LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs...

33

Transcript of LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs...

Page 1: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi
Page 2: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

La presente pubblicazione, è tutelata dalla normativa sul diritto d’autore e non può essere copiata,riprodotta (anche in altri formati o su supporti diversi), né tantomeno è possibile appropriarsi della suapaternità. L’unica eccezione prevista è quella di consentire la citazione a scopo di studio, discussione,documentazione o insegnamento, purché vengano citati l’autore e la fonte che ne detiene i diritti, e non siagisca a scopo di lucro, sempre che tali citazioni non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economicadell’opera stessa.Questo documento viene pubblicato a scopo divulgativo, comunicativo e informativo e beneficia di tutelagiuridica.Il contenuto del documento è quanto riportato dall’autore in sede di presentazione della tesi, pertanto non èda considerare come “voce ufficiale dell’Associazione”.

Page 3: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

“Guarda più lontanoguarda più in altoe vedrai una via...ma sappi anche voltarti indietroper guardare il camminopercorso da altri che ti hanno preceduto...Essi sono in marcia con noi sulla strada”.

B.P.

1907 - 2007DA BADEN POWELL A OGGI:

LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”?

Page 4: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

I chiacchierata: Quanti sono i Boy Scaut?Una domanda che ci permette di scoprire che cosa è lo scautismoII chiacchierata: Marketing? No sensibilitàIpotesi sulle ragioni del successo di Scouting for Boys e la pubblicicstica scautIII chiacchierata: Le riviste del CNGEILa comunicazione è vita: nasce lo Scautismo inItalia e per comunicare usa un giornaleIV chiacchierata: Le riviste dell’AGESCIUna tradizione di comunicazione che viene da lontanoV chiacchierata: Le riviste dell’ASSORAIDERPiù che i numeri potè la VolontàVI chiacchierata: Le riviste dell’ASSORAIDERPiù che i numeri potè la VolontàVII chiacchierata: Scaut una volta Scaut per sempreAlcuni esempi di come lo Scautismo abbaia segnato l’opera di grandi comunicatoriVIII chiacchierata: Il grande gioco della comunicazioneQuando lo Scautismo è condivisione della propria vita.IX chiacchierata: Cento Giornali per il CentenarioDel nostro meglio!Appendice 1: Non solo giornaliUn’identità editorialeAppendice 2: Dicono di NoiMai più!Appendice 3: Tre siti a confrontoScaut nella rete di Federico GoglioAppendice 4: Bibliografia

Page 5: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi
Page 6: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

PrefazioneRileggendo BP

Di questo lavoro la parte più dura è stata quella di immaginare come realizzarla. Poiimprovvisamente mi sonoaccorto che la risposta era sempre stata davanti a me, nella mia libreria. La risposta era Scautismo per Ragazzi. Già,proprio quel libro scritto 99 anni fa da un uomo che ha accompagnato milioni di altri come me nel nostro cammino.

Il lupo che non dorme mai, in quel libro oltre a fissare le regole del grande gioco, oltre a insegnarci a esserecittadini migliori, ci ha insegnato a comunicare con i nostri fratelli.

Quel suo libro, e poi tutti gli altri, ci hanno insegnato l’importanza delle chiacchierate al fuoco di bivacco. Quanteimprese, pazze a prima vista, quanti progetti irrealizzabili eppure portati a termine, sono nati attorno al grande fiorerosso. Quante idee sussurrate nel buio si sono trasformate in avventure emozionanti?

Questo lavoro vuol essere un omaggio a Scautismo per Ragazzi, una serie di ipotetiche chiacchierate attorno alfuoco di bivacco per trovare insieme il modo sviluppare uno dei pilastri del metodo Scaut: la comunicazione.

Tutte le nostre attività sono incentrate sulla comunicazione: gli hike non servono a dimostrare quanto sono forti lenostre gambe ma a condividere ciò che sappiamo sul camminare, sull’orientarsi e sul dormire all’adiaccio. Le impresedi pionierismo non servono a far vedere quanto sono robusti i nostri nodi ma a dimostrare quanto sono forti i legamitra chi lavora insieme. Le nostra canzoni non servono a far sentire la nostra bella voce ma a comunicare stati d’animo ea trasmettere allegria e forza. Allora perchè non lavorare per insegnare anche come si deve comunicare?

Ecco allora attraverso queste chiacchierate la condivisione di uno sguardo sul nostro passato per trovare nuove vie.

Page 7: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

I chiacchierataQuanti sono i Boy Scaut?

Una domanda che ci permette di scoprire che cosa è lo scautismo.

Quanti sono i Boy Scout nel mondo? Tanti, Tantissimi. Ma quello che importa non è il numero, quello che importaè che sono dovunque.

E, fatto ancora più importante, che lo Scautismo, ha superato due Guerre Mondiali, il ‘68, il ‘77 e supererà anche il2007.

Da quando nel 1907 Baden Powell, B.P. per noi Scaut, portò 22 ragazzini inglesi sulla piccola isola di Brownsea perquello che è considerato il primo campo Scaut, la prova del fuoco dell’idea di B.P., molta acqua è passata sotto i ponti egli Scaut hanno navigato sicuri tra le correnti più insidiose.

Non occorre dirlo ma B.P., proponendo alla gioventù inglese e poi a quella di tutto il mondo lo Scautismo, acceseuna fiaccola che continua ad ardere.

Ma qual è il segreto di questo vigore? Ovvio: la forza della proposta. Non è da tutti invitare a essere preparati e avivere in sintonia con se stessi e con la natura.

Tuttavia c’è anche qualcosa d’altro: la capacità di comunicare.Lo Scautismo, infatti, è comunicazione.

B.P., è indubbio, sapeva come parlare ai ragazzi e il suo segreto sta proprio nell’aver saputo prenderli sul serio eaver saputo comunicare in una lingua che “volevano” capire.

B.P. è un grande educatore ma contemporaneamente è un affabulatore, un cantastorie, il vecchio uomo dellafrontiera che la sera, accanto al fuoco, racconta le sue storie e “condivide” la sua vita.

Lo Scautismo è nato con quel primo campo a Brownsea con 22 ragazzi. Ragazzi dai 9 ai 17 anni, ragazzi di Eton,Harrow e Charterhouse, figli dell’Inghilterre “bene”, e ragazzi di Poole e Bournemouth, figli della working class, ma siè diffuso grazie alla pubblicazione di Scouting for Boys.

Pubblicato sottoforma di fascicoli, sei numeri venduti settimana dopo settimana a 4 pence l’uno a partire dal 15gennaio 1908 e poi raccolto in volume il primo maggio dello stesso anno, il B.P. pensiero si è imposto perchéaffascinante... anche da leggere.

Strutturato come un’insieme di chiacchierate attorno a un fuoco da campo, invita i lettori a confrontarsi con sestessi. A pensare agli aspetti della vita e, con un sapiente mix di avventura, esempi morali, aneddoti personali e consiglidi vita, rapisce come un romanzo. Anzi meglio: anche a distanza di anni dalla prima lettura certi brani rimangonoimpressi nella mente e tornano vividi alla memoria come la prima volta.

Page 8: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Tuttavia, spesso la memoria può essere cattiva consigliera e allora come diceva B.P. In un articolo dell’aprile 1907apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi in occasionedella festa di San Giorgio (vedi Arcobaleno n. 01/2005).

Rileggiamo ogni tanto quei libri... e invitiamo a leggerli. Ogni volta scopriremo cose nuove. E le faremo scoprire ainostri ragazzi.

In ogni caso, dato per scontato che tutti si conosca il contenuto di quelle pagine in questa veloce riletturacerchiamo di assaporarne non il contenuto ma il contenitore.

Page 9: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

II chiacchierataMarketing? No sensibilità

Ipotesi sulle ragioni del successo di Scouting for Boys e la pubblicistica scaut

Grazie ai consigli di un amico editore B.P., per il suo Scouting for Boys realizzò, sia nel tipo di impostazioneeditoriale sia nell’aspetto grafico, un prodotto molto simile alle classiche riviste popolari.

Un esempio di marketing?Non è da B.P.Meglio dire un esempio di sensibilità.B.P., con il suo Scouting for Boys, voleva rivolgersi a quei ragazzi che, tornato dall’Africa, avevano colpito la sua

fantasia: sfaccendati più attenti al divertimento che all’educazione. Ragazzi “perduti” che voleva trasformare in buonicittadini.

