Presentazione di PowerPoint · di peptidi immunosoppressori durante l’anestesia e...
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ONCOLOGIA MEDICA
Obiettivo
Studio del paziente affetto da tumore solido maligno dalla diagnosi alla cura. Terapia medica dei tumori mediante trattamenti farmacologici di tipo
chemioterapico, endocrino, immunologico e combinato. L’oncologia studia, inoltre, l’integrazione tra le diverse discipline (chirurgia,radioterapia,oncologia
medica...) nella gestione del paziente neoplastico.
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EVOLUZIONE STORICA
DELL’ONCOLOGIA MEDICA
1946-1960Sviluppo della monochemioterapia principalmente su basi empiriche
• Definizione di nuovi parametri da studiare:– definizione di attività di un farmaco chemioterapico– criteri di risposta terapeutica– tossicità– stato di validità– dose massima tollerata– dose minima efficace
• Primi risultati favorevoli nel trattamento delle leucemie e dei linfomi. Risultati in genere scadenti nei tumori solidi.
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EVOLUZIONE STORICA
DELL’ONCOLOGIA MEDICA
1960-1970
• Sviluppo degli studi di cinetica cellulare e introduzione di alcuni concetti di cinetica nello studio dei farmaci chemioterapici
• Introduzione dei concetti di farmacocinetica e farmacodinamicanell’oncologia medica
• Primi sviluppi della polichemioterapia antiblastica
• Introduzione del concetto di studio “prospettico” e “randomizzato”quale elemento essenziale per il progresso scientifico in Oncologia
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EVOLUZIONE STORICA
DELL’ONCOLOGIA MEDICA
1970-1980
• Sviluppo del concetto di malattia oncologica minima residua e della strategia terapeutica multidisciplinare
• Primi risultati favorevoli con terapie antineoplastiche post-chirurgiche
• Applicazione in alcuni tumori di polichemioterapia
• Sviluppo dell’immunoterapia (nell’ambito di studi sperimentali)
• Segnalazione di effetti tossici tardivi dopo chemioterapia e/o radioterapia
• Selezione dei trattamenti endocrini in base allo stato dei recettori ormonali in pazienti affetti da neoplasie ormonosensibili
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EVOLUZIONE STORICA
DELL’ONCOLOGIA MEDICA
Dal 1980 (1)
• Prime implicazioni strategiche inerenti la resistenza cellulare ad agenti antineoplastici
• Conferma della correlazione tra intensità di dose dei farmaci e efficacia terapeutica
• Miglioramento della terapia di supporto
• Conferma dell’efficacia del trapianto di midollo osseo omologo in alcune neoplasie ematologiche
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EVOLUZIONE STORICA
DELL’ONCOLOGIA MEDICA
Dal 1980 (2)
• Supporto del laboratorio nel condizionare la scelta di alcuni composti
• Espansione della chemioterapia pre-chirurgica (primaria)
• Formazione di personale non-medico specializzato in oncologia
• Introduzione della chemioterapia ad alte dosi + fattori di crescita emopoietici/cellule staminali omologhe
• Hospice ed Assistenza Domiciliare
• Impiego terapeutico di anticorpi monoclonali
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EVOLUZIONE STORICA DELLA STRATEGIA
CON FARMACI CHEMIOTERAPICI
1946 1969
Principio: i farmaci antiproliferativi agiscono a livello del DNA e del RNA.
Strategia: somministrazione giornaliera o settimanale di farmaci singoli fino a produrre tossicità clinica.
Dal 1970
Principio: la riduzione delle cellule neoplastiche da parte dei chemioterapici avviene secondo la legge cinetica di primo ordine. Al momento della diagnosi molti tumori sono già micrometastatizzati.
Strategia: polichemioterapia ciclica a dosaggio pieno per ottenere remissione completa.
Chemioterapia adiuvante nei sottogruppi ad alto rischio di ricaduta precoce dopo la sola terapia locoregionale.
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EVOLUZIONE STORICA DELLA STRATEGIA
CON FARMACI CHEMIOTERAPICI
Dal 1980
Principio: in molti tumori esistono
cellule farmaco-resistenti prima
di iniziare la CT; spesso dosi
troppe basse di farmaci
somministrati.
Strategia: utilizzo di farmaci non
cross-resistenti; applicazione
del concetto di intensità di dose
e utilizzo terapie ad alte dosi
associate a trapianto e/o fattori
di crescita emopoietici.
Dal 1995
Principio: la morte della cellula tumorale è il risultato di alterazione dei processi cellulari necessari per la sua sopravvivenza e di perturbazioni nelle sue interazioni con l’ambiente circostante.
Strategia: identificazione di bersagli molecolari critici e selettivi; verifica della correlazione tra effetto sul bersaglio molecolare ed effetto antitumorale.
