Scautismo in Liguria 28 Ottobre-Novembre 2012

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Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Genova - N° 28/anno VI - Ottobre/Novembre ScautismoinLiguria Capo dell’uniforme Agesci conforme alle norme Speciale Assemblea Inserto staccabile Uniformi Lo Scoiattolo L’anno della Fede 12 11 36

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Scautismo in LiguriaPeriodico di proprietà dell’Agesci LiguriaVico Falamonica 1/10 16121 Genova

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Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. DL 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Genova - N° 28/anno VI - Ottobre/Novembre

ScautismoinLiguria

Capo dell’uniforme Agesci conforme alle norme del Regolamento del Marchio Scout

SpecialeAssemblea

Inserto staccabileUniformi Lo Scoiattolo

L’annodella Fede

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Hanno collaborato:il Comitato Regionale, gli incaricati regionali alle branche e ai settori, Daniele Boeri, la zona Genova Centro, il MASCI, la coca del Genova XX,Francesca (Ge 48), don Stelio Spanò,Daniela Paccini, Marco Dondero (Ge20),Lucia Schiaffino (Ge14).Aut. del Tribunale n. 23 del 5 novembre 2004Impaginazione: www.atreonline.itStampa: Microart srl - Recco - GeFinito di impaginare il 12 ottobre 2012La tiratura di questo numero é stata di 1300 copie.

Scautismo in LiguriaPeriodico di proprietà dell’Agesci LiguriaVico Falamonica 1/10 16123 GenovaTel. 010.247.44.04 - Fax 010.247.43.08Direttore ResponsabileGiuseppe ViscardiDirettoreEmanuela RattoRedazione: Pietro Barabino, Carlo Barbagelata, Stefano Barberis, Francesco Bavassano,Giorgio Costa, Martina Maello,Paolo Marré Brunenghi, Luigi Picone.

del campo di Libera cui ho avuto la possibili-tà di partecipare. Con il suo staff ha deciso di non parlare di legalità, o meglio, di non usare il termine esplicitamente. Il campo e tutte le ri-flessioni fatte nel corso della settimana hanno avuto come filo conduttore la bellezza. C’è la mafia in Sicilia (e non solo)? Vero, ma ci sono numericamente molti più siciliani, che mafiosi non sono, che conducono una vita normale e onesta e che hanno voglia di dare un’immagine diversa e positiva, altrettanto e addirittura più reale di quella negativa mafiosa.Abbiamo tutti desiderio di bellezza, intesa nel senso più ampio del termine... e quindi la cura e la riscoperta della bellezza intesa come positi-vità, relazioni oneste, accoglienza, condivisione, obiettivi importanti, cura del proprio ambiente credo che siano un passaggio fondamentale per riportare l’ago della bilancia a pendere dal-la parte della speranza. E credo che noi come capi scout e cristiani abbiamo una marcia e una responsabilità in più e tanti strumenti a nostra disposizione per farlo.

Emanuela

L’importanza della bellezza.Lo spunto per questo editoriale mi è venuto quest’estate: in diverse occasioni mi sono resa conto in maniera molto forte della quantità di messaggi negativi, catastrofici e pessimisti ci circondano. Non sto parlando del mugugno ti-picamente genovese e ligure, ma proprio della tendenza generale a voler sottolineare sempre i lati scabrosi, scandalistici e lamentosi della vita di ognuno, di ogni situazione che viviamo e che si presenta, di ogni persona. Più volte mi sono trovata a sentire la pesantezza di tutto questo: più si pensa negativo e più ci si sente negativi. Che noia! Ero e sono stufa di questo andazzo. Perché nonostante le tante cose negative che si-curamente esistono e sono sotto gli occhi di tutti ogni giorno, io non riesco a non vedere anche tanti esempi positivi, forse più piccoli, forse più silenziosi... che forse fanno meno notizia. Ma ci sono, non sono pochi e sono quelli che, se visti e riconosciuti, fanno sorridere, sperare e affrontare la vita a passi piccoli ma decisi.E la conferma di questa sensazione e di questo desiderio di positività mi è arrivata da un capo

editoriale

La redazione

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Passato prossimo

I ragazzi partecipanti sono stati divisi in quattro redazioni con il compito di strutturare ognuno un giornale dei Guidoncini verdi con scelta del nome della testata giornalistica, dei temi da trattare, stesura degli articoli, reportage foto-grafici, scelta dell’impostazione grafica. Dopo qualche titubanza iniziale, i ragazzi si sono organizzati e hanno realizzato quattro giornali totalmente diversi l’uno dall’altro, per quanto nati all’interno dello stesso evento; ognuno con caratteristiche peculiari e assolutamente uni-che: tutti con un qualcosa di originale e fanta-

Il 23 e 24 giugno scorsi al Rostiolo la pattuglia regionale EG ha organizzato come ogni anno il Palio dei Guidoncini verdi. Come redazione di SIL ci è stato chiesto di organizzare uno dei laboratori che sono stati proposti alle squadriglie presenti per raccoglie-re spunti e idee per le specialità di squadriglia del prossimo anno. Essendo un laboratorio di giornalismo in realtà è stato un po’ come un piccolo specchio anche degli altri che si stavano svolgendo: trappeur, pronto soccorso, alpinismo, musica.

Un piccolo quadretto dal palio deiguidoncini verdi

A cura di Emanuela Ratto

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premiazione del lavoro che le squadriglie dei vari reparti della regione hanno fatto nel corso dell’anno al momento in cui tanti singoli ra-gazzi hanno avuto l’occasione di lavorare in-dividualmente con nuovi compagni di cammino per acquisire delle competenze da mettere a disposizione della squadriglia e del reparto. La sensazione era come di assistere a un passaggio di testimone all’interno di un lavoro di squadra più ampio in cui ogni singolo partecipante ave-va un suo ruolo importante e insostituibile per raggiungere il traguardo.

sioso, scaturito dalle idee e dall’iniziativa libera dei ragazzi. Spazio alla curiosità, alla fantasia, all’espressione delle caratteristiche di ognuno. Esattamente quello che è all’origine delle spe-cialità di squadriglia, che sono state consegnate e, per alcune, premiate.E proprio in merito a questo, mi preme sottoli-neare due semplici cose. La prima è la tensione positiva che si respirava prima della consegna dei guidoncini: ogni squadriglia presente sa-peva l’impegno che aveva messo nel lavoro di squadriglia con cui aveva partecipato e desi-derava che venisse riconosciuto. E al momento della consegna esprimevano, ognuno a modo proprio, l’orgoglio e la soddisfazione di aver raggiunto quel risultato. Forse a volte possia-mo pensare che i momenti di cerimonia siano superflui o poco importanti, mentre invece sono momenti importanti di crescita, di passaggio, di verifica e di confronto che vanno curati.Il secondo elemento è stato ricordato dai due Incaricati EG durante la Messa. A differenza delle precedenti edizioni, quest’anno il Palio dei Guidoncini verdi hanno coinciso con un altro momento importante della vita regionale della branca EG, i campetti di competenza.Un passaggio dal momento di valutazione e

Passato prossimo

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Durante la preparazione e la resa del campetto ho imparato moltissime cose a livello personale e di tecniche: parteciparvi si è rivelato un modo con il quale crescere non solo come persona, ma come capo, un po’ come se avessi partecipato ad una fucina o ad un campo di formazione.È vero che sono stati altri 5 giorni, più le (po-che) riunioni di preparazione, dedicati allo scoutismo, ma ne è proprio valsa la pena e spe-ro di riuscire a ripetere quest’esperienza anche il prossimo anno!

Questa è stata la mia prima esperienza come capo di un campetto di competenza. Mi sono proposta un po’ perché sapevo che ce ne sareb-be stato bisogno, ma soprattutto perché volevo mettermi in gioco in prima persona. Ho pensa-to: se i ragazzi tornano entusiasti dai campetti, forse torneranno altrettanto entusiasti anche i capi, o no?! Per me è stato proprio così! E, sembra paradossale dirlo rispetto ad un campo scout, ma sono tornata ricaricata: aver lasciato da parte per un po’ di giorni riunioni con il Con.Ca., logistica per il campo ecc.. mi è servito a “staccare” e credo che, al mio ritorno, io abbia lavorato meglio con e per il mio Reparto.

Passato prossimo

I campidi competenza

A cura di Francesca GE48

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Zona: durante la prima riunione in cui si valutavano le esigenze dei gruppi e dei capi x stilare il programma dell’anno è uscita fuori l’esigenza di creare qualcosa che ci permettesse di far vivere ai nostri lupi l’accoglienza verso il prossimo, la conoscenza e il rispetto reciproco; e quale occasione migliore se non un bell’evento di zona x i CdA?? Quindi noi Capi ci siamo divisi in pattuglini: logistica e cambusa, animazione, ambientazione, catechesi, in modo tale che ogni capo potesse dare il proprio contributo alla realizzazione dell’evento che abbiamo voluto chiamare, mantenendo la tradizione, “Gr. In.” (Grandi Insieme). Per non far diventare la zona una sorta di “eventificio”, abbiamo scelto di svolgere le riunioni di branca mensili trattando vari temi, proposti dalla Pattuglia regionale o

Passato prossimo

direttamente dai Capi, riservando l’ultima mezz’ora agli aggiornamenti tecnici da parte dei pattuglini. A ridosso dell’evento si susseguono le riunioni, gli aggiornamenti via mail, le telefonate tra i vari capi e gli IABZ e alla fine, quasi di sorpresa, arriva la data della partenza!! Siamo andati alla colonia di Monteleco (AL), muovendo qualcosa come 70 lupetti e 30 Vecchi Lupi.. perchè ci fosse un reale scambio di esperienze e la possibilità di mettersi in gioco, sia per i fratellini che per i Capi, abbiamo diviso i lupetti in 3 branchi di formazione con altrettante Direzioni, nell’ambito di un clima di famiglia felice che si è venuto subito a creare tra i lupetti, facendo “tutto tutti insieme”, tenendo il branco e la sestiglia di formazione come ambiente più raccolto di confronto, utilizzandoli ad esempio per la verifica di fine campetto.Crediamo sia stata una bellissima occasione per far comprendere ai lupetti, in un sereno clima di Famiglia Felice, la dimensione della nostra associazione. Inoltre l’organizzazione di questo evento ha sicuramente giovato anche ai Capi, che hanno potuto e voluto adoperarsi in prima persona alla buona riuscita del Gr.In., collaborando con altri Vecchi Lupi dei gruppo vicini. Che altro aggiungere.. “è stata una cosa ben fatta!”

Buona Caccia!!(Foto: http://www.zonavalbisagno.org/foto.html)

A cura di Alice e Irene, Scolte del GE 53

Gr.In. Zona Valbisagno L/C 2012 Monteleco, 5/7 Aprile

Monteleco 5-6-7 Aprile 20

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A cura di Marco Dondero, Lucia SchiaffinoIABZ LC Zona ValBisagno

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“ Ok ,allora grazie mille per la tua disponi-bilità, ci serviva proprio un aiuto in Gruppo. Faremo tutto il possibile per farti sentire a tuo agio: la prossima Co.Ca. è domenica: non mancare, si parla di PP,anzi PPU. Vengono anche gli IABZ. Appuntamento h 20 alla tana dei lupi. Prima non possiamo perché Akela incontra il CdA. alle 19 e i maestri organiz-zano la route con i novizi. Ah, e c’è anche la riunione di alta. Quand’è che fai al CFM, hai fatto vero il CFT? Sai che l’iter di Fo.Ca è obbligatorio,vero?”

La figura del Tirocinante non può essere limita-ta al giovane neopartito che decide di entrare in Coca ed affronta una nuova avventura di servizio in CoCa. Ci sono oggi numerose realtà in cui genitori si affacciano a questa realtà e gli stati d’animo, le esigenze sono delle più diverse. C’è chi ha esperienza di gioventù (perché ha fatto il lupetto), chi non sa nulla dell’Associazione ma l’ha vista fare al figlio…Sono quarantenni con una vita di famiglia alle spalle che si affaccia (o riaffaccia) ad una realtà strana, diversa da come immaginata, pensata o ricordata.

Passato prossimo

La Zona Centro ha voluto dedicare una serata a loro in cui le diverse esperienze personali sono state messe sul tavolo. Ne è uscito un dibattito ragionato i cui punti salienti sono stati i seguenti:Perplessità nell’essere troppo vecchi – La do-manda la si pone a priori. E probabilmente se la pongono coloro che hanno più anni e quelli che si devono porre in loro relazione. Le diver-se mentalità tra generazioni esistono ma non è possibile fare a priori delle categorie generali. La cosa migliore è aprirsi alla conoscenza del singolo e della comunità di cui si entra a far parte.

Ricchezza personale data da esperienza e pacatezza – Certamente un adulto che entra in CoCa ha sulle spalle un’esperienza di vita spesso maggiore degli altri membri della co-munità. Questa ricchezza la si vede nel diverso approccio nell’affrontare le eventuali difficol-tà. Questo elemento di stabilizzazione è una ricchezza e può essere valorizzato.

Importante sentirsi utili ed accettati dalla CoCa – Per chi arriva nuovo in una comunità è utile sentirsi confermare l’utilità del proprio arrivo. L’avere un ruolo preciso e funzionale aiuta a tessere rapporti con chi non si conosce e accrescere la stima reciproca.

A cura di Alice e Irene, Scolte del GE 53

Futuro semplice

Incontro TirocinantiAdulti in Zona“Omini verdi con le antenne: extraterrestri o extraassociativi,l’accoglienza in co.ca. di adulti non scout, ex scout”

A cura di Francesca, Anna, Monia, Marco, Giorgio, Maurizio, Marina e Luigi

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Mai dire e ragionare con la mentalità di “ai miei tempi” - Soprattutto per chi in passato ha conosciuto lo scoutismo conviene non fare un confronto con il passato. L’esperienza serve ma le situazioni cambiano. Passare la propria esperienza arricchita dalla maturità si può fare con intelligenza senza creare distinzione tra un prima ed un ora tra la propria generazio-ne e quella di oggi. Ciò serve soprattutto per chi ascolta che non viene condotto al luogo comune del “una volta era meglio”. Tutti siamo “insieme, ora, con questi ragazzi”.

Godere dell’esperienza diretta della vita asso-ciativa in momenti di formazione Per chi adulto non è mai stato in associazione, vivere sulla propria pelle le proposte dello scoutismo in momenti di formazione può es-sere una opportunità per aumentare il proprio entusiasmo nell’affrontare il nuovo servizio. Ma per chi le ha già vissute è occasione per risentirsi giovani. Comunque sia, occasioni di formazione vissute da allievi sono consigliabili per apprezzarne il contenuto e lo stato d’ani-mo.

Divertimento alla base del servizio ti aiuta ad andare avanti con entusiasmo - Lo scoutismo deve essere divertimento. Se le cose si iniziano a fare “perché si deve” la strada che si percorre è poca. L’entusiasmo è coinvolgente, per chi lo prova e per chi sta intorno. È una malattia infettiva che fa bene a tutta alla comunità e indirettamente ai ragazzi

La “vergogna” dei figli - Separare tra il ruolo di genitori a quelli di capo scout non è facile per i nostri figli. Questo deve essere valutato in tutte le situazioni (branco, reparto, Coca). Nelle unità è bene evitare “convivenze” difficili, soprattut-to per i figli. È importante chiarire quando si fanno le cose da genitori o da capi.

Molte cose sono fatte per AMORE: di mio fi-glio/ del gruppo/del…- Come dovrebbe essere per qualsiasi servizio, coloro che rientrano lo fanno per amore gratuito. Le motivazioni che spingono a prestare servizio possono essere di-verse ma è bene sempre ricordarsi che le cose si fanno per amore di chi ci è “prossimo”.

Essere ai margini di un servizio attivo diventa difficile sentirsi utili per la CoCa. È più difficile farsi capire…- Dare una mano non vuol dire fare numero. Se ci si dimostra essere dispo-nibili a sporcarsi le mani in un servizio attivo, sembra talvolta più semplice poter entrare in relazione con gli altri capi della CoCa.

E genitori e figli in unità e/o in CoCa. - Le esperienze della nostra Zona portano a dire che sia meglio evitare questa situazione. Siamo però coscienti che esistano realtà in cui (soprattutto in Coca) si possa dimostrare il contrario. La questione è da considerarsi quindi una attenzione e non un vero problema. Dipende dalle persone coinvolte.

Mediazione tra essere “con” i ragazzi ma “con” la testa da adulti maturi – Fare attività con i ragazzi vuol dire vivere le esperienze con loro

Futuro semplice

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Lo scoutismo entra dai piedi. Scoperta, competenza, responsabilità è un processo che vale anche per gli adulti. La fase iniziale della scoperta passa attraverso l’esperienza e la co-noscenza, e si trasforma in competenza grazie anche ai campi di formazione. E le fasi vanno rispettate. La Co.Ca deve saper accompagnare il nuovo capo in questo percorso. I buoni rap-porti non sono mai unidirezionali. La comunità capi dà all’adulto e l’adulto dà alla comunità capi: così si formano le comunità. E dopo qualche anno di condivisione, scopriremo che permettere all’extra associativo di non restare un extraterrestre dipende da noi e che aiutare la comunità capi a non diventare una casta è merito di qualche buon extra associativo !” Da Proposta educativa n° 17 anno 2006

sino in fondo ma avendo la consapevolezza di essere adulti che sanno limitarsi (vedi il caso del momento conviviale dopo riunione di Clan)

Timore di essere “maestri” – L’avere un’età maggiore porta talvolta il timore di essere troppo spesso quelli che hanno qualcosa da insegnare. Come uomini e donne con i pro-pri limiti non ci si pone il problema di come relazionarsi con gli altri capi della CoCa, ma si percepisce come i capi giovani ci trattino come coloro che voglio mostrare ‘come si fa’.

È giusto essere qui? Abbiamo scelte già fatte e mature. Quanto siamo utili per la nostra CoCa? È meglio far dare delle facciate?Legato al problema di prima ci si chiede se la presenza di persone adulte in una CoCa possa essere naturale o se sarebbe più giusto lasciare la vita dei gruppi solo a capi giovani. Come essere sostegno e aiuto per le nostre Coca è cercare un continuo equilibrio: bisogna inco-raggiare e trasversalmente indirizzare, come forse si è sperimentato con i propri figli.

“Nessun adulto (e nessun ragazzo) si appas-sionerà mai allo scoutismo a suon di riunioni, discussioni, parole, mozioni. Lo scoutismo è vita attiva, è amore per la natura, è abilità ma-nuale, è semplicità, è un metodo esperienziale. Chi non ha vissuto lo scoutismo sulla propria pelle fin da bambino deve essere messo in grado di apprezzare tutto questo,di assaporarlo nella sua vera identità. Ed è compito della co.ca permettere che ciò avvenga.

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LO STILE SCOUT

Noi scout siamo talmente coin-volti dallo stile scout tanto da farci dire, ogni volta in cui osserviamo il comportamento positivo di persone a noi conosciute.

“quello è uno scout !”.È uno stile di vita che si acquisisce

vivendo e condividendo l’esperienza scout per tutta la vita, ed il metodo scout

aiuta a costruire quello stile e a formare lo “spirito scout”.Infatti, i principii e i valori dello scoutismo (fra-ternità, lealtà, donazione, servizio, tolleranza, essenzialità, operosità. Amore e rispetto della natura) offrono a tutti quelli che in esso si “riconoscono”, il modo di vivere lo scoutismo. Il M.A.S.C.I., che propone a tutti gli Adulti un cammino di Educazione Permanente, ispira il suo metodo alla pedagogia scout in cui la Legge e la Promessa scout, pur essendo nella loro formulazione strumenti pedagogici per i ragazzi, contengono valori universali e pro-poste di stile di vita che, in modo semplice e schematico, sono punti di riferimento anche per noi adulti.

(S.A. maggio 2012 G. Aresti )

Nello scorso numero di SIL abbiamo comincia-to ad affrontare il tema dello sviluppo nell’ar-ticolo “Oltre l’apro e chiudo” e abbiamo avuto anche il contributo di alcune comunità capi e singoli capi.Se vi ricordate, tra questi c’era anche un lavoro della Co.Ca del Genova 100 con il risultato di un sondaggio sul perché si fa scoutismo. Pub-blichiamo ora volentieri un contributo da parte del MASCI sullo stile scout che a nostro parere è legato a questo tema.

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Lo stile Scout

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Lo stile Scout

A tutti i Capi

Convocazione Assemblea RegionaleLa 58° Assemblea Regionale dell’AGESCI - Liguria

è convocata per il giorno 25 novembre 2011 alle ore 9.00,in luogo che sarà successivamente comunicato ai capi tramite sito e newsletter

Con il seguente ordine del giorno :Chiamate al servizio al ruolo di:

Responsabile Regionale maschile,Incaricati regionali al Coordinamento metodologico,

Incaricato maschile alla Branca L/C, Incaricato maschile alla Branca E/G, Incaricato maschile alla Branca R/S ,

Consigliere Generale.

