Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2...

18

Transcript of Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2...

Page 1: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 1

Page 2: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

Avete mai visto i bufalipascolare in KensingtonGardens? E non vedete il fumodell’accampamento deiSioux sotto l’ombra del-l’Albert Memorial? Io li ho visti in questianni.

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2

Page 3: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

LE R

ADIC

I

Questa prima sezionepresenta la nascita delloscautismo nel mondo e inItalia con particolareriferimento allo scautismocattolico e mette inevidenza i suoi carattericostitutivi e fondanti,senza i quali non sipotrebbe parlare discautismo.La vita del Fondatore, lacostituzione formale delMovimento, il suo sviluppoe consolidamento, icaratteri tipici eirrinunciabili, sono espressiin forma tale da presentareal lettore una panoramicacostruita su immagini inlarga parte inedite o pococonosciute.

6

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 3

Page 4: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

7

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 4

Page 5: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

8

L’ANTEFATTOPoco prima dello scoppio della guerra boera del 1899, ilComandante in capo delle Forze armate britanniche, SirWolseley, incaricò Baden-Powell di costituire in Rhodesia(attuale Zimbabwe) due reggimenti di fucilieri a cavallo. La missione affidatagli era triplice: proteggere le pro-prietà in Rhodesia; attrarre i boeri lontano dalle coste perfacilitare lo sbarco degli inglesi; mostrarsi presente perscoraggiare le tribù locali dall’appoggiare i boeri. Baden-Powell dovette fare il reclutamento in segreto pernon provocare la reazione boera.

MAFEKINGMafeking era un piccolo centro amministrativo, postosulla linea ferroviaria che corre tra Città del Capo e Bula-wayo, ai confini del Transvaal.La città era composta da due nuclei: l’indigeno (5.500 Barolong) e - distanziato di un 800 metri - l’europeo,fondato nel 1885, abitato da 1.700 bianchi. Attualmente la città è tornata al nome originale in linguaTswana di Mafikeng (“Luogo tra le rocce”). Il centro era sufficientemente distante dalla costa ed eradotato di notevoli riserve alimentari, adatto così alla mis-sione di B.-P. di attirare all’interno le forze nemiche.

L’ASSEDIOConsiderati i propri compiti e valutate le forze, B.-P. de-cise per una strategia difensiva. Il 19 settembre iniziò afortificare la città creando un perimetro di trincee per col-legare i 12 forti esistenti (in seguito diventeranno 20).L’11 ottobre i boeri, tagliate le linee telefonica e ferrovia-ria, si presentarono con i cannoni su una collina distantemeno di cinque chilometri. Il 13 cominciarono l’assedio e, scaduto l’ultimatum datoagli inglesi, il 16 cominciarono a sparare. Contro unaforza boera stimata tra i 6.000 e i 10.000 uomini, Baden-Powell poteva contare su 1.183 bianchi (i due terzi deiquali scarsamente addestrati) e circa 1.000 indigeni.

I CADETTIA Mafeking c’era, già prima della guerra, una “brigata”di Cadetti. Durante l’assedio furono arruolati in essa i ra-gazzi presenti a Mafeking di età tra gli 11 ed i 17 anni (47sono quelli di cui si conosce il nome), liberando così per ilcombattimento tutti gli adulti. Essi furono i veri eroi dell’assedio. Divisi in pattuglieda sei a otto ragazzi, al comando di uno di loro,ebbero i compiti di staffetta-portaordini per collegare le

varie piazzeforti della città e, in seguito, quello di vedetta.All’inizio le staffette utilizzavano dei somarelli ma poi,quando la fame cominciò a mordere, gli animali furonodestinati ad un altro servizio più impellente. Ai cadetti fu-rono date, in sostituzione, delle biciclette.

SITUAZIONE ALIMENTARENonostante le grandi scorte accumulate nei magazzinidella città, dar da mangiare per sette mesi a una popola-zione di quasi 10.000 persone (in città si erano rifugiatioltre 2.000 profughi) pose presto gravi problemi e si do-vette imparare a esercitare sul cibo la più severa econo-mia e a inventare ingegnosi surrogati. Ad esempio lafarina era fatta con l’avena destinata al bestiame, pestatae setacciata. Malgrado tutti gli sforzi, non si riuscì mai aeliminare completamente la pula ma tutti i giorni fu di-stribuito un grosso biscotto d’avena. Quanto alla pulaessa veniva raccolta e messa a macerare lungamente ingrandi bacili. La schiuma che saliva alla superficie serviva a nutrire legalline dell’ospedale. Ai malati dell’ospedale veniva assi-curato un menu in bianco, confezionato con la polvere diriso requisita ai parrucchieri e ai farmacisti.

LA LIBERAZIONEIl 17 maggio 1900, dopo 217 giorni d’assedio, due co-lonne inglesi, tra loro coordinate, marciarono su Mafekingliberandola. La notizia scatenò in patria delle manifesta-zioni di entusiasmo eccezionali, come non si era mai vistoprima. Per descriverle fu coniato addirittura un neologismo “tomaffick”, cioè “celebrare in modo esuberante e pubblica-mente”. L’assedio contribuì in vario modo a quello che sarebbestato il movimento degli Scout: la diffusione del testo Aidsto Scauting al di fuori dell’ambiente militare che rese inqualche modo necessario l’adattamento per i giovani;l’esperienza vissuta a Mafeking aveva rivelato a B.-P. «chei ragazzi, quando gli si dà fiducia e ci si affida loro, sonocapaci e fidati quanto gli adulti»; la stessa formula “faredel mio meglio” della Promessa scout ha origine da unepisodio di Mafeking che aveva commosso profondamenteil Fondatore. «Dite al Colonnello, Lady Sarah, che hofatto del mio meglio per recapitare il messaggio,ma loro mi hanno colpito prima» erano state le ultimeparole, ripetute in continuazione da un suo giovane atten-dente, Arthur Hazlerigg, colpito a morte durante una mis-sione.

