POTENZIAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI … · 2013-05-29 · Potenziamento dell’Impianto...

contr.dis.descrizione appr.datarev.

/ / /

Elaborato:

Acq

uedo

tto

Pugl

iese

S.p

.A.

- 701

23 B

ari -

Via

Vitt

orio

Em

anue

le O

rlan

do, n

.c. -

Tel

. 080

.572

3670

- Fa

x 08

0.57

2362

8

Emesso per PROGETTO DEFINITIVO

REGIONE PUGLIA

Codice CUP: E66D11000110005

POTENZIAMENTO DELL'IMPIANTO DIDEPURAZIONE DI MONOPOLI (BARI)

PROGETTO DEFINITIVO

Prot. N°: Data: Febbraio 2013 Nome file:

Cod. Progetto: 0448 Cod. SAP: 230000000726 Scala:

ACQUEDOTTO PUGLIESE S.p.A.DIREZIONE INDUSTRIALEPROID

Il Responsabile del ProcedimentoIng. Massimo PELLEGRINI

Il Direttore TecnicoIng. Raffaele ANDRIANI

RELAZIONE GENERALE

Responsabile Progetto:Ing. Donato De GiorgioIng. Maria Luisa D'Aluiso

Ing. Marco D'InnellaProgettista Opere elettriche/elettromeccaniche:P. I. Luigi Del Popolo

Progettisti:

Potenziamento dell’Impianto Depurativo di Monopoli Relazione Generale – Progetto definitivo

Pagina 1 di 21

Nome File: GENN 13

INDICE

1.0 PREMESSA .................................................................................................................... 2

2.0 DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO E CONFIGURAZIONE FINALE DELL’IMPIANTO ................................................................................................................... 3

2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELL'AREA .................................................................... 3 2.1.1 LOCALIZZAZIONE ......................................................................................................... 3 2.1.2 BACINO DI UTENZA ....................................................................................................... 3

2.2 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE E IDROGEOLOGICHE DELL’AREA ...................................... 3 2.3 CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ESISTENTE .................................................................. 3 2.4 ANALISI CRITICITÀ DELL’IMPIANTO ED INTERVENTI PREVISTI ............................................. 5 2.5 DATI DI PROGETTO ............................................................................................................. 7 2.6 PRINCIPI DI CARATTERE GENERALE A BASE DELLA PROGETTAZIONE .................................. 9 2.7 SCHEMA DI PROCESSO ..................................................................................................... 10

3.0 STUDI SPECIALISTICI EFFETTUATI .................................................................. 12

3.1 RILIEVO TOPOGRAFICO ..................................................................................................... 12 3.2 MONOGRAFIE DI DETTAGLIO DELLE OPERE ESISTENTI ....................................................... 12 3.3 ESITO INDAGINI GEOLOGICHE, GEOTECNICHE, E SISMICHE ................................................ 12 3.4 INDAGINE GEORADAR ...................................................................................................... 13 3.5 CALCOLI PRELIMINARI DELLE STRUTTURE ........................................................................ 13 3.6 CALCOLI PRELIMINARI DEGLI IMPIANTI E DISCIPLINARE ELETTRICO .................................. 14 3.7 IMPATTO AMBIENTALE ..................................................................................................... 14

4.0 PROCEDURE AMMINISTRATIVE – DISPONIBILITÀ DELLE AREE – VINCOLI ESISTENTI - AUTORIZZAZIONI ................................................................... 16

5.0 ACCESSIBILITÀ, UTILIZZO E MANUTENZIONE DELLE OPERE, DEGLI IMPIANTI E DEI SERVIZI ESISTENTI – DURATA DEI LAVORI ............................. 17

6.0 QUADRO ECONOMICO ........................................................................................... 18

7.0 PROGETTO ESECUTIVO ......................................................................................... 20

8.0 ALLEGATI ................................................................................................................... 21


Pagina 2 di 21

Nome File: D.1_R. Generale-01_ MONO_da RevGEN13

1.0 PREMESSA

Il progetto definitivo è stato redatto dall’U.O. Progettazione dell’Acquedotto Pugliese S.p.A., che ha incaricato un gruppo di lavoro costituito da propri tecnici dipendenti che si sono avvalsi della collaborazione, per l’attività di servizi d’ingegneria, del R.T.P. “V.A.M.S. INGEGNERIA S.R.L. – R.P.A. S.R.L.”.

Il gruppo di lavoro integrato, interno ad A.P. S.p.A., giusta note d’incarico Prot. n°77412 del 28.06.2012 e Prot. n°145710 del 28/11/2012, è costituito dal Responsabile della Progettazione ing. Massimo Pellegrini, dai progettisti: ing. Donato De Giorgio (Responsabile del Progetto - Progettista e Coordinatore Sicurezza in Fase di Progettazione), ing. Maria L. D’Aluiso (Progettista), ing. Marco D’Innella (Progettista di Processo), P.I. Luigi Del Popolo (Progettista opere elettriche/elettromeccaniche) e Dott. Alfredo De Giovanni (Attività geologiche).

Con la prima nota è stato revocato l’incarico, precedentemente affidato, all’ing. Marta Barile (Project Controller).

La presente relazione illustra le soluzioni progettuali sviluppate nel progetto definitivo per la realizzazione delle opere di potenziamento del presidio depurativo esistente di Monopoli (BA) alla normativa vigente sugli scarichi delle acque reflue urbane (D.Lgs. 3 aprile 2006, n°152 e ss. mm. ii.), nel rispetto della Direttiva 91/271/CEE. Il progetto è stato sviluppato nel rispetto ed in accordo alle indicazioni contenute nel Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Puglia, nonché nella Deliberazione della Giunta Regionale datata 23 Giugno 2009, n°1085.