Discussione e votazione relazione del Comitato regionale;

Discussione e votazione rendiconto consuntivo 2011-2012

Programma regionale 2012-2013

Discussione e votazione bilancio di previsione 2012-2013.

Varie ed eventuali.

L’Assemblea terminerà alle ore 18,00. La Santa Messa verrà celebrata a seconda delle disponibilità dell’A.E. Si partecipa in uniforme.

È previsto un saluto di congratulazione ai capi brevettati nello scorso anno.Il materiale preparatorio verrà inviato non appena disponibile per posta elettronica ai capigruppo.

Chi volesse inviare materiale da inserire in cartellina dovrà farlo avere in segreteria 15 gg.prima dell’Assemblea. Chi desidera proiettare documenti, filmati, foto ecc. deve inviarlo

entro il 20 novembre a [email protected]

I Responsabili RegionaliDonatella Mela, Filippo Guiglia e Don Stelio Spanò

----------------------------------------------------------------------------------La quota individuale è di 1 euro a votante.

----------------------------------------------------------------------------------Votano tutti gli adulti censiti. Nessuno può avere più di una delega.

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“È roba nostra”Speciale Assemblea

parte di un qualcosa di più grande è una sicurezza per il servizio che facciamo ai nostri ragazzi anche se a volte è una dimensione che facilmente perdiamo, sempre presi, come siamo, dai problemi legati la gruppo, ai ragazzi, alle attività e diventa più facile e rassicurante considerare roba nostra solo il gruppo.

Se fosse così sempre, non avremmo memoria di chi siamo. Saremmo solo la memoria del quartiere dove facciamo servizio o poco di più. Non faremmo storia. O meglio, la storia sarebbe scritta solo con poche facce, mani e piedi, sicuramente con pochi colori. E una storia in bianco e nero diventa insipida.

Considerare roba nostra l’associazione non è sempre scontato né facile. Sentirci parte di quel qualcosa più grande, onestamente, non sempre ci interessa. Forse perché facciamo fatica a riconoscere la stessa importanza nel servizio di un capo unità o del responsabile di zona o dell’incaricato al metodo o lo iabz. Se non altro perché nei servizi di “quadro” mancano i ragazzi, manca la soddisfazione e, giustamente, anche una gratificazione che potremmo definire immediata (saremo tutti sulla via della santità ma credo che siano molto rari quelli che hanno maturato una visione del servizio tale da fargli escludere, a priori, la gratificazione).

Eppure se non ci fossero i ruoli di quadro non potremmo fare quello che facciamo.

Sicuramente qualcuno di voi starà pensando che non è vero, che si può benissimo fare scoutismo, anche di qualità, senza tutti gli orpelli strutturali in cui siamo inseriti. Che può bastare un buon lavoro di Co.Ca. per rendere un ottimo servizio. Non stupitevi, ma non è così.

Questo numero di Sil non è più importante degli altri ma ha una sostanziale differenza: fa, degli articoli che contiene, memoria. Potremmo dire che il numero di Sil che ci viene preparato per le assemblee regionali sono la storia dell’ Agesci Liguria.

Gli articoli che contiene non sono altro, per la maggior parte, che le verifiche dell’anno passato. Ci raccontano chi eravamo, cosa avevamo scelto, le idee che avevamo provato a mettere in circolo e quanto di tutto questo sia stato realizzato e come. E, soprattutto, se è stato efficace per il progetto che avevamo in mente.

Se potessimo leggere tutti i numeri di Sil dedicati alle assemblee regionali potremmo ripercorrere i passaggi che ci hanno portato, nel bene e nel male, all’associazione che siamo adesso. Forse riusciremmo anche a capire che non sempre è prevedibile la ripercussione delle scelte che si fanno e che, a volte, può succedere che le nostre scelte diventino vincoli per chi arriva dopo di noi.

Sicuramente potremmo capire che noi siamo l’Agesci Liguria. Anzi, di più: potremmo davvero percepire che l’Agesci Liguria è “roba nostra” perché siamo noi che la facciamo. In un caleidoscopio multicolore l’Agesci Liguria ha le nostre facce, le nostre mani e, soprattutto, i nostri piedi.

Non c’è bisogno, logicamente, di scomodare i redattori di Sil e sfiancarli con un lavoro non da poco solo per soddisfare una nostra curiosità, per avere la netta sensazione di essere parte di un qualcosa che è più grande del nostro gruppo e della nostra unità. Può bastare la zona per farci capire che l’essere

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piace di più) su un piano diverso, su un livello diverso.

Ma è lo stesso identico servizio per i nostri ragazzi.

È sempre roba nostra.

In fondo non è così difficile capirlo: basta soltanto mettere la stessa passione che mettiamo nelle nostre riunioni di coca quando si cerca di coprire tutti i servizi. E se non si riesce a mettere la stessa passione, ne basta anche meno. Anche solo un pochino.

Perché un poco di passione di ognuno di noi moltiplicato per quanti siamo diventa una grande possibilità. Un’opportunità che non possiamo farci sfuggire se non vogliamo chiudere il libro della storia.

Ancora una volta siamo chiamati a scegliere chi vogliamo diventare, quale futuro vorremmo per i nostri ragazzi e per quelli che verranno. Come può non essere roba nostra tutto ciò?

Ilpacio

Di seguito troverete tutte le relazioni sulle quali sarete chiamati a dire la vostra con un voto di approvazione o meno in Assemblea. Come ogni anno, le pubblichiamo inviandovele con un po’ di anticipo per dare a ognuno il tempo di leggerle e magari di confrontarsi prima in Co.Ca..

Non è così perché se non ci fosse qualcuno che pensa ad organizzare i campi scuola e a farlo nel modo migliore possibile, la qualità stessa del vostro servizio ne risentirebbe. Se non ci fosse qualcuno che si fa garante dei vostri ragazzi nel momento in cui nelle vostre coca cominciano le “barricate” (leggi Responsabile di Zona), buttereste nell’umido anni di qualità. Se non ci fosse qualcuno che cerca di rispondere alle nuove esigenze formative (leggi Responsabile Regionale), non ci potrebbe più essere in futuro un servizio di qualità.

E se venisse a mancare il “gioco del futuro”, dove ci si mette anima e corpo per provare a trovare il sentiero migliore per gli anni a venire (leggi Comitato Nazionale) non potremmo nemmeno sperare di avere uno scoutismo di qualità. Tutta questa “roba” è la nostra garanzia di qualità.

Ma se è così, perché nelle assemblee ci sono più voci di corridoio che parole chiare al microfono? Perché ci sono più prevenuti che liberi ascoltatori? Perché non c’è quella sana dose di adrenalina che scorre nelle riunioni di Co.Ca.?

Forse perché, purtroppo, l’assemblea regionale - unico momento nel quale scriviamo veramente la nostra storia - facciamo sempre fatica a considerarla roba nostra.

Eppure, se per una volta, provassimo a sentire nostro anche il gruppo più lontano da noi forse diventerebbe tutto più chiaro e ci sentiremmo onorati di avere la possibilità di dire come vogliamo il futuro. Capiremmo davvero che i ruoli di quadro associativo non sono altro che gli stessi ruoli che viviamo nelle nostre coca traslati (ricopiati, ripetuti, traslocati...come vi

Speciale Assemblea

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Futuro sempliceRelazione Comitato

Un altro anno è passato e la stesura della relazione, per il terzo anno in forma integrata, è l’occasione di guardarci “dentro ed intorno” per rendere conto a tutti i capi di Agesci Liguria del servizio a cui siamo stati chiamati. Lo facciamo in un tempo particolare, nel quale il nostro progetto regionale ha raggiunto la metà del suo cammino ed il comitato si appresta ad un ampio rinnovamento poiché molte persone lasceranno l’incarico tra poche settimane per il termine del loro mandato. Ancora di più quindi, vorremmo che questo documento fosse occasione di riflessione e dibattito tra i capi. Abbiamo scelto di concentrare la relazione sugli argomenti del Programma regionale approvato dall’Assemblea regionale del novembre scorso, la-sciando al Bilancio di Missione , strumento che ormai abbiamo imparato a ”maneggiare” la parte di rendicontazione numerica sui mandati da Progetto regionale ed istituzionali.

Nessuno di noi è entrato in Comunità capi e ha proseguito il suo servizio in associazione per fare il commerciante, l’imprenditore o l’economista, ma per dedicarsi alla sfida dell’’educazione. Anche noi.La vita, tuttavia, ci pone dinanzi sfide alle quali non avevamo mai pensato e alle quali non pensavamo di essere preparati, ma il motto dello scoutismo ci insegna che la risposta è “estote parati”. Le numerose sfide economiche e gestionali sono cresciute pian piano e sono arrivate al loro culmine: il più delle volte a seguito di questioni iniziate de-cenni orsono o volutamente ignorate per anni.La crisi economica ha accellerato ogni cosa e ci ha costretto a affrontare temi finanziari e di strategia di impresa di cui – con franchezza - confessia-mo avremmo fatto volentieri a meno.Siamo consapevoli che la scelta di affrontare il problema sia stata scomoda e ci ha in apparenza allontanato dalla nostra mission principale, ma credia-mo non sia così. Nonostanze l’enorme fatica e spesso la sensazione di ab-bandono, di delega in bianco o - a volte - di vera e propria disinformazione o ostilità, crediamo di essere riusciti a raggiungere alcuni importanti risultati di cui tutta la regione deve essere fiera.

Relazione comitato 2011-2012

Scoutismoed economia:due concettiantiteticio complementari?

«Avrei tanto desiderato che tutto ciònon fosse accaduto ai miei giorni!» ... «Anch’io! Come d’altronde tutti coloro chevivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere.Tutto ciò che possiamo decidere è comedisporre del tempo che ci è dato»

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Prima di tutto - pur con le previste fatiche - siamo riusciti a mantenere uno stile scout nell’affrontare le nostre vicende e abbiamo dimostrato, ancora una volta, quanto la guida e lo scout pongano il proprio onore nel meritare fiducia. Alle proposte di alcuni commercialisti di risolvere la vicenda con un (sicu-ramente più economico) fallimento, la nostra risposta è sempre stata: non possiamo! Siamo scout. E se abbiamo preso impegni con fornitori, banche o altri, dobbiamo onorarli anche se ciò ci costa fatica.Secondariamente siamo riusciti a mantenere uno stile unitario: nonostante le discussioni e i punti di vista differenti, alla fine le decisioni assunte sono state veramente corali e nessuno si è tirato indietro nel fare (anche se a ma-lincuore) la propria parte.Infine siamo riusciti ad affrontare il tema in maniera organica e decisa: sia in termini finanziari di appianamento del debito (per cui ancora una volta ribadiamo un grazie sentito a quanti si sono impegnati nell’autofinanzia-mento), che in termini di visione prospettica della mission della cooperativa.Oggi non siamo in grado di dire se le azioni adottate saranno risolutive (anzi quasi sicuramente occorrerà penare ancora un po’ fino a che il nuovo sistema non andrà a regime), ma riteniamo che il peggio sia passato e che qualsiasi eventuale scelta futura poggi su una base solida costruita quest anno.Alla fine di questo gravoso impegno mentale, economico e finanziario, tuttavia, siamo di nuovo a chiederci se il nostro intervento cha all’inizio pensavamo fosse solo l’affrontare un’emergenza, non sia stato comunque “Educazione”. Non è forse una forte testimonianza di coerenza coi nostri valori scegliere di preferire la trasparenza all’opacità? Scegliere di far fronte ai debiti (anche se non li abbiamo determinati noi) per fedeltà alla parola data? L’economia e la gestione del denaro (soprattutto di quello che ci viene affi-dato) non è un tema di altissima responsabilità che va affrontato anche con i nostri ragazzi)? Di fronte alla drammatica attualità in cui sembra predomi-nare una gestione personale del bene comune, dedicare tempo ad educare alla responsabilità (nel senso etimologico di “rispondere a”) non è segno profetico e partecipazione alla costruzione del Regno?Leggere, gestire e approvare un bilancio (fosse anche quello di squadri-glia) non è conseguenza del protagonismo che chiediamo ai nostri ragazzi? Quante comunità capi, spinte dall’emergenza della cooperativa, hanno approfittato per riflettere su questi temi e per inserirli nelle proprie riflessioni educative?

Le questioni economiche tuttavia non sono state l’unica attenzione del co-mitato regionale: pur nella molteplicità della carne al fuoco, infatti abbiamo proseguito tutti gli impegni previsti dallo statuto e dal programma regiona-le. IL CONVEGNO sull’Educazione alla Fede è stato senza dubbio, uno dei momenti più importanti dell’anno, preparato con grande cura da tutto il comitato allargato con il contributo di molti capi e la presenza di qualifi-cati relatori. I partecipanti hanno vissuto in pienezza la proposta; grande è stata la risposta dei numerosi AE presenti e disponibili soprattutto la sera del sabato; le verifiche sono state molto positive a tutti i livelli, ma hanno

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evidenziato che questo “regalo” fatto ai capi è stato poco sfruttato: 220 partecipanti sono pochi per un evento ritenuto, e votato da molti, come uno dei “bisogni” più cogenti nelle coca e nelle zone. Il percorso di Evangelizzazione è proseguito con il Vangelo di Luca e la Ri-conciliazione: alle pattuglie di Branca sì è seguito il Viaggio di Gesù lungo le strade della terra santa individuando anche “geograficamente” la strada compiuta e negli eventi regionali per ragazzi il tema è stato declinato con maggior pienezza e facilità rispetto allo scorso anno.

Sul tema della Democrazia associativa (argomento sempre attuale come dimostrano le difficoltà vissute al Consiglio Generale di quest’anno) è stato votato l’ampliamento del diritto di voto e c’è stato l’ avvio della riflessione sulla formazione del pensiero associativo in Consiglio Regionale: ci stiamo chiedendo se vale la pena dare una “dignità” ufficiale al Consiglio regionale allargato ai Capi Gruppo e, in risposta ad un preciso mandato da mozione assembleare, abbiamo iniziato una riflessione sul numero e la distribuzione territoriale delle zone, dopo 25 anni dall’ultima definizione.Riteniamo che la riflessione sia ancora molto acerba e che il dibattito si sia spesso limitato ad un attaccamento allo status quo piuttosto che profezia sulla costruzione di strutture associative migliori.

È stata avviata in Consiglio regionale una riflessione sugli stackeholder e sono emerse difficoltà ad avere una visione globale dell’ impegno e del re-perimento delle risorse umane, oltre ad una precisa definizione degli obiet-tivi, per la presenza ai diversi tavoli.Il tentativo di dare una attuazione locale al protocollo nazionale AGESCI/ CAI è proseguito con maggior profitto nelle sedi distaccate sul territorio poiché, per il momento, si sono incontrate difficoltà nella individuazione di un interlocutore regionale CAI; difficoltà che dovrebbero essere superate dai recenti contatti con il coordinamento regionale appena nominato.Abbiamo vissuto un anno di positivo rilancio del comitato allargato in ter-mini di condivisione, relazione e capacità di definire e mantenere gli obiet-tivi, di programmazione condivisa e ”costruzione” di attività ed eventi . Le riunioni, se pure vissute in clima di grande “leggerezza” sono state occa-sione di elaborazione comune di strategie, scambio di riflessioni e “pensiero associativo”, sguardo verso il futuro. È proseguita l’attenzione e la cura nella scelta dei luoghi dei Consigli regio-nali vissuta anche come “spostamento” ed incontro verso le realtà locali e oltre alla preparazione dei momenti “formativi” e di catechesi e preghiera.

Con le branche abbiamo continuato la riflessione sugli eventi regionali, soprattutto il loro inserimento nella PPU dei ragazzi, l’importanza peda-gogica e sociale di “un’occasione in più “ in questo momento difficile, la logistica. I numeri sono davvero importanti segno che l’esigenza è concreta e presente. C’è oggettiva necessità di forze per reggere l’oltre migliaio di ragazzi coinvolti, riteniamo inutile il solito invito a schierarsi, molto meglio domandarci un po’ tutti e rigorosamente in sequenza: “sono utili ai nostri ragazzi? Vogliamo mantenerli? Riusciamo a mantenerli?”. L’incontro branche/settori necessita di un momento di aggiustamento delle sinergie e della collaborazione. L’evento Libera (oltre che risposta alla domanda del programma regionale

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QuanteZonein Liguria?

Quale coerenza tra ciò che domandiamo e la nostra partecipazione?

Come vengono inseriti gli eventi regionalinella PPdei ragazzi?

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Relazione Comitatodi riflessione sull’educazione alla legalità) è stata l’occasione per ripartire con il settore PNS: c’è una nuova incaricata e la partecipazione ci ha dato il segno di quanto le sensibilità e le tematiche che propone questo settore siano ricercate dagli scout liguri. Era tutto un po’ nascosto o forse non era troppo chiaro quale fosse la potenzialità del settore. Interessante, infine, la sperimentazione di una pattuglia regionale mista capi e R/S: la risposta a chi parla di partecipazione attiva dei ragazzi alla gestio-ne dell’associazione!La riflessione sul coinvolgimento nel grande gioco dello scoutismo dei bambini in età 5/7 anni è proseguita con meno “politica” (segnaliamo solo l’approvazione del nuovo statuto di AIC, con la partecipazione decisiva e pesante in termini propositivi dei gruppi liguri, e il rinnovo del protocollo di intesa Agesci/Aic) e più azione. Un laboratorio di approfondimento ad hoc ha visto la partecipazione di un buon numero di capi. È stata aperta una nuova colonia e diversi gruppi sono interessati ad approfondire quello che sempre meno appare un “fenomeno folkloristico” e sempre più una sfida educativa da valutare sul piano pedagogico, di esigenze del territorio, di for-ze a disposizione. Abbiamo ritenuto opportuno nominare un’incaricata per seguire il tutto.

Il lavoro fatto dalle Co.Ca. sulla diarchia ha contribuito alla realizzazione di un buon documento nazionale (approvato dal Consiglio Generale) che invi-tiamo tutti a leggere per gli spunti che può offrire. Il riassunto dei dati rac-colti nella nostra regione è stato condiviso in Comitato e messo a disposizio-ne delle Zone; è uno spaccato interessante di ciò che avviene in Liguria ed in ogni singola zona (strategie operate da alcuni gruppi, attenzioni partico-lari verso una branca …) che potrebbe essere sfruttato come opportunità di lavoro per valutazioni critiche su importanza e difficoltà della diarchia, modi di agire e soluzioni. Lo stimolo importante è però quello di non fermarci alla vicenda “bollino rosso censimenti” ma di risalire fino al “succo” pedagogico ovvero la coeducazione: è stata una grande scelta di Agesci va riscoperta!

Il cammino con i nostri fratelli del Masci è ormai consolidato e la prossima tappa è il territorio, portare cioè a diffusione in tutta la Liguria la collabo-razione sperimentata con efficacia a livello regionale. Tra le varie iniziative segnaliamo il rilancio della Luce di Betlemme con l’obiettivo di ridare visi-bilità, significato e slancio a questa particolare tradizione scout. La piccola fiammella che porta con se un messaggio di speranza, gioia e unità è stata accolta in piazza da un grande cerchio in festa, comunità Masci, molti bran-chi, E/G, R/S, capi, è stata consegnata al Sindaco di Genova, al Presidente della Regione, al Cardinale ai Responsabili delle zone colpite dall’alluvione e poi distribuita a tutti i passanti. Ad ognuno abbiamo chiesto di portarla ovunque si ritenesse importante portare questo messaggio. Pensiamo di essere riusciti ad illuminare, anche solo un attimo, molti angoli e molti cuori della nostra regione.

Il documento sullo sviluppo è pronto per essere usato! Nato dalle rifles-sioni del convegno di 2 anni fa al Palacep e passato per varie fasi elabora-tive, è stato approvato dal Consiglio Regionale e già presentato in alcune occasioni nell’ultima parte dell’anno. Usiamolo per quello che è: uno strumento. Inseriamolo nelle nostre real-

Diarchia: adempimento burocratico o sceltaeducativa?

Sviluppo:è tempo di muoverele mani!

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tà, nelle nostre discussioni, soprattutto nelle nostre “fatiche” di capi. Nelle Co.ca. , nelle staff, nelle zone, è pensato affinchè qualunque livello lo possa maneggiare. È crescente, da modellare, da masticare, bisogna provare a litigarci un po’. Pensiamo possa far alzare un pizzico lo sguardo ma vuole fortemente stimolare la progettazione e l’attuazione di concrete azioni di sviluppo, piccole e grandi e interpella la passione di ognuno. È il cuore del nostro progetto regionale e finito il tempo del pensiero, stabilite le linee gui-da, ora è il tempo di muovere le mani.

