Il sentiero Interiore

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Self Help

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Manuale pratico di eFt Integrata

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Self Help

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Andrea Fredi

Il sentIero InterIore

Manuale pratico di eFt Integrata, la tua guida per connetterti all’essenza

e allenarti alla sovranità Interiore.

“Trasforma il Passato, Vivi il Presente, Orienta il Futuro”

Applica eFt Integrata per favorire il benessere, l’evoluzione e l’indipendenza.

e sviluppare un fulgido centro di gravità permanente.

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Copyright Andrea Fredi 201

Revisione: Michele Ulisse Lipparini, Martina MarselliImpaginazione e Grafica di copertina: Matteo Venturi

Stampa: Graphicolor (PG)

I Edizione: Maggio 2014

© 2014 Edizioni My LifeMy life srl - Via Garibaldi, 77 - 47853 Coriano di Rimini

ISBN 978-88-6386-273-7

l’autore di questo libro non dispensa consigli medici né prescrive l’uso di alcuna tecnica come forma di trattamento per problemi fisici e medici senza il parere di un medico, direttamente o indirettamente. l’intento dell’autore è semplicemente quello di offrire informazioni di natura generale per aiutarvi nella vostra ricerca del benessere fisico, emotivo e spirituale. nel caso in cui usaste le informazioni contenute in questo libro per voi stessi, che è un vostro diritto, l’autore e l’editore non si assumono alcuna respon-sabilità delle vostre azioni.

tutti i diritti sono riservati. nessuna parte di questo libro può essere riprodotta tramite alcun procedimento meccanico, fotografico o elettronico, o sotto forma di registrazione fonografica; né può essere immagazzina-ta in un sistema di reperimento dati, trasmessa, o altrimenti essere copiata per uso pubblico o privato, esclu-so l’“uso corretto” per brevi citazioni in articoli e riviste, senza previa autorizzazione scritta dell’editore.

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Indice

Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7

Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15

Avvertenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .21

Capitolo I: Muovere energia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

Capitolo II: Veni, Vedi, Memi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

Capitolo III: Solve et Coagula . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

Capitolo IV: Come nasce una capsula del tempo . . . 61

Capitolo V: La pratica di EFT Integrata . . . . . . . . . 69

Capitolo VI: Imparare EFT-I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91

Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .101

L’autore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .105

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Ci sei nel tuo sguardo?

Prefazione

Salute a te! Questo manuale nasce in concomitanza di un anniversario . Fu nel 2003 che, durante un viaggio negli USA, incontrai EFT . Oggi, dopo dieci anni passati a pra-ticarla su di me e ad insegnarla a moltissime persone, pos-so tirare delle somme . Sono molto diverso dal “ragazzino quasi trentenne” alla ricerca di uno strumento per risolvere una serie piuttosto nutrita e variegata di problematiche .

Mai avrei pensato, in quella torrida estate di inizio millen-nio, di dedicarmi con tanta passione alla diffusione di uno strumento di auto-aiuto e di sviluppo dei potenziali . An-che perché, parliamoci chiaro, il primo ad avere bisogno d’aiuto ero io . Va bene che non avevo vissuto alcun even-to esageratamente doloroso, né separazione forzata dagli affetti, nessuna guerra o pulizia etnica, e da bambino le uniche attenzioni intime le avevo ricevute da coetanee du-rante il gioco del dottore . Però avevo avuto anch’io le mie

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delusioni, rabbie, sensi di colpa, paure, insomma il corredo emozionale di ogni essere umano, mixato in modo unico . Quindi, appena appreso il metodo lo applicai immediata-mente su di me, e questo portò a galla tanti eventi dolorosi (o per meglio dire, vissuti e archiviati come tali) che ave-vo dimenticato . Uno dopo l’altro sono stati debitamente armonizzati, ed il processo continua ancora oggi poiché ogni tanto, pensa, ne saltano fuori di nuovi .

Come ho avuto modo di scoprire durante questo percorso di vita, la mia Essenza aveva una serie di “blocchi d’espres-sione”, delle regole inconsce che limitavano la manifesta-zione della magnificenza umana . In pratica, se avevo un potenziale 100 mi esprimevo al 10 . Suona familiare, vero?

Anche tu pensi di essere molto di più di quanto manifesti nel mondo, nella vita che quotidianamente esprimi . Se non lo pensi, se credi di aver raggiunto la “completezza”, sei probabilmente ad un livello di repressione di te molto elevato . Quale che sia la tua attuale condizione, ti invito a porti queste due domande: “Ci sono, nel mio sguar-do?”; “Chi c’è, nel mio sguardo?” . Parlo di sguardo poiché in varie tradizioni, gli occhi sono lo specchio dell’anima . E quando parliamo di sviluppo dei potenziali parliamo di anima . Per la precisione, di costruirne una . Intendo con questo l’utilizzare il tempo di vita per realizzare la magnificenza intrinseca nell’essere umano come seme,

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ovvero in potenza. Passare dal progetto al palazzo, dal copione al film . Penso che ogni essere umano abbia lo scopo di manifestare ed espandere consapevolezza, nel modo unico e irripetibile che appartiene esclusivamente a lui, o a lei . In un mondo che tende a rendere tutti uguali, a standardizzare idee, desideri e obiettivi, viaggiare verso il proprio centro è un atto profondamente rivoluzionario . In effetti, è l’unico atto che tu possa realmente compie-re . Tutto il resto è automatismo, meccanicità . Per tutto il resto non vi sono sforzi coscienti da compiere, basta seguire la corrente .

Se senti, o anche solo intuisci, che la tua vita su questo pianeta abbia un senso, significa che sei sufficientemente in contatto con la tua Essenza da ascoltarne la voce . Bene, ho concepito EFT-I come un amplificatore per la voce del tuo Centro . Grazie alla pratica quotidiana noterai, nel tempo, un’espansione della tua coscienza in direzione della Sovranità Interiore . Niente sarà più come prima .

La disciplina di EFT-I ti aiuterà a far sparire dalla tua vita la lamentela, il senso di impotenza, la sottomissione, il (pre)giudizio, il senso di separazione e solitudine . Il tuo “bambino interiore cristallizzato”1 sarà costretto a crescere,

1 . Con Bambino Interiore intendo quelle parti dell’essere umano che, durante l’infanzia, si cristallizzano e mantengono quindi un tipo di consapevolezza tipicamente infantile . La paura, il senso di abbando-no, il giudizio, il senso di impotenza e in generale tutte le emozioni

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e non potrà più infastidirti con i suoi capricci, le sue paure e le sue accuse .

Le parti separate che ora spadroneggiano e ti portano di qua e di là senza una reale direzione verranno dissolte, e potrai sentire dentro che sei tu, a determinare in che modo vuoi impiegare il tuo tempo di vita . Potrai diventare “la forza che viene da dentro” .

Ora, ho scritto come se conoscessi già la tecnica, mentre è possibile che, nonostante i dieci anni di diffusione me-diante conferenze, libri, corsi, video e articoli, tu ancora non sappia cosa sia questa benedetta EFT, sulle cui basi ho concepito EFT Integrata .

Oppure, hai accumulato molteplici esperienze con EFT e la padroneggi al meglio .

Anche io, dopo qualche anno di pratica, pensavo di sape-re tanto . Invece, nella mia vita sono comparsi approcci (e persone che li hanno ideati ed insegnati) che mi hanno aperto ulteriormente la visione . Ho potuto incontrare il Dr . Willem Lammers e approfondire Logosintesi, che fornisce la struttura teorica di EFT-I . La collaborazione

automatiche sono un prodotto del BIC (Bambino Interiore Cristal-lizzato) . Ben diversa è la capacità di rimanere bambini, quando la situazione lo richiede o semplicemente lo si desidera .

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con il Dr . Di Spazio, e grazie al prezioso contributo di Giacinto Olivieri, ha portato all’ideazione di AGER . Ho conosciuto e portato in Italia due mostri sacri delle Tecni-che Energetiche Provocative, il Dr . David Lake e Steve Wells . Ho avviato collaborazioni con importanti ricerca-tori, assieme ai quali scandagliamo l’orizzonte umano per trarne sempre maggiori spunti di crescita . Ho quindi de-ciso di dare un nome al bagaglio culturale ed esperienziale accumulato, che va oltre la classica EFT insegnata ormai in tutto il mondo .

Ho dato una struttura a questa sapienza e alla pratica che ne deriva .

L’ho chiamata EFT-I (EFT Integrata) .

Come scoprirai nel manuale, EFT-I è in primis uno strumento evolutivo . Per evoluzione intendo la messa in pratica delle potenzialità, l’ampliamento della capacità di prendersi responsabilità, e l’espansione della consapevo-lezza . Evolvere significa quindi muoversi verso la sovra-nità interiore, lasciando decadere le abitudini e gli schemi mentali tipici del suddito .

La vita sulla Terra cambia sempre più rapidamente, e c’è la possibilità di raggiungere livelli di coscienza impensabili fino a pochi anni fa . EFT-I è uno strumento ideato allo

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scopo di favorire una evoluzione armonica, che coniughi la dimensione orizzontale a quella verticale: materia e spi-rito contemporaneamente .

EFT-I integra, in modo funzionale, l’approccio teorico e pratico di Logosintesi con la modalità prettamente so-matica tipica di EFT, ed espande l’orizzonte temporale inserendo le variabili genealogiche . Inoltre è strutturata per ricordare al praticante il suo potere creativo, la ma-gnificenza implicita nell’essere umano, la sua sovranità Individuale .

Rappresenta uno strumento per rendere la tua vita (ancor più) straordinaria, e fare tesoro del tempo che puoi tra-scorrere sul pianeta .

Quindi quale che sia la tua provenienza culturale, questo libro ti sarà d’aiuto . Ne sono certo .

Pensa che una mia amica aveva paura di non essere inte-ressante per gli altri, poiché quando era piccola i genitori tendevano a non ascoltarla e lei ancora oggi reagisce alle “rappresentazioni cristallizzate” dei genitori . Mi chiese di fare una sessione di EFT-I, al termine della quale si è ri-trovata con un mondo interiore profondamente mutato . Non solo ha smesso di ritenersi non interessante, ma ora è consapevole di poter essere utile alle persone che incontra sulla sua strada .

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Bene, per me è lo stesso . Questo manuale sarà per te in-teressante, ed utile al tuo percorso di vita . Lo so perché dietro a questo libro c’è un intento . Tra pochi mesi, forse già tra qualche settimana, ti accorgerai di una presenza interiore mai sperimentata prima . Inizierai a sentirti so-vrano/a del tuo regno .

Ti guarderai indietro, e sul tuo volto apparirà un sorriso pensando a come eri in balìa di forze che credevi invinci-bili, e invece erano semplicemente una tua ombra .

Anche la farfalla, prima di allontanarsi e volare, sorride al bozzolo che l’ha protetta, e ospitata . Preparati a dispiegare le ali .

Buon viaggio, dentro e fuori .

Andrea Fredi

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INTRODUZIONE

Questo libro ha un intento: risvegliare la tua sovrani-tà individuale . Ciò può avvenire grazie ad un sapiente utilizzo di vari metodi elaborati negli ultimi decenni, la cui summa è rappresentata da EFT Integrata . Il mio è un intento egoistico: voglio che questo approccio ti aiuti dapprima a desiderare di essere sovrano/a, e solo in seguito a raggiungere gli obiettivi a te cari . Perché egoistico? Poiché è mio interesse che quante più perso-ne smettano di pensare, sentire ed agire come gregge: solo così potranno avere degli obiettivi reali . Solo chi regna su sé stesso può davvero focalizzare un intento; gli altri possono pensare di avere desideri e obiettivi propri, mentre in realtà vengono costantemente manovrati da chi ha strutture energetiche solide, e conosce le leve per orientare la psiche . In questo periodo storico, l’attività

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di propaganda e manipolazione operata da ristrette oli-garchie è particolarmente intensa, e le nuove tecnologie rendono gli esseri umani sempre più simili a pedine di un gioco volto alla standardizzazione di idee, bisogni e desideri . In tale scenario, a maggior ragione ritengo il discernimento e l’indipendenza caratteristiche necessa-rie per l’evoluzione del pianeta, compresi i curiosi bipedi che lo abitano . Quindi, se dieci anni fa ho incominciato a girare per l’Italia diffondendo la EFT, ora farò lo stes-so in Europa e con un intento, a mio avviso, più maturo ed in linea con “chi” sono diventato . Agire nell’indivi-duale per influenzare il sociale .