Mafeking:i primi passi di un’idea

1900 - Cadetti di Mafeking

1900 - Lo Stato Maggiore a Mafeking

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.19 Pagina 5

Page 6: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

BANCONOTE E FRANCOBOLLIIl servizio postale continuò durante tutto l’assedio.Ad un certo punto fu necessario provvedere ancheai francobolli e ne furono emesse due serie; laprima, sovrastampando quelli del Protettorato delBeciuania con la scritta “Assedio di Mafeking”, erausata per il servizio esterno affidato agli indigeniche, per un compenso di 15 sterline attraversavanole linee nemiche a rischio della vita. La secondaserie, costituita da due valori (da uno e tre penny), serviva per la corrispon-denza interna. Sul valore di 1 penny (9.476 esemplari) era raffi-gurato il tredicenne Goodyear Warner F. con unabicicletta vistosamente troppo grande per la suastatura, ma era quanto si poteva trovare in città. Sul francobollo da 3 penny (9.108 esemplari), in-vece, comparve il busto di B.-P. Questa circostanzaprocurò all’effigiato qualche grattacapo poiché le alte gerarchie militari ventilarono l’ipo-tesi del reato di lesa maestà, perché l’unica raffi-gurazione legittima era quella della regina. Furono anche stampate delle banconote da unasterlina che, al termine dell’assedio, si sarebberopotute convertire in moneta corrente.Però molti preferirono conservarle per ricordo.

ASTUZIEAll’inferiorità numerica e di addestramento, B-Psupplì con la sua inventiva. Cercò di disturbare il ri-poso notturno dei boeri con un “riflettore” co-struito con una lampada ad acetilene montatadentro una scatola di biscotti e fissata in cima adun palo. Il riflettore passava da un forte all’altrodando l’impressione che ciascuna postazione fossedotata dell’attrezzo. I boeri pensarono che i fari,accesi tutti assieme, avrebbero reso molto difficileun assalto notturno. Il disturbo era acuito dal fra-casso dei i falsi ordini che B-P impartiva con vocestentorea attraverso un grosso megafono. I soldati che si muovevano tra postazione e l’altraavevano l’ordine di comportarsi come se dovesseroaggirare o scavalcare fili spinati inesistenti. Questemanovre non sfuggivano agli attenti osservatoriboeri.

Dite al Co-lonnello, cheho fatto delmio meglioper recapitareil messaggio…

9

Francobollo e banconota usate a Mafeking

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.19 Pagina 6

Page 7: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

Brownsea:l’alba dello scautismo

Intorno al fuoco, la sera,il Capo ci raccontava sto-rie avventurose, intonavail coro dell’Eengonyama. Con il suo stile inimitabileconquistava l’attenzione escendeva in fondo al cuore

10

1907 - Giochi all’isola di Brownsea

1907 - Veduta del campo sull’isola di Brownsea

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.19 Pagina 7

Page 8: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

IL CAMPO Il 29 luglio 1907 Baden-Powell partì, alla volta dell’isoletta di Brownseaper un campo “sperimentale”. L’isola, 226 ettari nella baia di Poole, gli erastata concessa dal proprietario Van Raalte. A quei tempi erano ben pochi i ra-gazzi che potevano fare l’esperienza del campeggio e per questo motivo i ragazziinvitati al campo (ventuno, tra i tredici ed i sedici anni), furono ben felici dipoterci andare. Avrebbero vissuto per una decina di giorni fianco a fianco con ilfamoso eroe di Mafeking. Per reclutarli B.-P. si era rivolto ad amici e conoscenti,cercando ragazzi di estrazione sociale diversa. Nove quelli provenienti dall’am-biente operaio.

LA STAMPALa stampa, fiutata la notizia, si mise a caccia di particolari ma Baden-Powellpregò di conservare il silenzio «perché il campo è molto modesto, un esperi-mento che non merita l’attenzione del pubblico. Spero che la proposta evolva inqualcosa di ben più importante, ma per ora è un esperimento molto limi-tato…».A coadiuvarlo nella conduzione del campo, Baden-Powell chiamò il suo amicofraterno e commilitone Kenneth McLaren.Il ventinove luglio arrivarono sull’isola i primi dodici ragazzi e cominciarono amontare le installazioni. Il trentuno arrivarono gli altri e l’attività iniziò nellamattina del primo agosto.

ORGANIZZAZIONE E ATTIVITÀLe tende, coniche a cinque posti, erano dell’esercito e un cuoco militare assicuròla confezione dei pasti. Nel mezzo del campo sventolava la gloriosa bandiera diMafeking. Le esercitazioni pratiche venivano fatte attraverso gare o disegni.

Le Squadriglie presenti a Brownsea erano quattro: Lupi, Tori, Corvi eChiurli; ciascuna aveva un guidone sul quale era dipinta la sagoma dell’ani-male. I ragazzi portavano un fiordaliso di ottone cucito sulla camicia e, quandoavevano superato alcune prove di capacità (saper fare dei nodi, seguire unatraccia, conoscere la storia della bandiera), ricevevano un cartiglio con la scrittaBe Prepared, da cucire sotto al giglio. Baden-Powell vestiva in calzoni corti, manon aveva richiesto di indossare un’uniforme: non mancavano, perciò, i collettirigidi e le cravatte da collegiale. Ogni ragazzo portava sulla spalla delle lunghetrecce di lana con il colore della Squadriglia. Tutti avevano un fazzoletto qua-drato, di color kaki, arrotolato intorno al collo.