Sulla scia delle esperienze dell’anno passato, anche quest’anno sono state organizzate le “Fucine” ampliando l’offerta delle tecniche da approfondire realizzando quelle di speleologia, topografia, meteorologia, pioneristica base e pioneristica avanzata, cambusa, botanica, spiritualità. La partecipazione è stata buona, nonostante molti capi iscritti da tempo abbiano rinunciato all’ultimo momento, a volte con scarsa comunicazione e gravando un po’ sull’organizzazione dell’evento. I partecipanti hanno espresso soddisfazione ed entusiasmo collaborando ad evidenziare alcune criticità e facendo inte-ressanti proposte per il futuro. Considerato la generale positività della pro-posta ci impegneremo per fare una proposta adeguata alle richieste anche il prossimo anno.Nell’ottica del rilancio del percorso di tirocinio dei capi che entrano nelle nostre comunità, come concordato al Consiglio Regionale di settembre 2011, si è provveduto a organizzare i Campi di Formazione Tirocinanti: sono stati realizzati cinque CFT da dicembre a maggio con formatori proveniente da zone accoppiate e uno a settembre per permettere ai Capi Tirocinanti, che per vari motivi non sono riusciti a partecipare durante l’anno, di svolge-re l’evento nel nostro territorio.Per meglio coordinare e seguire la proposta abbiamo incaricato Francesco Travo referente degli eventi.Con i formatori che hanno prestato servizio nei CFT sono stati svolti incontri per approfondire le dinamiche dell’evento; crediamo che ci sia ancora molta strada da fare soprattutto nel continuare a confrontarsi sulla proposta di un evento per capi giovani e provenienti da realtà eterogenee.Purtroppo, nonostante numerose riflessioni sul percorso di tirocinio che deve essere svolto nelle zone, crediamo sia necessaria una maggiore attenzione nel rilancio della proposta nelle realtà locali e nei gruppi.Come da mandato del consiglio regionale ci siamo occupati anche della cre-scita dei nostri quadri: per la Formazione dei Capi Gruppo è stato realizzato un Campo in autunno e il Laboratorio sugli aspetti economici e di respon-sabilità civile e penale del capo gruppo antecedente all’assemblea che ha registrato una grande partecipazione. Sempre nei laboratori pre assemblea siamo riusciti ad incontrare gli IABZ, dedicando un momento di formazione ad hoc per questo ruolo, purtroppo con scarsissima partecipazione. Nell’an-no appena trascorso non siamo riusciti a replicare gli interventi a domicilio del 2010/2011.Anche gli altri laboratori per capi tenutisi prima dell’assemblea regionale hanno riscosso interesse e una buona partecipazione: cetà 5-7 anni, branca eg e branca rs.Sempre per tenere fede al mandato assembleare abbiamo fortemente contribuito alla realizzazione dei “Seminari Nazionali delle Zone” tenutisi a Bracciano a settembre 2012, i cui contenuti, legati alla figura del Capo

Futuro sempliceRelazione Comitato

Tirocinioe CFT:due strumenti differenti da imparare a coordinare.

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Relazione ComitatoGruppo e al funzionamento degli organi di quel livello, rispondevano in maniera adeguata anche ad molte necessità della nostra regione. Purtroppo l’evento, bene organizzato e evidentemente di un livello superiore a quello che da soli avremmo potuto realizzare in liguria, non ha visto la partecipa-zione di tutte le zone, cosa che ha reso meno incisivo gli obiettivi e il tempo dedicato dai due incaricati regionali alla fo.ca.Se al Convegno Fede c’è stata una buona presenza e collaborazione con molti AE che prestano servizio nei nostri gruppi, nelle zone e in formazione capi, non è stato altrettanto per gli Eventi EMMAUS: momenti di Formazio-ne al/nel ruolo per Assistenti Ecclesiastici organizzati dal livello nazionale. Su questo punto è necessario rilanciare la partecipazione e il coinvolgimento anche tramite i quadri dei gruppi e delle zone.Riguardo i Campi di Formazione Metodologica sono stati realizzati 2 CFM LC, 3 EG e 1 RS. Purtroppo dobbiamo constatare che sia il numero degli allievi che dei formatori sta diminuendo. Abbiamo infatti notato che la partecipazione ai nostri CFM è prevalentemente di capi provenienti da altre regioni, mentre riguardo i Formatori, stiamo vivendo un momento di forte difficoltà nel coin-volgere nuovi capi disponibili a svolgere questo servizio.Purtroppo dobbiamo ammettere con estremo rammarico che i tempi con cui le valutazioni degli allievi giungono alle co.ca non sono consoni e rendono spesso la valutazione, e la ricaduta sul servizio e sulla Comunità Capi di ap-partenenza meno incisiva. Ci ripromettiamo di affrontare questo punto con gli Staff e lavorare perché i tempi siano più adeguati.Considerata l’oggettiva impossibilità di aprire 3 CAM abbiamo deciso di realizzarli congiuntamente con le regioni dell’area (Lombardia e Piemonte), uno per branca, nella Base regionale di Vara nel ponte dei Santi.Gli eventi sono stati organizzati da staff composte da un formatore per regione; proporre questi eventi nello stesso luogo e nelle stesse date ci ha consentito di registrare una buona partecipazione, offrendo al contempo l’opportunità per le co.ca di vivere insieme un momento di formazione im-portante per coloro che ne necessitavano ottimizzando i viaggi. È stata un’esperienza molto positiva che, a livello di fo.ca, ci ha consentito di collaborare per riallineare le proposte formative delle regioni e per aiutar-si ad realizzare eventi che nelle singole regioni rischiavano di non avere un sufficiente numero di iscritti.

In autunno si è svolto l’RTT, l’evento di Formazione formatori regionale, cui hanno partecipato molti capi formatori. I formatori hanno lavorato divisi per branca, confrontandosi sulle metodologie di trasmissione dei concetti e si sono impegnati a rispettare alcune “promesse” nei successivi eventi di formazione, che sono state concordate come strategie utili per migliorare le proposte formative. Al consueto incontro annuale dei Capi Campo si è ope-rato per revisionare le procedure e le tempistiche riguardo il reclutamento dei nuovi formatori, la gestione delle staff, le nomine e i mandati, la gestio-ne degli eventi e ci si è confrontati sui nuovi documenti che la Formazione Capi Nazionale sta elaborando, per portare il “pensiero” maturato dai forma-tori della nostra regione al livello nazionale.Un grande lavoro c’è stato quest’anno da parte del settore Comunicazio-ne nella convinzione che sviluppo è anche qualità dello scoutismo, qualità che si costruisce sfruttando ogni canale di comunicazione per trasmettere

Tirocinioe CFT:due strumenti differenti da imparare a coordinare.

Come orientarsi nella mole di informazioni?

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le informazioni. Informazioni che è anche dovere di ogni persona cercare e approfondire cercando, nel bombardamento mediatico cui il mondo ci sotto-pone, quelle informazioni degne di essere approfondite e dibattute.

Le incertezze sull’assetto del sistema economico integrato hanno portato grandi cambiamenti all’interno della segreteria regionaleDall’estate scorsa era chiaro a tutti che il sistema economico integrato non era in grado di sostenere i costi di 4 collaboratori, ma interrompere un rap-porto di lavoro in tempo di crisi economica non è una scelta facile. Mutate situazioni familiari e un clima di fiducia incrinato da aspettative ritenute esagerate hanno portato Paola a comunicarci le sue dimissioni ad effetto immediato. Ricambiamo l’augurio di Buona Strada e la ringraziamo per questi anni di intenso lavoro. Buona Strada anche a Sara che autonoma-mente si è trovata un’altra occupazione.Impegnativo è stato lo sforzo per il comitato per garantire ai soci il servizio di segreteria, ma con serenità e aiuto reciproco anche questo scoglio impre-visto è stato superato. Abbiamo però compreso, una volta di più, come sia fondamentale una per-sona a supporto del servizio svolto dagli incaricati regionali. Troppe volte con la scusa dell’essere volontari dilatiamo i tempi che noi stessi ci siamo dati, troppe volte i capi liguri si vogliono iscrivere al campo scuola solo pochi giorni prima rincorrendo l’ultimo posto disponibile, molte volte ci dobbiamo relazionare con uffici ed enti, che non sono aperti il martedì sera …La riflessione non vuole essere solo economica (avere un servizio ha un co-sto, più cose vuoi e più costa), ma soprattutto politica sul ruolo e sul servizio che vogliamo chiedere agli incaricati regionali e sul supporto di cui abbiamo bisogno da parte di dipendenti.Come insegna un capo saggio “Lo scautismo è spostamento” e noi non ci facciamo mancare nulla: per garantire l’apertura e ridurre i costi l’anno scorso abbiamo spostato la segreteria in Via Galata ove avevamo sistemato degnamente una stanza ad uso ufficio. A giugno infine abbiamo ri-spostato tutto in vico Falamonica. Il Comitato allargato ha avviato una riflessione per la ridefinizione degli spazi e sulle modalità degli incontri regionali. Rimane una sola nota di tristezza: a parole siamo tutti bravi, ogni scelta è semplice e le conseguenze irrilevanti, ma a rimboccarci le maniche e spostare gli scatoloni siamo stati in pochini …

Quest’anno abbiamo deciso di intervenire per dare un punto di discontinuità nella situazione finanziaria del sistema economico dell’AGESCI regionale al-lestendo un autofinanziamento regionale. Ogni gruppo aveva da distribuire un numero di biglietti della lotteria proporzionale al numero dei censiti in gruppo: è stata una sfida che molti hanno colto positivamente impegnando-si al massimo per aiutare la propria associazione. Non è stato sicuramente facile, ha impegnato molto i gruppi che hanno dedicato tempo ed energie alla realizzazione di questa attività ma sicuramente è stato fruttuoso, e ci sembra giusto ringraziare tutti dal più grande al più piccolo, dal più scetti-co al più convinto della collaborazione. I premi sono stati tutti assegnati e quasi tutti ritirati. Quasi tutti i soldi dei biglietti sono stati versati, anche se qualcuno si è un pò fatto rincorrere e nonostante la possibilità di versare in 2 trance con termine ultimo 30 di giugno abbiamo dovuto sollecitare fino a settembre il rientro dell’ultima rata.

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Quale logistica a servizio dell’educazione?

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Relazione ComitatoDopo anni di servizio e plurimi rinnovi Giorgio ha lasciato l’incarico di Inca-ricato per la Base regionale Il Rostiolo per raggiunti limiti di età; come i Cardinali di Santa Romana Chiesa, si ritira dal servizio attivo, seppur conti-nuando a mettere a disposizione dell’associazione la fitta rete di contatti e relazioni locali. GRAZIE Giorgio !!La pattuglia Base, seppur senza una guida, non si è persa d’animo, anzi sono continuati i lavori di piccola ma preziosa manutenzione a Mulino per sistemare la zona intorno alla casa danneggiata dall’alluvione e a Quercia per i lavori del bagnetto esterno ancora in corso. Nel corso dlll’estate abbiamo ultimato la ristrutturazione della casa Pippo iniziata con il Campo Ora et Labora, trasformandola da magazzino a uno spazio sempre funzionale, ma accogliente. Abbiamo risistemato il piano ter-reno trasformandolo in una “tavernetta” con pavimento piastrellato, angolo cucina e perlinato. Il primo piano, dopo essere stato svuotato delle masseri-zie ammassate lì da anni, è stato trasformato in una camera dotata di letti. Il lavoro sul tetto, iniziato pensando a una semplice sostituzione di alcune tegole, si è trasformato in un lavoro ben più grande con la sostituzione di alcuni travi logorati dal tempo e dall’umidità. Nella settimana santa si è svolto il campo Ora et Labora che con naturalezza ha unito i lavori manuali in base con l’intensità dei riti dela triduo guidati da don Franco Anfossi.L’anno si è concluso con la realizzazione della 1° Sagra del fungo a Vara Inferiore in collaborazione con il Consorzio di miglioramento fondiario ed agroforestale alte valli d’Orba e Gargassa. È stata un’opportunita’ di incon-tro e collaborazione con gli abitanti di Vara, un modo per scoprire l’umanità di quello che, per quasi tutti gli scout, è solo “il posteggio per poi scendere a piedi in base” ed un’occasione di presentazione dell’associazione e di vivere con un’ottica diversa la Base scout.. Le presenze in base si sono consolidate e sempre più gruppi la vivono come luogo in cui fare scautismo. Per la prima volta da anni abbiamo dovuto fare il sorteggio per assegnare il posto tra due campi di gruppo liguri nella decade fine luglio-inizio agosto, mentre rimangono ampie disponibilità di posto per i mesi di inizio stagione. Alta deve rimanere l’attenzione su come interpretiamo la frase di BP “lasciare il posto un po’ migliore di come lo si è trovato”. L’autonomia e la fiducia nei ragazzi è un cardine della nostra pro-posta, ma funziona solo se prima, con il nostro esempio, gli abbiamo dato le competenze e gli strumenti necessari. Per dirla semplice: lasciamo le case ancora troppo sporche!Nel corso dell’anno sono proseguiti i lavori straordinari alla Casa Romana: prima dell’inverno si è provveduto alla realizzazione del tetto e dei solai, nella primavera estate si è proceduto con gli esterni e prima dei rigori dell’inverno dovremmo riuscire ad ultimare le “pareti orizzontali” con fine-stre, porte e tinteggiatura, oltre alla realizzazione di un’intercapedine lato monte e allo smontaggio dei ponteggi. Considerata la limitatezza delle risorse a disposizione la scelta è stata orientata al completamento, seppure rustico, della parte di casa centrale che ci auguriamo riuscirà ad ospitare i primi campi estivi nell’estate 2013.

Quale logistica a servizio dell’educazione?

La basedi Vara:ricchezza educativao onere immobiliare?

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Spunti di riflessione e domande

La parola impegno è forse troppo spesso pronunciata nelle nostre riunioni: è anche declinata vera-mente nella nostra vita senza se e senza ma ?

Quanto sono le “zone grigie” più grandi nei nostri comportamenti ?

Da Padre Enzo Bianchi

Nella nostra società individualista con tratti di egoismo e narcisismo c’è ancora posto per l’arte del donare? Nell’educazione delle nuove generazioni c’è attenzione al dono (totalmente gratuito) come atto autentico del nostro servizio?

Da Carlo Maria Martini

Abbiamo bisogno di uomini che ardano in modo che lo spirito possa diffondersi ovunque! La Chiesa è indietro di 200 anni! E noi? come mai non ci scuotiamo? abbiamo paura invece di coraggio? Solo l’Amore vince la stanchezza e Dio è amore! Io ho ancora una domanda per te: cosa puoi fare Tu per la Chiesa?

Abbiamo inserito sulla pagina del sito Agesci Liguria alcuni articoli che potete scaricare e leggere:

• “Il vero dono non vuole niente in cambio”, articolo comparso su La Stampa del 16 settembre 2012

• “Condonare i debiti”, articolo comparso sempre il 16 settembre 2012 su “Avvenire” entrambi di Enzo Bianchi, Priore della Comunità di Bose

• “Chiesa indietro di 200 anni. Perché non si scuote, perché abbiamo paura?”, l’intervista al Cardinale Carlo Maria Martini a cura di Georg Sporshill e Federica Radice Fossati Confalonieri, comparsa sul “Corriere della Sera” lo scorso 1° settembre.

Buona lettura!

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L’ etica dell’impegnoè l’unica fonte di speranza, noi ci crediamo davvero?

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Branca L/C 2011-2012

confronto, offrendo comunque un apporto prezioso e di qualità. In generale abbiamo riscontrato la soddisfazione e raccolto le critiche costruttive dei partecipanti a Pattuglia che ci hanno chiesto di continuare il cammino verso la concretezza per fare in modo che quanto fatto in Pattuglia sia il più possibile tangibile ed esportabile nelle Zone ed il meno possibile autoreferenziale visto che non sempre quanto fatto o discusso a pattuglia viene recepito come utile, o immediatamente assimilabile, dalle Zone.Nel complesso si è instaurato un clima di Famiglia Felice costruttivo e collaborativo in cui quasi ognuno ha dato il suo apporto.

Guardando in maggior dettaglio il lavoro svolto, ci siamo divertiti a definire il primo momento dello scorso anno “SalvaPattuglia”, momento in cui si è cercato di gettare nuovamente le basi educative comuni e mettere a punto il lavoro dell’anno da svolgere insieme.Nella seconda fase, ribattezzata scherzosamente “CresciPattuglia”, si sono

stimolando un confronto meno da CFM e più paritario sugli argomenti richiesti dai rispettivi progetti.Il numero dei formatori nella Pattuglia è assai risicato e, talvolta, se ne sente la mancanza perché il loro contributo consentirebbe di porre con maggior facilità dei “paletti” educativi che tutti noi dovremmo aver bene presenti. Riteniamo tuttavia il calo numerico dei partecipanti alla pattuglia, ristretta ai soli IABZ, estremamente positivo ed elemento necessario sia per stimolare un confronto con chi direttamente si misura con le Zone, sia per creare uno “zoccolo duro” da cui ripartire per focalizzare le emergenze educative di Branca, a livello regionale.

La pattuglia dello scorso anno ha avuto molte anime, alcune di più lunga esperienza, o comunque in continuità con gli anni precedenti, altre più fresche e di nuova generazione. Alcuni incaricati, ogni tanto, per differenza generazionale e, quindi, di esperienza, si sono sentiti un po’ i “capi campo” della situazione, assumendo un ruolo più “didattico” che di

La partecipazione alla Pattuglia L/C è molto diversa da alcuni anni fa, un tempo il numero dei presenti era elevatissimo, ma non tutti erano IABZ... Ora i numeri si sono molto ristretti, a volte anche troppo, anche a causa della reiterata assenza di alcune Zone alla nostra riunione mensile. Generalmente erano rappresentate 3-5 Zone per riunione rispetto alle 9 effettive. Proviamo dispiacere per questo dato, abbiamo cercato di rendere la riunione di Pattuglia un momento di confronto fecondo e soprattutto il “raccoglitore di esigenze” delle disparate realtà della nostra Regione, ci dispiace pertanto che si sia persa quest’opportunità di confronto. Va ricordato, tuttavia, che in alcuni casi le Zone vivono situazioni complesse e non riescono a nominare più di uno IABZ.

In generale la fotografia delle nostra Zone di branca è estremamente eterogenea, spaziando da Zone che hanno problemi di chiusura di Gruppi e con pochi capi giovani e capi esperti presenti che non sempre creano occasioni di confronto, a Zone che sono cresciute

Branca L / C

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can!”, un supporto che la Pattuglia vorrebbe fornire per contribuire al processo di alfabetizzazione religiosa dei capi, punto importante del nostro Progetto Regionale. Vorremmo perciò fornire un sussidio il quanto più possibile pratico alla Pattuglia e alle Zone; tuttavia il fatto di aver iniziato a concretizzare questo punto solo alla fine dell’anno, sebbene vi si sia lavorato trasversalmente ad ogni Pattuglia, ha fatto si che fosse vissuto un po’ come “un compito a casa”. Pertanto vorremmo ripartire da questo punto per approfondire al meglio questa tematica, evergreen delle emergenze per i capi, arrivando ad un documento concreto in tempi brevi, per fornire finalmente uno strumento per le Zone e i singoli capi.

Infine le Piccole Orme, altro evergreen della Pattuglia e degli IABR. A seguito della puntuale verifica e di quanto è stato fatto notare la scorsa Assemblea Regionale (2011), ci siamo fatti carico di attuare delle modifiche consistenti alle modalità di iscrizione ai campetti e di aumentare ancora di più la comunicazione. Quest’anno

maggior approfondimento. Ringraziamo chi della Pattuglia ha collaborato con noi alla realizzazione del laboratorio L/C, vorremmo puntare a rendere eventi di questo tipo più partecipati anche a livello organizzativo da tutta la Pattuglia, ma ci siamo resi conto che bisogna cominciare un passo alla volta e che, la Pattuglia, su questo ha ancora bisogno di crescere. È partita la prova dell’Operazione “Si può fare” sulla revisione del Gioco delle Prede e degli Impegni, mediante un “modello” che sarà in prova per un anno nel Branco Waingunga del Cogoleto; ringraziamo la Co.Ca. che, con coraggio, si è messa in gioco in questa nuova avventura, l’esito di questa “prova” fornirà un importante contributo per la revisione nazionale di questo strumento educativo.Abbiamo iniziato la preparazione del manuale “Catechesi in L/C? Yes, you

volute focalizzare le emergenze educative del momento in merito all’Ambiente Fantastico con l’Operazione Michelangelo un’iniziativa a livello nazionale, nata per ridare “parola” all’Ambiente Fantastico Giungla e Bosco che ha perso vitalità ed energia nel corso degli anni. Fra le numerose piste offerte gli incaricati regionali hanno scelto di confrontarsi con l’attualità dei racconti e il loro impiego per veicolare messaggi educativi, suscitando sentimenti contrastanti, da chi si è sentito parte di un qualcosa ed è stato stimolato ad approfondirlo a chi avrebbe voluto partire da un livello più alto di dialogo; in alcuni casi l’attività Michelangelo è stata riportata in Zona con riscontro positivo.