Questo libro è anche inteso come percorso introduttivo alla teoria ed alla pratica di EFT Integrata, perciò troverai informazioni molto diverse rispetto a quelle che ho divul-gato anni fa . Se hai letto “Il Codice del Benessere” (2004) riconoscerai che molto è cambiato in questi anni .

Se non lo hai letto, ti consiglio di farlo . Quantomeno “Il Nuovo Codice del Benessere” (2010), poiché contiene indi-cazioni teoriche e pratiche che ho evitato di ripetere nel presente manuale .

Seguire l’ordine dei capitoli è consigliato (ma se anche non lo fai va bene lo stesso) soprattutto se questo è il pri-mo incontro con il metodo .

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Con il tempo scoprirai che EFT-I fluisce, e agisce, quanto più riesci ad osservarti mentre vivi le diverse situazioni che senti problematiche .

In pratica: osservo il disagio ed esprimo tutto ciò che pen-so e sento mentre attivo i punti sui meridiani . Questo mi conduce ad una progressiva dis-identificazione dalla tema-tica e dalla mia conseguente reazione . L’energia collegata ad essa passa da una condizione di stasi ad una dinamica . Un ventaglio di opzioni si apre, laddove c’era una scelta che appariva obbligata . Soprattutto, focalizzo l’attenzione sulla consapevolezza che la situazione che genera disagio è una mia emanazione, proviene da me .

La situazione che genera disagio è una mia emanazione, proviene da me

In EFT-I non esiste un fuori “cattivo” e separato da me che vuole farmi soffrire . Tutto ciò che vivo è una proiezio-ne della mia coscienza o, molto più spesso, del mio incon-scio collegato alla matrice della realtà . Nella EFT arcai-ca si focalizzava l’attenzione sulla situazione disturbante: “Anche se Tizio si comporta così e mi da fastidio, io mi amo e mi accetto completamente e profondamente” .

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In EFT-I non poniamo l’accento sul comportamen-to altrui, ma lo consideriamo una emanazione di noi . “Anche se qualcosa in me attiva il comportamento di Tizio, tutto questo può cambiare, e cambia mentre lo osservo” . Il gioco sta nello spostare il focus su di sé, at-tribuendosi il ruolo di causa prima di qualsiasi cosa si manifesti . Sebbene possa apparire illogico o impossibile, questo approccio assolve ad una funzione fondamentale: allena a sentirsi sovrani .

Questo approccio allena a sentirsi sovrani

Siamo educati e abituati ad accusare il mondo per tutto quello che ci accade, a lamentarci per ciò che non va, a riverire l’esterno come qualcosa di immensamente più grande di noi . Recitiamo costanti professioni di fede nel mondo, dimenticando che l’ambiente così come lo esperia-mo avviene solo all’interno della nostra coscienza . Quin-di, è lì che dobbiamo agire se vogliamo una vita più viva e soddisfacente .

Allora la stimolazione dei punti sui Meridiani è sì utile, se la orientiamo al restare presenti a noi stessi . Se viviamo una situazione che ci crea disagio, partiamo dalla forma mentis che è tutto una nostra emanazione, anche se in-

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conscia . Consideriamola uno specchio che ci mostra parti di noi ancora ignote, o comunque separate . Il nostro essere propaga onde nel plasma spaziotemporale, ed esso si ade-gua manifestando persone, luoghi, situazioni in accordo con le onde che emettiamo . Se anche ci sembra impos-sibile, facciamo uno sforzo! Facciamo finta che sia così, e agiamo a partire da questa idea . Automaticamente ogni persona che ci da fastidio, ogni situazione, ogni evento del passato e fantasia del futuro diventa occasione di espan-sione della consapevolezza .

“Conosci te stesso” era scritto all’entrata dell’Oracolo di Delfi, in Grecia . Guardando il mondo conosco me stesso, e così perdo anche il bisogno di cambiarlo . Curiosamen-te, quando smetto di avere bisogno di cambiare il mondo (le persone, le situazioni, il passato, il futuro) esso tende a mutare, ad armonizzarsi . Si aprono finestre là dove c’e-rano muri .

La mia coscienza torna nel presente (il corpo già vi si tro-va) e finalmente si siede sul trono che le spetta . Da lì, crea l’istante .

Nel presente creo l’istante

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Allora avrà senso chiedersi:

Chi c’è dietro al mio sguardo? Ci sono, dietro al mio sguardo?

Mentre le parole precedenti stanno ancora risuonando, porto l’attenzione sulla necessità di leggere attentamente quanto scritto nelle Avvertenze che seguono prima di spe-rimentare, in qualunque modo, EFT-I .

Sottolineo che tutte le opinioni espresse in questo libro sono frutto dei miei studi e delle mie esperienze e non vanno intese come consiglio medico . Io, Andrea, non sono medico né possiedo alcuna laurea in Medicina, Psicologia o Scienze Politiche .

Le mie opere non rappresentano altro se non la mia per-sonale interpretazione di EFT-I supportata da quello che considero il più importante indice di valutazione di qual-siasi metodo: i risultati .

Buona vibra, Andrea

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AVVERTENZE

Le informazioni contenute in questo e-book sono di na-tura didattica e sono fornite solo come informazioni ge-nerali . EFT-I è un approccio relativamente nuovo e la misura della sua efficacia, così come i rischi ed i benefici non sono conosciuti completamente . Il lettore è d’accordo nell’assumersi e accetta la piena responsabilità per ogni e qualunque rischio associato alla lettura di questo manua-le e nell’utilizzo di EFT-I come risultato . Il lettore com-prende che se lui o lei sceglie di utilizzare EFT-I, emo-zioni o sensazioni fisiche o memorie irrisolte potrebbero emergere . Ciò potrebbe essere percepito come effetto col-laterale negativo . Materiale emotivo potrebbe continuare ad emergere dopo l’utilizzo di EFT-I, indicando che altre tematiche necessitano di essere valutate . Memorie in pre-cedenza vivide e dolorose potrebbero dissolversi, limitan-

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do la capacità di fornire testimonianze legali dettagliate riguardo accadimenti traumatici .

Le informazioni presentate in questo testo non sono inte-se a rappresentare che EFT-I sia utilizzata per diagnosti-care, trattare, curare, o prevenire alcuna malattia o disor-dine psicologico . EFT-I non sostituisce un trattamento medico o psicologico . I casi presentati in questo testo non costituiscono alcuna garanzia o predizione riguardo ad al-cun risultato nell’utilizzo individuale di EFT-I per alcu-na particolare problematica . L’autore non fornisce alcuna garanzia o predizione riguardo alcun risultato derivante dall’utilizzo di EFT-I per alcuna particolare problema-tica . Le informazioni presentate in questo manuale sono solo per il tuo uso personale .

Per poter utilizzare EFT-I con altri, è consigliabile dive-nire sufficientemente formato sull’argomento . Sebbene i materiali ed i link ad altre risorse siano forniti in buona fede, l’accuratezza, la validità, l’efficacia, la completezza, o l’utilità di qualunque informazione qui contenuta, così come in qualunque pubblicazione, non possono essere garantite . L’autore non accetta alcuna responsabilità per l’utilizzo corretto o meno delle informazioni contenute in questo e-book . Consiglio di cercare consulenza professio-nale appropriata prima di praticare qualunque protocollo od opinione espressi in questo manuale, e prima di pren-

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dere qualunque decisione riguardo alla salute . Se qualsiasi corte legifera che qualsiasi parte di questo Disclaimer sia invalida, il Disclaimer sta come se queste parti fossero tol-te . Continuando a leggere questo testo sei d’accordo con quanto sopra .

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CAPITOLO I: Muovere energia

Per produrre qualsiasi cambiamento, il primo passo è la consapevolezza della situazione attuale e di ciò che la de-termina: ecco perché è necessario guardare da vicino ciò che limita la manifestazione dei nostri meravigliosi po-tenziali: l’energia congelata in rappresentazioni.

Fino a quando parte della nostra energia rimane cristal-lizzata in ciò che abbiamo vissuto (memorie), ciò che abbiamo temuto o sperato di vivere (fantasie), e ciò che crediamo vero (credenze), non possiamo orientarla verso la creazione della vita che intendiamo vivere . Non solo, l’energia cristallizzata ci impedisce anche di sapere ciò che vogliamo, e ancor meno di attivarci per crearlo . Una per-sona con buona parte della propria energia congelata vivrà

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come un automa, non si porrà domande, sarà come una palla durante una partita di calcio . La capacità di orientar-si ed orientare passa forzatamente dalla liberazione della propria energia (consapevolezza), favorendone nuova-mente la circolazione .

L’idea di base è che ci siano essenzialmente due manife-stazioni dell’energia: in flusso o statica .

Un po’ come l’acqua che rimane tale pur variando di sta-to (vapore, liquido, ghiaccio) . Entrambe le manifestazioni sono necessarie ed imprescindibili, poiché un mondo di solo flusso sarebbe senza forma, mentre uno di sola stasi sarebbe immobile, congelato . Il mondo di solo flusso è, verosimilmente, ciò che gli umani intendono per divino, assoluto . Probabilmente, una dimensione non assoggetta-ta ad alcuna legge . L’energia fluisce, poi si cristallizza in una forma, infine torna a fluire in quella che molti poeti hanno descritto come danza dell’Universo . Come sugge-riva Julian Huxley: “L’uomo è l’evoluzione che diventa cosciente di se stessa” .

Perciò ogni istante della vita di un essere umano con-tiene il potenziale per esprimere consapevolezza . Proprio perché potenziale non avviene da sé, è necessaria una in-tenzione unita alla capacità di andare oltre i meccanismi automatici di espressione della vita, i quali sono disegna-ti secondo linee di minor resistenza . La paura di par-

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lare in pubblico, il timore di rivolgersi agli sconosciuti, il protrarre indefinitamente il senso di colpa, il ritenersi indegni dell’abbondanza sono pensieri (e di conseguen-za comportamenti) automatici, ovvero avvengono senza la nostra volontà . Sono reazioni a rappresentazioni con-gelate le quali ci governano (anche se per certi versi ci semplificano la vita) finché non ci accorgiamo della loro presenza, e le dissolviamo .

Durante la nostra esistenza apprendiamo a rispondere ai diversi stimoli e creiamo rappresentazioni di tutto ciò che incontriamo o pensiamo, siano esse persone, luoghi, situa-zioni, idee .

Creiamo rappresentazioni di tutto ciò che incontriamo o pensiamo

Queste rappresentazioni sono delle istantanee multi-sen-soriali (catturate o costruite da uno o più dei cinque sensi) che ci permettono di orientarci in situazioni simili . Ap-prendiamo quindi una risposta automatica, che facilita la nostra permanenza sul pianeta .

Pensiamo, ad esempio, se dovessimo ogni giorno porre at-tenzione a qualsiasi movimento che facciamo, come quan-

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do da bambini stavamo imparando a camminare o a man-giare da soli . Il sistema delle rappresentazioni ci permette di svolgere molte funzioni in modo automatico, quindi più efficace . Grazie ad esse, possiamo rispondere alle do-mande che costantemente ci poniamo quando riceviamo un qualunque stimolo: “Che cos’è? Cosa faccio?” .

Ogni stimolo attiva in noi le domande: “Che cos’è? Cosa faccio?”

Arriviamo al semaforo rosso, e automaticamente ci fer-miamo poiché abbiamo la rappresentazione del semaforo con il significato del colore . Questo non vuol dire che non possiamo osservarci (ergo rimanere consapevoli di noi stessi) mentre percepiamo il semaforo e reagiamo ad esso . Anzi, l’osservarci mentre svolgiamo funzioni automatiche ci permette di migliorarle ulteriormente .

Lo ripeto:

l’osservarci mentre svolgiamo funzioni automatiche ci permette di migliorarle ulteriormente

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Questo è il cuore del divenire maestri in ogni pratica, dal dipingere al tiro con l’arco: far sì che avvenga, ed osser-varci mentre accade . Riassumendo, collezioniamo rappre-sentazioni di qualsiasi cosa viviamo, e ci facciamo guidare da esse senza accorgercene . Finché sono adeguate a ciò che stiamo vivendo, e sono in linea con il nostro cammino terreno, tutto bene . Il casino inizia (molto presto) quando le rappresentazioni sono distorte e agiscono come specchi deformanti . Ciò avviene quando viviamo un evento e non abbiamo sufficiente consapevolezza e/o informazioni per com-prenderlo e gestirlo .