L’ULTIMO GIORNOL’ultimo giorno di campo Baden-Powell invitò i genitori dei ragazzi, i Van Raalteed i loro ospiti, a costatare i progressi conseguiti. L’editore Pearson vi spedì ilsuo capo redattore letterario, Percy W. Everett che rimase così colpito dal campoe dal bivacco serale attorno al fuoco, da restare conquistato dallo Scautismo, definitivamente, per la vita.

IL RITORNO A CASALa mattina del 9 agosto il campo si risvegliò, come al solito, al suono del kudù,il corno che Baden-Powell aveva riportato dalla campagna nel Matabeland. Ma era l’ultima sveglia al campo: completato lo smontaggio delle attrezzature iragazzi si imbarcarono sullo Hyacinth che in breve li riportò a Poole.

Appena giunto a casa Baden-Powell preparò la relazione sul campo, che vennepoi pubblicata nel novembre come terzo opuscolo di quattro pagine della serieBoy Scouts con il sottotitolo “una prova pienamente riuscita”.

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.19 Pagina 8

Page 9: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

Appena giunto a casaB.-P. preparo’ la rela-zione sul campo, chevenne poi pubblicata nelnovembre come terzoopuscolo di quattro pa-gine della serie BoyScouts con il sottotitolo“una prova pienamenteriuscita”

“UN GIORNO DI CAMPO

All’alba B.-P. lasciava la sua tenda,contraddistinta da una lancia da ca-valiere infissa nel terreno. Attaccataal palo c’era la Union Jack (la ban-diera inglese) del suo quartier gene-rale a Mafeking. Strettamenteabbigliato con calzoncini al di sottodel ginocchio, calzettoni, un cappelloTrilby e una vecchia camicia militare;svegliava i ragazzi soffiando diversevolte in un corno di koodoo africano.Questo li catapultava fuori dalletende per un veloce bicchiere dilatte e un biscotto prima dellamezz’ora di ginnastica. Poi venivanole preghiere e l’alzabandiera, seguitedalla colazione alle otto. Dopo diquesto c’erano le pratiche scout, gio-chi e nuoto fino al pranzo, che eraseguito da altre pratiche scout finoall’ora del tè. Il ritmo poi rallentava,ma venivano inseriti alcuni giochi dacampo e l’obbligatoria lavata gene-rale e cambio d’abito prima dellacena alle otto.

Le pratiche scout venivano eseguitecon i ragazzi divisi in 4 squadriglie:Lupi, Tori, Chiurli e Corviognuna identificata dalla propriabandiera. Si esercitavano nell’inse-guimento, nel riconoscimento delletracce, nella costruzione di tende e disemplici ripari, nel riempire mate-rassi di felci. Ai ragazzi venne inse-gnato anche come fare una pasta difarina e acqua - che miscelavanonelle tasche su istruzione di B.-P.(pratica per la quale parecchi di lorovennero severamente puniti al lororientro a casa) e che poi arrotola-vano attorno a bastoncini per cuo-cerla sopra un fuoco. Due squadrigliesi sfidarono alla Caccia alla Balenaper primo trafitto la “balena” dilegno con un arpione. Le squadrigliesi sfidarono anche nella “Caccia alCervo” che le contrapponeva ad un“cervo” umano, capace di scalare glialberi e che colpiva i cacciatori conpalline da tennis. Gli inseguitori colpitidalla palla erano “incornati a morte” epotevano “uccidere” la loro preda seriuscivano a colpirla per tre volte.

12

1932 - Incontro a Pax Hill con i “ragazzi” di Brownsea

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.20 Pagina 9

Page 10: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

13

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.21 Pagina 10

Page 11: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

L’ORGANIZZATOREL’Inghilterra va stretta allo scautismo. Molti studiosi di pedagogia rico-noscono che quel metodo è rivoluzionario (pochi altri in passato ave-vano assegnato così tanta responsabilità proprio ai ragazzi), e quindi loscautismo è accolto in tutto il mondo.Negli Stati Uniti viene importato quasi per caso, così come racconta unepisodio che è diventato una piccola leggenda. A Londra, un americanoche fatica a trascinare la sua valigia cercando di raggiungere l’albergo,si vede offrire aiuto da un ragazzo vestito con una strana uniforme.È uno scout, e respinge la mancia per l’aiuto prestato che l’americanogli offre: «Sono io che la ringrazio - dice il ragazzo - perché oggi mi hadato modo di compiere la buona azione». L’americano è sconcertato, siinforma su che razza di gente siano questi scout e compra il libro Scau-tismo per ragazzi. La novità di B.-P. lo appassiona e, appena tornato inAmerica, lancia lo scautismo, che si diffonderà rapidissimo.La vita di B.-P., che già era tutt’altro che noiosa, diventa frenetica. Poiché è cosciente che lui di persona non potrà sempre mettere il naso intutti i reparti che continuano a nascere, rivela l’importanza dei campiscuola per preparare buoni capi: si tratta cioè di campi in cui si tra-smettono notizie ed esperienze per poter guidare con mano giusta i re-parti (anche oggi, naturalmente, i capi, seguono dei campi diformazione per imparare a svolgere bene il loro servizio).Lo scautismo in tutto il mondo ha uniformi di colore differente, usi etradizioni propri, ma conserva una ricchezza comune, identica per tutti:la Legge, la Promessa e il Motto. Attraverso ciò, ogni scout si sente fra-tello di ogni altro scout in tutto il mondo, anche se di razza o religionedifferenti.L’avventura dello scautismo nel 1909 conosce una puntata imprevista: aLondra, alla prima riunione nazionale scout, la città è invasa da undici-mila ragazzi in uniforme. Ma c’è una sorpresa che forza la mano anchea Baden-Powell: nel corteo compaiono anche delle ragazze scout, che si