Le acque depurate sono immesse nel Mare Adriatico, recapito finale indicato dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia.

Sulla base delle indicazioni contenute nel progetto preliminare ed in accordo con le linee guida concordate con l’Ente gestore (PURA s.r.l.) è stato esaminato il ciclo depurativo e sono stati dimensionati ed approvati, congiuntamente, gli interventi necessari per il potenziamento dell’impianto.

Il presente documento è stato redatto in conformità a quanto stabilito dall’articolo 28 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n°207 e dall’allegato XXI del D. Lgs. 163/2006.


Pagina 3 di 21


2.0 DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO E CONFIGURAZIONE FINALE DELL’IMPIANTO

2.1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELL'AREA

2.1.1 LOCALIZZAZIONE L’impianto di depurazione è ubicato nel comune di Monopoli (BA), individuato in catasto al Foglio 6-Z, Par.lle 60 e 661. Il codice identificativo assegnato all’impianto dal Piano di Tutela delle Acque è 1607203001A. La scheda dell’impianto, tratta dal suddetto Piano Tutela Acque, è allegata alla presente relazione (ALL. 1).

L'area è ubicata in prossimità del recapito finale dei reflui, costituito dal Mare Adriatico. L’impianto è posizionato in area industriale, alla periferia del centro abitato, in Via Marina del Mondo, in Contrada Torre D’Orta.

2.1.2 BACINO DI UTENZA L’impianto serve l’abitato di Monopoli (Provincia di Bari), per un agglomerato di m26.141.753, comprendente le Frazioni di Capitolo-Torre Cintola, Garappa e Santo Stefano, nonché le Contrade Torre D’Orta e Corvino. La potenzialità da assicurare all’impianto, secondo quanto stabilito dal Piano di Tutela delle Acque, è pari a 64.695 Abitanti Equivalenti totali urbani.

2.2 CARATTERISTICHE GEOLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE DELL’AREA

Per quanto riguarda le caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dell’area si è fatto riferimento allo studio geologico allegato al presente progetto (Relazione geologica e studio di compatibilità geologica e geotecnica - PG2) ed integrato con indagini sismiche puntuali (Indagini Geognostiche).

Sulla base delle indagini effettuate il terreno risulta idoneo per gli interventi progettati.

2.3 CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ESISTENTE

L’impianto di depurazione di Monopoli presenta allo stato attuale la seguente configurazione (si vedano anche gli elaborati grafici - Planimetria generale impianto - Rilievo Plano-altimetrico Stato di fatto e Schema di marcia linea acque e linea fanghi - Stato di fatto) : Linea acque

L’impianto è allacciato ad una fognatura nera, ma in caso di pioggia si registra un arrivo di portata superiore a quella di progetto.

Sul canale di by-pass sono installati una griglia a pulizia meccanica a profilo curvo di larghezza pari a m 1,00 e spazio tra le barre di mm 20 in pessimo stato di conservazione ed un compattatore oleodinamico completo di quadro elettrico.


Pagina 4 di 21


La grigliatura fine automatica e del tipo a pettine rotante (larg. 1.200 mm), completa di compattatore coassiale del materiale grigliato e di canale di by-pass corredato da una griglia manuale.

A valle della sezione di grigliatura si trova una vasca d’accumulo di volume pari a 8 mc dove sono ubicate n°2 pompe sommerse da 37 kW cadauna che pompano nel canale di by-pass della grigliatura a servizio dell’ex “collettore alto”.

La suddetta grigliatura trovasi sull’unico immissario attualmente funzionante, poiché la grigliatura a valle del “collettore alto” è stata dismessa dall’esercizio.

Esistono due stazioni di trattamento (chiariflocculazione e sedimentazione primaria), attualmente dismesse dall’esercizio, complete di apparecchiature elettromeccaniche e vasca di sollevamento liquami decantati.

Esiste, inoltre, un sollevamento intermedio (dim. 6,00 x 5,00 x h=3,20) m dal quale, tramite due elettropompe sommergibili (Q = 400 m3/h), i liquami sono sollevati al pozzetto di ripartizione dei bacini di denitrificazione costituiti da due vasche; una di forma tronco-conica (ex bacino combinato) avente diam. = 23 m, altezza liquami 4,00 m e volume utile di 1.305 mc, equipaggiata con n°3 elettroagitatori con potenza di 5,5 kW e l’altra a pianta quadrata con lato di 18,00 m, altezza liquami di 4,00 m e volume complessivo utile di 1.296 mc.

I liquami sfiorano poi nelle adiacenti vasche di ossidazione-nitrificazione (volume totale 7.879,3 m3). L’intera volumetria dell’ossidazione è data dalla somma di tre distinte vasche: due da mc 2.396,85 (43,5 x 14,5 x h=3,8 m) ed una da mc 3.085,6 (56 x 14,5 x h=3,8 m).

Le prime due sono equipaggiate con n°1.860 diffusori, posti sul fondo, alimentati da quattro soffianti, di cui tre da 4.044 mc/h di aria ed una da 1.869 mc/h di aria, mentre la terza è equipaggiata con n°4 aeratori superficiali di cui uno soltanto in esercizio. Il ricircolo della miscela aerata è assicurato da una elettropompa sommergibile con portata di 100 l/s e potenza installata di 7,5 kW).

Il liquame aerato accede alla fase di decantazione secondaria costituita da due bacini circolari uguali (diametro 28 m e volume di 1.546 m3 cadauno) con superficie complessiva di decantazione di mq 1.230,88, equipaggiati di stazione di rilancio dei fanghi di ricircolo (n°6 elettropompe ad asse orizzontale con portata di 150 mc/h) e supero (n°2 elettropompe con Q = 50 m3/h).