Per esempio: siamo bambini, e un genitore normalmente amorevole si rivolge a noi con rabbia o scherno . Magari lo fa perché è disturbato dal mobbing sul lavoro, ma a tre o quattro anni di età non possiamo saperlo . Questa situa-zione è per noi fonte di stress, e non abbiamo strumenti adeguati per gestirlo . A questo punto, creiamo (inconsa-pevolmente) una rappresentazione dell’adulto arrabbiato, e una parte della nostra energia (consapevolezza) viene congelata in essa, come per riequilibrarla . Un po’ come gli atomi che cedono un elettrone per stabilizzarsi .

Avremo quindi una rappresentazione cristallizzata dell’a-dulto arrabbiato, che ci permette in qualche modo di ge-stire la situazione e soprattutto di sapere come reagire nel caso un evento simile si riproponga .

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La mente cristallizza le informazioni (sensoriali, emozionali, mentali)

che non è riuscita a comprendere pienamente

Ecco che, la prossima volta che ci troveremo di fronte ad un adulto arrabbiato, avremo una risposta automatica (la migliore che possiamo avere in base al nostro grado di consapevolezza) per reagire alla situazione . Fino a quan-do non individuiamo e aggiorniamo queste rappresen-tazioni, esse tendono a permanere . Alcune vengono ag-giornate durante il processo di crescita, soprattutto quelle poco cariche di energia, lievemente polarizzate . Pensia-mo a come ci sentivamo da bambini nella cameretta buia, dove immaginavamo mostri ed orchi, e a come ci sentia-mo oggi (magari qualcuno russa come un orco, ma questa è tutta un’altra storia) . Un amico mi ha raccontato che quando era piccolo e si metteva a letto, vedeva un’ombra sul muro simile ad una testa . Guardava la finestra, e non c’era nulla . Poi guardava nuovamente il muro, e ancora l’ombra lo terrorizzava (reagiva alla fantasia che ci fosse un mostro, poiché la sua consapevolezza di bimbo non gli permetteva di comprendere la situazione) . A un certo punto ha abbassato il ginocchio, ed ha visto che l’ombra era scomparsa . Era il suo ginocchio! Un aumento di in-formazioni e consapevolezza determina un cambiamento nella percezione del mondo .

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Un aumento di informazioni e consapevolezza determina un cambiamento

nella percezione del mondo

In questo esempio, il bambino non ha avuto bisogno di applicare EFT-I (all’epoca non esisteva nemmeno), è ba-stato un aumento di informazioni e la paura è svanita .

In molti casi infatti adeguiamo spontaneamente le nostre risposte agli stimoli interiori ed esteriori . Quando ciò non avviene, iniziano i problemi . Siamo di fronte ad una situa-zione nel qui-ed-ora, ma reagiamo come dieci o vent’anni prima . Il direttore ci sgrida, e noi non reagiamo da adulti sicuri di sé quanto piuttosto come bambini sgridati dal babbo incavolato . In casi del genere la rappresentazione congelata del babbo arrabbiato si sovrappone alla figura del direttore, impedendoci di reagire in modo adeguato e adulto . In pratica, la nostra percezione della realtà è limi-tata e filtrata da queste lenti obsolete e non più funzionali . Se vogliamo fare un aggiornamento del nostro sistema di percezione e risposta, ora abbiamo uno strumento: EFT-I .

Se desideri aggiornare il tuo sistema di rappresenta-zione della realtà per espandere la tua consapevo-

lezza, ecco uno strumento potente e funzionale: EFT-I

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Utilizziamo la stimolazione dei Meridiani per fornire nuove informazioni al sistema, dissolvere le rappresenta-zioni limitanti e renderci più leggeri e meno polarizzati . Che io sia sempre +, o sempre -, devo comunque cerca-re un equilibrio mentre vivo ogni singolo istante . Questo implica che io sposti potenziali energetici in una direzione o nell’altra, generando una reazione uguale e contraria . Se sono leggero, reagisco a qualunque cosa io abbia attratto spostando poca energia, consumando meno . Più la mia energia è congelata in rappresentazioni disfunzionali, più sono identificato con ciò che vivo .

Più la mia energia è congelata in rappresentazioni disfunzionali, più sono identificato con ciò che vivo

Questo significa essere schiavi di un binario, non avere altre opzioni se non uno schema precostituito . Se la mia energia è investita in un sistema di rappresentazione (più) adeguato al tempo presente, mi ritrovo con maggiore con-sapevolezza per essere ed agire nel qui-ed-ora .

Posso generare una risposta adeguata allo stimolo che mi arriva, perché il ventaglio di possibilità è più ampio . Sono meno preda delle reazioni automatiche, ergo più consapevole . Che spettacolo!!

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Meno preda delle reazioni automatiche = più consapevole

La stasi energetica (energia cristallizzata) si manifesta ge-neralmente in quattro modi: come tensione, disagio o ma-lattia fisica; come sentimento o stato emotivo disarmonico; come limite o disagio mentale; come mancanza di senso .

In pratica, con il termine stasi possiamo intendere qualun-que manifestazione di squilibrio o blocco nel corpo, nelle emozioni, nella mente e nello spirito .

Così considerata, questa qualità di energia particolar-mente densa rappresenta ciò che ci impedisce di accedere pienamente ai nostri immensi potenziali ed imprigiona le nostre risorse .

Un’altra caratteristica delle rappresentazioni congelate è la loro straordinaria capacità di consumare inutilmente l’energia della quale siamo dotati e di lasciarci così senza altro “carburante” se non per sopravvivere . Pensiamo alle enormi quantità di energia che impieghiamo quotidiana-mente per nutrire tensioni muscolari, paure, lamentele, rancori, giudizi automatici, sensi di colpa, convinzioni li-mitanti, e così via: è normale che arriviamo a sera stanchi, sfiduciati e privi di quel bagliore negli occhi che denota la presenza di passione per la vita .

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Le rappresentazioni congelate consumano inutilmente la nostra energia,

sottraendola a ciò che ci sta davvero a cuore

Se vogliamo vivere intensamente e manifestare il genio sopito dentro di noi dobbiamo aggiornare il filtro che ci permette di interagire con l’ambiente, aumentando la consapevolezza . Come possiamo fare?

Partendo da ciò che ci è più familiare, con il quale spesso ci identifichiamo: il corpo . Ogni essere umano, che ne sia al corrente o meno, è dotato di un reticolo che trasporta energia (quindi informazioni) ad ogni distretto corporeo . La Medicina Tradizionale Cinese ha identificato, circa 5000 anni fa, i cosiddetti “Meridiani” . Essi rappresenta-no l’interfaccia tra noi e l’ambiente, influiscono e vengono influenzati dalle rappresentazioni (di noi e dell’ambiente) che abbiamo accumulato . Una modalità efficace per ade-guare queste rappresentazioni consiste nella stimolazione del sistema energetico attraverso i suoi punti di accesso, presenti sulla pelle .

Attivarli mentre si è focalizzati sulla tematica che si desi-dera trasformare veicola nuove informazioni, realizzando una sorta di aggiornamento del sistema riguardo all’argo-mento in questione . L’energia congelata in rappresenta-

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zioni non più funzionali viene liberata, dissolvendo l’illu-sione (che veniva percepita come realtà) .

Praticando EFT-I liberi l’energia congelata, dissolvendo le illusioni

Così, tornando all’esempio precedente, se applico EFT-I alla rappresentazione del babbo arrabbiato libero l’energia in essa contenuta, riportandola in uno stato di flusso . Ora che l’istantanea multi-sensoriale del babbo arrabbiato è stata svuotata, posso reagire al direttore in modo più fun-zionale e libero . Posso percepirlo come persona, e non più come alter ego del babbo arrabbiato .

Più pratico il metodo, più vaporizzo rappresentazioni li-mitanti, più posso esprimere liberamente la mia Essenza nel tempo e nello spazio .

Inoltre, dissolvere energia congelata presenta notevoli vantaggi . Più la nostra energia è cristallizzata, più veniamo agiti e orientati da essa, senza discernimento e direzione consapevole . Il poeta Arthur Rimbaud scriveva: “Io non penso, sono pensato” . In questa semplice frase ha rappresen-tato la realtà di miliardi di umani, pensati e gestiti dai loro mondi congelati senza che ne siano coscienti . Favorire la

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transizione della propria energia (che, lo ricordo, qui è in-tesa come sinonimo di consapevolezza) da cristallizzata a fluida permette di orientarla verso ciò che si desidera nel profondo . Solo così la famosa Legge d’Attrazione può es-sere utilizzata consapevolmente ed in modo efficace .

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PUNTI SALIENTI DEL CAPITOLO I

• Tutto è energia, che si esprime in diverse fre-quenze . Può essere in flusso o statica .

• Per orientarci nel mondo abbiamo bisogno di rappresentazioni, la nostra mappa . Rappresen-tazioni congelate sono come software non ag-giornati: magari funzionano, ma non esprimono tutto il loro potenziale di orientamento e com-prensione dell’esistenza .

• La mente cristallizza le informazioni (sensoriali, emozionali, mentali) che non è riuscita a com-prendere pienamente . Esse tendono a permanere nel tempo, limitando l’espansione di consapevo-lezza e la manifestazione dei potenziali; inoltre, consumano energia .

• Alle rappresentazioni congelate reagiamo in modo totalmente automatico . Questo garantisce una maggiore velocità di risposta all’ambiente, a discapito della consapevolezza .

• I mondi congelati attivano la Legge d’Attra-zione a nostra insaputa . Liberare questa energia significa poterla orientare verso ciò che intima-mente desideriamo .

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CAPITOLO II: Veni, vedi, memi!

Caio Giulio non me ne voglia, se utilizzo e modifico la sua celebre affermazione per presentare una teoria poco conosciuta e molto contrastata: la memetica . Espressa nel 1976 da Richard Dawkins, nel suo libro “Il gene egoista”, propugna l’idea che i concetti culturali (ovvero qualsiasi cosa possa essere compresa da un intelletto) siano simili ai geni e come tali si propaghino . In pratica, un meme è un’unità culturale che tende a replicarsi, a mutare e ad es-sere selezionata . I memi sono i replicatori che permettono la trasmissione e la mutazione della cultura di generazio-ne in generazione . Pur essendo controversa e difficile da verificare sperimentalmente (i geni sono biologici, i memi non lo sono), oltre che priva dell’aspetto spirituale che ri-tengo centrale per spiegare la vita, ho scelto di citare la

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memetica per introdurre l’argomento-chiave delle creden-ze . Con il termine credenza indichiamo un’idea che ha la funzione di interpretare la vita e l’ambiente, e che permet-te di gestirli ed orientarsi in essi . I risultati possono essere molto diversi in base alle credenze adottate . Possiamo im-maginare la profonda differenza di percezione, sensazio-ne, emozione e comportamento di una persona che vive con la credenza di essere immeritevole, rispetto ad un’altra che crede la vita un dono del divino . Infatti le credenze modulano la percezione sensoriale ed emozionale, il pen-siero e di conseguenza il comportamento . Qualsiasi cosa io creda, tenderò a manifestarla nella vita poiché i miei pensieri, emozioni, percezioni e azioni saranno orientati a confermarla . Non solo, l’insieme delle mie credenze (con-sce e soprattutto inconsce) è in massima parte costituito da rappresentazioni congelate .

L’insieme delle mie credenze è in massima parte costituito da rappresentazioni congelate

Di conseguenza la visione del mondo che mi troverò ad avere sarà come una fotografia del passato . Sai che quan-do vedi una stella in realtà la osservi com’era centinaia, migliaia di anni fa? Bene, le credenze che hai riguardo a

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te stesso/a e al mondo sono, similmente, luce cristalliz-zata . Da un lato ti permettono di predire il futuro (hai la credenza/meme che devi occupare la corsia destra della strada; se non lo fai, rischi una collisione), dall’altro ti trovi a credere cose che sono obsolete o manipolate e soprattut-to non risuonano con la tua Essenza: “se ti masturbi vai all’inferno” (invece se masturbi, puoi far andare in paradi-so); “le femmine sono inferiori ai maschi”; “l’obbedienza è una virtù”; etc .