sono organizzate a modo loro. Già, B.-P. non ciaveva pensato, ritenendo che l’avventura nei bo-schi, lo scouting, non fossero adatti alle ragazze.Apprezza però l’iniziativa - anche perché le ra-gazze si danno comunque da fare da sé - e al-larga la grande casa dello scautismo. Le“guide”, come si chiameranno le ragazze scout,sviluppano la loro associazione in modo esplo-sivo, proprio come sta avvenendo per quella deiragazzi.Nel 1912 B.-P. parte in nave per fare il giro delmondo. Non è un riposante turismo da pensio-nato, ma la volontà di portare a tutti ilmessaggio vivo dello scautismo. Alla par-tenza, nel porto di Londra, B.-P. incontrauna ragazza, Olave Soames, fortemente in-teressata allo scautismo. Qualche tempodopo si sposeranno, e Olave - come verràsemplicemente chiamata - si dedicherà a or-ganizzare le attività delle guide.Nel 1913 entrano nel grande gioco anche ibambini più piccoli, i “lupetti”. B.-P. infatti utilizza un racconto diRudyard Kipling, Il libro della giungla, scrittouna ventina d’anni prima, per creare un am-biente fantastico, quello della giungla appunto. Nella giungla, gli ani-mali e Mowgli, un ragazzo cresciuto assieme a loro, grazie all’avventuraimparano a conoscere gli aspetti buoni e cattivi della vita. I lupetti e iloro capi, i vecchi lupi, diventano attori protagonisti di questa storia, eattraverso l’ambiente fantastico e la caccia ai segreti della natura cono-scono il senso dell’amicizia, della lealtà e della responsabilità. Anche i

B.-P. e il Movimento: lo sviluppo internazionale

Incoraggiamo i giovani apensare in termini di pace edi amicizia tra persone e trapopoli. Se scoppierà, questaguerra sarà terribile... qui ilmassacro sarà scientifico eautomatico.

1937 - Jamboree di Vogelenzang (Olanda)

14

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.22 Pagina 11

Page 12: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

lupetti hanno una loro uniforme - si riconoscono al primo sguardo per ilcappellino tondo - la loro Legge e la loro Promessa.

IL PACIFISTANell’Europa del 1913 va di moda la guerra. È una moda creata dai pro-duttori e dai mercanti d’armi, che vogliono piazzare in qualunque modola loro mercanzia, e da quei faccendieri del business che frantumano de-terminati mercati economici per svilupparne altri, i loro; la morte di mi-lioni di persone e la distruzione di intere nazioni servirà a pochi peraccatastare montagne di denaro. Molte persone, neppure direttamenteinteressate, cascano nella rete di questa moda spinte da slogan e parolemartellanti come amor di patria, superiorità della razza, rigenerazionedella civiltà grazie alle armi. I militari inglesi attaccano duramente B.-P.Lo attaccano perché lo giudicano un molle pacifista, perché insegna agliscout la fratellanza universale, perché spiega che occorre amare la pro-pria patria ma anche quella degli altri. B.-P. risponde: «Sono ricono-scente all’ufficiale che ci fa questa accusa. È vero. Incoraggiamo igiovani a pensare in termini di pace e di amicizia tra persone e tra po-poli. Se scoppierà, questa guerra sarà terribile. Al confronto, le nostreguerre coloniali diventeranno giochi per bambini. Là l’omicidio era unincidente, qui il massacro sarà scientifico e automatico».La guerra scoppierà, esarà terribile.

IL CAPOTRIBÙLa prima guerra mon-diale si spegne nel 1918.Non è nata nessunanuova civiltà, anzi, ac-canto ai disastri siaprono nuove ferite, connazioni che si giuranovendetta; sono ferite cheporteranno vent’annidopo a una nuovaguerra, ancora più terri-bile. B.-P. ci vede chiaro,ed è molto preoccupato.La sua idea è che, se siriesce a educare i ragazzi e le ragazze alla fratellanza, ciò potrebbe costi-tuire un buon antidoto alla guerra.

«Se i futuri cittadini del mondo saranno stati fianco a fianco in un camposcout, saranno capaci di regolare le controversie con discussioni e pattiamichevoli. Percorreranno la via della pace e non quella della guerra».La pace si costruisce non con belle parole, ma essendo cittadini che ra-gionano con senso critico, che sanno cioè distinguere ciò che è giusto daciò che è ingiusto, e che sanno darsi da fare per aiutare chi è in diffi-coltà: «Diventare un abile ed efficiente scout - secondo B.-P. - non signi-fica semplicemente divertirsi e vivere l’avventura, ma anche (com’è peri guardaboschi, gli esploratori e gli uomini di frontiera che stai imi-tando) un mezzo che ti rende capace di aiutare il tuo paese e di dareuna mano alle persone che ne possono averne bisogno».Da qui nasce una nuova idea: perché non far continuare la vita scoutanche ai ragazzi e alle ragazze che a sedici-diciassette anni chiudono laloro avventura con il reparto? Perché buttare via energie ed esperienzepreziose? Nascono allora i rover, il cui scopo principale è il servizio: aiu-tare chi ne ha bisogno nella società, ma anche tenere vivo il movimentoscout, sentendosi chiamati a fare i capi, per far vivere l’avventura adaltri ragazzi e ragazze più piccoli. Il servizio però non va improvvisato,ma svolto con competenza; i rover allora si preparano a far funzionarela società (imparando i meccanismi della politica) e si allenano a fare aloro volta i capi. «Prestare servizio, di qualsiasi genere esso sia - diceB.-P. - costituisce il modo scout di osservare la Promessa».Ma manca il tocco finale. L’idea della fratellanza per B.-P. è un chiodo fisso. Nel 1920 organizzaun incontro mondiale - il primo di una serie che continua ancora oggi -che chiama Jamboree (una parola degli indiani d’America che significa“incontro di tribù”). In estate, a Londra, si danno appuntamento sei-mila scout provenienti da ventuno nazioni. Ogni paese porta le proprietradizioni, assieme alle idee migliori per sviluppare lo scautismo, ed èuna lunga festa come mai si sarebbe potuto immaginare. Alla fine delJamboree, B.-P. viene proclamato “capo scout del mondo”, un titolo chenon avrebbe potuto far più felice il grande capotribù.Le vicende dello scautismo e del Jamboree negli anni a venire sarebberostate molto contrastate: le dittature nazista in Germania, fascista in Ita-lia e comunista in Russia avrebbero soppresso lo scautismo (le parole“pace” e “fratellanza” facevano paura); la seconda guerra mondiale loavrebbe messo poi in ginocchio, anche le nuove dittature comunisteavrebbero soppresso il metodo di B.-P. per sostituirlo con il movimentodei “pionieri”, controllato direttamente dallo Stato e dal partito. Soltanto a partire dagli anni novanta, con la caduta del blocco comuni-sta, lo scautismo avrebbe potuto rinascere e svilupparsi liberamente.