E’ presente anche un impianto di stabilizzazione fanghi aerobica (ex ossidazione) con volume utile di mc 3.085,6 (56x14,5x h=3,8)m.

Il gestore dell’impianto (Pura S.R.L.) ha fatto presente che i lavori per il ripristino funzionale degli aeratori superficiali dell’ossidazione, attualmente fuori esercizio, sono in itinere, come pure la sostituzione dei ponti raschiatori della decantazione finale e degli ispessitori.

Linea fanghi

La linea di trattamento dei fanghi è costituita essenzialmente dalle stazioni di ricircolo dei fanghi secondari e di supero che, unitamente a quelli digeriti aerobicamente, sono inviati alla fase di preispessimento, che precede la digestione anaerobica dei fanghi (attualmente fuori esercizio).

La stazione di ricircolo dei fanghi secondari è costituita da sei pompe ad asse orizzontale. I fanghi di supero, sono inviati al pre-ispessimento.


Pagina 5 di 21


Il pre-ispessimento (statico) del fango è effettuato in due bacini circolari (diametro 7,6 m) attrezzati di ponte raschiatore e stazione di sollevamento equipaggiata con n°(2+1R a piè d’opera) pompe del tipo mohno.

Esiste anche la stazione di digestione anaerobica dei fanghi, attualmente dismessa dall’esercizio, costituita da 2+1 bacini circolari chiusi, due digestori primari (2.396 mc cadauna) ed un digestore secondario con funzioni di post-ispessimento e accumulo fanghi.

Lo stoccaggio del biogas potenzialmente prodotto nella fase di digestione anaerobica dei fanghi è effettuato in un gasometro (attualmente dismesso dall’esercizio) a pianta circolare e tenuta idraulica.

Il biogas, dopo essere stato depurato in un impianto di desolforazione, è potenzialmente utilizzabile per l’alimentazione della caldaia di riscaldamento fanghi, per la miscelazione dei digestori primari e per la produzione d'energia elettrica.

Il fango digerito perviene tramite elettropompe alla disidratazione meccanica, effettuata con una macchina a centrifuga (tipo Jumbo 3).

Sono presenti, infine, cinque letti (23 x 11 x h=0,50 m) d’essiccamento fanghi, utilizzati in caso di emergenza, ma inutilizzabili per mancanza del letto drenante.

2.4 ANALISI CRITICITÀ DELL’IMPIANTO ED INTERVENTI PREVISTI

Le criticità rilevate ed i conseguenti interventi previsti, sono i seguenti (si vedano anche gli elaborati grafici): 1) Le infiltrazioni meteoriche del sistema fognario rendono necessario un volume di

accumulo per la ritenzione delle portate influenti. Definendo come Qm la portata media (di tempo asciutto) di progetto, si è deciso di ammettere ai trattamenti una portata di punta pari a 22.126 mc/g (1,71 Qm). Tale portata accederà al nuovo comparto di grigliatura mediante una derivazione del canale d’arrivo, dopo la fase di dissabbiatura, la portata affluirà alla nuova vasca d’equalizzazione. Tale vasca sarà divisa in due comparti di circa mc 1.250 cadauno. Due elettropompe sommergibili (di portata pari a 150 l/sec cadauna) garantiranno lo svuotamento della vasca e l’invio del liquame al successivo comparto di trattamento. Queste stazioni saranno realizzate, dopo la demolizione del vecchio locale del gruppo elettrogeno, della grigliatura a servizio dell’ex “collettore alto”, del flocculatore, dei decantatori primari esistenti, della vecchia palazzina servizi e delle stazioni di stoccaggio e dosaggio del latte di calce e del cloruro ferrico.

2) Il sistema di grigliatura risulta insufficiente, se ne prevede perciò la costruzione di una nuova sezione. Una prima grigliatura grossolana avverrà mediante un semplice sistema a barre a pulizia manuale. La successiva grigliatura fine avverrà mediante due nuove griglie fini a cestello fisso e pettine rotante con compattatore integrato e sistema di lavaggio del grigliato ad alta pressione. La spaziatura tra le barre sarà pari a 6 mm. Sono previste due linee di grigliatura parallele ed un canale di by-pass d’emergenza.

3) Il sistema di dissabbiatura è stato dismesso dall’esercizio per il degrado sia delle opere civili, sia di quelle elettromeccaniche, se ne prevede, quindi, la sostituzione con un nuovo dissabbiatore di tipo aerato a pista. La stazione sarà dotata di un sistema di classificatore con lavaggio delle sabbie.


Pagina 6 di 21


4) La capacità di ritenzione dell’equalizzazione è limitata rispetto alle mutate esigenze depurative che risultano incrementate in termini di carichi idraulici ed organici. E’ prevista, pertanto, la costruzione ex novo di una vasca di equalizzazione su due linee, intercettate con paratoie per permettere la manutenzione. Nella vasca d’equalizzazione saranno installati i miscelatori sommersi.

5) La portata di punta ammessa ai trattamenti primari è pari (come detto al punto 1) a 22.126 mc/g. Tramite elettropompe di sollevamento la portata media (12.939 mc/g) sarà inviata al decantatore primario e la portata sfiorata sarà invasata nel reparto biologico di nuova sistemazione.

6) E’ prevista la costruzione di un sedimentatore primario avente il raggio di 14,0 m, superficie di decantazione di 615 mq, volumetria di 1.547 mc ed altezza media dei liquami di circa 3 m. Questa stazione sarà realizzata dopo la demolizione della vasca di denitrificazione (n°2) a pianta circolare.