Il gioco sta nel passare in esame tutte le credenze, anche quelle che appaiono logiche e accettate dalla società (in al-cune comunità è tradizione recidere il clitoride alle bam-bine) così come quelle politicamente o “spiritualmente” corrette . Qualsiasi cosa tu creda può essere, in toto o in parte, energia congelata, luce riflessa di un lontano passato dove la consapevolezza era più limitata rispetto ad ora .

Qualsiasi cosa tu creda può essere, in toto o in parte, energia congelata, luce riflessa di un lontano

passato con minore consapevolezza

Meritevole è quindi un’opera di indagine interiore, alla ri-cerca di idee e convinzioni che abbiamo semplicemente appreso e inconsapevolmente accettato . Scavare in siffatta

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maniera all’interno di sé produce diversi risultati: ci si ac-corge che la propria visione del mondo è per molti versi quella di persone venute prima di noi; si sviluppa la ten-denza a restare presenti, per valutare istante dopo istante ciò che accade . Si apprende altresì a pensare e ad agire da sovrani . Infatti il suddito china la testa (magari lamentan-dosi e maledicendo sottovoce), mentre il sovrano valuta la situazione e la osserva da diversi punti di vista .

Suddito o sovrano?

In questo paragrafo cercherò di convincerti a rimanere (o ritornare) suddito . Infatti un sovrano non ha bisogno di venire convinto, intrinsecamente sa di esserlo e agisce di conseguenza . Quindi, vediamo se posso dare il mio contributo a rinfoltire le peraltro già nutrite schiere di sudditi interiori .

Ci sono innumerevoli vantaggi insiti nella sudditanza: non bisogna sforzarsi di pensare; basta obbedire e ci si sente a posto con la coscienza; se qualcosa va storto, si può accusare il mondo esterno; tra sudditi, la lamentela è la modalità preferita di comunicazione e rinforza il senso di appartenenza; ci si può sentire piccoli e indifesi, proprio come quando si era bambini; se quelli che ven-gono eletti nel ruolo di genitori (stato, istituzioni, par-tner, capi, guru, mentori, etc .) non agiscono secondo le

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aspettative, il suddito può sentirsi tradito e lamentarsi, abilità che ha ampiamente allenato pensando a ciò che gli hanno fatto mamma e papà: dandogli un fratello/so-rella che gli hanno sottratto il ruolo di primadonna; non dandoglielo, lasciandolo in una angosciante solitudine; traslocando da quella casa che amava tanto; restando in quella casa che odiava tanto; inducendolo ad essere se stesso, quindi privandolo di guida ed esempio; dicen-dogli come doveva essere, soffocandolo; et lamentaris in saecula saeculorum .

Inoltre, al suddito non è richiesta alcuna evoluzione . Può permettersi di rimanere uguale a sé stesso (e per certi versi anche di acuire le sue fragilità) seguendo la massa . Nessuno sforzo di espansione della coscienza, basta so-pravvivere e concedersi qualche piacere ogni tanto, per i più virtuosi condito con una goccia di senso di colpa millesimato .

Il suddito è, in buona sostanza, un dividuo . Apparente-mente, una vita più facile . Poi, alla sua dipartita, la Storia ne perde le tracce . “Chi se ne frega se non creo un nucleo di coscienza permanente, l’importante è sopravvivere in-tanto che sono qui, giusto?”

Ma anche no!

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La sovranità richiede ben altra attitudine . Innanzitutto una responsabilità totale per ciò che accade . Non esistono più gli infantili “è colpa sua; è cattivo/a; mi fa male; Gesù aiutami tu; il mondo ce l’ha con me; etc .” bensì un sistema di credenze che porta a considerarsi il centro del proprio universo . Non solo, il sovrano è consapevole che ogni per-sona che incontra ed il modo con il quale agisce rappre-senta un suo specchio . Per questo, ogni mondo congelato che viene dissolto nell’altro è come se fosse stato trasmu-tato anche all’interno di sé .

Ogni persona che aiutiamo a tornare in sé facilita la creazione di un nostro centro di gravità permanente

Ogni giorno è un’occasione per osservarsi ed integrare par-ti di sé frammentate . In questo modo si diventa individui .

Individuo: tutto ciò che non si può dividere, frammentare. Tutto ciò che ha una personalità, una

esistenza tutta sua speciale

Utilizzando EFT-I potrai smettere di essere come un asteroide che vaga nello spazio, bensì potrai volgerti sem-

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pre più verso il tuo centro, e cominciare a pensare, sentire ed agire come un Sole in miniatura .

Torniamo ai memi: nella mia visione si possono equi-parare ai “campi-pensiero” di Callahan, e stazionano non tanto dentro il cervello degli esseri umani, quanto piuttosto nel campo morfogenetico universale (chiamato anche Plasma spaziotemporale, cit . Di Spazio) che acco-glie e unisce ogni creatura . Le credenze quindi non sono dentro di noi, bensì attorno a noi, nel nostro spazio per-sonale . Il cervello funge da decoder, e le traduce in pen-sieri, emozioni e azioni . Anche i luoghi stessi contengo-no campi-pensiero che condizionano chi vi si immerge (ed ha, nel suo “terreno”, una sensibilizzazione verso di essi): ad esempio, di fronte ad una platea posso pensare certe cose di me e del mondo, mentre davanti ai miei familiari posso esprimere una visione di me e della vita completamente differente . Oppure, recandomi sui luo-ghi teatro di scontri durante la Prima Guerra Mondiale, posso vivere delle reazioni normalmente sconosciute alla mia consapevolezza di veglia, poiché nel mio spazio per-sonale ci sono mondi congelati collegati agli avvenimen-ti del 1915 – 1918 .

Possiamo suddividere le credenze in assolute e relative .

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Quelle assolute le abbiamo in ogni occasione, normal-mente si riferiscono a idee che riteniamo immutabili (sono proprio un incapace; i ricchi sono disonesti; se faccio il mio dovere verrò premiato; etc .) e sono le più potenti . Quelle relative si “svegliano” solo in certe occasioni, o in presenza di determinate persone . Ovviamente, un cambiamento in una credenza assoluta potrà avere effetti a catena in ogni aspetto della vita (passo da: “Sono un perdente” a “Sono in grado di ottenere ciò che desidero”), mentre una va-riazione di credenza relativa porterà cambiamenti nel suo specifico ambito di pertinenza .

Nelle mie ricerche ho incontrato quattro modalità di ge-nesi di una credenza:

1 . Ereditandola inconsciamente dal sistema fami-gliare nel quale si nasce .

2 . Imparandola per imitazione .

3 . Apprendendola per trasmissione diretta .

4 . Arrivando ad una conclusione, basata su infor-mazioni incomplete e su una consapevolezza li-mitata .

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Se le altre sono facilmente immaginabili, la prima richiede la conoscenza delle dinamiche trans-generazionali e dei suoi meccanismi di trasmissione . Rimando al mio ebook gratuito: “AGER – Age Gate Emotional Release” dispo-nibile sul sito www .andreafredi .com per maggiori infor-mazioni in merito .

Nel percorso didattico di EFT-I viene dato particolare risalto alle credenze, a come individuarle e soprattutto alle strategie per poterle trasformare .

Un ulteriore spunto è la dissoluzione di una credenza tra-mite la sinergia di consapevolezza ed elaborazione energe-tica . Spesso le convinzioni hanno più livelli, e se restiamo in superficie possiamo renderci conto della loro obsole-scenza, e pur tuttavia rimanerne schiavi . Per esempio, in quanto nato in un Paese cattolico posso aver incorporato il meme “il sesso prima del matrimonio è peccato” . Una volta raggiunta la capacità di ragionare posso rendermi conto delle sue basi storiche e sociali, tuttavia ad un livello più profondo essa è energia congelata e come tale non muta, non evolve . Mi troverò quindi a sapere razionalmente che il sesso non solo non è peccato ma che tale meme è sta-to usato dalla chiesa per fini di potere, mentre una parte di me si sentirà “sbagliata” ogni volta che mi dedicherò a questa sublime attività . Sarà quindi necessario indivi-duare questa credenza nel mio spazio personale (magari

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rievocando scene del passato che l’hanno configurata) e dissolverla praticando EFT-I .

Ricorda: tutto quello che credi plasma la tua realtà .

Tutto quello che credi plasma la tua realtà

Passa in rassegna i vari memi, e filtrali con il setaccio della consapevolezza . Solo così potrai muoverti nel mondo in modo consapevole .

Un altro esempio: se scrivo “Attila”, cosa ti viene in mente?

Flagello di Dio, giusto? E penserai che Attila fosse uno spietato conquistatore che razziava i poveri abitanti del tardo Impero Romano . Bene, grazie ad un libro dell’amico Marco Della Luna ho scoperto che le ragioni delle estese conquiste di Attila e del suo piccolo esercito di 25000 ar-cieri a cavallo non risiedevano nella forza militare, bensì nel consenso delle popolazioni invase . In quel tempo, l’Im-pero era in piena decadenza e l’apparato statale si dedicava esclusivamente a lotte di potere ed alla spremitura fiscale del cittadino, dal quale estraeva circa il 70% del reddito . Attila proponeva invece una tassazione attorno al 25%, cosa che spinse i ceti produttivi dell’epoca ad assoggettarsi

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agli Unni . Il governo imperiale, oltre ad una imposizione fiscale folle e deleteria per l’economia, si curava solo di mantenere le rendite e i privilegi di nobili e clero, i quali erano esenti dalle tasse (suona famigliare?) . La definizione di Attila come personaggio negativo è opera di lettera-ti appartenenti a nobiltà e clero, per i quali l’arrivo degli Unni è stato un vero e proprio “Flagellum Dei” . Anche in questo caso, chi detiene il potere scrive la storia, e le masse seguono senza porsi domande . In Ungheria, Attila è una figura positiva, un padre della patria e molti neonati rice-vono il suo nome .

Per smantellare una credenza come quella di Attila do-vremo avere accesso a informazioni nuove (come quelle che ho fornito) e praticare EFT-I sulla rappresentazione congelata di “Attila Flagellum Dei” . Essa potrebbe essere un’immagine che ci siamo fatta da bambini, oppure un film, o un fumetto . Quello che conta è individuarla nel nostro spazio percettivo, ed applicarci EFT-I (un po’ di pazienza, tra poco scoprirai come praticarla) . In questo modo libereremo l’energia cristallizzata in questo meme e potremo costruircene uno nostro, più consapevole . Ti rendi conto di quanti memi “infiltrati” ospiti nel tuo si-stema psicoenergetico?

Azione: trasformare le credenze

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Il primo passo, in verità di qualunque processo trasfor-mativo, è la presenza a sé stessi . Senza quella, e senza la capacità di osservarsi, si fa ben poca strada .

Quando, durante il nostro vivere, ci accorgiamo che qual-cosa non fluisce, che non stiamo esprimendo appieno la nostra Essenza, vale il piacere (la pena la lascio a chi la desidera) di chiedersi:

“come so che è così? - come so che è vero? - da chi l’ho appreso?

- quando?”.

Le risposte a queste domande porteranno a galla scene, idee, immagini, simboli, fantasie . Queste saranno l’oggetto di EFT-I .

Un aspetto fondamentale da trattare è l’abitudine . Sap-piamo che la natura segue le linee di minor resistenza, quindi una volta che abbiamo incorporato una credenza tenderemo ad abituarci ad essa, per poterla attivare più facilmente e rapidamente .

Applicheremo EFT-I anche a questo ambito, iniziando dal Punto Karate (vedi Capitolo V: La pratica di EFT Integrata):

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“Anche se sono abituato a questa credenza/idea/scena/etc. recupero tutta l’energia che ho utilizzato

per crearla e mantenerla”. Ancora: “Anche se sono abituato a questa credenza

che in qualche modo rende più stabile il mio mondo, oriento la mia energia verso una realtà più

in linea con il mio centro”.

(Queste frasi sono delle linee-guida, e possono essere variate ed ampliate)

Proseguo poi ad attivare gli altri punti, ripetendo mental-mente o ad alta voce i pensieri, i commenti, i ricordi o le fantasie che emergono, fino a quando non li sento svuotati di energia .

Ovviamente questo è uno spunto per la pratica su di sé, che già può portare notevoli effetti . Tuttavia, i risultati più profondi ed entusiasmanti li otterrai partecipando ai seminari di EFT-I, che trovi nel Calendario Attività di www .eft-italia .it e di www .andreafredi .com

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CAPITOLO III: Solve et Coagula

La Vita ci fornisce costantemente strumenti che ci suppor-tano nel processo di trasformazione interiore: riducendo la quantità di dolore, rabbia, attaccamento, senso di colpa, giudizio (inteso come sentenza, non come discernimento che è assolutamente fondamentale per orientarsi), avidità, paura, lamentela possiamo innalzare le nostre vibrazioni avvicinandoci a quel “centro di gravità permanente” da molti ambito ma da pochi effettivamente sviluppato .

