Presentazione eolie(1)

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Earthquakes: not only natural events Earthquakes: not only natural events Isole Eolie

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Isole Eolie

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Le isole Eolie sono disposte in modo da formare una Y. Questa disposizione è dovuta alla presenza di una zona di subduzione della placca africana che scivola sotto quella europea. Tutte le isole sono di origine vulcanica dovuta alla risalita del magma formato dalla parziale fusione della placca in subduzione.

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Attualmente non in tutte le isole è presente attività vulcanica: infatti Alicudi, Filicudi e Salina non sono interessate da fenomeni vulcanici ne primari ne secondari. Stromboli e Vulcano sono tuttora considerati vulcani attivi, mentre Panarea e Lipari presentano unicamente fenomeni di vulcanesimo secondario (fumarole).

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Panarea è l’isola più piccola dell’arcipelago ed è interessata da fenomeni di vulcanesimo secondario. Originariamente l’isola era molto più ampia: ora però gran parte dell’isola è stata sommersa, ma sono ancora presenti formazioni rocciose emergenti dal mare che un tempo formavano l’antica isola.

12 aprile 2016

Escursione a Panarea

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Di particolare interesse sono i due isolotti di Lisca Bianca e Bottaro fra i quali si osservano emissioni di zolfo sottomarine. Nel 2002 si è verificato un aumento di queste emissioni che ha permesso di stabilire che Panarea presenta ancora attività vulcanica. Da quel momento l’isola è costantemente sotto osservazione e tutti i dati rilevati vengono inviati al INGV.

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Scalata dello Stromboli Stromboli è caratterizzata dalla presenza dell’omonimo vulcano. L’isola è interessata da una costante attività di tipo stromboliano. Tale attività è caratterizzata dall’emissione di lava viscosa accompagnata anche da colate piroclastiche (lapilli, polveri e bombe).

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Il prodotto principale delle eruzioni sono ceneri che ricoprono l’edificio vulcanico. Lo Stromboli presenta eruzioni costanti ogni circa venti minuti. Le eruzioni sono caratterizzate dalla formazione di bolle di gas all’interno del magma. Queste bolle si uniscono diventando sempre più grandi e risalgono lungo la camera magmatica e il camino vulcanico. Quando si trovano in prossimità della cima scoppiamo liberando il gas e causando l’eruzione.

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Vicino all’isola si trova l’isolotto di Strombolicchio: anch’esso di origine vulcanica, è definito un neck. Strombolicchio è ciò che rimane dell’antico edificio vulcanico di Stromboli: esso si è formato dalla solidificazione del magma contenuto nel precedente camino vulcanico.

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13 aprile 2016

Escursione a Vulcano Il profilo dell’isola di Vulcano rappresenta la struttura originaria del precedente vulcano. Esso era molto più esteso di quello attuale, formatosi dal collasso di quello originario.

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L’area di Vulcano è la più pericolosa dell’arcipelago eoliano poiché presenta un’attività di tipo esplosivo. Non sono presenti colate laviche bensì colate piroclastiche che scorrono molto velocemente lungo i pendii dell’edificio vulcanico. I materiali piroclastici sono costituiti non solo dal magma presente nella camera magmatica, ma anche dalla parte superiore dell’edificio che ad ogni eruzione collassa.

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Dai dati storici è possibile ricostruire ogni quanto tempo avviene l’eruzione, ovvero ogni circa 100 anni. L’ultima è avvenuta alla fine del XIX secolo: dunque quella successiva si sarebbe dovuta verificare verso la fine del ‘900, ma ciò non è avvenuto. Nonostante ciò si è verificato un notevole aumento dell’emissione di gas. La presenza di attività vulcanica è testimoniata dalla presenza delle fumarole sia in prossimità del cratere che sul fondale marino.

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Camminata a Lipari 14 aprile 2016

Lipari è l’isola più densamente popolata. Essa è la porzione emersa di un vulcano che era precedentemente molto più grande. Questo vulcano era caratterizzato da eruzioni di tipo esplosivo con colate di materiale piroclastico.

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Attualmente le uniche presenze di attività vulcanica sono localizzate sul versante ovest dell’isola, dove sono presenti fumarole e sorgenti di acqua calda. Le fumarole sono caratterizzate da emissione di gas ad alte temperature (soprattutto zolfo), dovuta all’incontro tra acqua e magma. Il fumo che fuoriesce testimonia la presenza di magma e pertanto di attività vulcanica. In quest’isola le fumarole durante l’anno non hanno un’attività costante: in primavera l’emissione di gas è più intensa, mentre a fine estate diminuisce.

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Vi sono due ipotesi circa l’origine delle fumarole. Alcuni geologi sostengono che siano generate dall’infiltrazione di acqua marina nel sottosuolo, mentre altri ritengono che siano dovute alla presenza di falde acquifere in cui è raccolta acqua piovana. La tesi più accreditata è la seconda poiché riesce a spiegare la diversa intensità di emissioni registrate durante l’anno.

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A causa della fumarolizzazione, le rocce presenti in questa zona dell’isola hanno dato origine a depositi di caolino che, a contatto con l’aria, si sono ossidati dando origine a particolari colorazioni che dipendono dalla loro composizione. Queste rocce fino agli anni ‘70 venivano estratte per la produzione di cemento bianco; successivamente, non essendo redditizie, le cave sono state chiuse.

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Un’altra caratteristica della zona ovest dell’isola è la presenza di una parete rocciosa scoscesa che rivela l’antica esistenza di un paleolago. Da questa parete è possibile osservare la stratificazione delle rocce dovuta alle diverse eruzioni del vulcano.

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L’isola di Lipari è stata interessata da un fenomeno di bradisismo (lento movimento locale della crosta terrestre dal basso verso l’alto). Infatti le scogliere presentano una superficie piana perché sono state levigate dall’azione del mare. Probabilmente l’isola si è alzata di circa 40 m.

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Nella costa nord-est dell’isola sono presenti le vecchie cave di pomice che sono state chiuse dopo che le isole Eolie sono state dichiarate patrimonio Unesco.

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Lavoro svolto dalle classi 5^B e 5^G