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Intensità di dose
• DI (dose intensity) è la quantità di farmaco somministrata per unità di tempo espressa in mg/ mq/ sett. prescindendo dalla schedula e dalla via di somministrazione
• Densità di dose : intensificazione della dose aumentando la dose singola dei farmaci o abbreviando l’intervallo di tempo tra un ciclo e l’altro
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CRONOLOGIA DEI FARMACI PIU’
COMUNEMENTE UTILIZZATI
Decennio Farmaci antiproliferativi
50-59Mostarde azotata 6-Mercaptopurina Tio-TEPA
Methotrexate Busulfan Ciclofosfamide
TEM Clorambucil
60-69Vinblastina Melfalan 6-Tioguanina
Fluorouracile Actinomicina D Idrossiurea
Vincristina Daunomicina Procarbazina
70-79Citosina Arabinoside Mitramicina Adriamicina
L-Asparaginasi Bleomicina Dacarbazina
FUDR Mitomicina CCNU
80-89Esametilmelamina Cisplatino Vindesina
BCNU VP-16 Mitoxantrone
Me-CCNU VM-26 Paclitaxel
90-99Docetaxel Gemcitabina Raltitrexed
Vinorelbina Capecitabina
Camptotecina Oxaliplatino
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Farmaci dal 2000
• Imatinib Inibitore della tirosinchinasi
• Gefitinib Inibitore della tirosinchinasi
• Fulvestrant Analogo dell’estradiolo
• Cetuximab Ant. monoclonale anti EGFR
• Bevacizumab Ant.monoclonale anti VEGF
• Bortezomib Inibitore del proteasoma
• Pemetrexed Antifolato a bersagli multipli
• Erlotinib Inibitore EGFR
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Fattori da considerare per scegliere una chemioterapia
• Diagnosi istologica• Estensione della neoplasia• Performance status• Età del paziente• Funzionalità midollare , renale ed epatica (cardiaca,
polmonare)• Comorbidità• Nutrizione • Precedente chemioterapia , parametri di valutazione della
risposta• Consenso informato
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MONOCHEMIOTERAPIA
• Remissione completa ~ 30 % nelle neoplasie ematologiche• Remissione completa ~ 10 - 15 % nei tumori solidi
Indicazioni
• Cessata efficacia della polichemioterapia
• Età > 70 – 75 anni
• Stato di validità compromesso
• Comorbidità
• Bassa compliance
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CARATTERISTICHE DELLA POLICHEMIOTERAPIA
Premesse
• Attività antiblastica dei singoli agenti
• Non tossicità sovrapponibile, Non resistenza crociata
• PS > di 50 e una adeguata riserva midollare
• Conoscenza caratteristiche cinetiche della neoplasia
Scopi
• Aumenta frequenza, entità e durata delle remissioni obiettivabili
• Ottenere remissioni prolungate e possibilmente la guarigione definitiva
(in alcune neoplasie)
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CARATTERISTICHE DELLA POLICHEMIOTERAPIA
Vantaggi
• Aumenta la distruzione delle cellule neoplastiche con una tossicità accettabile (diversi profili di tossicità)
• Impedire o ritardare i fenomeni di resistenza cellulare (diversi meccanismi di resistenza)
• Identificazione di un trattamento citotossico più selettivo (multitarget)
Svantaggi: • Aum.to delle tossicità da parte di associazioni di farmaci • Possibile interferenza farmaco-cinetica/dinamica
dei vari farmaci tra loro
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CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE O
PRECAUZIONALE
Trattamento medico applicato dopo che la chirurgia (o altri
trattamenti) che abbia conseguito un obiettivo di radicalità sul
tumore primario
Definizione
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CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE O
PRECAUZIONALE
Scopo
Distruggere le micrometastasi e quindi aumentare la
percentuale di pazienti liberi da malattia a 5 anni e
potenzialmente guariti ( miglioramento DFS e impatto
sulla sopravvivenza globale OS)
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CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE
Razionale
N raddoppiamenti 20 27 30 32 35 40 42
N cellule 106 108 109 1010 1011 1012 1013
Volume tumorale 1 mm3 0.5 cm3 1 cm3 8 cm3 30 cm3 1 Kg 10 kg
visibile ai raggi palpabile
FASE PRECLINICA FASE RESECABILE FASE LOCALMENTE AVANZATA
O CLINICAMENTE METASTATICA
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CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE
Leggi di H. Skipper e F. Schabel
• L’incidenza delle metastasi è direttamente proporzionale alla massa tumorale
• La frazione di crescita delle cellule appartenenti alle micrometastasi è maggiore rispetto a quella delle masse tumorali clinicamente evidenti (“less-competition”)
• L’efficacia della terapia adiuvante diminuisce se:
aumenta la massa tumorale
si allunga l’intervallo fra la fine del trattamento loco-regionale e l’inizio del trattamento adiuvante
le dosi dei farmaci sono inadeguate
• La somministrazione della chemioterapia adiuvante deve essere prolungata per un periodo di tempo ottimale in funzione del tipo di neoplasia
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CHEMIOTERAPIA ADIUVANTE
Indicazioni
• In gruppi di pazienti in cui la neoplasia è ad alto rischio di recidivare
Timing