La realizzazione del momento di Branca L/C nell’ambito del Convegno Regionale Fede “Chiamati all’amicizia con Dio” ha rappresentato un altro punto forte e che avrebbe meritato

Branca L / C

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spesso e volentieri, capi giovani ed in formazione che spesso si sono dovuti giocare in questo ruolo, nel momento sbagliato del loro cammino di capo. Siamo disponibili a studiare ed eventualmente ripensare insieme nuove modalità per le riunioni mensili, ma riteniamo che la partecipazione di tutti sia imprescindibile. Vorremmo che le attività e le proposte della Pattuglia fossero davvero la risposta all’esigenza di TUTTE le Zone e che i documenti prodotti fossero il più possibile rispondenti alle necessità reali della Regione nella sua totalità e non solo delle Zone presenti; tutto questo discorso in previsione di un ricambio di circa il 50% degli IABZ L/C nelle nostre Zone e quindi nella Pattuglia.Infine vogliamo ringraziare di cuore tutti i capi che a vario titolo hanno offerto il loro prezioso tempo alla Pattuglia, senza di voi molte delle nostre idee non avrebbero potuto prendere vita, grazie.

Buona Caccia e Buon VoloMarco, Enrica e la Pattuglia

Regionale L/C

maggior numero di campetti, possibilmente distribuiti nell’arco dell’anno e sul trovare nuove forze disponibili a mettersi in gioco negli staff, ricordiamo infatti che senza il contributo dei capi è impossibile soddisfare le esigenze di tutta la Regione. La prima testimonianza della nostra volontà di cambiamento sono le 2 PO invernali che si terranno a Vara durante le vacanze di Natale. Al Consiglio Regionale del 29-30 settembre 2012 abbiamo discusso delle modalità di iscrizione alle Piccole Orme invernali, cercando un modo per assorbire le 41 iscrizioni che sono restate nelle liste d’attesa; si deciso di aprire i due campetti riservando i posti a chi, dei 41, potrà partecipare nelle date scelte, lasciando i rimanenti posti liberi. In conclusione, la Pattuglia può e deve crescere ancora e, come dicevamo all’inizio, dobbiamo poter contare sulla presenza di tutte le Zone e sulla partecipazione costante degli IABZ e dei formatori. Chiediamo quindi a tutte le Zone attenzione su questi ruoli, vista soprattutto la particolarità della nostra branca che accoglie,

si è puntato moltissimo sia sull’informazione e la comunicazione, mediante visite alle Zone (5 su 9, ma possiamo migliorare), discussioni in Pattuglia, e la ricerca di nuove forze tramite chi aveva già direttamente vissuto l’esperienza. Le linee generali per la gestione e l’iscrizione sono state compartecipate dalla Pattuglia e condivise in Consiglio Regionale, e di questo siamo molto soddisfatti. L’informatizzazione delle modalità di iscrizione mediante il sistema BuonaCaccia (buonacaccia.net) ha inoltre consentito una gestione più agile ed equa delle iscrizioni. La verifica dei 5 campetti svolti è stata estremamente positiva sia per quanto riguarda gli Staff, a volte anche nuovi o comunque caratterizzati da ricambio generazionale, sia per quanto riguarda l’esito sui fratellini/sorelline. Nel complesso l’evento è consistito in 5 campetti dislocati dalla terza settimana di agosto alla seconda settimana di settembre con la partecipazione di 165 fratellini e sorelline e di oltre 35 Capi.Vorremmo migliorare ancora, puntando su un

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Branca E/G 2011 / 12

tentativo di risposta a questa domanda, abbiamo progettato gli incontri partendo dal presupposto che i capi reparto conoscono il metodo e/g, i suoi strumenti, ne riconoscono il valore educativo e sanno proporli in reparto e ai ragazzi, ma sappiamo che ci sono ancora degli ostacoli nella realtà quotidiana del servizio che bisogna eliminare. Questa riflessione è avvalorata a livello nazionale dai risultati del “monitoraggio sul sentiero” ottenuti in questi anni, a cui si sta cercando di dare una risposta grazie ai reparti sentinella, che vede impegnati ancora i tre reparti liguri per quest’anno. Gli obiettivi dell’attività proposta nelle zone di branca era sottolineare la grande concretezza del sentiero e del suo essere parte della “normale” vita di squadriglia e reparto in ogni momento: non bisogna creare momenti ad hoc di progressione personale!! Gli strumenti della branca sono la risposta che cerchiamo, non sono più necessarie altre staff, altre riunioni, è cancellato il panico del “devo pensare a un’attività di p.p.: aiuto!!”. Le esigenze, le necessità, i bisogni dei ragazzi sono gli unici protagonisti, a noi capi rimane solo da pensare - con la giusta intenzionalità educativa- agli strumenti che meglio vi rispondono e fornire le occasioni perché i loro sogni si possano concretizzare.

Gli eventi E/G liguri rispondo ad esigenze concrete della branca? Dei ragazzi? Sono esperienze concrete che fanno crescere i ragazzi?

La PPU, l’educazione alla fede, l’educazione alla politica guidano il nostro agire di capo? Sono presenti nei progetti di unità? Sono qualcosa di concreto o solo concetti, valori lontani dalla realtà dei fatti? Come educhiamo alla fede, alla politica in E/G? Gli strumenti della branca educano a questo o si devono creare momenti ad hoc? In pattuglia abbiamo risposto a questi interrogativi tenendo come punto cardine del confronto prima di tutto la consapevolezza educativa che guida ogni agire del capo, poi la concretezza della nostra proposta, il fare e progettare esperienze con gli strumenti metodologici senza inventare (o progettare) attività estranee alla branca E/G. Il ragionare su questi temi, il confronto creatosi, le conclusioni a cui siamo giunti hanno portato a progettare e realizzare il convegno fede “chiamati all’amicizia con Dio” proponendo un momento di branca positivo e costruttivo dove i capi reparto hanno potuto “giocarsi” in perfetto stile E/G, vivendo un’esperienza concreta sul tema della fede. È rimasto, invece, come momento di riflessione e discussione interno alla pattuglia il tema legato all’educazione alla politica.

Nel sentiero di ogni E/G c’è concretezza o il suo meccanismo è troppo astratto ed irrealizzabile? Questa domanda ha guidato gli incontri nelle diverse zone liguri, che per noi sono stati occasione fondamentale per conoscere e confrontarci con tutti i capi della regione. La “nostra visita” è stata il

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Forse la parola chiave di quest’anno di pattuglia è concretezza...

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integrate nel sentiero dei ragazzi, da non considerare come eccezione/alternativa alle attività di reparto, abbiamo cercato una strada diversa per poter avere una partecipazione più alta di capi che si coinvolgessero in prima persona. La soluzione, per noi, era il ritorno della zona di branca come possibile ausilio e luogo in cui fosse più facile condividere la responsabilità dell’intero evento. Abbiamo chiesto di creare, organizzare, gestire, proporre almeno un campetto per zona in base al sentiero dei ragazzi, alle loro competenze e alle esigenze dei capi. I campi di competenza organizzati quest’anno sono stati meno degli anni precedenti: 3 campetti in totale, alcune zone non sono riuscite ad organizzarne né a fornire singoli capi per poter creare staff interzona. Ma i campetti che sono stati realizzati hanno avuto una verifica positiva.

Guidoncini verdi: lo scorso anno quest’evento è saltato perché non c’erano abbastanza capi per poterlo realizzare. Siccome pensiamo che “il palio dei guidoncini verdi” sia l’occasione per usare lo strumento straordinario della specialità di squadriglia che educa a 360° i ragazzi, lavorando sul sentiero dei singoli, sull’autonomia, sul progetto, sulle imprese, anche quest’anno abbiamo puntato sulla sua realizzazione. Dopo molti ragionamenti abbiamo ritenuto che questo cammino, così importante e prezioso, dovesse essere completato prima del campo estivo, in modo da goderne i frutti nell’ultima grande impresa dell’anno e per poter essere un ottimo volano per il trapasso nozioni tra capo e vice-capo squadriglia. Volevamo seguire passo dopo passo i capi squadriglia durante l’anno, ma purtroppo non siamo riusciti a farlo, ci è riuscito solo monitorare le iscrizioni, ci scusiamo per questa nostra mancanza. Possiamo dire con soddisfazione che dopo due anni abbiamo potuto ri-vivere il palio dei guidoncini a Vara in un bivacco con un

Molto tempo e molti dei ragionamenti fatti in pattuglia hanno riguardato gli eventi e/g che in questi anni sono stati piuttosto problematici. Come incaricati abbiamo pensato che la situazione regionale meritasse una grande attenzione e soprattutto una diversa gestione per intraprendere strade differenti e non lasciare nulla d’intentato o comunque capire se, cambiando impostazione, si riusciva ad ottenere risultati di qualità. Tutto ciò è stato oggetto di ragionamenti anche con il comitato regionale, con gli Icmr in particolare, che ci hanno aiutato e appoggiato nelle nostre scelte. Dalle riflessioni/verifiche che gli Iabz hanno riportato, quindi espressione di un pensiero condiviso di tutti i capi liguri, la situazione a inizio dello scorso anno era più o meno così: • gli eventi regionali sono una grande risorsa

e opportunità di crescita per i ragazzi per poter vivere sempre di più il loro sentiero;

• il numero di ragazzi che partecipa è sempre alto quindi è indice fatto che i capi, le co.ca ritengono siano uno strumento di crescita importante o almeno valido;

• il numero di capi che può realizzare questi eventi è sempre molto ridotto.

Gli eventi che in regione vengono proposti sono: campetti di specialità, campi di competenza e i guidoncini verdi.

I campetti di specialità vedono un numero sempre maggiore di presenze sia di ragazzi che di capi, questi vengono organizzati dalle zone e sono l’unico evento che negli ultimi anni ha dato una verifica completamente positiva.

Campetti di competenza.Tutte le zone, interpellate da noi tramite gli Iabz, hanno ritenuto che i campetti di competenza sono un evento da proporre. Siccome riteniamo che tutti gli eventi di cui ci facciamo promotori (come incaricati in quanto espressione della regione) hanno una valenza educativa perché occasioni totalmente

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Fare scoutismo

Le soluzioni che come incaricati abbiamo cercato e provato fino ad oggi non hanno pagato o non erano quelle corrette quindi siamo convinti che sia necessario confrontarci con tutti per arrivare ad una decisione e soluzione condivisa. Vogliamo concludere questa nostra verifica ringraziando Fabio, Chiara, Letizia, Michele, Lorenzo (ovvero il “pattuglino eventi”) perché senza questo loro servizio silenzioso, ma di altissima qualità, sarebbe stato difficile organizzare e realizzare gli eventi proposti. Insieme a loro ringraziamo anche tutti i capi che donando il loro tempo e il loro servizio per realizzare i campetti di specialità, di competenza e guidoncini verdi li hanno resi eventi di qualità e occasione di crescita per i ragazzi che li hanno vissuti.

Buon sentiero Barbara e Marco.

numero decisamente alto di ragazzi che hanno potuto beneficiare di un evento, a nostro parere, di qualità e di scambio di idee. Questo evento dovrà e potrà essere perfezionato, ma la scelta del periodo e la modalità in cui è stato realizzato ha dato esito positivo quindi continueremo su questa strada, cercando però di realizzare l’obiettivo dell’anno scorso: seguire in tutte le fasi del raggiungimento della specialità di squadriglia i capi squadriglia.

La riflessione che a nostro parere è necessario fare al più presto è capire se per i capi reparto gli eventi, soprattutto i campetti di competenza, sono ancora da proporre, in che modalità, con che margine di disponibilità da parte loro, quali problemi vedono per la loro realizzazione e quali possibili soluzioni propongono, se e come si vogliono spendere.

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MARCHIO SCOUT L’emblema dell’Asso-ciazione è depositatoe registrato regolarmente secondo le Leggi delloStato ed internazionali che regolano l’uso deiMarchi, a cura del Comitato Nazionale per il tramitedell’Ente Mario di Carpegna. La riproduzione e l’usodell’emblema con ogni mezzo è consentitasolamente alle strutture associative previste dalloStatuto Agesci. L’uso e l’applicazione del MarchioScout su ogni capo dell’uniforme, è l’unica e veragaranzia che gli associati hanno di acquistaremateriale conforme alle norme del Regolamentoassociativo, idoneo alla sua funzione e ad unprezzo controllato.

CARTELLINO ETICOL’Agesci pone atten-zione affinché la pro-duzione dei capi del-l’uniforme e dei distintivi non siano ottenuti consfruttamento di minori e/o “lavoro nero” ecomunque nel rispetto della nor- mativa vigentedel diritto interno e internazionale in materia dellavoro, ritenendo che non sia praticabile la politicadel risparmio “ad ogni costo”.

OEKO-TEX I prodotti contrassegnatiOEKO-TEX hanno superato itest di controllo sulle so-stanze nocive presenti nei materiali utilizzati(tessuti e tinture) da cui risulta che i requisiti umani-ecologici stabiliti dallo Standard in vigore sono statirispettati.

PURA LANA VERGINE eCOTONE 100% Le uniformi dell’Agesci inconformità ai dettati del Consiglio generale sono infibra naturale al 100%

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LE UNIFORMI SCOUT DELL’AGESCI SONO GARANTITE DA QUESTI MARCHI

Albodell’UniformeI NUOVI CAPI DELL’UNIFORME AGESCI

GONNA PANTALONE vestibilità rinnovatavelluto comfort stretch 500 righe 98% cotone 2% elastomero disponibilitàprimavera-estate 2013

PANTALONI CORTIDONNANOVITÀvelluto comfortstretch 500 righe 98% cotone 2% elastomero disponibilitàprimavera-estate 2013

CAMICIA FEMMINILENOVITÀsfiancata con ripresa incorrispondenza del senoper meglio adattarsi allaconformazione femmi-nile - 100% cotoneDISPONIBILE

GIACCA A VENTOguscio esterno impermeabile etraspirante con cuciture termona-strate senza imbottitura, tessuto esterno in nylon con spalmatura in po-liuretano, zip gommate anti acquadisponibilità autunno inverno 2012/2013

PANTALONE TECNICO CON GAMBALI RIMOVIBILIideale per campi estivi, invernali e di lavorotessuto elasti-cizzato, trattato teflon® idrorepel-lente ed antimac-chia, gabardine di cotone-97% cotone3% elastomeroDISPONIBILE

NEL QUADRO DI UNA SPERIMENTAZIONE SONO STATE RIVISTE LEVESTIBILITÀ ANCHE DEGLI ALTRI CAPI IN VELLUTO (PANTALONE UOMOLUNGO E CORTO, PANTALONCINO BIMBO ECC.)

PANTALONILUNGHI DONNAVELLUTONOVITÀvelluto comfortstretch 500 righe 98% cotone 2% elastomero disponibilitàprimavera-estate 2013

Lo Scoiattolo

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BERRETTI E CAPPELLI €uroBerretto Lupetto 12,50Berretto Coccinella 12,50Berretto Agesci con visiera 5,20Berretto Agesci Nautici 10,70Cappellone scout tg. 53 - 61 35,60Cinturino di ricambio per cappellone 3,60Sottogola di ricambio per cappellone 1,60

CAMICIE UNIFORMECamicia uomo taglia 8-10-12 19,20Camicia uomo taglia XS-S-M 21,20Camicia uomo taglia L-XL-XXL-XXXL 21,60Camicia uomo taglia XXXXL 22,20

Camicia donna taglia 38 19,20Camicia donna taglia 40-42-44 21,20Camicia donna taglia 46-48-50-52 21,60Tessuto Agesci al metro 8,80Kit Camicia Agesci fai da te 20,80

POLOMaglia polo uniforme Tg. 8/10/12 16,10Maglia polo uniforme Tg. XS/S/M 17,10Maglia polo uniformeTg.L/XL/XXL/XXXL 18,00Maglia polo unif. Nautici Tg. 8/10/12 16,10Maglia polo unif. Nautici Tg. XS/S/M 17,10Maglia polo unif.Naut.Tg.L/XL/XXL/XXXL 18,00

MAGLIONI €uroMaglione taglia 8 36,50Maglione taglia 10 38,00Maglione taglia 12/XS 44,00Maglione taglia S/M 46,80Maglione taglia L 49,40

Maglione taglia XL 50,60Maglione taglia XXL 53,00Maglione taglia XXXL 53,90Maglione taglia XXXXL 58,60

GONNE E PANTALONI €uroGonna pantalone velluto Tg. 32-48 49,60Gonna pantalone velluto Tg. 50-64 50,70Gonna pantalone gabardine Tg. 32-48 37,00Gonna pantalone gabardine Tg. 50-54 37,90Gonna pantalone gabardine Tg. 56-58 38,60Gonna pantalone gabardine Tg. 60-64 39,50Pantaloni corti gabardine Tg. 32-48 32,20Pantaloni corti gabardine Tg. 50-54 32,40Pantaloni corti gabardine Tg. 56-58 33,00Pantaloni corti gabardine Tg. 60-64 33,30Pantaloni lunghi velluto Tg. 32-48 47,10Pantaloni lunghi velluto Tg. 50-54 47,60Pantaloni lunghi velluto Tg. 56-58 48,50Pantaloni lunghi velluto Tg. 60-64 49,40Pantaloni corti velluto Tg. 32-48 32,90Pantaloni corti velluto Tg. 50-54 33,30Pantaloni corti velluto Tg. 56-58 33,70Pantaloni corti velluto Tg. 60-64 34,60

Pantalone tecnico lungo gabardine Tg.40-48 84,00Pantalone tecnico lungo gabardine Tg.50-54 84,00Pantalone tecnico lungo gabardine Tg.56-58 84,00Pantalone tecnico lungo gabardine Tg.60-64 84,00

CALZETTONI €uroCalzettoni cotone tg. bimbo 7-9 5,10Calzettoni cotone tg. ragazzo 10-12 5,10Calzettoni cotone tg. uomo 11-13 5,10Calzettoni lana tg. bimbo 7-9 5,10

Calzettoni lana tg. ragazzo 10-12 5,10Calzettoni lana tg. uomo 11-13 5,10

CINTURE €uroCintura scout cm 80/90/100/110/120/130 9,60

BANDIERE €uroBandiera Agesci 100x70 Fettuccia 21,50Bandiera Agesci 100x70 Sagola 25,00 Bandiera Agesci 150x100 Sagola 35,00

EMBLEMI €uroFiamma (coppia) 6,00 BREVETTI 1,50

DISTINTIVI €uroBottone Agesci 0,10 Distintivo di funzione per Capi 0,50 Barrette Capo/ Vice Capo Squadriglia 0,50 Gruppo non personalizzato 0,50 Progr. Pers. Cerchio 1°momento 0,90 Progr. Pers. Cerchio 2°momento 1,40 Progr. Pers. Cerchio 3°momento 1,90 Progr. Pers. Branco 1°momento 0,90 Progr. Pers. Branco 2°momento 1,40 Progr. Pers. Branco 3°momento 1,90 Gruppo Personalizzato 1,00 Distintivo F.I.S. 1,50Progr. Pers. E/G 1A, 2A, 3A tappa 1,80 Agesci Nautici 0,50

PROMESSE €uroPromessa lupetto berretto 0,70 Promessa scout ricamata 1,00 Promessa lupetto ricamata 1,00 Promessa coccinella ricamata 1,00 Distintivo WOSM, WAGGGS 1,00 Promessa assistente ricamata 3,50 Promessa Agesci metallo per giacca 2,00 Promessa coccinella metallo smaltato 2,70 Promessa lupetto metallo smaltato 2,70 Promessa Agesci ottone smaltato 3,20 Promessa assistente ottone smaltato 3,90

SPECIALITÀ 0,50 TRIANGOLI DI SESTIGLIA 0,50

VARIE €uroFibbia in ottone vecchio 4,30 Serie adesivi Agesci 2,00

Valido dal 1 aprile 2012 al31 marzo 2013Il presente listino annullai precedenti

Il Consiglio Generale 2011 ha introdotto l’uniforme femminile e due nuovi capi dell’uniforme, il pantalone tecnico con gambali smontabili e la giacca a ventoimpermeabile. L’introduzione della giacca antipioggia è prevista entro l’autunno-inverno 2012/2013 e la nuova vestibilità femminile dei pantaloni e larevisione della gonna è prevista entro la primavera-estate 2013 (attualmente è in corso una sperimentazione con una limitata disponibilità di capi).