15

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.22 Pagina 12

Page 13: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

Cari Scouts,se avete visto la commedia Peter Pan vi ricorderete che il capo dei pirati ripetevaad ogni occasione il suo ultimo discorso, per paura di non avere il tempo di farloquando fosse giunto per lui il momento di morire davvero. Succede pressa pocolo stesso anche a me e, per quanto non sia ancora in punto di morte, quel mo-mento verrà, un giorno o l’altro; così desidero mandarvi un ultimo saluto, primache ci separiamo per sempre.

Ricordate che sono le ultime parole che udrete da me: meditatele.

Io ho trascorso una vita molto felice e desidero che ciascuno di voi abbia una vitaaltrettanto felice.

Credo che il Signore ci abbia messo in questo mondo meraviglioso per essere fe-lici e godere la vita. La felicità non dipende dalle ricchezze, né dal successo nellacarriera, né dal cedere alle nostre voglie.

Un passo verso la felicità lo farete conquistandovi salute e robustezza finché sieteragazzi, per poter essere utili e godere la vita pienamente una volta fatti uomini.

Lo studio della natura vi mostrerà di quante cose belle e meravigliose Dio hariempito il mondo per la vostra felicità. Contentatevi di quello che avete e cer-cate di trame tutto il profitto che potete. Guardate al lato bello delle cose e nonal lato brutto.

Ma il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Cercatedi lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato e, quandosuonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aversprecato il vostro tempo, ma di avere fatto del vostro meglio. «Siate preparati»così, a vivere felici e a morire felici. Mantenete la vostra Promessa di Scouts,anche quando non sarete più ragazzi, e Dio vi aiuti in questo.

Il vostro amicoBaden-Powell of Gilwell

IL MESSAGGEROSiamo nel 1938. B.-P. ormai è un anziano ragazzoche continua a girare per il mondo per diffonderelo scautismo. In ottobre, in Africa, si ammala.Viene sbarcato in Kenya, dove vive uno dei suoifigli. Di là non si sarebbe più mosso.

Nel 1939 deve sopportare una nuova grande feri-ta, lo scoppio della seconda guerra mondiale, eper lui è come se fosse un’offesa personale. Im-magina i “suoi” ragazzi vestiti con altre unifor-mi, costretti a spararsi da una parte all’altra del-le trincee.

Muore nel gennaio del 1941, a quasi 84 anni. Lascia un messaggio che gli scout e le guide con-tinuano a ripetersi, e che non scorderanno mai: «Il vero modo di essere felici è quello di procura-re la felicità agli altri. Cercate di lasciare questomondo un po’ migliore di quanto non l’avete tro-vato e, quando suonerà la vostra ora di morire,potrete morire felici, nella coscienza di non aversprecato il vostro tempo, ma di avere fatto delvostro meglio».

B.-P., per chi vuole andarlo a trovare, è sepolto inKenya, in un luogo con una vista meravigliosa suforeste sterminate e su vette coperte di neve. Chi invece vuole conoscere gli effetti della sua av-ventura, può farsi raccontare da qualunque scouto guida le emozioni che lo scautismo continua aregalargli.

B.-P. e il Movimento: il consolidamento

L’ULTIMO MESSAGGIO DI B.P. AGLI ESPLORATORI

16

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.22 Pagina 13

Page 14: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

17

Il vero modo di essere felici èquello di procurare la felicitàagli altri. Cercate di lasciarequesto mondo un po’ mi-gliore di quanto non l’avetetrovato

1937 - Jamboree di Vogelenzang (Olanda) - B.-P. con la Regina Guglielmina d’Olanda

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.22 Pagina 14

Page 15: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

26

GILWELL PARKGiorgio V, in occasione del Jamboree della Maggior Etàad Arrow Park (1929), decise di conferire la dignità diLord a B.-P. che non ebbe dubbi circa il titolo da assu -mere: dichiarò che egli avrebbe voluto essere conosciutocome “Lord Baden-Powell of Gilwell”.Questa scelta legò ancora più B.-P. a Gilwell e costituì unapietra miliare nella storia di quello che era già il piùfamoso terreno di campo scuola nel mondoscout.