EFT-I è dunque uno strumento per ottenerlo; senza di essa, molte delle idee esposte nei capitoli precedenti re-sterebbero belle, ma difficili da raggiungere . Quella che presento ora è la versione di EFT che ho elaborato dopo un decennio di pratica sul campo, grazie alla preziosa col-

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laborazione con veri e propri giganti della formazione e della crescita personale, oltre che allo studio di svariati ambiti della vita umana .

EFT-I si basa sull’antico motto alchemico “Solve et Co-agula”, ovvero “dissolvi il vecchio e potrai generare e con-solidare il nuovo” e sul complesso teorico di Logosintesi (che consiglio vivamente di approfondire) . Il motto ricor-da al praticante la necessità di entrare in contatto con la problematica, sentirne l’effetto sui vari livelli (corpo, emo-zioni, mente, spirito) per poi dissolverlo, ovvero favorirne la transizione da uno stato di blocco ad uno di flusso . Lo-gosintesi (dal greco, riunire con le parole) spiega come tutto questo accade, e perché .

La fase “Solve” è fondamentale, poiché se non avviene im-pedisce una reale attuazione della fase “Coagula” .

Così come l’alchimista poneva il piombo (le emozioni au-tomatiche, prive di presenza) sotto l’effetto del fuoco per iniziarne la trasformazione in oro (la consapevolezza, la presenza), così il moderno praticante di EFT-I pone il proprio vissuto doloroso (sia esso mentale, emotivo o fisi-co) nel fuoco della osservazione, per iniziare così il proces-so di ampliamento della coscienza .

Se evito il dolore, se lo rifuggo in qualunque modo, esso rimane in me, magari nascosto ma intatto . Posso fare finta

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di stare bene, posso anche ingannare me stesso per anni, ma prima o poi la vita genererà situazioni che mi porran-no nuovamente di fronte ad esso .

Facendo finta di niente inganno una parte di me stesso/a, ma non la Vita

Fare finta di niente, pensare positivo perché l’ho letto su un libro, dirmi che “domani è un altro giorno”, sono tutte strategie utili per evitare il dolore, ma anche la crescita .

La sofferenza che faccio uscire dalla porta, rientra dalla finestra

Se ho paura e non me la guardo per bene, se provo rabbia per il mondo ma evito di sentirla perché “non è spirituale”, sto perdendo una grande occasione .

Entrare nella sofferenza, e rendersi conto che è una mera reazione automatica di una parte di me che è rimasta cri-stallizzata nello spazio-tempo: questo produce una reale espansione di consapevolezza .

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Tutto ciò, unito al ripristinare il flusso in quella parte fa-vorendo la sua reintegrazione, è un vero atto di crescita . Smetto di reagire a qualcosa alla quale comunque do po-tere, e semplicemente riprendo la sovranità su me stesso . Come? Dissolvendo l’energia che si è cristallizzata nello spaziotempo X . A quel punto potrò coagulare una nuova realtà, con il mondo che si comporta nei miei confronti in modo diverso . Così smetto di reagire, e creo .

In EFT-I un elemento fondamentale, che abbraccia e contiene tutto il resto, è il senso . Ogni azione che va a sciogliere un vecchio schema, a sanare una ferita emotiva, a favorire nuovi modi di pensare, ha come scopo ultimo una espansione della consapevolezza . Se ciò non avviene, se mi passa il mal di schiena o l’ansia per il futuro, ma non muta anche solo di poco il mio modo di vivere, ciò che ora ho cacciato si ripresenterà . Magari sotto nuove forme, con altre sembianze, grazie a persone differenti, ma tornerà . Se non aro il terreno, come posso seminare?

Dissolvere quindi non si limita al problema come sinto-mo, bensì al “terreno” che l’ha generato .

Solve si applica al “terreno” che genera il problema, e non al problema stesso

il quale è un mero sintomo

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Ad esempio, se passo la giornata a lamentarmi (non im-porta se solo con me stesso oppure rompendo i torroni agli altri) o a giudicare a destra e a manca, come posso anche solo sperare di avere una qualità di vita migliore? Se non trasformo il terreno (solve sull’abitudine a lamen-tarmi e giudicare) non potrò coagulare una realtà di vita più soddisfacente . Il vecchio terreno darà sempre gli stessi frutti . Un melo non può dare zucchine (a meno che non si intervenga con la genetica, però poi saltano fuori cose come gli OGM) .

Altro esempio: desidero crearmi un lavoro, ho ottime idee e vorrei “coagularle” nella realtà . Posso usare EFT-I per favorire questo passaggio? Certamente, partendo dalla fase “solve” . Vado ad individuare ciò che ha dato forma alla mia realtà fino ad oggi (credenze, abitudini, posture corporee, atteggiamenti, idee, patti) ed applico la fase “sol-ve” . Una volta sperimentato un ampliamento della consa-pevolezza posso focalizzarmi sulla fase “coagula”, ovvero utilizzando EFT-I nella sua versione generativa .

Va da sé che la fase più impegnativa è il “solve”, poiché at-tuarla significa lasciar andare la vita alla quale siamo abi-tuati . E l’essere umano si incatena con le proprie abitudini .

L’essere umano si incatena con le proprie abitudini.

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Esercizio: la fase “Solve”.

Trova una situazione della tua vita che non ti va, che vor-resti cambiare, che in passato hai cercato di cambiare ma non ha funzionato .

Vivila come se fosse presente (non farai fatica, visto che si manifesta ancora oggi nella tua vita) e osserva quali pen-sieri hai, quali emozioni provi, come sono la tua postura fisica e le sensazioni corporee . Esplora il tuo spazio perso-nale, ovvero l’area intorno a te dove tutto ciò che percepi-sci ti influenza maggiormente .

Chi o cosa emerge? Vedi qualcuno o qualcosa? Senti voci o suoni? Percepisci presenze? Affiorano ricordi o scene immaginate? Quanto ti è abituale tutto ciò? Quante volte nella tua vita hai vissuto situazioni simili a questa, quante volte hai risposto all’ambiente in questo modo, con questi pensieri ed emozioni? Annota tutto quello che sale alla tua coscienza .

Con questo esercizio hai risvegliato un cosiddetto “mondo congelato” o anche “capsula del tempo”, ovvero una situa-zione cristallizzata che il tuo sistema mente-corpo adotta per reagire a situazioni simili che si presentano nella tua vita . Avrai notato come il tuo umore sia cambiato, magari la postura, o la lucidità . Quando un mondo congelato vie-ne riattivato la consapevolezza (ammesso che fino a quel

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momento vi fosse) sparisce per lasciare il posto a pensieri, emozioni e sensazioni completamente automatici . Quan-do la capsula del tempo viene risvegliata, l’essere umano diventa simile ad un automa .

Quando la capsula del tempo si attiva, l’uomo diviene automa

Se si accorge di ciò che sta avvenendo entra comunque in una fase “solve” poiché sta osservando il sistema che reagisce, quindi crea un punto di osservazione diverso dal-la parte che reagisce . Accorgersi che le reazioni di paura, gelosia o frustrazione non sono mie, ma vengono attivate da QUALCOSA in me, avvia il processo trasformativo che conduce ad una espansione di consapevolezza . Con la pratica si arriva a rendersi conto, durante una reazione au-tomatica, di come essa sia governata da un “mondo conge-lato” . Come Neo nel celebre film “Matrix”, si vede la realtà per quella che è: energia in flusso oppure congelata .

Se invece il nostro caro essere umano viene completa-mente assorbito dalla reazione automatica, e si identifica in essa (non vi è altro punto di osservazione tranne la reazione stessa), allora parliamo di “assenza” . Nella fase di assenza non avviene alcun processo trasformativo vo-

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lontario . Semplicemente, la persona “non è in casa” ed è quindi in balìa dei suoi mondi congelati . Una tale con-dizione, oltre a precludere qualsiasi interesse al risveglio, conduce ad una estrema facilità ad essere manipolati . Un individuo (o per meglio dire, un dividuo) così configu-rato sarà facilmente massa, folla, branco . Le implicazioni sociali, economiche, politiche e religiose di tale assetto sono facilmente intuibili .

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CAPITOLO IV: Nascita di una capsula del

tempo

Come nasce una capsula del tempo? Vediamolo insieme, partendo da una fase della vita particolarmente fertile per la creazione di mondi congelati, l’infanzia .

Sono bambino e l’ambiente genera in me due risposte differenti: curiosità e paura . Finché vengo sostenuto dai genitori (o in generale dagli adulti di riferimento) posso esprimere la mia naturale curiosità, esplorando il mondo e creando rappresentazioni di esso . Le rappresentazioni mi aiutano ad orientarmi nell’ambiente, e sono percezioni di persone, luoghi, oggetti, idee, etc .

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Grazie al supporto e all’amore dei genitori posso costru-irmi una mappa del mondo che mi permette di interagire con esso, apprezzandone la bellezza ma anche riconoscen-done i pericoli .

Tuttavia accade, per chissà quale disegno divino, che i geni-tori non siano sempre lì a spiegarmi la rava e la fava riguar-do a tutto . Non riescono a proteggermi, a rassicurarmi ogni volta che incontro una difficoltà: devono lavorare, hanno i loro problemi, sono stressati . Addirittura, in varie occasioni i genitori stessi diventano fonte di sofferenza e paura, quan-do mi mandano in castigo oppure mi ignorano, o magari mi dimenticano al supermercato (ecco perché è meglio fare acquisti nei piccoli negozi di quartiere: lì, oltre a supportare l’economia locale, non corri il rischio di perdere i cuccioli!) .

In tutte queste situazioni il bambino (che ha la consape-volezza di un bambino, non di un adulto che riconosce la sua responsabilità negli accadimenti e si muove per tra-sformarsi) cosa può fare?

Cosa fai quando non hai abbastanza consapevolezza e/o informazioni per gestire una data situazione? Come re-agisci ad uno stimolo ambientale che non comprendi e sembra sovrastarti?

Lo congeli . Lo congeli e ti irrigidisci, lasciando una parte di te in quel momento dello spazio-tempo .

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Lasci una parte della tua coscienza/energia in quel preciso istante dello spazio-tempo

Il bambino che vive l’abbandono, per esempio, conge-la quel momento insieme a tutte le percezioni sensoriali dell’ambiente, unite alle emozioni provate ed ai pensieri che si sono affacciati nella sua mente . Da adulto, se non ha praticato il “solve” su questa tematica, attrarrà situazio-ni simili che risveglieranno le stesse modalità di reazione apprese nell’infanzia .

Il “congelamento” in qualche modo assolve alla funzione di stabilizzare la realtà del bambino (e in seguito dell’adul-to) perciò diviene una strategia di gestione dell’ambiente efficace e replicabile . Poiché la Natura tende a seguire li-nee di minor resistenza (ciò che può fare a costo 10 non lo fa a costo 50), il meccanismo di creazione dei mondi con-gelati viene ripetuto ogni qualvolta la persona non abbia abbastanza informazioni (tipo quando squilla il telefono di notte, e normalmente ci si immagina chissà quali scena-ri tragici che nella maggior parte dei casi non avvengono) e/o consapevolezza per gestire una data situazione .

Personalmente ritengo che questa strategia sia una bene-dizione, poiché generalmente permette la sopravvivenza e fa da sprone, per chi ne ha l’intenzione, ad attivarsi per

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dissolvere gradualmente i mondi congelati . Diciamo che se non ci fossero, li dovremmo inventare .

Esploriamo un mondo congelato grazie ad un esempio:

ho quattro anni e sono all’asilo . Nel pomeriggio le suore obbligano i bambini a fare il “riposino”, anche se non han-no sonno . Non capisco perché io debba dormire se non ne ho voglia, ma poiché loro sono l’autorità e in più tutti fanno così, mi adeguo (già qui si potrebbe intervenire con EFT-I per agire sull’istinto del gregge, ma in questo caso parliamo di mondo congelato collettivo) .

