PosterTesi

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Università degli Studi di Padova – Master in Psicologia Gerontologica In collaborazione con Aurora Società Cooperativa Sociale Comune di Monte San Pietrangeli Training di memoria: quale efficacia? In questi ultimi anni abbiamo osservato un crescente interesse verso i cambiamenti della memoria nell’invecchiamento e come potenziare tale facoltà, in quanto centrale è il suo ruolo nel mantenimento dell’autonomia, della fiducia in se stessi e della percezione del proprio “ben-essere”. Molti studi infatti, hanno mostrato che è possibile contrastare il declino delle varie abilità mnestiche attraverso interventi specifici, quali i training strategici di memoria (Carretti, Borella e De Beni, 2007; De Beni, 1999; Verhaeghen, Marcoen e Goossens, 1992). Il Lab-I Empowerment cognitivo (promosso dal Lab-I, Servizio e Laboratorio di ricerca e Formazione in Psicologia dell’Invecchiamento) garantisce il miglioramento della memoria insieme alla consapevolezza di poter affrontare determinate situazioni, della percezione di autoefficacia e della fiducia circa le proprie capacità mnestiche, incrementando le conoscenze sui vari aspetti della memoria nell’invecchiamento. Tale intervento è di tipo metacognitivo: prende in considerazione gli aspetti emotivo- motivazionali con l’obiettivo di modificare le false credenze sul funzionamento della mente che spesso gli anziani mostrano di avere (Cornoldi e De Beni, 1989). Obiettivi della ricerca Il presente lavoro ha lo scopo di dimostrare l’efficacia del training in anziani con invecchiamento sano e l’importanza di formare gruppi omogenei per ottenere il massimo beneficio. Partecipanti 14 persone suddivise in due gruppi eterogenei (casuali), dai 64 agli 86 anni, residenti a Monte San Pietrangeli (FM) e dintorni. Materiali e procedura Il training prevede 10 incontri (più uno preliminare individuale), a cadenza settimanale, della durata di un’ora e mezza ciascuno. Sono compresi sia l’insegnamento delle strategie di memoria, sia la discussione su aspetti cognitivi e metacognitivi (credenze, fiducia e autoefficacia). Dal primo al sesto incontro, viene trattato il tema della memoria e della metamemoria in relazione all’invecchiamento, vengono quindi valutate le caratteristiche cognitive e motivazionali dei partecipanti. Dal settimo al nono incontro, si insegnano le varie strategie al fine di migliorare i processi di codifica, mantenimento e recupero dell’informazione. Infine, si procede con una valutazione qualitativa e quantitativa degli effetti prodotti dal training, riproponendo alcune prove utilizzate nella fase pre-apprendimento. Le prove utilizzate sono: Span di cifre in avanti e all’indietro, Lista di parole, Questionario di attribuzione, Questionario di fiducia, Questionario sul Ben-essere (BEN-SSC). Le prove sono state somministrate all’inizio (pre-test) e alla fine del corso (post-test). Risultati Dalla prova lista di parole, che misura il ricordo immediato, si è osservato dal pre-test al post-test un incremento delle medie dei punteggi ottenuti, molto vicino alla significatività (t(13)=- 1,735). I primi miglioramenti dalla base-line sono già evidenti nell’insegnamento delle strategie di memoria, soprattutto delle immagini mentali semplici (t(11)=-6.289, p=0.00) e interattive (t(11)=-2.727, p=0.020). In relazione agli aspetti emotivi-motivazionali, le medie ottenute al Questionario sul Ben-essere mostrano un miglioramento molto vicino alla significatività (t(13)=-1.708) della percezione del ben-essere (indice globale). Altri risultati rilevanti si sono osservati dal confronto tra i due gruppi: differenze significative sono emerse nell’utilizzo delle strategie di memoria (creazione di una storia) e negli indici di Ben- essere globale e strategie di coping. Conclusioni I risultati evidenziano come si siano ottenuti dei miglioramenti nelle prestazioni oggettive di memoria, ma anche negli aspetti metacognitivi e motivazionali. Le immagini mentali sono state le strategie insegnate che hanno permesso di ottenere i benefici maggiori. Anche la percezione del ben-essere individuale è aumentata in seguito al training, dato che mostra un cambiamento positivo verso un atteggiamento attivo e consapevole in favore della propria qualità di vita. In relazione ai gruppi, si sottolinea che le diversità riscontrate evidenziano come l’efficacia del training possa variare a seconda della composizione del gruppo, quindi delle dinamiche che si creano durante il corso, e delle caratteristiche individuali dei membri. Bibliografia:De Beni, R., Borella, E., Carretti, B., Marigo, C. e Rubini, E. (2008), Lab-I Empowerment Cognitivo, Firenze, Giunti O.S. De Beni, R., Borella, E., Marigo, C. e Rubini, E. (2008), BAC, Firenze, Giunti O.S. De Beni, R. (a cura di) (2009), Psicologia dell'Invecchiamento, Bologna, il Mulino. Cornoldi, C. e De Beni, R. (1989), Ciò che gli anziani pensano della loro memoria, in A.M. Dellantonio (a cura di), Ricerche psicologiche sull'invecchiamento, Milano, Franco Angeli. Carretti, B., Borella, E. e De Beni, R. (2007), Does strategic memory training improve the working memory performance of younger and older adults?, in «Experimental Psychology», 54, pp. 311-320. De Beni, R. (1999), Declino mnestico: Metacognizione e training strategici, in T. Sgaramella, Neuropsicologia cognitiva dell'invecchiamento, Milano, Masson, pp. 341-382. Verheaghen, P., Marcoen, A. e Goossens, L. (1992), Improving memory performance in the aged through mnemonic training: A meta analytic study, in «Psychology and Aging», 7, pp. 242-251. Alessandra Merizzi (masterizzanda in Psicologia Gerontologica) e-mail: [email protected] Potenziare la memoria nell’anziano Il Lab-I Empowerment cognitivo: la prima esperienza nelle Marche