Ed ecco, allora, che la sua proposta si presenta come un giornale di avventure: le copertine, caratterizzate da undisegno in bianco e nero dal tratto morbido, che qualche anno più tardi sarà alla base del successo di un personaggiocome Tin Tin creato dal disegnatore belga Hergè, fanno immaginare intrighi, coraggio, paura ed eroismo.

Ecco così il ragazzo che osserva da lontano un paesaggio sconfinato, lo Scaut dal cappello a tesa larga, impeccabile,che studia le tracce sul terreno, il ragazzo solo che spinge una barca attraverso un fiume. Il ragazzo solo che haraggiunto la cima di una montagna e, orgoglioso, solleva la bandiera del suo Paese.

In queste copertine si nota una cosa importante: al centro dell’avventura, al centro del B.P. pensiero, ci sono iragazzi... anzi c’è il ragazzo: solo. Solo, però, non in senso negativo: è solo perché sa bastare a se stesso. È solo, èimportante, è preparato.

Questa iconografia sarà il filo conduttore che legherà tutte le pubblicazioni Scaut e verrà ripresa anche da autorinon Scaut per pubblicazioni non Scaut.

In breve l’Esploratore di B.P. si è trasformato in una icona, in un simbolo. Ma in un simbolo di cosa?Ecco un esempio di ciò che rappresenta quel simbolo: in Italia lo Scautismo arriva nel 1910 e nel 1920 si tiene il

primo Campo Nazionale eppure, sulle pagine de Il Corrierino, giornalino per ragazzi edito dalla Cardinal Ferrari diMilano che poi si fonderà con il padre dell’attuale Giornalino, compare la storia L’esploratore di Marte

nella quale un giovane Scaut, grazie a uno scooter spaziale, arriva sul Pianeta Rosso e incontra i marziani.Ma non si tratta di un’avventura tipo La Guerra dei Mondi. Il giovane esploratore farà amicizia con gli

extraterrestri e quando se ne tornerà sulla Terra lo saluteranno con un canzone. Insomma il ragazzo con i calzoni cortie il grande cappello rappresenta chi non si spaventa davanti alle novità, chi sa orientarsi, seguendo il suo giglio, o lasua bussola, anche negli spazi più sconosciuti ed è in grado di fare “amicizia”.

Page 10: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Lo Scaut creato da un eroe di cento Guerre, da un agente segreto al servizio dell’Impero inglese, è il simbolo dellaPace tra i popoli.

Ma torniamo a B.P. e al suo modo di comunicare: la sua efficacia è dimostrata dal fatto che nel 1909, a Manchester,durante uno dei primi raduni di scout inglesi, al quale parteciparono 11.000 esploratori, sir Robert Baden Powell ofGilhvell incontrò alcuni gruppi di ragazze in divisa che, da sole, si erano organizzate seguendo le sue indicazionepubblicate in Scouting for Boys. Nove anni dopo, nel 1918, B.P. scrisse Girl Guiding - Guidismo per ragazzi, librotradotto in italiano nel 2005 da Mimmo Sorrentino per il Centro Studi Ed esperienze Scout Baden Powell.

B.P. aveva carisma e, questo, traspariva anche dai suoi scritti. Ma aveva anche talento e mano d’artista.Sempre nel 1908, è più precisamente il 18 aprile del 1908, uscì il primo numero de The Scout magazine. Costava

un penny e pubblicava, ecco un altro sapiente mix, storie misteriose e avventurose scritte dai migliori autori per ragazzidell’epoca e una serie di articoli di vita scout. Ecco allora Why Scouts Must Keep Fit, Things All Scouts Should Know,How to Become a Scout oppure The Best Dog for Scouting. Tuttavia, la cosa più importante di tutte è che in quelprimo numero compare l’articolo di B.P. intitolato How Scouting Started nel quale racconta cosa lo ha spinto acomunicare attraverso un libro la sua passione per lo scouting. Sempre di quegli anni è la nascita delle riviste Scoutinge Scouter. In ogni testata B.P. era presente con i suoi scritti oppure con i suoi disegni che molte volte impreziosivano lacopertina. Nel 1914, poi, persino The Strand, la rivista che aveva visto nascere Sherlock Holmes gli chiese di scrivereun resoconto dell’incontro degli Scout con re Giorgio.

Nel frattempo il suo libro è arrivato alla sesta edizione, in pratica una all’anno, si continua a vendere e comincia aessere tradotto in molte altre lingue. B.P. A questo punto, ne fa un’altra delle sue: per le traduzioni non chiede maidiritti d’autore: le sue parole sono libere da diritti. Tutti possono farle loro.

A oggi Scautismo per ragazzi è stato tradotto in una quarantina di lingue e può essere paragonato alla Bibbia, alDracula di Stoker e al Pinocchio di Collodi.

In Italia comunque la prima traduzione è solo del 1920.

Page 11: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

III chiacchierataLe riviste del CNGEI

La comunicazione è vita: nasce lo Scautismo in Italia e per comunicare usa un giornale

Anche se Scautismo per ragazzi è stato tradotto in italiano solo nel 1920, il pensiero di B.P., nel nostro Paese, avevafatto breccia fin da subito: nel 1910 nasce, a Bagni di Lucca, a opera di sir Francis Vane la prima squadra di esploratori eda allora, anche se non è stata una passeggiata, gli Scaut hanno fatto molta strada.

Sempre sulle orme di B.P.: sempre a testa alta e senza mai dormire.Già nel 1914, il GEI pubblica la sua rivista: si intitola Sii Preparato!, è mensile, o quasi, e racconta la vita

dell’Associazione. Sarà seguita a breve dalla pubblicazione della testata riservata alle giovani esploratrici.Entrambe le testate, va detto, erano principalmente uno strumento “politico”. Grazie al suo fondatore il fisiologo

Carlo Colombo all’epoca lo Scautismo “laico” godeva di ottimo ascolto. Nel 1915 si fa conoscere anche sulle granditestate d’opinione tant’è che La Lettura dedica la copertina del numero di maggio agli esploratori. Nello stesso annoviene anche proiettato nelle sale cinematografiche il film La veglia d’armi del Boy Scout .

Una circolare ministeriale, poi, lo consiglia nelle scuole e il GEI diviene Ente morale.Non dobbiamo dimenticare, però, che siamo in Guerra e che Umberto di Savoia è “il primo esploratore d’Italia”.

Nel 1925 Sii preparato!, per volere del Capo Scout Roberto Villetti (Papà Akela), si trasforma e diventa Giovinezzad’Italia . Un modo, secondo Luca De Giorgis, Commissario Nazionale alla Stampa del CNGEI e direttore del CentroStudi “Eletta e Franco Olivo” CNGEI di Trieste, forse, per comunicare al Regime che lo Scautismo poteva essere unarisorsa per il Paese. Forse.

In ogni caso l’Opera Nazionale Ballila spazza via tutti.Nel 1945 il GEI risorge e il segnale è la pubblicazione della rivista Boy Scout . Tra gli anni ’50 e ’60 del ‘900 ci

sono diverse trasformazioni e alla fine nasce Sentiero.In seguito vedranno la luce altre testate specifiche per le varie Branche e gli adulti. Con l’unione di UNGEI e

CNGEI la testa rimane una sola e si chiama Scautismo. Come oggi.Visitando il sito del CNGEI è possibile scaricare i PDF di tutte le riviste dal 1997 al 2002. Sfogliandole si nota

l’importante cambiamento avvenuto a partire dal 2002 quando il giornale apre le sue pagine ai ragazzi.Il bollettino serio e un poco triste si trasforma in un magazine più allegro e interessante: una rivista da leggere che

propone lo Scautismo a 360 gradi. Si parla sempre “di noi” ma anche degli altri. E anche di attualità. Un esempio?Un eroe del momento è il miliardario che ha fatto, per primo il giro del mondo in solitaria. Di certo ai lettori farà

piacere sapere che l’uomo che ha compiuto quell’impresa era uno Scout. Attualità giornalistica certo. Ma anche unmodo sottile per sussurare l’idea che... essere Scout vuol dire essere un poco speciali?

Page 12: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Intrigante, poi, l’ultima rivoluzione grafica: ovvero la scelta di pubblicare, in copertina, la foto di un gruppo.Essendo però un’immagine orizzontale, pubblicata in verticale per vederla occorre girare il giornale. Un modo perricordarci che per vedere una via si deve guardare sempre più in alto e sempre più lontano?