La storia di GilwellVerso la fine del 1918 W. de Bois MacLaren, Commissariodi distretto in Scozia, si offrì di acquistare un terreno dacampo per scouts nei dintorni di Londra.Nell’accettare la generosa offerta, B.-P. pensò subito,oltrechè agli scouts, alla formazione dei capi.La scelta cadde sulla tenuta di Gilwell, una proprietà dicirca 53 acri (22 ettari) ai margini dell’immensa forestadi Epping, a 19 chilometri da Londra.Dal lontano 1919 Gilwell subì notevoli mutamentinell’aspetto esteriore per effetto dei continuimiglioramenti apportati sia al terreno che alle

installazioni, ma le sue funzioni si sono mantenutefondamentalmente aderenti agli scopi prefissati.All’inizio i corsi furono limitati a quelli per capi diesploratori, ma nel maggio 1921 ebbe luogo il primocorso per Capi Branco. Nel 1926 si svolse il 1° Corso percapi Clan e successivamente furono tenuti corsisupplementari alla “Wood Badge” per Commissari(1928) e per capi Gruppo (1937).Sono stati anche realizzati brevi corsi di specializzazionesulle tecniche scout e sulla natura.In questo ed altri modi Gilwell ha funzionato come unvero laboratorio specializzato scout.Ma anche da Gilwell passò la guerra con i suoi danni e lesue distruzioni. La proprietà fu infatti requisita dalleforze armate, i corsi sospesi, il terreno più volte colpito edevastato da bombe.Finita la guerra si dovette ricominciare da capo mal’entusiasmo e lo spirito di sacrificio dei rovers, scout ecapi seppe compiere il miracolo e ben presto Gilwellrisuscitò veramente a nuova vita più gloriosa e attiva.Gilwell fu nuovamente inaugurato il giorno di Pentecostedel 1945 e nel giugno dello stesso anno iniziò il Corsocapi n. 157.

Da quella data è stato un moltiplicarsi di corsi che sisono susseguiti in numero sempre crescente.È sufficiente sottolineare che solo nel periodo 1945-1970oltre 25.000 capi stranieri rappresentanti ben 145 paesihanno frequentato il campo scuola.Così lo spirito di Gilwell, cioè quello spirito di serenità, ditolleranza, di amicizia, quel senso di responsabilità, dialtruismo che pervade tutto il “Grande Gioco” ideato daB.-P. è stato trasmesso contribuendo a creare e amantenere quella unitarietà della proposta educativadello scautismo che è stata fondamentale per la suadiffusione nel mondo.

Lo stile di GilwellNelle sue linee fondamentali, lo sche ma base degliodierni corsi Wood Bad ge è ancora quello tracciato daB.-P.: gli allievi vivono il principio scout dell’impararefacendo. Insomma, niente di particolare rispetto ai campi scuoladei vari paesi (e l’Italia è tra questi) che si sono ispiratia tale schema. Tipica di Gilwell è invece l’atmosfera.A Gilwell si respira la tradizione dello scautismooriginario, nelle grandi co se come nelle piccole: di quello

scau tismo che, nelle parole di B.-P. : “..non è una scienzada studiare solennemente, né una collezione di dottrine odi testi, e neppure un regolamento militare per inculcaresoldatescamente la disciplina ai ragazzi e reprimerel’individualità e l’iniziativa. No, non è che un giocoallegro all’aria aperta, dove uomini ragazzi e ragazzipossono andare insieme in cerca di avventure...”.Come dice il noto canto, si può veramente affermare che“B.-P. non sarà mai lontano da Gilwell” (“In my dreamsl’m going back to Gil well”): questo canto è diffuso inparticolare nel CNGEI, che ne ha tratto un adattamentoper la propria Scuola capi di Opicina.Anche il canto “Vatti a Colico” - inno scherzoso delprimo terreno per Campi Scuola italiano dell’ASCI poidell’AGESCI - è stato scritto sulla melodia di “Back toGilwell”. Non fa meraviglia che a Gilwell abbia sempreguardato, come a un sicuro pun to di riferimento, loscautismo italia no. Fin dal 1926 i primi capi dell’ASCI (padre Ruggi, Maz za eLupoli) seguirono corsi di formazione a Gilwell ed allaripresa i principali protagonisti (da Catani a Monass eSalvatori per l’ASCI, a Pirotta per il CNGEI) sentirono ilbisogno di respi rare l’aria di Gilwell, “happy land”.

La formazione dei capi:Gilwell e i suoi simboli

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.23 Pagina 15

Page 16: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

27

STORIA DELLA WOOD BADGE

L’origine di molti simboli che caratteriz-zano lo Scautismo, rischia di confon-dersi e forse anche di perdersi nellepieghe di una cultura, come spesso è lanostra, tramandata oralmente.Proviamo allora a raccogliere e diffon-dere alcune di queste notizie, partendodal distintivo che in tutto il mondo di-stingue i Capi scout brevettati.

La storia della Wood Badge comincianel lontano 1888, in Africa Occidentaledove, al termine della campagna controgli Zulu, B.P. entrò in possesso della col-lana del Capo Dinizulu: “... una lun-ghissima catenella fatta di tanti pezzi dilegno”.La collana dormì sonni tranquilli fino al1920 quando iniziò la Forma zione Capidello Scautismo Inglese.A partire dal 1920, agli allievi che ter-minavano il Corso di formazione Capi aGilwell Park con successo veniva conse-gnato come distintivo un laccio di cuoiocon infilati dei grani (quelli che spessovengono, in modo improprio, chiamati“tizzoni”) provenienti dalla collanadel capo Dinizulu (successivamentecopie) e che costituiscono la vera e pro-pria “Wood Badge”.