Sono nella brandina, come tutti gli altri . Due bimbi parla-no sottovoce e ridono sommessamente per non farsi sco-prire, ma non sono ancora abbastanza esperti . La suora “di guardia” fa uno scatto degno di Bolt e percuote il viso dei due bambini, vietando loro di piangere ed intimandogli di dormire . Io assisto alla scena dalla brandina, terrorizzato . Nella penombra ho scorto quanto è accaduto, e soprattutto ho sentito le voci ed i rumori dell’ambiente . Non dormo .

La mia consapevolezza del momento, ovviamente limitata vista l’età, mi impedisce di comprendere ciò che accade e, nel caso, di intervenire . Quindi il mio sistema mente-cor-po crea una rappresentazione congelata di tutto ciò che i miei sensi hanno percepito: la vista della suora che scat-

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ta nella penombra; la sua voce; il rumore degli schiaffi; il silenzio ricolmo della paura di tutti i bimbi . Ad esso si aggiungono le reazioni che ho avuto: la paura, il blocco del respiro, la fantasia che potesse accadere a me, la fantasia di “salvare” i miei compagni come un supereroe .

Tutto questo è un mondo congelato, che resterà (a meno che io non lo dissolva) nel mio spazio personale, ovvero in me o attorno a me .

Questa rappresentazione è fatta della mia energia e anche di quella delle persone presenti, che viene letteralmente cristallizzata dalla mia consapevolezza limitata, per poter-la in qualche modo gestire .

Tale capsula del tempo resta come un asteroide nella mia orbita, e tende ad attrarre situazioni simili .

I mondi congelati sono come asteroidi che ti orbitano intorno e attraggono situazioni simili a

quelle che contengono

Ora, ogni essere umano si trova a vivere momenti di “con-sapevolezza ridotta” decine di migliaia di volte in una vita . Questo significa che lo spazio personale di un individuo è pieno di asteroidi fatti di energia cristallizzata, che limita-

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no la sua capacità di percezione, discernimento, e manife-stazione della volontà .

Quanti più mondi congelati una persona ha creato, tanto più sarà in uno stato di “sonno”, ovvero di consapevolezza limitata . Vediamo per quale motivo .

Una capsula del tempo è composta, principalmente, dall’energia di chi l’ha creata . Nell’esempio dell’asilo, la scena è fatta della mia energia e, in secondo luogo, dell’e-nergia delle altre persone presenti (la suora, gli altri bam-bini) . L’energia che ho cristallizzato in quel momento ed in quello spazio (da ora, spaziotempo) non solo non è più a mia disposizione (non fluisce più, è solidificata) ma non partecipa alla mia evoluzione . La coscienza che resta congelata non può evolvere, perciò liberandola ottengo due effetti importanti: ho più energia/consapevolezza a disposizione, e posso “aggiornare” parti di me che erano rimaste indietro .

Capisci l’importanza di questo modello?

Abbiamo anche visto come i mondi congelati abbiano un elevato potere di attrazione . La loro massa invia impulsi nel plasma spaziotemporale, il quale risponde manifestan-do persone, situazioni ed eventi simili a quelli contenuti nelle capsule del tempo . Uno ha rappresentazioni conge-

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late del padre collerico, e si chiede come mai attira sempre datori di lavoro con le stesse caratteristiche . Un’altra ha nello spazio personale le memorie cristallizzate del gemel-lo che non è riuscito a sopravvivere e non è mai nato, e si chiede come mai vive la vita con un costante senso di colpa . C’è chi ha congelato rappresentazioni della mamma che non rispetta gli spazi e curiosa nel diario privato, e ora attrae partner che controllano il telefono . Le possibilità sono davvero infinite .

Quindi, ecco perché gli esercizi per attivare la famosa Legge d’Attrazione spesso sembrano non funzionare; in realtà essa agisce in accordo con i mondi congelati presen-ti nello spazio percettivo della persona . Per attrarre diver-samente, bisogna vibrare ad una frequenza differente . Per poterlo fare, sciogliere le capsule del tempo è, oltre che piacevole, necessario .

Una volta recuperata la nostra energia dai mondi conge-lati ne abbiamo a disposizione per la fase “coagula” . Essa viene favorita dall’enunciazione di una frase .

Dopo aver eseguito EFT-I su una tematica (ho praticato il solve) mi focalizzo su ciò che desidero . Entro o rimango in uno stato di presenza, e pronuncio la frase della EFT-I generativa: Oriento tutta l’energia disponibile, alla manife-stazione equilibrata di____________________.

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La lascio espandere ed agire, osservando ciò che avviene . Nelle ore e nei giorni successivi la ripeto, per rafforzare l’intento . Rimango in uno stato di apertura mentre lascio che la frase muova il plasma spaziotemporale affinché fa-vorisca ciò che intendo .

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CAPITOLO V: La pratica di EFT Integrata

EFT-I è incentrata sulla trasformazione della coscienza: se non avviene un cambiamento all’interno, mutare l’e-sterno sarà vano o effimero . Per favorire le trasformazioni illustrate ed auspicate nei precedenti capitoli, due vie si compenetrano . L’attivazione (manuale o mentale) di pun-ti sul corpo e l’uso di parole (ad alta voce o dentro di sé) che veicolino un intento . I punti sono una selezione di aree cutanee che connettono ai 14 Meridiani principali, secondo le mappe della Medicina Tradizionale Cinese . Le parole sono un modo per evocare, sostanzialmente, le idee espresse nella prima parte del manuale . Utilizzati insieme, questi approcci permettono di far emergere, focalizzare e trasformare i mondi congelati presenti nel proprio “spazio di percezione”, liberandolo da inutili fardelli .

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Vi è la possibilità di attivare i punti senza pensare a nulla (una metodica chiamata SET indiretta) e già questo può produrre rilassamento e benessere . Tuttavia, EFT-I si basa sull’azione attiva del praticante .

In questa fase è importante essere sintonizzati sulla tema-tica . Lo si può fare pensandoci, visualizzandola, sentendo-la nel corpo, ricordandola, e così via .

Una volta connessi alla tematica si passa a stimolare i pun-ti . Tre sono le modalità per attivarli:

• picchiettamento (leggero)

• massaggio (orario o antiorario, a piacere)

• leggera pressione o “tenuta” del punto

Questa fase prende il nome di Sequenza e viene eseguita su una selezione di punti sui Meridiani . La scelta di tali aree cutanee segue un criterio di semplicità (di accesso e di memorizzazione) . Anche altri punti sui meridiani sono efficaci, tuttavia in EFT-I usiamo questi perché sono facili da ricordare . Il tempo di attivazione di ciascun punto è soggettivo, e può variare in base alla persona, alla tematica scelta ed al momento . Raccomando almeno quattro o cin-

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que secondi per ciascuna zona . In genere, più siamo lenti nell’attivazione dei punti, più abbiamo modo di rimanere presenti a noi stessi . Inoltre, si è visto che la tecnica fun-ziona meglio se il corpo è idratato, quindi è opportuno avere sempre dell’acqua a disposizione . La posizione nella quale eseguire il metodo è ininfluente, perciò da seduti, sdraiati, in piedi, camminando, correndo, a gambe incro-ciate o lanciandosi con il paracadute, va bene tutto .

Applicare EFT-I

L’ordine con il quale vengono stimolati non è importante, tuttavia consiglio di incominciare dal punto Sopra la Te-sta e progredire verso il basso, in modo da attivare tutti i Meridiani e memorizzare la collocazione dei punti . Una volta che queste aree diventano famigliari, possono essere stimolate anche senza alcun ordine . Ecco i punti indicati nella figura ed il loro corrispondente meridiano: (Fonte: Atlante di Agopuntura – Hoepli)

sopra la testa: Vaso Governatore 20

sopracciglio: Vescica 2

lato occhio: Vescicola Biliare 1

sotto l’occhio: Stomaco 1

sotto il naso: Vaso Governatore 27

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sotto la bocca: Vaso Concezione 24

clavicola: Rene 27

sotto l’ascella: Milza 21

sotto il seno/pettorale: Fegato 14

pollice: (lato esterno) Polmone 11

indice: (lato esterno) Grosso Intestino 1

medio: (centro) Ministro del Cuore 9

anulare: (lato esterno) Triplice Riscaldatore 1

mignolo: Cuore 9 (lato interno) e Intestino Tenue 1 (lato esterno)

Punti per eseguire la Preparazione (vedi di seguito):

punto Karate (lato di taglio della mano): Intestino Tenue 3

punto Doloroso: zona compresa tra le clavicole ed i pettorali (questo non è un meridiano,

bensì un’area di congestione linfatica)

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eftT E C N I C H E I N T E G R A T E D I L I B E R T À E M O T I V A

«Anche se ho “questa problematica e tutte le mie reazioni”

tutto questo può cambiare e cambia mentre lo osservo».

Stimolo i punti, respirando lentamente e rimanendo in osservazione di tutto ciò che emerge.

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I punti vanno stimolati con due o più dita, a seconda della facilità di raggiungimento dell’area cutanea . Usando quat-tro o cinque dita, i meridiani presenti su queste ultime vengono attivati maggiormente . Una nota speciale la me-rita il punto di Vescica 2 . Dopo aver appreso il metodo Quick Remap ho modificato la modalità di stimolazione del punto Sopracciglio: utilizzando indice, medio ed anu-lare insieme è possibile attivare sia Vescica 2 che l’Extra Punto 1, collocato esattamente tra l’inizio di entrambe le sopracciglia . Ponendo il medio al centro (che stimola l’Extra Punto e non il cosiddetto Terzo Occhio, il quale si trova più in alto; quindi, nessun rischio di accecarsi) in-dice ed anulare andranno ad attivare entrambi i punti di Vescica 2 . La modalità consigliata è il leggero massaggio .

Una sessione di EFT-I

Nell’applicare EFT-I si possono scegliere tre diverse stra-tegie, tutte efficaci .

La scelta del metodo da adottare dipende dal livello di consapevolezza della persona nel momento in cui utilizza EFT-I, dalla configurazione della problematica e anche dal momento . Consiglio di iniziare dalla prima, per poi passare alla seconda o alla terza .

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La prima strategia

Nella prima strategia si focalizza la problematica, la si “scalda” . Il nostro scopo è di far emergere ciò che è blocca-to, mediante la seguente frase di preparazione: “Anche se (tematica), tutto questo può cambiare, e cambia mentre lo osservo”.

La frase serve a rendere coscienti che tutto scorre, anche ciò che sembra impossibile da trasformare . L’importante è impostare la frase su qualcosa che sia effettivamente su-scettibile di cambiamento . Un esempio può aiutare: se dico “Anche se il nonno mi picchiava, tutto questo può cambia-re” mi chiudo ogni possibilità di trasformazione, poiché il nonno che mi picchiava è un fatto storico, immutabile .

Se invece imposto la frase “Anche se il nonno mi picchiava e ancora oggi ne soffro, tutto questo può cambiare e cambia mentre lo osservo”, mi accorgo che sebbene il fatto sto-rico sia avvenuto, la mia reazione ad esso (la sofferenza) può mutare . Questa frase di preparazione è particolarmen-te efficace poiché porta alla coscienza la consapevolezza che tutte le nostre reazioni (emozioni, pensieri, comportamen-ti) dipendono da noi e possono mutare. La prima strategia ci ricorda uno dei principi della fisica quantistica, ovvero che l’osservatore influenza ciò che viene osservato. “Cambia mentre lo osservo” sottolinea il potere di trasformazione della realtà intrinseco alla coscienza di ogni essere umano .

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La seconda strategia

Nella seconda strategia consideriamo sempre la tematica (sintomo fisico, credenza limitante, paura, blocco) come una reazione ad una rappresentazione cristallizzata del passato o del futuro . Non andremo quindi a focalizzarci sulla reazione, bensì sul suo attivatore . Quest’ultimo può essere una rappresentazione, reale, immaginata o simbo-lica, che è rimasta nel nostro spazio personale e che viene inconsciamente vissuta come attuale .

Per esempio, frequente è il caso di persone che hanno in-troiettato l’immagine, la voce o la presenza dei genitori in atteggiamenti percepiti come ostili, e anche dopo cin-quant’anni reagiscono come se i genitori fossero presenti . Come abbiamo visto, le istantanee multisensoriali del pa-dre che dice “Sei una stupida”, o della madre che piange in cucina rimangono congelate nello spazio di percezione della persona, e da lì la influenzano .

Per questo, l’obiettivo è trasformare queste istantanee da congelate a fluide, poiché in quest’ultimo stato possono facilmente essere dissolte, senza curarsi tanto dei sintomi (emozioni, dolori, etc .) che esse generano .