LISTINO PREZZI UNIFORME E DISTINTIVI

nuova vestibilità femminile

nuovo capo dell’uniforme

Carissimi, come sapete da metà giugno Lo Scoiattolo ha chiuso il negozio di Via Galata. Come deciso in assemblea continuerà le venditedi UNIFORMI, DISTINTIVI ed EDITORIA SCOUT in Genova Vico Falamonica presso la segreteria regionale.Nuovo indirizzo: Vico Falamonica 1/10 presso AGESCI LIGURIA (5° piano)Nuovo Telefono: 010/2474404 • Nuovo indirizzo mail: [email protected] operativi i punti di distribuzione di Savona e Albenga. Indichiamo le modalità con cui i soci possono approvvigionarsi presso la cooperativa. Sul sito http://www.liguria.agesci.it è presente l’intero catalogo dei prodotti disponibili (salvo esaurimento di merce) presso lo Scoiattolo.La procedura di acquisto sarà la seguente: ORDINAZIONE (obbligatorio). I soci (o singolarmente o collettivamente) devono ordinare i prodotti di loro interesse o mediante il sito o mediante e-mail.RITIRO DELLA MERCE I soci possono indicare due possibilità: 1. Consegna a mezzo corriere 2. Ritiro presso Vico Falamonica a Genova

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DISTINTIVI AGESCI

1. Consegna mezzo corriere: In questo caso al momento dell’ordinazione il cliente deve provvedere al pagamento della merce e delle spese di spedizione (pari a 9 € se all’interno della Liguria) mediante bonifico bancario anticipato ( Banca Popolare ETICA – sede PADOVA intestato a:Lo Scoiattolo s.c.r.l. IBAN - IT92H0501812100000000100065 indicando nella causale il numero della fattura di riferimento e il nome del cliente)Ovviamente deve indicare con precisione l’indirizzo per la consegna e un recapito telefonico. Scoiattolo verificherà la correttezza del pagamento e provvederà all’invio della merce. Stimiamo tempi di consegna non inferiori a 15 giorni.2. Ritiro presso Vico Falamonica a Genova. Dopo aver effettuato l’ordine il cliente specifica di provvedere al ritiro della merce presso la Segreteria. Potrà scegliere se pagare con gli stessi mezzi di cui sopra o pagare direttamente al momento del ritiro.ATTENZIONE saranno accettati bancomat. Prima di passare per il ritiro occorre assicurarsi che la merce sia disponibile in magazzino.La cooperativa sarà aperta per il solo ritiro della merce precedentemente ordinata il martedì e il venerdì dalle 15.30 alle 19.30.Stiamo mettendo a punto un nuovo sito che ci permetterà di snellire le procedure di ordine e consegna, permettendo anche l’acquisto on-line.Il Cda dello Scoiattolo e il Comitato Regionale Agesci Liguria

INFORMAZION UTILI RIVENDITA LO SCOIATTOLO

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TAGLIA 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64A giro vita 54* 58* 62* 66* 70* 74* 78* 82 86 90 94 98 102 106 110 114 118B giro fianchi 82 84 86 88 92 96 100 104 108 112 116 120 124 128 132 136 140

* Pantaloni con elastico * Gonne con elastico

PANTALONI LUNGHITAGLIO JEANS

TAGLIA 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64A giro vita 60* 64* 67* 69* 71* 74* 78* 82 86 90 94 98 102 106 110 114 118B giro fianchi 82 84 86 88 92 96 100 104 108 112 116 120 124 128 132 136 140

TAGLIA 8 10 12 XS S M L XL XXL 3XLA torace 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60

TAGLIA 8 10 12 XS S M L XL XXL 3XLA torace 39 42 45 48 52 54 56 58 60 62B lunghezza 51 54 57 61 64 66 68 70 72 72C lungh. manica 46 49 52 55 58 59 60 61 62 63

TAGLIA 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64A giro vita 52* 56* 60* 64* 68* 72* 75* 78 82 86 90 94 98 102 106 110 114B giro fianchi 75 79 83 87 91 95 99 103 107 111 115 119 123 127 131 135 139

TAGLIA 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64A giro vita 52* 56* 60* 64* 68* 72* 75* 78 82 86 90 94 98 102 106 110 114B giro fianchi 82 84 86 88 92 96 100 104 108 112 116 120 124 128 132 136 140

TAGLIA S M Lcirconferenza 53/54/55 56/57/58 58/59/60

TAGLIA UNICA REGOLABILEcirconferenza DALLA 53 ALLA 60

circonferenza in cm. 53 54 55 56 57 58 59 60 61

lunghezza in cm. 80 90 100 110 120 130

TAGLIA 8 9 10 11 R 12 R 11 U 12 U 13 Ucalzata 31/32 33/34 35/36 37/38 39/40 41/42 43/44 45/46

POLO

MAGLIONI

GONNAPANTALONE

VELLUTO

GONNAPANTALONEGABARDINE

BERRETTOLUPETTO

COCCINELLAE BERRETTO

CON VISIERA

CAPPELLONE

CINTURE

CALZETTONI

PANTALONI CORTI

TAGLIA 8 10 12 XS S M L XL XXL 3XLA giro collo 31,5 33,5 35,5 37 37,5 39,5 41,5 43,5 45,5 46,5B giro torace 85 90 95 100 106 112 118 124 130 136C largh. spalla 39 40 41 42 44 46 48 50 52 54D lungh. manica 49,5 51,5 53,5 56 61 63 64 65 67 68

CAMICIE 4XL49

1425568

UOMO

TAGLIAA giro collo 34 35 36 37 38 39 41 42B giro torace 93 97 101 105 109 113 121 125C largh. spalla 37 38 39 40 41 42 44 45D lungh. manica 55,5 59 60 61 62 63 65 66

CAMICIEDONNA

TAGLIA 40 42 44 46 48 50 52 54 56 58 60 62 64A giro vita 70* 74 *78* 82 86 90 94 98 102 106 110 114 118B giro fianchi 92 96 100 104 108 112 116 120 124 128 132 136 140

PANTALONI LUNGHITECNICO

38 40 42 44 46 48 50 52

4XL667664

* * ** * * * * * *

* Pantaloni con elastico

* Gonne con elastico

TUTTI I DISTINTIVI AL PUNTO GIUSTO

Come trovare la taglia giusta

1

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6

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Promessa Lupetto o CoccinellaDistintivo di progressionepersonale

Distintivo di sestiglia

6

7

8

Specialità individuali

Distintivo associazionimondiali (Wosm per iragazzi,Wagggs per leragazze)

5

4

Distintivo di gruppo

Distintivo regionale

Distintivo Fis (FederazioneItaliana dello Scautismo)

1

2

3

Distintivo di gruppoDistintivo regionale

Distintivo Fis (FederazioneItaliana dello Scautismo)Specialità individuali E/G

1

2

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4

Brevetti di competenza

Distintivo associazioni mon-diali (Wosm per i ragazzi,Wagggs per le ragazze)Capo squadriglia (duebarre) - Vice capo squadriglia (una barra)

5

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Promessa

Distintivo di progressionepersonale

Distintivo di squadriglia

Distintivo di evento

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9

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11

Lo Scoiattolo

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Branca R/S 2011-12

manciata di capi con i soliti orari “da lavoro”, l’esperimento è riuscito alla grande...ne è una chiara dimostrazione la Veglia organizzata per la sera del 17 marzo, ma anche e soprattutto il fatto che la pattuglia esiste ancora e continua a incontrarsi per portare avanti un progetto con Libera.

Ma non focalizziamo l’attenzione su questo evento di cui già abbiamo avuto modo di parlare e raccontare (anche se le emozioni sono ancora calde e con gioia raccontiamo sempre volentieri questa Bella esperienza!!!)...l’anno è stato caratterizzato anche da diversi incontri con le zone e alcune comunità capi che ci hanno chiesto di “fare cultura di branca RS” approfittando dell’introduzione del Nuovo Regolamento di Branca RS...dopo anni di rielaborazioni, riflessioni, condivisioni, bozze e contro-bozze finalmente ecco il testo! Abbiamo pensato di offrire agli iabz un “pacchetto chiavi in mano” da potersi rigiocare nelle proprie zone di appartenenza...una serie di appuntamenti con il metodo giocati e non...il risultato crediamo sia soddisfacente: sappiamo che quasi tutte le zone hanno sfruttato il nuovo testo del regolamento di branca per rispolverare e rimescolare un po’ le proprie conoscenze del metodo RS.

Anche il pre-assemblea regionale è stata l’occasione per affrontare insieme a circa 40 capi il nuovo Regolamento di Branca RS...sfruttando un grande gioco dell’oca abbiamo cercato di stuzzicare la loro curiosità e stimolare la voglia di saperne di più.

Purtroppo riscontriamo che ogni anno il grande turn over di capi in branca RS non facilita il

un altro anno si è concluso... un altro anno decisamente ricco...

nonostante a settembre il progetto della route nazionale di branca RS sia stato posticipato al 2014, non ci siamo persi d’animo ed abbiamo colto subito l’occasione della Marcia di Libera per non perdere il ritmo...come sapete da qualche anno uno degli obiettivi della branca è quello di offrire occasioni di confronto, riflessione e stimolo per i capi e occasioni di “essere protagonisti della propria crescita” per tutti i rover e le scolte liguri; e come sapete da qualche anno gli eventi proposti agli uni e agli altri vertono in questa direzione attraverso responsabilità e dimensioni sempre più impegnative...

quest’anno a fare da cornice al nostro obiettivo è stato l’appuntamento con Libera che il 17 marzo ha ospitato a Genova la “Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Tutto è cominciato con l’Assemblea Regionale di novembre, nella quale abbiamo avuto la fortuna di ospitare Don Ciotti...quale migliore occasione per far partecipare anche i Rover e le Scolte ad un momento di democrazia associativa! Le parole di Ciotti hanno colpito nel segno, non solo noi capi, ma sopratttutto gli RS che si sono subito dimostrati interessati all’argomento e hanno chiesto di partecipare attivamente alla giornata del 17 marzo...abbiamo creato così una pattuglia ad hoc formata da capi e ragazzi: un’esperimento per la nostra piccola regione...a conti fatti dobbiamo ammettere che nonostante le difficoltà nel mettere insieme gli impegni di 20 RS provenienti da comunità RS diverse e una

Branca R / S

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La risposta degli RS è stata puntuale e precisa: la partecipazione in termini numerici è stata in linea con quella degli anni scorsi, con una migliore distribuzione, ma anche con la fisiologica perdita di 2 eventi che per mancanza di iscritti sono stati cancellati.

Meno attenti, per usare un eufemismo, sono stati i capi RS... “signori e signore...ecco a voi... in prima assoluta “lo stupidario delle botteghe”...un elenco di tutte le tecniche con le quali vengono consegnate le schede!!!

• soldi spediti via posta ordinaria (illegale)

• soldi spediti via raccomandata con ricevuta di ritorno (illegale e quantomeno inefficace visto che le r.a. vengono consegnate solo al mattino quando la segreteria è chiusa)

• il ligure: soldi pinzati con punto metallico (nella speranza che rimangano attaccati e possano tornare indietro a fine evento)

• l‘imbucato: scheda senza allegati i soldi...c’è sempre qualcuno che spera di essere il fortunato vincitore di una bottega omaggio...

• il dissociato: scheda compilata a metà

• jack lo squartatore: scheda stracciata a metà

• i pizzini: scheda con allegati (stavolta ciascuno con apposita graffetta)

bigliettini delle dimensioni di 0.5x10 cm, con le descrizioni riservate ai capi

• il visionario: scheda con titoli di botteghe inesistenti

• il sensitivo: scheda compilata per intero ma senza il titolo della bottega

• il campione di origami: ripiega la scheda in formato biglietto da visita

• il maniaco del pulito: consegna la scheda dopo un lavaggio in lavatrice

passaggio di nozioni e spesso ci ritroviamo ad affrontare gli stessi spinosi argomenti durante i nostri incontri con la pattuglia o con le zone che ci invitano. Crediamo che questo del turn over non sia un problema da affrontare solo all’interno della branca: la riflessione, più profonda e profetica, andrebbe condotta in Co.Ca. magari all’interno del Progetto Educativo di gruppo.

Un altro importante appuntamento per la branca è stato il momento ricavato all’interno del Convegno Fede...per quest’occasione ci siamo studiati una lunga catechesi, strutturata in diversi momenti. Grazie al contributo di Suor Benedetta della comunità delle Clarisse Itineranti, di Jack, di Benedetta, Marco e Maria, abbiamo offerto a circa 30 capi un esempio di come si possono affrontare le catechesi con Rover e Scolte mantenendo la centralità della Parola e provando a creare un contorno coinvolgente e originale con canti, musica, testimonianze, racconti, poesia, arte.

Ed infine gli eventi per i ragazzi.

Cominciamo dai più grandi...abbiamo offerto ai Rover e Scolte liguri e non, 4 ROSS: tutte con buoni numeri di partecipazione e, aggiungiamo, occasione di crescita per nuovi capi RS. Purtroppo una delle Ross è saltata causa alluvione, ma possiamo confermarle per il prossimo anno.

Quest’anno abbiamo anche aumentato le offerte delle Botteghe/Laboratori passando da n°16 a n°20.

Branca R / S

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Insomma la nostra impressione è quella di una disarmante e diffusa superficialità da parte dei capi nei confronti di questi eventi proposti a livello regionale.

La domanda che vorremmo porvi un po’ provocatoriamente è:

“ma capi e ragazzi progettano insieme la partecipazione a questo evento? Oppure i capi sfruttano la regione, lasciano tutto in mano agli RS e se ne stanno tranquilli in poltrona durante quel we con la scusa “tanto l’evento è proposto dalla regione?”

Buona StradaMagda e Lorenzo

Ci siamo fatti e ci faremo ancora delle grasse risate sull’argomento, ma permetteteci di sottolineare quanto poco d’esempio sia stato l’atteggiamento che abbiamo riscontrato da parte dei capi RS...

Oltre alla fantasia nelle modalità di consegna delle schede, ci preme sottolineare la mancanza di rispetto dei tempi (gli RS invece sono stati molto precisi a riguardo!) insieme a grossolani quanto fastidiosi errori nella compilazione delle schede e nei versamenti delle quote.

Come se non bastasse spesso, leggendo le schede di iscrizione ed incontrando le persone abbiamo avuto la sensazione che la scelta dell’ evento sia assai distante dal cammino di progressione personale di ogni singolo ragazzo.

Branca R / S

ROSSn° CAPI COINVOLTI: 5 (capelli-zini) +5 (cesio-mazzoccoli)+ 6 (pietro)+ 6 (riccardo) = 22n° A.E. :4 n° CAMBUSIERI: 2 (capelli-zini) + 2 (cesio-mazzoccoli) + 4 (pietro)+ 1 (riccardo) = 9n° RS: 33 (capelli-zini) + 23 (cesio-mazzoccoli)+ 29 (pietro) + 21 (riccardo) = 106n° RS LIGURI: 26 (capelli-zini) + 16 (cesio-mazzoccoli) + 22 (pietro) + 8 (riccardo) = 72n° RS FUORI REGIONE: 7 (capelli-zini) + 7 (cesio-mazzoccoli) + 7 (pietro) + 13(riccardo) = 34

BOTTEGHE/LABORATORIn° 20 eventi propostin° 18 eventi realizzatin° 359 RS pre-iscritti onlinen° 256 RS partecipantin° 80 CAPI COINVOLTI

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Internazionale 2011 / 12

multinazionale...sono sacerdoti missionari!!) abbiamo vissuto diversi incontri con mediatori culturali, l’Imam di Genova e gli stessi sacerdoti missionari..il tutto condito con una bella cena etnica!!!!Dopo una breve pausa...per i rispettivi campi con le proprie unità...l’anno si è concluso (concluso??) con il campetto di Piccole Orme, ritornato in vita dopo i problemi dello scorso anno. 35 fratellini e sorellini liguri hanno giocato con il giro del mondo in...5 giorni...(i prodigi della tecnica...) imparando l’importanza di avere fiducia nel prossimo, e quanta bellezza ci sia nella diversità.Anno finito? forse...intanto al terzo weekend di ottobre vi aspettiamo allo Jota Joti 2012...cos’è?? Ormai dovete saperlo...e se aveste qualche dubbio...correte a documentarvi sul sito di Agesci Liguria o sulla pagina facebook del settore: https://www.facebook.com/pages/Amici-del-Settore-InternazionaleLiguria/246302215415882?ref=ts

Buona strada a tutti!

storica che anche quest’anno ha richiamato in piazza De Ferrari qualche centinaio di scout, tutti armati di lanterne e lumini per portare il messaggio di Pace nelle proprie comunità parrocchiali !Febbraio è stato poi il mese del Thinking Day che ci ha visti impegnati sul tema della sensibilità ambientale. Per meglio organizzare questo evento ci siamo fatti aiutare da AMIU e Protezione Civile: Amiu ci ha donato molto materiale informativo e gadget che abbiamo regalato ai partecipanti per sensibilizzarli sul consumo responsabile delle risorse e sulla corretta gestione dei ciclo di recupero dei rifiuti, mentre la Protezione Civile è intervenuta con un rappresentante per animare uno degli workshop preparati per accoglierei partecipanti (circa 70 tra mattina e pomeriggio).Aprile...mese di botteghe...e come da anni il Settore ha risposto presente, organizzando la bottegha “Per le strade del mondo”. 30 R/S hanno potuto sperimentare le prime fasi di incontro con il diverso che vive un immigrato in Italia e poi, ospiti della Società Missioni Africane (non è una

Il Settore, seppure ridimensionato nei numeri e senza un’Incaricata femminile essendo scaduta Nadia, ha continuato a lavore per offrire agli scout liguri eventi e sostegno ai gruppi interessati ai temi dell’internazionalismo scout. (che non è solo il Jamboree...)In sintesi: ad ottobre 2011 abbiamo organizzato lo Jota Joti in collaborazione con i due gruppi di Albenga, inserendo all’interno del loro evento di zona Ingauna e gestendo una tappa del loro gioco. Abbiamo messo a disposizione dei ragazzi (circa 300) 3 postazioni radio, 8 PMR e 6 Pc per dare a tutti la possibilità di sperimentare il contatto con scout di altri Paesi e di condividere un momento di incontro e scambio con scoutismi anche molto diversi dal nostro.Vogliamo ringraziare moltissimo la zona Ingauna per averci accolti e in particolare chi ci ha sostenuti materialmente nella parte logistica e nell’attività con i ragazzi!!! Grazie a tutti!A dicembre abbiamo collaborato per l’accoglienza e la distribuzione della Luce di Betlemme, una tappa ormai

SettoreInternazionale

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Data la positività dell’esperienza, tutta la pattuglia, in sede di verifica, ha espresso la volontà e il desiderio che il lavoro potesse continuare anche a valle della giornata del 17 marzo. Per questo la pattuglia, insieme a Libera Liguria, ha organizzato una serata di formazione per i gruppi che quest’estate sono stati presso i Campi di Libera.Anche quest’anno il settore ha organizzato la bottega R/S “Punta i piedi e non il mitra” con il grande coinvolgimento di Carlo Schenone, precendente incaricato al settore PNS. Benché i partecipanti non fossero molti, tutti hanno manifestato un forte interesse ai temi affrontati e si sono dimostrati tutti molto coinvolti creando un bel gruppo di confronto. Il settore ha partecipato al Convegno Fede organizzando con Don Mario, AE del Ge 53, un laboratorio per capi dal titolo “Fede e legalità”.Il settore si sta organizzando per coordinare la gestione di “cambuse critiche“, la cui organizzazione al momento è in mano a singoli gruppi interessati.Dal momento che attualmente la pattuglia PNS è costituita soltanto dall’incaricata regionale, per portare avanti al meglio tutte le attività il settore sta cercando nuovi capi interessati a collaborare. Quindi chiunque fosse interessato può scrivere a pnsiguria.agesci.it e sarà il benvenuto!

Michela

Inoltre la pattuglia ALL, volendo coinvolgere tutta l’Associazione, si è anche dedicata all’ideazione di due attività, una adatta alla branca L/C e una alla branca E/G, in modo che i gruppi interessati potessero coinvolgere anche le altre branche sul tema della legalità.Ed ancora, a livello logistico sono stati organizzati gemellaggi tra gruppi liguri e gruppi di fuori regione nell’ottica di ospitare questi ultimi, cosa che ha permesso di dar vita a fertili scambi tra i gruppi.La creazione di questa pattuglia “sperimentale” è stata una scelta estremamente positiva che ha dato l’occasione a capi ed R/S di lavorare insieme, confrontarsi e crescere con entusiasmo. L’impegno di tutti è stato elevato e ha dato pienamente i suoi frutti, come non ricordare il coinvolgimento e l’atmosfera che è riuscita a creare la Veglia? E come dimenticare l’apprezzamento che la pattuglia e i clan che l’hanno realizzata hanno ricevuto da più parti? Per tutto questo immenso e significativo lavoro il settore vuole ringraziare gli R/S Alice, Irene, Sara, Agnese, Carlotta, Francesca, Franco, Leo, Lorenzo, Marta, Matteo e i capi Alessandro, Lorenzo, Magda, Riccardo e Carlo.