Page 13: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

IV chiacchierataLe riviste dell’AGESCI

Una tradizione di comunicazione che viene da lontano.

Non è il caso di fare la storia del movimento Scaut in Italia ma vale la pena di sottolineare, visto che stiamo parlandodi comunicazione, che nel febbraio del 1916 nel supplemento al n. 3 della rivista Stadium, organo della FederazioneItaliana delle Associazioni Sportive Cattoliche (FASCI), compare l'annuncio della nascita dell’ASCI.

Fedele alla tradizione cattolica ben conscio dell’importanza della lettura nelle famiglie italiane, da subito loScoutismo cattolico si dota di un suo giornale.

Si chiama, secondo una logica che impone di essere chiari da subito, basta pensare a tutti i titoli delle testatedell’associazionismo cattolico, Lo Scout Italian . Grazie all’esperienza editoriale del mondo cattolico si dimostrerà piùvitale della “concorrenza”e non sarà tanto un giornale politico ma un giornale fatto per essere più che per comparire.

Tuttavia la Storia incombe e, anche per l’ASCI, i tempi sono duri: il sei maggio 1928 Pio XI, per evitare loscioglimento dell’Azione Cattolica e per condurre a buon fine gli accordi Lateranensi, fu costretto a chiedere il suoscioglimento.

Passato il periodo della Giungla Silente, alla fine del Conflitto, tutto ricomincia.Nel 1945 compare L’Esploratore: è il giornale di punta dell’associazione e fa pensare ai vecchi Scouting for boys. In

copertina c’è un disegno dal tratto pulito, in bianco e nero, di un ragazzo solo. Solo ma allegro. I disegni sono diADRA ovvero Padre Agostino Ruggi d’Aragona uno dei fondatori, nel 1943, dell’Associazione Guide Italiane.

In seguito ADRA venne sostituito dalla fantasiosa matita di Adriano Perone, un architetto con la passione per ildisegno che avrebbe potuto degnamente comparire sulle copertine de La Domenica del Corriere.

A L’Esploratore, inoltre, spetta il merito di aver portato in Italia le tavole del grande Pierre Joubert. che, comevedremo più avanti, ha fatto della comunicazione dello Spirito Scaut la sua vita.

Ovviamente anche le guide hanno la loro rivista: si chiama Eccomi ed è la sclassica rivi-sta “per bambine” al passo con i suoi tempi.

Page 14: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Tuttavia la vera perla della comunicazione dello Scautismo cattolico di quel periodo è la rivista per i lupettiJau!!!Questa è una testata che andrebbe assolutamente riscoperta e studiata: le spettacolari copertini di Gaspare De Fiore

non hanno nulla da invidiare a quelle del ben più quotato Intrepido. Le immagini, ora di vita quotidiana ora evocative

Page 15: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

delle avventure de Il Libro della Giungla , inizialmente saranno stampate a due colori ma ben presto si riempiranno dicolore.

Nel 1947, intanto, inizia in Italia anche il roverismo e vengono pubblicate ben due riviste Servire e Strade al sole.In pratica, fin dagli inizi, quella che ora è l’AGESCI ha sempre privilegiato la pubblicazione di vere riviste, che si

rivolgessero alle singole Branche, confezionando prodotti estremamente professionali. D’altra parte i numeri degliassociati permettevano, e richiedevano, quel lavoro.

Inoltre deve essere aggiunto che per l’ASCI ieri e L’AGESCI oggi le riviste, le parole scritte su un foglio bianco,erano e sono, parte integrante del metodo educativo.

B.P. non aveva forse affidato la sua intuizione a un libro? E la prima traduzione in italiano, non è forse stata fattadal conte Mario di Carpegna primo Commissario dell’ASCI?

Anche per l’AGESCI, come per il CNGEI, è possibile scaricare dal sito internet i pdf delle riviste.Attualmente vengono pubblicate Proposta Educativa per i capi e tre riviste di Branca: Giochiamo per lupetti e

coccinelle, Avventura per esploratori e guide e Camminiamo Insieme per rover e scolte.Si tratta di riviste di sicuro impatto grafico, con molti spunti per fare (Giochiamo), per crescere (Avventura) e per

discutere (Camminiamo insieme). Di quest’ultima va segnalato il fortissimo impatto grafico. Mentre, a livello generale,va segnalata la continua ricerca di illustratori che, pur restando nel solco della tradizione e della continuità, siano alpasso con i tempi.

Page 16: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

V chiacchierataLe riviste dell’ASSORAIDER

Più che i numeri potè la Volontà

Nata nel 1966. Raid è la testata storica della nostra Associazione. Collegamento tra i soci è stata pubblicata conregolarità fino al 1975. Purtroppo, con la scomparsa di Aldo Marzot, la sua vita è stata travagliata e le uscite si sonorarefatte. Nel 1994 viene decisa la pubblicazione di singole testate per le diverse Branche (Jaw, Jedi, Voglia di Strada eBuon Vento, oltre ad Assonotizie e Il Mastio per la Scuola capi).

Nel 1995 nasce Arcobaleno che riunirà le singole testate di Branca mentre Raid si trasforma in una sorta dimonografico.

Va da sé che il formato e la mancanza del colore potrebbero apparire come una carenza ma, d’altra parte, i numerinon consentono scelte diverse.

Importante sottolineare, però, come il lavoro grafico contribuisca a movimentare le pagine e, soprattutto, come, alcontrario di quanto accade nelle testate delle altre Associazioni, in Arcobaleno la presenza dei soci è totale. I lupi, gliesploratori e i rover sono gli unici protagonisti delle pagine del giornale. Proprio per questa sua peculiarità noi capidobbiamo spingere i ragazzi a scrivere, fotografare, disegnare per raccontare, la loro vita scaut contribuendo così arendere il giornale sempre più Branco, Reparto, Compagnia, Raider.

Inutile ribadire che, a prescindere dalle situazioni contingenti, anche per noi la parola scritta su un foglio devediventare parte del metodo educativo.

Comunicazione, come già detto, è in tutte le attività che proponiamo ai ragazzi ogni giorno dobbiamo quindicreare strumenti che ci aiutino in questi compiti.

Perchè si devono usare manuali di campo, quaderni di caccia, canzonieri marchiati con il simbolo di altreAssociazioni. Questa mancanza non può essere considerata una mancanza di comunicazione o peggio di identità?

Perchè, come già sperimentato, non realizzare dei supplementi monografici di attività, più colorati, più utili, piùgrandi, che potrebbero esser messi in vendita a parte. Certo sarebbe lavorò in più e certo comporterebbe anchemaggiori spese ma...

Tuttavia l’idea di questa chiacchierata è un’altra ed è basata su questo viaggio tra libri e riviste: Arcobaleno e il sitointernet raggiungono tutti gli associati e allora, visto che lo Scautismo è comunicare, perché non usare questi duemezzi per insegnare all’ASSORAIDER a comunicare?

Perché non seminare il germe della comunicazione accanto a quello del vizio della Buona Azione? Non potremocerto far male anzi.

Page 17: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

D’altra parte, ripensiamo a questa frase di B.P.: La mia vita è stata molto felice, e quindi desidero che ognuno divoi abbia una vita altrettanto felice. Cercate di lasciare il mondo un po' migliore di come lo avete trovato. E quandosarà la vostra ora, potrete morire sereni nel pensiero che avrete fatto del vostro meglio.

E allora facciamo del nostro meglio per lasciare all’Associazione qualcosa di più bello.Non è detto, poi, che grazie a questa scuola di comunicazione tra di noi si scopra qualche talento come lo sono

stati Hergé, ADRA, Jubert e tanti altri.E allora facciamo allora un salto indietro nel tempo e torniamo indietro di 80 anni e scopriamo come lo scoutismo

abbiamo incominciato, sull’esempio di Baden Powell a permeare il mondo della comunicazione per l’infanzia.

Page 18: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

VI chiacchierataL’ingegneria della comunicazione

Una storia italiana

Questa breve carrellata tra le testate delle associazioni scaut nasconde un sottile filo conduttore che le unisce: AldoMarzot. Proprio così, al pari di B.P., il “Pellicano” del Cimone ha saputo fare del comunicare, dello scrivere e deldisegnare uno dei suoi punti di forza.