Il risultato lo si ottiene preparando il terreno, ovvero ini-ziando a distinguere tra attivatore e reazioni .

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Questo può essere fatto grazie all’aiuto delle Meta Do-mande .

Con la prima ci chiediamo: in che modo sto reagendo? Andiamo quindi ad esplorare le reazioni che si manifesta-no, e che normalmente rappresentano ciò che ci fa andare alla ricerca di una tecnica di auto-aiuto . Una volta identi-ficate le reazioni (attenzione: le emozioni fanno parte di questa categoria!), passiamo alla seconda Meta Domanda: a cosa sto reagendo?

• Meta Domanda 1: In che modo sto reagendo?

• Meta Domanda 2: A cosa sto reagendo?

Qui indaghiamo in noi, nel nostro spazio di percezione ovvero ciò che possiamo percepire con i sensi .

Potremo quindi chiederci: vedo qualcuno o qualcosa? Sen-to voci, frasi, o suoni? Percepisco presenze? Su una scala da 0 a 10, quanto stress provo?

La risposta sarà una rappresentazione congelata, che di-verrà l’oggetto di EFT-I . A questo punto posso procedere in due modi:

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1 . stimolo i vari punti della Sequenza mentre os-servo la rappresentazione emersa (l’immagine della mamma, la voce del papà, lo sguardo del-la maestra, la sensazione del pugno del bullo di paese, etc .) fino a quando non si stemperano le reazioni (SET diretta);

2 . mentre stimolo il Punto Karate o massaggio leg-germente il Punto Doloroso, pronuncio questa frase di Preparazione:

“Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la rappre-sentazione congelata di __________ ed io continuo a rea-gire ad essa, recupero tutta l’energia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla, e la riporto nel mio centro”.

Passo poi ad eseguire la Sequenza, mentre ripeto mental-mente o a voce normale: “Il mio intento dissolve questa rappresentazione” o frasi simili .

Se il problema iniziale si è risolto, o se ho raggiunto uno stato di quiete interiore e/o di benessere, posso considera-re conclusa la sessione .

Se invece la rappresentazione non si neutralizza comple-tamente, o se emerge altro, riparto dalla Preparazione . In

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questi casi posso anche integrare con: “Restituisco a quello spaziotempo l’energia che gli appartiene”. Questo nell’idea che nel mio spazio di percezione possano essere rimaste tracce di persone, luoghi, idee che ancora mi influenzano .

Posso poi eseguire un’altra Sequenza, rimanendo in osser-vazione di me e di tutto ciò che vivo . Nel caso in cui emer-gessero altre tematiche, ricomincerò dalle Meta Domande .

Esercizio:

Pensa a qualcosa che ti genera dolore emotivo .

Inizia con la Meta Domanda 1: In che modo sto reagendo?

Osserva quali emozioni provi, dove le senti nel corpo, quali pensieri hai . Nota quanto stress provi su una scala da 0 a 10 .

Passa poi alla Meta Domanda 2: A cosa sto reagendo?

Ora esplora lo spazio intorno a te: chi o cosa appare? C’è una scena? La vedi? Oppure senti delle voci, o dei rumori? Percepisci qualcosa o qualcuno nello spazio intorno a te?

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La risposta a queste domande è l’attivatore, che sarà og-getto della EFT-I .

Preparazione: “Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la rappresentazione congelata di scena/persona/etc. ed io continuo a reagire ad essa, recupero tutta l’e-nergia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla, e la riporto nel mio centro”.

Esegui poi la Sequenza, ripetendo mentalmente o a voce normale:

“Il mio intento dissolve questa rappresentazione”

Ora nota cosa è cambiato nella rappresentazione (più vi-cina, più lontana, più sfuocata, dissolta, etc .) e focalizzati sulle reazioni (i sintomi iniziali di disagio) . Cosa è cam-biato? Sulla scala da 0 a 10, quanto stress provi ora?

Se rimane della sofferenza, ricomincia dalle Meta Do-mande e ripeti la procedura su ciò che è rimasto .

La terza strategia

La terza strategia richiede che il praticante abbia come sentire profondo che “ogni cosa che si trova a vivere è un suo

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riflesso” o quantomeno che sia disponibile a “giocare” con questa idea .

Come prima cosa focalizzo una tematica, poi vado sul Punto Karate (oppure sul Punto Doloroso) e lo stimolo pensando a ciò che mi crea disagio . In questo approccio non è necessario utilizzare le Meta Domande per distin-guere gli attivatori dalle reazioni . Tuttavia, se preferisco, posso aggiungere la fase delle domande per focalizzare un attivatore . L’importante è rimanere il più possibile pre-senti, in osservazione di sé, durante l’esecuzione della tecnica . La frase iniziale detta di Preparazione, da ripete-re mentalmente o a voce normale, suona così:

“Anche se a qualche livello ho generato e ancora oggi man-tengo questo/a (sintomo, situazione, scena, fantasia, creden-za, etc.), recupero tutta la mia energia coinvolta nella sua inconsapevole creazione, e la riporto nel mio centro.”

Passo poi ad attivare i punti, preferibilmente (ma non ne-cessariamente) partendo da Sopra la Testa fino alle dita, per il tempo che sento necessario a produrre dei cambia-menti . Intanto rimango mentalmente su questa idea: il mio intento individua e dissolve la causa prima di que-sto/a (sintomo, situazione, etc.). Seguo il flusso di pen-

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sieri, immagini, sensazioni mentre continuo a stimolare i punti, rimanendo presente a me stesso/a . Osservo ciò che accade in me, senza giudicare . Noto i segnali di cambia-mento, normalmente sospiri, sbadigli, gorgoglii di pancia, brividi, variazioni della temperatura, umido attorno agli occhi, risa, pianto, formicolii, rilascio delle tensioni .

Quando questi segnali sopraggiungono, di solito si osserva-no dei cambiamenti a livello emotivo e nel flusso di pensie-ri . Continuo ad attivare i punti, finché non sono giunto ad uno stato di lucida presenza . Posso eseguire sessioni simili anche per ore al giorno, su argomenti differenti, tenendo presente un rischio: di non essere più quello/a di prima . Questo può sconvolgere l’abitudine che ho di me stesso/a, così come quella delle persone che mi stanno intorno . Se sciolgo nodi, poi potrebbe essere difficile accettare le trap-pole emotive che, magari inconsciamente, ho sempre attira-to . Qualche relazione potrebbe subire degli scossoni .

Una precauzione per le persone con un vissuto partico-larmente pesante: riattivare certi ricordi porta a galla sof-ferenze sopite . Meglio agire con gradualità, evitando di toccare subito ferite profonde .

La fase iniziale, detta Preparazione, ha anche la funzione di dare voce a ciò che, normalmente, resta nascosto nel-

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le profondità dell’individuo . Per questo spesso assume le caratteristiche di un dialogo interiore: è fondamentale os-servarsi mentre si pronunciano frasi e parole che “risuona-no” o risultano non veritiere, poiché queste ultime posso-no fornire utili indicazioni riguardo alla tematica trattata .

La Preparazione ha altresì lo scopo di favorire un am-pliamento del punto di vista, antesignano di qualsiasi trasformazione interiore ed esteriore . Per questo, dob-biamo ricordare di essere l’origine di ciò che stiamo vi-vendo, e prendercene la totale responsabilità . Non im-porta se siano coinvolte altre persone, o il mondo intero . Partiamo dall’idea che una parte di noi (molto proba-bilmente inconscia) ha creato e mantiene in essere la problematica . Questa parte, in un tempo x, ha vissuto una situazione e l’ha cristallizzata . Finché è separata dal nostro centro, non può fare altro che riattivare ciò che ha vissuto, con conseguenze nel qui-ed-ora. Dovremo quindi riportare l’energia che si è congelata ad uno stato fluido, generando un “aggiornamento” del nostro siste-ma mente-corpo .

Attenzione: le strategie proposte possono anche essere in-tegrate . La pratica di EFT-I non si svolge mediante pro-tocolli standard, prevede invece la capacità di spaziare e di applicare i diversi approcci a seconda della situazione .

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Questo ovviamente lo si impara grazie alla formazione ed alla pratica assidua .

Vediamo insieme come si può presentare una sessione di EFT-I che include diverse strategie:

1 . Oriento la mia attenzione su una tematica (ri-cordo doloroso, convinzione, paura e relativa fantasia che la genera, sintomo fisico, obiettivo percepito come difficile, dipendenza, etc .);

2 . Stimolo il Punto Karate dicendo: “Anche se (problematica) e sto ancora reagendo ad essa, tutto questo può cambiare, e cambia mentre lo osservo”. In questa fase noto semplicemente cosa affiora alla coscienza, e questo atto stimola la capacità di cogliere le rappresentazioni conge-late nello spazio di percezione .

3 . Una volta emersa una rappresentazione più chia-ra e definita, la focalizzo e osservo quali dei miei sensi sono coinvolti (vedo una scena? Sento voci o suoni? Percepisco persone o presenze? Sento odori o sapori?);

4 . Noto quali reazioni genera in me (emozioni, pensieri, convinzioni, sintomi fisici);

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5 . Attivo il Punto Karate, pensando o pronun-ciando: “Anche se nel mio spazio di percezio-ne è rimasta la rappresentazione congelata di scena/persona/etc. ed io continuo a reagire ad essa, recupero tutta l’energia che ho utilizza-to per costruirla e mantenerla, e la riporto nel mio centro”.

6 . Procedo alla stimolazione dei punti (la Sequen-za) rimanendo in pura osservazione di ciò che emerge;

7 . Nuovamente sul Punto Karate, da ripetere len-tamente: “Anche se qualcosa in me ha creato e ancora oggi genera questa (situazione, scena, fantasia, etc.), e sono abituato/a a pensare e sentire così, recupero tutta la mia energia dalla causa prima di questa (situazione, scena, fan-tasia, etc.) e la riporto nel mio centro”;

8 . Continuo con la Sequenza rimanendo in pura osservazione di ciò che emerge;

9 . Quando ho raggiunto uno stato interiore di cen-tratura e presenza, passo all’aspetto generativo: penso ad un obiettivo (di carattere spirituale, fi-sico, emotivo, lavorativo, etc .) e con le mani in-crociate all’altezza del cuore pronuncio la frase:

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“Oriento tutta l’energia disponibile, alla manifestazio-ne equilibrata di __________________”. Quest’ultima frase, se pronunciata con intento e presenza, è un vero e proprio generatore di realtà .

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PUNTI SALIENTI DELLA EFT-I:

Nell’arte della trasformazione interiore ci sono degli ele-menti imprescindibili, che ho inserito nella EFT-I .

Essi sono:

• La responsabilità totale verso tutto ciò che vi-viamo . Saperci e sentirci sorgente di qualsiasi evento della nostra vita (anche se in massima parte attraverso mondi congelati, ovvero parti di noi che sono separate dalla nostra Essenza) ci permette di stare (o ritornare) nel nostro centro, e da lì agire . Smettere di essere un burattino in balìa del mondo è il dono più grande che possia-mo fare a noi, e al mondo .

• La consapevolezza che l’energia cristallizzata non evolve, non è senziente, genera solo risposte automatiche basate sul passato . Dobbiamo favo-rire il passaggio dell’energia da statica a fluida .

• L’idea che una qualsiasi problematica, sia essa fisica, emotiva o mentale, è in realtà la miglior soluzione che il nostro sistema ha trovato in un determinato tempo x, e che ha adottato come reazione “di default” . Al contempo, la possibi-lità di aggiornare quella modalità di reazione/

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pensiero al “me stesso/a” che nel frattempo ho costruito .

• La presenza nel qui-ed-ora come “conditio sine qua non” per vivere appieno e contattare le nostre risorse profonde .

• L’idea che nulla sia immutabile: “tutto scorre” .

• La consapevolezza che siamo parte di un’unica immensa creazione, intelligente e interconnessa . A trasformazioni dell’interno seguono sempre cambiamenti nell’esterno .

• La necessità di smantellare l’abitudine ad essere come siamo, con la comodità di evitare “sbatti-menti” e impegno . Per evolvere dobbiamo gene-rare uno sforzo cosciente .