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Università degli Studi di Padova – Master in Psicologia Gerontologica In collaborazione con

Aurora Società Cooperativa Sociale Comune di Monte San Pietrangeli

Training di memoria: quale efficacia? In questi ultimi anni abbiamo osservato un crescente interesse verso i cambiamenti della memoria nell’invecchiamento e come potenziare tale facoltà, in quanto centrale è il suo ruolo nel mantenimento dell’autonomia, della fiducia in se stessi e della percezione del proprio “ben-essere”. Molti studi infatti, hanno mostrato che è possibile contrastare il declino delle varie abilità mnestiche attraverso interventi specifici, quali i training strategici di memoria (Carretti, Borella e De Beni, 2007; De Beni, 1999; Verhaeghen, Marcoen e Goossens, 1992). Il Lab-I Empowerment cognitivo (promosso dal Lab-I, Servizio e Laboratorio di ricerca e Formazione in Psicologia dell’Invecchiamento) garantisce il miglioramento della memoria insieme alla consapevolezza di poter affrontare determinate situazioni, della percezione di autoefficacia e della fiducia circa le proprie capacità mnestiche, incrementando le conoscenze sui vari aspetti della memoria nell’invecchiamento. Tale intervento è di tipo metacognitivo: prende in considerazione gli aspetti emotivo-motivazionali con l’obiettivo di modificare le false credenze sul funzionamento della mente che spesso gli anziani mostrano di avere (Cornoldi e De Beni, 1989). Obiettivi della ricerca Il presente lavoro ha lo scopo di dimostrare l’efficacia del training in anziani con invecchiamento sano e l’importanza di formare gruppi omogenei per ottenere il massimo beneficio. Partecipanti 14 persone suddivise in due gruppi eterogenei (casuali), dai 64 agli 86 anni, residenti a Monte San Pietrangeli (FM) e dintorni. Materiali e procedura Il training prevede 10 incontri (più uno preliminare individuale), a cadenza settimanale, della durata di un’ora e mezza ciascuno. Sono compresi sia l’insegnamento delle strategie di memoria, sia la discussione su aspetti cognitivi e metacognitivi (credenze, fiducia e autoefficacia). Dal primo al sesto incontro, viene trattato il tema della memoria e della metamemoria in relazione all’invecchiamento, vengono quindi valutate le caratteristiche cognitive e motivazionali dei partecipanti. Dal settimo al nono incontro, si insegnano le varie strategie al fine di migliorare i processi di codifica, mantenimento e recupero dell’informazione. Infine, si procede con una valutazione qualitativa e quantitativa degli effetti prodotti dal training, riproponendo alcune prove utilizzate nella fase pre-apprendimento. Le prove utilizzate sono: Span di cifre in avanti e all’indietro, Lista di parole, Questionario di attribuzione, Questionario di fiducia, Questionario sul Ben-essere (BEN-SSC). Le prove sono state somministrate all’inizio (pre-test) e alla fine del corso (post-test).