Andiamo con ordine: già nel 1924 il giovane caporeparto del Baden Powell di Vicenza prende in mano la redazionegrafica di Giovinezza d’Italia, il giornale che aveva sostituito Sii Preparato! in un estremo tentativo di dialogare con ilFascismo e cerare di evitare la soppressione del C.N.G.E.I.

L’apporto di Marzot è importante in quanto si occupa dei disegni e soprattutto della realizzazione e dellainvenzione delle testatine delle rubriche e degli articoli.

Un’intuizione importante, perché trasforma delle semplici parole in segni grafici capaci di comunicare non più soloconcetti ma anche emozioni. Crea in fondo dei marchi che accompagneranno firme e battaglie.

Questa sua intuizione può essere paragonabile a quella di Giovanni Guareschi, un altro grande comunicatore con ilquale aveva certamente in comune una dirittura morale e una coerenza unica, che sin da giovanissimo, aveva reso isuoi primi lavori giornalisti unici grazie all’unione della parola al tratto della penna.

Ma andiamo oltre, in quello stesso periodo Marzot diviene unico responsabile del C.A.D.A.S (Clan Amici dell’ArteScout) il sodalizio di artisti che lavorarono all’immagine del C.N.G.E.I. Vale la pena di leggere nel volume Aldo Marzot1904 -1976 Scritti sullo Scautimo l’articolo tratto dalla rivista del C.N.G.E.I., BOY SCOUT, del dicembre 1950 nelquale Marzot “racconta” la comunicazione di pattuglia e sottolinea come la sua vera forza sia rapidità e chiarezza.Edificanti i disegni che lui allega a mo’ di esempio.

Sempre nello stesso libro vale la pena di leggere il racconto di Lupo Errante a proposito del suo incontro conMarzot e di come sia nata la sua firma totemica: un ulteriore esempio di come la comunicazione facesse parte del suoDNA.

Può sembrare strano: cosa c’entra la comunicazione, i giornali, con la capacità di disegnare un pellicano o un lupo?C’entra eccome: è difficile far leggere i giornali, il giusto mix di testi e illustrazioni, titoli accattivanti e disegnidivertenti, tabelle e numeri aiutano a far superare la paura del testo scritto.

Un titolo, una didascalia, un disegno spesso valgono molto più di cento parole e servono a colpire l’immaginazionedel lettore e a fissare dei concetti.

L’importanza della comunicazione scritta per Marzot si vede anche nei suoi articoli dai quali traspare un continuoinvito a scrivere su carta intestata ricca di disegni e, per esempio, a iniziare lettere e circolari sempre con incipit tipo“Caro fratello Scaut”.

Tuttavia Marzot, che può vantare tanto in campo Scaut come nella sua vita, una serie di primogeniture e recordnon da poco, deve essere anche ricordato come un fondatore e ideatore di riviste. Se, nel 1924, aveva fatto nasceregraficamente Giovinezza d’Italia trent’anni dopo dà vita a Veglie, la rivista della Branca Rover del C.N.G.E.I. che harifondato con nuovo metodo e impulso. Quando, nel 1960, diviene Capo Scaut del C.N.G.E.I., usa le pagine diScautismo o Il Sentiero per rendere partecipi delle sue intuizione tutto il mondo scaut.

Questa politica sarà ancora più evidente dopo l’uscita dal C.N.G.E.I. e la fondazione dell’ASSORAIDER: la nascitadel giornale Raid sarà, forse perché immaginato da un ingegnere, il modo per costruire un ponte tra tutte leassociazioni italiane. Peccato che questo ponte fosse a senso unico.

Page 19: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

In ogni caso Raid è stato importante e deve diventare una sorta di manifesto del modo di comunicaredell’ASSORAIDER: era un giornale libero, come il suo fondatore. Era un giornale libero di sbagliare... ma consicurezza.

Era, soprattutto, uno straordinario “Mezzo d’assalto”.Uno straordinario mezzo d’assalto che, nel 1972, quando riprende la direzione responsabile del giornale, offre a

tutti i fratelli scaut (e non) per combattere le loro battaglie. Per parlare o, se occorre, gridare.In quella paginetta scritta più di trent’anni fa sta il segreto di un giornale scaut.In quella paginetta sta un modello di attività da proporre ai nostri ragazzi.In quella paginetta sta la voglia di lanciare una grande caccia al tesoro per scoprire i gioielli che il “Pellicano” del

Cimone ha disseminato lungo la sua rotta.

Page 20: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

19

VII chiacchierata:Scaut una volta Scaut per sempre

Alcuni esempi di come lo Scautismo abbaia segnato l’opera di grandi comunicatori

Circa 8o anni fa compaiono Le avventure di Totor. Disegnate da Hergè, guarda caso nato nel 1907, le avventure diquesto “piede tenero” vennero pubblicate, inizialmente, dal giornale degli Scaut belgi per poi approdare sulla testata Lepetit vingtième supplemento a fumetti del quotidiano cattolico Le XXe siècle dove era stato assunto nel 1925.

Georges Remi, il suo pseudonimo nasce dalle iniziali del suo nome, alle superiori era stato Scaut e ne avevaassimilato la filosofia che ha trasmesso in toto nella sua creazione più nota Tin Tin. Nato nel 1929 sulle pagine de Lepetit vingtième , questo giovane reporter, infatti, ha tutte le caratteristiche dello Scout di B.P..

Leggendo le sue avventure, la prima Tin Tin nel paese dei Soviet è addirittura ambientata in Russia, si scopre che èintelligente, disponibile, altruista, coraggioso, allegro, preparato. Libero. Inoltre nello sviluppo delle storie riecheggia,sempre l’insegnamento di B.P. e il racconto è anche un modo per insegnare ai lettori, da capo pattuglia a pattugliotti.

Se B.P., per insegnare i principi dello scoutismo aveva scelto la chiacchierata al fuoco di bivacco, Hergè sceglie ilfumetto e le avventure di un eroe dei suoi tempi: il giornalista.

In Italia Tin Tin arriverà molto più tardi mentre Totor non ci arriverà mai.

Contemporaneamente in Francia cominciano ad apparire sulle riviste Scaut e su giornali come L'Illustration idisegni di una altro Scaut che ha scelto il disegno come suo brevetto. Pierre Joubert, come Hergè, ha incontrato loScautismo da giovane e ne è rimasto “prigioniero”. Oggi è considerato il più grande degli illustratori Scaut e le sueopere hanno segnato un’epoca incantando e facendo sognare milioni di ragazzi. In Italia i suoi lavori sono statipubblicati a partire dagli anni ’40 sulle riviste dell’ASCI e sulle pagine di libri come La mia squadriglia e Tappe.

Tra l’altro, è importante segnalare come Joubert abbia, come già aveva fatto B.P., legato a doppio filo l’essere Scoutall’etica del Cavaliere.

Ecco come venne ricordato quando scomparve, nel 2002, alla veneranda età di 91 anni: «“Nutrito” d’araldica, dicavalleria, Pierre Joubert ha creato un modello stilizzato d'adolescente all’aria aperta, dal corpo slanciato, o in mezzoalla battaglia, che persegue una vita di avventura e di esplorazione, di piaceri gioiosi e fraterni, ma senza mai“arruolarsi” al culto della forza.

Page 21: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Al di là dello scautismo, il suo modello ha marcato l’aria dei tempi per più di mezzo secolo. La sua influenza, d’unaestensione e d’una durata senza equivalenti, si spiega con la precisione meravigliosa nei tratti e nei movimenti, e per ilfascino di un attaccamento naturale al regno dell'infanzia.

Page 22: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Negli anni il suo disegno andrà sempre più caratterizzandosi per uno stile particolare e accurato: infinita laproduzione di immagini anche a soggetto scout, dai ritratti della quotidiana vita di campo, alla rappresentazione diepiche avventure e raid nella natura, senza trascurare bozzetti ironici e caricature, trasmettendo ai ragazzi la gioia el'importanza di un ideale scout cattolico vissuto pienamente, facendo leva - tra l'altro- sull'idealizzazione cavallerescafatta dallo scautismo».

Joubert tuttavia non era solo uno Scaut che illustrava riviste Scaut: è stato un grande illustratore (in Italia èparagonabile a Carlo Jacono che ha illustrato migliaia di copertine del Giallo Mondadori o Segretissimo e centinai dilibri di favole e riviste) che ha legato il suo nome ai volumi pubblicati nella collana Signe de piste e ai best-seller, tra glialtri, di Serge Dalens.