Inoltre sia durante la manifestazione che nel corso della Veglia è stato estremamente importante il supporto e l’aiuto del settore EPC affinchè il tutto si svolgesse in sicurezza.

Dopo due anni il settore ha nuovamente un incaricato regionale, cosa che ha permesso al settore di “riattivarsi”. L’impegno principale del settore quest’anno è stato rivolto al percorso verso la manifestazione in memoria delle vittime di mafia tenutasi a Genova il 17 marzo. Come molti di voi sapranno tutto è iniziato all’assemblea regionale dell’anno scorso a cui sono stati invitati anche gli R/S per partecipare all’incontro con i ragazzi di Libera Liguria e all’intervento di Don Luigi Ciotti. In quell’occasione si è costituita una pattuglia mista capi/RS con l’obiettivo di preparare un percorso in vista del 17 marzo che coinvolgesse tutta l’Associazione. La principale attività organizzata da questa pattuglia, chiamata Agesci Libera Liguria (ALL), è stata sicuramente la preparazione della Veglia R/S “liberi tutti” che si è tenuta la sera del 17 marzo presso la sala chiamata del Porto che ha visto circa 1200 persone presenti e che ha portato addirittura alla doppia rappresentazione per permettere a tutti gli R/S di assistere allo spettacolo in sicurezza. La preparazione e la realizzazione di questa Veglia R/S ha coinvolto anche 5 clan, Ge 5, Ge 16, Ge 18, Ge 53 e Ge 100, che si sono resi disponibili per rappresentare ognuno uno dei temi principali scelti dalla pattuglia ALL e legati al tema della mafia, della legalità e dell’impegno.

Settore PNS

PNS 2011 / 12

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Protezione civile

L’anno scoutistico 2011/2012 si è aperto per la pattuglia PC con la gestione dell’emergenza connessa alle due alluvioni che nell’autunno scorso hanno colpito il territorio ligure: l’alluvione del 25/10/2011 nello spezzino e quella genovese del 4/11. Inizialmente la pattuglia, in collaborazione con gli organi di Protezione Civile regionali e locali e con il supporto di 74 capi liguri, è intervenuta a Borghetto Vara ed in alcuni comuni limitrofi, occupandosi della pulizia e del ripristino di locali pubblici e privati (Chiese, negozi, cantine, abitazioni ecc.) e di animazione rivolta ai bambini residenti sul territorio.Dopo il 4/11, gli sforzi della pattuglia si sono dovuti concentrare principalmente sull’organizzazione e sulla gestione dell’emergenza a Genova che, per gravità e conseguenze, ha richiesto un cospicuo impiego di energie e risorse. Durante l’emergenza, 175 capi hanno prestato servizio per ripulire dal fango strade, abitazioni, locali commerciali ecc., lavorando duramente anche per più giorni. Come ricorderanno i capi che hanno partecipato, l’impegno della pattuglia in questa occasione è stato soprattutto quello di organizzare in squadre i volontari e di interfacciarsi con La Protezione

Civile, allo scopo di integrare il più possibile il nostro intervento nelle operazioni di soccorso già in atto, per svolgere attività utili e mirate, senza rischiare di creare più intralcio che aiuto. Inoltre, un altro aspetto di fondamentale importanza è stato il tentativo di tutelare il più possibile i capi in servizio, evitando che lavorassero in condizioni di pericolo.In seguito al servizio svolto durante questo evento, la pattuglia PC è stata invitata a partecipare in rappresentanza di AGESCI, alla Giornata Internazionale del Volontariato che si celebra, ogni anno, il 5 Dicembre (anniversario del 150° dell’Unità d’Italia) a Roma, in presenza del Presidente Giorgio Napolitano. La manifestazione viene organizzata dal Forum del Terzo Settore, ConVol, CSVnet e Cosulta del volontariato presso il Forum ed è dedicata alle associazioni ed ai volontari che ogni giorno operano per il bene comune. Un altro evento di grande portata al quale la pattuglia ha preso parte, è stata la Marcia di LIBERA, svoltasi a Genova in data 17/3/2012. In questo caso siamo stati interpellati per gli aspetti di sicurezza e servizio d’ordine.Anche questa esperienza, è stata occasione di crescita e confronto per la pattuglia non solo con altri capi liguri, ma anche con altre realtà

di volontariato che si spendono sul territorio italiano con differenti scopi rispetto ad AGESCI, ma sempre nell’intento di “lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato”. Per quanto riguarda invece le attività rivolte all’interno dell’associazione, si sono regolarmente svolti anche quest’anno i Campetti di Competenza E/G (24/25 Marzo) presso Le Casette di S. Ilario e le Botteghe R/S, svoltesi in data 21/22 Aprile a Genova presso il Santuario della Madonna del Monte. Anche quest’anno, purtroppo, l’organizzazione di questi eventi è stata penalizzata dall’inaffidabilità degli iscritti che, spesso, disdicono all’ultimo momento. Alla bottega R/S, ad esempio, hanno partecipato 8 ragazzi su 21. Per ovviare a questo problema e vista la difficoltà dello staff della Bottega di Pronto Soccorso, che contava pochi capi, i due eventi sono stati svolti in parallelo nello stesso luogo.

Un altro lavoro portato avanti dalla pattuglia durante l’anno, è stato il Piano di evacuazione e di sicurezza della base regionale “Il Rostiolo”. Questo strumento è stato pensato sia nell’ottica di sensibilizzare i capi liguri circa gli

Protezione civile 2011 / 12

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Protezione civile

aspetti di previsione e prevenzione durante le attività delle loro unità sia per fornire un supporto ed una guida nel caso si verificassero situazioni di pericolo durante la permanenza in base. Per rendere il documento maggiormente fruibile e per far si che venga il più possibile condiviso, è stata allegata una semplice attività che i capi, nel caso lo ritengano opportuno, possono proporre alle proprie unità per trasmettere attraverso un gioco le norme di un corretto comportamento da tenere in caso di evacuazione.Il lavoro dedicato alla nostra base, prevedrà inoltre l’installazione dei vari cartelli segnaletici, negli spazi interni ed esterni (“estintore”, “uscita d’emergenza”, “uscite di sicurezza”, percorsi luminosi ecc.), sempre allo scopo di rendere più sicuri ed a norma gli ambienti in cui si svolgono le attività.Infine, l’anno si è concluso con la gestione dell’emergenza connessa al terremoto in Emilia Romagna. A differenza di altre emergenze, purtroppo non abbiamo ricevuto adesioni per un intervento a sostegno delle popolazioni colpite. Infatti, nell’arco di tutta l’estate, sono partiti solo 4 capi Liguri, che ringraziamo per il loro servizio, che hanno svolto attività di animazione rivolte principalmente ai bambini ed ai ragazzi ospiti delle tendopoli.Per quanto riguarda invece le attività a livello nazionale, i due incaricati hanno preso parte ai lavori di approfondimento del testo relativo al Decreto del Capo Dipartimento della Protezione Civile

sulla sicurezza per Volontari di P.C. (pubblicato nella G.U. n°82 del 06/04/2012) . Insieme al Comitato Nazionale ed al Settore Protezione Civile si sta valutando come dovrà organizzarsi l’Associazione per adempiere alle prescrizioni di tali norme che interessano ogni volontario che interviene in emergenza.Per concludere, come ogni anno, desideriamo ringraziare e citare tutti membri della Pattuglia, che si dividono con impegno, entusiasmo e puntualità tra il servizio in PC ed il servizio presso le loro unità ed i loro gruppi: Fabio Forconi, Marcello Guidetti, Stefano Olivieri, Riccardo Marin, Adriano Stecher, Miryam Trumpy, Davide Poggi, Gianfranco Musimeci ed i nuovi ingressi, Noemi Riccardi, Manuel Carnevale, Francesco Catti e Lorenzo Cabona ai quali diamo inoltre un caloroso benvenuto. Siamo felici di constatare che negli anni le attività di settore incontrino sempre di più l’interesse dei capi e

che progressivamente la pattuglia si ingrandisca. Nonostante questo, lamentiamo ancora la mancanza di Incaricati di zona di protezione civile nelle zone di Intemelia, Ingauna, Savona, Ponente e La Spezia. Queste figure sarebbero molto utili soprattutto in caso di emergenza, per aiutarci a gestire in loco l’organizzazione degli interventi. Ad ogni modo, non solo ci sono sempre più risorse disponibili, ma ciò ci fa sperare e supporre che i contenuti e le attenzioni che cerchiamo di trasmettere agli scout liguri si stiano progressivamente diffondendo e consolidando, aggiungendo ulteriore valore all’azione educativa propria della nostra associazione.Concludiamo augurando a tutti voi un anno pieno di esperienze, avventure e di incontri significativi,Buona caccia, Buon sentiero e Buona strada!

Gli Incaricati Regionali Francesco Massa e Irene Rapallo

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Settore Nautico 2011 / 12

È stato piacevole confrontarsi, cercare spunti e riflettere all’interno del Settore per preparare il laboratorio all’interno del convegno educare alla fede, un momento per noi di crescita interna.

Non sono ovviamente mancate le ormai solite collaborazioni con le Branche per le Piccole Orme in Ambiente Acqua, i campetti di Specialità e le botteghe R/S, tutti eventi molto apprezzati; a questo proposito ci piace condividere che, nonostante le condizioni del mare non sempre ci abbiano permesso di svolgere appieno le attività previste, i ragazzi accettando l’imprevedibilità del tempo e le leggi della natura, abbiano apprezzato le attività sulla spiaggia e in banchina tipiche nei giorni di mare cattivo.

Ci farebbe piacere allargare la ciurma, se volete salpare con noi per il nuovo anno, mandateci un messaggio nella bottiglia!

Franca, Corrado, Elia [email protected]

che danno un valore aggiunto nelle attività proposte ai ragazzi; imparare a pescare accompagnati da persone anziane, desiderose di insegnare arti e mestieri dimenticati e a mettere a disposizione i propri gozzi per battute di pesca, avventurarsi tra gli scogli pagaiando su una canoa insieme a esperti istruttori, fare snorkeling esplorando il fondo marino e i suoi pesci, insegnare a vogare e divertirsi con un palio remiero davanti alla spiaggia, significa per noi sensibilizzare i ragazzi, secondo la loro branca di appartenenza, ad un modo originale di fare scoutismo.Le verifiche fatte con i capi che hanno proposto ai propri ragazzi attività in acqua ci hanno dato forza a sperimentare e proporre l’ambiente marino in tutte le sue declinazioni.Purtroppo però constatiamo che la spinta ad avvicinarsi all’ambiente acqua viene quasi sempre dai ragazzi e che i nostri capi liguri sono sempre un po’ restii a bagnarsi!Invitiamo i capi a osare un po’ di più, contattarci e partecipare agli eventi di formazione e approfondimento come la Fucina per Capi che quest’anno non si è svolta per il limitatissimo numero di iscrizioni;

Quest’anno come Settore Nautico, a fronte delle belle ed arricchenti esperienze vissute insieme ai ragazzi, grazie alla fruttuosa collaborazione con la Lega Navale, abbiamo continuato a tessere relazioni con realtà extra-associative; nell’ottica di permettere a tutti i capi che ne sentano l’esigenza di progettare con le proprie unità attività in ambiente acqua e per promuovere nel nostro piccolo lo sviluppo qualitativo dello scoutismo, abbiamo lavorato sul territorio per creare una rete di collaborazioni.Oltre alla già accennata collaborazione in essere con la Lega Navale (con la quale ci stiamo muovendo per coinvolgere e sensibilizzare sempre più Sezioni ad aprirsi al mondo scout) stiamo progettando attività con l’Assonautica della provincia di Genova che prenderanno il via con gli inizi del 2013.Il legame con il territorio di appartenenza, il rapporto diretto tra bimbi ed anziani “lupi di mare”, le sinergie con gruppi di appassionati (canoisti, velisti, pescatori, mastri d’ascia, astronomi, ecc) oltre ad aiutarci ad allargare la proposta ad un numero maggiore di ragazzi, date le nostre esigue forze, sentiamo

Settore Nautico

Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. DL 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB

Genova - N° 27/anno VI - Maggio/Giugno

ScautismoinLiguria

Speciale Giornata Libera 17 Marzo

Sviluppo:oltre l’apro e chiudo

Nuova rubrica spiritualità scout

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sì che il livello regionale possa agevolmente comunicare di volta in volta con gli interessati. Queste azioni hanno consentito di agevolare i contatti e di trasmettere spesso comunicazioni con rimandi al sito web regionale che ha avuto un utilizzo costante.

Per quanto riguarda la gestione online degli eventi per ragazzi abbiamo adottatto, come altre regioni, il programma buonaaccia.net che è in costante aggiornamento ed è arriva-to alla versione 3.0, tra le varie funzionalità usufruibili in sicurezza è disponibile anche il pagamento online; i censiti nelle altre Regioni che utilizzano il programma hanno un iter funzionale e semplice per iscriversi agli eventi disponibili (che sono in costante aumento). Per gli eventi di formazione capi invece le iscrizio-ni avvengono mediante il programma “Eventi” gestito dalla segreteria nazionale e raggiungi-bile da agesci.org.

Il Settore cura e gestisce anche la pagina ufficiale regionale e quella della Base su Face-book, nonché il canale video YouTube, quello foto su Picasa e gli account Skype e Twitter; prossimamente, quando il settore recluterà nuove persone disponibili questi strumenti saranno integrati in un nuovo sito web.

La formazione capi e il Settore Sviluppo nazionali hanno chiesto e ottenuto alcuni questionari online, appositamente realizzati dal settore, per delle indagini a livello nazionale.

Il Settore sta vivendo una trasformazione che parte dal livello nazionale. Gli incaricati che in precedenza si occupavano di comunicazione (Inc. Stampa periodica e Inc. Informatica) sono ora riuniti nello stesso Settore che anche a livello nazionale si confronta e collabora nelle varie iniziative in atto.

A livello informatico sono stati messi a punto gli indirizzi mail istituzionali di tutti gli Incari-cati, Gruppi (es. [email protected]) e Responsabili di Zona (es. [email protected]) nonché delle newsletter per far

Comunicazione 2011 / 12

Comunicazione

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Speciale Giornata Libera 17 Marzo

Sviluppo:oltre l’apro e chiudo

Nuova rubrica spiritualità scout

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• la rubrica “Educare è un’arte” con proposte di mostre, libri e film che possono essere utilizzati come spunto per attività con i ragazzi-,

• la rubrica “Spiritualità scout” a supporto del capo catechista con riflessioni e spunti per attività di catechesi

• la “Bacheca” con info utili, appuntamenti, link, …

La redazione di SIL conta oggi 10 capi e riceve in media per ogni numero contributi sulle diverse tematiche da altri 8 tra gruppi e singoli capi. Ci piace pensare alla redazione come uno spazio aperto in cui ognuno dà il proprio con-tributo e sempre aperto ad accogliere nuove nuove persone, spunti, stimoli che possano aiutarci a fare un lavoro utile e divertente.

SIL A partire dal primo numero del 2012, l’inten-zione della redazione è stata quella di rendere SIL uno strumento ancora più a servizio dei capi facendo della rivista un luogo di raccolta delle storie e delle riflessioni della Regione e uno spazio di dibattito aperto. In questo senso, la redazione si impegna a pubblicare tre numeri a periodicità fissa nel corso dell’anno: a febbraio, maggio e ottobre. L’indice di ogni numero viene anticipato via email attraverso la newsletter. Il numero in pdf, come fatto fino ad ora, viene pubblicato sul sito regionale. Il progetto prevede di rendere il pdf sfogliabile a partire dal numero di ottobre 2012.

Anche la struttura di SIL è cambiata con l’inse-rimento di rubriche fisse:

• “Passato prossimo” - per raccontare quello che è successo in regione,

• “Futuro semplice” - per anticipare eventi, temi e dibattiti importanti,

• una rubrica tecnica “Fare scoutismo” - per dare suggerimenti o spunti per le attività con i ragazzi, proposte di route, itinerari per bivacchi e cacce,

• “Visti da fuori” –rubrica mantenuta con l’obiettivo di presentare attraverso intervi-ste a personaggi pubblici come siamo visti dall’esterno,

• “Zoom Liguria” – uno spazio a disposizione di gruppi e zone, per raccontare iniziative, progetti, eventi organizzati nelle unità, nei gruppi, nelle zone –

• una rubrica umoristica “Scout chi legge”

Comunicazione

Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. DL 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Genova - N° 26/anno VI - Gennaio/Febbraio

ScautismoinLiguria

Passo dopo passo...

la storia siamo noi.

Agesci e le emergenze

Dove andiamo in uscita

Intervista a Don Ciotti

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Aprile ci ha visti impegnati in molti appun-tamenti, primo tra tutti la Veglia di Pasqua organizzata presso la Chiesa di San Rocco a Genova: è un momento di preghiera e anima-zione comunitaria che ci aiuta a prepararci al Triduo Pasquale è aperto a tutti ed è per noi un servizio anche verso la Parrocchia che ci ospita.Per i nostri R/S liguri invece c’è stata la con-sueta bottega, ormai da due anni ribattezzata “Giochi Senza Barriere”. I ragazzi ne tornano sempre cresciuti nel servizio e nella fede, at-traverso il gioco, gli incontri e il servizio attivo. È un momento che la nostra Comunità Ligure prepara con gioia e impegno, felici di prestare servizio ai ragazzi e crescere insieme a loro.

A maggio abbiamo preparato la Fucina per Capi a Vara, un bivacco di spiritualità incen-trato sul Vangelo di Luca. Oltre ad esser stato un momento di forte crescita comunitaria per noi, ci ha regalato un grande approfondimento della conoscenza di questo Vangelo. Rinnovia-mo l’invito a tutti i capi liguri come momento di formazione personale e di crescita di fede.Ricordiamo che durante il periodo estivo la Comunità Italiana Foulard Blanc organizza un Cantiere Nazionale, “Il Mulino”, al quale hanno preso parte come capi di formazione alcuni F.B. Liguri. La partecipazione all’evento è stata ottima e anche la risposta dei partecipanti.

Quest’anno il Santuario di Lourdes ci ha rega-lato un magnifico tema, “Pregare il Rosario con Bernadette”, che ci ha fatto riscoprire la bellez-za e l’intensità di questa semplice preghiera.

Nelle nostre riunioni di comunità abbiamo camminato su questo tema, impegnandoci anche a crescere nella dimensione comunitaria. Ci siamo incontrati ogni mese, alternando la sede delle riunioni in modo da essere presenti su tutto il territorio regionale e per agevolare la presenza di tutti i membri della Comunità.

L’appuntamento con l’accoglienza della Luce di Betlemme ci ritrova sempre pronti nella preparazione e animazione. Questa è per noi occasione di servizio che ci consente di diven-tare veri testimoni di quella gioia che la “Luce” rappresenta, e che continua con la diffusione della luce nei vari centri di accoglienza del territorio ligure.

A Gennaio avevamo in programma un mo-mento di condivisione e crescita personale al quale sono invitati Esploratori, Rover e Capi e si svolge presso il Santuario della Madonnetta di Genova: purtroppo per carenza di adesioni non abbiamo avuto la possibilità di parlare e far parlare di Lourdes.

AttivitàComunità Ligure 2011 / 12

COMMUNAUTE NOTRE DAME DE LOURDES - COMUNITA’ ITALIANA FOULARDS BLANCS

Foulards Blancs

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Sull’onda dell’entusiasmo e della carica che ci hanno dato i campi e le routes estive, facciamo a mente fredda una breve verifica degli aspetti logistici che hanno caratterizzati le nostre attività estive.

In questa occasione possiamo anche contattare le altre unità della zona e scambiarci gli

indirizzi e i contatti dei campi appena finiti. I risultati della verifica possono rappresentare una scheda di descrizione del posto utile per chi cerca notizie. Possiamo fare un servizio a chi ha meno esperienza e fissare fin d’ora i posti dei campi per il prossimo anno (magari evitando di fissarne più di uno per poi disdirlo all’ultimo momento….)

Ritorno dai campila verifica della logistica

L/C- La dimensione della casa era adatta al branco?- C’era una buona disponibilità di prati e di luoghi per giocare?- I costi complessivi erano accettabili visti i servizi offerti?- I punti vendita per la cambusa erano facilmente accessibili?- I luoghi hanno aiutato le ambientazioni (o meglio siamo riusciti ad adattarle ai

luoghi)?- I bambini hanno apprezzato i luoghi? Cosa in particolare?- La distanza dalla sede era accettabile (e quindi non troppo costosa?)