7) La volumetria di nitrificazione e denitrificazione risulta suddivisa in modo improprio e non garantisce gli standard di rimozione richiesti, pertanto, le due linee esistenti saranno suddivise in parte per il trattamento biologico avente una volumetria complessiva di mc 10.480, di cui una per denitrificazione 2 x (24,7x14,5xh=3,8)m e nitrificazione 2 x (70,4x14,5xh=3,8)m e l’altra di mc 440,8 per il comparto anossico 2 x (4x14,5xh=3,8)m. Al fondo di ciascuna vasca saranno posizionate le apparecchiature in grado di garantire una corretta miscelazione ed ossidazione dei liquami. Dai bacini biologici, il liquame arriverà al trattamento successivo, tramite opportuni pozzetti ripartitori.

8) Il comparto di sedimentazione secondaria risulta soddisfacente, pertanto, la realizzazione di un terzo comparto di sedimentazione, dello stesso volume dei due esistenti (1.546 m3), potrà realizzarsi nell’area occupata dall’ex vasca d’accumulo delle acque di vegetazione, se in futuro dovessero cambiare i parametri progettuali previsti.

9) Dalle verifiche effettuate, con la costruzione del sedimentatore primario e con il ripristino della digestione anaerobica, si rende necessaria la costruzione di un terzo pre-ispessimento dei fanghi a pianta circolare, avente diametro di 10 m ed altezza utile di 3,5 m. Nei due ispessitori esistenti saranno confluiti i fanghi primari, mentre in quello di nuova costruzione saranno avviati quelli secondari; il collegamento esistente sarà utilizzato in caso d’emergenza e/o manutenzione.

10) Attualmente, i digestori anaerobici sono fuori esercizio. E’ previsto il ripristino del corretto funzionamento del comparto mediante vuotatura dei digestori, il ripristino delle pareti interne (effettuata mediante pulitura con idrogetti e/o azoto, sabbiatura e posa di apposito intonaco di rivestimento), l’installazione di un nuovo e più efficiente sistema di miscelazione meccanico (mediante agitatori a gas), il completo ripristino della linea gas mediante ripristino della caldaia, sostituzione degli scambiatori di calore e del sistema di piping delle apparecchiature mancanti. L’attuale sistema di cogenerazione (fuori uso da tempo) non sarà ripristinato con un nuovo tipo di cogenerazione poiché nel relativo locale saranno installati gli scambiatori di calore a fasci tubieri, di tipo diverso da quelli esistenti, facilmente intasabili e di difficile manutenzione.

11) Per l’accumulo del biogas è prevista l’installazione di un nuovo gasometro pressostatico a due camere, realizzato con tre membrane sovrapposte, con doppia membrana di separazione tra la camera dell’aria e quella del gas, installato nelle opere murarie esistenti.


Pagina 7 di 21


12) Il sistema di disidratazione meccanica dei fanghi è stato potenziato da poco, pertanto, non ha bisogno di alcun intervento.

13) Saranno installati due misuratori di portata (uno in entrata ed uno in uscita), inoltre in uscita sarà installato un campionatore in automatico per il controllo dei liquami inviati al recapito finale.

14) E’ prevista la sistemazione dei piazzali con la regimentazione delle acque metoriche che saranno depurate a norma di legge e convogliate nelle tubazioni che portano al recapito finale; mentre le acque di ritorno saranno sollevate in testa all’impianto.

15) E’ previsto il ripristino dei letti d’essiccamento fanghi d’emergenza con il recupero delle opere murarie esistenti e la sistemazione del letto drenante.

16) Per una più efficace gestione dell’impianto sarà installato un sistema di teleallarme locale; gli strumenti di misura previsti (oltre ai già citati misuratori di portata in ingresso ed in uscita e campionatore) sono: - 1 misuratore di ph (ingresso impianto) - 1 misuratore di temperatura (ingresso impianto) - 1 misuratore di conducibilità (ingresso impianto) - 2 misuratore di livello (vasche di equalizzazione) - 1 misuratore di portata sulla tubazione di rilancio da vasca equalizzazione - 2 misuratori redox (vasche di denitrificazione) - 3 misuratori di solidi sospesi (2 nelle vasche di ossidazione - 1 a monte disinfezione) - 2 misuratori di ammoniaca (vasche di ossidazione/nitrificazione) - 2 misuratori di ossigeno disciolto (vasche di ossidazione/nitrificazione) - 2 misuratori di portata (tubazioni ricircolo fanghi) - 2 misuratori di portata (tubazioni ricircolo nitrati)

17) Per le nuove opere previste (trattamenti primari, biologico, preispessimento fanghi e misure varie) è previsto il rifacimento dell’impianto elettrico che farà capo in un unico locale quadri contente tutte le apparecchiature elettriche (inverter, ecc…) da posizionare nell’ex alloggio custode; i dispositivi di comando (emergenza e manutenzione) saranno invece installati in loco, tutti i segnali in arrivo saranno portati, comunque, nell’edificio servizi dove saranno centralizzati i nuovi quadri elettrici al fine di poterli integrare con i segnali provenienti dai quadri locali esistenti ed avere un solo teleallarme di tutto l’impianto.

18) E’ prevista l’installazione di tre nuove torri faro (h = 12 m), visto che l’impianto d’illuminazione esterno è inefficiente.

19) Infine, è previsto l’adeguamento dell’impianto alle nuove norme antincendio (D.P.R. 151/2011).