Quest’ultimo, anch’egli Scaut e coetaneo di Joubert, ha riportato lo Spirito Scaut nei suoi romanzi della serie delPrincipe Eric. Questi sei romanzi sono praticamente inediti in Italia e solo da “poco” la Casa Editrice Fiordaliso hapubblicato Il Braccialetto misterioso.

Come si legge nella presentazione del libro: «Una serie di avventure che fanno da cornice all’incontro del PrincipeEric con Cristiano d’Ancourt, incontro drammatico e preparato da lunga data. La vicenda, che ha per protagonisti icomponenti di una squadriglia scout, è ambientata in Francia, nel periodo precedente la II Guerra mondiale».

L’essere Scaut per Dalens, che nella sua biografia cita spesso di essere stato cp delle Linci e di aver partecipato alJamboree del 1933, è stato importante: ha influenzato la sua scelta di dedicarsi all’avvocatura, ha cementato l’amiciziacon Joubert e lo ha portato a creare la saga del Principe Eric.

Non è una storia Scaut ma gli insegnamenti delle chiacchierate al fuoco di bivacco di B.P. aleggiano tra le pagine.

Mentre in Francia Joubert disegnava i suoi esploratori e Dalens lavora a Il Braccialetto misterioso, mentre in BelgioHergè realizzava le avventure di Totor, in Italia cosa accadeva? Era nata l’Opera nazionale Balilla e per le Associazioniscaut non c’era spazio. Vengono chiuse.

Tuttavia gli Scout ricompaiono in edicola: la casa editrice Sonzogno pubblica le traduzioni dal francese dei romanzidi Jean De la Hire. I tre boy scouts. Avventure meravigliose: 150 fascicoli ognuno dei quali presentava un’avventuradiversa con evocative copertine a colori e titoli come I ribelli del paese degli Apaches, La roccia parlante o Laprigioniera dei Patagoni.

Questo tipo di avventure, come vedremo dopo, ritorneranno più avanti.Nel frattempo muore, nel 1941, B.P. e l’Europa viene devasta da una Guerra Mondiale.Subito dopo la fine della Guerra Michel Tac, conosciuto dagli amici Scaut di Saint Alène, vicino a de Bruxelles,

come Tucano, inizia a girare per le redazioni dei rinati giornali per ragazzi con i suoi disegni sotto braccio.I suoi disegni sono belli ed ecco che si trova a sostituire Hergè, il grande, e Franquin, un altro grande fumettista,

sulle pagine della rivista degli Scaut belgi. Solleticato da questa circostanza nella sue mente prende piede un’idea:

Page 23: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

raccontare lo Scautismo a fumetti. Non sarà facile ma alla fine, nel 1954, ecco nascere La Pattuglia dei Castori: cinqueScout che indossano il foulard giallo e blu del gruppo di Saint Alène.

Le sceneggiature sono di un altro grande del fumetto, Jean Michel Charlie, e il loro sodalizio produrrà, dal 1954 al1980, 22 avventure che vedono i Castori viaggiare attraverso il mondo.

Proprio come i Tre boy scout negli anni ’30.A bordo di un bus riadattato attraverseranno l’Europa e arriveranno quasi fino in India incontrando Scaut di tutto

il mondo.Le loro sono tipiche avventure giallo noir con tanto di spie e tesori, ma sono tutte vissute all’insegna dello Spirito

Scaut.Durante la loro lunga vita editoriale, nel 1993 è stata pubblicata la ventinovesima e ultima avventura, i Castori

sono stati anche a un Jamboree mentre la matita di MiTacq ha disegnato Trefle d’Aventure per il magazine delle GuideCattoliche del Belgio.

La Pattuglia dei Castori, in Italia, è stata pubblicata da Il Corriere dei Piccoli negli anni ’70 ed è innegabile cheabbia stimolato moltissimi giovani lettori ad provare la vita Scaut.

Meno esotiche ma altrettanto interessanti sono le avventure de La Pattuglia dei Mufloni.Creata dal francese Bernard Dufossé, la serie mette in scena le avventure de I mufloni del St Hilaire sette: Gontra,

il cp con la testa sulle spalle, Gédéo, il saltimbanco combinaguai, Alphons, l’affamato, Prospe, l’atleta, Gutember, iltopo di biblioteca, e Théodul l’inventore.

Le loro storie raccontano la quotidianità della vita scaut: dall’organizzazione del campo al problema della venditadei calendari per raccogliere dei fondi per le attività.

Ben disegnata e ben scritta è stata molto apprezzata e pubblicata dal 1989 fino alla fine degli anni ’90.Da sottolineare che, gli Scaut di Francia, nel quadro di una campagna di informazione, nel 1994, hanno utilizzato

Les Muflon per due albi che raccontavano come gli Scaut affrontano i problemi di oggi.I due albi Le squatter e L’enlèvement sono ancora in vendita oggi.La particolarità di questa serie sta poi nella sua genesi infatti pur avendo, all’anagrafe del mondo dei fumetti un

solo genitore, è figlia dell’esperienza di nove Scaut francesi, provenienti da tutta la Francia, che si erano incontrati perrealizzare un numero speciale della rivista dell’Associazione.

E proprio su questa particolarità si basa la proposta che nasce da quanto scritto finora: facciamo comunicare inostri ragazzi.

Così come gli insegnamo a montare la tenda, a camminare, a cantare, a giocare, a rispettare le regole... insegnamoloro a comunicare.

Page 24: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

VIII chiacchierataIl grande gioco della comunicazione

Quando lo Scautismo è condivisione della propria vita.

Questa cavalcata attraverso “la comunicazione scaut” ci ha mostrato che quando è ben raccontato lo scaut “piace”.E allora perché non iniziamo un grande gioco che ci permetta di ben raccontare ai nostri ragazzi l’arte del comunicare?In fondo loro si divertono a fotografare e a disegnare. Perché non incanaliamo questa passione per la comunicazioni,verso rotte affascinati. Perché non li inviatiamo a fare un giornale?

Certo fare giornali non è facile ma ai ragazzi piace.Inoltre questa proposta si può trasformare in una grande impresa nella quale tutte le Branche si potranno

impegnare e sfidare. Immaginiamo di essere seduti attorno al fuoco di bivacco: qualcuno lancia l’idea.- Facciamo un giornale del gruppo?- Bell’idea - risponde un altro.- Ma è difficile - dice il terzo.- Io conosco uno che lavora al Corriere - dice il quarto.- Magari lo invitiamo un giorno e gli facciamo spiegare ai ragazzi come si fa un giornale - dicono insieme due- Sul mio computer c’è un programma per impaginare.- Mio fratello a scuola fa un giornalino ogni due mesi.- Si ma soldi dove li troviamo?- Possiamo vendere la pubblicità e poi venderlo porta a porta.Ecco ipoteticamente nascere una bella impresa di gruppo.Tuttavia dobbiamo essere realisti: fare un giornale è davvero difficile. E, allora, facciamo un primo passo: invitiamo

i ragazzi a diventare redattori di Arcobaleno.Grazie alla rete, tra l’altro, non ci dovremmo nemmeno preoccupare di aumentare la foliazione del giornale

cartaceo: diamo regole precise di lunghezze e di tipo di immagini e poi in un click le notizie sono in rete.Vi ricordo che stiamo ancora facendo una chiacchierata attorno a un fuoco e che giustamente qualcuno può

obiettare.- Questo ci costringe a fare un altro passo: quest’idea deve essere supportata adeguatamente dai capi .E così, questa piccola rivoluzione è costretta ad espandersi ed ecco allora un’altra idea per un altro grande gioco.

Un gioco per i Raider.Uno dei problemi evidenziati dai capi è che manca uno strumento di discussione e di informazione pratica e di

crescita.Uno strumento che dovendo arrivare agli adulti deve essere graficamente ed editorialmente diverso da Arcobaleno.

Uno strumento che non deve essere bello ma immediato.Ecco allora che potrebbe prendere piede l’idea di usare il sito e internet per la realizzazione di una news letter, un

possibile titolo potrebbe essere Lettere dal Quartier Generale oppure Notizie da Mafeking, che metta in comunicazionee in contatto gli adulti e consentire di scambiarsi esperienze che aiutino a rispondere alle esigenze e alle domande deiragazzi una sorta di scuola capi virtuale che sottoforma di pdf potrebbe essere scaricata dal sito tramite una password(di controllo per monitorare gli utenti).

