in esame
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Esercizio 5.5
• I fusibili dei circuiti sono costituiti da un filo metallico progettato in modo da
fondere, interrompendo il circuito, se la corrente che lo attraversa supera un
certo valore. Si supponga che il materiale usato per il fusibile fonda quando la
densità di corrente supera il valore di 𝒋𝒎𝒂𝒙 = 𝟒𝟒𝟎𝑨/𝒄𝒎𝟐.
1. Che diametro deve avere il filo, di forma cilindrica, affinché limiti la
corrente a 𝒊𝒎𝒂𝒙 = 𝟎. 𝟓 𝑨 ?
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Esercizio 5.6
• Un filo di resistenza 𝑹 = 𝟔 𝛀 viene stirato sino ad allungarsi di 3 volte.
1. Qual è la nuova resistenza del filo nell’ipotesi che resistività e volume del
filo non siano cambiati?
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Esercizio 5.7
• Un elemento riscaldante viene fatto funzionare mantenendo una d.d.p. di
Δ𝑽 = 𝟕𝟓 𝑽 su un filo conduttore di sezione 𝚺 = 𝟐. 𝟔 ∙ 𝟏𝟎−𝟔 𝒎𝟐 e resistività di
𝝆 = 𝟓 ∙ 𝟏𝟎−𝟕𝛀𝐦.
1. Se l’elemento dissipa 𝑷 = 𝟓𝟎𝟎𝟎𝑾, qual è la lunghezza del filo?
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Esercizio 5.8
• Si consideri un conduttore cilindrico di raggio 𝑹𝟎 la cui densità di corrente sia
variabile a seconda della distanza dall’asse 𝒓 secondo l’equazione
𝑱 𝒓 = 𝑱𝟎 𝟏 −𝒓
𝑹𝟎
1. Determinare l’espressione della corrente attraverso una sezione del
conduttore.
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Esercizio 5.9
• Si consideri una stufa elettrica, alimentata da una linea a 𝟐𝟎𝟎 𝑽, con ha una
resistenza a incandescenza di 𝟏𝟒 𝛀.
1. Quanta potenza elettrica viene dissipata in calore?
2. Al prezzo di 𝟎, 𝟏𝟎 𝒆𝒖𝒓𝒐/𝒌𝑾𝒉, quanto costa far funzionare la stufa
per 𝟓 𝒉?
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Esercizio 5.10
• Si consideri un elemento riscaldante che venga fatto funzionare mantenendo una
differenza di potenziale di 𝟕𝟓 𝑽 su un filo conduttore di nichelcromo avente una
sezione di 𝟐. 𝟔 ⋅ 𝟏𝟎−𝟔 𝒎𝟐 e una resistività di 𝟎. 𝟓 𝝁𝛀𝐦.
1. Se l'elemento dissipa una potenza di 𝟓𝟎𝟎𝟎𝑾 quanto vale la lunghezza
del filo?
2. Se si applica una d.d.p. di 𝟏𝟎𝟎 𝑽 per ottenere la stessa potenza in
uscita, quale dovrebbe essere la lunghezza?
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Esercizio 5.11
• In un circuito alimentato da una batteria con d.d.p. 𝟔 𝑽 circola, per un tempo di
𝟓, 𝟕𝟓 𝒎𝒊𝒏, una corrente di 𝟓, 𝟏𝟐 𝑨.
1. Di quanto si riduce l’energia chimica della batteria?
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Esercizio 5.12
• La corrente in un circuito a singola maglia è pari a 𝟓 𝑨. Quando una resistenza
aggiuntiva di 𝟐 𝛀 viene inserita in serie, la corrente scende a 𝟒 𝑨.
1. Quale era la resistenza nel circuito originale?
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Esercizio 5.13
• Gli enti normativi fissano la massima corrente ritenuta sicura per vari tipi di cavo
di diverse dimensioni rivestiti in gomma. Per quello in rame
(𝝆 = 𝟏. 𝟕 ⋅ 𝟏𝟎−𝟖𝛀𝐦) di diametro 𝒅 = 𝟐. 𝟓 𝒎𝒎, la massima corrente di
sicurezza è pari a 𝟐𝟓 𝑨.
Determinare
1. La densità di corrente;
2. Il campo elettrico;
3. La differenza di potenziale per un cavo di lunghezza pari a 𝟑𝟎𝟎𝒎;
4. La potenza elettrica dissipata in un cavo di tale lunghezza.
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