2.5 DATI DI PROGETTO

I dati progettuali considerati nell’elaborazione del progetto di potenziamento dell’impianto sono stati ricavati dai valori forniti in letteratura per analoghi reflui di origine urbana. I valori scelti sono stati poi confrontati con i dati disponibili delle analisi delle acque in ingresso all’impianto. I valori si sono mostrati in genere concordi, ma nei casi in cui le concentrazioni degli inquinanti rilevate dalle analisi sono risultate maggiori rispetto a quelle di progetto, sono


Pagina 8 di 21


stati adottati adeguati coefficienti cautelativi nel dimensionamento delle relative sezioni di trattamento. Le tabelle 1.1 ed 1.2 mostrano i valori di progetto utilizzati; mentre la tabella 1.3 riporta i limiti allo scarico imposti dalla normativa vigente. Tab. 1.1 – Caratteristiche quantitative delle acque reflue da trattare. Parametro UM PROGETTO

abitanti serviti AE 64.695

dotazione idrica [l/ab d-1] 250

Coefficiente afflusso in fognatura - 0,8

Portata media (nera) giornaliera (Qm) [m3 d-1] 12.939

Portata max ammessa ai trattamenti secondari (1,71 Qm) [m3 d-1] 22.126

Tab.1.2 – Caratteristiche qualitative delle acque reflue da trattare.

Parametro UM VALORE DI PROGETTO

Potenzialità

popolazione equivalente AE 64.695

Portata

Portata media nera (Q24) [m3 d-1] 12.939

[m3 h-1] 539,12

BOD5 • Specifico [g/ab d-1] 60 (1) • Totale [Kg d-1] 3.881,7 SST • Specifico [g/ab d-1] 90 • Totale [Kg d-1] 5.822,55 Azoto totale (TKN) • Specifico [g/ab d-1] 12 (1)

• Totale [Kg d-1] 766,34 Fosforo totale P • Specifico [g/ab d-1] 2 • Totale [Kg d-1] 129,39

(1) Parametro per il quale è stato utilizzato un coefficiente di sicurezza nel dimensionamento della relativa sezione di trattamento


Pagina 9 di 21


Tab. 1.3 – Valori limite di emissione applicabili.

Parametro UM VALORE RIFERIMETO

SST [mg SST l-1] 35(1)

Tabelle 1 e 3 Allegato 5 della parte III, D.Lgs 152/2006

BOD5 [mg O2 l-1] 25(1) COD [mg O2 l-1] 125(1) Fosforo totale [mg P l-1] 10(2) Azoto ammoniacale [mg N l-1] 15(2) Escherichia coli [UFC 100 ml-1] 5.000(3)

(1) Valori riferiti alla concentrazione media giornaliera (2) Valori riferiti alla concentrazione media annua (3) Valori riferiti alla concentrazione su campione di durata 3h

2.6 PRINCIPI DI CARATTERE GENERALE A BASE DELLA PROGETTAZIONE

Per quanto riguarda gli obiettivi della progettazione, essa si è ispirata ai seguenti principi di carattere generale:

• affidabilità di funzionamento;

• flessibilità operativa;

• contenimento dei costi di gestione

• minimizzazione dell’impatto ambientale;

• sicurezza dell’impianto e del personale addetto;

Affidabilità di funzionamento. Per quanto riguarda l’affidabilità di funzionamento, essa è demandata alle seguenti dotazioni tecniche e progettuali previste per l’impianto:

• adozione di tecnologie robuste con provato successo applicativo;

• adeguata scelta dei coefficienti di sicurezza applicati al calcolo della volumetria delle vasche ed alla scelta delle macchine, in relazione alle portate e ai carichi previsti;

Flessibilità operativa. Per quanto riguarda la flessibilità operativa, essa è da mettere in relazione ai seguenti accorgimenti progettuali:

• possibilità di by-passare le diverse unità di impianto;

• le diverse apparecchiature elettromeccaniche sono state dimensionate anch’esse con particolare attenzione alla modularità, al rendimento ed alla previsione di riserve installate.

• controllo automatico di processo (sia in relazione ai flussi idrici che in relazione ai principali parametri operativi).


Pagina 10 di 21


Contenimento dei costi di gestione. Per quanto riguarda il contenimento dei costi, esso è stato ricercato:

• privilegiando le soluzioni a maggiore efficienza energetica;

• utilizzando compressori di ultima generazione a portata variabile (mediante inverter);

• utilizzando motori di classe di efficienza 1.

Minimizzazione dell’impatto ambientale. Per quanto riguarda la minimizzazione dell’impatto ambientale, adeguato risalto è stato dato:

• alla scelta di tecnologie depurative in grado di garantire valori limite di emissione conformi a quelli previsti dal D.Lgs. 152/06;

• alla mitigazione degli impatti tipici degli impianti di depurazione biologica con l’utilizzo di macchine totalmente racchiuse in carter di protezione ed insonorizzazione delle macchine più rumorose, posizionate, tra l’altro, in appositi locali in muratura.

Sicurezza dell’impianto e del personale addetto. Per quanto riguarda la sicurezza del personale addetto e dell’impianto, si è curata in modo particolare la progettazione di adeguate soluzioni tecniche relativamente a:

• realizzazione di scale di accesso e parapetti;

• adeguata protezione di impianti e componenti elettrici;

2.7 SCHEMA DI PROCESSO

La seguente immagine raffigura lo schema generale di processo dell’impianto con gli interventi previsti dal presente progetto.


Pagina 11 di 21

Nome File: GENN 13


Pagina 12 di 21

Nome File: D.1_R. Generale-01_ MONO_da Rev

3.0 STUDI SPECIALISTICI EFFETTUATI

3.1 RILIEVO TOPOGRAFICO

L’area oggetto di rilievo si estende per circa 2,6 ettari e comprende tutta l’area dell’impianto, delimitata dalla recinzione.

Il rilievo è stato eseguito con tecnica GPS. In particolare sono stati utilizzati due ricevitori differenziali geodetici capaci di ricevere il segnale GPS sulle due bande L1 ed L2.

