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Scuola di Meditazione Sardegna
Ritiro di Pentecoste 2018
Ad AmoremIl fine della meditazione è imparare ad amare
San Pietro di Sorres 19-20 maggio 2018
[21]
Esercizi spirituali per vincere se stesso
e ordinare la propria vitasenza prendere decisioni
in base ad alcun affetto disordinato
rén un elemento insito in ogni essere umano, qualcosa che ciascuno di noi
sente come necessità interiore, verso cui tendere senza mai stancarsi.
Nonostante sia molto vicino,tuttavia richiede molto impegno e dedizione.
Lo si deve coltivare affinché si sviluppi pienamente.
道生一, 一生二, 二生三, 三生萬物.Dào shēng yī, Yī shēng èr' , Èr shēng sān, Sān shēng wànwù
Uno ha generato due, due hanno generato tre,
tre hanno generato i diecimila esseri. (Dàodéjīng 42)
i due simboleggiano gli opposti che non sono in contrasto e non possono essere separati,
sono indispensabili l'uno all'altro.
Il compito per ogni di noi, innanzitutto è ritrovare l’armonia tra noi stessi.
“disciplinare se stessi”. Ognuno, partendo da se stesso,
disciplinandosi attraverso lo studio, comprende di essere orientato
alla benevolenza verso i suoi simili, desiderando solo il bene per se stesso:che si realizza solo nel dedicarsi gli altri.
意到 氣到Yì Dào Qì Dào
Dov’è il pensiero lì è l’energia
Il pensiero guida l’energia
«dov'è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore»(Mt 6, 21)
怒: collera奴: schiavo女: donna
又 afferrare: mano destra che afferra serrando le dita.心 cuore
Provare nel cuore/mente il risentimento di una donna sottomessa a un padrone,
rappresentato dalla sua mano destra, serrata nell’afferrare
Regola Aurea: Tratta gli altri
come vorresti essere trattato tu stesso.
Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti
che egli poi rifacesse a te
仁恕rén shù
Benevolenza ,grandezza d'animo
«…per praticare 仁 rén, occorre cominciare da se stessi: desiderare la sicurezza altrui quanto la propria, auspicare il successo altrui quanto il proprio. Attingi in te l'idea di ciò che puoi fare per gli altri -questo ti porterà sulla via di 仁 rén! »
(Confucio, Dialoghi VI,28)
恕女 donna口 parla心 cuore
Donna che parla con cuore aperto
恕心 «cuore, mente, sentimento»
如 «essere simile a…» una relazione tra i cuori:
considerare gli altri come
si considera se stessi
恕 (shù)mansuetudine, reciprocità, comprensione,
discernimento, altruismo,
«reciprocità (恕) non è forse la parola chiave?Ciò che non vuoi sia fatto a te,
non farlo agli altri» (Confucio, Dialoghi XV,23)
«Non ci si dovrebbe comportarecon gli altri
in un modo che sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l’essenza della morale».
(Mahābhārata XIII, 148.8)
«tutto quanto voleteche gli uomini facciano a voi,anche voi fatelo a loro»
Vangelo secondo Matteo, Mt 7,12,Vangelo secondo Luca, Lc 6,31
L’uomo buono deve compatire le cattive tendenze degli altri; rallegrarsi della loro eccellenza;
aiutarli se sono in distretta;
considerare i loro successi come i suoi propri e così i loro insuccessi.
«Considera il guadagno del tuo vicino come il tuoe la sua perdita come la tua stessa perdita».
(Taoismo, Tàishàng Gǎnyìng Piān, 太上感應篇, 213-218
Trattato del Supremo sulle azioni e le conseguenze).
Norman Rockwell (1894-1978),
Golden Rule,
illustrazione per la copertinadi
The Saturday Evening Post,Aprile, 1961
CONTEMPLAZIONE PER RAGGIUNGERE L'AMORE(Ignazio di Loyola, Esercizi Spirituali, nn°230-237)
Nota. È necessario premettere due osservazioni.