Al collo dei capi brevettati, assieme allaWood Badge vediamo anche il nodo a“testa di turco” in cuoio e il fazzolet-tone grigio-tortora con la “toppa scoz-

ze se” (Gilwell scarf), che hanno un’ori-gine ed un significato tutto loro.Innanzi tutto il fazzoletto, che non èaltro che un normale fazzoletto diGruppo: quello del Gilwell l°, che rag-gruppa tutti i capi del Mondo ed ha unasimpatica sede vicino al terreno deicampo scuola omonimo.Il rettangolo scozzese è nei colori origi-nali del tartan della famiglia De BoisMcLaren che fece dono del terreno di Gil-well Park a B.-P.Dove il Fondatore non entra certa-mente, è nel nodo ferma foulard, che furealizzato su proposta di un Capo Corsoa cavallo degli anni fra il 1930 e 1940.

Wood Badge, fazzoletto enodo testa di turco costituisconole insegne di capo e sono state re-golarmente brevettate dall’Organizza-zione Mondiale dello Scautismo.La “WB” - distintivo povero, di valoreintrinseco nullo - è il simbolo dell’uni-versalità del concetto scout di servizio.Esso non costituisce, come erronea-mente talora si pensa, una specie diclasse privilegiata e superiore, ma è, in-vece, un legame concreto tra adultieducatori scout di tutto il mondo. È un anello basilare e significativo dellafraternità mondiale.La storia della Wood Badge e delle partiche la compongono è pro prio tutta qui,semplice e tutto sommato ci piace pro-prio così: che sia bella da raccontare enon faccia inorgoglire troppo chi porta i“tizzoni” al collo.

La “WB” è il sim-bolo dell’universalitàdel concetto scout diservizio.Non costituisce unaclasse superiore, maè un legame con-creto di fraternitàtra i capi di tutto ilmondo.

1929 - staff di Gilwell (1° a sin. Cap. Gidney, capo campo) con B.-P.

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.24 Pagina 16

Page 17: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

28

ColicoPer i giovani capi che negli anni cin-quanta si affacciavano al lo scautismorisorto dopo il fascismo e la guerra,questo nome era immediatamente evo-catore di un luogo ove l’autorevolezzasi ac compagnava a un mitico rigore: illuogo ove si imparava lo “scauti smovero”.Per chi, come me, e come tanti altrigiovani forse troppo gio vani capi vi-veva in una piccola città o in un paesedell’Italia set tentrionale e cercava difondare la propria vita scout più seria-mente e voleva essere un educatore piùpreparato, per chi voleva legarsi al latradizione dello scautismo internazio-nale, Colico era un punto di riferi-mento obbligato, era il nostro GilwellPark.Ho detto Italia settentrionale perché aRoma, per l’Italia centra le, esistevanoanche altri punti di riferimento, macon questo ho fat to torto alla veritàperché Colico fin dall’inizio esercitò ilsuo fa scino e il suo richiamo su tutti icapi dell’associazione, dalla Sicilia alFriuli, dalla Sardegna all’Emilia, dallaCampania al Trentino. E la sua ecce-zionalità risiedeva anche in questopoter trovare sul terreno del Campofratelli scout di ogni regione venuti alMontecchio per meri tare la gloriosa“zanzara”.Ci sono arrivato a vent’anni, nel 1957,per il campo scuola rover. La partenzaera sul Ticino, a Bereguardo, dovendocostruire le zat tere per la discesa delfiume: notte di zanzare indimentica-bile.I capi Vittorio Ghetti, Gianni Garla-schini, Gianni Reggiani, don TitinoLevi: fin dai primi saluti si capiva cheera una cosa seria. Lo stile era interio-rizzato.Poi la salita in Val Codera: l’incontrocon la storia delle Aquile Randagie,l’indimenticabile arrivo a Bresciadega,la gioia di sentirsi inseriti e immersi in

un’avventura più grande di noi, di la-sciarsi an dare al contatto con la na-tura più forte della fatica. Il passodel l’Oro, l’hike, e finalmente l’arrivo aColico.A Colico non si cammina, si corre.Forse non sempre era necessario: maera Colico.Migliaia di capi di ogni branca, centi-naia di assistenti, su quel terrenohanno respirato lo stile scout.Hanno discusso, hanno prega to, hannocantato e ballato, ma soprattuttohanno vissuto lo scauti smo che è unmetodo educativo originale ed efficace,ma che è so prattutto un’esperienza davivere accanto a capi che la conosconoe te la offrono prima di spiegartela edi insegnartela.La Provvidenza, e gliene sono immen-samente grato, ha voluto poi che perventicinque anni io dirigessi campiscuola a Colico, pri ma per i teologi egli assistenti, poi, dal 1971, per labranca rover/scolte. È stata un’espe-rienza unica e fondamentale nella miavita. Colico vi è entrata come la terra di fa-miglia la Tara di “Via col vento”, comeil cimitero dei nonni e dei genitori, comeil luogo in cui si può sempre tornare perripartire per avventure nuove con co-raggio e se renità. Quanti giovani hannotrovato a Colico la propria vocazione,l’en tusiasmo per compromettersi, laforza di ricominciare, la generosità perdedicarsi agli altri.Lo scautismo italiano non è leggibilesenza il riferimento a Coli co e soprat-tutto la branca rover non può esserecapita senza pensa re quanto il roveri-smo deve per ìl suo disegno globale eper la sua coerenza nazionale allascuola di capi che Colico è stata.Certamente ciò è stato possibile per lapresenza a Colico di al cune figure fon-damentali che ne hanno in qualchemodo impersona to la storia e nehanno garantito il messaggio essen-ziale.