Il rilievo è stato eseguito in modalità RTK (Real Time Kinematic) utilizzando come stazione master la rete GNSS della Regione Puglia a cui lo strumento utilizzato si collega in tempo reale utilizzando una connessione GSM, attraverso la quale riceve le correzioni differenziali che gli permettono di risolvere le incertezze sulla precisione dei punti battuti in tempo reale.

La scelta della rete GNSS come stazione di riferimento per il rilievo risiede nel fatto che la stessa rete è inquadrata nelle coordinate IGS05 (sistema di riferimento inerziale) e quindi di maggiore precisione rispetto alla rete IGM95.

La descrizione accurata dei risultati del rilievo è inclusa nella Relazione topografica.

3.2 MONOGRAFIE DI DETTAGLIO DELLE OPERE ESISTENTI

In una fase successiva al rilievo topografico sono stati effettuati una serie di rilievi fotografici di dettaglio finalizzati alla individuazione di strutture presenti in impianto. In particolare sono stati rilevati:

- Pozzetto di arrivo dei liquami in impianto;

- Pozzetto di ingresso al comparto grigliatura;

- Sollevamento intermedio;

- Pozzetto di carico della vasca d’ossidazione;

- Pozzetto di uscita dalla vasca di ossidazione;

- Pozzetto ripartitore vasca d’ossidazione;

3.3 ESITO INDAGINI GEOLOGICHE, GEOTECNICHE, E SISMICHE

Nell’area dell’impianto di depurazione sono state eseguite, durante la recente campagna geognostica di ottobre 2012 le seguenti indagini:

- n°5 perforazioni eseguite a rotazione e carotaggio continuo spinto sino alla profondità di 30 m dal p.c.(n°1) e fino alla profondità di 15 m dal p.c. (n°4).

- n°4 prospezioni sismiche a rifrazione in onde P

- n°4 profili Re.Mi./MASW in corrispondenza delle stesse basi sismiche

- rilievo della falda acquifera eseguito con scandagli elettrici.


Pagina 13 di 21


Lo studio geologico, eseguito insieme alle indagini dirette ed indirette, ha permesso di ottenere tutte le informazioni necessarie per caratterizzare dal punto di vista fisico-meccanico il terreno in oggetto.

Sulla base delle indagini svolte, dei parametri considerati e dei dati analizzati ed elaborati, le conclusioni non presentano limitazioni alla realizzazione delle opere in progetto.

Ad ogni buon fine, il terreno di fondazione andrà posto a non meno di -1,0 m dal p.c. attuale, e comunque al di sotto degli spessori di terreno di riporto. In fase esecutiva sarà eseguita la bonifica delle discontinuità rilevate (fratture beanti e micro cavità sature d’acque e parzialmente riempite di terre rosse) per mezzo di iniezioni mirate di boiacca cementizia (ad es. con micropali tipo tub-fix) da eseguire preventivamente a cavallo del fondello (base delle fondazioni). La presenza di una falda acquifera salmastra a profondità comprese tra -3,60 m e -5,80 m dal p.c. attuale, impone la realizzazione di paratie di micropali e/o pali accostati in corrispondenza degli scavi di fondazione con altezza superiore a 3,0 m. In tali casi, risulterà opportuno bonificare e impermeabilizzare preventivamente anche il fondello, al fine di evitare l’infiltrazione delle acque di falda negli scavi di fondazione. Per la trattazione specifica di tali argomenti si rinvia agli elaborati (Relazione geologica e studio di compatibilità geologica e geotecnica – area PG2), (Indagini geognostiche) e (Relazione geotecnica).

3.4 INDAGINE GEORADAR

L’indagine Georadar è stata eseguita al fine di verificare la presenza di sottoservizi e condotte nel sottosuolo nelle principali aree d’intervento.

La prospezione Georadar fornisce un efficace supporto in quanto costituisce una metodologia d’indagine poco invasiva, in grado d’individuare oggetti sepolti con notevole grado di risoluzione.

Per i risultati dell’indagine si rimanda agli elaborati (Relazione topografica) e (Planimetria rilievo topografico).

3.5 CALCOLI PRELIMINARI DELLE STRUTTURE

I calcoli strutturali e le analisi geotecniche sono state svolte nel rispetto delle NTC 2008 ed in particolare sono stati applicati alle seguenti opere strutturali:

- trattamenti primari;

- vasca di equalizzazione;

- nuovo sedimentatore primario;

- muri intermedi nel reparto biologico;

- nuovo preispessitore;

- vasca di prima pioggia.


Pagina 14 di 21


3.6 CALCOLI PRELIMINARI DEGLI IMPIANTI E DISCIPLINARE ELETTRICO

I calcoli elettrici e l’inerente disciplinare tecnico illustrano il complesso delle valutazioni relative alla tipologia e consistenza dell‘impianto, le scelte progettuali, i criteri di base che sono stati adottati nella progettazione elettrica.

Il ripristino della linea anaerobica per il trattamento dei fanghi, comporterà anche il rifacimento della linea gas, pertanto, questi manufatti saranno adeguati alle normative vigenti al fine di rispettare le nuove norme antincendio (D.P.R. 151/2011).

L’impianto sarà alimentato a bassa tensione ed al fine di garantire la continuità di funzionamento, anche in assenza di alimentazione elettrica da parte dell’ENEL sarà utilizzato il gruppo elettrogeno esistente ad intervento automatico completo di serbatoio di stoccaggio gasolio, accessori e kit di rabbocco automatico. Anche il gruppo elettrogeno sarà adeguato alle nuove norme antincendio.

