Presentazione sito del Comune di Martina Franca

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Comune di Martina Franca Contenuti PA digitale Presentazione portale istituzionale www.comunemartinafranca.gov.it Dicembre 2012 Dott. Stefano Ignazzi Esperto ICT

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Comune di Martina Franca

Contenuti PA digitale

Presentazione portale istituzionalewww.comunemartinafranca.gov.it

Dicembre 2012

Dott. Stefano Ignazzi Esperto ICT

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NUOVO DOMINIO: Ragioni

Iscrizione a dominio gov.it La Direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione

e l’innovazione 26 novembre 2009, n. 8, per la riduzione dei siti web delle pubbliche amministrazioni e per il miglioramento della qualità dei servizi e delle informazioni online al cittadino e alle imprese, sancisce nelle Premesse l’ambito di applicazione e l’obbligatorietà dell’iscrizione al dominio “.gov.it”: “[…] le pubbliche amministrazioni sono tenute a provvedere all’iscrizione al dominio .gov di tutti i siti che intendono mantenere attivi”)

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NUOVO DOMINIO: Obblighi dominio gov.it

Adempiere a tale obbligo comporta il rispetto dei contenuti minimi previsti dalla normativa vigente in materia: Decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 “Attuazione della legge 4 marzo 2009, n.

15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”.

Legge 18 giugno 2009 n. 69 “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”.

Decreto ministeriale 8 luglio 2005 “Requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici”, emanato in ottemperanza alla Legge 4/2004 (c.d. Legge Stanca) “Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”

Decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell’Amministrazione digitale”. Decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2004, n. 108 “Regolamento recante

disciplina per l'istituzione, l'organizzazione ed il funzionamento del ruolo dei dirigenti presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo”.

Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

Legge 7 giugno 2000, n. 150 "Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni

come da Lettera di assunzione di responsabilità e Questionario

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NUOVO DOMINIO: Monitoraggio

La registrazione al dominio “.gov.it” garantisce che, già a partire dall’indirizzo web (il più sintetico degli elementi rappresentativi di un sito), sia immediatamente percepita dagli utenti la natura pubblica dell’informazione, ovvero l’appartenenza del sito alla Pubblica Amministrazione.

Il responsabile del procedimento di pubblicazione, all’indirizzo e-mail indicato nel sito, riceverà gli esiti delle verifiche periodiche per il mantenimento del nome a dominio “.gov.it”.

La Direttiva n. 8/2009 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione invita a “sviluppare, promuovere e diffondere nelle PA un processo volto a fornire, attraverso i propri siti web, un accesso diretto, semplificato e qualitativamente valido alle informazioni e ai servizi resi all’utenza, migliorandone la fruibilità.”

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NUOVO DOMINIO: Qualità

Per migliorare la qualità, passo fondamentale è definire i singoli aspetti e misurarli.

Strumenti utilizzati: Richiesta e rispetto logo accessibilità (demandato all’Agenzia per l’Italia

Digitale, ex DigitPA, ex CNIPA) Rispetto dei contenuti minimi previsti dalle Linee Guida per i siti Web delle

PA (demandato ad un servizio web La Bussola della trasparenza dei siti web che svolge rapidamente l’analisi completa della rispondenza di un sito ai requisiti richiesti)

Rispetto di tutti gli indici di qualità previsti:• Contenuti minimi; • Accessibilità e Usabilità; • Valore dei contenuti; • Servizi; • Dati pubblici; • Amministrazione 2.0.

(demandato ad uno strumento denominato Radar Web PA messo a punto da Formez PA, che rappresenta in un grafico radar i sei indici.)

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NUOVO DOMINIO: Ragioni

Oltre ad adempiere a obblighi fissati da norme e recuperare il gap tecnologico accumulato negli anni sia rispetto alle altre PA che rispetto ai cittadini, il portale istituzionale riveste un ruolo centrale nelle strategie future di e-government definite a livello europeo, nazionale e regionale: Direttive di European Interoperability Strategy (EIS) ed European

Interoperability Framework (EIF). La strategia italiana per un’Agenda Digitale. Centro Regionale per l'Innovazione della Pubblica Amministrazione

Locale (CRIPAL), quale Centro di governo regionale per l'e-government

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Scenario di riferimento: livello europeo Oltre a invitare i membri del parlamento all’adozione di soluzioni “libere”, l’Europa aveva

già approvato la risoluzione per l’eGovernment – da realizzare in cinque anni – che invita i Paesi dell’Unione a condividere le tecnologie informatiche utilizzate nella pubblica amministrazione. Queste ultime devono garantire l’interoperabilità dei dati fra i differenti sistemi di eGov europei: gli Stati devono allinearsi al più presto alle direttive di European Interoperability Strategy (EIS) ed European Interoperability Framework (EIF).