Penso a don Andrea Ghetti Baden e aVittorio Ghetti per i quali Colico èstata una vocazione all’interno della vocazione più grande dello scau-tismo.Le grandi realizzazioni passano sem-pre attraverso gli uomini e chiedonospesso una dedizione focalizzata chepuò essere anche un limite, ma che èla condizione per il successo dell’im-presa.Chiunque vada in Val Codera e sappiaascoltare la storia dello scautismo inquella valle, fra quella gente, nonpotrà non capire cosa Baden abbiarappresentato per quella terra e perquelle persone.E accanto ai fratelli Ghetti altre figuredi capi e di sacerdoti che hanno fattodella fedeltà a Colico un punto dionore all’interno del la più ampia fe-deltà allo scautismo.Era inevitabile che la grande diffusionedell’AGESCI obbligasse a cercare altriluoghi per i campi scuola e altri ter-reni più baricen trici rispetto allapunta del lago di Como.Oggi i capi vivono l’esperienza forma-tiva in tante regioni che giu stamentecercano di fondare nuove tradizioni enuove fedeltà. Coli co resta però, nelquadro nazionale, il luogo di “memo-ria storica” che non deve essere ab-bandonato, a rischio di perdere unaparte del no stro passato.La nostra epoca propone continua-mente esperienze con un rit mo accele-rato che non favorisce l’interio-rizzazione e il consolida mento dei sen-timenti e delle acquisizioni. Rischiamodi uscirne tutti più superficiali.Occorre cercare e ritrovare iluoghi della memoria, i luo-ghi del la fedeltà, perché solo daessi si riparte per avventure forti, per te-sti monianze coerenti.Colico è, per lo scautismo, uno di que-sti rarissimi luoghi.

Giancarlo Lombardi, dalla prefazione

La formazione dei capi:due luoghi della tradizione

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.24 Pagina 17

Page 18: Presentazione scautismo - Radici v2 sicur pannelli ... · Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.18 Pagina 2. LE RADICI Questa prima

29

BraccianoL’idea della Base di Bracciano maturò nella mentedi alcuni capi dell’ASCI che desideravanoaffiancare, alla meritoria attività svolta dallabase di Colico (CO) in favore della Formazione deiCapi, un’altra struttura associativa a favore dellaFormazione più centrale sul territorio nazionale,per favorire l’utenza più lontana.L’aspetto economico-finanziario fu curato daSalvatore Salvatori affiancato da RenatoRamazzotti, accorto tesoriere dell’Ente NazionaleMario di Carpegna, mentre Gino Armeni ne curòla parte contenutistica e fu poi tra i primiformatori.Nel 1954, nel decennale della ricostituzionedell’ASCI, per raggiungere la quota d’acquisto fulanciata una sottoscrizione tra i soci, tramite unacartolina rappresentante un mattone e lo slogan:“Il tuo mattone per costruire la Base Nazionale diBracciano”.Fu scelto come emblema un timone con sopra ilgiglio, a simboleggiare i Capi che tengono iltimone dell’Associazione.La prima struttura impiantata, fu lo chalet inlegno (l’attuale “Chalet Gino Armeni”) che Ginoacquistò (curandone trasporto e installazione)dall’impresa di escavazione “Caolino”, che nonmolto distante, aveva cessato la sua attività.Il 22 febbraio 1957 fu firmato l’atto di acquistodell’area di circa 20.430 mq su cui sorge la Base,dall’Ente Nazionale Mario di Carpegna, nellapersona dell’Ing. Renato Ramazzotti. La base fuquindi concessa in comodato all’ASCI.Per anni, è stata il luogo tipico dei campi scuolanazionali (W.B. Course) al punto di entrare a farparte della tradizione scout.Prevedeva uno spazio per montare il campo, perfare attività all’aperto e, in caso di maltempo,anche dei punti di riparo. Risale a quegli annianche la costruzione della “casetta rosa”(l’attuale “casetta Salvatore Salvatori”), delmagazzino per il materiale, del Gazebo.Come luogo di campo si poté ad un certo puntoconsiderarlo bene attrezzato e funzionale allosvolgimento dei campi.Nell’autunno 1974, al momento di prenotare ilposto per il Consiglio Generale 1975, ci si accorseche, già da tempo ormai, migliaia di “pellegrini”

di tutto il mondo avevano invaso di prenotazioni,alberghi grandi e piccoli, luoghi tipici diconvegni, ecc.. Roma si preparava, infatti, acelebrare l’Anno Santo (1975) e l’organizzazionedei pellegrinaggi si era ormai mossa da diversimesi. Non potendo eliminare un ConsiglioGenerale, si studiò la possibilità di decentrarlo,almeno per quell’anno; ma le ricerche in altrecittà (Firenze, Napoli,...) non diedero miglioririsultati. A qualcuno venne in mente che, in via del tuttoeccezionale, si sarebbe anche potuto pensare adun Consiglio Generale “au plein air”.L’idea non fu accolta con molto entusiasmo, main quel momento però non c’era più possibilità discelta e quindi fu accettata nonostante i dubbi egli sconforti quasi generali.

Tutto però andò bene, anzi benissimo, al puntoche, proprio in quella sede, si deliberò di rendereil “Campo Scuola di Bracciano” un luogo fisso permanifestazioni associative, autorizzando quindil’impiego di un certo capitale per adeguarlo allanuova situazione. Fu così che dal 25 al 27 aprile1975, nella base di Bracciano, si svolse il primoConsiglio Generale dell’Agesci, durante il quale fuapprovato il Patto Associativo nel testo elaboratoda un’apposita commissione del ConsiglioGenerale Congiunto (ASCI e AGI) quello in cui sidecise, alle 23.50 del 4 maggio, di far nascerel’Agesci.Oggi la Base Scout di Bracciano costituisce unpunto forte del patrimonio associativo esoprattutto, è il “luogo” dove, con sempremaggiore intensità, si costruisce la storiadell’Associazione. È quindi una base che vavissuta con il rispetto dovuto ai luoghi importantie con la coscienza che, essendo patrimoniocomune, va conservato e arricchito.

Presentazione scautismo - Radici v2 sicur:pannelli presentazione scautismo 26/09/2011 22.24 Pagina 18