La cabina MT/BT dovrà essere revisionata conformemente alla CEI 0-16 ex DK5600 direttiva ENEL nella versione aggiornata al momento della messa in esercizio della cabina stessa.

3.7 IMPATTO AMBIENTALE

Le analisi di impatto ambientale ed inserimento paesaggistico sono state eseguite in relazione alle prescrizioni dei piani paesaggistici, territoriali ed urbanistici sia a carattere generale che settoriale, ed in particolare al:

- Piano Paesistico Territoriale Tematico del Paesaggio (P.U.T.T./p);

- Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);

- Piano Urbanistico Generale del Comune di Monopoli;

- Legge n°1089 del 01/06/1939 sulla “Tutela delle cose d’interesse storico ed artistico”;

- Legge n°1497 del 29/06/1939 sulla “Protezione delle bellezze naturali”

- Aree protette (Legge 394/91, Delibera della Conferenza Stato Regioni del 24-7-2003, L.R. n°19/97);

- Rete Natura 2000 (Direttiva 79/409/CEE, Direttiva 92/43/CEE, D.P.R. n°357 del 08.09.1997, D.G.R. del 8 agosto 2002 n°1157, D.G.R. del 21 luglio 2005, n°1022;

- R.D. n°3267 del 30/12/1923;

- Piano di Tutela delle Acque (P.T.A)

Considerato che:

- gli interventi da realizzare sono all'interno del perimetro dell'area già destinata alla depurazione delle acque di scarico del Comune di Monopoli, non si assisterà ad alcuna trasformazione delle attuali visuali panoramiche;


Pagina 15 di 21


- l'intervento previsto non comporterà aumento della superficie complessivamente occupata dall'impianto, in quanto le nuove opere saranno costruite in zone già occupate da manufatti, previa demolizione dell’esistente;

- il potenziamento del depuratore contribuirà a migliorare le condizioni igienico-sanitarie dei luoghi;

- non sarà distrutta alcuna zona di macchia mediterranea;

- è prevista l'adozione di tutti gli accorgimenti necessari per assicurare quanto più possibile la depurazione dei liquami durante l'esecuzione dei lavori;

- le opere previste costituiscono un miglioramento del trattamento di depurazione, aumentandone l'efficienza attraverso l'adozione di tecnologie più moderne ed il potenziamento di quelle esistenti;

- gli interventi sul depuratore consentiranno di rispettare gli standard previste dalle normative vigenti in materia di tutela ambientale;

- gli interventi sono compatibili con i vincoli urbanistici, ambientali e paesaggistici dettati dalle vigenti normative di pianificazione e tutela ambientale;

- la realizzazione delle opere determinerà l’ottimizzazione del Servizio idrico Integrato si può ritenere il progetto compatibile dal punto di vista ambientale.

Si rimanda agli elaborati Relazione di Verifica di Compatibilità Ambientale – Inquadramento Territoriale: Tavole Vincolistiche, Relazione sull’incidenza degli Impianti Attesi e Relazione Paesaggistica per la valutazione dettagliata di tutti gli aspetti impattanti connessi alle nuove opere (sia in fase di cantiere che post operam).


Pagina 16 di 21


4.0 PROCEDURE AMMINISTRATIVE – DISPONIBILITÀ DELLE AREE – VINCOLI ESISTENTI - AUTORIZZAZIONI

Gli interventi di progetto ricadono in Ambiti territoriali Estesi (ATE) “B” secondo le indicazioni del Piano Urbanistico Tematico Territoriale/paesaggio (PUTT/p), mentre per il PUG in ATE-C (valore distinguibile). Secondo il PUG l’area dell’impianto depurativo non rientra nell’ambito dei territori costruiti, ma ricadendo in “area industriale”, in accordo con il punto 6 dell’art. 1.03 del P.U.T.T./p, anche tali aree rientrano nella definizione di territorio costruito e, in quanto tale, sono da ritenersi escluse dall’efficacia delle norme di tutela del P.U.T.T./p senza, per altro, alcuna verifica. Sempre secondo il PUG/s, l’impianto depurativo ricade in “Area annessa alla costa”.

Inoltre, non essendo stato inserito nell’ambito dei “territori costruiti”, secondo il PUG, le norme contenute nel piano, di cui al Titolo II (Ambiti Territoriali Estesi) ed al Titolo III (Ambiti Territoriali Distinti), trovano in esse applicazione.

Dalla cartografia si evince che l’area del depuratore rientra nei seguenti “vincoli distinti”:

- Ambito Esteso “C”, di valore distinguibile

- Decreti Galasso (D. Lgs. 42/2000)

- Biotipo

- Vincolo Architettonico (Località Cala Corvino)

- Idrologia superficiale (areale)

- Geomorfologia di Base (piana alluvionale).

Per maggiori dettagli e per la consultazione degli stralci cartografici del PUTT/p si rimanda alla Relazione di inserimento paesaggistico.

L’area d’intervento ricade, parzialmente, in area di “Pericolosità geomorfolgica – PG2” (area a pericolosità da frana elevata) ed il confine del depuratore è posto ad una distanza di circa 100 m da un corso d’acqua, così come individuato dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI). Pertanto, occorrerà chiedere apposito parere all’A.d.B. Puglia, previa valutazione di uno studio di compatibilità idraulica (per verificare la compatibilità con il corso d’acqua posto a meno di 150 m) e di uno studio di compatibilità geologica (per verificare la compatibilità con l’area PG2), cui si rimanda per maggiori dettagli. L’area di intervento non ricade invece in alcuna area naturale protetta individuata dalla Legge Regionale 24 Luglio 1997 n°19 o dalla rete ecologica europea “Natura 2000”.