Page 25: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

IX chiacchierataCento Giornali per il Centenario

Del nostro meglio!

Questa lunga chiacchierata attorno al fuoco si è conclusa e dopo una notte in tenda, al sole del mattino, laprospettiva potrebbe essere diversa. Ma quando un’idea, fosse quella di una crociere in barca a vela con qualsiasi tempooppure passare l’estate ad acchiappare conigli, prende piede nella testa di uno scaut è difficile scacciarla.

E, allora, rianalizziamo l’idea d’insegnare a comunicare ai nostri ragazzi. Non è male ma ha bisogno di esseretrasformata.

Incominciamo dal titolo: tra poco sarà il 2007 e, nel 1907 si tenne il primo campo scaut.Ecco il titolo di questo grande gioco: Cento Giornali per il centenario: per il 2007 l’ASSORAIDER produrra 100

giornali che invaderanno l’Italia e racconteranno che cosa è lo Scautismo, chi è B.P. che cosa vuol dire essere preparati.Insomma L’ASSORAIDER farà del suo meglio per raccontare che cosa vuol dire essere Scaut.

Vediamo allora cosa si potrebbe fareComunichiamo per comunicareUn gruppo di lavoro (un Raid) produrrà una serie di dispense, una vera e propria scuola di giornalismo a puntate

strutturata per le tre Branche. Poche valide informazioni per spiegare cosa è un giornale e come si fa.Questo materiale sarà diffuso attraverso Arcobaleno e il sito.Attraverso il sito, inoltre, si potrebbero mettere a disposizione materiali da scaricare utili per la realizzazione dei

singoli progetti. (gabbie, disegni, loghi, font ecc. ecc.).Tutto questo dovrebbe, poi, essere arricchito da un numero speciale di Raid riservato ai capi per aiutarli a

strutturare delle imprese di gruppo per coinvolgere i ragazzi durante tutto l’anno e motivarli verso un progetto checulminerà per la fine del 2006 nella realizzazione di diversi numeri di un giornale di Muta, di Branco, di Pattuglia e odi Gruppo.

Ascoltiamo per comunicareQuesto tipo di iniziativa, tra l’altro ci apre nuove strade di lavoro. per fare dei giornali, per fare delle fotografie, per

fare dei disegni che raccontino delle storie occorre saperlo fare. per questo ASSORAIDER farà in modo che le singolesezioni o delegazioni possano incontrare professionisti locali disponibili a condividere la loro vita professionale. AMilano i ragazzi potranno incontrare un giornalista del Corriere e un videogiornalista di Odeon TV, a Roma i ragazzipotranno incontrare un giornalista del Messaggero, mentre quelli di San Severo potrebbe incontrare un giornalistadella Gazzetta del Mezzogiorno e via di questo passo.

Allo stesso modo i ragazzi potrebbero incontrare illustratori o fotografi che potrebbero raccontare i loro inizi, i loroproblemi e e i loro sogni e, magari, realizzare una foto o un disegno per il numero Zero del giornale del gruppo.

Tutti per UnoIl progetto Cento Giornali per il Centenario risulta quindi uno strumento valido perché consente, finalizzando il

lavoro a un progetto ben definito, di affrontare tutte le fasi di un’impresa: l’ideazione, lo studio di fattibilità, lapreparazione, la realizzazione, il compimento e l’analisi del risultato (i vari Prò).

Stimolando la creatività parleremo di pianificazione, di budget, di timing, ma anche di grammatica di titoli diocchielli e di sommari. Scopriremo cosa c’è dietro un articolo pubblicato in cronaca e in prima pagina e impareremo aleggere un giornale.

Inoltre impareremo, a lavorare per un progetto comune, ognuno secondo le sue attitudini e le sue capacità.

Page 26: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Le finalitàCento giornali per il Centenario è un progetto che nasce per comunicare agli altri la propri storia ma al contempo

ci costringe ad interrogarci: per raccontare dove andiamo occorre sapere da dove veniamo. Scrivere un pezzo sulla vitadi B.P., non potendolo intervistare ci costringerà a leggere ciò che ha scritto.

Scusate se è poco.Accanto a questo primo risultato, trasformare la lettura in una voglia, l’iniziativa ci costringe a uscire all’esterno a

imparare a presentarsi e proporsi, ci costringe a far sapere agli altri cosa facciamo.E non dimentichiamo che alla fine avremo tanti nostri giornali che invaderanno le nostre città. E non solo.

Stampare 100 copie o 150 non fa certo salire i costi così ogni giornale realizzato dovrà essere spedito a tutte le altresezioni o delegazioni e questo creerà una nuova identità. Inoltre, la realizzazione di un giornale stimolerà lacollaborazione tra le Unità. Perchè non istituire la figura del corrispondente accanto a quella del redattore?

Un rover di Milano potrebbe scrivere sul giornale di Cagliari e uno di Pomezia potrebbe illustrare il giornale diCantù. E da un articolo, lo abbiamo già visto, può nascere un’amicizia.

Insomma Cento giornali per il Centenario ci aiuta a fare del nostro meglio... ma c’è dell’altro. Il nostro beltornaconto.

Comunicare per vivereCento giornali per il Centenario ci permetterà di avere buona stampa, ovvero ci permetterà di farci conoscere dai

media e raccontare chi siamo e perchè ce ne andiamo in giro con i calzoni corti anche a sessant’anni. Insommapossiamo trasformare la nostra attività un una buona campagna stampa.

Page 27: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Appendice 1Non solo giornali

Un’identità editoriale

La vita in un gruppo scaut richiede anche competenza e conoscenza che si acquisiscono sia con l’esperienza di vitascaut sia attraverso la lettura di manuali.

Competenza e conoscenza di due livelli: quella dei Capi, per gestire e organizzare le attività delle diverse branche;quella dei lupi, degli esploratori, dei rover e dei raider che partecipano al lavoro di gruppo e sviluppano attività eraggiungono Capacità e Brevetti.

La storia della nostra Associazione si sa, ha un background generazionale che il più delle volte, nasce dall’esserestati iscritti in precedenza ad altre associazioni scout, ma un’Associazione che vuole crescere si deve porre il problemadella conoscenza, della competenze e della formazione della dirigenza che verrà.

Se i principi ispiratori si riscoprono nei “classici” della tradizione scoutistica, bisogna anche pensare alladivulgazione delle attività esclusive della nostra associazione.

L’esperienza condivisa crea appartenenza e, un’esperienza condivisa è rappresentata anche dalle stesse letture.L’idea di promuovere una collana di manuali-vademecum diventa un’operazione propedeutica per le diverse fasi

della vita di Associazione.Quella evidenziata è un’esigenza che si sente partecipando alle attività dei ragazzi, ma anche ai gruppi di lavoro

periodici fra capi.Editare una collana di manuali può sembrare un’avventura imprenditoriale (e forse a un’impostazione di questo

bisognerà pensare se si vuole trasformare un’idea in un progetto reale) ma deve essere vissuta, innanzitutto, comeopera di divulgazione a sostegno della nostra attività.

Per spiegare meglio questa esigenza, ecco una proposta di spunti che potrebbero diventare eventuali titoli. Si trattadi una breve analisi di contenuti sviluppabili in base alle nostre attività senza entrare nel merito di un vero e proprioprogetto editoriale che potrà essere approfondito in seguito e prendere in considerazione tutte le inziative che,comunque, vengono avviate a livello di gruppo locale.

Formazione ed esperienze condiviseLe attività ricreative e Il Libro dei GiochiIl gioco nelle attività di un gruppo scaut ha un’importanza rilevante. Ecco, allora, un manuale che permette di

uniformare le attività ricreative dei ragazzi e, soprattutto asseconda “l’esperienza condivisa”. Infatti, questo volumesarebbe utile negli durante gli scambi di attività fra le diverse delegazioni.

Campi, uscite e Il mio campo estivoVuole essere una raccolta delle esperienze dei ragazzi, dei capi, degli adulti in aiuto. Un libro di avventure, perché

no, le nostre avventure, ma anche una guida vera e propria alle diverse località frequentate. Con i racconti degli ultimicinque anni, si possono unire le esperienze uniche, personali e indimenticabili e condividerle con tutti.