Tra i punti dell’EIS è citata espressamente la diffusione pubblica dei bilanci finanziari dei Paesi europei, in una forma computabile, sotto licenze “aperte”: i cd. open data. L’Europa, insomma, obbliga gli Stati membri a optare per soluzioni “libere” e multi-piattaforma, diffondendo i dati circa la pubblica amministrazione in modo completo e trasparente. Il Parlamento Europeo promuove, inoltre, la creazione di software libero per l’istruzione e la condivisione dei migliori risultati ottenuti con gli altri Paesi del Continente.

Uno dei temi forti sarà quindi l'interoperabilità e la sua applicazione al fine di realizzare sistemi interoperabili, basati su standard e piattaforme comuni o comunque aperte. Questo implicherà anche per il futuro un impegno a livello europeo per il miglioramento delle procedure di definizione degli standard, la promozione dell'utilizzo di tali standard, la diffusione dell'interoperabilità per i servizi pubblici

A carico degli stati membri ci sarà l'applicazione del quadro europeo di interoperabilità a livello nazionale entro il 2013 e l'attuazione degli impegni su interoperabilità e standard entro il 2013.

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Scenario di riferimento: livello nazionale Finanziamenti pubblici per eliminare il digital divide entro il 2013 e agevolazioni

per mettere fibra ottica. Digitalizzazione dei rapporti con la Pa e delle comunicazioni tra uffici pubblici. Spinta alle aziende che fanno innovazione. Creazione di smart cities, dove pubbliche amministrazioni e tecnologie si fondono per migliorare la vita del cittadino. 

Infine c’è il capitolo dell’e-goverment che prevede di accorciare le distanze fra cittadini e pubblica amministrazione (PA), rendendo i servizi veloci e sicuri, ma soprattutto “interoperabili” fra loro. Il dialogo fra sistemi e-gov è il perno della PA Digitale.

Possiamo sintetizzare con questi pilastri l'azione del governo, verso l'Agenda digitale italiana. C'è un decreto legislativo uscito in Gazzetta Ufficiale il 19 ottobre, prima noto come DigItalia e ora Crescita 2.0 (o Trasforma Italia) e che ora sta affrontando gli emendamenti del Parlamento.

Gli obiettivi da raggiungere sono diversi e divisi in sei settori: Infrastrutture e sicurezza eCommerce Ricerca e Innovazione Alfabetizzazione informatica eGovernment e Open Data Smart cities & communities.

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Scenario di riferimento: livello regionale

Il complesso delle attività previste si inquadra nella strategia di attuazione dell’Agenda Digitale Italiana nella regione e prioritariamente: l’Identity Provider Regionale (identità digitale tramite CIE/CNS e in

futuro DU). I portali di tutte le PA regionali implementeranno il riconoscimento del cittadino avvalendosi dell’Identity Provider e supporteranno una singola funzione di Single Sign On per cui il cittadino utilizzerà le stesse credenziali per tutti i portali fornendole una sola volta nell’ambito della sessione del browser.

l’introduzione dell’IPv6 e di nuove tecnologie di firme digitali nell’ambito della Community di servizi della RUPAR

Il documento informatico e la gestione documentale L’interoperabilità dei sistemi della PA Evoluzione del sistema di Protocollo integrata con la PEC

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Portale istituzionale: obiettivi progettuali Favorire l’accessibilità in conformità alla Legge Stanca e al relativo

regolamento attuativo Migliorare utilizzabilità e flessibilità dell’amministrazione dei contenuti

utilizzando un software C.M.S. Favorire multilingualità e multicanalità (per la varietà dei mezzi di

comunicazione cellulari e tablet) Adeguare il portale per renderlo conforme al "Codice dell'amministrazione

digitale" Garantire la modularità e la scalabilità per permettere integrazioni future di

erogazione servizi a favore di cittadini (e-government) Favorire la partecipazione (e-democracy) Facilitare e consentire una efficace ed efficiente Interoperabilità e

Cooperazione Applicativatra tra le PP.AA. in conformità al DPCM 144/2008, recante le Regole tecniche e di sicurezza per il funzionamento del Sistema pubblico di connettività previste dall’articolo 71 del “Codice dell’Amministrazione Digitale

Integrare il portale con altri sistemi informativi impiegando dati in formato aperto

Migliorare la sicurezza

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Contenuti PA digitale

Grazie per l’attenzione.

Luglio 2012

Dott. Stefano Ignazzi Esperto ICT