Gli interventi previsti provocano un’esigua e sostenibile pressione sull’ambiente circostante determinando, al contrario, una sensibile riduzione degli impatti su tutto il complesso delle componenti ambientali interessate con conseguente miglioramento della qualità della vita fino al punto di risultare, di fatto, vantaggiosi, di primario valore socio-ambientale ed ormai improrogabili.

I siti interessati dall'intervento risultano, infine, interamente all'interno di confini di proprietà del Comune di Monopoli e, pertanto, non dovranno essere posti in atto procedimenti espropriativi di acquisizione di nuove aree.


Pagina 17 di 21


5.0 ACCESSIBILITÀ, UTILIZZO E MANUTENZIONE DELLE OPERE, DEGLI IMPIANTI E DEI SERVIZI ESISTENTI – DURATA DEI LAVORI

La realizzazione delle opere relative all'ampliamento e ristrutturazione dell'impianto di depurazione non pregiudicherà, in alcun modo, in considerazione della loro natura e dell'ubicazione prevista in progetto, l'accessibilità, l'utilizzo e la manutenzione delle strutture, degli impianti e dei servizi esistenti.

Potrà, tuttavia, essere necessaria la fermata per brevi periodi di alcune fasi per permettere la pulizia e l'installazione delle nuove apparecchiature, nonché l’intersezione delle nuove opere con quelle esistenti.

Il tempo di esecuzione dei lavori è stato fissato in 450 giorni naturali e consecutivi (pari a quindici mesi circa), tenuto anche conto del tempo necessario per l’approvvigionamento dei materiali (in particolare delle apparecchiature elettromeccaniche e delle tubazioni), dell’eventuale andamento stagionale sfavorevole, della chiusura dei cantieri per festività, nonché del tempo necessario per la realizzazione delle varie vasche (occorre considerare i tempi necessari per la corretta stagionatura delle opere in calcestruzzo).

Per una descrizione più dettagliata delle fasi di lavorazione si rimanda all’elaborato Fasi Realizzative.


Pagina 18 di 21


6.0 QUADRO ECONOMICO

A IMPORTO a BASE d'APPALTO IMPIANTO DEPURATIVO MONOPOLI

A1 Importo lavori e forniture (a corpo) € 5.877.616,30

di cui A1a Costi diretti della sicurezza non soggetti a ribasso € 147.216,30

A1b Importo lavori al netto degli oneri della sicurezza soggetto a ribasso € 5.730.400,00

A2 Oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza (Costi Indiretti) € 26.383,70

A3 TOTALE Importo lavori e forniture a base d'appalto (A1+A2) € 5.904.000,00 di cui

A3a Oneri per sicurezza non soggetti a ribasso € 173.600,00

A4 Corrispettivo per la progettazione esecutiva e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione

€ 72.900,00

IMPORTO TOTALE della PROCEDURA d'AFFIDAMENTO (A3+A4) € 5.976.900,00 di cui Importo soggetto a ribasso d'asta (A1b +A4) € 5.803.300,00 Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d'asta (A1a +A2) € 173.600,00 B SOMME a DISPOSIZIONE dell'AMM.NE:

B1 Oneri da corrispondere ad altre amministrazioni € 12.000,00

B2 Imprevisti € 211.000,00

B3 Spese generali € 295.100,00

di cui

B3.1 Spese tecniche per progettazione preliminare e definitiva € 135.000,00

B3.2 Spese per attività preliminari (rilievi topografici, indagini geologiche e geotecniche..) € 12.000,00

B3.3 Spese per acquisizione pareri e/o conferenze di servizi € 6.000,00 B3.4 Spese per direzione lavori € 46.000,00

B3.5 Spese coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione € 36.000,00

B3.6 Spese vigilanza archeologica € 9.000,00 B3.7 Spese assicurazione dei dipendenti € 5.600,00


Pagina 19 di 21


B3.8 Spese per attività di consulenza o di supporto € 5.400,00

B3.9 Spese per verifiche tecniche previste dal capitolato speciale d'appalto € 8.000,00

B3.10 Collaudo tecnico amministrativo € 16.000,00

B3.11 Collaudo statico € 10.000,00

B3.12 Collaudi specialistici € 6.100,00

B4 Spese di pubblicità, pubblicazioni bandi e gara € 5.000,00

IMPORTO TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE € 523.100,00 TOTALE GENERALE € 6.500.000,00


Pagina 20 di 21


7.0 PROGETTO ESECUTIVO

In conformità a quanto previsto dall’art. 93 del D.Lgs. 163/2006, il progetto esecutivo sarà redatto in conformità al progetto definitivo e determinerà, in ogni dettaglio, i lavori da realizzare ed il relativo costo previsto e sarà sviluppato ad un livello di definizione tale da consentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo.

In particolare, il progetto sarà costituito dall'insieme delle relazioni, dei calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti e degli elaborati grafici nelle scale adeguate, compresi gli eventuali particolari costruttivi, dal Capitolato Speciale d’Appalto, prestazionale o descrittivo, dal computo metrico estimativo e dall'elenco dei prezzi unitari. Esso sarà redatto sulla base degli studi e delle indagini compiuti nelle fasi precedenti e degli eventuali ulteriori studi e indagini, di dettaglio o di verifica delle ipotesi progettuali, che risultino necessari e sulla base di rilievi plano-altimetrici, di misurazioni e picchettazioni, di rilievi della rete dei servizi del sottosuolo.


Pagina 21 di 21


8.0 ALLEGATI

1) SCHEDA IMPIANTO di DEPURAZIONE di MONOPOLI

POTENZIAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI … · 2013-05-29 · Potenziamento dell’Impianto...

Documents

Transcript of POTENZIAMENTO DELL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI … · 2013-05-29 · Potenziamento dell’Impianto...