Page 28: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Dispense tecnicheAi ragazzi e, prima di tutto ai capi, è richiesta una conoscenza tecnica. Come si imparano queste tecniche? A quali

fonti ci si rifà? Chi tramanda la metodologia? Un’utile investimento, non tanto di denaro, ma soprattutto di conoscenzae di impegno per la realizzazione di quaderni o dispense tecniche, che avrebbe un importante riscontro:

TopografiaCampismoPionierismoPrimo soccorsoSono soltanto gli esempi di immediato interesse ma molti se ne potrebbero aggiungere.Spirito di appartenenza

Il canzoniere associativoCosa più di un inno cantato insieme fa sentire uniti e cementa il condividere le stesse esperienze e le stesse

avventure? Certo, ogni gruppo, ogni delegazione, ogni sezione ha il Suo canzoniere, ma io parlo di un unicoCanzoniere nazionale, nel quale vengano raccolte tutti gli inni dei gruppi, le ballate, le canzoni che si cantano la seraattorno al fuoco di bivacco. Insomma, un libro per tutti con le canzoni di tutti, per conoscerci fra di noi e farciconoscere all’esterno della nostra comunità.

Il ricettarioCosa cementa di più la vita in comune di una prova in cucina? E, allora, il ricettario dell’Assoraider deve

raccogliere le nefandezze più schifose che si mangiano alle vacanze di branco o al campo estivo, ma essere anche unmanuale di moderna concezione dietetica e alimentare che serva di supporto ai responsabili del vettovagliamento nelmomento in cui si apprestano a organizzare un campo o la più breve uscita per un bivacco.

Certo accanto alle nefandezze non dovranno mancare le ricette migliori!

La Protezione CivileUn titolo importante per un’Associazione, come la nostra, che è già conosciuta ufficialmente dalla Protezione

Civile, a livello nazionale.Quando la Protezione Civile chiama siamo pronti? La risposta non è se siamo pronti a partire con lo zaino in

spalla, le risposta vera è: siamo preparati a partecipare a un’azione di soccorso della Protezione Civile? I nostri raidersanno cosa vuol dire essere operativi sul campo di un disastro geologico o di un dramma umano?

Siamo pronti a montare una tendopoli, a lavorare in cucina come sguatteri, a organizzare e monitorare unmagazzino di provviste? E siamo preparati psicologicamente a aiutare chi sta, in quel momento, peggio di noi?

Partecipare alla gestione dell’emergenza presuppone forza: forza fisica, capacità di resistenza ma anche forzad’animo. E, solo chi ha vissuto un’esperienza di questo tipo può saperlo. Un argomento che va affrontato con unmanuale vero e sentito, scritto da chi ha avuto un’esperienza diretta (raccontate magari sotto forma di interviste) e conun adeguato supporto di nozioni tecniche.

Page 29: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Appendice 2Dicono di Noi

Mai più!

Lo scorso novembre è stata pubblicata la ricerca Infanzia e Adolescenza: Rapporto EURISPES - Telefono Azzurro2004 leggendola si capisce che oggi lo Scautismo non gode di buona stampa, altrimenti un titolo come quello delparagrafo non sarebbe mai stato usato. B.P. affondato da Topolino. Forse anche questo ci dovrebbe far riflettere espingerci a fare in modo che Larkwei, l’uomo a testa alta, debba essere orgoglioso di noi.

Giovani marmotte: i boy scout in Italia.Il movimento scout rappresenta una realtà assai importante nell’ambito dei movimenti giovanili e dei sistemi

pedagogici. Tuttavia, per quanto concerne l’Italia, l'analisi riportata di seguito mette in luce lo stato di “crisi” checoinvolge lo scoutismo italiano nel suo complesso: il calo degli iscritti, dal 1996 al 2004, è innegabile.

I numeri dello scoutismo. L’Agesci raccoglie complessivamente l’86% degli scout italiani. In Italia sono presentialmeno 10 associazioni scout, ma solo le 3 analizzate (Agesci-Fse-Cngei) rappresentano un numero significativo diiscritti; le altre, pur ispirandosi ai principi basilari della proposta scout, nascono spesso per iniziativa di singoli capi indisaccordo con le associazioni principali o come esperienze locali.

È inutile negare che in Italia, negli ultimi anni, lo scoutismo sta attraversando un periodo di crisi di cui sarebbeopportuno analizzare le cause in profondità. Dal 1996 al 2004, il complesso degli iscritti alle 3 Associazioni Scout èpassato da 223.367 unità a 204.519, con un decremento percentuale dell’8,4%.

Tra le 3 Associazioni, solo la Cngei ha fatto registrare, nello stesso arco temporale, un aumento di iscritti del 2,3%.Il calo più consistente è quello dell’Agesci, passata da 194.091 iscritti nel 1996 ai 175.601 del 2004.

Dal 1996 al 2000, l’Agesci ha vissuto i suoi anni più difficili, subendo un calo del 6,9% nel numero di iscritti; nelsuccessivo quadriennio, invece, il decremento si è attestato sul -2,8% e la tendenza negativa sembra meno marcata.

Tra le regioni che ospitano un maggior numero di iscritti all’Agesci, spiccano il Veneto (22.953 unità), l’EmiliaRomagna (20.452) e la Sicilia (16.631).

Per quanto concerne il Cngei, le regioni con maggiore presenza di iscritti (adulti + giovani) risultano essere laLombardia (2.000 unità), il Veneto (1.018) e il Lazio (953).

La Fse, a differenza degli altri due gruppi, dispone di dati disaggregati per macroarea territoriale, da cui emerge unamaggiore quota percentuale di iscritti nelle regioni del Centro (36,7%), rispetto a quelle del Nord (31,2%), del Sud(18,4%) e delle Isole (13,6%).

Delle 3 Associazioni, l’Agesci è l’unica presente in tutte le Regioni.L’Agesci ha calcolato un indice di penetrazione dello scoutismo rispetto alla popolazione giovanile delle singole

regioni.Dai dati, emerge che in alcune regioni il numero di ragazzi scout supera il 5% della popolazione della stessa età. In

Emilia Romagna, ad esempio, quasi 6 bambini su 100, di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni, hanno vissutoun’esperienza scout nell’Agesci. Se si analizza la fascia di età compresa tra i 12 e i 16 anni, si rilevano valori elevati dipenetrazione (almeno 4 ragazzi su 100) in Emilia Romagna, Marche, Friuli e Veneto. Per quanto concerne i giovani dai17 ai 21 anni, in Emilia Romagna, Liguria e Marche si registrano quasi due giovani ogni 100 impegnati nelle attivitàdell’Agesci.

Page 30: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Branca L/C. La Branca Lupetti e Coccinelle si rivolge ai bambini e alle bambine di età compresa tra gli 8 e gli 11anni. In Agesci, le unità di Branca L/C censite nel 2004 sono state 2.152. Il numero di bambini/e iscritti è di 55.921, incalo rispetto al 1996 e al 2000, rispettivamente del -4,6% e –2,7%. Il numero medio di ragazzi per unità è pari a 26.

Anche la Fse registra un decremento costante negli ultimi otto anni (-9,2% rispetto al 1996 e -3,3% rispetto al2000). La Cngei ha invece fatto registrare un incremento del 5,3% rispetto al 1996 e un decremento consistente (-10,8%) negli ultimi quattro anni.

Branca E/G. La Branca Esploratori - Guide si rivolge a ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni. Nel 2004, leunità di Branca E/G censite in Agesci sono state 2.423, in calo di 296 unità rispetto al 1996. Il totale di ragazzi censiti èdi 59.508 unità, in aumento rispetto all’anno precedente (59.176), ma con un calo del 12,5% rispetto al 1996. Ilnumero medio di ragazzi per unità è di 24,5.

Nella Fse, rispetto al 1996 si è verificato un decremento di iscritti (-5,8%) ma un aumento rispetto al 2000 (+1,9%).Nel Cngei il numero di censiti di età 12-16 anni è aumentato del 13,3% rispetto al 1996.

Branca R/S. La Branca Rover e Scolte si indirizza a ragazzi di età compresa tra i 17 e i 21 anni. In Agesci, nel 2004le unità di branca R/S sono state 1.855, in calo sia rispetto all’anno precedente (1.861) che al 1996 (1.903). Il dato èestremamente preoccupante in quanto il numero di ragazzi censiti in otto anni è diminuito di 6.532 unità (18,5%).