Fare scoutismo

E/G- Il luogo del campo era adatto ad ospitare tutte le squadriglie del nostro reparto?- L’acqua potabile ed il fiume erano vicini?- C’era buona disponibilità di legna da ardere ed eventualmente legna da costruzione?- La distanza dalla strada carrabile dove scaricare il materiale era accettabile?- Il luogo ci ha permesso di “uscire” dal rumore della vita quotidiana?- I luoghi ci hanno aiutato a raggiungere meglio gli obbiettivi delle nostre attività?

Come?

A cura di Giorgio Costa

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Chi è il proprietario del terreno?Un problema che affligge spesso i capi reparto è quello di capire chi è il proprietario del terreno in cui vorremo fare il campo.Negli ambienti di montagna spopolati questo può essere un problema di difficile soluzione. In genere dobbiamo accettare la parola di chi si dichiara “proprietario”. Possiamo però tener conto di varie situazioni:

- Molte aree di prati e pascoli possono essere comunali e rivolgendosi agli uffici tecnici del Comune ospite possiamo avere qualche indicazione sui confini delle aree comunali. In questo caso il Comune ha molte difficoltà amministrative ad introitare un “affitto” e talvolta chiede in cambio dell’ospitalità una “donazione” alla “pro loco” o ad altri organismi finanziati dal Comune stesso.

- Gli allevatori-pastori che ancora frequentano i pascoli sono spesso affittuari, più o meno regolari, di molti altri proprietari. In questo caso non ci può

essere un rapporto di sub affitto da parte nostra ma eventualmente il pagamento di un servizio per aver pascolato il campo prima del nostro arrivo rendendolo accessibile, o di essersi preoccupati di tenercelo disponibile per il periodo del campo. Possiamo quindi richiedere una ricevuta per il servizio reso, accettando che è impossibile raggiungere tutti i proprietari.

- Esistono casi ancora più complicati simili al precedente: è il caso dei beni frazionali indivisi, pascoli e prati appartenenti ad una “frazione” di un Comune e mai acquisiti dal Comune. Dovrebbe esistere un amministratore di tali beni ma spesso esiste solo qualche pastore o abitante che “gestisce” in qualche modo i terreni affidandoli agli scout. Anche in questo caso potremo compensare solo il servizio che queste persone ci rendono non potendo parlare di un vero “affitto”.

Bacheca

R/S- L’itinerario era proporzionato alle potenzialità del gruppo?- Abbiamo apprezzato tutte le potenzialità dell’ambiente che abbiamo attraversato?- In cosa ci è stato di stimolo l’ambiente che abbiamo visitato?- Perché lo consiglieresti?

Fare scoutismo

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svolgiamo con Libera. A parte questa cosa delle uniformi che ovviamente non mi convince molto - ma ammetto che le vostre hanno un tratto militarista abbastanza ridotto - devo dire che il vostro è rimasto uno dei pochi progetti educativi che abbia la capacità di raggiungere ragazzi di qualunque tipo, in qualunque contesto. Questo è veramente significativo ed è il complimento più serio che potrei farvi. Negli anni avete dedicato molte risorse alla formazione e ai giovani. Negli ultimi tempi noto la necessità di rimarcare una certa autonomia rispetto alla struttura ecclesiale e conservare la fedeltà ad alcune dimensioni valoriali di base. Andrebbe rimarcata la ricerca della giustizia sociale, la passione per i poveri, la capacità di schierarsi al fianco di quelli che soffrono e osare quella che biblicamente viene chiamata “parresia”: la capacità di dire quello che si pensa in faccia a tutti, cercando la verità e senza curarsi delle dinamiche di potere.

Andrea Bigalli nasce a Firenze il 4 febbraio 1962. Ordinato sacerdote nel 1990, da sempre svolge il suo servizio pastorale cercando di attenersi a un passaggio della II lettera ai Corinzi in cui Paolo scrive descrivendo i cristiani:“Noi non siamo i padroni della vostra fede bensì i collaboratori della vostra gioia”. Giornalista pubblicista e membro della Redazione di “Mosaico di Pace” e “Testimonianze”, per 15 anni professore di religione, oggi referente di Libera Toscana e componente del consiglio nazionale di “Pax Christi”.

Che incontri hai avuto con lo scautismo e che idea te ne sei fatto?Le mie esperienze con gli scout sono innumerevoli per questioni di ospitalità e collaborazione con la formazione capi sia da un punto di vista biblico che di revisione dei cammini di catechesi. Negli ultimi tempi la collaborazione è stretta per il lavoro che

Visti da fuori

Visti da fuori[interviste a persone significative per allargare gli orizzonti,fornire spunti di riflessione, metterci in discussione.]

A cura di Pietro Barabino

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di Dio. Se Dio esiste ed è come lo definiamo noi cristiani, sicuramente non fa distinzione fra gli esseri umani e li accoglie in con lo stesso metro con il quale essi accolgono i loro fratelli e sorelle. La fede va vissuta nella propria storia. Gesù Cristo entra in una storia e quella storia vive fino in fondo, fino a soccombere apparentemente alle realtà negative. Resuscitando ci fa vedere che è dalla propria storia che si comincia a costruire qualcosa di diverso portando la sfida alla morte che assedia l’esistenza di ognuno. Il servizio alla vita e alla gioia delle persone e ciò che ci rende capaci di consacrare noi stessi, san Paolo lo definisce “culto spirituale”. La spiritualità è un continuo rinnovamento del proprio modo di pensare (Rm, 12). Spiritualità è anche la capacità di esprimere il meglio di sé nel contesto in cui si appartiene. La Chiesa ci fa fare molta fatica, perché spesso rimane legata allo schema “noi-loro” o “voi-noi”. Definisce dei confini, definisce come presidiare questi confini, ragiona ancora in termini di espulsione, definisce chi è dentro chi è fuori. Noi siamo continuamente chiamati a spostarci sui confini della nostra esperienza, sia quella individuale sia quella collettiva. Ciò che mi da più fastidio della Chiesa cattolica è questa continua demonizzazione del mondo. Spesso e volentieri il mondo critica la Chiesa perché la vorrebbe diversa, capace di provocare secondo dimensioni che non sono quelle del regolamento del potere o dello status quo ma della sequela evangelica.

Come ricostruire buone relazioni dove regna la disgregazione sociale?Lo “shalom” ebraico indica l’atteggiamento che si crea tra due persone quando uno parla e l’altro ascolta fino in fondo e viceversa. Non contano più di tanto i linguaggi ma la volontà di costruire insieme qualcosa di diverso. Sempre più conteranno le differenze individuali, tra persone, e sempre meno le differenze culturali. Siamo abituati a lavorare molto sul macrosistema e sottolineare le grandi differenze (religiose, culturali ecc), sono aspetti che non vanno sminuiti, ma in ultima analisi io ho molta più possibilità di incontrarmi con un vicino di casa che magari è euroasiatico o afgano ma ha volontà e capacità di mettersi in relazione con me su un

In questi anni ti sei occupato di pace e legalità, possono sembrare due concetti distanti……ma in realtà un rapporto c’è. La pace è la costruzione di un ambito in cui ognuno possa vivere in piena libertà le proprie potenzialità. Il germe della pace è la buona salute dei rapporti interpersonali in un contesto di accoglienza e apertura reciproca assoluta, la legge dovrebbe nascere per la tutela dei piccoli rispetto ai forti. In questo senso un’educazione alla legalità intesa come rispetto delle leggi regolate sulle reali necessità degli esseri umani è molto legata a concetto di pace. Don Milani ricordava che i giovani hanno negli occhi la possibilità di vedere un mondo diverso perché saranno capaci di fare delle leggi diverse e migliori.

Cosa significa “lotta alla mafia” nelle città dove sembra invisibile?Mafiose possono essere definite le culture che portano un gruppo di persone ristrette a cercare di costituire un privilegio permanente attraverso l’esercizio di un potere che va a scapito del bene comune e passa per l’uso della violenza. Le mafie in Italia sono presenti “militarmente” soprattutto in alcune regioni, i loro affari e le loro logiche si possono trovare ovunque! Bisognerebbe educare ad essere “fedeli alla propria comunità”, tenendo presente che la comunità ultima cui far riferimento è quella umana. Le comunità parziali non devono mettere in discussione la fedeltà al nostro essere umani, come diceva Vittorio Arrigoni: “Restiamo umani”. Bisogna ricominciare a insegnare alle persone a pensare in grande, soprattutto a quelle più giovani. L’unico modo per tornare ad appassionarsi a se stessi è appassionarsi agli altri. Si tratta di costituire dei punti d’intreccio e di scambio dove le persone prendano consapevolezza di poter costruire qualcosa di diverso da quello che stiamo vivendo.

Come portare questo “umanesimo cristiano” all’interno della Chiesa?Chi è autenticamente credente sa che il rapporto con il divino è automaticamente il rapporto con l’umano e viceversa. C’è chi apparentemente non crede, ma vivendo la fedeltà all’umano vive anche la fedeltà

Visti da fuori

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sull’aggressività e s’investe poco nella capacità di dialogo e di relazione. Fatemi sognare generazioni che a un certo punto si stanchino della fatica dello scontro, del pregiudizio, della paura... e scelgano le culture dell’intelligenza, della trasparenza, della felicità. Si tratta di impiegare risorse per dialogare e non per competere. Ripensando all’esperienza che c’è stata in Italia tra il ‘43 e il ’45, forse non posso più definirmi “nonviolento” in senso stretto. Soltanto a livello globale si potrà arrivare a un disarmo complessivo che comprenda gli arsenali ma anche le culture, intanto bisogna porsi il problema del se e quando le armi vadano utilizzate come extrema ratio. Per me l’idea di fondo della Costituzione dell’Onu rimane una speranza. La storia continua a mandare segnali molto inquietanti, ma a veder bene anche segnali di evoluzione che conducono ad avere un po’ più di ottimismo…

Quali sono questi segnali che ti portano a un ragionevole ottimismo?Ci sono delle tecnologie nuove che intessono relazioni e quindi fanno circolare le idee, da noi hanno usi banali ma che altrove sono state sovversive. Più si complica la realtà intorno a noi più è difficile intuire soluzioni per il tempo presente. Ma l’aumento di complessità significa anche aumento di correlazioni e quindi possibilità di soluzioni. Non abbiate paura della complessità di questo mondo, cercate di affrontarla e di ricondurla ai fattori umani. Non diventi mai una complessità che distrugga le persone, godetevi la complessità e cercate di farne portar frutto. Una delle frasi con cui massacro la mia comunità parrocchiale da un sacco di tempo è questa del subcomandante Marcos:“Siamo un esercito di sognatori per questo non possono sconfiggerci”. Uno potrà dire: “Certo il sogno è un ambito intangibile nel quale è impossibile essere sconfitti” in realtà chi non ha un sogno è già stato sconfitto da sé stesso, perché affermerà la parte peggiore di sé. Chi sogna ha possibilità di tirare fuori qualcosa dalla sua vita, credo veramente che il sognatore non si possa sconfiggere. Anche Mandela diceva:”Il vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”.

piano umano, piuttosto che con l’altro vicino di casa che porta avanti una visione politica identitaria ed escludente. L’idea è quella di una cultura che scaturisca dall’incontro di persone diverse, dimenticando i concetti di “cultura dominante” e “cultura da integrare”.

Spesso i primi ad accanirsi sugli ultimi sono i penultimi… Siamo di fronte a un passaggio cruciale e probabilmente i prossimi anni ci metteranno di fronte a scelte sempre più radicali. I conflitti sociali potrebbero veramente portare alla fine del sistema mondo. Ricordando che “il grande Gange dei diritti scaturisce dall’Himalaya dei doveri”. Bisogna formare gli individui a conoscere e sostenere i propri diritti e a pensare strutture che possano fattivamente garantire i diritti di tutti. Il problema è che gli ultimi stanno diventando tantissimi, quindi arriveranno a lambire l’ambito dei privilegi dei primi e potrebbero essere anche in condizione di abbatterli. Chi è primo in questo mondo dovrebbe porsi davvero il problema della sopravvivenza del sistema in quanto tale, che comporta anche la sopravvivenza degli individui.

Come vivere la scelta nonviolenta in contesti fortemente violenti?La nonviolenza non va confusa con la passività. La ricerca della pace non esclude il conflitto, anzi chiedendo cambiamenti inevitabilmente ne delinea la possibilità. Il pensiero nonviolento cerca di riportare i conflitti a una dimensione in cui non si sparga sangue e neanche si leda l’integrità morale di nessuno. Può sembrare impossibile, ma storicamente alcuni di questi passaggi sono avvenuti! Siamo abituati a studiare la “storia violenta” del mondo, non la “storia pacifica” del mondo. C’è una storia pacifica del mondo, che parla di conflitti evitati, di convivenze realizzate e di esperienze in cui le culture si sono fecondate senza distruggersi reciprocamente. È su tutte queste cose che dobbiamo formarci per poterne cogliere gli insegnamenti di vita. Per ogni dollaro impiegato in qualunque forma di ricerca civile ne corrispondono 44 per la ricerca militare. Dal punto di vista culturale si fa un po’ lo stesso: s’investe molto

Visti da fuori

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Scout chi legge

“Una difficoltà non è più tale una voltache ne abbiate riso e l’abbiate affrontata.” (B.P.)

Scout chi legge!Atti della pizzata Generale

Il Comitato Galattico rende noto a tutti i soci che dopo la mega-pizzata da Mario, svoltasi il 29 Luglio presso la casa di Mario, la Legge Scout è stata modificata. Come da regolamento, ai capi è stata lasciata la possibilità di esprimersi e di votare, infatti è stato aperto per mezzora un sondaggio sulla pagina facebook della figlia dell’AE Galattico. A sinistra il testo originale, a destra il nuovo testo, finalmente aderente alla realtà.

La Guida e lo Scout: La Guida e lo Scout:1. pongono il loro onore nel meritare fiducia; 1. pongono il loro odore nel meritare sfiducia;2. sono leali; 2. sono letali (vedi art.1);3. si rendono utili e aiutano gli altri; 3. Si rendono utili, ma solo se non si può sbolognare tutto al clan; 4. sono amici di tutti e fratelli 4. sono derisi da tutti e da ogni altra Guida di ogni altra Guida e Scout; e Scout;5. sono cortesi; 5. non arrivano alla tesi;6. amano e rispettano la natura; 6. Fanno i loro bisogni industrialmente nella natura;7. sanno obbedire; 7. art. rimosso perché anacronistico e limitante noi giovani profetici;8. sorridono e cantano anche nelle difficoltà; 8. Sorridono come ebeti ai genitori dei loro bambini;9. sono laboriosi ed economi; 9. sono tesorieri ed economi;10. sono puri di pensieri, parole e azioni. 10. sono i puri di partiti, movimenti e fazioni (vedi art. 9)

(manda i tuoi X files a [email protected])

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Scout chi legge

Dopo l’ammazzacaffè sono state apportate anche alcune modifi-che al regolamento metodolo-gico, che entrano in vigore dal 30/10/2012:

• Data la scarsa partecipazione ai campi di formazione per soci adulti il loro nome è mo-dificato in campi di formazio-ne per soli adulti VM18, per rendere il tutto più intrigante ed ufficializzare il fiorire di relazioni sentimentali durante tali eventi.

Il comitato si riserva di cam-biarne ulteriormente il nome in campi per adulti soli nel caso fosse necessario ribadire il concetto.

• Presa coscienza dell’incom-patibilità tra il fumare ed il punto di BP salute e forza fisica, si fa inderogabile di-vieto a tutti i capi fumatori in servizio L/C di dare la preda di Bagheera.

Si deroga invece, anzi “si incoraggia il fumo” in quelle realtà di strada ove la durezza delle condizioni sociali ed il disagio richiedano un’immagine più rude e di frontiera per i capi dell’asso-ciazione.

• Per dare un segnale forte alle famiglie ed ai ragazzi in questi tempi di crisi si limita fortemente la fornitura alcolica nelle cambuse dei campi estivi ad 1 bicchiere di Baileys e 1 birra media al giorno per ogni socio adulto in servizio. Parallelamente all’esperienza di Cambuse Critiche, si avvierà a partire da Settembre una Pattuglia che studi la realizzabilità delle Cambuse Alcoliche: eco-produzione eco-artigia-nale di eco-birra e metodi di dissimulazione dell’ebbrezza durante le attività.

• Si dispone inoltre l’abbas-samento dei prezzi delle uniformi da euro 78 a euro 10, mantenendo gli stessi capi d’abbigliamento e quindi la qualità suprema e l’asso-luta eticità che tutti ci devono invidiare, in primis gli amici orientali (che rispettiamo, ma i loro prodotti sono difettosi e tossici). Abbiamo convenuto che se ci saranno rimostran-ze da parte dei produttori occuperemo le loro filande e rovesceremo il sistema delle banche e dei debiti (a parte la nostra che è Etica e quindi fa solo credito).

• Nessuno potrà più dire che la nostra associazione è piena di strutture e di modi di fare che la rallentano! Se qualcu-no ha qualche osservazione o proposta la potrà scrivere nella sezione Cestino del sito dell’Agesci, vi garantiamo che in 10-15 anni se ne parlerà a Bracciano e da lì a qualche anno si potrà avviare un osservatorio (morte per latrinamento agli eretici che lo chiameranno sperimenta-zione!).

• Infine, d’ora innanzi, si eleggerà ad ogni livello l’IAA, Incaricato/a agli acronimi, che si occuperà di smentire che nei nostri PEG, PDU e PDC ci siano più acronimi che buone idee.

Bianca come il latte,rossa come il sangue

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A cura di Francesco Bavassano

Educare è un’arte

(Alessandro D’Avenia, Mondadori 2010)

Bianca come il latte,rossa come il sangue

“Beatrice mi pianta un matto-ne nello stomaco, un peso che devi portare, un peso dolce... Dev’essere questo il segno del vero amore.”

Con il suo dirompente romanzo d’esordio Bianca come il latte rossa come il sangue D’Ave-nia è stato accostato a diversi scrittori, tra i quali Moccia, perché anche il suo libro parla di adolescenti in modo poco filtrato e a Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi). Per sua fortuna il trentacinquenne professore di Lettere, in comu-ne con il famigerato Federico

ha solo l’adolescenza dei suoi protagonisti, tutt’altro valore e solidità hanno le vicende da lui narrate; con Giordano inve-ce condivide età ed un certo interesse per la vita interiore dei suoi personaggi ma se ne distanzia per uno sguardo alla realtà più sereno e risolto, uno sguardo determinato, di fede, non catechistico, e una fiducia nel valore dell’autoeducazione che traspare da ogni riga.

La storia è narrata in prima persona in capitoli molto brevi, il protagonista ha 16 anni, motorino, calcio, sopporta la scuola, teme il bianco, il colore del nulla, dal quale talvolta nella sua vita di adolescente si sente risucchiato. Si innamora di Beatrice senza averle mai parlato: capelli rossi, come il sangue e la passione, diventa presto il centro dei suoi pensieri. Leo scopre l’amore, inizia qui il suo passaggio alla vita adulta dei sentimenti e delle scelte. Beatrice però si ammala grave-mente, proprio di leucemia, ed il bianco torna a sconvolgere la sua vita.

Rabbia, dolore, completa mancanza di appigli potrebbero far smarrire definitivamente Leo che trova invece sostegno e pa-role di vita nel nuovo supplente di Storia, soprannominato il So-gnatore, una sorta di alter ego di D’Avenia, che è un forte so-stenitore del valore della scuola e amante della sua professione. Il Sognatore lo aiuta ad impara-re, ad amare la bellezza, anche quando richiede fatica ed invita gli studenti a perseguire i propri sogni ad una condizione: prima bisogna capire quali sono.

“Noi invece siamo liberi. È il più grande dono che abbiamo ricevuto. Grazie alla libertà possiamo diventare qualcosa di diverso da quello che siamo. La libertà ci consente di sognare e i sogni sono il sangue della nostra vita, anche se spesso costano un lungo viaggio e qualche bastonata.”

Il mondo degli adulti tratteggia-to in questo libro è insolitamen-te positivo: il prete che insegna religione ed è una figura di

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Educare è un’arte

sfondo, testimone rassicurante, i genitori di Leo, che non si tirano indietro, che a loro modo sanno stare vicino a Leo quando quasi impazzisce di dolore per il desti-no crudele che sembra riservato a Beatrice e al loro amore ancora tutto da costruire.

Un anno scolastico che vale una vita intera, una storia di crescita, di dono; Leo donerà il sangue per lei e le starà accan-to, del rapporto profondo con Silvia, porto sicuro in cui Leo si rifugia sempre. Una vicenda dai tratti duri, non particolarmente edulcorata, seppur edificante, che dipinge con grazia la rela-zione tra amore e dolore.