• L’idea che i mondi congelati abbiano una loro massa, dotata di potere attrattivo . Maggiore è la massa di un mondo congelato, maggiori sono le probabilità che esso attragga, nella realtà della persona, eventi e persone in risonanza . In breve, “i mondi congelati hanno potere attrattivo pari alla quantità di energia che li compone” . Tale ipotesi è indimostrata e forse indimostrabile, tuttavia l’esperienza di questi anni e l’osservazione della meccanica degli avvenimenti nella mia vita ed in

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quella di centinaia di persone, mi porta a pensa-re in questa direzione . Quindi la famosa Legge d’Attrazione viene guidata dai mondi congelati fino a quando essi non vengono smantellati . Ri-troviamo qui il principio del “Solve et Coagula” .

• La consapevolezza che la natura segue linee di minor resistenza, quindi una frequenza più ele-vata va strutturata gradualmente attraverso la disciplina, così che possa essere mantenuta nel tempo . Se un dispositivo funziona con la corren-te elettrica a 12V, alimentarlo improvvisamente con un voltaggio maggiore rischierebbe solo di provocare danni al sistema . Invece, attraverso la pratica quotidiana di EFT-I (coadiuvata da Lo-gosintesi e AGER) è possibile sviluppare un si-stema energetico in grado di ospitare e veicolare energia a frequenze più elevate . Attenzione! Maggiore è il grado della tua vibra-zione, maggiore è il livello di responsabilità che puoi accogliere .

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CAPITOLO VI: Imparare EFT-I

Giunti sino a qui è facile (anche se non scontato) che tu abbia un ardente desiderio di apprendere EFT-I, per cui ho sviluppato diversi strumenti didattici . Prima di illu-strarli, intendo chiarire alcuni punti:

• Diversamente da EFT, che ha caratteristiche e modalità adatte alla grande diffusione, EFT-I non è per tutti, e nemmeno per tanti . Una buo-na parte dei lettori non è nemmeno arrivata a questo punto del libro, perché molte delle idee ivi contenute vanno a cozzare contro gruppi di memi accettati e rassicuranti .

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• EFT-I ruota attorno all’idea e alla sensazione di responsabilità totale la quale richiede, per ma-nifestarsi effettivamente, un elevato livello di vibrazione . Si tratta di uno stato di consapevo-lezza dispendioso, poiché va oltre il livello che la Natura ha previsto per l’essere umano medio . La responsabilità (abilità di rispondere) totale è strettamente legata alla presenza a sé stessi, uno stato di coscienza assolutamente non ordinario e che richiede impegno e disciplina .

• La responsabilità totale si interseca con quella di tutti gli altri esseri, andando a creare quell’uni-verso intelligente e dinamico che possiamo an-che chiamare “plasma spaziotemporale” .

• L’energia può essere in flusso o congelata . Nel pri-mo caso evolve ed è in continuo mutamento . Nel secondo caso, non evolve e rimane stabile ne tempo . Il segreto è trovare l’equilibrio tra questi due stati .

• EFT-I è concepita come disciplina per la creazio-ne di un centro di gravità permanente e lo svilup-po della sovranità individuale . Il resto è marginale .

• Iniziare il percorso significa essere disposti a specchiarsi nella Vita, e trarne ogni istante la migliore immagine di sé .

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• EFT-I può stravolgere completamente le cer-tezze acquisite, le idee, le priorità, i gusti . Può condurre a vedere il mondo sotto una luce nuova, diversa . Per questo motivo, consiglio a chi cerca semplicemente dei rimedi per vivere meglio di rivolgersi a chi li possa dispensare senza mettere in pericolo lo status quo .

• EFT-I parte da basi teoriche diverse rispetto alla classica EFT che si impara nel mondo, e che per anni io per primo ho insegnato . Oltre alle succi-tate caratteristiche, una componente fondamen-tale ed unica è la mancanza di frasi che rafforzi-no la separazione in parti . Per questo motivo ho eliminato tutte le frasi che incitano una parte ad agire su un’altra . Dire “mi amo” trasmette l’idea che ci sia un io che ama ed un altro che viene amato; dire “mi perdono” significa che c’è una parte “perdonante” che esercita un influsso su una parte “perdonata” . Tutto questo rende anco-ra più evidente la frammentazione, e inibisce lo sviluppo di un centro . L’Essenza è omnipervasi-va, omnicomprensiva e completa . Non necessi-tiamo di perdonare parti di noi o di convincerle a fare qualcosa, ma semplicemente di reintegrarne l’elemento costitutivo (consapevolezza, energia) così da renderci creature sempre più senzienti e

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sovrane . Se vivi in contatto con l’Essenza non hai bisogno di amarti, accettarti, perdonarti o darti al-cun permesso; sei, e questo è abbastanza .

Come fare? Nel sito www .eft-italia .it trovi un percorso esperienziale che favorisce la conoscenza di EFT-I e so-prattutto sviluppa nel partecipante le abilità per applicare il metodo su di sé e, eventualmente, sugli altri .

Formazione in EFT-I

Questo viaggio comincia con il corso EFT-I Base (un giorno) dove si apprendono i fondamenti di EFT-I ed il suo utilizzo quotidiano .

Il livello Intermedio (due giorni) amplia le possibilità di utilizzo del metodo, e introduce al suo insegnamento ad altri . Talvolta Base ed Intermedio vengono proposti nello stesso fine settimana, così da accelerare la curva di apprendimento .

Il livello Avanzato (tre giorni) fornisce strumenti d’avan-guardia nell’utilizzo di EFT-I su di sé e con terze persone . Il percorso è inscindibile dall’EFT LIVE!, un seminario di tre giorni durante i quali si impara e si pratica EFT-I ai suoi massimi livelli .

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Tutti i corsi vengono tenuti direttamente da me, ovvero Andrea Fredi .

Pur non rappresentando una scuola professionale (gli at-testati di partecipazione non forniscono qualifiche, e ri-cordo che EFT-I è un metodo di auto-aiuto e di crescita spirituale, e non una terapia) il percorso didattico è strut-turato per imparare ad utilizzare con destrezza questo po-tentissimo strumento di trasformazione .

I seminari e le varie attività sono un percorso di conoscen-za interiore che in più fornisce strumenti efficaci per svi-luppare i propri talenti ed aiutare gli altri a fare altrettanto .

Per favorire la divulgazione tra le persone che, a qualche livello, “stanno cercando”, numerose Conferenze esperien-ziali vengono organizzate in varie città italiane ed elve-tiche . Partecipare ad una Conferenza può dare un’idea dell’efficacia e della semplicità del metodo e fornisce quel-la componente esperienziale necessaria alla comprensione di EFT-I .

Sul sito www .eft-italia .it trovi consigli, articoli, l’elenco delle conferenze e dei corsi, e tanto altro materiale frutto dell’esperienza di persone da tutto il mondo che ti metterà in grado di trarre il meglio sia da EFT che da EFT-I .

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Se desideri organizzare un seminario nella tua città, azien-da o associazione, puoi contattarmi all’indirizzo e-mail info@eft-italia .it

I corsi di Andrea Fredi nel mondo sono proposti e orga-nizzati da Dainami Sagl di Lugano (Svizzera) . Le info sul sito www .andreafredi .com

Per rimanere aggiornati:

• Iscrizione alla Newsletter di info@eft-italia .it

• Iscrizione al Gruppo di Facebook “Andrea Fredi Formazione e Coaching” https://www .facebook .com/groups/AndreaFredi/

• Twitter: @AndreaFredi

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La formazione in EFT-I prepara e facilita lo studio pro-fessionale di Logosintesi, organizzata dall’Istituto di Lo-gosintesi e tenuta, in Italia, da Andrea Fredi e dall’ideatore del metodo, il Dr . Willem Lammers . Dopo aver parteci-pato al corso EFT-I Avanzato, il candidato può presen-tare la richiesta di intraprendere il percorso formativo ad Operatore di Logosintesi, ampliando in modo esponen-ziale le sue capacità di intervento . www .logosintesi .it

Email di contatto: info@logosintesi .it

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Bibliografia e videografia

Per un approfondimento teorico-pratico sulla EFT mo-derna (una delle basi di EFT-I), rimando al mio libro con DVD: “EFT – L’arte della trasformazione” ed al DVD “EFT in pratica”, Edizioni MyLife .

Una speciale applicazione di EFT e PNL per raggiun-gere il proprio giusto peso è presentata nel doppio DVD: “EFT & PNL – Insieme per Dimagrire” di Andrea Fredi e Debora Conti, Edizioni MyLife .

Infine, una combinazione tra EFT e la Cronoriflessologia del Dr . Di Spazio è illustrata nel DVD: “AGER – Age Gate Emotional Release”, sempre Edizioni MyLife . Su AGER è anche disponibile un ebook gratuito sul sito www .andreafredi .com

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CONCLUSIONE

Hai presente uno di quei giorni in cui il cielo è blu, il sole splende e l’acqua ha riflessi smeraldo? Quando tutto scintilla, dentro e fuori? Bene, nel momento in cui scrivo queste righe sto vivendo esattamente questo: il contatto con la bellezza . La cosa interessante è che il giorno prima pioveva, faceva freddo, tuttavia provavo una simile con-nessione con la creazione . Perché?

Poiché la conoscenza (di sé e del mondo) agevola il con-tatto con la bellezza in ogni sua forma . Ricorda cosa scri-veva il sommo poeta, Dante Alighieri: “Considerate la vostra semenza. Fatti non foste a viver come bruti, ma a ri-cercare virtute e canoscenza” . Conoscendo me stesso sono in grado di scorgere la perfezione di ogni cosa, di fluire nel mondo e con il mondo, in una danza che incanta anche il

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più esigente degli déi . Fa sì che il tuo passo sia leggero, e il tuo incedere trionfale . Sei qui per splendere, ed offrire la tua luce al mondo . Utilizza la sofferenza che hai vissuto, e quella alla quale ancora ti avvinghi, come carburante per la tua mutazione in stella . Il mondo può fare a meno della tua luce . Sei tu, che non puoi rinunciarvi .

Trasforma il Passato, vivi il Presente,

orienta il Futuro

Buona vibra, Andrea Fredi

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Bibliografia essenziale:

Giulio Achilli: Virtù Superiori – Marenectaris

Salvatore Brizzi: Il libro di Draco Daatson – Antipodi Edizioni

Marco Della Luna, Paolo Cioni: Neuroschiavi – Macro Edizioni

Vincenzo Di Spazio: Guarire dalle ferite degli antenati – Macro ebook

Andrea Fredi: AGER Age Gate Emotional Release – Creative Commons

Andrea Fredi: EFT- L’arte della trasformazione – My Life

Andrea Fredi: Il Nuovo Codice del Benessere – Creative Commons

Willem Lammers: Logosintesi 2.0 – My Life

P .D . Ouspensky: Frammenti di un insegnamento sconosciuto – Astrolabio

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L’autore

Andrea Fredi (1974), figura di spicco nel panorama delle moderne Tecniche Energetiche, contribuisce alla diffusione di metodi quali EFT, PET, AGER e Logosintesi . Nel 2013 ha sviluppato EFT-I, focalizzata sulla Sovranità Interiore e sull’utilizzo della consapevo-lezza come mezzo di trasformazione . E’ fondatore dei siti internet www .eft-italia .it www .andreafredi .com e www .eftprovocativa .com dedicati a metodi di auto-aiuto e in breve divenuti una “fonte di energia rinnovabile” per la condivisione di esperienze tra i praticanti, la formazione e gli aggiornamenti . Si occupa anche della parte ita-liana del sito internazionale www .logosynthesis .net ed è responsabile dell’Istituto di Logosintesi .

Andrea vive a Lugano (Svizzera) dove collabora con Dainami Sagl, società di formazione che si avvale di insegnanti di fama internazionale .

Tiene conferenze e seminari in Europa, America e Australia . I suoi libri e DVD sono preziose risorse per apprendere e approfondire l’affascinante mondo delle tecniche di auto-aiuto .

Con MyLife Edizioni ha pubblicato:

Autostima ed Emozioni nel corpo (2007), ora ripubblicati come EFT in pratica (2012) – DVD

EFT – L’arte della trasformazione (2009) – Libro + DVD

EFT & PNL Insieme per dimagrire (2009) – DVD con Debora Conti

AGER (2009) – DVD con il Dr . Vincenzo Di Spazio

EFT Integrata (2014) – Cofanetto MyLife University

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Andrea Fredi in libreria

eFt in Pratica- DVD -

eFt & Pnl Insieme per Dimagrire

- DVD -

eFt - l’Arte della trasformazione

AGer - Age Gate emotional release

- DVD -

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