Risultati

Dalla prova lista di parole, che misura il ricordo immediato, si è osservato dal pre-test al post-test un incremento delle medie dei punteggi ottenuti, molto vicino alla significatività (t(13)=-1,735). I primi miglioramenti

dalla base-line sono già evidenti nell’insegnamento delle strategie di memoria, soprattutto delle immagini mentali semplici (t(11)=-6.289, p=0.00) e interattive (t(11)=-2.727, p=0.020).

In relazione agli aspetti emotivi-motivazionali, le medie ottenute al Questionario sul Ben-essere mostrano un miglioramento molto vicino alla significatività (t(13)=-1.708) della percezione del ben-essere (indice globale). Altri risultati rilevanti si sono osservati dal confronto tra i due gruppi: differenze significative sono emerse nell’utilizzo delle strategie di memoria (creazione di una storia) e negli indici di Ben-essere globale e strategie di coping. Conclusioni I risultati evidenziano come si siano ottenuti dei miglioramenti nelle prestazioni oggettive di memoria, ma anche negli aspetti metacognitivi e motivazionali. Le immagini mentali sono state le strategie insegnate che hanno permesso di ottenere i benefici maggiori. Anche la percezione del ben-essere individuale è aumentata in seguito al training, dato che mostra un cambiamento positivo verso un atteggiamento attivo e consapevole in favore della propria qualità di vita. In relazione ai gruppi, si sottolinea che le diversità riscontrate evidenziano come l’efficacia del training possa variare a seconda della composizione del gruppo, quindi delle dinamiche che si creano durante il corso, e delle caratteristiche individuali dei membri.

Bibliografia:De Beni, R., Borella, E., Carretti, B., Marigo, C. e Rubini, E. (2008), Lab-I Empowerment Cognitivo, Firenze, Giunti O.S. De Beni, R., Borella, E., Marigo, C. e Rubini, E. (2008), BAC, Firenze, Giunti O.S. De Beni, R. (a cura di) (2009), Psicologia dell'Invecchiamento, Bologna, il Mulino. Cornoldi, C. e De Beni, R. (1989), Ciò che gli anziani pensano della loro memoria, in A.M. Dellantonio (a cura di), Ricerche psicologiche sull'invecchiamento, Milano, Franco Angeli. Carretti, B., Borella, E. e De Beni, R. (2007), Does strategic memory training improve the working memory performance of younger and older adults?, in «Experimental Psychology», 54, pp. 311-320. De Beni, R. (1999), Declino mnestico: Metacognizione e training strategici, in T. Sgaramella, Neuropsicologia cognitiva dell'invecchiamento, Milano, Masson, pp. 341-382. Verheaghen, P., Marcoen, A. e Goossens, L. (1992), Improving memory performance in the aged through mnemonic training: A meta analytic study, in «Psychology and Aging», 7, pp. 242-251.

Alessandra Merizzi (masterizzanda in Psicologia Gerontologica) e-mail: [email protected]

Potenziare la memoria nell’anziano

Il Lab-I Empowerment cognitivo: la prima esperienza nelle Marche