Distante anni luce da accenti pulp (Ammaniti) o da pere-grinazioni stilistiche (Baricco), Alessandro D’Avenia è riuscito a scrivere un romanzo che ha un preciso messaggio morale senza renderlo pedante o buonista; non propone un timido mes-saggio di auto-accettazione con annessa rinuncia a credere e a

ricercare qualcosa, non la con-statazione della disgregazione delle vecchie certezze sostituite dal nulla, ma una storia fresca, pulita, di speranza che ha atti-rato qualche critica proprio per queste caratteristiche (!).

Basta leggere le bacheche di Facebook degli adolescenti di oggi, dei nostri esploratori e delle nostre guide, per capire che, più del normale, c’è un vuoto tremendo; non è infre-quente leggere grida d’aiuto mascherate da frasi da duri, come “Nella vita mi rimane solo il rap, meno male che esiste Fa-bri Fibra”. D’Avenia gira l’Italia per incontrare gli adolescenti, spesso a margine di incontri ecclesiali, su youtube si possono trovare alcuni suoi interventi, ed è un ottimo interprete dei bisogni e del mondo interiore dei ragazzi, a sentirlo parlare “si capisce che ha capito”.

Il suo appello a genitori, insegnanti, educatori è quello di esserci per i ragazzi, giocarsi fino in fondo, prendersi più colpe e responsabilità e di non lasciarli soli con le loro debo-lezze, soli in un mondo bianco, apparentemente privo di senso, che gli adulti hanno creato loro intorno.

“Per sconfiggere il bianco che ti fa scrivere storto ci vogliono linee nere nascoste, grosse e forti.”

Il libro, che ha superato le 400.000 copie ed è stato seguito da Cose che nessuno sa (2011), è stato un caso edito-riale ed è prossima l’uscita di un film ambientato a Torino, nel quale Luca Argentero interpreta il Prof. Sognatore.

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Spiritualità scout

N

uova

rubrica!

L’anno della Fede

A cura di Don Stelio Spanò

Nello studio di un celebre psichiatra si presen-tò un giorno un uomo apparentemente ben equilibrato, serio ed elegante. Dopo alcune frasi, però, il medico scoprì che quell’uomo era intimamente abbattuto da un profondo senso di malinconia e da una tristezza continua ed assillante.Il medico iniziò con grande coscienziosità il suo lavoro terapeutico e, al termine del colloquio, disse al suo nuovo paziente: “Perché non va al circo che è appena arrivato nella nostra città? Nello spettacolo si esibisce un famosissimo clown che ha fatto ridere e divertire mezzo mondo: tutti parlano di lui, perché è unico. Le farà bene, vedrà”.Allora quell’uomo scoppiò in lacrime, dicendo: “Quel clown, sono io”. Questo clown posso essere io, capo. Con una maschera quando faccio catechesi, quando poi confronto la mia vita con la fede vado in crisi. Ci facciamo prendere dai molteplici dubbi, dal-la fatica di trovare solo terreni aridi: gettiamo il seme e non cresce niente. Ci domandiamo a che cosa serve la fede? I miei ragazzi sono presi da altre cose, non c’è spazio, poi non è proprio così vitale si vive lo stesso anche senza. La fede sembra non trovare consenso e rispo-sta. Così andiamo in crisi, o deleghiamo questo problema a un competente.Riscontrando questa crisi di fede non solo nella società, ma anche nei nostri ambienti, nelle nostre associazioni e nella stessa chiesa, il Papa ha voluto dedicare quest’anno alla fede, in coincidenza dei 50 anni dal Concilio Vatica-no II e 20 anni dalla stesura del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nella lettera “La porta della fede”, Benedetto XVI indica la fede come

la porta che “introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa” Questa porta “è sempre aperta” ed è Cristo. “Io sono la porta delle pecore se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo” (Gv. 10,9) Al convegno fede di febbraio scorso, Don Gianfranco Calabrese diceva che la fede non è solo ciò in cui credo, ma è Cristo che crede a me e si dona a me. La fede è la fiducia di Dio in me, poi viene la mia risposta a questa chia-mata. “Il primo atto con cui si viene alla fede è dono di Dio e azione della grazia che agisce e trasforma la persona nel suo intimo….la fede è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui.” (Porta Fidei 10) Questo si lega bene con il nostro progetto regionale di catechesi: il progetto regionale di catechesi vuole rispondere all’analfabetismo religioso proponendo la lettura continuata dei vangeli e la riscoperta dei Sacramenti dell’I-niziazione Cristiana (Battesimo, Eucarestia, Cresima) e il sacramento della Riconciliazione. Nei due anni precedenti ci siamo soffermati sul Vangelo secondo Marco con il sacramento del Battesimo, poi il Vangelo secondo Luca con il sacramento della Riconciliazione. Quest’anno vogliamo farci aiutare per l’anno della fede dal Vangelo di Giovanni, che ha come obiettivo quello di aiutare a credere: “Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.” (Gv.20,30-31) Giovanni dice di scrivere non le opere o le parole di Gesù ma dei “segni”. Il segno è qual-

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verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.” (Gv 16,12-13)Buona Strada!

Don Stelio

Credo (Simbolo Apostolico)Io credo in Dio, Padre onnipotente,creatore del cielo e della terra;e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,nostro Signore, il quale fu concepitodi Spirito Santo,nacque da Maria Vergine,patì sotto Ponzio Pilato,fu crocifisso, morì e fu sepolto;discese agli inferi;il terzo giorno risuscitò da morte;salì al cielo, siede alla destradi Dio Padre onnipotente;di là verrà a giudicare i vivi e i morti.Credo nello Spirito Santo,la santa Chiesa cattolica,la comunione dei santi,la remissione dei peccati,la risurrezione della carne,la vita eterna.Amen

cosa che rimanda o richiama qualcos’altro. Nel linguaggio dell’amore i segni sono importanti: rimandano alla persona che ama e rivelano i suoi sentimenti. Quindi Giovanni non vuole raccontare la storia di Gesù, ma per lui Gesù e tutta la sua vita è un segno che rimanda a Dio e comunica il suo amore. È significativo poi che in questo Vangelo non compare mai il nome di Giovanni, ma “il discepolo che Gesù amava” proprio perché ognuno di noi possa identificarsi in questo discepolo e vivere la stessa esperienza. Siamo invitati a lasciarci coinvolgere in questa relazione. “Avere fede è avere una storia”: entrare a far parte della storia di Dio, una storia di amore e di salvezza.Troviamo nelle nostre giornate un tempo per leggere, un po’ alla volta, il Vangelo secondo Giovanni dall’inizio alla fine, ci saranno brani un po’ difficili non ci scoraggiamo. Proviamo, per approfondire i contenuti della nostra fede, a trovare in questo Vangelo quelle frasi o brani che possono aiutarci a compren-dere meglio il Credo nella forma del Simbolo Apostolico. Questo percorso può accompa-gnarci a riscoprire il sacramento della Confer-mazione o Cresima con il quale si conferma il dono della fede ricevuto con il battesimo. Potrebbe essere stimolante scontrarci con questo sacramento: molti dei nostri ragazzi non sono cresimati, alcuni non battezzati. Perché non camminare insieme capo e ragazzo? Forse anche tra i capi c’è chi non l’ha ricevuto, chie-diti il perché? Eppure il dono dello Spirito è indispensabile per comprendere a pieno i segni di Gesù, che rivolto ai suoi discepoli dice: “Mol-te cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando

Spiritualità scout

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BachecaBachecaA cura di Daniele Boeri

Perché organizzare una Festa a Vara? Ma in quanti verranno? ... e i materiali, dove li prendiamo?... Se avessimo aspettato di avere una risposta ad ogni domanda non avremmo concluso nulla, spesso un po di fiducia negli altri e nella Provvidenza é indispensabile. L’idea nata dalla pattuglia Vara, era di organiz-zare una festa per scout ed amici nella Base e allargare l’invito alla cittadinanza locale.Contemporaneamente il Consorzio di miglio-ramento Fondiario ed Agro- Forestale alte valli d’Orba e Gargassa voleva organizzare un evento per la valle, ma essendo alla prima esperienza gli serviva un appoggio ed un po’ di spregiudicatezza. Così, dopo un primo contatto nel mese di maggio, ha preso vita un progetto comune.Stabiliti gli obiettivi, si è deciso di svolgere tut-ta la parte culinaria e musicale presso il campo sportivo di Vara Inferiore pubblicizzando l’ evento anche nei comuni limitrofi.

Con l’intento di migliorare i rapporti con le re-altà economiche del luogo e ridurre l’inquina-mento, abbiamo comprato pane, carni, frutta, verdura a Km zero.Volevamo ottenere il marchio “EcoFesta” dalla provincia di Savona, ma non ci sono stati i tempi tecnici, si è scelto comunque di utilizzare bicchieri, piatti e posate biodegradabili, di fare il più possibile la differenziazione dei rifiuti e di utilizzare bottiglie in vetro con “vuoto a rendere”.Il lavoro è stato intenso; mercoledì sera abbiamo trasportato la struttura coperta per i tavoli, prestata dalla Parrocchia N.S. Della Neve di Bolzaneto, grazie all’aiuto della ditta “La Gemma”.Giovedì il programma era il montaggio delle strutture, ma eravamo pochi per poterlo fare, ecco che poco a poco dal paese, hanno iniziato ad arrivare persone volenterose e ,a sera, avevamo terminato il lavoro senza tanta fatica e con la gioia delle nuove amicizie instaurate. Venerdì abbiamo sistemato i tavoli e le attrez-zature donate da “Tecnoristorazione Bolgiani”. A questo punto nuovo miracolo é avvenuto: dal paese sono giunte numerose signore, che si sono dedicate alla pulizia dei funghi freschi e

1̂ Sagra del fungo di Vara Inferiore

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ben oltre le nostre aspettative!Dal punto di vista economico abbiamo quasi raggiunto il pareggio di bilancio, ed essendo la nostra prima esperienza ciò non era scontato.Il nostro obiettivo di far conoscere lo scouti-smo, ha dato i suoi frutti, suscitando il positivo interessamento delle molte persone venute ad aiutarci. Tuttavia la visita alla Base e le attività ivi preparate non hanno avuto il risultato sperato, soprattutto per la partecipazione piuttosto scarsa di capi e ragazzi, forse dovuta alla pub-blicità tardiva e al periodo vacanziero.A questo proposito chi desiderasse aiutare per la prossima edizione sia come singoli sia come Clan, non esiti a scrivere all’indirizzo:[email protected].

alla preparazione dei sughi; senza il loro aiuto non ce la avremmo mai fatta! Sabato mattina c’era solo il tempo per gli ultimi ritocchi, intanto alla Base i ragazzi di Genova Parkour e del gruppo di rievocazione storica preparavano giochi e attrazioni.Giunta la sera, mentre l’orchestra “La dolce storia” allietava la pista da ballo,le nostre preoccupazioni si sono trasformate in allegria, le presenze sono state tante, i giudizi positivi. Il pranzo della domenica ha avuto quasi lo stesso successo e, grazie all’aiuto di tutti, a sera avevamo già smontato gli stand e pulito tutto.Analizzando i risultati, possiamo essere sod-disfatti, l’obiettivo di creare un rapporto con realtà come la “pro-loco” e gli abitanti di Vara è stato raggiunto con grande soddisfazione di tutti; in totale abbiamo raggiunto 394 coperti,

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Branca RS: Forum Nazionale Capi

Pronti a rischiare la strada. Pronti a partire. Insieme. La Branca RYS vive il tempo della partenza, della sfida e del coraggio. Il tempo per dare futuro e accogliere il mandato che l’associazio-ne le ha affidato: quello di permettere ai rover e alle scolte di tracciare strade di coraggio che sappiano ricostruire le nostre comunità, che sappiano dare un nuovo volto al territorio, che sappiano attendere e agire per un tempo nuovo.

È il tempo di partire per la route nazionale, che è un percorso, una strada, non un evento.La Route della Branca RS è la route dei rovers e delle scolte, che sono il centro, il senso, i veri protagonisti del tempo che viviamo e del tem-po che ci verrà donato. Il loro coraggio, l’espe-rienza educativa che saprà rendere possibile il loro camminare aprirà orizzonti nuovi per tutta l’associazione, come solo il fare strada insieme può fare.Il Forum Nazionale dei capi della branca darà l’avvio ufficiale a questa strada, sarà un momento di partenza e assunzione condivisa della responsabilità. Siamo consapevoli che la ricchezza del nostro movimento risiede nel fatto che nulla del nostro servizio educativo è privato e nulla nasce se non da una for-te spinta di azione “politica” e comunitaria

dell’educare che vede però protagonista pieno il giovane che accanto noi, e spesso davanti a noi, cammina. I Forum saranno un momento per i capi della branca per convenire e insie-me iniziare a percorrere e disegnare le strade nuove della branca. Il coraggio di educare spingendo i passi della branca verso nuovi orizzonti: è il tempo della (ri)partenza per tutta la branca, cogliendo negli occhi degli RYS gli orizzonti nuovi a cui sono chiamati ad avvicinarsi e generare, per accompagnarli e permettere loro di costruirli pienamente. Sono gli orizzonti dell’educare che dobbiamo imparare a conoscere e nominare, come branca e come associazione, all’inizio del nuovo Progetto Nazionale. Sono gli orizzonti che con coraggio oggi si aprono e verso cui i passi della branca si spingeranno nei prossimi anni. Per questo al forum ci sarà l’occasione per iniziare questa avventura di pensiero, sogni e esperienze, raccogliendo le nuove sfide edu-cative, le nuove strade su cui spingere i nostri passi di educatori: • Identità di genere e relazioni affettive• Scelta Politica.• Integrazione con altre culture• Essere Chiesa• Economia a servizio dell’uomo• Lavoro e futuro

Il coraggio di educare si fa strada

A cura di Elena, Flavio, Don Jean PaulIncaricati e AE nazionali branca RS

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Il coraggio di partire aprendo strade di pro-tagonismo per i rover e le scolte: lancio della Route Nazionale 2014La nostra associazione trova nell’ educazione, nell’autoeducazione, il senso del proprio esse-re, e per questo esistiamo attraverso le perso-ne, i volti, le storie, le strade, le esperienze, le relazioni dei ragazzi e dei bambini. Questo ci impegna a sperimentare percorsi di coinvolgi-mento e protagonismo degli RS non artificiali, non precostituiti, non limitati alla gestione dei processi. Significa affidare concretamente i contenuti veri, il senso, la ragione, le prospet-tive della route agli RS. La strada del corag-gio percorsa e vissuta dagli RS sarà fulcro nevralgico del nostro oggi e del nostro domani: queste sono le strade del coraggio che oggi abbiamo deciso di percorrere. Siamo certi che i nostri RS saranno i protagonisti concreti, reali, profetici. La narrazione della strada del corag-gio che l’associazione intraprende attraverso la branca RS saprà annunciare e generare possi-bilità di futuro se capace di narrare il vissuto, il sogno e il coraggio dei nostri rover e scolte. Trovare tempi, luoghi che siano i loro tempi, i loro luoghi, lo spazio per essere e divenire nell’agone è la sfida che come capi dobbiamo accogliere, riconoscendone la potenzialità e la criticità. Dobbiamo come associazione assu-merci la responsabilità di rendere possibile, seriamente e concretamente, la realizzazione di ciò che siamo, uomini e donne che credono nell’autoeducazione, che sanno consegnare il mondo ai giovani, migliore di come lo abbiamo ricevuto, consapevoli che sarà reso migliore di come lo abbiamo consegnato.

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Non ci possiamo accontentare di spazi che il mondo adulto crea per dare ai giovani occa-sioni per essere tali e per essere contenuti, lo spazio va liberato e affidato, diventando orizzonte.

• Lancio della Route Nazionale 2014: il tem-po di mettersi in strada per rendere il mon-do migliore di come lo abbiamo trovato, per generare nuovo tempo e nuove strade, per far nascere una rinnovata passione per l’uomo e la storia che viviamo, per liberare l’amore e la generatività degli RYS, per trasformare il coraggio in strada di futuro.

• Formazione sullo strumento del capitolo: il lancio del Capitolo Nazionale chiede consa-pevolezza e coraggio educativo per permet-tere agli RYS di farne esperienza di pieno protagonismo, di entrare a piene mani, piedi e cuore nell’agone di questa storia. Storia che chiede loro di diventare costrut-tori di territorio, di relazioni e di senso di queste relazioni, di un nuovo agire sociale e comunitario, di un rinnovato amore per Dio e l’uomo.

Il Forum si svolgerà congiuntamente in tre luoghi nelle tre aree (sud, centro, nord): in Campania, in Umbria, in Lombardia, il 10 e 11 novembre 2012. Al Forum sono chiamati a partecipare i capi della branca RS (un capo per ogni comunità RS) oltre agli incaricati di branca RS di zona, protagonisti importanti del percorso e delle relazioni durante la strada dell’associazione verso la Route Nazionale.

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Cari capicon questa vorremmo uffi-cialmente invitarvi a prendere parte al percorso chiamato “Route Nazionale RS”... il cammino che ci aspetta da oggi fino all’estate del 2014 sarà ricco e coinvolgerà tutta l’Associazione.

Attraverso queste poche righe vorremmo anticiparvi alcuni dettagli di questo percorso...saranno pochi e scarni perchè vorremmo semplicemente stuzzicarvi e solleticare la vostra curiosità...

Il primo passo lo faremo il 10-11 novembre 2012 con i Fo-rum Nazionali (n° 3 sparsi sul territorio nazionale): un vero e proprio lancio della Route Nazionale ma anche e soprat-tutto occasione di formazione. Al Forum sono invitati 1 capo RS per ogni Comunità RS, gli Iabz e gli Iabr. Tra la primavera 2013 e la prima parte del 2014 le co-munità RS riceveranno diversi

stimoli nazionali e regionali per affrontare il Capitolo Na-zionale dal titolo Il Coraggio.E proprio il tema dovrebe stimolarci ad affrontare con il cuore questa sfida che vede protagonisti i nostri giovani per le scelte del loro e nostro futuro

Infine ad agosto 2014 la vera e propria Route suddivisa in due parte: i primi 5 giorni di strada all’interno della propria

regione se si è scelto di ospi-tare oppure in un altra regione se si è scelto di essere ospitati e una seconda parte di campo fisso dal 6 al 10 agosto.Il Consiglio Generale ha espresso il desiderio di esten-dere questo percorso anche alle altre branche e noi liguri vorremmo fosse l’occasione per un’approfondita riflessione sulla Branca RS: dal “come vengono scelti i capi RS” al “quest’anno in branco/reparto

Route di Branca RS: la route dell’intera Associazione

A cura di Lorenzo e MagdaIncaricati Regionali branca R/S

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mi mandi uno buono?”...Crediamo che la branca RS debba essere “affare di tutti” i capi della Co.Ca. sia per quanto riguarda il servizio all’interno delle nostre bran-che (i capi branco e i capi re-parto sono coresponsabili dei rover e delle scolte in staff) sia perchè è la Co.Ca. che si fa garante del servizio degli RS sul territorio...… ma c’è di più ... a livello nazionale si è deciso di offrire anche ad LC ed EG la possibi-lità di sviluppare un percorso educativo sul tema del corag-gio attraverso attività tipiche delle rispettive fasce di età.Non vi nascondiamo che il so-gno di noi iabr è quello di far

partecipare tutte le comunità RS Liguri...non per fare “am-plein”, ma perchè crediamo fortemente che questa propo-sta faccia al caso nostro...sono anni, almeno 5, che durante gli incontri a livello nazionale si parla dell’esigenza di una route nazionale per la bran-ca RS e da quando questo pensiero ha preso forma, io e Lorenzo lo abbiamo fatto nostro e abbiamo cercato di avvicinarci a questo momento a piccoli passi, proponendo eventi per ragazzi ed oc-casioni di formazione per i capi sempre più grandi, con l’obiettivo di rendere i ragazzi sempre più protagonisti della loro crescita e valorizzare le

peculiarità di questa branca. Oggi più che mai crediamo che la proposta di questa rou-te, in tutta la sua completezza, possa essere una vera occa-sione di crescita per la nostra Liguria, per i rover, le scolte, i novizi/e e per i capi.

Concludiamo rinnovando l’in-vito a salire tutti insieme su questa canoa e intraprendere insieme questo percorso che si preannuncia affascinante, stimolante e Bello!

Buona Strada

Bacheca

Info varieVi ricordiamo che sul sito regionale

www.liguria.agesci.it trovate tutte le date di campi scuola, eventi per ragazzi, per R/S e molto altro…

Per comunicazioni, suggerimenti e segnalazioni, scrivici a: [email protected]