Il numero medio di ragazzi per unità è 15 mentre nel 1996 era superiore a 18. Nel Fse si è verificato un calo diiscritti rispetto al 1996 (-6,4%) mentre tra il 2000 e il 2004 la situazione è rimasta sostanzialmente stabile (+0,4%).

Nel Cngei si registra un aumento consistente (+14%) nel periodo 1996-2004 e un decremento di pari entità (-13,4%) tra il 2000 e il 2004.

Capi Scout. Il numero di Capi, ovvero di adulti in servizio associativo, censiti nel 2004 in Agesci è di 31.489. Inquesto numero sono compresi anche gli Assistenti ecclesiastici. Complessivamente il numero di adulti iscritti rispettoall’anno di nascita dell’Agesci (1974) è aumentato del 280%.

Nel Fse i capi sono aumentati in 8 anni del 22,5% mentre nel Cngei si è verificata una diminuzione del numero diadulti censiti, diversamente da quanto è accaduto per i giovani iscritti, sostanzialmente aumentati.

Analisi per sesso. La nascita dello scoutismo femminile si è sin dall’inizio intrecciata con quello maschile. In Italialo scoutismo femminile ha avuto un inizio un po’ stentato, tanto che nel 1974, anno della fusione tra la principaleassociazione maschile e quella femminile, il rapporto era di una femmina ogni tre maschi. L’Agesci, nasce 30 anni fadall’unione dell’associazione scout maschile (ASCI) e quella femminile (AGI) con l’intenzione di far vivere a ragazzi eragazze esperienze condivise, sulla scia delle aperture sociali introdotte nella Chiesa Cattolica dal Concilio Vaticano II.

In Agesci, complessivamente, è presente il 54,8% di iscritti maschi e il 45,2% di femmine. In tutte le branche vi èuna prevalenza di ragazzi rispetto alle ragazze, accentuata per i Capi (59,3% versus 40,7%), minore per la Branca R/S(52,3% versus 47,7%). Dal 1996 ad oggi si è verificata una perdita di iscritti complessiva tra i maschi dell’11% e tra lefemmine del 7,5%. L’Agesci dimostra di essere l’Associazione scout dove l’equilibrio numerico tra i sessi è più marcato,mentre le altre 2 associazioni mostrano una più spiccata prevalenza della componente maschile. Nella Fse le iscrittesono solo il 43,3% del totale dei censiti e, cosa ancora più rilevante, tra i capi sono solo il 37%. Nel Cngei le iscritteaddirittura superano di poco il 40%, e tra i Lupetti e nella branca R/S la componente femminile è inferiore al 38%.

Page 31: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Appendice 3Tre siti a confronto

Scaut nella rete di Federico Goglio

Per avere un giudizio assolutamente obiettivo ho chiesto a un giornalista e scrittore di visitare i tre siti e stendermiuna breve relazione. Ecco i suoi commenti.

ASSORAIDERwww.assoraider.itDescrizione: trattasi del sito internet ufficiale dell'associazione di

scautismo AssoRaider, un’associazione che ha, come fine, il rispettodei principi espressi dal fondatore del movimento mondiale degliscaut Sir Robert Stephenson Baden Powell.

Il sito è apprezzabile in quanto a semplicità di struttura, acompletezza di contenuti e a chiarezza generale. In questo sitotroverete tutto ciò che vi occorre per far la conoscenza dell’Assoraidere delle sue attività.

Accessibilità:ottima. Il sito è ben ideato, ben strutturato e ben costruito. A partire da una pagina di accesso moltochiara e piacevole, è un gioco da ragazzi raggiungere quello che si vuole in poco tempo. Molto chiara la modalità daseguire per accedere e scaricare i vari documenti presenti sul sito: qui non troverete “rimandi” strani, collegamenti pocochiari o fastidiose aperture multiple di sottopagine!

Impatto grafico: semplicità è la parola d’ordine di assoraider.it e, nell’impostazione grafica adottata, questa filosofiadi base non è stata certamente tradita. Come speso accade, d'altro canto, fare una scelta porta con sè una rinuncia: ilsito internet è nel complesso grafico piacevole ma non eccezionale e questo è dovuto al fatto di aver privilegiato lasemplicità e la navigabilità alla ricerca di un’estetica accattivante e d’effetto. Va aggiunto, comunque, che in un sitosostanzialmente di servizio e di informazione una scelta di questo tipo appare decisamente adeguata.

AGESCIwww.agesci.itDescrizione: il sito della più grande associazione di scautismo in

Italia per numero di iscritti e per notorietà non poteva non possedereun sito internet all’altezza. E questo agesci.it non tradisce leaspettative: un sito davvero immenso che soddisferà tutti gli amantidello scautismo appassionati di internet. Su questo sito troverete unpo’ di tutto: dalla storia dell’AGESCI a quella di Sir Baden Powell, daimotti scout ai valori fondanti dello scautismo, dai documentiriguardanti l’associazione alle sedi operative dislocate su tutto ilterritorio nazionale.

Accessibilità: agesci.it non è un sito internet navigabile facilmente. Non che il sito sia mal strutturato, sia chiaro, ilproblema (se così si può definire) è costituito dal numero davvero alto di pagine e documenti vari caricati al propriointerno. Per visitare un sito come questo, e ne vale proprio la pena, c’è un unico rimedio da adottare: armarsi di tempo(tanto) e di un briciolo di pazienza.

Page 32: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Impatto grafico: molto buono. Ci troviamo di fronte a un caso (non unico ma certamente raro nel vastissimomondo virtuale di internet) di sito ricchissimo di contenuti ma il più leggero possibile in fatto di forma. Più di così,non si poteva fare: pochi colori ben intonati tra loro, font dei caratteri tendenzialmente uniformi, immagini ridotte alminimo necessario, gif praticamente assenti. Da sottolineare lo sforzo per mantenere il più possibile la grafica su valoridi semplicità e chiarezza accettabili: cliccando su un apposito bottoncino si può passare ad versione del sito ad “altavisibilità”, ossia priva di qualsiasi fronzolo grafico. Molto bene.

CNGEIwww.cngei.itDescrizione: un bel sito caratterizzato da una certa atmosfera di

informalità e simpatia che ben si addice allo spirito scout. I contenutisono stati, comunque, molto curati: il sito è molto grande e contienevita, morte e miracoli della CNGEI e anche qualcosina di più. Vale lapena andare a farci un giro: gli amanti dello scautismo ci troverannocertamente molti elementi di interesse.

Accessibilità: molto difficile. Il discorso (quasi un teorema) ècomune a molti siti internet: privilegiare largamente l’aspetto esteticoin siti molto ricchi di contenuti (e questo è il caso) porta quasiirrimediabilmente a creare una gran confusione generale. Ne consegue una difficoltà oggettiva a orientarsi. cngei.it èsimpatico esteticamente ma davvero poco pratico. Si potrebbe definire “ingolfato”...

Impatto grafico: vale il discorso sopra esposto ma ribaltato. Bello, colorato, fumettoso... Se amate lo scautismo,l’avventura, il verde e i cartoni animati questo è, in buona sostanza, un sito internet imperdibile. Se, invece, amate ilrigore, la navigabilità serena, la chiarezza e la semplicità qui non vi troverete un gran che bene. Visitatelo, comunque: ilsito è proprio simpatico.

Page 33: LO SCAUTISMO È “COMUNICAZIONE”? Baden Powell a oggi. Lo scautismo... · apparso su Headquartrs Gazzette “Torniamo alle Fonti”, B.P. invitava a rileggere Scautismo per Ragazzi

Appendice 4Bibliografia

Baden Powell, Scautismo per ragazzi, Nuova Fiordaliso, 1996Aldo Marzot, Scritti sullo Scautismo 1904-1976, Arcobaleno Edizioni, 2004Franco Fossati, Dizionario illustrato del fumetto, Mondadori, 1992AA VV, Adulti nello Scautismo numero 6,- Speciale Colombo, CNGEI, 1998

Oltre a questi specifici libri nonostante consultate le riviste di tutte le associazioni (AGESCI, CNGEI eASSORAIDER) e diversi siti internet inglesi specificatamente alla storia della pubblicazione di Scouting for Boys.

Tra questi vale la pena di segnalare www.pinetreeweb.com. Valido, specificatamente per le tradizioni delloScautismo cattolico il sito www.zio-zeb.it

Per quanto riguarda Tin Tin e il fumetto franco-belga vale la pena visitare il sito www.tintin.com.