La prima è che l'amore si deve porre più nelle opere che nelle parole.
Seconda osservazione:l'amore consiste in un reciproco scambio di beni, cioè l'amante dà e comunica all'amato quello che ha o una parte di quello che ha o può, e a sua volta l'amato lo dà all'amante; in questo modo, chi ha scienza, onori, ricchezze, li dà a chi non li ha, e così reciprocamente
[235] Secondo Punto. osservare come Dio abita nelle creature:negli elementi dando essere, nelle piante facendo vegetare, negli animali fornendoli di sensi, negli uomini dando l'intendere; e così in me dandomi essere, vita, sensi e facendomi intendere ; così pure col fare di me un tempio, essendo io creato a somiglianza e immagine di sua Divina Maestà.
Similmente riflettere in me stesso, nel modo detto nel primo punto, o in altro modo che senta migliore.
Nella stessa maniera si farà su ogni punto che segue.
[236] Terzo punto: considerare come Dio fatica e opera
per me in tutte le cose create sulla faccia della terra,
cioè si comporta come uno che lavora.
[237] Quarto Punto: considerare come tutti i beni e doni discendono dall'alto, per esempio la mia limitata potenza dalla somma e infinita di lassù, e così la giustizia, bontà, pietà, misericordia, ecc.; così come dal sole discendono i raggi, dalla fonte le acque, ecc. Dopo terminare riflettendo in me stesso, come si è detto.
Finire con un colloquio e un Pater noster.
BhagavadgītāVI Parte
Dhyāna - yogaḥ La meditazione,
47 versi
32. "O Arjuna, lo yogi migliore è colui che,sia nel dolore che nel piacere,
sente per gli altri esattamente ciò che sente per se stesso".
29. Il vero yogi vede Me in tutti gli esseri e tutti gli esseri in Me. In verità, l'anima realizzata Mi vede ovunque.
30. L'essere che Mi vede ovunque e vede tutto in Me non e' mai separato da Me, come io non sono mai separato da lui.
31. Lo yogi, sapendo che io e l'Atman, situato in tutte le creature, siamo Uno, Mi adora e dimora sempre in Me.
32. Uno yogi perfetto, o Arjuna, colui che in relazione a sé stesso vede la vera uguaglianza di tutti gli esseri, felici o infelici.
[232] Il primo preludio è composizione: qui sarà vedere me stesso alla presenza di Dio nostro Signore, degli angeli e dei santi che intercedono per me.
Il secondo preludio consiste nel chiedere quello che voglio: qui sarà chiedere un'intima conoscenza di tutto il bene ricevuto, perché, riconoscendolo interamente, possa in tutto amare e servire la divina Maestà.
[234] Primo punto. Nel primo punto richiamo allamemoria i benefici ricevuti: la creazione, laredenzione, i doni particolari;esamino con molto amore quanto Dio nostroSignore ha fatto per me e quanto mi ha dato diquello che ha; poi ancora quanto egli desideradarsi a me, in tutto quello che può, secondo lasua divina disposizione.
Quindi rifletto su me stesso, considerando che cosa èragionevole e giusto che io, da parte mia, offra e doni alla suadivina Maestà, cioè tutte le mie cose e me stesso con esse,come chi offre con molto amore e dice:
"Prendi, o Signore, e accetta tutta la mia libertà, la miamemoria, il mio intelletto, la mia volontà, tutto quello che ho epossiedo. Tu me lo hai dato; a te, Signore, lo ridono. Tutto è tuo:di tutto disponi secondo la tua piena volontà. Dammi il tuoamore e la tua grazia, e questo solo mi basta".
Prendi, o Signore, e accetta
tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, la mia volontà,
tutto quello che ho e possiedo. Tu me lo hai dato;
a te, Signore, lo ridono.Tutto è tuo:
di tutto disponi secondo la tua piena volontà.Dammi il tuo amore e la tua grazia,
e questo solo mi basta.
Venerdì 29 giugno
Domenica 1 luglio
Ritiro Spirituale Ignaziano
Sassari
Istituto Santa Luisa