• Dopo (2-8 settimane) che il trattamento loco-regionaleottimale ha ottenuto una sterilizzazione del focolaio neoplastico primitivo e delle stazioni linfonodali adiacenti
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CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE O PRIMARIA
Trattamento farmacologico somministrato prima della terapia loco-regionale con lo scopo di
migliorare il controllo locale della neoplasia, ridurre gli interventi mutilanti, per distruggere le
micrometastasi
TERAPIA INTEGRATA O
MULTIDISCIPLINARE
Definizione
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CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE O PRIMARIA
• Au. attività proliferativa delle micrometastasi per la liberazione di peptidi immunosoppressori durante l’anestesia e nell’immediato post-operatorio
• Dim. inibitori circolanti dell’ angiogenesi indotta dalla rimozione chirurgica della neoplasia primaria dim. apoptosi Au. crescita di metastasi
• Durante il periodo perioperatorio esiste un’alterazione dei processi coagulativi Au. micrometastasi
Razionale (1)
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CHEMIOTERAPIA NEOADIUVANTE
O PRIMARIA
• La massa tumorale delle micrometastasi potrebbe aumentare ritardando l’inizio del trattamento farmacologico fino alla quarta settimana o più post-intervento Au. cellule chemio-resistenti
• Il trattamento pre-operatorio può essere un test di chemiosensibilità del tumore
• Se si manifesta un’importante regressione tumorale trattamento chirurgico conservativo vs mutilante
Razionale (2)
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Farmacocinetica e Farmacodinamica
• Effetti che conseguono alla somministrazione di un farmaco e continuo mutamento delle sue concentrazioni ematiche e tissutali nel tempo
• Obiettivo farmacodinamico è la distruzione delle cellule tumoralii
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FARMACOCINETICA
Risponde alle seguenti domande sull’uso di un farmaco
1. Quale dose?
2. Per quale via di somministrazione?
3. Con quale modalità di somministrazione?
4. Quanto frequentemente?
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FARMACOCINETICA
Dose
• Osservazioni empiriche in corso di studi di fase I
• Definizione della quantità massima di un farmaco senza
indurre tossicità
• Dose Massima Tollerabile ( misurazione di indici
farmacocinetici )
• AUC nell’animale dopo una dose letale nel 10% dei casi
che per convenzione è considerata equivalente alla DMT
nell’uomo
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FARMACOCINETICA
Via di somministrazione
La scelta della v.d.s. si basa sulla misurazione farmacocinetica della
biodisponibilità del farmaco, cioè dalla sua capacità di raggiungere il
sito d’azione in forma attiva e sulla disponibilità di formulazioni del
farmaco per uso con le diverse vie di somministrazione
• via endovenosa la più utilizzata perché garantisce un
assorbimento completo
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FARMACOCINETICA
Altre vie di somministrazione
• Via intramuscolare e sottocutanea: Bleomicina e Citosina Arabinoside
• I farmaci antiproliferativi hanno, generalmente, un’intensa attività
irritante o addirittura necrotizzante locale
• La biodisponibilità orale di un farmaco è influenzata da:
- stabilità del farmaco nell’ambiente acido dello stomaco
- azione degradativa da parte degli enzimi intestinali
- farmaci che inducono il vomito
- transito intestinale troppo rapido (diarrea)
• Somministrazione intracavitaria (peritoneo, pleura, l.c.r)
• Somministazione intrarteriosa ( arteria afferente all’organo o regione corporea sede
di neoplasia)
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FARMACOCINETICA
Modalità di somministrazione
Oltre alla selezione della v.d.s la farmacocinetica contribuisce a
scegliere la modalità di somministrazione in termini di dose per unità
di tempo.
• Alchilanti: infusione endovenosa rapida
• Antimetaboliti: infusione endovenosa prolungata
Concetto di cronomodulazione (antracicline, platino e derivati,
antimetaboliti) in relazione ai ritmi circadiani
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FARMACOCINETICA
Frequenza di somministrazione
Nella maggioranza dei farmaci antiproliferativi la
ripetibilità di una dose è dettata soprattutto dalla tolleranza
del paziente e dai tempi di recupero dei tessuti sani
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Fasi del ciclo cellulare
G0: - cellule quiescenti
- no sintesi di DNA
G1: - durata variabile
- acquisizione capacità proliferativa
S: - sintesi DNA
- raddoppiamento contenuto DNA
G2: - preparazione alla mitosi
- contenuto doppio in DNA
- fosforilazione proteine della proliferazione
cellulare
M: - mitosi
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Suddivisione delle principali classi di farmaci
antiproliferativi in rapporto al ciclo cellulare
Fase specifici
• Antimetaboliti
• Bleomicina (e analoghi)
• Epipodofillotossine
• Alcaloidi della Vinca Rosea
Non fase specifici
• Alchilanti, cisplatino (e analoghi)
• Antibiotici (antracicline, mitomicine, antracenedioni, ecc..)
• Nitrosouree
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